tag:blogger.com,1999:blog-71114816242814675172024-03-16T02:12:06.157+01:00Centro Documentazione Violenza Donne - La violenza sulle donne è solo una parte del problemaLa violenza non ha sesso. La violenza sulle donne è solo una parte del problema. Esistono uomini violenti ed esistono donne violente. La violenza famigliare non è univoca. Vittime ed abusatori si confondono spesso con carnefici e abusati. Soprattutto nella violenza domesticaGiorgio Ghttp://www.blogger.com/profile/12301017300575041691noreply@blogger.comBlogger172625tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-77614686815787542222015-10-22T11:11:00.000+02:002018-11-24T23:04:21.334+01:00Madre-madrona<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="color: blue; font-size: x-small;"><b>Il termine "madrona" - che noi del Centro Documentazione Violenza Donne troviamo potentemente suggestivo ed evocativo - non è, purtroppo, di nostro conio: è stato pronunciato - come <i>voce dal sen fuggita</i> - da una ragazza, poco scolarizzata, che vive in un paesino della penisola sorrentina, la cui storia si può leggere nella seguente rassegna, sotto la data 5 maggio 2011. </b></span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sarno (SA) - <b>Madre-madrona in carcere, abusava dei tre figli maschi</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 agosto 1994</b></span> - Lucia Cammarano e' una donna bassa e malandata che mostra piu' dei suoi 35 anni. Il corpo sformato da cinque gravidanze, nessuna cura di se'. Quando i carabinieri l'hanno portata via dalla sua casa, in un vicolo che si chiama Caro Gioielli a Sarno, un paese dell'entroterra salernitano, li ha seguiti senza dire una parola.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In caserma ha continuato a non parlare, si e' lasciata fotografare, ha aspettato che venissero sbrigate le altre procedure, poi, sempre in silenzio, si e' lasciata accompagnare in carcere. Dovra' restarci tre anni, ma chi l'ha arrestata e' rimasto stupito dall'atteggiamento di questa donna, assente, come se quello che stesse accadendo non la riguardasse. E invece la riguarda eccome. Perche' i tre anni di condanna, Lucia Cammarano se li e' presi per atti osceni e di libidine violenta su tre dei suoi cinque figli, i maschi, di 6, 13 e 15 anni.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Che questa donna grassoccia e bruttina ha costretto a prestazioni sessuali cosi' come il marito aveva fatto in precedenza con la figlia di dieci anni. Una storia di ignoranza, di sottocultura. La storia di una famiglia che non e' mai stata una famiglia e che comunque oggi non esiste piu' , ed e' decisamente meglio cosi'. I genitori stanno entrambi dietro le sbarre e i bambini sono stati affidati a istituti o ad altre famiglie. Gia' da tre anni, quando i carabinieri vennero a conoscenza della situazione e denunciarono la donna.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre cominciò ad insidiarli, anzi, ad andare anche oltre le insidie. Ed e' durato per un bel po', fino a quando sul tavolo del maresciallo dei carabinieri e' arrivato un esposto anonimo. Perche' in paese tutto si viene a sapere e anche perche' Lucia Cammarano non faceva nemmeno troppo per tenere segreto quello che accadeva in casa.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' bastata quindi un'indagine rapida, qualche riscontro, qualche testimonianza. Poi la denuncia, l'intervento del tribunale minorile, i bambini tirati fuori da quell'inferno, infine il processo. Andato avanti per tre anni, nei vari gradi, e conclusosi con la sentenza di condanna. Che Lucia Cammarano ha aspettato difendendosi flebilmente in aula e continuando a vivere nella casa di Sarno.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://archiviostorico.corriere.it/1994/agosto/20/mamma_carcere_abusava_dei_tre_co_0_9408206215.shtml">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bagheria (PA) - <b>Zia-madrona: botte e sevizie alla nipotina malata di leucemia</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 marzo 1995</b></span> - Una casalinga di Bagheria, Antonia Martorana, 42 anni, è stata arrestata su ordine della procura presso la Pretura di Palermo per maltrattamenti e lesioni nei confronti di una nipotina di sei anni, malata di leucemia e abbandonata dai genitori - secondo i giudici - proprio a causa della malattia. La bimba è adesso ricoverata nel reparto oncologico dell' Ospedale dei Bambini. Altri due ordini di custodia cautelare sono stati emessi dal Tribunale per i minorenni contro il figlio della donna e un suo amico, entrambi di 14 anni, anch' essi accusati di avere colpito ripetutamente la bambina. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La bambina - bionda, occhi azzurri - è tuttora ricoverata in ospedale, dove i medici non disperano di guarirla definitivamente dalla leucemia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La sera del 20 febbraio scorso il sostituto di turno della procura presso la Pretura, Luca Crescente, è stato avvertito dai carabinieri, a loro volta avvisati dal medico di guardia dell'Ospedale dei Bambini, che una bimba trasportata dai familiari al Pronto Soccorso aveva fratture al polso e a un piede, numerose ecchimosi sul corpo e ferite sotto le labbra e all'orecchio. All'inizio la bimba ha detto che a picchiarla era stato un fratello di 3 anni; interrogata dai carabinieri, la zia ha detto che la bimba era caduta dal letto, ma nessuno le ha creduto. Ascoltata di nuovo dai carabinieri senza la presenza della zia, la bimba ha raccontato di essere stata legata al letto e ripetutamente picchiata dalla zia con un tubo di gomma. La donna ha allora ammesso di averla picchiata il giorno prima "perché aveva mangiato mortadella e salame, non consentiti dalla dieta medica".</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il tribunale per i minori sta cercando adesso una famiglia disposta ad adottare la bambina.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/03/16/botte-sevizie-alla-nipotina-malata-di-leucemia.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cisternino (BR) - </span><b style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif; font-size: x-large;">Madre-madrona lancia coltello sul bimbo: "non voleva obbedire"</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 novembre 1996</b></span> - Un bambino di 12 anni di Cisternino e' stato ferito al braccio con un coltello lanciatogli dalla madre esasperata dai suoi "capricci".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A denunciare l'accaduto ai carabinieri e' stata la preside della scuola media del ragazzino, Francesca Simmini, che ha voluto precisare che "il bambino e' legatissimo ai suoi genitori, tanto che gli operatori sociali hanno ritenuto di non adottare alcun provvedimento verso la madre, ne' di allontanare il piccolo dalla famiglia".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre, bracciante agricola, ha ammesso il fatto perché "il bimbo non voleva obbedire".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://archiviostorico.corriere.it/1996/novembre/20/Madre_ferisce_bimbo_con_coltello_co_0_9611206140.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Torre Caietani (FR) - <b>Un 15enne fa arrestare la madre-madrona: "ha tentato di violentarmi"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 agosto 1998</b></span> - Madre e figlio sono stati scoperti da due vicini, che - dopo averci pensato su per più di un'ora - hanno deciso di non lasciare quell'incesto confinato nelle chiacchiere di paese. Mauro, lo chiameremo così, 15 anni, è rimasto nudo nel letto ad attendere i carabinieri di Alatri, che hanno arrestato la madre.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Miranda, anche stavolta il nome è inventato, 40 anni, bruna, ex ragazza madre, invecchiata dall'alcol, li ha seguiti in caserma a capo chino, denunciata per tentata violenza sessuale. "Non era mai successo prima. Per un attimo ho perso la testa", ha detto la donna al magistrato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma a Torre Caietani, una paese di collina tra Alatri e Fiuggi in Ciociaria, di lei si sparlava da un pezzo. Le precarie condizioni economiche di Miranda, che vive con un sussidio da duecentomila lire al mese e del buon cuore dei concittadini, i problemi con il vino, avevano già innescato l'intervento degli assistenti sociali che, da tempo, seguono la storia di Mauro.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il ragazzo già da qualche mese vive con una zia ad Alatri e l'anno scorso è tornato a frequentare l'istituto tecnico. Sua madre passava a trovarlo ogni tanto. "Avevo mal di testa e mi sono fermato a farle visita... Ma lei ha cominciato a spogliarsi...", ha spiegato quasi in lacrime per la vergogna agli inquirenti. Chi lo ha visto dice: "Era sconvolto, proprio come la vittima di una tentata violenza".</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E lei, la madre? "Forse non si è resa conto sino in fondo della situazione in cui si trova", sospettano gli investigatori. La testimonianza del ragazzo, quella dei vicini di casa che hanno trovato madre e figlio nudi nel letto, le stesse ammissioni della donna hanno spinto il gip a convalidare la misura di custodia cautelare chiesta dal pubblico ministero e a dare gli arresti domiciliari. Miranda è dunque tornata nelle due stanze in un vicoletto buio. Forse anche alla sua bottiglia. Il figlio invece è rientrato a casa degli zii nel paese vicino. Lontano dalla gogna.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I parenti è un pezzo che si battono per lui. Infatti la condotta morale della madre - ritenuta in famiglia discutibile già in passato - aveva spinto una zia a muoversi per sottrarre il ragazzo al degrado. Adesso la situazione è precipitata. Su disposizione della Procura per i minorenni, Mauro è in stato di "affidamento provvisorio". Miranda sembra destinata a perderlo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/08/07/ragazzo-fa-arrestare-la-madre-ha-tentato.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ravenna - <b>Madre-madrona faceva prostituire la figlia</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 agosto 2000</b></span> - Una ragazza di 15 anni si prostituiva in casa, una modesta abitazione di Ravenna, con la compiacenza della madre e del patrigno. Questa la bruttissima storia di miseria, morale prima ancora che economica, portata alla luce dalla Sezione minori della Squadra Mobile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'altro giorno la svolta nelle indagini, con l'arresto della madre e del suo uomo: lei, che ha anche un bimbo di pochi anni da accudire, è finita agli arresti domiciliari, mentre per lui si sono aperte le porte del carcere ravennate di Port'Aurea. Gli arresti, per favoreggiamento della prostituzione minorile, sono stati eseguiti su ordinanze di custodia cautelare richieste dal pm Indirli e firmate dal gip Lacentra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'indagine della Squadra Mobile, coordinata dal dirigente Cesare Capocasa, è scattata più di quattro mesi fa e si è sviluppata fra mille problemi, come sempre quando bisogna squarciare il velo su una torbida vicenda che si consuma fra le mura domestiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Marito e moglie, entrambi ravennati, hanno una quarantina d'anni, pochissimi soldi, nessun lavoro che si possa definire tale. Non sono nuovi all'Ufficio minori della Questura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Insieme hanno avuto un figlio, mentre la ragazzina, ora ospitata in un Centro assistenziale, è nata dal precedente matrimonio della donna. Non va a scuola, l'adolescente divenuta prostituta, non ha finito le medie, lavora qua e là per brevi periodi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In camera da letto riceveva i clienti, pochi, sempre gli stessi: camionisti e rappresentanti di passaggio da Ravenna, 30 anni il più giovane, 50 il più 'vecchio'. L'aggancio avveniva probabilmente con il 'passaparola'. Non è emerso che fosse richiesta una tariffa precisa: il cliente arrivava con una sporta piena di cibarie o con un regalo, oppure offriva quello che voleva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2000/08/10/1183616-Faceva-prostituire-la-figlia-quindicenne-in-casa.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Savona - <b>Ad un mese e mezzo piange: madre-madrona lo scuote fino al coma</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>22 agosto 2000</b></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9TxhKB3xY-72rWSyi62VErhGSotHlm4V-mkvyyQ-ifVsTDvN1ws9DmgSO3ORgrCAeRF1wv_TY6IHdePWZE2qHPsl8NTqA6sgYpmZs0cRuMpDqD7eSxESAjit2bhAoYwjHc0lNwksSDQo/s1600-h/2000-08-22+Savona.jpg"><img alt="" border="0" height="152" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5285250259438852338" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9TxhKB3xY-72rWSyi62VErhGSotHlm4V-mkvyyQ-ifVsTDvN1ws9DmgSO3ORgrCAeRF1wv_TY6IHdePWZE2qHPsl8NTqA6sgYpmZs0cRuMpDqD7eSxESAjit2bhAoYwjHc0lNwksSDQo/s400/2000-08-22+Savona.jpg" style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center;" width="400" /></a> <br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Follonica (GR) - <b>Madre-madrona dominicana faceva prostituire figlia e nipoti minorenni</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 settembre 2000</b></span> - Avrebbe fatto prostituire la figlia di 15 anni e due nipoti di 14 e 17 anni, mettendo annunci su un quotidiano e organizzando poi gli incontri in un appartamento a Follonica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In carcere, con l'accusa di sfruttamento della prostituzione minorile, è finita una dominicana di 38 anni, arrestata dai carabinieri insieme al convivente, un italiano di 61. Entrambi si trovano ora rinchiusi nel carcere di Livorno, città dove abitano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A far partire le indagini, affidate alla procura di Grosseto per competenza territoriale, è stata una sorella della dominicana che abita a Casciana Terme. La donna avrebbe raccolto le confidenze delle due nipoti di 14 e 17 anni, figlie di un'altra sorella che le aveva affidate all'arrestata, perché costretta a tornare a gennaio scorso in patria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A giugno le due ragazze sono scappate e hanno raggiunto la zia a Casciana. È stata così fatta una denuncia ai carabinieri di Casciana che hanno poi passato le indagini ai colleghi della sezione di pg della procura grossetana e del nucleo operativo di Grosseto. Dall'inchiesta è emerso che l'arrestata, col convivente, avrebbe fatto pubblicare inserzioni a pagamento su un quotidiano per trovare clienti. Per gli incontri avrebbe utilizzato una casa a Follonica che il convivente aveva preso in affitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2000/09/16/1302066-GROSSETO-FACEVA-PROSTITUIRE-FIGLIA-E-NIPOTI-MINORENNI-ARRESTATA.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>12 ottobre 2000</b></span><br />
<img height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6n8XdaMkueVK5ktQjSs7-6gPpeLHKv7RMzCIvoaqfhagpyOvwNdt5ZzUpAb1nCsHcc-vDJDc1mj99Beeea8dx9RlOxSwt7RCsz4XOUuoMLXS1BgMSx2ekmc3mZ_TwEkJSNcEnOnzsheI/s400/2000-10-12+Caserta.jpg" width="400" /></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rocca di Caprileone (ME) - <b>Madre-madrona incatena figlio disabile</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>11 novembre 2000</b></span><br />
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC-16bt4edbAAhce5ZU8lI0_vnCrLxzZpzCFgz3tvfnV2q-CYI7cSXUeYHizXfXHTog0__cE1rUT5rwoFV3kGcPYMIBHPmS8xlauFZnyyIwwf_igOdCHZWKPGQVfOEKIwSxJWZn8cliQo/s400/2000-11-11+Messina.jpg" /><br />
<span style="font-size: x-small;"><b><br /></b></span><b style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">11 dicembre 2001</span></b><br />
<img height="273" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOvDm38wyobJX0TfBVKKggvlaDE49Pb7mKP_M09zYGMC4IBt5o46h48K2dkHH0cN0xt-FtHrl7Lmw32hJtyjpzm609gFYgBVOQRnTYL3sLjoJeTIL9Pa1MsYVLUEvacLIfbRO0W7tFcUg/s400/2001-12-11+Firenze.jpg" width="400" /><br />
<span style="font-size: x-small;"><b><br /></b></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Firenze - <b>Fa prostituire i bambini, madre-madrona condannata a 10 anni</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° febbraio 2002</b></span> - Una donna di 32 anni è stata condannata dal tribunale di Firenze a dieci anni di reclusione e a un risarcimento di 100 milioni di lire per ciascun figlio, con l'accusa di aver fatto prostituire i due figli, due maschi di 6 e 8 anni all'epoca dei fatti. La donna, a cui è stata tolta la patria potestà, era stata arrestata nel '99, dopo che i bambini avevano raccontato delle violenze subite da due uomini in cambio di denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La storia era venuta a galla grazie alla segnalazione delle insegnanti dei bambini che avevano notato alcuni disegni particolarmente duri. Nel corso dell'incidente probatorio davanti al gip i due bambini confermarono tutte le accuse alla madre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2002/02/01/2978453-Fa-prostituire-i-bambini-mamma-condannata-a-10-anni-di-carcere.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Siracusa - </span><b style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif; font-size: x-large;">Madre-madrona frusta la figlia di 2 anni</b></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>19 aprile 2001</b></span><br />
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyNfFQV5bR_I5zz9ctvWU2yeMYj4Vn9rUYyxdFHKdK9CfEu-XcZIyAEuOSWunxUKmiJcUQ7aZiXoIuoE0mkddx9kURsYJ2KXepy3tP7c06s_lfWaA9cPm9bUoQPgYF42VfF97q0ZeW4CA/s320/2001-04-19+Siracusa.jpg" /><br />
<span style="font-size: x-small;"><b><br /></b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Zia-madrona droga e maltratta la nipote</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Anziché toglierle anche la figlia, i giudici la usano come pretesto per non mandarla in carcere</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>20 ottobre 2001</b></span></div>
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYK-_D-zLfvLMe3f3Ra6fUTIlXoFkmFWdOgjFR2Nfc3u5g968uRmwX0O-Zhe6mgnvVOABj3ECTm8OWRstAbiIaqeeMb8b96ztTAlpHsEZMpSknetHRkPtIYJRioDT4Win60InzYyBXy_g/s400/2001-10-20+Roma.jpg" /><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>21 marzo 2002 </b></span><br />
<img height="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh__g2uu6Dc_c25vGZS-yyJcmNpOlvMNVQ1BZNq79n1kc_9OSmdNmuNsKKLxsy1Y7cTfMPclopR8ybWhQCWTfN_yi8XIaFhb2FpWE6yRr8x9tzthHdLN2kAQFyH1Ejj4hwnxf8iKZt0I4/s400/2002-03-21+Crotone.jpg" width="400" /><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Grottammare (AP) - <b>Madre-madrona chiama figlia dall'Ucraina e la costringe a prostituirsi</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 aprile 2002</b></span> - Aveva fatto venire in Italia la figlia dall'Ucraina per farla prostituire. Protagonista di questa vicenda è A. N., un'ucraina di 47 anni, arrestata con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione della figlia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Qualche settimana fa l'extracomunitaria aveva chiesto alla figlia di 26 anni, sposata e madre di un bambino, di venire a trovarla in Italia. Una volta a Grottammare però, la ragazza era stata avviata alla prostituzione, sotto il rigido controllo della madre. Era quest'ultima infatti ad accogliere i clienti della figlia e a «prepararli» agli incontri mostrando loro filmini pornografici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'attività delle due donne è stata scoperta nel giro di poco tempo dai carabinieri, che hanno arrestato la madre e sequestrato nell'abitazione due libretti di risparmio con 30mila euro e circa 800 profilattici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2002/04/22/3261629-ascoli-piceno.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Fa pipì a letto, massacrata di botte dalla madre-madrona</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>30 ottobre 2002</b></span><br />
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUfGjU5ARATiqCFpBDcr8eayFaI248s1wuer3yPeOzTnFmt3XQxj3CtcKsHuDkOtm3RjpASaiABsKeQRrFPXkIEWWcZKqyy4jJgAyqNKaNyFUKywFuvGUNQv98sPPgFMwSooAGTHcqwfs/s400/2002-10-30+Milano+M0001.JPG" /><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Comacchio (FE) - <b>Picchia a sangue bimba che ha in braccio per coprire furto appena commesso</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 giugno 2003</b></span> - Una bulgara di 25 anni ha picchiato a sangue la bimba di 6 che aveva in braccio, ed è stata denunciata per lesioni personali. La donna tentava di sfuggire alla legge dopo aver rubato un portafoglio in un supermercato di Comacchio, pensando di distogliere l'attenzione dal furto scoperto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La bulgara aveva rubato, all'interno del supermercato, il portafoglio che conteneva 200 euro e 1.450 corone ceche ad una cliente , una turista cecoslavacca di 60 anni. La vittima però si era accorta del furto ed aveva avvisato le casse. Nel vedere bloccate le casse la cittadina bulgara, ha capito di essere in trappola e ha pensato che l'unico modo per distogliere l'attenzione del reato che aveva appena commesso era creare scompiglio.<br />Così ha cominciato a pestare a sangue la bimba, per farla piangere, spaccandole il setto nasale. Un diversivo che non è servito, perché sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile di Comacchio, che oltre ad arrestare la donna per furto aggravato, l'hanno anche denunciata a piede libero per lesioni personali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2003/06/20/4492187-FERRARA.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Salento - <b>Padre denuncia moglie per atti pedofili sui due figli</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 febbraio 2005</b></span> - Per passare una notte di Capodanno piena di emozioni "diverse" avrebbe fatto spogliare i suoi bambini, di otto e dieci anni, e insieme con una vicina di casa e due amici li avrebbe costretti a subire atti sessuali.</span><br />
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In manette per pedofilia una madre 41 anni di un piccolo paese nel cuore del Salento. A scoprirli è stato il padre dei due bambini, che, la sera del 31 dicembre scorso, poco dopo le nove, è piombato in casa della vicina e ha visto i figli nudi sul letto e il gruppo di adulti intorno.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L' uomo è stato minacciato e costretto a mantenere il silenzio. Minacciato e picchiato. Ma alla fine, dopo un mese di paura e rimorsi, ha deciso di raccontare quella scena che gli era rimasta stampata nella mente ai carabinieri, quella scena con i suoi bambini nudi sul letto e sua moglie, la vicina di casa di 24 anni e i due amici di 53 e 23 anni, intorno.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il padre, per amore dei due bambini, ha denunciato anche la loro madre. Le due donne sono casalinghe, gli uomini disoccupati. L'appartamento dove i bambini sono stati violentati è in una palazzina anonima in un piccolo paese, dove nulla succede e dove, secondo i carabinieri, «tutto è possibile, anche chiedere ai propri figli di "far divertire" un gruppo di amici per l'ultimo dell'anno».</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri, dopo un'indagine lampo, sono scattate le manette: i provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal gip del tribunale salentino Vincenzo Scardia su richiesta del pubblico ministero Paola Guglielmi. Madre e violentatori sono finiti in carcere per violenza sessuale aggravata. I bambini, che hanno confermato gli abusi, sono stati trasferiti in una struttura protetta.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/02/16/denuncia-la-moglie-per-pedofilia.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Madre-madrona 35enne fa prostituire la figlia 22enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 marzo 2005</b></span> - Una donna di 35 anni è stata arrestata per sfruttamento della prostituzione nei confronti della figlia ventiduenne. La particolare vicenda è avvenuta nella zona della Maddalena e ne sono protagoniste le due donne, entrambe di nazionalità argentina ma con cittadinanza italiana. La madre è stata sottoposta a fermo di polizia giudiziaria da parte degli investigatori del commissariato di piazza Matteotti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il nuovo dirigente dell'ufficio, il vicequestore Salvatore Dispenza, ha deciso di aumentare i controlli e la presenza della polizia nella zona della Maddalena per cercare di contenere il fenomeno della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei giorni scorsi, ricevuta una segnalazione sul continuo via vai di persone in un appartamento della via, la squadra investigativa del commissariato ha effettuato una serie di appostamenti. Gli agenti hanno atteso che un uomo di 65 anni entrasse nell'alloggio e hanno fatto irruzione dopo alcuni minuti. Inequivocabile la scena che si è presentata, tanto che il cliente non ha potuto neppure tentare di smentire. L'uomo ha poi spiegato che i soldi che aveva dato alla ragazza per la prestazione, lei li aveva successivamente consegnati alla madre. L'uomo ha poi aggiunto che la stessa situazione si era verificata in una sua precedente visita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tanto è bastato alla polizia per far scattare l'accusa di sfruttamento e procedere al fermo con la contestazione dell'aggravante del vincolo di parentela. La donna è residente da diversi anni a Genova dove era arrivata portandosi la figlia avuta in tenerissima età. Aveva ottenuto la cittadinanza sposandosi con un italiano che è deceduto un paio di anni orsono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/03/20/fa-prostituire-la-figlia-arrestata-un-argentina.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Gozzo P. (PD) - <b>Assale figlia di 8 anni, staccandole lobo di un orecchio a morsi</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 maggio 2005</b></span> - Ha assalito la figlia di 8 anni, staccandole il lobo di un orecchio a morsi, ma mordendola anche al collo, ad una mano e ad altre parte del corpo. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il terribile episodio è avvenuto domenica pomeriggio a Gazzo Padovano. La bimba si trova in ospedale a Padova con una prognosi di trenta giorni, mentre la madre, una domenicana di 40 anni, è stata arrestata dai carabinieri.<br />Dopo aver assalito la figlioletta, la donna si è barricata in casa con la figlia fino all'arrivo dei soccorritori, chiamati dall'ex marito della donna, che abita in altro appartamento della stessa casa.<br />Gli investigatori appena arrivati hanno sfondato la porta della stanza in cui la donna si era rifugiata. Secondo quanto riportano i quotidiani locali la donna, che viveva con fanatismo la fede religiosa, avrebbe detto di essersi scagliata contro la bambina perché nel volto della piccola avrebbe visto quello di Satana.<br />La donna, con in mano una copia della Bibbia, ha acconsentito a salire sull'autoambulanza dopo aver eseguito una sorta di 'benedizione' del mezzo sanitario.<br />Ora si trova in stato di arresto, per maltrattamento di minore aggravato dalle lesioni permanenti inferte, piantonata nel reparto psichiatrico dell' ospedale. Agli investigatori che l'hanno arrestata, la donna avrebbe spiegato confusamente che lei e la figlia dovevano morire entrambe: 'devo portarla in Paradiso con me', ha aggiunto.<br />La bambina, intanto, è stata sottoposta ad intervento chirurgico. I medici le hanno ricomposto il padiglione auricolare per circa due centimetri, risagomandolo, e hanno detto che non dovrebbe avere problemi futuri per questo aspetto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2005/05/30/5377616-PADOVA-CHOC.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Caltagirone (CT) - <b>Madre-madrona vendeva la figlia di 13 anni</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 ottobre 2005</b></span> - Vendeva la sua unica figlia, di 13 anni, a un uomo di 59 anni che, pagando un centinaio di euro, abusava sessualmente della ragazzina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' l'accusa contestata a una donna di 57 anni, dalla Procura di Caltagirone (Catania), che è stata arrestata dai carabinieri. Con lei è finito in manette anche l'uomo, un proprietario terriero. Le ipotesi di reato sono violenza sessuale e induzione alla prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A notare la bambina a spasso con l'uomo sono stati i suoi concittadini, che hanno fatto arrivare la voce ai carabinieri. Poi le indagini, con appostamenti e pedinamenti, hanno portato a scoprire che l'uomo avrebbe abusato della tredicenne anche in casa della bambina con il consenso della madre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è separata e l'ex marito vive lontano dalla Sicilia. La ragazzina è stata allontanata dal quartiere in cui vive e data in affido provvisorio. Un rapporto sulla vicenda è stato presentato alla procura della Repubblica per i minorenni di Catania. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ultimapagina.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=230" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rometta Marea (ME) - <b>Madre-madrona costringe figlia 16enne a prostituirsi</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 dicembre 2005</b></span> - Una drammatica telefonata ai carabinieri ha fatto emergere ieri una squallida vicenda, della quale è rimasta vittima una minorenne, costretta a unirsi con un anziano, sotto gli occhi della madre. A finire in manette quest'ultima, una donna di 48 anni, già nota alle forze dell'ordine per reati legati alla prostituzione e un pensionato settantenne di Merì. Di entrambi, gli inquirenti non hanno fornito le generalità per tutelare la ragazza, appena sedicenne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quella che le forze dell'ordine hanno definito una turpe storia, dai contorni ancora non totalmente ricostruiti, si è consumata in un'abitazione di Rometta Marea. I due arrestati sono stati tradotti al carcere di Gazzi su disposizione del sostituto procuratore di Messina, dottor Cavallo. Alla donna viene contestato lo sfruttamento della prostituzione, al pensionato la violenza sessuale, con l'aggravante per entrambi della minore età della vittima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In buona sostanza la donna avrebbe permesso, dietro retribuzione, all'uomo, che a quanto pare ben conosceva, di avere rapporti sessuali con la figlia. L'intervento delle forze dell'ordine è scattato ieri mattina intorno alle 10. A determinarlo una telefonata alla stazione dei carabinieri di Rometta. Dall'altra parte della cornetta la voce di una ragazza che denunciava l'imminente violenza sessuale, chiedendo aiuto. Una voce, a quanto sembra, tremante, che ha invitato i militari dell'Arma a recarsi immediatamente in un appartamento di Rometta Marea per verificare quanto segnalato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al comando del luogotenente Francesco Risitano, i carabinieri hanno raggiunto la zona indicata e quindi l'appartamento, e lì hanno trovato conferma di tutto. All'interno dell'abitazione, tre persone, un uomo anziano, una donna e la ragazza. È bastato un piccolo sopralluogo, per far rinvenire ai carabinieri le prove dell'avvenuto rapporto sessuale tra l'anziano e la minore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A quel punto per l'uomo e per la donna sono scattate le manette. Entrambi hanno respinto le accuse, ma dopo essere stati condotti in caserma per le formalità di rito, sono stati associati a Gazzi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazza, chiaramente ancora sotto choc, ma certa di essere uscita da un incubo è stata costantemente seguita dai militari. Senza quel momento di autentico coraggio forse mai sarebbe uscita dal tunnel.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli inquirenti hanno successivamente ricostruito anche l'ambiente nel quale si sarebbe sviluppata la vicenda. Un ambiente degradato, con la donna – separata da diversi anni – che viveva assieme alla figlia in condizioni economiche difficili. Nulla però da giustificare un simile comportamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il proseguo delle indagini servirà a chiarire da quanto tempo durava tanto squallore, ma è fuor di dubbio che lo scatto d'orgoglio della vittima, che sta vivendo proprio la fase più delicata dell'adolescenza - e soprattutto i precedenti della madre, finita in passato nei guai proprio per reati legati alla prostituzione - potrebbero essere l'eloquente dimostrazione che tale situazione si trascinava da tempo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma ci sono altri tasselli sui quali gli investigatori intendono far chiarezza. Se, ad esempio, la minore è stata costretta a rapporti sessuali solo con l'arrestato, oppure con altre persone ancora non individuate; l'arco di tempo nel quale si è trascinato tanto orrore e soprattutto l'esistenza di eventuali coperture. Appare impossibile infatti che in una comunità piccola come la frazione marina di Rometta, dove spesso si sa tutto di tutti, nessuno fosse a conoscenza di quanto accadeva in quell'appartamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.rometta.net/articolo.asp?art=527" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Palermo - <b>Madre-madrona fa prostituire figlia 14enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 aprile 2007</b></span> - Da più di due anni costringeva la figlia quattordicenne, a prostituirsi in cambio di trenta euro a prestazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.psicologiaedintorni.com/2007/04/21/palermo-madre-fa-prostituire-figlia-14enne/" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rimini - <b>Madre-madrona fa prostituire la figlia 17enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 febbraio 2008</b></span> - Ha costretto la figlia 16enne a prostituirsi, ‘passandole’ i suoi stessi clienti. Ci ha messo quasi un anno, la ragazzina, per decidersi a denunciarla, e l’altra sera la donna, una quarantenne romena, è stata arrestata dai carabinieri della Compagnia di Rimini. Lei giura che è tutto falso, che la figlia si è inventata ogni cosa . Ma a confermare la versione della giovane, ci sarebbe anche la testimonianza di un ragazzo italiano che ha cercato di ‘salvarla’.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ stato l’altro pomeriggio che il titolare di un bar cittadino ha chiamato i militari. Glielo aveva chiesto una ragazzina che si era precipitata nel locale in lacrime. Quando i carabinieri sono arrivati, hanno scoperto che la storia era delle peggiori. Accompagnata in caserma, la giovane, 17 anni, ha raccontato di come la madre l’avesse costretta a prostituirsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ci aveva provato subito, quando lei era arrivata in Italia, la primavera scorsa. All’inizio aveva resistito, si era ribellata, poi aveva implorato, ma non c’era stato niente da fare. Alla fine, la madre l’aveva avuta vinta, anche a suon di schiaffoni. E tanto per rendere le cose più facili, le aveva passato i suoi clienti fissi, con cui si incontrava in casa, quando non andava lei a domicilio. Che fosse Cesenatico o Forlì.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma quella vita, la ragazzina la odiava. E la svolta per lei c’era stata quando aveva conosciuto un ragazzo italiano, fuori dall’ambiente che era costretta a ‘frequentare’. Prima erano diventati amici, poi via via qualcosa di più. Il ragazzo se l’era presa a cuore, e più di una volta aveva allungato quattrini alla madre della 17enne, nella speranza che risparmiasse la figlia. Tre, quattrocento euro alla volta e qualche regalo, tanto per rabbonirla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma, secondo il racconto della ragazza, la madre non era per niente disposta a lasciarsi scappare la sua miniera d’oro. E per liberarsi del giovane che vedeva come un pericolo per i suoi ‘affari’, aveva minacciato di denunciarlo, perchè se la faceva con una minorenne. Lui aveva tentato una volta di rivolgersi a un’associazione, ma non ne aveva cavato niente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Poi, ieri pomeriggio, l’ennesima violenta litigata tra madre e figlia, e sempre per la solita storia: i quattrini. La giovane non ce l’ha fatta più ed è scappata di casa, rifugiandosi in quel bar.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rimini/2008/02/06/63292-mamma_prostituire_figlia.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Brescia - <b>Bimba stuprata: 10 anni alla madre-madrona</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 maggio 2008</b></span> - Una madre bresciana di 39 anni è stata condannata in via definitiva, dal tribunale della nostra città, a dieci anni di carcere per violenze sessuali aggravate commesse ai danni della figlia minorenne.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si tratta di una storia tristissima di stupri e violenze anche di gruppo, emersa qualche anno fa, e che ha visto la ragazzina oggetto delle attenzioni malate dei genitori, ma pure di persone estranee al nucleo famigliare, iniziate quando la piccola vittima aveva meno di dieci anni.<br />La polizia ha cominciato a indagare sul caso nel 2004, quando la bambina aveva solo 10 anni. E’ stato appurato che le violenze avvenivano già da parecchio tempo. La piccola veniva offerta, probabilmente in cambio di soldi, anche ad adulti conoscenti dei genitori, nell’ambito di veri e propri incontri organizzati in casa.<br />Ora la giovanissima è stata affidata ai servizi sociali, ma per lei non sarà facile superare il trauma delle violenze che è stata costretta a subire dalle persone alle quali voleva più bene.<br />La madre pedofila dovrà passare dieci anni in galera. Dopo la condanna in via definitiva i carabinieri le hanno notificato l’ordinanza di carcerazione emessa dalla procura generale di Brescia e l’hanno portata dietro le sbarre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/6105/5/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Palermo - <b>Madre-madrona vende figlia 12enne ai pedofili</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 giugno 2008</b></span> - Per anni ha messo in vendita la figlia di 12 anni, costringendola a prostituirsi. Tanto che la ragazzina ebbe rapporti sessuali con alcuni uomini adulti, ovviamente a pagamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per questo motivo il Gup di Palermo, Sergio Ziino, ha condannato a 9 anni di carcere una donna, della quale non sono state rese note le generalità per non rendere individuabile la vittima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.corriere.it/cronache/08_giugno_11/madre_pedofilia_condanna_ragazzina_537110cc-37b6-11dd-a7f3-00144f02aabc.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Imperia - <b>Madre-madrona picchia il figlio e lo rende disabile</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 dicembre 2008</b></span> - E’ stata condannata a 9 anni e 4 mesi di reclusione, ad Imperia, la 30enne accusata di aver picchiato il proprio figlio sino a renderlo disabile. Il tribunale del capoluogo ligure l’ha condannata per lesioni personali gravissime. Il giudice ha tolto alla donna la patria potestà sul figlio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.liguriaoggi.it/2008/12/12/imperia-picchia-figlio-sino-a-renderlo-disabile-condannata/007" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Novoli (FI) - <b>Ospedale Meyer scopre violenze su bambina: denunciata madre cinese</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 gennaio 2009</b></span> - L'hanno trovata con gambe e braccia piene di lividi, segni di bruciature sul corpo che potrebbero far pensare a morsi o a piccole ustioni da sigarette. A scoprirlo i medici del pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Meyer, che hanno visitato una bambina di quattro anni, portata in ospedale su segnalazione del direttore di una scuola d'infanzia di Peretola, dove la bambina viene lasciata tutti i giorni. </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre - una donna di 28 anni di nazionalità cinese, residente nella zona di Novoli - è stata denunciata dai carabinieri per lesioni e il Tribunale dei minori di Firenze ha deciso di sottrarle la bambina affidandola ad un istituto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le condizioni della piccola, secondo quanto si è appreso, avevano messo in allarme gli insegnanti della scuola materna, e così la direzione aveva segnalato la cosa al Tribunale dei minorenni, finché stamani la piccola è stata portata in ospedale, dove è stata visitata: gambe e mani gonfie, lividi dovunque, segni di probabili percosse su altre parti del corpo. Dopo la visita i medici hanno avvertito la madre della bambina. Quando </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">la donna</b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> è arrivata al pronto soccorso, secondo quanto hanno riferito i sanitari ai carabinieri, e ha visto la piccola in lacrime, </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">si sarebbe scagliata contro di lei per picchiarla</b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">.</span><br />
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da qui la denuncia e la decisione dei Tribunale dei minori di affidare la piccola a un istituto.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://lanazione.ilsole24ore.com/firenze/2009/01/27/147440-meyer_scopre_violenze_bambina.shtml" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Foligno (PG) - <b>Dopo separazione, figlia affidata alla madre: che la tratta da schiava</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 marzo 2009</b></span> - Una donna è stata denunciata per maltrattamenti dal personale del commissariato di Foligno. Per lei l'accusa è di vessazioni psicologiche nei confronti della figlia di poco più di 11 anni e di averla colpita con qualche schiaffo. La piccola è stata affidata temporaneamente ad altri familiari dal tribunale dei minorenni di Perugia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sull'indagine , ancora in corso, viene mantenuto il massimo riserbo così come sull'identità delle persone coinvolte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna indagata è separata dal marito da qualche tempo, e la bambina viveva con lei. In base alla versione accusatoria la bambina veniva picchiata, obbligata a fare tutti i servizi necessari per portare avanti una casa e umiliata sul modo di vestirsi e sui compiti scolastici. Dagli accertamenti è per altro emerso che il padre fosse all'oscuro di questi episodi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://lanazione.ilsole24ore.com/perugia/2009/03/24/160458-maltrattamenti_contro_figlia.shtml" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Abusi sulla figlia di 8 anni: 6 anni alla madre-madrona</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 aprile 2009</b></span> - Davanti alla Prima Corte d’Appello è comparsa ieri L.S., una donna di 44 anni accusata di abusi sessuali sulla figlia. Abusi non compiuti materialmente, ma inducendo la figlioletta ad accettare la compagnia di alcuni suoi conoscenti. Tutto questo senza alcun compenso.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda giudiziaria nacque dal racconto della bimba, che allora aveva solo 8 anni e oggi ne ha 23, affidata alla comunità. Ma nella drammatica vicenda erano stati coinvolti anche il padre e il nonno della piccola, già processati e condannati in altri procedimenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre, invece, era stata condannata in primo grado a sei anni, ma ieri il suo difensore, l’avvocato Mimma Aiello, ha invocato l’assoluzione sostenendo che non sarebbero attendibili le dichiarazione della figlia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il collegio giudicante però ha accolto le conclusioni della pubblica accusa, confermando i 6 anni di reclusione. Dopo la lettura della sentenza la donna ha esclamato guardando la gabbia dei detenuti: «Ora toccherà a me entrarvi. Sei anni per un’innocente». «Mi vogliono in prigione e io ci andrò» ha detto al legale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://milano.cronacaqui.it/news-abusi-sulla-figlioletta-6-anni-di-cella--_21703.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Chiavari (GE) - <b>Madre-madrona ubriaca picchia il figlio di un anno</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 maggio 2009</b></span> - Ieri, sul lungomare di Chiavari , polizia, medici del 118 e militi della Croce Verde sono immediatamente intervenuti per bloccare una donna di circa 30 anni e prestare soccorso al bimbo, di appena un anno. Entrambi sono stati accompagnati all’ospedale di Lavagna per le medicazioni, ma l’episodio è destinato a non avere conseguenze penali. Il papà del piccino (e marito della donna), informato del’accaduto, è corso al nosocomio a riprendersi il figlio e non ha voluto dichiarare nulla ai poliziotti né formalizzare alcuna denuncia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma andiamo con ordine. Alcuni passanti che si trovavano sul lungomare hanno visto quella donna ubriaca picchiare il bambino ed hanno dato l’allarme. Stando a quanto riportato da medici, volontari e agenti, la trentenne è stata vista rifilare al piccolo almeno un paio di ceffoni. Non solo, quando i militi della Croce Verde e i sanitari del “118” sono giunti sul posto, è apparso loro immediatamente chiaro che la donna era ubriaca. La stessa donna s’è inizialmente rifiutata di salire sull’ambulanza. Per questo, e nel timore che potesse compiere gesti violenti, è stato richiesto l’intervento della “volante”. Alla fine, poliziotti e medici hanno deciso di accompagnare sia la madre sia il figlio al pronto soccorso.<br />I volontari della pubblica assistenza sono stati sentiti dagli investigatori, ma la loro testimonianza non è sufficiente a far scattare le indagini. Servirebbe la denuncia circostanziata di chi ha visto la trentenne picchiare il bimbo e ha poi avvertito il “118”. Per questa ragione chiunque abbia assistito all’episodio avvenuto ieri sul lungomare di Chiavari è invitato a contattare quanto prima il commissariato. Nel frattempo, del fatto potrebbero essere informati i servizi sociali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/levante/2009/05/19/AMwWZyaC-chiavari_picchia_ubriaca.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giappone - <b>Madre-madrona scattava foto pedopornografiche alla figlia di 2 anni</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 giugno 2009</b></span> - La pedofilia e pedo-pornografia in Giappone non è mai stata quel grande tabù che invece esiste in Occidente e fatti di cronaca come quello di oggi purtroppo non sono rari, stando alla polizia giapponese.</span></div>
<div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una donna, lavoratrice part-time, di 23 anni, della prefettura di Hyogo, è stata arrestata martedì con il sospetto di aver scattato fotografie pornografiche alla propria figlia di soli due anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia ha inoltre arrestato Mizuho Iwasaki, una disoccupata di Sakai (prefettura di Osaka) con il sospetto di sollecitazione nel scattare le foto alla piccola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Stando alla polizia la donna di Hyogo ha scattato 11 fotografie a partire dall'8 al 21 gennaio, con una macchina fotografica digitale, facendone pornografia infantile (pedofila) su richiesta della Iwasaki, che le aveva promesso dei soldi e le aveva mandato la macchina fotografica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Iwasaki aveva conosciuto la donna tramite un servizio internet per telefoni cellulari, dove la donna aveva postato delle sue foto in biancheria intima e le aveva detto che delle fotografie di sua figlia si sarebbero potute vendere a prezzi maggiori. La polizia sospetta che la Iwasaki abbia pagato diverse migliaia di Yen per ogni foto della piccola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia stava controllando la Iwasaki dal novembre scorso, quando una casalinga avrebbe affermato che la Iwasaki le avrebbe chiesto di fare pornografia infantile. La casalinga aveva una disputa di denaro con la Iwasaki.</span></div>
<a href="http://www.giapponenews.com/blog/2009/06/10/scattano-le-manette-per-aver-scattato-foto-pornografiche-alla-figlia-di-soli-due-anni/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Germania - <b>Madre-madrona costringeva la figlia 11enne a prostituirsi</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 giugno 2009</b></span> - Una madre che metteva in vendita la figlia 11enne. La bambina era costretta a prestarsi in giochi erotici con uomini che pagavano dai 50 ai 100 euro per abusare della 11enne. I fatti sono accaduti tra il settembre e il novembre del 2006.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come scrive la Bild, Monika N., la madre 41enne della bambina, è stata condannata a sette anni di prigione da un giudice di un tribunale tedesco. "Le porcherie criminali che Lei ha compiuto - ha detto il giudice rivolgendosi alla donna - sono inimmaginabili per una persona normale".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un esempio della personalità deviata di Monika N.: la donna aveva conosciuto un uomo in chat. Dalla chat si è passati all'incontro, avvenuto in una zona industriale. E mentre i due consumavano un rapporto sessuale, la figlia 11enne era sul sedile posteriore dell'auto a leggere un fumetto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La bambina è stata trasferita nel frattempo in una casa protetta, dove è assistita da psicologi e personale medico. La psicologa della bambina non è sicura che la vittima possa condurre una vita normale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=464957&idsezione=9&idsito=1&idtipo=2" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona abusa del figlio e si esibisce in webcam</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 giugno 2009</b></span> - In diretta via internet avrebbe abusato di suo figlio, condividendo il materiale con un 18enne inglese. Arrestata una donna di trent'anni madre di quattro figli, residente negli Stati Uniti.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A lei la polizia è arrivata dopo che le autorità del West Midlands, in Gran Bretagna, hanno arrestato il 18enne per possesso di materiale pedopornografico: hanno rintracciato il video e, grazie alla collaborazione con la polizia statunitense, sono risaliti all'identità della donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel video la donna, madre di 4 figli, avrebbe abusato di uno di questi, ed è stata perciò incarcerata ed incriminata per violenza sessuale ai danni di minore: rischia almeno 20 anni di carcere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=34645&titolo=Donna%20abusa%20del%20figlio%20e%20si%20%27esibisce%27%20in%20cam" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sellia Marina (CZ) - <b>13enne fatta prostituire da madre e zia madrone</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° luglio 2009</b></span> - Si è concluso con due condanne a 13 anni e mezzo di reclusione e 50.000 euro di multa per ciascuna - nonché con la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici e dai luoghi dove si trovano bambini - il processo a carico di L. S. ed R. S., entrambe di Botricello, nel catanzarese, rispettivamente madre e zia della minorenne che, secondo l'Ufficio di procura, sarebbe stata da loro costretta a prostituirsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La sentenza è arrivata questo pomeriggio dal tribunale collegiale di Catanzaro (presidente Antonio Saraco, a latere Emanuela Folino ed Emma Sonni), cui il pubblico ministero Simona Rossi aveva chiesto due condanne a 15 anni di reclusione e 150.000 euro di multa (l'avvocato Salvatore Iannone rappresentava la giovane parte offesa).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Induzione e sfruttamento della prostituzione, aggravato dai legami di parentela e dalla minore eta' della vittima - che attualmente si trova in una casa protetta - sono le contestazioni di cui sono state riconosciute colpevoli le due donne, finite in manette sulla scorta dei risultati di un'inchiesta condotta dai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina (Cz), che ha portato tra l'altro all'arresto di due presunti clienti della 13enne, cui la ragazzina, stando alle accuse, sarebbe stata venduta per incontri sessuali dalla madre e dalla zia, in cambio di pochi euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.agi.it/catanzaro/notizie/200907011955-cro-rcz0093-prostituta_minorenne_condannate_mamma_e_zia" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona trascina il figlio al guinzaglio</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>31 luglio 2009</b></span> - Una donna dell'Alabama è stata arrestata dalla poliza per aver insultato e trascinato con la forza il figlio al guinzaglio dentro a un negozio.</span><br />
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 37enne, residente nella città di Gaylesville, è stata vista dai clienti e dagli impiegati di un negozio in Broad street e ripresa con un telefonino.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il bambino ha riportato diverse contusioni al collo. La donna è ora in carcere e non è stata ancora pagata la cauzione.</span></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><object height="370" width="450"><param name="movie" value="https://www.liveleak.com/e/a88_1249007894"><param NAME="wmode" VALUE="transparent"><br /><embed src="https://www.liveleak.com/e/a88_1249007894" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="450" height="370"></embed></OBJECT></span><br />
<a href="http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo456619.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cagliari - </span><b style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif; font-size: x-large;">Madre-madrona filippina bastona e morde figlio 15enne</b><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 settembre 2009</b></span> - I</span> Carabinieri di Cagliari, nei giorni scorsi, hanno denunciato una donna filippina per maltrattamenti ai danni del figlio quindicenne, anch'esso di nazionalità filippina.<br />"E' stato lo stesso minore - come ha raccontato il comandante della compagnia di Cagliari, cap. Paolo Floris - a presentarsi al comando di Via Nuoro e raccontare la sua storia fatta di percosse con un bastone e di lesioni procurate da morsi". Dopo una serie di accertamenti, tra cui gli esami clinici che hanno evidenziato e confermato una serie di ematomi (l'ultimo un morso sull'avambraccio), i militari hanno affidato il minore allo zio.<br />I Carabinieri stanno ora svolgendo le indagini di rito e verificando le accuse, anche attraverso le testimonianze dei parenti del ragazzo.</span><br />
<a href="http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/145136" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Treviso - <b>Faceva prostituire le figlie, arrestata madre-madrona</b></span></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9ruo5vaYmsiCPiuG4TdL9q4GcjQjj3eoMx-buSIkXTI6v9RYQ7xe7MK0s26ek04s2yApm31D7rsynIQ08nD0uXVdKBc_nbLHkjskwTPRAvJjlLwDO1BhWDRojyDXQxWBTtT2XKQKmg9M/s1600/Luz+Marietta+Cuartas.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9ruo5vaYmsiCPiuG4TdL9q4GcjQjj3eoMx-buSIkXTI6v9RYQ7xe7MK0s26ek04s2yApm31D7rsynIQ08nD0uXVdKBc_nbLHkjskwTPRAvJjlLwDO1BhWDRojyDXQxWBTtT2XKQKmg9M/s200/Luz+Marietta+Cuartas.jpg" width="199" /></span></a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 settembre 2009</b></span> - Era arrivata a coinvolgere le sue stesse figlie nel giro di prostituzione, due ragazze maggiorenni da poco. Anche loro dovevano vendere il proprio corpo alla folta schiera di clienti che quotidianamente si presentavano nell’appartamento del sesso.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Luz Marietta Cuartas, 43 anni, di origine colombiana, è stata tratta in arresto dalla Squadra Mobile della Questura di Treviso questa mattina all’alba. Nello stesso momento veniva arrestato a Trani il suo complice, Francesco Di Pasquale, 54 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati al mondo della prostituzione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’indagine è partita a giugno scorso a Trani, su segnalazione di alcuni residenti nello stesso stabile in cui si trovava l’appartamento in cui venivano fatte prostituire numerose ragazze a tutte le ore, tra cui anche le figlie della donna finita in manette. È emerso che l’appartamento in questione era stato affittato dallo stesso Di Pasquale, il quale aveva utilizzato il nome della moglie cieca per registrare il contratto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con la collaborazione della colombiana avevano messo in piedi un giro particolarmente fiorente, tra l’altro pubblicizzando la possibilità di incontrare belle ragazze in un noto quotidiano locale.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto è proseguito per un certo periodo, fino a quando la polizia ha fermato alcuni clienti. Hanno ammesso di recarsi lì per degli incontri a sfondo sessuale e tra questi qualcuno ha anche avvertito coloro che stavano a capo dell’organizzazione, i quali hanno deciso allora di fermare l’attività.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Luz Marietta Curtas, capito che era meglio cambiare aria, ha per questo deciso di trasferirsi a Treviso insieme alle figlie. Questo comunque non le è bastato a farle evitare il carcere. Questa mattina prestissimo la polizia ha effettuato il blitz a casa sua, in via Delle Tre Venezie a Treviso, dove la donna era con le figlie. Con loro c’erano anche due uomini di 30 anni, su cui la Squadra Mobile effettuerà ulteriori indagini per capire se si trattasse di semplici clienti oppure di persone che gestivano il giro insieme a lei.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Di Pasquale si trova nel carcere di Trani, mentre la Cuartas in quello di Belluno. Entrambi sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rimini - <b>Madre-madrona terrorizzava i figli: salvati dal marito</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 settembre 2009</b></span> - Madre violenta e tiranna. Una donna schiava dell’alcol che costringeva i figlioletti di 12 e 4 anni a pulire la casa in ginocchio o tagliava le gomme dell’auto al marito. E’ stato lui, stanco dell’incubo che si consumava in casa ogni giorno, a trovare il coraggio di denunciarla. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Qualche settimana fa il pubblico ministero ha chiuso le indagini, pronto a chiedere il rinvio a giudizio della donna per maltrattamenti in famiglia. Lei è riminese, ha 36 anni e fa l’infermiera in provincia<br />Lui ne ha 40, e dicono, è un uomo distrutto. Secondo la denuncia presentata in questura, la donna ha reso la vita un inferno a lui e ai figli. E sarà dura per loro ricostruire quella parte di infanzia e adolescenza che la madre ha fatto a pezzi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rimini/cronaca/2009/09/22/234708-infermiera_schiava_dell_alcol.shtml" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>La bimba piange, madre-madrona le spegne 3 sigarette sulla schiena</b></span></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDRZH9BWWwdhhl2wA8IAxHZaBBULsZOfdv122WnJ01OM2PyI6sFbUuUlGJbfp0PR1gJhV51exFWbQp27Vb7eL8mS5Av5w1QIWJ2gJSTIAeqvXGJbIaW22_QCNRUBHfLIACByQF9bVIGVQ/s1600/dtstory-teenage-mother.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDRZH9BWWwdhhl2wA8IAxHZaBBULsZOfdv122WnJ01OM2PyI6sFbUuUlGJbfp0PR1gJhV51exFWbQp27Vb7eL8mS5Av5w1QIWJ2gJSTIAeqvXGJbIaW22_QCNRUBHfLIACByQF9bVIGVQ/s320/dtstory-teenage-mother.jpg" width="240" /></span></a></div>
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 ottobre 2009</b></span> - Di fronte al pianto di una bimba, di 15 mesi, ha reagito stizzita, spegnendole la sigaretta sulla schiena. Charlotte Sutton, ragazza-madre di 19 anni protagonista del disumano gesto per ben tre volte, è stata condannata a 9 mesi di carcere, ma quando il giudice del tribunale di Hereford, in Gran Bretagna, le ha letto la sentenza, lei ha semplicemente alzato le spalle.</span><br />
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A denunciare le ferite della bimba, la nonna paterna, che ha avvertito i servizi sociali: la ragazza già in passato aveva infatti dimostrato di non essere in grado di fare la madre, e chiedere aiuto era quasi un passo obbligato.</span><br />
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Charlotte, davanti al giudice, ha negato ogni addebito, sostenendo che la cenere calda fosse caduta accidentalmente sulla schiena, mentre era insieme a delle amiche. A smentirla un pediatra, che, dopo aver analizzato le ferite, ha completamente rovesciato la sua tesi. Due membri della giuria, dopo aver visto le foto delle ferite della bimba, sono addirittura scoppiati a piangere.</span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.leggonline.it/articolo.php?id=29807" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Prostitute-bambine vendute dalla madre-madrona</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 ottobre 2009</b></span> - Due bambine, di 11 e 14 anni. Nate e cresciute a Roma, ma tenute isolate dal mondo. E costrette a prostituirsi sotto gli occhi, e con la complicità, della madre. Z. e B., bosniache, sono «due bambine carine, brune e con i capelli lunghi. Disorientate». Così le descrivono i vigili che giovedì notte hanno fatto irruzione nel container che è la loro casa, nel campo rom di via di Salone, per strapparle alla madre e ai loro sfruttatori: due ragazzi, anche loro bosniaci, di 19 e 20 anni. Uno è stato arrestato, l´altro (che si è dichiarato marito della maggiore) denunciato, mentre la madre, 48enne, è al Cie di Ponte Galeria. Le ragazzine, affidate al centro antiviolenza, ora sono ospiti di due strutture protette.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A condurre le indagini, durate diversi mesi, gli agenti dell´VIII gruppo diretto dal comandante Antonio Di Maggio, in particolare la task force "Progetto integrato sicurezza sociale", nata per la riqualificazione del campo di via di Salone.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Ci siamo accorti - spiegano gli agenti - che spesso le ragazzine venivano portate fuori dal campo alla sera, per tornare solo il mattino seguente. Capito che qualcosa non andava, abbiamo incrociato le informazioni con le assistenti sociali».</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ricerche, appostamenti, controlli sulle strade della prostituzione hanno portato alla certezza: le sorelline venivano costrette a prostituirsi. E la madre - con cui vivono da quando il padre è morto, insieme ai fratelli, tutti con precedenti penali - non poteva non saperlo. Anche perché a suo carico ha già una condanna e una pena sospesa con l´indulto per lo stesso reato.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il caso è passato al Tribunale dei minori, che ha deciso per la donna la sospensione della potestà genitoriale. Solo a quel punto è scattato il blitz.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per provare il coinvolgimento della madre saranno determinanti le testimonianze delle ragazzine, che iniziano ora un percorso di rieducazione, lungo e difficile visto che non hanno mai frequentato le scuole, e la più piccola non sa neppure di preciso la sua età. Gli agenti le descrivono «spaurite, lontanissime dall'immagine della donna di strada.</span><span class="nero14"></span><br />
<a href="http://roma.repubblica.it/dettaglio/prostitute-bambine-vendute-dalla-madre/1758074" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;" target="_blank">fonte</a><span class="nero14"></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Fa molestare la figlia, madre-madrona condannata a 6 anni</b></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>22 aprile 2010</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - È stata condannata a sei anni di reclusione per sfruttamento della prostituzione minorile una donna sudamericana di 40 anni, accusata di aver fatto molestare per oltre un anno la figlia minorenne da un amico di famiglia, per poche decine di euro.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fatti risalgono al 2006, quando la figlia aveva poco più di 15 anni. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la donna riceveva spesso le visite di un amico di famiglia, che portava a madre e ragazza la spesa e generi di conforto.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una volta entrato in casa, la donna lasciava i due da soli. A quel punto l’uomo cominciava a molestare la ragazzina, toccandole le parti intime sopra i vestiti, senza mai consumare però rapporti completi. Quando finiva, lasciava dieci euro alla madre e altri dieci alla figlia.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazzina, dopo un anno di molestie, ha deciso di raccontare tutto alla madre, che l’ha rincuorata dicendole che sarebbe stata attenta a non lasciarli soli.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nonostante le promesse, l’amico di famiglia aveva continuato a toccare la ragazzina, sempre con la complicità della donna, fino a quando la minore, esasperata, è andata a denunciare tutto ai carabinieri.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A quel punto il sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà ha aperto un fascicolo e indagato i due: la madre per sfruttamento della prostituzione minorile e l’uomo per violenza sessuale su minore. All’inizio i due hanno negato, accusando la ragazza di essersi inventata tutto. Ma dopo alcuni mesi, l’uomo ha ammesso le sue responsabilità e ha patteggiato due anni di pena, con la condizionale.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre, invece, ha scelto il rito ordinario, continuando a negare tutto. Ma durante il processo, l’amico è stato chiamato come testimone e ha confermato quanto successo.</span><span class="nero14"></span><br />
<a href="http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/genova/2010/04/22/AMjkRDdD-figlia_molestare_condannata.shtml" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;" target="_blank">fonte</a><span class="nero14"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><br /></span><span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Afragola (NA) - <b>Sette anni alla madre-madrona che vendeva le sue bambine per 5 euro</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>30 settembre 2010</b></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSguQ-tk5r5TUvhLy1M_29FsrgPy84-PHE5FVp9lZry_aXYhoAPBKAlOdXAWkKgvVRfvCUqkSt-Hka4OHvdpmtxRFgjsW1xEYI5Iu6ArYb8NenefMRsNYqt44m4aB5QS2nhJH8uzRwme4/s1600/Sette_Anni_Alla_Mammaorco_Di_Afragola.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSguQ-tk5r5TUvhLy1M_29FsrgPy84-PHE5FVp9lZry_aXYhoAPBKAlOdXAWkKgvVRfvCUqkSt-Hka4OHvdpmtxRFgjsW1xEYI5Iu6ArYb8NenefMRsNYqt44m4aB5QS2nhJH8uzRwme4/s320/Sette_Anni_Alla_Mammaorco_Di_Afragola.jpg" width="250" /></a></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È stata condannata a sette anni di reclusione Rosa Iazzetta, la donna arrestata nel 2009 con l’accusa di aver fatto prostituire due figlie bambine per cinque euro. Lo ha deciso la VII sezione del Tribunale (presidente Rosa Romano); condannati invece a otto anni Angelo Bianco e Ferdinando Iorio, due uomini che avevano abusato delle bimbe; assolti e subito scarcerati Antonio e Domenico Iorio, fratelli di Ferdinando. Condannato a otto mesi, ma solo per maltrattamenti e con il beneficio della pena sospesa, il padre delle bimbe, Michele. </span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fatti risalgono al 2007, quando le bambine avevano rispettivamente otto e dieci anni. Dalla ricostruzione della polizia emerse che Rosa, madre di sei figli, viveva in una zona degradata di Afragola (Napoli), il rione Salicelle. Spesso vendeva le due figlie per pochi euro, come le piccole vittime degli abusi confermarono a psicologi e investigatori: «Ogni volta che mamma deve fare la spesa — rivelarono — ci dice di scendere nello scantinato; poi le portiamo i soldi». </span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Era proprio in un garage che avvenivano le violenze, di cui però il padre delle bambine era all’oscuro perché non viveva più con la famiglia.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla donna è stata tolta la patria potestà su tutti i figli; le due vittime delle violenze e un’altra sorellina, che assisteva agli abusi, si sono costituite parti civili, ma il Tribunale non ha deciso provvisionali e sul risarcimento deciderà il giudice civile.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per Rosa iazzetta, Angelo Bianco e Ferdinando Iorio il pm aveva chiesto la condanna a 12 anni.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/30-settembre-2010/sette-anni-mamma-orco-afragola-1703864675253.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pescara - <b>Madre-madrona fa prostituire figlia minorenne</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 novembre 2010</b></span> - Era fuggita dalla comunità in cui si trovava per tornare dalla madre, ma quest'ultima l'aveva indotta a prostituirsi quando era ancora minorenne, arrivando ad organizzare incontri a pagamento con i clienti da lei contattati in alcuni appartamenti di Montesilvano.</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il fatto è stato scoperto dalla Polizia Ferroviaria di Pescara, diretta dal dott. Zaccone, che ha denunciato a piede libero la madre della ragazza, una francese di 38 anni di professione entreneuse.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La figlia della donna è stata trovata su un treno senza biglietto e senza documenti (sequestrati dalla madre). A quel punto la ragazza si è confidata con la Polizia, che ha scoperto i retroscena della vicenda. La ragazza, da poco maggiorenne, non poteva nemmeno uscire di casa da sola.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre, inoltre, non aveva più la potestà genitoriale, ma nonostante questo ha sottratto la giovane al tutore affidatario.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilpescara.it/cronaca/francese-pescara-denunciata-prostituzione-figlia.html" target="_blank">fonte</a></span><br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Oristano - <b>Madre-madrona offriva figlie adolescenti: 5 anni</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 dicembre 2010</b></span> - Accusata di aver fatto prostituire le figlie ancora adolescenti, una donna dell’Alta Marmilla è stata condannata a cinque anni di reclusione; sotto processo anche tre giovani di Villaverde, Pabillonis e Uras accusati di atti di prostituzione con minori: due di loro sono stati assolti, seppure con formula dubitativa, mentre il terzo è stato condannato a un anno.</span></span><br />
<div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Così ha stabilito una sentenza del tribunale di Oristano al termine del processo su una vicenda che risale al periodo dal 2003 al 2006. Secondo gli accertamenti svolti dagli inquirenti, i giovani che frequentavano la casa, in cambio di rapporti sessuali, davano cibo e qualche bottiglia di vino.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/205815">fonte</a></span><br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Albissola (SV) - <b>Madre-madrona brasiliana costringeva figlia 17enne a prostituirsi</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 gennaio 2011</b></span> - Si avvia verso la conclusione il processo che vede sul banco degli imputati una donna brasiliana di 49 anni, L.M.D.M., che deve rispondere del reato di sfruttamento della prostituzione perché, secondo il quadro accusatorio, avrebbe fatto prostituire la figlia diciassettene.</span></span><br />
<div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli episodi contestati risalgono al dicembre 2008 quando, ad Albissola, l’imputata avrebbe costretto la figlia a vendere il suo corpo in un appartamento da lei affittato. La ragazza era anche costretta dalla madre a cederle due terzi del denaro che riceveva dai clienti.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’accusa contesta anche alla brasiliana di aver pubblicato sulla stampa locale annunci per pubblicizzare l’attività della figlia e di aver sfruttato, costringendolo a prostituirsi, anche un altro cittadino brasiliano (che viveva in casa sua ed era costretto a versare metà della quota del contratto di locazione).</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Questa mattina in aula il legale della donna ha avanzato la richiesta di accedere al rito abbreviato. Il Collegio dei Giudici ha accolto l’istanza del legale e ha rinviato il processo al prossimo 26 ottobre per la discussione.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ivg.it/2011/01/costringeva-la-figlia-17enne-a-prostituirsi-brasiliana-49enne-alla-sbarra/">fonte</a></span><br /><br /><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Amandola (AP) - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Pedofilia: sorelle abusate, condannata la madre-madrona</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>17 giugno 2009</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Rinvio a giudizio per la madre delle tre sorelle di Amandola (Ascoli Piceno), al centro di un giro di pedofilia scoperto dai carabinieri nel gennaio 2007. La richiesta, della Procura di Ascoli Piceno, è stata formalizzata oggi dal sostituto procuratore Umberto Monti, in un’udienza del dibattimento in corso nei confronti di Aliano Re, il pensionato che, per primo, finì in carcere, seguito da altre dieci persone, tutte già condannate in diversi processi celebrati con rito abbreviato.</span></span><br />
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è accusata di favoreggiamento<b> </b>della prostituzione minorili. La madre delle ragazzine oggi ha testimoniato contro Aliano, riferendo che, diversamente da quanto sostenuto dall’imputato nella precedente udienza, lei non aveva alcun rapporto con lui e men che meno lo avrebbe accompagnato a fare 'passeggiate' per ringraziarlo dell’aiuto economico dato alla sua famiglia, in difficoltà.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/ascoli/2009/06/17/192833-abusi_sulle_sorelline_amandola.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 febbraio 2011</b></span> - (ANSA) Quattro anni e 4 mesi di carcere. E' la condanna comminata dal gup del Tribunale di Ascoli a una mamma di Amandola accusata di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile delle figlie, tre sorelline al centro di un giro di pedofilia scoperto dai carabinieri nel 2007. Una vicenda che ha gia' portato a 11 condanne. Le tre sorelle erano tutte minorenni all'epoca dei fatti. In particolare le due piu' grandi erano state costrette a rapporti sessuali ripetuti da uno zio paterno, un paio di uomini di Amandola e Comunanza, un anziano e due gruppi distinti di giovani indiani, fra cui il fidanzato della ragazza piu' grande.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/marche/2011/02/16/visualizza_new.html_1586828752.html" target="_blank">fonte</a></span><br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bologna - <b>14 anni alla madre-madrona che vendeva la figlia di 7 anni per droga</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 luglio 2009</b></span> - Costringeva la figlia di sette anni a subire rapporti sessuali in cambio di dosi di stupefacenti, e talvolta ad assumere droga: per questo una madre di origine croata è stata oggi condannata a 14 anni di reclusione (il Pm Giancarla Serafini ne aveva chiesti solo 8) dalla V sezione penale del Tribunale di Milano.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I reati che le sono stati contestati sono quelli di violenza sessuale, maltrattamenti e induzione all’uso di stupefacenti. I giudici l’hanno anche interdetta in perpetuo dal ruolo genitoriale e hanno deciso una provvisionale di 150mila euro in favore della figlia.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto riferito dalla bambina agli operatori di una struttura protetta, nella quale già si trovava per decisione dei servizi sociali che l’avevano presa in cura nel gennaio 2005, le violenze e gli abusi sarebbero avvenute tra il 2003 e il 2004. In pratica sua madre - Ines B., tossicodipendente bolognese di origine croata - vendeva la bambina in cambio dello stupefacente, di cui era dipendente.</span></span></div>
</div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Negli anni scorsi alla donna il tribunale aveva già tolto gli altri suoi due figli. La piccola si trova ora affidata a una famiglia.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/bologna/2009/07/14/205320-vendeva_figlia_cambio_droga.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Palermo - <b>Madre e nonna madrone costringevano tre bambini a partecipare a giochi erotici di gruppo</b></span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 luglio 2009</b></span> - Due donne - rispettivamente la madre e la nonna di tre bambini palermitani - sono state condannate a 14 e 9 anni di carcere per abusi sessuali di gruppo ai danni dei piccoli.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda, che ha come sfondo il quartiere popolare di Ballarò, teatro in passato di drammatiche vicende di violenza su minori, risale a due anni fa.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia, in seguito alla denuncia di una delle vittime, scoprì che le due donne costringevano i bambini a partecipare a giochi erotici con una coppia e con un ragazzo di 17 anni. Madre e nonna, però, non si sarebbero limitate a indurre i piccoli ad avere rapporti di gruppo, ma avrebbero partecipato. Gli incontri sarebbero avvenuti nell'abitazione della coppia.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Uno dei bambini, però - affidato ad una casa-famiglia dai servizi sociali, visto il contesto degradato in cui i bambini vivevano - ha avuto il coraggio di rivelare la terribile vicenda. La vittima ha rivelato che per coinvolgere lui ed i fratellini veniva fatto il gioco della bottiglia che, a conclusione del suo giro, avrebbe stabilito il destinatario dell'abuso. Secondo gli investigatori, gli indagati, all'interno dell'abitazione, non si sarebbero limitati ai giochi sessuali ma avrebbero anche fumato sostanze stupefacenti ed avrebbero visionato film pornografici, sempre in presenza dei minorenni.</span></span><br />
<a href="http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/58386/nonna-madre-condannate-costringevano-bambini-partecipare-giochi-erotici-gruppo.htm" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;" target="_blank">fonte</a><span class="nero14"></span><br />
<br />
<span class="nero14"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>9 Anni alla madre-madrona che aveva rapporti col figlio 14enne </b></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivI1MXxG5DcRA6xUUv79gpb8WtzBUmLI2dgSv8a0sAuNjoeMQ8DRfHeukI6TBbejkxvVJiGSi6vjsHtp_MHnT_M4_qxXa62G_DGG3FuBcTlVaGFcdass7bDcnGSmPdVCV7JwQ9dNrp9Ms/s1600/C_0_articolo_486252_listatakes_itemTake_0_immaginetake.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5500490194901506082" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivI1MXxG5DcRA6xUUv79gpb8WtzBUmLI2dgSv8a0sAuNjoeMQ8DRfHeukI6TBbejkxvVJiGSi6vjsHtp_MHnT_M4_qxXa62G_DGG3FuBcTlVaGFcdass7bDcnGSmPdVCV7JwQ9dNrp9Ms/s320/C_0_articolo_486252_listatakes_itemTake_0_immaginetake.jpg" style="float: right; height: 293px; margin: 0px 0px 10px 10px; width: 256px;" /></a></span><br />
<div align="justify">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 settembre 2009</b></span> - DETROIT - Più di dieci anni fa diede uno dei suoi figli in adozione e ne perse presto le tracce. Dopo due lustri, grazie al web, è riuscita a ritrovarlo e l’ha immediatamente avvicinato. Quella che all'apparenza sembrerebbe una vicenda a lieto fine, è invece una tremenda storia che sta inquietando Waterford, piccola cittadina americana a circa 50 km da Detroit.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Aimee Louise Sword è accusata di aver avuto rapporti sessuali con il figlio biologico e il prossimo 21 settembre dovrà comparire davanti al giudice per la prima udienza del processo nel quale dovrà rispondere del reato di incesto.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto narrano i network americani, la vittima sarebbe ancora minorenne e non è chiaro se egli sapesse che quell'avvenente donna che aveva conosciuto su internet fosse la sua vera madre.La trentacinquenne avrebbe avuto i primi contatti con il minorenne all'inizio dell'estate del 2008. La polizia ha arrestato la Sword lo scorso aprile, dopo una denuncia del «Child Protective Service», l'agenzia governativa che si occupa di minori, ma sarebbe stata rilasciata su cauzione pochi giorni dopo. Kenneth Burch, avvocato della Sword ha dichiarato che la sua cliente si dichiara innocente e che l'accusa di incesto è stata un duro colpo: «Qualsiasi persona sarebbe sconvolta se fosse accusata di un reato così grave» ha dichiarato Burch al sitoweb del network Abc (<a href="http://abcnews.go.com/US/michigan-mom-aimee-louise-sword-faces-trial-incest/story?id=8548830">http://abcnews.go.com/US/michigan-mom-aimee-louise-sword-faces-trial-incest/story?id=8548830</a>). Il legale ha inoltre confermato che la Sword ha altri figli e che i servizi sociali li hanno allontanati dalla madre sebbene non ci fosse nessuna precedente denuncia a carico della donna.<br />La donna non ha voluto rilasciare alcuna intervista. L'unica testimonianza della Sword, successiva all'arresto, è datata 29 agosto ed è un post che la trentacinquenne ha lasciato sulla sua pagina di MySpace, dove è conosciuta con il nome di «Aimee Pope» (<a href="http://www.myspace.com/487228690">http://www.myspace.com/487228690</a>). Il testo, che riprende una canzone della rapper americana Lil Kim, recita: «Lei cresce quando si scontra con i peggiori ostacoli... è una frase attribuita a Lil Kim... sembra che sia stata scritta per me».</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gerald Shiener, psichiatra del «Sinai Grace Hospital» teme per la salute psichica del minorenne: «Questa potrebbe essere stata la sua prima esperienza sessuale» dichiara il dottore. «Si tratta di un rapporto così conflittuale, strano e proibito, che potrebbe segnarlo per sempre».<br /><a href="http://www.corriere.it/cronache/09_settembre_12/donna_adozione_sesso_tortora_850a000e-9fa1-11de-962b-00144f02aabc.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 luglio 2010</b></span> - Aimee Louise Sword è stata condannata a nove anni di carcere dalla Corte Federale del Michigan per aver fatto sesso col figlio 14enne nel 2008. La donna, adesso 36enne, aveva dato in adozione il figlio subito dopo la nascita, ma era riuscita a rimanere in contatto con i genitori adottivi che ogni anno le spedivano alcune foto.<br />Dopo il 14esimo compleanno, però, la famiglia adottiva del ragazzo inspiegabilmente decide di recidere i rapporti. Da questo momento in poi Aimee Sword è colta da una strana e inesplicabile turba emotiva e decide di adescare il ragazzo, ignaro della vera identità della madre naturale, tramite un social network.<br />"Quando ha visto il figlio, qualcosa le si è smosso dentro l'animo". Queste le parole dell'avvocato Mitchell Ribitwer dinanzi la Corte. "Aimee sta ancora cercando di capire la ragione che l'ha spinta a compiere un atto così deplorevole. Adesso, la mia cliente ha solamente bisogno di una consultazione psichiatrica".<br />La Sword era stata precedentemente accusata di crimini sessuali per aver avuto rapporti col figlio un'unica volta. Gli investigatori hanno invece scoperto che erano state due, una in casa e l'altra in un hotel.<br />Il pubblico ministero, Jessica Cooper, ha dichiarato: "E' un caso tragico, mi sono occupata personalmente affinché il ragazzo possa usufruire della migliore assistenza sanitaria, perché ne avrà bisogno."</span><br /><a href="http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo486252.shtml" target="_blank">fonte</a><br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Ergastolo alla madre-madrona colpevole di abusi e violenze sulle 5 figlie adottive </b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYAeafdvfNoxWd5ouwTdOETq3PoOQpWAEGYjeE_bmuZ67sH2rc6riZwTEttVk0XFvD3TfMtmcX1oT1yXXiOS1PDXq4p0KkzfFgErpJgb9SeY_qGHySJswEwPR_WOwLttnyxEWUJRnhD6E/s1600/jessica-banks.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYAeafdvfNoxWd5ouwTdOETq3PoOQpWAEGYjeE_bmuZ67sH2rc6riZwTEttVk0XFvD3TfMtmcX1oT1yXXiOS1PDXq4p0KkzfFgErpJgb9SeY_qGHySJswEwPR_WOwLttnyxEWUJRnhD6E/s320/jessica-banks.jpg" width="200" /></span></a></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 settembre 2009</b></span> - Jessica Banks è stata condannata all’ergastolo, dopo esser stata giudicata colpevole di abusi sessuali e maltrattamenti ai danni delle sue cinque figlie adottive, di età compresa tra i 4 e gli 11 anni.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Banks - pastore donna di una chiesa apostolica di Moreno Valley, in California - fu arrestata nel 2005, quando una delle bambine fu ritrovata sconvolta e piena di lividi in un centro commerciale.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da lì era partita l’indagine che ha poi portato all’arresto della donna: le cinque bambine erano tenute in un garage non riscaldato e venivano quotidianamente sottoposte ad ogni tipo di abuso, dalla violenza sessuale a veri e propri pestaggi con corde, bastoni e cinture.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso del processo è emerso che alle bimbe, che venivano costrette ad indossare due strati di pannolini e lunghi vestiti neri, veniva dato del cibo scaduto e sonniferi. </span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.crimeblog.it/post/3398/usa-ergastolo-a-jessica-banks-colpevole-di-abusi-e-violenze-sessuale-ai-danni-delle-cinque-figlie-adottive" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span><span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Motta S Giovanni (RC) - <b>Tre minorenni fatte prostituire: arrestata anche la madre di una di loro</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 ottobre 2009</b></span> - Facevano prostituire alcune ragazze minorenni: con questa accusa quattro persone sono state arrestate, a Motta San Giovanni, dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria in esecuzione di ordinanze emesse dal gip reggino.</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei confronti di altre due persone sono stati emessi avvisi di garanzia, mentre, secondo quanto si è appreso, resta al vaglio della magistratura la posizione di un ginecologo in servizio al presidio ospedaliero di Melito Porto Salvo.</span></span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'accusa contestata, a vario titolo, agli indagati, è la prostituzione minorile.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dalle indagini dei carabinieri è emerso un presunto giro di prostituzione che ha visto protagoniste alcune minorenni che, secondo l'accusa, intrattenevano rapporti sessuali a pagamento con diversi abitanti di Motta San Giovanni, alcuni dei quali di età avanzata. Le indagini hanno consentito l'individuazione di presunti favoreggiatori, vittime e clienti.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">C'è anche la madre di una delle ragazzine che, secondo l'accusa, venivano fatte prostituire tra le persone arrestate questa mattina dai carabinieri. Gli arrestati, secondo l'accusa, sfruttavano tre ragazzine di 14-15 anni, facendole prostituire nella zona di Motta San Giovanni.</span></span></div>
</div>
<div>
<span class="nero14"><a href="http://www.lasicilia.it/index.php?id=28611&template=lasiciliait" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Sesso orale sul figlio di 2 anni e autoscatto per l'amica: padre la denuncia</b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQNNRZFAr65WZmTZGONciVhT-q_avvtrA437cyy3sV58fcwAOQsZrvizO_0OBLl-mejHmOf7uxtwJAHeJtNVMEQ5yauFqUcUzR4kham_BpgKvyzTm7e2_jOQ3J7vZXBioBeR5vFamOoO8/s1600/alicialeedwn.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQNNRZFAr65WZmTZGONciVhT-q_avvtrA437cyy3sV58fcwAOQsZrvizO_0OBLl-mejHmOf7uxtwJAHeJtNVMEQ5yauFqUcUzR4kham_BpgKvyzTm7e2_jOQ3J7vZXBioBeR5vFamOoO8/s320/alicialeedwn.jpg" width="263" /></span></a></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 dicembre 2009</b></span> - Dice che l'idea le è venuta mentre lo cambiava: detto fatto! ma ha pensato bene di immortalare l'impresa e mandare le immagini ad una amica via web.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'amica, forse meno depravata di lei, ha girato la foto al padre del bambino e questi ha avvertito la polizia.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://dirtywhorelebrity.com/2008/10/06/dirty-whore-of-the-day-alicia-lee/" target="_blank">fonte</a></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alicia Lee, a 30-year-old Denver mother, has been charged with sexually abusing her 2-year-old son. The sick bitch gave her son a blow job, took pictures of her performing the act and emailed the pics to a friend. The friend forwarded the pics to the little boy’s father, who called police.</span></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">Alicia Lee is free on a $50,000 bond after she was charged with sexual assault on a child, sexual assault on a child by a person in a position of trust, and aggravated incest, all felonies.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">According to a copy of the e-mail, Alicia told her friend that she thought about the sex act while changing the boy’s diapers. The next day, she sent a photo of herself performing the act to a friend and said the boy giggled when she performed it.”</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">The sending of possible child pornography material via e-mail is being referred to federal authorities for review,” a news release stated.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">Lee is scheduled to appear in Denver County Court on Sept. 29, to be formally advised of the charges against her.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Terrasini (PA) - <b>Madre-madrona colta a compiere atti di libidine sul figlio di 2 anni e mezzo</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 gennaio 2010</b></span> - Una madre di 27 anni ed il marito pregiudicato di 39 sono stati arrestati con l'accusa di violenza sessuale aggravata ai danni del figlio di 2 anni e mezzo. I carabinieri hanno sorpreso la coppia mentre compiva atti di libidine su uno dei figli della donna, nato da una precedente relazione.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini dirette dalla Procura di Palermo sono seguite anche dalla Procura dei minori. I tre figli dell'arrestata sono stati affidati ai nonni materni.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://parcodeinebrodi.blogspot.com/2010/01/abusi-sul-figlio-di-2-anni-arrestati-i.html" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>"Mia madre e gli abusi: avevo 4 anni"</b></span></span></div>
<span class="nero14"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwoV09sO29LkM-DVcyAJnCERkabSkSN6h9UEXsyRXJ8IxebTUVKkE2ctzyUmOEnuIYncwcs6UbFFa1FB__kNg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></span></div>
<span class="nero14"><a href="http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_03/abusi-minori-farkas_26d48d5c-e032-11de-9712-00144f02aabc.shtml" style="text-align: justify;" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-weight: bold; text-align: justify;">NEW YORK </span><span style="text-align: justify;">– Le molestie sessuali iniziarono quando Gregg Milligan aveva 4 anni e andarono avanti per ben 7 anni, finché gli assistenti sociali minorili del Michigan intervennero, strappandolo a sua madre. «Avevo 11 anni - racconta Milligan in una lunga intervista alla ABC - per tutto quel tempo mi ero vergognato di rivelare che il mio aguzzino era la mia mamma». Il dramma del 46enne Milligan, oggi portavoce del </span><a href="http://www.rainn.org/" rel="nofollow" style="text-align: justify;" target="_blank"><u>Network Nazionale contro gli Abusi Sessuali e l’Incesto in Usa</u></a><span style="text-align: justify;">, non è certo isolato.</span></span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>12% DI ABUSI SU MINORI PERPETRATO DA DONNE - </b>Secondo un’inchiesta condotta di recente su scala nazionale, il 12% degli abusi contro i minori in America è perpetrato da donne. «Un aumento del 100% rispetto agli ultimi rilevamenti» punta il dito Chris Newlin, direttore esecutivo del National Children’s Advocacy Center.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Oltre il 10% di tutte le chiamate che arrivano quotidianamente all’hotline del Network Nazionale contro gli Abusi Sessuali e l’Incesto sono di maschi, molestati sessualmente da madri, zie e sorelle. «Riceviamo circa 100mila chiamate all’anno», spiega il direttore del programma Jennifer Wilson, “Purtroppo il trend è in continua ascesa».</span></span></div>
<div class="footnotes" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>I BAMBINI SPESSO NON VENGONO CREDUTI - </b>Ma in America, come in tanti altri paesi, si tratta di un crimine difficile da perseguire, anche perché molto spesso i bambini che denunciano questo tipo di abusi non vengono creduti. «E’ un pregiudizio che affonda le radici nei processi contro i bambini a Salem, alla fine del 1600», punta il dito Newlin «e parte dall’idea fallace che i minori siano per definizione bugiardi».</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Proprio il timore di non essere creduto ha impedito a Milligan di denunciare prima sua madre. Dopo la morte di lei, ormai adulto, è riuscito a raccontare la sua sconvolgente odissea in un’autobiografia intitolata “God must be sleeping” (Dio sta dormendo). Ma la sua è una catarsi a metà: «35 anni dopo la fine dell’incubo sono ancora costretto a prendere dei sonniferi per dormire - racconta - soffro di incubi notturni e continui attacchi di panico, nonostante anni di terapia».</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 28 novembre scorso, la Giornata Mondiale contro la violenza maschile sulle donne ha evidenziato il dramma, ben più grave e diffuso, degli abusi commessi nel mondo da fidanzati, mariti e padri contro donne e bambine. Anche se ben più ridotto, il problema inverso esiste e va affrontato. «Abbiamo severissime leggi ad hoc e un network straordinario di esperti addestrati a rispondere ai peggiori abusi», punta il dito Newlin, «La vera sfida è convincere la società a non voltarsi dall’altra parte di fronte a un crimine così efferato». Per debellarlo, insomma, dobbiamo prima guardarlo in faccia.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ordinaryevil.wordpress.com/2009/12/03/mother-beat-her-childs-genitals-when-she-couldnt-orgasm/" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre di Greg Milligan ha cominciato ad accarezzarlo quando aveva appena quattro anni e cominciò ad aggredirlo sessualmente ed a picchiarlo subito dopo. </span><span class="google-src-text" style="direction: ltr; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: left;"></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Greg a volte è stato picchiato senza esserne consapevole.</span><span class="google-src-text" style="direction: ltr; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: left;"></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> Il padre di Greg lo ha abbandonato quando aveva due anni e all'età di otto Greg era stato vittima di abusi sessuali da parte di uomini che sua madre - prostituta - portava a casa per fare sesso.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma come la maggior parte delle vittime, Greg si vergognava troppo per rivelare ciò che stava accadendo.</span><span class="google-src-text" style="direction: ltr; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: left;"></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> Non solo egli si vergognava di essere sessualmente abusato, ma sua madre gli ha inculcato un terribile senso di colpa picchiandolo brutalmente quando elle non riusciva a raggiungere un orgasmo mentre abusava di lui.</span><span class="nero14"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"><i></i></span>Greg racconta: <i>"Per la sua difficoltà a raggiungere l'orgasmo, diventava frustrata e violenta, colpendo con pugni e schiaffi non solo i miei genitali, ma il mio viso ed il corpo."</i> Questo atto atroce deve aver creato il terribile e profondo senso di colpa in Greg.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ciò che questa donna ha fatto su suo figlio travalica i benefici di una terapia superficiale o del "pensiero positivo". </span><span class="google-src-text" style="direction: ltr; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: left;"><b><i></i></b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre non solo </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><i>ha</i></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> abusato del bambino per la propria stimolazione sessuale, ma ha fatto violenza sui suoi genitali perché non raggiungeva l'orgasmo: è un crimine che probabilmente avrà un effetto perenne sulla sessualità Greg.</span><span class="nero14"></span><br />
<span class="nero14"></span><br />
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div id="main-media" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img alt="Gregg Milligan, e sua madre." border="0" height="240" src="https://a.abcnews.com/images/US/ht_milligan_mother_091127_mn.jpg" width="320" /></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Greg e sua madre (foto ABC News) </span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<blockquote>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"><i></i></span><i>"Uno dei segreti indicibili nel mondo dell'abuso sessuale infantile è che le madri possono essere le molestatrici.</i> <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"><i>”</i></span> <i>Spesso hanno come prede le figlie, ma più spesso i loro figli, che sviluppano una maggiore sensazione di isolamento e di confusione sessuale con pensieri di suicidio ".</i> </span></span></blockquote>
</div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"><i></i></span>Greg racconta: <i>"Intorno ai 10 anni, ho cominciato ad avere questa sensazione incredibile di terrore, da non uscire più; di avviarmi alla morte per decadenza, dissolutezza, per le molestie e le percosse che divennero più gravi."</i> Ha anche detto che ha sofferto <i></i>per mesi da <a href="http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&langpair=en%7Cit&u=http://psychiatry.jwatch.org/cgi/content/full/2001/726/1&rurl=translate.google.com&twu=1&usg=ALkJrhglfaMrg6Iad3K5udRCrHP9X5F2-w" target="external"><i>"paralisi isterica."</i></a> <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"><i>”</i> </span>Greg è fuggito a undici anni. <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Oggi è ormai 46enne ed entrambi i suoi genitori sono morti, ma probabilmente sarà tormentato per il resto della sua vita.<span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"><br /></span></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Il Journal of Sex Research ha rilevato che le donne, senza complici di sesso maschile, abusare sessualmente i bambini nel 14% dei casi e le bambine nel 6% dei casi. <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Sono certo che questa percentuale è sottostimata.<span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span> Un sondaggio nazionale più recente indica che circa il 12% di tutti i casi di abusi sui minori sono commessi da donne. <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Questo sembra più verosimile, ma [il dato reale] potrebbe anche essere superiore, perché la maggior parte delle vittime di abusi sessuali da parte di madre tace per sempre. </span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"><i></i></span>Gli esperti concordano sul fatto che gli abusi sessuali da parte di madri è <i>"molto difficile da diagnosticare - il più delle volte non vi sono prove cliniche."</i> La maggior parte dei bambini mostra normali esami fisici ed eventuali abrasioni o arrossamenti da abuso spariscono entro 24 ore dall'aggressione. </span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Tuttavia, questo non significa che i sopravvissuti non soffrono per la maggior parte, se non pert tutta, la loro vita. <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Greg Milligan dice che ha sofferto di attacchi di panico ed ha bagnato il letto anni fino a sedici anni. <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Ha incontrato molti psicologi infantili e diversi psicoterapeuti. <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Greg ha anche subito numerosi ricoveri in case-famiglia e si è rifugiato a casa di amici o presso sacerdoti.<span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span> Sebbene sia stato finalmente in grado di andare al college e frequentare l'università, Greg ha bisogno di farmaci per dormire e continua a soffrire di incubi cronici ed attacchi di ansia.<span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span> </span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Greg ha anche subito la tribolazione delle disfunzioni sessuali.<span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span> Ha avuto problemi intimi e il suo primo matrimonio è finito con un divorzio. <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Attualmente sta lavorando con un terapeuta, insieme con la sua seconda moglie, per essere aiutato nella sua disfunzione sessuale. <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;">Gli </span>uomini che hanno subito abusi sessuali dalla madre spesso soffrono di problemi sessuali: <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>alcuni sono iper-sessuali o dediti alla pornografia.<span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span> Il caso di Greg ha a che fare col fatto che è stato vittima di abusi sessuali anche da parte di uomini adulti. <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Questo, unito con l'abuso di sua madre, può creare gravi problemi sessuali, pensieri sessuali confusi, così come problemi d'identità sessuale. </span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>L'articolo menziona anche di come i ragazzi e adulti sopravvissuti come Greg spesso non vengono creduti da nessuno: in famiglia, dai vicini o dalla società in generale. <span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>È per questo che la stragrande maggioranza di coloro che sono vittime di abusi sessuali da parte dei genitori, o di un adulto dello stesso sesso, non ne parlerà mai.<span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span> La società deve credere loro ed ha bisogno di ascoltare storie di persone come Greg. </span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="google-src-text" style="direction: ltr; text-align: left;"></span>Fonte: <a href="http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&langpair=en%7Cit&u=http://abcnews.go.com/Health/mother-son-incest-rise-report-sex-abuse-agencies/story%3Fid%3D9209454%26page%3D1&rurl=translate.google.com&twu=1&usg=ALkJrhhfT8Uv1Y3osPaIHlmQ7uk7ytCUzg" target="_blank">ABC News</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Palermo - <b>Madre-madrona cede la figlia per atti di libidine</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giudici la salvano con la seminfermità mentale</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 gennaio 2010</b></span> - I genitori portavano la figlia tredicenne a un uomo maturo e poi assistevano ai baci e alle carezze che il signore le riservava.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre della ragazzina e' stata condannata a 3 anni e 6 mesi dalla terza sezione del tribunale di Palermo, che le ha riconosciuto le attenuanti generiche e la seminfermita' mentale.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il tribunale aveva gia' condannato,a 6 anni e sei mesi l'autore degli abusi. Il padre della ragazzina dovra' scontare 6 anni, pena confermata in appello.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/01/25/visualizza_new.html_1677520887.html" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giugliano (NA) - </span><b style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif; font-size: x-large;">Madre-madrona spegneva sigarette sulle mani dei figli</b></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 febbraio 2010</b></span> - (ANSA) Picchiava e maltrattava i suoi quattro figli, spegnendo perfino sigarette sulle loro mani: la donna e' stata arrestata dai carabinieri. E' successo a Giugliano.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I bambini, di eta' compresa tra i cinque e poco piu' di un anno, sono stati in piu' occasioni sottoposti a violenze fisiche e psicologiche.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A dare l'allarme sono stati i vicini. I bambini sono stati ricoverati all'ospedale Santobono di Napoli, con prognosi di 12 giorni. La donna, di 29 anni e' tossicodipendente ed incensurata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><a href="http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_italia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=309144&IDCategoria=2685" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Villafranca Tirrena (ME) - <b>Madre-madrona cedeva la figlia al convivente</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 febbraio 2010</b></span> - All’epoca li definirono “gli amanti diabolici di Villafranca”. Furono arrestati dai Carabinieri per violenza sessuale su una ragazzina e per una serie di attentati incendiari nei confronti di quelle persone che li avevano denunciati facendo scoprire la torbida vicenda. Ora, a distanza di otto anni, la Corte di Cassazione ha confermato le condanne per gli ex conviventi, che tornano in carcere per scontarle. Proprio ieri i Carabinieri di Villafranca hanno arrestato G.C. 49 anni e S.P. 49 anni. Il primo deve scontare sei anni e mezzo di reclusione, la seconda otto anni per abusi sessuali ed incendio aggravato.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda che venne a galla, dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali, dipinse un quadro a tinte fosche, una realtà squallida fatta di abusi e ricatti. In pratica la storia di una ragazzina costretta a subire le attenzioni morbose del compagno della madre. La donna temendo di perdere il suo uomo non esitò a “concederle” anche la figlia minorenne. La storia andò avanti finché qualcuno non denunciò entrambi ai Carabinieri.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A questo punto scattarono le ritorsioni contro gli “infami” che avevano svelato i retroscena dell’inquietante storia familiare. Per prima cosa fu incendiata la Fiat Panda di un parente, a S. Stefano Briga, che si era intromesso nella vicenda per far cessare quella turpe storia e salvare la ragazzina dalle grinfie dell’uomo. Ma la donna da qualche tempo era intercettata e pedinata dai Carabinieri e subito dopo l’attentato fu bloccata ed arrestata.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Subito dopo fu arrestato anche il compagno della donna poiché in alcune telefonate intercettate i due avevano organizzato sia l’incendio della Panda sia altri attentati. L’incendio avrebbe dovuto appiccarlo l’uomo ma in quel periodo si trovava agli arresti domiciliari ed era troppo rischioso uscire di casa per compiere un attentato del genere.<br />I due finirono in carcere e furono condannati in primo e secondo grado. Ora la sentenza della Cassazione che chiude, almeno dal punto di vista giudiziario, la triste storia ed il calvario di una ragazzina, con la condanna dei due responsabili.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=25156" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Australia - <b>Infuriata, scaglia a terra figlio di 10 mesi</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 febbraio 2010</b></span> - Una donna australiana è stata arrestata ed è sotto processo per aver violentemente scagliato a terra il figlio, di appena 10 mesi. Oltre ad alcuni testimoni che hanno assistito alla scena, il terribile gesto è stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso della stazione di autobus dove si è consumata la tragedia.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante le prime fasi del dibattimento i giudici avevano vietato ai media la messa in onda del filmato, considerato troppo scioccante.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna - un'aborigena del Territorio del Nord, il cui nome non è stato reso noto - era ubriaca ed aveva litigato con il suo compagno, che nel frattempo si era allontanato in autobus, lasciandola sola. Così per sfogare la rabbia ha scagliato a terra il piccolo, che ora versa in gravi condizioni. Grazie ai testimoni e alle riprese video la donna è stata immediatamente fermata dalla polizia locale.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante il processo si è dichiarata non colpevole, attribuendo la responsabilità del gesto all'alcool e alla furia dovuta al litigio con il partner. Diversi giornalisti presenti al processo, avevano richiesto di poter trasmettere il video, ma la corte di Darwin si era opposta, nonostante il dibattimento si fosse tenuto a porte aperte e dunque in molti avevano potuto vedere le immagini.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'ordine alla fine è stato revocato e la Nt News, canale televisivo australiano, ha potuto metterlo in onda. Il processo continuerà a giugno.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwUI7L6z1swtHD8eFqkzlHJRDPDIQMVhF2FVI_Er9k7VW6pmbx2ABI7JqbCbXCkojJKmhu5RbE6dzRJAr5qxw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe> </span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo474940.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Trevignano (TV) - <b>Madre-madrona bastona figlio di 9 anni: salvato dal padre</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 marzo 2010</b></span> - A chiamare i carabinieri è stato il marito della donna, ieri sera intorno alle 21. Lei, 30 anni, si era scagliata contro il figlio di appena 9 anni prendendolo a bastonate. La famiglia di rumeni vive a Trevignano.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando lei ha picchiato il figlio brandendo il bastone, il marito ha tentato di fermarla, ma invano. La furia della donna era incontenibile. Tant’è che, appunto, il coniuge ha chiamato i carabinieri.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Giunti sul posto, anche i militari hanno dovuto fare i conti con la madre violenta: ha preso a bastonate pure loro, tanto che uno si è dovuto recare all’ospedale per essere curato.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Messo al sicuro, il ragazzino è stato portato al pronto soccorso: aveva riportato lesioni in varie parti del corpo, in particolare alle braccia e al collo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I sanitari hanno riscontrato come il bambino avesse svariate altri ecchimosi in vari punti, segno di come fosse stato già picchiata in precedenza.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata denunciata per abuso di mezzi di correzione, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.oggitreviso.it/mamma-picchia-figlio-di-9-anni-col-bastone-22942" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rovagnate (LC) - <b>Madre-madrona a processo per maltrattamenti ai 3 figli</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 marzo 2010</b></span> - Hanno testimoniato due dirigenti di polizia nel processo a carico di L.B., di Rovagnate. La donna è accusata di maltrattamenti e lesioni nei confronti dei tre figli.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una delle due deposizioni è stata quella dell’ispettrice di polizia Patrizia Gentile: la moglie del pm Luca Masimi (ora a Livorno) è stata chiamata a deporre in merito al suo ruolo ricoperto nell’Ufficio Minori di Corso Promessi Sposi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il processo è stato aggiornato al 17 marzo prossimo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><a href="http://ilgiorno.ilsole24ore.com/lecco/cronaca/locale/2010/03/02/298804-violenze_lesioni_figli_aula_testimonianze.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Palermo - <b>Madre-madrona rumena violenta figlio e due amichetti</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 marzo 2010</b></span> - La seconda sezione della Corte d’appello di Palermo ha confermato la condanna a 8 anni inflitta in primo grado ad una romena imputata di violenza sessuale su minori e sfruttamento della prostituzione. Il coimputato della donna, un sovrintendente di polizia accusato di omessa denuncia, è stato invece assolto (in primo grado gli erano stati inflitti otto mesi).</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo l’accusa, la donna avrebbe abusato sessualmente del figlio di 10 anni e di due bambini, coetanei, figli di una connazionale che la romena ospitava a casa. L’imputata avrebbe anche ripreso le immagini della violenza col cellulare.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A denunciarla è stata la madre delle altre due vittime che ha raccontato alla polizia che la donna, inoltre, contattava le romene in arrivo a Palermo andandole ad aspettare alla fermata dell’autobus, poi proponeva loro di ospitarle e infine le costringeva a prostituirsi. La connazionale che aveva denunciato gli abusi, avvenuti circa cinque anni fa, ha anche raccontato alla polizia di essersi rivolta inizialmente al sovrintendente finito sotto processo, sostenendo, però, che l’uomo si sarebbe disinteressato della vicenda e non avrebbe indagato. Accuse poi cadute in appello per l’agente, difeso dall’avvocato Antonio Tito. L’uomo è assolto per non aver commesso il fatto.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.livesicilia.it/2010/03/11/violenta-il-figlio-e-due-amichetti-romena-condannata-a-8-anni/" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Monza - <b>Neonata piange: madre-madrona la scuote fino all'arresto cardiaco</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 marzo 2010</b></span> - La piccola aveva imparato a non piangere più, perché aveva capito che se piangeva era in pericolo. Oggi sta meglio, accolta da una famiglia adottiva che si prende cura di lei, e la cura con la fisioterapia per guarire dai maltrattamenti subiti nel 2003, quando aveva <b>appena due mesi di vita</b>.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una vicenda su cui si è pronunciata la Corte di Cassazione, che ha confermato le sentenze di condanna a sei anni di reclusione: pena leggermente ridimensionata, rispetto alla pronuncia di primo grado al tribunale di Monza che, nell'aprile 2006 (collegio presieduto dal giudice Maria Rosaria Correra,) l'aveva condannata ad otto anni. Tre gli episodi contestati.<br />Nel primo la bimba riportò <b>lesioni alle mani</b>, dei <b>tagli</b>, per poi tornare pochi giorni dopo con un femore fratturato: “mi è caduta mentre la prendevo in braccio”, anche se non sembrava una spiegazione molto convincente.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma fu il 12 marzo 2003, esattamente sette anni fa, il giorno del dramma: la piccola arrivò in condizioni disperate in ospedale a causa di un <b>arresto cardiocircolatorio</b>. Nessun dubbio per i medici: era stata scossa con violenza, troppa per il corpicino di una neonata. In termini medici si chiama “<b>shaken baby syndrome</b>”, sindrome da scuotimento infantile.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo il pm Flaminio Forieri, che per la donna aveva chiesto una condanna a dieci anni, “<b>fu la madre l'autrice materiale dei maltrattamenti</b>”: “pensava che avere una figlia, dopo averla cercata per 4 anni, fosse solo rose e fiori, sognava una famigliola modello, come quella che si vede nelle pubblicità, ma si è accorta che comporta anche sacrifici e ‘seccature', quando piange o rifiuta di attaccarsi al seno”.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il padre, invece, sempre secondo le tesi dell'accusa, cercò sempre di coprire la moglie, ma “non poteva non sapere come stavano le cose”.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Cassazione ha confermato poi la condanna a pagare 100mila euro in favore dei servizi sociali, assistiti legalmente dall'avvocato Raffaella Garolla, che avevano preso in affido la piccola. La bimba, da quando è stata affidata alla sua nuova famiglia, non ha più subito violenze. Si sottopone a trattamenti di fisioterapia per guarire i postumi della <b>frattura al femore</b>, ma a causa dell'episodio relativo allo scuotimento, è diventata <b>strabica</b>, e accusa un <b>lieve ritardo cognitivo</b>.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/121961_monza_neonata_maltrattata_genitori_condannati_a_sei_anni/" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Capoterra (CA) - <b>Madre-squillo (già uxoricida) segregava figli al buio e chattava</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 aprile 2010</b></span> - Attorno alla maniglia della porta-finestra un legaccio di stoffa annodato con un fiocco: «L’ho chiusa perché i bambini andavano fuori a giocare con la pompa». I due piccoli uscivano dalla prigione solo per il pranzo: un piatto di pasta, anche se in frigo c’era altro che poteva essere cucinato. Se uno non lo finiva, quella sarebbe stata la cena di tutti e due. Ma non sempre la cena arrivava. La scoperta della tana in cui la donna teneva segregati i bambini è avvenuta intorno alle 16.30: a quell’ora i due fratellini non avevano ancora mangiato. Sotto gli occhi dei carabinieri la donna ha dato al bambino un succo di frutta: stava mangiando anche il cartone. Le vigilesse sono arrivate con panini al prosciutto: divorati.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ci hanno messo mezzora i carabinieri del nucleo investigativo di Cagliari a far uscire dalla stanza i bambini, sette anni in due. Vivevano segregati al buio nella loro camera da letto. Uscivano soltanto per il pranzo e, quando c’era, per la cena. Alle pareti, tante impronte di manine colorate: il colore era la «popò» che i bambini, ormai fuori tempo massimo, facevano ancora nel pannolino. Toglierselo e giocarci alla fine era l’unica cosa che potevano fare nelle lunghe giornate di solitudine. La madre è stata arrestata mercoledì pomeriggio dopo un appostamento durato 4 giorni.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I carabinieri del nucleo investigativo hanno lavorato assieme ai colleghi della stazione del paese vicino Cagliari dove la donna si era stabilita alla fine dell’anno scorso. Uscita di casa la mattina, la donna era tornata nella palazzina intorno alle 16.30. Il maresciallo le si è avvicinato, si è qualificato, le ha chiesto di salire su a casa: in fretta è arrivato alla porta della camera dei bambini, chiusa a chiave.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Non l’ho chiusa io...» ha tentato di dire la donna, «Non l’ho certa chiusa io» ha risposto secco il carabiniere e le ha fatto aprire la porta. La luce è entrata nella stanza: il maschietto era sdraiato sul letto con gli occhi aperti verso il soffitto, la femminuccia dormiva. Il bambino ha girato la testa e ha chiuso subito gli occhi. Troppa luce. Il maresciallo è entrato, ha parlato piano, il bambino teneva sempre gli occhi chiusi. Col telefono ha chiamato i colleghi, uno di loro ha avvertito i vigili urbani che hanno inviato due colleghe, altri ancora chiamavano l’assistente sociale del Comune che già un’altra volta era stata in quella casa.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I bambini erano luridi. Avevano il ciuccio e il panno zuppo. Puzzavano. Le lenzuola di un colore indefinito, l’unico giocattolo, un pupazzo senza il quale il bambino non dormiva, era lercio. L’armadio vuoto. Alle pareti le impronte delle manine. La finestra era chiusa, solo una fessura lasciava entrare una lama di luce e un po’ d’aria. Nel soffitto la lampadina non c’era. L’aveva tolta la madre perché «il bambino l’accendeva e la spegneva continuamente. Mi dava fastidio»</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’intrattenimento che ha fatto colpo sul maschietto era la piccola torcia tascabile del maresciallo: accendi e spegni, uno spasso che è durato forse un’ora. La bambina è rimasta stregata dalla televisione.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una pediatra è stata chiamata subito e ha trovato la bambina in condizioni molto precarie. Tutti e due avevano difficoltà a muoversi e a parlare. In casa madre, bambini, carabinieri, vigilesse, assistente sociale e pediatra si sono trattenuti un po’. La comitiva si è trasferita poi in caserma, le vigilesse giocavano coi bambini, la madre stava lì con loro. Si è aspettato fino alla sera per portarla a Buoncammino. «Mamma deve uscire, starà fuori per un po’, vieni di là a vedere la televisione?», la bambina ha seguito il maresciallo, il bambino ha continuato a giocare con la vigilessa e dopo sono stati accompagnati in una casa famiglia di Cagliari, le vigilesse si sono trattenute ancora a lungo.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha altri figli, tutti tolti dal tribunale. Anche adesso era sotto controllo da parte del tribunale per i minori di Cagliari che aveva ricevuto la segnalazione dall’ufficio di una città dell’a lta Italia dove erano cominciate le procedure che probabilmente avrebbero portato all’allontanamento dei bambini. La donna trascorreva le sue giornate a chattare, a collegarsi con Facebook e a mandare messaggi. Erano quelle le sue fonti di sostentamento: fissava appuntamenti, a volte si presentava, altre no. Comunque riceveva denaro. Ai carabinieri ha detto di essere una «pierre». A vari clienti inviava sue foto non troppo vestita. Oppure mandava le foto di donne più giovani di lei, ovviamente avvenenti. Usciva, il pranzo dei bambini poteva essere alle 13, alle 15, più tardi: dipendeva dagli impegni.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Ti aspetto al locale x», mandava a dire attraverso la chat line. L’assistente sociale si era presentata a casa, tempo fa, lei aveva fatto uscire la bambina: le aveva pulito la faccia e dato un succo. I carabinieri sono stati coinvolti perché era evidente che qualcosa non andava nel comportamento della donna: usciva spesso, con chi lasciava i bambini? Dovrà rispondere di maltrattamenti aggravati e continuati e di abbandono di minore, che non sono forse le accuse più gravi della sua vita.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha già scontato una pena di diversi anni di reclusione per aver ucciso il suo convivente. Non fu in Sardegna. Lei riuscì a tenere nascosto il cadavere per molti giorni. Davanti al piccolo esercito radunato a casa sua mercoledì pomeriggio sembra non abbia mostrato particolare disorientamento. Lei non picchiava i bambini, dava loro da mangiare, li teneva chiusi perché altrimenti scappavano e, quanto alla sporcizia, anche la sua camera sembrava «un porcile».</span></span><br />
<span class="nero14"><a href="http://vimeo.com/44828078">bambini in prigionia di una madre-squillo</a> from <a href="http://vimeo.com/user7928353">violenza donne</a> on <a href="http://vimeo.com/">Vimeo</a>.</span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Uggiano la Chiesa (LE) - <b>Madre-madrona costringeva figli di meno di 10 anni a prostituirsi in casa</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 aprile 2010</b></span> - Due bambini sarebbero stati costretti ad avere rapporti sessuali con i clienti con i quali la loro madre si prostituiva. La vicenda sarebbe accaduta in provincia di Lecce e la procura della Repubblica del capoluogo salentino ha aperto un’inchiesta, affidata al sostituto procuratore Maria Cristina Rizzo.<br />Secondo l’accusa, la donna, che ha 42 anni, avrebbe portato i due figli, una bambina di dieci anni e un bimbo di otto, a casa di due suoi clienti abituali, costringendo i piccoli a subire gli abusi e a farli assistere ai rapporti sessuali che aveva con i due uomini. A far avviare le indagini è stata la denuncia ai carabinieri delle assistenti sociali.<br />I due bambini sono stati sottratti alla madre e ora sono ospitati in una comunità protetta. A breve le loro dichiarazioni potrebbero essere incardinate nel procedimento attraverso un incidente probatorio, già richiesto dal pubblico ministero.<br /><span style="font-size: x-small;"><b>24 maggio 2011</b></span> - E' una storia delle più malsane, quella che è emersa dalle indagini dei carabinieri coordinati dalla pm della Procura leccese Carmen Ruggero.</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una storia di abusi sessuali verso minori, per di più consumati nel contesto familiare. A farne le spese due bambini che avevano meno di dieci anni.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per questi fatti, i carabinieri della compagnia di Maglie, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa gip del tribunale di Lecce, stamattina hanno arrestato tre persone ritenute responsabili di violenza sessuale e corruzione di minorenne, aggravati dalla minore età delle vittime, meno di dieci anni appunto. La misura cautelare è stata richiesta dalla pm Ruggero.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, una vedova di 43 anni, si sarebbe prostituita, obbligando i figli a fare altrettanto. In arresto anche un uomo, di 54 anni, suo ex convivente, che avrebbe materialmente abusato dei bambini, ed un ragazzo di 22 anni.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli episodi in questione si riferiscono al periodo 2008–2009. L'uomo e la donna risultano responsabili, in concorso tra loro, di violenza sessuale, l'uno quale esecutore materiale degli abusi, l'altra per non avere impedito l'evento. La donna ne aveva l'obbligo, in quanto madre delle due piccole vittime; nei loro confronti avrebbe un'altra responsabilità, quella di averle fatte assistere ad atti sessuali da lei compiuti.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 22enne è ritenuto responsabile di violenza sessuale nei confronti di minori.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><a href="http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=16469"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small; text-align: justify;"><b>15 giugno 2012</b></span><span style="text-align: justify;"> - E' stata condannata a 12 anni di reclusione la donna di 41 anni di un paese del Salento che fece prostituire i figli minori in cambio di denaro. Lo ha deciso la seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, davanti alla quale, dopo il rinvio a giudizio, la 41enne e' stata chiamata a rispondere delle accuse di favoreggiamento della prostituzione minorile e maltrattamenti in famiglia.</span></span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo l'ipotesi accusatoria, costruita dal pm Carmen Ruggiero sulla scorta delle indagini dei carabinieri, la donna, che si prostituiva abitualmente nella sua abitazione, negli anni tra il 2008 e il 2009 avrebbe consentito a due clienti di 54 e 22 anni di abusare dei suoi figli, che all'epoca dei fatti avevano 10 e 8 anni. Secondo la tesi degli inquirenti, inoltre, la madre avrebbe anche costretto i bambini ad assistere ai suoi rapporti sessuali con i clienti. Sia la 41enne sia i due uomini furono arrestati nel maggio 2011.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ai clienti fu contestata l'accusa di violenza sessuale, aggravata dalla minore eta' delle vittime e dal diniego che le stesse hanno cercato di mettere in atto. I due fratellini, che durante le indagini avevano ricostruito con precisione le violenze subite, sono stati sottratti alla potesta' genitoriali e affidati ad una famiglia del paese.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 54enne ha scelto il rito abbreviato, a seguito del quale, nel novembre scorso, e' stato condannato a 9 anni di reclusione. La mamma dei bambini e il ventiduenne, invece, hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario e sono stati condannati dal Tribunale rispettivamente a 12 e 6 anni, cosi' come richiesto dal pm Ruggiero.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei confronti del giovane i giudici hanno riconosciuto un vizio parziale di mente, mentre inutile e' stato il tentativo dell'avvocato della donna di dimostrare che, all'epoca in cui si consumarono le violenze, non era capace di intendere e di volere. (AGI)</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><a href="http://www.agi.it/cronaca/notizie/201206151548-cro-rt10234-fece_prostituire_figli_minori_condannata_a_12_anni_a_lecce" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>La bimba si fa pipì addosso: pugni e cinghiate dalla madre-madrona</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 aprile 2010</b></span> - La polizia è intervenuta ieri in viale Piave dopo la segnalazione di una violenta lite in una giovane famiglia marocchina. Quando gli agenti sono arrivati hanno trovato la madre e il padre della bambina che litigavano e la piccola, visibilmente turbata, con lesioni sulla schiena, provocate probabilmente da una cinghiata, e la bocca sanguinante.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A quel punto il padre avrebbe riferito che la moglie aveva colpito ripetutamente la bimba con pugni e schiaffi al viso, e con numerose cinghiate alla schiena.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Mentre il padre accompagnava la figlioletta al pronto soccorso, la madre è stata portata in questura; avrebbe giustificato le percosse dicendo che la bimba si era fatta la pipì addosso e si era sporcata i pantaloni.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ indagata per abuso di mezzi di correzione e lesioni personali aggravate.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.sassuolo2000.it/2010/04/22/reggio-picchia-a-pugni-la-figlia-di-6-anni-denunciata-una-mamma-marocchina/" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sanremo - <b>Madre-madrona trascura il figlio e lo costringe a mangiare pagine di diario</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 aprile 2010</b></span> - Costretto ad ingoiare le pagine del diario oppure a mangiare cipolle per cena; e poi picchiato in ogni parte del suo corpicino, sottoposto a violenze psicologiche e trascurato a livello igienico e sanitario. Al centro degli abusi è un bambino (all’epoca dei fatti) di 8 anni, abitante a Sanremo; sotto accusa è la madre, M.T., di 31 anni, che lunedì dovrà comparire davanti al gup Eduardo Bracco per l’apertura dell’udienza preliminare.</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È accusata di maltrattamenti, lesioni e violenza privata, reati commessi a margine di una brutta vicenda familiare, venuta a galla nel marzo del 2009 grazie alla scuola. Il bimbo aveva iniziato a mostrare in classe una certa insofferenza con gli insegnanti: sembrava trascurato, e quando il personale scolastico ha provato ad approfondire la vicenda, ha scoperto una situazione di abusi che probabilmente andavano avanti da parecchio tempo.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In particolare, la madre del bambino è accusata di aver fatto mangiare al figlio, per punizione, almeno due pagine del diario; sembra anche, secondo la ricostruzione egli inquirenti, che il piccolo - per il quale è stato nominato curatore speciale il procuratore legale Alessandro Gallese - fosse costretto a cibarsi di cipolle e spesso finiva per andare a letto senza cena.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/imperia/2010/04/23/AMSL0KdD-costretto_mangiare_giudizio.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Viterbo - <b>Madre-madrona, prima abbandona figli, poi punisce la 16enne tagliandole capelli</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 aprile 2010</b></span> - (ANSA) Una donna moldava ha avuto 8 mesi di reclusione per abbandono di minori e per aver tagliato i capelli alle figlia per punirla.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, che abita a Viterbo, lasciò alla figlia sedicenne i fratelli di 12 e 14 anni, mentre lei il compagno partirono per un week end. La ragazza fu fermata su un motorino rubato e gli agenti scoprirono che i ragazzi erano soli. Quando rientrò, la moldava punì la figlia tagliandole i capelli. La ragazza urlò ed arrivò il 113.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/04/29/visualizza_new.html_1767314644.html" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cremona - <b>Madre-madrona: testa nel water e per pasto il vomito</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 giugno 2010</b></span> - La madre che l’aveva adottata la detestava. “Mi gettava addosso l’acqua gelata”, “mi metteva la testa nel water”, “mi riempiva di graffi le braccia”, “mi costringeva a mangiare il vomito”. La ragazzina che abita a Cremona, oggi diciassettenne, si confidò con la madre di una amica.</span></span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Accusata di avere maltrattato la figlia fino al 2007, la madre adottiva è stata condannata a 8 mesi di reclusione. La sentenza è stata emessa dal gup del tribunale di Cremona Marco Cucchetto. Il pm Cristina Gava aveva chiesto 10 mesi di reclusione.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna dovrà inoltre risarcire il danno alla minore che si è costituita parte civile. Il gup ha fissato una provvisionale di 25mila euro e nel separato giudizio civile si stabilirà la cifra totale. Tra settanta giorni sarà depositata la motivazione della sentenza, verso la quale è stato annunciato l’appello. Oggi la ragazza vive in una comunità protetta.</span></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/maltratta-la-figlia-adottiva-madre-condannata-a-cremona-418188/" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bergamo - <b>A 10 anni per strada, di notte, in pigiama, per sfuggire alle botte della madre-madrona</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 giugno 2010</b></span> - Una donna boliviana di 35 anni residente a Bergamo è stata condannata dal giudice ad un anno e due mesi di reclusione, senza sospensione della pena, per aver maltrattato suo figlio. Una sera d’ottobre del 2007 il piccolo, di 10 anni, era fuggito per strada in pigiama e ciabattine, per evitare le botte della madre. La donna, con precedenti per furto e resistenza a pubblico ufficiale, dovrà anche garantire al bambino un risarcimento di 15 mila euro. La sentenza è arrivata ieri, a quasi tre anni dai fatti.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La decisione è stata del giudice Donatella Nava. Dopo i fatti del 17 ottobre 2007, che avevano portato alla denuncia della donna, a processo sono stati contestati una decina di episodi. Il bimbo ha raccontato che le botte arrivavano molto di frequente.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.bergamonews.it/bergamo/articolo.php?id=27679" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Spagna - <b>Botte ad una figlia: madre-madrona denunciata dagli altri figli</b></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 giugno 2010</b></span> - Tre fratelli, di età comprese fra i 13 e i 9 anni, hanno denunciato nella località di Malaga presunti maltrattamenti della madre. I minori affermano che la madre avrebbe colpito la figlia più piccola due volte tra mercoledì e giovedì.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo il racconto dei minori, il primo episodio sarebbe successo quando le due sorelle giocavano in casa e, incidentalmente, una di loro avrebbe rotto la collana dell'altra. La madre avrebbe reagito in forma violenta e avrebbe colpito la minore nella schiena.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il secondo episodio sarebbe accaduto il giorno successivo, quando, tornando dalla spesa, la madre avrebbe lanciato alla piccola un pacco di riso al petto. Dopodiché la minore ha deciso di denunciare sua madre, e i suoi due fratelli hanno optato per accompagnarla.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La bambina è stata portata all'ospedale Materno-Infantile ed esaminata da un pediatra, poiché presentava ematomi e graffi sulla schiena. Il medico ha diagnosticato che le lesioni sono compatibili con i presunti maltrattamenti. I bambini sono stati provvisoriamente affidati al nonno paterno.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.elmundo.es/elmundo/2010/06/26/andalucia_malaga/1277540849.html" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Napoli - <b>Madre-madrona è nervosa per via di Facebook: accoltella figlia di 5 anni</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">I giudici già contano di salvarla con l'incapacità d'intendere e di volere</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 giugno 2010</b></span> - Ha ferito con un coltello la figlia di cinque anni. Un gesto incomprensibile, probabilmente conseguenza di una condizione di malessere che si sarebbe aggravata negli ultimi giorni. La donna, di 33 anni, è stata arrestata con l'accusa di tentato omicidio dalla polizia che sta comunque proseguendo le indagini sulla vicenda dai contorni ancora oscuri. E' accaduto stamattina in un appartamento di via Michelangelo Ciccone a qualche centinaio di metri dalla zona della stazione centrale.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La bimba, ricoverata all'ospedale Loreto Mare, non è in gravi condizioni: i medici hanno medicato ferite superficiali, inferte con un coltello da cucina. Anche la madre si è ferita in maniera lieve con la stesso coltello. Agli agenti della volante intervenuti pochi minuti dopo, il marito della 33enne ha spiegato che da qualche giorno la moglie appariva nervosa, turbata forse per alcune offese che avrebbe ricevuto sul social network Facebook. Ha raccontato di ingiurie, di persone che la importunavano. Una spiegazione sulla quale gli investigatori stanno svolgendo accertamenti. Al vaglio degli inquirenti anche le ferite riscontrate sul corpo della donna. Si cerca di capire se, dopo aver aggredito la piccola, abbia tentato di togliersi la vita. In casa al momento del folle gesto, c'erano in casa anche gli altri due figli, di nove e dieci anni. La ricostruzione dei fatti, al momento, è basata quasi esclusivamente sulle dichiarazioni del marito, apparso sconvolto per l'episodio.<br />E' lui che ha collegato il ferimento della figlia con lo stato di alterazione mentale della moglie che, a suo dire, sarebbe stato originato dalle offese via web ricevute negli ultimi tempi. La madre della piccola infatti si è invece chiusa in un mutismo assoluto. La polizia ha sequestrato il coltello da cucina e, una volta verbalizzate le dichiarazioni del marito, ha arrestato la donna. Il caso passa ora al vaglio della magistratura che nei prossimi giorni dovrà esprimersi sulla convalida del provvedimento e l'emissione di un'ordinanza di custodia. Sarà comunque sicuramente disposta dal pubblico ministero una consulenza psichiatrica per valutare l'eventuale incapacità di intendere e di volere dell'arrestata.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/06/27/visualizza_new.html_1846735783.html" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cagliari - <b>Madre-madrona ubriaca maltratta figlia neonata</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 luglio 2010</b></span> - Una donna cagliaritana di 43 anni, Rita Carta, sorpresa in evidente stato di ubriachezza mentre maltrattava la piccola figlia di sei mesi, ha reagito all'intervento dei carabinieri aggredendoli. L'episodio è accaduto ieri, in Via Po.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata arrestata con l'accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Uno dei militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Cagliari ha riportato lievi lesioni ad un avambraccio, giudicate guaribili in sette giorni.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La neonata, giudicata in buone condizioni di salute dai medici del 118 intervenuti sul posto, è stata affidata ad una sorella della donna arrestata.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><a href="http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/189405" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona lascia morire di fame 3 figli rinchiusi in bagno</b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfZCbcU1VGtdJs_-RjXhhb5k-_z9enk0usBKUP-vsf5lnU53vE-TW0eRifgEUQUQY-iWLClH5lUVLcKE-E-3WeTwPH-o6dLVLgSnfIyMbF58U-ajIIlSBye7a__9RynNkf7NcDdgg_ZVQ/s1600/5d1a41aa-7042-4015-aa53-bc0a1952e1b7.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfZCbcU1VGtdJs_-RjXhhb5k-_z9enk0usBKUP-vsf5lnU53vE-TW0eRifgEUQUQY-iWLClH5lUVLcKE-E-3WeTwPH-o6dLVLgSnfIyMbF58U-ajIIlSBye7a__9RynNkf7NcDdgg_ZVQ/s1600/5d1a41aa-7042-4015-aa53-bc0a1952e1b7.jpg" /></span></a></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 luglio 2010</b></span> - DALLAS (AP) - Una madre, i cui tre figli sono stati trovati affamati dopo essere stati chiusi nel bagno di un hotel per nove mesi, è stata condannata all'ergastolo venerdì, al termine del processo d'appello. Abneris Santiago, 31 anni, rischiava da un minimo di 5 anni all'ergastolo, con l'accusa di lesioni a minori.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia ha salvato i figli della Santiago - di 11, 10 e 5 anni - nel bagno di un motel per lunghi soggiorni, lungo una delle più trafficate autostrade di Dallas, nel luglio 2009. I bambini, i cui scheletri traballanti erano visibili sotto la pelle tesa, sono stati vicini alla morte per fame cronica.<br />Il Procuratore Eren Price, nella sua arringa finale, preoccupandosi della ragazzina, ha chiesto alla giuria di condannare la Santiago al carcere a vita: "un giorno [la ragazzina] capirà" - ha detto Price, aggiungendo che avrebbe voluto che la giuria facesse sapere alla Santiago che lei è "il peggio del peggio".<br />La convenuta pensava che con la sua dichiarazione di colpevolezza di venerdì sarebbe finito il processo e dopo la testimonianza è rimasta contrariata dal dover proseguire davanti alla giuria, fino alla condanna: "penso che questo non è necessario in quanto mi sono già dichiarata colpevole" - ha detto la Santiago al giudice - "voglio farla finita, questo è inutile".<br />Al contrario, i pubblici ministeri hanno chiamato a supporto i medici che hanno curato i bambini di Santiago l'estate scorsa. La Dr.ssa Susan Scott, un medico di pronto soccorso, ha detto che la ragazzina "sembrava uno scheletro con la pelle." Una fotografia attaccata al muro in aula mostrava la schiena nuda della ragazzina, con le costole e la spina dorsale chiaramente definite.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.charter.net/news/read.php?id=16455410&ps=1018&cat=&cps=0&lang=en&src=email" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Scappa da casa per sfuggire alle botte della madre-madrona</b></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div face="trebuchet ms" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 agosto 2010</b></span> - (ANSA) Picchiata ripetutamente con violenza dalla mamma, una ragazza di 16 anni e' fuggita da casa e dopo tre giorni e' stata rintracciata dai carabinieri. La madre, di 37 anni, dominicana e residente a Genova, e' stata denunciata per maltrattamenti su minori.</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La triste storia e' stata scoperta ieri sera. La ragazza ha raccontato ogni cosa ai militari e per avvalorare il suo racconto ha presentato anche una memory card contenente alcune foto scattate dal suo fidanzato e nelle quali appaiono evidenti le lesioni sul corpo.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/liguria/2010/08/06/visualizza_new.html_1878880206.html" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Gioia del Colle (BA) - <b>Cieco e con danni cerebrali irreversibili: così la madre-madrona ha ridotto il piccolo</b></span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 agosto 2010</b></span> - Tragica storia di degrado familiare a Gioia del Colle, vicino Bari. Un bimbo di 7 mesi è ricoverato da mercoledì all'ospedale Papa Giovanni XXIII del capoluogo in condizioni gravissime, a causa delle violenze e dei maltrattamenti causati dalla madre.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lei - casalinga di 28 anni, brasiliana, ma in Italia fin da piccola - è in carcere con l'accusa di maltrattamenti, aggravati da lesioni gravissime: avrebbe morso, menato, sbattuto sul fasciatoio e scosso con violenza diverse volte il figlio, causandogli <b>ecchimosi su tutto il corpo, escoriazioni e decine di fratture tra cranio, omero, femore, costole e dita rotte</b>.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il bimbo è stato portato mercoledì sera in ospedale dai genitori (il padre, 35 anni, è un piccolo artigiano di marmi del posto). Ai medici hanno raccontato che era caduto ma i sanitari, vista le gravissime condizioni del bambino, hanno allertato la polizia. Alcune fratture apparivano rimarginate, segno che i maltrattamenti andavano avanti da tempo. I genitori sono stati così sottoposti a diversi interrogatori dalla squadra mobile e dal magistrato di turno.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Mentre erano in ufficio gli agenti hanno notato che anche il padre aveva segni di morsi sulle braccia. Era evidente, quindi, che la presunta responsabile delle violenze era la donna, che infatti ha ammesso tutto, raccontando che scaricava sul figlio la rabbia per i continui litigi con il compagno.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il bimbo è ora ricoverato in condizioni disperate e in questi giorni ha subito anche <b>due arresti cardiaci</b>. La Procura dei Minori ha tolto i diritti di potestà ai familiari, affidandolo ai sanitari dell'ospedale. Le indagini della polizia continuano per chiarire eventuali responsabilità del padre (che per ora non è indagato), che ha raccontato di non essersi mai accorto delle violenze, perché tutto il giorno fuori per lavoro e perché la donna vestiva il piccolo senza che si vedessero le ferite sul corpo. Da verificare anche il ruolo dei nonni paterni.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.apcom.net/newscronaca/20100813_163403_4ad53fc_94961.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 marzo 2011</b></span> – La procura di Bari ha chiesto il giudizio immediato per i genitori del piccolo Graziano, il bimbo di Gioia del Colle (Bari) ridotto in fin di vita dalla madre e ricoverato in stato di coma nell’agosto scorso quando aveva solo sette mesi. La madre, una 28enne di origini brasiliane e suo marito, sono accusati di maltrattamenti aggravati e lesioni personali gravissime.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il pm titolare del fascicolo, Angela Maria Morea, contesta gli stessi reati ad entrambi, nonostante a picchiare il figlio sia stata soltanto la donna. Il padre ne risponde in virtù dell’articolo 40 del codice penale, secondo cui “non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il piccolo Graziano, che probabilmente resterà cieco e sordo e che rischia danni cerebrali irreversibili, venne ricoverato l’11 agosto 2010 con fratture a costole, dita delle mani, femore e omero, escoriazioni in varie parti del corpo, trauma cranico, <b>unghie tirate, ferite da morsi e bruciature</b>.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sua madre è in carcere da quel giorno, mentre il marito è indagato a piede libero. Stando alle indagini della Procura e alle testimonianze raccolte, la donna percuoteva il bambino per punire il padre. Sfogava sul piccolo la rabbia e il desiderio di vendetta per le continue liti con il compagno. Fu proprio lei a confessare le atroci sevizie che da tempo compiva sul figlio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><a href="http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=410216&IDCategoria=11"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 marzo 2012</b></span> - Il gup del Tribunale di Bari, Marco Guida, ha condannato alla pena di 6 anni di reclusione la 30enne di origini brasiliane che nel 2010 avrebbe ridotto in fin di vita il figlio di soli 7 mesi. Il piccolo Graziano di Gioia del Colle (Bari) è stato ricoverato nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari in stato di coma per mesi, a partire dall'agosto 2010, quando la madre fu arrestata e condotta nel carcere del capoluogo pugliese.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è agli arresti domiciliari ed è incinta. <b>Il bimbo e' diventato cieco e con danni cerebrali irreversibili in seguito alle sevizie subite</b>. (ANSA)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/puglia/2012/03/14/visualizza_new.html_131992753.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
</div>
<div>
<span class="nero14"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Taranto - <b>Una 16enne sottratta alla furia della madre-madrona</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 agosto 2010</b></span> - <span style="text-align: justify;">(Adnkronos) - Stava picchiando la figlia di 16 anni nella sua abitazione: una donna e' stata denunciata a piede libero dagli agenti della Squadra Volante della Questura di Taranto per maltrattamenti in famiglia, lesioni, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.</span></span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I poliziotti sono intervenuti in un appartamento del centro cittadino per una segnalazione di lite in famiglia. Con non poche difficoltà, sono riusciti a sottrarre la ragazza alla furia della madre che ha inveito contro di loro con frasi oltraggiose ed offensive. Per questo la donna e' stata accompagnata negli uffici della Questura, mentre la ragazza è stata fatta medicare al pronto soccorso del 'Ss.Annunziata' per le escoriazioni e le contusioni riportate a seguito delle percosse e quindi giudicata guaribile in 6 giorni.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La giovane sedicenne e' stata affidata ai propri nonni.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://bari.repubblica.it/dettaglio-news/17:19/3826416" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Bimba di 2 anni indotta da madre a fumare sigaretta di marijuana: salvata da un uomo</b></span></span><br />
