5 ottobre 2017

Aggiornamento al 18 gennaio 2018 (fatto del 5 ottobre 2017)

Bari, 24enne ucciso su ordine della suocera il giorno dopo le nozze: voleva soldi assicurazione

Secondo i pm l'incidente stradale in cui fu coinvolto Girolamo Perrone nel 2016  e che gli costò la vita dopo sei giorni in ospedale, fu organizzato per riscuotere i soldi dell'assicurazione: in tre arrestati per omicidio premeditato

A pianificare l'omicidio simulando un incidente stradale, mercoledì 5 ottobre 2016, sarebbe stata la suocera, Anna Masciopinto. Il piano per ammazzare Girolamo Perrone, 24 anni, di Triggiano, a sole 24 ore dal matrimonio con la figlia, era stato studiato nel dettaglio con il fratellastro, Vito D'Addabbo, e con il pregiudicato Rocco Michele Caringella: tutti e tre avrebbero diviso il risarcimento della compagnia di assicurazione che sarebbe spettato alla vedova Perrone.

Almeno secondo la procura di Bari, che giovedì 18 gennaio ha fatto arrestare la Masciopinto, il D'Addabbo e il Caringella per concorso in omicidio premeditato: D'Addabbo è stato l'esecutore materiale, secondo l'accusa, gli altri due i mandanti o quanto meno gli istigatori del delitto. L'indagine è nata subito dopo l'incidente - "c'erano troppe anomalie", dicono gli inquirenti - ed è ancora in corso. Molte le zone d'ombra da chiarire. A partire dal ruolo della vedova, che non sarebbe indagata.

Di certo c'è che alle 23 del 5 ottobre 2016, D'Addabbo chiama sia i carabinieri sia il 118: "Ho investito un uomo che è sbucato dalle campagne", riferisce. I soccorritori ricordano ancora bene quella telefonata: "L'uomo - dice un operatore del 118 - aveva la voce concitata". Quando arrivano sul posto, nelle campagne fra Adelfia e Cassano delle Murge, nel Barese, i militari trovano la Fiat Punto blu guidata da D'Addabbo con il "parabrezza sfondato e vistose ammaccature nella parte anteriore". Lui è ancora lì, mentre Girolamo Perrone viene trovato gravemente ferito sul lato destro della carreggiata, in un vigneto vicino alla strada, oltre la recinzione metallica del terreno.

Il 24enne viene trasportato in codice rosso all'ospedale Di Venere di Bari, dove muore cinque giorni dopo, il 10 ottobre. Come ci sia finito su quella strada, resta uno dei punti oscuri della vicenda. Mentre è un altro particolare a rafforzare l'ipotesi della premeditazione. Cioè la data in cui D'Addabbo stipula la polizza di assicurazione della Fiat Punto usata per compiere il disegno della signora Masciopinto: "Il contratto risale a qualche giorno prima", precisano dalla procura.

Chiaro, inoltre, sarebbe anche il ruolo di Caringella, a cui l'ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in carcere dov'è detenuto per "altra causa". Non è nuovo nel mondo delle truffe alle compagnie di assicurazione e potrebbe aver ispirato il piano e le modalità.

Ancora. Dagli atti dell'inchiesta risulta anche che gli indagati avrebbero proposto a un'altra persona, legata a Perrone da "rapporti di frequentazione", il coinvolgimento in un incidente stradale sempre ai danni della stessa vittima. E sempre per intascare l'indennizzo dell'assicurazione. Sul punto l'impressione è che gli inquirenti sappiano quale filo seguire per sbrogliare la matassa. Sullo sfondo, invece, restano "le difficoltà economiche e l'assoluto degrado culturale" in cui è maturato il presunto omicidio.

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