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRJuCEhAquIoBlI4nYhyKk9qgTb3hHancIxxor-s3RnGZkrtqbJ9ku3Nb2SAFpM6yuYTAbfYz03K_OUqVmTV75AhNCATVGXBbDhVxyFVY5x7LzFBZybexHvulRYzmYwMuQTC3Sp3JGMQQ/s1600/jessica-gamble.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="271" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRJuCEhAquIoBlI4nYhyKk9qgTb3hHancIxxor-s3RnGZkrtqbJ9ku3Nb2SAFpM6yuYTAbfYz03K_OUqVmTV75AhNCATVGXBbDhVxyFVY5x7LzFBZybexHvulRYzmYwMuQTC3Sp3JGMQQ/s320/jessica-gamble.jpg" width="320" /></span></a></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 settembre 2010</b></span> - Una madre ventunenne di Cincinnati nello stato dell’Ohio ha ripreso con il proprio videotelefono delle immagini in cui ella stessa spinge la figlia di soli due anni a preparare e in seguito a fumare uno spinello di marijuana.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Jessica Gamble, questo il nome della madre, è stata quindi arrestata mercoledì scorso e accusata di tre reati dalla Corte di giustizia della contea di Hamilton, città di Springfield, tra cui ovviamente corruzione di minore con stupefacenti.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Il procuratore</b> che si è occupato del caso, Joe Deters, <b>ha ringraziato pubblicamente l’amico della madre che ha deciso di mostrare il video alle autorità</b>: “il video – ha continuato – è scioccante soprattutto perché dalle immagini si può notare che la bambina non è inesperta”.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando la donna è stata chiamata a tstimoniare alla corte aveva ovviamente già cancellato il video ma la polizia ne aveva conservato una copia. La bambina è quindi stata affidata a dei genitori adottivi mentre la madre sarà costretta a scontare la pena in prigione senza possibilità di uscire su cauzione.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dyD7aGB9jbq5TUSEN0C7V8GBlPKlgmsG0c9yiFG_cRdHi5syDrAyIkYaQ8Bqc0kjFCZnFMWxEHOvpOTYjtjBw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></span></span></div>
<span class="nero14">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.cronacalive.it/ohio-arrestata-la-madre-che-spinse-la-figlia-a-fumare-marijuana.html" target="_blank">fonte</a></span><br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Novara - <b>Madre-madrona picchia figlia di 3 anni: denunciata dai nonni</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 ottobre 2010</b></span> - Madre maltratta la bimba di soli tre anni, in presenza dei nonni, e viene arrestata dalla Polizia di Stato. Protagonista di questa storia, accaduta negli scorsi giorni a Novara, una donna di 23 anni.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli uomini della Volante sono intervenuti nell’abitazione di una famiglia composta da genitori, tre figli e nipotina. L’intervento era stato richiesto dai nonni, perché la bambina, di soli 3 anni, era stata percossa dalla madre, classe 1987.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Seppur con comprensibili remore, dovute al fatto di riferire dei comportamenti della figlia, i componenti della famiglia hanno raccontato di ripetute e abituali vessazioni da parte della madre nei confronti della piccola. L’episodio che ha portato all’intervento della Polizia, scaturito ancora una volta per futili motivi (la bimba non era in grado di ripetere correttamente le tabelline), e la spropositata reazione della madre, hanno preoccupato i nonni, che hanno deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre si è limitata a riferire che <b>la figlia era sua e</b> che <b>poteva comportarsi con lei come riteneva opportuno</b>.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Vista la gravità dei fatti e, in particolare, l’abitualità e la gratuità dei maltrattamenti alla bambina, la Polizia ha proceduto all’arresto in flagranza della madre per maltrattamenti in famiglia e lesioni, mentre la piccola è stata affidata ai nonni.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il Gip, dopo aver convalidato l’arresto, in attesa dei doverosi approfondimenti investigativi, ha disposto, a tutela della bambina, il divieto di avvicinamento della donna in tutti i luoghi frequentati dalla piccola.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.oknovara.it/news/?p=16587" target="_blank">fonte</a></span><br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Spagna - <b>Madre-madrona lasciava figli affamati e sudici: salvati dal vicino</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 gennaio 2011</b></span> - A Granada - città spagnola capoluogo dell’omonima provincia andalusa, quasi 250mila anime - la Polizia di Stato ha arrestato una donna di origine ispanica per aver abbandonato i suoi bambini, di 3 e 6 anni, in condizioni igieniche pessime ed affamati. Sono stati affidati ai servizi sociali andalusi.</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ stato un uomo che abita nel loro stesso quartiere, Granada Zaidín, che si è accorto in che stato vivevano i piccoli, e che ha chiamato la polizia. I bambini venivano lasciati soli in casa, spesso per più di un giorno, tanto che lo stesso uomo finiva per lavarli e dar loro da mangiare.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.giornalettismo.com/archives/108112/affamati-soli-e-sudici-madre-arrestata-per-abbandono/">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Pestava i suoi figli e ne uccise una: madre-madrona confessa 53 anni dopo</b></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_TPPElQEO0gwyULFX-FWWtk3Yym0pZjxd23OexpzXpLhMfAE5-g2ihLV2rUSNN8HZs6nS2pCTkjGvgEKBgA1lWiG-RiWacXjyywOTY6_kok4t4gA696utzvgm7gxJ0cOgx1rBPIR6BjI/s1600/Klokow+Ruby.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" j6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_TPPElQEO0gwyULFX-FWWtk3Yym0pZjxd23OexpzXpLhMfAE5-g2ihLV2rUSNN8HZs6nS2pCTkjGvgEKBgA1lWiG-RiWacXjyywOTY6_kok4t4gA696utzvgm7gxJ0cOgx1rBPIR6BjI/s1600/Klokow+Ruby.jpg" /></span></a></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 febbraio 2011</b></span> - Una madre, accusata di aver ucciso sua figlia di sette mesi, ha confessato l’omicidio 53 anni dopo la morte della neonata. Klokow Ruby, 74enne, è stata arrestata nella sua abitazione a seguito di un’indagine durata due anni, che ha rivelato anche un mare di abusi subiti da altri figli.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sua figlia Jeaneen Marie morì nel 1957: la sua morte improvvisa fu ritenuta accidentale dopo che la Klokow aveva raccontato che era caduta da un divano e che aveva battuto la testa. Ma due anni fa James, figlio 55enne della donna, è andato alla polizia dichiarando il sospetto che nutriva da tanto tempo: che fosse stata la madre ad uccidere Jeaneen nella loro casa di Sheboygan, nel Wisconsin. Ha detto che la famiglia aveva sofferto per anni di abusi, quando la madre era alcolizzata, e che credeva che la morte di sua sorella non fosse stata casuale.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il corpo della neonata è stato riesumato ed è stata effettuata un’autopsia. Anche un altro dei suoi figli, Scott, morto nel 1964, è stato riesumato. Due esperti che hanno esaminato i risultati dell'autopsia hanno convenuto che la caduta da un divano non poteva aver causato quelle ferite alla bambina. Un esperto ha scoperto infatti che Jeaneen aveva tre ematomi e due emorragie cerebrali, che danno motivo di credere ad abusi, piuttosto che ad una caduta accidentale. </span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo che la Klokow è stata interrogata dagli investigatori, ha ammesso che fu lei ad ucciderli, dicendo che era frustrata dal fatto che sia Jeaneen che James piangevano allo stesso tempo. Ha raccontato agli investigatori di aver afferrato Jeaneen dal suo passeggino e di averla gettata verso il divano.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La denuncia penale elenca anche altre forme di abuso contro i bambini, tra cui quella che lei ruppe il braccio</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">ed il naso</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> di James, in distinti incidenti, e lo ferì al ginocchio con calci sferrati,</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">in molteplici occasioni,</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> indossando stivali d'acciaio a punta. La denuncia dice anche che fece stare in piedi il figlio Bruce, in un angolo, con un sacchetto di carta sulla testa, cinque o sei volte, mentre lei gli pestava i piedi con un martello.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.leggo.it/articolo.php?id=105358&sez=ESTERI">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span></div>
<span class="nero14">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Madre-madrona tenta di vendere la figlia a un carabiniere</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 febbraio 2011</b></span> - «Vuoi andare con mia figlia?». La piccola ha dieci anni, la faccia seria, in piedi accanto alla madre che la obbliga a prostituirsi nel cuore della stazione Termini. Stavolta però la donna non è riuscita a combinare l'incontro. L'altra mattina alle 11 ha fermato un carabiniere libero dal servizio al Senato della Repubblica. Il militare stentava a crederci: ha fatto qualche passo ed è andato a raccontare la storia ai colleghi della polizia ferroviaria che in un lampo hanno arrestato la donna. Lei ha 33 anni, con precedenti per furto, gli stessi del consorte. I due appartengono a un clan di nomadi campani. Non vivono in baracca. Risiedono in un appartamento a Tor Tre Teste, con altri tre figli.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La piccola portata a Termini è la più grande, poi ci sono una femminuccia e due maschietti, da uno a quattro anni di età. Ieri il dirigente della Polfer Lazio, Cosimo Maruccia, e il comandante della Compagnia Centro, il maggiore Luigi De Simone, hanno precisato che la bambina che era costretta a prostituirsi è stata subito tolta ai genitori e portata in una comunità protetta a Rocca di Papa. Fratelli e sorella più piccoli invece sono stati già visti dagli assistenti sociali: il loro futuro lo deciderà il magistrato.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dalla visita ginecologica - precisano gli investigatori - non risulta che la bambina abbia subito violenza. Il sospetto è che i favori sessuali fossero altri, considerati lo stesso degli abusi. Due sono gli indizi che lo lasciano pensare. Il primo: quando la donna è stata portata in ufficio, prima che i poliziotti le rivolgessero domande, ha detto: «Io gli ho chiesto solo se offriva un panino alla bambina».</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'altro è più grave ed esplicito. Alla piccola è stato chiesto di disegnare quello che faceva. E in mano sua la matita ha ricreato questo ambiente: un letto, lei sopra e accanto una casetta con la scritta bar. Polizia e carabinieri ora vogliono risalire al presunto luogo degli incontri.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.iltempo.it/cronaca_locale/roma/2011/02/22/1239232-tenta_vendere_figlia.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sala Baganza (PR) - <b>Madre-madrona segregava e picchiava tre figlie</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 febbraio 2011</b></span> - Ha maltrattato per circa due anni le tre figlie minorenni, richiudendole per intere giornate in una stanza, ed a volte picchiandole. Al termine del processo, oggi, una donna marocchina di 40 anni, residente a Sala Baganza, è stata condannata a 2 anni e 3 mesi di reclusione.</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><a href="http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/dettaglio/2/76057/Maltrattamenti_sulle_figlie_minorenni%3A_condannata_40enne_.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
</div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><br /></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Thailandia - <b>Fa prostituire la nipote di 16 anni: arrestata</b></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 febbraio 2011</b></span> - Il capitano Kriengsak Bunprawat, del Centro per la Protezione di Donne & Bambini, insieme ad una squadra investigativa, ha teso una trappola per bloccare un sospetto traffico di esseri umani: la signorina Samien Yingrum (35), di Saekaew, è stata arrestata al Carrefour Department Store, centro di Pattaya, dopo aver venduto sua nipote, Miss Te (Alias) (16), per servizi sessuali ad un agente straniero sotto copertura.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il Cpt. Bunprawat ha rivelato che si sapeva che la signorina Yingrum aveva l'abitudine di contattare uomini stranieri, al fine di vendere prestazioni sessuali di sua nipote per 1.500-2.000 baht ogni volta.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'agente sotto copertura straniero ha contattato la signorina Yingrum per prestazioni sessuali di sua nipote adolescente: si sono accordati per un prezzo di 1.500 baht. Si sono organizzati per incontrarsi davanti al Carrefour Store. La signorina Yingrum ha mandato Miss Te ad accompagnare il suo cliente ed ha ricevuto 1.500 baht in contanti.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La sospettata è stata arrestata ed è stata portata alla stazione di polizia per un nuovo interrogatorio, accompagnata dalla vittima.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sotto interrogatorio, Miss Yingrum ha dichiarato che ha lavorato sia come barman che come operaia edile, allo stesso tempo. Ha spiegato che la nipote Miss Te aveva perso i genitori quando era una bambina piccola, e che ora la signorina Te viveva a Saekaew con i nonni e che ha frequentato la scuola secondaria.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La signorina Te era venuta a Pattaya per stare con la signorina Yingrum per le vacanze. La signorina Yingrum ha sostenuto che era la prima volta che sfruttava la nipote e che la signorina Te si era offerta spontaneamente di fare questo da sola, avendo bisogno di soldi per tornare a casa. Ha accettato di condividere il guadagno con la zia, pagandole una commissione di 500 baht.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tuttavia la polizia non crede alle affermazioni della signorina Yingrum. Nel frattempo, Miss Te, esitante, ha spiegato la verità. Ha ammesso che era disposta a fare sesso per soldi, guidata da sua zia, e che l'avevano già fatto in 3-4 occasioni.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La signorina Yingrum è stata accusata di traffico di esseri umani, prima di essere trasferita al commissariato di Pattaya per ulteriori procedure. La vittima, la signorina Te, verrà inviata in un rifugio governativo per ragazzi, per una consulenza dopo abusi sessuali.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dzlY-4OaqtRRovbJlyDGvLXACwciYaXmPL-qwAyB9Q0SYNBIYAs9MDlAb92kX4ei-K6g6FxY_bEyndQfHr41w' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><a href="http://www.pattayadailynews.com/en/2011/02/24/arrested-selling-niece%E2%80%99s-16-sexual-services/?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+PattayaDailyNews+(Pattaya+Daily+News+-+Pattaya+news+Powerful+news+at+your+fingertips)" target="_blank">fonte</a></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><br /></span></div>
<span class="nero14">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Monza (MI) - <b>Fa prostituire i figli: arrestata madre-madrona rumena</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° marzo 2011</b></span> - Una coppia di romeni e' stata arrestata dai carabinieri di Monza per aver costretto due ragazzi 16 e 20 anni a prostituirsi.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I giovani, figli della donna, erano obbligati a rubare nei supermercati di giorno e ad avere incontri di notte con clienti abituali o individuati con il passaparola che fissavano gli appuntamenti telefonicamente.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due romeni sono stati accusati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.(ANSA)</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lombardia/2011/03/01/visualizza_new.html_1561828214.html" target="_blank">fonte</a></span><br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona droga figlio per farlo sembrare malato di cancro</b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR2-UYshF0rZQPLYr2aMNEICSR8LqubMoH177FyM3Avve3zZhrhCnymaNrYIeoTGMkGvJF7o9AB2fLYSIcikXk1Vl1jqWgaC9xDIdyQ4cpPoEKe_XHVzvupbnThP_VjP80Ra2yauLX3e0/s1600/Carol.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" r6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR2-UYshF0rZQPLYr2aMNEICSR8LqubMoH177FyM3Avve3zZhrhCnymaNrYIeoTGMkGvJF7o9AB2fLYSIcikXk1Vl1jqWgaC9xDIdyQ4cpPoEKe_XHVzvupbnThP_VjP80Ra2yauLX3e0/s1600/Carol.jpg" /></a></span></div>
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(AGI/WSI) <span style="font-size: x-small;"><b>3 ottobre 2010</b></span> - Arrestata una donna che raso' e drogo' il figlio 12enne per farlo sembrare malato e ricevere donazioni.</span></span><br />
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Carol Lynn Schnuphase, 47 anni, disoccupata con residenza nei pressi di Detroit, e' accusata di frode e abuso di minore. Al ragazzino aveva somministrato farmaci affinche' figurasse in stato letargico. Una prima udienza e' stata fissata al 13 ottobre .</span></span><br />
<span class="nero14"><a href="http://www.agi.it/iphone/notizie/201010030700-est-rom0003-usa_drogo_il_figlio_per_farlo_sembrare_malato_arrestata" target="_blank">fonte</a></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 marzo 2011</b></span> - Faceva assumere oppiacei a suo figlio per simulare la sua malattia. Ora una donna del Michigan è finita in galera.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Carol Schnuphase è stata condannata ad un anno di carcere per aver spacciato suo figlio 12enne come gravemente malato di cancro ed aver ottenuto migliaia di dollari dalle raccolte di fondi che aveva messo in moto per sottoporlo alle presunte cure. La vicenda del giovane malato di leucemia aveva infatti commosso molte persone e innescato una ricca raccolta di donazioni. L’avvocato della donna la difende tirando in ballo la recente scomparsa del marito e la perdita del lavoro da parte della donna.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Gli ha perfino rasato i capelli. Gli ha rasato le sopracciglia. Diceva che stava morendo”, racconta un magistrato, meno 'comprensivo' del legale della Schunphase.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma sulla donna pende anche un'altra accusa: quella di aver fatto assumere al ragazzo pillole a base di oppiacei: lo metteva all'interno della torta di mele. I medici hanno scoperto uno stato di astinenza, ma fortunatamente non hanno rivelato alcun caso di cancro.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Schunphase dovrà inoltre restituire 10mila dollari ai donatori.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.leggo.it/articolo.php?id=114220&sez=ESTERI">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span><span class="nero14"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Zapponeta (FG) - <b>Madre-madrona vendeva i figli per 100 euro: 11 anni di carcere</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 settembre 2008</b></span> - Due fratellini di 11 e 14 anni sarebbero stati violentati per diverso tempo da uomini e da adolescenti nel foggiano durante riti esoterici organizzati dalla loro madre. La donna, accusata anche di avere venduto per 1.500 euro una nipote, è stata arrestata, insieme a un cugino e ad altre due persone, con le accuse di induzione, agevolazione e sfruttamento della prostituzione di minorenni.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due ragazzi hanno confermato gli abusi: le loro deposizioni sono state raccolte e filmate da agenti della squadra mobile di Foggia e dal magistrato inquirente. Inoltre, nel corso di una perquisizione domiciliare nella casa della madre, è stato sequestrato materiale utilizzato durante i riti esoterici (tra cui libri su carte magiche, incantesimi, streghe, esorcismi, maledizioni e incantesimi) e un limone ammuffito infilzato con spilli raffiguranti una croce.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è anche accusata di aver venduto per 1.500 euro la nipote, minorenne all'epoca dei fatti, ad un cittadino albanese che l'avrebbe poi dovuta sposare per ottenere la cittadinanza italiana</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Inoltre, la zia, che dal 2002 aveva avuto dal tribunale l'affidamento della ragazzina, per costringerla ad avere rapporti sessuali le avrebbe detto che se non faceva quello che le ordinava "avrebbe preso le anime dei suoi genitori". La giovane era anche stata allontanata dalla famiglia d'origine per gravi problemi e dopo aver subito una violenza sessuale.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sono stati inoltre sequestrati 14 scritti autografi contenenti richieste di sortilegi; due mazzi di tarocchi; candele di ogni forma e misura, 25 carte per riti esoterici; un contenitore di incenso ed una civetta in plastica; tre sacchetti contenenti rispettivamente verbena, mirra e terriccio; una boccettina con due sfere in legno profumate; quattro boccettine di balsamo, unguento ed essenze utilizzate in riti magici.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini, avviate nel dicembre 2006, hanno accertato che la donna, oltre a far prostituire i figli, si prostituiva con uomini e adolescenti che adescava per strada. Subito dopo, sempre nella sua casa, offriva agli stessi clienti i figli.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante le indagini, la polizia ha raccolto le confidenze che uno dei due fratellini violentati aveva fatto ad un amico, al quale aveva rivelato anche di essere stato protagonista di riti esoterici. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante questi riti il ragazzino sarebbe stato fatto distendere sul letto di casa, attorniato da candele, mentre diversi individui che gli erano intorno recitavano parole a lui incomprensibili. Successivamente, nel corso dell'indagine, è emersa la vicenda delle violenze sessuali.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Subito dopo i primi riscontri, i due minorenni sono stati allontanati dal nucleo familiare e collocati in una struttura protetta, dove attualmente si trovano, anche perché nei confronti dei loro genitori i giudici del tribunale per i minorenni hanno sospeso la potestà genitoriale.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/cronaca/violentati-madre/violentati-madre/violentati-madre.html" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 maggio 2010</b></span> - Metteva in vendita i propri figli, di 11 e 15 anni, ai membri di una setta, che organizzava riti magici e orge di uomini, donne e bambini. Per questo è stata condannata oggi a undici anni di reclusione una madre di Zapponeta, nel foggiano.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La sentenza è stata emessa dai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Foggia, che ha anche condannato lo zio dei piccoli, un cliente e un albanese rispettivamente a 9, 6 e 5 e anni di carcere. E' stato assolto, invece, perché all'epoca (nel 2006) il fatto non era considerato reato, l’ex sindaco di Zapponeta, Savino Di Noia, accusato di aver avuto un rapporto sessuale con la ragazza.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda scoppiò il 18 settembre del 2008 quando la polizia arrestò cinque persone, tra cui la madre carnefice. Dalle indagini emerse anche che la donna, nel corso delle violenze, recitava alcune formule magiche che erano scritte su fogli di carta sequestrati dagli investigatori.</span></span><br />
<span class="nero14"><a href="http://libero-news.it/news/403411/Vendeva_i_figli_minorenni_per_orge.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 maggio 2011</b></span> - </span><span style="text-align: justify;">Nemmeno un giorno di sconto nel processo d’appello alla madre cartomante di Zapponeta, accusata di vendere i due figlioletti a stupratori pedofili per orge, condite da riti satanici, ai quali lei stessa avrebbe partecipato. Condanne confermate anche per gli altri tre imputati - tra cui due partecipanti agli stupri di gruppo, compreso un parente delle vittime - di una delle più squallide vicende di violenze su minori che questa provincia abbia conosciuto.</span></span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo meno di un’ora di camera di consiglio i giudici della sezione famiglia della corte d’appello di Bari hanno condannato a 11 anni di reclusione la cartomante foggiana di 43 residente a Zapponeta (non ne riveliamo le generalità per tutelare quelle dei figli da tempo affidati ad una casa-famiglia), detenuta dal settembre 2008 quando fu arrestata nel blitz di procura foggiana e squadra mobile.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, che si dice innocente, è stata riconosciuta colpevole di violenza sessuale anche di gruppo, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. E’ coinvolta nei due filoni dell’inchiesta: la vendita dei figli a pedofili, aver costretto a prostituirsi la nipote minorenne che le era stata affidata dal Tribunale per i minorenni.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Inflitti 9 anni di carcere ad un manfredoniano di 24 anni, cugino dei due fratellini venduti dalla madre, che avrebbe partecipato agli stupri di gruppo: anche lui è detenuto dal giorno del blitz. Sei anni di reclusione infine per un altro presunto partecipe delle orge organizzate dalla cartomante, il fruttivendolo cerignolano Luigi Grassi di 30 anni, a sua volta detenuto.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Pena confermata - cinque anni di reclusione - anche per l’albanese Dritan Abazaj di 28 anni, arrestato nel settembre 2008 in occasione del blitz e successivamente scarcerato. E' stato riconosciuto colpevole, in concorso con la cartomante, di violenza sessuale ai danni della nipote della donna che gli era stata «venduta» - dice l’accusa - per 1.500 euro in quanto doveva sposarla per acquisire la cittadinanza italiana. I quattro imputati si dicono innocenti; i fatti contestati vanno dal 2003 al 2006.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il procuratore generale Anna Tomasicchio aveva chiesto ai giudici di confermare integralmente la sentenza di condanna nei confronti dei 4 imputati, inflitta il 3 maggio del 2010 dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Foggia. Richieste di condanna ribadite dagli avvocati di parte civile Vincenzo Di Staso, legale della nipote della cartomante; e del collega Lepore, che assiste i figli della donna. I difensori - gli avvocati Innocenza Starace, Francesco Lenoci, Matera e Filippo Brescia - chiedevano l’assoluzione, parlando - per quanto riguarda i due fratellini - di racconti inverosimili, in contrasto e smentiti da alcuni testi; e - per quanto riguarda la nipote - di accuse mosse dal presunto astio della ragazza nei confronti della zia.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’inchiesta partì nel dicembre 2006 quando un assistente sociale del Comune di Zapponeta segnalò ai poliziotti foggiani la situazione di abbandono dei due fratellini che spesso non andavano a scuola: i minorenni furono affidati dal Tribunale per i minorenni ad una casa-famiglia, con gli educatori che raccolsero i primi racconti sugli stupri subiti. L’indagine sui figlioletti venduti dalla madre si incrociò con quella partita dopo la denuncia della nipote della cartomante, costretta dalla zia a prostituirsi, e si arrivò così il 18 settembre del 2008 all’arresto degli attuali quattro imputati.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><a href="http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=429125&IDCategoria=11" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
</div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piano di Sorrento - <b>La madre-madrona spezza il braccio alla figlia per farla prostituire</b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3FbcyqWgODonuqMBgH28odIqBDe_hbWSfmsnF2DrpZqkNUb1F6_cWbUSUikq0BAi1BIsTKAo38b0ytxTOMIcs-W8mJpGDpwwdNzN2eyIzd5bLTFwH3D3wciGOstY1vrF63rE7YJ9KFYI/s1600/Carla_De_Angelis.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3FbcyqWgODonuqMBgH28odIqBDe_hbWSfmsnF2DrpZqkNUb1F6_cWbUSUikq0BAi1BIsTKAo38b0ytxTOMIcs-W8mJpGDpwwdNzN2eyIzd5bLTFwH3D3wciGOstY1vrF63rE7YJ9KFYI/s320/Carla_De_Angelis.jpg" width="320" /></span></a></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 maggio 2011</b></span> - Ha rotto il silenzio dopo anni di abusi e davanti ai giudici ha raccontato la sua verità: “Mia madre mi costringeva a prostituirmi, all’epoca avevo sedici anni. L’ho fatto per pochi soldi, 15-20 euro ad incontro”.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ la drammatica storia di una ragazza della penisola sorrentina, oggi diciannovenne ed in cerca di una vita normale. In fuga da un passato opprimente, che oggi è stata costretta a ricordare, testimoniando al processo per violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione minorile, a carico della madre e del compagno di lei.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vittima, assistita dall’avvocato Luigi Alfano, responsabile dello sportello per la tutela delle donne e dei bambini vittime di abusi, ha risposto alle domande del pubblico ministero e degli avvocati, davanti ai giudici della seconda sezione del Tribunale di Torre Annunziata (presidente Aufieri).</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La giovane ha raccontato l’inferno vissuto nel 2007, quando fu costretta a vendere il suo corpo a clienti senza scrupoli, da Sorrento a Castellammare di Stabia. In base a questa testimonianza sarebbe stata la madre, Carla De Angelis, ad organizzare gli appuntamenti, sia il luogo che la data. Spesso la ragazzina era costretta a prendere il treno e arrivare a Castellammare, lì un uomo l’accompagnava direttamente dai clienti, che si appartavano sia sul Faito che nella zona della panoramica.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lontano dagli occhi indiscreti e dal pericolo di essere sorpresi dalle forze dell’ordine. In fondo era ancora minorenne e questa perversione sarebbe costata cara agli uomini che la pagavano se li avessero sorpresi agenti di polizia o carabinieri. La ragazzina era costretta a rapporti completi o anche solo orali.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre aveva costituito un giro di clienti, dai quali la sedicenne non poteva più sottrarsi. Quando la vittima provò a ribellarsi venne anche picchiata. L’episodio le provocò una frattura al braccio, non curata in ospedale per non destare troppi sospetti. Tre anni fa, poi, la decisione di denunciare, sostenuta psicologicamente dal fidanzato, che ormai aveva decifrato i suoi silenzi e letto nei suoi occhi l’orrore che aveva provato. La denuncia fece partire le indagini della polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Torre Annunziata e del commissariato di Sorrento.</span><br /><a href="http://www.metropolisweb.it/Notizie/Cronaca/sorrento_racconto_choc_16enne_costretta_mia_madre_prostituirmi.aspx" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 aprile 2012</b></span> - Si è chiuso questa sera il processo nei confronti della mamma-orco di Piano di Sorrento, Carla De Angelis, di 54 anni, che è stata condannata per reati connessi allo sfruttamento di prostituzione minorile, riduzione in schiavitù, tenendo conto dell'ascendenza diretta e di tutto il castello accusatorio che la accusava anche di aver massacrato di botte le figlie minori per indurle all'obbedienza totale ad ogni suo volere (prostituzione presso anziani, accattonaggio presso preti e sagrestani, richieste degli interi guadagni di lavori in nero delle figlie minori e pretese di soldi dai compagni ed ex compagni delle figlie quand'erano minorenni, fatti riferiti anche dal Parroco di Sant'Agnello in aula). Tra le prove presenti nel faldone anche una registrazione audio fatta di nascosto a mamma-orco, nonché un calendario con annotati incontri, varie denunce per sms inviati da Carla De Angelis nel tentativo di far ritrattare la figlia, ma denunziati all'autorità giudiziaria, testimonianze tra cui quella del sost. commissario P.S. di Sorrento e di un agente in servizio fuori zona, che nel 2007 si finse "amico" di mamma-orco per carpire anch'egli elementi utili alle indagini.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante il processo si sono notate le improvvise ritrattazioni di alcuni testi rispetto ad anni precedenti, che fanno ritenere che l'imputata abbia esercitato pressioni anche su questi; infatti sarebbe critica la situazione della primogenita di mamma-orco per le numerose e contraddittorie ritrattazioni alla denunzia del 2004.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Drammatica la deposizione della ragazza, parte offesa, che fornì tantissimi dettagli utili, sia date che orari concordanti con altre deposizioni, anche di altri testi, indicando foto, nomi e perfino fatti subiti dalla sorella, di cui alcuni agli atti di polizia giudiziaria del 2004 e agli atti dei servizi sociali nel periodo 2005-2006.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Stasera il collegio, formato dal presidente Aufieri e dai giudici a latere dott. Ianuario e dott. Iannone, ha inflitto la pena di 12 anni alla De Angelis, nonché 40.000 euro di sanzione. Per quanto riguarda i risarcimenti chiesti dalla parte civile dell'avv. Alfano, da liquidarsi in separata sede.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla lettura della sentenza la ragazza piangeva e ringraziava tutti i presenti. All'uscita le abbiamo chiesto se voleva dire qualcosa al mondo e ci ha risposto in lacrime:</span></span><br />
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' uno dei più bei giorni della mia vita; ringrazio tutti quelli che hanno creduto in me, specialmente i giudici, i pm, la polizia e l'avv. Alfano; anche se non riavrò il timpano e il braccio nuovo, almeno ho avuto giustizia; <b>quando saprò che la <i>madrona</i></b> [Carla] <b>è morta sarà un altro bellissimo giorno della mia vita</b>.</span></span></blockquote>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.positanonews.it/articoli/75310/piano_di_sorrento_faceva_prostituire_le_figlie_minorenni_condannata_mamma_orco_con_il_compagno_.html">fonte</a></span> <br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Vende la verginità della figlia: arrestata</b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7Z8z6PMvHPXi9XfifqiF8x5E_F8CDg3aSx0gL57Q-aQKhS7hKH_FKBn0OmYyG4R6TI43h-KdcESW5rCFX3iDIbMOjL9lKdHFhPF6lqv1i7UIphUckaGZsfQPZpH0dNr1dasWPIquCobc/s1600/felicia-rae-mcclure.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7Z8z6PMvHPXi9XfifqiF8x5E_F8CDg3aSx0gL57Q-aQKhS7hKH_FKBn0OmYyG4R6TI43h-KdcESW5rCFX3iDIbMOjL9lKdHFhPF6lqv1i7UIphUckaGZsfQPZpH0dNr1dasWPIquCobc/s320/felicia-rae-mcclure.jpg" width="320" /></span></a></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 maggio 2011</b></span> - Ha messo in vendita la verginità di sua figlia di 13 anni per 10mila dollari. La donna, Felicia Rae McClure, di Salt Lake City, è stata fermata con l'accusa di abuso e sfruttamento sessuale. L'"acquirente" doveva essere un ragazzo di nome "Don" che aveva accettato la proposta.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia è stata allertata dal fidanzato della donna che ha scoperto i suoi messaggi sul cellulare con il misterioso compratore, in cui discuteva con lui sulla vendita.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/1010532/usa-vende-la-verginita-della-figlia-arrestata.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Prato - <b>Bimbo al 112: "aiutateci, la mamma ubriaca ci picchia"</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 giugno 2011</b></span> - I carabinieri di Prato hanno ricevuto una telefonata da parte di un bambino di dieci anni in cerca di protezione: «Aiutateci», ha detto il bimbo al telefono, «la mamma è ubriaca e picchia me e le mie due sorelline». Quando i militari del Nucleo investigativo sono intervenuti sul posto, hanno trovato la donna, originaria dell'est europeo, in palese stato di ebbrezza.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il bimbo ha raccontato ai carabinieri che maltrattamenti e vessazioni nei confronti suoi e delle sorelline duravano da tempo, e che la mamma soffre di alcolismo. I militari hanno fatto intervenire il 118 che ha medicato le ferite a una delle due bimbe. Sono intervenuti i servizi sociali, che hanno affidato i tre piccoli a una struttura di accoglienza, in attesa del pronunciamento del Tribunale dei Minori.</span><br /><a href="http://www.leggo.it/articolo.php?id=127545" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mazara del Vallo (TP) - <b>Madre-madrona ed altra donna accusate di violenza su bambina</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 giugno 2011</b></span> - Avrebbero maltrattato ed abusato della figlia di 4 anni. Secondo la procura, la bimba veniva legata a una sedia, picchiata e costretta ad assistere ad atti sessuali, anche di gruppo, ed a guardare video hard.</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre è accusata della violenza sulla figlia.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Oltre che con la madre della piccola, il padre abitava con una donna di 41 anni: l'altra convivente è accusata di aver fatto assistere la bimba agli atti sessuali che lei, la madre e il padre della piccola compivano con altri uomini, e di averle mostrato video porno.</span><span class="nero14"></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> La piccola è stata affidata a una comunità.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/1013624/abusi-sulla-figlia-arrestati-i-genitori.shtml">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bologna - <b>La zia manda a battere la nipote 15enne</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 agosto 2011</b></span> - Una coppia di nomadi rom, di 33 e 34 anni, sono stati fermati dalla polizia a Bologna con le accuse di tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione minorile, ai danni di una quindicenne, nipote della donna, e due diciassettenni.</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le ragazzine venivano portate dopo essere state 'comprate', pagando un migliaio di euro, ai parenti.</span></span><br />
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'indagine e' cominciata dalla denuncia di <b>una delle diciassettenni, cui era stata affidata <i>dalla zia</i> la 15enne, per avviarla al mestiere</b>: ma, giudicandola troppo piccola, ha chiamato il 113. (ANSA)</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/emiliaromagna/2011/08/10/visualizza_new.html_756578416.html">fonte</a></span><br /><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Madre-madrona obbliga figlia a prostituirsi ubriacandola e drogandola</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 agosto 2011</b></span> - La madre assisteva agli incontri che le servivano per ottenere soldi e cocaina: la ragazza 17enne con spacciatore 56enne.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una donna di 54 anni, con precedenti penali, è stata arrestata dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma per aver costretto la figlia a prostituirsi sino da quando aveva 17 anni. Dalle indagini svolte, è emerso che la madre obbligava la figlia ad avere rapporti sessuali in cambio di soldi e cocaina, con un 56enne, spacciatore di stupefacenti del quartiere romano di San Basilio.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna assisteva personalmente agli incontri che procurava alla figlia, alla quale faceva prima consumare alcool e stupefacenti, per vincerne ogni possibile resistenza o inibizione. Sia l'uomo che la donna sono stati arrestati in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Roma.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.libero-news.it/news/801466/Obbliga-la-figlia-a-prostituirsi-ubriacandola-e-drogandola.html" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><br /></span><span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre single violenta figlio di 10 mesi e manda video a un amico</b></span></span></div>
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJu1QJBFCXINPRPn2yVQKIWhBdP_8XDYx8tJyadDBFvcgAH9YEw-QV_OQ7e_Y782Nc5tSgfNXpBNwIAg_nfcgRpo-D3DZwZ7QEgyFXwWad3_03HuXReVx8lupf6-klZgz0IaR0-2FfD4Y/s1600/ashley.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5651775942069828962" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJu1QJBFCXINPRPn2yVQKIWhBdP_8XDYx8tJyadDBFvcgAH9YEw-QV_OQ7e_Y782Nc5tSgfNXpBNwIAg_nfcgRpo-D3DZwZ7QEgyFXwWad3_03HuXReVx8lupf6-klZgz0IaR0-2FfD4Y/s320/ashley.jpg" style="cursor: pointer; float: left; height: 190px; margin: 0px 10px 10px 0px; width: 260px;" /></span></a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 settembre 2011</b></span> - Ashley Jessup, una madre di 24 anni di Dublin, Ohio, è sata imprigionata in attesa di giudizio per aver seviziato sessualmente il suo figlioletto di 10 mesi ed aver poi spedito il video di quanto accaduto ad un suo amico, a quanto riferisce The Huffington Post.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo il procuratore dell’accusa nella Contea di Franklin, Ron O’Brien, la Jessup ha abusato sessualmente del bambino in casa propria ed ha poi inviato il video all’amico, residente a Battle Creek, Michigan. Inviare materiale pornografico da uno stato all’altro è un reato federale.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">”I due avevano preso l’abitudine di scambiarsi per posta o internet materiale pornografico”, ha detto O’Brien, ”fino a quando l’uomo non ha chiesto alla Jessup di seviziare sessualmente il bambino e spedirgli il video, cosa che la donna ha fatto allegando altro materiale sessualmente esplicito e inconsueto”.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli scambi tra i due e l’aggressione al bambino sono venuti alla luce quando una ex-fidanzata dell’uomo ha scoperto il video delle sevizie al bambino ed ha avvertito la polizia del Michigan. Questa ha contattato la polizia che ha effettuato una perquisizione della casa della Jessup sequestrando il suo computer, la sua videocamera e svariato altro materiale incriminante.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo l’arresto della donna il bimbo è stato preso in custodia protettiva da una associazione per la protezione dell’infanzia. La madre della Jessup, che non è stata identificata, ha dichiarato di essere ”sconvolta e umiliata” da quanto fatto dalla figlia. Il padre del bambino, Jonathan Vasquez, 19 anni, sta ora cercando di ottenerne la custodia.</span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/usa-madre-violenta-figlioletto-video-956836/" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pescara - <b>Madre-madrona fa prostituire figlia 12enne per giocare al bingo</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 ottobre 2011</b></span> - La madre, alla continua ricerca di denaro, non ha esitato a vendere il corpo di sua figlia dodicenne, vedendo nella ragazzina una sicura fonte di guadagno per far fronte non solo alle ristrettezze economiche quotidiane ma anche per soddisfare la sua 'passione' per il gioco d'azzardo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una storia fatta di vizio per il gioco e degrado.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Pur di fare una puntata al Bingo una donna è stata arrestata perché induceva la figlia dodicenne a prostituirsi: con questa accusa la squadra mobile ha messo le manette ai polsi di una donna di 45 anni di Pescara, madre della ragazzina.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In base alle prime informazioni fornite dalla squadra mobile, diretta da Pierfrancesco Muriana, la "vittima protagonista di questo caso è una bambina, dodici anni all'anagrafe, cresciuta in una famiglia difficile, con problemi economici, costretta ad espedienti per andare avanti. La madre, alla continua ricerca di denaro, non ha esitato a farla prostituire, vedendo nella ragazzina una sicura fonte di guadagno per far fronte non solo alle ristrettezze economiche quotidiane, ma anche per soddisfare la sua 'passione' per il gioco, in particolare il Bingo".</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata arrestata in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del pm che ha coordinato le indagini, Simonetta Ciccarelli. L'accusa e' di prostituzione minorile, per aver indotto, in più occasioni, la figlia dodicenne ad avere rapporti sessuali con uomini in cambio di denaro.</span></span></div>
<a href="http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-d1922f1f-2c51-4f64-a8cc-aab2edf951d3.html" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;" target="_blank">fonte</a><br />
<span class="nero14"><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Valdobbiadene (TV) - <b>I figli sono vivaci: madre-madrona manda loro e il marito all'ospedale</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 ottobre 2011</b></span> - Una donna cinese è stata arrestata dai carabinieri di Valdobbiadene (Treviso) per aver picchiato il marito e i tre figli minori, mandandoli tutti all'ospedale dove sono tuttora ricoverati. La donna, 32 anni, casalinga, è accusata di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. Alla base delle aggressioni l'esasperazione della donna nel gestire i tre figli di 1, 5 e 9 anni, da lei giudicati iperattivi, mentre avrebbe punito l'uomo, 48 anni, incapace, a suo dire, di aiutarla nella gestione dei figli.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, in un impeto d'ira, ha prima ammonito il marito e poi lo ha preso a calci e pugni. Il malcapitato si è rifugiato in una stanza. Non riuscendo a tranquillizzare i figli, la donna ha preso anche loro a calci e sberle. Tutti hanno subito lesioni varie per traumi e contusioni multiple, guaribili in una ventina di giorni.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dagli accertamenti dell'Arma è emerso che i maltrattamenti duravano da tempo e che la donna aveva già precedenti per abuso dei mezzi di correzione e disciplina. Arrestata, è stata condotta nel carcere di Belluno. (Ansa)</span></span><br />
<span class="nero14"><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/20-ottobre-2011/donna-picchia-figli-troppo-iperattivie-manda-anche-marito-ospedale--1901882779005.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span><br />
<span class="nero14"><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona fa girare film porno a figlia di 6 anni</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 ottobre 2011</b></span> - DALLAS - Una donna di ventiquattro anni è stata accusata dalle autorità in Texas per aver costretto la figlia di soli sei anni a partecipare a sesso di gruppo e per aver filmato il tutto con una telecamera.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il compagno che all'epoca dei fatti viveva con lei era lontano da casa quando la donna girava queste scene, di cui lui era all'oscuro. L'uomo ha convissuto con la donna per due anni e non era il padre biologico della piccola.</span></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al momento i video sono al vaglio della polizia, che sta cercando di risalire da quelle immagini all'identità dei partecipanti. Le indagini saranno volte anche ad accertare se la bambina è stata vittima di abusi.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla madre della piccola, che ora è stata data in affidamento, è stato contestato il reato di atti osceni in presenza di un bambino, che prevede una pena massima di dicei anni di carcere, ed una multa di 10.000 dollari, mentre la cauzione per il suo rilascio ammonta a 50.000 dollari.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La bambina ora “fisicamente sta bene”, ha dichiarato Marissa Gonzales, portavoce della Child Protective Services agency del Texas, “ma in situazioni come queste il bambino potrebbe aver bisogno di una terapia”.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.leggo.it/articolo.php?id=144143" target="_blank">fonte</a> <a href="http://www.dailymail.co.uk/news/article-2051220/Dallas-mother-daughter-6-video-tape-group-sex-gang-bangs.html" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cairo Montenotte (SV) - <b>Madre-madrona sodomizzò con un bastone figlio di 10 anni</b></span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>29 aprile 2010</b> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Abusi, sevizie e violenze sessuali choccanti, ancor di più se a commetterle è una madre sul proprio figlioletto. Accuse agghiaccianti, da far rabbrividire. Una galleria degli orrori.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una madre, ieri a processo, che in base alle accuse avrebbe sfogato sul figlio di 10 anni le sue perversioni e fantasie sessuali. Lo avrebbe sodomizzato con un bastone, legato ad una sedia con una fune oppure usando le manette del marito (agente di polizia penitenziaria), per masturbarlo. E ancora lo avrebbe costretto ad assistere ai suoi rapporti sessuali con altri uomini.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È quanto descritto dalla vittima, ritenuto attendibile dalla perizia disposta al consulente del Tribunale.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si è tenuta a porte chiuse l’udienza di ieri mattina in Tribunale a Savona in cui sono state raccontate dai testi (assistenti sociali, medici, periti, carabinieri) dell’accusa le presunte sevizie riferite dalla vittima. Orrori difficili anche da immaginare rivissuti davanti ai giudici Canepa, Meloni e Zerilli riuniti in seduta collegiale e al pm G.B. Ferro.</span><span class="nero14"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Davanti alla madre (presente ieri in aula), che lavora per una ditta che si occupa di mense comunali, ieri è stato ascoltato come testimone anche il fratello maggiore, ora trentenne, della vittima dei presunti abusi - avvenuti sino all’ottobre del 2004 e segnalati dai servizi sociali del comune di Cairo - che hanno portato il figlio, ora sedicenne, ad essere allontanato dalla madre ed affidato ad una casa-famiglia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">All’udienza di ieri era presente anche l’amministrazione comunale di Cairo che, tramite l’avvocato Luigi Gallareto, si è costituita parte civile. Infatti il bambino era stato affidato al Comune dopo essere stato tolto alla madre e per un certo periodo affidato agli zii in Sardegna, dove lo avevano ospitato a Tempo Pausania. E proprio qui, gli assistenti sociali si erano accorti degli atteggiamenti particolari del ragazzino, che si rapportava alla zia cercando di ripetere i gesti che faceva la madre su di lui. Comportamenti che hanno inquietato la zia, oggetto delle «avances» del nipotino che ripeteva su di lei, secondo le relazioni degli assistenti sociali, quanto la madre faceva su di lui.</span><span class="nero14"></span><br />
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre, assistita dall’avvocato Andrea Agenta, ha sempre negato le accuse, definendole «fantasie». Solo casi sporadici di violenti rimproveri, degenerati dalle continue liti in famiglia, alimentati anche da problemi di alcolismo emersi ieri in aula: «Voglio dimostrare la mia innocenza» ha detto ai parenti in una pausa fuori dall’aula.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In attesa dei testi della difesa, la prossima udienza è stata fissata al 21 luglio prossimo. In base alla relazione del dottor Debora Cavalleri (perito che ha seguito l’incidente probatorio in cui è stata raccolta la testimonianza della presunta vittima) il bambino è risultato «abusato». Un’altra perizia è stata affidata al dottor Andrea Rebizzo per la valutazione dei danni fisici causati dai presunti casi di sodomizzazione.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savona/2010/04/29/AMXGUGeD-seviziava_dieci_figlio.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>9 novembre 2011</b> - </span>Dieci anni di reclusione e 30 mila euro di multa. E' la pena inflitta dal Tribunale di Savona ad una donna di 46 anni accusata di violenza sessuale nei confronti del figlio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il ragazzo, che oggi ha 17 anni, avrebbe subito le violenze della madre quando aveva poco meno di 10 anni.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A far scattare l'inchiesta del sostituto procuratore Alessandra Coccoli, era stata una segnalazione delle assistenti sociali che avevano raccolto le confidenze del giovane. L'accusa aveva chiesto una condanna a 9 anni.(ANSA)</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/liguria/2011/11/09/visualizza_new.html_641913035.html" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Treviso - <b>La madre-madrona le conficca aghi e tenta di strangolarla</b></span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 novembre 2011</b></span> - Botte, strangolamenti e minacce col coltello sull’adolescente figlia: in aula il dramma di una cinese I medici avevano fotografato i segni sul collo della ragazza, ora accolta e protetta in una comunità.</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A scuola non voleva cambiarsi. Aveva paura che i compagni vedessero i lividi al collo e le ferite al braccio. A procurarglieli era la madre violenta. Non fai bene le pulizie? Botte. Torni tardi? Botte. In un’occasione, quella in cui una professoressa si è accorta dei lividi sul corpo della quindicenne, la madre era arrivata a tentare di strangolarla: con una mano le tirava i capelli all’indietro, con l’altra l’ha afferrata al collo. Poteva morire soffocata, hanno detto i medici che l’hanno visitata.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vittima delle violenze, che sarebbero durate dal 2004 al 2009, è una ragazzina di origini cinesi che ora ha diciassette anni. Ieri è iniziato il processo a carico della madre, accusata di maltrattamenti in famiglia. Si tratta di abuso di mezzi di correzione, secondo il legale della donna, l’avvocato Francesco Murgia. Ben diversa la posizione del pubblico ministero Valeria Sanzari: si tratta di violenze brutali, ripetute, quasi sempre immotivate. A spiegare quel «quasi» sono stati i due fratelli della ragazzina, sentiti ieri come testimoni. In un’occasione, infatti, la giovane aveva tentato di rubare un dvd al supermercato: la madre l’aveva picchiata. Ma gli episodi sono stati tanti, secondo gli stessi fratelli. Almeno una decina, e quasi sempre per futili motivi. Una violenza furiosa: in un’occasione, secondo quanto raccontato dalla ragazza, la madre l’avrebbe minacciata con un coltello, costringendola a rifugiarsi e nascondersi sotto il letto.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Era il 2009 quando una professoressa dell’istituto professionale si è accorta di qualcosa di strano: la ragazza non voleva cambiarsi prima di una lezione pratica, lo faceva in disparte. Nei giorni precedenti, indossava sempre maglioni a collo alto. La docente ha visto i lividi al collo, le ha chiesto come se li fosse procurati. La giovane prima ha cercato di minimizzare, poi ha raccontato tutto. E’ stata portata in ospedale: i medici hanno fotografato quelle lesioni. Stava per essere strangolata, hanno detto. Sul braccio, poi, all’altezza della spalla, la pelle era stata martoriata con degli aghi da cucito. Da lì le indagini della squadra mobile di Treviso che hanno portato la madre, Y.Y., al rinvio a giudizio per maltrattamenti in famiglia.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sono tre i professori che hanno visto i lividi. A.M. è stata sentita ieri come testimone. Gli altri due sono S.B. e A.B., un professore e una professoressa. Il processo torna in aula il prossimo 16 gennaio. La ragazza è via di casa da quell’ultimo episodio: ora vive in una comunità. Ha raccontato che le botte sono inziate quando era ancora alle elementari. Ora sta cercando di costruirsi una vita lontana da quelle violenze. Ha anche vinto una borsa di studio.</span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2011/11/12/news/i-prof-scoprono-lividi-e-ferite-a-processo-la-madre-violenta-1.1663612" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 gennaio 2012</b></span> - Violenze fisiche e di privazione della libertà, queste le accuse mosse contro una mamma di 45 anni, la cinese Le Yuhzu, nei confronti della figlia di soli 10 anni. La donna è stata condannata oggi a quattro anni di reclusione per il reato di maltrattamenti continuati in ambito familiare.<br />Delle condizioni della bambina si erano accorti gli insegnanti che avevano segnalato i fatti alla magistratura. I maltrattamenti sarebbero proseguiti in un arco di tempo compreso fra il 2004 ed il 2009. La difesa ha sostenuto invano che l'atteggiamento della genitrice sia correlato ad un'impostazione educativa caratteristica della cultura cinese.</span><br />
<div>
<span class="nero14"><a href="http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=177369&sez=HOME_INITALIA" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
</div>
<span class="nero14">
<br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Figlia porta a casa gattino sperduto, madre-madrona le rompe piatto in testa</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 novembre 2011</b></span> - Aveva trovato un gattino abbandonato in strada, e ha pensato bene di portarlo a casa. La ragazzina - di appena 15 anni - non aveva però fatto i conti con l'ira della madre. La donna, non appena visto l'animale, è andata su tutte le furie: ha afferrato un piatto, e ha ripetutamente colpito la figlia alla testa.</span></span><br />
<div>
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'episodio è accaduto poco prima delle 16 di ieri in via Dalmazia: per la donna - una 36enne di origine argentina, che ora rischia una denuncia per lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia - è stato disposto il trattamento sanitario obbligatorio. La ragazzina, invece, ha riportato una vistosa ferita dietro l'orecchio sinistro: accompagnata subito in ospedale e medicata, è stata dimessa in serata, con una prognosi di pochi giorni.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.reggionline.com/it/2011/11/13/porta-a-casa-un-gatto-la-madre-le-rompe-un-piatto-in-testa-8775?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+reggionline+%28Reggionline%2C+il+quotidiano+di+Reggio+Emilia%29">fonte</a></span></span><br />
<br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Prato - </span><b style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif; font-size: x-large;">Madre-madrona e sorellastra costringevano 15enne a prostituirsi</b></span></div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 dicembre 2011</b></span> - Costringeva la figlia di 15 anni a prostituirsi con l'aiuto dell'altra figlia di 29 - anche lei prostituta - e di un connazionale. Tre albanesi, una donna di 47 anni madre della vittima, la sorellastra della quindicenne e un complice di 33 anni, sono stati arrestati per sfruttamento della prostituzione minorile dagli agenti della questura di Prato.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I poliziotti hanno fermato casualmente a settembre la quindicenne, che ha raccontato di essere arrivata da pochi giorni in Italia e di essere stata indotta alla prostituzione dalla madre e dalla sorellastra, anche loro prostitute. (ANSA)</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/toscana/2011/12/15/visualizza_new.html_14533722.html" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><br /></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pagani (SA) - <b>Madre e figlia rumene inducevano a prostituirsi anche la figlia 13enne</b></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 dicembre 2011</b></span> - E' di quattro persone arrestate, tre romene e una italiana, il bilancio di un'operazione eseguita dai carabinieri della tenenza di Pagani in collaborazione con i militari della compagnia di Nocera Inferiore. Lo ha riferito, a mezzo nota stampa, il reparto territoriale nocerino. Dopo le prime notizie sull'operazione, gli inquirenti hanno svelato tutti i dettagli nel corso di una conferenza stampa tenutasi in mattinata presso la procura della Repubblica di Nocera Inferiore.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quattro le persone finite agli arresti:</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<ul><span class="nero14">
<li><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><span style="color: #c27ba0;">F. G., 30 anni, romena (figlia di B. G.)</span></b></span></div>
</li>
<li><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">P. F. G., 18 anni, figlio di <b><span style="color: #f4cccc;">B. G.</span></b> (romeno)</span></div>
</li>
<li><div style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>la stessa B. G. (44 anni, romena)</b></span></div>
</li>
<li><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">S. C. (60 anni, italiano).</span></div>
</li>
</span></ul>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I primi tre, rendono noto i carabinieri, sono ritenuti responsabili di prostituzione minorile aggravata, inoltre <b><span style="color: #c27ba0;">F. G. è accusata anche di calunnia e violenza sessuale</span></b>, P. F. G. anche di violenza sessuale e cessione aggravata di stupefacenti, mentre S. C. è accusato di violenza sessuale su minore.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il provvedimento di custodia cautelare è stato emesso in relazione a quanto emerso dalle indagini dei carabinieri: i tre cittadini romeni sarebbero responsabili, secondo i militari, di aver portato in Italia una minorenne, 13 anni, sorella di F. G. e P. F. G., per costringerla a prostituirsi; in seguito, attraverso minacce e percosse, l'avrebbero costretta ad avere rapporti sessuali con italiani e stranieri (tra gli italiani S. C.), traendo ovviamente profitto dall'attività di prostituzione alla quale costringevano la ragazzina.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Inoltre P. F. G. avrebbe costretto la sorellina all'incesto, facendole prima annusare dello stupefacente per piegare la sua resistenza.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><span style="color: #c27ba0; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>La 30enne F. G. invece, allo scopo di sviare le indagini, avrebbe agito come segue, così come riferito dai carabinieri: lo scorso 17 maggio, tramite minacce di morte pronunciate via telefono, avrebbe indotto la sorella minore ad allontanarsi da una Casa famiglia presso la quale era stata posta sotto custodia dai servizi sociali.</b></span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In seguito ci sarebbe stato un "abuso sessuale punitivo" da parte di due cittadini extracomunitari in corso di identificazione; la 30enne romena avrebbe inoltre reso dichiarazioni calunniose agli inquirenti nei confronti di terze persone.</span></span></div>
<span class="nero14">
</span>
<br />
<div>
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.salernotoday.it/cronaca/prostituzione-pagani-violenza-sessuale-quattro-arresti.html">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - </span><b style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif; font-size: x-large;">12 anni, fuga di 50 chilometri per sfuggire alla madre-madrona</b></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 gennaio 2012</b></span> - Una fuga nel cuore della notte, per scappare dalle continue botte della madre. Dodici anni appena, eppure ha trovato il coraggio di prendere la metro, e poi un pullman, e farsi 50 chilometri da sola, prima che l’autista la individuasse rannicchiata sull’ultimo sedile, nella rimessa Atm di Trezzo sull’Adda.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Arrivata dalla Tunisia in Italia solo da pochi mesi, la ragazzina vive con la madre, 32enne, incensurata, casalinga, in un appartamento alla periferia sud di Milano. L’ennesimo litigio, poi la donna ha ricominciato a menarla. Lei si è messa a piangere, poi ha deciso di approfittare di un attimo di distrazione ed è riuscita a sgattaiolare fuori dalla porta. In strada, vestita solo con la tuta, ha vagato fino alla prima fermata della metropolitana che ha incontrato. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È salita e la metro l’ha portata fino al capolinea della verde, a Gessate. Qui ha trovato un pullman e senza pensarci due volte ci è salita. Alla fine del suo percorso l’autista è entrato nel deposito di via Brasca 83, e solo quando ha fatto per scendere ha notato quella specie di fagotto in fondo al bus. Si è avvicinato per parlarle, ma la ragazzina, infreddolita e spaventata, è rimasta zitta. Allora ha deciso di chiamare i carabinieri.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Pochi minuti dopo sono arrivati i militari della caserma cittadina, che hanno deciso di portarla al comando di Vimercate. Gli uomini del capitano Marco D’Aleo le hanno dato un maglione caldo, poi le hanno comprato una pizza e una coca cola. Quando sono riusciti ad avere la sua fiducia, le hanno chiesto cosa era successo e lei, in un italiano stentato, ha finalmente vuotato il sacco.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Su disposizione della Procura dei Minori la dodicenne è stata affidata ad una comunità protetta. Poi, è stata accompagnata in ospedale a Milano, dove il corpo martoriato dai lividi ha confermato il suo racconto: una storia di maltrattamenti che andavano avanti da mesi. Ora verrà visitata alla Mangiagalli per accertare se abbia subito anche altre violenze. I militari hanno rintracciato la madre, che non aveva nemmeno denunciato la scomparsa della figlia. Per lei l’accusa è di maltrattamenti in famiglia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/01/22/news/dodici_anni_fuga_da_50_chilometri_per_scappare_dalla_mamma_cattiva-28549400/?ref=HREC1-5" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Verona - <b>Botte a figlia "moderna": condannata madre-madrona marocchina</b></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 febbraio 2012</b></span> - Minacciata di morte e di essere sepolta in giardino, promessa in sposa ad un connazionale sulla base di un accordo tra genitori, niente pallavolo perché non necessaria alla sua formazione: sono le angherie subite da una ragazza marocchina, ora maggiorenne, che hanno portato alla condanna della madre ad un anno e otto mesi, pena sospesa, a chiusura dell'udienza davanti al Gip di Verona.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una storia ripercorsa in aula solo dai legali, assenti sia la ragazza, ora in una struttura protetta, che la madre, accusata di maltrattamenti.<br />Una vicenda cominciata nel 2009 e conclusasi un anno fa, quando è scattata la denuncia che ha posto fine ad una storia di difficile integrazione della famiglia marocchina. La giovane aveva raccontato di essere stata minacciata e picchiata, anche con una cintura, perché aveva comportamenti non conformi alle sue origini marocchine e al suo credo religioso; anche solo per un gelato con gli amici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tgverona.it/pages/121/299765/botte_a_figlia_moderna_condannata_marocchina.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cattolica (RN) - <b>Madre-madrona, per punizione, chiude bimba fuori al balcone, sotto la neve</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 febbraio 2012</b></span> - Ha deciso di punire la figlia di quattro anni e mezzo chiudendola sul balcone mentre stava nevicando. Per questo una donna originaria di Trento, S.L. di 39 anni, è stata denunciata per maltrattamento di minore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A Cattolica (Rimini), venerdì sera alle 19.,30, la donna, dopo una lite, ha rinchiuso la bambina sul balcone. Una passante ha sentito le urla e ha chiamato i carabinieri, che sono intervenuti all'una, quando, nel frattempo, la piccola era stata fatta rientrare in casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.lavocedelnordest.it/articoli/2012/02/11/5652/bimba-al-gelo-per-punizione-madre-denunciata-delitto-a-udine" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<div>
<span class="nero14"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Treviso - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Madre fa prostituire figlia 15enne</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; text-align: justify;"><b>25 febbraio 2012</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"> - Per aver fatto prostituire la figlia sedicenne assieme a lei, una donna è stata arrestata dalla squadra mobile di Treviso. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dalla magistratura veneziana che ha disposto gli arresti domiciliari della madre che vive nel trevigiano.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">La minore è stata invece affidata ad una comunità protetta. Sulla vicenda gli inquirenti si sono limitati a fornire i dati essenziali.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini sono iniziate lo scorso dicembre da alcune segnalazioni di cittadini che hanno riferito alla polizia di un consistente andirivieni di uomini in un appartamento dove non era escluso che a prostituirsi fosse anche una minorenne. La 'Mobile' ha così iniziato un'attività di accertamenti, con appostamenti, pedinamenti e poi anche di natura tecnica, come le intercettazioni ambientali. E' stato così verificato che all'interno di un nucleo familiare, la madre si prostituiva coinvolgendo anche la figlia, per una tariffa che variava tra i 60 e i 100 euro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli agenti, nel frattempo, hanno raccolto la testimonianza di una dozzina di clienti che hanno tutti confermato di essersi appartati con la ragazza - mentre la madre stava in una stanza accanto - della quale però non sapevano che era minorenne, in quanto la stessa aveva riferito loro di avere più di 18 anni ed aveva un fisico che lo faceva supporre. La giovane, secondo quanto scoperto dalla polizia, non avrebbe avuto rapporti completi con i clienti, praticando altri tipi di attività sessuale.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I clienti avevano stabilito un contatto con la donna grazie ad un numero di telefono pubblicizzato su un giornale di annunci, in cui però la ragazza era sempre coperta in viso. Dagli accertamenti svolti, <b>la minore si sarebbe prostituita fin da quando aveva 15 anni</b>.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/255185">fonte</a></span></span></div>
<div>
<span class="nero14"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Thailandia - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Madre faceva prostituire figlia 13enne: condannata a 42 anni</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUw0iGZd_IyDSX4Oa_vXtB-TqDOjjMng1jLgIzqozkoN9fkdy9QXYItqdm_qMHeXRj_R-Nvq3myGRc052qlvhT3P6Eq_mb6ZTMrBrbOb-nM7FOsV_Bu8drzK_JTdUoGAAxjGojCN30U_g/s1600/Tim+Wongsiri.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUw0iGZd_IyDSX4Oa_vXtB-TqDOjjMng1jLgIzqozkoN9fkdy9QXYItqdm_qMHeXRj_R-Nvq3myGRc052qlvhT3P6Eq_mb6ZTMrBrbOb-nM7FOsV_Bu8drzK_JTdUoGAAxjGojCN30U_g/s320/Tim+Wongsiri.jpg" width="320" /></span></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 febbraio 2012</b></span> - Martedì un tribunale thailandese ha condannato una madre 50enne a 42 anni di carcere per aver costretto la figlia e altre due ragazze, tutte minorenni, a prostituirsi.</span></span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Anche un britannico, Stuart Hargreaves Lloyd, 45 anni, è stato condannato a 21 anni di carcere dopo essere stato giudicato colpevole di aver abusato delle minori.</span></span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Corte ha affermato che Tim Wongsiri aveva addestrato e costretto la figlia, di età inferiore ai 13 anni, ed altre due ragazze minorenni, a fare sesso con Lloyd ed altri uomini fra il 2008 ed il 2010, presso alberghi ed altri luoghi, sia a Bangkok che a Chon Buri.</span></span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Entrambi gli imputati hanno negato le accuse. Tutte e tre le ragazze, tuttavia, hanno fornito dettagli verificabili su luoghi, tempi e pagamenti.</span></span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tim, un'ex prostituta, aveva minacciato di smettere di "sponsorizzare" la figlia se non avesse avuto rapporti sessuali con i clienti.</span></span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><a href="http://www.nationmultimedia.com/national/Mother-jailed-for-forcing-underage-daughter-to-hav-30176864.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
</div>
</div>
<span class="nero14"></span></div>
<br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Madre-madrona massacra di botte figlia 12enne che non vuole andare a scuola</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 marzo 2012</b></span> - E’ successo ieri mattina all’istituto comprensivo Leone Tolstoj di via Zuara 7. Qui è iscritta una bambina cinese di 12 anni, protagonista suo malgrado di questa triste vicenda.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, a chiamare il 112 sono stati gli insegnanti della bambina, poiché dopo aver notato che la studentessa manifestava un atteggiamento di chiaro malessere, hanno notato anche che aveva lividi e contusioni sul collo e sulle braccia.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli insegnanti hanno quindi deciso di chiamare i Carabinieri e l’ambulanza.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sopraggiunte le Autorità la ragazzina è stata invitata a spiegare quanto accaduto: con pochissime parole, ha quindi spiegato che quella mattina non voleva andare a scuola, incorrendo nella punizione della madre.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazzina è stata trasportata all’ospedale San Carlo, dove i medici hanno riscontrato lividi anche sulle ginocchia e sull’addome. Secondo quanto ipotizzato dai medici, la bambina dovrebbe aver subito percosse a mani nude, venendo più volte gettata a terra.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I medici hanno poi consigliato di richiedere una visita psicologica, trattenendo la ragazzina per la notte.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto spiegato dai Carabinieri, interrogata la madre della bambina, la donna ha confermato con estrema lucidità di aver punito la figlia che stava facendo un capriccio; si è comunque mostrata molto sorpresa dell’intervento delle autorità per questo suo metodo educativo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ora il caso è passato nelle mani del Tribunale dei Minori: l’intervento della magistratura è stato richiesto dai Carabinieri.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.cronacamilano.it/cronaca/22254-bambina-picchiata-milano-perche-non-vuole-andare-a-scuola-madre-cinese-sotto-accusa.html">fonte</a></span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"></span><span class="nero14"></span><span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona abusa sessualmente della figlia per compiacere un uomo</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 aprile 2012</b></span> - Una madre di Washington è stata processata e condannata a 25 anni di carcere, che potrebbero trasformarsi in una condanna a vita, per aver abusato sessualmente della figlia di 9 anni.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Michael Ledee, 29 anni, di Brooklyn, è stato giudicato colpevole di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento sessuale di un minore e possesso di materiale pedopornografico, per aver guardato tutto attraverso la sua webcam.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ledee ha incontrato la donna on-line, le ha chiesta di abusare di sua figlia e la donna - il cui nome non è stato rivelato <span style="font-size: x-small;"><b>[come se fosse meno colpevole dell'uomo, il cui nome è stato pubblicizzato... - ndr]</b></span> - ha accettato.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ledee comparirà davanti al giudice Nicholas Garaufis e rischia fino a 35 anni di carcere.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.allvoices.com/contributed-news/11926322-mother-was-sexually-abusing-her-daughter-and-a-man-looked-with-webcam">fonte</a></span></span></div>
<span class="nero14"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">USA - </span><b style="font-size: x-large;">Due ergastoli a madre-madrona che violentava figlia di 5 mesi</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj59DZAHZEIylRnCCdG-zWKGioPIpw5q21u_FN5RTpvaU9fCjGZj8zLIDHRP1fKExynuC1MO78es34_FjEoMHw49Mba9id1GIGuO1T4ECbVv-XrErKtEJUtpsa4dxE7hx0wajTHAB4czvY/s1600/tessavanvlerah-prison-mug.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj59DZAHZEIylRnCCdG-zWKGioPIpw5q21u_FN5RTpvaU9fCjGZj8zLIDHRP1fKExynuC1MO78es34_FjEoMHw49Mba9id1GIGuO1T4ECbVv-XrErKtEJUtpsa4dxE7hx0wajTHAB4czvY/s1600/tessavanvlerah-prison-mug.jpg" /></span></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° maggio 2012</b></span> - Una madre di Clayton, Missouri, è stata condannata a due ergastoli per aver violentato la figlia neonata. E’ accaduto in Missouri, dove Tessa Vanvlerah, 22 anni, è stata accusata di aver più volte abusato sessualmente, con un uomo, un professore universitario incontrato su internet, della piccola che all’epoca aveva cinque mesi, e ora ha tre anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata arrestata nel 2010, dopo che il suo partner, Kenneth Kyle, 49 anni, docente alla California State University East Bay di San Francisco, era finito dietro le sbarre con l’accusa di possesso di pornografia infantile. Gli inquirenti avevano trovato nel suo computer centinaia di foto pornografiche con minori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La difesa ha tentato di far passare la donna come un ‘criminale passivo’, che a causa della sua paura di essere respinta dall’uomo, acconsentiva a tutte le richieste di Kyle, persino simulare strangolamenti durante i rapporti sessuali. L’accusa ha invece obiettato dicendo che la Vanvlerah ha iniziato volontariamente su internet la sua relazione con il professore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo la polizia, inoltre, la donna era in trattativa con un altro uomo per fargli fare sesso con la piccola, anche se alla fine non se ne fece niente. Nel 2008, quando la Vanvlerah aveva 18 anni, è stata accusata da una donna di aver avuto rapporti sessuali con il figlio autistico sedicenne di un’altra donna. Da quella relazione sarebbe rimasta incinta della figlia della quale ha abusato.</span></div>
<div style="background-color: white; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-top-width: 0px; outline-color: invert; outline-style: none; outline-width: 0px; padding-bottom: 10px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Terni - <b>Madre-madrona picchia figlio disabile perché chiede acqua e cibo</b></span><br />
<div style="background-color: white; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-top-width: 0px; outline-color: invert; outline-style: none; outline-width: 0px; padding-bottom: 10px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #4d4d4d;"><span style="line-height: 21px;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 maggio 2012</b></span> - </span></span>Costretto a stare tutto il giorno in un box, picchiato spesso, anche solo perché chiedeva acqua o cibo: sarebbe accaduto ad un bambino ternano disabile di 6 anni, secondo gli agenti della squadra mobile di Terni, che hanno arrestato, con l'accusa di maltrattamenti, la madre ed il suo compagno (entrambi noti come tossicodipendenti).</span></span><span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, una 35enne disoccupata, è madre di un'altra bambina, di 5 anni, che non risulta essere stata picchiata, ma insultata.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2012/05/02/Disabile-maltrattato-arrestata-madre_6804427.html">fonte</a></span></span></div>
<div style="border-width: 0px; outline: invert none 0px; padding: 0px 0px 10px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><br /></span><span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona fa sesso orale con figlio 16enne: 4 anni ed 8 mesi</b></span></span></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirKGcC8Em21PlkFVOqew6KDxOa3aiZXGVP6PCrXxYNyN4cre3P4tEoja8mMGRu8OJNmMGmX-myGkWaNZS1jPKqq3hn-SWpM92iUpPHO-LI2n3QOOHGvKIJwZ_4gyQhpLMvcYDILzCiJ0c/s1600/1Wb2Y.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirKGcC8Em21PlkFVOqew6KDxOa3aiZXGVP6PCrXxYNyN4cre3P4tEoja8mMGRu8OJNmMGmX-myGkWaNZS1jPKqq3hn-SWpM92iUpPHO-LI2n3QOOHGvKIJwZ_4gyQhpLMvcYDILzCiJ0c/s1600/1Wb2Y.jpg" /></span></a></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><b style="color: #073158; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 14px;"><span style="font-size: x-small;">2 maggio 2012</span></b><span style="color: #073158; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: 12px; line-height: 14px;"> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Avrebbe fatto sesso con il figlio. Da questa terribile accusa dovrà difendersi Mistie Atkinson, la donna fermata a marzo dalla polizia in un hotel a Nice, in California, in compagnia del 16enne, e ora in carcere.</span></span></div>
<div class="Paragraph" style="margin: 0px 0px 10px; padding: 0px; text-align: left;">
<h2 style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span class="nero14"><div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-size: small; font-weight: normal;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad incastrarla un video registrato a febbraio dal cellulare del ragazzo: le immagini mostrerebbero lei che sta facendo sesso orale con il giovane.</span></span></div>
<span style="background-color: white; font-size: small; font-weight: normal;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Atkinson, che continua a dichiararsi innocente, è accusata anche di aver inviato materiale pornografico attraverso la rete al giovane, che ora è sotto l'esclusiva custodia del padre, mentre lei dovrà rimanere in carcere, se non pagherà una cauzione di 200mila dollari, fino alla sentenza del giudice.</span></div>
</span></span><div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1044820/california-arrestata-per-aver-fatto-sesso-orale-con-il-figlio-minorenne.shtml" style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: medium; font-weight: normal;" target="_blank">fonte</a><span class="nero14"></span><br />
<span class="nero14">
</span><span class="nero14"><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>23 giugno 2012</b></span><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small; font-weight: normal;"> - </span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: small;">Una condanna a 4 anni e 8 mesi di carcere per aver fatto sesso con il figlio. La colpevole è Mistie Rebecca Atkinson, 32enne californiana, che è riuscita a rintracciare grazie a Facebook il figlio 16enne. </span></span><span style="font-size: small; font-weight: normal;">A poche settimane di distanza arriva la condanna della Corte superiore della Contea di Napa, che prevede l'uscita dal carcere entro 2 anni e 4 mesi per buona condotta.</span><span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span><span style="font-size: small; font-weight: normal;">Non ha convinto la difesa della Atkinson: «Non penso di dover essere accusata di incesto perché c'è una cosa molto forte che è chiamata 'attrazione genetica': un fenomeno che capita al 50 per cento delle persone che si riuniscono con un parente che non vedono da lungo tempo».</span></span><br />
<a href="http://www.leggo.it/news/mondo/sesso_con_il_figlio_16enne_condannata_la_madre_e_attrazione_genetica_foto_/notizie/185246.shtml%20" style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
</h2>
</div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><br /></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">GB - <b>Madre-madrona tratta figli da cani: uno tenta il suicidio</b></span></span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihYGSEjZe0lt06SIaxt3UACNqKr_SCohJrTAyByPxQ411NigfLMxwl6DHWQ2ddpTTXXpKFhU2r28ee25X15c-S_nikFUBOLmZJFhXXqGR02LyN0oBHpkr8kTWzzdN12NeqGrLh2yYU90E/s1600/Linda+Clappison.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihYGSEjZe0lt06SIaxt3UACNqKr_SCohJrTAyByPxQ411NigfLMxwl6DHWQ2ddpTTXXpKFhU2r28ee25X15c-S_nikFUBOLmZJFhXXqGR02LyN0oBHpkr8kTWzzdN12NeqGrLh2yYU90E/s320/Linda+Clappison.jpg" width="308" /></a></span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 maggio 2012</b></span> - Una donna inglese è stata condannata a una pena di 18 mesi di carcere per aver schiavizzato e trattato "come cani" due dei suoi figli minori.</span></span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 46enne Linda Clappison è accusata di aver obbligato i figli a lavorare invece di mandarli a scuola per cinque anni, a partire dal 2006. Inoltre li picchiava, rapava loro la testa e non li faceva mangiare. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Spesso li chiudeva nelle loro stanze al buio, senza riscaldamento, e li obbligava a fare il bagno con acqua fredda per punizione.</span></span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le due vittime del comportamento della madre, che ora hanno 13 e 18 anni, hanno raccontato tutto a un giudice. Il più grande ha detto di aver vissuto "un inferno in vita" e di aver anche tentato il suicidio una volta. I problemi sono iniziati quando il padre e' andato via di casa perché ha scoperto che la madre aveva un amante.</span></span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nella sentenza, il giudice ha scritto che si tratta di bambini "responsabili e tranquilli, che qualsiasi genitore ammirerebbe".</span></span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.campanianotizie.com/cronaca/mondo/22904-inghilterra-trattava-i-figli-come-cani-condannata-a-18-anni.html">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Treviso - <b>Madre-madrona faceva prostituire figlia di 16 anni fingendo che ne avesse 20</b></span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 maggio 2012</b></span> - Aveva fatto prostituire la figlia 16enne, ora sarà processata. Nei guai è finita una donna sudamericana residente nel Trevigiano, scoperta grazie a indagini su alcuni siti internet.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Era sul web, infatti, che alcuni mesi fa fu scoperto un giro di clienti della ragazza, ufficialmente contattati con l'offerta di massaggi, ma interessati in realtà a prestazioni sessuali, convinti della maggiore età della giovane che dichiarava di avere 20 anni.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha sempre negato di essere a conoscenza della vera attività della figlia, ma il PM, al contrario, ha ritenuto impossibile che non si fosse mai posta degli interrogativi sull'origine delle consistenti entrate di denaro nelle casse familiari.</span></span></div>
<div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/faceva_prostituire_la_figlia_di_16_anni_fingendo_che_la_ragazza_ne_avesse_20/notizie/195510.shtml">fonte</a></span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 luglio 2012</b></span> - Condannata a 4 anni e 6 mesi di reclusione per aver favorito e sfruttato la prostituzione della figlia 16enne. Questa la sentenza emessa martedì con rito abbreviato dal gip Daniela Defazio nei confronti della 45enne arrestata con l'accusa di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione aggravata dal rapporto di parentale e da una recidiva specifica.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per la donna, difesa dall'avvocato Fabio Crea, il pubblico ministero Alessia Tavarnesi, della procura distrettuale di Venezia, aveva chiesto una condanna a 6 anni e 6 mesi. «E’ una pena tutto sommato lieve rispetto alle contestazioni per le quali rischiava una condanna a 12 anni. Ha potuto contare sullo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato - spiega l'avvocato Crea.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre era finita in manette nel febbraio scorso. Ad incastrarla le indagini della squadra mobile di Treviso secondo le quali la 45enne, avrebbe aiutato la figlia a vendersi per sostenere la famiglia in difficoltà economica. Sarebbe stata infatti la madre ad aiutare la figlia ad organizzare la sua attività di «massaggiatrice erotica» nell'appartamento in cui vivevano. Così come sarebbe stata lei a fotografare la 16enne in pose hard e a far pubblicare quelle foto insieme ad espliciti annunci sui giornali specializzati. La giovane, che riceveva i clienti in una stanza dell'appartamento in cui viveva con la madre e i fratelli, non si concedeva mai per rapporti sessuali completi ma solo per messaggi erotici e «preliminari spinti».</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A pesare sulla posizione dell'imputata, oltre ai riscontri delle indagini, che avevano portato la polizia a sentire una cinquantina dei clienti della giovane, anche una precedente condanna ad 1 anno e 5 mesi, inflitta dal tribunale di Bassano del Grappa nel 2005 per favoreggiamento della prostituzione, che la 45enne avrebbe commesso ai danni di una giovane straniera.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dal giorno del suo arresto, la figlia è stata trasferita su disposizione del tribunale dei minori di Venezia in una comunità protetta dove è seguita da psicologi e assistenti sociali in un percorso di recupero. La madre si è opposta all'allontanamento e venerdì i giudici decideranno se accogliere la sua istanza o toglierle definitivamente l'affidamento della figlia.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/4-luglio-2012/baby-squillo-condannata-mamma-vendeva-figlia-sostenere-spese--201868241159.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span><span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Malesia - <b>Madre-madrona picchia selvaggiamente la sua bimba di 10 mesi</b></span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 maggio 2012</b></span> - Una donna e sua figlia sono su un letto, lei colpisce ripetutamente la piccola che piange disperata; nel filmato si intravede la presenza di un minore che assiste alla scena. Il video è stato girato di nascosto da un’amica diciottenne della madre e risale al maggio del 2011. Fu girato per essere la prova da fornire alla polizia.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sembra impossibile assistere a 4 minuti di pizzicotti, schiaffi, oggetti lanciati addosso a una bimba di 10 mesi, completamente indifesa e fragile che piange e striscia sul letto, che si avvicina alla madre, allunga la manina ma da questa viene rifiutata e spinta via.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La diciottenne aveva già visto quelle gratuite violenze, sapeva che si sarebbero protratte, quindi si è procurata l’inequivocabile filmato, si è rivolta alla polizia e ha sporto denuncia come testimone oculare degli abusi.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre è stata condannata a 18 mesi di carcere. Di lei si sa soltanto che non è sposata e che il giudice deve decidere se riconsegnarle la figlia quando a novembre si apriranno le porte della prigione. Nel frattempo la bimba è stata affidata a una famiglia dove ha potuto sperimentare cure amorevoli, serene, rispettose.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Questa triste storia è stata resa nota da Fatimah Zuraidah Salleh, vice direttore della divisione figli del Dipartimento del benessere sociale della CNN.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><a href="http://www.youtube.com/watch?v=e2JO8NEZrvc&feature=player_embedded"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwRc9qpFibrhT4Fuo25Bw0Rks7WZ-5GiNzOIGsjeiNPpSkSAcYZpEemn_yJVFzuDyhAOH6TyaT5dkDDOxrHaw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><br /></span><span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ostia (RM) - <b>Madre-madrona punisce figlia 14enne: pugni, calci, morsi e trauma cranico</b></span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 giugno 2012</b></span> - Ha aggredito con morsi, pugni e calci la figlia 14enne perché non condivideva il suo modo di vivere “all’occidentale”. Ma non si è limitata ad usare le mani ed i piedi, perché l’ha anche pestata con qualche pesante oggetto contundente, procurandole trauma cranico, lesioni e contusioni in più parti del corpo.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A scagliarsi con tanta furia contro la ragazza, che è poi stata costretta, nonostante la paura, a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia, una donna egiziana di 40 anni. Sembra che a far scattare la rabbia della nordafricana sia stata una disobbedienza della figlia. Così, già la sera di mercoledì la donna avrebbe picchiato una prima volta la minorenne; ma, non soddisfatta, il mattino seguente le avrebbe dato il “resto”.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La triste vicenda è però venuta alla luce in quanto la teenager ieri mattina, appena uscita da scuola, avrebbe accusato dei dolori così forti da costringerla a ricorrere ai sanitari. Dopo averla visitata i medici, preoccupati da quelle vistose lesioni, hanno tempestivamente informato i carabinieri, ai quali la giovane ha raccontato l’accaduto: le percosse, il pestaggio.</span></span><br />
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre, immediatamente rintracciata nella sua abitazione di Ostia, è stata denunciata per lesioni e maltrattamenti in famiglia. La figlia è tuttora ricoverata in ospedale, con una prognosi di 20 giorni, ed è stata affidata ai servizi sociali del comune di Roma.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ostiatv.it/ostia-egiziana-picchia-figlia-denunciata-0010468.html" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span><span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona lascia denutrita figlia paralitica 17enne</b></span></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY_5hmiWMzczK83e6AgHkd0azT7-rq4HLvvqgwlc_Msg0oDrmgV1P7xgxSKUv9sbaE-yP-opGs05aDtMPjWHLKJbqCNtHMlHgfhWOFJSVWbC9Yfnsdo_omEO8DpMNAJ66TiVT_DM89SpE/s1600/darien.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY_5hmiWMzczK83e6AgHkd0azT7-rq4HLvvqgwlc_Msg0oDrmgV1P7xgxSKUv9sbaE-yP-opGs05aDtMPjWHLKJbqCNtHMlHgfhWOFJSVWbC9Yfnsdo_omEO8DpMNAJ66TiVT_DM89SpE/s320/darien.jpg" width="320" /></a></span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 giugno 2012</b></span> - Dall’Illinois arriva una notizia di maltrattamento nei confronti di un’indifesa ragazza disabile.</span></span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Darlene è una dolcissima ragazza affetta da una grave forma di paralisi che l’ha intrappolata a letto dalla sua nascita. Sua madre, invece, di riservare per lei le migliori cure, l’ha trascurata fino a farla quasi morire di fame. Quando Darlene, infatti, è stata trovata e soccorsa, pesava soltanto 23 chili ed era visibilmente malnutrita e in stato di abbandono. L’artefice di tutto ciò è sua madre, Rosetta Harris, di 50 anni, che attualmente si trova in carcere e sta scontando 18 mesi di reclusione.</span></span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La triste storia di Darlene è venuta fuori grazie ad una telefonata anonima agli assistenti sociali che, dopo mesi di indagini, sono si sono presentati in casa della Harris e hanno scoperto la ragazza denutrita e in condizioni pietose.</span></span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.aciclico.com/curiosita/ragazza-paralitica-malnutrita-e-maltrattata-madre-arrestata.html" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span class="nero14"><br /></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="nero14" style="font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona tiene figlia segregata in armadio, sporca di urina, denutrita, percossa</b></span> </span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRGKCn8xF0MeF91nNXGG0mUBSPHcqMTDw-DUiwFvdtga0ufTk4Vpn5kPCaAz5wdUZJ_9f_b1kV1LnCRYmUqywqf3i5OYuOFKBwJpKzrBFIeGxXpfamWssupYdzKv8kQlwaAxGOQoVxGkg/s1600/armadio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRGKCn8xF0MeF91nNXGG0mUBSPHcqMTDw-DUiwFvdtga0ufTk4Vpn5kPCaAz5wdUZJ_9f_b1kV1LnCRYmUqywqf3i5OYuOFKBwJpKzrBFIeGxXpfamWssupYdzKv8kQlwaAxGOQoVxGkg/s320/armadio.jpg" width="252" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 giugno 2012</b></span> - Pesa meno di 15 chili e vive in un armadio: una donna di Kansas City, nello stato americano del Missouri, è stata arrestata per abusi sulla figlia di dieci anni, costretta a trascorrere la maggior parte delle sue giornate in un mobile a muro puzzolente d’urina.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo riporta l’agenzia Associated Press, che trascrive buona parte del rapporto di polizia. La scoperta grazie alla segnalazione di una linea telefonica contro gli abusi sui minori.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, Jacole Prince, ventinove anni, vive in una delle tante case popolari della periferia di Kansas City, ed è madre di altre due bambine di 2 e 8 anni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando gli agenti hanno fatto irruzione nell'appartamento hanno trovato un lettino per bambini appoggiato contro la porta di un armadio a muro chiuso con dei lacci. Associated Press riporta che, quando un agente ha chiesto se ci fosse qualcuno all'interno del mobile, la voce di un bambino ha risposto un timido “sì”.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Oltre all'evidente malnutrizione, la bimba riportava diverse abrasioni sul corpo. Secondo il personale dell'ospedale dove è stata subito trasportata, da quando è stata visitata l'ultima volta, sei anni fa, è ingrassata di appena 6 libbre: meno di 3 chili. Indossava abiti per bambini da poco svezzati, non adatti alla sua età.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazzina è stata identificata solo come LP. Quando gli agenti hanno fatto irruzione in casa sua "la mamma aveva portato le sorelle a fare colazione", ma lei non era andata perché “si sporca sempre”. Interrogata dagli agenti in ospedale, la bambina ha spiegato che la mamma la chiudeva nell'armadio “spesso”, che “non ha da mangiare tutti i giorni": secondo i suoi racconti veniva picchiata duramente “sulla schiena” perché “continua a farsi la pipì addosso”. "Non voglio più tornare a casa”, ha aggiunto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo Associated Press, i vicini non avevano idea che la donna, uscita da poco di casa con due bambine “pulite e ben nutrite”, avesse un'altra figlia. Quando gli assistenti sociali hanno chiesto della terza bambina, si sono sentiti rispondere che per anni non avevano mai visto la terza bambina: “Ci hanno detto che sta con il padre o con una zia”.</span></div>
<span class="nero14"><br /></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>A giudizio la madre-madrona che trattava da schiava la figlia 12enne</b></span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 giugno 2012</b></span> - Sequestro di persona e riduzione in schiavitu'. Per questi reati e' stata rinviata a giudizio stamani dal gup Nadia Magrini la 38enne ecuadoriana accusata, insieme al marito, un albanese di 38 anni, di avere trattato la figlia di 12 anni come un animale, costringendola ad una vita di umiliazioni, tenendola anche segregata sul balcone di casa per ore, e facendole fare una vita da schiava.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna sara' processata dai giudici della corte d'assise di Genova insieme al convivente, gia' rinviato a giudizio. (AGI)</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><a href="http://www.agi.it/genova/notizie/201206261550-cro-rt10180-ridusse_la_figlia_in_schiavitu_madre_a_giudizio_a_genova" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sequestro di persona e riduzione in schiavitù. Queste le accuse per una donna ecuadoriana e il convivente. La coppia, che vive a Genova, è stata rinviata a giudizio dopo che ha costretto la bambina 12enne a mangiare gli avanzi di cibo in una ciotola e a restare nuda per ore sul balcone di casa.</span></span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto è stato riferito agli agenti del nucleo investigativo del commissariato, la bambina veniva insultata e doveva servire in tavola, alla quale sedevano anche i due fratelli maschi. Alle richieste dei familiari doveva sempre rispondere "comandi". Per lei nessun piatto né posate ma solamente una ciotola dove mangiava gli avanzi.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre, durante l'udienza preliminare davanti al gip Nadia Magrini, ha reso dichiarazioni spontanee sostenendo che la figlia era ribelle e violenta e l'aveva anche aggredita. Dice di averle imposto di fare i lavori domestici "finchè non avesse chiesto scusa".</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, denunciata grazie a una segnalazione anonima al Telefono Azzurro, sarà processata insieme al convivente, patrigno della 12enne, il prossimo 19 novembre in Corte d'Assise.</span></span></div>
<div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://affaritaliani.libero.it/cronache/genova-12enne-schiava-dei-genitori270612.html" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><br /></span><span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>La 12enne usa Facebook, madre-madrona la pesta a sangue</b></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="nero14"><span style="font-size: x-small;"><b>30 agosto 2012</b></span> - </span>Una bambina di 12 anni è stata ritrovata sanguinante nel parco di Via Cornelia, in zona Aurelia, con segni di percosse a uno zigomo, a una palpebra, al naso e alla bocca. Alcuni passanti hanno contattato immediatamente la polizia e hanno riferito di aver visto una donna che inseguiva la piccola nel cuore della notte.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Giunti sul posto gli agenti hanno soccorso la 12enne italiana e bloccato la madre, una donna russa di 43 anni. La ragazzina è stata medicata all’ospedale San Carlo di Nancy e dimessa con dieci giorni di prognosi. A quanto ricostruito, la lite tra madre e figlia è iniziata a casa perché la 12enne non avrebbe ubbidito alla madre che le aveva vietato di utilizzare Facebook. La donna, probabilmente sotto l’effetto di alcol, avrebbe picchiato la figlia nell’abitazione e poi rincorsa nel parco quando si è data alla fuga. La donna è stata denunciata.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<a href="http://www.romacapitalenews.com/aurelia-12enne-usa-facebook-senza-permesso-la-madre-la-picchia-a-sangue/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.romacapitalenews.com/aurelia-12enne-usa-facebook-senza-permesso-la-madre-la-picchia-a-sangue/</span></a></div>
<div style="background-color: white;">
<br /></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enna - <b>Zia-madrona fa prostituire la nipote 16enne per giocare alle slot-machine</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 settembre 2012</b></span> - </span>Faceva prostituire da mesi la nipote di 16 anni: arrestata ad Enna una donna, zia della ragazza. Il giro di prostituzione e' stato scoperto dalla Squadra mobile di Enna, che nel corso di una operazione denominata 'Pandemia' ha arrestato cinque persone implicate in un giro di prostituzione minorile e notificato quattro informazioni di garanzia.<br />Le indagini, dirette dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, hanno accertato che una ragazzina di 16 anni veniva sfruttata dalla zia. Nove gli indagati, tra cui la donna, che e' stata arrestata, mentre per gli altri quattro uomini la procura ha stabilito gli arresti domiciliari. Sarebbe stata la donna a indurre la ragazzina alla prostituzione, mentre gli uomini avrebbero pagato per le prestazioni sessuali. La vicenda sarebbe andata avanti per mesi: almeno dal dicembre 2011 fino al giugno di quest'anno.<br />Da qualche tempo gli investigatori avevano notato che la donna, in orari in cui la ragazza avrebbe dovuto frequentare la scuola, accompagnava la giovane nei suoi numerosi spostamenti in città. Una serie di intercettazioni e pedinamenti hanno confermato che la donna, pare una zia della giovane, faceva prostituire la ragazza in cambio di denaro, a casa dei 'clienti', le cui abitazioni sono state perquisite.<br />Secondo gli investigatori della squadra mobile anche la donna che "vendeva" la sedicenne era una prostituta. Coi soldi che incassava la donna andava a giocare alle slot machines in diversi bar e sale giochi, come hanno scoperto i poliziotti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/09/20/Faceva-prostituire-nipote-16-anni-arrestata-Enna_7502012.html" target="_blank">http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/09/20/Faceva-prostituire-nipote-16-anni-arrestata-Enna_7502012.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Bimbo tocca l'iPad, madre-madrona gli brucia le mani sul fornello</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgATc_v3Q5r8u1-FXjzqzaM2mjdF4LEdjfBakymrs4XAYGpJDI7VI-5H4KO8A_4_swrfMg8fusmL0y7MUdyeccoWn-w8isRfC_gFDT9Fx3hEm7i5qbBkT2yO6yP7ggfnOJRb8R3nZi9zEma/s1600/Karina-Torrescano-Hernandez.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgATc_v3Q5r8u1-FXjzqzaM2mjdF4LEdjfBakymrs4XAYGpJDI7VI-5H4KO8A_4_swrfMg8fusmL0y7MUdyeccoWn-w8isRfC_gFDT9Fx3hEm7i5qbBkT2yO6yP7ggfnOJRb8R3nZi9zEma/s320/Karina-Torrescano-Hernandez.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>15 ottobre 2012</b></span> - <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una madre è stata accusata di aver bruciato le mani del figlio di 6 anni, punendolo in tal modo per aver osato toccare il suo iPad. Karina Torrescano Hernandez, 27 anni, è stato arrestata con l’accusa di aggressione di secondo grado ad un bambino , dopo che le ferite del piccolo sono state viste da un consulente scolastico.</span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I medici hanno trovato quattro marchi distinti di bruciature, senza contare delle cicatrici sulla testa, collo, spalle e glutei, secondo una dichiarazione effettuata dai portavoce dell’ospedale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli insegnanti della scuola elementare del piccolo a Lynnwood, Washington, sono stati allertati delle lesioni del bambino da un altro studente il mese scorso. In un primo momento, il bimbo ha raccontato di essersi fatto male su un campo da gioco, ma poi scoppiò in lacrime raccontando ciò che la mamma gli aveva fatto. I funzionari scolastici hanno trovato dei segni rossi sui palmi delle sue mani che sembravano ‘poter essere stati causati da un elemento di stufe elettriche, o qualcosa di simile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il bimbo ha anche raccontato agli investigatori che la madre voleva dargli una lezione perché ha toccato un iPad e così gli ha messo le mani su un fornello a spirale.</span></div>
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sia lui, che il suo fratellino di 3 anni, hanno detto alla polizia che la madre spesso li ha colpiti con un cucchiaio, una scarpa o con la ‘scopa delle streghe’.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La baby sitter del piccolo sostiene inoltre che Hernandez ha deliberatamente fatto del male a suo figlio ‘perché si era comportato male’.</span></div>
<div>
<a href="http://attualissimo.it/bimbo-tocca-lipad-la-mamma-gli-brucia-le-mani-sul-fornello/" target="_blank"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">http://attualissimo.it/bimbo-tocca-lipad-la-mamma-gli-brucia-le-mani-sul-fornello</span>/</span></a></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><br /></span><span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Madre adottiva non vuole più il figlio e lo maltratta: condannata</b></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 ottobre 2012</b></span> - Una sera non ce l’ha fatta proprio più: stanco di subire le urla e le botte della mamma, è uscito di casa in pigiama, senza scarpe, e si è presentato così alla stazione dei carabinieri. Paolo (ndr il nome è inventato) è un ragazzino di origini africane adottato da una famiglia mista - italiano il padre, nigeriana la madre - residente nell’hinterland.<br />Oggi ha 15 anni. Il problema è che dopo di lui i suoi genitori hanno avuto anche un figlio biologico, e da quel momento la vita di Paolo si è trasformata in un inferno: per anni la madre adottiva, che chiaramente gli preferiva il fratello, non gli ha risparmiato percosse, urla, umiliazioni. Fino a quella sera di aprile 2009, quando lui, dodicenne, ha trovato il coraggio di andare a denunciarla. Così la donna è stata processata per maltrattamenti e condannata nei giorni scorsi dal tribunale a un anno e sei mesi di reclusione.<br />Ma quella di Paolo non è una storia a lieto fine. Affidato temporaneamente ai nonni paterni, da tempo vive in comunità, dove però deve curarsi anche con psicofarmaci: soffre di un disturbo "schizoaffettivo con distorsione della personalità", proprio a causa del trauma subito e della perenne mancanza di affetto.<br />La sera in cui Paolo se n’era andato di casa, la mamma - raccontò il ragazzo ai carabinieri - era fuori di sé perché aveva trovato un lavandino rotto e aveva dato la colpa a lui. Ma quella era stata solo la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.<br />"Mia madre mi picchiava, certe volte con i pugni e certe volte con le sedie", aveva aggiunto in lacrime. La sua colpa, evidentemente, era quella di esistere. "Metti che dei vestiti si strappavano... lei non sapeva spiegare... e dava la colpa a me... poi man mano prendeva le mie cose, mi bucava sempre le scarpe, cioè mia mamma mi faceva i dispetti a me...". Scene che avvenivano anche in presenza del padre, che non aveva saputo difenderlo, confermate in qualche modo dai nonni e solo minimizzate dalla madre stessa, che davanti ai giudici ha tentato di scaricare ogni responsabilità sul carattere del ragazzo.<br />Il tribunale però - presidente Fabio Roia - non le ha creduto e ha sospeso alla donna anche la patria potestà sul fratello minore di Paolo, che vive ancora con i genitori, sollecitando il tribunale per i minori ad intervenire. La madre adottiva dovrà anche versare al ragazzino di origini africane 40mila euro a titolo di risarcimento dei danni morali.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2012/10/22/790404-milano-figlio-adottivo-tribunale-madre-condannata-africa-nigeriana-milano-hinterland.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><br /></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sonnino (LT) - <b>Madre-madrona maltratta figlio fino a procurargli lesioni</b></span><br />
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 ottobre 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una donna è stata denunciata a Sonnino per maltrattamenti nei confronti del figlio minorenne.</span><br />
<div style="text-align: start;">
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il provvedimento da parte dei carabinieri è arrivato dopo una mirata attività investigativa che ha messo in luce il comportamento reiterato della madre, nel corso degli anni, che aveva procurato al ragazzo anche delle lesioni personali.</span></div>
<a href="http://www.latinatoday.it/cronaca/maltrattamenti-figlio-denuncia-madre-sonnino-29-ottobre-2012.html" target="_blank"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">http://www.latinatoday.it/cronaca/maltrattamenti-figlio-denuncia-madre-sonnino-29-ottobre-2012.htm</span>l</span></a><br />
<span class="nero14"><br /></span>
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lamezia T. (CZ) - <b>Fece prostituire figlia 13enne: condannata a 7 anni</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="nero14"><span style="font-size: x-small;"><b>5 novembre 2012</b></span> - </span>Una donna, L.G.V., 56 anni, è stata arrestata a Lamezia dalla Polizia perché condannata a sette anni per avere fatto prostituire la figlia minorenne.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">All'epoca dei fatti, risalenti al 2005, la figlia della donna arrestata aveva 13 anni.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda che ha portato all'arresto ha avuto inizio quando L.G.V. viveva a Lamezia; successivamente la donna si era trasferita a Bassano del Grappa, dove, secondo l'accusa, avrebbe continuato a far prostituire la figlia. (Ansa)</span></div>
<div>
<a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/5-novembre-2012/fa-prostituire-figlia-minorenne-arrestata-donna-56-anni-2112570295009.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/5-novembre-2012/fa-prostituire-figlia-minorenne-arrestata-donna-56-anni-2112570295009.shtml</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Per soldi, madre-madrona costringe figlio a vivere come un malato di cancro: salvato dal padre</b></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPsMsopAkNA8KIjwx_ySZOFd3pxsWE4HeROQJs6P5te9ppKRJ9BsiqOg1F7FYIpm4f5tyR7GW2KDwn6RaHproQOAGacN9-WKyg7YtO0WkIo-J5dv7ORxQWWPGNsPuZteMf9xh1Evu-D48/s1600/Mother+who+forced+her+son+to+pretend+he+had+cancer.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPsMsopAkNA8KIjwx_ySZOFd3pxsWE4HeROQJs6P5te9ppKRJ9BsiqOg1F7FYIpm4f5tyR7GW2KDwn6RaHproQOAGacN9-WKyg7YtO0WkIo-J5dv7ORxQWWPGNsPuZteMf9xh1Evu-D48/s320/Mother+who+forced+her+son+to+pretend+he+had+cancer.jpg" width="205" /></span></a></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="nero14"><span style="font-size: x-small;"><b>19 novembre 2012</b></span> - </span>Voleva guadagnare molti soldi e per farlo era disposta a tutto. Anche di rovinare la vita al figlio di 10 anni.</span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È la triste vicenda accaduta a Gloucester, in Gran Bretagna, dove una madre 36enne, Emma La Garde, ha convinto il figlio di essere malato di tumore, mettendo in piedi una serie di bugie per ottenere dei benefici economici. Per rendere più credibile la malattia, gli ha rasato i capelli e le sopracciglia, costringendolo su una sedia a rotelle. Anche il marito ha creduto al male del piccolo, finché non ha scoperto il terribile imbroglio una volta separatosi dalla donna.</span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Emma ha trascinato suo figlio in un vero e proprio incubo quando il bambino aveva ancora 6 anni, costringendolo a vivere come un malato di cancro. Dopo aver avuto difficoltà economiche in famiglia, per la perdita del lavoro del padre, Emma escogita lo stratagemma per fare cassa. Il primogenito, il più grande di tre figli, ha un male incurabile. La donna, 37 anni, lo ha raccontato ai vicini, che si sono prodigati in assegni e solidarietà. Il bambino ha smesso di giocare con gli amici, sia a scuola che nel tempo libero, per le sue condizioni. Con i soldi raccolti la famiglia era anche stata in vacanza al Disney World in Florida, portandosi sempre dietro il bambino in sedia a rotelle.</span></div>
<div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La finzione in cui era immerso il ragazzino è terminata nel 2010, quando il padre, dopo aver scoperto la farsa attraverso delle analisi del sangue che testimoniavano il buono stato di salute del bambino, ha denunciato la moglie. Il piccolo ha capito cosa gli fosse successo in questi anni soltanto dopo l’arresto della madre.</span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lei è il diavolo. Non credo che abbia un cervello normale. Non riesco a capire che cosa è accaduto. Non mi manca. È stato orribile che la mia mamma mi abbia fatto credere che avevo il cancro</span></blockquote>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">ha commentato il bambino. La donna è stata condannata a tre anni di reclusione per truffa e abusi sul figlio.</span></div>
<div class="Paragraph" style="margin: 0px 0px 10px; padding: 0px;">
<div style="background-color: white; line-height: 16px; text-align: justify;">
<a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1069572/fa-credere-al-figlio-di-essere-malato-di-cancro-arrestata-madre-36enne-in-gran-bretagna.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">Fonte</span></a></div>
<div>
<div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; line-height: 16px;"><a href="http://www.dailymail.co.uk/news/article-2234253/Emma-La-Garde-Fury-son-evil-middle-class-mother-shaved-head-said-cancer.html" style="line-height: 16px;" target="_blank">Fonte UK</a></span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Catania - <b>Casalinga pedofila seviziava il figlio con una croce, vestita da suora</b></span><br />
<div>
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; line-height: 16px;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 novembre 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Travestita da suora ha violentato ripetutamente il figlio di 8 anni. La procura di Catania, guidata da Giovanni Salvi, lavorando in sinergia con i magistrati salernitani, indaga da dieci mesi sugli abusi di questa madre e sul sistema di diffusione sul web dei filmati realizzati durante le violenze sessuali. Video e foto finivano su un database contenente 5 milioni di files organizzati per categorie: la prima sezione era “Soft”, con bambini nudi; la seconda “hard” con bambini violentati; la terza “Hardcore” con violenze sessuali e torture; la quarta “death” con bimbi violentati e ridotti in fin di vita.<br />La donna, durante le violenze sessuali si travestiva da suora e a filmava tutto, per condividere il filmato sul web.<br />La procura di Catania ha chiesto e ottenuto dal Gip l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare a suo carico all'interno di un'operazione antipedofilia e antisatanismo. L'arresto è stato eseguito l'8 ottobre scorso dalla polizia postale di Catania. Nella rete finivano anche “consigli utili” per l'adescamento di minori, un vero e proprio vademecum per pedofili, nel quale si consigliava di “ammorbidire” i bambini con droghe prima delle violenze sessuali.<br />Le indagini, eseguite dalla Polizia postale guidata da Marcello La Bella, sono state avviate lo scorso febbraio quando la procura etnea ha autorizzato accertamenti su un sito della cosiddetta 'Deep Web', una rete 'invisibile' accessibile tramite rete Tor, ovvero in maniera anonima, nel quale venivano immesse, da utenti di tutto il mondo, immagini di pornografia minorile ed infantile.<br />Alcuni dei video raffiguranti una donna adulta ed un minore, coinvolti in pose oscene di nudo con richiami a temi blasfemi, sono stati analizzati dagli investigatori che hanno così identificato la pedofila.<br /><a href="http://catania.livesicilia.it/2012/11/20/arrestata-madre-orco-violentava-il-figlio-travestita-da-suora_207752/">Fonte</a></span></div>
</div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>Madre-madrona ammazza di botte figlio di 7 anni e ne accusa il padre</b></span><br />
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; line-height: 16px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-SqLaPolHx9hSZFhPlwkDIU6iNvvLLzSzSCFwvok1iX-1c8RnwVKtaZzC2t4AvGt1Ok-0i3ulKS5fV8oh7M84MZp4YhP35OX4tCkmqJqn77VRhyQ3Tm79H9pN9eDK6x0siBwBi1uKYqw/s1600/article-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-SqLaPolHx9hSZFhPlwkDIU6iNvvLLzSzSCFwvok1iX-1c8RnwVKtaZzC2t4AvGt1Ok-0i3ulKS5fV8oh7M84MZp4YhP35OX4tCkmqJqn77VRhyQ3Tm79H9pN9eDK6x0siBwBi1uKYqw/s320/article-2.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; line-height: 16px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJac0DYBOfpxygGAkaELLopexrcxgL_4X9jJBpNqjQdA2Dpuoy9lEkDK5oVaVQu7nHDgPPYGGTS9ECXU1sIMtdq_RihDFfiWabOTDYyeWqH1o_ceC-nZ3BrQEJzUlh2rV3tOO5DKesSyE/s1600/article.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJac0DYBOfpxygGAkaELLopexrcxgL_4X9jJBpNqjQdA2Dpuoy9lEkDK5oVaVQu7nHDgPPYGGTS9ECXU1sIMtdq_RihDFfiWabOTDYyeWqH1o_ceC-nZ3BrQEJzUlh2rV3tOO5DKesSyE/s320/article.JPG" width="320" /></a></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 dicembre 2012</b></span> - <span style="line-height: normal;">Non sapeva il Corano. E per questo Yaseen, sette anni, è stato picchiato a morte dalla madre, che dopo aver ucciso il figlio ha cercato di dargli fuoco, per sfuggire alla giustizia.</span></span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="line-height: normal;">A ricostruire la vicenda la Corte di giustizia di Cardiff, che ha accusato di omicidio la donna, che sarebbe anche colpevole di avere cercato di ostacolare il corso delle indagine. La condanna dovrebbe arrivare il prossimo anno.</span></span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16px;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="line-height: normal;">Il bambino è morto a luglio 2010. La madre aveva inizialmente accusato il marito Yousef dell'omicidio. L'uomo è stato scagionato anche dall'accusa di non essere riuscito a evitare la morte del figlio.</span></span></div>
<div style="background-color: white; line-height: normal;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://www.ilgiornale.it/news/cronache/gb-non-sapeva-corano-bambino-ucciso-madre-862687.html" target="_blank">Fonte</a></span></div>
<div>
<div style="background-color: white;">
<div style="line-height: normal;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.dailymail.co.uk/news/article-2226408/Sara-Ege-beat-son-Yaseen-death-set-body-struggled-learn-Koran-heart.html" target="_blank">Fonte UK</a></span></div>
<div style="line-height: normal;">
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Madre-madrona litiga col figlio e gli lancia il cane dalla finestra: morto</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 gennaio 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Litiga con il figlio minorenne e uccide il cane di famiglia lanciandolo dalla finestra. La donna, una tunisina di 35 anni, è stata denunciata dalla polizia. L'autorità giudiziaria ha disposto l'allontanamento dei figli visto l'estremo degrado in cui venivano fatti vivere.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli agenti sono arrivati in casa della donna, nel quartiere romano di Torpignattara, dopo che il figlio minorenne si era presentato in commissariato per denunciare la madre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In casa gli agenti hanno trovato indumenti sporchi e maleodoranti, giacigli ricavati da materassi sporchi gettati a terra, escrementi e immondizia abbandonati in casa, servizi in pessime condizioni igieniche ed alimenti avariati in cucina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al culmine dell'ennesimo litigio con il figlio la donna ha lanciato dalla finestra del loro appartamento al secondo piano, il loro cane, un jack-russel di circa due anni e mezzo, uccidendolo.</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nell'appartamento, invaso da immondizia, gli agenti hanno trovato due bambine di 2 ed 8 anni che attendevano la madre. Pochi minuti più tardi la donna, in compagnia di un uomo, è uscita dalla cantina e qui i poliziotti, in un sacco di plastica, hanno trovato il corpo dell'animale. La donna è stata quindi denunciata in stato di libertà, mentre nei confronti dell'uomo non è stato adottato alcun provvedimento in quanto risultato estraneo alla vicenda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Visto il degrado in cui venivano fatti vivere i tre minorenni, l'autorità giudiziaria ha disposto l'allontanamento dalla madre e disposto il trasferimento in un centro di accoglienza.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lazio/articoli/1075970/litiga-col-figlio-e-uccide-il-cane-di-famigliaroma-donna-lancia-lanimale-dalla-finestra.shtml"></a><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lazio/articoli/1075970/litiga-col-figlio-e-uccide-il-cane-di-famigliaroma-donna-lancia-lanimale-dalla-finestra.shtml">http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lazio/articoli/1075970/litiga-col-figlio-e-uccide-il-cane-di-famigliaroma-donna-lancia-lanimale-dalla-finestra.shtml</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
</div>
<div>
<div style="background-color: white; line-height: normal;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: normal;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Maglie (LE) - <b>Madre-madrona manda in ospedale, a furia di botte, figlio di 9 anni</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 gennaio 2013</b></span> - E'</span> stata arrestata una donna di quarantadue anni per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni nei confronti del figlio minorenne.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari sono intervenuti, presso la sua abitazione, su richiesta di alcuni conoscenti e parenti e - secondo la ricostruzione, effettuata anche con l'assistenza del personale dei servizi sociali comunali - la donna avrebbe picchiato il bimbo, che ha nove anni, procurandogli lesioni alla testa ed al volto,</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> come diagnosticato da un ospedale della provincia dove è rimasto ricoverato, </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">consistenti in: contusione alla fronte con escoriazione, ecchimosi bilaterale allo zigomo, escoriazione latero-cervicale.</span><br />
<a href="http://www.lapresse.it/cronaca/percosse-al-figlio-di-9-anni-arrestata-42enne-nel-leccese-1.265110" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.lapresse.it/cronaca/percosse-al-figlio-di-9-anni-arrestata-42enne-nel-leccese-1.265110</span></a><br />
<br /></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cesenatico (FC) - <b>Faceva prostituire anche la figlia</b></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 gennaio 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Faceva prostituire anche la figlia, una delle donne indagate nell’operazione ‘Damaris’ che ha portato allo smantellamento di un traffico dedito al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione in riviera. E’ quanto emerge dalle indagini della Squadra mobile di Forlì, che la scorsa settimana ha sgominato un’organizzazione criminale attiva sulla costa.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In uno dei sei appartamenti posti sotto sequestro dall’autorità giudiziaria, situato a Villamarina, viveva infatti una donna di 52 anni originaria di Santo Domingo, la quale aveva stipulato un regolare contratto di affitto e aveva ospitato delle prostitute più giovani. Fra queste, stando ai documenti in possesso degli investigatori, c’era la figlia poco più che ventenne. Un particolare che dimostra in termini inequivocabili lo squallore e allo stesso tempo la gravità del traffico che era stato organizzato in Romagna.</span></span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sempre dai documenti sequestrati, emergerebbe che la prostituta 52enne di fatto stava affiancando le due principali indagate, accusate di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, la dominicana Carmen Ligia Rolfott Rijo e la colombiana Leydi Santiesteban Delgado, le quali risultano ancora irreperibili. In sostanza una delle affiliate sarebbe stata sul procinto di scalare la piramide. Ne sarebbero una comprova la quantità consistente di documenti sequestrati, tra i quali i contratti di affitto e le ricevute di dichiarazione di ospitalità delle giovani donne. Oltre al contratto di affitto, i poliziotti stanno spulciando i movimenti di denaro della donna all’estero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 52enne indagata, giovedì scorso era stata trovata dalla polizia nell’alloggio di Villamarina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cronaca/2013/01/23/834432-prostituiva-figlia.shtml">http://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cronaca/2013/01/23/834432-prostituiva-figlia.shtml</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Città di Castello (PG) - <b>Madre accoltella figlio di 11 anni: salvato dal padre</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 gennaio 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Una donna di 50 anni è stata arrestata per aver accoltellato il figlio di 11 anni nella loro abitazione di Città di Castello, vicino Perugia.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il bambino, che soffre di autismo, è ricoverato in prognosi riservata, ma non sembra in pericolo di vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto riferiscono fonti mediche, sarebbero più di dieci le coltellate inferte dalla donna: sette lo avrebbero colpito alla schiena e quattro tra addome e torace.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre è stata fermata dal padre, che ha chiamato i soccorsi per il ragazzo. Su quanto successo sono in corso le indagini dei Carabinieri. La donna e il figlio sono di nazionalità italiana.</span></div>
<div itemprop="headline name">
<div style="text-align: justify;">
<span itemprop="articleBody" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/cronaca/2013/10/16/news/citt_di_castello_madre_accoltella_figlio-68713008/?ref=fbpr">http://www.repubblica.it/cronaca/2013/10/16/news/citt_di_castello_madre_accoltella_figlio-68713008/?ref=fbpr</a></span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"></span><span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre rinchiude figlia adottiva in gabbia per andarsene al cinema</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBhczJHT5-dZnjhHPM_fQKs4nkukb3wiMyy5qVzne2Nf7xTtfAlgzYL-yb1AX2MmhTS5UDxhKRvzB6XIVzOAjZnCMnEB9HyjF6EbjWCafY5JiQBPtYKEy17_b7wcF4W3Ejuacvf0VIqoh9/s1600/Cindy_Patriarchias.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" ea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBhczJHT5-dZnjhHPM_fQKs4nkukb3wiMyy5qVzne2Nf7xTtfAlgzYL-yb1AX2MmhTS5UDxhKRvzB6XIVzOAjZnCMnEB9HyjF6EbjWCafY5JiQBPtYKEy17_b7wcF4W3Ejuacvf0VIqoh9/s1600/Cindy_Patriarchias.jpg" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 gennaio 2013</b></span> - Avevano costruito una gabbia. Sbarre in uno spazio minimo. E all'interno un materasso appoggiato al pavimento. Una donna americana e il fidanzato ci hanno rinchiuso la loro bambina adottiva di 8 anni, per andare al cinema. La coppia è stata arrestata. È accaduto a Las Cruce, nel New Mexico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Cindy Patriarchias, 33 anni, e Edmond Gonzales, di 37, avevano costruito all'interno della loro abitazione - una casa mobile - una gabbia larga 72 centimetri, lunga 152 e alta 126, con due fermi sulla porta e un materasso all'interno appoggiato al pavimento, ha spiegato la polizia. Gli agenti erano stati avvertiti da un vicino che si era insospettito vedendo la coppia uscire di casa solo con gli altri tre figli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando la polizia è entrata ha trovato la casa al buio e hanno atteso che i proprietari ritornassero. Gli agenti hanno trovato così, in un angolo della camera da letto, la gabbia con dentro la bambina di otto anni. La piccola è stata visitata dai medici, che hanno riscontrato una microcefalia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.corriere.it/esteri/13_gennaio_30/bimba-chiusa-gabbia_05b4aada-6aae-11e2-9446-e5967f79d7ac.shtml" target="_blank">http://www.corriere.it/esteri/13_gennaio_30/bimba-chiusa-gabbia_05b4aada-6aae-11e2-9446-e5967f79d7ac.shtml</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Campobasso - <b>Madre-madrona vende figlia di 7 anni ai pedofili</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 febbraio 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Da diversi mesi una madre costringeva la figlia, di soli 7 anni, a prostituirsi, in un appartamento affittato a Campobasso. La donna, tossicodipendente, ha 32 anni, è di Napoli e da 48 ore è in carcere. A Poggioreale, assieme a lei, ci sono anche tre uomini: il compagno, 37enne di Napoli (anche lui coinvolto nel mondo degli stupefacenti).</span></span><br />
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli arresti, spiega Primo Piano Molise, sono arrivati su disposizione della Procura generale di Napoli dagli agenti della sezione Catturandi della Mobile partenopea.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Coinvolto anche un dipendente della Provincia di Campobasso, 52 anni.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://affaritaliani.libero.it/molise/vende-la-figlia-di-7-anni080213.html?refresh_ce" target="_blank">http://affaritaliani.libero.it/molise/vende-la-figlia-di-7-anni080213.html?refresh_ce</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pesaro - <b>Condannata zingara che faceva prostituire le figlie</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>8 febbraio 2013</b></span> - <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Condannata ieri pomeriggio dopo mezzora di camera di consiglio una madre per induzione alla prostituzione minorile delle due figlie minorenni.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il tribunale di Pesaro ha ritenuto responsabile di questa condotta una madre rom di 43 anni, domiciliata a Pesaro, perché avrebbe mandato le figlie di 10 e 13 anni in braccio a degli anziani in cambio di soldi. Una violenza fatta di toccamenti, ma che le bambine non avevano certo dimenticato, tanto da raccontarlo alle loro nuove famiglie affidatarie. Da qui l’inchiesta e il processo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri la madre delle due minori è stata condannata a 7 anni e otto mesi di reclusione, mentre il suo compagno, di 60 anni, è stato condannato a 6 anni e sei mesi per violenza sessuale sulle figlie della donna. Anche l’uomo infatti aveva avuto atteggiamenti intimi con le bambine.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La costituzione di parte civile nei confronti della donna e dell’ex compagno è stata fatta dal tutore delle minorenni. Il tribunale però, pur riconoscendo la responsabilità della madre per l’induzione alla prostituzione, non ha ritenuto di fissare una provvisionale, rimandando al giudice civile la quantificazione dei danni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le bambine, appena tolte dalla famiglia della madre e del patrigno, hanno raccontato di attenzioni morbose sia da parte del compagno della madre sia da parte di sconosciuti anziani che facevano salire in auto per poi toccarle nelle parti intime. Una situazione che si sarebbe protratta per più occasioni.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2013/02/08/842571-faceva-prostituire-figlie.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2013/02/08/842571-faceva-prostituire-figlie.shtml</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lecco - <b>Bimbo di 7 anni in ospedale 4 volte in un mese: arrestata matrigna albanese</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 marzo 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Un bambino di 7 anni era stato portato al pronto soccorso per quattro volte in un mese: costole fratturate, un dito rotto, lesioni alla testa e in altre parti del corpo. I medici hanno avvertito la polizia e la sua matrigna, un'albanese di 24 anni, è stata arrestata a Lecco per ripetuti e violenti maltrattamenti e lesioni plurime nei confronti del figlio del marito - anche lui albanese - violentemente picchiato anche con calci. </span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; text-align: start;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/03/12/Bimbo-picchiato-arrestata-matrigna_8384104.html" style="text-align: start;">http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/03/12/Bimbo-picchiato-arrestata-matrigna_8384104.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>Madre-madrona uccide il figlio di due anni dopo mesi di percosse: ergastolo</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz8Sqex5B61Gpa_Slglty2Wv2GQJ4I3drO10g1mmxpcDSprk5rRqTIs3EKND_fzV5jExIX5uRxR93K3hp6fF8oZEPi58TxHSzXYiY-aM__gHnyJbNTwFzYmAfX2GNLcfB-uekVs-lvp85x/s1600/Rebecca+Shuttleworth.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz8Sqex5B61Gpa_Slglty2Wv2GQJ4I3drO10g1mmxpcDSprk5rRqTIs3EKND_fzV5jExIX5uRxR93K3hp6fF8oZEPi58TxHSzXYiY-aM__gHnyJbNTwFzYmAfX2GNLcfB-uekVs-lvp85x/s1600/Rebecca+Shuttleworth.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 giugno 2013</b></span> - È stata condannata all'ergastolo con un minimo di 18 anni <b>Rebecca Shuttleworth</b>, la madre 25enne ritenuta colpevole della morte del figlio di 2 anni. Il piccolo Keanu Williams è deceduto in seguito a due mesi di percosse e maltrattementi, culminati con la sua uccisione. Sul suo corpicino sono stati ritrovati 37 segni di contusione e lacerazioni.<br />La donna aveva dichiarato che Keanu, chiamato affettuosamente Kiwi, fosse morto per un attacco cardiaco. Il bambino era stato ritrovato senza vita dal fidanzato della madre, Luke Southerton, nel loro appartamento di Birmingham.<br />La madre "mostro" aveva inizialmente accusato il compagno di aver inflitto delle ferite mortali al bambino durante una sua assenza di qualche ora, il 9 gennaio 2011. Ci ha pensato, invece, l'autopsia a rivelare che Keanu aveva subito nei due mesi precedenti alla morte forti percosse da parte della madre.<br />Dopo la condanna il giudice ha reso omaggio al piccolo dicendo: "Era un bambino delizioso, che è rimasto allegro nonostante tutto".<br /><a href="http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/mamma_rebecca_shuttleworth_uccide_figlio_percosse_condannata_ergastolo/notizie/296716.shtml"><span style="font-size: x-small;">http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/mamma_rebecca_shuttleworth_uccide_figlio_percosse_condannata_ergastolo/notizie/296716.shtml</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Butta l’acqua bollente addosso alla figlia di 6 anni perché ‘piange troppo’</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqli2WOMH4dyi77ctJRndEGos5YMCLryGcxognXO3OUdM7drbLV-WA1lIFnU3bgEWYVZFG_-NYKJNZqSgYd04j_81pceJ7tjykF9lMwNEgB1kpuX1RcBd9NN4AmqD2NMPSdyoXXVGxVcuq/s1600/Yadzia+Ivelisse+Morales.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="327" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqli2WOMH4dyi77ctJRndEGos5YMCLryGcxognXO3OUdM7drbLV-WA1lIFnU3bgEWYVZFG_-NYKJNZqSgYd04j_81pceJ7tjykF9lMwNEgB1kpuX1RcBd9NN4AmqD2NMPSdyoXXVGxVcuq/s1600/Yadzia+Ivelisse+Morales.jpg" width="400" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 agosto 2013</b></span> - Una donna è stata accusata di aver punito sua figlia versandole acqua bollente addosso perché la bambina non smetteva di piangere.<br /><b>Yadzia Ivelisse Morales</b> è sospettata di aver riscaldato una ciotola di acqua in un forno a microonde per due minuti e di averla poi cosparsa sul corpo della figlia di sei anni.<br />La bambina ha riportato ustioni di secondo e terzo grado al viso, al collo e alla schiena ed è ricoverata in gravi condizioni in ospedale a Orlando, in Florida.<br />I funzionari hanno detto che la piccola aveva ustioni sul 30 per cento del corpo. Hanno anche rivelato che era la seconda volta che la bambina era rimasta bruciata dall’acqua calda. Una settimana prima dell’ultimo incidente pare si fosse ustionata sotto la doccia mentre ‘accidentalmente’ aveva aperto l’acqua calda. La polizia ha detto che la bimba è stata bruciata con l’acqua perché aveva un ‘comportamento anomalo’ e continuava a piangere.<br /><b>La Morales, 32 anni, aveva da poco iniziato a lavorare come educatrice per l’infanzia</b> presso il Shepherd’s Little Family Child Care Center a St. Cloud, vicino a Orlando, in Florida. Il personale del centro si è rifiutato di commentare – ma ha detto che aveva superato il test di controllo per lavorare con i bambini.<br />Il presunto abuso è stato scoperto dalla nonna della bimba che ha notato le ustioni sul suo corpo mentre le stava facendo da babysitter. La madre è stata arrestata ed è detenuta nella prigione della contea di Osceola. E' accusata di abusi aggravati su minore, di abbandono di minore, di aver causato gravi danni personali, percosse e violenza domestica.</span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.leggilo.net/107466/butta-lacqua-bollente-addosso-alla-figlia-di-6-anni-perche-piange-troppo.html">http://www.leggilo.net/107466/butta-lacqua-bollente-addosso-alla-figlia-di-6-anni-perche-piange-troppo.html</a> </span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Sevizia il figlio bruciandogli capezzoli e genitali: condannata a 30 anni</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU7ZD0xS2JKjoBH4ufzUva8dol2f-CGUhQCn2ZDW8R-zSYCxJQNiaGhwJPTIJZJKlfirToCw2Ll6qzQzyqL5k-OXaGTVP1N7P-_Qccp57zRclthL5Re75Zry7MUIl0PSMdtwwJ25n5TbyJ/s1600/Christine+Gelineau.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU7ZD0xS2JKjoBH4ufzUva8dol2f-CGUhQCn2ZDW8R-zSYCxJQNiaGhwJPTIJZJKlfirToCw2Ll6qzQzyqL5k-OXaGTVP1N7P-_Qccp57zRclthL5Re75Zry7MUIl0PSMdtwwJ25n5TbyJ/s320/Christine+Gelineau.jpg" width="240" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 ottobre 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Ha bruciato con un accendino i capezzoli e i genitali del figlio 19enne, reiterando abusi su di lui per impedirgli di denunciare il tutto. Per questo</span><span style="text-align: start;"> </span><b style="text-align: start;">Christine Gelineau</b><span style="text-align: start;">, madre mostro, è stata condannata a 30 anni di carcere. E' successo in Massachussets, negli Stati uniti.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il giovane ha poi avuto la forza di denunciare la madre, leggendo poi in aula una lettera per lei. "Cara ex madre, ciò che mi hai fatto è imperdonabile. Mi hai picchiato, tenuto alla fame, quasi evirato, e hai tentato di uccidermi. Ora so che sei una criminale e che mi volevi morto per tornare alla tua vecchia vita. Con me hai chiuso, spero che tu ti renda conto che hai perso tutto ciò che avevi".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha ammesso durante il processo i disumani abusi su di lui, comprese le bruciature su genitali e capezzoli, che ha giustificato dicendo di averlo fatto perché il giovane aveva minacciato di fare sesso con lei.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli abusi hanno provocato nel ragazzo danni permanenti. Ieri, la condanna a 30 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/boston_sevizie_capezzoli_genitali_madre/notizie/343096.shtml">http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/boston_sevizie_capezzoli_genitali_madre/notizie/343096.shtml</a></span></div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">San Pietro Vernotico (BR) - <b>Zia-madrona si porta a letto il nipote di 15 anni</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 novembre 2013</b></span> - Una donna di 37 anni di San Pietro Vernotico è stata arrestata con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti del nipote 15enne, figlio della sorella. Per lei, ieri, sono scattati gli arresti domiciliari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="testoptv" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo l'accusa la donna avrebbe “costretto” il ragazzino a entrare nella sua camera da letto e a compiere atti sessuali. Non vi sarebbero stati rapporti completi, ma comunque una vicinanza ritenuta molesta oltre che un bacio sulla bocca.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="testoptv"><a href="http://www.pugliatv.com/web/news.asp?id=41013" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.pugliatv.com/web/news.asp?id=41013</span></a></span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pescara - <b>Madre-madrona fa abusare figlio di 5 anni dal convivente pedofilo</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 gennaio 2014</b></span> - <span style="text-align: start;">Una 33enne è stata arrestata dalla Squadra Mobile in quanto condannata dalla Corte D'Appello de L'Aquila a 3 anni e 9 mesi per aver fatto prostituire il figlio di 5 anni, organizzando incontri sessuali con il compagno 60enne.</span></span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata condannata anche a quattro anni di interdizione dai pubblici uffici e le è stata sospesa la patria potestà per otto anni. Ora si trova in carcere a Chieti.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilpescara.it/cronaca/pescara-prostituire-figlio-5-anni-condannata.html">http://www.ilpescara.it/cronaca/pescara-prostituire-figlio-5-anni-condannata.html</a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ascoli P. - <b>Nigeriana spinge figlia 14enne a far sesso con 70enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 febbraio 2014</b></span> - Costringeva la figlia 14enne a prostituirsi con un imprenditore abruzzese residente ad Ascoli, condannata a sei anni di carcere una donna nigeriana. Quattro anni invece all'uomo che avrebbe avuto rapporti sessuali con la minore.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due, processati dal gup del Tribunale di Ancona, furono arrestati il 5 agosto 2013. L'accusa per la madre, in regola con il permesso di soggiorno, è di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile aggravati dal rapporto di parentela. All’anziano si contesta invece il reato di atti sessuali su minore in concorso con la madre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un primo episodio sarebbe avvenuto a luglio 2013, in cambio di 5mila euro, senza però andare “a buon fine”. Il 5 agosto i carabinieri, dopo la denuncia della 14enne, sono intervenuti in flagranza di reato dopo aver pedinato la ragazzina, la madre e l’anziano. La ragazzina era stata portata negli uffici dell’azienda che l’anziano gestisce a Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo) dove nel frattempo erano state piazzate telecamere. Quando l’uomo si e’ completamente denudato i militari sono intervenuti arrestandolo.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>La donna era stata assolta per fatti simili risalenti al 2009</b>.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2014/02/07/1022423-prostituzione-figlia-condanna-madre.shtml">http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2014/02/07/1022423-prostituzione-figlia-condanna-madre.shtml</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Venosa (PZ) - <b>Faceva prostituire la figlia disabile, madre e complice in manette</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 maggio 2014</b></span> - Una turpe e disumana storia è stata messa in luce nella zona di Venosa, in provincia di Potenza dai carabinieri. Una madre 51enne è stata arrestata perché faceva prostituire la giovane figlia con problemi psichici, con la complicità di un suo conoscente pregiudicato 62enne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una storia agghiacciante su cui le indagini sono iniziate due anni fa, presentando subito un quadro indiziario molto grave nei confronti della madre che, in collaborazione con il pregiudicato, costringeva la ragazza a prostituirsi, procacciandole gli uomini, generalmente anziani, con i quali avrebbe dovuto avere rapporti sessuali. A volte erano i due aguzzini ad accompagnare la giovane donna agli appuntamenti nelle abitazioni o nelle auto dei clienti, per poi riportarla a casa e spartirsi i soldi ricavati dallo sfruttamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dalle indagini minuziose è emerso che sono stati tanti gli uomini con cui la ragazza è stata fatta prostituire, spesso sotto minacce di morte o ricevendo botte dal pregiudicati quando si rifiutava.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Dall'inchiesta è emerso un ruolo attivo proprio della madre della vittima poiché sono numerose le circostanze accertate dai militari in cui era lei stessa ad accompagnarla e a rimanere in attesa, a breve distanza</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso delle indagini la giovane è stata sentita e ha fornito elementi che hanno poi permesso di ricostruire il pesante quadro accusatorio. I due sfruttatori sono finiti in carcere per violenza sessuale, sfruttamento, induzione ed agevolazione della prostituzione continuati in concorso, con l'aggravante di avere abusato delle condizioni di inferiorità psicofisica della vittima.</span></div>
<div>
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/figlia_disabile_mamma_prostituire_prostituzione_venosa_potenza/notizie/682039.shtml">http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/figlia_disabile_mamma_prostituire_prostituzione_venosa_potenza/notizie/682039.shtml</a></span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Padova - <b>Madre-madrona costringeva le figlie ad assistere a sesso su internet</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b><span style="color: red;">aggiornamento del 17 giugno 2014</span></b> - </span>Nella mattinata di ieri, i carabinieri della stazione di Stignano (RC) hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari emessa nei confronti di una 46enne del luogo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei confronti della donna, già colpita dalla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, è stato aggravato il provvedimento cautelare poiché resasi responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e corruzione di minorenni commessi in provincia di Padova.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È stato accertato infatti che dall’anno 2009 all’anno 2011 la donna, oltre ad aver gravemente mancato all’assistenza familiare nei confronti delle figlie minorenni, abbia compiuto atti a sfondo sessuale, sia all’interno della propria abitazione sia attraverso strumenti informatici collegati via internet, di cui spesso aveva reso intenzionalmente testimoni le figlie.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’aggravamento della misura cautelare è dovuto al fatto che la donna, ancorchè colpita dal divieto di avvicinamento e di comunicazione con le proprie figlie, attualmente di 12 e 16 anni, ha violato le prescrizioni impostele, inviando comunicazioni telematiche ad alcune amiche delle sue figlie, cercando di farle convincere a ritrattare le proprie deposizioni.</span><br />
<a href="http://www.larivieraonline.com/stignano-donna-arrestata-maltrattamenti-e-corruzione-di-minore" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.larivieraonline.com/stignano-donna-arrestata-maltrattamenti-e-corruzione-di-minore</span></a><br />
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Valbelluna - <b>"Maestra posso dirle un segreto?". Bimbo di 9 anni mostra i lividi sulla schiena. "È stata mamma"</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span><span style="font-size: x-small;"></span>
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 luglio 2014</b></span> - Cinghia, ciabatte, bastone e bruciature. Sono questi i terribili strumenti di violenza contenuti nelle accuse alla madre 44enne che avrebbe maltrattato il proprio figlioletto.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Comportamenti venuti alla luce grazie alle confessioni del piccolo alla maestra delle elementari, che lo ha avuto in classe dalla prima alla terza. «Un giorno - ha raccontato l’insegnante ieri in aula a Belluno, nel processo alla madre - il bambino mi chiede se può raccontarmi un segreto. Usciamo dalla classe ha alzato la maglietta e vedo lividi nella parte bassa della schiena: era tutta un livido. Mi disse che era stata la mamma».</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 13 febbraio 2013 i racconti della maestra finiscono nel verbale di segnalazione degli episodi. Segue l’audizione protetta con l’agente della Mobile della Questura, le indagini della Procura, la perizia della psicologa e alla fine il rinvio a giudizio della madre di 44 anni, che è difesa dall’avvocato Alessandra Conti.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/mamma_orco_cinghiate_bastonate_e_bruciature_al_figlioletto_di_9_anni/notizie/794376.shtml">http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/mamma_orco_cinghiate_bastonate_e_bruciature_al_figlioletto_di_9_anni/notizie/794376.shtml</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Madre-madrona vende figlia 16enne per 150 euro ad un 60enne per fare sesso</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 luglio 2014</b></span> - La madre di una ragazza di 16 anni è indagata a Genova per aver 'venduto' la figlia ad un uomo di 60 anni, che è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale. L'uomo è agli arresti domiciliari, mentre la madre della minore, che l'avrebbe costretta a prostituirsi in cambio di 150 euro a prestazione, è sottoposta alla misura cautelare che le vieta di avvicinarsi alla figlia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda è emersa, come riportano alcuni quotidiani locali, quando la ragazza si è confidata con i compagni di classe di un istituto superiore genovese e con un professore di psicologia. La giovane è stata affidata a un istituto di accoglienza per minori. L'inchiesta è condotta dal pm Federico Manotti e dal procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sia la madre, sia l'autore della violenza sessuale, in concorso tra loro, sono accusati di induzione alla prostituzione minorile. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, attraverso l'analisi dei tabulati telefonici, gli incontri a pagamento, tutti contrattati dalla madre, sarebbero avvenuti da novembre del 2013 fino allo scorso marzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/genova_vende_figlia_uomo_prostituzione/notizie/805974.shtml">http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/genova_vende_figlia_uomo_prostituzione/notizie/805974.shtml</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>Uccide a pugni il figlioletto e nasconde il corpo nel bosco; poi inscena una sparizione</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW5y-AY0WK5O3j6jKngxjYSn3Lz-J7DKsUPTWeB-u71qk3jVJIcDD8B-lt3Jm2KC1aaXseZtw2hrRaeiK8JhujwUS71GVx8oUqCH_PhssrxbN0h3ktBa46xysE_EF6T1Ggl1mc-m0pN40o/s1600/Rosdeep+Adekoya.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW5y-AY0WK5O3j6jKngxjYSn3Lz-J7DKsUPTWeB-u71qk3jVJIcDD8B-lt3Jm2KC1aaXseZtw2hrRaeiK8JhujwUS71GVx8oUqCH_PhssrxbN0h3ktBa46xysE_EF6T1Ggl1mc-m0pN40o/s1600/Rosdeep+Adekoya.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 luglio 2014</b></span> - Ha scatenato tutte le forze di polizia alla ricerca del figlio scomparso, prima di confessare di averlo ucciso e poi nascosto in una valigia. La 34enne <b>Rosdeep Adekoya</b>, ha letteralmente ammazzato di botte il piccolo Mikaeel, di tre anni, durante un'attacco d'ira.<br />La donna ha percosso il figlio in maniera molto violenta, tanto che sul corpo del bimbo sono state riscontrate 40 ferite, di cui alcune interne che hanno provocato il decesso. Due giorni dopo le botte, Mikaeel muore e la madre decide di mettere un atto un piano: mette il cadavere del figlioletto in una valigia e lo va a nascondere vicino casa della sorella, a 25 miglia di distanza.<br />Poi ha chiamato la polizia, che ha mobilitato tutte le forze a disposizione per le ricerche. Ma la versione della madre vacilla, soprattutto quando gli investigatori scoprono su Facebook post come: "Amo tutti i miei figli tranne uno", "perché sono così aggressiva con mio figlio" e "come faccio ad amare mio figlio". Messa di fronte all'evidenza la donna crolla e confessa il delitto.<br /> <span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/uccide_figlio_botte_bosco_corpo/notizie/815994.shtml">http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/uccide_figlio_botte_bosco_corpo/notizie/815994.shtml</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Messico - <b>Il bambino non vuol chiudere gli occhi per il rito satanico: la madre glieli cava con un cucchiaio</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2vRVv-ykC_0O9EfnT0kM-3JwUD9m-MCFVuRjT_UU8-avkJdJ6IN6DhuQkwW6kOQTt-Wa8-7XrsnxctHBXeY4JD1fzqchYlgIUDiqFG-mnTi8WPMkZou7M6wLjQR39r3pVdu43JhKYq-fM/s1600/Maria+del+Carmen+Garcia+Rios.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="251" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2vRVv-ykC_0O9EfnT0kM-3JwUD9m-MCFVuRjT_UU8-avkJdJ6IN6DhuQkwW6kOQTt-Wa8-7XrsnxctHBXeY4JD1fzqchYlgIUDiqFG-mnTi8WPMkZou7M6wLjQR39r3pVdu43JhKYq-fM/s1600/Maria+del+Carmen+Garcia+Rios.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 settembre 2014</b></span> - Una storia raccapricciante dal Messico con protagonista un bimbo di 5 anni, vittima della follia della sua famiglia durante un rito satanico. Volevano costringere Fernando, questo il nome del figlio della donna, a chiudere gli occhi per proseguire il rito. Ma il rifiuto del piccolo ha scatenato la rabbia della madre che ha impugnato un cucchiaio e gli ha cavato gli occhi.<br />Insieme alla <b>Maria del Carmen Garcia Rios</b>, c'era tutta la famiglia, dagli zii fino ai nonni. Tutti hanno collaborato al rito aiutando la donna nel terrificante atto di violenza verso il figlio.<br />Le urla del bimbo però sono state avvertite dai vicini che hanno immediatamente avvertito le autorità che sono intervenute portando i responsabili in carcere.<br />A due anni dal fatto, oggi il processo è finito e tutta la famiglia di Fernando è stata condannata a 30 anni di prigione.<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/fernando_rito_satanico_mamma_cava_occhi_foto_video/notizie/895307.shtml">http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/fernando_rito_satanico_mamma_cava_occhi_foto_video/notizie/895307.shtml</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona fa pulire water con la lingua a figlia adottiva, poi tenta di cucirle la bocca</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFQQDtgVY1i17b4td4tHCcNfiMdn7P_qSvrJhsxuxZIs7D3pppjUrKzBc_Oe8Qj4QRdXT3k0cVP1vu8SDS-gl4c8zyItBii6sng_EdlE8YqribAK1GLhjql6ERK9Nu99LT3LzoVDQdT0WX/s1600/Rana+Cooper.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFQQDtgVY1i17b4td4tHCcNfiMdn7P_qSvrJhsxuxZIs7D3pppjUrKzBc_Oe8Qj4QRdXT3k0cVP1vu8SDS-gl4c8zyItBii6sng_EdlE8YqribAK1GLhjql6ERK9Nu99LT3LzoVDQdT0WX/s1600/Rana+Cooper.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 ottobre 2014</b></span> - <span style="text-align: start;">Una donna è stata arrestata dopo aver costretto la figlia adottiva a mangiare la lettiera del gatto e dopo aver tentato di cucirle la bocca. </span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' accaduto inPennsylvania.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Rana Cooper</b> è stata anche accusata di aver punito la figlia facendole leccare il water. Aggressioni e punizioni corporee sono il capo d'accusa più altri reati che la donna avrebbe commesso.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha adottato la figlia nel 2008 con il marito.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: start;">
<a href="http://www.gazzettino.it/ESTERI/new_york_mamma_figlia_adottiva_water_bocca_cucita/notizie/964512.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.gazzettino.it/ESTERI/new_york_mamma_figlia_adottiva_water_bocca_cucita/notizie/964512.shtml</span></a></div>
<div style="text-align: start;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona uccide di botte la figlioletta perché aveva sporcato</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtw8mDpzLuwb3__rtkaT-aykQkkAU6NfOVsIYHO4-Wgv3MkYW7wtP9IYRQnt64XrUplCzb5HWWM4AwaZVWTvG8_hsDm_KoKC8wEr0tfEmnjY4tWzbXLc0Oi05W_KbKQ7-JBfKAZnR2NXt5/s1600/Latoya+Curry.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtw8mDpzLuwb3__rtkaT-aykQkkAU6NfOVsIYHO4-Wgv3MkYW7wtP9IYRQnt64XrUplCzb5HWWM4AwaZVWTvG8_hsDm_KoKC8wEr0tfEmnjY4tWzbXLc0Oi05W_KbKQ7-JBfKAZnR2NXt5/s1600/Latoya+Curry.jpg" width="400" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 ottobre 2014</b></span> - <span style="text-align: start;">Ha ucciso la figlia di 4 anni perchè aveva sporcato il pavimento con una crema per le mani. </span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Agghiacciante episodio di violenza a New York. <b>Latoya Curry</b>, 35 anni, viveva con i suoi cinque figli a Briarwood, un rifugio per senzatetto nel Queens. La piccola Linayjah Meraldo giocava col tubetto di crema e ne ha fatta cadere un po' per terra. E' stata colpita dalla madre con inaudita violenza in pancia e al volto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Il giorno dopo la madre non ha mandato la figlia all'asilo, e quando è andata a controllare come stava intorno alle 13 si è accorta che non respirava più. I medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
<span style="text-align: start;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">L'autopsia ha rivelato una vasta emorragia interna e una serie di costole fratturate.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre ha provato a raccontare di un litigio con un fratellino, ma non è stata creduta. Poi ha confessato tutto, ed è stata arrestata. Gli altri figli son stati affidati ai servizi sociali, scrive il New York Post.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">Fonte: </span><a href="http://www.today.it/rassegna/madre-uccide-figlia-new-york.html"><span style="font-size: x-small;">http://www.today.it/rassegna/madre-uccide-figlia-new-york.html </span></a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
<span style="font-size: x-small;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">Fonte originale: <a href="http://nypost.com/2014/10/26/mom-killed-toddler-over-spill-in-shelter-da/">http://nypost.com/2014/10/26/mom-killed-toddler-over-spill-in-shelter-da/</a></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span></div>
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Marghera (VE) - <b>Madre-madrona ubriaca massacra figlio di 7 anni</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 novembre 2014</b></span> - <span style="text-align: start;">Lei, 45 anni, un passato di tossicomane e un presente di alcolizzata, sfoga la sua frustrazione su questo frugolo di 7 anni sempre più spesso. E’ successo anche l’altra sera, a Marghera, e i vicini hanno chiamato la polizia, mentre uno di loro faceva da scudo alla sfuriata della donna che si era inalberata perchè il figlio voleva andare a casa del vicino.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due - madre e figlio - sono stati portati all’ospedale dell’Angelo. Lei per essere calmata a colpi di psicofarmaci, lui per essere medicato e rassicurato. Per lui una prognosi di dieci giorni: in ospedale si è poi presentata la zia, cioè la sorella del papà, che lo ha preso in cura. Alla madre invece è stato tolto l’affidamento, almeno per adesso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre si è accanita sul piccolo a pedate e schiaffoni, il bambino urlava e piangeva. E per fortuna che a difendere il piccolo è intervenuto il vicino di casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/marghera_ubriaca_calci_pugni_figlio/notizie/1013258.shtml">www.gazzettino.it</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Polonia - <b>Madre-madrona incatena per un anno figlia disabile in una stalla</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirK7825wLuY1txVci3m-qYca37G75TKt82bOstHEcQUzPNNN9uZAw47qgQOAeGacLF95CjHmofHlZZOpHOeqRRFEx_ia7tmxURgTDpP3AGC28xVCyffHrvr2hpkJjIVBZ4YoGJKQUjmPqg/s1600/Maria+Pokorskia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="247" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirK7825wLuY1txVci3m-qYca37G75TKt82bOstHEcQUzPNNN9uZAw47qgQOAeGacLF95CjHmofHlZZOpHOeqRRFEx_ia7tmxURgTDpP3AGC28xVCyffHrvr2hpkJjIVBZ4YoGJKQUjmPqg/s1600/Maria+Pokorskia.jpg" width="400" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 dicembre 2014</b></span> -<span style="text-align: start;">VARSAVIA -</span><span style="text-align: start;"> </span><b style="text-align: start;">Maria Pokorskia</b><span style="text-align: start;">, 53enne polacca, ha incatenato per un anno in una stalla la</span><span style="text-align: start;"> </span><b style="text-align: start;">figlia disabile</b><span style="text-align: start;"> </span><span style="text-align: start;">di 25 anni, lasciando che la carne delle sue gambe imputridisse.</span></span><br />
<div class="firma" style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Aneta Pokorskia - questo il nome della ragazza - ha trascorso un anno in un granaio sporco e senza riscaldamento. La giovane era legata a una toilette di fortuna, ricavata da una sedia bucata al di sotto della quale c'era un secchio.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E per evitare che la ragazza facesse troppo rumore, la donna aveva sistemato nella stalla anche un lettino per se stessa: così che la potesse controllare.</span></span></div>
<span style="text-align: start;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A trovare la giovane disabile, lo zio, allarmato nel non avere notizie di Aneta da oltre un anno. "La ragazza - spiega l'uomo - aveva la carne di un gluteo e della coscia in putrefazione".</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Movente del gesto della donna, un litigio con i parenti che avrebbero voluto mettere in cura la giovane Aneta. Quando la polizia è entrata nel fienile si è trovata di fronte a uno scenario da "lager".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/mamma_incatena_figlia_disabile_in_stalla_coscia_in_decomposizione_foto/notizie/1070539.shtml">http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/mamma_incatena_figlia_disabile_in_stalla_coscia_in_decomposizione_foto/notizie/1070539.shtml</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Siracusa - <b>Invalida 23enne pestata col mattarello dalla matrigna</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 febbraio 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">I carabinieri di Cassibile, quartiere di Siracusa, hanno arrestato una coppia - 39 anni lei, 50 lui - con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona. I due, dal 2011, avrebbero compiuto ripetute violenze fisiche e psicologiche nei confronti della figlia dell'uomo, una ragazza di 23 anni, invalida civile.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Secondo il racconto della vittima, per futili motivi o banali litigi, la donna la picchiava ripetutamente, utilizzando anche un mattarello di legno o il manico della scopa. Le violenze avvenivano sotto gli occhi del padre, che nel frattempo avrebbe rivolto alla figlia offese e rimproveri.</span></span><br />
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante un soggiorno in Romania, la ragazza avrebbe fatto ricorso alle cure ospedaliere. Secondo quanto riferito dai carabinieri, due giorni fa la ragazza è stata aggredita con il mattarello dalla matrigna che, dopo averla trascinata per i capelli sul pavimento, l'ha chiusa in casa.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/02/23/violenze-fisiche-psicologiche-per-anni-figlia-invalida-coppia-arrestata-siracusa_Fwp182HsOvfX0xfdGTPCqI.html">http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/02/23/violenze-fisiche-psicologiche-per-anni-figlia-invalida-coppia-arrestata-siracusa_Fwp182HsOvfX0xfdGTPCqI.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Zungri (VV) - <b>Segregata e percossa dalla madre rumena</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 febbraio 2015</b></span> -<span style="text-align: start;">(ANSA) Una donna rumena, L.R., di 49 anni, è stata arrestata dai carabinieri a Zungri e posta ai domiciliari per maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona nei confronti della figlia.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari sono intervenuti dopo segnalazioni anonime ed hanno scoperto che la vittima era segregata in casa. La ragazza aveva i segni di percosse al volto ed alla testa.</span></span></div>
<span style="text-align: start;">
</span>
<br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando i carabinieri l'hanno liberata la ragazza, tra le lacrime, ha raccontato i maltrattamenti subiti dalla madre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/02/26/segregata-in-casa-arrestata-la-madre_22cf056f-ea8e-45a1-ac88-fac31028662c.html">http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/02/26/segregata-in-casa-arrestata-la-madre_22cf056f-ea8e-45a1-ac88-fac31028662c.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre pedofila abusa delle figlie di 6 e 8 anni</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrXv3dCiGeRFyy-pvY8_Hd4pVVmyRjBw_Z45pfWN9cz3Ug3RZkgoMKLwT4FLlHRO9z7rnzh5j8AEfPRAgzL2zKOj43DBZ5zmHzlZ4hTlU43YghcIbaEWtCNeUeLHL7LAr8g0MkPpBNCkNL/s1600/Amanda+Arellano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrXv3dCiGeRFyy-pvY8_Hd4pVVmyRjBw_Z45pfWN9cz3Ug3RZkgoMKLwT4FLlHRO9z7rnzh5j8AEfPRAgzL2zKOj43DBZ5zmHzlZ4hTlU43YghcIbaEWtCNeUeLHL7LAr8g0MkPpBNCkNL/s1600/Amanda+Arellano.jpg" width="167" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 marzo 2015</b></span> - <b>Amanda Arellano</b> e Daniel Kelly Copeland, di 29 e 30 anni, hanno abusato delle loro figlie di 6 e 8 anni tra il 2011 e il 2012 nella loro casa di Macon, in Georgia, negli Stati Uniti.<br />I due costringevano le piccole vittime a partecipare ai loro perversi giochi erotici, ma non solo: venivano anche fotografate. Spesso le piccole erano costrette anche a guardare i loro genitori fare sesso, dicendo loro “Vi mostriamo cosa sanno fare i grandi”.<br />Durante il processo, i racconti delle violenze hanno colpito molto i presenti e in molti sono scoppiati in lacrime. Il giudice Howards Simms ha detto alla donna:</span><br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #3d85c6; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In questa veste non ho mai insultato nessuno, ma Lei è la più vile puttana che io abbia mai incontrato.</span></blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Amanda si è dichiarata colpevole ed è stata condannata a 30 anni di prigione per stupro e molestie su minori. Daniel a 25 anni.<br />La donna in udienza al tribunale ha risposto al giudice:</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #c27ba0; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Mi dispiace, punirò me stessa più di quanto lo possa fare Lei, signore.</span></blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">e il magistrato:</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #3d85c6; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per lei c’è sicuramente un posto speciale all’inferno.</span></blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://news.leonardo.it/giudice-insulta-madre-pedofila/">http://news.leonardo.it/giudice-insulta-madre-pedofila/</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Follonica (GR) - <b>Due zingare fanno prostituire le figlie minorenni</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 aprile 2015</b></span> -<span style="text-align: start;">Arrestate due donne Rom che facevano prostituire in strada le figlie minorenni e almeno una terza loro amica, sempre minore, dello stesso campo nomadi presso Follonica (Grosseto).</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Guardia di Finanza ha così eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Firenze, verso due donne di 39 e 36, che vivono in un camper. Sono accusate dei delitti di prostituzione minorile, reclutamento e favoreggiamento della prostituzione.</span></span></div>
<span style="text-align: start;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini, coordinate dalla procura di Firenze, hanno preso avvio nel maggio 2014, quando una pattuglia della tenenza di Follonica sorprese la figlia minore di una delle arrestate mentre era appartata in compagnia di un uomo di 54 anni su un'auto in una zona isolata. Zona che di solito è frequentata da prostitute.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Poi, successivi approfondimenti investigativi - realizzati attraverso raccolta di testimonianze, analisi del traffico telefonico e ripetuti servizi d'osservazione da parte di militari in abiti civili -, hanno consentito di far emergere chiaramente la responsabilità delle due arrestate. Dalle indagini è emerso che le due rom adulte praticavano loro stesse la prostituzione in strada, in particolare presso centri commerciali e supermercati di Follonica. Ma, cosa ancora più rilevante, inducevano alla prostituzione le rispettive due figlie minori e almeno un'altra ragazza rom, anch'essa minorenne, domiciliata presso lo stesso campo nomadi. Di qui gli arresti.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ora le due Rom sono nel carcere di Pisa. La vicenda è stata segnalata ai servizi sociali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le baby rom costrette a prostituirsi dalle madri a Follonica (Grosseto) da qualche tempo adescavano i possibili clienti fuori dai centri commerciali e dai supermercati di Follonica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/mamme-rom-prostituire-figlie-minorenni-arrestate/notizie/1297754.shtml">http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/mamme-rom-prostituire-figlie-minorenni-arrestate/notizie/1297754.shtml</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pescara - <b>Madre-madrona fa abusare figlio di 5 anni dal convivente pedofilo</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 aprile 2014</b></span> - <span style="text-align: start;">Una 33enne è stata arrestata dalla Squadra Mobile in quanto condannata dalla Corte D'Appello de L'Aquila a 3 anni e 9 mesi per aver fatto prostituire il figlio di 5 anni, organizzando incontri sessuali con il compagno 60enne.</span></span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata condannata anche a quattro anni di interdizione dai pubblici uffici e le è stata sospesa la patria potestà per otto anni. Ora si trova in carcere a Chieti.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilpescara.it/cronaca/pescara-prostituire-figlio-5-anni-condannata.html">http://www.ilpescara.it/cronaca/pescara-prostituire-figlio-5-anni-condannata.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lanciano (CH) - <b>Madre-madrona frusta figlia adottiva perché fa male i lavori di casa</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 febbraio 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Ha vissuto come cenerentola poi, divenuta maggiorenne, non ha trovato il principe azzurro ma la forza di denunciare la madre adottiva.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Faticosi lavori domestici e nell'orto, con l'uso di un frustino da cavallerizza se eseguiti male; in più insulti, quali: «Sei stupida, non vali niente, non sei nessuno e non avrai nessuno che ti si prende. Qua non si fa nulla gratis, i miei doveri sono solo quelli di vestirti, darti da mangiare e mandarti a scuola».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Rinviata a giudizio per maltrattamenti, dal Gup di Lanciano, la madre adottiva di una ragazza dell'Est Europa che, divenuta maggiorenne, ha denunciato la donna. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">l processo alla madre adottiva, una donna tedesca residente con la famiglia nel Chietino, è stato fissato per il prossimo 15 ottobre. Determinante per la denuncia della giovane, che dell'educazione ricevuta si era lamentata anche a scuola; è stato l'ennesimo maltrattamento che l'ha costretta a farsi medicare in ospedale, dove i medici l'hanno giudicata guaribile in dieci giorni per un trauma alla testa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2015/02/24/news/frusta-la-figlia-perche-fa-male-i-lavori-in-casa-madre-a-giudizio-a-lanciano-1.10928582?fb_ref=Default">http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2015/02/24/news/frusta-la-figlia-perche-fa-male-i-lavori-in-casa-madre-a-giudizio-a-lanciano-1.10928582?fb_ref=Default</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cina - <b>Il neonato la morde durante l'allattamento: lei lo fora 90 volte con le forbici</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs7J9CJJ_mPxP-N7uXuB45uRH_nM4lMyQTl6ZcbS0FTCojVlLPrOb-j0RG40GWQtyUvdSn5S3Lq19PiqwDEbqNpajwnuudfrrm_MWxvCufroVFSCpnoVYC5vnFkNYpoCWsSag9Wa4V9vx8/s1600/chinese+baby.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs7J9CJJ_mPxP-N7uXuB45uRH_nM4lMyQTl6ZcbS0FTCojVlLPrOb-j0RG40GWQtyUvdSn5S3Lq19PiqwDEbqNpajwnuudfrrm_MWxvCufroVFSCpnoVYC5vnFkNYpoCWsSag9Wa4V9vx8/s320/chinese+baby.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 maggio 2015</b></span> - Il piccolo Xiao Bao, di otto mesi, è stato scoperto dallo zio in una pozza di sangue: sono stati necessari 100 punti di sutura dopo l'aggressione; ora è ricoverato in ospedale.<br />E' fortunato ad essere ancora vivo dopo essere stato accoltellato 90 volte da sua madre, per lo più in faccia.<br />E' successo a Xuzhou, Cina orientale provincia di Jiangsu.<br />Il bambino vive con la madre e due zii, che fanno riciclaggio di scarti organici. E 'stato uno degli zii a scoprire Xiao Bao nel cortile della loro casa e a ricoverarlo in ospedale.<br />La madre del bambino in seguito ha confessato di aver pugnalato il bambino dopo che lui l'aveva morsa durante l'allattamento. <br />I vicini hanno supplicato le autorità di tenere lontano il bambino, ma hanno risposto che non lo faranno. A quanto pare, hanno detto che non ci sono conferme che la madre soffra di una malattia mentale e, a prescindere da ciò, il bambino ha ancora due custodi, i suoi due zii.</span><br />
<a href="http://dailymediabuzz.com/mom-stabs-son-90-times-with-scissors-after-being-bitten-while-breastfeeding/?fb_action_ids=10203055153333927&fb_action_types=og.shares"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://dailymediabuzz.com/mom-stabs-son-90-times-with-scissors-after-being-bitten-while-breastfeeding/?fb_action_ids=10203055153333927&fb_action_types=og.shares</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Latina - <b>Presa la madrona bulgara che aveva quasi ucciso la figlia di due mesi</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 luglio 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Latina, a seguito di un’incessante attività investigativa, ha tratto in arresto, a borgo Grappa, una cittadina bulgara di 36 anni. </span><span style="text-align: start;">La donna era ricercata da alcuni mesi, è destinataria di un ordine di esecuzione emesso dal tribunale di Velletri nel dicembre dello scorso anni, deve scontare una pena di 4 anni e tre mesi di reclusione, per i reati di tentato omicidio, abbandono di minori e sequestro di persona, per reati commessi tra Ardea e Anzio.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Secondo quanto si apprende, si era resa responsabile di gravi lesioni nei confronti della figlia piccola, di appena due mesi.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La donna è stata rintracciata in via Malconsiglio dopo attivissime indagini e, dopo gli accertamenti di rito è stata trasferita presso la Casa Circondariale di Rebibbia.</span><br style="text-align: start;" /><span style="font-size: xx-small; text-align: start;"><a href="http://www.latinatoday.it/cronaca/picchia-figlia-ricercata-arrestata-latina.html">http://www.latinatoday.it/cronaca/picchia-figlia-ricercata-arrestata-latina.html</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Prostituta a 16 anni, arrestata la madre</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 luglio 2015</b></span> - Scomparsa dal suo Paese di origine e rintracciata dai carabinieri mentre si prostituiva in strada a Roma. È accaduto a una ragazza rumena di 16 anni. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Roma hanno arrestato 5 persone, tra cui la madre e il compagno della giovane, ritenute responsabili, a vario titolo, di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Le indagini sono state avviate dai militari di via in Selci in seguito alla denuncia di scomparsa presentata a luglio del 2014 da una zia della ragazza che risiede in provincia di Bergamo. La donna aveva riferito di essere stata contattata telefonicamente dalla nipote che le aveva confidato di essere stata portata in Italia da un connazionale che la stava costringendo a prostituirsi in strada nei pressi di Roma.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Tra gli arrestati, la madre e il compagno della minore, raggiunti in Romania dal mandato di arresto europeo. Consapevoli dell'attività svolta dalla giovane, si sarebbero fatti inviare parte del denaro guadagnato dalla ragazza.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La minorenne, rintracciata mentre si stava prostituendo lungo una strada del quartiere Eur, è stata affidata ad una struttura di prima accoglienza.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilgazzettino.it/ITALIA/CRONACANERA/roma_prostituta_sedici_anni_politici_e_imprenditori/notizie/1259056.shtml">http://www.ilgazzettino.it/ITALIA/CRONACANERA/roma_prostituta_sedici_anni_politici_e_imprenditori/notizie/1259056.shtml</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Turchia - <b>Ancora donne vittime del matriarcato</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQAn4AJHUN4NcvxRVnm84fX1qWETICUXY64XqEWUalfNKZ7Y8ezd8mL82mYf6biOULckj5MnCb-hx9Gaz1k60gxfkvGUtBuOoK3FvXoawKkm31UW0cscWc1DJifVvyPY5r1KfgwT0-voM4/s1600/Emine+Turkey.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQAn4AJHUN4NcvxRVnm84fX1qWETICUXY64XqEWUalfNKZ7Y8ezd8mL82mYf6biOULckj5MnCb-hx9Gaz1k60gxfkvGUtBuOoK3FvXoawKkm31UW0cscWc1DJifVvyPY5r1KfgwT0-voM4/s320/Emine+Turkey.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 agosto 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Una donna di 36 anni ha ucciso la figlia di 17 anni dopo aver scoperto che era incinta. E’ accaduto in Turchia e a riportarlo è il quotidiano locale Hurriyet.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In base alla ricostruzione - confermata dall'agenzia di stampa ‘Dogan', che cita fonti della sicurezza turca - Emine A. avrebbe appreso della gravidanza al terzo mese della figlia Meryem A. durante una visita ad alcuni vicini. Immediatamente è a rientrata a casa, nella città di Nigde, nella Turchia meridionale; ha preso un'arma con la quale, una volta tornata nell'abitazione, ha sparato sulla figlia per cinque volte, secondo il quotidiano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alcuni testimoni, hanno tentato di soccorrere la ragazza e di portarla all'ospedale ma è deceduta durante il tragitto. La madre, subito arrestata, ha avuto un collasso ed è stata ricoverata. La polizia ha aperto un'indagine.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.fanpage.it/madre-scopre-che-la-figlia-di-17-anni-e-incinta-di-tre-mesi-e-la-uccide/">http://www.fanpage.it/madre-scopre-che-la-figlia-di-17-anni-e-incinta-di-tre-mesi-e-la-uccide/</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre-madrona costringe le due figlie a praticare sesso orale su di lei</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc3l8lYBLaWyjDieiEZUY1CbjoK7rRHpDFwrLHOMH8MxgD1k2Lvs1rkF92eihXFYY69HPwNbbJDo_pMA5nAmWh0PeHaaED9mRi3dPB4R2o4qFM8KtPD6WxidcaYIUMpd7kiH4iA7ftVAhR/s1600/Ashley+Ragusa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc3l8lYBLaWyjDieiEZUY1CbjoK7rRHpDFwrLHOMH8MxgD1k2Lvs1rkF92eihXFYY69HPwNbbJDo_pMA5nAmWh0PeHaaED9mRi3dPB4R2o4qFM8KtPD6WxidcaYIUMpd7kiH4iA7ftVAhR/s320/Ashley+Ragusa.jpg" width="213" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 settembre 2015</b></span> - <b style="text-align: start;">Ashley Ragusa</b><span style="text-align: start;"> è una madre di 32 anni di Toledo, in Ohio. E’ stata arrestata perché avrebbe costretto le sue due figlie a praticare sesso orale su di lei.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un’accusa ignobile, definita dalle autorità “da film horror”, costata alla donna una pena di 9 anni per abusi sessuali avvenuti tra gennaio 2012 e dicembre 2013.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il giudice Myron Duhart, della Lucas County Common Pleas Court, leggendo la sentenza di condanna alla madre delle bambine abusate, ha affermato: “Questi atti e queste condizioni sono terribili. Non credo che esista una sentenza che possa riparare i danni che ha provocato. Non sono sicura di poter prevedere una pena lontanamente paragonabile a quello che queste bambine hanno sofferto”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha provato a difendersi dalle accuse, sostenendo che la sua vita ha preso una seria sbandata cinque anni fa, dopo la morte del padre e la fine del suo matrimonio, quando ha sofferto di depressione e ha cominciato a fare uso di droga. “Guardo al mio passato e me ne vergogno. Non riconosco nemmeno la persona che ero”, ha confessato la madre.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 32enne ha già trascorso un anno dietro le sbarre. Ed oggi afferma di esserne riconoscente: "Non solo io sono sobria, ho avuto il tempo di riflettere sulla mia vita, su quello che ho fatto, su chi ero, su quello che voglio, e che cosa devo fare per cambiare", ha detto la Ragusa.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il giudice ha osservato che la madre delle due bambine non ha nessun precedente penale, ma che allo stesso tempo non mostra alcun significativo segno di rimorso per le azioni che l’hanno portata in galera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.fanpage.it/madre-costringe-le-due-figlie-a-praticare-sesso-orale-su-di-lei-condannata/">http://www.fanpage.it/madre-costringe-le-due-figlie-a-praticare-sesso-orale-su-di-lei-condannata/</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Messina - <b>Madre pedofila inviava foto intime dei suoi figli in cambio di regali</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 ottobre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">E’ una madre messinese di 33 anni la donna accusata di aver inviato a un pedofilo 31enne di Augusta le foto delle parti intime dei suoi bambini, in cambio di regali.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">L’indagine portata avanti dalla Polizia Postale di Catania si è conclusa stamattina con l’arresto sia della donna che del pedofilo, adesso rinchiusi nel carcere della città etnea con l’accusa di produzione di materiale pedopornografico.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo si fingeva una ragazzina per “rimorchiare” minorenni e bambini su Facebook. Dapprima intratteneva amicizia e poi, entrando sempre più in confidenza, si faceva inviare le foto osé.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Gli inquirenti hanno sequestrato i cellulari e i computer sia della donna che dell’uomo, ritrovando parecchio materiale.</span><span style="font-size: xx-small; text-align: start;"><br /><a href="http://www.tempostretto.it/news/polizia-postale-inviava-foto-intime-suoi-figli-cambio-regali-arrestata-mamma-messinese.html"><span style="font-size: x-small;">http://www.tempostretto.it/news/polizia-postale-inviava-foto-intime-suoi-figli-cambio-regali-arrestata-mamma-messinese.html</span></a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pescara - <b>L'orca si fa filmare mentre fa sesso col figlio di 5 anni</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 ottobre 2015</b></span> -</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: start;">Foto e video mentre fa sesso con un bambino, risultato poi essere il figlio di cinque anni: sono stati trovati dalla Polizia Postale di Pescara in diversi dispositivi informatici sequestrati a casa di una donna. Con il cugino, la donna è stata arrestata per produzione e divulgazione di materiale pedopornografico, atti sessuali con minorenni e corruzione di minorenni, in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip presso il Tribunale dell'Aquila.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: start;">Il Tribunale per i Minorenni del capoluogo abruzzese ha disposto l'allontanamento dei figli dalla casa dell'arrestata. L'indagine, condotta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni per l'Abruzzo di Pescara e coordinata dal Pm Roberta D'Avolio della Procura Distrettuale dell'Aquila, è partita da una segnalazione del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni attraverso il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia On line (C.N.C.P.O.) che coordina l'attività di tutti i Compartimenti territoriali.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span><span style="text-align: start;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Bisognava identificare un utente che in diverse occasioni aveva effettuato uploads di files contenenti immagini a carattere pedopornografico e che poi è risultato essere un uomo residente a Pescara, arrestato oggi con la cugina (madre del bimbo di cinque anni ripreso), a cui è legato sentimentalmente. In particolare, tra il materiale sequestrato vi sono un video ripreso dal bambino in cui la madre si 'esibisce' e delle immagini in cui si vedrebbe la donna compiere atti sessuali con il bimbo.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due cugini arrestati stamani, entrambi sulla quarantina, sono finiti in carcere, lui a Pescara e lei a Chieti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna viveva con un uomo - al momento estraneo ai fatti -, e con i figli, che ora si trovano in una struttura protetta. Le indagini - hanno spiegato in conferenza stampa il dirigente della Polizia postale di Pescara, Elisabetta Narciso, e il responsabile della sezione Cyber Crime, Angelo Mastronardi - sono state piuttosto veloci e sono andate avanti per due settimane.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto è partito dalla segnalazione del Cncpo: l'uomo, infatti, aveva caricato del materiale pedopornografico su una piattaforma internet per la condivisione con altri utenti. Scattata la perquisizione domiciliare, su una chiavetta usb sono stati trovati, oltre a materiale pedopornografico generico, video ed immagini particolari che hanno consentito ai poliziotti di identificare la donna, con cui l'uomo aveva una relazione sentimentale. Di conseguenza sono stati effettuati controlli anche nell'abitazione della donna, luogo in cui era stato girato il filmato in questione, e sono stati trovati il video e le immagini ritraenti il bambino.</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il tutto, spiegano alla Polpost, è avvenuto in un «contesto sociale medio-basso». Proseguono indagini ed accertamenti, anche per capire se ci siano stati altri episodi e per scoprire se siano coinvolte altre persone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2015/10/22/news/sesso-con-il-figlio-di-5-anni-madre-arrestata-a-pescara-1.12310724?ref=hfaabzef-1">http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2015/10/22/news/sesso-con-il-figlio-di-5-anni-madre-arrestata-a-pescara-1.12310724?ref=hfaabzef-1</a></span></div>
<span style="font-size: x-small;">
</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Montella (AV) - <b>Rumena faceva violentare la sorella dal compagno e da un amico</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 ottobre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Lo scorso mese di aprile, i Carabinieri dell'Aliquota Operativa della Compagnia di Montella avevano tratto arrestato tre persone, due rumeni ed un italiano, responsabili di "violenza sessuale nei confronti di una minore" che, all'epoca dei fatti, aveva poco più di 14 anni. </span><span style="text-align: start;">L'attività di indagine era stata avviata dai Carabinieri a seguito di alcune confidenze successivamente avvalorate da segnalazioni pervenute ai Servizi Sociali, che avevano avuto sentore delle violenze che la ragazza era costretta a subire.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">L'attività investigativa avevano poi permesso di accertare e cristallizzare numerosi episodi durante i quali la giovane rumena era stata destinataria di attenzioni sessuali da parte di un 32enne rumeno, convivente della sorella, e di un amico di famiglia, italiano e 55enne.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La sorella della vittima, che non aveva fatto nulla per evitare che la minore subisse atti sessuali da parte dei due uomini e che l'aveva costretta a sottacere le violenze subite, veniva tratta in arresto e sottoposta agli arresti domiciliari.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Tuttavia, nel corso dei sistematici controlli posti in essere dai Carabinieri di Montella finalizzati a verificare il rispetto delle prescrizioni impostele, erano state accertare numerose violazioni. </span><span style="text-align: start;">Proprio grazie all'attività dei militari dell'Arma, il G.I.P. del tribunale di Avellino ha accolto la richiesta avanzata dalla procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo Dott. Rosario Cantelmo e, concordando con le risultanza investigative, ha inasprito la misura cautelare, revocandole gli arresti domiciliari e disponendo la custodia cautelare in carcere.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Su disposizione dall'autorità giudiziaria, la rumena - una 22enne da qualche anno stabilmente in Italia - dopo le formalità di rito, è stata tradotta presso la casa circondariale di Foggia.</span><span style="font-size: xx-small; text-align: start;"><br /><a href="http://www.ilciriaco.it/cronaca/item/12952-faceva-violentare-la-sorellina-dal-compagno-e-da-un-amico-arrestata-una-22enne.html">http://www.ilciriaco.it/cronaca/item/12952-faceva-violentare-la-sorellina-dal-compagno-e-da-un-amico-arrestata-una-22enne.html</a></span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Madre-madrona rumena costringe figlia 12enne a prostituirsi</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 novembre 2015</b></span> - </span><span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Costringeva la figlia a prostituirsi e a prendere sostanze stupefacenti. La triste storia di una 12enne rumena è stata scoperta dai carabinieri che hanno arrestato la madre aguzzina e altre quattro persone.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Una storia iniziata nel 2012: la madre invitava a casa amici e compagni e permetteva ogni tipo di abuso sulla ragazzina. Alla fine degli abusi la donna si faceva consegnare soldi o droga.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La ragazzina è stata affidata al Comune di Torino.</span><span style="font-size: xx-small; text-align: start;"><br /><a href="http://www.torinoggi.it/2015/11/04/leggi-notizia/argomenti/cronaca-11/articolo/torino-costringeva-la-figlia-12-enne-a-prostituirsi-arrestata-donna-di-origine-romena.html"><span style="font-size: x-small;">http://www.torinoggi.it/2015/11/04/leggi-notizia/argomenti/cronaca-11/articolo/torino-costringeva-la-figlia-12-enne-a-prostituirsi-arrestata-donna-di-origine-romena.html</span></a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Napoli - <b>Madre-madrona costringe figlia 13enne a masturbarsi e invia le immagini online</b></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 dicembre 2015</b> - </span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Una storia che si svolge fra Palermo e Napoli, tra un uomo e una donna. Una donna costringeva la figlia di 13 </span><span style="text-align: start;">anni</span><span style="text-align: start;"> a masturbarsi per poi inviare le immagini (riprese dalla madre) a un quarantenne residente a Palermo.</span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La suddetta donna, di 44 anni, napoletana, risulta essere adesso agli arresti domiciliari, mentre il destinatario delle foto è finito in carcere. Entrambi sono accusati di violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Fra gli elementi di accusa che hanno giocato un ruolo fondamentale, ci sono le dichiarazioni della ragazza. In più, determinante è stato l’esito degli accertamenti sul materiale informatico sequestrato dagli inquirenti nelle abitazioni dei due indagati.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Dall’inchiesta portata avanti dalla procura di Napoli, l’emissione di due ordinanze di custodia cautelare. Gli arresti sono stati eseguiti dagli agenti del commissariato di Scampia, della squadra mobile di Napoli e del commissariato Brancaccio di Palermo.</span><span style="font-size: xx-small; text-align: start;"><br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://napoli.zon.it/donna-porno-figli/">http://napoli.zon.it/donna-porno-figli/</a></span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: xx-small; text-align: start;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Germania - <b>Madre vende su internet bimbo di 9 anni ai pedofili</b></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small; text-align: start;"><b>18 gennaio 2018</b></span><span style="font-size: xx-small; text-align: start;"> - </span></span>Sta divampando in Germania la polemica per il caso agghiacciante di un bambino di 9 anni, venduto dalla madre su internet ad una rete internazionale di pedofili.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda - venuta alla luce nei giorni scorsi con l'arresto di 8 persone, e sulla quale si indaga in quattro Paesi: Germania, Austria Svizzera e Francia - sta rivelando aspetti inquietanti circa la corresponsabilità delle autorità che, per mancanza di coordinamento, non sono state in grado di proteggere il minore, pur essendo al corrente di tutti gli elementi di pericolo che gravavano su di lui.<br />Il primo pericolo era costituito dal partner della madre, Christian L., un pedofilo acclarato, già condannato nel 2005 per aver molestato una tredicenne, e riconosciuto nel 2014 «a rischio recidiva», tanto da aver ricevuto il «divieto di avvicinarsi a persone di età inferiore ai 18 anni», racconta la Sueddeutsche Zeitung.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il secondo pericolo era costituito dalla madre.<br />Quando i servizi sociali per i minori hanno saputo dalla polizia, un anno fa, che il bambino era finito in un giro di pedofili, lo hanno preso in custodia, ma solo per 4 settimane. Dopodiché la madre, che in un primo momento aveva acconsentito alla custodia, lo ha rivoluto indietro. E il giudice lo ha concesso, a condizione che il partner non vivesse più con loro. Cosa che non si è poi verificata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polemica ora è scoppiata per il fatto che nessuno, tra giudici, tribunali e servizi sociali, si è preoccupato di verificare che il bambino non avesse già subito abusi fisici e psicologici e che non siano stati in grado di proteggerlo.</span><br />
<a href="http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/germania_bimbo_di_9_anni_venduto_dalla_madre_a_pedofili_8_arresti_autorita_sotto_accusa-3492484.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/germania_bimbo_di_9_anni_venduto_dalla_madre_a_pedofili_8_arresti_autorita_sotto_accusa-3492484.html</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Perugia - <b>Madre esibisce in chat immagini hard della figlia di 7 anni</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 maggio 2018</b></span> - Violenza sessuale ai danni di una bimba di sette anni (all’epoca dei fatti) per uno scambio di foto e video hard avvenuto tra la madre 43enne della piccola e “l’amico di chat”: un brindisino 51enne ispettore dell’Inail.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il pm Massimo Casucci, che ha coordinato le indagini per la procura di Perugia, ha ora chiesto il rinvio a giudizio per entrambi. La prima udienza preliminare è stata fissata nel capoluogo umbro per il prossimo 10 maggio dinanzi al gip Piercarlo Frabotta.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’anno scorso, tutto era venuto a galla dopo la denuncia di alcune cartomanti di un call-center dell’Umbria al quale la donna si rivolgeva molto spesso con lo scopo di conoscere il proprio futuro. La 43enne - originaria di Foligno ma residente nel Marscianese - alle operatrici aveva raccontato di strani “giochi erotici” che avvenivano tra lei e un amico in chat, e quindi era stata arrestata dai carabinieri (un anno fa, alla fine di maggio) dopo una serie di indagini.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>La piccola è stata affidata alle cure del padre</b>.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.quotidianodipuglia.it/brindisi/brindisi_giochi_erotici_con_la_figlia_di_7_anni_chiesto_il_processo_per_la_mamma_e_un_ispettore-3709975.html">https://www.quotidianodipuglia.it/brindisi/brindisi_giochi_erotici_con_la_figlia_di_7_anni_chiesto_il_processo_per_la_mamma_e_un_ispettore-3709975.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Siracusa - <b>Madre fa prostituire i figli di 3, 4 e 7 anni</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 novembre 2018</b></span> - In un comune della provincia di Siracusa una madre, disoccupata, avrebbe fatto prostituire i suoi tre figli - due bimbe e un bimbo di 3, 4 e 7 anni - con un carabiniere e con il consuocero.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">I piccoli vivevano in condizioni degrado e di abbandono, di malnutrizione, di carenze igienico-sanitarie e per questo le due sorelline furono poi affidate ad una comunità alloggio per minori, mentre il loro fratellino ad una famiglia. In quel momento le piccole hanno iniziato a raccontare i fatti alle operatrici, facendo emergere il loro drammatico vissuto caratterizzato da abusi sessuali reiterati. Gli abusi sarebbero avvenuti dal 2014 al 2016.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale carabinieri di Siracusa ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari in carcere emessa dal gip del tribunale di Catania, su richiesta della procura etnea nei confronti dei tre indagati. Si tratta della madre, di 43 anni, di un carabiniere - di 41 anni in servizio nel centro abitato in cui si sono svolti i fatti e che è stato allontanato già all'inizio dell'indagine - e del consuocero della madre dei bambini, di 46 anni.<br />La complessa attività investigativa ha preso origine dalla denuncia per maltrattamenti e violenze sessuali aggravate presentata alla Procura della Repubblica di Siracusa dalle operatrici di una comunità in cui erano state collocate le due sorelline.<br />Nel corso delle indagini le tre piccole vittime sono state ascoltate dal pm. Sono state espletate consulenze tecniche, effettuati sopralluoghi e disposta attività di intercettazione. Da questo è emerso il triste quadro nel quale la madre, in cambio di denaro, faceva prostituire i piccoli. Le violenze sessuali hanno avuto luogo all’interno dell’abitazione della donna e di un garage tra il 2014, epoca in cui le vittime avevano l’ età di 3, 4 e 7 anni, e il mese di ottobre 2016, momento a partire dal quale i minorenni sono stati sottratti alla potestà genitoriale della madre.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Alla donna sono stati contestati i reati di induzione alla prostituzione minorile e maltrattamenti contro famigliari, mentre i due uomini sono stati accusati di violenza sessuale aggravata su minorenni.</span><br />
<a href="http://siracusa.gds.it/2018/11/23/fa-prostituire-i-figli-di-3-4-e-7-anni-orrore-nel-siracusano-arrestata-la-madre-il-consuocero-e-un-carabiniere_956018/?fbclid=IwAR09BpwsfX8VxiAHh6KY_Y48sWRvruoLd5dYO16y-LnpEaqw9o9lAyP6JRE#.W_gT0-LddD0.twitter"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">http://siracusa.gds.it/2018/11/23/fa-prostituire-i-figli-di-3-4-e-7-anni-orrore-nel-siracusano-arrestata-la-madre-il-consuocero-e-un-carabiniere_956018/</span></a></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
<div class="newsletter newletter-item nav-txt" id="newsletter_div" style="border: 0px; box-sizing: border-box !important; font-size: inherit; line-height: 16px; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px 40px; text-align: start; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
</div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
</div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-76060532117898390242015-10-16T20:30:00.000+02:002017-10-21T16:39:16.912+02:00L'identikit della madre pedofila<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWx4gqlzugs5ux_lCVZ4FxK3K5k0CPsF_Flqxa_Sejr0UJTa-L42ttpVWVc9amjDaSpdY1PlxBuHU29dTo62mnD8BX1zSZm8KJ773PUWeaRJcbIyeVWP_7bnnfwi_EErh-aHcL2i722X8i/s1600/Medea.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWx4gqlzugs5ux_lCVZ4FxK3K5k0CPsF_Flqxa_Sejr0UJTa-L42ttpVWVc9amjDaSpdY1PlxBuHU29dTo62mnD8BX1zSZm8KJ773PUWeaRJcbIyeVWP_7bnnfwi_EErh-aHcL2i722X8i/s320/Medea.jpg" width="243" /></a></div>
<div style="color: #414141; font-family: Georgia, Palatino, Times, 'Times New Roman', serif; font-size: 15px; max-width: 100%;">
<strong style="max-width: 100%;"><br /></strong></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><strong style="max-width: 100%;">Chi è la madre orchessa?</strong> Una donna dalla doppia personalità. Che in moltissimi casi è stata abusata da bambina. E non resiste alla tentazione di violentare minori, nella stragrande maggioranza dei casi familiari. Queste le battute iniziali dell’intervista alla Dott.ssa Barbara Mezzani, specializzata in psichiatria e autrice del blog <a href="http://www.sospsichefemminile.it/" style="color: #416ed2; max-width: 100%; text-decoration: none;" target="_blank">SOS Psiche Femminile</a>.</span></blockquote>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<strong style="max-width: 100%;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></strong></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<strong style="max-width: 100%;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Lei come definirebbe la pedofilia?</span></strong></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">L’esatto opposto di ciò che intendevano i greci con “<em style="max-width: 100%;">paidós</em>” e “-<em style="max-width: 100%;">filia</em>”, ossia amore e affetto verso i bambini. La pedofilia è, invece, un perverso, impellente bisogno di manifestare la propria sessualità nei confronti di chi la può solo subire: i minori.<strong style="max-width: 100%;"></strong></span></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<strong style="max-width: 100%;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></strong></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<strong style="max-width: 100%;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Quali sono le differenze tra un pedofilo e una pedofila?</span></strong></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Tra un pedofilo e una pedofila vi sono quattro sostanziali differenze.</span></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><strong style="max-width: 100%;">La prima</strong>: la pedofilia nelle donne ha una radice più emotiva rispetto a quella maschile. In genere è la manifestazione di una forma di bassissima autostima che le spinge ad autoflagellarsi.</span></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><strong style="max-width: 100%;">La seconda:</strong> a differenza dei maschi, che generalmente usano solo l’organo genitale, le donne abusano della vittima con tutto il corpo.</span></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><strong style="max-width: 100%;">La</strong> <strong style="max-width: 100%;">terza, </strong>e forse la principale, riguarda la scelta del tipo di vittima. Perché le donne tendono ad abusare di minori con i quali hanno un legame di parentela. Cosa che le spinge, nella stragrande maggioranza dei casi, a ricorrere a tecniche di dissimulazione. Come quella di utilizzare i momenti di cura quotidiana dei piccoli (ad esempio il bagnetto) per toccare i loro corpi.</span></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>La </b><strong style="max-width: 100%;">quarta, </strong>ed ultima differenza, è che tra le “orchesse” è molto diffusa la para-pedofilia. Che consiste nel coinvolgere anche maschi in situazioni nelle quali sono principalmente “registe” e testimoni della violenza.</span></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<strong style="max-width: 100%;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></strong></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<strong style="max-width: 100%;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Nel corso della Sua esperienza, quali sono stati i casi più difficili che ha affrontato?</span></strong></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ce ne sono stati tanti. Ricordo bene quello di una madre che abusava ripetutamente di suo figlio perché era l’unico modo in cui riusciva a sentire e stabilire un legame affettivo con lui.</span></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Oppure, quello di una ragazza poco più che ventenne che violentava le sue due cuginette, senza riuscire a fermarsi, pur sentendosi in colpa. Essendo quella l’unica forma di sessualità vissuta.</span></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Forse, però, il caso più eclatante è quello di una madre che faceva prostituire la figlia ancora bambina. Provando estremo piacere nel vedere i diversi uomini avvicendarsi sul suo piccolo corpo. Nonostante la profonda consapevolezza che si trattasse di un’atrocità.</span></div>
<div style="color: #414141; font-size: 15px; max-width: 100%; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="color: #414141; max-width: 100%; text-align: justify;">
<a href="http://www.west-info.eu/it/lidentikit-della-mamma-pedofila/"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">http://www.west-info.eu/it/lidentikit-della-mamma-pedofila/</span></a></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-80379135072121665982015-10-01T17:25:00.000+02:002019-02-11T19:18:30.320+01:00Madri che maltrattano/uccidono i figli durante/dopo una separazione<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Dopo separazione, giudici affidano bimba alla madre: che la uccide</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 gennaio 1992</b></span> - "Carmen era seduta sul letto, con Carole in braccio. Non la voleva lasciare. Ho dovuto prenderle la bimba con la forza, strappargliela. Ho tentato di farle la respirazione bocca a bocca ma non è servito. Abbiamo chiamato subito l' ambulanza. Mi hanno detto che non ce l' ha fatta".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Giancarlo Castellazzi non riesce a darsi pace. Nell'appartamento vicino al suo, all'ottavo piano di una palazzina all'inizio di via Veneziano, ieri sera la piccola Carole, un anno e mezzo tra meno di un mese, è morta. Tutto lascia pensare che a soffocarla sia stata la madre, <b>Carmen Ferigo</b>, una donna di ventinove anni che da mesi soffriva di distrurbi psichici e che, in agosto, aveva rotto col marito, sposato pochi mesi prima. "Al padre, l' avvocato Giampaolo Ferigo - spiega la signora Castellazzi - la ragazza ha ripetuto "l'ho uccisa io, l'ho uccisa io". E a chi è arrivato nell'abitazione all'ultimo piano, alle sei e mezzo di ieri sera, la donna avrebbe detto che la bambina stava male, tossiva, e lei l'aveva aiutata a morire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Poi si è sentita male, l'hanno portata al Policlinico dove la piccola era giunta poco prima senza vita e dove si è precipitato anche il padre. Carmen è stata visitata da un medico della divisioni psichiatrica, è in stato di fermo e il magistrato di turno ha annunciato "provvedimenti imminenti" prima dell'autopsia che accerti definitivamente le cause della morte della bimba, molto probabilmente soffocata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il padre è arrivato subito all'ospedale di via Francesco Sforza, sconvolto, distrutto dal dolore. Ha spiegato che la moglie da tempo si comportava in modo strano e che si erano lasciati in attesa di avviare le pratiche legali per la separazione. "Ci siamo divisi in agosto - fatica a raccontare Raimondo Palermo, 29 anni come la moglie e un lavoro come guardia in un'agenzia di investigazioni - lei non stava molto bene, aveva dei disturbi". Così, il 5 dicembre dell'anno scorso, si è deciso a presentarsi a un giudice del Tribunale dei minorenni per raccontare tutta la storia e confessare le proprie preoccupazioni per la figlia, chiedendo che fosse tolta alla moglie e venisse affidata a lui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nell'appartamento di via Veneziano è rimasto il padre, un legale di 66 anni che si occupa da tempo di problemi e cause di zingari, incapace di spiegarsi la tragedia e cui manca ormai la forza di aggiungere parole che aiutino a capire cosa sia potuto accadere. La figlia si era fatta rivedere a casa, con la nipotina, martedì mattina. Lui e la moglie erano usciti, ieri, dopo pranzo. Quando sono tornati per Carole non c'era più nulla da fare. "Ci hanno chiamato - racconta la vicina del pianerottolo - mio marito ha cercato di fare il possibile per far respirare la bambina ma non c'è riuscito. Io ho chiesto a Carmen "cosa hai fatto. Perchè?" Ma lei aveva lo sguardo fisso, assente. Credo che nemmeno adesso si renda conto di quello che ha combinato". La signora, come molte altre inquiline dello stabile, la ragazza cresciuta al Corvetto con i suoi coetanei la conosce da sempre. "E' laureata in giurisprudenza, come il padre - dice la signora Castellazzi - Si era sposata a marzo, due anni fa, e aspettava già Carole che è nata dopo pochi mesi. Poi ha avuto dei problemi con il marito. E ieri è tornata dai genitori. Per un po' di tempo ha lavorato, credo, però non so cosa facesse adesso".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Di certo non stava bene, era dimagrita. "Trasparente, quasi denutrita, probabilmente mangiava pochissimo o aveva dei problemi di salute", ripetono in via Veneziano. "Sembrava a digiuno da giorni - continua la signora Castellazzi - la crisi più grave è cominciata ad agosto. Carmen è stata ricoverata in ospedale, mi hanno detto. Quando le parlavo sembrava che lei non capisse. Le ho chiesto "da quanti giorni non mangi" e lei ha risposto "non lo so". Lei ha pochi dubbi, pensa a un gesto di follia. Gli altri vicini di casa hanno poco da aggiungere. Una studentessa che abita con delle compagne di corso ha sentito solo le sirene. E si è ricordata che poche ore prima, l'altra mattina, per le scale si erano sentite delle urla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/01/16/madre-uccide-la-figlia-tossiva.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Il marito la lascia, lei uccide i quattro figli</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA575A80gCCBY_pzv7LNrVz223rvYeRHNCXG0MqIzYKa3MO8Wwe5T87454uNvvbhquvUlJDadn2bzZe3ZQEKqk-R2wLWyiDkRExuFyOkKBN0upiPvmmoN1FSnv6INE-NzMmfiLz1sLXBiG/s1600/Susan+Eubanks.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA575A80gCCBY_pzv7LNrVz223rvYeRHNCXG0MqIzYKa3MO8Wwe5T87454uNvvbhquvUlJDadn2bzZe3ZQEKqk-R2wLWyiDkRExuFyOkKBN0upiPvmmoN1FSnv6INE-NzMmfiLz1sLXBiG/s1600/Susan+Eubanks.jpg" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 ottobre 1997</b></span> - <b>Susan Eubanks</b> aveva commesso l'impensabile quando aveva sparato e ucciso i suoi quattro figli, in stile esecuzione, nella sua casa in California.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Brandon, Austin, Brigham, e Matteo avevano, 14, 7, 6, e 4 al momento della loro morte. Poi ella aveva rivolto la pistola su se stessa, sparandosi nello stomaco.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Cinque giorni dopo gli omicidi, Susan era stata accusata di quattro capi di omicidio di primo grado. Nel suo processo c'erano accuse di abusi sui minori e si è parlato di vendetta contro il suo ex-marito.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Essendo stata riconosciuta colpevole per quattro capi di imputazione per omicidio di primo grado, Susan Eubanks era stata condannata alla pena di morte.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un mese dopo la sua condanna, ha dichiarato che amava i suoi figli, ma sentiva che sarebbero stati meglio da morti. Ha detto che ha ucciso i suoi ragazzi come ultimo atto d'amore in un omicidio-suicidio tentato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al momento della condanna, aveva citato i fattori che avevano influenzato le sue azioni, compresi i genitori alcolizzati, la depressione e una cattiva terapia per la sua salute mentale: il giudice , tuttavia, ha deciso che la motivazione di base della Eubanks era il suo profondo odio contro l'ex-marito.</span><br />
<a href="http://murderpedia.org/female.E/e/eubanks-susan.htm"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>Madre lesbica, lasciata, per vendetta uccide il figlio</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 marzo 1998</b></span> - Una tragedia. E' finita cosi' la storia di due lesbiche inglesi che hanno messo al mondo un figlio con gli spermatozoi di un amico e hanno poi cercato di crescerlo nell'inconsueta famiglia. Quando e' stata abbandonata dalla compagna la madre biologica ha perso il controllo: ha preso il piccolo, lo ha annegato nella vasca da bagno e gli ha stretto una corda attorno al collo per essere proprio sicura che fosse morto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Carol Stokes</b> - questo il nome della madre processata per infanticidio - ha 32 anni e si era innamorata di Colleen O'Neil nel 1994, dopo averla conosciuta tramite un annuncio di giornale per "cuori solitari" ("Signora tranquilla vuole incontrare una donna amichevole"). Carol e Colleen hanno messo su casa vicino a Cardiff, la capitale del Galles, e a un certo punto hanno sentito il forte bisogno di un figlio a completamento del loro menage. Si sono rivolte allora a un amico sposato, che ha prestato volentieri il suo sperma per l'inseminazione artificiale di Carol. E' nato un bel maschietto, Lewis, e tutto e' filato liscio fino a quando l'amore tra le due donne non si e' spento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Carol non ha sopportato la rottura, consumata nello scorso ottobre, e una settimana dopo ha preso il figlio di sedici mesi e l'ha soffocato nell'acqua. "Quando mi hanno detto che avrebbero avuto un figlio assieme - ha raccontato in aula Ethel Stokes, madre dell'imputata - rimasi inorridita ma non riuscii a far cambiare idea a mia figlia. Era felice quando trovo' un amico per l'inseminazione, ma capii che non poteva funzionare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando Lewis nacque, Coleen era al settimo cielo e in ospedale si mise a danzare e canto': "sono padre, sono padre". Ethel Stokes si e' detta convinta che "se Carol avesse avuto un rapporto stabile e normale con un uomo la tragedia non sarebbe successa".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per Carol Stokes il tribunale di Cardiff ha ieri ordinato il ricovero a tempo indeterminato in un ospedale psichiatrico. Ha infatti preso atto che dopo il parto la donna aveva perso in parte la capacita' di intendere e volere in seguito a una grave forma di depressione e in un'occasione cerco' di uccidere se stessa e il bambino con le scariche elettriche. L'avvocato difensore ha insistito sul tasto che i servizi di assistenza sociale hanno una certa responsabilita' nel dramma: avevano inserito Lewis in una lista di bambini a rischio, ma non sono poi intervenuti come avrebbero dovuto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/08/madre_lesbica_uccide_proprio_bimbo_co_0_9803089605.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Firenze - <b>"Piuttosto che l'abbia lui, preferisco ucciderla a bastonate"</b></span><br />
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">23 aprile 2000</span></b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqmWogjQkwSdY0iOiOtQInSsxsjRvtle1htDsR1PEvMTxpUIKZRpK3NcdVrdUJ_TSjbaEJ6ymZ7ZAfvw7PbCzRQS8PLa-LZz_L2ghDHoqA143l_ILhziYIyISpslBki2MQbuy4ruD9zRw/s1600/2000-04-23++Firenze.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqmWogjQkwSdY0iOiOtQInSsxsjRvtle1htDsR1PEvMTxpUIKZRpK3NcdVrdUJ_TSjbaEJ6ymZ7ZAfvw7PbCzRQS8PLa-LZz_L2ghDHoqA143l_ILhziYIyISpslBki2MQbuy4ruD9zRw/s400/2000-04-23++Firenze.JPG" width="368" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"><span style="font-size: large;">Corsico (MI) - <b>Picchia la figlia che vuol andare a vivere col padre</b></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 maggio 2001</b></span> - Picchiata e minacciata continuamente dalla madre perché lei, a 16 anni, voleva andare a vivere con il padre che si stava separando dalla mamma. Teatro delle percosse un alloggio popolare di Corsico, in corso Garibaldi. Come tutte le altre volte, anche sabato scorso sono stati i vicini di casa che, sentendo le grida della ragazzina, hanno chiesto l' intervento dei carabinieri. Quando i militari hanno bussato alla sua porta, la donna ha cercato di impedire loro di entrare in casa minacciandoli con un coltello da cucina. Per questo sabato la madre, L. P., casalinga di 45 anni, è stata arrestata per resistenza e minacce a pubblico ufficiale e maltrattamenti. Non era la prima volta che i militari si presentavano nella casa di corso Garibaldi per le segnalazioni di maltrattamenti, ma dopo l' ultimo episodio il Tribunale dei Minori è intervenuto per mettere fine a quella situazione: la sedicenne ora è stata affidata al padre.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small; font-weight: normal;"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/05/03/picchia-la-figlia-che-vuole-lasciare-casa.html" target="_blank">fonte</a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Turbigo (MI) - <b>Madre si uccide con il figlio di 2 anni perché il padre ne chiedeva l'affidamento</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 dicembre 2003</b></span> - Una donna si è tolta la vita assieme al figlio di due anni e mezzo gettandosi nelle acque del canale artificiale che alimenta la centrale idroelettrica Enel di Turbigo, in provincia di Milano. I due sono morti annegati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'allarme è scattato stamattina alle 9,30, quando un operatore della centrale ha notato i corpi incagliati nelle griglie che fungono da filtro per l'alimentazione idrica del sito industriale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i vigili urbani di Turbigo e i Carabinieri della stazione di Castano Primo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I vigili del fuoco hanno ripescato nelle acque del canale anche uno zainetto del bambino, con oggetti didattici utilizzati negli asili nido, mentre nelle vicinanze del corso d'acqua è stata ritrovata l'auto della donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini successive al ritrovamento dei due corpi hanno confermato quello che in un primo momento era sembrato un sospetto, il suicidio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna da qualche tempo non viveva piu' con il marito e proprio nei giorni scorsi erano state avviate le pratiche per la separazione. Pare che soffrisse di disturbi nervosi per i quali era da tempo in cura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I carabinieri hanno anche accertato che il marito della donna aveva presentato, proprio ieri sera, una denuncia di scomparsa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo era andato a vivere a pochi chilometri di distanza dalla famiglia: in casa con la donna in questo periodo si erano trasferiti i suoi parenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri pomeriggio l'uomo e' andato a trovare il figlio, come faceva regolarmente. La moglie non c'era e neppure il bimbo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo aver atteso per qualche tempo ha tentato di contattare la moglie sul telefono cellulare, senza risposta. Ha telefonato ad alcune amiche per sapere se l'avessero vista. Anche i familiari della donna, non hanno saputo fornirgli spiegazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alle 21 ha deciso di recarsi dai carabinieri per segnalare la scomparsa della moglie e del figlio, fornendo alcune indicazioni come il tipo di auto con la qualche la donna si era allontanata da casa, una Panda di colore blu. La stessa che stamattina i carabinieri hanno ritrovato vicino le sponde del corso d'acqua.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>20 dicembre 2003</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - «Il giudice si riserva la decisione». Martedì scorso, in una stanza al sesto piano del tribunale di Milano, si svolge una scena come tante: davanti al giudice Serena Baccolini ci sono un uomo e una donna, due coniugi protagonisti di un matrimonio ormai finito.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due hanno un bambino di due anni e mezzo. La madre vuole continuare a tenerlo con sé. Il padre chiede che sia assegnato a lui. La decisione del giudice si sarebbe dovuta conoscere lunedì prossimo, ma è una decisione che ormai non serve più a nulla.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quelle parole, «il giudice si riserva», devono essere girate a lungo, come un incubo, nella testa della madre: l'incubo di perdere il bambino, di vederlo affidato all'ex marito.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il giorno dopo l'udienza, la madre ha preso con sé il bambino, l'ha fatto salire sulla sua Panda. E insieme a lui si è andata a buttare in un canale artificiale che alimenta la grande centrale elettrica di Turbigo, a venti chilometri da Milano. I corpi di madre e figlio sono stati ripescati ieri mattina dagli operai della centrale, dopo che il padre aveva denunciato ai carabinieri la loro scomparsa. Lei si chiamava Laura, il bambino Leonardo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Chi la conosceva racconta un' esistenza sempre sul filo dell'esaurimento nervoso e dell' anoressia, una vulnerabilità di fondo che aveva portato a crisi anche profonde, a ricoveri, a terapie. Mai un lavoro stabile, mai un progetto duraturo. Neanche il matrimonio con Bruno, quattro anni fa, né la nascita di Leonardo erano riusciti a sollevare Laura dal vortice delle sue debolezze. Il matrimonio si era sfilacciato, qualche mese fa era arrivata la separazione di fatto. Leonardo era rimasto a vivere con la madre e i nonni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma nell'istanza di separazione depositata poco dopo in tribunale, il padre chiedeva che fosse affidato in via esclusiva a lui, proprio sulla base della instabilità nervosa della moglie: è così che si arriva all'udienza decisiva, quella di martedì scorso.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Un clima sereno - giura Laura Viviani, l' avvocato della donna - in cause di separazione siamo abituati a vedere ben di peggio. La signora era tranquilla, padrona di sé. D' altronde in quell' udienza non si è mai parlato di toglierle l'affidamento del bambino, ma solo della frequenza con cui il padre avrebbe potuto vederlo. Nulla che potesse scatenare una tragedia».</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Se solo avessi immaginato una cosa del genere - dice l'avvocato del marito, Enrico Candiani - sarei andato personalmente a portare via il bambino alla signora, infischiandomi delle conseguenze». Invece nulla fa presagire nulla.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In aula viene sentito uno psicologo che dice che la signora sta facendo dei progressi. Il giudice chiude l'udienza. Bruno saluta Laura: «ci vediamo domani alle quattro, passo a salutare Leonardo».</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma l' indomani, quando l'uomo bussa alla casa della moglie, in casa ci sono solo i nonni. Laura è uscita con il bambino, dopo avere messo i giochi preferiti di Leonardo in uno zainetto e dicendo ai genitori che andava a trovare un' amica. Bruno chiama la moglie, il cellulare squilla a vuoto. Alle nove, l'uomo si rivolge ai carabinieri.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Una cosa è certa - dice con voce rotta dall'emozione l'avvocato Viviani - ed è che mai nessuno aveva nemmeno ipotizzato che la signora potesse fare del male a suo figlio».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2003/12/18/5031414-MILANO.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte:</span></a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/12/19/madre-si-uccide-con-il-figlio-di.html">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sumirago (VA) - <b>"Il figlio non te lo lascio" e tenta d'impiccarlo</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 gennaio 2005</b></span> - <span style="text-align: start;">Due corde legate a una trave. Due cappi. A uno era appesa una donna di 36 anni. Una madre. L' altro era vuoto. Questo si sono trovati davanti mercoledì mattina i carabinieri di Gallarate entrando in una casa, una costruzione semplice, bassa, a Sumirago, vicino all'aeroporto della Malpensa. Era la casa di una giovane che dopo la separazione viveva sola con il figlio.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Una ragazza triste, spesso depressa. Non riusciva a sopportare la solitudine», dicono a bassa voce in paese. Due corde, niente di più. Da questo elemento gli investigatori dovranno capire il mistero della fine di una vita: perché la donna si è ammazzata? E soprattutto, la giovane ha cercato di uccidere anche il figlio oppure dopo aver legato la seconda corda al soffitto ha rinunciato e si è impiccata? Il segreto della notte di mercoledì lo conosce solo Arturo (lo chiameremo così, 8 anni), perché lui era in casa quando la madre ha deciso di uccidersi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'idea forse nasce martedì sera. A cena sono in tre: la madre, Arturo, e il padre. è un incontro importante: dopo aver chiesto la separazione un anno e mezzo fa, la giovane si è pentita. A ottobre aveva mandato all' ex marito un sms che, letto adesso, sembra una richiesta disperata di aiuto e un avvertimento: «Preferisco morire che vivere così. Il figlio no, non te lo lascio». Martedì sera marito e moglie forse parlano di rimettersi insieme. Tentano un accordo non facile. Ma proprio la paura e la speranza spezzano l'equilibrio fragile della donna. Alle otto del mattino dopo, Arturo telefona al padre: «Papà, corri, la mamma si è fatta male. Si è impiccata».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo, però, vive lontano, non può fare altro che telefonare ai propri genitori. Passano pochi minuti e il nonno di Arturo, suocero della vittima, arriva di corsa: è vero, tutto vero, la nuora si è uccisa. Il corpo ormai è freddo. Ma l'uomo nota la seconda corda, accanto a quella usata dalla donna. Facile immaginare che fosse destinata ad Arturo. Anche perché sul collo del bambino ci sono lividi e graffi evidenti. Ed ecco la prima ricostruzione: la madre decide di morire, ma con il figlio. Prepara le due corde. E poi? Forse Arturo è riuscito a liberarsi e ha chiamato aiuto. Forse è stata la stessa madre a salvarlo, a capire all'ultimo momento quello che stava facendo, e a liberarlo dal cappio che lo stava strozzando.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Arturo racconta la sua verità: «I lividi? Mi sono fatto male due giorni fa, facendo ginnastica con gli amici». Un tentativo di proteggere la madre? Possibile, il padre assicura di non aver visto quei graffi sul collo la sera prima. Adesso i carabinieri e il pm Sabrina Ditaranto stanno indagando.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/01/07/impicca-il-figlio-poi-si-uccide.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pieve a Nievole (PT) - <b>Il padre chiede l'affido della figlia: la madre uccide lei e se stessa</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcNrvOK5EnEUzYxzYEKMSWSx4uh4hhTZSccn-N4bujBoVgxLuxUCsK_OSGHAu-Gb-h258LnfVptcgv1EfVCx919MCs2TiqcelinzOFo6S-_5wSKuylfPXo1BNfT38Emog4enb5I-Exoek/s1600/Cecilia+Chilleri.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcNrvOK5EnEUzYxzYEKMSWSx4uh4hhTZSccn-N4bujBoVgxLuxUCsK_OSGHAu-Gb-h258LnfVptcgv1EfVCx919MCs2TiqcelinzOFo6S-_5wSKuylfPXo1BNfT38Emog4enb5I-Exoek/s320/Cecilia+Chilleri.jpg" width="244" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 febbraio 2008</b></span> - Ha portato sua figlia di nove anni in macchina, da Firenze a Pieve a Nievole, vicino a Montecatini, lunedì notte. Probabilmente ha aspettato che la piccola dormisse, le ha abbassato il sedile, le ha coperto il capo con un giubbotto e le ha sparato con la pistola d'ordinanza. Un colpo solo, alla testa. Poi si è puntata la Beretta in bocca e ha fatto ancora fuoco.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Così un' ispettrice di polizia di Firenze, Cecilia Chilleri, 49 anni, e sua figlia Chiara sono state trovate morte ieri mattina nel piazzale tra l'ufficio postale e una chiesa, in questo paesino del pistoiese fra l'autostrada e la ferrovia. Nella borsa della donna è stato trovato un biglietto per il parroco di Pieve che era il suo amico, il suo confessore: «Caro don Enrico, andremo nella casa del Signore» ha scritto a mano, con una calligrafia minuta e scomposta. Dietro questo omicidio-suicidio c'è la paura di perdere la bambina; ci sono liti, ansie, discussioni che un amore finito si trascina spesso dietro, ci sono avvocati, accuse reciproche, la richiesta dell'ex marito di avere in affidamento la piccola.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' stato un impiegato, ieri mattina alle 9,30 a dare l'allarme: era andato a prendere la sua auto al parcheggio ed ha visto accanto quella Punto bianca, con il lunotto posteriore sfondato, il vetro in frantumi e dentro il sangue e due persone.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Cecilia Chilleri aveva lavorato alla Digos, poi era passata all'Interregionale. Chiara faceva la terza elementare, a scuola andava bene, il pomeriggio di lunedì era rimasta con le maestre per una lezione di musica, poi era andata a casa con la madre. «Cecilia era una collega seria, un po' introversa, ma precisa, affidabile. Nessuno di noi poteva immaginare...» dice in lacrime un altro poliziotto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In seguito alla separazione dal marito (anche lui poliziotto, in servizio a Prato) era tornata a vivere nel quartiere in cui era cresciuta, in una zona alla periferia di Firenze, vicino ad una sorella ed al padre (che prima di andare in pensione faceva l'orafo a Ponte Vecchio).</span><br />
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/02/27/pistoia-poliziotta-uccide-la-figlia-poi-si.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>Uccide le due figlie per far dispetto all'ex marito</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9OVEOQgDWLrvjKnLNeAadG2Q4B2JtQFGDUx7AicdsfIX_x8KuZFtbj4m_EI5RaSKGRgYIzfWjuid2I7cPk21rHbnm-OQmWddI6XS4pUWwVcBe8g3qCgMT23px0LWOcWkHYVJAhMw9oeM/s1600/00037572.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9OVEOQgDWLrvjKnLNeAadG2Q4B2JtQFGDUx7AicdsfIX_x8KuZFtbj4m_EI5RaSKGRgYIzfWjuid2I7cPk21rHbnm-OQmWddI6XS4pUWwVcBe8g3qCgMT23px0LWOcWkHYVJAhMw9oeM/s1600/00037572.jpg" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>22 settembre 2009</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - E’ iniziato in queste ore a Cambridge il processo che vede imputata Rekha Kumari-Baker, 41 anni, per l’omicidio delle sue due figlie, Davina e Jasmine, rispettivamente di 16 e 13 anni.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, impiegata in un hotel, ha accoltellato a morte Davina mentre dormiva: in preda ad un raptus l’ha uccisa con 39 coltellate, poi ha riservato lo stesso trattamento a Jasmine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo averle uccise si è vestita ed ha fatto un giro in macchina, poi ha chiamato un suo amico ed ha confessato di aver “fatto qualcosa di terribile“.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A quanto pare il movente del duplice omicidio è stata la vendetta: la Kumari-Baker voleva vendicarsi dell’ex marito, David Baker, che non si era comportato bene con lei.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lei continua a negare l’omicidio, nonostante le prove schiaccianti e la confessione resa alle autorità al momento dell’arresto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.crimeblog.it/post/3411/uk-uccide-le-due-figlie-adolescenti-e-attesa-per-oggi-la-sentenza-per-rekha-kumari-baker" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Quassolo (TO) - <b>L'amante la lascia e lei si uccide col figlioletto di 8 anni</b></span></span><br />
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 aprile 2010</b></span> - Nessun segno di violenza sui cadaveri di Federica Forcella, 36 anni, e del figlio di 8 anni, Mattia, ritrovati ieri nel piazzale della centrale idroelettrica. I loro corpi sono stati trasportati lì dalle acque della Dora Baltea. Secondo i carabinieri si tratta di omicidio-suicidio. Lasciata dall’amante, la donna la sera prima ha cenato con l’ex marito e poi intorno alle 4 di notte è uscita in pigiama con il figlio. Lo ha raccontato una vicina che ha sentito abbaiare il cane di famiglia. Nessuno tra amici e parenti immaginava però che potesse arrivare a tanto.</span></div>
<div align="justify">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.zipnews.it/2010/04/torino-si-uccide-con-il-figlio-di-otto-anni/" target="_blank">fonte</a></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Edimburgo - <b>Prima di accoltellare i 3 figli telefona al marito: "Dì loro addio"</b></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmCp0rkqnO3_AuyJO2RhT2HakSQyDZ3pvThmqerfwnXWBbLQWKUq6ENKWzkakuhBxeFgg-DregC7hBBEcnf24sQBvjkJZ0r0Kv7pj0zhIpdOwY2HypZuFpZWiZIrs3B-FhXu__6g-NkB4/s1600/theresa_riggi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="clear: left; float: left; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" i8="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmCp0rkqnO3_AuyJO2RhT2HakSQyDZ3pvThmqerfwnXWBbLQWKUq6ENKWzkakuhBxeFgg-DregC7hBBEcnf24sQBvjkJZ0r0Kv7pj0zhIpdOwY2HypZuFpZWiZIrs3B-FhXu__6g-NkB4/s1600/theresa_riggi.jpg" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 agosto 2010</b></span> - Sono morti tutti e tre, uccisi probabilmente dalla madre, buttatasi poi dal terzo piano ma sopravvissuta: è stata questa la tragica fine di tre bambini italoamericani, i gemelli Gianluca e Augustino Riggi di otto anni e la loro sorellina Cecilia di cinque, trovati senza vita in una casa di Edimburgo dove c'era stata un'esplosione, probabilmente dovuta al gas. Impegnata in un difficile divorzio dal marito Pasquale, un dipendente della Shell trasferito dagli Usa in Scozia, un mese fa la madre Theresa li aveva portati via dalla loro casa di Skene, vicino ad Aberdeen. L'11 di luglio il padre li aveva denunciati come dispersi e due giorni dopo un tribunale aveva emesso un ordine contro l'espatrio dei bambini. Il 21 luglio madre e figli erano stati finalmente localizzati ad Edimburgo. Ma poi, un'altra "sparizione".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Questo martedì la Riggi avrebbe dovuto essere in tribunale per la causa di divorzio, ma dopo che non si era presentata l'avvocato del marito aveva chiesto al giudice di emettere un ordine per la ricerca della donna e dei bambini. Il giudice aveva acconsentito indicando anche che una volta ritrovati i bambini venissero dati in cura agli assistenti sociali. A 24 ore dall'ordine del giudice, la tragedia. Alcuni vicini di casa hanno raccontato alla stampa di aver visto la donna piangere e urlare prima di buttarsi dal terzo piano dell'abitazione. Poco dopo si è verificata una forte esplosione. Secondo la polizia a causare la detonazione non sarebbe però stato il gas come dapprima si era pensato, ma un'altra fonte. Dalle autopsie sui tre bambini sarà dunque possibile apprendere con certezza se si è trattato di omicidio. Gli agenti non sono ancora riusciti a parlare con la madre, che resta ricoverata in ospedale. Allan Jones, il sovrintendente responsabile delle indagini ha affermato: «La famiglia si trovava nella città (a Edimburgo, ndr) da qualche settimana e siamo interessati a parlare con chiunque li abbia conosciuti in questo periodo. Non siamo ancora in grado di parlare con la donna e seguiremo le indicazioni dei suoi medici a questo proposito». Jones ha inoltre aggiunto che il padre dei bambini è stato interrogato dalla polizia ad Aberdeen ma che su di lui non vi è alcun sospetto. «È distrutto ma mantiene il controllo. capisce di essere in possesso di molte delle informazioni di cui abbiamo bisogno. Siamo consci del trauma che sta affrontando», ha detto il sovrintendente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un’altra vicenda legata a motivi di separazione. Una donna nata in California Theresa Riggi, 47 anni, ha ucciso i suoi tre figli, due gemellini di otto anni e la sorellina più piccola di cinque. E’ successo ad Edimburgo. Dopo un’esplosione di gas in un appartamento ha trovare i corpi dei bambini con diverse coltellate in vari punti del corpo. Quella che sembrava un incidente causato per fuga di gas, si è rivelato invece un macabro omicidio. All’origine dell’accaduto c’è la storia di separazione dei coniugi. La donna era terrorizzata dal fatto che gli venissero tolti i bambini, infatti in una ultima telefonata col marito, che gli aveva rivelato l’intenzione di portare via i bambini, la risposta della donna è stata fredda e decisa: “Di loro addio”. Un avvertimento, che la donna poi ha messo in atto con la morte dei tre bambini. La donna sarà processata nel prossimo 26 aprile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.corriere.it/cronache/10_agosto_05/edimburgo-bambini-donna_349d2166-a0a7-11df-bc17-00144f02aabe.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span><a href="http://www.quotidianoitalia.it/index.php/component/content/article/1-prima-pagina/14041-donna-uccide-i-suoi-tre-figli-a-coltellate"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tufo (AV) - <b>Dopo la separazione maltratta la figlia: che si rifugia dal padre</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">19 novembre 2010</span> - Maltrattata, trascurata e con una storia familiare alle spalle davvero difficile. Case popolari di Tufo, comune dell’Irpinia, quell’appartamento al piano rialzato è sempre stato la casa degli orrori. Perché quella ventenne di B.D. ogni volta doveva subire percosse e violenze da una mamma che non riusciva più a riconoscerla come figlia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Probabilmente, da una prima ricostruzione, la separazione definitiva dal marito, che si è rifatto una vita nuova a Salerno, ha fatto traboccare il vaso. Da quel momento la donna ha sprigionato tutta la sua rabbia sulla giovanissima che già da tempo ha dovuto subire simili umiliazioni e violenze. Non fosse altro che le turbe mentali della donna L.M. negli ultimi periodi si fossero quintuplicate, tanto da spingere anche a vari ricoveri presso gli ospedali di igiene mentale, ma le cure non sono riuscite a frenare quell’istinto non materno… puntualmente feroce.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Violenze, continue violenze, di una quotidiana disumanità. Le ventenne veniva reclusa, non poteva uscire se non quando decideva lei e solo in sua compagnia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un evidente caso di perversione patologica con effetti devastanti sulla povera vittima che l’ha portata finalmente allo scoperto dalla coraggiosa denuncia della ventenne. Dopo l'ultimo pestaggio, stanca dei maltrattamenti e della schiavitù in cui era stata ridotta, ma, probabilmente anche preoccupata che le violenze potessero essere sempre maggiori ha portato quest'ultima a rivolgersi allo Studio Legale Avv. Fabiola De Stefano Avv. Danilo Iacobacci di Altavilla Irpina, che hanno provveduto a redigere delle querele per gli ultimi episodi, configurando reati di stalking e lesioni; rimettendo gli esposti al sindaco di Tufo ed al Piano di Zona Sociale, oltre che interessando il Nosocomio di Solofra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ebbene, le forze dell'ordine locali, unitamente a dei medici recatisi a visitare la L.M. per un eventuale Trattamento Sanitario Obbligatorio, si sono presentate presso l'abitazione dove vive la donna scoprendo che la stessa si era dileguata e risulta allo stato irreperibile. Notiziata la figlia, ha prodotto denuncia di scomparsa ai Carabinieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Allo stato dopo oltre 24 ore della L.M., persona disturbata mentalmente e pericolosa per sé e per gli altri, ancora non v'è traccia; risultando quindi al momento scomparsa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.irpinianews.it/Cronaca/news/?news=78785"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 novembre 2010</b></span> - Ancora nessuna notizia della madre violenta accusata dalla propria figlia. Proseguono le ricerche da parte delle forze dell'ordine e dei compaesani. Prende corpo la pista di un allontanamento volontario, anche perché la donna si sarebbe fatta sentire per telefono la mattina di sabato per dire che prima o poi forse sarebbe tornata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Intanto, la vicenda ha commosso le istituzioni locali: il comune di Tufo unitamente ai servizi sociali del Piano di Zona si stanno curando di procurare una degna sopravvivenza alla giovane ventenne che ha denunciato la madre di violenze e maltrattamenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Unica nota positiva della vicenda è che i tristi fatti hanno riavvicinato il padre alla giovane figlia, l'uomo aveva infatti da anni abbandonato la famiglia proprio a causa della violenza e dei problemi psichici della moglie. Ora l'uomo, ritornato sui suoi passi, e preso atto della situazione di emergenza vissuta dalla figlia, si è trasferito in provincia di Avellino ed ha preso presso di sé la ragazza, che ha finalmente ritrovato un familiare con cui vivere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad interessarsi della vicenda i due avvocati Fabiola De Stefano e Danilo Iacobacci a cui la giovane di Tufo è stata costretta a rivolgersi a seguito delle violenze a cui era costretta a subire.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ottopagine.net/common/interna.aspx?id=12174" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">USA - <b>Madre lancia auto nel fiume e si uccide con 3 figlioletti</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL4yvS4SRhjhRvOnrGP-arDc3cNFRP-MCavH9w-dRgpL8WmtmkB5eTf0X0ITD05kFvBxTAvxSkinFOXp-k4EYO0TTbtZ-TV9qYfOnTUUwjgF6MBG1bZHSorzPYov4nBjalAv2vbLFFvFs/s1600/lashandra-armstrong.jpg"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL4yvS4SRhjhRvOnrGP-arDc3cNFRP-MCavH9w-dRgpL8WmtmkB5eTf0X0ITD05kFvBxTAvxSkinFOXp-k4EYO0TTbtZ-TV9qYfOnTUUwjgF6MBG1bZHSorzPYov4nBjalAv2vbLFFvFs/s320/lashandra-armstrong.jpg" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIrnHMOrVerOJu09P3doTGkkw9TQf_mTuqPPASKHWsWFNoA238V7H316URB4KCx1rqAj17xlUXGyj-xDk6lIOKd02E-Ay2Kk0xvE1efB0uS8QSLQ21STLqsGbYG-e9dYG4b1pLHLDDl70/s1600/untitled.bmp.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="237" i8="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIrnHMOrVerOJu09P3doTGkkw9TQf_mTuqPPASKHWsWFNoA238V7H316URB4KCx1rqAj17xlUXGyj-xDk6lIOKd02E-Ay2Kk0xvE1efB0uS8QSLQ21STLqsGbYG-e9dYG4b1pLHLDDl70/s320/untitled.bmp.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 aprile 2011</b></span> - Tragedia familiare a Newburgh, 100 chilometri a nord di Manhattan. Martedì notte una donna di 25 anni ha diretto la propria auto, su cui viaggiavano anche i quattro figli, nel fiume Hudson. Solo il figlio più grande, dell'età di 10 anni, è sopravvissuto, essendo riuscito ad abbassare il finestrino sottacqua e a nuotare fino a raggiungere la terraferma. Lashaun Armstrong è stato soccorso da un passante, che lo ha subito accompagnato alla locale stazione dei vigili del fuoco, dove è arrivato presentando un lieve stato di ipotermia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo aver ascoltato il racconto del bambino, i vigili del fuoco hanno immediatamente allertato le forze dell'ordine, dando modo ai sommozzatori di fare la macabra scoperta: i corpi di Lashandra Armstrong, di 25 anni, della sua unica figlia femmina di 11 mesi, e degli altri due bimbi di 2 e 5 anni, giacevano senza vita sottacqua, all'interno della vettura, a circa 20 metri dalla riva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le ricerche, condotte dalle squadre speciali nell'acqua torbida, alta due metri e mezzo, sono state coordinate da un elicottero e sono durate per quasi due ore. Le prime indagini della polizia confermerebbero che si tratta di un caso di suicidio-omicidio, con la donna che avrebbe lanciato intenzionalmente la propria auto nel fiume.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Poco prima della tragedia un parente aveva chiamato le forze dell'ordine segnalando un "problema domestico". Secondo la polizia l'episodio potrebbe chiamare in causa il marito della donna, Jean Pierre. Alcuni testimoni hanno riferito che <b>c'erano forti tensioni all'interno della coppia</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20110414_00243.shtml">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Capannoli (PI) - <b>Madre si uccide con i due figli: si stava separando dal marito </b></span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 luglio 2011</b></span> - I cadaveri carbonizzati di una donna di 40 anni e dei suoi due figli di 11 e 3 anni sono stati trovati in una Bmw andata a fuoco intorno alle 16 a San Pietro Belvedere, nel comune di Capannoli, in provincia di Pisa. L'ipotesi privilegiata dagli inquirenti è l'omicidio-suicidio. «Quasi sicuramente è questa l'ipotesi, anche se non trascuriamo nessun'altra pista», dichiarano fonti dei carabinieri, ma sembra più uno scrupolo che altro. La tragedia è probabilmente legata alla separazione in corso tra la donna e il padre dei due bambini.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il pm conferma che l'ipotesi più probabile è l'omicidio-suicidio. La donna, Simona Alessandroni, 40 anni, fiorentina ma residente da tempo a Lari (Pisa), e i due figli Letizia di 11 anni e Lapo di 3, erano sul sedile posteriore della Bmw, abbracciati. Il padre dei due bambini è stato rintracciato a San Casciano Val di Pesa e ascoltato dal pm. L'uomo ha saputo dai carabinieri quando accaduto. <b>L'uomo e la donna si stavano separando</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Simona Alessandroni viveva a Lari con i due figli, insieme al padre dei due bambini e a un altro figlio, Leonardo, 12 anni, avuto dall'uomo in un precedente matrimonio. «Una famiglia normale» dicono alcuni vicini. Lapo frequentava la scuola materna mentre Letizia aveva finito da poco le elementari e ed era già stata iscritta alle scuole medie che avrebbe iniziato a settembre. La coppia era in fase di separazione, anche se confermano i vicini, «dieci giorni fa avevano fatto una festa di compleanno». Leonardo da qualche giorno aveva lasciato la casa di Lari e si era trasferito col padre nella zona di San Casciano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«In questo momento sono indispensabili le analisi tecniche e i rilievi sul luogo del fatto - ha spiegato il pm Antonio Giaconi - e sarà importante anche l'autopsia». A chi gli faceva notare che alcuni testimoni avrebbero sentito uno scoppio nella zona dove è stata trovata l'auto il magistrato ha rilevato che la macchina è completamente fusa e che anche il serbatoio sembra esploso. Forse all'origine del gesto una crisi depressiva o un momento di disperazione della donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'auto era parcheggiata in una strada secondaria<b> </b>appena fuori dal centro abitato. Alcuni testimoni avrebbero visto del fumo e poi sentito un forte scoppio. Quando i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere le fiamme hanno scoperto i tre cadaveri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=155601" target="_blank">fonte</a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Oderzo (TV) - <b>La bimba affidata al padre annegò mentre era con la madre: per giudici è solo "abbandono di minore"</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRzt5RFLykTNC1ZmGO7IG5nK6LXhYl-AMWOXNQGiDt8nXVtjRHoWQELOYE4Tivw9jNnrKZj-hGNyLf9trJ1vDzJ7_2VN0oeTNk8zW7PQzSlm63pfYnvzhZnf8Dt2ewhmuW2iADz4PuVsU/s1600/Simone+Moreira.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" r6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRzt5RFLykTNC1ZmGO7IG5nK6LXhYl-AMWOXNQGiDt8nXVtjRHoWQELOYE4Tivw9jNnrKZj-hGNyLf9trJ1vDzJ7_2VN0oeTNk8zW7PQzSlm63pfYnvzhZnf8Dt2ewhmuW2iADz4PuVsU/s320/Simone+Moreira.jpg" width="320" /></a></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 settembre 2009</b></span> - Bimba annegata, arrestata la madre, Oderzo (Treviso)- Era figlia di separati,la bambina era affidata al padre.</span><br />
<em><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: 130%;">Per la procura si tratta di omicidio - Svolta nel dramma di Oderzo: Simone Moreira, mamma della piccola Giuliana Favaro, accusata di aver ucciso - La ricostruzione dei fatti non ha convinto il pm Miggiani</span></em><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Simone Moreira</b>, la madre della piccola Giuliana Favaro, la bambina di due anni e mezzo annegata mercoledì notte nel Monticano (Oderzo), è stata arrestata su mandato del pubblico ministero di Treviso Antonio Miggiani. L'accusa, per la donna d'origini brasiliane, è omicidio aggravato dalla relazione di parentela con la vittima. La svolta dopo l'interrogatorio di venerdì. La donna era stata sentita, inizialmente come persona informata sui fatti contenuti nel fascicolo della procura. In corso d'opera la svolta: Moreira indagata per omicidio colposo e omissione di controllo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Giunta a palazzo di giustizia con l’avvocato Alvise Tommaseo Ponzetta, che già l'aveva assistita nella causa per l’affidamento della bambina, di fronte al pm la donna aveva ripercorso fra le lacrime i fatali momenti di mercoledì sera, quando una tranquilla passeggiata per un gelato era precipitata nel più cupo dei drammi umani. La giovane brasiliana aveva ripetuto il racconto raccolto dai carabinieri a ridosso della scomparsa e prima che fosse comunicato a Moreira stessa della morte in ospedale della piccola. «Non ha parlato molto, perché stava malissimo - le parole dell'avvocato Ponzetta -. In questi giorni non ha praticamente parlato neanche con me, non ne ha la forza, è completamente distrutta dal dolore». Tutto sarebbe nato da una breve distrazione, secondo la madre ora accusata di omicidio. «È stata una questione di pochi secondi - le parole al pm - il tempo di girarmi verso l'auto, prendere la borsa e controllare le chiamate sul cellulare. Subito mi sono girata e Giuliana non c’era già più. Intorno era buoi, non ho visto più nulla».</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ricostruzione non aveva convinto. In piazza Rizzo, per l'Enel, di luce ce n'era eccome, salvo verifiche che dimostrassero il contrario. E in serata, venerdì, il procuratore capo di Treviso, Antonio Fojadelli, aveva detto: «Stiamo facendo tutte le verifiche necessarie, per togliere tutte le riserve. Ci sono perplessità sulla dinamica e sulla personalità della mamma. Non si esclude alcuna ipotesi». Neppure la peggiore, appunto questa.</span><br />
<a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2009/5-settembre-2009/bimba-annegata-arresta-madre-la-procura-si-tratta-omicidio-1601737355338.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; text-align: justify;"><b>21 dicembre 2011</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"> - Simone Moreira condannata a 10 anni di reclusione per abbandono di minore aggravato dalla conseguenza della morte della piccola Giuliana Favaro. Non accolta la richiesta dell’accusa che aveva chiesto per la 24enne brasiliana la condanna all’ergastolo per omicidio volontario aggravato. Respinta anche la richiesta degli avvocati della difesa che, in subordine all’assoluzione, avevano chiesto una condanna a 2 anni per omicidio colposo.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Mi aspettavo una pena più pesante – ha commentato Michele Favaro, il papà di Giuliana -. Questa sentenza non rende giustizia a mia figlia”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo tre ore di camera di consiglio, alle 23.22 di ieri sera, i giurati togati e popolari della Corte d’Assise di Treviso hanno formulato la sentenza di condanna nei confronti di Simone Moreira, <b>la 24enne brasiliana accusata di aver ucciso la figlia gettandola nelle acque del Monticano</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La corte non ha accolto le richieste di accusa e difesa ed ha scelto di derubricare il reato di omicidio volontario aggravato del quale era imputata la 24enne, in quello di abbandono di minore sancito dall’articolo 521 del codice penale. La pena prevista in questi casi è di 5 anni, aggravata fino ad 8 anni se l’abbandono provoca la morte del minore e ulteriormente aumentata nel caso in cui sia operato dal genitore. I giudici hanno inflitto a Simone la pena massima prevista di 10 anni, condannandola anche al risarcimento danni nei confronti del padre della piccola 75 mila euro e della nonna, 25 mila euro, oltre al pagamento delle spese processuali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Giustizia per mia figlia? E’ difficile dire ora se sia stata fatta, ma credo di no – ha commentato a caldo e con la voce rotta dal pianto Michele Favaro -. Credo che dieci anni siano troppo pochi. Mi spiace molto, ero convinto che ci sarebbe stata una pena molto più pesante”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una condanna che non soddisfa neppure gli avvocati di parte civile Luigi Fadalti e Antonia Boccato: “Siamo solo parzialmente soddisfatti, perché <b>continuiamo ad essere convinti che la signora Moreira sia un'assassina</b>”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.oggitreviso.it/moreira-condannata-10-anni-abbandono-di-minore-non-omicidio-43148"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Porto Viro (RO) - <b>Dopo la separazione, figlia affidata alla madre: che la picchia</b></span><br /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 dicembre 2011</b></span> - Maltrattava la figlia minorenne dopo la separazione dal marito, e per questo una donna di 45 anni, casalinga residente a Porto Viro (Rovigo), è stata denunciata dai carabinieri.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma, proprio a seguito dei propri problemi coniugali avrebbe iniziato ad assumere un atteggiamento violento con la figlia minorenne, fino alle percosse per questioni futili.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Almeno un episodio violento - secondo i carabinieri - si sarebbe verificato nella casa dei nonni paterni, tanto che, oltre alla violenza su minore, si sarebbe configurata l'ipotesi di violazione di domicilio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La posizione della donna è ora al vaglio della magistratura mentre a titolo cautelativo è stato informato anche il Tribunale per i Minorenni di Venezia. (Ansa)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/22-dicembre-2011/picchia-figlia-separazione-denunciata-casalinga-polesana--1902623983347.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cesena (RN) - <b>Dopo la separazione, figli affidati alla madre-orca: salvati dal padre</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14"></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="nero14"><span style="font-size: x-small;"><b>5 gennaio 2012</b></span> - </span>Una romena di 24 anni residente a Cesena è stata denunciata dalla Squadra Mobile riminese, a seguito di indagine, per lesioni personali e maltrattamenti in famiglia, sull'ex marito e sui figli di cinque e tre anni.<br />A presentare denuncia è stato lo stesso marito, dopo che si è presentato al pronto soccorso di Rimini, dove abita, il 29 dicembre scorso per far visitare i bambini: il giorno prima era andato a prenderli a casa della ex a Cesena.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I medici hanno riscontrato ferite a un orecchio e al torace dei bambini, probabilmente provocate da un forte schiaffo: li hanno dimessi con una prognosi rispettivamente di dieci e cinque giorni. Il marito aveva querelato per lo stesso motivo la donna già a maggio e novembre scorsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.newsrimini.it/news/2012/gennaio/05/rimini/botte_ai_figli_di_cinque_e_tre_anni__donna_denunciata_dalla_mobile.html" target="_blank">fonte</a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">USA - <b>Dopo la separazione, figlia affidata alla madre-madrona: salvata dal padre</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="nero14"><span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_REieRAx-1F6x6Pa4bZp3-vfpOboJNzHZHZcRRjsJuvSKAEakCyjLq8UHxvNnxu3n-wXbIiToSfFDqtcNLO_hWAZT4mz5xUoWlZ4upm80H15dllhopvyxDEaoEIOE3COd8phu32T41CM/s1600/dorcusmoore.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_REieRAx-1F6x6Pa4bZp3-vfpOboJNzHZHZcRRjsJuvSKAEakCyjLq8UHxvNnxu3n-wXbIiToSfFDqtcNLO_hWAZT4mz5xUoWlZ4upm80H15dllhopvyxDEaoEIOE3COd8phu32T41CM/s320/dorcusmoore.jpg" width="228" /></a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 febbraio 2012</b></span> - Ha tagliato i capelli alla figlia e le ha spruzzato negli occhi e sul corpo uno spray al peperoncino fatto in casa. La ragazzina di 13 anni è stata così punita dalla madre, la 38enne Dorcus Moore, per aver interrotto la donna mentre faceva sesso con il convivente. La donna è stata arrestata per violenza su minore.<br />La ragazzina ha raccontato alla polizia di Pawtucket, nello stato di Rhode Island, che la Moore le ha ordinato di prendere delle forbici, che ha poi utilizzato per tagliarle i capelli a zero. Una volta finito, la madre le avrebbe spruzzato su viso, braccia, gambe e vagina con uno spray piccante.<br />Solo il giorno seguente, dopo una notte passata tra le sofferenze date dal bruciore, la 13enne ha trovato il coraggio di parlarne a scuola ed avvisare la polizia.<br />La ragazza è attualmente con il padre, mentre la madre è stata rilasciata su cauzione.<br /><a href="http://www.leggo.it/news/mondo/interrompe_la_madre_mentre_fa_sesso_13enne_ustionata_con_spray_al_peperoncino_foto/notizie/163498.shtml" target="_blank">fonte</a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rende (CZ) - <strong>Madre separata picchia i figli quando vedono il padre</strong></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><strong>14 febbraio 2012</strong></span> - E' da condannare per violenza privata, nei confronti dei figli minorenni, la madre che, sostenendo di soffrire per il malessere della separazione dal marito, sfoga il suo ''disagio psichico'' con comportamenti aggressivi, picchiando e facendo ''pressioni' sugli adolescenti ogni volta che vedono il padre o lo sentono al telefono.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo sottolinea la Cassazione, che ha deciso la riapertura del processo nei confronti di una madre calabrese assolta in primo e secondo grado dopo aver tenuto un simile comportamento.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Suprema Corte – con la sentenza 5365 – ha, infatti, accolto il ricorso della Procura della Corte di Appello di Catanzaro contro il proscioglimento di Matilde P. dall'accusa di maltrattamenti e di violenza verso i suoi due figli. Ad avviso della Cassazione se in questo caso non si può parlare di maltrattamenti - in quanto manca l'abitualità [?..] della condotta vessatoria, che si manifesta solo in occasione dei contatti con il padre - sussiste senz'altro, e a pieno titolo, l'accusa di violenza privata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ora la madre aggressiva - una donna di 47 anni di Rende, che ha mal digerito la ''disgregazione familiare'' - tornerà ad essere processata dalla Corte di Appello di Catanzaro. Proprio per la grave conflittualità che caratterizzava i rapporti fra Matilde ed i suoi figli, la figlia adolescente era stata affidata al padre e il diritto di visita della madre era stato autorizzato solo in ambienti sicuri.</span><br />
<a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/madre-separata-picchia-i-figli-quando-vedono-il-padre-condannatela-1117355/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ferrara - <strong>Rapisce il bimbo al padre e lo fa massacrare dal nuovo convivente</strong></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><strong>11 marzo 2012</strong></span> - Lo chiamiamo Luigi, perché il suo vero nome è meglio non dirlo dopo le botte e le cicatrici che gli hanno lasciato sua madre e il nuovo compagno. Ma Luigi è salvo per fortuna. Ferito ma salvo. E tra qualche giorno potrà tornare a casa, in città, con suo padre, al quale il tribunale aveva dato l’affidamento.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il calvario di Luigi, tre anni, inizia a ottobre, proprio quando la madre dopo la sentenza del Tribunale lo porta via all’ex marito, con il suo nuovo compagno raggiunge Ferrara dove inizia la nuova convivenza. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sono mesi di botte e docce gelate in pieno inverno per Luigi, che come tutti i bambini della sua età vuole solo correre e giocare.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il compagno della madre lo obbliga a stare al freddo e bagnato, lo ferisce, lo sbatte contro i mobili. Sul piccolo corpo di Luigi i segni di quella violenza senza senso sono fin troppo evidenti. La madre non lo difende mai, ma lo copre bene quando esce in città, per nascondere i segni di quelle botte, alcune così violente da provocare un trauma cranico, la frattura della mascella e di alcune costole.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’ultimo episodio a fine del mese scorso, era il 28 febbraio, Luigi viene portato in ospedale, probabilmente per un ennesimo scoppio d’ira della coppia con conseguenze gravi per il piccolo. I medici si rendono subito conto di quello che è successo, il corpo del bambino ha segni di bruciature oltre che le fratture emerse dalle radiografie. I sanitari dell’ospedale avvertano subito la Questura e il pubblico ministero di Ferrara.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante gli interrogatori la madre e il compagno insistono, «non siamo stati noi, è troppo vivace ha sbattuto contro lo spigolo di un mobile e poi è caduto». Lo hanno ripetuto per ore davanti ai poliziotti, ma nessuno ha creduto a quelle menzogne raccontate male.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dalle indagini e dagli accertamenti in ospedale non ci sono dubbi su quello che ha dovuto subire il piccolo da ottobre fino a qualche giorno fa. I due aguzzini finiscono in carcere, e ci resteranno probabilmente fino al processo perché pare abbiamo minacciato alcuni vicini di casa disposti a testimoniare sulle violenze subite dal piccolo. Il convivente della madre di Luigi ha precedenti per violenze.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Oltre alle violenze la donna che ha 24 anni deve rispondere di sottrazione di minore. Il padre del piccolo nei prossimi giorni raggiungerà Ferrara per riportare il piccolo a Torino. Luigi intanto è ricoverato in ospedale, non è grave ma la sua prognosi è di quaranta giorni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/445937/" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Olevano sul Tusciano (SA) - <b>Dopo separazione, figlia affidata a madre: che la bastona</b></span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 maggio 2012</b></span> - (Adnkronos) Brutta avventura per una ragazza di 15 anni fuggita da casa e ritrovata in lacrime e senza scarpe dai carabinieri lungo la strada provinciale che porta ad Olevano sul Tusciano, nel salernitano.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazza, 15 anni, ha raccontato ai militari di essere fuggita da casa al termine dell'ultimo litigio con la madre la quale non approva la relazione con il fidanzatino. La giovane ha anche raccontato che la donna altre volte l'aveva picchiata con un bastone e una cintura di cuoio, provocandole escoriazioni in alcune parti del corpo.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I carabinieri hanno accompagnato la 15enne all'ospedale di Battipaglia, dove le hanno curato le ferite; poi e' stata affidata al padre che vive in un'altra citta'.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre della ragazza e' stata denunciata in stato di liberta' alla procura di Salerno per maltrattamenti in famiglia.</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><a href="http://napoli.repubblica.it/dettaglio-news/21:15/4157288"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Canada - <b>Madre annega i due figlioletti per vendicarsi contro l'ex marito</b></span></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirKTEEFVchRb8Ngo-Gnjg3xP7h8Uj0QBmnMzKWD7Fbulka9wU645L3GO4Pq7CStooNKg_v7DrlX5XpKe_ykWeDdBjLERA88dJCm04mSfCtVdOcWJarsuGWLCpW9-Znfm79OIxf1CRrOnA/s1600/6294487.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="253" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirKTEEFVchRb8Ngo-Gnjg3xP7h8Uj0QBmnMzKWD7Fbulka9wU645L3GO4Pq7CStooNKg_v7DrlX5XpKe_ykWeDdBjLERA88dJCm04mSfCtVdOcWJarsuGWLCpW9-Znfm79OIxf1CRrOnA/s320/6294487.JPG" width="320" /></span></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 giugno 2012</b></span> - È stata condannata a sei anni di prigione <b>Allyson McConnell</b>. La donna era accusata di aver annegato i suoi due figli di due anni e di 10 mesi nella vasca da bagno nella sua casa di Millet nel febbraio del 2010. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La sentenza è arrivata ieri dal giudice Michelle Crighton. La donna era stata condannata ad aprile per omicidio, il che comporterebbe una condanna automatica all’ergastolo. L’accusa, rappresentata dal prosecutor Gordon Hatch aveva chiesto 12 anni di cui tre da scontare in un ospedale psichiatrico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante il processo aveva contestato che McConnell avesse ucciso i due figli come vendetta nei confronti del marito dal quale stava divorziando. Quest’ultimo le aveva negato il permesso di ritornare nella nativa Australia con i figli. Da qui la richiesta di condanna per omicidio di secondo grado. La difesa ha invece sostenuto che lo stato d’animo della donna era alterato dall’alcol, dai sonniferi e dalla depressione. E ciò rendeva impossibile infliggere una pena così grave. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’accusa ha già comunicato che ricorrerà in appello: Gordon Hatch ritiene infatti che il giudice Michelle Crighton abbia sbagliato nella valutazione delle conclusioni degli esperti e soprattutto nell’escludere che la donna non volesse uccidere i suoi figli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=118709">Fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Russia - <b>E' in crisi col marito: scaraventa i due figli dal 15° piano</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzeYEq1taeBlXSMG1YXqxsG3DWxdgiT45mrr6vh9WWblp26X-OYnFK-ZYA6Da8nxejcfc6kMqXIrF8SfT_C9n7zLSKxr9lf_dUiSBKTqyJsjl5I9ldYyUQvrr5eLPzGb02wsoTPp2KhOU/s1600/Galina+Ryabkova.n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzeYEq1taeBlXSMG1YXqxsG3DWxdgiT45mrr6vh9WWblp26X-OYnFK-ZYA6Da8nxejcfc6kMqXIrF8SfT_C9n7zLSKxr9lf_dUiSBKTqyJsjl5I9ldYyUQvrr5eLPzGb02wsoTPp2KhOU/s320/Galina+Ryabkova.n.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 giugno 2012</b></span> - Una madre 27enne di Mosca, domenica scorsa, ha scaraventato i suoi due bambini dal balcone del 15° piano perché - è stato riferito - era "stufa" di prendersene cura, secondo i media russi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Galina Ryabkova</b>, che si vede nel video di sorveglianza poco dopo l'incidente, è apparsa priva di emozioni dopo, andando a guardare i resti dei suoi figli, di 4 e 7 anni, secondo la RIA Novosti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il video - pubblicato dal tabloid LifeNews.ru - inizia con l'atterraggio di uno dei figli, appena fuori dal riquadro, nella zona inferiore di una breve rampa di scale, all'esterno dell'edificio. Un uomo viene poi visto uscire e scoprire la scena cruenta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il video mostra anche la Ryabkova arrivare al piano di sotto: con indosso una t-shirt bianca e jeans, si siede nella hall, mentre i presenti cercano di camminare a distanza dalla magrissima bionda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Mia moglie mi ha svegliato e mi ha detto che c'erano bambini che precipitavano", ha detto un vicino al LifeNews.ru, secondo la RIA Novosti. "Siamo corsi fuori ed abbiamo visto due bambini a terra, di fronte alla porta principale. Proprio in quel momento la madre stava lasciando l'edificio. Le abbiamo chiesto se quelli erano i suoi figli e lei ha risposto apatica: 'Sì, li ho buttati via".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla fine del video si possono vedere le autorità coprire i corpi con lenzuoli bianchi, e quindi entrare nell'edificio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Ryabkova e la sua famiglia vivevano all'8° piano del palazzo, ma - hanno detto le autorità - lei ha portato i bambini fino al 15° prima di lanciarli fuori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna inizialmente ha detto alle autorità che i suoi ragazzi erano ormai "angeli nel cielo" prima di rifiutarsi di parlare, ha detto ad RIA Novosti Sergey Markin, portavoce del nucleo investigativo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non è chiaro perché la Ryabkova, che si dice avesse tentato il suicidio in passato, abbia ucciso i suoi due figli: alcuni rapporti sostengono che stesse cercando di divorziare dal marito, mentre altri hanno suggerito che avesse scoperto di recente un suo tradimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Suo marito, al momento del fatto, era via per un viaggio di lavoro, secondo la RIA Novosti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Ryabkova dovrebbe essere inviata in un ospedale psichiatrico per la valutazione, ha riferito RIA Novosti, e in caso di condanna potrebbe passare il resto della sua vita in prigione.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dyMSk4yYBSgZHzw4tE2em5xBfYIkt5fB2lQ40vyNvkN--EmuB-c3lxwQYhXtIvXbkvZh1McMhz31reWOsRiZA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=lTzaX1KaZQE" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre tortura la figlioletta di 10 mesi per far dispetto al padre, suo ex</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLTdxt2n5dKZaXlBfnOlBOZabb0Sn0waxGrBfdtF9dWSaaXEMY-jkCKdqysbWyV8FICiOqO8W4GeGpvYJbVksgvybqWdNTUcvHX3pUJWTmkApAE8Li9k0_HaSusAJJ5qjwDmhdC17B3D4/s1600/Kellie_Park..JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLTdxt2n5dKZaXlBfnOlBOZabb0Sn0waxGrBfdtF9dWSaaXEMY-jkCKdqysbWyV8FICiOqO8W4GeGpvYJbVksgvybqWdNTUcvHX3pUJWTmkApAE8Li9k0_HaSusAJJ5qjwDmhdC17B3D4/s320/Kellie_Park..JPG" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 giugno 2012</b></span> - Le torture e gli abusi sulla figlia di soli dieci mesi erano perpetrati per fare un dispetto al padre della piccola. Le sevizie, infatti, venivano filmate e i video inviati all'ex compagno. Così una madre di venti anni, <b>Kellie Park</b>, di West Heaven nel Connecticut (Usa), è stata arrestata lo scorso 20 giugno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo aver ricevuto i video e 55 messaggi dalla donna, il padre della bambina ha chiamato la polizia per denunciarla. La ventenne è accusata di crudeltà su minore, rischio di lesioni e minacce. Una delle frasi che Kellie ha scritto all'uomo è stata: "Le rompo la faccia, adoro abusare di lei".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dai rapporti della polizia si legge che in un video la Park getta del cibo contro la bambina gridandole "Tuo padre vuole che ti faccia mangiare sul pavimento". Poi si vede la donna mettere la figlia in una culla e scuoterla fino a farla cadere. In un altro filmato la donna prende a calci la bimba in lacrime dicendole: "Se tuo padre non si prende cura di te non lo faccio neanch'io".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia di West Heaven, dopo l'arresto di Kellie, ha subito preso in custodia la bambina e l'ha portata in ospedale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.leggo.it/news/cronaca/tortura_la_figlia_di_10_mesi_e_manda_i_video_degli_abusi_al_padre_foto_/notizie/186064.shtml">fonte </a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Svizzera - <b>Per vendetta, madre avvelena il figlio e ne accusa il padre</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>31 agosto 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Una madre 34enne è stata condannata oggi a Liestal a tre anni di carcere con condizionale parziale per aver avvelenato il figlio di tre anni con dei farmaci, accusando poi il marito.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">All'epoca dei fatti la coppia stava affrontando le procedure di divorzio. Il bambino è sopravvissuto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'imputata è stata giudicata colpevole di lesioni gravi, omissione di soccorso, denuncia mendace e truffa. Dei tre anni di reclusione ne dovrà scontare uno. Il servizio d'esecuzione delle pene deciderà la forma precisa di detenzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fatti risalgono all'agosto 2008. La coppia ha due figli e un terzo, quello coinvolto nella vicenda, è nato da una relazione extra-coniugale di lei.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il tribunale sostiene che la 34enne volesse vendicarsi del marito - per una questione di affidamento -, somministrando due pastiglie di rilassante muscolare al bambino. Non si è però trattato di tentato omicidio, come invece afferma il procuratore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata condannata per omissione di soccorso, poiché ha fornito ai medici false informazioni sullo stato di salute del bambino. In questo modo ha notevolmente aumentato i rischi, ha sottolineato il giudice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'imputata ha nel frattempo avuto un altro figlio da un nuovo compagno.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.tio.ch/News/Svizzera/696748/Bambino-in-overdose-di-farmaci-la-mamma-condannata/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.tio.ch/News/Svizzera/696748/Bambino-in-overdose-di-farmaci-la-mamma-condannata/</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Madre butta giù dal quarto piano il figlio di 4 anni</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil9EiaklsF6gTH36dd69a6Crp91sm5kelEB9ARqM1k3qLGNPrji3EKEIfxJsYCrtQhOv1p9NNURhDv6-fvYvAN6rQejtTbaq8qouqcFb0MTGHjVyLC6lIjwca6sFhwuS2N4-t0a2voV78/s1600/Margarita+Soledad+Alania.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil9EiaklsF6gTH36dd69a6Crp91sm5kelEB9ARqM1k3qLGNPrji3EKEIfxJsYCrtQhOv1p9NNURhDv6-fvYvAN6rQejtTbaq8qouqcFb0MTGHjVyLC6lIjwca6sFhwuS2N4-t0a2voV78/s320/Margarita+Soledad+Alania.jpg" width="200" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 settembre 2012</b></span> - Si è gettata dalla finestra della sala d’aspetto dello studio legale a cui si era rivolta dopo essere stata denunciata dal marito per sottrazione di minore, la donna di 43 anni di origini peruviane che questa mattina ha lanciato nel cavedio di un palazzo del centro di Genova il figlio di 4 anni per poi buttarsi a sua volta nel vuoto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, che era apparsa molto agitata alla segretaria dello studio legale che l’aveva fatta accomodare in sala d’aspetto in attesa dell’arrivo dell’avvocato, è morta sul colpo mentre il bimbo è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale pediatrico Gaslini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto trapelato, tutto sarebbe iniziato nel 2011 quando la 43enne è scappata in Perù con il figlio ed il marito, un cittadino italiano di 51 anni, l’ha denunciata per sottrazione di minore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna si è così rivolta allo stesso studio legale di Genova in cui è avvenuta la tragedia ed ha deciso di tornare nel capoluogo ligure, dove aveva acquistato una casa col marito, dopo che l’uomo ha ritirato la denuncia. Dopo un periodo di apparente calma in cui la coppia aveva ripreso una normale vita coniugale, tra i due sono scoppiati nuovi dissidi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 43enne questa mattina si è così presentata senza appuntamento dal proprio legale, l’avvocato Giovanni Battista Gramatica e in attesa del suo arrivo è stata accompagnata in sala d’aspetto, dove ha compiuto il folle gesto davanti agli occhi della segretaria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ha lanciato il figlio dalla finestra dello studio del legale nel cavedio del palazzo, si è messa a leggere la Bibbia e poi si è buttata anche lei. E’ il racconto fatto da un testimone della tragedia. La donna morta è una peruviana di 43 anni; il bambino ha 4 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La tragedia si è consumata nello studio dell’avvocato Giovanni Gramatica. La scena è stata notata dalla segretaria del legale. ‘’La segretaria ha fatto accomodare la cliente nella sala d’aspetto - racconta l’avvocato - dove ha atteso circa 30 minuti. A un certo punto ha visto la donna, che era nervosa fin dall’arrivo, alzarsi dalla sedia e gettare il bambino fuori dalla finestra. Un attimo dopo si è gettata anche lei’’. La vittima è Margarita Soledad Alania, era sposata con un savonese di 51 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">‘’Nel luglio del 2011 - spiega l’avvocato Gramatica - ho ricevuto un messaggio via mail da Lima con cui la cliente mi chiedeva assistenza legale perché era stata raggiunta da un mandato internazionale per una querela fatta dal marito per sottrazione di minore. La cliente era in Perù con la madre e il figlio almeno dalla primavera e il tribunale di Lima l’aveva convocata. La denuncia era di qualche mese prima. La vicenda si era poi risolta perché il marito si era recato in Perù e io avevo consigliato alla donna di tornare in Italia’’.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il legale racconta che il marito aveva pagato il biglietto alla moglie e al figlio e nell’autunno scorso erano tornati in Italia. I due avevano ripreso la vita coniugale e si erano riconciliati. ‘’Eravamo anche riusciti a convincere il marito a ritirare la querela. La pratica era finita con la remissione della querela. In seguito la donna ha cambiato atteggiamento, voleva avviare una pratica di separazione. Io la sconsigliai e le dissi che, viste anche le condizioni economiche, avrebbe rischiato che le venisse tolto il figlio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Di recente <b>la donna</b> si è rivolta ad un altro avvocato per presentare querela contro il marito, <b>voleva segnalare</b> - tra l’altro - <b>una presunta molestia sul figlio</b>’’. L’avvocato rivela: ‘’Ho conosciuto il marito, mi ha fatto un’ottima impressione, mi è sembrata una persona per bene che ha cercato di tenere unita la famiglia’’.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Foggia - <b>Madre-madrona offriva figlia disabile mentale al suo amante: salvata dal padre</b></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 ottobre 2012</b></span> - Favoriva gli incontri sessuali del suo amante con la figlia disabile mentale al 100% Lo hanno scoperto gli agenti della squadra mobile di Foggia che hanno arrestato una donna di 48 anni e un uomo di 64. L’uomo ha ottenuto i domiciliari.<br />Secondo quanto emerso dalle indagini la donna favoriva gli incontri sessuali di una delle quattro figlie con l’uomo. Era la stessa donna che accompagnava la figlia agli incontri sessuali che avvenivano in un casolare abbandonato nelle campagne di Foggia o in altri luoghi appartati.<br />Inoltre la madre avrebbe tentato di “offrire” al suo amante anche un’altra figlia che si è rifiutata. A denunciare quanto accaduto le figlie e l’ex marito dopo aver appreso quanto accadeva.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span class="nero14"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://qn.quotidiano.net/cronaca/2012/10/27/793397-foggia-offriva-figlia-disabile-ad-amante.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ascoli P. - <b>Madre separata maltratta i figli per vendicarsi contro l'ex marito</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>17 dicembre 2012</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Ancora una storia di separazione e litigi, in cui a pagare sono i più piccoli. Protagonista della vicenda è una madre, una 50enne ascolana, che avrebbe maltrattato i figli per colpire il marito dal quale si stava separando. Una ‘vendetta’ per cui è stata condannata a un anno e mezzo di carcere dal giudice del Tribunale di Ascoli, Marco Bartoli.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Pesanti le accuse che le sono rivolte: dai maltrattamenti in famiglia, alla violazione di obblighi di assistenza familiare, fino alla mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del Tribunale. Il giudice, proprio a causa della gravità della sua condotta, le ha anche sospeso per tre anni la potestà genitoriale, disponendo la relativa comunicazione al Tribunale per i minori di Ancona.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna dovrà pagare anche una provvisionale di 20mila euro all'ex marito, in attesa dei risarcimento danni da stabilirsi in separata sede. Secondo l'impianto accusatorio, con il suo comportamento la madre 50enne avrebbe causato stress emotivo e psicologico ai due figli, tanto che <b>il Tribunale per i minori li ha affidati poi al padre</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna avrebbe avuto una condotta tale da mettere i figli contro il padre, con il quale invece i bambini stavano volentieri. Li avrebbe anche puniti negando loro la cena quando, tornati da lei dopo aver trascorso del tempo col padre, le raccontavano di essere stati bene</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2012/12/17/818568-maltratta_figli_colpire.shtml">http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2012/12/17/818568-maltratta_figli_colpire.shtml</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Crema - <b>Dopo la separazione, figlia affidata alla madre: che la maltratta</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 febbraio 2013</b></span> - Gli agenti dell’anticrimine, dopo aver ascoltato le accuse formulate da una ragazza che spontaneamente si è presentata presso il commissariato di Crema, hanno denunciato una madre con l’accusa di “maltrattamenti in famiglia ai danni della figlia minorenne”.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La giovane nella sua esposizione ha svelato un quadro familiare altamente conflittuale, all’interno del quale sarebbe vittima di continui maltrattamenti psicologici e fisici da circa tre anni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto esposto dalla minore, i maltrattamenti sono iniziati dopo la separazione dei genitori. Da allora la madre, una 43enne cremasca, ha iniziato ad attribuire a questa figlia le colpe dell’avvenuta separazione. La madre dovrà rispondere delle gravi accuse che le sono state mosse.</span><br />
<a href="http://www.cremain.it/crema-accusa-di-maltrattamenti-in-famiglia-per-una-43enne/6576/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.cremain.it/crema-accusa-di-maltrattamenti-in-famiglia-per-una-43enne/6576/</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Francia - <b>E' in crisi col marito: gli sgozza i 3 figli</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 febbraio 2013</b></span> - <span style="text-align: start;"> </span><span style="text-align: start;">E' stata rintracciata e fermata a Parigi la madre dei tre bambini di 9, 11 e 17 anni ritrovati sgozzati questa mattina nella loro casa a Dampart, vicino alla capitale. Gli investigatori, dopo averla rintracciata grazie al segnale del suo cellulare, la stanno interogando. Era stato il padre, questa mattina, a ritrovare i figli sgozzati rientrando in casa dal turno di lavoro come medico nella vicina Lagny-sur-Marne ed ha lanciato subito l'allarme.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I tre bambini avevano 9, 11 e 17 anni. Il padre, medico specialista, ne ha scoperto i cadaveri rientrando questa mattina poco dopo le 7 a casa dal turno di notte. La polizia, subito allertata, ha trovato i corpi di una bambina di 11 anni, poi del fratellino di 9, mentre il fratello maggiore era ancora in vita ma e' morto poco dopo l'arrivo dei soccorsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il padre, in stato di profondo shock, e' stato affidato a una cellula di soccorso psicologico. Secondo i primi accertamenti, la coppia stava vivendo una crisi coniugale.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-7da43633-5fde-42c3-b038-13efa71d654a.html">http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-7da43633-5fde-42c3-b038-13efa71d654a.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Carovigno (BR) - <b>Lei non accetta la separazione: avvelena la figlia e si getta dal balcone</b></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQG5PnBeQJxpUDVtm9DF3g_iMbf1RszgmUhJ3hU7WKLySLdkbS8zgeTgvYUgtXUq35sffBLmpt3n2IMWLk7urxyksOoDlnZuSM0RVGBwwzoc6QADmB03_46e81G0BAX8V3fIPDyVNoSBJr/s1600/Francesca+Sbano.jpg"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQG5PnBeQJxpUDVtm9DF3g_iMbf1RszgmUhJ3hU7WKLySLdkbS8zgeTgvYUgtXUq35sffBLmpt3n2IMWLk7urxyksOoDlnZuSM0RVGBwwzoc6QADmB03_46e81G0BAX8V3fIPDyVNoSBJr/s320/Francesca+Sbano.jpg" /></a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 aprile 2013</b></span> - Una bambina di tre anni è morta in ospedale dopo essere stata trovata in fin di vita nella sua abitazione, in via Monteverdi, a Carovigno (Brindisi). La madre della piccola, Francesca Sbano, di 32 anni, è in coma dopo aver tentato il suicidio lanciandosi nel vuoto dal terrazzo dello stesso appartamento, al secondo piano della palazzina. Gli investigatori sospettano che la donna abbia avvelenato la figlia e poi abbia tentato il suicidio.<br />A quanto si è appreso, Francesca Sbano era separata dal marito. Madre e figlia vivevano da sole nell'appartamento. A dare l'allarme sarebbero stati dei vicini di casa. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale del 118.<br />La bambina, che si chiamava Benedetta, potrebbe essere stata avvelenata ma, al momento, sono in corso accertamenti. Nel bidone della spazzatura ispezionato dai carabinieri sarebbe stato rinvenuto un flacone vuoto di diserbante. Potrebbe essere stato utilizzato dalla donna per avvelenare la piccola. La donna avrebbe fatto ingerire il liquido alla figlia, tracce del diserbante sono state trovate anche vicino al corpicino.<br />Intanto il procuratore che si occupa del caso ha ordinato l'autopsia sul corpo della bambina.<br />Entrambi i genitori della piccola sono braccianti agricoli. Sembra che Francesca Sbano non abbia mai accettato la decisione del marito di separarsi da lei.<br /><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/puglia/articoli/1088644/brindisi-avvelena-la-figlia-di-tre-anni-e-poi-si-getta-dal-balcone.shtml"><span style="font-size: x-small;">http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/puglia/articoli/1088644/brindisi-avvelena-la-figlia-di-tre-anni-e-poi-si-getta-dal-balcone.shtml</span></a></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div class="Paragraph">
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">UK - <b>Donna incinta uccide i tre figli e si suicida</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhziOofSz4gADKjyc1VVRmmv6ADTM41O8t7Gz1Xaa47qWFlpu0bmhsN0_guPmFAWbf1Gjt9fRVyIZJNQ_Zr0rfucp_fYoYClxo7SutAh86FNGLt1Rk30FyC0q_qDbpW6KQ4a-gQMqCJD8mV/s1600/Lowestoft-comp.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhziOofSz4gADKjyc1VVRmmv6ADTM41O8t7Gz1Xaa47qWFlpu0bmhsN0_guPmFAWbf1Gjt9fRVyIZJNQ_Zr0rfucp_fYoYClxo7SutAh86FNGLt1Rk30FyC0q_qDbpW6KQ4a-gQMqCJD8mV/s320/Lowestoft-comp.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 aprile 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Tragedia nel Regno Unito, dove una donna si è uccisa mentre aspettava un bambino, ma ha prima tolto la vita agli altri suoi tre figli. La donna, prima di consumare la tragedia, ha postato una foto su Facebook dei suoi tre figli con un messaggio: “Mamma vi ama e non vi lascerà mai”. La donna era probabilmente depressa da quando il compagno, padre dei suoi figli aveva lasciato la sua abitazione. “Tutto quello che abbiamo fatto è stato amarti, tu ci hai fatto tanto male per così tanto tempo. I bambini si venerano come un Dio”. Sono queste le parole scritte dalla ragazza al compagno sopra una foto dei loro figli sempre sul social network.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo, Craig McLelland, adesso ha perso tutta la sua famiglia: tre bambini e una donna incinta del suo quarto pargolo. Ora, come riporta anche il Daily Mail, la polizia ha attivato le indagini per capire le motivazioni di tale gesto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Non sembrava il tipo di madre che avrebbe potuto compiere un gesto simile”, ha dichiarato un vicino di casa: adesso il quartiere si stringe intorno al dolore del padre e la casa degli orrori è stata riempia di biglietti e peluches per dare un ultimo saluto a tre innocenti che hanno perso la vita per un folle gesto.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: xx-small; text-align: start;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small; text-align: start;"><a href="http://www.fanpage.it/tragedia-nel-regno-unito-donna-incinta-uccide-i-tre-figli-e-si-suicida/"></a><a href="http://www.fanpage.it/tragedia-nel-regno-unito-donna-incinta-uccide-i-tre-figli-e-si-suicida/">http://www.fanpage.it/tragedia-nel-regno-unito-donna-incinta-uccide-i-tre-figli-e-si-suicida/</a></span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Francia - <b>Matrimonio in crisi, per vendicarsi contro il marito annega i due figli piccoli</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 maggio 2013</b></span> - Una 26enne ha confessato di aver annegato i suoi due figli nella vasca da bagno di casa. E' successo <b>a Ronchamps</b>, nella Francia dell'est.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sarebbe stata la donna stessa a chiamare la polizia. Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno trovato i due corpicini inermi nella vasca, una bimba di due anni e mezzo e un bimbo di otto mesi. La madre, che avrebbe agito per ripicca nei confronti del partner, è stata ricoverata in ospedale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Erano circa le 20 quando la donna ha chiamato la polizia spiegando di aver annegato i suoi figli. Immediato l'invio delle pattuglie che però hanno solo potuto constatare la orribile scena: nella vasca da bagno di un appartamento situato in un piccolo edificio a due piani c'erano i cadaveri del piccolo di 8 mesi e della sorella, di due anni e mezzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata portata in ospedale dove è trattenuta nel reparto di psichiatria. Per lei l'accusa è di duplice infanticidio. I piccoli saranno sottoposti ad autopsia mentre il movente pare debba essere ricercato nella attuale crisi che stava affrontando la coppia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1095425/francia-madre-annega-i-due-figli.shtml">http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1095425/francia-madre-annega-i-due-figli.shtml</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>Dopo separazione, figlia affidata alla madre lesbica: che la massacra con l'amante</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX9VSwEn6Y5RD8KUQpcdYqdPnkWCCmbGMlyBswWlAW_VrFRSuA54tUgsJdwqSsMKFYNjbY07cZIQbH7kkoTal3u5z2V3XesKpSzxDJ-M8W2SqED0urGoLH-6QEbel6f493x0H7rel5DX_W/s1600/Polly+Chowdhury+and-Kiki+Muddar.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX9VSwEn6Y5RD8KUQpcdYqdPnkWCCmbGMlyBswWlAW_VrFRSuA54tUgsJdwqSsMKFYNjbY07cZIQbH7kkoTal3u5z2V3XesKpSzxDJ-M8W2SqED0urGoLH-6QEbel6f493x0H7rel5DX_W/s1600/Polly+Chowdhury+and-Kiki+Muddar.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="color: red; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>aggiornamento del 6 marzo 2015</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Orrore in Gran Bretagna dove una madre lesbica musulmana ha massacrato la figlia di 8 anni dopo essersi fatta convincere dall'amante che la piccola, Ayesha, fosse l'incarnazione del male.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre-killer, riferisce il Daily Mail, si chiama <b>Polly Chowdhury</b> e ha 35 anni mentre l'amante istigatrice del delitto e' la 43enne <b>Kiki Muddar</b>. Entrambe sono state condannate per omicidio preterintenzionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ayesha pesava solo 21 chili quando venne trovata senza vita il <b>29 agosto 2013</b> nella casa di Chadwell Heath nella zona orientale di Londra. Sul suo corpo vennero scoperte 56 ferite (lividi e bruciature, e perfino un morso profondo sulla schiena inflitto dalla madre convinta di essere un vampiro); un ultimo colpo alla testa le fu fatale; ferite inferte nelle 48 ore precedenti il decesso.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La corte suprema penale dell'Old Bailey non e' riuscita pero' dimostrare chi abbia inflitto l'ultimo colpo letale. Solo per questo le due donne hanno evitato la condanna ad omicidio di primo grado.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo la ricostruzione dell'accusa, <b><i>la Muddar, vicina di casa della Chowdhury</i></b>, grazie alla forte presa sulla donna dalla debole tenuta mentale, <b><i>la convinse</i></b> (con espedienti messianici e strani riti horror) prima <b><i>a cacciare il marito di casa</i></b> e poi le fece credere che la figlia fosse il diavolo. Cosi' facendo la porto' a commettere un'inimmaginabile serie di abusi, cui la Muddar partecipava sadisticamente in modo attivo, sulla piccola.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La povera Ayseha nel diario trovato dalla polizia si disperava per il suo continuo tormento nonostante cercasse con tutte le sue forze di "essere buona" per non far arrabiare la madre e la sua amante che, oltre a picchiarla e a spegnerle sigarette sulla pelle, le facevano fare bagni gelidi e l'alimentavano con la forza, fino a farla ammalare. La notte prima del suo assassinio fu la Muddar - ha rifertio la polizia secondo il Daily Mail - a "colpirla senza pieta'" con il soffione della doccia. Fu sempre la Muddar a chiamare il 999 (il numero delle emergenze in Gran Bretagna) e, secondo la registrazione, quando l'operatore le chiese cosa fosse successo, rispose con torno gelido: "era una bambina disobbediente e la mamma pensava fosse posseduta dal demonio".</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><i>Distrutto, il padre e' scoppiato in lacrime in tribunale</i></b> e ha ricordato commosso quale splendida bambina fosse la sua Ayesha.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.affaritaliani.it/cronache/gb-uccide-la-figlia-posseduta-mamma-lesbica-finisce-in-manette.html">http://www.affaritaliani.it/cronache/gb-uccide-la-figlia-posseduta-mamma-lesbica-finisce-in-manette.html</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Francia - </span><b style="font-size: x-large;">Dopo separazione, tre bambini affidati alla madre: che li uccide soffocandoli</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>2 novembre 2013</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - (AGI) Tre fratellini tra i 18 mesi e i 6 anni sono stati trovati morti nella loro abitazione </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">a Gergy</b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, a 10 chilometri da Chalon-sur-Saone, nella notte tra venerdì e sabato. Lo riferiscono fonti della polizia, aggiungendo che la madre e' stata trasportata in ospedale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo il procuratore, la donna, che viveva da sola con i bimbi, all'arrivo dei soccorritori "sembrava chiaramente sotto l'effetto di farmaci".</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sulla madre si concentrano le indagini, nell'ipotesi che sia stata lei a uccidere i suoi figli, soffocandoli. La donna si è trasferita con i figli a Gergy <i>dopo la separazione, avvenuta tre o quattro mesi fa</i>.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
<span style="font-size: x-small;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.agi.it/estero/notizie/201311021714-est-rt10131-francia_tre_fratelli_trovati_morti_in_casa_sospettata_la_madre">http://www.agi.it/estero/notizie/201311021714-est-rt10131-francia_tre_fratelli_trovati_morti_in_casa_sospettata_la_madre</a></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Francia - <b>Madre separata uccide i suoi tre figli</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 novembre 2013</b></span> - Tre bimbi di 2, 3 e 5 anni sono stati trovati morti soffocati nella casa della madre <b>a Bar-le-Duc</b>, nel nord-est della Francia: la donna, 39 anni, è stata arrestata subito dopo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'allarme è scattato quando la madre non ha riaccompagnato i piccoli dalla famiglia affidataria alla quale erano stati assegnati, ma all'arrivo della polizia i tre bambini erano già morti, stesi sui loro lettini. La 39enne, dopo essere stata arrestata, ha confessato di aver soffocato i suoi tre bambini con il cuscino mentre erano nei loro letti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"<i>La donna è separata dal padre dei bambini e vive sola</i> a Bar-le-Duc - ha detto il comandante della polizia, Gilles Hubain - Aveva il diritto di visita e di tenere con sé i figli per il fine settimana, ma non li ha riaccompagnati. Non è chiaro che cosa l'abbia spinta a uccidere i piccoli".</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2013/notizia/francia-madre-soffoca-tre-bimbi_2010153.shtml">http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2013/notizia/francia-madre-soffoca-tre-bimbi_2010153.shtml</a></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lecco - <b>Dopo separazione, tre figli affidati </b></span><b><i style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">di default</i><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> alla madre: che li uccide con 90 coltellate</span></b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjpH-NigOv1r92FMuqkK9XBmjHAUGQGRn-11xYol0L4Vr4sAASO3TIi7u5dNuKcK7dJHFiUFP0f-fLIUFw30Gc5H4Yw-6f39izz0Ln2WZy_-CoI67BizJaWMXU980Nqq5uFCuoKtJF25mz/s1600/Edlira+Copa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjpH-NigOv1r92FMuqkK9XBmjHAUGQGRn-11xYol0L4Vr4sAASO3TIi7u5dNuKcK7dJHFiUFP0f-fLIUFw30Gc5H4Yw-6f39izz0Ln2WZy_-CoI67BizJaWMXU980Nqq5uFCuoKtJF25mz/s1600/Edlira+Copa.jpg" width="302" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 marzo 2014</b></span> - <span style="text-align: start;">Ha ucciso le sue bimbe più piccole nel sonno, poi ha infierito anche sulla figlia più grande, che ha tentato invano di difendersi dalla furia omicida della madre.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ha confessato la 37 enne <b>Edlira Copa</b> che questa mattina all’alba ha ammazzato a coltellate le figlie di 13, 10 e 3 anni alla periferia sud di Lecco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando è stata trovata era sulle scale della palazzina, all’esterno dell’androne, con le mani al collo sporche di sangue, in stato confusionale. A dare l’allarme i vicini di casa , che avrebbero sentito le urla provenire dall’abitazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I carabinieri stanno rintracciando in queste ore il <b>padre, separato dalla moglie</b> e che non abita con la famiglia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2014/03/09/italia/cronache/lecco-tre-bimbe-uccise-a-coltellate-csOBO9Vydan5ulYfmutAqL/pagina.html">http://www.lastampa.it/2014/03/09/italia/cronache/lecco-tre-bimbe-uccise-a-coltellate-csOBO9Vydan5ulYfmutAqL/pagina.html</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna albanese non era in cura; non vi è al momento una certezza sul genere di patologia pregressa da parte dei tre psichiatri incaricati dal tribunale, ma si parla di una possibile psicosi paranoide, acuita da problemi personali, come <b>la recente separazione dal marito</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://lecconews.lc/news/incapace-di-intendere-non-sara-condannata-edlira-copa-la-madre-killer-di-chiuso-82502/#.VJ6W0AKxI" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://lecconews.lc/news/incapace-di-intendere-non-sara-condannata-edlira-copa-la-madre-killer-di-chiuso-82502/#.VJ6W0AKxI</span></a></div>
<div style="text-align: start;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Portogruaro (VE) - <b>Dopo separazione, bambino affidato <i>di default</i> alla madre: che lo pesta</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 aprile 2014</b></span> - <span style="text-align: start;">È arrivato a scuola con un occhio nero e la schiena dolorante, tanto da non riuscire a star seduto al suo banco.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad accorgersi di quanto stava accadendo un genitore di una compagna di classe che ha fatto intervenire gli insegnanti prima che iniziasse la lezione. Quel bimbo di 11 anni ha poi raccontato che a ridurlo in quelle condizioni sarebbe stata la mamma. La dirigenza scolastica ha quindi attivato la procedura del caso con l'intervento dei carabinieri e dei sanitari del 118 arrivati con l'ambulanza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È accaduto sabato in una scuola media del Portogruarese. Il bambino è stato portato al pronto soccorso, mentre i suoi compagni di scuola lo rincuoravano dal giardino. Quando gli è stato chiesto cosa gli fosse successo ha risposto che a ridurlo così era stata la mamma. «Ho detto una parolaccia alla nonna - ha riferito il bimbo agli inquirenti - poi sono stato picchiato».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo il racconto il bambino venerdì, verso le 16, era a casa con la nonna che avrebbe apostrofato con un pesante insulto. A quel punto la madre avrebbe reagito picchiando il figlio, tanto da procurargli un occhio nero e delle lesioni al fondo schiena. Ferite importanti per i sanitari, tanto che il bambino non riusciva nemmeno a sedersi a scuola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b style="font-weight: bold;">Il bambino vive assieme alla madre, che è separata</b>, e alla nonna, mentre il padre abita e lavora fuori regione. Il ragazzino presenterebbe qualche difficoltà di relazione sia in casa sia a scuola, forse a causa di un malessere interiore. Così quando il ragazzino ha insultato la nonna, la madre ha visto rosso e sempre secondo il racconto del minore lo avrebbe aggredito violentemente fino a causargli lividi profondi.</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ora sul caso indagano i carabinieri. Intanto <b>il padre del bambino</b> appena saputo quanto era successo <b>è corso in ospedale</b> per sincerarsi delle condizioni del figlio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/portogruaro_bambino_picchiato_madre_scuola_insulti_nonna/notizie/623664.shtml">http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/portogruaro_bambino_picchiato_madre_scuola_insulti_nonna/notizie/623664.shtml</a></span></div>
</div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Alcamo (TP) - <b>Dopo separazione, giudice affida <i>di default</i> bimbo alla madre depressa: che lo avvelena</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisZjdl7L437QS-r2K5kKOwU1XPnVp03qNfHtjBeViIRagjPbchp-TYjDUDSVNQc-Z6AVmJjxwxHCA-5o3MtL4dhqcv9p3q9pF9mgPqpdFwn9NbfIsNYgm97pWJ5BhcDKbe9BcSnhRLPbdC/s1600/Aminta+Guerrero+Altamirano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisZjdl7L437QS-r2K5kKOwU1XPnVp03qNfHtjBeViIRagjPbchp-TYjDUDSVNQc-Z6AVmJjxwxHCA-5o3MtL4dhqcv9p3q9pF9mgPqpdFwn9NbfIsNYgm97pWJ5BhcDKbe9BcSnhRLPbdC/s1600/Aminta+Guerrero+Altamirano.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b><br /></b></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 luglio 2014</b></span> - E' stata fermata durante la notte con l'accusa di omicidio volontario la madre del bimbo di 5 anni morto, ieri, nella propria abitazione, ad Alcamo, in provincia di Trapani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il fermo è stato disposto in quanto, secondo una ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stata la donna a somministrare al piccolo gli psicofarmaci che lei stessa assumeva. In un primo tempo gli investigatori avevano pensato che fosse stato il bimbo ad avere assunto i medicinali, eludendo la sorveglianza della madre, la 33enne <b>Aminta Guerrero Altamirano</b>, di origini messicane.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non solo: nell'abitazione in cui la donna viveva col figlio sarebbe stata trovata una lettera in cui, in termini molto confusi, la messicana dava disposizioni annunciando la morte propria e del figlio e chiedeva che non venisse eseguita l'autopsia sui loro corpi. Ma la donna interrogata dai magistrati sarebbe caduta più volte in contraddizione, tanto da indurre la Procura ad adottare il provvedimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La tragedia si è consumata nell'abitazione dove vive <b>la 33enne</b>, che <b>è separata dal marito</b>. Sembra che la donna non abbia ancora confessato l'omicidio. Secondo una prima ipotesi investigativa, la donna avrebbe somministrato al piccolo gli psicofarmaci che prende per curare una forma di depressione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri la donna aveva raccontato di aver trovato il bimbo morto nel suo lettino, nella loro abitazione di via Amendola, dove i due vivevano da soli. Ma la sua versione è apparsa agli inquirenti lacunosa e fragile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna soffriva di depressione e assumeva ansiolitici: questi farmaci sarebbero stati da lei somministrati anche al figlio, secondo la tesi della Procura. <b>Il padre del bambino si è separato tempo fa dalla messicana</b> e si è trasferito in Germania.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Oggi è in programma l'autopsia, affidata al professore Paolo Procaccianti, direttore dell'Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.huffingtonpost.it/2014/07/15/bambino-morto-farmaci-fermata-madre_n_5586864.html?utm_hp_ref=cronaca">http://www.huffingtonpost.it/2014/07/15/bambino-morto-farmaci-fermata-madre_n_5586864.html?utm_hp_ref=cronaca</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Il marito la tradisce: lei uccide il figlio e si spara: «L'ho fatto per vendetta»</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjksySvb9nhMc-kwTv_Bf-G5oa-FxgNnN90IclfBT6-UOahVn7hBQWaNukQ4-OZsmTbIwlDMnLJVgMV6i0-8cIeCcJ5jcdOqvhk0fy_n_NKdlcGvfawJZfmIxh0iZM1Ljmf6g2t9193hIpB/s1600/Lisa+Lesyshen.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjksySvb9nhMc-kwTv_Bf-G5oa-FxgNnN90IclfBT6-UOahVn7hBQWaNukQ4-OZsmTbIwlDMnLJVgMV6i0-8cIeCcJ5jcdOqvhk0fy_n_NKdlcGvfawJZfmIxh0iZM1Ljmf6g2t9193hIpB/s1600/Lisa+Lesyshen.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 agosto 2014</b></span> - Gli spari nella notte, la corsa verso la stanza del figlio e un solo rimpianto che si porterà per tutta la vita: non essere riuscito a salvare il suo bambino dal piano di morte della madre.<br />Michael Kirlan, 47 anni, aveva deciso che non poteva più vivere nella menzogna. Una volta tornato nella sua casa di Steamboat Springs, nel Colorado, avrebbe raccontato tutto alla moglie, Lisa Lesyshen, 47 anni: aveva una relazione con un'altra donna e voleva andare via di casa.<br />Quella sera avevano parlato e lei era andata su tutte le furie: le cose non andavano bene da qualche tempo, ma affrontare un divorzio comportava una serie di preoccupazioni. Una su tutte: i soldi. Lisa sembrava impazzita all'idea che il marito non si sarebbe preso più cura di lei e del figlio. E, nonostante le rassicurazioni di Kirlan, la moglie era distrutta. La conversazione si era chiusa bruscamente e il clima in casa era diventato insostenibile. Ma niente faceva pensare al disegno di morte che stava pianificando: un omicidio-suicidio.<br />Due giorni dopo la confessione del marito, Lisa, la notte del 29 maggio 2013 , aveva deciso che lei e il piccolo Asher, 9 anni, dovevano morire. Il marito li lasciava e loro avrebbero lasciato questo mondo.<br />Alle 3 di notte Michael è stato svegliato da una serie di colpi di pistola: quando è arrivato in camera del figlio, il bambino era in una pozza di sangue. La donna aveva sparato 5 colpi alla testa del bambino a distanza ravvicinata, uno al torace e uno alla gamba. Asher è morto poco dopo per emorragia.<br />«Perché lo hai fatto?» ha gridato il marito in lacrime. «Per farti del male» ha risposto la donna. Poi ha voltato le spalle al figlio e all'uomo e si è diretta in un'altra stanza per suicidarsi: un colpo di pistola al collo che non l'ha uccisa ma l'ha costretta su una sedia a rotelle per tutta la vita.<br />In cucina la donna aveva lasciato un biglietto per il marito: «Ricordati che sei il responsabile di quello che è successo e tu sei la persona che ha causato tutto questo. Lisa e Asher»<br />In tribunale a Deven, in un primo momento, la donna si era dichiarata non colpevole per infermità di mente, ma poi aveva deciso di confessare l'omicidio del figlio. In queste ore la sentenza: rimarrà dietro le sbarre per 40 anni. <br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/colorado_omicidio_figlio_condannata/notizie/856762.shtml">http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/colorado_omicidio_figlio_condannata/notizie/856762.shtml</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ponteranica (BG) - <b>Dopo separazione, figlio affidato <i>di default</i> alla madre: che lo uccide</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl2gN8gNRJoebXYMXGz7irrKhjbtxie-mNftZBj6RfOp4htJDCY5SCSmYaEuTaEOoeXPvLY1CevxoU_PN8dcLtu9guuMfiYi1bUSfwor6xDgxp3T9f4tGuSRIAjNdPxBJoJGtXlrX76BNd/s1600/Jessica+Mambretti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl2gN8gNRJoebXYMXGz7irrKhjbtxie-mNftZBj6RfOp4htJDCY5SCSmYaEuTaEOoeXPvLY1CevxoU_PN8dcLtu9guuMfiYi1bUSfwor6xDgxp3T9f4tGuSRIAjNdPxBJoJGtXlrX76BNd/s1600/Jessica+Mambretti.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 agosto 2014</b></span> - Il corpo della donna è stato trovato in un dirupo poco lontano dal luogo dove è stato rinvenuto il corpo del figlio, Patrick Lorenzi ucciso in una tenda.<br />La donna, separata, aveva 40 anni e soffriva di depressione.<br />Jessica Mambretti, 40 anni, di Ponteranica, è stata trovata anche lei senza vita. Madre e bimbo erano arrivati in montagna con una tenda all’alba di mercoledì; a trovare il bambino morto è stato un pastore.<br />Sul corpo del bambino vi sarebbero segni di tagli e altre ferite. L’autopsia, disposta dagli inquirenti, farà chiarezza. La Procura di Bergamo ha aperto un’indagine per omicidio.<br />Il pastore, dentro la tenda, non ha trovato nessuno, ma degli indumenti, dei farmaci antidepressivi e un telefono cellulare. Il pastore ha composto il numero indicato alla voce “mamma”. Al numero ha risposto la madre della donna che si è detta preoccupata perché la figlia, dopo la separazione dal convivente, stava vivendo un brutto momento. L’uomo ha avvertito il gestore di un rifugio vicino e sono cominciate le ricerche da parte dei Carabinieri. Quindi è stato trovato il corpo del piccolo. Poi ora la scoperta anche di quello della madre. Si sospetta un omicidio-suicidio.<br /> <span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.laprimapagina.it/2014/08/29/bergamo-jessica-mambretti-uccide-il-figlio-patrick-lorenzi-poi-si-toglie-la-vita/">http://www.laprimapagina.it/2014/08/29/bergamo-jessica-mambretti-uccide-il-figlio-patrick-lorenzi-poi-si-toglie-la-vita/</a></span></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">S. Severino M. (MC) - <b>Il figlio 13enne vuole andare dal padre: lei lo uccide a coltellate</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVY6OXOt2xdf-ULtA13qFygbp8NM_rGyrP34ihvCUqQs6fnLViKdeIIqyqWG8Ugw8pQLU0t4IOeyoSq0c4XX1d_nWr2FvFlHMkVTgc0ZSkr9VDAkVyiYQTixpKyODYmbC7_XvR8OqynWra/s1600/Deborah+Calamai.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVY6OXOt2xdf-ULtA13qFygbp8NM_rGyrP34ihvCUqQs6fnLViKdeIIqyqWG8Ugw8pQLU0t4IOeyoSq0c4XX1d_nWr2FvFlHMkVTgc0ZSkr9VDAkVyiYQTixpKyODYmbC7_XvR8OqynWra/s1600/Deborah+Calamai.jpg" width="208" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 dicembre 2014</b></span> -Inseguito sul pianerottolo. Ammazzato dalla madre con 9 coltellate. Il ragazzino aveva 13 anni. «L’ho ucciso perché me lo vogliono portare via».</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Così avrebbe detto ai carabinieri Debora Calamai, la donna di 38 anni che la sera della Vigilia ha ucciso il figlio Simone Forconi a San Severino Marche, in provincia di Macerata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata arrestata per omicidio e portata del carcere di Camerino. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lavorava, da precaria, in una casa di cura per anziani. Il figlio era in affidamento congiunto ai genitori, dopo che questi si erano separati. Erano in corso le pratiche per sottrarre il ragazzo alla madre e affidarlo al padre, Enrico Forconi, operaio di 40 anni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A dare l’allarme, mercoledì sera dopo le 21 e 30, sono stati i condomini del palazzo in cui abita, in via Zampa 70 nel quartiere Settempeda. I vicini hanno sentito le urla della donna e di Simone. Il ragazzo, che frequentava la terza media, aveva cenato con la madre e stava aspettando il nonno paterno, per trascorrere il Natale con i parenti del padre.<br />Sembra che la donna abbia inseguito il figlio adolescente fin sul pianerottolo, colpendolo poi per 9 volte con un coltello da cucina, 4 volte al petto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I vicini di casa hanno subito avvisato il 118 e i carabinieri. I militari hanno trovato la 38enne ancora col coltello in mano. Simone era già morto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sul delitto indagano i carabinieri del reparto operativo di Macerata, guidati dal colonnello Leonardo Bertini, e quelli di Tolentino. L’inchiesta è coordinata dal pm di Macerata Luigi Ortenzi. <br />Stando a una prima ricostruzione, la donna avrebbe avuto un alterco con l’ex marito in mattinata. Lei voleva vedere più spesso il marito, «altrimenti chiamo i carabinieri». L’uomo le avrebbe risposto: «Li ho già chiamati io». Alterco comunque ricomposto nel pomeriggio: i due si sarebbero incontrati assieme ai genitori di lui e a Simone. Concordando appunto che alla sera della Vigilia il ragazzino sarebbe rimasto con la mamma.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A casa di lei, in serata, il ragazzino ha ricevuto in regalo delle costruzioni Lego. Simone avrebbe poi chiamato il padre con la scusa di essere aiutato a realizzare il modello con i mattoncini che aveva ricevuto, ma probabilmente nella telefonata c’era una richiesta implicita di aiuto per aver visto la madre in condizioni di forte stress. A quanto sembra, quindi, madre e figlio non avrebbero avuto una lite, ma è probabile che la donna abbia avuto paura che l’ex marito potesse portarle via Simone ed è esplosa la follia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il padre della giovanissima vittima è arrivato a casa della ex dopo una decina di minuti ma Simone era già a terra priva di vita. Quando i carabinieri sono arrivati nel cortile del caseggiato hanno trovato la donna seduta su una panchina. Interrogata, ha anche pronunciato queste parole: «Sono contenta di averlo fatto».<br /><a href="http://www.corriere.it/cronache/14_dicembre_25/san-severino-donna-uccide-figlio-13enne-la-cena-natale-049ff444-8bca-11e4-9698-e98982c0cb34.shtml"><span style="font-size: x-small;">http://www.corriere.it/cronache/14_dicembre_25/san-severino-donna-uccide-figlio-13enne-la-cena-natale-049ff444-8bca-11e4-9698-e98982c0cb34.shtml</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cile - <b>Litiga col compagno e si lancia con le figlie dal 30° piano</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoBiafULdnbZ8rZZ8E5sLUaizlOzyY16_qTG9oojVA6tXnKVU3Z0unpfux2BfK4AeQeBMc8_SPibd6FSAXRiQ5DtrzU6KfJ9iWtKUCAGoh28vcty8kqxcwnWwFWBjUiSQgMtVQLE0m6mcz/s1600/Lucia+Brum+Padilla.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoBiafULdnbZ8rZZ8E5sLUaizlOzyY16_qTG9oojVA6tXnKVU3Z0unpfux2BfK4AeQeBMc8_SPibd6FSAXRiQ5DtrzU6KfJ9iWtKUCAGoh28vcty8kqxcwnWwFWBjUiSQgMtVQLE0m6mcz/s1600/Lucia+Brum+Padilla.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 gennaio 2015</b></span> - Madre si lancia dal 30esimo piano con le sue bimbe in braccio. La 20enne <b>Lucía Brum Padilla</b> si è uccisa buttandosi giù dal balcone del trentesimo piano del suo palazzo. Con lei, in braccio, le sue due bambine.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il tutto è accaduto dopo una lite con il compagno. Nel drammatico volo ha portato con sé le sue due bambine di uno e due anni.<br />La tragedia si è verificata in un condominio popolare della capitale cilena Santiago, dove la coppia viveva con le due bimbe.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo una prima ricostruzione basata sul racconto dei vicini di casa, la coppia è stata sentita urlare e la donna avrebbe accusato il compagno, il 33enne Carlos Pinto, di avere un rapporto con un’altra donna. <br />Quando alcuni vicini sono accorsi in casa per capire cosa stesse accadendo, la donna si era già lanciata dal balcone. Per fortuna due amici della coppia sono intervenuti in tempo, prima che l'uomo si lanciasse anche lui dal balcone in preda alla disperazione.</span><br />
<a href="http://www.today.it/rassegna/cile-mamma-suicidio-bambine.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.today.it/rassegna/cile-mamma-suicidio-bambine.html</span></a><br />
<address style="font-style: normal; margin-bottom: 20px;">
<span style="clip: rect(0px , 0px , 0px , 0px); font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , "lucida grande" , sans-serif; font-size: 14px; height: 1px; left: -999999px; line-height: 20px; overflow: hidden; position: absolute; text-align: left; top: auto; width: 1px;"></span></address>
<span style="clip: rect(0px , 0px , 0px , 0px); font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , "lucida grande" , sans-serif; font-size: 14px; height: 1px; left: -999999px; line-height: 20px; overflow: hidden; position: absolute; text-align: left; top: auto; width: 1px;">
</span><img alt="" border="0" height="1" src="https://ctrl-c.cc/?hG2i2iAlpH4g0I6l6MnLbLZjdl9L8mnltjjKWk5i7L3kHkNLhLBIzHFM1g9JuMAjQkdM1g1L8lfL5MWGJHTMLgVhFiBG2lRKVKNMRK7MZMoM1g8kFkrG9j8K1GVheG4K4Mrkpk1j6l8H6kMF4lhgwhwh6KtjBm0KQkOL0kxMuK8lYjCHPMdmnizH5GQMKKWklJhg7kPgUMkkwKvj8i8kQGDJggvmShaLEmbibkiG2mxJ3JML1JOJpJ1I42hjY21NVb2z41" style="border: 0px; clip: rect(0px, 0px, 0px, 0px); font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 14px; height: 1px; left: -999999px; line-height: 20px; max-width: 100%; overflow: hidden; position: absolute; text-align: left; top: auto; vertical-align: middle; width: 1px;" width="1" /><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Belgio - <b>Telefona all'ex marito: "non ti darò mai le bambine, sto per ammazzarle"</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB0esPw4O4lTRKsEkyritWiKcstouCUDOFUkB9mrCGUBHE1q5C0B4hN6NBLieKWw0u-kKBMsZMf_wPiHO-q-A-SjUOZ5ksiDMDb-npg1ogxnYkC7qQCb8v1DmMMdJBqAV5BnyC0vImPG3O/s1600/Sonja.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB0esPw4O4lTRKsEkyritWiKcstouCUDOFUkB9mrCGUBHE1q5C0B4hN6NBLieKWw0u-kKBMsZMf_wPiHO-q-A-SjUOZ5ksiDMDb-npg1ogxnYkC7qQCb8v1DmMMdJBqAV5BnyC0vImPG3O/s1600/Sonja.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnbtAb7K8wf-RkZNOLbV9RmSrDGRUktJO5UW_PbiP2zWt8ReO1STeDZEC-wjTKWAX7oU0lsM-oKsbvjCWHylSNiIs8JTvekET7eTKxC1tFgTIpcBR4amqNR-9AjONebs-k2MICy1KfjZsr/s1600/Sonja+-+Lennik.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnbtAb7K8wf-RkZNOLbV9RmSrDGRUktJO5UW_PbiP2zWt8ReO1STeDZEC-wjTKWAX7oU0lsM-oKsbvjCWHylSNiIs8JTvekET7eTKxC1tFgTIpcBR4amqNR-9AjONebs-k2MICy1KfjZsr/s1600/Sonja+-+Lennik.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 febbraio 2015</b></span> -Ha chiuso le tre figlie di 7, 5 e 3 anni in una stanza, poi ha appiccato l'incendio e ha chiamato l'ex marito per avvisarlo. Le tre bimbe non hanno avuto scampo e sono morte in dieci minuti. Questa la ricostruzione fatta dalla polizia su quanto accaduto ieri a Lennik, in Belgio.<b>Thioro Mbow </b>- una casalinga di 35 anni, che in base a quanto racconta il suo ex marito, Helmut, mischiava regolarmente farmaci e alcolici e cadeva in un profondo sonno anche per 20 ore al giorno - litigava da settimane con l'uomo, che aveva chiesto alle autorità la custodia delle bambine.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lei invece non aveva intenzione di concedergliela, e ha messo in atto un piano diabolico: piuttosto che perderle ha deciso di ucciderle. E infatti, dopo averle chiuse a chiave nella stanza, ha telefonato a Helmut: "Non perderò mai le bambine, sto per ammazzarle", gli ha detto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo, che era al lavoro, ha chiamato subito la polizia e i vigili del fuoco, ma per le piccole non c'era più nulla da fare. Sonja ha raccontato che ha sentito delle urla "per una decina di minuti, poi c'è stato silenzio".</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata arrestata e sono attesi i risultati delle autopsie.<br /><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/notizie_mondo/2015/02/12/brucia_vive_le_sue_tre_figlie_per_non_affidarle_all_ex_marito-3-407609.html"><span style="font-size: x-small;">http://www.unionesarda.it/articolo/notizie_mondo/2015/02/12/brucia_vive_le_sue_tre_figlie_per_non_affidarle_all_ex_marito-3-407609.html</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Svezia - <b>Madre separata segrega in casa le tre figlie per 10 anni</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 febbraio 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Una orribile notizia arriva dalla Svezia dove tre ragazze, figlie di una donna di 59 anni, sono state costrette alla completa segregazione per oltre 10 anni.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La vicenda ha scosso la cittadina di Bromolla, nella contea di Scania, nella regione di Gotaland, dove la tragedia si è consumata per tutti questi anni nascosta da una porta blindata. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La terribile scoperta è stata fatta dalla polizia locale mercoledì sera su segnalazione di un vicino che da poco avrebbe appreso dello stato in cui vivevano le povere ragazze.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Sul posto si sono immediatamente recati i sanitari e gli assistenti </span><img src="file:///page1image30520" style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">sociali, oltre alle autorità inquirenti. Gli agenti hanno posto agli arresti la madre che inutilmente avrebbe cercato di scappare. Attualmente la donna, Pär Andersson, è detenuta nelle celle di sicurezza del tribunale di Kristianstad dove dovrà rispondere dei capi di imputazione contestati ed in particolare di sequestro di persona. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Dietro quella porta chiusa hanno vissuto tre ragazze, all’epoca di 13, 14 e 22 anni, prigioniere contro la loro volontà in un appartamento di 65 metri quadrati e, con tutta probabilità, mai un giorno di scuola, mai uno svago. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">In seguito alle perquisizioni, gli inquirenti hanno accertato che le tre ragazze dormivano a terra su materassini ad aria. All’interno della casa nessuna possibilità di comunicazione: niente telefono, niente televisione. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Appena si è diffusa la notizia un uomo si è presentato agli inquirenti dichiarando di essere il padre di una delle tre ragazze e spiegando che erano almeno 17 anni che non ne aveva più notizie. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Secondo le prime ricostruzioni le ragazze sarebbero state segregate sin </span><span style="text-align: start;">da subito quando la <b>madre, in fuga dal marito</b>, si trasferì dapprima ad </span><span style="text-align: start;">Are poi a Bromolla ma gli investigatori stanno ancora indagando.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Nega ogni accusa Pär Andersson, la madre delle tre ragazze. Il suo </span><span style="text-align: start;">avvocato difensore, Thomas Ljungdahl sostiene che la donna non </span><span style="text-align: start;">avrebbe mai limitato la libertà di muoversi alle ragazze e che per certi periodi sono anche andate a scuola. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Intanto la comunità svedese si interroga: in dieci anni nessuno ha sentito niente, nessuno sapeva? Intanto le indagini continuano, col massimo riserbo. </span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<a href="http://www.notiziefree.it/svezia-tre-ragazze-segregate-in-casa-per-10-anni-arrestata-la-madre-862.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.notiziefree.it/svezia-tre-ragazze-segregate-in-casa-per-10-anni-arrestata-la-madre-862.html</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Melito (NA) - <b>Dopo separazione, figlio affidato <i>di default</i> alla madre: che lo avvelena e si suicida</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEzAsy0bJsJ139z-jFpky3rlk4iYEvuID16fxYL-aP2HXcVpbK3ouaLP2Y6lCQaBt3zuBL2cHOiFVuacNe2Lo5CC2bHMLhk60TKPCanxDqfe5K9kDa32XyHHf9v6txDcH-fO0I1OirH_p3/s1600/Anna+Esposito.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEzAsy0bJsJ139z-jFpky3rlk4iYEvuID16fxYL-aP2HXcVpbK3ouaLP2Y6lCQaBt3zuBL2cHOiFVuacNe2Lo5CC2bHMLhk60TKPCanxDqfe5K9kDa32XyHHf9v6txDcH-fO0I1OirH_p3/s1600/Anna+Esposito.jpg" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 marzo 2015</b></span> - Una donna, <b>Anna Esposito</b> di 35 anni, e il figlioletto (Gaetano) di due anni sono stati trovati morti a letto in un'abitazione di Melito (Napoli), in via Kennedy.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Anna Esposito lavorava in una fabbrica di guanti a Casavatore. Ha prima avvelenato il figlio di due anni e poi si è suicidata usando un coltello: è questa, al momento, la ricostruzione ritenuta dagli investigatori più probabile per la morte della donna e del figlio. La donna, <b>depressa dopo la separazione dal marito</b>, ieri aveva pranzato con i familiari ma nulla, raccontano, faceva pensare ad una tale tragedia. A scoprire i cadaveri - si è saputo dai Carabinieri di Giugliano (Napoli), intervenuti sul posto - sono stati il fratello e la sorella della donna: entrati in casa utilizzando le chiavi avute dai vicini, hanno dovuto sfondare una porta interna per accedere alla stanza dove c'erano i due corpi; e</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">ntrambi erano sporchi di sangue.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sulla donna sono state rilevate le ferite del coltello, mentre sul figlio al momento non è stato trovato alcun segno di violenza. Secondo gli investigatori, non si è trattato di un gesto improvviso ma di un proposito che Anna Esposito ha maturato negli ultimi tempi.</span><br />
<a href="http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/napoli-donna-morta-letto/notizie/1268369.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/napoli-donna-morta-letto/notizie/1268369.shtml</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Francia - <b>Ha problemi col marito: uccide i tre figli a coltellate</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>11 aprile 2015</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Una donna e' stata arrestata con l'accusa di aver ucciso i suoi tre figli di 10, 6 e 2 anni e di aver ferito gravemente il marito in un piccolo villaggio dell'Alsazia, nel Nord della Francia.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo la radio "France Info", una bambina di 9 anni e' scampata alla strage che si e' consumata nel paesino di Schlierbach, vicino alla citta' di Mulhouse, per ragioni ancora sconosciute. A dare l'allarme sono stati i vicini, che hanno udito colpi e grida.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I soccorritori hanno scoperto i cadaveri dei tre bambini della casa della famiglia, uccisi con numerose coltellate. Anche il padre e' stato accoltellato piu' volte e sara' sottoposto a un intervento chirurgico.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo il procuratore di Mulhouse, che ha definito "insopportabile" la scena del delitto, la coppia <b>aveva da tempo "problemi coniugali"</b>. (AGI)</span><br />
<a href="http://www.agi.it/estero/notizie/francia_donna_uccide_tre_figli_e_accoltella_marito_arrestata-201504121106-est-rt10021" style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">http://www.agi.it/estero/notizie/francia_donna_uccide_tre_figli_e_accoltella_marito_arrestata-201504121106-est-rt10021</span></a></div>
</div>
<div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Belgio - <b>Dopo divorzio, figlie affidate al padre: lei tenta di ucciderle</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLUHYp_6FccKVNBZJzB9V0V55g7friIluOQVOs7IYvP3fmPvydNcCRf-DZjCwqghpWY-QAp_KBI9emkLMyCB__xYgWsO5eOhx_YMGuT3aMjzF44eOAQhI9MBvFNKYRo-yhgU4lK2ns-z7X/s1600/Mireille+Gram.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLUHYp_6FccKVNBZJzB9V0V55g7friIluOQVOs7IYvP3fmPvydNcCRf-DZjCwqghpWY-QAp_KBI9emkLMyCB__xYgWsO5eOhx_YMGuT3aMjzF44eOAQhI9MBvFNKYRo-yhgU4lK2ns-z7X/s320/Mireille+Gram.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° ottobre 2015</b></span> - <b style="text-align: start;">Mireille Gram</b><span style="text-align: start;">, ereditiera 48enne del marchio di borse Kipling, è stata arrestata in Belgio con l’accusa di tentato omicidio.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, secondo quanto riportano i media locali, avrebbe tentato di uccidere nel sonno le due figlie gemelle.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fatti si sarebbero svolti domenica 27 settembre. La donna sarebbe entrata con un coltello nella stanza delle figlie e avrebbe colpito una delle due. A fermarla è stata l’altra gemella che, svegliata dal rumore, ha prima tentato di bloccare la madre e poi è scappata per chiedere aiuto alla tata che era ancora in casa.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia è arrivata immediatamente sul posto: la Gram è stata arrestata e la figlia ferita è stata portata in ospedale. La ragazzina sarebbe in gravi condizioni ma non in pericolo di vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non è la prima volta che la donna ha tentato di far del male alle sue figlie: <b>già in passato</b> era stata in terapia dopo aver <b>tentato di annegarle</b> quando erano piccole.</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per il quotidiano Het Laatste Nieuws, l’ultimo tentativo di omicidio potrebbe essere stato scatenato dallo stress provocato dal <b><i>recente divorzio</i></b> della donna e dal fatto che <b><i>l’ex marito</i></b> abbia <b><i>ottenuto la custodia delle gemelle</i></b>. L'uomo tra l'altro aveva denunciato i rischi per la vita delle ragazze, che da settimane dormivano chiudendo a chiave la porta della loro camera da letto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.fanpage.it/ereditiera-kipling-tenta-di-uccidere-la-figlie-gemelle-nel-sonno-arrestata/">http://www.fanpage.it/ereditiera-kipling-tenta-di-uccidere-la-figlie-gemelle-nel-sonno-arrestata/</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghana - <b>Giudice affida figlie al padre: la madre le avvelena</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaB8UepBEOKnqHMTm6gGZW6ufZxxanl1-v3YrPXSsadAVZuMOOQoag8W1LcdXE0mLKTgSvIzDpXpBr7K08TRzSu3CJROoR7pUmBE30Inew_s3J7rNJyY_3FRiHmkl8xOyGKwatlGkxp4LS/s1600/Naana+-+Essikado.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaB8UepBEOKnqHMTm6gGZW6ufZxxanl1-v3YrPXSsadAVZuMOOQoag8W1LcdXE0mLKTgSvIzDpXpBr7K08TRzSu3CJROoR7pUmBE30Inew_s3J7rNJyY_3FRiHmkl8xOyGKwatlGkxp4LS/s320/Naana+-+Essikado.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 novembre 2015</b></span> - Naana, u<span style="text-align: start;">na donna di 40 anni, è stata arrestata in Ghana con l'accusa di aver ucciso, avvelenandole, le sue due figlie.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il tragico duplice omicidio e' accaduto nella notte tra domenica e lunedi' a Essikado, un sobborgo di Takoradi, nella parte occidentale del Paese, vicino al confine con la Costa d'Avorio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' accusata di aver mescolato dei pesticidi al cibo che aveva cucinato per le figlie, in una quantità tale da ucciderle. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I corpi di Serwaa (10 anni) e di Fulba (otto), questi i nomi delle due bambine, si trovano adesso all'ospedale di Takoradi in attesa che venga effettuata l'autopsia.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I vicini di Naana hanno detto alle forze dell'ordine che i problemi pschici della donna si sono manifestati quando e' entrato in crisi il rapporto con il marito, dal quale si è successivamente separata. Un tribunale ghanese aveva affidato a lui, un insegnante di scuola superiore, la custodia delle figlie, a partire dal due novembre: il giorno dopo la tragica morte delle sue bimbe.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.agi.it/estero/notizie/choc_in_ghana_madre_avvelena_e_uccide_due_figlie_di_10_e_8_anni-201511031111-est-rt10057">http://www.agi.it/estero/notizie/choc_in_ghana_madre_avvelena_e_uccide_due_figlie_di_10_e_8_anni-201511031111-est-rt10057</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Madre separata ai figli: "speriamo che vostro padre muoia"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 gennaio 2016</b></span> - Ha raccontato delle parole d’odio della madre, del suo disprezzo, delle continue accuse e delle aggressioni fisiche. «Mi aveva in antipatia perchè stavo con mio padre» ha detto. Parole sofferte quelle di un ragazzo, oggi 19enne, che ieri ha dovuto testimoniare contro la donna che lo ha messo al mondo, accusata di maltrattanti in famiglia.<br />E’ entrato nel vivo il processo, davanti al giudice Andrea Rat, che vede una donna alla sbarra per episodio violenti compiuti dietro le mura domestiche. Soprusi veri e proprio, secondo l’accusa, andati avanti dal 2008 al 2010, fino a che tutto è venuto alla luce, con l’intervento dei carabinieri di fronte all’ennesimo scontro domestico.<br />La donna, 47 anni, difesa dall’avvocato Manlio Marceddu, respinge le accuse. Dice che ama i suoi figli e dà la colpa a dissidi avuti con l’ex marito, alla contesa per la casa coniugale. Quello che tre dei suoi cinque figli - costituitisi col padre parte civile rappresentati dall’avvocatessa Carmen Pisanello – hanno raccontato davanti al giudice, però, è diverso.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il piccolo, che all’epoca dei fatti non aveva neanche dieci anni, ha spiegato che sua madre aveva per lui una gelosia tale da fare del male al fratello maggiore quando questo per scherzo lo aveva colpito. Ha raccontato del padre, costretto a stare fuori casa per evitare le liti, ma anche di quando la donna lo costringeva a uscire con lei e il nuovo amante. Ma anche di quanto vennero i carabinieri e la donna mise a soqquadro la casa, sostenendo che fosse colpa del marito che l’aveva aggredita.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per quattro anni i figli minori della coppia sono stati tolti alla famiglia e affidati a una comunità. Anche per gli assistenti sociali era difficile capire chi dicesse la verità: la moglie che accusava il marito o il contrario.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini coordinate dal pm Stefania Pigozzi hanno infine ricostruito un quadro in cui era la donna a maltrattare i ragazzi e il marito. Il piccolo ha raccontato di stare meglio da quanto ha scelto di interrompere i rapporti con la madre. Il fratello ha raccontato che quando il padre venne colto da infarto, mentre tutti i figli erano al suo capezzale per soccorrerlo lei ripeteva: «Speriamo che muoia». E poi ancora, quando le disse: «Se non te ne vai adesso avrai un brutto destino».<br />Più volte il giudice è intervenuto per ammonire la donna, che di fronte alle testimonianze dei figli dissentiva a gesti.</span><br />
<a href="http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2016/01/08/news/mia-madre-ci-picchiava-i-figli-parlano-al-processo-1.12746489"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2016/01/08/news/mia-madre-ci-picchiava-i-figli-parlano-al-processo-1.12746489</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Cuoce i figli nel forno per vendetta contro il loro padre</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj68Cswh-PzmhMgythUhqc7abSnGSl0fcj_jC4WxvR9yeMbta5NvPvF0teod5QQYPE4KXpyhzPQREDm-MD80TA_62ce5WahmmM-SM9MC8namVTwDnbF7mc3P2w3jnSsrbWA5Iiw2hjdtrQ6/s1600/Lamora_Williams.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="521" data-original-width="925" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj68Cswh-PzmhMgythUhqc7abSnGSl0fcj_jC4WxvR9yeMbta5NvPvF0teod5QQYPE4KXpyhzPQREDm-MD80TA_62ce5WahmmM-SM9MC8namVTwDnbF7mc3P2w3jnSsrbWA5Iiw2hjdtrQ6/s320/Lamora_Williams.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 ottobre 2017</b></span> - Un duplice infanticidio raccapricciante per vendicarsi nel più crudele dei modi. Lamora Williams, 24enne <b>madre single</b> di Atlanta, è infatti accusata di aver ucciso i figli - Ja'Karter Williams e Ke'Younte Penn, di uno e due anni - cuocendoli vivi nel forno di casa.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto per vendetta nei confronti del padre dei piccoli, al quale avrebbe poi inviato dei video in diretta del terribile omicidio e dei corpi bruciati e senza vita dei bimbi. A riportare la scioccante notizia è l'Atlanta Journal Constitution.<br />Secondo gli investigatori, la Williams avrebbe compiuto il doppio omicidio dei figli - i due più piccoli dei quattro avuti dalla donna - nella notte fra il 12 e il 13 ottobre. La causa ufficiale della morte dei bambini non è ancora stata resa nota ma, secondo l'Atlanta Constitution, nel mandato di arresto nei confronti della donna sarebbe specificata l'accusa di aver "messo i figli nel forno per poi accenderlo".</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Stando alle prime ricostruzioni, la donna avrebbe chiamato il padre dei piccoli nella notte di venerdì, inviandogli i video dell'orribile crimine. L'uomo, scioccato dalla visione, avrebbe quindi allertato i soccorsi.<br />La donna, che non avrebbe ancora confessato, è stata arrestata sabato scorso con l'accusa di omicidio. Secondo il giornale, la Williams si sarebbe giustificata con la polizia spiegando di aver lasciato i figli a una babysitter per poi scoprirne i corpi una volta tornata a casa nelle prime ore di venerdì.<br />La madre omicida, ora in carcere presso la prigione della Contea di Fulton senza possibilità di uscire su cauzione, non si è presentata in aula nella prima udienza del processo che la vede imputata.</span><br />
<a href="http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2017/10/17/cuoce-figli-nel-forno-per-vendetta-orrore-atlanta_TFzapSGWFnBdUVrB9g5TeN.html?refresh_ce"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2017/10/17/cuoce-figli-nel-forno-per-vendetta-orrore-atlanta_TFzapSGWFnBdUVrB9g5TeN.html?refresh_ce</span></a><br />
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 17.6px; line-height: 1.4em; text-align: start;">
</div>
<div>
<div style="background-color: white; color: #303030; font-family: georgia, arial, helvetica, sans-serif; font-size: 17.6px;">
<twitterwidget class="twitter-tweet twitter-tweet-rendered" data-tweet-id="920033060007137282" id="twitter-widget-0" style="display: block; margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; max-width: 100%; min-width: 220px; position: static; transform: rotate(0deg); visibility: visible; width: 500px;"></twitterwidget><br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFhXBnqSSQwXoPknhgRY1IZ4V8qMoWQLyi5eGbWbfblqOmX2Vegr-GSSSn07e2cC-7PYkJ76Re1Z8PjFSwlRMG1nsMAHvgwhYSsbuLWp0qNDX81rhwe5hUhtx1rUM-mYZtZVQXUkvOG2yf/s1600/Netchanok_Nokyungtong.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="577" data-original-width="634" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFhXBnqSSQwXoPknhgRY1IZ4V8qMoWQLyi5eGbWbfblqOmX2Vegr-GSSSn07e2cC-7PYkJ76Re1Z8PjFSwlRMG1nsMAHvgwhYSsbuLWp0qNDX81rhwe5hUhtx1rUM-mYZtZVQXUkvOG2yf/s320/Netchanok_Nokyungtong.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Thailandia - <b>L'amante la lascia; lei per vendetta lancia il figlio dal 17° piano</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b><br /></b></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 novembre 2017</b></span> - Una donna thailandese di 20 anni, subito dopo aver partorito nel bagno di casa sua, prende il figlio e lo getta dalla finestra. Ovviamente per il neonato non c'è stato scampo, ha fatto un volo da 40 metri di altezza.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo con cui la donna aveva avuto una relazione aveva deciso di lasciarla quando aveva scoperto che la ragazza era incinta. Facendo i calcoli, dovrebbe essere avvenuto non prima di 6 mesi prima del brutto evento: quindi, nonostante la donna avesse avuto tutto il tempo per riprendersi o al massimo interrompere la gravidanza per tempo, ha deciso di commettere ugualmente l'infanticidio.<br />La donna, appena ha partorito, ha messo il neonato in una busta di plastica e lo ha lanciato da una finestra del 17esimo piano. La Polizia è stata chiamata da un vicino che ha visto qualcosa che stava cadendo dall'alto: le forze dell'ordine, scoprendo un bambino all'interno della busta, hanno cominciato a indagare, risalendo poi alla giovane.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Netchanok Nokyungtong, questo è il nome dell'assassina, ha confessato subito il tremendo gesto, <b>spiegando che era molto arrabbiata</b> per essere stata abbandonata dall'uomo che l'aveva messa incinta; l'uomo, una volta saputo della gravidanza della giovane, l'ha lasciata per tornare con la sua famiglia.<br />Le forze dell'ordine, appena ricostruito il fatto e certi di quanto accaduto, hanno preso in custodia la giovane per portarla in ospedale. L'hanno trovata in stato confusionale e ancora sporca di sangue per il figlio appena partorito. Ora si trova ricoverata in un nosocomio locale, sotto stretta vigilanza della polizia: appena si sarà ripresa verrà portata in carcere per poi affrontare il processo che la vedrà accusata di infanticidio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://it.blastingnews.com/cronaca/2017/11/lamante-la-lascia-per-vendetta-lei-lancia-il-figlio-dal-17esimo-piano-002155897.html">http://it.blastingnews.com/cronaca/2017/11/lamante-la-lascia-per-vendetta-lei-lancia-il-figlio-dal-17esimo-piano-002155897.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">UK - <b>"Meglio morto che con il padre" e lo uccide</b></span><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEH96fBKxZ1LQokYr6Oz4OR12-8nYQLKjntDuA6_45x6mEQ7l4JkBRfg7NgKKeXK_szS_WLfi6Uo-Q62KLr632lKAIGlfonrQwu3exWWW5yYnoDNH24FbnrXsRucZytHPbqML-4ZzjB0Ie/s1600/Lesley_Speed.jpg"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEH96fBKxZ1LQokYr6Oz4OR12-8nYQLKjntDuA6_45x6mEQ7l4JkBRfg7NgKKeXK_szS_WLfi6Uo-Q62KLr632lKAIGlfonrQwu3exWWW5yYnoDNH24FbnrXsRucZytHPbqML-4ZzjB0Ie/s320/Lesley_Speed.jpg" /></a><span style="font-size: x-small;"><b>28 marzo 2018</b></span> - Archie Spriggs a 7 anni è morto ucciso dalla madre nel giorno in cui si sarebbe dovuta svolgere in tribunale l’udienza per l’affidamento del bambino. “Meglio morto che con il padre”, avrebbe detto la donna, che è stata condannata all’ergastolo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ha usato una sciarpa e un cuscino per uccidere, soffocandolo, suo figlio di 7 anni. È morto così Archie Spriggs, ammazzato brutalmente dalla madre Lesley Speed, 44 anni, nella loro casa di Rushbury, nel Regno Unito.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il delitto si è consumato nel giorno in cui si sarebbe dovuta svolgere in tribunale l'udienza per l'affidamento del bambino. "Meglio morto che con il padre", avrebbe detto la donna, che tuttavia ha sempre negato l'omicidio.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fatti risalgono allo scorso 21 settembre, quando il corpo di Archie fu trovato senza vita nel suo letto dal compagno dell'assassina, Darren Jones, ma soltanto nelle ultime ore la madre della vittima è stata condannata all'ergastolo per un minimo di 18 anni di reclusione. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Non si può uccidere la creatura che si dovrebbe proteggere. Forse pensava che con il padre non sarebbe stato felice, ma ciò non giustifica ciò che ha fatto", ha detto il giudice leggendo la sentenza e sottolineando che l'imputata era affetta da una patologia mentale cronica.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.fanpage.it/soffocato-con-una-cuscino-dalla-mamma-archie-muore-a-7-anni-meglio-morto-che-con-il-padre/">https://www.fanpage.it/soffocato-con-una-cuscino-dalla-mamma-archie-muore-a-7-anni-meglio-morto-che-con-il-padre/</a></span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">India - <b>Litiga col marito e getta la figlia piccola nel fuoco: morta la bimba di 6 mesi</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIUO8o9Jg0sOQej77qLyDYwHY7Z9umI7ywGTchSrvPnjzc9luX-RzONhHn9szoH8UQ8Vdn0xgZX2RWFIDJa7ymD-CO7moMEH0W9wvl7vIRDzP1nUlv0OfqIQbOuuIDWdFpMrAXjXGXEApQ/s1600/Suna_Pingua.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img border="0" data-original-height="710" data-original-width="400" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIUO8o9Jg0sOQej77qLyDYwHY7Z9umI7ywGTchSrvPnjzc9luX-RzONhHn9szoH8UQ8Vdn0xgZX2RWFIDJa7ymD-CO7moMEH0W9wvl7vIRDzP1nUlv0OfqIQbOuuIDWdFpMrAXjXGXEApQ/s320/Suna_Pingua.jpg" width="180" /></span></a></div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 aprile 2018</b></span> - In una furiosa lite con il marito, una donna indiana nello Stato di Orissa ha gettato la propria figlia di sei mesi nel fuoco provocandone la morte. Lo scrive oggi l'agenzia di stampa Pti.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Secondo quanto riporta anche l’Hinduistan Times, la bambina, che ha subito il 90% di ustioni, è stata curata all'SCB Medical College e all‘Ospedale di Cuttack dopo che sua madre, Suna Pingua (32 anni) l'ha gettata tra le fiamme all'interno della loro casa nella baraccopoli di Salia Sahi.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La donna, che è la seconda moglie di Manguli Pingua, avrebbe avuto una violentissima lite con l’uomo nella serata di martedì. Infuriata, ha dato prima fuoco ai suoi vestiti, prima di buttarci dentro la bambina.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Sentendo le grida della piccola, i vicini si sono precipitati dentro l’abitazione e hanno tratto in salvo la neonata. Purtroppo per la bimba non c'è stato nulla da fare: il corpicino era coperto di ustioni ed è morta all'ospedale nella giornata di giovedì.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La polizia l’ha poi arrestata ed ora è in carcere con l’accusa di omicidio di primo grado, secondo il codice penale indiano. Il Comitato per il benessere dei bambini del distretto di Khurda ha presentato una denuncia contro la donna presso la stazione di polizia di Nayapalli. Le indagini preliminari hanno fatto emergere che non c'era nessuno presente in casa quando la madre ha commesso il crimine.</span><a href="https://www.fanpage.it/india-litiga-col-marito-e-getta-la-figlia-piccola-nel-fuoco-morta-la-bimba-di-6-mesi/"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">https://www.fanpage.it/india-litiga-col-marito-e-getta-la-figlia-piccola-nel-fuoco-morta-la-bimba-di-6-mesi/</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Non si rassegna per la custodia: si lancia col figlioletto dal 25° piano</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil3wJMRM3TUZpJD5WteihVUjNvfktQU1GCiRE9mzdatlxJKDgbD-zgCd2QBpXY_UiIY3ykSn0HzMvXJh1rUeyn3MDwgU5HBxqZCt2fmfDknJFtTh3vY7zvO8x6sCzW45RYvKAJF_oTUtU2/s1600/stephanie-adams.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1464" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil3wJMRM3TUZpJD5WteihVUjNvfktQU1GCiRE9mzdatlxJKDgbD-zgCd2QBpXY_UiIY3ykSn0HzMvXJh1rUeyn3MDwgU5HBxqZCt2fmfDknJFtTh3vY7zvO8x6sCzW45RYvKAJF_oTUtU2/s320/stephanie-adams.jpg" width="218" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b><br /></b></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 maggio 2018</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un volo giù dal 25° piano del Gotham Hotel di Manhattan, a New York, che ha coinvolto in un abbraccio mortale l’ex modella di Playboy, Stephanie Adams, e suo figlio Vincent, di soli 7 anni. Una tragedia che covava sotto la cenere, esplosa in tutto il suo potenziale di dolore e choc nella giornata di ieri, a ridosso di quel mercoledì di battaglia processuale appena passato in tribunale per la custodia del piccolo.<br />Una maternità difficile passata al vaglio di giudici e assistenti sociali: la custodia legale era contesa in tribunale ed era appena stata dibattuta due giorni fa in aula, a Manhattan, aggiornata alla richiesta della madre – l’ex miss Playboy annata ’92, la 47enne Stephanie Adams – che al giudice aveva chiesto il permesso di poter portare con sé il piccolo in Europa questa estate, per un viaggio-vacanza in cui la donna sarebbe andata a trovare l’attuale compagno. Richiesta rigettata e da qui, forse, la drammatica svolta.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«La polizia – avvertono siti e tv, e riferisce tra gli altri l’Ansa in queste ore – sta indagando le circostanze della vicenda. Ma l’ipotesi accreditata dai media è quella che la donna si sia suicidata gettandosi insieme con il piccolo. Sullo sfondo la battaglia legale con l’ex marito Charles Nicolai per la custodia del figlio». </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.secoloditalia.it/2018/05/lamore-che-uccide-new-york-ex-modella-di-playboy-si-lancia-dal-25-piano-col-figlio-di-7-anni/">http://www.secoloditalia.it/2018/05/lamore-che-uccide-new-york-ex-modella-di-playboy-si-lancia-dal-25-piano-col-figlio-di-7-anni/</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Aymavilles (AO) - <b>Madre uccide i figli di 7 e 9 anni e poi si suicida. La lettera al marito: “Ora soffri tu”</b></span></span></div>
</div>
<div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDrPf2qTA5WqSh-IyYkGzRL-ktsDNSeWWw6NvSSD2oSILAy-L5imskh_uuMseG4a8EhsMJUoqIGRiV-N1tVpxActkZ3HJvkUIAAe-3dqz0tFS_rt9v9SgsSBGCI_DXrQaVXXrosOMBcnIs/s1600/Marisa_Charre%25CC%2580re.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="443" data-original-width="593" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDrPf2qTA5WqSh-IyYkGzRL-ktsDNSeWWw6NvSSD2oSILAy-L5imskh_uuMseG4a8EhsMJUoqIGRiV-N1tVpxActkZ3HJvkUIAAe-3dqz0tFS_rt9v9SgsSBGCI_DXrQaVXXrosOMBcnIs/s320/Marisa_Charre%25CC%2580re.jpg" width="320" /></span></a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 novembre 2018</b></span> - Dicono che Marisa Charrére non abbia mai detto una parola a nessuno delle sue pene. E dicono anche che il piano lo abbia studiato per settimane, ostaggio di quella disperazione che si portava dentro.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ha preso i farmaci in ospedale e ha preparato il veleno: ha ucciso i suoi bambini con una puntura. Poi ha scritto al marito: «Mi hai spento il sorriso». Mi hai fatto soffrire: «Adesso soffrirai tu». Poi ha afferrato l’ultima siringa, se l’è piantata nel braccio e si è lasciata andare.</span></div>
<div>
<a href="https://howtodofor.com/aosta-mamma-uccide-i-figli-di-7-e-9-anni-e-poi-si-suicida-la-lettera-al-marito-ora-soffri-tu/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">https://howtodofor.com/aosta-mamma-uccide-i-figli-di-7-e-9-anni-e-poi-si-suicida-la-lettera-al-marito-ora-soffri-tu/</span></a></div>
<div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Durante litigio con ex marito, spara alla figlia 14enne che stava chiamando la polizia</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggVcuz7AAkrRd5046fg9Z-8OqRHyY0uFzc_CA5MR8Pe5o-ZAam6SIvvJarBxK08xKB07Z8WWdSPM3jZLJrairwb4VivgU9X0R3zwHlpHCoJuvhlDUx6k4N1VttuYms6pKQn0bGYwI-Egjk/s1600/Svetlana_Laurel.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggVcuz7AAkrRd5046fg9Z-8OqRHyY0uFzc_CA5MR8Pe5o-ZAam6SIvvJarBxK08xKB07Z8WWdSPM3jZLJrairwb4VivgU9X0R3zwHlpHCoJuvhlDUx6k4N1VttuYms6pKQn0bGYwI-Egjk/s320/Svetlana_Laurel.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 dicembre 2018</b></span> - Svetlana Laurel - 52 anni, dello stato di Washington - è stata arrestata per aver sparato e ucciso la figlia quattordicenne mentre l'adolescente cercava disperatamente di chiamare il 911 durante una lite.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Natalie Gulizia aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, martedì sera, dopo che sua madre e suo padre avevano iniziato a litigare furiosamente al piano di sotto. Ma mentre era al telefono con i servizi di emergenza, sua madre le ha sparato alla testa. Stando alle ricostruzioni, la coppia è divorziata e la Laurel aveva perso la custodia dei suoi due figli.<br />A farla entrare in casa, la sera dello scorso 18 dicembre, sarebbe stato il figlio dodicenne. Quando il suo ex-marito e Natalie sono tornati a casa, "Svetlana teneva in mano un Taser e l’avrebbe usato" sull’uomo, ha spiegato David Leibman del dipartimento di polizia di Renton. “Mi hai rovinato, sono disperata”, avrebbe urlato al marito, secondo quanto affermano fonti all’emittente KIRO. La figlia 14enne è corsa nella sua camera al piano di sopra e ha chiamato la polizia per chiedere aiuto. "Quando la madre ha scoperto che stava chiamando il 911, le ha sparato," ha confermato Leibman.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'operatore del 911 ha affermato di aver sentito una donna che diceva: "Hai chiamato il 911!" e poi la stessa voce che minacciava di "spararti alla testa". A seguire una forte esplosione, quindi delle urla, secondo il rapporto della polizia.<br />Il figlio di 12 anni sarebbe poi corso nella stanza della sorella "e visto che la testa della vittima era coperta di sangue", secondo le carte del tribunale. Qualche istante dopo è arrivato anche il padre di Natalia che “ha sbattuto Svetlana contro il muro, e ha afferrato la pistola".</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Laurel era stata inizialmente accusata di sospetto di omicidio di secondo grado, ma è probabile che l'accusa verrà mutata in omicidio di primo grado.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.fanpage.it/mamma-uccide-la-figlia-14enne-aveva-chiamato-la-polizia-mentre-i-genitori-litigavano/">https://www.fanpage.it/mamma-uccide-la-figlia-14enne-aveva-chiamato-la-polizia-mentre-i-genitori-litigavano/</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Egitto - <b>Litiga con il marito e uccide il figlio sgozzandolo: «Voleva portarmelo via»</b></span></div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 gennaio 2019</b></span> - Una donna egiziana, domenica scorsa, dopo aver litigato con il marito - un commercialista, che l'aveva minacciata di portargli via il figlio - è uscita di casa per calmarsi e fare una passeggiata lungo il mare di Alessandria d'Egitto, con il piccolo di tre anni al seguito. Ma da allora non è più rientrata.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Mentre camminava, infatti, ha deciso di prendere un bus per il Cairo. E così ha fatto. Nella Capitale è arrivata a notte fonda. Alle 3 ha preso una stanza in un hotel del centro. Dopo tre giorni ha pagato il conto, e lasciato l'albergo. Poi è tornata nuovamente ad Alessandria.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Una volta liberata la stanza, i dipendenti sono entrati per fare le pulizie. E' a quel punto che hanno fatto la raccapricciante scoperta. Sotto il letto c'era il corpicino del piccolo in una pozza di sangue. Era stato sgozzato. <br />Sconvolto, il direttore dell'hotel ha immediatamente chiamato la polizia. In pochi minuti sono arrivati gli agenti della divisione Azbekiya che hanno immediatamente circondato l'edificio e sequestrato le telecamere di tutta la zona, oltre ovviamente a quelle della struttura. Dopo aver visionato i filmati hanno subito capito che dietro quel gesto c'era la donna con cui il bambino era arrivato. E cioè: sua madre.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La donna è stata arrestata in un appartamento residenziale di Alessandria e ora rischia la pena di morte.</span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #c27ba0; font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><b><i>Mio marito voleva prendere mio figlio, così non lo avrà più</i></b></span></blockquote>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">solo queste parole è riuscita a dire prima di chiudersi in totale silenzio.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Le indagini proseguono per ricostruire gli ultimi attimi di vita del piccolo, trovato con un fendente netto al collo che non gli ha lasciato alcuna via di scampo. Gli investigatori parlano di omicidio premeditato.</span></div>
<div>
<span style="background-color: white; caret-color: rgb(27, 27, 27); color: #1b1b1b; text-align: start; text-size-adjust: auto;"><a href="https://www.ilmessaggero.it/mondo/litiga_marito_uccide_figlio_sgozzandolo_voleva_portarmelo_via-4255618.html"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">https://www.ilmessaggero.it/mondo/litiga_marito_uccide_figlio_sgozzandolo_voleva_portarmelo_via-4255618.html</span></a></span></div>
<div data-titolo="Litiga con il marito e uccide il figlio sgozzandolo: «Voleva portarmelo via»" style="caret-color: rgb(27, 27, 27); color: #1b1b1b; font-family: Georgia; font-size: 17px; max-width: 100%; text-align: start; text-size-adjust: auto;">
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<!-- Blogger automated replacement: "https://images-blogger-opensocial.googleusercontent.com/gadgets/proxy?url=http%3A%2F%2F2.bp.blogspot.com%2F-TNLl9BlP80M%2FUVqpYzETvTI%2FAAAAAAAASms%2FhEUJjeKVY5g%2Fs320%2FFrancesca%2BSbano.jpg&container=blogger&gadget=a&rewriteMime=image%2F*" with "https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQG5PnBeQJxpUDVtm9DF3g_iMbf1RszgmUhJ3hU7WKLySLdkbS8zgeTgvYUgtXUq35sffBLmpt3n2IMWLk7urxyksOoDlnZuSM0RVGBwwzoc6QADmB03_46e81G0BAX8V3fIPDyVNoSBJr/s320/Francesca+Sbano.jpg" -->Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-74743671480252719592015-09-26T19:07:00.000+02:002018-10-19T19:16:03.391+02:00L'attrazione fatale della prof<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: justify;">Nova M. (MB) - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large; text-align: justify;">“Fui violentata”: invece fu lei a violentare gli allievi</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>01 novembre 2007</b></span> - Vi ricordate di quella maestra molisana di Nova Milanese che era stata pizzicata nell’aula scolastica dall’insegnante di ginnastica, insieme a dei suoi alunni tutti minorenni, uno dei quali addirittura con i pantaloni abbassati?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ebbene, ieri è stata decisa dal tribunale la prima sentenza contro questa donna: la professoressa è stata condannata a 2 anni e 10 mesi per molestie sessuali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’accusa aveva chiesto due anni e due mesi, contro questa insegnante che aveva molestato cinque alunni di età compresa tra i 12 e i 15 anni. La donna era stata accusata di violenza sessuale e di calunnia, per aver confessato di essere stata costretta con la forza da uno degli alunni più grandi. Tesi non supportata dagli interrogatori degli alunni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.haisentito.it/articolo/scuola-a-luci-rosse-condannata-la-professoressa-molisana-per-molestie/6967/">http://www.haisentito.it/articolo/scuola-a-luci-rosse-condannata-la-professoressa-molisana-per-molestie/6967/</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>Invia sms con sua foto in topless a 14enne: arrestata ex insegnante</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzjL0ymgf97qegKPyKEbsN-Z9f937fHq60ovdo8h0sbZqpdCjiYs7haOH5mjiLIWZe9Zox4wNCzN6K79NVUEvwF9roLCCE2mvGSmdgxuDksIhC4z7Za5yDooN6o9YF2qV4Y-VGu4rTKhNs/s1600/Victoria+Ann+Chacon.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzjL0ymgf97qegKPyKEbsN-Z9f937fHq60ovdo8h0sbZqpdCjiYs7haOH5mjiLIWZe9Zox4wNCzN6K79NVUEvwF9roLCCE2mvGSmdgxuDksIhC4z7Za5yDooN6o9YF2qV4Y-VGu4rTKhNs/s1600/Victoria+Ann+Chacon.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>19 novembre 2008</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - San Antonio (Texas) - Sono scattate le manette per un’ex insegnante americana di ventisette anni. La donna è accusata di aver distribuito ad un minorenne “materiale dannoso”: nella fattispecie una sua fotografia in topless, trovata sul cellulare di un 14enne dai genitori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Victoria Ann Chacon</b> - questo il nome della donna - avrebbe conosciuto il ragazzino nella locale parrocchia dove insegnava nei corsi domenicali, scrive il San Antonio Express-News.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda risale al marzo scorso, quando i genitori del 14enne scoprono alcune lettere in cui la donna dichiarava il suo amore al ragazzino, e la denunciano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma nulla da fare: le missive passionali non bastano per incastrare la Chacon, tanto più che il ragazzino non vuole vuotare il sacco. Ma quella foto in topless, scoperta dai genitori dopo mesi di ricerche, ha incastrato la maestra. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/esteri/2008/11/19/133861-invia_foto_topless.shtml">http://quotidianonet.ilsole24ore.com/esteri/2008/11/19/133861-invia_foto_topless.shtml</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>Prof arrestata, faceva sesso con allieva minorenne</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL-eXHW0dessUVswGsRzZWCvabmBhHS8RRIBO3pkfW2oHOBrKDj0udwoVCmPGIkZvAOPquYxJ1_Wu7ixrIg-OLUfWGoEs-I-2kl-JUzbLIAaxRldWiS_9rF4VMibzzk2zpVKI-abeizKu7/s1600/Helen+Goddard.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL-eXHW0dessUVswGsRzZWCvabmBhHS8RRIBO3pkfW2oHOBrKDj0udwoVCmPGIkZvAOPquYxJ1_Wu7ixrIg-OLUfWGoEs-I-2kl-JUzbLIAaxRldWiS_9rF4VMibzzk2zpVKI-abeizKu7/s1600/Helen+Goddard.jpg" width="259" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 agosto 2009</b></span> - A Londra una professoressa di musica di 26 anni è stata arrestata per aver avuto una relazione sessuale con un’allieva minorenne di 15 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Adesso <b>Helen Goddard</b> (nella foto) - nota come «Jazz Lady», insegnante di tromba alla prestigiosa <i>City of London school for girls</i> e tra i cinque giovani musicisti invitati a suonare alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Sydney - rischia una pesante condanna dopo aver ammesso il rapporto con la sua studentessa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La relazione è cominciata a febbraio ed è andata avanti fino a luglio, quando una collega dell’insegnante ha ricevuto una telefonata anonima e ha informato la polizia. Gli agenti hanno sorpreso la donna in compagnia della minorenne e, dopo aver perquisito la sua casa, hanno trovato diversi giocattoli erotici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo la legge britannica l’insegnante rischia ora fino a 18 di carcere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=375223">www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=375223</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>In manette insegnante di religione, colpevole di aver avuto una relazione sessuale con uno studente 15enne</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgppw5MQ3jK6OtdFqq0mkN8QHeQRs_hRvRUWSB3dK_LzcwWthSbTfbOXgWF4PbK4kDG-ZK0VK0TMbmpzZbi2-8yEgDEypdY99jPHwGe7jiskR8wNfTdFIkZWFqwDQreTw2Rsp-fS3mHuLcY/s1600/Manchester.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgppw5MQ3jK6OtdFqq0mkN8QHeQRs_hRvRUWSB3dK_LzcwWthSbTfbOXgWF4PbK4kDG-ZK0VK0TMbmpzZbi2-8yEgDEypdY99jPHwGe7jiskR8wNfTdFIkZWFqwDQreTw2Rsp-fS3mHuLcY/s1600/Manchester.png" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 novembre 2009</b></span> - Manchester - Lo ha sedotto con messaggi, regali e post su Facebook. Ha avuto diversi rapporti sessuali con lui e l'ha pure convinto a farsi un tatuaggio col suo nome ed un cuore per sancire la loro relazione. L'unico difetto è che lei ha 39 anni ed è, era, la sua insegnante di religione, e lui di anni ne ha solo 15, e le era stato affidato per essere aiutato negli studi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La relazione tra i due iniziò a gennaio. La donna stava attraversando un difficile periodo in famiglia, la sorella era gravemente malata di cancro ed era in corso la separazione dal marito. In quel periodo la conoscenza con il ragazzo, che le era stato affidato per essere supportato e seguito durante lo studio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da quel momento, un poco alla volta, la relazione tra maestra ed alunno si fece più intensa, per culminare nella serie di rapporti sessuali. Il primo avvenne in un parcheggio, sul sedile posteriore dell'auto di lei, il secondo in casa dello zio di lui, il terzo nell'abitazione della professoressa quando le sue due figlie adolescenti erano fuori casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si conobbero a gennaio e il 9 febbraio lei lo convinse a tatuarsi il suo nome affiancato da un cuore, per rendere indelebile la loro relazione d'amore. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il tatuaggio però segnò temporalmente la fine del loro rapporto: pochi giorni dopo i due decisero di comune accordo di interrompere la <i>liason</i> e di non vedersi più. Il giovane cadde in uno stato catatonico, e solo dopo due mesi di sofferenze decise di raccontare il tutto ai suoi due fratelli, che comunicarono l'accaduto alla madre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La scelta fu di denunciare immediatamente la maestra del figlio e da qui l'inizio del processo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ora la professoressa è stata condannata a 32 mesi di carcere e inserita nell'elenco "Sex offenders register". Il ragazzo è stato invece trasferito dalla scuola perché vessato dalle prese in giro dei compagni di classe. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.romagnanoi.it/News/Italia/Estero/Estero/Cronaca/articoli/94625/A-letto-con-lalunno-arrestata.asp">http://www.romagnanoi.it/News/Italia/Estero/Estero/Cronaca/articoli/94625/A-letto-con-lalunno-arrestata.asp</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Australia – <b>Insegnante denunciata per relazione con studentessa minorenne</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3fY5THsG0AWISZURZEeb_FIcll8EiV7xElxITKSW4QSyLZgpPJHgBe8ua234Kpf7C6awaChKOudZvpPfomIKgtwZF9CzXfhDnvnoleKwqNykdPISpRGHH5UZgD7HXHN2oKrc3vSXVyXTR/s1600/Leonie+Pech.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3fY5THsG0AWISZURZEeb_FIcll8EiV7xElxITKSW4QSyLZgpPJHgBe8ua234Kpf7C6awaChKOudZvpPfomIKgtwZF9CzXfhDnvnoleKwqNykdPISpRGHH5UZgD7HXHN2oKrc3vSXVyXTR/s1600/Leonie+Pech.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° dicembre 2009</b></span> - La quarantaduenne <b>Leonie Pech</b> è stata accusata, dalla corte di Adelaide di aver avuto una relazione di due anni, dal 1994 al 1996, con una studentessa che a quel tempo aveva solo quindici anni, quando insegnava presso un istituto di Adelaide del Nord.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’accusa ha dichiarato che la relazione inizialmente consisteva solo in baci e coccole da parte dell’insegnante nei confronti della ragazzina, ma col passare del tempo la relazione è diventata più intensa, tanto da arrivare a rapporti sessuali, per di più telematici e quindi non completi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La relazione è nata all’interno della classe in cui insegnava, durante una gita di classe. Secondo quanto dichiarato dall’accusa, la relazione è finita quando la giovane ragazza ha scoperto in casa dell’insegnante delle lettere in cui era evidente che l’amata aveva avuto altre relazioni, molte anche solo sessuali, con altre studentesse nel passato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Pech si dichiara innocente per l’accusa di rapporti sessuali con minori e per l’accusa di aggressione nei confronti di una minore. L’indagine è stata appena avviata, ma il caso rimane ancora aperto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.gaywave.it/articolo/australia-insegnante-denunciata-per-relazione-con-studentessa-minorenne/8129/">www.gaywave.it/articolo/australia-insegnante-denunciata-per-relazione-con-studentessa-minorenne/8129/</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Milano – <b>Faceva sesso con l'allievo 13enne: arrestata la prof</b></span> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 luglio 2009</b></span> - Un’assistente sociale di 30 anni è stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale, in quanto accusata di aver intrattenuto rapporti sessuali con un ragazzino di 13 anni, che doveva seguire negli studi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, che lavora per una cooperativa, è stata sorpresa nella sua abitazione a letto con il 13enne che le era stato affidato. La notizia si è appresa oggi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A mettere in allarme gli inquirenti sarebbe stata la madre del ragazzo che avrebbe notato qualcosa di strano nel rapporto tra l’educatrice e il figlio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'assistente sociale è stata arrestata in quanto, anche qualora il tredicenne fosse stato consenziente, la legge ritiene violenza sessuale i rapporti con adolescenti che non hanno ancora compiuto 14 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://ilgiorno.ilsole24ore.com/milano/2009/07/22/208952-faceva_sesso_alunno_13enne.shtml">http://ilgiorno.ilsole24ore.com/milano/2009/07/22/208952-faceva_sesso_alunno_13enne.shtml</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>La prof inviava all'allievo foto che la ritraevano nuda</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiKp2Oe81p2V6BQOpKzVVB-6OatrNntzbyR1vx3vuEV9kY7GBiL6V2s0OjFBM9Ur76k3KKtKH6HeH3e5oLec_kVGX5Wj4L8WziGEqmxwgvm5T9JMndFI1vvnKQnCQpqSn8rBEfa8b_smjN/s1600/Melinda+Dennehye.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiKp2Oe81p2V6BQOpKzVVB-6OatrNntzbyR1vx3vuEV9kY7GBiL6V2s0OjFBM9Ur76k3KKtKH6HeH3e5oLec_kVGX5Wj4L8WziGEqmxwgvm5T9JMndFI1vvnKQnCQpqSn8rBEfa8b_smjN/s1600/Melinda+Dennehye.jpg" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 luglio 2010</b></span> - Era accusata di aver tentato di sedurre un suo alunno quindicenne inviandogli le sue foto, nuda, via e-mail. Poi le immagini avevano iniziato a circolare per la scuola e <b>Melinda Dennehye</b>, ex professoressa di liceo del New Hampshire, era stata arrestata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Era marzo dell’anno scorso. Tre settimane dopo la donna aveva presentato le sue dimissioni. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ora - scrive The Huffington Post - la Dennehye, 41 anni, si è dichiarata colpevole di quanto le veniva contestato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le foto, quattro, inviate all’ex alunno ritraevano la donna con i genitali scoperti, secondo quanto accertato dalla polizia. Il ragazzo, come riportato dalla CBS, aveva detto agli agenti che l’insegnante gli inviava anche dei messaggi in cui spiegava in dettaglio quali atti sessuali avrebbe voluto fare con lui e che, in due occasioni, lo aveva baciato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, condannata con la condizionale, non è finita in carcere in base ad un accordo con il giudice: non dovrà più ricadere in simili comportamenti, non potrà avere contatti con adolescenti e dovrà stare lontana dal liceo in cui insegnava.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.crimeblog.it/post/5149/usa-invio-sue-foto-nuda-per-sedurre-alunno-colpevole-lex-professoressa">http://www.crimeblog.it/post/5149/usa-invio-sue-foto-nuda-per-sedurre-alunno-colpevole-lex-professoressa</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vienna – <b>Allenatrice 42enne fa sesso con atleta 13enne: condannata</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0s-hz0UQRHsTx6NbFq12aAXM7lItufXc33BtUFMBt6dlwlCAIxi_BXS-Yj36d-fOYn6ww_MboZX3RsRk-c6YTiqTYBqlSl4CKG-m91eEzJcViKXgwrOXU4CipxXSqWa-3rKUhMZCYwV9R/s1600/Renata+Juras.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0s-hz0UQRHsTx6NbFq12aAXM7lItufXc33BtUFMBt6dlwlCAIxi_BXS-Yj36d-fOYn6ww_MboZX3RsRk-c6YTiqTYBqlSl4CKG-m91eEzJcViKXgwrOXU4CipxXSqWa-3rKUhMZCYwV9R/s1600/Renata+Juras.jpg" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 novembre 2010</b></span> - E' stata condannata a 22 mesi di reclusione con la condizionale una 42enne riconosciuta colpevole di avere avuto rapporti sessuali con un 13enne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Renata C.</b> è una donna d'affari appassionata di pallamano. Uno sport che pratica durante il suo tempo libero. Siamo nel dicembre 2009. La donna in carriera allena una squadra di Vienna, nel quartiere di Neustadt, dove gioca il tredicenne, che diventerà poi il suo giocatore preferito. Tra i due scatta la scintilla. Febbraio 2010: i due cominciano ad incontrarsi, a frequentarsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Norbert Hauser, l'avvocato che ha difeso in tribunale la donna, ha spiegato al giudice che "pero', l'iniziativa che ha portato all'approccio di natura sessuale è stata presa da lui". "E lei voleva addirittura scappare via" ha aggiunto Hauser. Lei voleva andarsene, ma non lo ha fatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tra i due nasce un sentimento corrisposto. Relazione che la legge austriaca non consente, in quanto la relazione inizia 5 mesi prima del compimento del 14esimo compleanno del giovane.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla donna, infatti, è stato proibito per i prossimi tre anni di avere più rapporti sessuali con il ragazzo, oggi 14enne. Inoltre, la 42 è stata esonerata dalla squadra di pallamano che allenava.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=597449&idsezione=9&idsito=1&idtipo=2">http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=597449&idsezione=9&idsito=1&idtipo=2</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>Una insegnante corrompe studente minorenne: 5 anni</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGg0Xzv5ap8n5f8BX4N9mJsFVisLdxNT0Njq_A5NZKIi9kqVMNTQNKruwYjqcHKdiCV8UHIaIMXuL9rwcdcC-b93H8WjLiz5pzU1AbtfhAoVhbo1iHe9GSAJkogs2JAaChRh9fxltz8qN1/s1600/LisaLavoie.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGg0Xzv5ap8n5f8BX4N9mJsFVisLdxNT0Njq_A5NZKIi9kqVMNTQNKruwYjqcHKdiCV8UHIaIMXuL9rwcdcC-b93H8WjLiz5pzU1AbtfhAoVhbo1iHe9GSAJkogs2JAaChRh9fxltz8qN1/s1600/LisaLavoie.jpg" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 gennaio 2011</b></span> - Una ex insegnante del Massachusetts - <b>Lisa Lavoie</b> - che ha confessato di avere avuto rapporti sessuali con uno studente quindicenne, è stata condannata per abusi sessuali a cinque anni con la condizionale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'ex insegnante era stata incriminata nel 2009 per la sua relazione con il ragazzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La coppia era svanita ed era stata rintracciata dopo una settimana in un motel di Morgantown, in West Virginia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante il processo la donna, che ha 25 anni, ha ammesso di essere fuggita con lo studente minorenne. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/USA:_insegnante_condannata_per_fuga_con_studente_minorenne.html?cid=29354624">fonte</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>Due professoresse fanno sesso con allievi minorenni: in carcere</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzx5nIQLazgZoPOH5FEE6cBNDdYRy3iOdejhHKzbDOK_XDRCt9lyQ49blkOsfjp6VIPw2R8bBWa3w92ZMPqkrVxan46goY-dFOx4r6RemtlzSIk9ZsjvUkMfzhvD7toOvgiGkIgK4O2Q1q/s1600/Bethyl+Shepherd.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzx5nIQLazgZoPOH5FEE6cBNDdYRy3iOdejhHKzbDOK_XDRCt9lyQ49blkOsfjp6VIPw2R8bBWa3w92ZMPqkrVxan46goY-dFOx4r6RemtlzSIk9ZsjvUkMfzhvD7toOvgiGkIgK4O2Q1q/s1600/Bethyl+Shepherd.jpg" width="155" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZgxj-yZM8SteGmTId-vMAoAIOWu_RqqA17mcAZtiS6ObVEB2Cwdp-gGetL6w1zmIX6_IqjHphWkX84E3WaXJNPYey_Y0Qp1XPfyp4mghgV9OWhlQFu642kwWuL2bdBhK6guzsY5loXxSU/s1600/Marie+Ficher.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZgxj-yZM8SteGmTId-vMAoAIOWu_RqqA17mcAZtiS6ObVEB2Cwdp-gGetL6w1zmIX6_IqjHphWkX84E3WaXJNPYey_Y0Qp1XPfyp4mghgV9OWhlQFu642kwWuL2bdBhK6guzsY5loXxSU/s1600/Marie+Ficher.jpg" width="133" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 aprile 2011</b></span> - Las Vegas - Due professoresse dello stesso istituto andranno in carcere per aver fatto sesso con studenti minorenni. La 34enne <b>Bethyl Shepherd</b> e la 21enne <b>Marie Fischer</b>, che lavoravano nello stesso reparto, sono state arrestate a poche settimane di distanza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Shepherd è accusata di aver avuto un incontro sessuale a tre con due 17enni nella sua auto, mentre la Fisher è accusata di aver avuto un rapporto con un ragazzo 15enne, al quale aveva mandato espliciti messaggi sessuali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Entrambe lavoravano nel Dipartimento Speciale per l'Educazione nella Reeds High School di Sparks, in Nevada. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 7 aprile la Shepherd avrebbe portato i due 17enni in un luogo appartato. Dopo l'arresto l'insegnante ha dichiarato che uno dei due alunni l'avrebbe costretta a fare sesso mentre l'altro guardava. La Fischer invece è anche accusata di aver mandato una sua foto seminuda. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ora i dirigenti dell'Istituto hanno assicurato che presteranno maggiore attenzione alla formazione sul comportamento appropriato e sulle regole per i rapporti personali che possono instaurarsi tra studenti e insegnanti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.leggo.it/articolo.php?id=118552">http://www.leggo.it/articolo.php?id=118552</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Terrasini (PA) – <b>4 anni in Appello alla insegnante che abusava dell'alunno di 10 anni</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 giugno 2011</b></span> - (ASCA) Una insegnante è stata condannata dal Tribunale di Palermo a cinque anni di reclusione per violenza sessuale su minore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo l'accusa, la donna, <b>Giulia Scotto Di Frega</b>, circa 10 anni fa e per circa 5 anni avrebbe abusato sessualmente del figlio del suo convivente, che all'epoca aveva 10 anni, mentre impartiva delle lezioni private.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'insegnante è stata condannata anche a risarcire il danno alla madre del ragazzo, che si è costituita parte civile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.asca.it/news-PEDOFILIA__INSEGNANTE_CONDANNATA_A_5_ANNI_PER_ABUSI_SU_MINORE-837915-ORA-.html">www.asca.it/news-PEDOFILIA__INSEGNANTE_CONDANNATA_A_5_ANNI_PER_ABUSI_SU_MINORE-837915-ORA-.html</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>Droga, alcool e sesso con gli allievi: una prof condannata a 10 anni</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPN0k8hvzG-Mjho5FMtqf-seCk0aoeUrbZWBH7vJ3FjARN42631mqny6R0utoiFFDVXlD-cVO68RN38vWO1-8KvOCwYE_hWkbKIPwIcAFE26tr672i6hytsLm2Q0huBFb2ZqwWR4qenqyg/s1600/sarah-jane-lindsay.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPN0k8hvzG-Mjho5FMtqf-seCk0aoeUrbZWBH7vJ3FjARN42631mqny6R0utoiFFDVXlD-cVO68RN38vWO1-8KvOCwYE_hWkbKIPwIcAFE26tr672i6hytsLm2Q0huBFb2ZqwWR4qenqyg/s1600/sarah-jane-lindsay.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 febbraio 2012</b></span> - La maestra elementare organizzava tutto nella propria abitazione e con la collaborazione di una collega. E' accaduto nel Sout Carolina, Stati Uniti. I bambini avevano meno di 14 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Sarah Jane Lindsay</b> (nella foto) organizzava feste party a base di sesso in casa propria. Lo faceva con dei minorenni, quasi dei bambini. Considerata dalla giustizia americana colpevole di condotta sessuale criminale e istigazione a delinquere su minori, la professoressa dovrà passerà i prossimi dieci anni della sua esistenza in maniera decisamente meno allegra e cioè dietro le sbarre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con la collaborazione di una collega quasi coetanea, la 46enne Audrey Beidleman Grabarkiewicz, la Lindsay dava vita a festini hot, ospitando in una sola occasione anche dieci ragazzini. Avevano un’età compresa fra gli 11 e i 14 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia ha scoperto tutto solo dopo che un padre ha trovato il figlio ubriaco ed ha segnalato l’episodio alle autorità competenti. Al termine di una lunga e accurata inchiesta, gli agenti hanno accertato che per attirare i ragazzini le due prof proponevano alcool e droghe leggere. Le feste hard sono andate avanti per circa dieci anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le donne lavoravano per la Boiling Springs Elementary School di Spartanburg, South Carolina (USA).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://attualissimo.it/droga-alcool-e-sesso-con-gli-alunni-una-prof-condannata-a-10-anni/">http://attualissimo.it/droga-alcool-e-sesso-con-gli-alunni-una-prof-condannata-a-10-anni/</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Trento – <b>La prof insidia l'allieva 13enne</b></span> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 aprile 2012</b></span> - Si era innamorata perdutamente di una sua allieva. Lo dimostrava con decine e decine di sms mielosi, cercando di rubare un bacio sulla guancia o con carezze furtive. Peccato che la ragazzina avesse 13 anni e lei fosse la sua insegnante di inglese alla scuola media.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un colpo di fulmine che ha rovinato la professoressa quarantenne che è stata condannata a sei mesi di reclusione per molestie aggravate dalla particolare petulanza e dalla sua posizione dominante. L'insegnante è stata indotta alle dimissioni dal dirigente scolastico e ha perso il posto. Ha anche dovuto risarcire il danno alla sua allieva con 4mila euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E le è anche andata bene. Infatti, inizialmente la Procura contestava alla donna anche il reato di violenza sessuale con minorenne, a causa di un bacio sulla guancia e di una carezza sulla schiena rifilati alla ragazzina. Per il giudice, però, queste non erano altro che attenzioni un po' troppo spinte, ma non comportavano l'invasione della sfera sessuale della ragazzina <span style="font-size: x-small;"><b>[nel caso di autori uomini gli stessi comportamenti sono sempre stati considerati violenza sessuale - ndr]</b></span>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A denunciare la vicenda alla polizia postale Trento è stato lo stesso dirigente da cui dipendeva la scuola nella quale insegnava la donna. Il dirigente era venuto a conoscenza della storia da una collega della professoressa che aveva raccolto le confidenze della ragazzina. La storia è durata due mesi, dal maggio al giugno 2010. Poi tutto si è interrotto quando il dirigente scolastico ha convocato l'insegnante chiedendole di dimettersi. La vicenda è stata ricostruita attraverso un memoriale redatto dalla collega della professoressa imputata, grazie ai racconti della ragazzina molestata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo la denuncia del dirigente, il telefono della ragazzina e quello dell'insegnante sono stati intercettati dalla polizia. E' stata accertata una mole imponente di sms di tenore ardito e molto affettuoso. Un po' troppo affettuoso per essere comunicazioni tra una professoressa e una sua allieva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'insegnante se ne è resa conto, tanto che aveva raccomandato alla sua allieva di registrare il suo numero con il nome Irlanda o <i>green eyes</i> nella rubrica del cellulare. E, a giudicare dal tenore, dei messaggi si capisce perché l'insegnante non volesse essere scoperta. Si inizia con un «tu sei speciale e io l'ho sempre saputo... se solo avessi qualche anno di meno mi innamorerei io di te». Con il passare dei giorni il livello di confidenza che la professoressa si prendeva aumentava; invece la ragazzina, che prima sembrava contenta dell'amicizia dell'adulta, iniziava a rispondere a monosillabi perché si rendeva conto che si trattava di un rapporto anomalo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La professoressa scriveva cose degne di un'adolescente innamorata: «Sei proprio nel cuore della mia vita... cucciola»; oppure: «Ti penso ogni minuto»; o ancora: «Ti abbraccio forte per rassicurarti e per teneramente amarti».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tra il 6 e il 7 giugno 2010, l'insegnante ha inviato ben 42 messaggi all'allieva. In questi due giorni si era resa conto che la ragazzina si confidava con l'altra insegnante: la stessa insegnante che poi ha segnalato il caso al dirigente. Questa stessa professoressa ha raccontato alla polizia che la collega in un'occasione, durante una lezione, si era avvicinata alla ragazzina come per dirle qualcosa in un orecchio e poi l'aveva baciata sulla guancia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 14 maggio, durante una gita scolastica, si era seduta accanto alla ragazzina facendo allontanare un compagno e l'aveva accarezzata sulla schiena. Un'altra volta, alla recita teatrale, aveva fatto spostare sempre un alro ragazzino e aveva preso per mano la ragazzina. Non solo. L'imputata ha chiesto alla sua collega, durante la gita, se secondo lei alla ragazzina piacessero le donne e altri dettagli sulla sua vita sentimentale. Insomma un comportamento non certo da docente, ma da adolescente innamorata. </span><br />
<a href="http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/04/05/news/molestava-l-alunna-prof-condannata-1.4134837" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small; text-align: start;">fonte</a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>La “miglior insegnante dell'anno” era una pedofila</b></span></span></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWEGFj3ayP8cGMIW6rYDSJnwBOEyhpJY0u2auzsayMxZ_Yai526boSYybi8LiFcMOJBdK_fY4JB0S71Dr9JbU3pPRGzHgaRu7T8XVLZZOrOOGlGxl0jRpzjN8iZcvDM0pq6LcY5AHv3YKV/s1600/Erica+De+Palo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWEGFj3ayP8cGMIW6rYDSJnwBOEyhpJY0u2auzsayMxZ_Yai526boSYybi8LiFcMOJBdK_fY4JB0S71Dr9JbU3pPRGzHgaRu7T8XVLZZOrOOGlGxl0jRpzjN8iZcvDM0pq6LcY5AHv3YKV/s1600/Erica+De+Palo.jpg" width="240" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 settembre 2012</b></span> - Prima riceve un premio come miglior professoressa dell'anno, poi viene arrestata con l'accusa di violenza sessuale aggravata per aver avuto rapporti con un alunno quindicenne. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' quello che è successo, nel giro di poco più di un anno, in una scuola di West Orange (New Jersey) a <b>Erica De Palo</b>, 33 anni, che, in dodici mesi, è salita due volte alla ribalta per motivazioni completamente diverse. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, che per uscire di prigione dovrà pagare una cauzione di 100mila dollari, ha insegnato fino a qualche giorno fa inglese ed è stata anche l'allenatrice della squadra di tennis della scuola. La relazione, secondo l'accusa, è avvenuta durante il periodo in cui la De Paolo teneva il suo corso di inglese iniziato a giugno e terminato il 28 agosto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al momento l'insegnante è stata sospesa dal suo incarico fino a data da definirsi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1058751/usa-docente-arrestata-per-violenza-sessualelanno-scorso-era-stata-insegnante-dellanno.shtml">http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1058751/usa-docente-arrestata-per-violenza-sessualelanno-scorso-era-stata-insegnante-dellanno.shtml</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Francia – <b>La prof fa sesso con allievo 12enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>06 settembre 2012</b></span> - Un'insegnante francese di 39 anni è stata condannata a sei mesi di carcere e a una multa di 6.000 euro dalla giustizia transalpina per "violenza sessuale su minore", per avere avuto dal 2007 al 2009 una relazione sessuale con un suo alunno di 12 anni (la maturità sessuale è fissata in Francia a 15 anni), quando quest'ultimo frequentava la scuola privata Nazareth de Chavagne-en-Paillers, nella regione della Loira, nell'ovest del paese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna - cattolica, sposata e madre di cinque figli - non potrà inoltre più esercitare una professione che implichi il contatto con i bambini. "Credevo davvero che mi amasse", si è giustificata la maestra davanti al tribunale di La Roche-sur-Yon.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per lei si è trattato di "un peccato mortale che la torturava". Proprio il senso di colpa l'ha indotta a confessare a un prete il reato e ad incontrare la famiglia della vittima nel 2011. Il suo legale ha spiegato che l'insegnante si è consegnata alla giustizia perché "voleva assumersi la sua responsabilità penale e morale".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2012/09/05/Francia-sesso-maestra-alunno-12enne-Credevo-fosse-amore-_7430167.html">http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2012/09/05/Francia-sesso-maestra-alunno-12enne-Credevo-fosse-amore-_7430167.html</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>Una supplente 36enne, sposata e madre, incinta di un suo allievo 14enne</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLNJh5DcSmcRWYFyyTe6houP5SqkjaaqVAhJtw1zqBGSLGFSVHVxO1Fqmc50fnuXk3IxT_o6fLd-dWBKzEV70oj00L4GSSzgbAPNzYgs4-6bzU5d0907ArN4F-AxcdW-OizbgwMEDFuns_/s1600/AMANDA-SOTELO.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLNJh5DcSmcRWYFyyTe6houP5SqkjaaqVAhJtw1zqBGSLGFSVHVxO1Fqmc50fnuXk3IxT_o6fLd-dWBKzEV70oj00L4GSSzgbAPNzYgs4-6bzU5d0907ArN4F-AxcdW-OizbgwMEDFuns_/s1600/AMANDA-SOTELO.jpg" width="256" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 novembre 2012</b></span> - Un’insegnante supplente ha ammesso di essere incinta di un suo alunno di 14 anni, amico di sua figlia. <b>Amanda Sotelo</b> - 36 anni, sposata e madre di due figli - è accusata di aver avuto una relazione, durata alcuni mesi, con l’adolescente, che è stato uno dei suoi studenti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha incontrato il suo amante adolescente quando sua figlia, anch’ella 14enne come il giovane studente, lo ha portato a casa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Amanda Sotelo è stata arrestata dopo che la madre del ragazzo è andata alla polizia a Bexar County, Texas, per rivelare i dettagli della vicenda, giacché aveva sospettato che tra il figlio e l’insegnante potesse esserci qualcosa di ben diverso dal rapporto insegnante-alunno. L’adolescente avrebbe ammesso di aver fatto sesso almeno una volta alla settimana con l’insegnante, che ha lavorato come supplente presso diverse scuole di Bexar County. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei confronti della donna è così scattato un mandato d’arresto. I detective, dopo averla condotta in carcere, hanno poi interrogato la supplente che ha ammesso i rapporti avuti con l’adolescente. Da quanto si legge nella deposizione, lei e l’adolescente si sarebbero incontrati nella sua casa, in un primo momento, per discutere di alcuni problemi scolastici, salvo poi iniziare ad avere rapporti sessuali dallo scorso mese di luglio. Amanda ha poi scoperto di essere incinta nel corso di una visita ad un pronto soccorso dell’ospedale ai primi di settembre. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Amanda è in prigione. Questa è l’unica cosa che sappiamo. Abbiamo un sacco di problemi familiari in questo momento”, ha detto Johnny Lopez, genero di Amanda. L’insegnante è stata portata in ospedale giovedì notte con con l’accusa di essersi fatta mettere incinta da un suo alunno minorenne. La sua cauzione è stata fissata in 75mila dollari.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://attualissimo.it/incinta-di-un-suo-alunno-di-14-anni-arrestata-insegnante/">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>Ex professoressa condannata per violenza sessuale su due studenti minorenni</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoXjRd7a5XU8GzN9begruzwz4zISziEGXw5zyecw9jSsSxjxPyZw9zbFKa5lLx6GfEm14WBZwQMDF5AEs8togKVK6Msfo30SBouujAuPKdXo6mBgBMyE6DyYCF87VfUM1Ii8tjCm6dns9P/s1600/Stephanie+Fletcher.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoXjRd7a5XU8GzN9begruzwz4zISziEGXw5zyecw9jSsSxjxPyZw9zbFKa5lLx6GfEm14WBZwQMDF5AEs8togKVK6Msfo30SBouujAuPKdXo6mBgBMyE6DyYCF87VfUM1Ii8tjCm6dns9P/s1600/Stephanie+Fletcher.jpg" width="254" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 novembre 2012</b></span> - Una ex professoressa di un liceo di Walton, nello stato di New York, è stata incriminata per violenza carnale su due suoi studenti minorenni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, <b>Stephanie Fletcher</b>, avrebbe avuto incontri con gli allievi nelle aule durante la ricreazione, nel parcheggio della scuola, o a casa, quando dava loro ripetizioni private.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Mi diceva che ad ogni risposta esatta che le avessi dato, avremmo potuto fare qualcosa", ha raccontato uno dei due ragazzi agli inquirenti. In base alle deposizioni dei due studenti, tutto è iniziato quando l'insegnante ha cominciato ad inviar loro messaggini telefonici piccanti, e anche sue foto in cui appariva svestita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Fletcher, che è sposata dal 2010, aveva lasciato da tempo la scuola dove, pare, avesse avuto anche una relazione extraconiugale con un altro docente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1070409/usa-sesso-con-allievi-durante-la-ricreazioneincriminata-per-stupro-ex-insegnante-di-liceo.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">Fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.dailymail.co.uk/news/article-2236930/Stephanie-Fletcher-Newlywed-teacher-charged-raping-underage-students-affair-teacher.html">Fonte UK</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>La ex preside condannata per abusi: 9 anni di sesso con un 13enne</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKBLZGGy58j6rctm98b1fwpSgfmnIN44CaxX39mum4vdX0BXjbn_Afdl0DCQHitlwjfT2G_NNewjZzSTwMhBgnUTZCNK1NogzQNlkLtYrRmglOCDLxwAjcb6kHZffwT2O2bTXpnZI1IN42/s1600/Lina+Sinha.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKBLZGGy58j6rctm98b1fwpSgfmnIN44CaxX39mum4vdX0BXjbn_Afdl0DCQHitlwjfT2G_NNewjZzSTwMhBgnUTZCNK1NogzQNlkLtYrRmglOCDLxwAjcb6kHZffwT2O2bTXpnZI1IN42/s1600/Lina+Sinha.jpg" width="268" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 novembre 2012</b></span> - <b style="text-align: start;">Lina Sinha</b><span style="text-align: start;">, ex preside della prestigiosa</span><span style="text-align: start;"> </span><i style="text-align: start;">International Montessori School</i><span style="text-align: start;"> </span><span style="text-align: start;">di Manhattan è stata condannata a una pena fino a 7 anni di carcere per aver avuto una relazione con un suo studente. Il rapporto risale al 1995, quando la donna, ora 46enne, era direttrice dell'istituto e il ragazzino aveva 13 anni.</span><span style="text-align: start;"> </span></span><br />
<div class="testo_articolo testo testoResize" itemprop="text" style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La storia sarebbe cominciata quando la Sinha ha baciato il ragazzo per consolarlo dopo una sconfitta ad una competizione accademica. Da quel giorno, la relazione si fa sempre più intima e quando lo studente compie 15 anni, iniziano anche i rapporti completi. Per consumare i loro attimi di passione, i due amanti si incontravano in aula oppure sui furgoni della scuola.</span></div>
<div class="testo_articolo testo testoResize" itemprop="text" style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La relazione sarebbe andata avanti per 9 anni, fino al 2004, quando il giovane, ormai 22enne, ha deciso di troncare la relazione con la donna. Dopo la rottura, Lina ha iniziato a perseguitarlo con false denunce di aggressione e stupro ed è stato proprio dopo l'ennesima accusa, che il ragazzo ha deciso di farsi avanti e raccontare gli abusi subiti.</span></div>
<div class="testo_articolo testo testoResize" itemprop="text" style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<a href="http://www.liberoquotidiano.it/news/1131029/Ex-preside-condannata-per-abusi--9-anni-di-sesso-con-un-13enne.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.liberoquotidiano.it/news/1131029/Ex-preside-condannata-per-abusi--9-anni-di-sesso-con-un-13enne.html</span></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>La prof pedofila sposa il 15enne per evitare il carcere</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR7T8e2lgvUUTfmcBUrKAUCswjaQ5MOMK7IodzwBBdgrsicjbCT5_-K56QCkJgiklKEh309hEhF6d0PibI-BlCdwfTnfVB2C8ubAaK-1GBNMiYxuNuYect_JvpxnSShmkqYbsBvzYWg7Rc/s1600/Leah+Gayle+Shipman.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="219" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR7T8e2lgvUUTfmcBUrKAUCswjaQ5MOMK7IodzwBBdgrsicjbCT5_-K56QCkJgiklKEh309hEhF6d0PibI-BlCdwfTnfVB2C8ubAaK-1GBNMiYxuNuYect_JvpxnSShmkqYbsBvzYWg7Rc/s1600/Leah+Gayle+Shipman.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 gennaio 2013</b></span> - Per evitare di finire in prigione ha sposato il ragazzino con cui aveva fatto sesso in classe. <b>Leah Gayle Shipman</b> - un’insegnante della Carolina del Nord di 42 anni, sposata - era stata arrestata perché colta sul fatto. </span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Era stata beccata mentre faceva l’amore con uno studente di 15 anni in classe. Entrambi, insegnante e studente, erano alla Wilmington High School. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per quell’accusa la donna avrebbe dovuto scontare quindici anni di prigione. Il matrimonio era la sola via d’uscita. La notizia del matrimonio è stata resa pubblica dai due solo il mese scorso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata licenziata dalla scuola, ma si è risparmiata quindici anni di prigione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://affaritaliani.libero.it/cronache/prof-fa-sesso-con-lo-studente-poi-lo210113.html?refresh_ce">http://affaritaliani.libero.it/cronache/prof-fa-sesso-con-lo-studente-poi-lo210113.html?refresh_ce</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Roma - <b>Maestra d'asilo adesca e fa sesso con un 13enne</b></span> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 aprile 2013</b></span> - Era il 2011 quando la madre di un tredicenne va dai carabinieri di Tor Bella Monaca e denuncia una donna di trent'anni per abusi sul ragazzino. La trentenne sarebbe una maestra d'asilo, trovata poi in possesso di materiale pedopornografico: la donna ha adescato il ragazzino sul web, coinvolgendolo in giochi erotici via webcam e portandolo infine in un parcheggio per consumare l'atto sessuale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A confessare tutto alla madre è stato proprio il ragazzino, che ha raccontato i dettagli dei giochi erotici online e di quell'unico incontro nel parcheggio: la donna avrebbe invitato il piccolo a non aver paura perché si sarebbe assunta le colpe di una violenza se qualcuno li avesse scoperti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La maestra è stata incastrata - dopo la pronta denuncia della madre che aveva iniziato a controllare assiduamente computer e cellulare del figlio - dai tabulati telefonici e dalle foto ritrovare nel suo computer: è stata rinviata a giudizio per atti sessuali con un minorenne e per detenzione di materiale pedopornografico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://livesicilia.it/2013/04/14/maestra-dasilo-adesca-e-fa-sesso-con-un-tredicenne_297262/">http://livesicilia.it/2013/04/14/maestra-dasilo-adesca-e-fa-sesso-con-un-tredicenne_297262/</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>La prof chiude l'allievo nell'aula e lo violenta</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheVWJh6rZ6xEIrIJQ69jVm5haY_bP0iv5hUpjQ7rgQ-GgTelDRaomCc_fNnDGUpcovBFysbvw5p-fUiw7DrJ312SjVsCs9jmyhKBEWEXwMHAXixjEfAjCpoyxgtJjKeEBG8fyhVNaf09N3/s1600/Jennifer+Vigil.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheVWJh6rZ6xEIrIJQ69jVm5haY_bP0iv5hUpjQ7rgQ-GgTelDRaomCc_fNnDGUpcovBFysbvw5p-fUiw7DrJ312SjVsCs9jmyhKBEWEXwMHAXixjEfAjCpoyxgtJjKeEBG8fyhVNaf09N3/s320/Jennifer+Vigil.jpg" width="320" /></span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 settembre 2013</b></span> - E’ stata smascherata la professoressa di Santa Fé, in New Mexico, che ha abusato di un alunno di 18 anni, dopo averlo chiuso in un’aula ed intimidito con minacce. “Non esci di qua se prima non mi dai una cosa“, ha testimoniato il giovane in tribunale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo la ricostruzione degli eventi, il ragazzo sarebbe stato portato dalla docente 31enne, <b>Jennifer Vigil</b>, in un’aula vuota e lo avrebbe costretto ad avere un rapporto sessuale completo con lei.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il ragazzo, dapprima rifiutatosi, avrebbe, poi, convinto la donna ad avere un rapporto orale, in modo da poterla filmare con il telefonino: tale video è stato usato come prova schiacciante contro di lei in sede giuridica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Successivamente a quell’episodio, la donna avrebbe avuto, invece, un rapporto sessuale completo con il ragazzo, ma in tribunale ha affermato che egli era consenziente al rapporto. Il 18enne ha negato tutto e, con le prove che confermano la colpevolezza della donna, porterà avanti la causa per farle ottenere il massimo della pena.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Vigil, per ora sotto arresto, è stata giudicata dal colpevole di abuso della propria posizione d’autorità e sembra che, con tutte le prove a suo sfavore, sarà presto condannata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.vnews24.it/2013/09/17/professoressa-chiude-alunno-aula-lo-violenta-te-esci-dallaula-finche-mi-foto/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.vnews24.it/2013/09/17/professoressa-chiude-alunno-aula-lo-violenta-te-esci-dallaula-finche-mi-foto/</span></a></div>
<br />
<div class="clear" style="clear: both; color: #252324; font-family: 'Open Sans'; height: 0px; line-height: 25px; overflow: hidden;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>Condannata insegnante che ha fatto sesso con allievo 16enne</b></span><br />
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr1xQRRNqRSIfcfjky1MEeMkkxcWW3s6PGcayT8dXaBL7qucB0o2CYu79RePA9xDHDS6JDXbJLKl3CMGOnC8uMDllmsRVUwViIvAS-NtR3Pj-MgcknAOtWUdiRMZ7K8CglIyA_R73Cqug2/s1600/Nikki+Scherwitz.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="274" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr1xQRRNqRSIfcfjky1MEeMkkxcWW3s6PGcayT8dXaBL7qucB0o2CYu79RePA9xDHDS6JDXbJLKl3CMGOnC8uMDllmsRVUwViIvAS-NtR3Pj-MgcknAOtWUdiRMZ7K8CglIyA_R73Cqug2/s1600/Nikki+Scherwitz.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>24 febbraio 2014</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Un'insegnante che era stata arrestata per aver fatto sesso con un suo studente, ha eluso il carcere dopo aver chiesto scusa al ragazzo per il suo comportamento. </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">La 26enne </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Nikki Scherwitz</b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"> si è dichiarata colpevole di aver avuto un rapporto sessuale con uno studente di 16 anni della scuola in cui ha insegnato, in Texas, USA. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Scherwitz è stata condannata a 10 anni di libertà vigilata e 5.000 dollari multa per il suo rapporto malsano con un minorenne. </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il Daily News riporta: </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I pubblici ministeri hanno concordato sul patteggiamento perché lo studente aveva quasi 17 anni, l'età del consenso in Texas. La Scherwitz, 26enne, ha inoltre deciso di inviare scuse scritte alla madre della vittima e alla Brazosport Independent School District a Houston.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Mi scuso per il mio comportamento con uno studente di BISD," ha scarabocchiato la Scherwitz su un pezzo di carta. "ho travalicato un confine etico non avrei mai dovuto attraversare. Ancora una volta, mi dispiace. " </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span><b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></b>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma alcuni genitori e studenti sono sconvolti dal fatto che la Scherwitz sia riuscita a evitare il carcere. </span></b></div>
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></b>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Gli uomini prendono da 25 anni all'ergastolo, ma una donna prende uno schiaffetto sul polso, con solo 5.000 dollari", Mario Salinas, uno studente Brazosport High School, ha detto KHOU. </span></b></div>
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>"Se fosse stata un ragazzo, un insegnante di sesso maschile con una studentessa, non sarebbe stata la stessa cosa", concorda Oscar Guttierrez, un altro studente.</b> </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia è stata allertata sul comportamento inappropriato della Scherwitz dopo che l'insegnante si sarebbe presentata ubriaca a una festa dopo-ballo, indossando una camicia a brandelli. Per diverse settimane prima, aveva inviato messaggi di testo espliciti alla sua vittima, KTRK. Quando gli altri alla festa le hanno chiesto di andarsene, ha lasciato la casa con la sua vittima al seguito. </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Scherwtiz si era separata dal marito prima di sviluppare il rapporto con il minore. Suo figlio è in custodia presso il padre. </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con la polizia sulle sue tracce, la donna si è dimessa dal suo impiego lo scorso anno. </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Scherwitz è ormai considerata una pregiudicata. Deve rispettare un coprifuoco e le è stato ordinato di stare lontana da minori. </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://ghemedia.com/2014/02/24/this-teacher-had-sex-with-her-16-year-old-student/">http://ghemedia.com/2014/02/24/this-teacher-had-sex-with-her-16-year-old-student/</a></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Usa - <b>Insegnante arrestata per aver fatto sesso con un alunno 14enne</b></span> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiRnHF6suK-oxZ_igk0jltoSpRK0gI05Y_5AzP6PjjWw1pQnFCvAeYmool-NKFaYbVevwAf7B7-TsgF-ECODDfHmS3sJ9iUK-rxx8yXq3Wt2pWJDnTp64Q0sq4RgcO3DDWUSbUVYD6e_jf/s1600/Clara+Somodi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="204" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiRnHF6suK-oxZ_igk0jltoSpRK0gI05Y_5AzP6PjjWw1pQnFCvAeYmool-NKFaYbVevwAf7B7-TsgF-ECODDfHmS3sJ9iUK-rxx8yXq3Wt2pWJDnTp64Q0sq4RgcO3DDWUSbUVYD6e_jf/s1600/Clara+Somodi.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>20 marzo 2014</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Aveva una relazione sessuale con un suo alunno di soli 14 anni. Per questo un'insegnante 39enne di una scuola del Queens, a New York è stata arrestata. Lo riferisce la polizia della Grande Mela. </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Clara Somodi</b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> è stata sospesa senza paga dal suo istituto dopo l'arresto. La donna è accusata di condotta sessuale criminale e di abusi su un minore. La professoressa lavorava da 10 anni nell'istituto che si trova nella zona di Ridgewood.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'abuso sessuale è venuto alla luce durante una seduta del ragazzino con una psicologa: la terapista gli ha chiesto cosa aveva fatto il giorno precedente e il giovane ha risposto che era uscito con la sua ragazza. Quando la psicologa gl ha chiesto di descriverla, lui è sceso in dettagli che riguardavano la sua insegnante. La terapista ha allertato immediatamente l'istituzione scolastica. La preside l'ha immediatamente sospesa ed ha avvertito la polizia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo un interrogatorio, la donna è stata arrestata. Secondo quanto trapelato, gli abusi sono stati compiuti al di fuori della struttura scolastica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/insegnante_arerstata_sesso_violenza_alunno_14enne_usa/notizie/584143.shtml">http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/insegnante_arerstata_sesso_violenza_alunno_14enne_usa/notizie/584143.shtml</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>Professoressa organizza orgia in classe con due studenti 16enni</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUS2BdmHNAwsgcFmTHJlU9QTvWrs0TQ9WGhid4XyAYLJPwIc4ApRDA0D4OtYfLWZJzk9rq6f7pbtoDrLfSfM4aMqMv9sf99ds0iM-LvgzRl4TJJZZ-6YdV1_YT6tu8tHD35JfVQynrN0k9/s1600/Lori+Quigley.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUS2BdmHNAwsgcFmTHJlU9QTvWrs0TQ9WGhid4XyAYLJPwIc4ApRDA0D4OtYfLWZJzk9rq6f7pbtoDrLfSfM4aMqMv9sf99ds0iM-LvgzRl4TJJZZ-6YdV1_YT6tu8tHD35JfVQynrN0k9/s1600/Lori+Quigley.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 marzo 2014</b></span> - Una professoressa 41enne ha organizzato un'orgia in classe con due studenti 16enni. Dopo l'incontro a tre ha proseguito la 'sessione' con uno dei due in un ristorante poco fuori la scuola. <b>Lori Quigley</b>, insegnante della Georgia, Stati Uniti, è stata arrestata con diverse accuse tutte legate a reati sessuali. Le autorità sospettano che ci possano essere altre vittime. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Abbiamo elementi sufficienti per ritenere che altri ragazzi possano essere stati coinvolti - ha dichiarato al canale televisivo Waws Danny Lowe, dell'ufficio dello Sceriffo della contea di Mcintosh - La donna è accusata di diversi reati gravi».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Quigley aveva rassegnato le dimissioni da insegnante di matematica presso l'accademia della contea un mese fa, mentre l'arresto risale alla settimana scorsa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna aveva sedotto i ragazzi nei mesi di settembre e ottobre 2012. Sulla professoressa il giudice ha fissato una cauzione di 50mila dollari. Se rilasciata, non potrà lasciare la contea.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/ESTERI/professoressa-orgia-threesome-16enni-classe-usa/notizie/587689.shtml">http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/ESTERI/professoressa-orgia-threesome-16enni-classe-usa/notizie/587689.shtml</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA – <b>Sesso orale con uno studente 16enne: la prof pedofila in aula</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtge2f7bzawl1bxBC2gcnmY2ZDA702hd2QB6yHPY28lXjYt2-w6q28bUh39JSYF3d5DO_HYOs5G1LX2hr3A58eEJeT2xrNApbFDoFozDcxgQNBfb-RQUNYTS7sHt7sJS5JpYDvApP27txv/s1600/Corrie_Ann_Long.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtge2f7bzawl1bxBC2gcnmY2ZDA702hd2QB6yHPY28lXjYt2-w6q28bUh39JSYF3d5DO_HYOs5G1LX2hr3A58eEJeT2xrNApbFDoFozDcxgQNBfb-RQUNYTS7sHt7sJS5JpYDvApP27txv/s1600/Corrie_Ann_Long.jpg" width="262" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 marzo 2014</b></span> - E' iniziato a Houston, in Texas, il processo a <b>Corrie Anne Long</b>, l'insegnante 43enne accusata di aver praticato sesso orale a un suo studente di 15 anni mentre erano in classe.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, accusata di violenza sessuale nei confronti di un minore, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A sorprendere la prof e il ragazzino, in un'aula della Hopper Middle School, nel novembre scorso, era stato un altro alunno, che aveva raccontato la cosa ad altri compagni, e la voce era presto arrivata alle orecchie della direzione. La docente, invece, aveva chiesto alla sua "vittima" di non parlarne con nessuno, altrimenti lei avrebbe perso il posto di lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri c'è stata la prima udienza, e sulla donna pende una cauzione di 30mila dollari. Per chiarire la vicenda, gli inquirenti hanno spiegato che probabilmente in futuro l'insegnante inizierà a collaborare, ma al momento non è trapelato alcun particolare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dalla scuola, intanto, è arrivata una nota in cui si legge l'impegno del distretto per licenziare la prof.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/notizie_mondo/2014/03/25/sesso_orale_con_uno_studente_15enne_la_prof_pedofila_in_aula_a_houston-3-360234.html">http://www.unionesarda.it/articolo/notizie_mondo/2014/03/25/sesso_orale_con_uno_studente_15enne_la_prof_pedofila_in_aula_a_houston-3-360234.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vicenza - <b>La prof di ripetizione fa sesso con l'allievo 16enne</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuIqGdqHn-nckii9fvd-OVq8YJjVx1xUTO0wp3TBOpTPZaHgHarNKmvPDZyLMhyaUxDrmWlyVXi8SFGqGhZujzL0Ygl1thliWtGIetqabNusk68AafJqq9z5wGOo3AqiQSrvuUm35kqDTe/s1600/Lisa+-+Vicenza.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuIqGdqHn-nckii9fvd-OVq8YJjVx1xUTO0wp3TBOpTPZaHgHarNKmvPDZyLMhyaUxDrmWlyVXi8SFGqGhZujzL0Ygl1thliWtGIetqabNusk68AafJqq9z5wGOo3AqiQSrvuUm35kqDTe/s400/Lisa+-+Vicenza.jpg" width="400" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 ottobre 2014</b></span> - Un’insegnante di Vicenza ha fatto sesso con un alunno 16enne per impartirgli ripetizioni di italiano. Il ragazzo ha denunciato la prof accusandola di stupro e i genitori hanno dichiarato che “è ancora molto turbato dall’accaduto”.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La professoressa al centro di uno scandalo nazionale, appunto per aver fatto sesso con un16enne per incentivarlo a studiare, ha deciso di parlare:</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<b><span style="color: #c27ba0;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tra noi c’era una forte attrazione fisica. Ha solo 16 anni? Sì, ma aveva la maturità di un 25enne. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È stata una scelta reciproca, senza forzature, non ho violentato nessuno. Fin dalle prime lezioni mi sono resa conto che mi mangiava con gli occhi. Anche a me piaceva, così ho pensato di unire l’utile al dilettevole. Siccome non aveva voglia di studiare gli ho promesso un premio sessuale se fosse riuscito a… scrivere un tema di italiano senza errori di grammatica. E premio dopo premio… </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È stato un modo per farlo studiare, e ci sono riuscita visto che alla fine è passato dal 4 al 7 ed è stato promosso. Comunque lo so che ho sbagliato, mi sono lasciata andare. Ma è stata una cosa graduale, accompagnata e voluta da entrambi che stava tra il premio scolastico, lo scherzo e la passione. Un metodo educativo. Ma poteva succedere solo con lui.</span></span></b></blockquote>
<a href="http://www.vnews24.it/2014/10/24/vicenza-ripetizioni-hard-prof/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.vnews24.it/2014/10/24/vicenza-ripetizioni-hard-prof/</span></a><br />
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: left;">
<div class="clear" style="clear: both; color: #252324; font-family: 'Open Sans'; height: 0px; line-height: 25px; overflow: hidden;">
</div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>La prof fa sesso con l'allievo 16enne</b></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtGymxwo7JnmsUlMJmLZR4ggWyqKuaY2VY_l6PygFVwleZavW7b5J7zEtpWMR9vwkSELH33KdfzcLUtay_chK9G_PA9uwJoXBROY9SeaVBhIa77w0XNAOwasQfkV6Pq19IfFvGB0V2OND4/s1600/Sarah+O'Neill.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtGymxwo7JnmsUlMJmLZR4ggWyqKuaY2VY_l6PygFVwleZavW7b5J7zEtpWMR9vwkSELH33KdfzcLUtay_chK9G_PA9uwJoXBROY9SeaVBhIa77w0XNAOwasQfkV6Pq19IfFvGB0V2OND4/s1600/Sarah+O'Neill.jpg" width="246" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 gennaio 2015</b></span> - Un'insegnante della Pennsylvania è stata accusata di averavuto una relazione con uno studente per quasi un anno; avrebbe scambiato con il 16enne 509 telefonate e 319 sms.<br /><b>Sarah O'Neill</b>, 35 anni, un'ex insegnante di inglese nella scuola privata Church Farm Schoola, ad Exton, è stata sorpresa da un membro del personale dopo che aveva lasciato una lettera d'amore per il ragazzo sulla stampante dell'ufficio.</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il pensiero che avrei potuto amare così profondamente e in modo così sbagliato mi aveva pervaso prima che di incontrarti ed anche di iniziare ufficialmente</span></blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">avrebbe scritto la O'Neill all'adolescente, secondo NBC Philadelphia.</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' stata una pausa invernale piuttosto lunga prima che le mie labbra potessero ancora tentare le tue e mi chiedevo se tu fossi così coinvolto come me.</span></blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia dice che la coppia ha confessato il loro reciproco amore e che sono stati insieme 10 mesi. Il rapporto è durato anche dopo che alla O'Neill è stato chiesto di dimettersi in seguito alla scoperta della lettera. Il ragazzo, che ora è 17enne, secondo la polizia ha cominciato a vedere la O'Neill nel mese di gennaio 2014. Ha detto che prima si erano baciati <a href="http://www.dailymail.co.uk/news/article-2909889/Teacher-10-month-affair-16-year-old-student-caught-leaving-love-letter-boy-office-printer.html">al Motel 6 a King of Prussia nel mese di febbraio, e poi di nuovo a marzo per il compleanno della O'Neill.</a> Il ragazzo sostiene che la coppia ha anche praticato sesso orale in diverse occasioni: presso il motel, nella macchina della O'Neill e in un parco.<br />Un custode, ha detto la polizia, ha sorpreso la O'Neill e il ragazzo per tre volte in un'aula chiusa e con le luci spente.<br />Lei è stata accusata di corruzione di minorenne.</span><br />
<a href="http://blacksportsonline.com/home/2015/01/teacher-arrested-for-having-sex-with-student-at-motel-6-classroom/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://blacksportsonline.com/home/2015/01/teacher-arrested-for-having-sex-with-student-at-motel-6-classroom/</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Insegnante di yoga si ubriaca, si spoglia e fa sesso con dei ragazzini minorenni</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicUEeedPPI_PEGvvbYLl2N9-bvS-nXztJUciQw959__CDhVV78LLMqs11H9Si7gfHAzui0DB5nP3mtOUvYhCyhpscdh0y9fGQE96ddaWSUVrEu-xFrFfSxV0B-g8w4m-kk8sA-3bwlYD-7/s1600/Lindsey+Radomski.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicUEeedPPI_PEGvvbYLl2N9-bvS-nXztJUciQw959__CDhVV78LLMqs11H9Si7gfHAzui0DB5nP3mtOUvYhCyhpscdh0y9fGQE96ddaWSUVrEu-xFrFfSxV0B-g8w4m-kk8sA-3bwlYD-7/s1600/Lindsey+Radomski.jpg" width="256" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 marzo 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Esagera con l'alcol durante la festa del bar Mitzvah e fa sesso con due minori. L'insegnante di yoga </span><b style="text-align: start;">Lindsey Radomski</b><span style="text-align: start;"> è stata fermata con l'accusa di aver fatto sesso con dei minori.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La donna di 34 anni, come riporta </span><a href="http://metro.co.uk/2015/03/29/yoga-instructor-gets-drunk-at-bar-mitzvah-gets-kids-to-fondle-her-jugs-and-gives-boy-blowjob-5126220/?ito=facebook" style="text-align: start;">Metro</a><span style="text-align: start;">, ha esagerato con gli alcolici e ha poi permesso a dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 15 anni di toccarle i seni, vederla nuda e poi ha fatto loro sesso orale.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Ora sono in corso le indagini ma il capo della polizia ha fatto le prime dichiarazioni: «Di solito ci preoccupiamo che non siano i ragazzi ad eccedere nell'alcol, stiamo solo cercando di tutelare i giovani coinvolti».</span><span style="font-size: xx-small; text-align: start;"><br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmattino.it/SOCIETA/PERSONE/lindsey-radomski-sesso-minori/notizie/1268467.shtml">http://www.ilmattino.it/SOCIETA/PERSONE/lindsey-radomski-sesso-minori/notizie/1268467.shtml</a></span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: xx-small; text-align: start;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>Prof faceva sesso con allievo, marito la filma e la denuncia</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: xx-small; text-align: start;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 settembre 2015</b></span> - </span>La professoressa <b>Sarah Candy</b>, 36 anni, è stata arrestata dopo essere stata scoperta a fare sesso con un suo allievo di 16 anni: la loro relazione è stata filmata dal marito della donna, che aveva astutamente nascosto una telecamera in camera da letto e registrato il tutto, per poi produrlo come prova schiacciante ai magistrati, mettendo seriamente nei guai la moglie (che presto sarebbe diventata la sua ex).<br />A quanto pare la relazione tra l'insegnante e l'adolescente durava da tempo: i due si incontravano clandestinamente all'uscita della scuola e più di una volta si sono intrattenuti nell'auto della donna e in casa sua, mentre il marito era a lavoro. L'uomo ha iniziato a sospettare che stesse accadendo qualcosa di strano ed ha pensato di posizionare una telecamera in casa, puntando l'obiettivo sul letto ed azionandola quando era fuori. Il video ha dimostrato che Sarah Candy si era portata in casa un ragazzo di nemmeno 16 anni con cui aveva avuto un rapporto sessuale completo.<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.northantstelegraph.co.uk/news/crime/crime-news/teaching-assistant-at-northamptonshire-school-jailed-after-admitting-sexual-activity-with-boy-1-6977719">http://www.northantstelegraph.co.uk/news/crime/crime-news/teaching-assistant-at-northamptonshire-school-jailed-after-admitting-sexual-activity-with-boy-1-6977719</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>La prof si porta a letto allievo di 15 anni</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuNhwclTyHg2xDo2LZC9EoD-ctkGLqZfoUolaKhIMOFHeyihAx79tQWPTFL4Is9S0siu7MaN8Sn-Hp2PAnb_c1kKdJ-dL0-BV-NLkbkHvWhNsaeBXX7v0HKm-jUiMs5Q0sghj__VXTBmWS/s1600/Caroline+Berriman.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuNhwclTyHg2xDo2LZC9EoD-ctkGLqZfoUolaKhIMOFHeyihAx79tQWPTFL4Is9S0siu7MaN8Sn-Hp2PAnb_c1kKdJ-dL0-BV-NLkbkHvWhNsaeBXX7v0HKm-jUiMs5Q0sghj__VXTBmWS/s320/Caroline+Berriman.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 settembre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Lei si chiama</span><span style="text-align: start;"> </span><b style="text-align: start;">Caroline Berriman</b><span style="text-align: start;"> </span><span style="text-align: start;">ed è un'assistente insegnante della Abraham Moss Community School in Crumpsal, a Manchester: i giudici l'hanno dichiarata colpevole di aver avuto una serie di rapporti sessuali con uno studente di 15 anni ma, malgrado ciò, per lei non si apriranno le porte del carcere.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come spiega il Manchester Evening News, il tribunale ha sentenziato che il giovane, non ancora 16enne, non poteva essere considerato consenziente e la sexy professoressa avrebbe approfittato della sua posizione per sedurlo ed abusare di lui.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, 30 anni, riuscirà a non trascorrere neanche un giorno in carcere per aver ammesso tutte le sue colpe. La sua sincerità è stata premiata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Naturalmente il suo reato non resterà impunito: la giovane insegnante infatti dovrà sobbarcarsi oltre 250 ore di lavori socialmente utili e pagare una salatissima multa. Naturalmente è stata sospesa dalla scuola e per un bel po' non potrà più insegnare, ma a titolo precauzionale i giudici le hanno vietato anche di avvicinarsi alla sua giovane ex vittima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.fanpage.it/manchester-sexy-professoressa-fa-sesso-con-un-suo-studente-di-15-anni/">http://www.fanpage.it/manchester-sexy-professoressa-fa-sesso-con-un-suo-studente-di-15-anni/</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>La prof si porta a letto tre studenti minorenni</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieGij2N9BlMvPb9X4PkYszTS2VkeXYc9s-fMvREl8x96IYNWKWwyfLszVBQLBK3UtHV3UzjtHr7u8rRA6cjsKEL9EXQJ1sDJ12jGF2NxNucI3dADne_y-Fg8LYg_eOV25cjBIHZImuhYGE/s1600/erin-mcauliffe-mugshot.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="438" data-original-width="780" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieGij2N9BlMvPb9X4PkYszTS2VkeXYc9s-fMvREl8x96IYNWKWwyfLszVBQLBK3UtHV3UzjtHr7u8rRA6cjsKEL9EXQJ1sDJ12jGF2NxNucI3dADne_y-Fg8LYg_eOV25cjBIHZImuhYGE/s320/erin-mcauliffe-mugshot.jpeg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 giugno 2017</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da tempo nei corridoi della scuola Rocky Mount Prep, in North Carolina, si diceva che la professoressa di matematica avesse dei rapporti sessuali con alcuni suoi alunni minorenni, ma solo dopo molti mesi la donna è stata definitivamente smascherata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Così, la venticinquenne Erin Elizabeth McAuliffe alla fine è stata scoperta e cacciata dalla scuola, nonché denunciata alle autorità.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto si apprende, la donna aveva rapporti sessuali con tre suoi studenti minorenni, uno di 16 e gli altri di 17 anni. Inizialmente aveva creduto di farla franca, le storie ormai duravano da un po’ e nessuno era ancora riuscito a scoprirli. Poi i pettegolezzi hanno iniziato a rincorrersi, le voci a girare, e la scuola ha deciso di andare a fondo della vicenda, per capire se dietro quelle dicerie ci fosse una verità nascosta. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E così, dopo molti mesi, la docente di matematica è stata scoperta e la scuola l’ha immediatamente licenziata in tronco e denunciata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In seguito, gli investigatori hanno interrogato a tappeto studenti e personale scolastico, raccogliendo tutte le prove determinati che hanno infine portato all’arresto di Erin Elizabeth McAuliffe: la professoressa, che vive da sola con un cane e un gatto, è stata portata in carcere con l’accusa di aver intrattenuto relazioni sessuali con studenti minorenni e attualmente la cauzione risulta fissata a 20mila dollari. Lunedì prossimo, 12 giugno, avrà luogo il processo.</span><br />
<div>
<span style="caret-color: rgb(27, 27, 27); color: #1b1b1b; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.mafia-capitale.it/index.php/2017/06/11/usa-sesso-tre-suoi-studenti-minorenni-prof-25enne-licenziata-tronco-arrestata/">http://www.mafia-capitale.it/index.php/2017/06/11/usa-sesso-tre-suoi-studenti-minorenni-prof-25enne-licenziata-tronco-arrestata/</a></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>La prof fa orge con i suoi studenti minorenni</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBV2Tp_xQ3oLvesRQWcKwN8MRiX3fQofvC7EQFabVwdscw3FIE_wQMdHIoexvGVSHES1x96BpUJuXKWoQ4bTyylhNoloMi8km0BuNBpIkh0OpS7sk4EOLMTYjdrxJl_0Z6RmH-WMerNVfZ/s1600/Samantah_Lee_Ciotta.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="750" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBV2Tp_xQ3oLvesRQWcKwN8MRiX3fQofvC7EQFabVwdscw3FIE_wQMdHIoexvGVSHES1x96BpUJuXKWoQ4bTyylhNoloMi8km0BuNBpIkh0OpS7sk4EOLMTYjdrxJl_0Z6RmH-WMerNVfZ/s320/Samantah_Lee_Ciotta.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 ottobre 2017</b></span> - La doppia vita di Samantha Lee Ciotta - 32enne professoressa della Beaumont High School, in California, <b>sposata e madre di due figli</b> - è come un vaso di Pandora.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo lo scandalo a luci rosse dal quale è stata travolta il 20 settembre, quando fu arrestata per aver fatto sesso per molti mesi con uno studente minorenne e aver scambiato messaggi hot con lui, sono venuti alla luce nuovi tradimenti, rapporti a tre con altri minorenni e interi week end di sesso infuocato, all'insaputa del marito e dei suoi bimbi, di cui l'uomo ha ottenuto l'affidamento esclusivo dopo aver chiesto il divorzio.<br />Nel nuovo video postato su Snapchat, che non lascia molto spazio all'immaginazione, si vede Samantha, in maglietta e mutandine, ballare e bere alcolici con due minorenni a torso nudo. Una scena che prelude a quello che sarebbe successo da lì a poco, quando - come ha raccontato uno dei ragazzi - tutti insieme si sarebbero scatenati in rapporti sessuali a tre: un party a luci rosse che si è consumato per almeno due fine settimana consecutivi.<br />In casa di Samantha - che a settembre era stata arrestata e poi rilasciata dietro il pagamento di una cauzione da 150mila dollari - la polizia ha trovato una nota scritta a mano con cui la donna tentava di far credere al marito che il suo rapporto con il primo minorenne di cui si era venuto a sapere fosse solo <i>di natura materna</i>, e che si stava occupando di lui perché il ragazzo aveva una difficile situazione familiare.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come è emerso dalle indagini, il suo interesse doveva essere molto forte, visto che il ragazzo era più volte tornato a casa propria con scarpe nuove, un iPhone e altoparlanti Bluetooth regalati dalla professoressa. Ma le indagini non sono ancora terminate ed è possibile, come ha suggerito uno studente della Beaumont High School, che esaminando a fondo il telefonino della donna, vengano a galla molte altre verità nascoste.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/usa_prof_fa_sesso_di_gruppo_studenti_minorenni_su_snapchat_video_hot_delle_notti_infuocate-3310072.html">http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/usa_prof_fa_sesso_di_gruppo_studenti_minorenni_su_snapchat_video_hot_delle_notti_infuocate-3310072.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Prof (madre di 5 figli) si porta a letto lo studente</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuPVl1O72fEt5h6U1KIIvh-zce_p4m0R79iJoFFOqsSTe3ZX_ljrtNBVDDhqrBt875vH1MwOlx80d1E1CP9WapnGq4GzFCFdD6ZWg9xjgzCln6-SckESi7SV8EaPXxsC7gxR78AkSwGJCV/s1600/Sarah_L._Myer.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="308" data-original-width="306" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuPVl1O72fEt5h6U1KIIvh-zce_p4m0R79iJoFFOqsSTe3ZX_ljrtNBVDDhqrBt875vH1MwOlx80d1E1CP9WapnGq4GzFCFdD6ZWg9xjgzCln6-SckESi7SV8EaPXxsC7gxR78AkSwGJCV/s200/Sarah_L._Myer.jpg" width="198" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 dicembre 2017</b></span> - Una professoressa di matematica di un liceo dell'Illinois, 41enne e madre di cinque figli, è stata condannata a dieci anni di reclusione per avere avuto rapporti sessuali con uno studente minorenne.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sarah L. Myerera ha perso il posto di lavoro ed è finita dietro le sbarre in quanto l'età del consenso nello Stato americano dell'Illinois è fissata a 18 anni: l'avere rapporti con un minore, anche se questo è consenziente, è sempre illegale e l'atto è equiparato a una violenza sessuale.<br />I guai per l'insegnante sono iniziati quando il ragazzo ha raccontato di avere avuto una relazione con la professoressa che si è protratta per un periodo di sei mesi, dal novembre 2016 ad aprile 2017.<br />La donna posta davanti a prove schiaccianti non ha potuto fare altro che confessare.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://it.blastingnews.com/cronaca/2017/12/usa-professoressa-ha-rapporti-sessuali-con-un-alunno-arriva-la-condanna-002253443.html">http://it.blastingnews.com/cronaca/2017/12/usa-professoressa-ha-rapporti-sessuali-con-un-alunno-arriva-la-condanna-002253443.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>La prof seduce l'allievo 14enne</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBpD2e-W8d6SUsk_qZLhN2qUq-loVs7BiiZY1SlrOHIbsBk1-7GC0ZAR6ARlf4L1uLUvh7i6Xmkx7mD9fBTQkOFLX-ByKeETT2wMp4pc9fB1V-Wb9CYxc7QDsa3y2rE11WvKjGLSZktopw/s1600/Laura_Lynn_Cross.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="422" data-original-width="750" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBpD2e-W8d6SUsk_qZLhN2qUq-loVs7BiiZY1SlrOHIbsBk1-7GC0ZAR6ARlf4L1uLUvh7i6Xmkx7mD9fBTQkOFLX-ByKeETT2wMp4pc9fB1V-Wb9CYxc7QDsa3y2rE11WvKjGLSZktopw/s320/Laura_Lynn_Cross.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 marzo 2018</b></span> - Si è innamorata di lui che era letteralmente un ragazzino, ha convinto la madre a renderla sua tutrice e, dopo essere andati a vivere insieme, ha dato alla luce un bambino frutto di quella relazione malata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È successo a Tallmadge, in Ohio, Stati Uniti, dove Laura Lynn Cross, ex insegnante di inglese 37enne, è stata dichiarata colpevole di aggressione sessuale ai danni di un suo ex alunno minorenne che, all'epoca dell'inizio del loro rapporto, avrebbe avuto 14 anni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto è cominciato nel 2012, ma la donna è stata arrestata solo all'inizio del mese di marzo, dopo che la polizia ha scoperto che la paternità del bambino che aveva dato alla luce nel 2015 era dell'adolescente. Era stata la madre di quest'ultimo ad avanzare dei dubbi sulla tipologia di rapporto che c'era tra i due e dopo aver contattato le forze dell'ordine ha avuto la conferma dei suoi sospetti.<br />In tribunale l'ex insegnante ha ammesso la sua relazione con il ragazzo, confermando di aver avuto un figlio da lui, e ora bisogna aspettare il prossimo 24 maggio quando la corte si esprimerà sulla pena che dovrà scontare. Non si esclude che venga chiesta per lei una lunga reclusione in prigione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La loro storia era cominciata nel 2012. Laura era solita invitare l'allora 14enne a casa sua per giocare in piscina. Poi il rapporto è diventato sempre più intimo e morboso: lo studente rimaneva spesso a dormire a casa della 37enne, che aveva persino chiesto a sua madre di poter diventare sua tutrice legale per potersi prendere cura di lui.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Intanto, i dubbi dei genitori su quella strana relazione aumentavano sempre di più. Nessuno avrebbe mai immaginato che quell'amore durasse per ben tre anni e che sarebbe addirittura nato un bambino. È stata proprio la mamma del ragazzo a denunciare i fatti alla polizia di Akron nel 2015, dopo che già il padre nel 2012 aveva espresso le prime preoccupazioni al dirigente dell'istituto dove suo figlio era anche una matricola. "Doveva essere la sua insegnante – ha detto l'uomo ad una tv locale -. Ma per innamorarsi di un bambino deve per forze essere un individuo malato".</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.fanpage.it/insegnante-di-37-anni-ha-un-figlio-da-un-suo-alunno-16enne-ci-siamo-amati-per-tre-anni/">https://www.fanpage.it/insegnante-di-37-anni-ha-un-figlio-da-un-suo-alunno-16enne-ci-siamo-amati-per-tre-anni/</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>La prof e la sua amica adescavano minorenni sui social per fare sesso</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd2xrLYud0thm8lZ82ktWx7WjugH_SZfsHzRn55smgMUH6D4RxrYalzFw6W86lkraE09D0junLSYSlr0yFoKRhQ8LS0ewelyeuZKsY8YJ5GhkbhXdlZPDOFdz-42DeGspbvTSb8QNnF-IE/s1600/tina-pourani.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="310" data-original-width="209" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd2xrLYud0thm8lZ82ktWx7WjugH_SZfsHzRn55smgMUH6D4RxrYalzFw6W86lkraE09D0junLSYSlr0yFoKRhQ8LS0ewelyeuZKsY8YJ5GhkbhXdlZPDOFdz-42DeGspbvTSb8QNnF-IE/s200/tina-pourani.png" width="134" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP7bRLVzcuYj2mkgbnv84DOnSjZXzVThEA6DfbBGhuDBPEMCGyNqDq-GcF9mkRSVUZ2ZMe8K1troK9YaHCytjv_zr7rRYCL042UcgMJJhuM8RmXwomccyutVdx4Ipx_lJKAJOjk-fdCzXg/s1600/talia-sisco.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="310" data-original-width="213" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP7bRLVzcuYj2mkgbnv84DOnSjZXzVThEA6DfbBGhuDBPEMCGyNqDq-GcF9mkRSVUZ2ZMe8K1troK9YaHCytjv_zr7rRYCL042UcgMJJhuM8RmXwomccyutVdx4Ipx_lJKAJOjk-fdCzXg/s200/talia-sisco.png" width="137" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 giugno 2018</b></span> - A caccia di minori da sedurre. Una professoressa e una sua amica sono state arrestate per aver adescato studenti minorenni allo scopo di fare sesso con loro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 24enne Talia Sisco, e la 23enne Tina Pourani, avrebbero fatto sesso con decine di ragazzi tra i 15 ei 16 anni, conosciuti grazie al fatto che la Sisco lavorava come insegnante in una scuola. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le due sono finite in manette dopo le indagini condotte dalla polizia della contea di Santa Clara, negli Usa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo gli agenti sarebbero grandi amiche sin dalla scuola e avrebbero ideato questo giochetto con cui abbordare i ragazzini al solo scopo di fare sesso con loro e divertirsi. Una tecnica infallibile, a quanto pare, visto che diversi studenti sono caduti nella loro rete.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come riporta il <a href="http://www.dailymail.co.uk/news/article-5850383/Sexual-Deviant-best-friends-including-student-teacher-arrested-alleged-sex-teen-boys.html">Daily Mail</a>, pare che i numeri a cui si è arrivati siano solo la punta dell'iceberg e che ci sarebbero molti altri ragazzi, vittime delle donne, a cui gli agenti chiedono di farsi avanti per testimoniare.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/high-porn-school-santa-clara-usa-professoressa-24enne-176423.htm"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/high-porn-school-santa-clara-usa-professoressa-24enne-176423.htm</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bergamo - <b>La prof (40enne con due figli) fa sesso con allievo di 13 anni: "Ci amiamo"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 giugno 2018</b></span> - Una professoressa di scuola media è finita agli arresti domiciliari per aver avuto rapporti con un suo alunno, che all'epoca dei fatti aveva 13 anni. E' successo nella provincia di Bergamo: la donna sarebbe una quarantenne madre di due figli. <br />L'indagine sarebbe partita da una segnalazione arrivata in Procura: gli inquirenti hanno scoperto che la prof e l'alunno si appartavano nella macchina di lei, inchiodata anche da uno scambio di messaggi con lo studente. I rapporti sarebbero stati consenzienti e la donna si sarebbe difesa sostenendo di essersi innamorata del suo alunno.<br />Il tutto si configura però come un abuso, trattandosi di un minorenne sotto i 14 anni, e per di più visto che l'adulto in questione è un professore. Proprio in questi giorni il ragazzo starebbe affrontando l'esame di terza media.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/professoressa_abusi_alunno_bergamo-3808657.html">https://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/professoressa_abusi_alunno_bergamo-3808657.html</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">USA - <b>La classe è in assemblea, la prof ne approfitta per fare sesso con uno studente</b></span></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg60iaCMemLw1FvLk9ERBn4j8Jv_EiFeehuOVaGDQ36o2_WtIpo81_krGRKda9hhDLekhEkM6lh5WSTj9Zh9alWvW-GgetfMPMkjuwFk3RqkToBbINkszIsEonWhNG1H9GnlPZHkpJgDxA-/s1600/Constance_Robertson.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img border="0" data-original-height="340" data-original-width="620" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg60iaCMemLw1FvLk9ERBn4j8Jv_EiFeehuOVaGDQ36o2_WtIpo81_krGRKda9hhDLekhEkM6lh5WSTj9Zh9alWvW-GgetfMPMkjuwFk3RqkToBbINkszIsEonWhNG1H9GnlPZHkpJgDxA-/s320/Constance_Robertson.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 ottobre 2018</b></span> - Un'insegnante statunitense è stata arrestata lunedì con l'accusa di aver fatto sesso con uno studente di 16 anni. È successo a Port Barre, nello stato della Lousiana, dove la prof avrebbe avuto un rapporto con uno studente all'interno della scuola dove lavorava come supplente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Constance Robertson deve ora rispondere del reato di atti sessuali su minore, aggravato dal fatto che era sotto la sua custodia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La donna avrebbe approfittato dell'assenza del resto della classe, impegnata in un'assemblea in palestra, per abusare del giovane. </span><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Il sedicenne ha ripreso il tutto con il suo telefonino e ha condiviso il video con i suoi compagni. Quando però il filmato è finito nelle mani dei dirigenti scolastici, è scattata la denuncia e la polizia ha cominciato a indagare. Le forze dell'ordine hanno sequestrato il cellulare del ragazzo e sono entrati in possesso delle immagini incriminate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">La professoressa, licenziata immediatamente dalla scuola, ha ammesso il rapporto sessuale, ma ha anche rivelato di credere che il ragazzo avesse 18 anni. Secondo i media locali, rischia almeno 10 anni di carcere.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.ilmessaggero.it/mondo/professoressa_sesso_studente_video_17_ottobre_2018-4045460.html"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">https://www.ilmessaggero.it/mondo/professoressa_sesso_studente_video_17_ottobre_2018-4045460.html</span></a></div>
<div>
<br /><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">USA - <b>La prof fa sesso con un 14enne: condannata</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0MhuT1yLRkYOSs6e33KdF_5D9-Vua9zLxRhyphenhyphen5hkC2BrHmn1zo2B46PA9sR_8hn_PT8r_uQnhFIQN5qD0C10OEvoT1jjA3a3s79eWK2lRHYDDl4L9PfoK7SIW0B3XFcpgbSY3iLPniNW_S/s1600/Stephanie_Peterson.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img border="0" data-original-height="455" data-original-width="808" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0MhuT1yLRkYOSs6e33KdF_5D9-Vua9zLxRhyphenhyphen5hkC2BrHmn1zo2B46PA9sR_8hn_PT8r_uQnhFIQN5qD0C10OEvoT1jjA3a3s79eWK2lRHYDDl4L9PfoK7SIW0B3XFcpgbSY3iLPniNW_S/s320/Stephanie_Peterson.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 ottobre 2018</b></span> - Stephanie Peterson, un'ex insegnante di scuole medie di New Smyrna Beach, in Florida, dovrà scontare fra i 5 e i 10 anni di carcere per aver fatto sesso con un 14enne e avergli mandato foto sessualmente esplicite.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La 27enne è stata dichiarata colpevole lo scorso martedì ed è attualmente in attesa della sentenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">I fatti risalgono a qualche mese fa, quando fra il novembre 2017 e il gennaio 2018 la Peterson ha cominciato a frequentare un suo studente di soli 14 anni. L'ex insegnante andava a prendere il giovane in auto, anche a tarda notte, e lo portava a casa sua per consumare i rapporti. I due si parlavano sull'app Snapchat, attraverso cui la donna inviava al ragazzo sue fotografie piccanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Stephanie Peterson è stata arrestata il 28 febbraio. Ad incastrarla sono stati alcuni messaggi finiti sotto gli occhi della madre del 14enne. Una volta scoperta la relazione clandestina, l'ex insegnante scriveva al ragazzo: «Ti prego, dille che è stata la peggior decisione della mia vita. Non so dove fosse il mio cervello, ma in qualche modo mi sono innamorata di te. Non so perché, ma non sarò più la stessa persona».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Davanti al giudice martedì scorso la donna è apparsa molto diversa - raccontano i <a href="https://www.news-journalonline.com/news/20181016/former-nsb-middle-school-teacher-pleads-guilty-to-sex-with-student-faces-prison">media locali</a> - ha ammesso tutto e svelato di assumere psicofarmaci. Stephanie Peterson si è dichiarata colpevole dei due capi d'accusa che le vengono imputati, senza mostrare alcuna emozione o sentimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Oltre agli anni in prigione, la Peterson sarà iscritta al registro dei "sex offender", una pena che negli Stati Uniti crea grosse limitazioni alla vita privata e professionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.ilmessaggero.it/mondo/professoressa_sesso_studente_foto_hot_19_ottobre_2018-4049984.html"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">https://www.ilmessaggero.it/mondo/professoressa_sesso_studente_foto_hot_19_ottobre_2018-4049984.html</span></a></div>
</div>
<a href="http://www.ilmessaggero.it/" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #003e75; font-family: Arial; font-size: 16px; font-stretch: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; line-height: normal; margin: 0px; padding: 0px; transition: all 0.2s ease-out 0s; vertical-align: baseline;"></a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-51935585572778992022015-07-30T23:35:00.000+02:002023-08-20T16:54:01.836+02:00>Serial-killer donneSi ritiene che le donne serial killer siano un numero compreso tra il 5% e il 10% degli assassini seriali.<br />
<div align="justify">
Altri autori ritengono che siano di più.<br />
Bisogna considerare la riluttanza fra alcuni studiosi ad affrontare l’argomento della assassina seriale, inoltre come accade per le omicide sono pochissimi gli studi che le riguardano.<br />
In America le serial killers femmine rappresentano circa il 8% dei criminali ma le criminali donne americane rappresentano il 75% di tutte le serial killers del mondo. <br />
La netta preponderanza dell'omicidio seriale femminile negli Stati Uniti si può spiegare con il maggior grado di emancipazione culturale e sociale raggiunto dalle donne in tutti i campi, dato che viene confermato dall'osservazione che, in generale, le donne uccidono serialmente soprattutto nei paesi industrializzati (esattamente come gli uomini).<br />
In generale, nello studio della criminologia, si tende ad accettare l'esistenza di un rapporto causale diretto fra l'emancipazione femminile e ciò che viene considerato un «nuovocorso » della criminalità femminile La tesi dell'emancipazione si fonda principalmente su due premesse:<br />
a) i reati commessi da donne e ragazze stanno diventando più « mascolini », soprattutto più violenti;<br />
b) il « Movimento della Donna» rappresenta un tentativo di emulazione del sesso maschile, o almeno di convergenza dei due sessi. <br />
Il tempo medio di durata di un caso di omicidio seriale commesso da una donna è di otto anni, il doppio di quello maschile. La scelta delle armi, l'accurata selezione delle vittime e una pianificazione metodica dei delitti volta a simulare una morte naturale, sono tutti elementi che, combinati a una forte resistenza culturale e sociale che nega l'esistenza dell'omcidio seriale femminile, sono alla base di questa loro maggiore longevità. <br />
Per quanto riguarda l'arma usata, sono rarissimi i casi in cui vengono usate metodiche quali strangolamento, percosse o uso di armi bianche, metodiche che implicano un contatto fisico con la vittima. L'arma preferita dalle donne è il veleno perché è un'arma discreta, silenziosa e che, se usata bene, non lascia traccia e permette di far passare la morte della vittima per un decesso da intossicazione.<br />
Ci sono poi le armi specifiche per ogni contesto in cui avvengono gli omicidi, ad esempio, in ospedale, è logico che venga praticata l'iniezione di sostanze letali, dato che quella di fare le iniezioni è un'attività di routine ospedaliera destinata a passare inosservata. Allo stesso modo, le infanticide seriali di solito uccidono i neonati mediante soffocamento, effettuato premendo un cuscino sulla faccia del bambino, che viene scambiato per un semplice arresto cardio-respiratorio dovuto a cause naturali, evenienza accettata da tutti i pediatri nel primo periodo di vita del neonato.<br />
Mentre gli uomini scelgono generalmente delle vittime con le quali non c'è nessun tipo di relazione preesistente, le donne selezionano soprattutto vittime con le quali hanno qualche tipo di rapporto, siano esse mariti e amanti oppure familiari e conoscenti. Proprio per questo motivo, per il legame esistente le assassine seriali raramente sono coinvolte in omicidi a sfondo sessuale, che, invece, rappresenta una motivazione fondamentale per la controparte maschile.<br />
Le motivazioni sono radicalmente differenti rispetto a quelle maschili, così come diversa è la tipologia delle vittime. In generale, gli uomini variano maggiormente nella scelta delle vittime, sono attivi come « predatori sessuali» e tendono a selezionare donne adulte; le donne, invece, non scelgono le vittime in base al sesso. Mentre i maschi sono più o meno equamente distribuiti fra stanziali e mobili, le donne sono quasi esclusivamente stabili dal punto di vista geografico, cioè tendono a uccidere sempre nello stesso luogo e forse questa differenza è dovuta al tradizionale accentramento delle attività femminili intorno alla casa e alla famiglia. C'è poi da aggiungere anche il fatto che le donne, di solito, non hanno un lavoro che include spostamenti frequenti. Le donne che mostrano una maggiore mobilità sono quelle che uccidono in coppia o in gruppo, che decidono appunto di seguire il maschio nei suoi spostamenti. </div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red;">Caratteristiche principali dell'omicidio seriale femminile.</span></strong></div>
<div align="justify">
Le donne che uccidono serialmente, di solito, non infieriscono sui cadaveri con manifestazioni di overkilling, mutilazioni, smembramenti o aggressione sessuale. Alcune donne fanno eccezione e i loro omicidi possono raggiungere notevoli livelli di brutalità che li avvicinano a quelli maschili. In Italia, Leonarda Cianciulli tagliava a pezzi i corpi delle donne che aveva ucciso e, con alcune parti, fabbricava delle saponette. <br />
In quei paesi nei quali la figura femminile è ancora massicciamente sottomessa al dominio maschile (ad esempio, nei paesi arabi dove vige la legge musulmana che obbliga le donne a camminare coperte da un velo e a obbedire completamente al marito), difficilmente ci possono essere casi di donne che uccidono serialmente.<br />
Le donne che uccidono individualmente non torturano le vittime prima di ucciderle e non si gratificano sessualmente assistendo alle loro sofferenze, anche se un lento avvelenamento della vittima che causa una lunga agonia può essere considerato una forma sottile di tortura. II veleno più usato è l'arsenico con tutti i suoi derivati, ma non mancano esempi di altri veleni, anche poco comuni, utilizzati per gli omicidi seriali. </div>
<div align="justify">
<span style="color: red;">De Luca.<br />
</span></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red;">Qual è il modus operandi ed il profilo psicologico delle donne serial killer?</span></strong></div>
<div align="justify">
Non eccedono in violenza: non torturano le vittime prima di uccidere, anzi spesso le stordiscono o le narcotizzano; dopo aver ucciso, non si accaniscono sul cadavere. I loro atti non mirano ad ottenere gratificazioni sessuali. Infatti il movente è spesso economico.<br />
Utilizzano il più delle volte veleni (quasi la metà dei casi), soprattutto l'arsenico, ma anche la stricnina ed il clorato di potassio.<br />
Contrariamente a quanto avviene per i serial killer maschi, le donne non amano spostarsi per commettere i loro reati: non vanno a caccia della preda, ma preferiscono attirarla nella loro tana, secondo una tecnica conosciuta in criminologia come «tecnica del ragno». Oppure gli omicidi si consumano in case di cura, ospedali, o in altri luoghi chiusi. Queste criminali sono quindi «stanziali»<br />
Le omicide seriali sono persone apparentemente normali, spesso sposate e con un'attività lavorativa.<br />
Come i maschi, le assassine seriali crescono in famiglie multiproblematiche e quasi tuto hanno subito una qualche forma di abuso durante l’infanzia.<br />
In molte di loro si sviluppa una sessualità precoce e intensa, accompagnata a una personalità aggressiva, violenta e bisognosa di domincare gli altri.<br />
Molte di loro si sentono brutte, non desiderate, sovrappeso e questo fa diminuire la loro autostima e aumentare l’odio verso il mondo.<br />
Di solito le donne non sono spinte da motivi sessuali a differenza degli uomini. Uccidono in maniera più dolce, meno visibile, utilizzando veleni o medicinali. La violenza che accompagna i colpi di pugnale, lo strangolamento o la mutilazione sono propri degli uomini.<br />
Difficilmente le donne conservano parti del cadavere delle loro vittime come trofei.<br />
Le vittime sono di solito conosciute dall’assassina. Il 45% sceglie membri della propria famiglia, il 26% sceglie amici o conoscenti, il 10% uccide pazienti o persone di cui deve prendersi cura, il 11% uccide totali sconosciuti. </div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red;">Classificazione Kelleher e Kelleher, 1998.</span></strong></div>
<div align="justify">
Le "vedove nere" che si sbarazzano di diversi mariti o di amanti con il veleno. (De Luca) E’ la più attenta e metodica delle assassine e i motivi degli omicidi possono essere diversi, ma spesso c’è un interesse economico<br />
Inizia a uccidere in età matura, è molto intelligente, manipolativa, estremamente organizzata e paziente. Gli omicidi sono perpetrati, di solito, in un periodo di tempo molto lungo, ed è difficile che venga sospettata.<br />
(Lucarelli) Iniziano di solito la loro carriera criminale dopo i 25 anni anni uccidendo mariti, partner, familiari, ma anche persone con le quali hanno sviluppato un rapporto di conoscenza diretta. Di solito colpiscono per almeno dieci quindici anni prima di essere identificate, con un numero di vittime che oscilla da sei a otto. L'arma preferita è il veleno, che viene utilizzato con accortezza, in modo da in durre sintomi che possono essere ricondotti a malattie diagnosticabili. Il successo conduce l'assassina a impossessarsi dei beni della vittima, oppure a incassare i premi assicurativi previsti. <br />
Le "infermiere o angeli della morte" che uccidono le persone che sono affidate alle loro cure o deel quali si devono occupare per qualche motivo, tipo attenzioni mediche o unaltro tipo di supporto.<br />
I motivi sono diversi ma la spinta principale sembra essere il loro Io onnipotente e il loro bisogno di dominio. Sono ossessionate dal bisogno di controllare le vite delle persone di cui si ocupano e di solito sono presenti tre caratteristiche ben determinate:<br />
1) L'assassina è compulsiva nel suo bisogno di uccidere e attaccherà ripetutamente nella sua zona di responsabilità.<br />
2) Il soggetto di questo tipo può essere portato a discutere i diversi episodi con altre persone, perché è capace di razionalizzare gli omicidi, trasformandoli in una sorta di « atti di misericordia ».<br />
3) Alcune vittime possono sopravvivere ed essere capaci di aiutare in maniera concreta gli investigatori.<br />
L' angelo della morte uccide sovente negli ospedali e nelle case di cura, attaccando i pazienti di cui si occupa, i deboli e gli indifesi, spesso i bambini o i vecchi. Purtroppo, ci si accorge dell'esistenza di una serie omicidiaria di questo tipo solo dopo moltissimi omicidi, anche perché le amministrazioni ospedaliere non pensano neanche per un attimo che ci possa essere un assassino nelle loro strutture. Se l'assassina, poi, si sposta da un ospedale all'altro, diventa quasi sempre impossibile identificare lo schema omicida e anche focalizzare un determinato sospetto, dato che, di solito, si tratta di una persona stimata dai supervisori, dai colleghi e dalle potenziali vittime.<br />
(Lucarelli) Iniziano a uccidere solitamente poco dopo i vent anni, in luoghi dove la morte costituisce un evento naturale: ospedali, cliniche, case di riposo. Qui l'omicidio può essere facilmente occultato, e l'assassino può sperimentare il potere di decidere a hi concedere la vita o dare la morte. Anche il mezzo per colpire è a portata di mano: è sufficiente aggiungere un farmaco in terapia, raddoppiarne la dose, interrompere il flusso di ossigeno. Una sciagurata inclinazione a vantarsi della propria onnipotenza conduce gli angeli della morte a una «breve carriera uno o due anni, con un numero medio di vittime intorno a otto; l'identificazione appare più difficile nel caso di assassine mobili, capaci cioè di iicenziarsi per essere poi riassunte in altre strutture sanitarie: in questo caso il numero di omicidi può raddoppiare. </div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red;">La « Predatrice Sessuale ».</span></strong></div>
<div align="justify">
E’ il tipo più raro di assassina seriale, agisce da sola e sceglie le proprie vittime in base al sesso. Il movente principale di questi omicidi è di natura sessuale.<br />
Probabilmente, col passare degli anni, questa tipologia li assassine seriali è destinata ad aumentare e ci sarà un progressivo avvicinamento delle modalità femminili a quelle maschili. </div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red;">La « Vendicatrice ».</span></strong></div>
<div align="justify">
Uccide sistematicamente le vittime per motivi di vendetta o gelosia. Di solito, uccide membri della sua stessa famiglia ed è motivata da un incontenibile senso di rifiuto e abbandono.<br />
Anche questo è un tipo di omicidio seriale piuttosto raro nelle donne ma anche in generale, perché, per definizione, la vendetta, essendo una forza dirompente, solitamente viene esercitata senza misura e in unico episodio. Per fare in modo che la vendetta sia il motore propulsore di una serie omicidiaria, l'intensità emozionale della compulsione dev'essere preservata attraverso i vari periodi di intervallo emotivo che sono fisiologici fra un omicidio e un altro.<br />
La vendetta dev'essere di tipo profondamente patologico e almeno in qualche modo gestibile, per evitare che interferisca con la pianificazione degli omicidi.<br />
L'emozione della vendetta è altamente personalizzata e varia notevolmente da un soggetto all'altro e, per questo motivo, gli omicidi sono commessi prevalentemente da donne che agiscono da sole. Proprio a causa della forte quota di passione implicata in questo tipo di omicidio i singoli episodi non sono pianificati in maniera estremamente accurata.<br />
Lucarelli Le donne che uccidono ripetutamente motivate da un sentimento di vendetta sono rare; più facilmente esse colpiscono una sola volta. Ciò che rende particolare la figura delle vendicatrici è la «qualità» della rabbia, un'ostilità profonda e diffusa, al confine con la patologia; sono affascinate da una sorta di ossessiva attrazione per le qualità più oscure della vendetta, e uccidono senza alcun periodo di raffreddamento emozionale fra un delitto e il successivo.<br />
Negli studi epidemiologici questo genere di serial killer inizia la propria carriera criminale a un'età di circa 22 anni e colpisce sia membri della propria famiglia sia soggetti identificati simbolicamente con un contesto che l'ha danneggiato, maltrattato o umiliato. Tre o quattro sono le vittime, in un periodo di due anni, sebbene in alcuni casi ne trascorrano anche cinque prima dell'identificazione e della cattura. Benché le vendicatrici siano sufficientemente capaci di controllare le emozioni per condurre in porto con successo i propri criminali propositi, talvolta si rivelano poco accorte e incapaci di un'accurata pianificazione.<br />
Paradossalmente, quando vengono catturate, possono mostrare un profondo rimorso per i loro crimini, in un tentativo di compensazione per l'intensità della loro ostilità.</div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red;">Assassina per Profitto.</span></strong></div>
<div align="justify">
Questa assassina uccide sistematicamente vittime durante la commissione di altre attività criminali oppure per un guadagno economico, agisce da sola e non è assimilabile alla “vedova nera”. Le due caratteristiche che la differenziano da questa sono:<br />
1) deve chiaramente uccidere per un guadagno economico;<br />
2) deve concentrare l'energia distruttiva su vittime estranee alla sua famiglia.<br />
E un'assassina molto organizzata, piena di risorse e attenta, quindi molto difficile da scoprire e catturare, e, come la « vedova nera », è molto brava a pianificare tutti i dettagli.<br />
(Lucarelli) Contrariamente ai solito, questa tipologia di serial killer si ritrova più facilmente fuori dai confini statunitensi. Si tratta di assassine intelligenti, capaci di pianificazione e abili nell'esecuzione dei delitti, come pure nell'evitare l'identificazione e l'arresto. Possono essere assunte come killer a contratto, per eliminare il coniuge, rivali in affari, familiari con ricche polizze assicurative.<br />
Iniziano a uccidere dai 25 ai 30 anni, la loro carriera può durare un decennio o anche più, e non sempre si conclude con la cattura; utilizzano un'ampia varietà di mezzi lesivi per uccidere e l'omicidio avviene in un contesto di totale indifferenza per la vittima.</div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red;">L'Assassina Psicotica.</span></strong></div>
<div align="justify">
Soffre di una psicosi e uccide in risposta a un delirio interiore accompagnato da allucinazioni. Gli omicidi sono commessi in modo casuale, senza un movente chiaro e univoco e in presenza di effettivi disturbi psicologici nell'assassina.</div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red;">Chi sono</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
Donne che con il delitto hanno trovato di prendersi delle rivincite sulla vita, di esprimere la loro superiorità e di diventare celebri. Di solito queste assassine non hanno figli ma lo stesso accade ai serial killers. Non hanno una vita familiare stabile, vivono di solito sole e quando sono sposate la loro unione non funziona. Sono male inserite nella società anche se spesso non appare. Le serial killers appartengono alla categoria degli assassini organizzati. Premeditano i delitti che sono preparati con la più grande cura.<br />
Uccidono in un luogo determinato, non affrontano grandi distanze come gli uomini.<br />
I delitti non sono di solito scoperti subito. Le vittime sembrano morte per cause naturali e raramente si sospetta un avvelenamento. Se una donna uccide il marito si pensa a una crisi cardiaca magari perché l'uomo ha dei precedenti in famiglia o perché è anziano. Il primo crimine di solito passa inosservato. Solo dopo molte morti simili vengono fatti degli esami tossicologici e i cadaveri vengono riesumati.<br />
Di solito non vengono prese prima di otto anni dal primo delitto, il doppio del tempo rispetto all’uomo., Come l'uomo, la serial killer donna è generalmente bianca. Se l'uomo commette di solito il primo crimine prima dei trent'anni, la donna ne ha di solito trentuno.<br />
Di intelligenza di solito superiore alla media. Introversa, si sente incompresa, tendenza a comportamenti psicotici. Di solito hanno avuto una vita mediocre e rapporti negativi all'interno della famiglia. Ci sono casi di abuso nella loro infanzia, che siano fisici, psicologici o sessuali. L'altro fattore importante è l'esistenza di una vita fantasmatica. Il soggetto è una bambina trascurata o vittima di abusi che ha subito diversi conflitti nella sua infanzia senza esser capace di costruirsi e di utilizzare degli adeguati sistemi di difesa. Spesso queste bambine perdono uno o entrambi i genitori e sono costrette a vivere in un ambiente ostile. Queste frustrazioni, situazioni di stress e crisi di angoscia, unite a un'incapacità cronica a superarli possono condurre questa adolescente a isolarsi totalmente dalla società che percepisce come un'entità ostile.<br />
Alcune scelgono di suicidarsi durante l'adolescenza piuttosto di conoscere una vita di solitudine e frustrazione. Ci sono fra queste criminali moltissimi casi di tentato suicidio che sono altrettante richieste di aiuto. Queste donne hanno uno scarso concetto di sé e si sentono scartate dalla società. Si parte dall'insoddisfazione della vita familiare e sociale per immaginare un mondo in cui sono padrone. Le loro energie sono canalizzate non verso obiettivi creativi, bensì verso idee di aggressione e dominio, sostituendosi così all'aggressore o al dominatore che le ha fatte soffrire. La donna, a differenza dell'uomo, si rende meno visibile. Non provoca la polizia come molti serial killers fanno. Non infierisce sui cadaveri. Difficilmente usa il coltello, nel passato utilizzava il veleno, negli ultimi anni la pistola. Il suo delitto è definito quieto, determinato, preparato con cura. <br />
L’86%delle serial killer uccide in coppia. <br />
<span style="font-size: 14px; text-align: start;"><a href="http://www.cinziatani.com/Univer/quinta%20lezione/serial%20killer%20donne.htm" style="text-align: start;">http://www.cinziatani.com/Univer/quinta%20lezione/serial%20killer%20donne.htm</a></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiq744fgRgxmcUsYdsbRys8Xz1ghW94Pmd3Co0eOih1XW_nzSn1oj_pmA3uWHCbqgAqjwU2ocbUkuE-rrIXTYe53XQyyzIEZJSiomjCOW3PkVxK8sf3AnCWkDcTcWY8AQ8X5cHALiFcLYx/s1600/DonneDisoneste+7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiq744fgRgxmcUsYdsbRys8Xz1ghW94Pmd3Co0eOih1XW_nzSn1oj_pmA3uWHCbqgAqjwU2ocbUkuE-rrIXTYe53XQyyzIEZJSiomjCOW3PkVxK8sf3AnCWkDcTcWY8AQ8X5cHALiFcLYx/s1600/DonneDisoneste+7.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ostia RM) - <b>Le muore annegato anche il terzo figlio: incriminata</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 12 febbraio 1988 muoiono nella vasca da bagno in un appartamento di Ostia due fratellini, di uno e cinque anni. Tutto lascia supporre che si tratti di una disgrazia, ma il 9 marzo del '91, anche il terzo figlio di <b>Apollonia Angiulli</b>, di appena otto mesi, muore nelle medesime circostanze.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Angiulli, 39 anni, tenta il suicidio ingerendo una forte dose di barbiturici, ma viene incriminata.</span><br />
<div align="justify">
<a href="http://www.repubblica.it/online/cronaca/palomba/precedenti/precedenti.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.repubblica.it/online/cronaca/palomba/precedenti/precedenti.html</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Broni (PV) - <b>Accusata di tre omicidi s'impicca in carcere</b></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgclmbVaipdIMVqQ88wQmoftHnNOBIzSimDT_bHJZW_8qBoZbXah4p2hIw63zsEo3cipYismvegi8FEf0VASdvS4iEcRkuhHvUlzx03NFb5RGABjNz1Ezhbs_CGq9JR0HhUWNk0y3IGavY/s1600/quaglini.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgclmbVaipdIMVqQ88wQmoftHnNOBIzSimDT_bHJZW_8qBoZbXah4p2hIw63zsEo3cipYismvegi8FEf0VASdvS4iEcRkuhHvUlzx03NFb5RGABjNz1Ezhbs_CGq9JR0HhUWNk0y3IGavY/s320/quaglini.jpg" width="270" /></a><br />
<span style="color: red; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>aggiornamento del 16 ottobre 2001</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si è uccisa la scorsa notte, impiccandosi nella sua cella nel carcere di Vigevano, <b>Milena Quaglini</b>, la donna di 44 anni già condannata per l'uccisione di suo marito e di un datore di lavoro, e in attesa di processo per l'omicidio di un amico.<br />Milena Quaglini è stata trovata in fin di vita, impiccata con un laccio in cella verso l'1.50 della scorsa notte. Soccorsa, è morta alle 2.15 all'ospedale civile di Vigevano.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna era stata condannata a 6 anni e 8 mesi di reclusione per l'omicidio, nel 1998, del marito Mario Fogli (riconosciuta la seminfermità mentale). Altri 20 mesi di reclusione, per eccesso colposo di legittima difesa, le erano stati inflitti per la morte di Giusto Dalla Pozza, 83 anni, di Este (Padova), presso il quale lavorava come domestica e alle cui asserite pesanti avances aveva reagito uccidendolo. Infine, Milena Quaglini doveva essere processata fra due settimane per l'assassinio di Angelo Porrello, di 50 anni, operaio di Bascapè (Pavia), ucciso nel 1999 (mentre la donna era agli arresti domiciliari). L'uomo fu addormentato coi barbiturici, annegato nella vasca da bagno e gettato in una concimaia.<br /><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/10/16/2633124-Accusata-di-tre-omicidi-si-impicca-in-carcere.shtml"><span style="font-size: x-small;">http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/10/16/2633124-Accusata-di-tre-omicidi-si-impicca-in-carcere.shtml</span></a><br /><span style="font-size: x-small;"><b>23 novembre 1999</b></span> - Milena Quaglini, la donna di Broni che sta scontando 14 anni di carcere per l'omicidio del marito (il delitto fu consumato nell'agosto dello scorso anno), ha confessato questa sera di aver ucciso anche Angelo Porrello, 53 anni. Il corpo di Porrello, un tornitore di Bascapè, venne trovato la sera del 24 ottobre scorso in una concimaia dietro la villetta dell'uomo.<br />Gli inquirenti scoprirono che Porrello aveva conosciuto la Quaglini nel periodo in cui la donna era agli arresti domiciliari in attesa che la condanna a 14 anni di reclusione diventasse definitiva.<br />L'uxoricida, dopo che ieri era stata ufficialmente indagata dalla procura di Pavia per il secondo delitto, ha chiesto oggi di parlare con il magistrato. La donna, assistita dal suo avvocato Licia Sardo, ha confessato. Ha spiegato agli inquirenti di aver tentato di uccidere il conoscente sciogliendo quattro pastiglie di veleno nel caffè. Successivamente l'ha spogliato e l'ha infilato nudo nella vasca da bagno. La vittima non era ancora morta quando infine la donna l'ha trascinato nella concimaia. Qui il corpo è rimasto per due settimane sino a quando è stato trovato la sera di domenica 24 ottobre.<br />Per il momento non si conosce il motivo che ha spinto Milena Quaglini a uccidere Angelo Porrello, dopo aver ammazzato poco più di un anno fa anche il marito.<br />Milena Quaglini è entrata nel carcere di Vigevano, dove si trova attualmente reclusa, il 7 ottobre scorso. La scomparsa di Angelo Porrello risale a due giorni prima.<br />Gli investigatori pavesi avevano deciso di indagarla ufficialmente dopo aver riscontrato diversi elementi che facevano pensare a un suo legame con la vittima. Tra l'altro era stati trovati alcuni capelli di donna nella casa di Porrello: la procura aveva disposto anche l'esame del Dna. Oggi la donna si è consultata con il suo avvocato e poi ha chiesto di parlare con il magistrato per confessare il delitto.<br />Milena Quaglini è stata tra l'altro testimone di una terza morte: quella di Giusto Dalla Pozza, un pensionato di 83 anni di Este (Padova). L'uomo, nel 1995, venne trovato in una pozza di sangue nel suo appartamento. La porta di ingresso era regolarmente chiusa. Fu Milena Quaglini, che era la sua domestica, a scoprire il cadavere e a dare l'allarme. Non è escluso che nei prossimi giorni gli inquirenti padovani possano interrogarla su questo omicidio.<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/1999/11/23/347580-UXORICIDA-DI-PAVIA-CONFESSA-UN-SECONDO-DELITTO.shtml">http://quotidianonet.ilsole24ore.com/1999/11/23/347580-UXORICIDA-DI-PAVIA-CONFESSA-UN-SECONDO-DELITTO.shtml</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>L'Angelo della Morte della Brianza</b></span></div>
<div>
<span style="clear: left; display: inline; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNViD5ReB-MfGvz5QrjDl94Z3QdnX9tdx6aOe-axosmQ-k9lsbTW15FTg4yQMB-AXhKwANJK3RStQNlyzhyphenhyphen5vzzJGHfkZvPHH5xWEJHOhy8_CE8ptYrojShcBksJiZVej0C0uNJvcMpJKc/s1600/Sonia+Caleffi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNViD5ReB-MfGvz5QrjDl94Z3QdnX9tdx6aOe-axosmQ-k9lsbTW15FTg4yQMB-AXhKwANJK3RStQNlyzhyphenhyphen5vzzJGHfkZvPHH5xWEJHOhy8_CE8ptYrojShcBksJiZVej0C0uNJvcMpJKc/s1600/Sonia+Caleffi.jpg" /></a></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Della vita di </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Sonia Caleffi</b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> non si conoscono molti particolari. E' nata e cresciuta in una famiglia che si può tranquillamente definire normale. E' figlia unica ed è sempre stata considerata da tutti una bambina molto dolce. All'interno del nucleo familiare non ci sono tensioni, né tanto meno violenze e abusi. Tutti sembrano ricordare la sua vocazione per aiutare il prossimo e il sogno di diventare infermiera.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Anche da ragazza viene considerata da tutti molto tranquilla, precisa e matura. A 23 anni Sonia sposa un falegname di Cernobbio, ma dopo meno di un anno la relazione già fallisce. Nel 1990 comincia a frequentare la scuola per infermiere e a lavorare come allieva nell'ospedale privato Valduce di Como. Qui conosce un radiologo che comincia a frequentare, e dopo un breve periodo di frequentazione decide di trasferirsi a Tavernerio a conviverci.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In ospedale tutti la descrivono come taciturna e introversa, una ragazza molto indecisa che al presentarsi del minimo problema scoppiava a piangere perché non sapeva come risolverlo. Nel 1994, dopo il periodo di tirocinio, viene assunta dall'ospedale Valduce ed impiegata nel reparto endoscopia digestiva. Durante questi 6 anni però la sua condotta non è da infermiera modello: si assenta frequentemente e per diversi giorni, senza fornire particolari spiegazioni ma solo esibendo dei certificati medici molto generici in cui non si specifica la patologia.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel 2000 Sonia Caleffi si licenzia dal Valduce e per 4 anni lavora in diversi ospedali e case di cura: per tre mesi è al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Como, poi per 4 mesi (aprile 2002) alla casa di riposo "San Benedetto" in provincia di Como; dal settembre al novembre del 2003 è di nuovo all'ospedale Sant'Anna di Como dove però non supera il periodo di prova a causa delle numerose assenze ingiustificate, e nello stesso periodo in quella struttura si verificano 8 decessi tra i pazienti. Nel 2004 vince un concorso all'ospedale "Manzoni" di Lecco dove lavora fino a quando non viene poi arrestata. </span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'arresto avviene il 15 dicembre del 2004, dopo che un'indagine della polizia che era stata condotta a seguito di uno straordinario incremento di decessi: dal primo settembre agli inizi di novembre si erano infatti verificati ben 18 decessi, quasi tutti inspiegabili. Le indagini pian piano si concentrano su di lei che infine viene arrestata. Sonia confessa subito di essere la responsabile di quelle morti.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si decide allora di indagare anche nel passato professionale della Caleffi e di verificare se anche gli otto decessi avvenuti nel 2003 all'ospedale Sant'Anna di Como possano essere stati commessi da lei: l'accusa diventa quindi di 15 omicidi, di cui 4 ammessi subito dalla stessa Caleffi.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma Sonia dopo pochi giorni ritratta tutto. La difesa chiede allora la perizia psichiatrica sull'imputata e nel febbraio del 2005 vengono nominati i 4 periti. Le perizie furono ovviamente opposte (i periti della difesa la dichiaravano non imputabile per incapacità di intendere e di volere e quelli dell'accusa invece perfettamente sana di mente) ma prevalse la convinzione che Sonia, seppur soffrendo di disturbi della personalità, era perfettamente in grado di intendere e di volere nel momento in cui praticava insufflazioni di aria che poi provocavano la morte dei pazienti per embolia gassosa.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per lo stesso motivo viene quindi ritenuta idonea al normale regime carcerario e viene quindi trasferita dall'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere al carcere di San Vittore a Milano.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 10 luglio del 2006 arriva la sentenza che la condanna a 20 anni di carcere; alla lettura della sentenza Sonia ha avuto una crisi di pianto isterico, tanto da dover essere portata subito fuori dall'aula.</span></div>
<div>
<a href="http://www.serialkillers.it/caleffi.htm" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: start;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cina - <b>Arrestata la ?vedova nera': avvelenò tre dei suoi quattro mariti</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 febbraio 2001</b></span> - <span style="text-align: start;">La polizia cinese ha arrestato nel distretto settentrionale di Pingyao una donna di 55 anni accusata di aver avvelenato tre (due sono morti) dei suoi quattro mariti.</span></span><br />
<span style="text-align: start;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo scrive la stampa cinese ricostruendo le vicende della signora <b>Ren Ladi</b>.</span></span></div>
<span style="text-align: start;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna lasciò il primo marito ritenendo che fosse troppo povero e sposò un uomo che invece rispondeva al suo ideale. Questo tuttavia non impedì alla Borgia cinese di ucciderlo con il veleno.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel 1996 Ren Ladi si sposò per la terza volta, ma anche il terzo marito fu sfortunato: avvelenandolo la signora omicidi assicurò una cospicua eredità ai due figli nati dal primo matrimonio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non contenta, la donna è recentemente convolata a nozze con un parente del suo terzo marito. Il quarto però è stato più fortunato: un medico dell'ospedale in cui era stato ricoverato per sospetto avvelenamento è riuscito a salvarlo.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/02/11/1817640-CINA-ARRESTATA-LA--VEDOVA-NERA--AVVELENO--TRE-DEI-SUOI-QUATTRO-MARITI.shtml">http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/02/11/1817640-CINA-ARRESTATA-LA--VEDOVA-NERA--AVVELENO--TRE-DEI-SUOI-QUATTRO-MARITI.shtml</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Olanda - <b>Infermiera sotto processo per 13 omicidi</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKDc9gaZfwSD3af7zRFXQHaR6_1-26OEEk5OA2vImTqgCrdMUOINqZJldECM5OSBeciYQwkMU161rtuJrboO0fuqCwiiECt4S3XnfuJR5pW4WW1m7A3bC08dixKal8RJafpNOAUxzKjYBB/s1600/Lucy+de+Berk.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKDc9gaZfwSD3af7zRFXQHaR6_1-26OEEk5OA2vImTqgCrdMUOINqZJldECM5OSBeciYQwkMU161rtuJrboO0fuqCwiiECt4S3XnfuJR5pW4WW1m7A3bC08dixKal8RJafpNOAUxzKjYBB/s1600/Lucy+de+Berk.jpg" width="290" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 settembre 2002</b></span> - Una folla di giornalisti in aula, l'assalto dei telecronisti agli avvocati, le prime pagine dei giornali e un brivido collettivo in tutta il paese: da questa mattina all'Aja è in corso per l'Olanda il processo dell'anno. Sul banco degli imputati la bionda infermiera Lucy de Berk, 40 anni, accusata di essere un "angelo della morte", di avere cioè ucciso in 4 anni, dal febbraio 1997 al settembre 2001, 13 persone nei tre ospedali della capitale in cui lavorava. Fra le presunte vittime 7 bambini, quattro dei quali con meno di un anno di vita, e perfino un giudice del Tpi, il Tribunale Penale Internazionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Stando al Procuratore della Regina, Lucy sarebbe una serial killer, una «psicopata classica», una donna «ossessionata dalla morte».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Arrestata nel settembre 2001, per un anno l'infermiera è rimasta silenziosa, non ha aperto bocca con i Pm. Oggi, al processo, per la prima volta ha reagito alle accuse, si è dichiarata innocente. «Non ho ucciso nessuno, è una cosa che non mi è mai passata per la mente» ha replicato. L'accusa però mette avanti le 13 morti sospette registrate dal 1997 al 2001, praticamente nelle sue mani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lucy, secondo il procuratore della Regina, avrebbe iniettato cocktail di sostanze letali, morfina e potassio, nelle vene dei pazienti. Le sue possibili motivazioni non sono chiare. Non tutte le vittime erano affette da malattie incurabili, e quindi l'ipotesi di atti di «eutanasia» forzosa non sembra poter essere raccolta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il passato di Lucy pesa come un macigno. I genitori alcolizzati che ha dovuto seguire in Canada quando era bambina, un arresto per prostituzione a Vancouver, la depressione, un tentato suicidio. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Poi la scuola di infermiera in Olanda: secondo i Pm Lucy avrebbe falsificato il diploma di maturità per essere ammessa. A casa sua, dopo l'arresto, un anno fa, gli inquirenti hanno trovato dei libri sulla psicologia dei serial-killer e il suo diario intimo, con appunti sospetti corrispondenti ai giorni in cui sono morti in maniera alcuni dei suoi pazienti. Lucy vi descrive «strane ossessioni», «impulsi cui non posso resistere», «un segreto che mi seguirà fin nella tomba».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma in aula oggi ha negato un qualsiasi rapporto fra queste frasi e le morti sospette. Ma per i Pm le coincidenze sono davvero troppe, e contro Lucy pesano anche le autopsie delle sue presunte vittime, e le sostanze tossiche trovate nei loro cadaveri. Lei accusa i dottori: «glielo avevo detto che stavano male, ma loro non hanno fatto nulla».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Certo, ammette, le coincidenze sono tante, tutti quei malati che morivano inaspettatamente durante i suoi turni: «certo è strano, ma non ho fatto nulla, non so cosa sia successo». I suoi difensori sperano in una assoluzione per insufficienza di prove.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fra le sue presunte vittime, anche un giudice dell'Onu, il cinese Haopei Li, 91 anni, morto nel 1997, quando stava per scadere il suo mandato al Tpi. Anche lui era entrato in ospedale per dei controlli. Ne era uscito cadavere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il processo durerà fino alla fine della settimana. La sentenza per la fine del mese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2002/09/17/3687025-OLANDA.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2002/09/17/3687025-OLANDA.shtml</span></a></div>
<div style="text-align: start;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Austria - <b>Ammazza quattro figli in tre anni, subito dopo il parto</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 giugno 2005</b></span> - <span style="text-align: start;">Ha portato avanti quattro gravidanze senza farle notare e ha poi ucciso i neonati per nasconderne i corpi in un congelatore e in una scatola riempita di cemento; in un casotto, vicino all'abitazione.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">L'infanticida, una donna austriaca di 32 anni, arrestata dalla polizia di Graz dopo aver confessato, si è giustificata dicendo di soffrire di «angoscia esistenziale».</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Gli inquirenti si sono trovati di fronte a una serie di delitti dai contorni sconvolgenti. Il primo corpo è stato trovato lunedì scorso, quando la polizia, su segnalazione di un vicino, ha controllato il congelatore della casa in cui la donna abitava con il compagno, un trentottenne che dovrebbe essere il padre dei bambini e che è stato arrestato.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Il giorno dopo, svuotando il freezer, gli agenti hanno trovato un altro cadavere, conservato da almeno un anno. Perquisendo la casa è stato poi trovato il terzo corpo, nascosto in una scatola riempita di cemento.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">E l'orrore non era ancora finito. Dopo ulteriori ricerche i poliziotti hanno trovato in un casotto adiacente alla casa in cui abitava la famiglia un quarto corpo. Il cadavere del neonato era stato infilato in un sacco di plastica e nascosto sotto un cumulo di detriti, hanno riferito i poliziotti.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Gli inquirenti hanno escluso che si tratti di gemelli: sembra che la donna abbia dato alla luce i bambini negli ultimi tre anni. L'uomo ha dichiarato di non essersi mai accorto che la compagna era incinta.</span><span style="font-size: x-small; text-align: start;"><br /><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2005/06/03/5377972-LA-CASA-DEGLI-ORRORI.shtml">http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2005/06/03/5377972-LA-CASA-DEGLI-ORRORI.shtml</a></span></span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: start;">
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Russia - <b>Tre volte sposa, tre volte ammazza il marito</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° gennaio 2009</b></span> - <span style="text-align: start;">Una donna siberiana si è sposata per tre volte e per altrettante volte ha accoltellato i suoi mariti finendo in prigione.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b style="font-weight: bold;">Irina Ribalko</b>, 45 anni, di Novosibirsk, ha commesso i suoi delitti in occasioni di feste: "Pasqua, Halloween e la notte di Capodanno" . Infatti a Pasqua del 1992, dopo essersi ubriacata durante il pranzo, ha accoltellato la sua dolce metà. Per questo omicidio ha scontato 4 anni di carcere.</span></span></div>
<span style="text-align: start;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Uscita di prigione si è rifatta una nuova vita sentimentale. Ma durante la notte di Halloween si lancia armata sul suo secondo marito, uccidendolo. Viene condannata a 10 anni di carcere.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il terzo ed ultimo delitto risale a Capodanno 2009. Stavolta si serve di un pugnale per uccidere il marito. Dovrà scontare 12 anni di carcere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.universy.it/home/news/donna_russa_uccide_i_suoi_tre_mariti-2561.html">www.universy.it/home/news/donna_russa_uccide_i_suoi_tre_mariti-2561.html</a></span></div>
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Francia - <b>Solo 15 anni alla madre che uccise sei figl</b>i</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZekeCvNxVQkmEtSRH65JrWX46tFBPfdwgNPZsGTq01lLpU3nwBOltpfS25kXoSryj5LhzdUPxSIUTMpeLWpykiULk0XQfJp37GVRQI0SBu0tezVlUdXeIQbU2hflldmFRoeccv9Czr1yL/s1600/Celine+Lesage.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZekeCvNxVQkmEtSRH65JrWX46tFBPfdwgNPZsGTq01lLpU3nwBOltpfS25kXoSryj5LhzdUPxSIUTMpeLWpykiULk0XQfJp37GVRQI0SBu0tezVlUdXeIQbU2hflldmFRoeccv9Czr1yL/s1600/Celine+Lesage.jpg" width="285" /></span></a></div>
<div align="justify">
<span style="color: red; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>aggiornamento al 19 marzo 2010</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Céline Lesage</b>, la madre di famiglia sotto processo in Francia per sei infanticidi commessi fra il 1999 e il 2007 a Valogne, nel nord del Paese, è stata condannata ieri sera a 15 anni di carcere.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un verdetto che fa discutere in Francia: tra i lettori del "Figaro" on line, ad esempio, molti avrebbero voluto una condanna più pesante. «Dovrebbe restare in prigione fino a morire», scrive ad esempio "Kp66". E "Raleur16": «Meno di 3 anni a bambino... Complimenti, sono senza parole davanti alla nostra giustizia». Marie Claude Tromeur: «E' perché sono bambini: la loro vita ha meno importanza. Se fossero stati adulti, Celine Lesage sarebbe stata definita una serial killer».</span><br />
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, 38 anni, che per anni ha soppresso i suoi figli appena venuti al mondo, non ha tradito la minima emozione al momento della lettura della sentenza. L’accusa aveva chiesto 16 anni di carcere, metà dei quali da scontare in isolamento. La sentenza prevede anche che per 10 anni si sottoponga a controlli socio-giudiziari.<br />Céline Lesage ha confessato d'aver partorito i bambini sola, in bagno, e di aver ucciso i suoi bebé subito dopo averli messi al mondo. «Sono cosciente di aver ucciso i miei bambini - ha dichiarato ieri al termine del suo interrogatorio scoppiando in lacrime in aula - sì, sono io ad averlo fatto, ma il perchè non lo so».<br />La sua legale, Veronique Carrè, ha confermato che la donna non ha mai dato spiegazioni «perchè non ne ha». La donna, madre di un adolescente di 13 anni, è rimasta impassibile alla lettura della sentenza.</span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I suoi crimini vennero scoperti il 17 ottobre 2007 quando il suo compagno dell’epoca, Luc Margueritte, padre del sesto neonato ucciso, trovò i corpicini in avanzato stato di decomposizione nascosti in sacchi della spazzatura nello scantinato di casa.</span></div>
<div align="justify">
<a href="http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201003articoli/53267girata.asp"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201003articoli/53267girata.asp</span></a></div>
</div>
<div align="justify">
<b style="color: red; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">aggiornamento al 15 marzo 2010</span></b><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Coutance - Si è aperto oggi in Francia il processo a Celine Lesage, madre 38enne sospettata di sei infanticidi commessi tra l'agosto 2000 e il settembre 2007 a Valognes (in Francia). Dovrà rispondere di "omicidio volontario aggravato", crimine per il quale rischia l'ergastolo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il capo affossato nelle spalle, la donna, con un abito beige e i capelli raccolti, è entrata nel box degli accusati poco dopo le 9. Davanti alla Corte d'assise di Valognes ha riconosciuto, con un filo di voce, i fatti che le vengono imputati. Ha invece ripetuto "non posso rispondere" quando il presidente della corte, Hervé Locu, le ha chiesto per tre volte consecutive se i bambini erano vivi. "Siamo qui per cercare di capire prima di giudicarvi", le ha spiegato il presidente.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Presente all'udienza, come testimone, Luc Margueritte, l'ultimo compagno della donna e padre dell'ultimo figlio morto, che si è costituito parte civile. Pascal Catherine, primo compagno di Celine Lesage e padre di un figlio adolescente e dei cinque primi neonati uccisi, sarà ascoltato come testimone domani pomeriggio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, madre di un ragazzo 14enne, era stata incriminata nell'ottobre 2007: era stato il suo compagno a recarsi in cantina richiamato dal cattivo odore e a rinvenire i corpi di sei neonati chiusi in sacchi della spazzatura.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Agli inquirenti la donna aveva confessato di aver ucciso quattro dei suoi figli soffocandoli con la mano e altri due strangolandoli con una cordicella, tutti poco dopo averli partoriti. </span><br />
<a href="http://www.apcom.net/newsesteri/20100315_150102_37a6c98_84638.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">http://www.apcom.net/newsesteri/20100315_150102_37a6c98_84638.html</span></a></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>Cherbourg, 18 ottobre 2007</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">- La polizia francese ha posto in stato di fermo una donna sospettata di infanticidio, a seguito della scoperta nella cantina dello stabile in cui risiede dei resti di cinque bambini di cui sostiene essere la madre. Lo ha annunciato il procuratore di Cherbourg, Michel Garrandaux in una conferenza stampa.</span></div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I cinque corpicini sono stati rinvenuti mercoledì sera nella cantina di un palazzo di Valognes, città della Francia occidentale. La donna, 34 anni, e senza professione, ha dichiarato di aver messo al mondo i bambini "fra l'agosto 2000 e il febbraio 2006". </span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Ha raccontato di aver partorito da sola nella sua camera tutti e cinque i bambini e poi di averli messi in dei sacchi che ha portato in cantina", ha riferito il procuratore. Si ignora al momento se la donna abbia ucciso volontariamete i piccoli, se erano nati vivi o se li ha lasciati morire", ha detto ancora. </span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Venerdì mattina saranno praticate le autopsie, ha indicato. Insieme alla giovane donna è stato fermato anche l'uomo con cui convive dall'ottobre 2006 e che ha scoperto i corpi e il suo precedente compagno con cui ha vissuto dieci anni. </span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I corpi sono stati scoperti dall'attuale compagno "sorpreso da un forte odore nauseabondo" nella cantina dell'appartamento in cui era sceso. L'uomo una volta risalito ha chiesto spiegazioni alla compagna, prima di avvertire la polizia. </span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Le indagini proseguomo anche per individuare la personalità della donna e determinare le circostanze secondo cui avrebbe messo al mondo questi bambini senza che nessuno se ne accorgesse", ha aggiuto il procuratore.</span></div>
<div align="justify">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2007/10/18/42584-trovati_corpi_neonati_cantina_arrestata_madre.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2007/10/18/42584-trovati_corpi_neonati_cantina_arrestata_madre.shtml</span></a></div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Iran - <b>Arrestata la serial killer che si ispirava ad Agatha Christie</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdtfcWWkyIrvnvqwq5YVO9uG0wwYZBuTqaxz1kvujG9V3YKiDvI2SbkbD01Vwp7cucJ4ck3r7Mpd3RB1iTUyuj7K0mdUoMVdVddBvbR1ZadIU2O3PznWuV3LodKpfcsOY8gu2BCtvB9b70/s1600/Mahin+Qadiri.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="315" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdtfcWWkyIrvnvqwq5YVO9uG0wwYZBuTqaxz1kvujG9V3YKiDvI2SbkbD01Vwp7cucJ4ck3r7Mpd3RB1iTUyuj7K0mdUoMVdVddBvbR1ZadIU2O3PznWuV3LodKpfcsOY8gu2BCtvB9b70/s1600/Mahin+Qadiri.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 maggio 2009</b></span> - (Adnkronos) - Si ispirava ad Agatha Christie per cercare di sfuggire alla cattura la prima serial killer iraniana arrestata nei giorni scorsi dalla polizia di Qazvin, un centinaio di chilometri a nordovest di Teheran.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Mahin Qadiri, 32 anni, è accusata dell'uccisione di almeno sei persone, tra cui cinque donne. "Nella sua confessione - ha riferito il procuratore della città, Mohammad Baqer Olfat - ha detto che prendeva a modello i libri di Agatha Christie, cercando di non lasciare dietro di sé alcuna traccia".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tra le vittime della prima serial killer della storia giudiziaria iraniana ci sono il suo ex padrone di casa e sua zia e poi donne anziane o di mezza età, che avvicinava offrendo loro un passaggio in auto all'uscita delle moschee.</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla polizia ha raccontato di aver ucciso così quattro donne dal gennaio scorso, spinta dal disperato bisogno di soldi dopo aver contratto debiti per oltre 16mila euro. Dopo averle fatte salire in auto, offriva alle sue vittime del succo di frutta nel quale aveva versato in precedenza dell'anestetico per farle addormentare. Quindi le soffocava e rubava loro i gioielli e il denaro che avevano con sé. Per una di loro che si era ripresa improvvisamente dallo stato di incoscienza, la morte è stata più atroce: è stata finita con un mazza di ferro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla serial killer gli investigatori sono arrivati dopo la denuncia di una donna 60enne, che aveva accettato un passaggio da Mahin sulla sua Renault, dalla quale era scesa di corsa dopo essersi insospettita per il suo atteggiamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Brasile - <b>Una 17enne confessa di aver ucciso 30 uomini</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcXxq7Ab4iBINxHm8i43fYyUXtIwjcRtlr2X_ELxbdArDqOgLfoiV-HD9XsGQWNA5Ie0E0fiWIYLeH45CeybRdhP9E6-AWenoQFcBe9FPrQbkVW8d3nijou4AcaxBCuzzfb5DRuJJHIOrx/s1600/KHldg.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcXxq7Ab4iBINxHm8i43fYyUXtIwjcRtlr2X_ELxbdArDqOgLfoiV-HD9XsGQWNA5Ie0E0fiWIYLeH45CeybRdhP9E6-AWenoQFcBe9FPrQbkVW8d3nijou4AcaxBCuzzfb5DRuJJHIOrx/s1600/KHldg.jpg" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 agosto 2009</b></span> - Ha accoltellato e ucciso 30 uomini, e ha confessato tutti i suoi crimini alla polizia, prima del compimento dei 18 anni. "Almeno verrò giudicata come una minorenne", ha spiegato la ragazza, che vive a San Paolo, in Brasile. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Il primo delitto è stato commesso all'età di 15 anni. Da allora è stato un continuo di omicidi. La serial killer ha detto di aver ucciso questi uomini per "soldi, vendetta e per fare giustizia".</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando gli agenti le hanno chiesto di confermare l'elenco delle persone uccise, lei ha persino sorriso. "Non sono abbastanza coraggiosa per usare una pistola - ha spiegato alla polizia - ma so tenere un coltello".</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per sgozzare le sue vittime ha usato sempre lo stesso coltello. "Vi sto confessando tutto - ha poi aggiunto - perché avevo promesso a me stessa di farlo entro i 18 anni e perché non voglio far rimanere male la mia famiglia".</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un uomo è stato ucciso perché durante una lite in un pub le ha versato del brandy in faccia. La ragazza, di cui non sono state rese note le generalità, è considerata una delle più giovani serial killer al mondo (nella foto la potete vedere di schiena).</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.asylumitalia.it/2009/08/19/studentessa-17enne-ha-accoltellato-e-ucciso-30-uomini/">www.asylumitalia.it/2009/08/19/studentessa-17enne-ha-accoltellato-e-ucciso-30-uomini/</a></span></div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Russia - <b>Ha 39 anni ed è madre: dal 2002 ha ucciso 20 anziane</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuGqx3mehCEtGrb8NxU7x8tlVoEgzqemqxovn7paG42s9ZUCcfHVDuoph_sgycP6R3NxRtZ0HATc2FrZ2RXpssAvHsTgpwhkdSxzgliHsy-71A943OGeQaNZBfAK8LGLoJBtbDwwje2NyZ/s1600/Irina+Gaidamachuk.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuGqx3mehCEtGrb8NxU7x8tlVoEgzqemqxovn7paG42s9ZUCcfHVDuoph_sgycP6R3NxRtZ0HATc2FrZ2RXpssAvHsTgpwhkdSxzgliHsy-71A943OGeQaNZBfAK8LGLoJBtbDwwje2NyZ/s1600/Irina+Gaidamachuk.jpg" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: start;">
<div class="reader" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 giugno 2010</b></span> - È bionda, ha 39 anni, è madre di due bambine: ed è anche una dei più feroci 'serial killer' della Russia, la donna arrestata lunedì sera dagli inquirenti della cittadina di Krasnoufinsk, nella regione di Sverdlovsk, sui monti Urali (Russia centrale).</span></div>
<div class="reader" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Che un feroce 'assassino delle vecchiette' fosse in realtà una donna, gli inquirenti lo sapevano fin dal 2002, l'anno in cui ben nove anziane vennero uccise a colpi di martello nelle loro case. Alcuni vicini delle vittime, insospettiti dalle urla o dalla lunga assenza delle vecchiette, fornirono agli inquirenti l'identikit di una donna giovane, bionda, che si era spacciata per una assistente sociale. L'assassina, evidentemente, cercò di farsi meno visibile e ridusse le sue uccisioni. Ma doveva comunque averne molte all'attivo: dai primi rilievi, ha fatto almeno 20 vittime.</span></div>
<div class="reader" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La serial killer <b>Irina Gaidamachuk</b> è stata arrestata in seguito a una operazione speciale ordinata dalla Procura. Le forze dell'ordine sono certe: secondo il portavoce della polizia di Sverdlovsk, Valeri Gorelikh, «è stata messa la parola fine alla vicenda. Non c'è alcun dubbio sul fatto che stavolta sia stata presa l'assassina seriale».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dal 2002, l'anno più probabile in cui si verificò la svolta violenta per l'assassina, la polizia non riusciva a cavare alcun ragno dal buco. Venne fermata una donna, che però risultò assolutamente estranea. Furono azzardate molte ipotesi, venne aperta una «caccia alla killer» che prese di mira ogni bionda somigliante all'identikit fatto dai testimoni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nell'agosto del 2008 vennero ingaggiati persino dei sensitivi per tentare difficili interpretazioni della colpevole. Venne anche istituito un gruppo speciale di investigatori. Ma l'assassina riuscì a nascondersi ed è rimasta "inattiva" fino a quest'anno: poi non ce l'ha fatta più. È tornata a uccidere, ha assassinato una donna di 80 anni, proprio a Krasnoufimsk, la cittadina in cui lei stessa abitava e che, con qualche eccezione nella regione di Sverdlovsk, era il suo campo di carneficina. (<span style="font-style: italic;">fonte: Ansa</span>)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.corriere.it/cronache/10_giugno_08/russia-serial-killer-vecchiette_0c88f4fa-72ff-11df-80b7-00144f02aabe.shtml">http://www.corriere.it/cronache/10_giugno_08/russia-serial-killer-vecchiette_0c88f4fa-72ff-11df-80b7-00144f02aabe.shtml</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Infermiera ha ucciso 47 bambini: sconterà solo 32 anni di carcere (8 mesi a bambino)</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnjzzHd-HUw8OioyyNBVTNEID43moPc4LIJOOD26rSjyiu5qtQPVJZY2Jl1EIM0aGzSWqTWscm_M7awa0pvW6x-9nWA2PRxeKxg9xvvxb4b7S1AdUEsD8Ll5n5GnPYmqMP1EsL5eGjKQWK/s1600/GENENE+JONES.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnjzzHd-HUw8OioyyNBVTNEID43moPc4LIJOOD26rSjyiu5qtQPVJZY2Jl1EIM0aGzSWqTWscm_M7awa0pvW6x-9nWA2PRxeKxg9xvvxb4b7S1AdUEsD8Ll5n5GnPYmqMP1EsL5eGjKQWK/s1600/GENENE+JONES.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 febbraio 2011</b></span> - <b>Genene Jones</b> potrebbe aver ucciso da 11 a 47 bambini nella sua professione di infermiera in Texas.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel tentativo di "giocare a Dio", ha iniettato veleno nei neonati e poi ha cercato di "resuscitarli" per destare ammirazione ed essere riconosciuta come un'eroina. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dietro alle sbarre dal 1985 per l'assassinio della neonata Chelsea McClellan di 15 mesi, la Jones sarà rilasciata nel 2017 in virtù di un vecchia legge del Texas volta a limitare il sovraffollamento delle carceri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo la legge, i criminali condannati fra il 1977 e il 1987 possono essere rilasciati anticipatamente per buona condotta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il numero esatto di bambini uccisi dalla Jones è sconosciuto, poiché un ospedale ha distrutto i dati nel timore di un'orrenda pubblicità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Houston KHOU.com ha intervistato la madre della piccola McClellan , Petti, che si è detta "spaventata" nel caso che la Jones fosse rilasciata. "Fino ad ora, non ho mai temuto che lei potesse uscire," ha detto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In origine la Jones era stata condannata a 99 anni di carcere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.huffingtonpost.com/2011/02/24/genene-jones-serial-baby-killer-early-release_n_828023.html">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">GB - <b>In manette l'infermiera accusata di aver ucciso tre pazienti con iniezioni di insulina</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikeWfIyU-fC-4hLAouvqsf0FBDrUZEZAQwC4pxuCnETXTWIEfOt5las5IY3NS51ZT1RkpKbuURMJT1U7-RcEq3W29r4N3fPy4V9bsmyWz2Qm1IpQR0hHPzFRoc22Z49S6Ud1J_ZXQyAVdc/s1600/Rebecca+Leighton.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikeWfIyU-fC-4hLAouvqsf0FBDrUZEZAQwC4pxuCnETXTWIEfOt5las5IY3NS51ZT1RkpKbuURMJT1U7-RcEq3W29r4N3fPy4V9bsmyWz2Qm1IpQR0hHPzFRoc22Z49S6Ud1J_ZXQyAVdc/s1600/Rebecca+Leighton.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 luglio 2011</b></span> - L’angelo della morte che, secondo le autorità inglesi, avrebbe ucciso tre persone ricoverate allo Stepping Hill Hospital di Stockport, a pochi chilometri da Manchester, ha un nome: si tratta dell’infermiera <b>Rebecca Leighton</b>, arrestata ieri mattina nella sua abitazione.<br />La 27enne è sospettata di aver ucciso tre pazienti, George Keep, 84 anni, Arnold Lancaster, 71, e Arden Tracey, 44 anni, ai quali sono state somministrate fiale di soluzione fisiologica alle quali era stata aggiunta insulina.<br />L’arresto è stato confermato dal Nursing and Midwifery Council:<br />La donna è stata arrestata con l’accusa di omicidio e rimane in custodia per essere interrogata. Le indagini sono in corso, non possiamo dare altri dettagli.<br />A lei gli inquirenti sono arrivati grazie ai racconti di 11 pazienti sopravvissuti alle iniezioni (una dodicesima persona è ricoverata in gravissime condizioni) e di oltre 50 membri del personale.<br />Non è chiaro come e quando la 27enne sia riuscita a sabotare le oltre 36 fiale recuperate dagli inquirenti. A questo proposito saranno analizzati i filmati delle telecamere di sicurezza installate nel magazzino in cui erano contenuti i flaconi.<br />La donna, al momento, non ha ancora ammesso la propria responsabilità. Le indagini proseguono.<br /><a href="http://www.crimeblog.it/post/7158/uk-in-manette-linfermiera-rebecca-leighton-accusata-di-aver-ucciso-tre-pazienti-con-iniezioni-di-insulina"><span style="font-size: x-small;">www.crimeblog.it/post/7158/uk-in-manette-linfermiera-rebecca-leighton-accusata-di-aver-ucciso-tre-pazienti-con-iniezioni-di-insulina</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Germania - <b>Madre uccide 5 figli: rischia solo 15 anni</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 marzo 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Uno l'ha soffocato riempendogli la bocca di carta, due li ha ammazzati a colpi di forbice.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'intera Germania è sotto choc per il caso che vede una madre, rea confessa, imputata per l'omicidio di 5 figli appena nati. La donna ha ammesso di aver partorito e immediatamente soppresso cinque piccoli nell'arco di sei anni. Ventinove anni e madre di altri due bimbi, la donna, alla sbarra a Flensburg, rischia una condanna tra 5 e 15 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo la ricostruzione, tra il 2006 e il 2012 la donna - originaria della cittadina di Husum, in Schleswig-Holstein - ha ucciso tre dei piccoli appena partoriti soffocandoli, uno dei quali riempendogli la bocca di carta, e gli altri due a colpi di forbice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante il primo giorno di processo la donna non ha saputo fornire spiegazioni per il suo gesto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il primo dei neonati uccisi era stato trovato nel 2006 in un container per la carta in Schleswig-Holstein; un secondo nel 2007 in un parcheggio dello stesso Land.; gli altri tre cadaveri sono stati rinvenuti grazie alle indicazioni dell'omicida.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, che lavora nel settore alberghiero, ha spiegato di aver dato alla luce due bambini a casa, mentre il marito era al lavoro, e tre all'aperto, nei boschi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per il processo sono previsti quattro giorni di udienza e la sentenza potrebbe arrivare già la prossima settimana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://affaritaliani.libero.it/cronache/germania-madre-uccide-figl120313.html">http://affaritaliani.libero.it/cronache/germania-madre-uccide-figl120313.html</a></span></div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEQoBFWKXKm89j3fCYXfI46kCWf9H_r6fWmbbFvVp2qpxoYDjskrlLxydxerOZxdiDh3Jasz_s1KfOEe-d6F1gOuh2Ql620YRRDfmChOQNCqUEj1AO1kCemnLIBu2g8hOtbOZneWJfrWrV/s1600/Virginia+Soares+de+Souza.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEQoBFWKXKm89j3fCYXfI46kCWf9H_r6fWmbbFvVp2qpxoYDjskrlLxydxerOZxdiDh3Jasz_s1KfOEe-d6F1gOuh2Ql620YRRDfmChOQNCqUEj1AO1kCemnLIBu2g8hOtbOZneWJfrWrV/s1600/Virginia+Soares+de+Souza.jpg" /></a></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Brasile - <b>Dottoressa uccide 300 pazienti. "E' la peggiore serial killer della storia"</b></span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>28 marzo 2013</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - E' accusata di aver ucciso in ospedale 300 pazienti. Una dottoressa brasiliana, sostenendo di "parlare con Dio", li ammazzava per liberare i letti per altri pazienti. <b>Virginia Soares de Souza</b>, già accusata per sette casi di omicidio, è ora sotto indagine per altre 300 morti sospette. Se confermato si tratterebbe del peggior serial killer della storia.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per compiere i suoi omicidi toglieva l’ossigeno ai degenti tenuti in vita con sistemi di supporto, oppure somministrava dosi letali di farmaci miorilassanti all’ospedale “Evangelica” di Curitiba, in Brasile.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La presunta serial killer, direttrice dell’ospedale, è stata già arrestata nel mese di febbraio, insieme ad altri tre medici e a un infermiere. Tutti gli imputati sono stati poi rilasciati su cauzione. La donna continua a negare di essere responsabile.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il ministero della Sanità locale, dopo aver analizzato 1.700 cartelle cliniche degli ultimi sette anni, ha stimato che la donna potrebbe essere responsabile di almeno altri 20 omicidi. Mario Lobato, il capo della squadra investigativa del ministero, ha spiegato a un’emittente locale che si continua a investigare su altre trecento morti sospette. I pazienti sarebbero morti per la caduta dei livelli di ossigeno nelle loro maschere e per la somministrazione del Pavulon, una droga che indebolisce i muscoli del diaframma "Tutti i casi presentano lo stesso “modus operandi”, la stessa relazione tra la morte e il farmaco" dice Lobato. In molti casi i pazienti avrebbero chiesto un bicchiere d'acqua prima di smettere di respirare.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le autorità brasiliane sono state accusate di aver agito con troppa lentezza, nonostante il gran numero di casi. Resta misterioso il movente.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"><a href="http://affaritaliani.libero.it/cronache/il-medico-accusato-di-aver-ucciso270313.html" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Gran Bretagna - <b>Donna serial killer confessa: "ho ucciso 3 uomini"</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5_wRBmMlYPP00ndRWLbVCdKfl0YYDpoz3R0R9OapbZeGqgrLeDIC5Z7v77I5-5ivcnKtaNTP4zJotnorWWvPn77A6GdzqYiih2eCcAX9pTSg5wJJ0bM-WZZATqgbx4cYme21B523exizu/s1600/Joanna+Dennehi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5_wRBmMlYPP00ndRWLbVCdKfl0YYDpoz3R0R9OapbZeGqgrLeDIC5Z7v77I5-5ivcnKtaNTP4zJotnorWWvPn77A6GdzqYiih2eCcAX9pTSg5wJJ0bM-WZZATqgbx4cYme21B523exizu/s1600/Joanna+Dennehi.jpg" width="237" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 novembre 2013</b></span> - Una serial killer britannica ha ammesso di aver ucciso tre uomini e di aver gettato i loro corpi in un fossato. Sorprendendo e scioccando il suo avvocato, la 30enne <b>Joanna Dennehy</b> ha ammesso i delitti. I corpi erano stati ritrovati tra marzo e aprile con ferite da arma da taglio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Originaria di Peterborough nell'est dell'Inghilterra, la Dennehy, che ha una stella tatuata sotto l'occhio, ha riconosciuto inoltre di aver provato a uccidere altri due uomini. La sua confessione ha sconvolto l'aula.</span></span></div>
<span style="text-align: start;">
</span>
<br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I corpi di Kevin Lee, 48 anni, Lukasz Slaboszewski, 31, e John Chapman, 56, furono rinvenuti in un fossato alla periferia di Peterborough.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/inghilterra-donna-serial-killer-confessa-ho-ucciso-3-uomini-20131118_145125.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/inghilterra-donna-serial-killer-confessa-ho-ucciso-3-uomini-20131118_145125.shtml</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
<div style="text-align: start;">
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>19enne americana confessa quasi 100 delitti</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTg1ZS0EuV8IGqwb9lYbKNsr5jRgNAthddX2l4KxL3e46qc0FRVWRR_9fjgFqZkmx85K9XfHU7eCN1KC6hgAwsdWMr_XldKTYvQkc1vfiMiUxqn8WwDrP_6ZowKiy_OtwHwu48AamCDl7z/s1600/Miranda+Barbour.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTg1ZS0EuV8IGqwb9lYbKNsr5jRgNAthddX2l4KxL3e46qc0FRVWRR_9fjgFqZkmx85K9XfHU7eCN1KC6hgAwsdWMr_XldKTYvQkc1vfiMiUxqn8WwDrP_6ZowKiy_OtwHwu48AamCDl7z/s1600/Miranda+Barbour.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 febbraio 2014</b></span> - «Ho ucciso decine di persone. Meno di 100, ma ci ero vicina. Arrivata a 22 non li ho più contati»: è la confessione shock di <b>Miranda Barbour,</b> ragazza di 19 anni arrestata in Pennsylvania per l'uccisione di un uomo conosciuto su Craiglist, un sito per la compravendita online e per gli annunci di lavoro e di ogni genere.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;"></span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Un delitto efferato compiuto nel novembre scorso col marito ventiduenne, «per celebrare - dicono gli investigatori - il loro terzo anniversario di matrimonio».</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span><span style="text-align: start;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Il malcapitato fu strangolato dopo essere stato colpito da 20 pugnalate e il corpo gettato in un garage. Ora i due rischiano la pena di morte.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span><span style="text-align: start;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Ma dagli interrogatori è venuta fuori una verità sconvolgente. Davanti agli inquirenti esterrefatti Miranda ha raccontato di aver cominciato ad uccidere dall'età di 12 anni, quando fuggita di casa ha abbracciato il satanismo.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Allora era in Alaska, lo Stato di origine della sua famiglia. «Non ho mai ucciso a caso - spiega - ma ho sempre ucciso persone cattive. Quando scoprivo che erano cattive per me non c'era più ragione che stessero ancora qui tra noi».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia della Pennsylvania sta già indagando con i colleghi di altri Stati e con l'Fbi per scoprire possibili collegamenti tra l'omicidio del novembre scorso e altri omicidi compiuti in altri Stati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Non so indicare una mappa grazie alla quale poter trovare tutte le persone che ho ucciso», ha detto Miranda, spiegando però che la maggior parte dei delitti è avvenuta in Alaska. «Ho preso il coltello che più mi piace», ha quindi raccontato parlando dell'ultimo delitto, aggiungendo: «È lo stesso coltello che ho usato altre volte». «Ricordo tutto di quel che è successo - è andata avanti - è come guardare un film».</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo - che su Craiglist aveva messo un annuncio per cercare compagnia, è stato ucciso dopo che la ragazza si era offerta di fare sesso con lui per 100 dollari. «Gli ho raccontato una bugia, dicendogli che avevo 16 anni, e lui ha detto che era ok: la risposta sbagliata».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/usa_19enne_confessione_choc_persone_uccise/notizie/523332.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/usa_19enne_confessione_choc_persone_uccise/notizie/523332.shtml </span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.fanpage.it/usa-ragazza-di-19-anni-confessa-quasi-cento-delitti/"></a><a href="http://www.fanpage.it/usa-ragazza-di-19-anni-confessa-quasi-cento-delitti/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.fanpage.it/usa-ragazza-di-19-anni-confessa-quasi-cento-delitti/</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lugo (RA) - <b>Morti 11 pazienti all'Umberto I: arrestata l'infermiera</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh41-cdnjBERpDAJdlYObRrcIlcr7IZIxU_apeczu2FbbWKdIeWj3p2WXTDpyTZeTh7eoG96VClRhsf5J8ONnoO4277etwVQd7LKn5eOVyaITNun3yVcWX_uZUcOZZo_drzZMrba-ca28js/s1600/Daniela+Poggiali.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="163" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh41-cdnjBERpDAJdlYObRrcIlcr7IZIxU_apeczu2FbbWKdIeWj3p2WXTDpyTZeTh7eoG96VClRhsf5J8ONnoO4277etwVQd7LKn5eOVyaITNun3yVcWX_uZUcOZZo_drzZMrba-ca28js/s1600/Daniela+Poggiali.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>12 ottobre 2014</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Il primo decesso sospetto lo scorso 8 aprile: una paziente di 78 anni, entrata all'ospedale "Umberto I" di Lugo, in provincia di Ravenna, per un problema poco grave, invece di fare ritorno a casa era finita in obitorio.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nello stesso reparto di cardiologia da inizio anno c'erano già stati 38 decessi, per i quali si trovava sotto inchiesta l'infermiera <b>Daniela Poggiali</b>, 42 anni. Ieri la donna è stata arrestata dalla Procura di Ravenna per omicidio pluriaggravvato della 78enne. Una morte che diede il via all'inchiesta.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli inquirenti hanno fatto accertamenti proprio sui 38 decessi, una decina ritenuti particolarmente dubbi. Per gli investigatori l'infermiera se la sarebbe presa con i pazienti particolarmente impegnativi da assistere o con parenti pressanti, <b>esclusa l'eutanasia per motivi umanitari</b>.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad aprile era stato lo stesso ospedale denunciare l'accaduto con un esposto alla magistratura: troppo sospetta la morte dell'anziana paziente deceduta a seguito di un arresto cardiocircolatorio dopo essere stata ricoverata per un malore. Nel sangue della vittima fu trovata un'elevata concentrazione di potassio (sostanza che se somministrata in eccesso può provocare problemi cardiaci), ben al di sopra della norma.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per il momento sono undici i casi presi in esame dai periti della locale Procura, che però hanno segnalato altri dieci morti sospette sulle quali saranno effettuati degli approfondimenti da parte del pm Angela Scorza che si occupa della vicenda.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A fine luglio quando l'infermiera veniva anche licenziata dall'azienda sanitaria di Romagna, un ingegnere informatico incaricato dai magistrati aveva ritrovato sul cellulare della donna una foto risalente ai mesi precedenti che la ritraeva in posa assieme al cadavere di un paziente appena deceduto. A raccontare la vicenda ai magistrati, era stata un'altra dipendente dell'ospedale che, su esplicita richiesta dell'infermiera, le aveva fatto ed inviato uno scatto per poi cancellare tutto dal display subito dopo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'infermiera, ora è rinchiusa nella Casa circondariale di Ravenna; era stata accusata anche di piccoli furti ai danni dei pazienti risalenti al 2013.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/morti_11_pazienti_lugo_romagna_arrestata_infermiera/notizie/950227.shtml">http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/morti_11_pazienti_lugo_romagna_arrestata_infermiera/notizie/950227.shtml</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giappone - <b>La vedova nera di Kyoto cercava una nuova vittima</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9LbaMFKgXqu_BxEMYOqUBkolwIY7Rh_MAzJ8Q5l56zacLR8779P0hIk3Esd38Tiv6zx5lKy25Zxv0qyGox0IUDNF8TqCmyVGS5P39LTuef4l0BAYm_3tSyoSSlPXyQH09ZTaAfKWDWhYv/s1600/Chisako+Kakehi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9LbaMFKgXqu_BxEMYOqUBkolwIY7Rh_MAzJ8Q5l56zacLR8779P0hIk3Esd38Tiv6zx5lKy25Zxv0qyGox0IUDNF8TqCmyVGS5P39LTuef4l0BAYm_3tSyoSSlPXyQH09ZTaAfKWDWhYv/s1600/Chisako+Kakehi.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 novembre 2014</b></span> - <b>Chisako Kakehi</b> ha 67 anni e dal marzo scorso in Giappone è una celebrità, anche se si tratta di notorietà acquisita insieme al sospetto di essere una serial killer che ha ucciso diversi uomini per impossessarsi dei loro beni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Arrestata questa settimana con l’accusa di aver ucciso l’ultimo dei suoi 4 mariti, 75 anni, per incassarne l’eredità e riscuotere la sua assicurazione sulla vita, si sospetta responsabile della morte di sei uomini, tutti compagni o ex mariti che non sono sopravvissuti alla relazione con lei, e che con la loro morte l’hanno in qualche modo beneficiata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><strong>IL MARITO IDEALE -</strong> L’ultimo marito però non aveva avuto molta fortuna con i suoi ultimi investimenti e così la signora poco dopo la sua morte si è messa in cerca di un nuovo marito, o di una nuova vittima, come sospettano gli investigatori giapponesi. Secondo il quotidiano Asahi,<i> </i>Chisako<i> </i>Kakehi cercava le sue vittime attraverso le agenzie matrimoniali, scegliendo tra quelli abbienti e senza figli. Così a dicembre scorso, subito dopo la morte del signor Isao Kakehi, la donna si è messa in cerca di un nuovo partner dai requisiti precisi. Oltre ai soliti requisiti doveva essere anziano, vivere da solo e preferibilmente malato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><strong>LE PROVE -</strong> La polizia di Kyoto è abbastanza sicura del fatto suo, il signor Kakehi è infatti stato avvelenato con il cianuro e tracce della stessa sostanza sono state trovate tra la spazzatura di casa sua, dove ovviamente non può avere buttato lui il veleno avanzato, che ha un effetto rapido e letale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">Fonte: <a href="http://www.giornalettismo.com/archives/1670169/vedova-nera-kyoto-in-caccia/">www.giornalettismo.com</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Russia - <b>Nonna serial killer: «Ho ucciso e smembrato 10 persone in 20 anni»</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDylryXsx0ZLXMX0-vwAC7bO9Jp7ZOoK7CDZiFU-xwWbtAlzzZiYABbwu7sedjRff42jSXlYPYgnPjeykondCorzycMc-kciRIw86s97TJR7bKpENa55cnLlt-fR7QQqgDR4Ah_DSltFK1/s1600/Tatiana+Samsonova.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="203" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDylryXsx0ZLXMX0-vwAC7bO9Jp7ZOoK7CDZiFU-xwWbtAlzzZiYABbwu7sedjRff42jSXlYPYgnPjeykondCorzycMc-kciRIw86s97TJR7bKpENa55cnLlt-fR7QQqgDR4Ah_DSltFK1/s320/Tatiana+Samsonova.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 luglio 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">SAN PIETROBURGO - </span><b style="text-align: start;">Tatiana Samsonova</b><span style="text-align: start;">, un'anziana russa di 68 anni, è già nota al mondo come la 'Granny Ripper' (Nonna squartatrice) perché ha confessato nel suo diario di aver ucciso almeno 10 persone negli ultimi 20 anni. </span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La donna è stata arrestata con l'accusa di aver ucciso e smembrato le sue vittime. L'ultima, una donna di 79 anni, sarebbe stata avvelenata dopo un litigio.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span><span style="text-align: start;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La Samsonova è anche sospettata di aver ucciso un ex inquilino nel suo appartamento nel 2003.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span><span style="text-align: start;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Se quanto scritto nel diario dovesse rivelarsi veritiero, si tratterebbe di una serial killer a tutti gli effetti.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span></span>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alcuni filmati ripresi da telecamere di sicurezza a San Pietroburgo mostrano la Samsonova, avvolta in un impermeabile con cappuccio, mentre trascina un sacco nero di plastica che potrebbe contenere le parti del corpo di una sua vittima. La polizia ha anche trovato un sacco contenente un corpo senza testa e degli arti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmessaggero.it/SOCIETA/NOLIMITS/russia_nonna_serial_killer/notizie/1491701.shtml">http://www.ilmessaggero.it/SOCIETA/NOLIMITS/russia_nonna_serial_killer/notizie/1491701.shtml</a></span><br />
<br />
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
</div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-19755390108351620432015-07-07T20:21:00.000+02:002017-10-21T16:39:16.770+02:00Canada - Ricerca dell'Università di Montréal: la pedofilia femminile dilaga<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmW4wF0dUZYJblxQGf6d3achccojfWh8bEI6Cz2QeJmg_JSEjtuSoHFZKrRHh26U3F22SqxKSlPEYuxQClpWtJHm1l5NKp5KzKQeIV3bnHOkJt0l7q7JWcFxOlWAOUb4EaZx7l2owCrg6O/s1600/Franca+Cortoni.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmW4wF0dUZYJblxQGf6d3achccojfWh8bEI6Cz2QeJmg_JSEjtuSoHFZKrRHh26U3F22SqxKSlPEYuxQClpWtJHm1l5NKp5KzKQeIV3bnHOkJt0l7q7JWcFxOlWAOUb4EaZx7l2owCrg6O/s200/Franca+Cortoni.jpg" width="166" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjriWuVSkNViB4zLbqqvRP6XRHh6wtcMxmsZj4E-1Wfx1PWe3-AAkEMJ2jTR_Ua6yOaLpTknlvQonniv4rcZUXD9tO_nb4T7FK-0j6IaCM13FN5D_cKsqFYFwrPRwG3fdw94sd-0qEdu69v/s1600/Tardif+Monique.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjriWuVSkNViB4zLbqqvRP6XRHh6wtcMxmsZj4E-1Wfx1PWe3-AAkEMJ2jTR_Ua6yOaLpTknlvQonniv4rcZUXD9tO_nb4T7FK-0j6IaCM13FN5D_cKsqFYFwrPRwG3fdw94sd-0qEdu69v/s200/Tardif+Monique.jpg" width="133" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b style="font-weight: bold;"><i>Childline</i></b>, il servizio di assistenza telefonica, ha registrato un aumento del 132% di denunce per aggressione sessuale femminile, al punto che per i media inglesi siamo davanti a una vera «esplosione della pedofilia femminile». </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">All'università di Montreal la criminologa <b>Franca Cortoni</b> ha voluto fare il punto con il primo studio completamente dedicato alla violenza sessuale femminile. Sono stati coinvolti psicologi e medici; la domanda di partenza è stata: perché una donna si ritrova a commettere il reato che tecnicamente sembra inconciliabile con la sua identità?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">«Le donne rappresentano il 5% della popolazione dei delinquenti sessuali, una cifra probabilmente sottostimata. Perché? Le vittime d'abuso femminile parlano ancora meno di quelle che subiscono violenza dagli uomini. E' persino difficile da parte dai servizi medici e giudiziari trovare gli aggressori», ha premesso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Reticenti, dunque. Ma non solo, i figli molestati dalle madri se confessano vengono dagli stessi medici definiti spesso "deliranti" e, nella migliore delle ipotesi, consigliati a consultare uno psichiatra. Nella nostra rappresentazione sociale è assurdo pensare che l'abuso sia femminile, e per di più portato avanti da una madre. Il tabù più pericoloso da smontare.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">«Il 92% delle vittime sono bambini che hanno meno di 9 anni e con un rapporto di parentela filiale. Un terzo delle donne agisce da sola e in genere sceglie come vittime un maschietto; gli altri due terzi lo fa in compagnia di un uomo e sceglie le bambine. Le donne non sono sempre consenzienti ma spesso assecondano il desiderio dell'uomo che le costringe ad atti sessuali in tre e sono questi i casi di violenza più grave, quelli che possono portare anche alla morte le vittime».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Cosa fanno queste donne? Le stesse cose concepite nella mente di un uomo: penetrazione digitale o con un oggetto, molestie imposte con la dolcezza o la violenza. La ragione, però, va ben oltre la semplice pulsione alla soddisfazione sessuale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b style="font-weight: bold;">Monique Tardif</b>, psicologa all'Istituto Philippe Pinel, ospedale di psichiatria legale nelle banlieu di Montreal, parla di donne «che hanno alle spalle una storia di violenza sessuale o emotiva durante la loro infanzia, che crescono con una identità fragile e mostrano un'incapacità a costruire relazione sane. Sono le stesse che, plagiate dagli uomini, pensano che certi gesti sui figli siano l'unico modo per salvare la relazione di coppia col proprio compagno».</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Per evitare una rottura nella loro storia, portano avanti un crimine che è più di una lacerazione: per loro, però, i figli sono colpevoli, dunque il senso di colpa è distante. Assente. C'è erotismo e vendetta in quel momento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Poi ci sono le madri che scambiano l'approccio sessuale come quello più intimo, una prosecuzione del loro amore, una forma estrema. Quelle che arrivano a identificarsi quasi col corpo di quei bambini creati da lei, al punto da non sentire il confine tra le due persone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">«Davanti ai giudici non manifestano pentimento per il male commesso verso i figli, semmai dolore per aver perso lo status di madre. Il loro gesto appare avvolto da un'aura di romanticismo, nulla di cui vergognarsi».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Nulla di sano, ovvio. La velocità e la facilità con cui gli effetti di queste dinamiche possono viaggiare on line, infine, contribuiscono a normalizzare questa devianza sessuale. Un po' come dire, non sono isolata, faccio parte di un circuito che legittimizza quasi questo gesto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.marieclaire.it/Attualita/news-appuntamenti/pedofilia-femminile-inchieste-statistiche-storie"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">http://www.marieclaire.it/Attualita/news-appuntamenti/pedofilia-femminile-inchieste-statistiche-stori</span>e</span></a></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-81529450135750242512015-05-17T19:55:00.000+02:002018-02-10T18:38:08.245+01:00Violenza delle madri sui padri<div align="justify">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><em>di <strong>Martina Cecco</strong> - giornalista pubblicista - 19 settembre 2008</em><br />
<br />
Puo’ essere chiamata violenza domestica verso l’uomo, mobbing maschile, discriminazione verso il maschio: ha una serie infinita di definizioni e di sfumature, chiamatela come volete, ma non si puo’ non notarla, visto che e’ uno dei pochi frutti “nuovi” della moderna interpretazione del concetto di famiglia.<br />
Si va sempre piu’ diffondendo, nella societa’ moderna, rispetto allo specchio inverso del passato, l’abitudine di mobbizzare e di escludere dalla vita familiare il maschio, che da qualche tempo a questa parte, specie nei casi di separazioni con figli, e’ la vittima tra i due componenti la coppia.<br />
La violenza sull’uomo e’ spesso taciuta per una forma di vergogna: e’ strano che sia una donna ad avere la meglio sul compagno, in fatto di sopruso, come del resto, a volte, sono piu’ le situazioni - la famiglia di lei, le circostanze, la societa’ - a seminare odio e rancore verso il maschio della coppia separata.<br />
Il traguardo della parita’ dei sessi ha portato con se’ anche questa dinamica: la donna forte non ha paura di essere sola; il maschio disorientato non riesce a mantenere la situazione in equilibrio: per questo le liti si accentuano e spesso a pagarne il prezzo e’ il maschio incapace di adeguarsi ai tempi.<br />
<strong>La violenza al femminile e’ diversa dalla violenza al maschile: meno istintiva e piu’ ragionata, e’ una violenza fatta di piccole azioni logoranti e di vendette insulse, che pero’ alla fine portano alla rottura dell’equilibrio psicologico dell’uomo. La donna arrabbiata fa della vendetta la sua ragione di vita</strong>, e questo ai figli, certo bene non fa per farne degli adulti perbene.<br />
Il maschio? Lentamente perde il suo ruolo di uomo, di padre, di componente sociale attivo e diventa “l’uomo nero” che deve andare via e allontanarsi dal nucleo familiare. Ma le cose stanno sempre cosi? A giudicare dall’alto numero di maschi che si suicidano per separazione, pare che le vittime non siano sempre le donne, nei casi di cui sopra, ma anche gli uomini.<br />
I figli dei separati, quando affidati solo alla mamma, perdono il rapporto d’amore col padre, il quale, oltre a perderne l’affetto, ne perde anche il filo diretto che permette di dare al bimbo una immagine obiettiva, che rispetti lui e lei, di quello che sono stati i due genitori.<br />
Con meno soldi, senza la prole e con tutte le difficolta’ del caso, piu’ spesso l’uomo separato e’ la vittima: la nuova vittima della societa’ moderna. La sfida e’ grossa: riusciranno le donne a portare l’equilibrio anche in queste situazioni, per dimostrare che la parita’ dei sessi e’ un bene effettivo anche nelle difficolta’?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://www.tantasalute.it/articolo/violenza-contro-l-uomo-figlia-delle-separazioni/3241/" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<br />
<em style="font-family: 'trebuchet ms';">di <strong>Ernesta Adele Marando</strong> - psicologa, CTU al Tribunale di Roma - 28 luglio 2010</em><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Il tema è la violenza agita sugli uomini da parte delle loro ex-mogli. Bisogna sfatare una volta per tutte il dogma "del sesso debole" e con questo si identifica il genere femminile. Stiamo assistendo in questi ultimi anni ad una recrudescenza di crudeltà mentale e vendetta trasversale delle "deboli donne" contro il macho. Che più che essere macho è un derelitto perseguitato con metodiche "politicamente corrette", ridotto ad andare "per cartoni".</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Nel senso che trova riparo a ridosso di essi lungo i marciapiedi per essere stato spogliato di ogni suo avere. Dignità calpestata, colpevole a prescindere, per il sol fatto di appartenere al genere maschile, al "sesso" forte e per questo deve mantenere "il sesso debole" essendo evidentemente le appartenenti a questa categorie donne inette ed endicappate. Perchè così si debbono ritenere quelle donne che si fanno mantenere a prescindere. Nonostante siano nell'età in cui la vigoria e gli ormoni siano alle stelle. Mentalità da gheise.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Oggi assistiamo ad un ritorno e rivolta del matriarcato che porterà all'azzeramento della famiglia. All'insorgere di gruppi "sinciziali" dove le donne, in un rigurgito di lesbismo camuffato da solidarietà, espellono il corpo estraneo, quel maschio servito per ingravidarle e renderle potenti. Come si espelle la placenta quando la sua funzione vivificatrice è terminata. Non madri, ma sultane.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> La maternità vera è un'altra cosa. E' amore, accoglienza, comprensione. Unione. Invece assistiamo ad un eccitamento orgastico quando le suocere, madri delle figlie femmine, possono entrare nel nido della figlia maritata per demolirlo e riportare a casa propia la figliol prodiga. In genere si tratta di figlie schiacciate dalla personalità della madre. Dipendenti da esse. Al guinzaglio. Queste madri virago ritornano nel loro nido vuoto portando il bottino: figlie inebetite e nipoti sconvolti. Ma ci penserà lei a sistemare le cose. Le ritorna una vitalità eccezionale. Sistema tutti dettando ordini camuffata da povera vittima della situazione che " è stata costretta" a prendere in mano . In questi casi il di lei marito è una figura satellitare, assente. Forse anche vedova, ritorna a rivivere espropriando la vita della figlia facendola propria. Il genero? Si butta via. E' servito per procreare. Poi non serve più. Si scaccia come un cane rognoso.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Questo che scrivo è uno spaccato della mia esperienza professionale quasi ventennale come CTU nel Tribunale ordinario di Roma, chiamata dal giudice a valutare le personalità delle coppie separate, dei loro figli, del loro entourage familiare allargato, per indicare al giudice quale possa essere il regime di affido dei figli minori ai genitori. Le condizioni. In tre casi su cinque circa ho potuto osservare come le ingerenze delle madri su figlie loro dipendenti psicologicamente portassero allo sfacelo di famiglie che sarebbero potute essere felici. Passando sopra i cadaveri dei figli e dei padri. Non una parola per mediare. Per mettere pace. Ma acido versato scientificamente per corrodere legami.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Molti avvocati, psicologi, assistenti sociali anzicchè mediare costruiscono le loro fortune aizzando gli animi e attizzando i fuochi. Quando basterebbe tanta pazienza e il classico buon senso della casalinga intelligente. </span><strong style="font-family: 'trebuchet ms';">In genere gli uomini hanno una forza bruta ma non sono velenosi. Le donne sanno essere vendicative oltre ogni ragionevole limite e velenose come uno scorpione</strong><span style="font-family: "trebuchet ms";"> quando non sono illuminate dall'amore e da una intelligenza costruttiva. In genere. Con le dovute eccezioni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Quanto è importante un ambiente sereno per crescere in maniera equilibrata . Un ambiente rispettoso e accogliente. I figli di famiglie distrutte sono ad altissimo rischio di psicopatologie. E di continuare la catena di disgregazione della loro personalità e del loro futuro. Poniamo riparo a questi fallimenti annunciati. Tutti gli esseri umani, uomini e donne hanno uguali doveri e uguali diriti. Non c'è bisogno di scomodare la Costituzione per comprendere questa elementare verità.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Ci si può e ci si deve separare quando sussistano gravi motivi che minacciano la vita psicofisica delle persone, ma questo non significa spogliare il marito di ogni bene. Sia materiale, scippandogli la casa e pretendendo assegni spropositati, che affettivo quale la sottrazione dei figli. Allora ci troviamo non davanti a povere mogli costrette a separarsi perchè subiscono gravi torti. Ma davanti a donne che al posto del cuore hanno un registro di cassa. E queste donne sono state mai capaci di amare? Si sono sposate per amore o per vendetta cieca contro gli uomini? Per avere lo stato di mogli e di madri che da potere? E quando si stancano del gioco, finito il viaggio di nozze tirano fuori la clava e fanno morti e feriti. Quando due persone si sposano dovrebbero sapere che il bene supremo da salvaguardare sono i figli, innocenti di avere quei genitori. Figli da amare e proteggere sopra ogni cosa.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Sarebbe meglio davanti a conflitti insanabili dei coniugi lasciare la casa ai figli e trovarsi ognuno un proprio alloggio. A turno accudire i figli che restano nella casa dove sono nati. Nel loro habitat. E gli adulti si cercassero una sistemzazione tale da poter vivere dignitosamente e in maniera adulta senza farsi mantenere da "papà". Il divorzio è un lusso e se non ce lo si può permettere si rinuncia. Finchè non arriva il momento opportuno. Per amore della propria dignità e del dovere verso i propri figli. Bisogna impare a vivere da persone libere non da guappi che pretendono il pizzo. O da prostitute che si fanno pagare per essere mantenute con la scusa dei figli di cui in realtà non sanno che farsene.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Quasi tutte le coppie che ho visionato si sono separate per apparenti banali motivi. Il motivo vero era affondato nel loro inconscio e non emerso alla coscienza ed era un motivo legato al proprio vissuto prima del matrimonio e agito nel matrimonio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Se ci si può permettere il lusso di separarsi bisogna farlo tenendo presente che quando un genitore distrugge l'immagine dell'altro genitore agli occhi dei figli, quando sottrae il mondo affettivo dell'altro, nonni, zii, amici, ambiente familiare, compie un crimine prima di tutto contro i propri figli. Si uccide la loro fiducia. La loro voglia di vivere. Medea docet. Non bisogna schiacciare la dignità delle persone. E' un boomerang che colpirà alle spalle quando meno lo si aspetta.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Penso che la furia omicida che si scatena da parte di uomini lasciati contro le donne che lasciano nasca da frustazioni profonde. Un odio verso le donne nato da odio contro la madre. Quella figura femminile che non li ha saputi capire ed amare. Che li ha schiacciati da bambini. E da adulti questi uomini agiscono vendette. Parimenti si può dire delle donne che puniscono i mariti. Che esempi hanno avuto in casa propria da bambine? Sono state abusate? Petanto non focalizziamo lo sguardo sull'ultimo anello pezzato della catena. Si rompe l'anello il più fragile, quello che non sopporta una lunga tensione. Volgiamo uno sguardo al passato e cerchiamo la cura. Il rimedio. Senza nè vincitori nè vinti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"> Mi rivolgo alle Istituzioni. Ai politici, ai legislatori. Più scuole, più asili, più posti di lavoro. Più case. Più attenzione. La famiglia è la cellula della società. Curiamola per avere una società sana e costruttiva.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://www.radiocivetta.eu/index.php/archivio-mainmenu-44/615-violenza-contro-gli-uomini-da-parte-delle-donne-intervenga-il-capo-dello-stato.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>Polizia: proliferano false accuse di abusi delle ex mogli contro i padri separati</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nell’ambito del sempre più vasto e complesso universo delle separazioni coniugali e della frequente conflittualità genitoriale sull’affidamento dei figli minori che ne consegue, si assiste attualmente al progressivo incremento di due opposti fenomeni che affondano le loro radici nei mutamenti di ordine sociale e legislativo che hanno investito la famiglia e i suoi componenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da un lato si osserva l’aumento del numero di padri separati che, consapevoli del ruolo fondamentale che anche la figura paterna riveste nella vita dei figli e sinceramente interessati al loro armonico sviluppo, reclamano l’affido condiviso, il diritto/dovere cioè di frequentare con assiduità la prole, e la concreta possibilità di esercitare il ruolo genitoriale pienamente ed efficacemente. Dall’altro si registra una epidemia di denunce nei confronti di ex mariti e padri, accusati, fra l’altro, di maltrattamenti ed abusi sessuali sui loro stessi figli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alcune di queste accuse sono purtroppo fondate come recenti e terribili fatti di cronaca confermano, ma molte di esse, spesso le più infamanti, si dimostrano, dopo un iter doloroso e certamente non breve, false o inattendibili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le denunce “false” costituiscono un’ampia gamma di resoconti non corrispondenti alla verità/realtà dei fatti che vanno dalle dichiarazioni menzognere sostenute dalla precisa volontà e finalità di danneggiare l’ex marito-padre, alle dichiarazioni erronee a causa dell’interpretazione distorta dei messaggi e/o dei comportamenti del minore, in alcuni casi corroborata da pareri molto superficiali forniti dagli esperti consultati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.poliziadistato.it/poliziamoderna/articolo.php?cod_art=2375"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>Psicologa CTU Sarah Viola: "madri possessive verso i figli e vendicative verso i padri"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms"; font-size: x-small;"><b><br />
</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwo94g9bghFk2pbUByQ1PKF10dl63qGIdyOTNRMj9jXjNmDSczpTy1EhJb8geKYrH6MeFngS0AKYojpmzOALg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></span></div>
<br />
<br /><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-size: large;"><b>Il suicidio silenzioso dei papà che non vedono i figli</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>24 luglio 2017</b></span> - Si parla tanto di "femminicidio" ma a volte si dimentica che il crimine può avere un senso inverso e la violenza può provenire dalla donna.</span></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Se è vero che, solo nel 2016 sono stati 110 gli omicidi di donne ad opera del marito, convivente o dell’ex, è anche vero che altrettanti sono stati i suicidi dei padri allontanati dai loro figli per mano delle ex mogli.</span></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Un crimine che si ripete quotidianamente quello dell’alienazione del papà agli occhi dei bambini: la madre – presso cui i minori vanno a vivere – inizia un’opera di denigrazione e di demolizione della figura paterna fino a determinare un vero e proprio rifiuto del bambino di vedere il genitore. Situazioni, queste ultime, che hanno poi visto le madri, in alcune situazioni, perdere l’affidamento condiviso.<br />Di tanto si è parlato alla Camera dei Deputati lo scorso 20 luglio nel corso del Convegno sugli illeciti endofamiliari organizzato dalla associazione «Nessuno tocchi papà» e dall’avvocato Walter Buscema.<br />È intervenuto al dibattito l’onorevole Tancredi Turco il quale ha fornito una statistica allarmante. Circa 200 papà ogni anno si suicidano perché allontanati dai figli. Sono mille i suicidi in tutta Europa. Il suicidio di un papà è la risposta a una violenza subita dalla donna.</span></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Perché si parla tanto di "femminicidio" e non di patricidio? Perché i media sono così concentrati sulla tutela della figura femminile e ignorano che il crimine può avvenire anche nel senso inverso?</span></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">«Quello dei suicidi dei padri separati è un dramma sottovalutato dai media – ci riferisce l’onorevole Turco – si parla di <b>200 suicidi ogni anno solo in Italia</b> e 2000 in Europa, nella stragrande maggioranza dei casi nell’indifferenza generale. Secondo le statistiche sono 4.000 i suicidi in Italia ogni anno e tra questi, appunto, 200 quelli <b>conseguenti ad una separazione e al conseguente allontanamento dai figli</b>. I dati sono stati riportati in alcuni articoli di giornali che a loro volta riportano in particolare gli studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)».<br />I giudici europei hanno più volte bacchettato l’Italia perché non garantisce il rispetto dei diritti di visita dei minori ai padri separati. «Il problema principale in Italia – continua il deputato – è la mancanza di norme che tutelino i diritti di visita, di educazione e di un normale rapporto dei genitori separati con i figli minori. L’unico rimedio concreto è quello di una denuncia per inottemperanza di ordine del giudice (art. 388 c.p.), ma nella realtà queste denunce quasi mai portano ad una soluzione concreta».<br />Qualcuno la chiama Pas, sindrome di alienazione parentale, ma sull’esistenza di una patologia clinicamente accertabile si discute ancora molto. I tribunali però si sono già accorti del grave fenomeno rispondendo con l’allontanamento dei minori dalla madre tiranna.</span></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<a href="https://www.laleggepertutti.it/169198_separazioni-il-suicidio-silenzioso-dei-papa-che-non-vedono-i-figli"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">https://www.laleggepertutti.it/169198_separazioni-il-suicidio-silenzioso-dei-papa-che-non-vedono-i-figli</span></a></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<br /></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg41PAdzzf_ygCagyEOJJho3uzj19vjPeE7IrpqlISkcc7Ew3stEWdtu_htEtg4TdqywKfk7hXbonCQnQeSwpQTIoqZO4USELZLxiOnvTE7xSIU47Vx-Fx_UDDcj94mYArWR9ao_NX7jvU/s1600/katherineknight.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg41PAdzzf_ygCagyEOJJho3uzj19vjPeE7IrpqlISkcc7Ew3stEWdtu_htEtg4TdqywKfk7hXbonCQnQeSwpQTIoqZO4USELZLxiOnvTE7xSIU47Vx-Fx_UDDcj94mYArWR9ao_NX7jvU/s320/katherineknight.jpg" width="224" /></a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Prima donna australiana ad essere condannata all'ergastolo senza condizionale, <span style="font-size: large;"><b>Katherine Knight</b></span> (nata 1956) aveva una storia di violenza domestica.<br />
Fracassò la dentiera ad uno dei suoi ex mariti e tagliò la gola al cucciolo di otto settimane di un altro marito, davanti ai suoi occhi.<br />
Una sua relazione con John Charles Thomas Price divenne di pubblico dominio a seguito di un ordine di cattura per violenza familiare che Price aveva ottentuo contro la Knight e si concluse con Price pugnalato a morte dalla Knight, con un coltello da macellaio; fu pugnalato almeno 37 volte, davanti e dietro, riportando molte ferite penetranti ad organi vitali; poi lei lo scuoiò, appese la sua pelle allo stipite della porta in salotto, gli tagliò la testa e la pose nella zuppiera, cucinò le natiche al forno e preparò sugo e contorno di verdure per accompagnare l'"arrosto". Il pasto, con una lettera dai toni di vendetta, fu apparecchiato per i bambini: fortunatamente fu scoperto dalla polizia prima che essi tornassero a casa.<br />
<a href="http://listverse.com/2007/09/09/top-10-most-evil-women/">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La Spezia - <b>Fa ammazzare il padre dei suoi figli per gli alimenti</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 luglio 1987</b></span> - La vicenda del meccanico ammazzato da un killer per una strana storia di una donna che amava tre uomini, non è finita con l' arresto dell' omicida e del suo complice. Ieri, all' improvviso, il capo della squadra mobile Giuseppe Gallucci ha fermato anche la donna che si è trovata al centro di una trama torbida e passionale, e che all' inizio pareva soltanto la causa principale del delitto, ma non certo quella che lo aveva organizzato. L' accusa, che adesso il magistrato sta decidendo se confermare con l' arresto definitivo, è di concorso in omicidio aggravato e premeditato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto sembrava risolto, una settimana fa, quando nel giro di 12 ore la polizia di Spezia aveva arrestato a Massa Carrara un giovane napoletano, Luigi Palumbo, 25 anni, e un suo complice, Michele Gallo, 20 anni, due sbandati che tiravano avanti con traffici sul filo della legalità e spesso anche oltre. Palumbo aveva subito confessato, aveva spiegato di essere stato lui a sparare tre colpi di pistola alla testa, poche ore prima, al meccanico Giorgio Gravati, 31 anni, nella sua officina. Era stata una scena agghiacciante nella sua freddezza: lui era entrato, aveva chiesto all' unico cliente dov' era Giorgio, lo aveva raggiunto nel suo ufficio e lo aveva fulminato con tre pallottole in testa, poi se n' era andato in motorino. La pistola l' aveva avuta dal suo amico, Michele Gallo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Aveva anche spiegato che da qualche mese loro due vivevano assieme a Giuseppina Jacona, 31 anni, una donna originaria della provincia di Agrigento, che da tempo abitava a Spezia. Giuseppina aveva conosciuto il giro della prostituzione e aveva ricevuto più di un foglio di via. Poi si era sistemata con Giorgio Gravati. Tutti i due volevano rifarsi una vita: lui dimenticare un passato con qualche grana giudiziaria per via di una rapina ad una tabaccheria, lei per la sua storia, fatta anche di tre figli che aveva tenuto con sé.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il padre di Giorgio aveva una catena di lavanderie, l'officina marciava bene, Giuseppina aveva dato due figli al suo compagno. Poi erano sorti i primi dissidi, lui voleva imporre il suo cognome ai bambini, lei non voleva. Anche per questo, pare, si erano separati, e lei era andata a vivere con i due ragazzi napoletani.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La molla del delitto pareva proprio la gelosia. Lei litigava con Giorgio per la faccenda del nome dei figli, ma faceva capire ai due ragazzi che continuava ad ammirarlo. Teneva le sue foto in casa, nei portaritratti, lo paragonava a loro due, ne parlava sempre. Per questo, si era concluso, accecati dalla gelosia, lo avevano ucciso. Ma il commissario Gallucci non si è fidato fino in fondo di questa versione, e si è convinto che il vero cervello dell' omicidio sia stata proprio Giuseppina.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo lunghi interrogatori, l'ha rinchiusa in guardina. Il segreto istruttorio non consente di conoscere per ora i motivi e le prove contro di lei, ma gli inquirenti si sono convinti - nonostante lei abbia assunto l' atteggiamento della donna perdutamente innamorata - che in realtà Giuseppina odiasse il suo ex compagno, al punto da progettarne l' omicidio, convincendo i due napoletani ad eseguirlo. Lo odiava, probabilmente, da quando si erano separati, e subito dopo lui aveva smesso di passarle gli alimenti per i bambini. Fin qui il nuovo movente, ma i dettagli sono ancora top secret.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Pare che la donna sia stata vista in compagnia dell' omicida subito prima e subito dopo il delitto. Forse si sentiva al sicuro, ma il commissario ha pensato: non si uccide con tanta freddezza se la spinta è la gelosia. Dietro, ci dev' essere qualcos' altro e qualcun altro, cioè Giuseppina Jacona.</span><br />
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/07/22/quella-donna-amava-tre-uomini-ha-fatto.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms"; font-size: large;">Roma - <strong>Raid a casa dell'ex marito</strong></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms"; font-size: x-small;"><b> 10 giugno 1997</b></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4wmKUlfvArnKGfSyGlJ83ChfLHUR8k5wu12x70Gca3ExbMxySp7ap-HBaNMtwJN31Wr1DcQ5yCjbnNlitd0TCQ5JjkqgRAawW_HhhUQqO1VUTUpSA-b5p4KAI_FnceRsuB2-aiF76RxA/s1600-h/1997-06-10+Roma+M0001.JPG" style="font-family: 'trebuchet ms';"><img alt="" border="0" height="159" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5284406146845780370" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4wmKUlfvArnKGfSyGlJ83ChfLHUR8k5wu12x70Gca3ExbMxySp7ap-HBaNMtwJN31Wr1DcQ5yCjbnNlitd0TCQ5JjkqgRAawW_HhhUQqO1VUTUpSA-b5p4KAI_FnceRsuB2-aiF76RxA/s400/1997-06-10+Roma+M0001.JPG" style="float: left; margin-bottom: 10px; margin-left: 0px; margin-right: 10px; margin-top: 0px;" width="400" /></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms"; font-size: large;"><strong></strong></span><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Fa uccidere il marito per tenersi la figlia</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>29 ottobre 1999</b></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKjUFk27uGhSl26EEFMBDI1MPtWX5uJWQt-csXJuRAKQ3NOODu3ejOH0efd9wofGUFGcMAAoPUZ3TlzIWHembCWjwc8Ki7TgP5D0yg2cNGv9EkHZJ8VEYHsWfu1_TlvLcPi8WXTctx9pI/s1600-h/1999-10-29+Roma+M0001.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5284409959330528834" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKjUFk27uGhSl26EEFMBDI1MPtWX5uJWQt-csXJuRAKQ3NOODu3ejOH0efd9wofGUFGcMAAoPUZ3TlzIWHembCWjwc8Ki7TgP5D0yg2cNGv9EkHZJ8VEYHsWfu1_TlvLcPi8WXTctx9pI/s320/1999-10-29+Roma+M0001.JPG" style="cursor: hand; display: block; height: 257px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Termoli (CB) - <b>Nonna materna inventa rapimento nipotina per non mandarla dal padre separato</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>8 gennaio 2002</b></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVKIE-I00YrFtLqh2yWx2G8opHIZBt_2gfxX2ONbQkvnzzaub2LMMjLYLtQ-lbePOcjbOAGidtMc1C9lcxFJfKk2j0mJF9v0ry6GbjRazxJp2O74sg8vTv8XAn2COV4vIU2p1mFbYGydU/s1600-h/2002-01-08+Campobasso.jpg"><img alt="" border="0" height="224" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5285523507828334242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVKIE-I00YrFtLqh2yWx2G8opHIZBt_2gfxX2ONbQkvnzzaub2LMMjLYLtQ-lbePOcjbOAGidtMc1C9lcxFJfKk2j0mJF9v0ry6GbjRazxJp2O74sg8vTv8XAn2COV4vIU2p1mFbYGydU/s400/2002-01-08+Campobasso.jpg" style="display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: center;" width="400" /></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vercurago (LC) - <b>Madre e nonna rapiscono il bambino di 5 anni al padre separato</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>8 marzo 2004</b> - </span>La Squadra mobile di Lecco, dopo un mese e mezzo di indagini, ha rintracciato le due donne che sul finire del gennaio scorso rapirono un bimbo di cinque anni residente a Vercurago per portarlo in Sudamerica.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Rispettivamente nonna e mamma del piccino erano state bloccate poche ore dopo all'aeroporto di Zurigo-Kloten mentre stavano per salire in aereo. Ed è proprio nella città svizzera, dopo che erano riuscite a far pardere le tracce mentre il bambino veniva riportato dal padre (che vive separato dalla prima moglie), che le donne sono state individuate.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Procura di Lecco, titolare dell'inchiesta che le accusa di sequestro di minore, ha chiesto alle autorità giudiziarie elvetiche il loro interrogatorio per rogatoria e l'estradizione per poterle arrestare.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Resta ancora da individuare una loro amica, quella che il giorno del sequestro avrebbe guidato l'auto della fuga fino alla stazione ferroviaria di Como-San Giovanni da dove nonna e mamma, con il piccino, presero il treno per Zurigo.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si teme che la presunta complice sia riuscita a far perdere le tracce volando oltre oceano. Secondo la Procura di Lecco è necessario l'arresto di nonna e mamma perchè potrebbero nuovamente tentare di rapire il piccolo.</span><br />
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2004/03/08/5314172-LECCO.shtml"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ururi (CB) - <b>Uccise l'ex marito a calci e pugni perché voleva la bimba</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 ottobre 2004</b></span> - In un pomeriggio ancora caldo, Nicola Primiani fu ucciso a calci e pugni dall'ex moglie, l'albanese Evijanda Rushkully (in compagnia del fratello minore). Nicola Primiani fu ammazzato barbaramente davanti alla propria abitazione nel piccolo centro bassomolisano. Troppo gravi le lesioni interne riportate. Infatti la corsa disperata verso il Vietri di Larino fu del tutto inutile.<br />
La coppia era separata e <b>l'affidamento della loro bambina era alla base dei continui dissapori tra i due. Tant'è vero che in quel tragico pomeriggio la donna, oggi 34enne, e il fratello, si recarono presso l'abitazione di Primiani per riprendersi la bimba (che era stata affidata alla madre ma comunque poteva trascorrere alcuni giorni della settimana in compagnia del genitore). Nicola Primiani si oppose, in quanto la bambina sarebbe potuta restare ancora un giorno in sua compagnia</b>. In breve da un alterco verbale si è passò ai fatti. Sino al tragico epilogo che vide l'uomo morire. Il litigio sfociò in aggressione sotto i portici dello stabile dove risiede il fratello della vittima, a pochi metri dal campo sportivo di Ururi. Lì il falegname venne lasciato a terra sanguinante, dopo i calci e pugni sferrati. La Rruskulli venne arrestata (oggi si trova in libertà) e portata in carcere.<br />
Poi, dopo le indagini, il rinvio a giudizio e il processo in corte d'Assise. In primo grado, il 23 marzo del 2006, la donna di origine albanese è stata condannata a 10 anni dalla giuria dell'allora presidente Sabusco. Il Pm Luca Venturi aveva chiesto 26 anni di reclusione, parlando di volontarietà nell'omicidio. La Corte invece citò gli articoli 584 e 110 del codice penale, ovvero omicidio preterintenzionale e concorso di reato (la Rrushkulii, per la cronaca, fu anche interdetta, in perpetuo, dai pubblici uffici e condannata «al risarcimento, in favore delle parti civili).</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Poi, a distanza di un anno, e precisamente nel marzo del 2007 l'Appello per la donna difesa dall'avvocato Piunno. La pena fu ridotta notevolmente. La Rruskulli infatti fu condannata a 4 anni e 6 mesi (ma usufruì di uno «sconto di pena»). Una vicenda chiusa in secondo grado poichè le parti non hanno mai presentato ricorso in Cassazione.</span><br />
<a href="http://iltempo.ilsole24ore.com/molise/cronaca_locale/molise/2010/04/19/1149966-anni_nicola_primiani_venne_assassinato_dalla_moglie.shtml?refresh_ce"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cremosano - <strong>Madre separata fa ammazzare il suo ex per non fargli vedere la figlia</strong></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>1° novembre 2007</b> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un uomo di 45 anni, Angelo Ogliari, è stato ucciso a martellate nella sua casa a Cremosano, in provincia di Cremona. Il corpo, immerso in una pozza di sangue, è stato ritrovato dal sindaco cui la vittima aveva confidato di sentirsi seguito. Sposato con una polacca, il 45enne da tempo si batteva per ritrovare la figlia Diana, portata dalla madre in Polonia e mai più rivista. Sul caso indagano i carabinieri di Crema.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ogliari è stato massacrato probabilmente a martellate o a bastonate. Da tre giorni la vittima aveva detto allo stesso sindaco di non sentirsi sicuro e di avere la certezza di essere seguito da alcuni sconosciuti. Stando ai primi accertamenti, l'uomo sarebbe stato picchiato in garage e poi trascinato in casa dove è stato abbandonato il corpo ormai senza vita. Il decesso risalirebbe a mercoledì. Angelo Ogliari, 45 anni, aveva fatto parlare di sè perché l'ex moglie polacca, sposata nel 2000 e dalla quale si era separato nel 2002, gli impediva di vedere la figlia Diana di 7 anni che ora si trova a Poznan, in Polonia, con i nonni materni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ne era nata una causa che, in agosto, si era conclusa con una sentenza della magistratura polacca favorevole all'uomo: la donna avrebbe dovuto consentire all'ex marito di vedere la figlia, ma finora non l'aveva fatto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo gli inquirenti, l'ex moglie di Ogliari, Jolanka Lewandovska, e il suo convivente, un uruguaiano, sono sospettati di coinvolgimento nell’omicidio e sono pertanto ricercati. Il delitto sarebbe legato all’affidamento della figlia.</span><br />
<a href="http://www.delittiimperfetti.com/show_vitt.php?id_vitt=1057">fonte</a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Paternò (CT) - <b>Donna maltratta figlia e marito perché "troppo legati"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 maggio 2008</b></span> - <span class="dropcap" style="text-align: start;">I</span><span style="text-align: start;"> </span><span style="text-align: start;">carabinieri della locale compagnia hanno tratto in arresto una donna di 42 anni, sordomuta, per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate: la donna aggrediva sistematicamente la figlia di 10 anni ed il marito, anche lui sordomuto.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, dipendente dell'ospedale civile di Paternò, nella giornata di domenica ha aggredito la figlia perché colpevole, secondo lei, di essere troppo legata al padre. L'aggressione pare sia avvenuta per motivi futili; la donna ha causato alla figlia la rottura della clavicola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Grazie alla segnalazione dell'azienda ospedaliera, i carabinieri hanno ricostruito la dinamica dell' accaduto: questo ha permesso ai militari di arrestare la donna. Dopo le formalità di rito, la stessa e' stata accompagnata presso la casa circondariale di Piazza Lanza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.cataniaoggi.com/index.php?option=com_content&view=article&id=762:paterno-arrestata-donna-per-maltrattamenti-al-marito-e-figlia&catid=13:cronache&Itemid=126" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Canada - <strong>Figlia di genitori separati, fa causa al padre istigata dalla madre</strong></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>23 giugno 2008</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - TORONTO - Fa causa al padre per non averla fatta andare in gita scolastica. Protagonista della singolare vicenda una bambina canadese di 12 anni che è ricorsa alla vie legali contro il genitore che si era rifiutato di firmare il permesso di mandare in gita la figlia, come punizione per essere stata su internet più del tempo stabilito.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazzina ha deciso allora di andare a vivere con la madre, dal momento che i genitori sono divorziati. <strong>E' stata la donna ad incoraggiare la figlia a portare il padre in tribunale per poter andare in gita</strong>.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con una decisione che ha sorpreso, il giudice Suzanne Tessier ha dato ragione alla piccola, annullando la punizione. L'uomo ha ora deciso di fare appello per ripristinare la propria autorità paterna e evitare che la bambina faccia quel viaggio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda ha rivelato che sempre più teenager canadesi ricorrono al tribunale per mettere in discussione l'autorità dei genitori. L'età dei ragazzi che fanno causa è scesa negli ultimi tempi da 16 a 14 e ora a 12 anni. Secondo alcuni esperti, i ragazzi ricorrono alla legge perché non hanno idea di cosa stiano facendo e delle conseguenze che rischiano, come essere allontanati dalla famiglia per andare in istituti o da genitori adottivi.</span><br />
<a href="http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/esteri/bimba-denuncia/bimba-denuncia/bimba-denuncia.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-size: large;">Matera - <strong>Separata vuole sottrarre figlio a marito: arrestata</strong></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>22 ottobre 2008</b></span> - Tenta di sottrarre il figlio minore affidato all'ex marito: arrestata. In manette con l'accusa di violenza privata, violazione di domicilio aggravata, sottrazione di minore incapace, mancata esecuzione dolosa del provvedimento del giudice, lesioni e danneggiamento, e' finita una donna della provincia di Matera che, questa mattina, si e' presentata a casa dell'ex coniuge, nonostante il divieto del giudice, per prelevare il figlio. Al rifiuto dell'uomo, e' nata un violento battibecco interrotto dai carabinieri chiamati dai familiari. Nei mesi scorsi la donna era stata protagonista di episodi analoghi per i quali era stata denunciata dall'ex coniuge.(AGI)<br />
<a href="http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Matera-23:36/3372105/7">fonte</a><br />
<br />
<span style="font-size: large;">Reggiolo (RE) - <strong>Figli affidati a lui: lei lo ammazza</strong></span><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgCOEM5-AizeQ8exVQyZlaO1tJJkyLpl4VYHZVw-etZx2_dUQG_3AO7Nts-KUMc4lbGmplwMbpASlZYFJmMSIf3_0_C8lkf8xCZ2kuY7BwloWCgngp_p9bKy1FUTAEJOLy15NhgZq0QzY/s1600/118271-BrandoliF.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgCOEM5-AizeQ8exVQyZlaO1tJJkyLpl4VYHZVw-etZx2_dUQG_3AO7Nts-KUMc4lbGmplwMbpASlZYFJmMSIf3_0_C8lkf8xCZ2kuY7BwloWCgngp_p9bKy1FUTAEJOLy15NhgZq0QzY/s320/118271-BrandoliF.JPG" width="320" /></a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>31 ottobre 2008</b></span> - Carcere a vita. È la condanna inflitta dalla corte d’Assise di Reggio al grafico milanese Davide Ravarelli (36 anni) e a Francesca Brandoli (34 anni) per aver ucciso, la sera del 30 novembre 2006, l’ex marito di lei, l’artigiano Christian Cavaletti, davanti alla sua casa di via Caboto a Reggiolo. [...] Fu un agguato premeditato con un movente preciso: la donna non sopportava che il tribunale avesse affidato i due figli al marito nella causa di separazione e voleva riprenderli. […] La corte ha quindi accolto la tesi e le richieste del pubblico ministero Valentina Salvi. Cavaletti fu ucciso da entrambi. Ravarelli lo aggredì per primo con un coltello con una lama di 18 centimetri, i fendenti furono dieci. L'ex moglie lo finì invece colpendolo con nove martellate.<br />
<a href="http://www.e-tv.it/e107_plugins/content/content.php?content.1593">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4AKbIYKRNjvT2T1OSBadgHORaeJ8X3PkBSelGwWOdar_7zRcP4ZBc7Of6lEhyphenhyphen0X60X64wU7eCDFGHtMMWH7SyZJnQlNjKgdf-i7uS0EZIbTP6wRBu8aQ4QdVZva7QBu-2toU92441FcM/s1600/zaira_06012008.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" i8="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4AKbIYKRNjvT2T1OSBadgHORaeJ8X3PkBSelGwWOdar_7zRcP4ZBc7Of6lEhyphenhyphen0X60X64wU7eCDFGHtMMWH7SyZJnQlNjKgdf-i7uS0EZIbTP6wRBu8aQ4QdVZva7QBu-2toU92441FcM/s1600/zaira_06012008.jpg" /></a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-size: large;">Caltagirone (CT) - <strong>Uccide il marito per i figli contesi</strong></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>6 gennaio 2009</b></span> - Una giovane donna ha ucciso il marito al culmine di una lite per l'affidamento dei figli, una bimba di 10 anni e un maschietto di 5.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">E' accaduto ieri sera, intorno alle 10.30, a Caltagirone. La vittima si chiamava Ugo Alba, 29 anni, raggiunta da un colpo di pistola all'addome. La donna, Zaira Ritrovato, 29 anni, si e' costituita alle forze dell'ordine e non sapeva che suo marito fosse morto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">L'uomo, infatti, e' deceduto dopo essere stato trasportato all'ospedale Gravina di Caltagirone.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Secondo una prima ricostruzione, la donna ha bussato alla porta dell'agriturismo Casale San Basilio in contrada Galletto lungo la strada che collega Caltagirone al bosco di Santo Pietro, un bed and breakfast gestito dal marito da cui e' separata da tempo.</span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con lui ha avuto una violenta discussione davanti al cancello, perche' la figlia piu' grande voleva restare con il papa', mentre invece, in base agli accordi sull'affidamento stabiliti dal giudice, avrebbe dovuto trascorrere la notte con la mamma. Zaira Ritrovato, forse esasperata per i continui litigi - marito e moglie in passato si erano piu' volte denunciati a vicenda per minacce e ingiurie - ha tirato fuori una pistola e ha sparato una sola volta. Il proiettile ha colpito Ugo Alba al petto. Poi e' fuggita via e alla polizia, in un grande stato di confusione ha raccontato di avere sparato al marito, ma di non ricordare dove aveva preso la pistola e dove l'ha gettata dopo averla utilizzata. La donna e' stata interrogata per tutta la mattina dal sostituto procuratore della repubblica Eliana Dolce.</span></span><span style="font-family: "trebuchet ms";"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=90226">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Savona - <b>Donna accusa marito d violenza alla figlia, ma viene condannata per percosse al figlio</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 febbraio 2009</b></span> - <span style="text-align: start;">Un anno e otto mesi di reclusione per una donna di 45 anni, K. C. D., accusata di maltrattamenti in famiglia: tra l’altro, minacce, lesioni e ingiurie nei confronti dell’ex marito e percosse al figli</span><b style="text-align: start;">o</b><span style="text-align: start;"> </span><span style="text-align: start;">di cinque anni.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli episodi risalgono al 2004. Il giudice ha però assolto la donna dalla calunnia: durante una lite aveva accusato l’ex marito di aver violentato la figli<b>a</b> (di lei) ma subito dopo aveva ritrattato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=44289" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Francia - <b>Arrestata la madre della piccola Elise, con un "commando" aveva rapito la bambina e massacrato il padre di botte</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVbXfwgqzcGiGgc_sM6BHCpq12ytf2ufeUfBfMozBmfsh6XDP3gJYr3oIZn838RPh8Mh8ECMKBJ28xM4eHNhEnl2cOiGN3bUtYRbxYcAUZgdugZRNJFms3IVA1D-wnWjOkfFKwJKZazuo/s1600/irina-belenkaya-la-mere-de-la-petite.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVbXfwgqzcGiGgc_sM6BHCpq12ytf2ufeUfBfMozBmfsh6XDP3gJYr3oIZn838RPh8Mh8ECMKBJ28xM4eHNhEnl2cOiGN3bUtYRbxYcAUZgdugZRNJFms3IVA1D-wnWjOkfFKwJKZazuo/s320/irina-belenkaya-la-mere-de-la-petite.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>13 aprile 2009</b> - </span>E' stata arrestata in Ungheria Irina Belenkaya, madre della piccola Elise, rapita il 20 marzo da un "commando" per essere portata, secondo quanto ha sempre sostenuto il padre, in Russia. Al momento dell'arresto, hanno fatto sapere fonti della polizia francese, la bambina era con lei. Poche settimane fa Mosca aveva negato a Parigi la richiesta di arresto della donna rischiando di inasprire i rapporti diplomatici tra le due capitali, l'Interpol russa -infatti- aveva fatto sapere, attraverso una nota, di non poter arrestare Irina Belenkaya poiché si trattava di una cittadina russa che non può essere arrestata in territorio russo su richiesta francese.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La notizia del rapimento, avvenuto a metà di marzo, aveva mosso a viva preoccupazione l'intera Francia. La piccola Elise, mentre si trovava in bici con il padre nella campagna di Arles era stata sequestrata da due uomini vestiti da agenti di sicurezza e una donna in abiti scuri con una parrucca vistosa avvicinatisi a bordo di un'auto. Mentre i due uomini immobilizzavano il padre con i taser (lo storditore elettrico), la donna aveva sfilato la bambina dal seggiolino fissato dietro la bici e l'aveva caricata in auto. I tre si erano poi allontanati in tutta fretta, speronando la bici dell'uomo, che è stato trovato svenuto ai margini della strada. La vettura - una Renault Modus, affittata a nome della Belenkaya - era poi stata ritrovata abbandonata a Montpellier.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non si trattava della prima volta che Irina ricorreva a metodi del genere per riavere la figlia con sé. Dopo un divorzio molto litigioso, la donna l'aveva portata in Russia senza il consenso del padre. Per questo rapimento, su di lei pende un mandato d'arresto internazionale dal 2008. Di recente, Andre era riuscito a rintracciarle ed era andato a riprendersi la figlia. La madre lo aveva denunciato e aveva lanciato una campagna mediatica contro di lui.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200904articoli/42769girata.asp">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Madre danese rapisce figlia a padre italiano e la costringe ad assistere a sesso con nuovo compagno</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 luglio 2009</b></span> - <span style="text-align: start;">(Adnkronos) Sei mesi di reclusione sono stati inflitti dal Tribunale di Roma ad una cittadina danese, Christiana Bech Post, processata con una duplice accusa: d'aver fatto atti sessuali insieme con il nuovo compagno coinvolgendo la figlia di appena 5 anni, che aveva sottratto al legittimo marito portandola con se' in Danimarca; ed aver costretto, in altre occasioni, la bambina ad assistere alle sue effusioni con il nuovo compagno.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I giudici della quarta sezione del Tribunale hanno assolto la coppia per il primo reato, ma li hanno condannati per la seconda imputazione. Inoltre, per quanto riguarda la donna, hanno dichiarato la decadenza della patria potesta' sulla bambina, che oggi ha 12 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il processo trae origine da una vertenza cominciata dal giugno 2003 quando la Bech Post, con un pretesto, riusci' a portare la figlia in Danimarca, togliendola al padre. Da allora questi, che nel processo si e' costituito parte civile dal 2003, assistito dall'avvocato Antonio Cardamone, non ha piu' visto la figlia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Speriamo - ha spiegato l'avvocato Cardamone - che dopo la sentenza pronunciata oggi le autorita' danesi, alle quali abbiamo rivolto numerose istanze, consentano che almeno periodicamente la bambina, che oggi ha 12 anni, possa essere visitata dal padre".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilriformista.it/stories/adnkronos/76684/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<strong><br />
</strong><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vittoria (RG) - <b>Minacce ed insulti all'ex marito quando veniva a prendere il figlio</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>18 agosto 2009</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - N.B., vittoriese di anni 58 e la figlia, G.B., anche lei vittoriese, di anni 36, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per minacce e molestie telefoniche a seguito di querela sporta dall’ex marito di G.B. Quest’ultimo, in alcune occasioni nelle quali doveva prendere il figlio con sé, così come stabilito dalla sentenza di separazione, veniva insultato dall’ex moglie e, successivamente, minacciato a mezzo del telefono dalla stessa nonché dal padre di lei, N.B.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> Sannicola (LE) - <b>Prende i figli e fugge: denunciata per sottrazione di minori</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b> 16 ottobre 2009</b> - </span>Dalla meta' di settembre, si era allontanata dalla sua casa di Sannicola (Le) con i due figli di 10 e 7 anni, in seguito ad una lite con il marito e non aveva piu' dato notizie. La donna e' stata rintracciata nelle ultime ore dai carabinieri in un paese della Calabria, dove si trova insieme ai bambini, ed e' stata denunciata con l'accusa di sottrazione di minorenni e inosservanza dell'obbligo all'istruzione, in quanto non avrebbe iscritto i figli a scuola. Le indagini dei carabinieri sono partite dopo la denuncia del marito.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.blogger.com/"></a><span id="goog_2140258072"></span><span id="goog_2140258073"></span><br />
<span style="font-size: large;">Padova - <b>L’ex moglie non gli fa vedere il figlio, si strangola davanti alle fotografie del bambino</b></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><b> 4 dicembre 2009</b></span> - Ha sparso sul letto tutte le foto che lo ritraevano con il figlio e con la moglie, quando ancora erano felici, poi si è tolto la vita strangolandosi con una striscia di stoffa, il nodo stretto al collo sul davanti.<br />
Così è stato trovato morto nel suo appartamento nel centro di Padova un piccolo imprenditore di 35 anni, disperato perché da quando aveva avviato la pratica di separazione dalla consorte non riusciva più a vedere il figlio di 6 anni quanto avrebbe voluto.<br />
Il giudice aveva affidato il ragazzino alla madre, lasciando che il papà potesse incontralo due giorni a settimana, uno dei quali nel week end. Non poteva però far dormire il figlio a casa sua, e questa era la cosa che faceva più male all'uomo, causa anche di un ultimo litigio con la moglie, sabato scorso. Da allora, a parte un'ultima telefonata con il padre, nessuno lo aveva più visto.<br />
E' stato il padre a trovarlo cadavere ieri pomeriggio - ma la notizia si è appresa oggi - nell'appartamento dove viveva da solo da alcuni mesi. L'anziano genitore ha chiamato subito la polizia, intervenuta con i sanitari del Suem ed il medico legale della Questura. Ma non c'era più nulla da fare. L'uomo - gli investigatori propendono per il suicidio - era morto da parecchi giorni, forse 4 o 5.<br />
Per spiegare le motivazioni del suo gesto, il 35enne ha lasciato una lettera indirizzata ai familiari in cui ricostruisce una situazione di crescente disagio e rabbia nei confronti della moglie, dalla quale si stava separando, per le difficoltà che aveva nel vedere il figlio. Nei giorni precedenti l'imprenditore aveva confidato al padre la sua profonda prostrazione.<br />
Venerdì scorso è stato l'ultimo giorno in cui ha visto il bambino. Sono stati insieme tutta la giornata, ma quando è giunta la sera, l'uomo ha cercato di insistere con la moglie per tenerlo a dormire a casa. La donna si è però rifiutata. Ha raggiunto il marito, con il quale ha avuto un'accesa discussione, al termine della quale ha portato il bambino con sé, rifugiandosi a casa dei genitori. E' stato questo, probabilmente, l'episodio scatenante per la disperazione del 35enne.<br />
L'uomo ha avuto sabato mattina un'ultima telefonata con il padre. Poi ha staccato il cellulare. Per alcuni giorni nessuno lo ha più sentito, ma i familiari non si sono preoccupati, perché in altre occasioni, quando era di umore nero, il giovane era solito tener spento il telefono. Invece l'uomo aveva deciso di farla finita. Nel foglio scritto a mano, trovato in casa, ha chiesto al padre di prendersi cura del bambino.<br />
<a href="http://www.ilgiornale.it/interni/affidamento_negato_si_uccide_davanti_alle_fotografie_figlio/padova-figlio-divorzio-suicidio/04-12-2009/articolo-id=404273-page=0-comments=1">fonte</a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> Mamoiada (NU) - <b>A 10 anni fugge, nel gelo della notte, per raggiungere il babbo separato</b></span><br />
</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>5 dicembre 2009</b> - </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Voleva raggiungere il padre a Mamoiada, così è uscita silenziosamente da casa mentre la madre dormiva e si è incamminata da sola sulla tangenziale, determinata a farsi venti chilometri a piedi nonostante l'oscurità e il freddo pungente di una notte da lupi. Alcuni automobilisti l'hanno notata mentre, spaventata e infreddolita, vagava avvolta nel suo piumino all'interno della pericolosissima galleria di Mughina e, senza perdere tempo, hanno avvisato i carabinieri, che fortunatamente l'hanno raggiunta nel giro di pochi minuti e portata subito al sicuro. Protagonista della struggente fuga una bimba di dieci anni, che da quando i genitori si sono separati vive con la madre a Nuoro.</span><br />
<div class="testo">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span id="ctl00_cph_lblTesto"><b>IL PIANO</b> L'episodio, che poteva avere conseguenze tragiche, è accaduto nella notte di giovedì. Quasi certamente la piccola aveva studiato il suo piano da tempo, ma ha deciso di metterlo in pratica solo l'altro ieri, quando ha trovato il coraggio necessario. Dietro la fuga non ci sarebbe infatti alcun litigio con la madre, ma solo la disperata voglia di stare insieme all'amatissimo padre e vivere con lui. Un desiderio di cui probabilmente in pochi si erano accorti, di certo non i giudici che hanno deciso a chi tra i genitori affidarla.</span></span></div>
<div class="testo">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span id="ctl00_cph_lblTesto"><b>LA FUGA</b> Così giovedì la bimba ha deciso che era arrivato il momento di correre dal babbo: ha atteso che la madre andasse a dormire, poi si è alzata dal letto e si è rivestita, stando attenta a non fare il minimo rumore. Poi ha preso con sé pochi effetti personali, si è infilata il giubbotto imbottito di piume ed è uscita dal portone. La mamma non si è accorta di nulla e ha continuato a dormire tranquillamente.</span></span></div>
<div class="testo">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span id="ctl00_cph_lblTesto">Una volta in strada la bimba ha percorso alcune vie cittadine, passando da piazza Veneto e ridiscendendo la strada che costeggia l'Anfiteatro comunale. Pochi minuti ed è arrivata all'imbocco della tangenziale, con in testa la folle idea di percorrerla tutta per arrivare così sino alla statale 389 che porta a Mamoiada. Un percorso che la bimba conosce bene, visto che l'ha fatto tante volte in auto insieme al padre. E che aveva deciso di ripetere a piedi, pur di coronare il suo sogno.</span></span></div>
<div class="testo">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span id="ctl00_cph_lblTesto"><b>L'ALLARME</b> Attorno all'una e trenta alcuni automobilisti che transitavano nella galleria di Mughina l'hanno vista camminare a passo spedito rasente alla parete del tunnel. Non si sono fermati, forse per paura di provocare incidenti. Ma non hanno esitato un attimo a prendere il cellulare e comporre il 112. «C'è una bimba che sta camminando dentro la galleria della tangenziale - hanno detto alla sala operativa dell'Arma - intervenite subito perché rischia di essere investita». I militari non hanno perso un secondo e una pattuglia che si trovava in zona è stata subito spedita nel punto indicato dai testimoni.</span></span></div>
<div class="testo">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span id="ctl00_cph_lblTesto"><b>I SOCCORSI</b> Quando la gazzella è arrivata nella tangenziale la bimba era ormai uscita dalla galleria e stava proseguendo la sua marcia in direzione della 389. Con molta delicatezza i militari l'hanno soccorsa, facendola salire in auto. Lei ha detto solo una frase: «Voglio andare da babbo». Poi, una volta in caserma, ha rivelato il suo nome. Quando i carabinieri hanno bussato alla porta di casa sua, la madre dormiva ancora. Non si era accorta di nulla. Ora rischia una denuncia per omesso controllo di minore.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span id="ctl00_cph_lblTesto" style="font-size: x-small;"><a href="http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/158033">unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/158033</a></span></span><br />
<div class="testo">
</div>
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Verona - <b>Sottrazione di minore all'estero: condannata madre polacca</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>16 aprile 2010</b> - </span>Gli ha portato via la figlia di soli 10 anni il 20 agosto del 2008, costringendola con la forza a trasferirsi in Polonia. Da quel giorno, la piccola non è più tornata a Verona. Dall'Italia, però, questa volta arriveranno brutte notizie per la madre: ieri è stata condannata a due anni di carcere e a 75mila euro di risarcimento nei confronti dell'ex marito, un veronese di 42 anni. L'accusa parla di sottrazione di minore: la polacca di 35 anni ha trattenuto con sè la figlia da quasi due anni nonostante ci sia un provvedimento del giudice di Verona che affida provvisoriamente la bimba al padre.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il giudice Paola Vacca non ha concesso la sospensione della pena e se la donna non farà appello, la condanna diventerà esecutiva. Il risarcimento è stato riconosciuto al veronese per le spese dei viaggi sostenuti in Polonia in questi mesi oltre che per le sofferenze morali patite dal giorno della partenza della bimba.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante l'udienza di ieri, c'è stata la lunga deposizione del padre che ha parlato delle traversie vissute con l'ex moglie dalla quale si è separato nel giugno del 2008 dopo la celebrazione delle nozze nel 1995. Una testimonianza interrotta un paio di volte per la commozione del padre che non riusciva più a raccontare questi ultimi, difficili anni senza poter vedere la sua piccola. A partire dal momento più difficile vissuto da quella famiglia già spezzata verificatosi il 20 agosto 2008.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quel giorno, la donna avrebbe caricato la figlia a forza sul furgone passeggeri che fa la spola tra l'Italia e la Polonia. La bimba avrebbe subito telefonato al cellulare, fornitole dal padre perchè preoccupato dell'atteggiamento della madre in quel periodo, chiedendogli tra le lacrime che le evitasse la sua partenza.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quella chiamata, però, s'interruppe subito per l'intervento forse della stessa madre e il viaggio proseguì senza fuori programma fino in Polonia. Da quel momento, le comunicazioni tra padre e figlia sono state sempre molto difficili fino a quando il veronese non ha regalato un nuovo cellulare alla piccola che, questa volta, l'ha potuto usare senza interferenze della madre. Nell'aprile 2009, il marito si è recato in Polonia ma anche in quell'occasione trovò l'atteggiamento di chiusura della donna che non gli diede il permesso di vedere la figlia. Il veronese non si arrese e si rivolse alla polizia. Gli agenti svolsero così la funzione di mediatori e riuscirono a far vedere la piccola al padre.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel frattempo, la battaglia del padre continuava a Verona davanti al giudice Giuseppe Iannetti per ottenere l'affidamento della figlia. L'istanza è stata accolta dal tribunale ma mai eseguita anche se poi si è rivelata fondamentale per la sentenza di condanna di ieri della polacca. Nella motivazione della sentenza, il giudice ha sottolineato che nella condotta della donna è mai emerso alcun tipo di ravvedimento.</span><br />
<a href="http://www.larena.it/stories/Cronaca/143884__sottrazione_di_minore_condannata_la_mamma/"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> Arezzo - <b>Nega il figlio al padre: condannata</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b> 15 maggio 2010</b></span><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSHS56QYsukgaflpeqqqYxQLUD413CwOAyrA7ptQvg8EtmRYRKKq84nO6gYvvwxEmZ6c3wFmI7wyy2bMWOq1dBZ-c1n47QESRWrEgV9XhMHQ4GAVpYKEJgg-UhN4aiaJLsqUoGxDtDgn0/s1600/Nega+figlio+al+padre+condannata%252Cjpeg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSHS56QYsukgaflpeqqqYxQLUD413CwOAyrA7ptQvg8EtmRYRKKq84nO6gYvvwxEmZ6c3wFmI7wyy2bMWOq1dBZ-c1n47QESRWrEgV9XhMHQ4GAVpYKEJgg-UhN4aiaJLsqUoGxDtDgn0/s400/Nega+figlio+al+padre+condannata,jpeg.jpg" width="400" /></a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Caltanisetta - </span><span style="font-size: large;"><b>Dopo la separazione, figli affidati alla madre: che li trascura ed impedisce loro di vedere il padre</b></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">10 agosto 2010</span></b> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms";">Deferita in stato di libertà G.L., nissena di 34 anni, separata, casalinga, per “abbandono di minori” e “mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice”. La donna, incurante delle prescrizioni imposte dal decreto di separazione coniugale, precludeva al marito di incontrare i figli minori, che più volte lasciava in stato d’abbandono.</span><br />
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://www.vivienna.it/2010/08/10/controlli-nei-comuni-di-villarosa-agira-leonforte-enna-due-arresti-donna-denunciata-per-abbandono-di-minore/" target="_blank">fonte</a></span></div>
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>"Ho preso i tuoi soldi e tua figlia: ora anche la tua carriera"</b></span><br />
<span style="font-size: 85%;"><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcjwqdVlhD3C0JsIB2sRaoHOuDNqsc2cw3USiuVoGGPxnjj1wSPLrEpXuZsjdD1a4M2NRzs2m5JTuXSrfE2ouS_qAUSzT5MNccGh3UQRykbLOgZq3HGXlmGFWXJvmu0Q3I0uJDHu5cgf4/s1600/Kristin+Ruggiero.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcjwqdVlhD3C0JsIB2sRaoHOuDNqsc2cw3USiuVoGGPxnjj1wSPLrEpXuZsjdD1a4M2NRzs2m5JTuXSrfE2ouS_qAUSzT5MNccGh3UQRykbLOgZq3HGXlmGFWXJvmu0Q3I0uJDHu5cgf4/s320/Kristin+Ruggiero.jpg" width="240" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: 85%;">By JAMES A. KIMBLE - Union Leader Correspondent</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>20 agosto 2010</b></span> - Brentwood - Kristin Ruggiero, madre di 34 anni, passerà dai 7 ai 14 anni in prigione per quello che la polizia ha definito un disegno criminale durato anni per utilizzare il sistema penale, offerto dalla giustizia, contro il suo ex che è stato incarcerato ed ha visto compromessa la sua carriera lavorativa, nel corso di un aspro divorzio.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il giudice Kenneth McHugh ha detto che il tentativo di Kristin Ruggiero di rivalsa sul suo ex-marito e l’uso del sistema giuridico come arma, è diverso da qualsiasi altro caso che egli abbia mai visto.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Ci sono molte persone - ha detto il giudice Mc Hugh durante la sua sentenza - normalmente donne, che sono state oggetto di abusi da persone a loro vicine”: le azioni di Kristin Ruggiero hanno danneggiato quei casi e la sicurezza di quelle donne. Le implicazioni sono più grandi di quanto successo al singolo Sig. Ruggiero”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La giuria ha rilevato che Kristin Ruggiero intestò un telefono cellulare usa e getta a nome del suo ex-marito e con quello fece recapitare a se stessa una dozzina di sms minacciosi e di istigazioni al suicidio. Nel maggio 2008 denunciò alla polizia di East Kingston che il suo ex-marito aveva violato la condizionale di una causa penale per minacce: il tutto in realtà fabbricato dalla madre 34enne Kristin Ruggiero, come ha successivamente scoperto la polizia.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Kristin Ruggiero, secondo i pubblici ministeri, presentava se stessa come una vittima, ingannando la polizia locale e dipingeva il suo ex marito, Jeffrey Ruggiero, come un mostro violento, mentre la coppia stava attraversando un contenzioso di divorzio nei tribunali di famiglia. <b>La coppia disputava</b> per questioni economiche e <b>per l’affidamento della loro figlia di 7 anni</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo la testimonianza resa in tribunale, l’assistente procuratore della contea Jerome Blanchard ha informato il tribunale che mentre Jeffrey Ruggiero era sotto indagine, la sua ex-moglie lo chiamava a qualsiasi ora e lo derideva per telefono.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Lei lo scherniva; lo prendeva in giro. Gli diceva: “Ho preso tutti i tuoi soldi, ho preso tua figlia e ora sto per prendere la tua carriera”. L’assistente ha aggiunto che la follia di Kristin Ruggiero è venuta fuori perché le denunce nel tribunale penale - diversamente dai tribunali di famiglia - attivano delle indagini: le false accuse sono respinte e perseguibili, al contrario di quanto era successo con tutte le accuse fatte al suo ex-marito nella causa civile davanti al “tribunale di famiglia”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Purtroppo per lei, non siamo più in un tribunale di famiglia", ha detto Blanchard.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Blanchard ha sostenuto che Kristin Ruggiero ha continuato a cercare di manipolare il sistema giudiziario, anche dopo la sua reclusione in prigione a maggio.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In una serie di telefonate registrate dal carcere ed ascoltate in tribunale, Kristin Ruggiero chiedeva a sua madre di procurarsi una lettera da un medico, che certificasse che lei soffriva di una forma di psicosi derivata dalla dipendenza da alcool e Adderall. "Vado a giocare la carta della salute mentale, sai cosa voglio dire?" ha detto Kristin Ruggiero durante la telefonata che è stata ascoltata in tribunale. "Devo andare a delle visite ambulatoriali incompatibili col carcere negli Stati Uniti, e posso vivere a casa".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma ieri Kristin Ruggiero singhiozzava davanti al giudice; si è scusata per i suoi commenti relativi ai quattro bypass cardiaci del giudice, commenti ascoltati in altra sua telefonata. “Papà indovina? Il giudice McHugh ha quattro bypass” diceva Kristin Ruggiero nella telefonata, di cui una piccola parte è stata ascoltata in aula. Il giudice McHug ha detto che ai fini della sentenza non era necessario ascoltarla.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">McHug ha detto che probabilmente Kristin Ruggiero non poteva essere riabilitata. Ha detto alla Ruggiero che trovava le sue scuse non sincere.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'avvocato difensore Chuck Keefe ha sostenuto che la sua cliente è una madre premurosa, il cui discernimento potrebbe essere stato alterato dalla dipendenza da alcool e droga.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Vorrei affermare che quanto lo Stato propone è una sentenza da sterminio", ha detto Keefe, proponendo una condanna di 12 mesi per Kristin Ruggiero.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo i Pubblici Ministeri, prima del suo arresto nel settembre 2008, Kristin Ruggiero aveva quasi ingannato la giustizia penale e civile familiare. Un giudice della corte distrettuale aveva condannato l’ex-marito Jeffrey Ruggiero per reati di minacce ed affini, ma aveva respinto di condannarlo al carcere. In questo modo Jeffrey Ruggiero potette rimanere libero su cauzione e tornare al suo lavoro come sottufficiale della US Coast Guard.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Questa decisione infuriò tanto Kristin Ruggiero da tramare l’invio degli sms minacciosi e istiganti al suicidio. La Ruggiero è stata condannata per 12 imputazioni di falsificazione di prove materiali, ciascuna delle quali può comportare una reclusione da 3 anni e mezzo a 7.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il caso, che ieri McHugh ha ripetutamente descritto come “bizzarro”, potrebbe non essere concluso. I pubblici ministeri durante l’ascolto della sentenza, hanno rivelato che una nuova investigazione criminale è in corso su Kristin Ruggiero. Kristin Ruggiero è stata condannata a pagare 19.000 dollari di risarcimento al dipartimento di polizia di East Kingstone che ha svolto le indagini.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.unionleader.com/article.aspx?headline=Plotting+ex-wife+gets+7-14+years+in+jail&articleId=14addb23-2910-4e11-8279-d6466abd6fe5">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: 85%;"><span style="font-size: large;">Padova - <b>L'ex moglie gli impedisce d'incontrare i figli, lui tenta 5 volte il suicidio</b></span> </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>6 settembre 2010</b></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"> - Non sono bastati cinque tentati suicidi per intenerire i cuori. E' il calvario esistenziale di un operatore sanitario padovano trentottenne che da otto anni, dopo la separazione dalla convivente, chiede inutilmente di poter avere un preciso ruolo paterno con i due figli ormai adolescenti e affidati alla madre. Una storia costellata di incomprensioni, ripicche, acrimonie e ricatti affettivi che verrà definita con tanto di processo immediato all'ex moglie dell'infermiere, fissato per il 2 novembre.</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
<span style="font-size: small;">All'imputata si contesta di avere «dolosamente eluso l'esecuzione del provvedimento del Tribunale di Padova di affido dei due minori alla madre, omettendo d'informare il padre di tutto ciò che riguardava i figli: salute, impegni scolastici, scelte educative importanti, tempo libero ed altro». Fatti accaduti dall'estate 2004 al 12 dicembre 2005, data della querela presentata dal padre dei due minori.</span><br />
<span style="font-size: small;">In primo grado, l'allora gip Claudio Marassi emette (2007) nei confronti dell'imputata, su richiesta del pm Roberto D'Angelo, un decreto penale di condanna determinata in 570 euro di multa, peraltro interamente condonata per gli effetti dell'indulto. Contro tale decreto penale, il difensore dell'accusata propone opposizione chiedendo che sia ammessa al giudizio abbreviato, condizionato all'audizione di quattro testi. Ma il gip Cristina Cavaggion (23 novembre 2007) rigetta l'istanza per «insindacabile esigenza di economia processuale» e dispone il giudizio immediato.</span><br />
<span style="font-size: small;">In attesa del processo, la diatriba tra ex coniugi continua. Il papà dei ragazzi è sempre più sconsolato e depresso. L'ultima sua denuncia è freschissima. Alle 21 del 27 agosto si presenta ai carabinieri della stazione principale di via Rismondo per raccontare un episodio accaduto alle 18 del 27 luglio, quando la sua ex moglie gli telefona per informarlo d'aver ricevuto da Equitalia una cartella esattoriale riferita ad una multa riconducibile all'auto di sua proprietà all'epoca della loro convivenza.<br />
Stando alla querela, la donna pone questa condizione: sì all'affidamento del ragazzino più piccolo al padre, dal 31 luglio all'8 agosto, solo se paga «la spesa della sanzione da lei ricevuta». Quando il genitore va a prendere il figli per portarlo in vacanza, l'ex compagna oppone un perentorio rifiuto. Scena avvenuta a casa della nonna materna. E' la sera del 31 luglio. Un'altra battaglia perduta dall'infermiere che sale in macchina, riaccompagna a casa della madre il ragazzo. Lo stringe forte con gli occhi umidi di pianto. Poi riparte cercando per la quinta volta d'incontrare la morte. «Avvertivo dentro di me un'ansia travolgente. Mi sentivo perduto. Per tre anni consecutivi non ho potuto vedere i miei bambini. E mio padre è morto nel 2008 senza salutarli per l'ultima volta. Analoga scena si verificò nel 2006, quando rimase in Rianimazione 11 giorni perché colpito da infarto. La madre impedì ai figli di andare all'ospedale dal nonno. E vietò loro di essere presenti anche alla mia festa di laurea in Psicologia, avvenuta l'11 luglio 2006. Non sono stato neppure invitato alla comunione e alla cresima delle mie creature. Un danno affettivo irreparabile. Il tempo che mi è stato rubato in questi anni non lo recupererò mai più».</span><br />
<a href="http://mattinopadova.gelocal.it/dettaglio/lex-moglie-gli-nega-i-figli-tenta-5-volte-il-suicidio/2328545">fonte</a></span><br />
<span style="font-size: 85%;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms";"><br />
</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms";"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">USA - <b>Figlia di separati ritrova padre dopo 26 anni: era stata rapita dalla madre</b></span><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTP2hvEwNId862gHgXbkbSGhHl7khcVhfubiPvz3TBRBz2BXz-sz2wPdhJQaDz0bU6DH3MvFj8wqd3vpH4OffTbwk6TlSAbMit3nFanNj-ha0ga9u9ftAi9UYClKTUEceviXzeL5GL-iI/s1600/untitled.bmp.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="clear: left; float: left; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" ex="true" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTP2hvEwNId862gHgXbkbSGhHl7khcVhfubiPvz3TBRBz2BXz-sz2wPdhJQaDz0bU6DH3MvFj8wqd3vpH4OffTbwk6TlSAbMit3nFanNj-ha0ga9u9ftAi9UYClKTUEceviXzeL5GL-iI/s320/untitled.bmp.jpg" width="320" /></span></a></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>8 ottobre 2010</b> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Decide di cambiare nome prima di sposarsi e scopre di essere uno dei casi più vecchi di rapimento mai risolti. Eva Marie Fiedler, 32 anni, era davanti allo sportello del tribunale del Nevada, negli Usa, in attesa, quando i dipendenti hanno cominciato ad agitarsi. Via vai di fogli, telefonate, consulti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Poi la domanda: “Ha mai usato un altro nome?”, Eva rispondeva: “No”. Ecco allora la rivelazione: “Lei è sul registro dei rapimenti irrisolti da 26 anni”. La madre di Eva, Nancy Dunsavage, 57 anni, l’aveva rapita e fatta sparire nel nulla. La donna è stata arrestata martedì scorso nella sua casa vicino al lago Tahoe.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Eva viveva nel New Jersey con mamma Nancy e papà Greg. Ma non ha nessun ricordo né della fuga né del padre. Greg, invece, non ha mai smesso di cercarla e non ha mai abbandonato in tutti questi anni la speranza di ritrovarla. Per 26 anni di indagini private, spostamenti e avvocati, Fiedler ha speso più di 100 mila dollari.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nancy e Greg avevano divorziato nel 1983 e alla donna era stata affidata la custodia della figlia. Dopo varie udienze, Greg aveva ottenuto di vedere Eva in giorni prestabiliti, ma il 23 agosto del 1984, l’uomo era tornato davanti al giudice sostenendo che l’ex moglie gli negava anche quelle visite. Dopo l’udienza Nancy era uscita dall’aula con Eva scomparendo nel nulla.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fiedler aveva denunciato il rapimento e pochi mesi dopo la sparizione gli era stata concessa la custodia legale della bambina. Era iniziata la caccia a Nancy. Le ricerche avevano portato la polizia in California dove la donna si era nascosta con Eva dalla sorella, Karen. Ma quando Greg e gli agenti erano arrivati sul posto madre e figlia non c’erano più.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Karen e il marito Robert Gluck, nel 1988, erano stati ritenuti complici di Nancy e processati per aver interferito con un ordine di custodia e per oltraggio alla corte. Durante il processo Karen aveva confessato di aver ospitato la sorella e la nipote dal novembre 1984 al febbraio 1985, risparmiando a lei e al marito una condanna. Nancy ed Eva avevano cominciato la loro vita raminga per gli Usa cambiando più volte città, stato e nome.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Eva dopo aver scoperto la sua storia ha voluto parlare con il padre, ma solo telefonicamente, dopo quasi tre decenni.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk6gvlX-Y-1OYoWhh6PDhHUhd8_8kosK3n4dO2jK2sHG-I2p5sQj6rtpYswl_XcWMRgfWFKP51W6fLa88IITK6Bnw3Q7FfziUPH4t-Fl68CgDIiZfoau9oIjw0s7D9z7JM245cu7VV6pc/s1600/Nancy+Dunsavage.bmp.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" ex="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk6gvlX-Y-1OYoWhh6PDhHUhd8_8kosK3n4dO2jK2sHG-I2p5sQj6rtpYswl_XcWMRgfWFKP51W6fLa88IITK6Bnw3Q7FfziUPH4t-Fl68CgDIiZfoau9oIjw0s7D9z7JM245cu7VV6pc/s1600/Nancy+Dunsavage.bmp.jpg" /></a></span></div>
<a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/cold-case-rapita-madre-nevada-583564/" target="_blank">fonte</a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vittoria (RG) - <b>Dopo il divorzio, figli affidati al padre: il nuovo convivente di lei tenta di ucciderlo</b></span><br />
<div>
<span style="color: red; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>aggiornamento del 27 ottobre 2010</b></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non voleva concedere l’affido dei figli all’ex moglie nella causa di separazione: sarebbe stato questo il movente del tentativo di omicidio di Tommaso Giordanella, gravemente ferito con diversi colpi di arma da fuoco il <b>29 agosto scorso</b> a Vittoria.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ quanto emerso della indagini della squadra mobile della Questura di Ragusa che ha arrestato i due presunti esecutori dell’agguato: Pietro Noto, di 37 anni, e Gabriele Barrera, di 24, che sono stati arrestati in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere per tentativo di omicidio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo la ricostruzione della polizia, Noto, che era il convivente dell’ex moglie della vittima, avrebbe tentato di uccidere Giordanella per mettere fine ai contrasti tra i due separati in sede di divorzio. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Barrera, ex cognato del ferito, avrebbe aiutato Noto nel tentativo di omicidio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Gip di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, su richiesta del sostituto procuratore Monica Monego.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.direttanews.it/2010/10/27/tentano-di-uccidere-l%E2%80%99ex-marito-per-contrasti-nella-causa-di-divorzio-arrestate-due-persone-in-provincia-di-ragusa-l%E2%80%99uomo-non-voleva-concedere-affidamento-all%E2%80%99ex-moglie/">http://www.direttanews.it/2010/10/27/tentano-di-uccidere-l%E2%80%99ex-marito-per-contrasti-nella-causa-di-divorzio-arrestate-due-persone-in-provincia-di-ragusa-l%E2%80%99uomo-non-voleva-concedere-affidamento-all%E2%80%99ex-moglie/</a></span><br />
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Ancona - <b>Estorce denaro al suo ex per fargli vedere la figlia</b></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><b> 29 ottobre 2010</b></span> - Doveva versare su una carta prepagata somme di denaro per poter vedere la figlia di due anni e mezzo. Questo l'accordo al quale si è dovuto sottoporre un artigiano di 46 anni ad Ancona, per poter vedere la bambina nata da una relazione con una sudamericana.<br />
La ragazza pretendeva soldi dall'uomo per poter acquistare un biglietto aereo. All'ennesima richiesta, però, l'artigiano si è rivolto ai Carabinieri, che sono riusciti ad arrestare la madre in flagranza di reato, mentre prendeva 500 euro dall'ex compagno.<br />
Dopo aver guadagnato attraverso minacce oltre 25.000 euro, è al momento accusata di estorsione.</span><br />
<a href="http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=60011"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms"; font-size: large;">USA - <b>Trascura la figlia ed accusa l'ex marito</b></span> <br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp_OlJdycJke5MdS_sR8XJeEY7J_cYLFxFsleKz-TLNJIsdoFSDlEbY4307Y-WkB1UDOOnhp1P23EKFarcbNUG1DEaKiilevi-EG-sHj6l4fZsLStgactq7ekhNGGPTz7xNkEVbTkHoSA/s1600/Alisha+Jefferson.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; font-size: 85%; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp_OlJdycJke5MdS_sR8XJeEY7J_cYLFxFsleKz-TLNJIsdoFSDlEbY4307Y-WkB1UDOOnhp1P23EKFarcbNUG1DEaKiilevi-EG-sHj6l4fZsLStgactq7ekhNGGPTz7xNkEVbTkHoSA/s320/Alisha+Jefferson.jpg" width="250" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>12 novembre 2010</b> - </span>E' salva la piccola Sharia Starr, 5 anni appena, notata per caso da un autista di passaggio mentre girovagava smarrita per le strade di Pensacola, in Florida.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Camminava sul ciglio della strada e stringeva a sè il suo cucciolo, ma non aveva nè vestiti, nè scarpe nè genitori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli investigatori hanno cercato di ottenere informazioni dalla bambina ma lei ha saputo solo dire il suo nome e quello dei genitori. Non conosceva i cognomi nè l'indirizzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo 24 ore di ricerche, la madre è stata finalmente trovata. Si chiama Alisha Jefferson, ha 26 anni e non aveva nemmeno denunciato la scomparsa della figlia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per fortuna, la proprietaria dell'abitazione nella quale la famiglia viveva ha riconoscoito la bambina mentre guardava il telegiornale, ha contattato le Autorità e telefonato alla madre, la quale ha riferito di trovarsi all'ospedale dove lavora e che la figlia era con il papà, dal quale è separata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma la signora stava mentendo, infatti il padre di Sharia si trovava a Chicago ed era ignaro di tutto, nonchè profondamente sconvolto per l'accaduto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La piccola sta bene ed è stata affidata al Dipartimento dei servizi sociali della Florida.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre è stata arrestata con la pesante accusa di abbandono di minore.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.agoravox.it/Florida-bambina-di-5-anni-vagava.html">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-size: large;">Pescara - <strong>Lei non si rassegna per affido figli e persèguita ex marito</strong></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>29 novembre 2010</b> - </span>Nonostante l'ammonimento del Questore di Pescara ed un decreto del tribunale che le vietava di avvicinarsi sia all'ex marito che ai figli, questa mattina ha scatenato l'ennesimo litigio con l'ex coniuge, che però le è costato l'arresto. Protagonista della vicenda una 29enne rumena, arrestata dalla Volante con l'accusa di stalking.<br />
Poco prima delle otto gli agenti sono intervenuti in centro a seguito della segnalazione di un'animata lite fra un uomo ed una donna. Si trattava della rumena e dell'ex marito, in lite per l'affidamento dei figli.<br />
Il tribunale de L'Aquila ha disposto nei suoi confronti il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dai figli e la sospensione della patria potestà, ma la decisione evidentemente non è stata accettata dalla donna<br />
<a href="http://www.ilpescara.it/cronaca/stalking-pescara-arresto-rumena.html">fonte</a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> Treviso - <b>Prima accusa l'ex marito di aver abusato la figlia, poi la rapisce</b></span><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>22 gennaio 2011</b> - </span>Da oltre un anno un padre separato sta cercando la sua bimba. La piccola di 5 anni sembra inghiottita nel nulla: sparita insieme alla madre senza lasciare tracce. Né la Procura, né l'investigatore privato a cui l'uomo si è rivolto, sono riusciti a trovarle.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E la donna è ora a processo con l'accusa di sottrazione di minore. E' l'epilogo di una separazione difficile.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il processo con rito abbreviato a carico della madre, accusata di sottrazione di minore e inosservanza del provvedimento del giudice, si terrà il prossimo mese in tribunale a Treviso, davanti al giudice Luisa Napolitano e agli avvocati Anna Deidoné e Luigi Fadalti. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' l'epilogo giudiziario di una difficilissima separazione iniziata nel settembre 2007 tra un operaio trentaquattrenne e la compagna di qualche anno più anziana: sono entrambi italiani, senza problemi economici, senza disagio sociale (non diamo ulteriori elementi per tutelare la bambina e non renderla in alcun modo riconoscibile, ndr).</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La loro è una separazione costellata di denunce, anche molto gravi, finita con la sparizione della donna insieme alla figlia di cinque anni. La fuga - perché di questo si tratta - risale al 28 ottobre 2009 quando il giudice istruttore dispone l'allontanamento della bambina dalla madre e il suo affidamento ai Servizi Sociali. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una decisione che la donna non accetta al punto da decidere la sparizione.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il padre, che aveva l'autorizzazione a incontrare la piccola ogni mercoledì negli uffici dei Servizi Sociali, comincia la disperata ricerca della sua bimba rivolgendosi sia alla Procura di Treviso che a a un investigatore privato. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini sono però senza risultato. All'indirizzo della casa, a Treviso, madre e figlia non si trovano più, il telefono risulta disattivato, la bimba non è stata iscritta ad alcuna scuola materna statale e la donna ha lasciato il posto di lavoro. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Possibile che una donna e una bimba di 5 anni spariscano in questo modo, senza lasciare alcuna traccia?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Il padre è disperato e arrabbiato come può esserlo un padre che da più di un anno non riesce a vedere, abbracciare e parlare con la sua bambina», spiega l'avvocato Deidoné. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E certamente anche per la madre la decisione di nascondersi insieme alla bimba, è una scelta sofferta. Ma come si è potuto arrivare a tanto? </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto, appunto, inizia con la separazione a Verona. <strong>La donna accusa l'ex marito di abusi sulla piccola. La perizia del giudice esclude la pedofilia</strong>: il padre può incontrare la piccola che vive con la madre, affidata però ai Servizi Sociali. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I rapporti tra ex restano molto tesi e a marzo 2009 la donna decide di trasferirsi insieme alla bimba a Treviso (dove abitano i familiari), nonostante il parere contrario del giudice istruttore. Che a ottobre dispone l'allontanamento della bambina dalla madre. E qui inizia la fuga. Ancora senza fine.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2011/01/22/news/madre-sparisce-insieme-alla-bimba-di-5-anni-3234309"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><br />
<span style="font-size: large;">S. Giovanni in M. (RN) - <strong>Madre separata ostacola incontri fra padre e figlio: denunciata a piede libero</strong></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b> 11 febbraio 2011</b> - </span>La squadra Mobile ha deferito a piede libero una marchigiana di 34 anni con l'accusa di sottrazione di persona incapace.<br />
A denunciarla era stata l'ex marito. In seguito a banali litigi, la donna aveva impedito all'uomo di vedere il figlio minorenne, benché lui ne avesse pienamente diritto.<br />
<a href="http://www.romagnaoggi.it/rimini/2011/2/11/185284/">fonte</a><br />
<br />
<span style="font-size: large;">San Vito (BL) - <strong>Dopo separazione, figlie affidate (come sempre) alla madre: che le maltratta</strong></span><br /><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>16 marzo 2011</b> - </span>È stata condannata a due anni di reclusione una donna straniera di 40 anni, residente a San Vito, accusata di aver maltrattato le due figlie minori ed il marito, nel periodo tra il gennaio 2007 ed il novembre del 2008. La sentenza è stata emessa ieri mattina dal giudice Antonella Coniglio. Tra i reati contestati, anche la violenza privata e l'inottemperanza agli ordini dell'autorità giudiziaria. Il giudice ha anche accolto le richieste del difensore di parte civile, l'avvocato Pierangelo Conte, disponendo un risarcimento alle due figlie di 15.000 euro ciascuna, e all'ex marito di 7.500 euro, oltre al pagamento delle spese legali di parte civile. Il legale dell'imputata, l'avvocato Paolo Zornitta, valuterà l'eventuale impugnazione della sentenza in Corte d'Appello solo dopo aver letto le motivazioni. Sullo sfondo della vicenda, com'è emerso anche dalle udienze dibattimentali, c'è un contesto di cattivi rapporti tra i due coniugi, con l'ex marito che ora si è trovato una nuova compagna. Secondo l'accusa, pur non usando in modo sistematico la violenza fisica, i maltrattamenti si sarebbero verificati soprattutto attraverso scenate, insulti e minacce, qualche <strong>strattonamento nei confronti dell'ex marito</strong> e delle due figlie. Episodi che si sarebbero ripetuti per tutto il 2008 ed il 2009 tra Cortina e San Vito, anche nella scuola materna all'epoca frequentata dalle figlie. Nel corso della discussione, il pubblico ministero ha chiesto complessivamente la condanna dell'imputata a 3 anni e 9 mesi: due anni per maltrattamenti, un anno per l'inottemperanza agli ordini dell'autorità giudiziaria (perché non avrebbe rispettato le regole imposte nell'affidamento delle figlie) e 9 mesi per violenza privata (per le condotte che hanno <strong>ostacolato il marito nell'avere le bambine</strong>).<br />
<a href="http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/03/16/news/maltrattamenti-donna-condannata-a-due-anni-3689311">fonte</a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Alessandria - <b>Uccide a sprangate l'ex marito che aveva l'affido del figlio</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>4 maggio 2011</b> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Insieme al patrigno ha ucciso l'ex marito, a sprangate, poi ha nascosto il corpo in garage, dentro un fusto d'olio: "Mi maltrattava", ha raccontato la donna ai carabinieri, confessando il delitto. La vittima Giampierluigi Cannetti, 35enne nato e residente a Piazza Armerina, è stato ucciso ad Alessandria, nella casa della ex consorte, con la quale - secondo quanto accertato dai carabinieri - stava cercando di ricucire il rapporto. E' stata la donna, 34 anni, insieme al patrigno, 59 anni, a confessare il delitto. I due si sono presentati ieri sera in procura ad Alessandria, accompagnati dal loro avvocato e hanno raccontato tutto. Ora sono in stato di fermo per omicidio volontario pluriaggravato. Ma - spiegano i carabinieri di Alessandria che stanno indagando - ancora molti contorni della vicenda sono da chiarire, soprattutto per quanto riguarda il movente, e, mentre si attende il risultato dell'autopsia, i militari continueranno ad ascoltare testimonianze di conoscenti e vicini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quello che i due fermati hanno raccontato ai carabinieri, il delitto è avvenuto tra sabato e domenica. Hanno detto di avere ucciso Cannetti a sprangate, poi di aver messo il corpo in garage, chiuso in un fusto d'olio. Dove i militari lo hanno poi trovato. Non è ancora chiaro il ruolo svolto dai due, né il movente. "Mi maltrattava", così la donna ha detto a carabinieri e pm durante la confessione. Ma non risulta alcuna denuncia in merito, l'unica denuncia fatta dalla donna è per stalking e non contro l'ex marito. I militari hanno accertato che la vittima era regolarmente residente in Sicilia, a Piazza Armerina, </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>divorziato con l'affidamento del figlio 13enne, che quindi non abitava con la madre</b></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">. Negli ultimi mesi la coppia aveva cercato di ricomporre la famiglia, e l'uomo da circa due mesi era andato ad abitare ad Alessandria a casa della ex moglie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20110504_100131.shtml">fonte</a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Busto A. - <b>Sottrae figlie ad ex marito: denunciata madre</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>7 giugno 2011</b></span> - Ieri gli Agenti del Commissariato di Busto Arsizio hanno denunciato in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica una cittadina italiana di anni 45, ritenuta responsabile del reato di sottrazione delle figlie minori al momento affidate al marito. Lo scorso 1°giugno, il giudice per le indagini preliminari della Procura della Repubblica di Ragusa aveva provveduto infatti ad affidare le due figlie minori di 6 e 8 anni al padre, un cittadino italiano di 51 anni residente a Busto Arsizio: causa del provvedimento era stato il comportamento della madre che, contravvenendo ad un provvedimento del Giudice, aveva portato con sé le due bambine a Ragusa. Il marito, responsabilmente e in considerazione della frequenza scolastica che avveniva nella città siciliana, aveva lasciato che le bambine finissero l’anno per poi portarle a Busto Arsizio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nella mattinata di ieri il padre delle due bambine si era presentato in Commissariato visibilmente sconvolto ed aveva segnalato, poi formalizzando la denuncia-querela, che la sua ex moglie, giunta da Ragusa, si era recata nei pressi della sua abitazione e, dopo aver contattato le bambine telefonicamente, le aveva invitate ad uscire, sottraendole alla nonna paterna che, accortasi dell’allontanamento, aveva dato l’allarme.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il personale della Squadra Investigativa e dell’Ufficio Minori del Commissariato ha immediatamente avviato le indagini ed informato l’Autorità Giudiziaria, mentre le pattuglie della Squadra Volante hanno esteso le ricerche indirizzandole verso le ferrovie, aeroporti e autostrade. Le bambine e la madre, individuate attraverso la localizzazione della cella telefonica, sono state rintracciate all’interno di una villetta a Cardano al Campo dopo poche ore, dove erano ospiti di conoscenti. Entrambe le bambine erano in buone condizioni e nel primo pomeriggio di ieri sono state nuovamente affidate al padre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=206375"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Firenze - <b>Per l'affido dei figli aggredisce prima il marito e poi gli agenti</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>24 giugno 2011</b> - </span>Stava litigando col marito ma, una volta intervenuti i poliziotti per sedare la focosa discussione, ha aggredito anche loro. Protagonista una donna di 46 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna aveva chiesto un intervento alla volante per sedare il litigio con il suo ex marito, un cittadino congolese, per l'affidamento dei figli. Al loro arrivo, i poliziotti hanno costatato che la donna versava in uno stato di agitazione. Si e' scagliata contro gli agenti, dapprima lanciando una bacinella e successivamente menando calci e pugni. E' stata fatta allontanare dalla casa dell'ex marito e denunciata per resistenza a pubblico ufficiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2011/06/24/531395-litiga_marito_aggredisce_poliziotti.shtml"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Spagna - <b>Dopo separazione, bimbo affidato a madre (come al solito): che lo costringe a mendicare e ricatta padre</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b> 28 luglio 2011</b> - </span>La polizia dominicana ha liberato mercoledì il minore a Puerto Plata (a nord della Repubblica Dominicana), rapito da circa dieci mesi dalla madre, dove abitava in condizioni precarie di igiene e nutrizione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il minore si trovava, “in condizioni pessime, in una capanna, accanto a dei porci, senza scolarizzazione, malnutrito e senza igiene”, ha dichiarato un portavoce del consolato generale di Spagna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La madre, di nazionalità dominicana - l’identità della quale non è stata resa nota - si era recata il 15 settembre nella Repubblica Dominicana per trascorrere le vacanze con il proprio figlio, ma il soggiorno si era prolungato, finché ieri l’intervento della polizia non ha recuperato il minore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“All’inizio parlavo al telefono con mio figlio, mi diceva di venire a prenderlo, ma quando la madre mi ha detto che sarebbe rimasto con lei è finita la comunicazione”, ha riferito il padre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante questo tempo, secondo la Procura, la madre non si prendeva cura adeguatamente del minore, ed addirittura lo costringeva a mendicare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, nel frattempo, richiedeva al padre del bambino la consegna di due milioni di pesos dominicani (52.600 dollari), se voleva riavere il figlio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(…)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il padre presuppone che la giustizia inizierà un procedimento penale nei confronti della madre, anche se ha escluso di richiedere un risarcimento alla madre. “Voglio soltanto mio figlio” ha sentenziato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">Traduz. per CDVD a cura di <b>Santiago G.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.elmundo.es/elmundo/2011/07/28/espana/1311832040.html" target="_blank">fonte</a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enna - <b>False accuse e sottrazione di minore: madre rischia l'arresto</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>8 ottobre 2011</b> - </span>Quattro anni di vita difficile con la moglie, un bambino di 17 mesi e la decisione del giudice che finalmente fa chiarezza sull'inopportunità di alcuni tipici comportamenti che avvengono in corso di separazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad Enna il bambino, questa volta, é stato affidato al padre, anche se in tenera età (pretesto tradizionalmente usata nei tribunali per negare la genitorialità paterna). Nonostante i giornali più stereotipati parlino di "estremi tentativi di difendere il bambino, la donna rischia di essere arrestata perché contesta la decisione del giudice. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ la storia di una ragazza ennese, E.M., sposata nel maggio del 2006 ad un autotrasportatore di Catenanuova, A.T.. Dopo la nascita del bambino, la donna si rende conto di non amare più il marito, ma, anziché avviare una separazione civile e improntata al rispetto, la moglie comincia ad accusare l'uomo di improbabili violenze e "si rifugia" con il bambino a casa dei suoi genitori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Così, a seguito dell'istruttoria, la madre rischia nelle prossime 72 ore l’arresto per sottrazione di minore. L’affidamento esclusivo del bimbo al padre è stato notificato tramite ufficiale giudiziario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.adiantum.it/public/2710-false-accuse-e-sottrazione-di-minore.-donna-ennese-rischia-l-arresto.asp">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Firenze - </span><b style="font-size: x-large;">Rapisce i 4 figli affidati al padre e fugge in Russia</b></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">14 ottobre 2011</span></b> - </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una donna russa, dopo aver denunciato il padre dei loro 4 figli per violenze riconosciute false, ne aveva perso l’affido. Secondo <a href="http://www.articolotre.com/2011/10/firenze-rapisce-i-figli-e-scappa-in-russia/39966">ArticoloTre</a> il consulente tecnico del tribunale aveva ritenuto la donna 45enne affetta da «un quadro di personalità gravemente disturbato», per cui i figli erano stati affidati al padre.</span></div>
</div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’avvocatessa del padre aveva sostenuto che «esiste un fondato timore che la signora si stia preparando per allontanarsi dall’Italia con i figli, possibilmente in Russia», ma la giudice non aveva ridotto le visite con la madre trasformandole in incontri protetti.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E così il 28 agosto 2011 i quattro ragazzi sono scomparsi.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo <a href="http://www.articolotre.com/2011/10/firenze-rapisce-i-figli-e-scappa-in-russia/39966">ArticoloTre</a>:</span></div>
<blockquote style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini hanno permesso di risalire all’accaduto. I ragazzi sono stati portati in Russia passando per Venezia e Zagabria, fino a Mosca e a San Pietroburgo, sfruttando il fatto che sul passaporto della madre erano segnati tutti quattro. Ci sono sospetti che il più grande sia stato drogato, infatti sono state ritrovate delle scatole di Tavor, un medicinale che potrebbe averlo ridotto in stato catatonico. Sono inoltre pervenute delle lettere in cui la donna delinea una sorta di strategia per incastrare il marito. E questo rientra nella condotta passata quando l’aveva accusato più volte di violenze, anche se le accuse sono state sempre archiviate.</span></div>
</blockquote>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Russia ha firmato la Convenzione sulla sottrazione dei minori che doveva entrare in vigore lo scorso 1 ottobre ma mancherebbero ancora alcune formalità da parte italiana per renderla applicabile e reciproca.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Purtroppo la convenzione di Hague sulla sottrazione internazionale di minore ha come possibile scappatoia la falsa accusa: fingendo di proteggere i bambini viene automaticamente bloccato il loro rimpatrio in attesa di accertamenti, che in certi paesi possono durare anni.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.lanazione.it/cronaca/2011/10/14/600261-scappa_figli_russia.shtml">La Nazione</a> sottolinea le gravissime responsabilità del Tribunale di Firenze:</span></div>
<blockquote style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">si è capito che la madre era pericolosa, ma si è scelto scientemente di correre il rischio che quei bambini sparissero, rapiti, rifiutando un minimo quanto doveroso controllo di una donna alla quale quei quattro figli, come deciso dal tribunale, erano stati già tolti e affidati al padre. La madre era pericolosa: si legge nelle carte che aveva «un’azione patogena». E cosa si è fatto per proteggere quei bambini? Un bel niente. Anzi, alla signora è stata gentilmente concessa piena libertà di movimento. O, meglio, di rapimento.</span></div>
</blockquote>
<div>
<a href="http://www.dirittoeminori.it/pages/bambini-spariti-nel-nulla/"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Firenze - <b>Madre separata non manda figlio a scuola per non fargli incontrare il padre</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>12 novembre 2011</b> - </span>Condannata in via preventiva a pagare un'ammenda da 50 euro all'ex marito ogni volta che non manderà il figlio a scuola nei giorni in cui tocca al padre andarlo a prendere. E' quanto stabilito dal giudice Domenico Paparo del Tribunale di Firenze che per la prima volta applica una condanna per ogni futuro inadempimento nel diritto di visita di un genitore a favore del figlio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda riguarda una coppia divorziata e il ragazzo che all'epoca dell'inizio del procedimento aveva 10 anni che non veniva mandato scuola nei giorni nei quali doveva essere ripreso dal padre, un escamotage per non farli stare insieme. ''Il bambino non voleva – si è giustificata la madre – Non posso portarlo di peso dal padre''. Non è vero, replica il giudice nel provvedimento: la signora ''deve adoperarsi attivamente incoraggiandolo in tal senso'' anche perche', secondo il tribunale, l'ostilita' nasce proprio dal malanimo che la madre trasmette al figlio nei confronti del padre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il tribunale la accusa in generale anche di compromettere in maniera colpevole il rapporto tra figlio e genitore, ledendo il diritto del ragazzo di avere un rapporto equilibrato con lui. ''Finalmente – spiega il legale del padre, l'avvocato Iacopo Tozzi di Firenze – siamo riusciti a far applicare la legge a tutela dei diritti dei figli e dei genitori nella sua massima espressione: non solo si mira a condannare condotte passate, ma prevedendo anche sanzioni per cattive condotte future, in modo davvero da dissuadere il genitore inadempiente dal perseverare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/non-manda-il-figlio-a-scuola-perche-non-veda-il-padre-condannata-1014669/"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Canada - <b>Catturata dopo 18 anni la madre che rapì la figlia quando aveva 20 mesi </b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaRGIhvaBAE1LC33Yg1acouAxtlNpOAz3dP1FVe20upNmNW6qrWIkSsQED1PQdDlz60aBFB8E5B5OS9DOPqCcEcb2Y1kVs87M6Y5VnCZWo8oC4qFPj7HYht10rZW-QZOchQh8xbe6-v0w/s1600/Patricia+O%25E2%2580%2599Byrne.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaRGIhvaBAE1LC33Yg1acouAxtlNpOAz3dP1FVe20upNmNW6qrWIkSsQED1PQdDlz60aBFB8E5B5OS9DOPqCcEcb2Y1kVs87M6Y5VnCZWo8oC4qFPj7HYht10rZW-QZOchQh8xbe6-v0w/s320/Patricia+O%E2%80%99Byrne.jpg" width="291" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>3 dicembre 2011</b></span> - Si è conclusa la fuga di Patricia O’Byrne. La donna fuggita con la figlia di due anni nel 1993, è stata arrestata giovedì scorso a Victoria. La donna è ora accusata di aver sequestrato la figlia quando aveva 20 mesi. Ora la ragazza ha vent’anni e potrà finalmente conoscere suo padre, Joe Chisholm.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le due donne erano registrate sotto falso nome e ciò ha reso vani tutti i tentativi di ricerca di questi anni. L’arresto di O’Byrne è stato reso possibile grazie a una segnalazione ricevuta nel settembre del 2011 attraverso la Missing Children Society of Canada. Una soffiata piuttosto precisa nella quale si diceva che la donna potesse vivere sull’isola di Vancouver.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ora bisognerà attendere le decisioni della corte oltre all’incontro della ragazza, ora ventenne, con il padre mai praticamente conosciuto. La polizia ha dichiarato che il Canadian Centre for Child Protection sta offrendo il suo aiuto alla ragazza, che ora vive in British Columbia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=114247"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cantalice (RI) - <b>Per l'affido del figlio dà un pugno al convivente</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 dicembre 2011</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una donna del 1979 è stata denunciata dai Carabinieri dopo che, forse per motivi legati all'affidamento del figlio di un anno, avrebbe colpito con un pugno il convivente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per l'uomo, trasportato all'ospedale di Terni, è stato riscontrato un «trauma emitorace sinistro» giudicato guaribile in 3 giorni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.iltempo.it/lazio_nord/2011/12/11/1308428-droga_passo_corese_arrestato_giovane.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Padre separato si uccide a Sestri: la moglie lo ostacolava nell'incontrare i figli</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>26 gennaio 2012</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji2gm-bXls_gIhrtYTJ85cVZG_vdVqqEfKC9ICQ9WiQKuapsG2kRkkLXadXRr-pR0ux9Y6cyZDdtMz6rbSBonk2Tf4pAQG_-kVfki1NHsmdfvLGDicG8nQCPPe1mbk_a6c8GgHs0Vr4pM/s1600/il+giornale+26.01.12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji2gm-bXls_gIhrtYTJ85cVZG_vdVqqEfKC9ICQ9WiQKuapsG2kRkkLXadXRr-pR0ux9Y6cyZDdtMz6rbSBonk2Tf4pAQG_-kVfki1NHsmdfvLGDicG8nQCPPe1mbk_a6c8GgHs0Vr4pM/s400/il+giornale+26.01.12.jpg" width="392" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Fa uccidere il marito per l’affidamento dei figli</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAJXWJcPnJ14j5scOIeDBYoMlzAPuaxsl1ofsgBLUpSalas8BUDI7secDc0-cKF17KSqSiABaoed9IdsAtEM3Uz05sOYu9_WqBkKGK-MqHil6fuDz7T1_SbQmyMrdn8XvBskt3AY_0pow/s1600/Morgan+Mengel.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAJXWJcPnJ14j5scOIeDBYoMlzAPuaxsl1ofsgBLUpSalas8BUDI7secDc0-cKF17KSqSiABaoed9IdsAtEM3Uz05sOYu9_WqBkKGK-MqHil6fuDz7T1_SbQmyMrdn8XvBskt3AY_0pow/s320/Morgan+Mengel.jpg" width="190" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>31 gennaio 2012</b></span> - Philadelphia — Una donna, Morgan Mengel di 35 anni, è stata processata oggi con l’accusa di aver indotto il suo amante, il 21enne Stephen Shappell, ad uccidere il marito Kevin Mengel onde evitare, in sede di divorzio, una costosa battaglia legale sull’affidamento dei figli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I procuratori hanno evidenziato nel corso del procedimento come la Mengel abbia cercato di convincere Shappell a prendersi la piena responsabilità dell’omicidio, spedendogli delle lettere mentre lui era in prigione ma che sono state intercettate. La signora ha cercato in quelle occasioni di impietosire il giovane spiegandogli che avrebbe dovuto prendersi cura della coppia di gemelli nati dalla loro relazione, e che non sarebbe riuscita ad assolvere quel compito se anche lei fosse rimasta coinvolta.</span></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOltkTM3dBy9qzpeNPLu1vfine3BQh7okK1YbZdlhJAWfgwsKsqus4eromqPBuVkEeldpf1cxDfBhwuSlb_oP8-2ZdWb2Y769dCAraOBD2zh723uic-FLBt4WGJda58VMcw6DFFAX1yCw/s1600/phila.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOltkTM3dBy9qzpeNPLu1vfine3BQh7okK1YbZdlhJAWfgwsKsqus4eromqPBuVkEeldpf1cxDfBhwuSlb_oP8-2ZdWb2Y769dCAraOBD2zh723uic-FLBt4WGJda58VMcw6DFFAX1yCw/s320/phila.jpg" width="320" /></a><br />
<div style="background-color: white; color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 24px; margin-bottom: 16px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<a href="http://www.migliorblog.it/19266-fa-uccidere-il-marito-laffidamento-dei-figli-processata.htm">fonte</a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: justify;">Reggio E. - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large; text-align: justify;">Strappò il figlio al padre: condannata ad 8 mesi</b><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 febbraio 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' stata condannata a 8 mesi con pena sospesa per sottrazione di minore. Questa la decisione del giudice Cristina Beretti che ha così restituito a un papà il proprio bimbo sottrattogli con l'inganno dalla ex convivente brasiliana nel 2009, quando il piccolo aveva soltanto 2 anni. Il bimbo, a ogni modo, era già tornato con il padre un anno e mezzo fa dopo una vera e propria battaglia giudiziaria vinta a Londra attraverso una procedura internazionale. Il giudice, dando ragione all'uomo - difeso dall'avvocato Alessandro Verona nella causa penale e dall'avvocato Elisa Bergonzini per quella civilistica in Inghilterra - ha deciso che la donna paghi una provvisionale di tremila euro, oltre, logicamente, alle spese legali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fatti hanno origine nel 2007 con la coppia residente in provincia. Poco dopo la nascita del figlio, i due decidono di separarsi. La donna va a vivere a Londra, chiedendo all'ormai ex compagno di portare con sè il bimbo per ottenere il diritto alla casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel gennaio 2009 la madre riporta però il figlio dal padre, dicendo di non avere la possibilità di seguirlo perché nel frattempo ha trovato lavoro. Il papà accetta, dedicandosi al figlio e iscrivendolo all’asilo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo che per tutto il 2009, come riporta la denuncia, la madre è andata a trovare il bimbo solo una volta, facendosi sentire molto di rado, a</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> dicembre la donna ritorna in Italia e di soppiatto, approfittando di un momento in cui il padre non poteva vedere, prende il bambino e l’auto dell’uomo, mandandogli un sms per dirgli di andare a recuperare l'auto alla stazione di Carpi. Da allora più nulla, con madre e figlio spariti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da allora è iniziata la battaglia dell'uomo per riavere il figlio, conclusasi un anno dopo a Londra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.reggionline.com/it/2012/02/22/strappo-il-figlio-al-padre-condannata-a-8-mesi-11117"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pisa - <b>Condannata madre russa che rapì la figlia al padre</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 aprile 2012</b></span> - Era fuggita in Siberia, suo Paese di origine, con la figlia. oggi dodicenne eludendo il provvedimento del giudice che le aveva negato il consenso all’espatrio della bimba. Per questo reato e per quello di sottrazione di minore, una donna di 43 anni è stata processata e condannata dopo la citazione diretta in giudizio disposta dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanni Porpora.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Accogliendo il pieno la richiesta del pubblico ministero Molinaro, il giudice monocratico Luca Salutini ha condannato la madre (difesa dall’avvocato Anna Rosa Francini) a un anno e nove mesi di reclusione, pena sospesa a condizione del ritorno a Pisa della piccola, al pagamento delle spese di giustizia, nonché al risarcimento dei danni (che sarà quantificato in altra sede) al padre della bimba ed ex convivente della donna, il sessantaseienne pisano William Mochi, oggi pensionato, che si era costituito parte civile assistito dall’avvocato Enrico Pappalardo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel 2006 madre e figlia furono bloccate in extremis dalla polizia di frontiera aerea mentre stavano per volare in Russia; fuga che invece venne portata a termine nell’aprile dell’anno successivo. Da quel giorno il padre della bimba non ha più visto la figlia e ha potuto solo parlare con lei al telefono pochissime volte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 25 luglio 2006, a Malpensa, la mamma e la bimba vennero fermate all’imbarco per Mosca su segnalazione della Questura di Pisa. Nei giorni precedenti, infatti, il padre della piccola aveva revocato il nulla osta a suo tempo concesso per l’espatrio della figlioletta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tornata a Pisa, la bimba viveva gran parte della settimana nella casa del babbo e con la nonna paterna. Erano l’uomo e la sua attuale moglie ad accompagnarla a scuola e ad accudirla insieme alla madre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per due volte la madre si era rivolta al giudice tutelare per ottenere il permesso di espatriare con la bambina, ma in entrambi i casi i giudici - prima Nicola Pisano e poi Tommaso Gualano - avevano respinto le richieste.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nell’ottobre 2009 i giudici del Tribunale per i Minorenni di Firenze disposero l’affidamento esclusivo della bimba al padre, «in quanto l’affidamento congiunto oggi risulta essere contrario all’interesse della stessa che sembra costituire più un peso che una risorsa per una madre assorbita quasi esclusivamente dalla cura di sé».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.lanazione.it/pisa/cronaca/2012/04/08/694291-madre_condannata.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Madre sottrasse i figli all'ex marito: 1 anno e 8 mesi</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU0I-v4TrUTL6PIJ-bVb6tCjgpor6n7mHc4O_Ydv-TjpEXSVmVny5fnptO4UY_orZjf7mJFIMN-kdtsf6nMp2Fp5lkfTp6fauKdPu9XpRk-qezj-ZviX_ADbOz_3_GZ0qSCPNvL-kgn34/s1600/Marinella+Colombo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU0I-v4TrUTL6PIJ-bVb6tCjgpor6n7mHc4O_Ydv-TjpEXSVmVny5fnptO4UY_orZjf7mJFIMN-kdtsf6nMp2Fp5lkfTp6fauKdPu9XpRk-qezj-ZviX_ADbOz_3_GZ0qSCPNvL-kgn34/s320/Marinella+Colombo.jpg" width="214" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 aprile 2012</b></span> - E’ stata condannata a un anno e 4 mesi di carcere Marinella Colombo, la donna che sottrasse i figli al marito tedesco, cui il tribunale di Monaco (Germania) li aveva affidati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna era accusata di sequestro di persona, maltrattamenti e sottrazione internazionale di minori: i giudici milanesi della II sezione penale hanno assolto dai primi due reati la donna che, dopo 8 ore di camera di consiglio, è stata ritenuta colpevole del solo reato di sottrazione internazionale di minori. Sospesa la potestà genitoriale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.studioconsulenzaromano.net/news-online/rapi-figlicondannata-a-1-anno-e-4-mesi/31025/">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: red; font-size: x-small;"><b>aggiornamento del 22 aprile 2013</b></span> - <span style="background-color: white; color: #222222; font-size: 16px; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 24px;">(</span>ANSA) Sale ad un anno e 8 mesi, rispetto al primo grado (un anno e 4 mesi), la condanna in appello per Marinella Colombo, la donna accusata di aver portato via da Monaco nel <b>febbraio 2010</b> i figli avuti dall'ex marito tedesco.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La condanna arriva per sottrazione internazionale di minore e maltrattamenti. Condannata a 10 mesi la madre della Colombo.</span></div>
<a href="http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache_e_politica/Marinella-Colombo-condannata-mesi/22-04-2013/1-A_006060345.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache_e_politica/Marinella-Colombo-condannata-mesi/22-04-2013/1-A_006060345.shtml</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Montevarchi (AR) - <b>Condannata madre lituana che rapì la figlia al padre</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 maggio 2012</b></span> - L'odissea di Leonardo Lovari, 53 anni, ex calciatore, residente a Montevarchi si è conclusa. La lunga battaglia combattuta in favore della figlia ha ottenuto un riconoscimento. Il tribunale di Arezzo ha infatti condannato a dieci mesi la lituana di 40 anni, ex compagna dell'uomo, per sottrazione di minore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda di Lovari, ex portiere di Siena e Montevarchi, risale al 2008 quando, cioè, la ex compagna portò via la loro figlia e si trasferì a Vilnius. Per l'uomo iniziò una lunga lotta per vedere riconosciuti i propri diritti di padre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo una lunga battaglia legale Lovari riuscì, grazie anche alle pressioni del Ministero degli Esteri sulla Lituania ed alla sua tenacia, a far rispettare alla donna la sentenza che affidava la bambina in maniera esclusiva al padre, con il quale tuttora vive. L'ultima puntata di questa triste vicenda si è consumata nel tribunale di Arezzo con la condanna della donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://valdarnopost.it/news/condannata-per-sottrazione-di-minore-si-conclude-l-odissea-di-leonardo-lovari"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Zelo Buon Persico (LO) - <b>Madre 36enne balcanica denunciata per sottrazione di minore all'estero</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° giugno 2012</b></span> - I Carabinieri di Zelo Buon Persico, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla denuncia sporta da un magazziniere di 41 anni, hanno denunciato per sottrazione di minore e trattenimento di minore all’estero (art. 574-bis del codice penale) la sua compagna, da cui vive separato già da qualche anno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, un'operaia di 36 anni di origini balcaniche, la settimana scorsa, ad insaputa dell'uomo e senza il suo consenso sarebbe rientrata in patria, presso la famiglia originaria dell'ex marito, portando con sé la loro figlia minore. I carabinieri di Pandino si sono recati presso la scuola cremasca frequentata dalla bambina ed hanno accertato che il viaggio era stato programmato per tempo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.cremaonline.it/articolo.asp?ID=17882" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Foggia - <b>Padre separato ucciso in un agguato dalla ex suocera, mentre andava a prendere il figlioletto</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVptRqV0mR3TP21OZD4yxVOsGPNjAjegsLv093y7M9AFyhyphenhyphenouWsy1huPssL024cV5CaNv2UkyYn-VyfSJRbh97YAYQwBGW_rMJZdM24I06hNinOur-oTtSUZPIbjlIZ8ehPMAjZA8Xrk0/s1600/20120623_exsuocera-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVptRqV0mR3TP21OZD4yxVOsGPNjAjegsLv093y7M9AFyhyphenhyphenouWsy1huPssL024cV5CaNv2UkyYn-VyfSJRbh97YAYQwBGW_rMJZdM24I06hNinOur-oTtSUZPIbjlIZ8ehPMAjZA8Xrk0/s320/20120623_exsuocera-2.jpg" width="310" /></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 giugno 2012</b></span> - La squadra mobile non aveva avuto dubbi: Giovanni Battista Buono è stato ucciso dall'ex suocera. Lucia La Lumera, 52 anni, è stata arrestata con l'accusa di omicidio e tentato omicidio nei confronti dell'ex genero e dell'ex consuocero. Buono era separato da quattro anni dalla figlia di La Lumera e la donna non gradiva che il 43enne potesse vedere suo figlio di 6 anni, che era andato a vivere con la mamma nel villino del quartiere Salice, alla periferia di Foggia. "Se lo meritava", ha detto la donna che per sparare all'uomo era andata ad esercitarsi nei campi. Tra i due nuclei<br />
familiari erano nate incomprensioni e liti molto accese, alimentate anche dal fatto che il tribunale aveva sancito l'affidamento congiunto del bambino che poteva essere visto dal padre tre volte la settimana e nei week end.<br />
Tra le due famiglie non correva buon sangue e La Lumera ieri ha deciso di eliminare per sempre l'ex genero: la donna ha approfittato dell'assenza della figlia e ha atteso Buono nel villino. L'uomo, che avrebbe dovuto vedere il bambino come tutte le settimane, è arrivato in via del Salice Vecchio in compagnia del padre Rinaldo: i due hanno trovato Lucia La Lumera ad accoglierli con una pistola calibro 7.65 in mano, regolarmente detenuta dal marito. La donna ha esploso<br />
sei colpi, cinque dei quali hanno raggiunto Giovanni Battista alla testa e al petto, mentre non è riuscita a colpire Rinaldo, che è fuggito prima di poter soccorrere il figlio morente. <br />
Buono è caduto sull'asfalto ed è morto sul colpo, in una pozza di sangue. Sul posto i sanitari del 118 e gli agenti della squadra mobile della questura di Foggia, giunti immediatamente dopo l'omicidio. Gli uomini del vicequestore Alfredo Fabbrocini hanno immediatamente portato in questura la suocera di Buono e altre due familiari per interrogarle. Gli indizi di colpevolezza c'erano tutti e alla fine Lucia La Lumera, che ha confessato, dicendosi soddisfatta di quel che aveva fatto. <br />
"Anche se andrò in carcere sono contenta, se lo meritava". La donna, è stato ricostruito, ha agito con premeditazione. Per uccidere l'ex genero si è esercitata con la pistola in campagna. Poi ha riposto l'arma nella borsetta e ha atteso l'arrivo dell'uomo. Il primo colpo lo ha esploso da killer professionista, senza neppure sfilare la pistola dalla borsetta. Poi ha finito l'ex genero colpendolo con due proiettili alla testa, quasi a bruciapelo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/06/23/news/arrestata_la_suocera-37796032/" target="_blank">fonte</a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ascoli P. - <b>Accusò falsamente l'ex convivente di abusare del figlioletto: giudice non la incrimina</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 giugno 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Ha abusato sessualmente del nostro bambino”. Un piccolo di pochi mesi. Questa la gravissima accusa lanciata da una donna contro il suo ex convivente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma, a quanto pare, era tutto falso, così come quelle di abusare di alcol ed essere in possesso di droga. Infatti, l'inchiesta a carico dell'uomo era stata archiviata, e la donna denunciata per calunnia. Oggi l'assoluzione “perché il fatto non sussiste”. Il giudice del tribunale di Ascoli Marco Bartoli chiude così una storia d'amore finita a carte bollate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna aveva accusato il convivente anche di averla costretta ad avere rapporti sessuali e di maltrattamenti in famiglia. <b>L'uomo, dopo la separazione, aveva lamentato di non poter vedere il figlioletto</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2012/06/25/734662-accusa-convivente-di-aver-abusato-sul-figlio-assolta-nel-processo-per-calunnia.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Condannata la madre che rapì la figlia per non farla vedere al padre</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjglzvWcBhO9_N8_C2dZkeGZTgd3GMiKzYTiDP2o6o8LOhLmuNFjbnNVtLkwqDQzRN7EzYIobPUxGPTx7CPqYXI-iCz5OMncDHiyAueF7lc_37sE5djHs67E3dm69agRHomLsrJkAXxPhs/s1600/Federica-Puma.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjglzvWcBhO9_N8_C2dZkeGZTgd3GMiKzYTiDP2o6o8LOhLmuNFjbnNVtLkwqDQzRN7EzYIobPUxGPTx7CPqYXI-iCz5OMncDHiyAueF7lc_37sE5djHs67E3dm69agRHomLsrJkAXxPhs/s320/Federica-Puma.jpg" width="228" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 luglio 2012</b></span> - Otto mesi di reclusione e' la condanna inflitta a Federica Puma con l'accusa di sottrazione di minore per essere fuggita insieme alla figlia di 7 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda va avanti dal 14 dicembre del 2011, quando la bambina su richiesta dei servizi sociali e' stata affidata alla casa famiglia di Roma. I genitori separati sono da anni in conflitto. Federica Puma e' stata condannata il 7 giugno scorso dal giudice della nona sezione penale del tribunale di Roma, Ettore Pedicini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.agi.it/cronaca/notizie/201207041659-cro-rt10190-bambina_contesa_la_mamma_condannata_a_8_mesi_di_reclusione" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">S. Benedetto del T. - <b>Madre rapisce figlio di 2 anni e fugge in Slovacchia</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM6CbjC72UUQbEJrmtrAFL51cv18x9g1d2u53BhRzyuLKOoIOD-BlLLFKXFPokbKqY6bwGMiOz5Yn-NKsZtnXhU2MTOTf5ytqcUZXxE8a5mFXu9NKwJEaBA_y2NxlvN6-_9H_-E4dout0/s1600/12920128436a.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM6CbjC72UUQbEJrmtrAFL51cv18x9g1d2u53BhRzyuLKOoIOD-BlLLFKXFPokbKqY6bwGMiOz5Yn-NKsZtnXhU2MTOTf5ytqcUZXxE8a5mFXu9NKwJEaBA_y2NxlvN6-_9H_-E4dout0/s320/12920128436a.jpg" width="282" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 settembre 2012</b></span> - Dopo un anno di battaglie legali con la moglie Vladimira, Marco Di Marco, noto fisioterapista di Porto d’Ascoli, ha visto avversarsi il suo peggior incubo: non sapere dove si trova suo figlio. La donna da circa un mese è tornata in Slovacchia con il piccolo Erik, il figlio di due anni dei coniugi separati da poco più di un anno. Valdimira è tornata nel suo paese di origine, nonostante il piccolo Erik fosse affidato in maniera congiunta ad entrambi i genitori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ed ora il padre del bambino non ha più alcuna notizia del figlio perché la madre non risponde al telefono e alle e-mail, continuando a negare ogni tipo di comunicazione con l’ex marito. Solo grazie al consolato Italiano a Bratislava ha appreso che Erik si trova con la madre in Slovacchia a casa dai nonni materni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Abbiamo attivato le procedure internazionali per ottenere il rimpatrio del minore – chiarisce la legale di Di Marco, Dina Losco - , auspicando che la Repubblica Slovacca abbia la stessa sollecitudine che le nostre autorità hanno nei casi in cui i bambini stranieri vengono condotti in Italia. Questo per evitare che le procedure possano dilatarsi nei termini non perentori e si possa creare un radicamento nella vita del bambino in un nuovo stato estero. Bambino che però, per due anni, ha vissuto in Italia, per cui, a tutti gli effetti, la sua residenza abituale dev’essere considerata l’Italia”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Poi l’appello di Marco alla moglie Vladimira, un padre preoccupato che vorrebbe solo riabbracciare il figlio: “Ormai sono distrutto, disperato perché non vedo mio figlio ormai da un mese. Mi è stato sottratto in maniera illecita. Ci tengo molto a nostro figlio, quindi faccio un appello a mia moglie, affinchè riporti Erik il più presto in Italia, perché Erik ha anche bisogno di un padre; non è giusto che mi sia stato tolto. Sono preoccupatissimo, sto vivendo un incubo”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un appello accorato e il triste prosieguo di una vicenda matrimoniale burrascosa fatta di querele e discussioni. Nel luglio dello scorso anno fu, infatti, la madre a rivolgersi alla nostra emittente perché convinta che il marito le avesse portato via il figlio. Marco di Marco, invece, tornò dopo pochi giorni da una vacanza con il piccolo a Napoli. Da lì i rapporti rimasero sempre più tesi fatti ed ora si spera, per il bene di Erik, che la vicenda possa risolversi senza troppi strascichi legali, come invece accaduto per l’altro bimbo conteso, il piccolo Mario di Valle Castellana.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tvpitalia.it/" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lucca - <b>Impedisce di vedere il figlio all'ex marito</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 ottobre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">La squadra mobile della questura di Lucca ha denunciato in stato di libertà, per i reati di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice ed ingiurie, una donna 38enne, già residente a Lucca e da qualche tempo trasferitasi per lavoro nella zona di Arezzo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna era sposata con un coetaneo lucchese da cui ha avuto un bimbo, oggi adolescente; il matrimonio era naufragato e la donna per motivi di lavoro si era spostata in provincia di Arezzo. L’ex marito aveva ottenuto dal giudice, nella sentenza di omologazione della separazione, di poter vedere il figlio a fine settimana alternati, nonché anche un giorno aggiuntivo infra-settimanale.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ex moglie mal sopportava questa - a suo dire - ingiusta imposizione del giudice, discutendo spesso con l’ex marito della questione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’ex marito ha puntualmente esercitato il diritto di visita a suo figlio, addossandosi il centinaio di km che separano le due città toscane per recarsi settimanalmente in provincia di Arezzo; un giorno però la donna era in ritardo al consueto appuntamento; ai rilievi dell’ ex marito la donna furente lo ha ingiuriato con epiteti irripetibili, sottolineando di essere stufa di vedere l’ex marito che, a suo dire, gli portava suo figlio via, anche se solo per il fine settimana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Agli appuntamenti successivi, decisa evidentemente a non far più vedere i figlio al legittimo padre, la donna non si è più presentata; non ha più risposto al telefono ed addirittura ha cambiato abitazione, pur di impedire all‘ex marito di esercitare un suo legittimo diritto, peraltro imposto dal giudice. L’uomo ha sporto denuncia in questura; la squadra mobile al termine degli accertamenti ha denunciato la donna alla procura della Repubblica.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/2012/10/impedisce-di-far-vedere-il-figlio-all-ex-marito-denunciata/" target="_blank">http://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/2012/10/impedisce-di-far-vedere-il-figlio-all-ex-marito-denunciata/</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Valtournenche (AO) - <b>Rapì il figlio al padre per andare dall'amante: 8 mesi</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 ottobre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">(ANSA) Lasciando all'oscuro il marito fuggi' per circa due mesi dalla Valle d'Aosta col figlio di 8 anni per andare in Veneto dal suo nuovo compagno.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Accusata di sottrazione di persone incapaci, F. C. (avvocato Manuela Ghillino) di 38 anni di Valtournenche (Aosta) e' stata condannata oggi a otto mesi di reclusione (pena sospesa) dal giudice monocratico del tribunale di Aosta Marco Tornatore.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Era stato il marito a querelare la moglie, dalla quale all'epoca non era ancora separato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/valledaosta/2012/10/12/Fuggi-marito-bimbo-condannata_7621132.html" target="_blank">http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/valledaosta/2012/10/12/Fuggi-marito-bimbo-condannata_7621132.html</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il giudice Marco Tornatore ha condannato a 8 mesi di reclusione, pena sospesa, una valdostana, C.F., per sottrazione di minore.</span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel dicembre del 2008 la donna, che si stava separando dal marito, C.M. , dopo una cena al ristorante con il figlio della coppia e il nuovo compagno, fece perdere le proprie tracce. Il padre non avendo più notizie del figlio si rivolse ai Carabinieri, denunciando l'ex compagna. Dalle forze dell'ordine l'uomo scoprì che la donna aveva portato il figlio in Veneto. Solo dopo tre mesi la madre tornò ad Aosta con il figlio, che il giudice decise poi di affidare ad entrambi i genitori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Oggi il giudice Tornatore ha dato ragione al padre, difeso dall'avvocato Gianfranco Sapia di Aosta, condannando la donna a 8 mesi di reclusione, pesa sospesa condizionata al pagamento entro 3 mesi di 1.000 euro di risarcimento, oltre le spese legale.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.aostasera.it/articoli/2012/10/12/24219/bambini-contesi-valdostana-condannata-a-8-mesi-per-sottrazione-di-minore" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.aostasera.it/articoli/2012/10/12/24219/bambini-contesi-valdostana-condannata-a-8-mesi-per-sottrazione-di-minore</span></a></div>
</div>
</div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lido di Camaiore (LU) - <b>Non fa vedere la figlia all'ex marito: Polizia la denuncia</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 ottobre 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Squadra Mobile ha denunciato infatti in stato di libertà una 38enne residente a Lido di Camaiore.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna si è separata dal marito, un coetaneo impiegato pubblico residente a Lucca, portandosi con sé la bimba. Gli accordi tra i due, poi omologati dal Tribunale di Lucca, prevedevano il versamento di un assegno alimentare mensile da parte dell’uomo, e il diritto di visita di questi alla bimba due volte a settimana, con possibilità di averla con sé a fine settimana alterni.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Stando alla denuncia presentata in Questura, l’uomo ha sempre ottemperato al versamento mensile degli assegni, mentre la donna, accampando diverse scuse, non gli ha quasi mai consentito di vedere o di portare con sé la bimba, addirittura facendogli spostare le ferie già concessegli (e facendogli perdere la caparra versata all’atto della prenotazione) all’ultimo momento.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Squadra Mobile, analizzata la documentazione che l’uomo ha allegato alla denuncia e dopo aver sentito alcuni testimoni dei fatti, ha denunciato la donna alla Procura della Repubblica per non aver ottemperato a quanto stabilito dal Tribunale, accampando scuse dimostratesi risibili, se non addirittura vere e proprie rappresaglie verso l’ex marito.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.lanazione.it/lucca/cronaca/2012/10/29/794206-vedere_figlia_marito_donna_guai.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.lanazione.it/lucca/cronaca/2012/10/29/794206-vedere_figlia_marito_donna_guai.shtml</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lucca - <b>Madre separata insulta e minaccia l'ex mentre parla al telefona col figlio</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 novembre 2012</b></span> - La donna è separata da qualche tempo da un coetaneo lucchese, che vive a S. Maria del Giudice; l’uomo, una sera di qualche settimana fa, come di consueto aveva telefonato alla ex moglie ed iniziato a parlare con il bimbo che hanno avuto dal matrimonio. La ex moglie all’improvviso - stando alla querela successivamente sporta dalla vittima in Questura - ha strappato il telefono dalla mani del bimbo ed iniziato ad <b>inveire contro l’ex marito e la sua attuale compagna</b>, minacciando addirittura di dare fuoco alla loro casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il querelante ha poi spiegato che non era la prima volta che ciò accadeva, e di essersi determinato a sporgere querela costretto dalla reiterazione dei comportamenti ingiuriosi della ex moglie. Al termine degli accertamenti la Squadra Mobile ha denunciato in stato di libertà la donna alla Procura della Repubblica. </span></div>
<div>
<span style="background-color: white; line-height: 19.5px; text-align: start;"><span style="color: #1155cc; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.lanazione.it/lucca/cronaca/2012/11/30/810112-inveisce_contro_marito_denunciata_ingiurie_minacce.shtml" style="color: #1155cc;" target="_blank">Fonte</a></span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 febbraio 2013</b></span> - La sezione reati contro la persona della squadra mobile ha denunciato, per i reati di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice ed ingiurie una 47enne residente nell’Oltreserchio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna si è separata dal marito ed ha in affidamento i due bimbi nati dal matrimonio; non avendo “digerito” la separazione, pur in costanza di un provvedimento del Tribunale che fissa il c.d. diritto di visita da parte del padre verso i figlioli, e nello specifico la possibilità di averli con sé a fine settimana alterni, ha frapposto sempre ostacoli, negando con varie scuse (partite di pallone, feste con gli amici, indisposizioni varie) detta possibilità all’ex coniuge.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo si è dapprima rivolto ai servizi sociali, cercando di ottenere quello che gli spetta con la loro mediazione: l</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">a donna era sembrata collaborativa ma, dopo qualche tempo, ha ricominciato con quella che, in querela, l’ex marito ha definito una sorta di ritorsione. All’uomo non è rimasto che sporgere querela, sia per i reiterati episodi di cui sopra, sia per ingiurie, perché la donna condiva i dinieghi a lasciare i figli all’ex marito con epiteti offensivi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al termine delle indagini la donna è stata denunciata.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.lagazzettadilucca.it/notizie-brevi/2013/02/non-fa-vedere-i-figli-all-ex-marito-denunciata/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.lagazzettadilucca.it/notizie-brevi/2013/02/non-fa-vedere-i-figli-all-ex-marito-denunciata/</span></a></div>
<div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Grotte (AG) - <b>Condannata madre che impediva incontri fra marito separato e figlia</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 gennaio 2013</b></span> - La sezione distaccata del Tribunale di Agrigento a Canicattì ha condannato una donna di Grotte, M.P., alla pena di 350 euro di multa, oltre a mille euro per le spese della parte civile, che è l’ex marito della donna, S.G., difeso dall’avvocato Gianfranco Pilato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata riconosciuta responsabile della mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, perché si è ostinata più volte a non consentire all’ex marito di incontrare la loro figlia minore.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.canicattiweb.com/2013/01/29/grotte-nega-la-figlia-all%E2%80%99ex-marito-condannata/">http://www.canicattiweb.com/2013/01/29/grotte-nega-la-figlia-all%E2%80%99ex-marito-condannata/</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Otranto (LE) - <b>Rapisce il figlio affidato al padre in Romania, e si nasconde in Italia</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1teW3mnu3TohgSWRdyqXhN2ffZBR6pqhpqlA72NMreEJz475k3KVgFipYeajykiSgstHUcjKBBGI31a2V1Ug5mc6bHFPomNSKjvCShuEigdgtGzrGp1V7NyLsZvQhPcIKNSVMCr-uWdv0/s1600/Sivak+Lenuta.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1teW3mnu3TohgSWRdyqXhN2ffZBR6pqhpqlA72NMreEJz475k3KVgFipYeajykiSgstHUcjKBBGI31a2V1Ug5mc6bHFPomNSKjvCShuEigdgtGzrGp1V7NyLsZvQhPcIKNSVMCr-uWdv0/s320/Sivak+Lenuta.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; text-align: justify;"><b>16 marzo 2013</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"> - Aveva scelto Otranto per scomparire dal mondo e vivere con il suo bambino di appena due anni, che il Tribunale aveva affidato in via esclusiva al padre.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per quattro anni la 48enne rumena <b>Lenuta Sivak</b> è riuscita a nascondersi, poi gli uomini del commissariato idruntino l’hanno rintracciata e arrestata in vista dell’estradizione, con l’accusa di sottrazione di minore. È finita così la sua fuga dagli investigatori di mezza Europa, che la cercavano per indurla a rispettare la legge.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In Salento la donna è arrivata nel 2009, dopo che la Corte municipale di Zabok ha stabilito che il figlio avrebbe dovuto essere affidato al padre, con una sentenza confermata l’anno successivo dal Tribunale di Bucarest. Ordini del giudice, che Lenuta non aveva alcuna intenzione di rispettare, acquistando un biglietto di sola andata per l’Italia, imbarcandosi su un traghetto insieme al figlio. Nella città dei Martiri la rumena aveva trovato un lavoro come badante e aveva persino iscritto il suo bambino – che oggi ha quasi sei anni - a scuola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/03/16/news/figlio_conteso-54686124/?refresh_ce"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/03/16/news/figlio_conteso-54686124/?refresh_ce</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Un morso gli stacca la carne La figlia in braccio, botte dalla ex</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 settembre 2013</b></span> - Calci, pugni e un morso sul braccio che gli ha strappato un pezzo di carne e di muscolo. Poi ancora schiaffi sull'orecchio sino a quando la furia non si è placata grazie alla bambina di tre anni che l'uomo aveva in braccio e che gli impediva di difendersi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'aggressore è una donna di 35 anni, Giulia. La vittima è l'ex, Luigi, 38 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Luigi è un padre separato. La fine della relazione è recente e nessuno dei due ha avuto tempo e forse voglia di normare quella che tecnicamente viene chiamata “la gestione del minore”. Così Luigi di sabato mattina si reca a casa dell'ex, quartiere nord di Roma, per prendere la piccola e trascorrere con lei una giornata “da padre”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'ex scende in strada e chiede all'uomo di firmare il documento con il quale si autorizzano genitori, nonni e babysitter ad andare a prendere i bambini all'asilo. E' un atto formale che però ha la sua importanza. Luigi fa notare a Giulia che l'autorizzazione esclude i nonni paterni e qui scoppia la lite. L'uomo tiene la bimba in braccio e a quel punto l'ex inizia a sferrare calci e pugni. Si difende come può, stordito dalla reazione e preoccupato solo di proteggere la bimba. Giulia è una furia scatenata: lo morde ad un braccio e gli stacca un pezzo di carne, poi lo prende a schiaffi su un orecchio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La scena è pubblica e si svolge sotto casa della donna ma nessuno interviene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla fine Giulia ritrova la ragione e decide lei di chiamare il 113. Arriva la Volante per una chiamata con “aggressione in presenza di minore”. Ci vuole un minuto ma quando gli agenti arrivano la violenza è cessata. Decidono comunque di identificare madre e padre. Luigi a quel punto decide di non prendere la bambina e si va a far medicare al Pronto Soccorso.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ferita sul braccio a parte, gli schiaffi ripetuti gli hanno procurato la rottura del timpano. La prognosi è lunga: l'otorino decide per un minimo di 15 giorni, raccomandando all'uomo di farsi verificare. Dolore e disturbi a parte, il danno all'orecchio per un esperto tecnico del suono è un dramma. Niente lavoro e niente cuffie sino a quando l'orecchio non sarà guarito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Solo che il destino si accanisce contro la coppia. Luigi e Giulia fanno più o meno lo stesso lavoro e sono destinati a rincontrarsi. Ora le vicenda è in mano ai legali che dovranno negoziare su una probabile denuncia d'ufficio per violenza e lesioni aggravate. Poi ci sarà il risarcimento. In mezzo c'è la piccola.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un esempio chiaro di come la violenza di specie sia una strada che non porta lontano. Commenta Ligi che ha affidato la sua storia ad Affaritaliani.it: “Mai alzata una mano in vita mia contro una donna, mai un reato. Mai nulla. Ora mi trovo di fronte al bivio: denuncio la madre di mia figlia perché mi ha staccato a morsi un pezzo di carne e rotto un timpano o faccio finta di niente. La violenza di genere non esiste, esiste solo la violenza e basta. Troppa demagogia e scarsa attenzione alle vicende familiari. Sono un uomo che ha subito una menomazione e ora dovrò andare davanti a un giudice il quale mi negherà l'affidamento di mia figlia. E' sempre la solita storia”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.affaritaliani.it/roma/un-morso-gli-stacca-la-carne-la-figlia-in-braccio-botte-dalla-ex-13092013.html">http://www.affaritaliani.it/roma/un-morso-gli-stacca-la-carne-la-figlia-in-braccio-botte-dalla-ex-13092013.html</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
<div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Accuse infamanti all'ex per tenersi la figlia: padre scagionato</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 novembre 2013</b></span> - È un incubo durato quasi tre anni, quello di un padre, accusato dalla moglie del reato più infamante: aver violentato la propria piccola di tre anni. Congetture orribili, che gli hanno anche impedito di poter veder crescere la figlia, dal 2011 a oggi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il castello di carte delle contestazioni, si è sgretolato per mancanza di prove. L’inferno, quello del cinquantenne, era basato sulle parole dell’ex compagna; che, contestualmente alla causa di separazione, aveva presentato la sua denuncia alla procura. La donna diceva che la bambina le aveva riferito delle molestie. Da lì, il capo d’imputazione provvisorio. Indagato per «aver abusato dell’immaturità personologica della piccola, approfittando dell’assenza di altre persone, costringendola più volte a palpeggiamenti reciproci delle parti intime e penetrazione parziale».</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lui, per tutto il tempo, continuerà a professarsi innocente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante le udienze crolla l’impianto accusatorio. «La bambina ripete una risposta appresa», dice il consulente del giudice chiamato a valutare la sua attendibilità in previsione di un incidente probatorio. Un disco imparato a memoria, in pratica.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Squalificata la fonte diretta», rimarrebbe la moglie. Ma non è un testimone imparziale, secondo il giudice per le indagini preliminari, Giovanni Ghini. Troppo «animosa, aggressiva, ansiosa e agitata nei confronti del marito», si legge nella stessa consulenza.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E, in assenza di prove, anche l’accusa — rappresentata dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani — non può fare altro che chiedere l’archiviazione del caso. Il gip la accoglie. È finito così il calvario dell’uomo difeso dall’avvocato Federico Bertani. E ora, probabilmente, potrà anche tornare ad abbracciare la propria piccola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio_emilia/cronaca/2013/11/26/987874-molestie-figlia-scagionato-tre-anni.shtml">http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio_emilia/cronaca/2013/11/26/987874-molestie-figlia-scagionato-tre-anni.shtml</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div class="titleBig" style="text-align: start;">
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>"Mi ostacola nell'affidamento: dategli una lezione" - ex moglie ingaggia un sicario per 3.500 €</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 aprile 2014</b></span> - Accusava l’ex marito di non occuparsi del mantenimento dei due figli e anche di ostacolarla nell’affidamento dei piccoli. Così una donna di 36 anni, un’estetista del Prenestino, ha organizzato una spedizione punitiva contro l’ex coniuge che <b>la sera del 14 aprile scorso</b>, in via Ostuni, si è trasformata in un tentato omicidio a coltellate.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vittima, di 48 anni, fu attirata in una trappola da un falso corriere che doveva consegnargli un pacco e massacrata a coltellate. Solo la sua prontezza di spirito consentì al quarantenne di evitare altri fendenti riparandosi dietro il portone di casa. Ora, a sei mesi di distanza, la polizia ha ricostruito la vicenda e arrestato l’ex moglie e altre due persone, mentre l’accoltellatore, un italo-tailandese di 21 anni, era già stato bloccato qualche settimana fa e si trova in carcere.<br />Le indagini sono state coordinate dal dirigente del commissariato Prenestino Mauro Fabozzi che con i suoi uomini ha notificato martedì mattina tre ordinanze di custodia cautelare per concorso in tentato omicidio. Il sicario ventenne fu rintracciato anche perché perse il passaporto sul luogo dell’aggressione e fu riconosciuto dalla vittima che nell’episodio riportò gravi lesioni permanenti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il ragazzo raccontò che due settimane prima del tentato omicidio conobbe tale «Brunello» in una sala giochi a Torrenova. Un giovane di 26 anni, arrestato martedì, che gli promise 3.500 euro per dare una lezione all’ex marito della donna. Con «Brunello» è finito in carcere anche un suo complice, di 38 anni, con il quale finse di rubare l’auto alla donna incendiandola poi nelle campagne di Cerveteri per incolpare poi l’ex marito.<br />Decisive per le indagini si sono rivelate le intercettazioni telefoniche che hanno dimostrato come il gruppo avesse preparato la messinscena dell’incendio e anche pianificato l’accoltellamento del quarantenne, rimasto a lungo ricoverato in ospedale.</span><br />
<a href="http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_ottobre_28/mio-marito-non-mantiene-figli-3500-euro-dategli-lezione-104b322c-5eb1-11e4-9933-2a5a253459da.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_ottobre_28/mio-marito-non-mantiene-figli-3500-euro-dategli-lezione-104b322c-5eb1-11e4-9933-2a5a253459da.shtml</span></a><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vicenza - <b>Calunnia l'ex per tenersi la figlia: madre a processo</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>22 luglio 2014</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Avrebbe cercato vendetta utilizzando la via giudiziaria, raccontando bugie agli inquirenti pur di ottenere ragione contro quello che subito dopo è divenuto il suo ex marito. Il motivo? Voleva separarsi, ottenere gli assegni e anche l'affido esclusivo della figlia. Ma il suo pressing si sarebbe rivelato un autogol.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La procura, con il pubblico ministero Pecori, ha chiuso le indagini a carico di Alessandra S. (le iniziali sono a tutela della figlia minorenne, altrimenti riconoscibile) - 43 anni, oggi residente a Monticello Conte Otto - che rischia di finire a processo per difendersi dall'accusa di calunnia.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il suo ex marito, Paolo A., 46, di Vicenza, si costituirà con ogni probabilità parte civile per chiedere un risarcimento dei danni che sostiene di avere subito per le azioni giudiziarie della madre di sua figlia, che oggi ha nove anni e vive con il padre.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel 2010 il rapporto matrimoniale fra Alessandra (difesa dall'avv. Molinari) e Paolo (assistito dall'avv. Gozzi) era arrivato al capolinea.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/802421_calunnia_lex_per_tenere_la_figlia_madre_a_processo/" target="_blank">http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/802421_calunnia_lex_per_tenere_la_figlia_madre_a_processo/</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Bambino rapito dalla madre - il padre pestato dai parenti di lei</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 ottobre 2014</b></span> - Il giudice di Mantova aveva deciso di affidarlo al padre e ai nonni paterni. Alla madre - 29enne ballerina di night, con alle spalle una diagnosi di tipo psichiatrico e un paio di tentativi di suicidio - il diritto di incontrare il figlio di quando in quando, sotto il controllo dei servizi sociali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La storia del ragazzino, che ha dieci anni, ha preso una brusca svolta quando, con il consenso del padre e delle assistenti sociali, è andato a trascorrere quattro settimane nell’attuale abitazione della madre, a Reggio Emilia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Forse il bambino s’è anche trovato bene, ma tra i genitori e i servizi sociali c’era un accordo: sabato 13 settembre, giorno successivo all’inizio delle scuole, il bambino sarebbe stato riconsegnato al padre.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non è stato così. «Sono a Napoli, il bambino non te lo do più, vieni a prendertelo se sei un uomo...» è la sfida lanciata dalla donna all’ex marito nel corso di una telefonata in cui l’uomo rivendicava il legittimo diritto di vedersi restituire il figlio.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma quando l'uomo è venuto a Reggio per riprenderselo, è stato pestato dall'attuale compagno della donna e da altri due uomini nei pressi della stazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2014/10/10/news/bimbo-rapito-dalla-madre-il-padre-viene-picchiato-dai-parenti-1.10088574" target="_blank">http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2014/10/10/news/bimbo-rapito-dalla-madre-il-padre-viene-picchiato-dai-parenti-1.10088574</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cagliari - <b>Bimba sparisce con la madre - Il padre: "negato il mio diritto di vederla"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 novembre 2014</b></span> - Protagonisti della vicenda sono un uomo che lavora sulle navi da crociera e la sua ex moglie, una ragazza straniera conosciuta proprio durante un viaggio per mare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due si sono sposati e dal matrimonio è nata una bambina che, dopo la separazione, è diventata oggetto del contendere. La donna ha lasciato la Sardegna insieme alla bambina che il papà, nonostante quanto disposto dal Tribunale, ora non riesce più a vedere. Da luglio, addirittura, non ne sa più nulla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/11/28/cagliari_bimba_sparisce_con_la_mamma_il_pap_negato_il_mio_diritto-6-397884.html"><span style="font-size: x-small;">http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/11/28/cagliari_bimba_sparisce_con_la_mamma_il_pap_negato_il_mio_diritto-6-397884.html</span></a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano- <b>Padre sgrida figli: moglie lo aggredisce e lo manda all'ospedale</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 Maggio 2015</b></span> - Un uomo di di 43 anni è stato aggredito dalla moglie, a Milano, dopo aver redarguito i figli di 12 e 21 anni accusandoli di non aiutare la madre nei servizi casalinghi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, di 41 anni, ha prima difeso i figli dicendo che era il marito a essere un nullafacente, poi lo ha colpito provocandogli diverse escoriazioni.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A quel punto il capo famiglia ha chiamato la polizia per chiedere aiuto e si è fatto trasportare all'ospedale Sacco per le medicazioni.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://m.ilmessaggero.it/m/messaggero/articolo/PRIMOPIANO/1358746#"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://m.ilmessaggero.it/m/messaggero/articolo/PRIMOPIANO/1358746#</span></a></div>
<div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Castelnovo Sotto (RE) - <b>Madre denuncia padre perché prende la figlia da scuola tre ore prima</b></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 dicembre 2015</b></span> - Invece di andare a prendere la figlioletta alle 16, all’uscita dalla scuola materna, ha voluto anticipare alle 13. «Per poter trascorrere più tempo con lei» ha spiegato l’uomo. Ma l’iniziativa, contraria agli accordi di affidamento stabilita davanti al tribunale dei minori con la sua ex, è costata al papà una denuncia e un processo. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a un mese. Alla fine, però, il giudice Cristina Beretti lo ha assolto, per la tenuità del fatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel contesto di una separazione difficile, anche la gestione dei figli diventa motivo di scontro. Il processo che si è celebrato ieri mattina nel palazzo di giustizia di Reggio Emilia ne è l’emblema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fatti si riferiscono al 2011, quando la figlioletta della coppia frequentava la materna. Gli accordi definiti davanti al giudice erano chiari: papà avrebbe dovuto andare a prendere la piccola il venerdì pomeriggio dopo la scuola. Poi, dopo averla riportata a scuola il giorno dopo, questa sarebbe dovuta restare con lui l’intero fine settimana. Invece, di sua iniziativa, il genitore ha anticipato l’uscita da scuola della figlia e l’indomani ha trattenuto a casa la bambina, perché questa faceva i capricci e la sera, ha raccontato, aveva la febbre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Probabilmente, non si trattava del primo scontro tra ex nella gestione della bambina. Ma prima la procura, poi il giudice, hanno analizzato solo la situazione specifica. Quella che ha portato </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">la madre a denunciare e il pm a chiedere la condanna. La difesa, con l’avvocatessa Romina Ferrari, ha spiegato come tutto fosse dovuto al desiderio del padre, che vive lontano dalla piccola, di stare con la figlia. E alla fine l’assoluzione è arrivata. Quattro anni dopo i fatti.</span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/12/15/news/prese-la-figlia-a-scuola-tre-ore-prima-papa-separato-finisce-a-processo-1.12624538"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/12/15/news/prese-la-figlia-a-scuola-tre-ore-prima-papa-separato-finisce-a-processo-1.12624538</span></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-41783096971634557122015-04-23T21:33:00.000+02:002018-07-09T12:35:33.252+02:00Donne che eliminano il marito per poter stare con l'amante<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Forte dei Marmi (LU) - <b>La Circe della Versilia</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtI4A5M8BSOEUmNBoT-VdN1wK_S4jPX2yHxLop65Mbb1M0-3ibI0Va7MxG8M3pk5VW-IE3nQ_lH3uDw88O76fAfuLrhwPRaVFjUVWO3utrtk25zn97aZeDXA3EFOh3xX99YqNHrtVYWAw/s1600/f_1_1b9_uby42.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtI4A5M8BSOEUmNBoT-VdN1wK_S4jPX2yHxLop65Mbb1M0-3ibI0Va7MxG8M3pk5VW-IE3nQ_lH3uDw88O76fAfuLrhwPRaVFjUVWO3utrtk25zn97aZeDXA3EFOh3xX99YqNHrtVYWAw/s320/f_1_1b9_uby42.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 luglio 1989</b></span> - La vicenda che ha come protagonisti <b>Maria Luigia Redoli</b> e Carlo Cappelletti comincia la notte tra il 16 ed il 17 luglio 1989 quando nel garage della sua villetta a Forte dei marmi viene trovato assassinato con 17 coltellate Luciano Iacopi, un ricco mediatore immobiliare, marito della donna. A scoprire il cadavere, riverso in una pozza di sangue, è la stessa moglie dell'anziano agente immobiliare (aveva 69 anni) al ritorno da una serata in discoteca trascorsa con il giovane amante, Carlo Cappelletti, ex carabiniere a cavallo e i figli di lei, Tamara e Dario. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I sospetti degli investigatori, coordinati dal PM Domenico Manzione, si indirizzano subito verso la donna (che la stampa chiamerà la Circe della Versilia), una donna di 50 anni, vistosa e di una bellezza aggressiva, bionda platinata, gli occhi perennemente coperti da occhiali scuri, appassionata di magia, e verso il suo amante ventiquattrenne, dal fisico imponente. In un primo momento le accuse cadono anche su Tamara, una ''copia'' quasi perfetta della madre, con gli stessi capelli platinati, gli stessi occhiali neri, lo stesso modo di vestire e perfino di camminare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sulla base di alcune intercettazioni telefoniche, effettuate subito dopo il delitto, l'accusa sostiene che la Redoli aveva contattato due maghi per ottenere una fattura mortale contro il marito. Ad uno di questi, visto che la magia nera non sortiva gli effetti sperati, la donna consegnò 15 milioni di lire come acconto per cercare un killer. Denaro di cui la Redoli, in seguito, aveva chiesto la restituzione perché "avrebbe provveduto lei".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'elemento d’accusa decisivo, secondo Manzione, sta però nella porta che divide l'abitazione, dove Iacopi era appena rientrato e si era spogliato, ed il garage, dove è stato ucciso, trovata chiusa a chiave dagli inquirenti. L'unica persona che avrebbe potuto chiudere quella porta – a parere del magistrato - era la donna che aveva la chiave. Un errore fatale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con questi elementi Manzione cercherà di dimostrare le sue accuse davanti ai giudici della Corte d'assise di Lucca. Con fasi alterne, fino alla condanna definitiva del settembre 1991: ergastolo per gli amanti versiliesi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.misteriditalia.it/altri-misteri/delitto-iacopi/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Frascati (RM) - <b>Fece uccidere il marito per godersi l'amante</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 ottobre 1996</b></span> - Ergastolo per tre imputati. Trent'anni per gli altri due. Ore 17.45, aula bunker di Rebibbia. Sentenza per l'omicidio di Vittorio D'Ammassa, il falegname cinquantenne trovato orribilmente "incaprettato" nel garage di casa due anni fa a Frascati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla sbarra <b>Patrizia Midei</b>, la nuova dark lady dei Castelli imputata di aver organizzato l'esecuzione del marito in combutta con l'amica Patrizia Iafrati, per liberarsi dall'ingombrante vincolo matrimoniale e godersi i legami affettivi intrecciati da pochi mesi con un nuovo amante. Sotto accusa, insieme alle due donne, anche i tre malavitosi calabresi incaricati dell'esecuzione in cambio di 30 milioni, Antonio Sgro', Pino Fabrizio Grosso e Giovanni De Grandis.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo cinque mesi e mezzo di udienze e oltre sette ore di camera di consiglio questo e' il giorno della verita'. Manca un imputato, Sgro', che non ce l'ha fatta ad aspettare e ha dato forfait, avvalendosi del diritto di non assistere al verdetto. Entra la Seconda Corte d'Assise presieduta da Salvatore Giangreco e sulle facce degli imputati scende un velo grigio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Patrizia Midei, la biondina che con le sue minigonne faceva girare la testa ai Castelli, si e' trasformata in una minuta donna castana. La Bovary dei Castelli appare taciturna, con ai piedi scarpe basse da ginnastica. Deve aver deciso che non valeva la pena mettersi un tailleur blu come la sua amica, che a fianco ha ingannato l'attesa piangendo e mandando accidenti alla sua vicina: "Non l'avessi mai incontrata...".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il verdetto cala nel silenzio come una mazzata. Tutti e cinque sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio pluriaggravato premeditato, nonche' del tentato omicidio, la prova generale che precedette di sette giorni l'esecuzione vera e propria. Per Antonio Sgro' e Patrizia Iafrati, grazie alla concessione delle attenuanti generiche, la pena e' di 30 anni. Alla Iafrati, infine, nonostante l'entita' della pena, sono stati concessi gli arresti domiciliari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non un grido, non una parola esce dalle quattro gabbie su cui si precipitano gli avvocati presenti. Per Patrizia Midei, che ha ricusato proprio all'ultima udienza uno dei suoi due difensori, il penalista Ennio Pizzino, non c'e' neanche la consolazione di farsi spiegare le formule dell'udienza dal principe del foro Carlo Taormina, assente per qualche contrattempo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://archiviostorico.corriere.it/1996/ottobre/11/Fece_uccidere_marito_ergastolo_co_10_9610114715.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Serravalle Scrivia (AL) - <b>Folgora il marito col phon nella vasca per poter stare con l'amante</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 marzo 1998</b></span> - Si è rivelato un tragico feuilleton di provincia la storia di <b>Mirella Legnaro</b>, la bella operaia di ventisei anni, fermata il quattordici febbraio per omicidio volontario nei confronti della quale, ieri, il giudice istruttore Nicola Nappi ha firmato un mandato di cattura: la donna è accusata di avere ucciso il marito, l'agente di custodia, Angelo Di Censo, di trentuno anni, gettando il phon nella vasca dove l'uomo stava facendo il bagno. Prima aveva tentato di ucciderlo a coltellate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Legnaro si è sempre proclamata innocente. Il colpo di scena si è consumato ieri. A dare il colpo di grazia alla sua difesa e al suo alibi già traballante è stato il suicidio dell'amico, il camionista Mauro Giavotto, di trentasette anni. L'uomo, tre giorni fa, si è lasciato morire asfissiato dai gas di scarico della sua auto, alla periferia di Novi Ligure. In un biglietto ritrovato dalla polizia sembra che il camionista abbia rivelato il movente di questo delitto. E a Serravalle Scrivia dove lavoravano ed abitavano i protagonisti di questa storia non si parla d' altro, soprattutto di lei, una donna che non aveva esitato a tradire il marito, nemmeno nascondersi troppo in una cittadina dove tutti si conoscono e i segreti durano molto poco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto è stato accertato dal magistrato, la Legnaro avrebbe messo in atto il suo piano il giorno successivo ad una spiegazione fra i due uomini. Di Censo aveva schiaffeggiato il camionista intimandogli di non vedere più la donna. E l'operaia aveva deciso di uccidere, di eliminare il marito per stare per sempre con il nuovo amico. Mirella Legnaro, quindi, ha finto che il marito fosse stato vittima di una disgrazia, folgorato dall'asciugacapelli. Ma il suo racconto non ha convinto gli inquirenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Forse turbato dall' omicidio di Angelo Di Censo, l'amico di Mirella Legnaro, Mauro Giavotto, si è ucciso sabato scorso nei pressi di una discarica vicino a Novi Ligure, lasciandosi soffocare dalle esalazioni del tubo di scarico della sua auto collegato con l'interno della vettura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'esistenza della relazione tra i due è stata confermata da Mirella Legnaro. Non ha sorpreso i giudici. L'affettuosa amicizia tra Mirella e Mauro è anche provata da una lettera che la donna ha scritto al camionista. I due si erano conosciuti lavorando alle Trafilerie Libarna, dove la moglie dell'agente di custodia del carcere minorile di Bosco Marengo, in provincia di Alessandria, prestava servizio come inserviente. L'abitazione nella quale è avvenuto l'omicidio è all'interno dell'azienda ed era stata affittata alla giovane coppia. Anche dopo il trasferimento di Giavotto presso una ditta di Vignolo Borbera la donna aveva continuato a frequentarlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al magistrato non è restato altro che confermare il mandato provvisorio di arresto emesso il quattordici febbraio scorso dal vicepretore di Serravalle Roberto Allegri. La donna, al momento dell'arresto, si è proclamata ancora una volta innocente. E' stata una disgrazia, ha continuato a ripetere. Vi è ancora mistero invece sulla lama di un coltello da cucina trovato accanto al cadavere. E' probabile che tra i due coniugi prima dell'omicidio vi sia stato un violento litigio. Sul corpo dell' agente di custodia erano state trovate piccole ferite provocate quasi sicuramente dal coltello da cucina trovato nella vasca. E' certo comunque che Angelo Di Censo è morto a causa della folgorazione causata dall'asciugacapelli. Lo ha infatti confermato l'autopsia effettuata dal professor Bistarini dell'Università di Genova.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/03/02/alessandria-uccide-accusa-amante-si.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Avevano deciso di liberarsi dell'ex marito di lei</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 aprile 1998</b></span> - Per nove anni e quattro mesi Lucianino "Due pistole" - al secolo Luciano Vella, 43 anni, siciliano trapiantato a Milano - in carcere ha tenuto la bocca chiusa. Michele Nicassio, la sera del 17 febbraio 1988, l'aveva ammazzato in piazzale Loreto dopo una lite per un motivo da niente. Nessun mandante, aveva giurato. Nessun movente, se non quella stupida questione del posteggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma l'anno scorso "Due pistole", che per l' omicidio venne arrestato sul posto da un vicebrigadiere in borghese, ha cominciato a vacillare. E, scrivendo una lettera allo stesso magistrato che lo aveva fatto condannare, ha indicato i nomi di chi gli aveva commissionato il delitto e lo pagava indirettamente per stare zitto: <b>Antonietta Veglia</b> ed il suo convivente Carmelo Puglisi (chiamato per sbaglio Erminio). Due personaggi singolari, come hanno accertato i carabinieri del nucleo Operativo cui è toccato il compito di cercare i riscontri alla tardiva e inattesa confessione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lei, 42 anni e un' apparizione al Maurizio Costanzo Show come esperta di scambi di coppie, è la ex moglie del morto, lasciato tempo prima dell' omicidio. Lui, 56 anni e un look che non passa inosservato, il suo nuovo fidanzato. Entrambi, da tempo, gestivano tre club a luci rosse a Milano e un quarto locale a Sanremo. Nell'ordine, il Cleopatra, il Paradise, il Play e il Paradise 2.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Venerdì scorso i due sono stati rintracciati dagli uomini del capitano Salvatore Cagnazzo e arrestati. Omicidio, è l' accusa che li accomuna, con l'aggravante da ergastolo della premeditazione. Il gip Guido Salvini, nove mesi dopo le prime ammissioni, ha infatti ritenuto credibile il racconto ripetuto da Lucianino "Due pistole" e sostanziali i riscontri trovati dagli investigatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I mandanti, è stato accertato, avevano onorato la "fattura" del sicario: 90 milioni pagati a rate, un milione alla volta, al figlio della sua compagna. E i versamenti, prima in contanti poi attraverso vaglia postali, non si erano mai interrotti: l' ultimo, da 5 milioni, era avvenuto il 23 luglio del 1997 sotto gli occhi dei militari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Antonietta Veglia e Carmelo Puglisi - è la storia emersa dopo quasi dieci anni - avevano deciso di liberarsi dell'ex marito di lei, che non aveva mai accettato la loro relazione. E la scelta del killer era caduta su Luciano Vella, già dimostratosi affidabile per aver gambizzato un cliente che dava fastidio. Altra credenziale, determinante: il siciliano aveva già ucciso una volta, il 13 marzo del 1981, sul ballatoio di una casa di ringhiera al Ticinese, per liberarsi del balordo che gli aveva rubato la ragazza e l'aveva messa incinta. Condannato a 24 anni, rinchiuso a Parma, si era comportato bene tanto da ottenere la semilibertà e i permessi premio. Il soggetto ideale: nessuno avrebbe potuto pensare a lui, costretto a tornare in galera la notte stessa, per l'omicidio. E novanta milioni erano un prezzo ragionevole, anche per pagare il silenzio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Invece a "Due pistole" andò malissimo. Dopo aver abbattuto Michele Nicassio, con la Smith&Wesson calibro 44 avuta dai mandanti, venne placcato da un militare fuori servizio che andava al cinema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/04/16/gli-amanti-diabolici-mi-dissero-uccidilo.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Moglie e amante, delitto imperfetto</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>11 maggio 2001</b></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3i_d0F0zILBOOWxQai5yYSi5amyy2fZfz3XcXuJwTcl1DzGZKRsV6vlzEu_a4k6LCBv6gtNOXDS2-8I247jWNeqCX9SpH-Gfnx7yV9GEay0nH6cNJt2k9meBiBUgKTW-2DHPidQDuuSU/s1600-h/2001-10-11+Torino+M0001.JPG"><img alt="" border="0" height="378" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5284413406278201458" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3i_d0F0zILBOOWxQai5yYSi5amyy2fZfz3XcXuJwTcl1DzGZKRsV6vlzEu_a4k6LCBv6gtNOXDS2-8I247jWNeqCX9SpH-Gfnx7yV9GEay0nH6cNJt2k9meBiBUgKTW-2DHPidQDuuSU/s400/2001-10-11+Torino+M0001.JPG" style="display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: center;" width="400" /></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Seminara (RC) - <b>Moglie e amante ammazzano il marito e fingono una rapina</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 ottobre 2001</b></span> - (Adnkronos) <b>Giovanna Bellantonio</b> di 30 anni e Antonino Caccamo di 44 anni, che, secondo le indagini, erano amanti ed avrebbero ucciso il marito della donna, Rocco Ditto di 33 anni, sono stati rinviati a giudizio dal Gip del Tribunale di Palmi. Devono rispondere di omicidio volontario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il fatto avvenne a Seminara (Rc) il 22 luglio dello scorso anno. Ditto fu ucciso mentre ritornava da Seminara, dove si era recato per far visita ai suoi genitori: era sceso per bere ad una fontanella pubblica e qualcuno gli sparo' alcuni colpi di pistola al petto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La moglie tento' di accreditare la tesi di un omicidio maturato in un tentativo di rapina, ma le indagini portarono ad una diversa conclusione. La polizia di Stato pote' accertare che ad uccidere l'uomo era stato l'amante della moglie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2001/10/02/Cronaca/Giudiziaria/OMICIDI-PALMI-RINVIO-A-GIUDIZIO-PER-AMANTI-CHE-UCCISERO-MARITO_225900.php"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Arrestati moglie e amante</b></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><b>1° novembre 2001</b></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsAe1kYLWHLyadwxteFne8bcPL3_5cD6jiy_EN-Ji1Kbwb_0rGlhn7ogyOPeKbFxmrswJKphD0uciKuXLcVn_q7G7AECBDek8o_CnQEOMQsuSyrgoWllMemEcUqBqdnzoek8InbuA9uqg/s1600-h/2001-11-01+Roma+M.JPG"><img alt="" border="0" height="357" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5284413981669740146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsAe1kYLWHLyadwxteFne8bcPL3_5cD6jiy_EN-Ji1Kbwb_0rGlhn7ogyOPeKbFxmrswJKphD0uciKuXLcVn_q7G7AECBDek8o_CnQEOMQsuSyrgoWllMemEcUqBqdnzoek8InbuA9uqg/s400/2001-11-01+Roma+M.JPG" style="display: block; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; text-align: center;" width="400" /></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Recoaro T. (VI) - <b>Ucciso dalla moglie e dall'amante</b><br />
</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />
</span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilQgs6YZLod_QDtIUhpV9ObTc-vQFKFy8nnF2jUxLZnz-mRSVfSVPmMg7kpniLBYm1bVd2eZO9qLbcqwzoo1XQPrbaCVTQWuyxylrqVn-Xx1Q_WHy-XAB8Y6ToKMDln4WfmlYx-98F6_w/s1600-h/2002-01-15+Vicenza+M0001.JPG"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5284415097305767410" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilQgs6YZLod_QDtIUhpV9ObTc-vQFKFy8nnF2jUxLZnz-mRSVfSVPmMg7kpniLBYm1bVd2eZO9qLbcqwzoo1XQPrbaCVTQWuyxylrqVn-Xx1Q_WHy-XAB8Y6ToKMDln4WfmlYx-98F6_w/s320/2002-01-15+Vicenza+M0001.JPG" style="cursor: hand; display: block; height: 320px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 294px;" /></span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>Geologo ucciso: arrestata moglie</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">15 gennaio 2002 - Ucciso dall'amante della moglie, da questa istigato: sarebbe morto così il geologo in pensione Hans Stephan Zimmerman, 72 anni, ammazzato qualche mese fa a Recoaro Terme (Vicenza).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con l'accusa di omicidio, i carabinieri hanno arrestato la moglie, <b>Amalia Volpato</b>, 54 anni, e il suo innamorato, Amedeo Pasquale Della Valle, di 76 anni. Zimmerman era stato ucciso con decine di coltellate, il cadavere mostrava anche una frattura al cranio. Era stata la moglie a dare l'allarme, denunciando però una rapina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/01/15/geologo-ucciso-arrestata-moglie.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<div align="justify">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ostia (RM) - <b>Uccise l'ex marito a coltellate, con l'amante gettò cadavere nel Tevere: assolta!</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 aprile 2005</b></span> - Un anno di indagini condotte dai militari del reparto territoriale di Ostia, diretti dal colonnello Massimo Ilariucci hanno fatto piena luce sull'omicidio dell'imprenditore edile originario di Catanzaro Domenico Bruno ucciso secondo gli inquirenti dall'ex moglie con la complicità dell'amante, con la premeditazione. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo il rinvenimento del cadavere dell'uomo, il 27 febbraio del 2004 ad Ostia nei pressi dello stabilimento 'Faber beach', l'esame autoptico aveva fatto risalire la morte dell'uomo ad almeno un mese prima. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Domenico Bruno, dopo 17 anni di matrimonio si era separato nel 2002 dalla moglie <b>Luciana Cristallo</b>, 40enne. Dei quattro figli, tutti maschi di età compresa tra gli otto e i vent'anni, dopo la separazione i due figli più grandi avevano deciso di vivere con il padre in via Aurelia, mentre i più piccoli erano rimasti con la madre in un appartamento di via Santini. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 27 gennaio 2003 Domenico Bruno alle 21,30 si reca a casa dell'ex moglie per una cena concordata. I quattro figli rimangono a casa dell'uomo con la governante. L'uomo viene ucciso nel corso della cena dalla moglie con 12 coltellate, una alla schiena molto profonda, inferte con un coltello a serramanico dalla lama lunga.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Solo in un secondo momento interviene l'amante della donna, Fabrizio Rubini, commercialista romano di 44 anni. Quest'ultimo aiuta la donna ad occultare il cadavere, avvolge al testa dell'uomo in una busta di nylon, lega una cintura di piombo da subacqueo intorno alla vita del cadavere e successivamente il corpo viene messo in un tappeto. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso dell'intera serata in cui avviene l'omicidio Luciana Cristallo e il suo amante Fabrizio Rubini comunicano telefonicamente utilizzando due schede telefoniche per cellulari che erano state acquistate per loro conto da due amici risultati estranei alla vicenda. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Prima di recarsi a casa della donna in via Santini per occultare il cadavere, il commercialista, nel tentativo di depistare le indagini, si porta sull'autostrada Roma-Fiumicino nell'area di servizio Magiana-Nord dove da una cabina telefonica compie una telefonata sul cellulare della vittima con una scheda prepagata che poi butterà.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due amanti portano il cadavere ad Ostia Antica, dove arrivano con due autovetture, una Mercedes 300 di Domenico Bruno, che successivamente verrà ritrovata abbandonata in via Antonisei, nella zona della Romanina, e l'automobile del commercialista. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due amanti vanno a vivere insieme nove mesi dopo l'omicidio, il 28 ottobre 2004, insieme ai figli della donna. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 4 aprile scorso i carabinieri hanno sottoposto a fermo i due amanti che nei giorni scorsi davanti al gip del Tribunale di Roma hanno ammesso parzialmente le proprie responsabilità. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha detto di aver ucciso, ma ha dichirato che il marito era giunto a casa sua ubriaco e che l'aveva aggredita. Il Rubini invece ha ammesso di aver preso parte alle fasi di occultamento del cadavere. Il corpo della vittima è stato gettato nel Tevere nei pressi di Ostia, nel Tevere sono stati lanciati anche il coltello e i due cellulari della vittima. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna aveva conosciuto il suo amante proprio nelle fasi della seprazione con il marito, a lui infatti, titolare di uno studio di commercialista si erano rivolti per la divisione dei beni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2005/04/14/5374038-OMICIDIO-DI-OSTIA.shtml">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 ottobre 2012</b></span> - Decisione inaspettata, quella della III Corte d’assise per Luciana Cristallo e Fabrizio Rubini, la coppia accusata dell’omicidio di Domenico Bruno, imprenditore calabrese di 45 anni, ex marito di lei. Il processo si è concluso con due assoluzioni con formula piena. Al processo per omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione - che si è tenuto a Roma a carico della moglie della vittima, Luciana Cristallo, e del suo presunto complice Fabrizio Rubini - il pubblico ministero aveva chiesto per i due imputati la condanna all'ergastolo. Anche i legali di parte civile - Nunzio Raimondi, Aldo Costa e Maurizio Arabia, che rappresentano la madre della vittima, Santa Marinaro; nonchè la curatrice dei due figli minorenni di Bruno e della Cristallo - avevano insistito perché gli imputati fossero dichiarati colpevoli.<br />I fatti risalgono al 27 febbraio 2004, quando la donna aveva ammazzato il marito - sposato vent'anni prima e con il quale aveva avuto quattro figli - con 12 coltellate. L’amante l’aveva aiutata ad avvolgere il corpo della vittima in un tappeto, prima di buttarlo nel Tevere. Il suo cadavere venne ritrovato solo un mese dopo, su una spiaggia di Ostia, dove il mare restituì il suo corpo trafitto da numerose coltellate. Il pm Elisabetta Ceniccola aveva chiesto l’ergastolo per entrambi perché, secondo la sua ricostruzione, Cristallo avrebbe agito premeditatamente. La Corte, invece, ha assolto la donna perché avrebbe agito per legittima difesa, mentre il suo compagno di allora, Fabrizio Rubini, doveva essere assolto per non aver commesso il fatto. L’occultamento di cadavere invece è andato prescritto.</span><br />
<a href="http://www.corriere.it/cronache/12_ottobre_24/luciana-cristallo-assolta_949f64a4-1da8-11e2-8b20-1919d504f212.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Taurisano (LE) - <b>Avvelenò il marito per stare con l'amante e tenersi la figlia: terzo ergastolo</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">30 maggio 2006 <span style="color: red;">(aggiornamento del 10 ottobre 2012)</span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBSKpzGTJAuAN4auC-XF-kfjq7Zycv3NWgbuMULCpNG0DoPUO1tFuYzwMrE3KWo3BldwHcnT6urccSLMtWOHeoeeNNdTXwXhwO5GnVi6GXYUjvV3pTPzdoPhgTMFdyyGn8gTGuWnbi91B1/s1600/lucia+bartolomeo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBSKpzGTJAuAN4auC-XF-kfjq7Zycv3NWgbuMULCpNG0DoPUO1tFuYzwMrE3KWo3BldwHcnT6urccSLMtWOHeoeeNNdTXwXhwO5GnVi6GXYUjvV3pTPzdoPhgTMFdyyGn8gTGuWnbi91B1/s200/lucia+bartolomeo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per la terza volta la parola ergastolo è risuonata in aula. A pronunciarla i giudici della Corte d’assise d’appello di Taranto, che hanno condannato al carcere a vita <b>Lucia Bartolomeo</b>, l'infermiera di Taurisano accusata dell’omicidio del marito, Ettore Attanasio, il 36enne deceduto la notte tra il 29 e il 30 maggio 2006.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si tratta del terzo processo celebrato per la morte del 36enne. Dopo i primi due gradi di giudizio che si erano svolti a Lecce, infatti, lo scorso 15 novembre i giudici della Suprema Corte avevano annullato la sentenza di condanna alla pena dell'ergastolo emessa, il 12 maggio del 2010, dai giudici della Corte d'assise d'appello di Lecce nei confronti della donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo la Cassazione, infatti, pur dando per accertato il fatto che l’imputata abbia somministrato la droga al consorte, non era possibile stabilire, oltre ogni ragionevole dubbio, che fosse stata quella dose di eroina a uccidere il 36enne, senza escludere che il decesso sia stato in qualche modo causato dalle condizioni di salute dell’uomo. I giudici della Suprema Corte aveva stabilito, inoltre, che il nuovo processo doveva essere celebrato a Taranto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Oggi, dopo poco più di tre ore di camera consiglio, è arrivata la nuova condanna. I giudici hanno negato all'imputata le attenuanti, in controtendenza con quanto richiesta dall’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore generale Lorenzo Lerario, che aveva invocato una condanna a 24 anni di carcere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La difesa della Bartolomeo, rappresentata dagli avvocati Pasquale Corleto e Silvio Caroli, che hanno discusso oggi in aula, aveva evidenziato come la sola relazione extraconiugale intrapresa dalla 34enne, o il timore di un'eventuale separazione, non fossero argomentazioni valide a sostenere il movente di un omicidio. L’avvocato Pasquale Corleto, decano dei penalisti salentini, aveva sottolineato come fosse assolutamente necessario scindere la morale dalle accuse nell'ambito del processo. La difesa ha sempre sostenuto come la tesi accusatoria, inoltre, non sarebbe stata supportata da riscontri e prove scientifiche inconfutabili. Nessuna perizia, infatti, sarebbe stata eseguita sulla flebo che l'imputata avrebbe utilizzato per somministrare la dose letale di eroina. Sostanza che, scrivono i legali nelle motivazioni d'appello, Attanasio potrebbe aver assunto da solo. I riscontri tossicologici eseguiti sul cadavere a distanza di mesi, inoltre, non avrebbero chiarito la quantità di eroina presente nel corpo dell'uomo. A carico della Bartolomeo, dunque, vi sarebbero state, per i due legali, prove non sufficienti a provare la colpevolezza della loro assistita al di là di ogni ragionevole dubbio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'accusa nei confronti della donna è di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dall'aver agito col mezzo di sostanze venefiche e nei confronti del coniuge.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo l'ipotesi accusatoria sarebbe stata l'ex infermiera a iniettare volontariamente una dose letale di eroina al marito. Una tesi che sarebbe supportata dalle perizie depositate dai consulenti nominati dai giudici e da alcuni sms che la donna avrebbe inviato al cellulare dell'amante (al quale più volte aveva raccontato, mentendo, che il consorte era malato di cancro). In quei messaggi la 34enne avrebbe dato per imminente la morte del marito, affermando che si trattava di "una questione di ore" poiché era in stato di coma e veniva alimentato con delle flebo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img src="https://adv.strategy.it/www/delivery/lg.php?bannerid=5216&campaignid=1934&zoneid=675&loc=1&referer=http://www.lecceprima.it/cronaca/omicidio-attanasio-nessuna-attenuante-per-l-infermeria-ergastolo-confermato.html&cb=006539d6e7"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo l'accusa il movente dell'omicidio è legato proprio alla relazione extra coniugale che la donna aveva intrapreso, e la conseguente paura che una separazione la privasse dell'affidamento della figlia.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; text-align: justify;"><a href="http://www.lecceprima.it/cronaca/omicidio-attanasio-nessuna-attenuante-per-l-infermeria-ergastolo-confermato.html" style="text-align: justify;" target="_blank">http://www.lecceprima.it/cronaca/omicidio-attanasio-nessuna-attenuante-per-l-infermeria-ergastolo-confermato.html</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Catania - <b>Uccise il marito, fermata con l'amico</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKUwLIXBQrGJWej07zIsu5JUmBMOzOCsM_FZAbcXoW4C4xNdNGpJUMzdLsn1UnkyvtnIggyyWFrsM40pRIVAahHyCxI0ZckS7y_tzfUjoly86oXr8tVS6XVo8qhYy28PYIOog5cYURwuU/s1600/messina-m-grazia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 giugno 2007</b></span> - <b>M.M.</b>, 28 anni, e il suo amico G.C., meccanico di 41 anni, sono stati fermati a Catania con l'accusa di aver ucciso G.F., 35 anni, marito separato della donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei confronti dei due il sostituto procuratore Alessandro La Rosa ha emesso decreto di fermo. Attesa per domani la convalida.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini hanno avuto una svolta nel momento in cui la donna si e' autoaccusata dell'omicidio ed ha indicato Cubito come complice nell'omicidio consumato con sei colpi di un coltello da cucina nuovo e acquistato da poco. Agli atti dell'inchiesta vi sarebbe anche uno scontrino che attesta l'acquisto dell'arma bianca.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'omicidio sarebbe avvenuto per continui litigi fra la M. e Furnari, motivi per i quali i due avevano deciso di separarsi: il Tribunale civile aveva fissato la prima udienza di separazione per lo scorso lunedi'. A scoprire il corpo privo di vita di Furnari nella sua abitazione sono stati i genitori al rientro da un viaggio a Venezia. (AGI).</span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sanremo (IM) - <b>Moglie ed amante ingaggiano un killer</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 settembre 2008</b></span> - (Adnkronos) Da anni cambiava amanti, alla ricerca di uno che uccidesse il marito che la maltrattava, ma l'ultimo si e' fatto incastrare dai carabinieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lunedi' mattina alla stazione dei carabinieri di Arma di Taggia (Imperia) si presenta M. L., operaio 46 enne del posto, sostenendo di essere stato avvicinato, alla stazione Fs, da uno sconosciuto che gli ha offerto 20.000 euro in cambio di un favore: uccidere un uomo. Il racconto convince i militari del nucleo operativo che, grazie alla collaborazione di M.L., organizzano un incontro con la persona in cerca di un sicario. Si presenta P.B., pregiudicato 45enne che vive in Provincia di Imperia, rinnovando l'offerta. Si tratta di uccidere il marito della sua amante. A questo punto compaiono i carabinieri e la riunione prosegue in caserma.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Vistosi scoperto, il pregiudicato non tenta di negare, ma spiega di essere il tramite della sua amante, che sta cercando un uomo capace di uccidere suo marito. A conferma mostra alcuni sms scambiati con la donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' M.G., 40 anni, casalinga dell'imperiese, che viene accompagnata in caserma per le domande di rito. Tra lo stupore dei presenti, M.G. racconta spontaneamente tutta la sua storia, cominciando dal matrimonio e dipingendo l'uomo come un despota che la maltrattava. Ormai da anni aveva deciso che l'unico modo per concludere questa storia era far uccidere il marito. E da anni cambiava amanti, alla ricerca di quello che avrebbe soddisfatto il suo desiderio di vendetta, finora senza successo. M.G. e P.B. sono stati denunciati per istigazione all'omicidio e sono a piede libero in attesa di processo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZFIbOqEcmxi7Fe9XOekhbgMWLpnkeT9dtS5mbCjPl7zUNpqtWNRjNH315JpoC_sKp6vceLhN3hpOdQ2_HVBhq3PsJDzZcL4xV7slEiAO0cJwB3_0aJ5Sbrh4kH886I14B9bU0bQ3OUC8/s1600-h/copia-di-amanti-riva-ligure-pasquale-manni_269017.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5442451946592019794" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZFIbOqEcmxi7Fe9XOekhbgMWLpnkeT9dtS5mbCjPl7zUNpqtWNRjNH315JpoC_sKp6vceLhN3hpOdQ2_HVBhq3PsJDzZcL4xV7slEiAO0cJwB3_0aJ5Sbrh4kH886I14B9bU0bQ3OUC8/s320/copia-di-amanti-riva-ligure-pasquale-manni_269017.JPG" style="cursor: pointer; float: left; height: 320px; margin: 0px 10px 10px 0px; text-align: justify; width: 198px;" /></span></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 febbraio 2010</b></span> - Il gup Maria Grazia Leopardi di Sanremo ha prosciolto, stamani, perche' il fatto non e' previsto dalla legge come reato: la casalinga, di 59 anni, di Riva Ligure (Imperia), <b>Giuseppina Bianchi</b> e l'amante di lei, il giardiniere Pasquale Manni, di 54 anni, inizialmente accusati di istigazione all'omicidio in concorso, per aver la donna chiesto all'amante di trovare un killer per uccidere il marito. I fatti risalgono al settembre del 2008 e all'epoca fecero parecchio scalpore, tanto che la donna, che poi ritorno' a vivere con il coniuge, venne battezzata la 'mantide' della Riviera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il giudice, accogliendo la tesi della difesa – gli avvocati Aldo Prevosto per la moglie e Valentina Quaroni per l'amante – ha ritenuto di non doversi procedere, in quanto l'invito ad uccidere non venne raccolto. La guardia penitenziaria alla quale Pasquale Manni, ignaro di trovarsi di fronte a un pubblico ufficiale, propose di commettere il delitto, in cambio di 20.000 euro, si rivolse immediatamente ai carabinieri che denunciarono entrambi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non essendo stato raccolto l'invito, ai due imputati poteva essere applicata soltanto una misura di sicurezza, tipo la liberta' vigilata, ma il giudice non ritenendo entrambi persone pericolose, ha escluso sanzioni accessorie. La vicenda venne a galla, a fine settembre del 2008, quando l'agente della penitenziaria, fisso' un appuntamento con Manni, facendo credere a quest'ultimo che avrebbe preso in considerazione la sua proposta, ma all'appuntamento si presentarono anche i carabinieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">link alla notizia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.riviera24.it/articoli/2010/02/25/79996/progetto-con-lamante-di-uccidere-il-marito-assoldando-un-killer-in-cambio-di-20mila-euro-assolti">www.riviera24.it/articoli/2010/02/25/79996/progetto-con-lamante-di-uccidere-il-marito-assoldando-un-killer-in-cambio-di-20mila-euro-assolti</a></span> <br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sciacca (AG) - <b>Manovale ucciso: arrestati moglie e amante</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhricD4eZ1oWdIKU8mmBjIGBndueajM98NYDs_OPFXvwyN8v1k3cqQRNdllmeOmK4rqkkoqkE2ra30APBAQf9pAesjS3WvEMaQ-AiC6tEdBzZVYCAYAIFRRLt4mK6_Hb44sZbaIY7wMvu0/s1600/Celeste+Sajeva.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhricD4eZ1oWdIKU8mmBjIGBndueajM98NYDs_OPFXvwyN8v1k3cqQRNdllmeOmK4rqkkoqkE2ra30APBAQf9pAesjS3WvEMaQ-AiC6tEdBzZVYCAYAIFRRLt4mK6_Hb44sZbaIY7wMvu0/s200/Celeste+Sajeva.jpg" width="192" /></span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° novembre 2009</b></span> - Tre persone sono state arrestate per l'omicidio del manovale di Sciacca, Michele Cangialosi, il cui corpo in avanzato stato di decomposizione fu ritrovato due settimane fa sotto tre metri di terra nella campagne dell'agrigentino. In carcere con l'accusa di omicidio in concorso e occultamento di cadavere sono finiti la moglie della vittima <b>Celeste Sajeva</b>, 23 anni, l'amante della donna Nicola Piazza, 23 anni e Paolo Naro, 20 anni, tutti di Sciacca.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo - 35 anni, sposato con due bambini - era scomparso dallo scorso aprile, ed era stata la moglie a denunciare la sparizione. Dopo il ritrovamento del cadavere i carabinieri hanno seguito da subito la pista dell'omicidio passionale. A svelare il retroscena sarebbe stata una quarta persona coinvolta nella vicenda, un minore, che, per il rimorso, avrebbe confessato il delitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo indiscrezioni investigative a ideare il delitto sarebbe stata la moglie che si è avvalsa della complicità dell'amante e di altri due giovani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'omicidio di Cangialosi, strangolato nel suo letto con un filo di ferro e poi trasportato in campagna, dove è stato sotterrato, risalirebbe ad aprile. Nei confronti del minore al momento non sono stati adottati provvedimenti. Gli inquirenti stanno cercando di capire il movente, il ruolo del minore e quello della quarta persona coinvolta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/sciacca-omicidio/sciacca-omicidio/sciacca-omicidio.html">fonte</a></span><br />
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La Spezia - <b>Confermati 15 anni alla Mantide di Pontremoli</b></span> <br />
<div align="justify">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjglQfUaiNh037TegPjjbuESWnLvwpkiVSCIh1LybqUrZuT2zo1xbF-SiaQoFBWWq09o5ETShqZYYBR5AiDMX-LUONMFUJRjygily8ROfwbCAh-Bus97F4dVpRWsKMvoIy9tyl5JczF6Qc/s1600/159689-CLARA.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="280" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5453395711379500818" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjglQfUaiNh037TegPjjbuESWnLvwpkiVSCIh1LybqUrZuT2zo1xbF-SiaQoFBWWq09o5ETShqZYYBR5AiDMX-LUONMFUJRjygily8ROfwbCAh-Bus97F4dVpRWsKMvoIy9tyl5JczF6Qc/s320/159689-CLARA.jpg" style="float: right; margin-bottom: 10px; margin-left: 10px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;" width="320" /></a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">da <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/11/27/uccide-fingendo-incidente-di-caccia-poi-si.html">Repubblica</a></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 novembre 2007</b></span> - Un finto incidente di caccia per eliminare il marito della donna di cui era innamorato. Poi il rimorso, la decisione di togliersi la vita e dopo il suicidio la confessione della donna contesa, crollata alla fine di un interrogatorio di sei ore: non è stato un fatto accidentale ma un assassinio. Ci sono due amici morti e una moglie finita in prigione con l' accusa di concorso in omicidio volontario in questa storia che si svolge al confine tra la Toscana e la Liguria nell' ambiente dei cacciatori. Sabato 17 novembre dai carabinieri si presenta <b>Clara Maneschi</b>, quarantaquattrenne di Follo (La Spezia), per denunciare la scomparsa di suo marito Maurizio Cioni, 49 anni. E' uscito all' alba per andare a caccia e non è rientrato. Partono le ricerche. Il giorno dopo è un amico del cacciatore, Giordano Trenti di 45 anni, a notare la macchina dell' uomo in una piazzola nella zona di Pallerone, una frazione di Aulla (Massa Carrara), e permettere così il ritrovamento del cadavere che si trova a pochi metri di distanza. Il corpo è riverso in avanti, trapassato vicino al cuore dal pallettone di un fucile calibro 12. Si pensa ad un incidente, ad un omicidio colposo. Quelle cartucce si usano per i cinghiali ma il sabato quelle prede non si possono cacciare, forse si tratta di un bracconiere che ha sbagliato il colpo ed è fuggito. Passano otto giorni, domenica mattina alle 8 Giordano Trenti si toglie la vita vicino a casa sua ad Arcola (La Spezia). Ancora un fucile da caccia, diverso da quello che ha ucciso Cioni, ancora un colpo al petto. «Ce la farete anche senza di me, vi amo - lascia scritto a moglie e figlie - Non so chi abbia ucciso Maurizio ma questa cosa non riesco più a sopportarla». Secondo i carabinieri è stato l' ultimo tentativo di difendere la donna di cui era innamorato; una sua confessione postuma avrebbe coinvolto anche lei. Ma Clara Maneschi non ha retto molto con il suo segreto. I carabinieri di Pontremoli (Massa Carrara) l' hanno portata in caserma domenica pomeriggio per ascoltarla di nuovo: «Signora o ci racconta tutto o di qua non esce». Dopo sei ore il crollo. «Speravo che dopo averlo ucciso si costituisse. Invece no, si è suicidato». La donna è scoppiata in lacrime, ha detto che Trenti era un amico a cui confidava i suoi problemi con il marito, un uomo violento (ma lei non lo ha mai denunciato). Piano piano il confidente si sarebbe innamorato della donna del suo compagno di caccia. «Prima o poi sistemo le cose, prima o poi ti renderò felice», le diceva. La donna si difende sostenendo che l' iniziativa dell' omicidio è tutta di quello spasimante non ricambiato. I carabinieri del capitano Antonio Ciervo e il pm di Massa Cinzia Perroni non le credono. La sera di venerdì 16 è stata lei a dire al Trenti che il marito il giorno dopo sarebbe andato a caccia. L' omicida lo ha incontrato la mattina presto al capanno dove la vittima teneva il cane per farsi spiegare quale zona avrebbe battuto. Poi lo ha raggiunto nel bosco di Pallerone e ha fatto fuoco da una ventina di metri, guardandolo in faccia. «E' tutto a posto, ti ho resa felice», avrebbe detto per telefono dopo il delitto Trenti a Clara Maneschi. I carabinieri si erano messi subito ad indagare su di loro. A casa dell' uomo, tra l' altro, hanno trovato cartucce della stessa marca di quella usata per l' omicidio. Non bastava per far scattare un' incriminazione. C' è voluto il suicidio per capire tutta la storia. «Quanto dovrò pagare per quello che ho fatto?», ha chiesto Clara Maneschi ai carabinieri prima di essere portata nel carcere di Pisa.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://lanazione.ilsole24ore.com/massa_carrara/2009/01/16/144782-quindici_anni_alla_mantide.shtml">http://lanazione.ilsole24ore.com/massa_carrara/2009/01/16/144782-quindici_anni_alla_mantide.shtml</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>16 gennaio 2008</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Se l’è cavata con 15 anni di carcere. Per il giudice del tribunale di Massa è il 'prezzo' che Clara Maneschi (nella foto) dovrà pagare per aver progettato insieme allo spasimante l’omicidio del marito. Un colpo di fucile nel bosco sopra il borgo di Pallerone in Lunigiana dove era stato attirato: così morì Maurizio Cioni il 17 novembre del 2007.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A sparare quello che credeva essere il suo migliore amico, Giordano Trenti. In realtà lui voleva liberare Clara dalla presenza del marito e diventarne l’amante: si uccise una settimana dopo, forse tormentato dal rimorso e dal dolore per aver distrutto la sua famiglia. E lo stesso giorno del suo suicidio Clara raccontò ai carabinieri della compagnia di Pontremoli quanto bastava a farle scattare le manette ai polsi e portarla in carcere. Colpevole, ha letto il giudice ieri alle 19 e 25 dopo un’intera giornata tra requisitoria e arringhe. Colpevole di omicidio volontario in concorso.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E lei, Clara, 47 anni, ex impiegata spezzina e ora la 'mantide' della Lunigiana, non ha fatto un piega. Frastornata, le mani tra i capelli, ha seguito le guardie carcerarie che la riportavano in cella a Pisa. Il pubblico ministero Alessandra Conforti aveva chiesto 30 anni di carcere: nessuna attenuante. Il giudice Alessandro Ranaldi, chiamato a decidere con rito abbreviato, l’ha ritenuta colpevole ma le ha concesso lo 'sconto': e le aggravanti hanno pareggiato con le attenuanti. Per Clara anche il pagamento di una provvisionale di 400 mila euro.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una condanna mite per un reato che prevedeva l’ergastolo. Sul 'piatto' della giustizia la confessione una settimana dopo il delitto, le registrazioni delle telefonate allo spasimante per incontrarsi quando già pensava di essere intercettata, quel 'ho paura' svelato al terzo uomo con cui aveva una relazione per incontrarsi quando già pensava di essere intercettata. Clara non ha lasciato trasparire niente.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non ha retto invece alla tensione la figlia di Giordano Trenti, l’omicida: ha rincorso il cellullare che la stava portando via e il suo dolore si è trasformato in insulti. Anche la moglie dell’assassino-suicida, Nicoletta De Fraia, è distrutta. "Troppo poco, è una sentenza troppo mite - commenta - tra poco uscirà e avrà tutto il tempo di rovinare altre famiglie". Hanno già assimilato il dolore e riescono a mantenersi calmi invece i familiari di Maurizio Cioni: il fratello Moreno, l’anziana madre Clara D’Imporzano, le figlie Jessica e Pamela.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non si sono mossi dal tribunale di Massa ieri: dalle 10 fino a sera ad aspettare la sentenza. "Non abbiamo mai chiesto vendette ma solo giustizia - hanno detto i congiunti di Cioni - e mi sembra che la pena sia arrivata. Non contestiamo nulla, ci basta sapere che quella donna è stata riconosciuta colpevole". E’ stata una lunga giornata quella di ieri, iniziata con la requisitoria del pubblico ministero.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per più di dieci ore Clara Maneschi è rimasta immobile sulla sua sedia, gli occhi incollati al muro dietro il giudice. Mai uno sguardo verso i familiari del marito, quasi nessuna reazione quando ha sentito chiedere 30 anni di carcere per il suo delitto. Solo un caffè. Quasi dimessa, niente minigonne e abiti leopardati come dopo l’omicidio: piumino trapuntato e capelli sciolti, pantaloni neri largi. Niente più tracce della 'mantide'. E ora? Resta la possibilità di un appello ma il difensore, l’avvocato Andrea Corradino, non si sbliancia: "Rispetto le sentenze. Vedremo le motivazioni prima di decidere se impugnarla o meno".</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/la_spezia/2010/03/26/AM7CEeXD-condanna_confermata_maneschi.shtml">http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/la_spezia/2010/03/26/AM7CEeXD-condanna_confermata_maneschi.shtml</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>26 marzo 2010</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Clara Maneschi, l'ex impiegata di 46 anni di Follo, condannata in primo grado a 15 anni di reclusione per l'omicidio del marito Maurizio Cioni ha perso anche il secondo round. Ieri mattina, la Corte d'appello di Genova ha confermato la sentenza emessa dal Gup del tribunale di Massa, Alessandro Ranaldi, il 15 gennaio dello scorso anno. Per la mantide di Follo, giunta in aula in completo di jeans, truccata e capelli corti castani, è stato un duro colpo. La donna vede sfumare la possibilità di uscire dal carcere Don Bosco di Pisa dove è rinchiusa da oltre due anni. Prima dell'avvio dell'udienza Clara Maneschi si è alzata in piedi chiedendo di poter parlare. I presenti si aspettavano che la donna finalmente dicesse ai giudici la "sua verità", visto che in aula non aveva mai aperto bocca, forse per una strategia difensiva, come la richiesta del rito abbreviato, che fino a oggi non le ha certo procurato vantaggi. In realtà, l’imputata ha voluto comunicare al presidente della Corte d'appello la revoca dell'avvocato difensore, Andrea Corradino. A difendere la Maneschi è rimasta Debora Cossu, la sua giovane parente avvocato: l'unica che le è rimasta vicino. La Corte d'appello ha confermato anche il risarcimento alle parti civili, pari a 400 mila euro, suddiviso in quote da 100 mila euro ciascuna, tra le due figlie di Maurizio Cioni, Jessica e Pamela, l'anziana madre Clara D'Imporzano e il fratello Moreno, che Clara Maneschi dovrà pagare alla famiglia di suo marito per averlo ucciso in concorso con Giordano Trenti. che pochi giorni dopo il delitto si è ucciso.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I giudici di Genova hanno confermato anche il risarcimento danni alle vittime, con una provvisionale di 400mila euro per le parti civili. Clara Maneschi è apparsa impassibile. Lo è sempre stata, fin dalle prime battute della vicenda: anche quando aveva partecipato alle ricerche del marito, che sapeva già morto. In aula non ha parlato: nonostante si fosse diffusa la voce che avrebbe voluto pronunciare un discorso, rivolgendosi direttamente ai giudici. Ha aperto bocca solo per annunciare la revoca dell’incarico di uno dei suoi due legali, l’avvocato Andrea Corradino. Ha mantenuto solo l’avvocato Debora Cossu. Soddisfatti della sentenza, i legali di parte civile. Gli avvocati della famiglia di Maurizio Cioni, Giuliana Feliciani e Valentina Antonini, spiegano: «Ci aspettavamo una conferma della sentenza. L’impianto delle indagini e dell’accusa era solido. La vicenda è stata ormai chiarita, ci sono responsabilità gravi dell’imputata. I familiari della vittima sono sollevati dal fatto che si sia voluto fare giustizia».</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In aula, a Genova, non c’era la madre della vittima, Clara, che è anziana, e non si sente bene. C’erano però il fratello Moreno e le figlie Jessica e Pamela, che fin dal principio di questa brutta storia hanno mantenuto un atteggiamento composto e dignitoso. La famiglia di Cioni e quella di Trenti, erano unite da una antica amicizia: i figli delle due coppie sono cresciuti insieme. Clara Maneschi, impiegata in un’autoscuola, non appare più la donna bionda e vistosa di tre anni fa, annoiata, con più di un amante. Ha i capelli castani naturali, taglio corto, ed in carcere segue i corsi di cucito e di religione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Caltagirone (CT) - <b>Omicidio Giandinoto: mandante dell'accoltellamento era la moglie</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbwy6n7tyfLZjNM9wgViCYSLXHYjAqjB8hX_U01uTmvq-3bl1TEw_zNL8WwWJCU3DG6fjZpL8gHLWFLKnHxAtxtRR7C8D6St_OK-pgTRqVnQRghpRT2jLiVWVzaH5CrtAzy1h3fYtL7_Y/s1600/TROMBINO-Teresa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbwy6n7tyfLZjNM9wgViCYSLXHYjAqjB8hX_U01uTmvq-3bl1TEw_zNL8WwWJCU3DG6fjZpL8gHLWFLKnHxAtxtRR7C8D6St_OK-pgTRqVnQRghpRT2jLiVWVzaH5CrtAzy1h3fYtL7_Y/s320/TROMBINO-Teresa.jpg" width="247" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 novembre 2010</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Risolto l’omicidio di Giuseppe Giandinoto, 40 anni, assassinato con due coltellate al torace la notte del 27 agosto scorso davanti la sua abitazione a Caltagirone, nel Catanese. Istigatrice del delitto sarebbe stata la moglie dell’uomo, <b>Teresa Trombino</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Procura di Caltagirone ha disposto il fermo della donna e di altre tre persone: tra queste <b>il suo convivente</b> che avrebbe avuto un ruolo nel delitto. Alla donna sono stati concessi gli arresti domiciliari perchè è incinta. Un fermo è stato eseguito a Faenza, nel Ravennate.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il <b>movente</b> sarebbe di natura <b>passionale</b> e maturato anche nell’ambito di forti contrasti familiari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il reato ipotizzato dal procuratore capo di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano, è di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il presunto esecutore materiale, un romeno di 20 anni, Marius Florin Maftei, era stato già arrestato poche ore dopo il delitto ed è ancora detenuto. A permettere la sua identificazione era stato la stesso Giandinoto, che prima di morire in ospedale aveva fornito agli investigatori alcuni elementi per risalire al suo assalitore. (agi)</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://qn.quotidiano.net/cronaca/2010/11/22/418055-accontellato_strada_catania.shtml">fonte</a></span><br />
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lamezia Terme (CZ) - <b>L'amante uccide il marito di lei</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWqm-7EpQGYt7GVXu0sO3P8AWBNda9557CkXsl_bzH7SwdsQjd1z7KjYxOcoc_wZKpII01AWEx16vgyEwPhZ6IHrJEMFbdWJHtNZXiI_c3ffULfzhw0OrAUKrN8njTtDR23w-YMAmLX1Y/s1600/Pina-Jennifer.png.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWqm-7EpQGYt7GVXu0sO3P8AWBNda9557CkXsl_bzH7SwdsQjd1z7KjYxOcoc_wZKpII01AWEx16vgyEwPhZ6IHrJEMFbdWJHtNZXiI_c3ffULfzhw0OrAUKrN8njTtDR23w-YMAmLX1Y/s320/Pina-Jennifer.png.jpg" width="250" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 giugno 2011</b></span> - C'è una brutta storia dietro la morte di Giovanni Villella, avvenuta lungo una strada sterrata nei pressi di un vivaio in località Pullo nella notte tra il 4 e il 5 giugno scorso: la giovane moglie era diventata l'amante dell'ex calciatore vigorino Giovanni Giampà, Questo è quanto emerge dalla conferenza stampa svoltasi in procura dal sostituto procuratore Domenico Galletta, dal neo dirigente del commissariato di Lamezia Antonio Borelli e dal suo vice Lucia Cundari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una brutta storia, quindi, che vede coinvolte tre persone, <b>Pina Jennifer</b>, rumena, moglie della vittima, il suo amante, Giovanni Giampà e il cognato di lui Michele Dattilo, balzato agli onori della cronaca per diversi precedenti penali ed essendo coinvolto, tra l'altro, in diversi sequestri di persona negli anni '70 del secolo scorso. Per questo omicidio il sostituto procuratore Galletta ha sottolineato la grande collaborazione tra polizia giudiziaria e Procura seguendo i metodi classici di investigazione che ha permesso di individuare subito i colpevoli, rei, nelle varie testimonianze, di contraddizioni sempre più evidenti. Un lavoro di investigazione sui tabulati telefonici ha permesso di ricostruire lo scenario che ha portato all'omicidio e dal quale sarebbero emerse anche due utenze telefoniche sconosciute usate dai due amanti per parlare tra loro, al di fuori dai numeri di cellulare a tutti conosciuti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vittima riceve una prima telefonata sul cellulare attorno alle 21:38. Dall'altro capo del telefono c'è Giampà. I due si conoscono e, probabilmente, l'uomo dà alla vittima un appuntamento che dovrebbe poi essere quello in località Pullo. Il motivo alla base dell'incontro del sabato sera sarebbe un furto ai danni di un vivaio della zona. Villella esce di casa attorno alle 22:20 ed arriva sul posto dieci minuti più tardi. Parcheggia il furgone. Ad attenderlo c'è Giampà, apparentemente solo. Villella ha una fasciatura alla mano per un piccolo incidente e non può trasportare le piante se non una alla volta. Ne prende una e ritorna indietro dove ad attenderlo c'è Giampà con le restanti due. A quel punto entrerebbe in scena il cognato di Giampà, Dattilo, che uccide materialmente l'uomo dopo averlo inseguito per un breve tratto lungo la strada sterrata e dove poi, l'indomani mattina, il corpo senza vita sarà ritrovato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli investigatori, analizzando minuziosamente i tabulati telefonici dei sospettati, a questo punto della storia, notano una cosa: il traffico tra le utenze di Giampà e Jennifer sono molto frequenti nei minuti prima e dopo l'ora della morte di Villella. Ma c'è un lasso di tempo, durato circa 45 minuti e che risalirebbe all'ora dell'omicidio, in cui queste utenze si interrompono. Uno strano silenzio, una coincidenza evidente che ha permesso agli uomini del commissariato lametino di risalire all'intreccio che ha condotto a morte Villella. Tra le altre prove a carico, ci sarebbe anche quella di una telefonata che il Giampà, dal suo numero di cellulare tradizionale farebbe a sé stesso, ovvero sul numero segreto che utilizzerebbe per sentirsi con l'amante. Un gesto, quest'ultimo, fatto ingenuamente per accertarsi di non aver lasciato l'altro cellulare sul luogo del delitto. Al vaglio degli investigatori, infine, ci sarebbe anche una confidenza telefonica che Giampà avrebbe fatto sul delitto ad una quarta persona che non è indagata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il motivo alla base degli arresti d'urgenza sarebbe riconducibile alla possibilità della fuga per almeno uno dei tre, Dattilo, che ha precedenti in questo senso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il sostituto procuratore Galletta, al termine della conferenza stampa, ha tenuto a ribadire come solo agendo in sinergia e intensamente con la polizia giudiziaria si possa arrivare presto bene e alla soluzione di delitti che non hanno una natura prettamente mafiosa. L'omicidio, infatti, è nato in ambito familiare ed è di natura passionale, indipendentemente dai legami familiari dei soggetti coinvolti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.lametino.it/Cronaca/lamezia-omicidio-villella2-i-particolari-che-hanno-portato-al-delitto.html">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 dicembre 2011</b></span> - La polizia di Stato ha fermato a Lamezia Terme due persone, Angela Giampà, 68 anni, e Massimo Rondinelli, 31, accusate di concorso nell’omicidio del pregiudicato Giovanni Villella, 31 anni, ucciso a colpi di fucile caricato a pallettoni il 4 giugno scorso.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 21 giugno per lo stesso omicidio il Commissariato di Lamezia Terme aveva arrestato altre tre persone, Jennifer Pina, 29 anni, moglie della vittima, Giovanni Giampà, 41, ex calciatore professionista della Vigor Lamezia e fratello di Angela, e Michele Dattilo, 66 anni. Secondo le indagini, Giovanni Giampà e Dattilo sarebbero stati gli esecutori materiali dell’omicidio. Nell’inchiesta sull’omicidio di Villella sono indagate, inoltre, altre due persone, entrambe già detenute, con l’accusa di avere nascosto le armi utilizzate per uccidere Villella. Si tratta dello stesso Michele Dattilo e di Giuseppe Falsia, 38 anni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto è emerso dalle indagini, <b>Jennifer Pina, moglie della vittima, aveva allacciato una relazione con Giovanni Giampà, decidendo poi</b> insieme a lui <b>di uccidere il marito</b>.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.scirocconews.it/index.php/2011/12/15/omicidio-lamezia-terme-fermati-i-2-presunti-assassini-del-31nne-giovanni-vilella/" target="_blank">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 gennaio 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Era consapevole che il compagno sarebbe stato ucciso anche se non conosceva i dettagli dell’esecuzione.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Depositate le motivazioni del giudice che ha condannato a sedici anni di carcere la moglie di Giovanni Villella ucciso nel giugno del 2011.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sono state depositate le motivazioni della sentenza di condanna emessa dal giudice delle indagini preliminari, Barbara Borelli, il 6 ottobre scorso e con la quale, accogliendo la richiesta dell'accusa ha condannato Pina Jennifer a 16 anni. La donna era accusata di concorso nell'omicidio di suo marito Giovanni Villella, aggravato dalla premeditazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Pina Jennifer aveva scelto di essere processata con il rito abbreviato e la pena gli stata ridotta. Il procedimento penale a suo carico prese il via dopo l'omicidio del Villella avvenuto il 4 giugno del 2011. Dopo un paio di settimane Pina Jennifer fu raggiunta da un provvedimento di custodia cautelare in carcere per essere stata la presunta istigatrice e determinatrice e per aver concorso al progetto sanguinoso nei confronti del coniuge. La donna non è finita in carcere solo perché madre di due bambini molto piccoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’altro ieri il giudice Borelli ha depositato le motivazione delle sentenza di condanna che aveva emesso nell’ottobre dello scorso anno rispettando i tempi. Nel ricostruire dal punto di vista processuale l’intera vicenda giudiziaria che ha visto protagonista Jennifer nell’omicidio del marito - omicidio per il quale sono sotto processo davanti alla Corte d'Assise di Catanzaro Giovanni Giampà e Michele Dattilo, accusati d'essere gli esecutori materiali dell'omicidio di Giovanni Villella - il giudice si sofferma nella valutazione del materiale probatorio posto a fondamento della declarata responsabilità dell’imputata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per il giudice «l’elemento granitico posto a fondamento della responsabilità penale della Jennifer è costituito dalla sua sostanziale confessione, risultata attendibile e pienamente in linea con tutte le risultanze oggetto di acquisizione, quali in particolare, le contraddizioni ravvisate tra le iniziali dichiarazioni dei tre protagonisti della vicenda, gli esiti della disamina dei tabulati telefonici, le risultanze medico legali, nonché le fondamentali dichiarazioni di alcuni testi».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quindi «la valutazione analitica e complessiva delle risultanze probatorie oggetto di acquisizione» ha spinto il giudice «a ritenere provata la dinamica dei fatti, conferendovi autenticità per gli aspetti più salienti circa la specifica compartecipazione della Jennifer, alla sostanziale confessione resa dalla stessa, riscontrata oltre che arricchita in via incrociata e vicendevole, anche dalle dichiarazioni di una teste e dagli altri riscontri oggettivi».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.gazzettadelsud.it/news/29598/Pina-Jennifer-istig%C3%B2---e-spalleggi%C3%B2-l%E2%80%99assassino.html">http://www.gazzettadelsud.it/news/29598/Pina-Jennifer-istig%C3%B2---e-spalleggi%C3%B2-l%E2%80%99assassino.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mondovì (CN) - <b>Omicidio Ferreri: fu l'ex convivente a istigare il nuovo amante</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: red; font-size: x-small;"><b>aggiornamento dell'11 settembre 2011</b></span> - Il Tribunale di Mondovì ha condannato a 12 anni di carcere <b>Dominique Mantello</b>, 50 anni, imputata di concorso nell'omicidio del pensionato Romano Ferreri, 62 anni, il cui corpo fu ritrovato un anno fa nella ex Caserma Durando di Piazza.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La sentenza al termine del rito abbreviato davanti al giudice Maria Eugenia Oggero.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna era stata la compagna della vittima, prima che nella loro vita comparisse quello che è poi diventato l'amante, Armando Bevilacqua.(ANSA)<br /><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/piemonte/2011/09/21/visualizza_new.html_701049227.html"><span style="font-size: x-small;">fonte</span></a></span><br />
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Palermo - </span><b style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif; font-size: x-large;">Insieme all'amante cercò di eliminare il marito con topicida ed iniezioni di veleno</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>15 aprile 2004</b> - </span>«Ho iniziato a colpire mio marito con la statuetta di porcellana perchè lui mi voleva accoltellare». Si difende così <b>Elena Smeraldi</b>, l'imprenditrice palermitana che la notte scorsa ha ucciso il marito Giuseppe Lo Cicero, più giovane di quattro anni, colpendolo alla testa e alla nuca con una statua della Pietà di Michelangelo. La donna ha ammesso di essere stata l'autrice del delitto dopo circa un'ora di interrogatorio dei Carabinieri che stanno conducendo le indagini, coordinate dal pm Antonio Ingroia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo il suo racconto, Lo Cicero, che fino a pochi anni fa viveva a Roma, dopo l'ennesima lite familiare avrebbe preso un coltellaccio da cucina per colpire la moglie. «E io - dice lei - mi sono difesa». Il figlio tredicenne della coppia, al momento dell'uccisione non si sarebbe trovato in casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><span style="font-size: x-small;">4 novembre 2011</span></b><span style="font-size: x-small;"> - </span>La prima sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo ha ridotto a 24 anni la pena inflitta a Elena Smeraldi, accusata di aver ucciso il marito, l’imprenditore Giuseppe Lo Cicero, nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2004.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In primo grado la donna aveva avuto l’ergastolo. La corte d’appello ha eliminato l’aggravante della premeditazione. La Smeraldi è stata processata col rito ordinario, mentre il presunto complice e amante, Francesco Marotta, è stato condannato per lo stesso reato a 15 anni di carcere col rito abbreviato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo l’accusa gli “amanti diabolici”, così furono ribattezzati dalla stampa, assassinarono Lo Cicero, che era nella sua abitazione, nel quartiere palermitano di Cruillas, dopo averlo sottoposto a sevizie: coltellate, iniezioni di veleno per topi e colpi inferti con una statuetta di marmo che riproduce la Pietà di Michelangelo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.livesicilia.it/2011/11/04/uccise-il-marito-con-lamante-pena-ridotta-in-appello/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwWwugSwzwyIc3N9KhVWxbe3vTZb6a2pWyc7RE4f5Djx2OX0fXKqNoy1j1-z1zs5-UUl_i3N4lRJ0HrrBWs4g' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Larino (CB) - <b>Uccise il marito per stare con l'amante: 14 anni</b></span> <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 marzo 2012</b></span> - Secondo i magistrati è stata la donna - <b>A<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">.</span>V.</b> - ad uccidere il marito, del quale però non è mai stato ritrovato il corpo. N.D.<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">P.</span> è scomparso il 20 luglio del 2007.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I giudici hanno ritenuto responsabile dell'omicidio soltanto la donna, assolvendo dal reato l'amante - D.C. - che è stato condannato ad un anno di reclusione ma per favoreggiamento. Secondo i giudici non c'è stata premeditazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Corte ha anche deciso di inviare gli atti del processo alla Procura della Repubblica di Larino per ulteriori indagini sul presunto occultamento di cadavere, reato escluso nella sentenza con la motivazione che il fatto non sussiste. Alla parte civile è stato riconosciuto un risarcimento dei danni provvisorio per ventimila euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad incastrare la donna sono state alcune intercettazioni telefoniche di conversazioni con l'amante che l'avrebbe aiutata dopo il delitto. Proprio nella notte della scomparsa di D. P. tra i due amanti ci fu una serie di telefonate. Poi per circa due ore nessuna comunicazione. Per l'accusa durante quell'arco di tempo N.D.P. è stato ucciso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.altromolise.it/notizia.php?argomento=cronaca&articolo=50302">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Pago del Vallo di Lauro (AV) - <b>Uccise il marito polacco con l'aiuto dell'amante italiano</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="color: red; font-size: x-small;"><b>aggiornamento del 3 dicembre 2016</b></span> - Omicidio Ciolek, arriva la sentenza in primo grado. La Corte d’Assise di Avellino, al termine di una lunga camera di consiglio, condanna i responsabili della morte del 60enne polacco.<br />Un delitto cruento e passionale, quello consumatosi a Pago Vallo Lauro <b>nel maggio del 2012</b>.<br />Venticinque anni di reclusione alla moglie della vittima, Lucyna Eugenia Kwiatkovska; 22 anni a Galeazzo Amoroso, l'anziano presso il quale la donna lavorava come badante. Condannato a 2 anni anche un nipote dell'anziano, Antonio Graziano, accusato del reato di induzione al falso in atto pubblico perché fece pressione sul medico Rainone, intervenuto dopo la morte di Ciolek, affinché redigesse un certificato di decesso per cause naturali.<br />Pene severe, quelle inflitte ai tre imputati per la morte del polacco. Amoroso Galeazzo, all'epoca 76enne, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti essendo l'amante della sua badante, nonché moglie della vittima, avrebbe avuto un ruolo principale nel delitto colpendo Ciolek al capo.<br />Determinanti ai fini della decisione della Corte d'Assise le indagini condotte dagli agenti del Commissariato di Lauro. Dagli elementi raccolti sulla scena del crimine, sarebbero stati proprio la moglie di Ciolek e l'anziano di Pago, ad uccidere l'uomo, con una serie di colpi al capo e al torace, inferti con un oggetto contundente.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Gli inquirenti riscontrarono anche un maldestro tentativo di alterazione dello stato dei luoghi ed hanno sin dall'inizio ritenuto poco credibile la versione degli imputati, secondo la quale il decesso sarebbe avvenuto a seguito di una caduta accidentale, dovuta allo stato di ubriachezza del polacco, escluso però dagli accertamenti tossicologici.</span><br />
<a href="https://www.ottopagine.it/av/cronaca/104750/video-cinquant-anni-di-carcere-per-i-due-assassini-di-ciolek.shtml"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">https://www.ottopagine.it/av/cronaca/104750/video-cinquant-anni-di-carcere-per-i-due-assassini-di-ciolek.shtml</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Orte (VT) - <b>Una 43enne tenta, con l'attuale amante, di uccidere l'ex convivente</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 luglio 2012</b></span> - Coppia di amanti violenti arrestati per tentato omicidio. I due - lei 43 anni, e lui, egiziano di 20 - sono stati ammanettati per avere colpito a sprangate in casa, ad Orte, il compagno della donna.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo gli investigatori, sarebbero stati loro ad aggredire l'operaio di 45 anni, colpendolo ripetutamente forse con una mazza da baseball. L'uomo ora è in gravi condizioni all'ospedale di Viterbo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto si è appreso, i due, che hanno fatto irruzione in casa incappucciati, sarebbero stati riconosciuti da più di un testimone mentre si allontanavano dall'abitazione dopo aver compiuto il raid. Si erano infatti tolti i cappucci che celavano i loro volti.<br />La donna - che ha avuto una figlia con l'uomo aggredito, oggi di 9 anni, e che ha altri due figli più grandi, nati da una precedente relazione - aveva detto al compagno che si sarebbe recata al mare a Montalto di Castro, dove la coppia possiede una casa. Una mossa che, secondo i carabinieri, le serviva per procurarsi un alibi. In realta' sarebbe rimasta in zona, in compagnia del giovane egiziano e, intorno alle 2:30 di notte, hanno compiuto l'irruzione e il pestaggio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Solo dopo sono partiti insieme per raggiungere Montalto di Castro, ma sono stati bloccati lungo la strada da una pattuglia dei carabinieri che era sulle loro tracce. Poi il fermo, il lungo interrogatorio e, infine, l'arresto con l'accusa di concorso in tentato omicidio.<br />Le ragioni della spedizione punitiva non sono state ancora chiarite. Di certo, secondo gli investigatori, non volevano compiere una rapina. Il loro obiettivo era il compagno della donna.<br /><a href="http://roma.ogginotizie.it/152797-viterbo-aggredisce-compagno-con-amante-arrestata-coppia/#.UHcs2m-TqSo"><span style="font-size: x-small;">fonte</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Thailandia - </span><b style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif; font-size: x-large;">Moglie assolda l'amante, con i soldi del marito, per ucciderlo</b><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 settembre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Stephen Phillips, 59enne originario di Torquay (Devon) è stato freddato da un killer mentre era sulla sua moto nel villaggio Baan Phai, 250 miglia a nord-est di Bangkok. Sua moglie - Wilaiwan, 29enne thailandese - ed altri 2 uomini, sono stati fermati dalla polizia con l’accusa di aver architettato l’assassinio di Stephen. </span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tra i due uomini fermati si presume ci sia l’amante della donna. Il killer ha colpito l’uomo con diversi colpi di arma da fuoco: il primo all’addome, poi alle gambe ed infine in testa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Stephen aveva recentemente stipulato un’assicurazione </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">sulla vita per oltre 250.000 euro ed erano stati ritirati dal suo conto in banca circa 15.000 euro. L’anziana madre di 81 anni, residente a Manchester, ha detto alla stampa “Era tornato qui all’inizio dell’anno e mi aveva detto che non era felice del suo matrimonio. Ma, a parte questo, si trovava bene in Thailandia”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia ha detto “Abbiamo arrestato uno dei malviventi presenti durante l’agguato. Sappiamo chi ha sparato. Le indagini sono in corso ma entro una settimana avremo arrestato tutti i colpevoli”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://notizieshock.it/giovane-moglie-thailandese-assolda-un-killer-per-uccidere-il-marito-59enne-con-i-suoi-stessi-soldi/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://notizieshock.it/giovane-moglie-thailandese-assolda-un-killer-per-uccidere-il-marito-59enne-</span></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://notizieshock.it/giovane-moglie-thailandese-assolda-un-killer-per-uccidere-il-marito-59enne-con-i-suoi-stessi-soldi/" target="_blank">con-i-suoi-stessi-soldi/</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Possagno (TV) - <b>Con l'aiuto dell'amante uccide il marito</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG6gerE9NFOcNujiD999rcAq7ktu6pM8vMT62YAmJUSiRsIp4Kvi35flGsSt3gk7SpHBIRhHLqhIFXxaq9YLBxAU8h0gA4YSNguyRSmBaoQsPHD1lWFijnIU5hgZgiUm0p0nuZ8Gl4PvIM/s1600/Lucia+Lo+Gatto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG6gerE9NFOcNujiD999rcAq7ktu6pM8vMT62YAmJUSiRsIp4Kvi35flGsSt3gk7SpHBIRhHLqhIFXxaq9YLBxAU8h0gA4YSNguyRSmBaoQsPHD1lWFijnIU5hgZgiUm0p0nuZ8Gl4PvIM/s1600/Lucia+Lo+Gatto.jpg" width="180" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 aprile 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Una donna e un uomo, </span><b style="text-align: start;">Lucia Lo Gatto</b><span style="text-align: start;"> e Manuel Palazzo, rispettivamente di 41 e 27 anni, entrambi residenti nel Vicentino, sono stati sottoposti questa notte dai Carabinieri di Treviso a fermo di polizia giudiziaria e condotti in carcere perché fortemente indiziati dell’omicidio del vicentino Aldo Gualtieri, 40 anni, il cui corpo, carbonizzato, è stato trovato giovedì a Possagno (Treviso).</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari sono riusciti così, a poche ore dal ritrovamento del cadavere, a risolvere quello che, in un primo momento, appariva un giallo, identificando la vittima e individuando i due presunti assassini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fermati sono una coppia di amanti che avrebbe ucciso il marito di lei residente a Romano d’Ezzelino, nel Bassanese.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il movente, secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, sarebbe da ricondurre a ragioni passionali. L’omicidio sarebbe stato compiuto nella scorsa fine settimana nella zona del Bassanese e poi trasportato a Possagno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A mettere i militari sulle tracce della coppia un episodio avvenuto domenica scorsa. Proprio una coppia a bordo di un’automobile era rimasta in panne nel luogo del ritrovamento del cadavere, nascosto sotto un cumulo di pietre. I due avrebbero chiesto aiuto al titolare di un’autofficina della zona per far ripartire la vettura. L’uomo ha riferito agli investigatori di aver notato il fumo uscire dall’ammasso di pietre ma di aver pensato che si trattasse di una grigliata improvvisata.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il corpo della vittima si trova all’ospedale di Treviso, a disposizione dei consulenti che saranno nominati dal sostituto procuratore della Repubblica Maria Giovanna de Donà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il corpo carbonizzato era stato trovato poco dopo le 14 di giovedì, da alcuni boscaioli lungo una mulattiera a Possagno in valle della Gheda. Aveva il cranio fracassato e alcune ferite di arma da taglio sul petto. Il decesso risale a circa una settimana fa. Il corpo sarebbe stato dato alle fiamme sul luogo dove è stato ritrovato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La scena del crimine, sul quale indagano i carabinieri coordinati dal pm Mara De Donà, presentava evidenti bruciature anche sulla vegetazione attorno a quel che rimane del corpo e su alcuni rami di alberi lungo la stretta strada sterrata dietro la Gipsoteca del Canova.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/23-aprile-2015/cadavere-carbonizzato-possagno-2301297471157.shtml">http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/23-aprile-2015/cadavere-carbonizzato-</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Riace (RC) - <b>Lei e l'amante eliminano il terzo incomodo</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHZ0oL5aUFVByBlPCzGTjpCT5sYvQQu4iychAJZMXree_VOURfJm1HeDiCyOdUApe4hGvBJo6GI8MNfSuoV4-CsXMMgebs6QlZYdU1sCR6-VJgHDACrhP1zFqdlszJicDSWv_ZBF7V7iSf/s1600/Sabrina+Marziano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHZ0oL5aUFVByBlPCzGTjpCT5sYvQQu4iychAJZMXree_VOURfJm1HeDiCyOdUApe4hGvBJo6GI8MNfSuoV4-CsXMMgebs6QlZYdU1sCR6-VJgHDACrhP1zFqdlszJicDSWv_ZBF7V7iSf/s320/Sabrina+Marziano.jpg" width="211" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 ottobre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Volevano farsi una vita insieme, non prima di aver ucciso il marito di lei. Lo affermano i carabinieri della Compagnia di Roccella Ionica che, insieme a quelli del Gruppo di Locri, hanno sottoposto a fermo <b>Sabrina Marziano</b>, 28 anni, ed il suo amante Agostino Micelotta (21), per l'omicidio del marito di lei, Ernesto Ienco (31), ucciso 7 giorni fa a Riace a colpi di fucile.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due sono accusati di concorso in omicidio aggravato e porto e detenzione di armi.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Secondo la ricostruzione degli investigatori, la notte del </span><b style="text-align: start;">25 ottobre</b><span style="text-align: start;">, all'una e venti circa, i due fermati, al rientro da un matrimonio fuori paese di Ienzo, hanno sparato, da dentro la casa coniugale, quattro colpi di fucile caricato a pallettoni. Quindi, con un corpo contundente, avrebbero infierito sulla vittima colpendola ripetutamente alla nuca.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Ai due, i carabinieri sono giunti grazie alle numerose testimonianze raccolte, e alle attività tecniche con intercettazioni, analisi di tabulati telefonici e perizie. Le indagini avrebbero messo in luce la falsità del racconto fatto dalla coppia subito dopo il delitto.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Sabrina Marziano e Agostino Micelotta, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, si erano conosciuti proprio tramite il marito della donna e da circa due anni avevano quella che gli investigatori hanno definito "un'intensa relazione amorosa". Da tempo, inoltre, avrebbero progettato l'idea di costruirsi un futuro insieme. Progetto, però, fortemente osteggiato dal marito. Situazione che è poi sfociata nell'omicidio.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fermati sono stati condotti nelle Case circondariali di Palmi e Reggio Calabria a disposizione della Procura della repubblica di Locri.<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/calabria/locri-marito-ucciso-arrestati-la-moglie-e-il-giovane-amante_2141523-201502a.shtml">http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/calabria/locri-marito-ucciso-arrestati-la-moglie-e-il-giovane-amante_2141523-201502a.shtml</a></span></span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Premolo (BG) - <b>A cinque mesi dal matrimonio avvelena il marito per poter stare con l'amante</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUVDFM9z5n5eYhfBYIYQ_iEXtDFeqc_uBV5iPrSqi_8uYnXk1S18NJtI7F6Rdh63ubl-WSJAeLdnRdw9qsGszYdaJ-53pcWy4GySyDN779wj-dcJmS8zTJF4jLNCPT0_63jRZ0FvAxV6d1/s1600/Laura-Mappelli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUVDFM9z5n5eYhfBYIYQ_iEXtDFeqc_uBV5iPrSqi_8uYnXk1S18NJtI7F6Rdh63ubl-WSJAeLdnRdw9qsGszYdaJ-53pcWy4GySyDN779wj-dcJmS8zTJF4jLNCPT0_63jRZ0FvAxV6d1/s320/Laura-Mappelli.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 dicembre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Dopo 12 anni di convivenza e cinque mesi di matrimonio stava cercando un modo per lasciare il marito e assecondare l’avventura extraconiugale che aveva intrapreso con un collega dell’uomo pochi giorni dopo essere rientrati dal viaggio di nozze: così ha pensato che la strada più semplice e veloce fosse quella dell’avvelenamento e dell’omicidio.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Omicidio che, alla luce dei fatti, è solo tentato perché i medici del Papa Giovanni XXIII gli hanno salvato la vita dopo che nel primo pomeriggio di venerdì 4 dicembre era arrivato con l’elisoccorso in condizioni disperate, in coma ipoglicemico e acidosi metabolica.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Protagonisti della vicenda Bortolo Rossi, 42enne di Premolo, e la moglie 47enne </span><b style="text-align: start;">Laura Mappelli</b><span style="text-align: start;">: per la donna il gip Raffaella Mascarino non ha convalidato il fermo, avvenuto nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 dicembre su disposizione del pm Laura Cocucci, ma ha comunque disposto la misura cautelare nel carcere di via Gleno per i gravi indizi di colpevolezza a suo carico dalla mattina del 14 dicembre.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La mattina del 4 dicembre scorso l’uomo, autista della Furia Omero di Gorno, si sveglia alle 6 per andare al lavoro: beve un caffè prima di recarsi in auto a Ponte Nossa per il servizio di linea delle 7. Una volta arrivato sul posto di lavoro prende un altro caffè coi colleghi, poi svolge il regolare servizio, copre anche il turno scolastico di Gorno e fa ritorno a casa alle 9.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Qui trova la moglie che gli porta un altro caffè per la colazione: un caffè in capsule che, quella mattina, l’uomo nota come si presenti sotto un altro aspetto, lasci un insolito fondo e sia piuttosto amaro. Al suo interno la moglie aveva sciolto una pastiglia di Halcion, un farmaco di cui la donna fa regolarmente uso e che favorisce il sonno: da quel momento in poi l’uomo non ricorderà più nulla fino alle 18 del giorno stesso quando si risveglierà al Papa Giovanni, intubato e con attorno i medici che gli salveranno la vita.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel mezzo c’è tutta un’altra storia: da quel riposino mattutino l’uomo si risveglierà - secondo la ricostruzione della moglie rientrata a casa da alcune commissioni alle 11.20 - attorno a mezzogiorno, su pressante invito della donna. Pochi istanti in posizione eretta, poi collassa al suolo: la donna chiama aiuto e in presenza dei parenti inizia a praticargli un massaggio cardiaco che, probabilmente, risulterà decisivo poi per la sua sopravvivenza.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Mentre l’elisoccorso trasporta l’uomo d’urgenza in ospedale a Bergamo, la donna raggiunge la stessa struttura in auto con - dice lei - un "amico di famiglia": in realtà, ricostruiranno gli inquirenti nei giorni successivi, si tratta di un collega di lavoro del marito con la quale la 47enne aveva iniziato una relazione extraconiugale, nata nella casa di cura di Albino per la quale lavora, e al quale la squadra mobile della questura è riuscita a risalire tramite appostamenti e pedinamenti della donna.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dal momento del ricovero del marito fino alla sua dimissione la donna ha sempre dormito a casa dell’amante.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">Le analisi tossicologiche dell’ospedale non lasciano dubbi agli inquirenti: la presenza di insulina nel sangue in un soggetto non diabetico, associata a benzodiazepine, sono sinonimi di tentato omicidio. Nell’interrogatorio fiume in questura alla presenza del pm Cocucci e del capo della squadra mobile Giorgio Grasso la donna nega tutto, fino a pronunciare un’ultima frase: “Non ho fatto nulla e se l’ho fatto non me lo ricordo”.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da successive indagini sul conto della donna è emerso anche un suo precedente: <b>nel 2002 si era resa protagonista dell’incendio doloso di una cascina in località Monte Belloro di proprietà di un uomo con il quale aveva una relazione, anche questa extraconiugale durante il suo precedente matrimonio (dal quale nel 1993 nascerà un figlio), e che l’aveva lasciata</b>.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.bergamonews.it/2015/12/16/211390/211390/"></a><a href="http://www.bergamonews.it/2015/12/16/211390/211390/"><span style="font-size: x-small;">http://www.bergamonews.it/2015/12/16/211390/211390/</span></a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-89527896796379510242015-04-20T19:21:00.000+02:002018-01-01T12:58:11.026+01:00>Polizia postale: cyberbullismo prevalentemente femminile<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">[...] Episodi di bullismo online interessano in misura maggiore le femmine rispetto ai maschi, nella fascia d’età compresa tra gli 11 ed i 13 anni. In Emilia Romagna, dalle denunce presentate alla Polizia delle Comunicazioni, si registra in effetti un incremento del bullismo femminile ad opera delle minorenni di età compresa tra i 14 e i 17 anni, <b>autrici</b> di reiterate attività internet moleste ed offensive, anche utilizzando strategie per anonimizzarsi, quali la creazione di falsi profili con nomi e foto di altri compagni o l'utilizzo di piattaforme di socializzazione che consentano l'invio di messaggi anonimi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sono, infatti, i social network Ask.fm, Instagram e whatsapp i territori privilegiati per diffondere le prepotenze in rete, ma anche per autocelebrarsi con gli amici documentando rapporti sessuali con coetanei e perdendone conseguentemente il controllo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Invero, se per quanto riguarda il cyberbullismo le <b>vittime</b> privilegiate sono le ragazze - in alcuni casi ancora addirittura bambine -, la ricerca porta alla luce anche l'altra faccia della medaglia: ovvero il crescente arruolamento di ragazze proprio tra i bulli. Il 72% dei ragazzi che hanno denunciato di aver subito episodi di bullismo, ha detto di esser stato vittima di un branco, cioè di un gruppo, e tra le vittime, una su tre ha detto che nel gruppo che lo aveva preso di mira, c'era una presenza femminile. [...]</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/04/20/news/un-ragazzo-su-tre-e-vittima-di-bullismo-1.11271244"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/04/20/news/un-ragazzo-su-tre-e-vittima-di-bullismo-1.11271244</span></a></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-29949898767291116722015-03-05T18:10:00.000+01:002018-01-28T13:19:13.986+01:00Pedofilia e pedopornografia - osservatorio Meter: "una percentuale altissima coinvolge le donne"<div>
<span style="color: red; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>aggiornamento del 18 gennaio 2018</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La foto di una bimba di circa 5 anni, seviziata da tre donne e circolata in rete non ha scandalizzato nessuno. [...] Come mai si dipingono gli uomini come orchi mentre cresce il numero delle donne che abusano dei piccoli? [...] Don Fortunato Di Noto, presidente di Meter, risponde [...]:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Nell’immaginario collettivo degli abusi e delle violenze ci sono sempre gli uomini. Come mai sempre più donne sono legate alla pedofilia?</b></span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Perché la perversione, la sessualità come un diritto senza responsabilità, che genera storture immense, tocca anche loro.</span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il relativismo e l’individualismo hanno tolto dignità all’essere umano, privandolo così di protezioni difensive da una cultura omertosa che concepisce la persone come una libertà onnipotente.</span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Colpisce il fatto che nemmeno il nazismo e le dittature siano riuscite a fare con i bambini ciò che fa la dittatura del relativismo in proporzioni così enormi. Non a caso Ratzinger disse che il relativismo è la più pericolosa delle dittature.</span></blockquote>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.lanuovabq.it/it/omerta-sulla-pedofilia-la-cultura-la-sta-gia-accettando"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">http://www.lanuovabq.it/it/omerta-sulla-pedofilia-la-cultura-la-sta-gia-accettando</span></a></div>
<span style="background-color: white; color: #3e3e3e; font-family: Arial; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: red; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>aggiornamento del 5 maggio 2015</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Don Fortunato di Noto, nella Giornata nazionale contro la pedofilia, riferisce alcuni dati raccolti dalla sua associazione Meter:</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">[...] I dati riferiti da 'Meter' parlano in un anno di 574.116 foto a oggetto pedopornografico (coinvolti minori da 3 a 13 anni), 95.882 video e 621 tra foto e video 'pedo' di neonati (0-3 anni).</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Da sottolineare l’aumento vertiginoso proprio di neonati violati, soprattutto da <span style="font-size: large;">donne (70%)</span>.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Il fenomeno è trasversale: si va dalla produzione artigianale e amatoriale, a quella familiare, a quella criminale con set fotografici professionali. [...]</div>
</span></blockquote>
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<a href="http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/05/05/giornata-contro-pedofilia-report-meter-classifica-paesi-siti-piu-segnalati_hypEP2KdwcrQFccflpRdUM.html?refresh_ce"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/05/05/giornata-contro-pedofilia-report-meter-classifica-paesi-siti-piu-segnalati_hypEP2KdwcrQFccflpRdUM.html?refresh_ce</span></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 marzo 2015</b></span> - Don Fortunato di Noto, fondatore e presidente dell’Associazione ‘Meter contro la pedofilia’, ha presentato oggi nella sede di Avola (Siracusa) il Report 2014; d</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">al Report emerge l’aumento delle violenze sessuali di adulti sui neonati:</span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">è uno dei dati più drammatici di questo Report 2014. I numeri dei bambini neonati che abbiamo contato - uno ad uno quest’anno, come anche altre immagini e video - non sono solo impressionanti, ma sono veramente gravissimi; ne abbiamo contati più di 600. Quindi 600 neonati che sono stati violati.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La cosa che fa riflettere è che una percentuale altissima coinvolge le donne; donne che in maniera chiara, esplicita, drammatica, crudele, hanno violato sessualmente i neonati. Quest’anno abbiamo segnalato alla Polizia postale Italiana e alle polizia estere 574.116 foto pedofile che ritraggono bambini dai tre ai 16 anni e 95.882 video; ore ed ore di riprese durante le violenze perpetrate sull’infanzia.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://it.radiovaticana.va/news/2015/03/05/rapporto_meter_pedofilia,_crescono_abusi_su_neonati/1127239">http://it.radiovaticana.va/news/2015/03/05/rapporto_meter_pedofilia,_crescono_abusi_su_neonati/1127239</a></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-1099247452255832422015-03-03T18:48:00.000+01:002017-10-21T16:39:16.732+02:00Maltrattamenti materni - Sindrome di Munchausen per procura<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.personaedanno.it/cms/data/articoli/018775.aspx"><span style="font-family: 'trebuchet ms';">http://www.personaedanno.it/cms/data/articoli/018775.aspx</span></a><br />
<br />
<strong style="font-family: 'trebuchet ms';"><span style="font-size: 85%;">Avv. Mirijam Conzutti</span></strong><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> La caratteristica fondamentale della sindrome di Münchausen per procura (Münchausen Syndrome by Proxy - MSP) è il coinvolgimento di un genitore, solitamente la madre, che provoca i sintomi di una malattia nel figlio.</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> Il primo ad introdurre la dicitura di MSP fu il pediatra inglese Roy Meadow, in una pubblicazione del 1977. Il DSM-IV definisce la MSP come “Disturbo Fittizio con Segni e Sintomi Fisici Predominanti (300.19)” e nel DSM-IV-TR è cosi descritto: “La caratteristica essenziale è la produzione deliberata o simulazione di segni e sintomi fisici o psichici in un’altra persona che è affidata alle cure del soggetto. Tipicamente la vittima è un bambino piccolo, e il responsabile è la madre del bambino. La motivazione di tale comportamento viene ritenuta essere il bisogno psicologico di assumere, per interposta persona, il ruolo di malato”. Meadow la definisce: “Situazione in cui i genitori, o inventando sintomi e segni che i propri figli non hanno, o procurando loro sintomi e disturbi (per esempio somministrando sostanze dannose), li espongono ad una serie di accertamenti, esami, interventi che finiscono per danneggiarli o addirittura ucciderli”.</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> Nel Regno Unito l’incidenza dei casi in bambini sotto l’anno di vita è circa di 2,8 su 100 000 all’anno e si calcola un tasso di mortalità tra il 9 e il 22% dei casi (Rosemberg, 1987; Sheppard, 2001). Per quanto ci siano molte relazioni di casi di MSP non esistono dei dati di prevalenza basati sulla popolazione.</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> La durata media per stabilire una diagnosi di MSP generalmente supera i sei mesi, spesso un fratello o una sorella è morto di cause non diagnosticate prima che sia scoperta la MSP.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms'; font-size: 130%;">Caratteristiche</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';">La caratteristica principale della MSP è il coinvolgimento di un genitore, solitamente la madre, che di fatto provoca i sintomi del figlio.</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';">Solitamente i sintomi non sono caratteristici di malattie conosciute e questo confonde i pediatri e gli altri clinici e li induce ad ulteriori accertamenti. In genere passa parecchio tempo prima che i medici inizino a prendere in considerazione l’idea che il malessere del piccolo paziente sia procurato dalla madre.</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> I metodi usati per creare sintomi nei figli sono eterogenei e spesso crudeli. Ad alcuni bambini sono state iniettate segretamente feci, urine o saliva, oppure flora fecale e microbi vaginali. Altri sono stati avvelenati con veleno per topi, purganti, arsenico, olio minerale, lassativi, insulina, sale o pepe da tavola, zucchero, tranquillanti e sedativi e in un caso persino con massicce quantità di acqua. Tra gli attacchi fisici si sono verificati tra gli altri: punture di spillo sul viso e sul corpo, lesioni facciali da strumento o con unghie, e soffocamento premendo una mano o un cuscino sul volto. Altri attacchi fisici ugualmente pericolosi sono stati volontaria sottonutrizione e ambiente domestico sporco e trascurato, induzione di attacchi epilettici o perdita di coscienza. Una tecnica indiretta usata da queste madri è di falsificare le analisi di laboratorio, introducendo elementi estranei nei campioni, alterando i veri risultati delle analisi, o sostituendoli con altri di pazienti realmente malati.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> La dottoressa Donna Rosemberg dell'Health Sciences Center dell’Università del Colorado indica quattro principali caratteristiche della MSP:</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> la malattia del bambino viene simulata e/o provocata da un genitore o da chi ne fa le veci;</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> il bambino viene ripetutamente sottoposto a esami e trattamenti medici;</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> il responsabile dei maltrattamenti nega di sapere la causa della malattia del bambino;</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> la sintomatologia acuta si riduce quando il bambino viene allontanato dal responsabile.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms'; font-size: 130%;">Sottotipi</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> Judith Libow e Herbert Schreirer del Children’s Hospital Medical Centre di Oakland hanno classificato la MSP secondo le tipologie dei genitori:</span><br />
<br />
<strong style="font-family: 'trebuchet ms';">cercatori di aiuto</strong><span style="font-family: 'trebuchet ms';"> - Sono casi solo apparentemente simili a quelli della MSP. Normalmente si ha un unico episodio di malattia immaginaria piuttosto che una lunga serie di esperienze mediche. Posta di fronte all’evidenza, la madre reagisce con sollievo, è disposta a collaborare e non tradisce alcun segno di ostilità o rifiuto. L’inganno le consente di cercare le cure mediche per sé, legittimando attraverso il figlio ‘malato’ il bisogno di aiuto psicologico;</span><br />
<br />
<strong style="font-family: 'trebuchet ms';">responsabili attivi</strong><span style="font-family: 'trebuchet ms';"> - Sono i casi da manuale della MSP, in cui un genitore direttamente e attivamente provoca i sintomi nel bambino tramite soffocamento, iniezioni o avvelenamento. Quello che stupisce è che queste madri sono straordinariamente cooperative e grate verso i medici, tanto da sembrare le madri ideali;</span><br />
<br />
<strong style="font-family: 'trebuchet ms';">medico-dipendenti</strong><span style="font-family: 'trebuchet ms';"> - In questi casi di MSP l’inganno si limita ad un falso resoconto dei precedenti clinici del bambino. Non c’è alcun intervento diretto sulla sintomatologia. Naturalmente, a causa di questi falsi sintomi, il bambino subisce molti esami inutili e dolorosi. Le madri sono convinte che i figli siano realmente malati e si risentono se medici e personale ospedaliero non confermano le loro convinzioni. I bambini di questo gruppo sono in genere più grandi. Le madri sono tendenzialmente più ostili, paranoiche ed esigenti verso i medici da cui sono ‘dipendenti’.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> Un altro sottotipo di MSP è stato individuato nella </span><strong style="font-family: 'trebuchet ms';">sindrome di Münchausen “seriale”</strong><span style="font-family: 'trebuchet ms';">, vale a dire che si ripete con più figli della stessa famiglia. In una rassegna di 117 casi riportati in letteratura la percentuale di episodi che si ripetono all’interno della stessa famiglia è del 9% (Rosemberg, 1987). Spesso nei casi di MSP seriale i figli “si ammalano” uno per volta, di solito intorno alla stessa età del fratello precedente, ma sono riportati casi in cui tutti i figli venivano ricoverati nello stesso momento.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms'; font-size: 130%;">Caratteristiche della madre affetta da MSP</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';">Solitamente la madre MSP è una donna abbastanza colta, in grado di esprimersi con proprietà. Talvolta ha una preparazione medica di qualche tipo. Può aver frequentato un corso di laurea in infermieristica o in medicina, senza necessariamente laurearsi o conseguire in titolo. Spesso segue con attenzione le serie televisive di ambientazione ospedaliera o medica, compra riviste che trattino dell’argomento e legge dizionari medici. Quando il figlio viene ricoverato si dimostra un’ottima interlocutrice per il personale sanitario, ascolta con attenzione e si dimostra collaborativa. È per questo che una diagnosi di MSP viene solitamente accolta con sorpresa dagli operatori, che la consideravano una madre affettuosa e amorevole.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> Gli aspetti patologici di una madre MSP sono da considerarsi le reazioni paranoidi, la convinzione maniacale che il figlio sia malato e la personalità sociopatica. Appare infatti evidente che queste donne adottano uno stile affascinante e subdolo per sfruttare gli altri violando le norme sociali e morali, senza senso di colpa o rimorso alcuno. Sono frequentemente affette da un disturbo di personalità più o meno marcato (istrionico, borderline, passivo-aggressivo, paranoide, narcisistico).</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> Infine è ricorrente il fatto che le madri abusanti siano state a loro volta vittime di maltrattamento, anche se in forma diversa, durante l’infanzia da parte dei genitori (Eminson, Postlethwaite, 1992; McGuire, Feldman, 1989; Rosemberg, 1987). Meadow ha reperito il ricorrere di abuso psicologico e incuria nel 70% almeno, e di violenza fisica e sessuale in circa un quarto delle madri che hanno soffocato uno o più figli.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms'; font-size: 130%;">Ruolo del padre in MSP</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';">Il ruolo del padre è misterioso e incerto. Il più delle volte è assente dalla vita familiare o resta lontano da casa per la maggioranza del tempo. Questo, naturalmente aiuta la madre nel fabbricare i sintomi senza che nessuno se ne accorga. Il fatto curioso, tuttavia, è che quando la donna viene scoperta e messa di fronte agli abusi perpetrati non di rado il marito la sostiene e può persino rendersi complice dei suoi inganni, facilitando tacitamente il suo comportamento.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms'; font-size: 130%;">Legami con la sindrome di Münchausen</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';">Molte madri affette da MSP hanno a loro volta precedenti di sindrome di Münchausen. Randal Alexander et al. hanno studiato cinque famiglie affette da ‘MSP seriale’, famiglie, cioè, in cui più di un figlio aveva subito maltrattamenti. Da questo studio è emerso che l’80% delle madri aveva inventato, almeno una volta, la propria sintomatologia. In ogni caso tutti gli esperti sembrano essere d’accordo sull’esistenza di un rapporto tra la MSP e la sindrome di Münchausen negli adulti.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms'; font-size: 130%;">Terapia</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';">I pazienti con sindrome di Münchausen per procura sono trattati raramente con successo, comunque le terapie implicano raramente l’utilizzo di psicofarmaci e impiegano anni di counseling.</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> L’approccio migliore per evitare o contenere i rischi anche a lungo termine è reputato quello di un programma terapeutico integrato, con intervento non solo di psicologi e psichiatri, ma anche di pediatri e professionisti delle agenzie di protezione dei bambini.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms'; font-size: 130%;">Implicazioni legali</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';">La sindrome di Münchausen per procura può essere a tutti gli effetti considerata un abuso sui minori. Questo tipo di abuso, tuttavia, non è ben noto, né tra il pubblico, né tra i medici che hanno in cura questi pazienti. In letteratura questi bambini vengono definiti "maltrattati chimicamente" o "batteriologicamente seviziati".</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"> Le persone affette da sindrome di Münchausen per procura si trovano, sia dal punto di vista legale che dal punto di vista medico, in una condizione particolare e bizzarra. Infatti, perché la sindrome sia riconosciuta è necessario che sia verificato un comportamento di tipo criminale, e il comportamento criminale è interpretabile solo sulla base della sindrome. Come è ovvio non è mai stato osservato un paziente affetto da sindrome di Münchausen per procura che non abbia maltrattato un figlio.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms'; font-size: 85%;"><strong>Bibliografia</strong><br />
<br />
L.R. Franzini e J.M. Grossberg. Comportamenti bizzarri. Astrolabio, 1996<br />
C. Gerald; E. Davison; M.J. Neale. Psicologia clinica. 2a ed. Bologna, Zanichelli, 2000<br />
I. Merzagora Betsos. Demoni del focolare. Mogli e madri che uccidono. Centro Scientifico Editore, 2003<br />
R. Asher. Münshausen’s syndrome, Lancet, 1951, 1: 339-341<br />
R. Meadow. Management of Münchausen syndrome by proxy, Arch Dis Childhood, 1985, 60: 392<br />
Lissy De Ridder e Hans Hoekstra. Manifestation of Münchausen Syndrome by Proxy in Pediatric Gastroenterology, J Pediatr Gastroenterol Nutr, 31: 2008-221<br />
I. Marzagora Betsos. Madri che uccidono. Atti del VII Congresso Nazionale SOPSI (Roma, febbraio 2002)</span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJYEEWTxnYLWl_yGXNsXUxggTJ4zLVHWhkzibW6JKs-y3vJleeTK8cvy2i1zK1yYMVbqZ26und2Ble7byrgpYDwtgQWwjKQBvmWEMhzccm9edjbw5sMpSGGxFMu656sFj_GnS5FHb615Y/s1600/628x471.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJYEEWTxnYLWl_yGXNsXUxggTJ4zLVHWhkzibW6JKs-y3vJleeTK8cvy2i1zK1yYMVbqZ26und2Ble7byrgpYDwtgQWwjKQBvmWEMhzccm9edjbw5sMpSGGxFMu656sFj_GnS5FHb615Y/s320/628x471.jpg" height="320" width="227" /></a></div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b>Marybeth Roe Tinning</b> era una killer statunitense che soffriva di alcuni disturbi della personalità (tra cui l'ossessione di spendere e il disinteresse nei confronti della famiglia): soffocò tutti e otto i suoi figli a Duanesburg. Gli omicidii avvennero tra il 20 gennaio 1972 e il 20 dicembre 1985, la vittima più giovane aveva due settimane, la più vecchia quattro anni; non vennero eseguite autopsie sui cadaveri, quindi i medici non sospettarono mai di lei; prima dei figlicidi, aveva tentato di avvelenare il marito Joseph.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Arrestata il 4 febbraio 1986, confessò solo alcuni omicidi e, il 17 luglio 1987, venne condannata a scontare almeno 20 anni di carcere. Uccise per attirare a sé l'attenzione; soffriva della Sindrome di Munchausen per Procura.</span><br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: large;">GB - <b>L'Angelo della morte</b></span><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht5JFz1ocH1JXOycraXUKeeVJzVQ8RxWWqPTFB2JFQnmiOZNb-T-MHQxCzbxj7Rjmukre9_2qDmNA9sEwKUlKOyRDlxsOG2KNKiV9FipuQjOcQSyepDzspLh9-I5pfgSorQzwhCqNii9E/s1600/Beverley+Gail+Allit.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht5JFz1ocH1JXOycraXUKeeVJzVQ8RxWWqPTFB2JFQnmiOZNb-T-MHQxCzbxj7Rjmukre9_2qDmNA9sEwKUlKOyRDlxsOG2KNKiV9FipuQjOcQSyepDzspLh9-I5pfgSorQzwhCqNii9E/s320/Beverley+Gail+Allit.jpg" height="250" width="208" /></span></a></div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b><span style="font-size: x-small;">febbraio-aprile 1991 - </span><i>Beverley Gail Allitt</i></b> (nata il 4 ottobre 1968), soprannominata l'Angelo della Morte', era un'infermiera inglese pediatrica che è stata accusata di aver ucciso quattro bambini e feriti altri nove, nel 1991, nel reparto pediatrico di Grantham e Kesteven Hospital, Lincolnshire dove ha lavorato. Da allora è diventata una delle serial killer più note. Il suo metodo di uccidere è stato quello di iniettare l'insulina ai bambini per provocare l'arresto cardiaco.<br />
<br />
<b> Le vittime</b><br />
<span style="font-size: x-small;"><br />
* <i>Liam Taylor</i> (di sette mesi) è stato ricoverato al reparto per una infezione al torace ed è stato assassinato il 21 febbraio 1991.<br />
<br />
* <i>Timothy Hardwick</i> (di undici anni) ha subito la paralisi cerebrale ed è stato ricoverato al reparto dopo un attacco epilettico. È stato assassinato il 5 marzo 1991.<br />
<br />
* <i>Kayley Desmond</i> (di un anno) ammessa al reparto per una infezione al torace. Allitt ha tentato di ucciderla l'8 marzo 1991 ma la bambina è stata rianimata e trasferita in un altro ospedale dove si è ristabilita.<br />
<br />
* <i>Paul Crampton</i> (di cinque mesi) ammesso al reparto per una infezione al torace il 20 marzo 1991. Allitt ha tentato di ucciderlo con una dose eccessiva di insulina in tre occasioni prima che fosse trasferito in un altro ospedale dove ha recuperato.<br />
<br />
* <i>Bradley Gibson</i> (di cinque anni) ammesso al reparto per la polmonite. Ha subito due arresti cardiaci, il 21 marzo 1991, a causa di Allitt che gli somministrò dosi eccessive di insulina. Riuscirono anche qui a trasferirlo in un altro ospedale dove ha recuperato.<br />
<br />
* <i>Yik Hung Chan</i> (di due anni) ammesso al reparto a seguito di una caduta il 21 marzo 1991. Ha sofferto un attacco di desaturazione dell'ossigeno prima che fosse trasferito in un altro ospedale dove ha recuperato.<br />
<br />
* <i>Becky Phillips</i> (di due mesi) ammesso al reparto per la gastroenterite il 1 ° aprile 1991. Gli è stato somministrata una dose eccessiva di insulina da parte Allitt e morì a casa due giorni dopo.<br />
<br />
* <i>Katie Phillips</i> (di due mesi) la gemellina di Becky, lei è stata ricoverata nel reparto per precauzione dopo la morte di sua sorella. Dovette essere rianimata due volte per episodi di apnea (che più tardi fu scoperto essere causati da overdose di insulina e potassio). Dopo la seconda volta in cui ha smesso di respirare, è stata trasferita in un altro ospedale ma, questa volta, ha subito danni cerebrali permanenti, paralisi parziale e parziale cecità a causa di mancanza di ossigeno.<br />
<br />
* <i>Claire Peck</i> (di quindici mesi) ammessa nel reparto in seguito ad un attacco d'asma, il 22 aprile 1991. Dopo essere stata messa su un ventilatore, è stata lasciata sola con Allitt per un breve intervallo, durante il quale ebbe un arresto cardiaco. E' stata rianimata ma è morta dopo un secondo arresto cardiaco, dopo un secondo periodo in cui rimase sola con Allitt.</span><br />
<br />
<b> Le accuse</b><br />
<br />
La Allitt aveva aggredito tredici bambini, quattro fatalmente purtroppo, nel corso di un periodo di 58 giorni, prima che fosse arrestata con le accuse di omicidio. Fu solo dopo la morte di Claire Peck che il personale medico divenne sospettoso del numero di arresti cardiaci nel reparto pediatrico e fu chiamata la polizia. Si è riscontrato che la Allitt era l'unica infermiera in servizio durante tutti gli attacchi cardiaci dei bambini, e inoltre era l'unica che avesse accesso ai farmaci.<br />
E 'stata formalmente accusato per l'omicidio, tentato omicidio e lesioni personali gravi nel novembre 1991. E, dopo due mesi di processo, è stata condannata per i suoi crimini il 23 maggio 1993 all'ergastolo. Il giudice del processe alla Allitt, stabilì che serviva una detenzione minima di 40 anni, quindi tenerla in carcere fino al 2032, all'età quindi di 64 anni, e sarebbe potuta essere rilasciata solo se i medici avessero confermato il fatto che non rappresentasse più un pericolo.<br />
I motivi non sono mai stati completamente spiegati. Secondo una teoria, la sindrome di Munchausen per procura spiega le sue azioni. Questo disturbo di personalità controversa è descritto come implicante un modello di abuso in cui un autore falsifica fisicamente malattie in una persona sotto la loro cura, al fine di attirare l'attenzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://unmondoaccanto.blogfree.net/?t=3605664"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms'; font-size: large;">NEW YORK - <b>Veleni alla figlia per farla ammalare</b></span> <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvBmLd496sSeZPtw69bAQO7anb_gi0iqWpIMt8p_8M2VAwdRSQ75f6BZiktmn31VUgCU8zmqUdu-OiHEQXHEfUsVG7XcP8Dn9HWaPDteasjrLUyNmZvtoWaAMT2oj0myIadoLOYPRYWuE/s1600/Khaty+Bush.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvBmLd496sSeZPtw69bAQO7anb_gi0iqWpIMt8p_8M2VAwdRSQ75f6BZiktmn31VUgCU8zmqUdu-OiHEQXHEfUsVG7XcP8Dn9HWaPDteasjrLUyNmZvtoWaAMT2oj0myIadoLOYPRYWuE/s320/Khaty+Bush.jpg" height="320" width="254" /></a></div>
<span style="font-size: x-small;"><b>18 aprile 1996</b></span> - <span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Una bambina di nove anni è stata deliberatamente avvelenata per anni dalla madre che voleva attirare su di sé l'attenzione dei medici e dei mass-media.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b><i>Kathy Bush</i></b>, madre della piccola, è stata arrestata e incriminata per gravi maltrattamenti a minore da un tribunale della Florida, dopo che <strong>aveva fatto ricoverare duecento volte la figlia</strong> Jennifer sottoponendola a ben 40 interventi chirurgici.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il desiderio di pubblicità, la voglia di diventare personaggi pubblici e di comparire alla Tv, è un male, come si sa, molto diffuso. Perfino l'inafferrabile Unabomber ne è stato travolto, individuato dopo 17 anni di clandestinità per aver chiesto alla stampa di pubblicare i suoi scritti. La madre della baby pilota Jessica è stata punita con la morte della figlia e del marito, che speravano, al termine della traversata, di essere ricevuti alla Casa Bianca.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ma ancora non c'era stata nessuna madre che avesse iniettato veleni e batteri infetti alla propria figlia. Il tutto accompagnato da una campagna per chiedere l'assistenza medica alle famiglie che ne sono prive - una campagna che aveva portato Kathy Bush, madre della bambina, sulle prime pagine dei giornali e perfino ad essere fotografata accanto a Hillary Clinton e a una star del baseball, Jeff Conine.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per la verità, le infermiere che avevano avuto a che fare con Kathy Bush e la figlia Jennifer sostengono di sospettare da anni che quella bambina che la madre faceva ricoverare di continuo in ospedale non avesse nulla di grave. Ma la madre, dice il pubblico ministero che l' ha fatta arrestare accusandola di aver provocato le malattie della figlia, era esperta di cose mediche, parlava da pari a pari con i dottori, finendo ogni volta per convincerli che la bambina era gravemente malata.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I medici hanno anche un nome per questo comportamento scellerato: a loro parere si tratta di un disordine mentale chiamato "sindrome di Munchausen per procura". In altre parole il desiderio della madre di essere al centro dell' attenzione del personale medico e del mondo in generale l'aveva portata a far ammalare la figlia, iniettandole materiale fecale. Per anni, alla bambina erano state diagnosticate una serie di malattie, dall' avere un debole sistema immunitario a disturbi dell'intestino e della vescica.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Jennifer <strong>era stata operata per ben quaranta volte, e viveva con tubi che collegavano stomaco e intestini con i vasi sanguigni</strong>. In questi tubi, hanno testimoniato le infermiere, la madre metteva qualcosa di strano ogni volta che visitava la bambina. Loro se n'erano accorte perché i dosaggi nei contenitori per la fleboclisi aumentavano dopo la visita della madre. In un caso l'avevano perfino vista iniettare una sostanza in bocca alla figlia con una siringa orale. Ogni volta, dopo una visita della madre, le condizioni di Jennifer peggioravano.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Due anni fa, durante un meeting alla Casa Bianca per la riforma sanitaria, una delle battaglie combattute da Hillary Clinton, la piccola Jennifer era stata fotografata accanto a Hillary. In un'altra occasione, Jennifer e la madre erano comparse alla tv e fotografate su tutte le prime pagine dei giornali nazionali perché Jennifer aveva scritto alla squadra di baseball della Florida per chiedere che terminassero lo sciopero in corso in modo che lei, a letto e piena di tubi e appena operata ad un orecchio, potesse almeno vedere la partita.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Madre e figlia avevano anche testimoniato ad un'udienza in Senato sui costi dell'assistenza sanitaria. Articoli sulla lotta eroica della madre e della bambina erano usciti su Usa Today. La madre era stata ricevuta dal governatore della Florida e dalla star del baseball Jeff Conine.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Nel frattempo alla famiglia arrivavano donazioni pubbliche e private con cui, dice il pubblico ministero, la famiglia aveva installato una piscina da ventimila dollari, si era comprata automobili e una Harley Davidson, e aveva fatto vacanze lussuose.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Kathy Bush non era in prima linea solo nella battaglia per la riforma sanitaria, ma anche come critica accanita del ministero della salute della Florida. E il ministero, sulla base di un'informazione anonima, nel 1995 cominciò a indagare su di lei.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ieri, Kathy Bush è stata arrestata con l'accusa di maltrattamenti gravi nei confronti di un minore e di frode organizzata. Il padre non è stato arrestato. La bambina è stata affidata a un istituto con un'infermiera per assisterla in permanenza. Ma i vicini non credono ai risultati delle indagini. "Kathy era una madre meravigliosa" sostengono, "Jennifer non sarebbe stata viva se la madre non si fosse data tanto da fare".</span><br />
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/04/18/veleni-alla-figlia-per-farla-ammalare.html" target="_blank">fonte</a><br />
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Avvelena i bambini per poi dimostrare che è brava a salvarli</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 febbraio 2010</b></span> - <span style="text-align: start;">Come nelle puntate dei più terribili gialli, la presunta colpevole è la baby-sitter, accusata di tentato omicidio dei bambini a cui doveva badare.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il piccolo di 18 mesi e la bambina di 6 anni, erano figli di due coppie di Roma, quartiere Parioli, e bevevano succhi di frutta avvelenati dalla loro tata. Aggiungeva ai succhi l'atropina contenuta nei colliri, velenosa, e che, se assunta in dosi elevate, può causare anche il decesso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Questo è quanto accaduto un anno fa, ed ora sotto accusa è una ragazza di 31 anni, Tabatha P. di Alatri, a seguito della denuncia dei genitori dei bambini presso cui lavorava come baby-sitter, dopo essersi anche finta medico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">A svelare quello che stava accadendo è stato proprio l'atteggiamento della ragazza, troppo sicuro per non essere lei la colpevole della somministrazione del veleno ai bambini, ed anche lo strano succedersi dei fatti, visto che i due bambini sono finiti in ospedale ad un mese di distanza l'uno dall'altra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Inoltre, è stata proprio lei, durante i ricoveri presso il Bambin Gesù, a suggerire che si trattava sicuramente di intossicazione da atropina, dopo essersi presentata come medico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Inizialmente gli inquirenti hanno pensato che la ragazza usasse l'atropina per sedare i bambini, ma poi è parso più chiaro e inquietante il fine della baby-sitter: dimostrare la sua bravura come medico, qualifica che poi è stata smentita. Aveva, infatti, rubato un camice da medico presso il Policlinico romano Umberto I, insieme ad alcune prescrizioni mediche. La donna smentisce dicendo che probabilmente i bambini hanno assunto accidentalmente l'atropina da medicinali presenti nelle case. Gli avvocati difensori, inoltre, dicono che non si può parlare di tentato omicidio, per le basse dosi assunte dai bambini.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.mammedomani.it/bambini/articoli/460-tata-si-finge-medico-avvelena-i-bambini-e-poi-li-salva.html" target="_blank"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd1uyJQ-dQ0bNMwfud852khjvou1bWrOlRACBQwRIiE6M0vr0ySPuxannNv6UiuucxIg1UAJdcBT4xOuoaoMy1me6z_usD8yiR3ULYoRAsZrBh14IAU3pHJyfjGOIo-9uBOoQjP2M5Fnk/s1600/Emily.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd1uyJQ-dQ0bNMwfud852khjvou1bWrOlRACBQwRIiE6M0vr0ySPuxannNv6UiuucxIg1UAJdcBT4xOuoaoMy1me6z_usD8yiR3ULYoRAsZrBh14IAU3pHJyfjGOIo-9uBOoQjP2M5Fnk/s320/Emily.jpg" height="251" width="201" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Texas - <b>Madre spalmava feci sul catetere della figlia</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 aprile 2011 </b></span>- Una donna di Austin, Texas, che è stata vista tramite una videocamera spalmare feci umane sul catetere della figlioletta di 3 anni in ospedale è stata condannata a 20 anni di prigione dopo essersi dichiarata davanti al giudice colpevole di grave danni ad un minore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b><i>Emily Beth McDonald</i></b>, 25 anni, secondo il suo avvocato Bob Phillips, ha spalmato le feci sul catetere credendo così di aumentare la febbre della bimba e di conseguenza indurre i medici curanti a riprendere una cura con antibiotici che volevano sospendere ritenendola non più necessaria. Ma la donna la pensava diversamente e riteneva la cura essenziale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I medici e gli infermieri dell’ospedale dove la bimba era ricoverata per una grave forma di diarrea si sono insospettiti quando hanno dovuto sostituire i condotti endovenosi nella bimba a causa del manifestarsi di infezioni e coaguli. Hanno piazzato una videocamera nella stanza ed hanno colto la McDonald sul fatto. La bimba sta ora bene, ed <b>assieme ai fratelli è stata affidata al padre</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/usa-madre-figlioletta-catetere-feci-umane-810755/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Madre inietta liquido sospetto alla figlia neonata: incastrata dal video dell'ospedale</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6un9j1x0amaYqQ7Dp9nXJXLFM1zHhWLazoM-fkpoNMYLhfFDycKyraYZTct3NLyN_wpRvF1aEf0sA5ni6GKESfgN249mo9gPIrXnOswcJA4cvo2IR-Eeo6PcCO-Nmfx6iZv0H-nOXVXs/s1600/16664433_BG1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6un9j1x0amaYqQ7Dp9nXJXLFM1zHhWLazoM-fkpoNMYLhfFDycKyraYZTct3NLyN_wpRvF1aEf0sA5ni6GKESfgN249mo9gPIrXnOswcJA4cvo2IR-Eeo6PcCO-Nmfx6iZv0H-nOXVXs/s320/16664433_BG1.jpg" height="320" width="319" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 febbraio 2012</b></span> - È stata filmata dalla telecamera dell'ospedale in cui è ricoverata la sua bambina mentre le iniettava una sostanza sconosciuta. Ladonna Parlier, 26enne madre di Naomi, di soli cinque mesi, e di altri tre bambini, ora è sospettata di abusi sulla sua stessa piccola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Naomi pesa poco più di tre chili e mezzo e soffre di palatoschisi, perciò ha passato molti mesi della sua breve vita al Carolinas Medical Center, a Charlotte, in North Carolina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Gli investigatori e i medici stanno cercando di fare chiarezza sul caso. Per ora la signora Perlier è sospetta di cinque capi d'accusa per abusi su minore, dopo la denuncia effettuata dallo stesso centro medico. Il personale dell'ospedale, infatti, sospettava già della donna, per questo aveva trasferito Noemi in una stanza con sistema di videosorveglianza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La bambina, che al momento non dovrebbe soffrire di particolari disagi, ha subito una serie di interventi, ma continua a lottare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Timonthy Parlier, il padre di Naomi, ha spiegato che le condizioni della figlia oscillano spesso, e non riesce a credere che la moglie possa aver fatto del male alla piccola. L'uomo dice che è ancora presto per credere che la donna possa soffrire della sindrome di Münchausen, un disordine in cui gli abusi di un genitore su un bambino sono finalizzati alla ricerca di attenzione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><a href="http://www.leggo.it/news/mondo/mamma_inietta_liquido_sospetto_alla_figlia_scoperta_da_un_video_dellospedale_foto/notizie/163492.shtml">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Iniettava insulina al figlio di 4 anni Voleva farlo soffrire: madre arrestata</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 agosto 2014</b></span> - La vicenda, riportata sulle pagine locali di alcuni quotidiani, è iniziata in una località della cintura torinese e poi continuata all'ospedale Regina Margherita di Torino; si è conclusa nei giorni scorsi con l'arresto della madre, un'infermiera professionale di 42 anni, smascherata da telecamere subito dopo avere somministrato al piccolo l'ennesima dose.<br />I carabinieri contestano alla donna, ora detenuta in isolamento in carcere, l'accusa di tentato omicidio. Tra le ipotesi degli investigatori, c'è che sia affetta da 'sindrome di Munchausen', una patologia psichiatrica che l'avrebbe portata a provocare lo stato di sofferenza nel proprio bambino allo scopo di farlo sentire più vicino a lei.<br />Per questa ragione la procura ha disposto una consulenza affidando l'incarico a un medico. Ancora da valutare completamente, invece, i danni al bambino, che potrebbero essere anche permanenti.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/08/12/iniettava_insulina_al_figlio_di_4_anni_voleva_farlo_soffrire_madre_arrestata-5-381775.html" target="_blank">http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/08/12/iniettava_insulina_al_figlio_di_4_anni_voleva_farlo_soffrire_madre_arrestata-5-381775.html</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Avvelena a morte il figlio col sale per raccontare la sua malattia</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjICp6do4NpXT3UZVt3nfMBctaZFwLLZKyDLmcttOb0zK0K6Nqfqsj7n5YDaktpdyTMvgPrhz9NGdLdoPUQGIj_f5zplfod6Yeh4Eza2eZLgmzzPv8muWwfGRmwHvdno7pg5Yie-qovQIAI/s1600/Lacey+Spears.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjICp6do4NpXT3UZVt3nfMBctaZFwLLZKyDLmcttOb0zK0K6Nqfqsj7n5YDaktpdyTMvgPrhz9NGdLdoPUQGIj_f5zplfod6Yeh4Eza2eZLgmzzPv8muWwfGRmwHvdno7pg5Yie-qovQIAI/s1600/Lacey+Spears.jpg" height="263" width="320" /></span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="color: red; font-size: x-small;"><b>aggiornamento del 3 marzo 2015</b></span> - <b>Lacey Spears</b>, una madre di 27 anni del Kentucky, è stata giudicata colpevole di aver avvelenato lentamente e sistematicamente con il sale suo figlio Garnett, fino a farlo morire, all'età di cinque anni. E il movente, è stato il desiderio di raccontare "la malattia" del piccolo sui social network.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La donna, secondo quanto ha provato l'accusa nel corso del processo in un tribunale dello stato di New York, ha impartito massicce dosi di sodio al piccolo attraverso una sonda gastrica con cui lo alimentava. E poi documentava su Twitter a altri social media ogni volta che il piccolo veniva ricoverato in ospedale. Fino a quando <b>è morto, il 23 gennaio 2014</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">L'accusa ha dimostrato che la donna "si soddisfaceva dell'attenzione che aveva dalla sua famiglia, dai suoi amici, i suoi colleghi, e in particolare i medici, sulla malattia del figlio". Alla pronuncia del verdetto di colpevolezza, la Spears è rimasta pressochè impassibile. La condanna verrà annunciata l'8 aprile: rischia l'ergastolo.</span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.affaritaliani.it/cronache/avvelena-sale-figlio-guadagnare-malattia030315.html"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">http://www.affaritaliani.it/cronache/avvelena-sale-figlio-guadagnare-malattia030315.html</span></a></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-51926129486919433622015-02-25T11:43:00.000+01:002017-10-21T16:39:16.833+02:00L'homme battu<div align="center">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGOc01vBflaFfAKpwlWWPhLCmXq3soaE_Z-XkiQWfZt8J5Nnwez4n-qnS863YiZq4OzRrmiuMN2CuR6hhsqLeR_9ATt9fVGKbEO9br5EQtDOjlubB3Vxqk2T6Rx0dh_iGZlwUftOcVvfWS/s1600/hommes+battus.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGOc01vBflaFfAKpwlWWPhLCmXq3soaE_Z-XkiQWfZt8J5Nnwez4n-qnS863YiZq4OzRrmiuMN2CuR6hhsqLeR_9ATt9fVGKbEO9br5EQtDOjlubB3Vxqk2T6Rx0dh_iGZlwUftOcVvfWS/s1600/hommes+battus.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Torturato, umiliato, sequestrato, picchiato, seviziato dalla propria compagna. Un vero e proprio calvario coniugale, questa volta al maschile, quello vissuto da Maxime Gaget. Che nel libro-testimonianza «<b>Ma compagne, mon bourreau</b>» <i>(La mia compagna, il mio carnefice)</i> appena pubblicato <b>in Francia</b>, rompe il tabù degli uomini abusati dalle donne. Perché al di la di ogni stereotipo, spesso nel ruolo di vittima c’è proprio il maschio. Secondo l’Osservatorio francese sulla delinquenza, infatti, <b>ogni 13 giorni un uomo muore sotto i colpi inflitti dalla partner</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Maxime, ingegnere informatico di 37 anni, ha vissuto un inferno con la “sua” Nadia. Una violenza cresciuta giorno dopo giorno. Prima erano schiaffi, docce fredde che lei lp obbligava a fare con le finestre aperte, notti passate a dormire sul pavimento. Poi si è passati ai salti sullo stomaco, le botte con il manico della scopa. E il peggio doveva ancora arrivare: mozziconi di sigarette spenti sulla pelle, bruciature col ferro da stiro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un giorno Nadia riscalda su una piastra incandescente un coltello che preme contro l’avambraccio del suo amore. E poi l’acido sulle labbra e un coltello alla gola.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sevizie fatte di ricatti e isolamento sociale. Con lei che gli toglie la carta di credito, i documenti d’identità, il computer. L’incubo finisce solo quando, allertati dal fratello di Nadia, i genitori di Maxime fanno visita al loro figlio nella sua casa di Parigi. A stento lo riconoscono per come era sfigurato. Portato in ospedale, successivamente verrà sottoposto a otto operazioni di ricostruzione dell’orecchio, del naso e degli occhi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
“Se una donna maltrattata si difende, suscita empatia. Se io avessi colpito Nadia, sarei passato per un mostro.Sarebbe stata la sua parola contro la mia.” Così, in una recente intervista, Maxime giustifica l’incapacità di ribellarsi alla sua carnefice. Una realtà che non lo vede da solo. Per gli esperti sono molti, infatti, gli uomini vittime di violenze da parte della propria compagna. Che il più delle volte, spesso per timore di essere derisi e umiliati, non hanno il coraggio di parlare degli abusi subiti. Secondo statistiche francesi i maschi nella fascia di età 18-25 e 34-45 sono i più colpiti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oltralpe esiste anche un numero ad hoc (SOS Hommes battus) al quale i maschi abusati dalle compagne possono chiedere aiuto. Ma in molte altre realtà mancano sportelli adeguati affinché gli uomini possano trovare riparo e supporto difronte a un fenomeno che ha scosso anche il “gentil sesso”. Tanto che il mese scorso, la nota rivista femminile francese “Causette” ha dedicato un dossier proprio alle donne violente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 85%;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 85%;"><a href="http://www.west-info.eu/it/cosi-la-mia-compagna-mi-seviziava-e-umiliava/">http://www.west-info.eu/it/cosi-la-mia-compagna-mi-seviziava-e-umiliava/</a></span></div>
<span style="font-size: 85%;"><br /></span>
<span style="font-size: 85%;"><br /></span>
<span style="font-size: 85%;">di Sophie Torrent</span><br />
<span style="font-size: 85%;"><br /></span></div>
<div align="center">
<span style="font-size: 85%;"></span></div>
<div align="justify">
<em><strong>Dans les années 70, le mythe de la famille non-violente s’effondre. Les mouvements féministes anglo-saxons portent la question de la violence conjugale sur la scène publique. Des foyers pour femmes battues sont ouverts. En 1997, une campagne suisse, intitulée «Halte à la violence contre les femmes dans le couple» recense qu’une femme sur 5 a subi de la violence physique ou sexuelle dans sa vie de couple et deux femmes sur 5 ont connu de la violence psychologique. Combien d’hommes ont été violentés physiquement par leur conjointe? Nul homme n’est interrogé. Faute de questions, pas de réponses et le silence total entretenu sur le phénomène rend encore plus difficile la plainte des hommes battus. L’homme battu est une réalité impensée car impensable selon les représentations actuelles de la société.<br />Depuis peu, le tabou se dévoile de plus en plus. Par exemple, une journée de formation organisée sur la violence domestique par le Bureau de l’égalité entre femmes et homme de la Ville de Zurich et la Paulus-Akademie en janvier 2004 comprenait un atelier qui portait le titre «les hommes peuvent-ils être victimes?» Et dans la revue FamPra deux sociologues, qui ont par ailleurs accompagné le projet d’intervention de Bâle-Ville «Halt-Gewalt», ont abordé le thème des «hommes victimes de violence domestique» dans un article (…). La contribution suivante se veut une étude qualitative.L’auteure présente son travail de recherche qui est né de ses études en travail social et politiques sociales de l’Université de Fribourg. L’étude évalue les interviews de sept hommes victimes de violence domestique. Elle a paru en 2002 aux éditions Options santé sous le titre «L’homme battu, un tabou au coeur du tabou».</strong></em></div>
<div align="justify">
</div>
<div align="center">
<span style="font-size: 130%;"><br /></span>
<span style="font-size: 130%;">L’homme battu: impensé car impensable social</span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 130%;"></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;"><br /></span>
<span style="font-size: 85%;">Sophie Torrent, licenciée en travail social et politiques sociales à l’Université de Fribourg «<em>Reconnaître l’existence d’une violence féminine n’est en rien minimiser l’importance de la violence masculine et l’urgence de la contenir tout en venant en aide à ses victimes</em>».<br />Elisabeth Badinter, Fausse route, Paris, 2003, p. 113</span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;"></span></div>
<div align="justify">
<strong><br /></strong>
<strong>L’arme privilégiée, les violences psychologiques</strong></div>
<div align="justify">
Six des sept hommes interviewés ont été violentés physiquement. Ils ont reçu des chaises au visage, des coups de ciseaux dans le ventre, des coups de couteaux, notamment dans les yeux. Cependant, plus encore que la violence physique, c’est la violence psychologique qui «tue» l’homme.«<em>La violence psychologique, c’est pire que la violence physique… ça harcèle, c’est incessant et ça use» (Pascal).</em></div>
<div align="justify">
La femme frappe avant tout psychologiquement, usant d’une large palette de comportements subtils et sournois. Alors que l’homme a besoin d’être admiré dans ses actes, sa conjointe l’insulte, le dénigre dans ce qu’il est et dans ce qu’il fait, jusque dans sa manière d’exercer sa profession.«<em>Elle me dévalorise, ne cesse de me traiter de nul. Tout ce que j’ai fait c’est de la merde. Mon travail, c’est de la merde. Je ne l’ai jamais entendu dire une seule chose positive» (Jacques).</em></div>
<div align="justify">
Elle blesse son conjoint par des refus, notamment le refus de tout contact corporel.«<em>Le plus grand drame pour un mari, c’est de se voir refuser de faire l’amour, ça elle le faisait souvent» (Tom).</em></div>
<div align="justify">
Elle le contrôle, veut tout savoir de son «emploi du temps» et l’isole progressivement de son entourage.<br />
«<em>Quand je rentrais le soir, elle me faisait les poches. C’était le contrôle total. Je n’ai jamais pu ouvrir une lettre de mon courrier» (Dave).</em><br />
Ces agressions envers l’homme servent une fin commune: attaquer et démolir l’homme dans les rôles qu’il tient en société.</div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<strong><br /></strong>
<strong>L’atteinte des rôles masculins</strong></div>
<div align="justify">
Les violences de la femme contaminent les sphères privées et publiques de l’homme battu. Dans la sphère privée, la femme ne reconnaît plus l’homme comme amant potentiel<em>.«Elle me disait: t’es pas capable sexuellement » (Pascal).</em></div>
<div align="justify">
Au lieu d’être un partenaire au sein du foyer, l’homme peut être utilisé jusqu’à devenir «un homme à tout faire». Il est corvéable indéfiniment. Les reproches remplacent les signes de reconnaissance légitimes<em>.«J’ai l’impression d’avoir été rabaissé jusqu’à n’être plus qu’une espèce de chien» (Cédric)</em>.</div>
<div align="justify">
L’homme dans son rôle de père est bafoué. La toute puissance de la femme réside dans son statut de mère. D’une part, elle peut violenter l’enfant dans l’intention de blesser le père.<em>«Elle utilise notre fille pour faire pression sur moi. Elle la secoue violemment, la force à manger, la bourre pour qu’elle dorme. Parfois, elle me force à lâcher l’enfant en l’attrapant par les mains et en tirant dessus» (Jules).</em></div>
<div align="justify">
D’autre part, elle peut détruire la relation père-enfant. Elle réduit les temps d’échanges, par exemple en interdisant à son conjoint de manger à la table familiale. La femme dénigre l’image du père auprès de l’enfant jusqu’à ce que l’enfant le rejette. Elle adopte ainsi un comportement d’aliénation parentale.<br />
Lorsque l’homme désire cesser la violence par une rupture conjugale, son rôle de père le place devant un dilemme: subir cette relation de violence ou abandonner ses enfants aux mains d’une femme aux comportements violents. Le système judiciaire attribuant rarement la garde des enfants au père, l’homme craint alors pour leur sécurité.<em>«A partir du moment où il y a eu les enfants, je me suis senti extrêmement prisonnier, pris au piège. Dans la séparation, ce qui a été très difficile, c’est d’abandonner les enfants» (Cédric).</em></div>
<div align="justify">
L’homme représentant avant tout une figure publique, la violence ne se limite pas à la sphère privée. Elle atteint l’homme dans son identité professionnelle. La femme peut envahir le milieu du travail.<br />
<em>«Elle téléphone vingt fois par jour… Si elle ne m’a pas au bout du fil, elle débarque» (Dave)</em>.<br />
L’homme est parfois séquestré afin qu’il ne puisse pas s’y rendre. De plus, les effets de la violence altèrent la qualité de son travail au point d’entraîner son licenciement. Le cas échéant, l’homme devient encore plus vulnérable face à sa conjointe puisqu’il perd le support de ses rôles et de père et d’époux.</div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<strong><br /></strong>
<strong>«Suis-je vraiment un homme?»</strong></div>
<div align="justify">
Le vécu quotidien empreint de coups, d’injures, de menaces, crée des dégâts considérables chez l’homme battu tant au plan physiologique, psychique, professionnel que relationnel. Sa santé psychique se dégrade: peur, dépression, perte des envies. L’homme est dépossédé de lui-même, atteint dans son identité. Battu, il s’interroge: suis-je vraiment un homme? <em>«J’ai l’impression d’avoir été harcelé pendant des années, partout, dans mon quotidien. Au point où, au fil du temps, je ne savais même plus comment je m’appelais. Je ne savais plus ce que j’aimais, ce que je voulais» (Cédric)</em>.</div>
<div align="justify">
La honte constitue, entre autres, une raison qui empêche les hommes de parler des violences psychologiques et physiques qu’ils subissent. Objet de sa conjointe, l’homme est aussi sujet de risée sociale. Etre battu invalide l’homme dans son appartenance à la catégorie sociale «homme». Les institutions (services communautaires, police, justice) et beaucoup d’intervenants (médecins, psychologues, travailleurs sociaux) minimisent ou nient la violence faite aux hommes. Contrairement aux femmes qui peuvent compter sur des ressources communautaires, l’homme, lui, se retrouve seul, sans soutien. <em>«Lorsque j’ai cherché de l’aide, ce fut très difficile d’être entendu, vraiment accompagné. Soit ils n’entendent pas mon besoin, soit ils ne se mouillent pas ou alors ils prennent une décision en quelques minutes… Je suis frappé du nombre d’intervenants qui ont eu peur de mes blessures, peur des situations problématiques. Un professionnel doit pouvoir se confronter à cette réalité-là» (Cédric)</em>.</div>
<div align="justify">
De plus, la femme peut tirer profit de son image sociale de victime en déposant une plainte pénale à l’encontre de son conjoint. Elle peut porter de fausses allégations, notamment d’abus sexuels à l’égard des enfants ou de violences sexuelles à son égard. Or, comme l’explique Me Jacques Barillon, «il est devenu plus facile, aujourd’hui, de se défendre d’une accusation de vol, d’escroquerie ou de meurtre que d’une allégation d’abus ou de violence sexuelle, notamment dans un contexte de conflit conjugal. Dans ces derniers cas, la parole de la supposée victime est quasiment sacralisée: on écoute son vécu, son ressenti, et les émotions se substituent aux faits. Le fardeau de la preuve est renversé: c’est l’accusé qui doit démontrer son innocence» (Revue l’Illustré, La révolte d’un père innocent, septembre 2003, p. 33). Cette accusation, même infondée permet à la mère d’écarter le père de ses enfants.</div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<strong><br /></strong>
<strong>Quitter les stéréotypes</strong></div>
<div align="justify">
Pour reconstruire son identité, l’individu humilié a besoin de retrouver un collectif: un espace de parole où il est accueilli, reconnu, et une loi autre que celle de sa conjointe. Afin de pallier à ce manque d’encadrement, de soutien social, voici quelques pistes à l’intention des acteurs sociaux.</div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;"><strong>1. Arrêter la dichotomie coupable-victime</strong></span></div>
<div align="justify">
La violence s’inscrit dans une relation. Elle est la conséquence d’une dynamique relationnelle interactive, due à l’incapacité des deux partenaires à développer une intimité empreinte de respect. Pourquoi dit-on qu’il faut être deux pour se disputer, mais n’osons-nous pas poser le même diagnostic lors de violence conjugale?</div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;"><strong>2. Reconnaître les faits: l’exercice de la violence n’a pas de sexe</strong></span></div>
<div align="justify">
Il importe de dépasser la lecture sexiste, selon laquelle l’homme est forcément l’agresseur et la femme, la victime.</div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;"><strong>3. Responsabiliser les deux partenaires dans le cycle de la violence</strong></span></div>
<div align="justify">
Tout adulte impliqué dans une situation de violence est responsable de sa propre sécurité et de ses conduites d’agressions. Chaque personne est responsable de dire non à la violence.</div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;"><strong>4. Reconnaître la souffrance des personnes aux prises avec la violence</strong></span></div>
<div align="justify">
Qu’ils soient hommes ou femmes, en position d’agresseur ou de victime, les êtres humains ont droit d’être reconnus dans ce qu’ils vivent. Ils ont besoin de pouvoir s’adresser à des structures sociales disposées à les soutenir. Même la personne qui agresse souffre de ne pouvoir entrer en relation avec l’autre autrement que par la violence. Les femmes aux comportements violents ont également besoin d’aide.</div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<strong><span style="font-size: 85%;">5. Développer des programmes d’éducation, de prévention et d’intervention</span></strong>La population et plus particulièrement les intervenants des domaines médicaux, sociaux, judiciaires et policiers doivent être sensibilisés à la complexité du phénomène des violences conjugales. Des mesures concrètes doivent être prises, notamment pour garantir le lien entre le père et ses enfants.Les jalons posés par cette recherche demandent d’être approfondis. Il serait notamment pertinent de confronter les propos des deux membres du couple, d’élargir le champ d’investigation sur la situation de l’enfant.</div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;"><strong><br /></strong></span>
<span style="font-size: 85%;"><strong>Données bibliographiques:</strong>Torrent Sophie, L’homme battu, un tabou au coeur du tabou, Québec, Option Santé, 2001.</span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;"></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;"><strong><br /></strong></span>
<span style="font-size: 85%;"><strong>Indication bibliographique:</strong></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;">Daniela Gloor, Hanna Meier, Hommes victimes de violence – Regards scientifique et socio-politique dans un débat. In: Die Praxis des Familienrechts – La pratique du droit de la famille – La prassi del diritto di famiglia. FamPra.ch, volume 3 2003, p. 526–547 (en allemand).</span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;"></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: 85%;">Les deux auteures donnent un aperçu des recherches et des discussions à propos de la violence contre les hommes. Elles se réfèrent surtout à la littérature de langue anglaise, mais aussi à la documentation publiée en allemand. Une grande partie de la discussion est dominée par la thèse selon laquelle les hommes seraient tout autant que les femmes victimes de violence domestique.<br />Pour parvenir à un examen nuancé des comportements agressifs dans les relations de couple, les auteures proposent une différenciation de la violence comme «comportement conflictuel spontané» et la violence comme «comportement systématique tendant à la violence et au contrôle».<br />Les hommes et les femmes sont concernés dans la même mesure par la violence comme comportement conflictuel spontané. En revanche, les femmes souffrent plus souvent que les hommes de la violence comme comportement systématique tendant à la violence et au contrôle.<br />Parmi les partisans de la thèse selon laquelle les hommes souffrent autant que les femmes de violence domestique, on peut distinguer deux groupes. Mais ces deux groupes ne traitent pas vraiment de la question, à savoir les hommes qui souffrent de violence.<br />Le premier groupe comprend les hommes blessés par le divorce. Le deuxième groupe tire prétexte de la symétrie de la violence pour critiquer fondamentalement les postulats d’égalité et le soutien aux centres de conseil et aux foyers d’accueil en faveur des femmes victimes de violences. Cela peut mener à des conclusions absurdes, comme celle selon laquelle ces foyers ne doivent plus être soutenus parce qu’il y a aussi des hommes victimes de violence.Les auteures soulignent que c’est la conclusion contraire qui doit s’imposer à l’avenir: on doit soutenir tous ceux qui souffrent de violence, qu’ils/elles soient hommes ou femmes. Les victimes masculines doivent être prises au sérieux et protégées autant que les victimes féminines et les uns ne doivent pas être instrumentalisés contre les autres.</span><br />
<span style="font-size: 85%;"><br /></span>
<span style="font-size: 85%;"></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-size: 14px;"><a href="http://www.bsv.admin.ch/dokumentation/publikationen/00101/index.html?lang=de&download=NHzLpZig7t,lnp6I0NTU042l2Z6ln1acy4Zn4Z2qZpnO2Yuq2Z6gpJCDd3x9gGym162dpYbUzd,Gpd6emK2Oz9aGodetmqaN19XI2IdvoaCVZ,s-.pdf">http://www.bsv.admin.ch/dokumentation/publikationen/00101/index.html?lang=de&download=NHzLpZig7t,lnp6I0NTU042l2Z6ln1acy4Zn4Z2qZpnO2Yuq2Z6gpJCDd3x9gGym162dpYbUzd,Gpd6emK2Oz9aGodetmqaN19XI2IdvoaCVZ,s-.pdf</a></span></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-11381386966024832682015-02-19T19:55:00.000+01:002017-10-21T16:39:16.751+02:00“Ho accusato falsamente mio padre di molestie. Ora gli chiedo scusa"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzHZcDQxtru1IKeiHnYNGIjsnsPWXnZYJ6dy1C-Mu1kDnO8LJbOC2W3Gj5U_dJoy3ATCzLa9GBFMmuXk1Cl4qyKouVBJZqsbnTH21bATUqg5WzwRmnAEWJancBh-fsDMy7GiKtksyuFrlP/s1600/Carolina+Tana.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzHZcDQxtru1IKeiHnYNGIjsnsPWXnZYJ6dy1C-Mu1kDnO8LJbOC2W3Gj5U_dJoy3ATCzLa9GBFMmuXk1Cl4qyKouVBJZqsbnTH21bATUqg5WzwRmnAEWJancBh-fsDMy7GiKtksyuFrlP/s1600/Carolina+Tana.jpg" height="200" width="200" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo6Bpt2aIK55ZgFtiMCiYbrI1f0TMPXFR3YD3d2G799zN2JdCrkSCjEysr3-hHFPiKPN38y2cr70T-GEoFTkzw8iLBgPJ7cAJZVzCIGagTU7gFyAH0ztl9A1lPPoj30D34reIr3sPVjf9N/s1600/Aurora+Pereira+Vaz.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo6Bpt2aIK55ZgFtiMCiYbrI1f0TMPXFR3YD3d2G799zN2JdCrkSCjEysr3-hHFPiKPN38y2cr70T-GEoFTkzw8iLBgPJ7cAJZVzCIGagTU7gFyAH0ztl9A1lPPoj30D34reIr3sPVjf9N/s1600/Aurora+Pereira+Vaz.jpg" height="133" width="200" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEituCsbI9iTX8tu-3dFPDNSoQl938kP54ozvMKZkMfa2kD02q6soVvRxCQvgFq5MJMfqDMZCoJyzmQ5VWxiIcQLmpDpTzdlZWIEcDQ92slYrvHSO45mbPdSXXe59xmH0c-EVOeVP4hkFiuw/s1600/Enzo+Alberto+Tana.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEituCsbI9iTX8tu-3dFPDNSoQl938kP54ozvMKZkMfa2kD02q6soVvRxCQvgFq5MJMfqDMZCoJyzmQ5VWxiIcQLmpDpTzdlZWIEcDQ92slYrvHSO45mbPdSXXe59xmH0c-EVOeVP4hkFiuw/s1600/Enzo+Alberto+Tana.png" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red; font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;"><b>aggiornamento del 19 febbraio 2015</b></span></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Giura di dire la verità. E stavolta è quella buona. L’ultima versione di <b>Carolina Tana</b> è il capitolo finale di un libro lungo una vita fatto di traumi e vessazioni, che finalmente si chiude. Oggi gli anni sono 31, ma la ragazzina della Roma bene salì, ahilei, agli onori della cronaca quando, ancora adolescente, accusò il padre di molestie sessuali prima in tribunale, poi ancora da minorenne con un libro autobiografico.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il papà era, ed è, <b>Enzo Alberto Tana</b>, ex presidente della Borsa Valori, si dice vicino a Giulio Andreotti, figura di spicco dell’alta borghesia romana. L’eco di giornali e tv fu amplissimo. L’uomo venne assolto dalla giustizia ordinaria, querelò testate ed editori, ma psicologicamente fece fatica a riprendersi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Carolina invece attese ancora un po’. Diventata grande, ha cercato la libertà per sé. Poi ha intrapreso la strada della verità. E ora nel volume in uscita per Alpes, <i>Giuro di dire tutta la verità, nient’altro che la Verità</i>, spiega cos’è realmente successo quando era un’adolescente soggiogata dalla cattiva madre.</span></div>
<div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0; font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Lo so, lo capisco dopo quello che ho detto in tribunale e su quella biografia scritta quand’ero minorenne la mia credibilità non esiste più. In questo mio nuovo libro però racconto tutta la verità, la mia verità. Elenco fatti inoppugnabili, come quello di aver denunciato mia madre per ciò che mi ha fatto e costretto a fare quand’ero piccola. E soprattutto è il mio regalo personale a mio padre, un modo per togliergli il fango gettato addosso in questi anni.</span></blockquote>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Lei, la madre bugiarda e machiavellica, è <b>Aurora Pereira Vaz</b>, che all’inizio degli anni ottanta incontra e sposa a Roma Alberto Tana all’apice della carriera. Pare che la donna si spacciasse come principessa, o figlia del governatore dell’Angola. Menzogne.</div>
</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La vita tra lei e Tana è subito un inferno. La nascita di Carolina, a Ginevra, aggiunge ulteriore tragicità alla vita di coppia. I due distruggono piatti e arredamenti di casa a forza di liti e arriva il divorzio. La donna però vuole tutto per sé e, come racconta Caterina nel libro: prima di trasferirsi a Milano con lei, fa razzia perfino del caminetto di marmo. Il nuovo compagno di Aurora si chiama Danilo Chemello. Un ricchissimo industriale, miliardario, di Vicenza. Inizia una vita dal lusso sfrenato. Hotel cinque stelle tra Cannes, Gstaad e Londra. Siamo nel </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">1992</b><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">. E’ l’anno del diabolico piano per costringere la bambina ad accusare di molestie suo padre (detto “il mostro”).</span></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una volta assolto dal tribunale (“perché ha i giudici amici”, urlava la Vaz su Repubblica all’epoca), Alberto Tana viene gambizzato in pieno giorno (<b>1996</b>) e poi ancora diviene oggetto di uno strampalato piano della ex moglie, in collaborazione con alcune forze dell’ordine corrotte, per mettergli in macchina riviste pedopornografiche edroghe pesanti, a cui segue una controdenuncia dell’uomo contro la Vaz e il neo marito.</div>
</span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0; font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Mia madre e il suo nuovo compagno mi costrinsero a dire quello che volevano loro. Quando si è bambini si è puri ed innocenti: Ho subito una violenza psicologica pazzesca. Da adolescenti non si ha la forza fisica sufficiente per reagire e magari fuggire. La malvagità di mia madre era pane quotidiano. Sapete come andò prima dell’udienza contro mio padre in tribunale? mi fecero il lavaggio del cervello e dichiarai pubblicamente il falso, ero come un burattino nelle sue mani e del suo avvocato.</span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Tra il <b>1999</b> e il <b>2000</b> vengono pubblicate le memorie scandalo della minorenne figlia di Tana, all’epoca veniva chiamata “Anna”. L’editore è Pironti, e il libro l’ha scritto ovviamente un ghost writer:</span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0; font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ci credette tutta la stampa nazionale; nessun giornalista tra i più blasonati di tv e giornali del nostro paese si pose mai la questione se quello che dicevo fosse comprovato da dati oggettivi. Pensavano solo allo scoop. L’unico che ebbe dei dubbi fu Maurizio Costanzo. Andai anche a Tempi Moderni da Daria Bignardi a cui oggi ho rivolto un appello per raccontare la mia verità da adulta, ma non mi ha voluto.</span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Alberto Tana querela tutti. Mentre l’inferno di Carolina appena diciottenne sballottata in ogni angolo d’Europa, in fuga a Roma a fare la commessa, poi di nuovo riacciuffata e costretta dalla madre ad accoppiarsi con un ricco uomo più vecchio di lei di 30 anni, continua:</span></div>
<div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0; font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Sembra un film di fantascienza. La mia storia mostra che si può avere una famiglia in condizioni agiate ma vivere malissimo. Ora ho 31 anni e in modo un po’ egoistico, dopo un percorso importante di psicoanalisi, ho deciso che questo capitolo va chiuso definitivamente.</span></blockquote>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Per strada rimangono un fratellastro e una sorellastra che la Vaz – la seconda non è mai stata partorita! – ha avuto da Chemello, e una serie di procedimenti penali aperti in Francia per l’ex principessa d’Angola e il compagno vicentino da far rabbrividire: maltrattamenti per la figlia piccola; un altro tentativo di ricatto ad un industriale; e un clamoroso tentativo di estorsione nei confronti della madre e del padre di Madeleine MacCann, la bimba inglese rapita in Portogallo nel <b>2007</b>, episodio che li ha fatti finire in carcere.</div>
</span></div>
<div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0; font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Non pensavo potessero arrivare a tanto. Mi sarebbe piaciuto avvicinarmi fisicamente a mio padre anche un solo istante per scusarmi. Ho provato anche ad andare a casa sua, ma dallo spioncino mi ha urlato di andarmene.</span></blockquote>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Alberto Tana nel <b>2013</b> ha pubblicato un libro di memorie, presentato in ricchi salotti romani alla presenza di personaggi come Enrico Vanzina, dove ribadisce il suo fermo no nell’incontrare la figlia.</div>
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Carolina oggi riparte da zero. Fino a novembre scorso lavorava in una importante casa di moda, ma adesso è disoccupata</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">. Il percorso di allontanamento dal passato, dall’“ombra del male” che provocava la presenza della madre, è ancora lungo e doloroso:</span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="color: #c27ba0;">Voglio che si sappia solo la verità. Le sciocchezze che si sono dette su di me, e mi sono state fatte dire, non si contano più. Mia madre millantava di conoscere perfino Giscard d’Estaing e mi fece dire che mio papà era protetto dal giudice Squillante. Non era vero. Mi costrinse lei. In un articolo su un giornale francese risulto perfino figlia del “presidente di Forza Italia”, ma vi rendete conto?.</span></span></div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0;">Ho come sempre il timore che riemerga qualcosa che non voglio rivivere: come quando mesi fa in vacanza in Francia venni fermata dalla polizia e risultai una persona “scomparsa”. In me scese il gelo. Spero di non rivivere mai più questi momento.</span></div>
</span></blockquote>
<div>
<div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/19/caterina-tana-dice-verita/1435080/"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/19/caterina-tana-dice-verita/1435080/</span></a></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-54787081940072422412015-02-09T22:50:00.000+01:002017-10-21T16:39:16.861+02:00Rapporto sulla violenza agita dalle donne, in Italia, nel 2014<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxhnpSBkaQSO_nolwFcWthwIsKLAf9lCIoGN3b2Pvt83_ueRV_PBIavI4gjNktZCYoPJ8K9blmhn-9JludCAxuCvZtEMH2IMJORqrhG7zkEwUzpZXV8_OSUADxZNTdGnkQRtOZCcm2fLR2/s1600/Giuditta+e+Oloferne.jpg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="313" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxhnpSBkaQSO_nolwFcWthwIsKLAf9lCIoGN3b2Pvt83_ueRV_PBIavI4gjNktZCYoPJ8K9blmhn-9JludCAxuCvZtEMH2IMJORqrhG7zkEwUzpZXV8_OSUADxZNTdGnkQRtOZCcm2fLR2/s1600/Giuditta+e+Oloferne.jpg.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"> [*] </span><b style="font-size: x-large;">Nel 2014</b><span style="font-size: x-small;">[1]</span><b style="font-size: x-large;">, in Italia</b><span style="font-size: x-small;">[2]</span><b style="font-size: x-large;">, le donne hanno </b><b>(limitatamente a quanto trovato in rete da pochi volontari)</b><span style="font-size: x-small;">[3]</span><b style="font-size: x-large;">:</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="color: red; font-size: large;"><b> </b>UCCISO</span><span style="color: red; font-size: x-small;">[**]</span><span style="color: red; font-size: large;"> O TENTATO DI UCCIDERE 91 PERSONE</span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> <span style="font-size: x-small;">Analisi delle principali violenze:</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A) ucciso 19 <b style="color: #9fc5e8;"><span style="color: #0b5394;">uomini</span> </b><span style="font-size: x-small;">[4]</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">B) tentato di ucciderne<span style="background-color: white;"> <span style="color: #0b5394;"><b>altri</b></span> 35</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">C) ucciso 8 <b style="color: #ead1dc;"><span style="color: #e06666;">donne</span> </b><span style="font-size: x-small;">[4]</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">D) tentato di ucciderne <span style="color: #e06666;"><b>altre</b></span> 9</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E) ucciso o tentato di uccidere 21 <span style="color: #38761d;"><b>figli</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">F) causato lesioni volontarie gravi/efferate <span style="font-size: x-small;">[4]</span> a <b>17</b> <span style="color: #0b5394;"><span style="background-color: white;"><b>uomini</b></span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">G) causato lesioni volontarie <span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">gravi/efferate</span> [4]</span> a <b>3</b> <span style="color: #e06666;"><b>donne</b></span></span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-size: small;">H) commesso rapine in numero di <b><a href="http://violenza-donne.blogspot.it/search/label/rapine">113</a> </b> <span style="font-size: xx-small;"> </span></span></span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-size: small;">I ) commesso violenze su anziani in numero di <b> <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/search/label/violenza%20su%20anziani">71</a> </b> <span style="font-size: xx-small;"> </span></span></span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-size: small;">L) commesse violenze su minori in numero di <b><a href="http://violenza-donne.blogspot.it/search/label/maltrattamenti%20su%20minori">24</a> </b> <span style="font-size: xx-small;"> </span></span></span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-size: small;">M) commesso stalking in numero di<b> <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/search/stalking">47</a> </b> <span style="font-size: xx-small;"> </span></span></span><br />
<br /></div>
<ol></ol>
<ul></ul>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">[**]: esclusi omicidi colposi</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">[1]: data della commissione del fatto</span><span style="font-size: xx-small;"> (talora può essere quella del rinvio a giudizio o della condanna)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">[2]: compresa Repubblica di S. Marino</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">[3]: oltre a sentenza di condanna (definitiva o meno), anche: ipotesi di reato formulata al momento dell'arresto in flagranza, del fermo d'indiziata, del rinvio a giudizio</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">[4]: anche in concorso con uomini o in veste di mandante</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Casistica A)</span></b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, rife<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">rimenti di cronaca:</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/01/strage-di-caselle-fermata-lex-domestica.html">1</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/01/modena-incinta-22-anni-uccide.html">2</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/02/torino-morto-luomo-ferito-dalla.html">3</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/02/belvedere-spinello-crotone-litiga-col.html">4</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/04/mozzate-como-arrestata-la-riminese.html">5</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/03/ancona-trovato-morto-sgozzato-non-e.html">6</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/03/brianza-uomo-ucciso-coltellate-in.html">7</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/07/casamerciano-napoli-facciamo-sesso-ma.html">8</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/03/torino-lite-tra-coniugi-romeni-finisce.html">9</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/04/scalea-cosenza.html">10</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/04/fano-ucciso-calci-dalla-moglie-nella.html">11</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/04/somma-lombardo-vaomicidio-nel-varesotto.html">12</a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/05/roma-arrestata-la-donna-che-avrebbe.html">13</a></span> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/05/novafeltriavalmarecchia-rn-muore-dopo.html">14</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/06/roma-lui-le-fa-apprezzamenti-lei-lo-fa.html">15</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/08/siracusa-60enne-uccide-il-marito-nel.html">16</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/09/alghero-donna-uccide-il-marito.html">17</a>, <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2015/04/vermezzo-mi-16-aprile-2015-uccise-il.html">18</a>, <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/12/como-muore-dopo-litigio-moglie-arrestata.html">19</a></span><br />
<br />
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Casistica B)</span></b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, riferimenti di cronaca:</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.costajonicaweb.it/palermo-tentato-omicidio-arrestata-dai-carabinieri-una-donna-senza-fissa-dimora/">1</a> , <a href="http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/cronache/710501/Accoltella-l-ex-marito-ad-addome.html">2</a> , <a href="http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/roma_lite_gelosia_donna_accoltella_fidanzato/notizie/460781.shtml">3</a> , <a href="http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/01/24/AQP1eVbB-moschea_tentato_omicidio.shtml">4</a> , <a href="http://www.gonews.it/2014/allannesima-violenza-colpisce-il-compagno-con-un-paio-di-forbici-arrestata/">5</a> , <a href="http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/tenta-di-accoltellare-il-conviventedonna-arrestata-a-mozzate_1044559_11/">6</a> , <a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/02/20/varese_ferisce_il_convivente_a_coltellate_poi_si_mette_a_guardare_sanremo-5-355214.html">7</a> , <a href="http://www.ravennatoday.it/cronaca/accoltellamento-questa-mattina-santerno-ravenna-2-marzo-2014.html">8</a> , <a href="http://www.h24notizie.com/news/2014/04/07/accoltella-il-marito-donna-di-latina-arrestata/">9</a> , <a href="http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2014/04/09/tenta-di-uccidere-marito-per-gelosia_26c17e3e-aff2-4c60-bedf-a29a71bd4741.html">10</a>, <a href="http://newsgo.it/2014/05/pistoia-minaccia-lamante-dellex-marito-dopo-avergli-sparato-arrestata/">11</a> , <a href="http://www.sostenitori.info/accoltella-il-marito-dopo-una-lite-in-auto-arrestata-60enne/">12</a> , <a href="http://www.rsvn.it/processo-dupanloup-condannata-a-3-anni-e-un-mese-roberta-bordone.lits2c47906.htm">13</a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> , <a href="http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2014/06/02/news/accoltella-alla-schiena-il-marito-poi-tenta-il-suicidio-1.9348092">14</a></span> , <a href="http://www.laprovinciadibiella.it/web/ancora-in-prognosi-riservata-luomo-accoltellato-6560/">15</a></span> ,<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span><a href="http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2014/06/18/news/donna-tenta-di-sgozzare-un-poliziotto-1.9448635">16</a>, </span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.positanonews.it/articolo/139680/lite-in-casa-moglie-accoltella-marito-tra-coppia-nigeriani-donna-di-25-anni-arrestata-dai-carabinieri">17</a> , <a href="http://www.sanremonews.it/2014/07/01/leggi-notizia/argomenti/cronaca/articolo/accoltellamento-di-questo-pomeriggio-a-castellaro-arrestata-e-portata-in-carcere-felicita-moreno.html">18</a> , <a href="http://www.lanazione.it/prato/cerca-di-avvelenare-il-marito-fermata-dai-carabinieri-1.54666">19</a> , <a href="http://ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/anzio_lite_gelosia_accoltella_ex_fidanzato_arrestata/notizie/822107.shtml">20</a> , <a href="http://www.romatoday.it/cronaca/accoltellato-zagarolo-festa-alcol-droga.html">21</a> , <a href="http://www.napolitoday.it/cronaca/arresto-minorenne-donna-tentato-omicidio-marito.html">22</a> , <a href="http://www.agi.it/cronaca/notizie/usa_forbici_e_martello_contro_compagno_arrestata_40enne-201408261049-cro-rt10034">23</a> , <a href="http://www.giornaledipuglia.com/2014/09/roma-donna-accoltella-anziano-per-strada.html">24</a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> , <a href="http://ciociarianotizie.it/popup/?url=http://www.ilgiornalino.net/home/cronaca/7335--paliano-28enne-di-serrone-arrestata-per-tentato-omicidio-accoltella-il-fidanzato-per-gelosia.html">25</a></span> , <a href="http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/giugliano-accoltella-marito/notizie/942643.shtml">26</a> , <a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/10/17/martellate_in_testa_al_marito_che_dorme_l_uomo_in_condizioni_gravissime-5-391385.html">27</a> , <a href="http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_ottobre_28/mio-marito-non-mantiene-figli-3500-euro-dategli-lezione-104b322c-5eb1-11e4-9933-2a5a253459da.shtml">28</a> , <a href="http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/accoltella-il-marito-che-gli-passa-5-euro-al-mese/notizie/1000680.shtml">29</a> , <a href="http://www.lecconotizie.com/cronaca/tenta-di-uccidere-il-marito-col-machete-poi-si-costituisce-204167/">30</a> , <a href="http://www.salernotoday.it/cronaca/accoltella-marito-nocera-14-novembre-2014.html">31</a> , <a href="http://www.ilpaesenuovo.it/2014/11/17/prepara-il-caffe-al-marito-ma-e-avvelenato-lavanda-gastrica-per-60enne-donna-ricoverata-in-psichiatria/">32</a> , <a href="http://www.cn24tv.it/news/101275/tentato-omicidio-conservatorio-vibo-valentia-salvatore-domenico-lombardo-maestro-violino.html">33</a> , <a href="http://www.ecodelchisone.it/news/2014-12-04/beinasco-una-lite-finita-con-cinque-coltellate-arrestata-tentato-omicidio-19195">34</a> , <a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/tentato-omicidio-coriano-accoltellato-donna-1.525478">35</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Casistica C)</span></b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, riferimenti di cronaca:</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.nuovasocieta.it/cronaca/strage-di-caselle-convalidato-il-fermo-di-dorotea-de-pippo/" target="_blank">1-2</a> , <a href="http://www.gazzettino.it/nordest/venezia/omicidio_iraniana_mahtab_ahad_savoji_lido_venezia_milano_presi_killer_trolley/notizie/495507.shtml" target="_blank">3</a> , <a href="http://www.riminitoday.it/cronaca/arrestata-monica-sanchi-aiuta-dritan-demiraj-a-uccidere-lidia-e-silvio.html" target="_blank">4</a> , <a href="http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/rosina_trotta_anziana_scippata_roma_pasqua_morta_arresto/notizie/775149.shtml" target="_blank">5</a> , <a href="http://www.corriereadriatico.it/ancona/marche_omicidio_fabriano_via_broganelli/notizie/816281.shtml#fg-slider-auto-75096" target="_blank">6</a> , <a href="http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/delitto_guidonia_nipote_lucia_raffaele_rosina_raffaele/notizie/948070.shtml">7</a> , <a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/10/17/anziana_assassinata_in_casa_fermata_35enne_di_cagliari-6-391390.html">8</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Casistica D)</span></b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, riferimenti di cronaca:</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://noinapoli.it/lite-in-strada-a-san-pietro-a-patierno-donna-accoltellata-alla-schiena-e-gravissima-in-ospedale.html">1</a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> , <a href="http://www.giornalettismo.com/archives/1516799/danno-il-topicida-alla-zia-97enne-per-ucciderla-ispirato-da-la-signora-in-giallo/">2</a> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, <a href="http://www.ilmessaggero.it/ABRUZZO/accoltella_la_mamma_nel_chietino_arrestata_per_tentato_omicidio/notizie/287592.shtml">3</a></span><span id="goog_542542139"></span><span id="goog_542542140"></span> , <a href="http://www.laprimapagina.it/2014/07/02/pizzo-14-coltellate-alla-parrucchiera-rosanna-gullo-arrestata-la-figlia-paola-liotti/">4</a> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">,</span> <a href="http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/prestito-usuraio-al-400-annuo-non-onorato-mamma-e-figlia-ordinarono-sparate-alle-nostre-parenti/notizie/820655.shtml">5</a> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, <a href="http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/prestito-usuraio-al-400-annuo-non-onorato-mamma-e-figlia-ordinarono-sparate-alle-nostre-parenti/notizie/820655.shtml">6</a> , <a href="http://www.ilgiorno.it/milano/tentato-omicidio-compleanno-1.113470">7</a> , <a href="http://www.ilgazzettinovesuviano.com/2014/09/10/tenta-uccidere-figlia-dellex-compagno-coltello-arrestata-45enne/">8</a> , <a href="http://www.genovatoday.it/cronaca/rivarolo-accoltella-vicina-casa.html">9</a> </span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Casistica E)</b>, riferimenti di cronaca:</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> <a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/04/24/abortisce_e_occulta_il_feto_arrestata_madre_di_20_anni-5-364499.html">1</a> , <a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/calabria/2014/notizia/calabria-trovata-la-donna-scomparsaha-ucciso-il-figlio-11enne-a-forbiciate_2030199.shtml">2</a> , <a href="http://www.lastampa.it/2014/03/09/italia/cronache/lecco-tre-bimbe-uccise-a-coltellate-csOBO9Vydan5ulYfmutAqL/pagina.html">3</a> , <a href="http://www.lastampa.it/2014/03/09/italia/cronache/lecco-tre-bimbe-uccise-a-coltellate-csOBO9Vydan5ulYfmutAqL/pagina.html">4</a> , <a href="http://www.lastampa.it/2014/03/09/italia/cronache/lecco-tre-bimbe-uccise-a-coltellate-csOBO9Vydan5ulYfmutAqL/pagina.html">5</a> , <a href="http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_maggio_18/falso-aborto-spontaneo-donna-arrestata-infanticidio-14626410-de79-11e3-a788-0214fd536450.shtml">6</a> , <a href="http://www.gazzettino.it/ITALIA/CRONACANERA/napoli_madre_uccide_figlio_disabile_tenta_suicidio/notizie/658791.shtml">7</a> , <a href="http://www.huffingtonpost.it/2014/07/15/bambino-morto-farmaci-fermata-madre_n_5586864.html?utm_hp_ref=cronaca">8</a> , <a href="http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/palermo/dettaglio/articolo/gdsid/361476/">9</a> , <a href="http://www.laprimapagina.it/2014/08/29/bergamo-jessica-mambretti-uccide-il-figlio-patrick-lorenzi-poi-si-toglie-la-vita/">10</a> , <a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/teramo-bebe-trovato-morto-in-casa-era-nascosto-sotto-il-lavabo-2015083/">11</a> , <a href="http://www.lastampa.it/">12</a> , <a href="http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/ravenna_morti_mamma_figlio/notizie/1039759.shtml">13</a> , <a href="http://www.agi.it/cronaca/notizie/bordighera_scomparso_bimbo_10_mesi_madre_l_ho_gettato_in_mare-201412111555-cro-rt10155">14</a> , <a href="http://www.cronachemaceratesi.it/2014/12/24/uccide-il-figlio-a-coltellate/607052/">15</a> , <a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/2014/notizia/tenta-di-uccidere-la-figlia-gettandola-nella-fogna-arrestata-la-madre_2027500.shtml">16</a> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, <a href="http://www.resapubblica.it/cronaca/palermo-arrestata-per-tentato-omicidio-la-madre-del-neonato-lanciato-sul-balcone-dei-vicini/">17</a> , <a href="http://lanuovasardegna.gelocal.it/nuoro/cronaca/2014/07/19/news/tenta-di-uccidere-il-figlio-con-una-coltellata-all-addome-madre-arrestata-a-nuoro-1.9622217">18</a> , <a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/08/12/iniettava_insulina_al_figlio_di_4_anni_voleva_farlo_soffrire_madre_arrestata-5-381775.html"> 19</a> , <a href="http://www.paesietneioggi.it/articolo.php?aid=4015">20</a> , <a href="http://www.agi.it/palermo/notizie/tenta_di_uccidere_figlio_psicolabile_e_di_suicidarsi_arrestata-201411281907-cro-rt10174">21</a></span></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Casistica F)</b>, riferimenti di cronaca:</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ragusanews.com/articolo/38735/ragusa-donna-accoltella-lamante-arrestata">1</a> , <a href="http://www.rovigooggi.it/articolo/2014-03-03/dramma-in-famiglia-moglie-accoltella-marito/#.VLfjJ1qykng">2</a> , <a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/fermo/cronaca/2014/03/16/1039783-sesso-accoltella-amante-focoso.shtml">3</a> , <a href="http://www.cronachemaceratesi.it/2014/04/01/stacca-a-morsi-il-dito-al-controllore-dopo-essere-stata-sorpresa-senza-il-biglietto/447375/">4</a> , <a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/04/26/uta_accoltella_il_compagno_al_culmine_di_una_lite-6-364851.html">5</a> , <a href="http://www.ilmessaggero.it/UMBRIA/umbria_perugia_ospedale_morso_orecchio_gelosia_discoteca_tyson_holyfield_boxe_ring_fidanzata_fidanzato_las_vegas/notizie/664104.shtml">6</a> , <a href="http://www.latinatoday.it/cronaca/incidente-stradale/investe-ex-marito-viale-nervi-arrestata.html">7</a> , <a href="http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2015/01/10/news/acido-in-faccia-per-vendetta-donna-condannata-a-tre-anni-1.10636225">8</a> , <a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/07/22/lite_in_cucina_tra_due_conviventi_chef_lei_gli_lancia_il_coltello_ferito_alla_schiena-5-379103.html">9</a> , <a href="http://urbanpost.it/venezia-accoltella-toy-boy-alla-pancia-denunciata">10</a> , <a href="http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/fermo-accoltella-il-compagno-per-gelosia/notizie/856595.shtml">11</a> , <a href="http://www.faenzanotizie.it/articoli/2014/08/30/arrestata-a-lugo-una-donna-di-44-anni-per-laggressione-al-convivente-ferito-da-arma-da-taglio.html">12</a> , <a href="http://leggo.it/NEWS/ITALIA/padova_moglie_marito_bistecchiera_carabinieri_suem/notizie/937890.shtml">13</a> , <a href="http://www.amsicilia.it/2014/11/28/violenza-domestica-a-messina-una-ragazza-di-19-anni-ha-accoltellato-il-compagno/">14</a> , <a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/12/05/moglie_accoltella_marito_durante_una_lite_novara_35enne_ricoverat-5-399047.html">15</a> , <a href="http://www.ansa.it/puglia/notizie/2014/12/20/ferisce-convivente-con-vetri-arrestata_b494738e-8d9a-4a8e-b24e-3abdea780ba6.html">16</a> , <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/28/milano-22enne-cade-in-trappola-aggredito-acido-colpi-martello/1301250/">17</a> </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Casistica G)</b>, riferimenti di cronaca:</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/07/31/picchia_la_giovane_rivale_in_amore_pornostar_patteggia_un_anno_e_4_mesi-5-380361.html">1</a> , <a href="http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/ragazza-sfregiata-coltellata-in-faccia/notizie/856686.shtml">2</a> , <a href="http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/badante_picchia_anziana_sfregia_viso_arrestata/notizie/1039701.shtml">3</a> </span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Casistiche H , I , L , M, </b>riferimenti di cronaca <b>: </b>click sui totali<b> </b></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-77434912716787589102015-01-29T08:26:00.000+01:002017-10-21T16:39:16.922+02:00Madri maligne<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLpJtRWhQT9OE7Y0HccNQjxEGJYPy0pul16YVZ9z0mNqmCxotDyEAYxpfw1yLCt_Q96yhBHF_QjX-HChd_qqyuhU0gJCNrMMrhyphenhyphenH6byOElgsFsKzjJ0hBXAK59X64vm5YFF8ZlCFP9jEvW/s1600/Erin+Pizzey.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLpJtRWhQT9OE7Y0HccNQjxEGJYPy0pul16YVZ9z0mNqmCxotDyEAYxpfw1yLCt_Q96yhBHF_QjX-HChd_qqyuhU0gJCNrMMrhyphenhyphenH6byOElgsFsKzjJ0hBXAK59X64vm5YFF8ZlCFP9jEvW/s1600/Erin+Pizzey.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">di <b>Erin Pizzey</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Una storia di fantasia che ho recentemente letto parlava di una madre possessiva con un figlio che le strappa il cuore per fuggire da lei. Lascia cadere il suo cuore al suolo e quando, preso dal senso di colpa, la guarda a terra, lei alza lo sguardo verso di lui e dice, “Figlio, ti sei fatto male?”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Questa storia mi ha fatto rabbrividire in quanto, per me, questa è la classica madre incestuosa. Qualsiasi cosa faccia suo figlio, lei non lo lascierà mai andare, anche se questo lo portasse a ucciderla. Lei si è insinuata nel fondo della sua anima e i suoi tentacoli stringono il suo cuore. Che la ami o la odi, lui sarà suo schiavo per il resto della sua vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Robin mi disse che aveva delle difficoltà ad avere delle relazioni con le donne. Attribuì questo fatto alla relazione problematica che aveva con sua madre. Disse: “Io la odio. Non ho più nulla a che fare con lei. L’ho esclusa dalla mia vita tanti anni fa”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">“Nell’odio,” gli ho detto, “Si cela il tuo attaccamento. Se mi dicessi che ti senti indifferente ti crederei, ma la tua relazione con lei è ancora del tutto viva. Nell’odio si nasconde l’attrazione. Hai davvero bisogno di lavorare su questa relazione malsana che ancora hai con lei, altrimenti distruggerà ogni possibile buon rapporto che potresti avere con qualcun’altro.”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ogni donna che Robin ha frequentato si è presto trovata vittima dei suoi abusi verbali. Sfogava sulla partner tutta la rabbia che non poteva rovesciare sulla madre. Non voleva impegnarsi per liberarsi dalla relazione incestuosa che aveva avuto con sua madre. Continuò a essere un donnaiolo senza pudore, lasciando dietro di se una scia di distruzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La principale differenza tra una madre maligna e una irresponsabile è che quella irresponsabile non vuole fare del male ai suoi figli ed è capace di mostrarsi amorevole nei loro confronti. Può essere iraconda ed un cattivo genitore, ma non desidera il male dei suoi figli e la sua irresponsabilità può essere un risultato dei suoi traumi infantili. Accetterà con gratitudine i consigli che le vengono dati. La madre maligna è spesso profondamente narcisista ed è incapace di provare qualsiasi emozione sincera se non verso se stessa ed i propri bisogni. Queste sono le donne che danneggiano tutti i loro figli e in particolar modo i maschi, se ne scelgono uno o più come partner erotici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Un buon esempio di madre maligna incestuosa è “La Duchessa”, la madre del pedofilo Jimmy Saville.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Nel suo caso, egli è quello che viene definito, “lo spettatore”. Lei sceglie uno dei suoi fratelli come suo prediletto e Jimmy era il settimo nonché il più giovane. Non è stato il preferito finché lui non ha iniziato a guadagnare grandi somme di denaro: allora gli ha rivolto la sua attenzione e lui ha vissuto insieme a lei per il resto della sua vita. Non era più insignificante e lei lo glorificava per la sua fama e stava con lui ogni volta che poteva. Lui, di contro, la riempiva di soldi e regali. Quando lei morì, tenne il suo cadavere nella loro casa per cinque giorni e scrisse: “…I migliori cinque giorni della mia vita. Aveva un aspetto splendido. Apparteneva a me. La morte è meravigliosa”. Nel suo tempo libero, Jimmy faceva il portantino in un ospedale e trasportava i morti all’obitorio. Nessuno sospettava che fosse un necrofilo. Lo spettatore divenne finamente l’amante.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Un altro esempio di madre maligna può essere trovato nei rapporti sull’infanzia di Anders Breivik. Uccise 77 persone in Norvegia il 22 luglio 2012. Stando a un analisi condotta dagli psicologi del Centro per la Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Norvegia (SSBU), era oggetto della sessualità di sua madre. Fu notata l’inappropriata condotta sessuale che teneva con suo figlio e l’insana ‘intimità’ che mostrava quando era a letto con lui durante la loro permanenza alla clinica. Lo picchiava e spesso gli augurava la morte. Suo padre cercò di ottenere la custodia sapendo che sua moglie era profondamente disturbata, ma non ci riuscì. Le prove degli psicologi furono ignorate in fase giudiziaria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Una volta ospitai una madre estremamente maligna in uno dei miei rifugi. Era una donna molto grande, all’apparenza amorevole ed entusiasta, con due figli. Il più grande era molto nervoso, si mordeva le labbra e si mangiava le unghie. Era scontroso e sorrideva di rado. Quello più piccolo aveva quindici anni. Era difficile averlo in simpatia. Stava sempre attaccato alla madre e sembrava molto viziato. Fu il più grande a parlare con me e confessò che sua madre condivideva sempre il letto con il figlio minore quando non portava a casa altri uomini. Disse di essere sempre lasciato fuori dalle loro vite ed escluso dalla loro relazione. Era confuso su quanto stava accadendo e voleva che il fratello smettesse di andare a letto con la madre. Ammise di essere geloso di tutte le attenzioni che il fratello riceveva e che il suo ruolo nella famiglia era quello di uno sguattero, mentre suo fratello era esonerato dai lavori domestici. Gli promisi di aiutarlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Non c’era alcun modo di parlare a quella donna in modo indiretto, così la presi in disparte e gli spiegai cosa sarebbe diventato suo figlio se avesse continuato ad essere la sua amante anziché sua madre. “Tuo figlio dorme con te ogni notte, tra un amante e l’altro. Ha erezioni e sogni erotici anche quando sei sdraiata con lui mentre dorme. In realtà prova orrore per il fatto di essere l’oggetto dei tuoi atti sessuali e dal modo in cui lo consideri solo tra un amante e l’altro. Quando lo escluderai dalla tua vita proverà gelosia e furia omicida. Tuo figlio è già stato seriamente traumatizzato dal tuo atteggiamento egoista. Tu poni i tuoi bisogni sessuali di adulta sulle spalle di tuo figlio e stai anche distruggendo il tuo figlio maggiore per il modo in cui lo trascuri e lo escludi dalla tua vita. Così il tuo figlio minore diventerà uno stupratore o un assassino seriale e quello maggiore non riuscirà mai ad avere una relazione amorosa nella sua vita”. Capiva quello che gli avevo detto, ma decise che ormai poteva andarsene e farsi una vita altrove con i suoi due figli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Risentii il figlio maggiore diversi anni più tardi, non appena riuscì a lasciarseli alle spalle e ad andare avanti con la sua vita. Mi ringraziò per averlo ascoltato e disse che sua madre aveva smesso di andare a letto con suo fratello, ma non credeva che quest’ultimo sarebbe mai stato indipendente da lei.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Dennis Nilsen nacque il 23 novembre 1945 a Londra, Inghilterra. Uccise 12 giovani uomini strangolandoli o affogandoli. Tenne i corpi nel suo appartamente per lunghi periodi di tempo prima di sbarazzarzene bruciandoli su un falò o scaricando nel water le carni fatte a pezzi. Ammise di aver molestato sessualmente sua sorella e suo fratello. Più tardi Nilsen sviluppò fantasie sessuali riguardanti partner che fossero completamente passivi, svenuti o morti mentre lui faceva sesso con loro. Uno degli psichiatri del suo caso era tra i miei consiglieri durante i miei anni al centro anti-violenza. Abbiamo parlato di questo caso e mi disse che Nilsen, fino all’età di quindici anni, dormiva spesso nel letto della madre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Credo che uno degli ultimi tabù che abbiamo sia la credenza che le donne siano incapaci di fare del male ai propri figli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Anche nelle opere teatrali greche questa credenza veniva smentita, ma da noi, invece, le donne possono permettersi qualsiasi atteggiamento deviato. Ho sempre obbiettato alla deificazione delle donne in quanto vittime innocenti, perchè le rende meno umane. Solo quando ci sarà consentito di scendere dai nostri piedistalli ed essere giudicate esattamente come gli uomini potremo essere considerate eguali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Le donne riescono a passare inosservate perchè la maggior parte dei loro abusi sono visti come conseguenze di disturbi vari. Ad esempio, le donne usano le supposte come oggetti penetrativi e nessuno si chiede come mai i loro bambini sembrino averne sempre bisogno. Ma il comportamento più comune è quello di una madre che seduce il figlio come suo amante. Essendo un bambino piccolo, viene assorbito nell’orbita incestuosa della madre e il resto della famiglia viene escluso. Molto presto, il padre comincia a provare risentimento nei confronti del figlio e può diventare violento. “Non mi sono mai sentita così sessualmente soddisfatta come quando ho allattato James”, mi disse una volta una madre incestuosa. Lo allattò in pubblico fino all’età di due anni e continuò di nascosto finché non ne ebbe cinque. L’allattamento dovrebbe essere un esperienza sensoriale, non sessuale, per una madre normale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Dopo una conferenza sugli abusi sessuali (ero l’unica relatrice che parlava di abusi sessuali perpetrati da donne), ho parlato con molti uomini che dopo la conferenza mi avevano contattata per raccontarmi dei traumi inflittigli da madri maligne. Donne che insistono a fare il bagno ai propri figli per troppo a lungo. “Arrivai a sette anni prima di poter fare il bagno da solo”, mi disse George. “Si siedeva di fronte a me, con i miei piedi tra le sue gambe e io credevo che i miei piedi venissero risucchiati dalla sua vagina. Aveva un pelo pubico così folto. Io sono sessualmente impotente e ogni soddisfazione sessuale che posso raggiungere viene dal guardare la sessualità degli altri”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Molti uomini non riescono a far l’amore con una donna se non da dietro, perché se raggiungono l’orgasmo vedono il volto della loro madre sovrapposto a quella della loro amante. La lista dei danni è infinita; uomini e donne subiscono abusi sessuali ma si parla troppo di uomini malvagi e troppo poco di donne malvagie. Mi trovo spesso a dover correggere persone che credono che siano solo gli uomini a commettere atti di pedofilia e incesto. Si sa ancora poco dell’argomento perché gli abusi commessi da donne restano spesso nascosti e non denunciati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il mio pensiero finale è che la madra maligna usa i suoi figli per i suoi piaceri personali e li abbandona non appena ne ha abbastanza. Si lascierà dietro uomini iracondi e pericolosi. Se cercheranno di dare il cuore al loro partner, non ci riusciranno, perché le loro madri li terranno sempre per le palle.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">Traduzione a cura di Michele Falcinelli</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">Fonte: <a href="http://it.avoiceformen.com/classici/madri-maligne/">http://it.avoiceformen.com/classici/madri-maligne/</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">Fonte originale: <a href="http://whiteribbon.org/featured/malignant-mothers/">http://whiteribbon.org/featured/malignant-mothers/</a></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-18199269492146675152015-01-07T22:20:00.000+01:002020-08-01T12:47:56.378+02:00Prostituzione: in Italia solo il 10% è vittima della tratta - Nell'Europa dell'Est e in Asia il 60% dei condannati per sfruttamento sono donne<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fonte: </span><a href="http://jonathanx.altervista.org/pages/trattaschiavedpo.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Min. PP.OO. e PARSEC</span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">LE NUOVE SCHIAVE </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Quante sono</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Secondo uno studio realizzato dal Parsec su commissione del Dipartimento Pari opportunità le donne immigrate coinvolte nella prostituzione sono tra le 15 e le 18 mila. </span><i style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Tra loro, la quota delle donne vittime del trafficking, si stima intorno al 10 per cento cioè tra le 1.500 e le 1.800</i><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Chi sono</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Possono dirsi vittime del trafficking le donne che subiscono violenza e coercizione in almeno una delle fasi del percorso con cui arrivano dal loro Paese fino all'Italia.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>I fase: Sradicamento dal Paese di provenienza</b> </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Le donne possono arrivare nelle mani dei clan perché rapite, vendute dalla famiglia, raggirate (con l'illusione di altri lavori o in relazione alla restituzione di un prestito), minacciate di violenza verso la propria famiglia.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>II fase Modalità di trasferimento:</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Avviene via mare o via terra, talvolta la vittima è sotto minaccia, talvolta è consenziente perché è stata ingannata. Comunque viene sottoposta a violenza fisica e sessuale all'arrivo in Italia.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>III fase: Scopo finale</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Le donne trafficate vengono utilizzate in prestazioni di alto profitto come la prostituzione, il lavoro forzato e la schiavitù domestica. La mercificazione dei corpi è un affare estremamente lucroso e le ragazze sono una merce di valore. Per questa ragione lo spostamento delle ragazze è organizzato in piccoli gruppi e soprattutto per le rotte di terra, più sicure di quelle marittime (vedi Scheda sulle rotte).</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Quanto rendono</b> </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Si stima che la prostituzione sia la terza voce di guadagno per il crimine internazionale organizzato, dopo le armi e la droga. Si calcola che una prostituta possa fruttare almeno dieci milioni al mese. La media del lavoro delle ragazze è di circa tre sere a settimana. In Italia, secondo un calcolo approssimativo, il business della prostituzione delle donne immigrate si aggira sui 180 miliardi al mese.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Noi e l'Europa</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">E' difficile fare una stima del trafficking in Europa. I Paesi più interessati sono l'Italia, la Germania (dove il fenomeno presenta caratteristiche molto simili alle nostre nei numeri e nelle modalità), il Belgio e l'Inghilterra.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">Fonte: Dipartimento per le Pari opportunità e associazione Parsec</span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms"; font-size: x-small;">Altre fonti:</span><br />
<a href="http://books.google.it/books?id=iXigWep2PpAC&pg=PA573&lpg=PA573&dq=l%27indagine+conoscitiva+della+Commissione+Affari+Sociali+della+Camera,+1999+%22prostituzione%22&source=bl&ots=95csNU2s95&sig=i2QUSy1Ld9YQPcSrXNnkEWRrnN4&hl=it&ei=WdlNTa7WO4zKswbZovGPDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CDYQ6AEwBA#v=onepage&q=l%27indagine%20conoscitiva%20della%20Commissione%20Affari%20Sociali%20della%20Camera%2C%201999%20%22prostituzione%22&f=false">Commissione Affari Sociali della Camera</a><br />
<a href="http://www.mtmweb.it/mtm_n13_sociale_leggeMerlin.htm">http://www.mtmweb.it/mtm_n13_sociale_leggeMerlin.htm</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>In Europa dell'Est e in Asia Il 60% dei condannati per sfruttamento sessuale sono donne</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">21 febbraio 2009</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo sfruttamento sessuale sulle donne è per la maggior parte gestito da altre donne.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A dirlo è l'<span style="font-weight: bold;">ONU</span>. Secondo l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite il 60% dei condannati per sfruttamento sessuale sulle donne nell'Europa dell'EST e in Asia è donna.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<div class="MsoNormal">
http://www.un.org/ru/publications/pdfs/global%20report%20on%20trafficking%20in%20persons%202012.pdf</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<br /></div>
<span style="font-size: x-large;">Cronaca:</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span>
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-large;">Le italiane e la prostituzione: costrizione o soldi facili?</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Segretarie e commesse si prostituiscono per avidità</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 febbraio 1999</b></span> - "Belle di giorno" per arrotondare lo stipendio di commessa o segretaria. Una trentina di ragazze, tutte italiane, tra i 20 e i 30 anni, una rassegna di bellezze bionde o brune tra cui compariva anche qualche giovane signora e qualche studentessa di buona famiglia. Gli incontri con i clienti si svolgevano, con la massima discrezione, in un appartamentino di via Tito Livio, alla Balduina. Niente a che vedere con le solite case d'appuntamento o con le sale massaggio o i centi estetici che sono una riedizione riveduta e corretta dei "casini" di una volta.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La "maitresse", Maria Luisa Lucidi, 55 anni, selezionava scrupolosamente sia le sue "dipendenti" che la clientela, composta di rappresentanti, commercianti e qualche professionista della zona. Mezz'ora di piacere costava circa 200 mila lire, una cosa più impegnativa fino a 500 mila lire e la tenutaria tratteneva la metà.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per fare irruzione nella casa, i carabinieri hanno dovuto faticare parecchio. Inutile telefonare chiedendo un appuntamento con una ragazza. Se non sentiva la parola d'ordine o il nome di qualche cliente conosciuto, Maria Luisa Lucidi riagganciava senza tanti complimenti. Tempo sprecato anche presentarsi alla porta in veste di clienti: la donna, se non eri presentato da qualcuno, non apriva nemmeno la porta e non riceveva senza appuntamento.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla fine, i militari hanno fatto ricorso a uno strattagemma datato ma efficace e hanno bussato all'ingresso travestiti da operai dell'Italgas: "Signora, ci hanno segnalato delle perdite che provengono dal suo appartamento. E' pericoloso, dobbiamo controllare...". La donna, dopo qualche attimo di esitazione, li ha fatti entrare e la pattuglia ha gettato la maschera. Proprio in quel momento, uno studente di 26 anni stava uscendo dopo aver consegnato alla sua partner, una ragazza di 4 anni più giovane di lui, due biglietti da 100 mila lire. Durante la perquisizione sono saltate fuori anche alcune dosi di cocaina e un campionario di riviste porno, oltre all'incasso della giornata: 3 milioni.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A differenza di gran parte delle "case" romane, quella della Balduina non era pubblicizzata con le solite inserzioni sui quotidiani. Il giro di clienti si alimentava col passa parola e gli "aficionados" prenotavano l'incontro e la ragazza con una telefonata. Tra le giovani che "lavoravano" in via Tito Livio c'era anche la segretaria di un avvocato della zona e numerose dipendenti dei negozi che, spesso, si trasformavano in professioniste dell'orgasmo a pagamento durante la pausa pranzo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/02/02/segretarie-prostitute-part-time.html">fonte</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Due maman nigeriane attirano in Italia una connazionale per farla prostituire</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 gennaio 2001</b></span> - È terminata venerdì scorso l'odissea di una ragazza nigeriana portata in Italia con una promessa di lavoro e costretta a prostituirsi con la violenza e sotto la minaccia di violenze anche nei confronti dei genitori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sono state arrestate due sue connazionali, Rita Eromokhodion, 28 anni, da sei anni in Italia, e sua sorella Benedicta, di 22 anni, ambedue regolari, con le accuse di introduzione di immigrati clandestini, avviamento e sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù, sequestro di persona, estorsione e lesioni personali gravi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La storia di Dorothy, 22 anni, comincia nel gennaio del '97 nel suo Paese natale, quando viene contattata dalla madre delle due arrestate che le prospetta la possibilità di un lavoro in Italia come babysitter. La ragazza, dopo averne parlato con la famiglia, accetta e parte da un aeroporto del Ghana per Dusseldorf dove incontra due nigeriani che a bordo di un'auto, passando per Olanda, Belgio e Francia, la portano a Milano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Qui scopre che non c'è nessun bambino da accudire, ma che deve prostituirsi con la scusa di restituire alle due sorelle 100 milioni che le avevano anticipato per farla venire in Italia. Lei rifiuta, ma viene segregata in un appartamento di via Paisiello dove la picchiano e dove viene a sapere che anche la madre ha subito sevizie dai complici delle due sorelle. La madre le implora di fare ciò che le chiedono e lei cede. Inizia a prostituirsi sui marciapiedi di viale Abruzzi facendo guadagnare alle sfruttatrici alcune decine di milioni all'anno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel marzo del '98 si ribella una prima volta, e viene ferita a una gamba da alcuni nigeriani. Per una ferita superficiale è medicata all'ospedale San Raffaele. Fugge e si rifugia da un'amica di Torino, città nella quale continua a prostituirsi per conto proprio. Ma da suo zio viene a sapere che la madre è stata nuovamente picchiata e che deve essere operata a un occhio per le lesioni riportate. Da qui l'appello alla polizia che arresta le due donne le quali, si è saputo, gestivano altre dieci prostitute nigeriane. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/01/22/1741359-MILANO-FINISCE-CON-L-ARRESTO-DI-DUE-CONNAZIONALI-L-ODISSEA-DI-UNA-NIGERIANA.shtml" target="_blank">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Potenza - <b>La magnaccia ucraina dà fuoco alla sua prostituta ribelle</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 settembre 2001</b></span> - Lucia Shevchenko, di 47 anni, una donna ucraina residente a Stornara (Foggia), è stata arrestata dai carabinieri, la notte scorsa, a Potenza, dopo aver dato fuoco a Tetyana Bunchuk, di 35, sua connazionale, forse per contrasti legati alla prostituzione. Bunchuk è ricoverata nell'ospedale San Carlo di Potenza, con una prognosi di 40 giorni per ustioni di primo e secondo grado al viso e alle mani. Shevchenko - accusata di tentato di omicidio e furto di un telefono cellulare - le ha gettato addosso della benzina, dandole poi fuoco con un accendino. La donna è stata aiutata da un uomo, ricercato dai Carabinieri, che si è allontanato dal centro della città, dove è avvenuto il fatto, a bordo di un'automobile, a bordo della quale alcuni testimoni lo hanno notato in compagnia di un altro uomo e di una donna. Shevchenko è in Italia priva di permesso di soggiorno ed è ritenuta dai carabinieri alla guida di un' organizzazione che gestisce prostitute e «punisce» severamente le donne che si rifiutano di sottostare ai comandi del clan; Bunchuk lavora come collaboratrice domestica: gli investigatori stanno verificando se in passato abbia avuto rapporti con Shevchenko. Ieri sera, la prima l'ha cercata ed è riuscita ad incontrarla, nonostante i timori di Bunchuk. Shevchenko è stata bloccata da un carabiniere che, in abiti civili, partecipava ad un' operazione di controllo in corso a Potenza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/09/22/2561040-Ucraina-d-agrave-fuoco-a-una-connazionale.shtml" target="_blank">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Poggibonsi (SI) - <b>10 casalinghe «coprivano» loro spese personali prostituendosi</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 novembre 2001</b></span> - Le prostitute-casalinghe - una decina, provenienti da Siena, Pistoia e Firenze - «coprivano» le loro spese personali con rapporti sessuali a pagamento. Ogni cliente di media spendeva quasi mezzo milione di lire e di queste, 150 mila lire andavano all'uomo che aveva organizzato l'incontro. Le casalinghe a luci rosse lavoravano dalle 16 alle 23 tutti i giorni escluso i festivi. Le due abitazioni erano nel centro e nell'immediata periferia di Poggibonsi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/11/07/2709109-Casalinghe-a-luci-rosse-a-Poggibonsi.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Modena - <b>Schiave della strada con riti voodoo, arrestata nigeriana</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 gennaio 2002</b></span> - Ragazze africane rese schiave con la minaccia dei riti voodoo e costrette a prostituirsi: una nigeriana di 27 anni, Anita Okosun, domiciliata a Modena, è stata arrestata dalla squadra mobile di Rovigo in collaborazione con i colleghi di Modena perchà considerata una delle organizzatrici del giro. La donna, che utilizzava nomi falsi, era colpita da un ordine di custodia cautelare emesso dal Gip di Modena: è accusata di sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù e agevolazione dell'immigrazione clandestina. La Okosun è stata denunciata da una ragazza schiavizzata e tenuta prigioniera in un primo tempo in una abitazione di Reggio Emilia. La donna era stata fatta arrivare in Italia dopo aver toccato Amsterdam e Londra, poi costretta a 'battere' sui marciapiedi di Modena e Bologna fino a che non incontrò un ragazzo disposto ad aiutarla per farla uscire dal giro. Da tempo Anita Okosun, secondo le indagini, aveva spostato la propria base a Rovigo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2002/01/09/2896734-Schiave-della-strada-con-riti-voodoo-arrestata-nigeriana.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Torino - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Aggrediva le rivali con pugni e morsi arrestata la padrona delle prostitute</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 settembre 2002</b></span> - Era il terrore delle prostitute che battono lungo la strada tra Volpiano e San Benigno, la nigeriana arrestata ieri pomeriggio dai carabinieri di Chivasso dopo l'ennesima estorsione ai danni di una lucciola finita all'ospedale con ferite e tagli al cranio causati da morsi e unghiate. La responsabile di questo atroce pestaggio si chiama Gina Osaro, una prostituta di 29 anni temuta per la sua ferocia. Le prime aggressioni risalgono ad oltre un anno fa, quando la Osaro ha incominciato a pretendere dalle prostitute della zona un affitto di 800 mila lire per le piazzole in cui si vendevano. Era lei ad occuparsi personalmente di punire i morosi. Poi la denuncia di una vittima ha costretto la Osaro ad interrompere l'attività e a rifugiarsi a Porta Palazzo. Dove era rimasta nascosta fino a martedì, quando ha deciso che era arrivato il momento di tornata a colpire. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/09/20/aggrediva-le-rivali-con-pugni-morsi-arrestata.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cremona - <b>Rumena rapisce bimbo di connazionale per costringerla a prostituirsi</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 settembre 2004</b></span> - La polizia di Stato di Cremona, a seguito delle denunce presentate da due cittadine rumene che, giunte in Italia con una promessa di lavoro, erano state costrette a prostituirsi, ha arrestato una loro connazionale ritenuta responsabile di sequestro di persona e sottrazione di minore di otto mesi, figlio di una delle due denuncianti, allontanato dalla madre per costringerla a prostituirsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nella stessa operazione sono stati sequestrati passaporti e monili sottratti alle denuncianti dopo l'arrivo in Italia, nonché altri passaporti, carte d'identità e un'agenda su cui venivano annotate cifre di denaro e località, di proprietà di altre donne rumene avviate alla prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ulteriori dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà oggi alle ore 11.00 presso la Procura di Crema. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2004/09/27/5358722-CREMONA.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>La cartomante dei vip era anche la pappona di sei ragazze</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 ottobre 2004</b></span> - Vendevano sesso e droga per le notti romane dei più ricchi e facoltosi: la cocaina arrivava nella Capitale dal Venezuela. Veniva piazzata sul mercato romano con l'aiuto di diversi pusher. E in parte finiva in festini a base di droga e belle ragazze, nei locali notturni o in eleganti case d'appuntamento nel centro della città. Uomini d'affari di passaggio a Roma, professionisti affermati o imprenditori con buone disponibilità economiche erano disposti a pagare dai 150 ai 1.000 euro per passare una serata particolare. Soldi che, in piccola percentuale, servivano all' organizzazione criminale per finanziare il traffico di cocaina, attività che fruttava ben 50 mila euro a settimana. A capo della banda un sessantenne romano, conosciuto come Maciste, e già in attesa di una condanna per narcotraffico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A occuparsi delle case d'appuntamento, invece, era sua moglie, una cartomante molto nota negli ambienti Vip della Capitale, che reclutava ragazze tra i 20 e i 30 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sono serviti oltre 6 mesi di indagini perché il nucleo operativo del comando provinciale dei carabinieri, in collaborazione con la procura antimafia, riuscisse a far luce sull'attività del gruppo. Tredici persone sono state arrestate con l'accusa di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tra loro anche una ragazza di trent'anni che in passato si è occupata di pubblicizzare le più conosciute discoteche della Capitale: era lei a far arrivare la droga nei locali e nelle case d'appuntamento e a raccogliere i soldi guadagnati dalle ragazze, in tutto circa 60 mila euro al mese, di cui un dieci per cento andava all'organizzazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A gestire le tre case d'appuntamento, appartamenti molto eleganti nei pressi di Campo de' Fiori, San Giovanni e Torrino, era la moglie di Maciste, arrestata con l' accusa di sfruttamento della prostituzione. Per lei lavoravano sei ragazze, due italiane e quattro dell'Europa dell'Est, alcune regolarmente assunte in locali notturni del centro storico: pub e night club in cui il gruppo reinvestiva i proventi ottenuti dal traffico di droga e dove le ragazze portavano parte della cocaina. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/10/05/notti-hard-con-sesso-cocaina.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Madre 35enne fa prostituire la figlia 22enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 marzo 2005</b></span> - Una donna di 35 anni è stata arrestata per sfruttamento della prostituzione nei confronti della figlia ventiduenne. La particolare vicenda è avvenuta nella zona della Maddalena e ne sono protagoniste le due donne, entrambe di nazionalità argentina ma con cittadinanza italiana. La madre è stata sottoposta a fermo di polizia giudiziaria da parte degli investigatori del commissariato di piazza Matteotti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il nuovo dirigente dell' ufficio, il vicequestore Salvatore Dispenza, ha deciso di aumentare i controlli e la presenza della polizia nella zona della Maddalena per cercare di contenere il fenomeno della prostituzione. Nei giorni scorsi, ricevuta una segnalazione sul continuo via vai di persone in un appartamento della via, la squadra investigativa del commissariato ha effettuato una serie di appostamenti. Gli agenti, hanno atteso che un uomo di 65 anni entrasse nell'alloggio e hanno fatto irruzione dopo alcuni minuti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Inequivocabile la scena che si è presentata, tanto che il cliente non ha potuto neppure tentare di smentire. L'uomo ha poi spiegato che i soldi che aveva dato alla ragazza per la prestazione lei li aveva successivamente consegnati alla madre. L'uomo ha poi aggiunto che la stessa situazione si era verificata in una sua precedente visita. Tanto è bastato alla polizia per far scattare l'accusa di sfruttamento e procedere al fermo con la contestazione dell'aggravante del vincolo di parentela.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è residente da diversi anni a Genova dove era arrivata portandosi la figlia avuta in tenerissima età. Aveva ottenuto al cittadinanza sposandosi con un italiano che è deceduto un paio di anni orsono. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/03/20/fa-prostituire-la-figlia-arrestata-un-argentina.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Verona - <b>Non voleva prostituirsi: torturata e sfregiata da una connazionale</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 gennaio 2006</b></span> - Non voleva prostituirsi a nessun costo e così una donna di 37 anni, del Ghana, è stata seviziata e sfregiata dai suoi connazionali, che l'avevano fatta venire in Italia con l'inganno, promettendole un lavoro come colf. Adesso la connazionale che ha torturato la donna africana è stata arrestata dalla squadra mobile di Verona, e sono stati denunciati il marito e il figlio dell'indagata, e un loro amico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'indagine è stata avviata a metà 2005, ma si è conclusa solo quando è stato possibile sentire la vittima, che non ha potuto parlare per mesi, dal momento che era stata costretta a bere acido muriatico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha raccontato che una volta giunta a Verona, dove andò a vivere con una connazionale, le è stato detto che avrebbe dovuto prostituirsi. La donna si è però rifiutata scatenando la reazione della connazionale che con l'aiuto del marito ha portato la vittima, in piena notte, a dicembre, in un campo dove l'ha denudata e picchiata. Poi l'indagata ha usato una forbice prima per tagliarle i capelli e poi per sfregiarla al volto, al collo e alla schiena. Alla poveretta è stato infine gettato addosso dell'acido muriatico (facendole lesioni al seno, al volto e alle mani) costringendola poi a berlo ed ustionandole così la laringe e le corde vocali che hanno ripreso la loro funzionalità solo circa quattro mesi dopo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/cronaca/acido/acido/acido.html#" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Prato - <b>Arrestata nigeriana condannata nel '97 per riduzione in schiavitù</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 gennaio 2007</b></span> - La polizia è riuscita a mettere le manette ai polsi di O.R., nigeriana 34enne residente a Prato, condannata nel 1997 a scontare 7 anni e 4 mesi di carcere per i reati di riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione. L'ordinanza di carcerazione era stata emessa il 29 novembre 2007 dalla Procura della repubblica presso il tribunale di Rimini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La nigeriana, che aveva presentato, all'ufficio immigrazione di Prato, l’istanza per il rinnovo del permesso di soggiorno, è stata riconosciuta grazie all'innovativa procedura prevista dal permesso di soggiorno elettronico, che prevede, tra l’altro, l’acquisizione delle impronte digitali. Le sue impronte, infatti, hanno consentito di appurare che la donna, sotto il suo alias, aveva in atto il provvedimento di cattura, per fatti accaduti a Rimini da oltre 10 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo sviluppo degli accertamenti e le immediate indagini svolte dal personale dell’Ufficio immigrazione di Prato hanno poi consentito di far luce sulla vera identità della straniera, per anni regolare sul territorio italiano, che è stata così tratta in arresto mentre si trovava nella sua abitazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2007/01/13/5456267-LA-CATTURA.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>La donna-bestia nigeriana le faceva abortire a pugni e calci</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 luglio 2008</b></span> - «Una bestia, non aveva nessuna pietà». A parlare è un investigatore della Squadra Mobile. Ne ha viste di cose raccapriccianti nella sua carriera, ma i racconti delle tre giovani nigeriane rese schiave da una "madam" arrestata per sfruttamento della prostituzione, sono difficili da cancellare. «Obbligava una ragazza incinta di diciotto anni a prostituirsi, un' altra di venti l' ha fatta abortire a calci e pugni e soltanto per un miracolo dei medici del pronto soccorso non è morta per un' emorragia devastante». La "bestia", la donna "senza pietà" ha un nome: Irene Omoregie. Ha 28 anni, si nascondeva in un appartamento in via Vetrano a Cornigliano. è pregiudicata per reati legati all' immigrazione clandestina e ora si trova in carcere in esecuzione di un' ordinanza cautelare emessa dal gip Silvia Carpanini su richiesta del pm Alberto Lari. La donna gestiva un vero e proprio commercio di carne umana dalla Nigeria. Lì aveva dei contatti, uomini senza scrupolo che sceglievano le ragazze nei villaggi e con la solita scusa di fare fortuna, con dei passaporti falsi le facevano arrivare in Italia. Grazie ai pochi controlli in Nigeria, cambiando la fotografia lo stesso documento serviva per inviare altra "merce" da sfruttare sui marciapiedi. Appena arrivate a Genova le ragazze contraevano un debito di circa 50 mila euro per il viaggio e per una sorta di riscatto che dovevano pagare con i proventi del lavoro. Dopo il pagamento dell' intera somma (impiegavano circa 3 anni), a cui venivano aggiunte le spese di vitto ed alloggio, circa 600 euro mensili, le vittime non potevano ancora considerarsi libere. La sfruttatrice, infatti, organizzava una "festa d' addio" e pretendeva cinque mila euro. In questo modo le ragazze rimanevano ancora in catene e dovevano pagare il nuovo debito con gli interessi. Le tre ragazze venivano fatte prostituire a Sarzana, in provincia di La Spezia, dove si trovava il cosiddetto "joint", la porzione di suolo di Omoregie, che le prostitute raggiungevano ogni giorno nel tardo pomeriggio in treno per poi fare ritorno a Genova nell' appartamento di via Vetrano alle prime ore del mattino successivo. Per soggiogarle, le ragazze venivano anche tenute per giorni senza cibo, picchiate violentemente per punirle quando con il loro giovane corpo «guadagnavano» poco. Quando si prostituivano, anche per dodici ore sotto al sole, erano controllate a vista da un protettore che con il cellulare informava in tempo reale la madam di come stavano andando gli affari. Le tre giovani ora sono al sicuro in una struttura protetta e se collaboreranno alle indagini potranno ottenere, come prevede la legge, il permesso di soggiorno e ricostruirsi una vita. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/13/arrestata-la-padrona-delle-prostitute-calci-pugni.html" target="_blank">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Palermo - <b>Già arrestata per aggressione, faceva prostituire una connazionale</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 gennaio 2009</b></span> - (ITALPRESS) - Una donna marocchina e' finita agli arresti domiciliari per estorsione e sfruttamento della prostituzione. Fatima Koundi e' accusata di avere indotto una connazionale a prostituirsi, costringendola poi a consegnare parte del ricavato. A fare luce sulla triste storia sono stati i carabinieri. La donna, gia' arrestata lo scorso mese di agosto per avere aggredito un militare, e' stata raggiunta da un ordine di carcerazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.siciliaonline.it/index.php?option=com_content&task=view&id=115975&Itemid=2" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Trapani - <b>La maitresse cubana vendeva una 15enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 febbraio 2009</b></span> - Arrestata a Trapani una "maitresse" cubana alla testa di una casa a luci rosse nella quale faceva prostituire anche una ragazzina di 15 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Valdes Ana Maria Bermudez di 39 anni e' stata bloccata dai poliziotti della Sezione criminalita' extracomunitaria e prostituzione in esecuzione di un provvedimento di carcerazione definitiva emesso dalla procura presso la corte d'Appello di Palermo, dovendo scontare 2 anni e 4 mesi di reclusione per i reati di istituzione di casa di prostituzione e sfruttamento della prostituzione minorile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini erano state condotte dalla Squadra mobile trapanese che tra il 2000 e il 2001 aveva scoperto la casa di tolleranza in pieno centro cittadino, in piazza Sant'Agostino. Gli investigatori avevano accertato come la cubana offrisse ai clienti la possibilita' di avere rapporti sessuali con una minorenne; approfittando del suo stato di necessita' e in cambio di misere somme, la 15enne e' stata costretta ad avere la prima esperienza sessuale con un facoltoso cliente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Bermudez, condannata a 4 anni di reclusione, aveva gia' scontato un periodo di reclusione in carcerazione preventiva e non beneficera' di indulto, avendo commesso un reato ai danni di una minore. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.agi.it/palermo/notizie/200902101140-cro-rt11052-art.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>La pappona cinese incassava l'80% del guadagno delle sue 4 "protette"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 febbraio 2009</b></span> - (Adnkronos) Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. Sono queste le accuse di cui dovra' rispondere una cinese di 35 anni, ritenuta la 'protettrice' di quattro 'massaggiatrici', sue connazionali tra i 34 e i 52 anni, in Italia senza regolare permesso di soggiorno. Un messaggio sui giornali di annunci per contattare il cliente, poi l'appuntamento di due diversi appartamenti, era questo il modus operandi pronto a garantire un giro d'affari di 6mila euro mensili. Fino all'80% finiva nelle tasche della 'protettrice'. Un'attivita' monitorata dai carabinieri di Milano che, nella notte, ha portato all'arresto della 35enne e al sequestro dei due appartamenti, in via Padova a Milano e in via San Lorenzo a Trezzano sul Naviglio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.libero-news.it/adnkronos/view/56865" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Napoli - <b>Rumena riempie di botte sua connazionale per farla prostituire</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 marzo 2009</b></span> - (Apcom) Con schiaffi e pugni ha imposto a una sua connazionale romena di prostituirsi, ma la ragazza si è rivolta alla polizia e l'ha fatta arrestare. E' accaduto a Napoli dove gli agenti del commissariato San Ferdinando hanno fermato Tanjia Dobre, 37 anni, per tentata estorsione e lesioni personali ai danni di una connazionale, in concorso con un'altra donna in corso d'identificazione. La vittima, una ragazza di 25 anni, nel pomeriggio di ieri ha denunciato un tentativo di estorsione. Da diversi giorni Tanjia Dobre, sua conoscente, aveva cercato di persuaderla affinché si prostituisse, sotto la sua protezione, in vista di facili guadagni. La giovane donna, in Italia da diverso tempo e con un lavoro come cameriera in un locale della Riviera di Chiaia, ha però sempre rifiutato l'offerta. Così, in compagnia di un'altra connazionale, ha aspettato la vittima in prossimità dell'esercizio commerciale presso il quale lavora e a suon di botte le ha imposto che avrebbe dovuto prostituirsi. La violenta lite, tra schiaffi e pugni, è stata sedata da alcune persone presenti in strada che, attratte dagli strilli, sono accorse in aiuto della cameriera. Subito dopo il fatto, Dobre aveva lasciato la sua abitazione del quartiere Fuorigrotta e si era rifugiata presso un appartamento di Materdei dove è stata, però, rintracciata dalla polizia e arrestata. La donna aveva tentato di nascondersi in un piccolo soppalco adiacente la cucina, ma è stata ugualmente bloccata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2009/03_marzo/10/campania_botte_per_imporre_a_romena_di_prostitursi_arrestata,18295863.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cesena - <b>La brasiliana minacciava violenze per le famiglie delle due connazionali</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>31 marzo 2009</b></span> - Due brasiliane di 24 e 19 anni (la più giovane clandestina), hanno denunciato la donna che, secondo il loro racconto, era la loro sfruttatrice. Non ce la facevano più, hanno detto, perché quella donna le minacciava anche di morte e di fare del male alle loro famiglie rimaste in Brasile. Così ieri, convinte da un'amica, si sono presentate al Commissariato di polizia di Cesena e hanno sporto denuncia. E’ così stata arrestata una brasiliana di 39 anni, residente in città da qualche anno e con precedenti specifici. La donna è stata fermata nell’appartamento di via Piave che - secondo quanto ricostruito agli inquirenti - era la base di un giro di prostituzione: aveva infatti anche altri tre appartamenti in affitto a Pinarella di Cervia, San Giovanni in Marignano e Misano Adriatico dove, pare, si prostituivano almeno quattro ragazze, tutte brasiliane, con un introito di circa 300-400 euro al giorno per abitazione e tariffe da 50, 70 e 100 euro con una clientela di tutte le età. Secondo il racconto, la stessa 39enne si prostituiva, anche se alle ragazze raccontava di lavorare come infermiera in ospedale. E pare che della sua reale attività non sapesse nulla nemmeno il compagno cesenate. La brasiliana di 24 anni che ha poi raccontato tutto alla polizia, aveva fatto parte di quel giro dal settembre scorso fino a novembre, poi era rimasta incinta e aveva avuto problemi dopo un aborto. La diciannovenne aveva cominciato dopo e presto avrebbe dovuto ricevere clienti non solo in via Piave ma anche in un appartamento a Pinarella. Le indagini sono state coordinate dal pm Filippo Santangelo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/cesena/2009/03/31/162093-gestiva_giro_luci_rosse.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 luglio 2009</b></span> - Lei è una tipa tosta. Quelle due connazionali (brasiliane) le servivano per calamitare i clienti. Per lei i vent’anni si sono incagliati nelle polaroid. Alla soglia dei 40 meglio appoggiarsi a due colleghe con altri orizzonti: una 19, l’altra 24 anni. Il ‘fatturato’ decolla, sia in via Piave a Cesena sia a Pinarella di Cervia. Con gli annunci sui giornali, si vende sesso, merce impermeabile alla crisi. Ma l’incanto si spezza: la maitresse brasiliana di 39 anni viene denunciata dalle due ragazze. Sono stufe di sgobbare. La donna viene arrestata in flagrante<b> </b>nel marzo scorso dalla polizia: aveva appena incassato 50 euro, il pizzo frutto d’un happening erotico di una delle due baby squillo. Ora la maitresse dovrà prepararsi a passare sei anni in Italia. Sei anni: la condanna con rito abbreviato incassata ieri mattina in tribunale a Forlì. A firmare la sentenza, il giudice per l’udienza preliminare Michele Leoni, che ha accolto in pieno la richiesta del pm d’udienza, Alessandro Mancini. La donna è stata riconosciuta colpevole di favoreggiamento dell’ingresso clandestino nel territorio italiano; reato grave, che ‘assorbe’ quello di sfruttamento della prostituzione. Verdetto pesante: il rito alternativo prevede lo sconto di un terzo della pena. La scintilla che avvia la trama<b> </b>sta nella denuncia delle due giovani brasiliane. Planate in Italia nel 2008 sui reattori di un sogno, si ritrovano aggrappate all’incubo di dover soddisfare le multiformi morbosità di una variegata fauna di maschi tra i 18 e 60 anni. A dirigere il traffico — tra via Piave e la depandance di Pinarella — è la 39enne brasiliana. Che ogni tanto torna in pista. Ma solo all’occorrenza. Le due ragazze però si ribellano. Anche perché una nel frattempo s’imbatte nel destino, resta incinta. Le due fanno denuncia, e la donna finisce ai domiciliari. Lei è una furia. Non molla. Da casa minaccia le due con lettere esplosive. La maitresse è tosta, pretende ancora il pizzo. Ricatta le sue vittime. Fino a quella sera, quella dell’arresto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/cesena/2009/07/21/208556-anni_alla_maitresse_brasiliana.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rimini - <b>La magnaccia cinese incassava tutti i soldi della sua schiava</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 aprile 2009</b></span> - Non aveva scrupoli a sfruttare la connazionale clandestina e povera in canna, e a portarle via tutti i guadagni. In manette, è finita C.W., una cinese, di 46 anni, arrestata dalla Squadra mobile di Rimini. Una vera e propria maitresse che pensava a tutto, dai profilattici alla ‘pubblicità’. I poliziotti l’hanno scovata in un appartamento di via Montefeltro, dove hanno trovato entrambe le donne. Irregolare e con già un ordine di espulsione. Condizioni ideali, per la sfruttatrice, per tenere in pugno la sua vittima. Una donna non più giovanissima che se n’era andata da Milano, magari sperando di trovare un lavoro in qualche laboratorio sottoterra Ma aveva invece incontrato W. che l’aveva messa subito al ‘lavoro’, concedendole molto generosamente l’'uso' del suo appartamento di via Montefeltro. Era lei che acquistava i profilattici che faceva pubblicare annunci erotici sui siti internet e riviste periodiche, così da non essere mai a corto di clienti. Ma era sempre lei che si prendeva tutti i soldi che la poveraccia guadagnava, senza mai farle vedere una lira. Una fonte di reddito a cui non avrebbe mai rinunciato. Quando gli investigatori della Mobile hanno fatto irruzione nell’appartamento, i clienti erano ancora lì. La donna che si prostituiva non ha fatto fatica a raccontare come si svolgeva la sua vita, e gli stessi clienti, entrambi italiani, hanno confermato che dopo avere consumato la prestazione sessuale, andavano a pagare direttamente da Wu. La quale è stata trovata con i quattrini ancora in mano. La donna è stata arrestata per sfruttamento della prostituzione, mentre la sua vittima è finita in manette per la Bossi-Fini. Era da un pezzo che le forze dell’ordine non ‘incrociavano’ la prostituzione orientale. Un’attività che i cinesi riescono a gestire, rimanendo ugualmente nell’ombra. Una loro prerogativa che si basa sul silenzio e sull’’invisibilità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rimini/2009/04/01/162245-maitresse_cinese_senza_cuore.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bergamo - <b>Nigeriana sfruttata e picchiata fa arrestare la sua aguzzina</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 maggio 2009</b></span> - Ha avuto il coraggio di ribellarsi alla sua sfruttatrice, una connazionale, e l’ha fatta arrestare. Solo così una nigeriana di 26anni è riuscita a ritrovare la libertà dopo essere stata costretta a prostituirsi per oltre un anno sulle strade della Bergamasca. In manette è finita una 27enne che ora dovrà rispondere di induzione e sfruttamento della prostituzione e lesione aggravate. Nel marzo scorso quando la 26enne è arrivata a Bergamo con la promessa di un lavoro onesto. Ben presto, però, il miraggio di una nuova vita si è rivelato un bluff, e la poveretta è stata segregata in casa della connazionale arrestata, che dopo averla privata del passaporto l’ha spinta sulla strada. L’aguzzina pretendeva dalla ragazza 45mila euro, come risarcimento per il suo viaggio in Italia. Inizialmente la 26enne non ha potuto fare altro anche sottostare ai soprusi della sfruttatrice; in una circostanza è stata sottoposta anche a un rito wodoo ed è stata minacciata di morte lei e la sua famiglia se non avesse rispettato il pagamento. Così la ragazza in un anno circa aveva racimolato 20mila euro, ma sabato sera ha deciso di mettere fine al suo tormento. Si è incontrata con la sua sfruttatrice, alla quale ha detto che voleva smettere di prostituirsi. Ne è nata una lite: la giovane è stata picchiata, ma poi ha chiamato con il cellulare i carabinieri. Più tardi i militari hanno arrestato la 27enne. La vittima è stata ricoverata al pronto soccorso del Bolognini per essere medicata: in quella occasione i sanitari hanno anche riscontrato un sospetto aborto. Ora la ragazza si trova in una struttura protetta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilgiorno.ilsole24ore.com/bergamo/2009/05/12/176032-nigeriana_sfruttata_picchiata_arrestare_aguzzina.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Slovacca gestiva la prostituzione di ragazze, anche minorenni, dell'Est</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 maggio 2009</b></span> - Gestiva un vasto giro di prostitute dell'Est europeo, alcune delle quali minorenni, la pregiudicata slovacca di 32 anni arrestata questa notte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Roma il 17 marzo scorso per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile. La condanna nei confronti della donna e' stata inflitta grazie alle risultanze investigative prodotte dai militari che gia' nel 2005 avevano portato nei suoi confronti al fermo di indiziato di delitto sempre per reati inerenti la prostituzione. La donna, infatti, favoriva l'ingresso e la permanenza nel territorio nazionale delle giovani, le segregava in alcuni appartamenti per poi costringerle, con minacce e violenze, a prostituirsi lungo le strade della Capitale. Le indagini eseguite dai Carabinieri hanno permesso di rintracciare la ricercata nella zona di Montelibretti (Rm). La pregiudicata e' stata associata al carcere di Rebibbia, dove scontera' la pena di 7 anni di reclusione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.asca.it/news-PROSTITUZIONE__COSTRINGEVA_RAGAZZE_SULLA_STRADA__ARRESTATA_SLOVACCA-832344-ORA-.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Modena - <b>Nigeriane: la pappona e le 4 aiutanti gestivano il trafficking</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 maggio 2009</b></span> - Partivano dalla Nigeria, poi via mare - grazie a contatti in Libia - o via terra passando da Francia e Germania, arrivavano a Modena. Qui cinque maitresse insegnavano loro il mestiere più vecchio del mondo, avviandole alla prostituzione sulle strade locali. Se qualche ragazza cambiava idea prima di aver riscattato il costo del viaggio - richiesti dai 3 ai 6mila euro a seconda dell’età - cominciavano le botte, a volte anche la rapina di incassi ed effetti personali. E proprio da una ragazza trovata nuda e picchiata in strada sono partite le indagini della squadra mobile della polizia locale. L’operazione "School girl", così chiamata proprio perché Modena era il campo scuola, ha portato all’arresto di cinque nigeriane, le madame, una 36enne, capo dell’organizzazione, e quattro ragazze tra i 26 e 23 anni, le aiutanti. Due di loro avevano chiesto e ottenuto lo status di rifugiato politico, che permetteva di restare in Italia senza rischi. Anche molte delle ragazze sfruttate avevano presentato domanda. Le case dove le ragazze alloggiavano sono tra le vie Storchi, Fonteraso ma anche San Faustino, oltre che in via Tassoni a Reggio Emilia. Le giovani sfruttate, dopo la gavetta modenese, venivano trasferite in varie città del centro nord Italia. L’organizzazione gestiva decine e decine di prostitute. L’accusa per tutti è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.viaemilianet.it/notizia.php?id=1835" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Novara - <b>A giudizio la madam nigeriana</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 giugno 2009</b></span> - Giovane nigeriana, vittima della tratta per sfruttamento sessuale, è nuovamente una donna libera e oggi un processo in Tribunale a Novara vede a giudizio la sua ex sfruttatrice. “Angela” - nome di fantasia - aveva chiesto aiuto ai poliziotti, quando la pattuglia della Volante si era avvicinata, per controlli, mentre lei attendeva clienti, in quella postazione vicino alla stazione ferroviaria di Novara dove la sua “madam” la costringeva a prostituirsi. Era la notte tra il 26 e il 27 novembre dello scorso anno. Solo una decina di giorni prima era arrivata in Italia, con il sogno di una vita migliore e le promesse di un lavoro, grazie alle quali una sua parente era riuscita a farla imbarcare, il 14 novembre, all’aeroporto di Lagos. Scalo a Francoforte, arrivo a Malpensa, poi il “taxista” che l’attendeva l’aveva portata a Novara. Ancora due giorni e “Angela” avrebbe capito cosa l’aspettava. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.corrieredinovara.it/cdn/interface.jsp?fun=c_b&pof=0&myid=15455&cat=2&u_cat=1" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Una cinese 44enne costringeva con percosse una 29enne a prostituirsi</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 luglio 2009</b></span> - (Adnkronos) Una cinese G.Y. di anni 44, e' stata arrestata dagli agenti della Squadra Mobile di Roma con l'accusa di sfruttamento della prostituzione ai danni della connazionale L.X, di 29 anni. I poliziotti hanno fatto irruzione all'interno di una abitazione di via Mayer dove L.X. e' stata sorpresa all'interno di una stanza vestita soltanto con biancheria intima, mentre la donna che la faceva prostituire e' stata trovata in possesso del denaro sino ad allora raccolto. La ragazza, che presenta ben visibili i segni di percosse, e' stata inserita in una comunita' protetta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.libero-news.it/adnkronos/view/159735" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pompei (NA) - <b>Arrestata la rumena che terrorizzava le colleghe</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 luglio 2009</b></span> - Arrestata il terrore delle prostitute. Da mesi minacciava di morte le sue colleghe per estorcere i proventi delle prestazioni sessuali. Dopo un'intesa attività investigativa una prostituta rumena, Liliana Iounescu 29 anni, è finita in manette per minacce, estorsione e sfruttamento alla prostituzione. Alcune lucciole che, quotidianamente, adescano i clienti lungo via Plinio, la strada che costeggia gli scavi archeologici, stanche e spaventate per le minacce subite, nei giorni scorsi si sono recate presso la stazione pompeiana dei carabinieri per denunciare le ripetute intimidazioni ricevute dalla collega. I militari, coordinati dal capitano Luca Toti e dal luogotenente Vittorio Manzo, hanno dato il via alle indagini. Dopo alcuni giorni di appostamenti, gli investigatori, hanno sorpreso la rumena mentre inveiva contro una collega che da poco era scesa dall'auto di un cliente. «Dammi i soldi che hai guadagnato oppure ti ammazzo», in questo modo la donna arrestata costringeva le altre prostitute a consegnarle il denaro. I carabinieri, a quel punto, sono intervenuti arrestando la rumena. La donna, condotta nel carcere di Pozzuoli, dovrà rispondere delle accuse di minacce aggravate e continuate, estorsione e sfruttamento alla prostituzione. La rumena, già nota alle forze dell'ordine per precedenti specifici, ha cercato inutilmente di respingere le accuse che le venivano contestate. Gli elementi raccolti dagli investigatori nel corso delle indagini, però, non hanno lasciato scampo alla prostituta. Era proprio lei che terrorizzava tutte le lucciole che lavorano a ridosso dell'area archeologica. La ras delle prostitute, che da mesi imponeva le tariffe alle altre passeggiatrici in cambio dell'autorizzazione a lavorare in quella zona, è ormai in carcere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.stabiachannel.it/news/index.asp?idnews=9053" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Nigeriana attirò connazionale in Italia, poi la obbligò a prostituirsi</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 luglio 2009</b></span> - Aveva invitato una connazionale a venire inItalia con la promessa di un lavoro da parrucchiera. Quando però la donnaè arrivata a Torino, è stata minacciata ecostretta a prostituirsiper resituire i soldi (50mila euro) che a detta della donna le erano serviti per farla arrivare in Italia. Ma dopo l'ennensimo litigio la giovane vittima ha chiamato la polizia che ha arrestato una nigeriana di 27 anni con l'accusa di sfuttamento della prostituzione e tratta di persone. I fatti risalgono al 2004 quando la giovane, oggi 24enne, arriva nel capoluogo piemontese con la promessa di un lavoro. Qui, invece, la connazionale, la minaccia e la obbliga a prostituirsi per renderle i soldi spesi. Dopo aver consegnato alla connazionale 45mila euro e rimasta incinta, la giovane nigeriana decide di porre fine alle violenze. Così, dopo l'ennesima lite durante la quale ha rischiato anche di essere ferita con una bottiglia, per i 5mila euro mancanti, la giovane ha preso coraggio ed ha chiamato il 113 raccontando agli agenti le angherie subite. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.cronacaqui.it/news-minaccia-e-costringe-connazionale-a-prostituirsi-arrestata-nigeriana_25232.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Con pugni, calci e bastonate due rumene pretendevano pizzo-marciapiede da una terza</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 settembre 2009</b></span> - Avevano ridotto una ragazza di 21 anni in schiavitù, costringendola a prostituirsi dopo averla picchiata con calci, pugni e bastonate. Tre giovani romeni, due ragazze, rispettivamente di 22 e 23 anni e un ragazzo di 23 anni, sono stati arrestati dalla polizia di Genova per sfruttamento della prostituzione, estorsione, lesioni e minacce. Tutto succedeva nel quartiere genovese di Sampierdarena. I tre malviventi si ritenevano proprietari delle postazioni di lavoro dove la vittima si prostituiva: per questo pretendevano dalla giovane lucciola il pagamento di gran parte dei guadagni. La ragazza è stata spesso minacciata di morte e una volta le due arrestate le hanno tagliato i capelli con un coltello, deturpandole il viso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.primocanale.it/news.php?id=55072" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Caserta - <b>Nigeriana costringe alla prostituzione con riti woodoo: arrestata</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 ottobre 2009</b></span> - La squadra mobile di Caserta, diretta dal vice questore Rodolfo Ruperti, ha tratto in arresto, per estorsione ed induzione alla prostituzione, la cittadina nigeriana Akele Ufoma Gladys, nata a Benin City in Nigeria la donna, dal 2007 al 2009, aveva costretto a prostituirsi nel casertano una giovane connazionale giunta clandestinamente in italia. La vittima, che nel suo paese faceva la parrucchiera, per aiutare la famiglia, veniva convinta da una cliente ad emigrare con la promessa di un lavoro come collaboratrice domestica. prima di partire la giovane veniva sottoposta ad un rito “woodoo” impegnadosi a restituire la somma di 50 mila euro, di cui ignorava il reale valore. Accompagnata da connazionali sempre diversi, la donna partiva per l’italia, passando per la costa d’avorio - dove rimaneva oltre un mese - tunisi, barcellona e torino. dal capoluogo piemontese, in treno ed autobus, raggiungeva Gricignano dove veniva accompagnata presso l’abitazione della sua futura sfruttatrice. questa, dopo averle assicurato qualche lavoretto da parrucchiera, le inizio’ a prospettare che, poiché i guadagni erano esigui, avrebbe dovuto prostituirsi per potere restituire il debito di 50 mila euro contratto alla partenza. di fronte al deciso rifiuto, la Akele Ufoma Gladys iniziò a minacciare la sua “ospite”, prospettando gravissime conseguenze per lei e la sua famiglia a causa del rito “woodoo” a cui era stata sottoposta e con il quale aveva “giurato” di pagare l’esosa somma. di fronte alle minacce ed alle aggressioni fisiche e per il terrore delle conseguenze derivanti dal rito magico, la giovane iniziava a prostituirsi, “lavorando” dalle 6 di mattina alle 17 di pomeriggio e consegnando tutti i guadagni a “gladys” che, complessivamente, riceveva oltre 15 mila euro.<span style="font-weight: bold;"></span> La vittima, trovato il coraggio<span style="font-weight: bold;"> </span>di fuggire, si é rivolta a una associazione i cui operatori la convincevano a sporgere denuncia alla questura di caserta ottenendo cosi’ un permesso di soggiorno a “fini di protezione sociale”, come previsto dalla legislazione vigente in favore di coloro che, cittadini extracomunitari vittime di sfruttamento e violenze, denunziano i loro aguzzini. al termine di complesse indagini la sfruttatrice, che nel frattempo si era trasferita nel napoletano insieme all’ignaro marito italiano ed ai suoi 3 figli, veniva identificata ed individuata e, questa mattina, arrestata presso la propria abitazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/cronaca/2009/2-ottobre-2009/nigeriana-induce-prostituzione-riti-woodoo-arrestata-caserta-1601833399185.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fermo - <b>Prometteva loro un lavoro, invece le faceva prostituire: denunciata rumena</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 ottobre 2009</b></span> - Ancora una denuncia per sfruttamento della prostituzione. A finire nei guai è stata una romena di 34 anni, denunciata a piede libero dai carabinieri di Porto Sant’Elpidio. Con altri complici, che devono essere ancora identificati, avrebbe approfittato di giovani connazionali, che faceva venire in Italia con la promessa di un lavoro per poi avviarle alla prostituzione, anche dietro minacce e vessazioni psicologiche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/fermo/cronaca/2009/10/03/240786-prometteva_loro_lavoro_invece_faceva_prostituire_denunciata.shtml" target="_blank">fonte</a></span>
<br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Parma - <b>A 12 anni studentesse-prostitute per comprarsi i gadget</b></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 ottobre 2009</b></span> - Una piaga che dalle strade, dove era ed è più visibile, ha imparato a nascondersi fra le mura di qualche appartamento ed è riuscita ad «infettare» anche luoghi sicuri come le scuole. Qui non ci sono protettori o delinquenti che gestiscono gli affari, ma tante adolescenti che a partire dai 12 anni hanno imparato a usare il corpo come una moneta di scambio per ottenere cellulari, lettori mp3 e vestiti.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I primi a portare a galla il problema sono stati gli operatori del Servizio minori adulti e inclusione del Comune durante gli incontri nelle scuole, e la scoperta è stata preoccupante: in diverse classi delle medie e delle superiori più di una ragazza ha ammesso di fare sesso, con coetanei e non solo, con l’unico obiettivo di ottenere soldi o oggetti di valore.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«La storia dell’idraulico e del suo giro di prostituzione è solo la punta di un iceberg», taglia corto Maurizio Vescovi del Pd, mentre l’assessore alle Politiche sociali, Lorenzo Lasagna, ammette la gravità del fenomeno: «La prostituzione occasionale minorile è in crescita, molte ragazze decidono di esercitare il commercio del corpo per ottenere denaro».</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/dettaglio/1/29748/Prostituzione_in_aumento_nelle_scuole.html">fonte</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pompei (NA) - <b>Tutte consenzienti le 25 prostitute della pappona 47enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 dicembre 2009</b></span> - L'hotel Astoria, il Mec e le Anfore, distanti solo qualche centinaio di metri dal Santuario di Pompei dedicato alla Vergine Maria, sono stati posti sotto sequestro: gli alberghi in questione erano infatti quasi esclusivamente destinati a una clientela legata alla prostituzione. Ad occuparsi di queste strutture ricettive era un'organizzazione gestita da una donna, Maria Rosaria Rispoli di Varcaturo (Napoli).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come è riportato da Leggo, la donna, 47 anni, gestiva circa 25 prostitute alla volta a prezzo fisso, 130 euro a prestazione. Di questi 130 euro, 30 euro andavano al proprietario dell'albergo, 50 all'organizzazione e 50 alla prostituta che a suo carico aveva le spese per l'autista e per l'annuncio, circa 85 euro. Il giro d'affari superava il milione di euro di incasso al mese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Le prostitute coinvolte erano quasi tutte trentenni italiane e consenzienti</b>. Ad aiutare la donna c'erano il marito Francesco Danzante e i figli di prime nozze, entrambi ventenni, Vincenzo e Rosa Velleca la quale talvolta si prostituiva insieme alla compagna del fratello, una polacca anche lei ventenne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini che hanno portato al sequestro delle tre strutture sono partite in seguito a un servizio di "Exit" trasmesso da La7 il 15 ottobre 2007, nel quale era stato evidenziato che le prostitute attendevano i clienti in strada a Pompei vicino alla Villa dei Misteri, un sito archeologico visitatissimo dai turisti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli agenti hanno arrestato nove persone, tra cui la Rispoli, il marito e il figlio. La figlia della donna ha ottenuto gli arresti domiciliari in quanto è diventata da poco madre. In tutto gli investigatori hanno disposto diciassette misure cautelari in seguito alle accuse che vanno dall'associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento della prostituzione, favoreggiamento della prostituzione in concorso e concessione di locali per l'esercizio della prostituzione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://magazine.excite.it/news/33097/Il-Santuario-di-Pompei-e-gli-alberghi-a-luci-rosse" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cina - <b>Giustiziata donna che faceva prostituire bambini di 6 anni
</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihDKFcnJk4kTP1ArfWL2O8LmUddimnrjgH9IwT8FN4hzQS9AmyvsOPGLHMtVm9DWhxO53zckbAFJCsc82A7WP2AokZ44x7aeqAL0zT0gqtHAtD6BbZaiQ3A0KTIFxkzkZXXN1zBPeY3Vw/s1600/res03_attpic_brief.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihDKFcnJk4kTP1ArfWL2O8LmUddimnrjgH9IwT8FN4hzQS9AmyvsOPGLHMtVm9DWhxO53zckbAFJCsc82A7WP2AokZ44x7aeqAL0zT0gqtHAtD6BbZaiQ3A0KTIFxkzkZXXN1zBPeY3Vw/s320/res03_attpic_brief.jpg" width="291" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 dicembre 2009</b></span> - (AGI/AFP) Una donna accusata di aver gestito un giro di prostituzione minorile nel sud della Cina e' stata giustiziata a Guizhou.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Zhao Qingmei era stata condannata insieme ad altre sei persone per aver costretto 22 bambini, anche di sei anni, a prostituirsi, a partire dal marzo del 2006.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Era stata condannata anche per essere stata complice del marito nello stupro di un bambino.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ong.agimondo.it/dall-europa-e-dal-mondo/notizie/200912141110-cro-rt10054-cina_giustiziata_donna_gestiva_giro_di_prostituzione_minorile" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Catania - <b>Due maman nigeriane: riduzione in schiavitù e tratta di esseri umani</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 dicembre 2009</b></span> - (ITALPRESS) Nuovi sviluppi nell'ambito delle indagini che il 5 dicembre scorso hanno portato all'arresto di una cittadina nigeriana, Mercy Johnson, di 24 anni, ritenuta responsabile dei reati di riduzione e mantenimento in schiavitu', nonche' tratta di persone, al fine di indurre e favorire la prostituzione di una connazionale. In manette e' finita una seconda nigeriana Sarah Ayemien, di 29 anni, residente a Catania.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini, condotte dalla polizia, furono avviate lo scorso mese di novembre dopo la denuncia di una ragazza, che racconto' di essere stata attirata in Italia dalla Johnson, conosciuta con i nomi "Ester" o "Faith", con la promessa di un lavoro. La giovane vittima nigeriana dichiaro' di essere giunta nel territorio nazionale attraverso la rotta libica, sbarcando a Lampedusa. Una volta uscita dal centro di permanenza, avendo richiesto l'asilo politico, era stata condotta a Catania e, suo malgrado, avviata alla prostituzione, che esercitava sulla strada statale Catania-Gela.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I poliziotti, nel corso delle indagini, hanno scoperto che la ragazza veniva costantemente vigilata per conto della Johnson, da Sarah Ayemien, che si prostituiva gia' da tempo e che si faceva chiamare "Sister". Lo sfruttamento della vittima sarebbe durato fino a raggiungere un guadagno complessivo di 35.000 euro, che era la somma da corrispondere alla Johnson per il suo riscatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Grazie all'attivita' d'intercettazione avviata, quest'ultima e' stata rintracciata il 5 dicembre scorso nel comune di Cisterna di Latina e posta in stato di fermo. Le indagini sono poi proseguite per identificare e localizzare la complice, che e' stata cosi' arrestata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.siciliaonline.it/index.php?option=com_content&task=view&id=123315&Itemid=2" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Montesilvano (PE) - <b>La 17enne rumena è arrivata volontariamente per prostituirsi</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 gennaio 2010</b></span> - IL comandante, Cap. Enzo Marinelli, in un comunicato, rende noto che i carabinieri della Compagnia di Montesilvano (Pescara), nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno della prostituzione su strada, hanno proceduto nella notte al fermo di indiziato di delitto di tre persone, per il reato di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I tre sono Costantin Ionut, 26enne, Tirlugenau Dragos Daniel, 25enne, e CONACHE CORNELIA IULIA, 24enne, tutti di nazionalità rumena, mentre la vittima è una minorenne, una diciassettenne, anche lei rumena.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"La giovane è stata notata sul lungomare di Montesilvano dai carabinieri verso le 23.30. La prostituta sembrava giovanissima, e i carabinieri si sono subito accorti che si trattava di una presenza nuova, non avendo mai fermato la straniera nei precedenti servizi. Pertanto è stata tenuta sotto controllo, a debita distanza, per un po’ di tempo. Dopo qualche minuto è stata caricata in macchina da un cliente e al ritorno è salita a bordo di un’altra autovettura, sulla quale c’erano la CONACHE e un cliente. A quel punto i carabinieri sono intervenuti e hanno fermato le due. La giovane prostituta, per evitare problemi, ha dichiarato di avere 19 anni ma era priva di documenti e quindi è scattata la perquisizione. I militari hanno controllato le camere di un albergo di Città Sant’Angelo dove le straniere erano alloggiate con due uomini, Costantin e Dragos, trovati in possesso del documento originale di identità della ragazza bloccata in strada. Si è saputo così che la prostituta ha appena 17 anni."</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il gruppo è stato accompagnato in caserma, dove sono state poco alla volta ricostruite le vicende della rumena. "<b>La minorenne è arrivata in Italia volontariamente, sapendo cioè di essere destinata alla prostituzione</b>, e ha raggiunto la zona di Pescara con il suo “ragazzo” e in compagnia dell’altra coppia fermata dai militari, che ha messo a disposizione il mezzo utilizzato per il viaggio. Giunta due giorni fa in Italia ha subito iniziato a prostituirsi, seguendo le indicazioni dell’altra ragazza, che le ha anche fornito i preservativi e indicato le modalità da seguire per il “lavoro” da svolgere in strada, consigliandole di dichiararsi maggiorenne in caso di controllo. Con i primi soldi guadagnati sul marciapiedi è stato pagato il soggiorno in albergo e il fidanzato della prostituta ha effettuato degli acquisti per sé. Riscontrando a carico dei tre delle responsabilità (visto l’art. 600 bis C.P. introdotto nel 1998 quale norma contro la pedofilia) i tre sono stati fermati e tradotti in carcere: gli uomini sono nella casa circondariale di Pescara e la donna in quella di Chieti, a disposizione dell’A.G.. La minorenne, invece, è stata affidata ad una comunità di accoglienza."</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.giornaledimontesilvano.com/cronaca/5288-montesilvano-pe-tre-arresti-per-induzione-favoreggiamento-e-sfruttamento-alla-prostituzione-.html">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-large;">Brescia - <b>Non erano sfruttate</b> le prostitute che lavoravano per le manager cinesi...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">...E, coerentemente, le manager sono state arrestate per <b>sfruttamento</b>...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 gennaio 2010</b></span> - Una rete articolata, nella quale ciascuna aveva il suo compito: c'era chi metteva le inserzioni sui giornali, chi gestiva il call center per ricevere le chiamate dei clienti, chi si occupava di prendere in affitto gli appartamenti. E poi c'erano, naturalmente, le lucciole che dovevano rispondere a requisiti estetici ben precisi e venivano istruite di tutto punto, con una specie di manuale di comportamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Squadra Mobile della questura di Brescia, con un lavoro di indagine iniziato l'anno scorso e che continua tutt'ora, ha sgominato una vasta <b>organizzazione</b> criminale <b>di cinesi, per la quasi totalità donne</b>, che gestiva un vastissimo giro di prostituzione. Gli affari si concentravano per lo più nella nostra città, ma l'attività si era estesa anche fino a Gallarate, Bergamo, Verbania, Vigevano, Asti e Milano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al termine dell'operazione - che è stata chiamata «Call me», proprio perché i contatti avvenivano inizialmente per telefono - sono stati indagati nove stranieri. Quattro le donne nei confronti delle quali è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere: due quelle già finite in cella, mentre le altre due sono latitanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come ha spiegato in una conferenza stampa il dirigente della Mobile Carmine Grassi, questa operazione ha permesso di scoprire il mondo particolarmente articolato che sta dietro al fenomeno della prostituzione cinese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I clienti contattavano le lucciole attraverso i numero telefonici pubblicati nelle classiche rubriche e inserzioni sui giornali. A rispondere non erano le prostitute stesse, ma le donne per le quali le prostitute lavoravano e alle quali consegnavano una cospicua parte dell'incasso. Donne che, in buona sostanza, combinavano gli appuntamenti. Gli incontri avevano luogo in appartamenti intestati di solito a stranieri in regola con il permesso di soggiorno che si prestavano a questo scopo. <b>Le ragazze non venivano sfruttate ma - ha sottolineato Grassi - esercitavano la «professione» liberamente</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Venivano reclutate e poi «formate di tutto punto». Dovevano saper gestire i rapporti con chi abitava vicino a loro per essere avvertite in caso di controlli. C'era anche un decalogo per le giovani, un elenco di consigli utili. Alle ragazze veniva suggerito di ingraziarsi, appunto, i vicini di casa con «torte e cioccolato che piacciono ai bambini», di non uscire a gettare la spazzatura «alla luce del sole», ma con il buio, d'invitare «l'amministratore a stare un pò in casa, ma gratuitamente».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il prezzo richiesto da queste «operatrici» variava dai 30 ai 50 euro a prestazione. Gli introiti, in ragione di «turni di lavoro» intensi, erano molto ricchi: tuttavia le lucciole erano costrette a consegnare somme consistenti, si parla di diverse centinaia di euro, alle donne che gestivano il business. Business che, tra l'altro, era pure in vendita: quando decidevano di tornare in patria, le titolari lo cedevano al migliore offerente. La maggior parte degli introiti veniva girata in Cina con il sistema Western Union. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.bresciaoggi.it/stories/Cronaca/123861_prostituzione_sgominata_la_rete_cinese_dei_call_center/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="322" mozallowfullscreen="" src="http://player.vimeo.com/video/44684924" webkitallowfullscreen="" width="500"></iframe> <a href="http://vimeo.com/44684924">prostituzione cinese nel nord italia</a> from <a href="http://vimeo.com/user7928353">violenza donne</a> on <a href="http://vimeo.com/">Vimeo</a>.
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bergamo - <b>Maman nigeriana condannata a 7 anni e mezzo</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 febbraio 2010</b></span> - Condannata a sette anni e mezzo per sfruttamento della prostituzione, assolta per riti magici e riduzione in schiavitù. Felicia Igbinigun, nigeriana di 42 anni, fino a poco tempo fa residente a Lallio, era accusata di essere una «maman», sospettata di ricattare con riti voodoo le ragazze che avrebbe fatto prostituire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ed era finita a processo davanti alla corte d’assise con accuse pesantissime: riduzione in schiavitù, tratta di persone e sfruttamento della prostituzione. Dalle prime due è stata assolta. La terza, lo sfruttamento della prostituzione, le è invece costata una condanna a sette anni e mezzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Il fratello della donna</b>, Godspower Igbinigun, 29 anni, residente a Branzi e anch’egli difeso dall’avvocato Cristina Pizzocaro, <b>è stato assolto da tutte le accuse</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il caso era esploso nel marzo del 2007, quando la nigeriana era stata arrestata dai carabinieri della compagnia di Treviglio. Secondo le contestazioni, la presunta «maman» avrebbe ingannato giovani nigeriane, facendole arrivare in Italia dietro la promessa di un lavoro onesto. Per questo «viaggio della speranza», sempre secondo le accuse, Felicia Igbinigun avrebbe preteso 2.500 euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo le contestazioni sarebbero state <b>14 le ragazze gestite dalla donna</b>. Alle giovani, una volta giunte in Italia via Parigi, veniva sottratto il passaporto. Mandate a prostituirsi sulle strade della Bergamasca, sarebbero state tacitate con percosse e minacce. Fra queste ultime, sempre secondo l’accusa, c’erano i riti voodoo che la donna avrebbe minacciato di compiere nei confronti delle ragazze e dei loro parenti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/115014_lucciole_e_voodoo_maman_condannata_a_7_anni_e_mezzo/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Imola (BO) - <b>La magnaccia brasiliana le mette in riga con un boa</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 febbraio 2010</b></span> - Per tenere in riga le ragazze ed i trans, che esercitavano nei suoi locali, una maitresse brasiliana di 44 anni, stabilitasi ad Imola, usava anche la minaccia di un serpente Boa Constrictor lungo oltre due metri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma il suo racket locale ha avuto termine ieri pomeriggio, quando i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Imola l’hanno tratta in arresto, al termine di ben otto mesi di indagini coordinate dal sostituto procuratore Francesco Caleca. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Marcella De Simone, sulla base di accuse di favoreggiamento e sfruttamento continuato della prostituzione e di tentata estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il piccolo regno del sesso su cui imperava la maitresse brasiliana aveva come epicentro una casa d’appuntamenti all’interno di un residence, in via Guerrazzi ad Imola, ribattezzato “ex Conventone”. E’ qui che “esercitavano” le donne (per lo più sudamericane e qualche orientale) ed i transessuali ai quali la 44enne brasiliana, oltre a mettere a disposizione i locali, forniva anche pubblicità tramite annunci su siti internet di incontri erotici e su riviste specializzate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Naturalmente per tutti questi “servizi” pretendeva di essere adeguatamente pagata. La stessa maitresse inoltre stabiliva con le prostitute ed i trans che usufruivano dei suoi servizi anche un particolare accordo in base al quale, qualora fosse cessata la loro “coabitazione”professionale, gli stessi soggetti non avrebbero più potuto prostituirsi in modo autonomo nella stessa zona di Imola. A chi trasgrediva questa clausola la donna arrivava a chiedere danaro, anche con minacce di morte e di botte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad una delle ragazze che intendevano sfuggire al suo controllo, pur rimanendo a lavorare ad Imola, la “regina del Conventone” era giunta a chiedere 1.700 euro, accompagnando la richiesta con la minaccia del suo serpente di ben due metri. Serpente che ieri, al momento dell’arresto, è stato trovato nella sua abitazione ed affidato ad un veterinario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ora la donna arrestata si trova nel carcere di Bologna a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nella casa di appuntamenti che gestiva pare si siano alternate almeno nove persone (di vario sesso) dedite alla prostituzione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.telesanterno.com/imola-arrestata-una-maitresse-brasiliana-minacciava-prostitute-e-trans-con-un-serpente-boa-0218.html" target="_blank">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bolzano - <b>La "povera sfruttata" ha spedito in Romania 80mila euro in 6 mesi </b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio6XpnsGxOCQH0II2gvb9QhdL67A_hXKTNwvxcxba7vj-dwGT9OgdLzIQKbylimIQFnfIeg2Ivi-QrfenDSCx6Dry0p6BpzLcXAbknWls6g-e7nnDuM97bx1HBdcMHNuUqf-YSnzgVzU8/s1600/jpg_1907325.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="137" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio6XpnsGxOCQH0II2gvb9QhdL67A_hXKTNwvxcxba7vj-dwGT9OgdLzIQKbylimIQFnfIeg2Ivi-QrfenDSCx6Dry0p6BpzLcXAbknWls6g-e7nnDuM97bx1HBdcMHNuUqf-YSnzgVzU8/s320/jpg_1907325.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 aprile 2010</b></span> - Era Bolzano una delle principali basi di un’organizzazione tutta femminile che aveva impiantato nel Nord Est una capillare rete di prostituzione. Due gli appartamenti a luci rosse chiusi dai carabinieri in città: uno in via Alessandria 17/a, interno 17, e uno in via Roma 29, interno 6, nell’edificio noto come condominio Lancia. I proprietari degli immobili, denunciati, rischiano ora la confisca. Un terzo appartamento, in Alto Adige, è stato affittato a Merano, in via Goethe 114, mentre un’altra base si trovava a Riva del Garda, in via Rovereto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le ragazze cambiavano nazionalità per questioni di marketing: dicevano di essere ucraine, russe, lettoni a seconda della nazionalità che tirava di più in quel momento. E giravano da un appartamento all’altro e da una città all’altra per comodità e assicurare il ricambio, oltre che tenere alta l’attenzione dei clienti. Ciò che rimaneva assolutamente fisso era il prezzo: 300 euro a prestazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A portare alla luce il business a luci rosse sono stati i carabinieri di Abano Terme, in provincia di Padova. <b>A capo dell’organizzazione c’era una colombiana</b> Paola Karen Hurtado Pineda, 31 anni, detta Valentina, domiciliata a Verona. Era lei che al telefono concordava tariffe e prestazioni delle ragazze - rumene o sudamericane - alle quali insegnava anche i trucchi per guadagnare di più. «Quelli che parlano poco sono quelli che pagano di più», l’hanno sentita dire i militari che erano sulle sue tracce da quasi un anno. Avevano un ruolo prettamente logistico, invece, Giorgia Rubino, 27 anni, residente a Verona, e Benedetta Butturini, 26 anni compiuti l’altro ieri, neo mamma da un mese, anche lei residente nella città scaligera. Entrambe si occupavano dei contratti di affitti degli appartamenti-alcova, di procurare telefonini e sim alle ragazze, di acquistare spazi pubblicitari nella sezione annunci sui quotidiani e sui siti internet.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il gruppo gestiva <b>una decina di ragazze</b> (le sudamericane erano quasi tutte parenti della Hurtado), molto belle e <b>consenzienti</b>. Parte dell’incasso rimaneva a loro, ma il giro d’affari era da lasciare senza parole. I militari, per esempio, hanno accertato che <b>una ragazza rumena (che si prostituiva a Merano in via Göethe 114) è riuscita a spedire ai propri genitori in Romania, tramite Western Union, circa 80mila euro guadagnati in soli sei mesi</b>. D’altra parte i clienti erano molti, spesso facoltosi e ben selezionati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A tradire la banda (oltre alle tre arrestate ci sono 8 denunciati per favoreggiamento, fra cui tre proprietari di appartamenti che ora rischiano la confisca) è stato proprio il successo del «servizio». Troppo rumore negli appartamenti a luci rosse e così qualche vicino scocciato ha chiamato i carabinieri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://altoadige.gelocal.it/dettaglio/prostituzione-negli-appartamenti-a-bolzano:-arrestate-quatttro-donne/1905223" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fano (PU) - <b>Presa la manager che reclutava le ragazze</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 aprile 2010</b></span> - I carabinieri della Compagnia di Fano arrestano una settima persona colpita da ordinanza di custodia cautelare in carcere, per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento ed al favoreggiamento della prostituzione operante nella zona di Fano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari la stavano ricercando per aver avuto un ruolo fondamentale nel giro di prostituzione stroncato nella giornata di ieri che aveva portato all’identificazione e al fermo di altre sei persone. Ed è così che nella tarda serata di ieri, Sandra Maria Da Costa, 47enne pregiudicata, è stata tratta in arresto e rinchiusa nel carcere di Pesaro a disposizione della Procura della Repubblica di Bari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, considerata una sorta di maitresse, ricopriva un ruolo importante nell’organizzazione in quanto era uno degli anelli di collegamento per reclutare le prostitute che dalla Puglia venivano spostate a Fano e poi in altri luoghi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.fanoinforma.it/Cronache/art18210/10_aprile_10/Fano_prostituzione_tra_fano_e_marotta_arrestata_la_donna_che_reclutava_le_ragazze.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Messina - <b>Prostituta rumena pesta a sangue connazionale per estorcerle il pizzo</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeA7pUpqlPa-wcdExHv0zahDjzzscwOjfA-JTaAc6CR1SfELRu9OSJ2fuG_GyocVnUsJVPlzNqKDLYpSiWdB2r9jOflYKbzYXQc35GPantoT6iiIVZ_6heWkklAH001vr93SYr_3FH_vc/s1600/Ecaterina+Farcasi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="313" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeA7pUpqlPa-wcdExHv0zahDjzzscwOjfA-JTaAc6CR1SfELRu9OSJ2fuG_GyocVnUsJVPlzNqKDLYpSiWdB2r9jOflYKbzYXQc35GPantoT6iiIVZ_6heWkklAH001vr93SYr_3FH_vc/s320/Ecaterina+Farcasi.jpg" width="260" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 giugno 2010</b></span> - Alle ore 00.40 circa odierne personale della Polizia di Stato, transitando in via La Farina, ha notato un’aggressione in atto nei confronti di una donna. Intervenuti prontamente, gli operatori hanno bloccato immediatamente la responsabile del reato, mentre la vittima, che presentava una copiosa emorragia, è stata accompagnata presso il pronto soccorso ospedaliero dove le è stata riscontrata, tra l’altro, la frattura del naso con prognosi di gg. 25 s.c..</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vittima, una donna rumena di 31, a Messina da circa un mese, successivamente ha riferito di essere stata minacciata di morte e picchiata selvaggiamente dalla FARCASI, poiché si era rifiutata di consegnarle per l’ennesima volta la somma di 50,00 € che ogni sera quest’ultima le chiedeva per farla “lavorare in pace”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La FARCASI è stata pertanto tratta in arresto per i reati di estorsione e lesioni, nonché denunciata in stato di libertà in quanto inottemperante al foglio di via obbligatorio della durata di anni due, emesso dal Questore di Messina in data 23.10.2008 e, su disposizione del Sostituto Procuratore del Tribunale, è stata accompagnata presso la locale casa circondariale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.globocommunication.it/comunicati.php?id=9714">fonte</a></span> </div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> Torino - <b>Violenza e voodoo per soggiogare le schiave nigeriane: arrestate tre maman</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 giugno 2010</b></span> - Minacciate con riti voodoo, sequestrate in case e stuprate dai clienti. Una ventina di ragazze nigeriane sono state liberate dagli uomini della polizia municipale di Torino e altri sette comuni della provincia che hanno arrestato tre maman.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’operazione, denominata Broken chains (catene spezzate), si è avvalsa della collaborazione di alcune vittime e di intercettazioni telefoniche che hanno permesso di incastrare i responsabili e ricostruire i vari ruoli. Le indagini sono state condotte a Torino, Candiolo, Carignano, Carmagnola, Castagnole Piemonte, Lombriasco, None e Piobesi Torinese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel capoluogo piemontese, in borgo San Paolo, sono stati trovati tre appartamenti in cui le ‘maman’, che tenevano in schiavitù le giovani prostitute. Le ragazze venivano reclutate a Lagos (Nigeria) e tenute in stato di segregazione. Qui venivano sottoposte a primi riti per costringerle psicologicamente a seguire le maman in Italia, dove avvenivano ulteriori riti per avviarle alla prostituzione. A ognuna di esse veniva assegnato arbitrariamente un debito di 65 mila euro che dovevano restituire con i proventi dell’attività in strada, per potersi liberare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’operazione ha comportato il sequestro di agende e quaderni delle tre maman, che sono state arrestate. Con loro è finito in manette un altro nigeriano che aveva numerosi documenti e valori di dubbia provenienza, tra cui un assegno presumibilmente autentico (anche se forse scoperto) da sette milioni di dollari emesso da una banca statunitense Fonte: <a href="http://cronacaqui.it/17/06/2010/torino-riti-voodoo-per-soggiogare-le-schiave-nigeriane-i-vigili-spezzano-le-catene-e-arrestano-tre-maman/">http://cronacaqui.it</a> <object height="385" width="640"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/WP0wtdq9tZ0&hl=it_IT&fs=1&"></param>
<pjavascript:void(0)aram name="allowFullScreen" value="true"></param>
<param name="allowscriptaccess" value="always"></param>
<embed src="http://www.youtube.com/v/WP0wtdq9tZ0&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="640" height="385"></embed></object> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>16enne rumena costretta a prostituirsi da una 25enne: salvata dal padre</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 giugno 2010</b></span> - Un sms di aiuto inviato di nascosto al padre. Sono state poche parole digitate sul cellulare approfittando di un attimo di distrazione della sua aguzzina a salvare dall'incubo cominciato alcuni mesi fa una romena di 16 anni, costretta a prostituirsi da una connazionale di 25.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I carabinieri del Nucleo radiomobile, allertati dall'uomo, hanno arrestato la donna, prostituta e pregiudicata, per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile e sequestro di persona.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto e' cominciato quando la minorenne, studentessa di liceo, e' stata rapita nelle campagne di un piccolo centro del suo paese e portata in Italia, nella capitale, dove e' stata segregata in un appartamento nei pressi di Ponte Nomentano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per costringerla a prostituirsi, e' stata piu' volte minacciata di morte ma alcuni giorni fa e' riuscita a "contattare" telefonicamente il padre che, preoccupato, si e' precipitato in Italia con un treno diretto da Bucarest e ha chiamato il 112. Ai militari l'uomo ha mostrato l'sms inviato dalla figlia e con loro si e' diretto nell'appartamento, al quinto piano di un edificio, dove i militari hanno trovato la ragazza chiusa a chiave in una stanza.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"> </span></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Firenze - <b>Sei rumene riducono in schiavitù e torturano ragazza per costringerla a prostituirsi</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 luglio 2010</b></span> - I carabinieri di Firenze hanno arrestato sette romeni: una donna, il suo compagno di 33 anni, e cinque prostitute tra i 18 e i 27 anni. La banda ha torturato e violentato, in una cantina della periferia di Firenze, una ragazza romena di 19 anni che si era rifiutata di prostituirsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, che era venuta in Italia con l'illusione di un lavoro come badante, è riuscita a scappare dai suoi aguzzini e con il corpo tumefatto dalle sevizie ha incontrato i carabinieri ai quali ha raccontato tutto. La ragazza, orfana dei genitori, ha raccontato di essere stata comprata per 400 euro e di essere arrivato il 18 giugno in Italia assieme ad un'altra ragazza. Quest'ultima ha accettato le condizioni degli sfruttatori, mentre lei si è rifiutata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In base a quanto raccontato dalla diciannovenne le sei donne l'hanno torturata e violentata per costringerla ad accettare di praticare sesso estremo, come orge o rapporti saffici, con i clienti che le sarebbero stati procurati. Nella cantina, i militari hanno trovato gli attrezzi con cui la ragazza veniva torturata: guinzagli, corde, mollette, pinze, manette, ganci utilizzati per legarla al soffitto, per poi minacciarla di morte, di amputazioni e perfino di espianto di organi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ai sette arrestati la Dda di Firenze contesta la tratta di esseri umani e la riduzione in schiavitù, aggravata dallo sfruttamento della prostituzione e dalle lesioni personali.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Prostituta nigeriana lega e picchia collega che non paga pizzo-marciapiede</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 luglio 2010</b></span> - (Adnkronos) i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Palestrina hanno arrestato una prostituta nigeriana di 20 anni con l'accusa di tentata estorsione, sequestro di persona e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La donna aveva picchiato e legato una giovane collega, connazionale, che da quattro mesi aveva cominciato ad eserciatare la prostituzione lungo la via Maremmana a Gallicano perche' questa non pagava il pizzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazza malmenata era stata obbligata a pagare l'uso del luogo dove si prostituiva. A causa della crisi e al gran caldo degli ultimi giorni la giovane non aveva potuto saldare il debito alla connazionale. Per questo, ieri pomeriggio la prostituta, con l'aiuto di altre colleghe, ha legato la ragazza con una corda, denudandola, picchiandola e pretendendo comunque il denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In quel momento una pattuglia di Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Palestrina, in servizio in zona, ha notato il pestaggio dietro un arbusto ed e' intervenuta. I Carabinieri hanno liberato la ragazza che in seguito e' stata portata in ospedale dove le sono state riscontrate varie contusioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per farsi raccontare le angherie subite, dalla ragazza nigeriana, da pochi mesi in Italia, i militari hanno dovuto richiedere l'ausilio di un interprete.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lido di Savio (RA) - <b>Minacciando la macumba, brasiliana faceva prostituire anche la figlia</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 luglio 2010</b></span> - La squadra Mobile di Ravenna ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ai danni di una brasiliana di 41 anni. La donna è accusata di favoreggiamento aggravato e sfruttamento della prostituzione avrebbe fatto prostituire anche la figlia poco più che maggiorenne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">500 euro alla settimana a testa. Era questa la cifra che il suo gruppo di 7 ragazze, fra cui figurava anche la figlia appena maggiorenne, garantiva a una maitresse brasiliana di 41 anni, finita in carcere dopo un’azione della Squadra Mobile di Ravenna. A dare la notizia il quotidiano “il Corriere di Romagna”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’attività della brasiliana, che andava a prendere personalmente in taxi le connazionali in arrivo in Italia all’aeroporto di Malpensa, aveva già subito una battuta d’arresto lo scorso marzo. Alcune perquisizioni erano sfociate nel sequestro probatorio di 4 appartamenti. Proprio la ricomparsa sul giornale di uno dei numeri di telefono collegati alla donna aveva messo sul chi vive gli investigatori che, facendo partire una nuova perquisizione a Lido di Savio, hanno trovato madre e figlia mentre lavoravano. A quanto si è appreso la maitresse avrebbe minacciato anche una delle ragazze, accusata di non lavorare, dicendo che le avrebbe fatto fare una macumba dal padre, spacciato come potente santone in Brasile. </span><span class="vvqbox vvqflv" style="height: 320px; width: 400px;"><object data="http://www.telesanterno.com/wp-content/plugins/vipers-video-quicktags/resources/jw-flv-player/player.swf" height="320" id="vvq-57479-flv-1" style="visibility: visible;" type="application/x-shockwave-flash" width="400"><param value="opaque" name="wmode"><param value="true" name="allowfullscreen"><param value="always" name="allowscriptacess"><param value="wmode=transparent&allowfullscreen=true&allowscriptacess=always&file=20100720_03.flv&volume=100&bufferlength=15&skin=http://www.telesanterno.com/wp-content/plugins/vipers-video-quicktags/resources/jw-flv-player/skins/stijl.swf&backcolor=FFFFFF&frontcolor=000000&lightcolor=000000&screencolor=000000&autostart=false&image=http://www.telesanterno.com/wp-content/uploads/2010/07/polizia5.jpg&w=400&h=300&zc=T&q=95&streamer=rtmp://telesanterno.vod.weebo.it/vodservice" name="flashvars"></object></span> <script type="text/javascript"> swfobject.embedSWF("http://www.telesanterno.com/wp-content/plugins/vipers-video-quicktags/resources/jw-flv-player/player.swf", "vvq-57479-flv-1", "400", "320", "9", vvqexpressinstall, { "wmode": "transparent", "allowfullscreen": "true", "allowscriptacess": "always", "file": "20100720_03.flv", "volume": "100", "bufferlength": "15", "skin": "http://www.telesanterno.com/wp-content/plugins/vipers-video-quicktags/resources/jw-flv-player/skins/stijl.swf", "backcolor": "FFFFFF", "frontcolor": "000000", "lightcolor": "000000", "screencolor": "000000", "autostart": "false", "image": "http://www.telesanterno.com/wp-content/uploads/2010/07/polizia5.jpg&w=400&h=300&zc=T&q=95", "streamer": "rtmp://telesanterno.vod.weebo.it/vodservice" }, vvqparams, vvqattributes); </script> </div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"><a href="http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=454628" style="text-align: justify;" target="_blank">fonte</a></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mestre (VE) - <b>Tre donne gestivano il trafficking dall'Ungheria</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 luglio 2010</b></span> - La banda dell’Est Europa era capeggiata da moglie e marito, Giselle Bodi e Gustav Redai, e da altre due donne: una col compito di prelevare le ragazze in Ungheria e farle arrivare in Italia per farle prostituire, e l’altra che le controllava in strada. Solo l’ultima è riuscita a fuggire, gli altri tre sono in manette.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il blitz è avvenuto all’interno di un condominio fatiscente di Mestre gestito da cinesi. Negli appartamenti dove stavano le prostitute (una ventina) vivevano anche i figli piccoli della coppia di coniugi, cui sono state messe le manette ai polsi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.oggitreviso.it/quando-magnaccia-ha-solo-17-anni-27749" target="_blank">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Indagine sulle rumene: soldi facili e veloci - è una scelta, non una necessità</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 settembre 2010</b></span> - Un’indagine della Questura di Roma, ideata da due psicologhe, Giorgia Minotti e Rita Staccone e presentata il 13 settembre, ha cercato di fare luce sul fenomeno della prostituzione, allo scopo di dare forma ad un vero e proprio identikit delle prostitute residenti a Roma.<br />Dai questionari a cui sono state sottoposte 75 prostitute di Roma è emerso innanzitutto che la loro <b><span style="color: red;">è una scelta, quindi non una costrizione</span></b>, solo in pochissimi casi è emerso un vero e proprio sfruttamento.<br />Quindi, nella maggior parte dei casi si tratta di una scelta, una <b><span style="color: blue;">scelta fatta in funzione degli alti guadagni percepiti, che si aggirano tra i 5.000 e i 7.000 euro al mese</span></b>.<br />Attualmente le ragazze non sono intenzionate ad abbandonare la strada, se non per un’attività che sia più redditizia.<br />Le prostitute vengono quasi tutte dalla Romania, alcune sono ragazze madri, che lasciano i loro figli alle famiglie residenti in Romania; alcune di loro si stabiliscono nel nostro paese, mentre altre restano qui, giusto il tempo di mettere da parte un pò di soldi per poi tornare al loro paese di origine.<br />Molte delle famiglie delle prostitute sono a conoscenza del mestiere che le ragazze esercitano; spesso dicono di non condividere ciò che fanno, ma di essere comunque soddisfatti dei guadagni elevati che riescono a portare a casa.<br />Insomma, <b><span style="color: magenta;">per molte di loro la prostituzione è il modo più veloce per fare parecchi soldi, sicuramente più redditizio rispetto al mestiere di colf o badante</span></b>; in alcuni casi la “professione” è stata esercitata già in altre nazioni, come la Germania o la Spagna, e l’arrivo in Italia viene suggerito da amiche attraverso il passaparola.</span><br />
<a href="http://www.abitarearoma.net/spesso-la-prostituzione-e-una-scelta/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.abitarearoma.net/spesso-la-prostituzione-e-una-scelta/</span></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Napoli - <b>Moldava 27enne sequestra 3 ragazze per farle battere</b></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 settembre 2010</b></span> - Gli agenti del Commissariato di Polizia di Nola hanno arrestato Irina Chitoroaga, 27enne, cittadina Moldava residente a Napoli, per induzione e sfruttamento della prostituzione e sequestro di persona.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso di una attività investigativa, mirata a contrastare il fenomeno della prostituzione in genere, i poliziotti erano venuti a conoscenza del fatto che in un appartamento del quartiere Poggioreale a Napoli, c’era <b>una ragazza segregata</b>. Gli investigatori del Commissariato si sono pertanto recati presso l’appartamento indicato ed hanno scoperto tutta una serie di elementi in grado di acclarare le responsabilità di Irina Chitoroaga e del suo convivente.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel cassetto di un comodino, i poliziotti hanno infatti trovato un agenda dove la coppia riportava, accanto ai nomi delle ragazze sfruttate, la somma di denaro che dovevano consegnare a fine giornata, calcolata in base ai profilattici giornalmente consumati. Il meccanismo di conta dei profilattici usati, rispetto a quelli consegnati, consentiva alla coppia di esercitare un controllo tanto efficace quanto perverso sull’attività delle giovani vittime. Irina Chitoroaga è stata quindi arrestata e condotta al carcere femminile di Pozzuoli.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazza tenuta segregata è stata poco dopo rintracciata e subito accompagnata presso una struttura assistenziale, insieme ad <b>altre due ragazze segregate</b>, vittime anche loro del giro creato dalla moldava e dal suo compagno, al momento indagato in stato di irreperibilità.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilgazzettinovesuviano.com/2010/09/29/poggioreale-arrestata-moldava-per-sequestro-di-persona-e-sfruttamento-della-prostituzione/" target="_blank">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Siracusa - <b>Arrestata la "padrona" nigeriana di sei prostitute</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 settembre 2010</b></span> - <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnXQ-BPOCxz8NBd20mSihTlzsXBlrhIJi4FKZQ5rWNqKVLlk8LXykIM8-rbjoUzEGw4tUX5kShFg_IhnikfEs2t_M9_22aD35tkLK6BAsrC1DPzsPqtwecOEgNrJIvdgkbR9ieKSs7MTg/s1600/NWADIEI_Joyce_Anwuli.jpeg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5523333856298368818" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnXQ-BPOCxz8NBd20mSihTlzsXBlrhIJi4FKZQ5rWNqKVLlk8LXykIM8-rbjoUzEGw4tUX5kShFg_IhnikfEs2t_M9_22aD35tkLK6BAsrC1DPzsPqtwecOEgNrJIvdgkbR9ieKSs7MTg/s320/NWADIEI_Joyce_Anwuli.jpeg" style="cursor: hand; cursor: pointer; float: left; height: 320px; margin: 0 10px 10px 0; width: 286px;" /></a> Il nome dell’operazione nasce proprio dall’Ibo, l’idioma nigeriano che le donne usavano per definire lei: ANTI la chiamavano, che in Italiano significa “padrona”.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lascia poco spazio all’immaginazione questo termine, soprattutto quando è legato al lavoro svolto da donne nigeriane su quelle strade in cui, la sera, compaiono svestite, pronte a nascondersi nell’ombra alla vista di una pattuglia.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E proprio per farle uscire da quell’ombra, la Procura di Siracusa ed i Carabinieri della Compagnia di Siracusa hanno iniziato una serrata attività di indagine che ha consentito, in poco tempo, di avere un quadro probatorio chiaro della attività criminosa.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si è quindi accertato che, come usuale nella prostituzione di origine nigeriana:</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">1. il reclutamento delle prostitute era avvenuto nel paese di origine delle donne, spesso senza alcuna indicazione sulle difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro lecito;</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">2. l’arrivo in Europa era avvenuto attraverso i canali della immigrazione clandestina;</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">3. le spese del viaggio erano state sostenute da parte di una Anti o Maman, con conseguente nascita di un debito da parte delle ragazze;</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">4. una volta giunte in Europa avveniva l’inserimento nel modo del “lavoro”, con la induzione alla prostituzione per saldare il debito;</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">5. oltretutto, il debito originario collegato al viaggio, era incrementato dalla necessità di pagare le spese di vitto e di alloggio.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il provvedimento restrittivo è stato emesso nei confronti di NWEDIEI Joyce Anwuli, nigeriana classe 1973, accusata di aver sfruttato l’attività di prostituzione di altre 6 connazionali.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutte donne che a lei dovevano cifre diverse, a seconda del debito contratto, e verso le quali la richiesta di denaro era costante. La Anti si informava del loro lavoro, di quanti clienti incontravano, dei prezzi delle prestazioni, dei controlli delle forze di polizia, e di quelle esigenze logistiche come l’affitto degli appartamenti o il trasporto delle ragazza da e per il posto di lavoro. Non sono emersi, invece, elementi che lasciassero ipotizzare i più gravi reati (spesso collegati alla prostituzione di origine nigeriana) di riduzione in schiavitù.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il riscontro alle attività illecite della donne è giunto dall’ascolto delle intercettazioni, ma anche da servizi di osservazione mirati a riscontrare il lavoro svolto dalle donne nigeriane sulle strade di Siracusa, soprattutto operanti in viale Ermocrate.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È lì che ieri sera i Carabinieri, solo dopo aver arrestato la NWADIEI, hanno potuto procedere alla identificazione di tre prostitute, emerse come vittime della NWADIEI. Inoltre nell’abitazione della NWADIEI sono stati trovati appunti con somme di denaro riferibili alle prostitute appena identificate e, analogamente, a casa delle prostitute è stata sequestrata una agenda con la contabilità dei pagamenti di due ragazze e la annotazione “ho completato il mio debito il 23 di luglio. Dio ti ringrazio!”.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le donne, condotte al Comando di viale Tica, sono state ascoltate alla presenza di esponenti dell’OIM, l’Organizzazione Internazionale per l’Immigrazione, Sezione di Agrigento, che hanno cercato di attivare le opportune procedure di tutela, assistenza ed inserimento a favore delle vittime dei reati connessi all’immigrazione.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il fermo si è reso necessario per evitare il pericolo di fuga della NWADIEI, soggetto già collegato alla parrocchia di Bosco Minniti, e che aveva girovagato per l’Italia (ed anche all’estero) sin dal 1997, per poi approdare a Siracusa perché rassicurata da un’altra “Anti” che si trattava di una zona tranquilla per operare. Per questo da oggi la donna è rinchiusa nella casa circondariale di Catania, in attesa dell’udienza di convalida del provvedimento restrittivo.</span><br />
<a href="http://www.siracusanews.it/node/17863" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a> </div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b> </b></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b> </b></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b> </b></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>Noi prostitute comunitarie: libere, ricche e protette dalla legge</b></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b> </b></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>9 ottobre 2010</b></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">- </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«(...) Nessuno mi ha obbligato, è stata una mia libera scelta. Anche le mie amiche hanno fatto la stessa cosa. Del resto se ci fosse un balordo che intende sfruttarci, basta chiedere a un cliente di portarci al primo commissariato e denunciare». E aggiunge quasi con un pizzico di orgoglio: «Qui nessuno ti fa niente. Se prendi una multa, non la paghi, perché è difficile farcela recapitare. E nessuno va in galera se fa la prostituta».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Ma la tua famiglia sa?</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«No, certo che non sa. Ho aspettato di compiere 18 anni e poi ho detto: mamma vado in Italia a rubare. Tutti i romeni rubano. E mia madre mi ha dato la sua benedizione» (...) «Io guadagno 300, 400 euro al giorno. Diciamo che al mese metto in tasca 6, 7mila euro. Mille vanno per la spesa e altre cosucce, 300 per l'affitto della casa che divido con altre tre colleghe romene, il resto lo mando ai miei per farli star bene e per pagare i muratori che mi stanno costruendo una nuova casa. Sarà pronta tra sei mesi: bella, grande, spaziosa, con un immenso giardino. Mia mamma è orgogliosa di sua figlia. Ladra, ma non puttana...».</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/10_ottobre_7/prostituzione-romene-san-siro-jogging-focarete-1703900967028.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lucca - <b>Dominicana sfruttata da tre sue connazionali</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 ottobre 2010</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il giro di prostituzione è emerso dopo che la questura del capoluogo toscano ha raccolto varie denunce di persone che vivevano accanto a questi appartamenti e che segnalavano alla polizia lo strano via-vai che si verificava in quelle case, soprattutto nelle ore pomeridiane.</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Hanno segnalato anche rumori inconfondibili, come cigolii di letti e gemiti, che hanno fatto ritenere agli investigatori di essere di fronte a due case per appuntamenti. Quello che, però, la polizia doveva provare era che in quelle case non solo ci si prostituiva, ma vi era anche chi traeva profitto da tale attività. La Squadra Mobile ha così sorvegliato le due case e, dopo aver verificato che erano frequentate da maschi adulti, ne ha convocati alcuni nei propri uffici, dove hanno confermato di andare in quelle case per consumare rapporti sessuali a pagamento - la tariffa era tra i 50 e i 100 euro - e che avevano contattato le 'signorè, dopo aver letto degli annunci sulla stampa locale.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È, quindi, iniziata l'indagine vera e propria che ha fatto individuare una donna di 26 anni, della Repubblica di Santo Domingo. La donna era stata contattata da una conoscente in patria, la quale le aveva offerto la possibilità di stipulare un 'matrimonio di convenienzà con un italiano, per ottenere il permesso di soggiorno e, quindi, lavorare in Italia. La donna ha accettato e si è sposata (ma solo all'apparenza), con un italiano. Dopo le formalità, ha raggiunto Torino, dove l'uomo - un tossicodipendente che ha ricevuto alcune migliaia di euro da un pregiudicato di 52 anni per prestarsi al gioco - non ne vuole sapere della donna, che viene costretta a prostituirsi per ripianare il debito di circa 12mila euro, dovuti alla conterranea che le aveva anticipato le spese per il finto matrimonio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La dominicana dapprima si prostituisce a Torino e, poi, a Lucca. Dopo essere stata trovata in uno dei due appartamenti, è stata ascoltata in questura, dove le viene spiegato che ha la possibilità di denunciare chi la sta sfruttando, sottraendosi così dal giro di prostituzione dove era finita. La donna è stata, quindi, affidata ad un'associazione di volontariato che ne ha curato la protezione e il reinserimento sociale.</span></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E la sua testimonianza, assieme ai risultati delle indagini, ha portato alla denuncia alle Procure di Torino e Lucca del finto marito torinese, dell'uomo di 52 anni, sempre di Torino che lo aveva pagato per prestarsi alla sceneggiata, delle due maitresses dominicane, tutte e due di 32 anni, residenti a Pisa e Livorno e in contatto con il giro di Torino e, infine, il 'ganciò dominicano, la donna in contatto con il 52enne e le 2 tenutarie, che aveva arruolato la giovane, con il miraggio di </span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">una sistemazione in Italia.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.lanazione.it/lucca/cronaca/2010/10/12/398571-giro_matrimoni_falsi.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lecce - <b>Prostituzione minorile: arrestata una 65enne</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 ottobre 2010</b></span> - In esecuzione dell'ordine di carcerazione emesso lo scorso 8 ottobre dal Procuratore aggiunto Ennio Cillo della Procura della Repubblica di Lecce, è stata arrestata Anna Lucia Allegro, 65 anni, residente a Lecce, per il reato di sfruttamento della prostituzione, anche nei confronti di minori. La donna dovrà scontare una pena di anni 3, mesi 10 e giorni 12 di reclusione. <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-size: large;"> </span></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=12755" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Parma - <b>Due sorelle nigeriane gestivano il trafficking dall'Africa</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 ottobre 2010</b></span> - Il viaggio verso la terra promessa era garantito. E, una volta sbarcate a Parma dalla Nigeria, anche la casa era una certezza. Ma poi di gratuito non c'era più nulla. Bisognava restituire tutto, con tanto di interessi. Lavorando sulla strada, perché quello era l'unico mestiere consentito. Senza la possibilità di tornare indietro, perché i documenti di identità venivano sequestrati.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Diverse le ragazze alla corte di F.A.U., 35 anni, nigeriana, e della sorella B.U., dieci anni più giovane, che l'avrebbe aiutata nel controllo delle donne. Uno sporco affare durato mesi, tra novembre 2005 e luglio 2006, prima che le due finissero sotto inchiesta per induzione e sfruttamento della prostituzione aggravato. E ieri la condanna: 5 anni e 4 mesi, oltre a 800 euro di multa, per la sorella maggiore; 2 anni e 300 euro di multa, con la sospensione condizionale, per l'altra. Inoltre, F.A.U., una volta espiata la pena, sarà espulsa.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sorelle e complici, le due nigeriane. E socie in affari, secondo l'accusa. Ma la regista era F.A.U., detta «Linda». Sarebbe stata lei a far arrivare le ragazze dalla Nigeria, tutte appartenenti a famiglie poverissime. Tutte pronte a lasciarsi inebriare da qualunque promessa pur di potersi ritagliare uno scampolo di futuro. E Linda sapeva essere rassicurante, regalava speranze. Ma all'arrivo a Parma era altrettanto brava a presentare il conto.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per le ragazze c'era pronto un alloggio, con tanto di affitto pagato, ma per il lavoro non c'era possibilità di scelta. Costrette a prostituirsi per pagare il debito del viaggio. Per sperare di ritrovare la libertà tornavano ogni sera sulla strada. Non c'era bisogno di riti voodoo né di alzare le mani, o almeno l'inchiesta non ha portato alla luce nulla di tutto ciò. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«L'indagine avrebbe potuto ricostruire meglio lo scenario, facendo anche altri riscontri - sottolinea il pm Marco Imperato nella requisitoria - tuttavia - aggiunge - l'attività di osservazione, la perquisizione nell'appartamento e le intercettazioni hanno fornito elementi importanti. Linda controllava l'attività delle ragazze, mentre la sorella aveva un ruolo più sfumato, tuttavia spesso accompagnava le ragazze a prostituirsi e le controllava». </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Vivevano in un piccolo appartamento nella zona di via Palermo, le due sorelle. Ad accorgersi di un sospetto via vai di ragazze a qualunque ora, un vicino, che poi si rivolse ai carabinieri. E quando i militari fecero irruzione nell'alloggio, i dubbi cominciarono a trovare conferme: tra quelle quattro mura moltissimi preservativi, decine di parrucche e 700 euro in contanti. Ma furono soprattutto gli appostamenti nei pressi di una stazione di servizio vicina a via Paradigna e le intercettazioni telefoniche a convincere gli investigatori che Linda e le sorelle erano a capo di un giro di prostituzione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/dettaglio/1/61254/Tratta_di_ragazze_dallAfrica%3A_condannate_due_nigeriane.html" target="_blank">fonte</a></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>La pappona cinese le faceva prostituire per 4 euro</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 novembre 2010</b></span> - <span style="text-align: justify;">L’aguzzina è stata arrestata dai Carabinieri della Compagnia Porta Manforte, nel suo appartamento di via Passeroni, dove i militari hanno trovato anche 1.075 euro in contanti.</span>
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si tratta di una donna cinese di 48 anni, Z.W., che 7 giorni alla settimana sfruttava due connazionali facendole prostituire per 4 euro a prestazione sessuale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le due donne, in Italia dal 2006, erano state messe in contatto con l'arrestata da un'amica comune e, secondo l'accordo, trattenevano il 40% sul prezzo di ciascuna prestazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In realtà i 10 euro consegnati dai clienti al termine degli incontri era soltanto una parte della "tariffa": il grosso veniva invece consegnato all'insaputa delle due donne direttamente nelle mani della sfruttatrice. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per la donna sono quindi scattate le manette: per lei le accuse sono di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, aggravata dalla condizione di clandestinita' delle due cinesi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.cronacamilano.it/cronaca/3189-prostitute-cinesi-prestazioni-per-4-euro-cad-via-passeroni-arrestata-sfruttatrice.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Latina - <b>6 prostitute romene cercano, a sprangate, di imporre la "protezione" a 5 connazionali</b></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><b>20 novembre 2010</b></span> - <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una vera e propria guerra per accaparrarsi lo spazio in cui esercitare la prostituzione. E' quella in atto, da diverso tempo, lungo la via Pontina. Per la quale sono state fermate due prostitute romene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una storia che emerge in tutta la sua violenza a seguito di una spedizione punitiva messa in atto - mercoledì scorso - da sei donne romene contro cinque concittadine che si prostituivano al chilometro 78 della Pontina, nei pressi del capoluogo pontino. Il gruppo che cercava di imporre la propria egemonia, con la copertura di altri personaggi non ancora identificati, chiedeva alle altre prostitute la somma di cento euro al giorno per poter esercitare in alcuni tratti della Pontina. Per sottomettere le altre lucciole e farle entrare sotto la loro protezione, hanno deciso di picchiarle con delle spranghe di legno e ferro, ritrovate dalla polizia sul luogo dell'aggressione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le vittime della spedizione sono state portate al pronto soccorso mentre una, gravemente ferita, è ancora in ospedale. Gli uomini della Polstrada hanno subito iniziato le ricerche, individuando due componenti della gang che tentava di imporsi con la forza: si tratta di due prostitute romene, una di 22 e l'altra di 25, componenti di una organizzazione i cui componenti sono ancora ricercati dalle forze dell'ordine.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_novembre_20/lucciole-latina-marangon%20-1804212889136.shtml" target="_blank">fonte</a></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"> </span> <span style="font-size: large;"> </span><span style="font-size: large;">Viterbo: </span><b style="font-size: x-large;">L</b><b style="font-size: x-large;">e minorenni rumene avevano scelto di prostituirsi</b></span>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 dicembre 2010</b></span> - Che le due baby-prostitute erano libere [...] emergerebbe da molti altri particolari. "Libera, innanzitutto, era stata la loro scelta di venire in Italia per prostituirsi - afferma l'avvocato Marco Russo, difensore dei due fratelli marocchini alla sbarra -. Livia cercò di far credere di essere stata costretta a lasciare la Romania, per andare a lavorare in una pizzeria a Viterbo. Ma fu lei stessa a dire al pm che le era stato offerto di fare la prostituta in Italia per 2mila euro al mese. A lei, come ad Ankuta. E loro avevano accettato". Nessuna segregazione, dunque. Nessuna prigionia [...]. Tant'è vero che le ragazze avevano due cellulari. Quello di Ankuta era addirittura intestato a lei. E Livia, che aveva i genitori a Roma, a pochi chilometri di distanza, non ha mai provato a chiamarli, contrariamente a quanto faceva prima di arrivare a Viterbo. "Quando viveva in Romania con il nonno, non passava giorno che Livia non sentiva la madre e il padre - fa notare, ancora l'avvocato -. Se era così disperata, perché non ha cercato la sua famiglia?".</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">"Livia e Ankuta erano libere di uscire"</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Anche le intercettazioni, secondo le difese, smentiscono l'accusa. Specie quando, al telefono, Livia dice di "essere a spasso", "in giro". E succede più di una volta. "Segno evidente - afferma Russo - che Livia e Ankuta erano libere di uscire e di fare tutto quello che volevano". Compreso dormire con i loro "aguzzini": come faceva Livia con uno degli imputati, Samuel Cola. Il che [...] potrebbe far sorgere dei ragionevoli dubbi sulla violenza sessuale perpetrata da Cola su Livia.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tusciaweb.it/notizie/2010/dicembre/12_1riduzione.htm">fonte</a></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sarzana (SP) - <b>La rumena NON sfruttava le connazionali: QUINDI è stata arrestata per sfruttamento</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 novembre 2010</b></span> - (Adnkronos) Sei persone, quattro rumeni e due italiani, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Sarzana (La Spezia) tra lunedi' e martedi' scorsi per sfruttamento prostituzione, aggaravata dal fatto che una delle prostitute era minorenne. L'indagine era initata un mese fa con l'arresto per favoreggiamento della prostituzione di L.B., una 38enne da Ortonovo (La Spezia), che vigilava in viale XXV Aprile di Sarzana, sulla attivita' di una prostituta rumena sua amica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le pattuglie del Radiomobile CC di Sarzana avevano da qualche giorno notato una recrudescenza del fenomeno prostituzione con la presenza di nuove ragazze rumene. Dopo l'arresto, i militari di Sarzana avevano capito che <b>la ragazza rumena non aveva una posizione di sfruttata-vittima ma esercitava volontariamente e non solo, organizzava e gestiva il meretricio anche di altre ragazze connazionali</b>. Informato, il procuratore della Spezia, Maurizio Caporuscio, ha autorizzato le intercettazioni telefoniche e assegnato il fascicolo a uno dei suoi sostituti, Federica Mariucci, che ha coordinato le indagini a stretto contatto con i militari di Sarzana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'ascolto delle conversazioni telefoniche, i pedinamenti sul campo, alcuni mirate retate di prostitute sulla strada, foto e filmati, hanno permesso di dipingere un dettagliato quadro di cosa stesse accadendo sul viale che porta al mare e sulla via litoranea a cavallo delle due frazioni di Marinella di Sarzana (La Spezia) e Marina di Carrara (Massa Carrara).</span> <a href="http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=540723" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 dicembre 2010</b></span> - La storia di una 22enne rumena, arrestata nell'ambito di un'operazione contro la prostituzione lo scorso 22 novembre a Sarzana, si arricchisce di un ulteriore capitolo. Ieri sera infatti la giovane, che vendeva il suo corpo e faceva prostituire un'altra giovane ragazza, è stata arrestata a Genova dopo che il gip del capoluogo regionale ha confermato la custodia in carcere, disposta in un primo tempo dal Tribunale della Spezia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per transito di competenza erano stati spostati atti e documenti presso il Palazzo di Giustizia genovese ma la storia non ha avuto ribaltoni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna invece di uscire dalla prigione femminile di Pontedecimo è rimasta al suo posto con la notifica pervenuta ieri sera alle 19.30.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.cittadellaspezia.com/Sarzana/Cronaca/Prostituzione-arrestata-rumena-22enne-74204.aspx" target="_blank">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Napoli - <b>Trafficking dalla Nigeria gestito da 6 donne</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 dicembre 2010</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(ANSA) Oltre mille giovani donne all'anno venivano avviate alla prostituzione sul litorale Domiziano da un' organizzazione della mafia nigeriana gestita da donne.</span>
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' quanto emerso dalle indagini della sezione criminalita' straniera della squadra mobile di Napoli, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia. Sette persone, sei delle quali donne, tutte di nazionalita' nigeriana, sono state arrestate dalla squadra mobile di Napoli al termine di indagini coordinate dalla Dda.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/campania/2010/12/16/visualizza_new.html_1668988485.html">fonte</a></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Comacchio (FE) - <b>Il trafficking era gestito da una dominicana</b></span> </span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3g1-14RiJFDGkeu6GBuzAkGUmDZAnoK69mFvrtZWvEUecVHHBeRHh03Pib5L07lJRA164HVbRcVEzKM_sBjUh3a_RiCxIRtJx-zMi46iLiOb7pynSxEbDQMf_I8aw8rhWUYZrVshdMnU/s1600/Mantegazza-Mendoza-Altagracia-Mercedes.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3g1-14RiJFDGkeu6GBuzAkGUmDZAnoK69mFvrtZWvEUecVHHBeRHh03Pib5L07lJRA164HVbRcVEzKM_sBjUh3a_RiCxIRtJx-zMi46iLiOb7pynSxEbDQMf_I8aw8rhWUYZrVshdMnU/s320/Mantegazza-Mendoza-Altagracia-Mercedes.jpg" width="187" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 dicembre 2010</b></span> - Le ragazze arrivavano dalla Repubblica Dominicana, dove si erano già sposate con alcuni comacchiesi che intascavano 10mila euro come compenso per diventarne i mariti e far ottenere loro la cittadinanza italiana. Una volta giunte in Italia, le ragazze entravano nel mondo della prostituzione mentre i proventi dello 'scambiò venivano impiegati dai comacchiesi in un traffico di droga distribuita a Rimini, Ravenna, Milano, Torino e Castrocaro.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'inchiesta iniziata nell'estate 2009 dai carabinieri di Comacchio e Ferrara si è conclusa con 21 ordini di cattura e altri due provvedimenti cautelari (di cui non sono state rese note le generalità): l'operazione, di cui era già stata data notizia ieri, è stata chiamata 'Mercedes' dal nome di <b>Mercedes Mantegazza Altagracia, la donna sudamericana con doppio passaporto svizzero-dominicano che reclutava le ragazze da portare in Italia</b> dopo averle fatto contrarre matrimonio nella Repubblica Dominicana: quattro i matrimoni combinati e scoperti, mentre durante queste indagini sono stati eseguiti numerosi sequestri di hashish e cocaina e anche di armi usate da coloro che poi sono stati arrestati, anche per attività criminali al di fuori del traffico di droga.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.lunico.eu/2010122034219/cronaca/immigrazione-matrimoni-a-10mila-euro-per-importare-ragazze.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Padova - <b>Rumene: prostitute in auto-gestione</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>23 dicembre 2010</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Scoperto e sequestrato un appartamento dove si prostituivano quattro donne rumene in via Leoncavallo 1 all'Arcella a Padova. Il sequestro è stato eseguito oggi dalla Polizia municipale-reparto giudiziaria, su richiesta del pm Vartan Giacomelli e autorizzazione del gip Mariella Fino. Indagata per favoreggiamento della prostituzione una delle quattro donne, intestataria del contratto d'affitto dell'appartamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Le indagini - hanno spiegato Andrea Boscarollo e Luca Sattin, rispettivamente commissario capo e commissario principale della squadra investigativa della Polizia municipale - sono state avviate a novembre, su segnalazione dei condomini, che avevano riscontrato un viavai sospetto.Le donne, trentenni, ricevevano i clienti nell'appartamento: tre le abbiamo identificate nel primo blitz, la quarta oggi al momento del sequestro. Le prostitute pubblicizzavano la propria attività attraverso un sito internet, dove erano pubblicate foto che le ritraevano all'interno dell'appartamento. Una delle quattro, l'indagata, esercitava pur essendo in stato interessante.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.notiziarioitaliano.it/veneto/cronaca/60396/sequestrato-appartamento-di-prostitute.html">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Assisi (PG) - <b>Ricercata dall'Interpol per sfruttamento e sequestro di ragazze: arrestata rumena</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 dicembre 2010</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una latitante romena, 32 anni, è stata arrestata dai Carabinieri di Assisi, con la collaborazione dell'Interpol, in esecuzione di mandato di arresto europeo. La donna era ricercata a livello internazionale per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, estorsione e sequestro di persona.</span>
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'arresto (avvenuto a Bucarest, ma reso noto stamani dagli stessi carabinieri di Assisi) rientra nel contesto dell'indagine denominata ''Christmas'', condotta dai militari del radiomobile (che hanno arrestato in tutto cinque persone) e così denominata dopo che i carabinieri avevano saputo che nella zona una giovane straniera era stata segregata proprio la sera della vigilia di Natale dell'anno scorso.</span></div>
<div>
</div>
<div>
<a href="http://www.lanazione.it/umbria/cronaca/2010/12/30/435763-prostituzione_presa.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Brescia - <b>La maitresse cinese gestiva 10 ragazze</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>8 gennaio 2011</b></span> - <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le accuse sono precise: gestiva dieci ragazze, tutte cinesi come lei. Ma molto più giovani. Lei, Liu Chun Mei di anni ne ha 40. Le «sue» ragazze la metà. Tutte poco più che minorenni le garantivano un ottimo business, denaro fresco e esentasse pronto per essere investito in altre attività. Dall'illecito al lecito, la filiera corta di tante organizzazioni criminali cinesi che comprano esercizi commerciali e avviano attività riciclando in quel modo i capitali accumulati illegalmente.</span>
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con la prostituzione, per esempio, come faceva Liu Chun Mei arrestata nei giorni scorsi al termine di una lunga indagine coordinata dal pm Pappalardo e avviata all'inizio dello scorso anno. Quale fosse la struttura dell'<b>organizzazione</b>, tra l'altro <b>tutta al femminile</b>, gli uomini della Squadra Mobile di Brescia l'avevano compreso da tempo. Disarticolandola in parte, col sequestro degli appartamenti dove le ragazze esercitavano. Ma mancava un tassello importante: la «capa», che era una specie di primula rossa.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Infatti come fanno spessissimo i cinesi («hanno un'elevatissima mobilità sul territorio - spiega il comandante della Mobile Riccardo Tumminia - e si spostano continuamente per non farsi beccare») anche Liu si era volatilizzata. Ma le è servito a evitare le manette solo per qualche mese, l'hanno comunque scovata a Novara assieme ad altre tre connazionali. Sfruttavano a Brescia ma anche a Novara e avevano interessi della stessa loscaggine a Milano.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un'imprenditoria del crimine che fa prostituire le ragazze spesso senza avere bisogno di ricorrere alla violenza. Basta il debito del viaggio dallla Cina all'Italia, viaggio che non possono pagare se non appunto «vendendosi» per alcuni anni.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma il centro degli affari era Brescia. Gli appartamenti delle ragazze erano disseminati tra la città e la provincia. Cinque in tutto, dove «operava» una decina di loro. E Liu? Faceva la maitresse come si fa nel ventunesimo secolo, fungendo da call center. A suo nome erano intestate schede telefoniche alle quali facevano riferimento i clienti a quanto risulta quasi tutti italiani. I contatti avvenivano così, ma l'amo era gettato attraverso inserzioni sui giornali oppure su Internet. Ogni prestazione costava ai clienti ottanta euro, le ragazze lavoravano spesso e Liu guadagnava tanto.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Polizia sta verificando se anche i proprietari degli alloggi ci guadagnassero qualcosa. Non direttamente dalla prostituzione, ma affittando a prezzi fuori mercato, che sono possibili quando è chiaro a tutte le parti cosa si fa in quegli appartamenti. Oppure a prescindere da guadagni indebiti, semplicemente se i proprietari sapessero o no. Aspetti questi che, dopo il sequestro, invece della restituzione potrebbero far scattare la confisca.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La custodia cautelare in carcere, firmata dal gip Maria Paola Borio, potrebbe non essere l'unica sanzione a carico di Liu Chun Mei. Alla Squadra Mobile bresciana tengono infatti a sottolineare che è importante colpire anche i patrimoni illeciti, non solo con il sequestro, ma anche facendo pagare le tasse su quei capitali, tasse che non sono state mai pagate.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«La legge lo prevede e vogliamo che la legge sia applicata fino in fondo - fa sapere a questo proposito Riccardo Tumminia - Per questo stiamo svolgendo approfonditi accertamenti anche di carattere patrimoniale. Così come stiamo verificando le posizioni dei proprietari di casa».</span></div>
<div>
</div>
<div>
<a href="http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/216113_lucciole_cinesi_il_boss__donna/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lecce - <b>Prostituzione: la rumena importava minorenni</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 gennaio 2011</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri mattina è arrivata la condanna per Loredana Lapadat, romena di 32 anni. La pena è di 5 anni e 4 mesi di reclusione. Il pm Giovanni De Palma aveva invocato 6 anni di carcere. Il giudice l’ha assolta dal reato di associazione a delinquere, confermando quello di sfruttamento.</span>
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Reclutavano <b>ragazze</b> dalla Romania, alcune anche <b>minorenni</b>, con la scusa di offrire loro un lavoro. Ma una volta messo piede in Italia, le ragazzine non facevano le badanti o le cameriere, come da accordi, ma ricevevano ingaggi a “luci rosse”.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quell’associazione transnazionale, ramificata non solo nel Bel Paese (in particolare a Lecce e a Montecatini), ma anche in Germania e in Francia, fu sgominata il 21 febbraio del 2009, quando vennero ammanettati una decina di responsabili. Ora, però, è il momento delle pene.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per Loredana Lapadat, romena di 32 anni, il pm Giovanni De Palma aveva invocato 6 anni di carcere. Ieri mattina, però, il gup Ines Casciaro ha accolto la tesi della difesa assolvendo la donna dal reato di associazione a delinquere, e considerandola responsabile del reato di sfruttamento della prostituzione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’imputata, che aveva scelto di essere giudicata con rito abbreviato, è stata condannata a 5 anni e 4 mesi di reclusione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Cruciale sarebbe stata un’intercettazione telefonica tra l’imputata (nei giorni in cui si trovava nel capoluogo salentino) e una <b>ragazza</b>, all’epoca dei fatti <b>minorenne</b>.</span></div>
<div>
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilpaesenuovo.it/index.php/cronaca/12150-sfrutto-prostitute-rumena-condannata-a-5-anni-e-4-mesi.html">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pescara - <b>La magnaccia cinese: calci e pugni per far prostituire la connazionale</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>15 gennaio 2011</b></span> - <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri pomeriggio i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Pescara, dopo continue segnalazioni da parte di alcuni cittadini, hanno fatto irruzione in un appartamento di via Matese. Lì, secondo quanto raccontato da alcuni vicini, alcune donne di origine cinese si prostituivano.</span>
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nell'appartamento sono state trovate tre donne, tutte di nazionalità cinese e tutte in regola con i documenti. Una di loro, Z.Y , rassicurata dalla presenza dei militari, ha raccontato di trovarsi in quell’abitazione dal mese di agosto, insieme ad un'altra connazionale, Li Xiuying, arrestata ieri per sfruttamento della prostituzione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Infatti la donna ha raccontato di essere stata costretta a prostituirsi per pagare l'affitto di 400 euro al mese dall'amica. Da ulteriori accertamenti eseguiti è emerso che con il provento della sua prostituzione la donna provvedeva anche al pagamento degli annunci editi su alcuni periodici locali, con i quali venivano attirati i “clienti”.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari, coadiuvati da un interprete di lingua cinese, hanno convinto la donna a rivelare le modalità del suo arrivo in Italia e della sua iniziazione all’attività di meretricio.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Così la ragazza ha cominciato il suo racconto e ha spiegato che a fine dicembre scorso aveva chiesto a Li Xiuying di andare via da quella casa per far ritorno nella repubblica cinese. Ma quest’ultima l’avrebbe violentemente picchiata con calci e pugni alla testa causandogli lividi ed ecchimosi nonché un bernoccolo, ancora visibile. La ragazza ha anche raccontato che la sua coinquilina l’aveva costretta a rimanere nell’abitazione senza nemmeno fornirle da mangiare limitandosi a darle un pò di zuppa.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vittima ha raccontato ai militari di aver temuto anche per la propria incolumità e di avere paura che Li Xiuyng potesse ucciderla. La donna è stata accompagnata al pronto soccorso dove è stata giudicata guaribile in cinque giorni. La terza donna cinese presente nell'abitazione al momento dell'arrivo dei militari secondo gli inquirenti avrebbe fornito dichiarazioni «palesemente mendaci finalizzate ad eludere le indagini svolte nei confronti della sua amica e connazionale». Per questo è stata deferita per favoreggiamento personale.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al termine delle indagini Li Xiuying è stata tratta in arresto per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e portata nel carcere di Chieti.</span></div>
<div>
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=3331">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Arrestata la trafficante di donne super-ricercata </b></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKiVJKw4uN_z9Zsd0CmPD7chFOLhKWrO8ha0ZgBDtq8EXbedkGY-0J22wnFDHTGpwrZqBRy4DKl0_3ExIrax7jSc9FEjc7wyc9fomUWuydlX8mmaEpAKwxw3jRZiRK2XrScXQNVZSW7sc/s1600/20110117_kim.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" s5="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKiVJKw4uN_z9Zsd0CmPD7chFOLhKWrO8ha0ZgBDtq8EXbedkGY-0J22wnFDHTGpwrZqBRy4DKl0_3ExIrax7jSc9FEjc7wyc9fomUWuydlX8mmaEpAKwxw3jRZiRK2XrScXQNVZSW7sc/s1600/20110117_kim.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 gennaio 2011</b></span> - Una delle più pericolose ricercate d'America, una fuggitiva accusata di traffico di esseri umani, è stata arrestata al Casinò Mohega Sun dopo che il suo viso era stato riconosciuto da uno dei membri dello staff del Casinò stesso.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 52enne An Soon Kim, colpevole di aver introdotto negli Stati Uniti donne coreane con documenti falsi e di averle indotte alla prostituzione, per 4 anni ha eluso la legge sull'immimgrazione statunitense prima di essere riconosciuta grazie ad un programma americano chiamato "Most Wanted", andato in onda lo scorso 9 dicembre.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al suo ritorno al Casinò di Uncasville, Connecticut è stata arrestatata mentre giocava ai tavoli. La polizia ha trovato 17.000 dollari in possesso della donna durante la perquisizione. Kim anch'essa originaria della penisola coreana, è cittadina americana a tutti gli effetti e sarà ora trasportata a New York dove le saranno mosse le accuse. (Fonte Agipronews)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.leggonline.it/articolo.php?m=_&id=101121">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Arrestata brasiliana reclutatrice di connazionali</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 gennaio 2011</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una donna brasiliana è stata arrestata con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Con un blitz, la polizia si è introdotta nell'appartamento sito in via Sanremo, nel quartiere di San Giovanni.</span>
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad aprire la porta agli agenti sotto copertura tre giovani sudamericane che in abiti succinti, li hanno invitati ad entrare per accomodarsi.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'appartamento composto da tre camere, tutte con letti matrimoniali, era chiaramente destinato all'esercizio dell'attività di prostituzione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A gestire la "casa d'appuntamenti" <b>la donna brasiliana</b> che <b>si occupava</b>, non solo della gestione ordinaria dell'abitazione ma aveva anche l'incarico <b>di cercare nuove ragazze da avviare alla prostituzione</b>.</span></div>
<div>
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.notiziarioitaliano.it/lazio/cronaca/62776/casa-dappuntamenti-nel-quartiere-di-san-giovanni.html">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Agrigento - <b>Trafficking prostitute sudamericane: due donne a capo </b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmWFDjy-VgLXYIr-ll7bed7gLYIQH9YbZuR5in2XEHRJ6Fqb0ClzE2HKs8ozzF6aAnk1dAzAySP4gDqpoYqB3p_Uz_Ag28XId004ADLbujtu1oeNsYrGpybTv4bSg0GzEQqjBjfySQSUM/s1600/Adele-Galfo-Ansaldi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="145" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmWFDjy-VgLXYIr-ll7bed7gLYIQH9YbZuR5in2XEHRJ6Fqb0ClzE2HKs8ozzF6aAnk1dAzAySP4gDqpoYqB3p_Uz_Ag28XId004ADLbujtu1oeNsYrGpybTv4bSg0GzEQqjBjfySQSUM/s200/Adele-Galfo-Ansaldi.jpg" width="130" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 gennaio 2011</b></span> - Un giro di prostituzione di peruviane, colombiane, cubane e dominicane, di età compresa tra i 25 e i 35 anni, arrivate in Italia con regolare permesso di soggiorno e poi sfruttate in appartamenti-tugurio, in cui le ragazze si lavavano con l'acqua dei bidoni perchè dai rubinetti non usciva niente. Gli appartamenti si trovano a Fontanelle, San Leone e contrada Consolida, nell’Agrigentino.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A capo del presunto giro due donne: Vielka Cecilia Rodriguez, 47 anni, già condannata a due anni, e <b>Adele Galfo Ansaldi</b>, 46 anni, che si sarebbe occupata di tenere i contatti con i clienti, insieme a Michele Cimò di 60 anni. Entrambe le imputate, accusate di sfruttamento della prostituzione, hanno scelto il rito ordinario e sono stati sottoposti al divieto di dimora.</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le altre due persone coinvolte, Maria Lo Zito, 38 anni, e Gerlando Sollano, 73 anni, hanno optato per il rito abbreviato e sono stati condannati a due anni e quattro mesi di reclusione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/144467/">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Monza - <b>Tratta delle schiave: a capo una rumena 18enne</b></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 gennaio 2011</b></span> - <span style="text-align: start;">L'accusa più grave viene contestata a una ragazza rumena di 18 anni, indagata dalla procura distrettuale antimafia di Milano per associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone, riduzione in schiavitù e al reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.</span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il fermo della giovane, N.G., domiciliata a Milano, va ad aggiungersi al lungo elenco di provvedimenti restrittivi eseguiti dai carabinieri di Monza in questi mesi nell'ambito della cosiddetta indagine “Fata”. Un'inchiesta, condotta in collaborazione con le forze di polizia rumene, che ha permesso di smantellare un organizzazione criminale rumena, fondata essenzialmente su tre clan familiari, che trasferiva ragazze del paese dell'est, anche minorenni, fino a Monza e Milano, dove erano costrette a fare la vita di strada.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In certi casi, le giovani venivano rapite da un orfanotrofio a Galati, città rumena che si affaccia sul confine con la Moldavia, per essere poi vendute come merce qualsiasi a Monza. La stessa sorte che toccava anche a ragazzini adolescenti, utilizzati come manovalanza dedita alla commissione di furti nei supermercati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La diciottenne raggiunta dal provvedimento di fermo martedì, in pratica, continuava a tenere le fila del business retto dagli aguzzini arrestati nei mesi scorsi, continuando di fatto a sfruttare le giovani. La ragazza aveva ricevuto una “promozione” al rango di sfruttatrice, dopo aver lei stessa esercitato in strada; considerata la sua giovane età, evidentemente ha cominciato a “vendersi” che era ancora minorenne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilcittadinomb.it/stories/Monza/181987_monza_sfruttava_connazionali_diciottenne_arrestata_dai_carabinieri/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vicenza - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Rumena 17enne: "Sono partita per prostituirmi in Italia"</b></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>29 gennaio 2011</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Due giovani stranieri, una romena 24enne ed un albanese 26enne, sono stati arrestati a Vicenza dagli agenti della squadra mobile per aver sfruttato una prostituta minorenne romena, di 17 anni. La donna arrestata, Irina Veronica Duli, era partita con lei qualche mese dalla Romania ed insieme erano giunte a Vicenza, dove vivevano e sulle cui stradae si prostituivano. Il giovane finito in manette, Julian Toli, accompagna ogni sera la propria auto le due ragazze, che si vendevano fra viale Eretenio e via X Giugno, e poi le riaccompagnava a casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sono stati i controlli di polizia a far scoprire che una delle due era minorenne. La 17enne avrebbe tra l’altro messo a verbale che i due sapevano che lei era minorenne, e che Duli le aveva dato un telefono cellulare intestato a lei, e che <b>fin dalla loro partenza dalla Romania il progetto di prostituirsi era ben chiaro</b>. Denunciato un terzo giovane, un romeno anch’esso poco più che ventenne che in occasione aveva accompagnato la 17enne sulla strada. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per tutti l’accusa è di induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Il pm della Procura di Vicenza Luigi Salvadori ha chiesto la convalida dell’arresto per Toli, mentre ha deciso di rimettere in libertà Veronica Duli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/222311_prostituta_minorenne_in_viale_eretenioarrestati_romena_e_un_albanese/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxQ4fItcgb8fv0hsKHMEsPZgGRmO7pitg3qJxknvIEryNSjPNZwtBeu09Eh3yGbmc_VfHeRCRuCuuf1d4wFFQ' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b> </b></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b> </b></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>Spagna - Maitresses tecnologiche sfruttano le chicas</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">MADRID – La cabina di regía della maitresse funzionava meglio di una torre di controllo o del centralino di un ministero: telecamere accese giorno e notte nei bordelli, telefoniste efficienti per smistare i clienti, fissare gli appuntamenti e organizzare il lavoro delle «ragazze», classificate in base a caratteristiche e attitudini. Come da manuale delle risorse umane. Agli agenti della polizia nazionale spagnola che hanno fatto irruzione in piena notte nella centrale operativa di Madrid è parso, al primo momento, di trovarsi dietro le quinte del Grande Fratello. Su tre grandi monitor e sugli schermi di un paio di computer, alcune telecamere strategicamente disposte all’ingresso e dentro le case chiuse trasmettevano ininterrottamente, via internet, le immagini quotidiane delle «lavoratrici» in servizio. Difficile fare flanella per le ragazze, quasi tutte straniere e molto giovani, che erano finite nelle mani del <b>racket gestito da Madame Tatiane</b> e dal suo socio, Jeverson. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">PRODUTTIVITA' - Il sistema, nella sua spietatezza, era stato congegnato secondo le più aggiornate tecnologie per avere sempre un occhio, elettronico, sulla professionalità e la produttività dello staff. Due luogotenenti, dai nomi altrettanto cinematografici, William e <b>Alexandra Cornelia</b>, avevano l’incarico di fare il giro delle scuderie, per raccogliere l’incasso della giornata, o della nottata. A un tavolo attrezzato con vari telefoni, due centraliniste per turno ricevevano le chiamate dei clienti e concertavano gli appuntamenti in base alla disponibilità di ragazze: un pannello appeso sulla parete dirimpetto le teneva aggiornate sull’operatività e la reperibilità di tutte le chicas in organico. Una di loro, sfuggita ai suoi negrieri, ha dato agli agenti l’indirizzo giusto: una volta individuato il quartier generale dei lenoni, non è stato difficile per gli investigatori di Madrid arrivare ai quattro appartamenti vigilati dalle spie elettroniche che facevano capo all’amministrazione. Undici persone sono state arrestate con accuse che vanno dall’associazione per delinquere allo sfruttamento della prostituzione e alla tratta di esseri umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.corriere.it/esteri/11_febbraio_13/rosaspina-prostituzione-centrale-operativa_a07de57c-379d-11e0-b09a-4e8b24b9a7d0.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sanremo - <b>Rumena 20enne avviava alla prostituzione connazionali minorenni, segregandole </b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9toJ7KiXu9XiOFphmiOByxHHZoYcWyLTFwTDpmsR9cqK9jkZKWWdPZ9aLUZNM5R9ostwS6_kSlXXwjHwxLhGe7Czx3WQ3fKidzB-JdWu7WX8B4dLcjkiuwRg5ogK_a4nJU67QtH5D3ss/s1600/C_908f010cd5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9toJ7KiXu9XiOFphmiOByxHHZoYcWyLTFwTDpmsR9cqK9jkZKWWdPZ9aLUZNM5R9ostwS6_kSlXXwjHwxLhGe7Czx3WQ3fKidzB-JdWu7WX8B4dLcjkiuwRg5ogK_a4nJU67QtH5D3ss/s320/C_908f010cd5.jpg" width="261" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 febbraio 2011</b></span> - [...] Tutto era partita da una confidenza fatta ai militati da una prostituta di 16 anni che aveva detto di essere stata avvicina da un giovane, particolarmente accattivante (tanto che lei se n'era anche innamorata), che l'aveva convinta ad andare in Italia dove avrebbe potuto trovare un lavoro onesto per vivere e mandare anche soldi a casa. Il nome Sanremo aveva fatto il resto, visto che era particolarmente conosciuto anche in Romania, grazie al festival. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo il viaggio la giovane è stata accolta dalla connazionale di 20 anni [Joana Costachi] che, invece di aiutarla a trovare un lavoro onesto, le aveva spiegato cosa doveva fare: il mestiere più antico del mondo [...].</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In questo modo è stato interrotto l'incubo di un'altra 16enne, anche lei avviata alla prostituzione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini, svolte sia con metodi classici che tecnologici (con intercettazioni ambientali e telefoniche), avevano evidenziato il meccanismo della 'gang': le ragazze venivano adescate e fatte prostituire lungo le vie della città, in un appartamento ed anche in un albergo, tutto in regime di privazione della libertà. Proprio per questo la donna di 20 anni era stata arrestata anche con il reato di sequestro di persona.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.sanremonews.it/2011/02/02/leggi-notizia/argomenti/cronaca/articolo/sanremo-prostituzione-minorile-operazione-alice-oggi-le-richieste-dellaccusa.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b><br /></b></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>
</b></span></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 febbraio 2011</b></span> - Abbiamo voluto indagare sul fenomeno, cercando di capire se quello della prostituzione come alternativa ad un lavoro diverso è frutto della necessità, della disperazione, della reale mancanza di alternative o è - come sembra - una scelta che oggi si fa in modo sempre più leggero perchè è cambiata la percezione di ciò che è lecito e di ciò che non lo è, perchè è cambiata la morale, il senso del pudore e le inibizioni e perchè, attraverso le nuove tecnologie, oggi è molto più facile entrare nel "giro" grazie agli annunci sul web, chat e via dicendo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'INDAGINE: <b>E' giustificabile prostituirsi se non si trova lavoro o non si hanno soldi per studiare?</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per il 67% degli utenti di Studenti.it la risposta è no, perchè c'è sempre un'alternativa. Per il 14% è invece legittimo perchè "lo fanno tutti". Possibilista il restante 20% secondo il quale dipende dalle situazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">CHI E' CHE SI PROSTITUISCE?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A scegliere questo espediente sono studentesse ma anche casalinghe benestanti. <b><i>Poche lo fanno per una reale necessità; la maggior parte lo fa per potersi permettere "il superfluo", beni di lusso o semplicemente per trasgredire.</i></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">ANNUNCI E PASSAPAROLA</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Se il passaparola è il sistema a cui ci si affida una volta entrate nel giro, all'inizio le studentesse usano il web per trovare i primi contatti. Nei forum specializzati e non (ad esempio olx.it), gli annunci di richiesta e di offerta sono tantissimi e la frase chiave spesso è "Un aiuto economico in rose per una studentessa".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il passaparola prevale sempre quando, a prostituirsi, sono invece studentesse del liceo. Una inchiesta della trasmissione <i>Le iene</i> del 2010 aveva denunciato il fenomeno delle baby prostitute, studentesse di liceo che lo fanno per potersi comprare accessori firmati o altri sfizi a cui non hanno accesso con la sola paghetta dei genitori. Il tutto gestito da uno studente "protettore", che ha la lista dei contatti ed organizza gli incontri.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dalle testimonianze di chi si prostituisce e di chi sfrutta il fenomeno, ma anche dai risultati dell'indagine la sensazione che si ha è che la prostituzione spesso non venga vissuta come un espediente mortificante a cui ci si piega per reali necessità. <b>E'</b> invece <b>un modo facile e veloce per poter guadagnare tanto e pagarsi gli studi senza fatica</b>, bypassare il problema del precariato o accedere a beni e servizi di lusso inaccessibili con le sole risorse di cui si dispone (paghetta, stipendio...). Non è l'unica alternativa possibile ovviamente, ma <b>è sicuramente la strada meno faticosa</b>:</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.studenti.it/lavoro/primipassi/prostituzione-giovanile-sempre-di-piu-per-pagare-le-bollette.php"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">So che non è una cosa normale, ma cos'altro potrei fare? (...) Ora mi sto mettendo da parte un po' di soldi per pagarmi l'iPhone perchè ormai ce l'hanno tutti" racconta una diciassettenne.</span></div>
</blockquote>
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Già non ti senti benestante... in più con la crisi" racconta una studentessa alle Iene, inconsapevole di essere stata registrata. Ti devi arrangiare in qualche modo, vedi la compagna di classe sempre perfetta, con la borsetta abbinata perchè lei è più fortunata... e quindi dici: perchè io non posso?</span></div>
</blockquote>
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">All’inizio non sono escort" - ci ha scritto C., un utente che conosce bene il fenomeno- "sono studentesse ma anche segretarie ecc... La disponibilità delle ragazze è direttamente proporzionale al ceto a cui appartengono per cui più sono povere e più sono difficili e viceversa. Il motivo per cui lo fanno sono due: ovviamente i soldi, che servono per il lusso e gli sfizi, ma anche sesso non convenzionale (...) fare sesso con sconosciuti senza alcuna complicazione emotiva." A prostituirsi sono donne insospettabili, continua C., giovani, universitarie ma anche donne della medio/alta borghesia, sposate, annoiate.</span></div>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Montesilvano (PE) - <b>31enne rumena avviava le minorenni alla prostituzione</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 febbraio 2011</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I carabinieri di Montesilvano (Pescara) hanno arrestato, su disposizione del Gip del Tribunale di Pescara, Guido Campli, una rumena di 31 anni per induzione alla prostituzione minorile.</span>
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo gli investigatori, a luglio 2010 la donna ha ospitato nella sua abitazione, a Montesilvano, una sedicenne rumena di Albano Laziale, fuggita dalla famiglia.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una volta arrivata in Abruzzo, la ragazza aveva cominciato a prostituirsi, probabilmente dietro i suggerimenti e la spinta della trentunenne.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">All'epoca i carabinieri, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, hanno fermato la minorenne e hanno scoperto che si trattava di una giovane fuggita di casa per cui l'hanno affidata ad una comunità e hanno avviato le indagini, per capire se dietro di lei ci fosse qualcuno.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La giovane si sarebbe prostituta per tre sere, a Montesilvano, e in una sola notte avrebbe portato a casa 500 euro. Ad affascinarla erano, forse, i facili guadagni.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La trentunenne è attualmente ai domiciliari. Il fascicolo su questo caso è stato trasmesso al Tribunale distrettuale.</span></div>
<div>
</div>
<div>
<a href="http://www.abruzzoweb.it/contenuti/montesilvano-arrestata-una-donna-rumena-indusse-una-minorenne-laziale-a-prostituirsi/18023-4/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>Donne che schiavizzano donne: rumena e nigeriana</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">25 febbraio 2011 - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Cervia (RA)</b> - Facevano prostituire una 22enne sia lungo l'Adriatica, sia all'interno dell'appartamento in cui vivevano, in piazza della Repubblica a Pinarella di Cervia. Con l'accusa di sfruttamento della prostituzione, i carabinieri di Cervia hanno arrestato sabato mattina, attorno alle 5, due romeni di 25 e 24 anni, che avevano messo sulla strada la giovane connazionale. Si tratta di un uomo e una donna, Puiu Nasturica e Mirela Nasturica, fratello e sorella.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due giovani, entrambi senza precedenti di polizia, erano soliti portare sulla statale la 22enne e farla prostituire anche in casa. Dopo vari appostamenti in borghese che hanno permesso di accertare la frequenza di tale pratica, i militari sono intervenuti all'interno dell'appartamento arrestando gli stranieri. Per loro la condanna è stata rispettivamente a un anno e due mesi e a dieci mesi, per entrambi pena sospesa.</span></div>
<div>
<a href="http://www.romagnanoi.it/News/Romagna/Ravenna/Cronaca/articoli/277207/La-prostituzione-in-mano-ai-20enni.asp"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Verona</b> - Era arrivata a farla picchiare da un amico che fino ad oggi è rimasto senza nome. E come se non bastasse le imponeva gli orari di lavoro, i luoghi dove prostituirsi tra la fiera e la stazione di Porta Nuova, costringendola a versare almeno 200 euro al giorno per raggiungere l'importo di 50mila euro. Una volta arrivati a quella somma, la giovane si sarebbe liberata da quella che era, per l'accusa, la sua "padrona"</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">C'erano, quindi, più che sufficienti prove per il tribunale (presidente Guidorizzi giudici a latere Piziali e Magri) per condannare la nigeriana Itohan Igunbor, 44 anni, a due anni e sei mesi di carcere. Una sentenza, in realtà, che difficilmente verrà mai eseguita: la donna, difesa da Anastasia Righetti, è stata dichiarata irreperibile e non si è mai presentata in aula durante le udienze del processo. Nella sua requisitoria, il pm Paolo Sachar ha ripercorso il calvario della vittima, una connazionale della Igunbor, costretta a subire ogni tipo di violenza e anche minacce di morte durate un anno, tra l'ottobre del 2004 fino allo stesso mese dell'anno dopo. Le traversie per questa giovane si sono concluse solo quando si è decisa a denunciare la Igunbor dopo mesi di soprusi. A sei anni dai fatti, è arrivata la condanna del tribunale a due anni e sei mesi di carcere per chi è da anni è introvabile.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.larena.it/stories/Cronaca/230099__prostituzione_donna_condannata_a_30_mesi/">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piacenza - <b>Nigeriana soggiogava 3 connazionali minacciando ritorsioni sui familiari</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 marzo 2011</b></span> - Ha patteggiato una pena di due anni e quattro mesi di reclusione O.A.O., la nigeriana di 23 anni, conosciuta come Valentina, arrestata nel luglio scorso dagli uomini della squadra mobile di Piacenza per sfruttamento della prostituzione.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazza avrebbe tenuto soggiogate per mesi tre connazionali 22enni facendole prostituire sulle strade nella zona della via Emilia sia nelle ore notturne che durante il giorno. Le ragazze per venire in Italia avevano contratto con la loro "madam" un debito dai 50mila ai 70mila euro, che avrebbero dovuto ripagare con le somme guadagnate. Valentina le obbligava a prostituirsi, sotto la minaccia di violenze nei confronti dei familiari rimasti in patria, e a versarle buona parte di quanto guadagnavano, costringendole a vivere in condizione pessime all’interno della sua abitazione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le tre ragazze erano tenute in una camera di piccole dimensioni, costrette a dormire nello stesso divano letto da una piazza e mezza, nonostante nell’abitazione vi fosse la disponibilità di altri sei posti letto.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.piacenzasera.it/cronaca/prostituzione-patteggia-2-anni-e-4-mesi-madam-valentina.jspurl?IdC=1132&IdS=1132&tipo_padre=0&tipo_cliccato=0&id_prodotto=5148&css=homepage.css">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Castel Volturno (CE) - <b>Una albanese guidava la tratta delle schiave</b></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxsOGuBO2KEka1LckYSffW-ZTiJuiH3cWKwZzVqxGTp1bN4JCn4YdGi2-eZbQBtjRKldw4VnXnfVmZ6qnBQzywzqeI7DO07OwLufslbBE01feAyzw4QB9uCprxPxYxPfMmfX0-vz9ZnHo/s1600/Muka+Alma.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" r6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxsOGuBO2KEka1LckYSffW-ZTiJuiH3cWKwZzVqxGTp1bN4JCn4YdGi2-eZbQBtjRKldw4VnXnfVmZ6qnBQzywzqeI7DO07OwLufslbBE01feAyzw4QB9uCprxPxYxPfMmfX0-vz9ZnHo/s320/Muka+Alma.jpg" width="231" /></span></a>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 marzo 2011</b></span> - Alle prime ore di stamane, a coronamento di intense attività info-investigative, gli uomini della squadra investigativa del commissariato di Pubblica Sicurezza di C/Volturno, diretto dal vice questore dr. Davide Della Cioppa, hanno tratto in arresto la cittadina albanese MUKA Alma, di anni 25, perché destinataria di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla procura generale della Repubblica presso la Corte D’Appello di Napoli.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, nel 2006, venne deferita alla Direzione Distrettuale Antimafia, unitamente ad altre 39 persone, tra cui albanesi ed italiani, all’esito di una vasta ed articolata indagine, consistita anche in intercettazioni telefoniche ed ambientali, che svelò l’esistenza di un’organizzazione criminale di stampo mafioso, dedita alla riduzione in schiavitù, introduzione illegale in Italia, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, estorsione in danno di ragazze provenienti dall’est europeo che, col miraggio di trovare un dignitoso lavoro in Italia, venivano illegalmente introdotte per poi essere avviate sui marciapiedi d’Italia e costrette a prostituirsi per saldare il loro debito col sodalizio, della cui esistenza e consistenza prendevano atto una volta giunte sul territorio nazionale, e senza avere alcuna possibilità di sottarsi agli aguzzini, se non rischiando la vita.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La MUKA, in seno al sodalizio criminale, aveva il compito di controllare le neofite durante l’esercizio del meretricio, al fine di verificare la relativa capacità ad avere rapporti sessuali con gli occasionali clienti e la conseguente loro “attitudine al lavoro”, che costituiva il metro per la fissazione del prezzo della compravendita.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In effetti la sventurata di turno veniva costretta dietro minaccia (le indagini hanno, tra l’altro, permesso di verificare che l’organizzazione disponeva anche di un arsenale che serviva, oltretutto, a persuadere, con minacce di morte, chi aveva intenzione di sottrarsi alle vessazioni) a prostituirsi per potersi riscattare dalla sua condizione di schiavitù.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le ragazze, reclutate nei paesi dell’est, in particolar modo Romania ed Albania, giungevano in Italia attraverso viaggi organizzati da un’agenzia specializzata, WORLD VOIAGE di Suceava, con partenza dalla città di Suceava in Romania, e rotte di percorrenza Romania – Ungheria – Austria - Italia, con sbocchi in diverse città italiane, tra cui Roma, Napoli e la stessa C/Volturno, dove il sodalizio poteva contare sull’appoggio di numerosi affiliati, tra cui la stessa MUKA Alma, nota agli uffici di polizia come meretrice di professione che, nel 2005 (non si esclude nell’ambito di regolamenti di conti tra le organizzazioni criminali albanesi che si contendono il controllo del territorio) fu aggredita ed accoltellata insieme ad una sua connazionale.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, che aveva fatto perdere le sue tracce, è stata rintracciata nel napoletano all’esito di intense attività investigative di stampo classico, consistite in pedinamenti e servizi di osservazione, che hanno consentito di individuare l’abitazione presso la quale aveva trovato rifugio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.casertaon.it/web/index.php?option=com_content&view=article&id=9271:favoreggiamento-della-prostituzione-e-riduzione-in-schiavitu-in-cella&catid=65:castel-volturno&Itemid=3" target="_blank">fonte</a></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Trento - <b>Fredda, sicura e manageriale la 17enne moldava</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 marzo 2011</b></span> - Ha due volti la «Ruby» trentina. Bella, determinata e senza pudori, pronta a vendersi con stile da manager. E poi attenta al sociale, tanto da dedicarsi al volontariato, assistendo, per due pomeriggi alla settimana, dei bambini diversamente abili. Ecco il doppio ritratto della diciassettenne moldava attorno a cui ruota l’indagine condotta dai carabinieri di Borgo che ha portato all’arresto di dieci persone, accusate di sfruttamento della prostituzione minorile, e alla chiusura del Saint Louis, il locale di Mezzolombardo in cui la giovane si esibiva come ballerina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un comportamento, quello della «Ruby trentina», che ha più volte sconcertato magistrati e inquirenti. Mai la giovane ha dato l’impressione di essere vittima inerme di uomini molto più grandi e potenti di lei. Anzi, è parsa assolutamente consapevole del fascino irresistibile che la sua bellezza riusciva a esercitare su di loro e in grado di sfruttare a proprio vantaggio questo suo potere. Consapevole a tal punto dal non farsi alcun problema nell’ammettere di aver scelto autonomamente di vendere il proprio corpo e di essere determinata a farlo anche in futuro quando, tra qualche mese, raggiungerà la maggiore età. Calcolatrice e fredda tanto da voler sempre clienti nuovi così da scongiurare il pericolo che qualcuno potesse “attaccarsi” a lei, con il rischio di intralciare la sua attività o, ancora peggio, volesse in qualche modo sfruttarla. “Tanti soldi senza dover lavorare troppo”: questa la filosofia di vita della diciassettenne che, ufficialmente studentessa di una scuola per assistenti sociali, non nasconde di puntare ai riflettori del mondo dello spettacolo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/03/13/news/volontaria-di-giorno-prostituta-di-notte-la-doppia-vita-della-ruby-trentina-3673660">fonte</a></span>
<br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Castel Volturno (CE) - <b>Trafficking: nigeriana reclutava e ricattava col woodoo</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnw3sP3AYRv35dg7Kl8dirkgnDlZOK9Y76mQ-1hConIFIka73_2m2tuCcL6XgdakJMLDmKclb-pzy2wmczpvVcLLc9HHyKitbizgN5YVnYydxzuONaVzIURq10iiI7YogrPULl0KJQPvU/s1600/Jonhson+Mabel.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="135" r6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnw3sP3AYRv35dg7Kl8dirkgnDlZOK9Y76mQ-1hConIFIka73_2m2tuCcL6XgdakJMLDmKclb-pzy2wmczpvVcLLc9HHyKitbizgN5YVnYydxzuONaVzIURq10iiI7YogrPULl0KJQPvU/s200/Jonhson+Mabel.jpg" width="200" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 marzo 2011</b></span> - Minacciava una connazionale nigeriana con il voodoo per costringerla a prostituirsi sul litorale domizio, è finita così in manette questa mattina Mabel Johnson.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 35enne, ammanettata dalla Mobile di Caserta, è accusata estorsione continuata, induzione e sfruttamento della prostituzione aggravati dal ricorso alla violenza ed alla minaccia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sua vittima una giovane che appena 20enne aveva denunciato come, nel 2008, dopo la morte dei genitori, era stata convinta dalla Johnson a recarsi in Italia con la promessa di un lavoro. La donna, dall'Italia, le aveva pagato il viaggio, un trasferimento difficoltoso attraverso i confini di Niger e Libia, dove aveva atteso per sei mesi di imbarcarsi per la Sicilia subendo ripetute violenze sessuali e restando incinta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando con un barcone di immigrati aveva raggiunto Lampedusa e quindi Gorizia, dove le era stato riconosciuto l'asilo politico, la minaccia del voodoo con cui era stata convinta a raggiungere Castel Volturno. Una vita di stenti sulla strada, costretta a prostituirsi per ripagarsi il viaggio e subire violenze nonostante fosse ormai in stato avanzato di gravidanza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/18-marzo-2011/minacciata-col-voodoo-20enne-incinta-doveva-prostituirsi-arrestata-protettrice--190252325876.shtml">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bolzano - <b>Madre e figlia marocchine gestivano giro di escort minorenni</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 marzo 2011</b></span> - <span style="text-align: start;">È stata arrestata a Verona la marocchina, di 25 anni, accusata di aver gestito un giro di escort minorenni a Bolzano. La giovane donna è stata fermata alla stazione delle autocorriere di Verona, subito dopo il suo rientro dalla Spagna.</span></span><br />
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La marocchina - precisa la questura di Bolzano - non si è costituita spontaneamente, come aveva invece annunciato pochi giorni fa al quotidiano altoatesino «Tageszeitung». L’inchiesta - soprannominata dalla stampa locale «Rubygate bolzanino» - riguarda due escort marocchine, minorenni all’epoca dei fatti. Gli incontri sarebbero stati organizzati dalla marocchina arrestata sabato a Verona, e da sua madre, di 46 anni, già in carcere da alcune settimane. (Ansa)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/26-marzo-2011/gestiva-giro-escort-minorenni-arrestata-marocchina-25enne-190314584724.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Trapani - <b>Una ungherese gestiva il trafficking di prostitute dell'Est</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9YoqcOYCn8KQzo-NDX0rsAPnk78MVevIrYfZ2dh4Xrnbgw36TZsj16caY68bz3Fn4vyGbYVGLlBTs6c5lxHlm0Slwcu4dZA3rCgoiF_5rv-OU6VcpX8cymHGI8sN_xwEPCNYOVQRaqeM/s1600/KUVSHYNOVA_ANZHELA.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" r6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9YoqcOYCn8KQzo-NDX0rsAPnk78MVevIrYfZ2dh4Xrnbgw36TZsj16caY68bz3Fn4vyGbYVGLlBTs6c5lxHlm0Slwcu4dZA3rCgoiF_5rv-OU6VcpX8cymHGI8sN_xwEPCNYOVQRaqeM/s320/KUVSHYNOVA_ANZHELA.jpg" width="266" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 marzo 2011</b></span> - Anzhela Kuvshynova, di nazionalità ungherese residente a Lucca, è stata arrestata dalla Squadra Mobile nell’ambito di una operazione condotta dalla Polizia di Trapani volta a stroncare un giro di prostituzione svolto nei locali notturni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’indagine ha permesso di assicurare alla giustizia sette persone che inducevano ragazze venute dall’est Europa a prostituirsi in night club della provincia della città siciliana.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli arrestati sono accusati oltre allo sfruttamento della prostituzione, di Istituzione di casa di prostituzione, falsificazione di documenti propedeutici al rilascio del permesso di soggiorno, tentata estorsione, lesioni gravissime.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Kuvshynova avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella gestione delle “ballerine” indotte a prostituirsi e nella fornitura di false attestazioni anche mediche per il rilascio dei permessi di soggiorno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.lanazione.it/lucca/cronaca/2011/03/26/480261-sventato_giro_prostituzione.shtml">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Trafficking di minorenni: arrestata rumena 43enne</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq_60h8G7Mh8LtBLt_L4LIsc4AATlKVXUP9LLgSscI8W4_eT-LD54RfOYC2wKUeqjYqFjJlWtYhWJXI8B2CAR9bmKNFDi5aUzYNEyErq3Xd-kBdZEaqt2paZwCabhJ5SZo5HQC8e-fOLc/s1600/15878_trandafir_lica_1_m.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" r6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq_60h8G7Mh8LtBLt_L4LIsc4AATlKVXUP9LLgSscI8W4_eT-LD54RfOYC2wKUeqjYqFjJlWtYhWJXI8B2CAR9bmKNFDi5aUzYNEyErq3Xd-kBdZEaqt2paZwCabhJ5SZo5HQC8e-fOLc/s1600/15878_trandafir_lica_1_m.jpg" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° aprile 2011</b></span> - Una partita a scacchi sofisticata. Un’indagine lunga quattro anni, un percorso investigativo che non poteva che costruirsi attorno alle solite mosse: vigilare con le pattuglie notturne i luoghi della prostituzione, interrogare le prostitute, compiere successivi accertamenti. Epppure per riuscire ad arrestare Lica Trandafir, 43enne romena, per sfruttamento della prostituzione minorile c’è voluto un errore. Una mossa sbagliata dell’arrestata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A dirla tutta un colpo di fortuna, così l’ha definito Gaetano Bonaccorso dirigente squadra mobile: in questa partita di scacchi, infatti, Lica Trandafir a un certo punto ha compiuto la mossa sbagliata, il cavallo spostato male, e in quell’errore la squadra mobile della polizia di stato di Genova si è insinuata per andare fino in fondo all’indagine.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’organizzazione in cui Lica Trandafir faceva parte, reclutava giovani e belle ragazze nella provincia rumena. Tutte minorenni. Talvolta le portava in Italia promettendo loro posti di lavoro, in altre casi, invece, venivano rapite. Lo denunciò la madre rumena di una di queste ragazze, che ha visto sua figlia presa da tre malviventi, caricata di forza in macchina, e portata chissà dove. La madre denuciò subito l’accaduto, e la denuncia è stato uno dei punti di partenza delle indagini della polizia. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La stessa denuncia, per la scomparsa della stessa ragazza, è stata poi fatta anche dalla zia, che vive attualmente a Milano.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo indizio. Le ragazze così circuite e portate a Genova erano costrette e spesso convinte alla prostituzione nella zona di via Fanti d’Italia, Di Negro. Qui la polizia le controlla, le va interrogare, va a chiedere i loro documenti (documenti falsi, fra l’altro, che l’organizzazione criminale forniva per coprire la loro minore età). Con il tempo, 2 delle cinque rumene, hanno cominciato a collaborare, hanno svelato alcuni particolari dell’organizzazione, hanno svelato movimenti, domicilio, strategie. Compenso, quei 500 euro a notte, di cui almeno il 70% andava nelle tasche di Lica.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Eppure, nonostante questi racconti, la polizia non riusciva ancora a incastrare con prove evidente la Trandafir. La mossa sbagliata della Lica Trandafir c’è stata quando uno delle ragazze portate a Genova è scappata per tornare in Romania. L’arrestata, dopo anni di cautela nell’uso del telefono e degli spostamenti, si è allarmata utilizzando il suo telefonino troppo apertamente. Il telefonino da tempo era già intercettato, e da lì la polizia ha potuto completare un puzzle già molto complesso fatto, appunto, di denunce e appostamenti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Proprio per questo motivo ieri notte la squadra mobile ha proceduto all’arresto, anticipandolo sui tempi proprio per paura che la rumena potesse scappare.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.genova24.it/2011/04/genova-minorenni-rapite-e-obbligate-alla-prostituzione-arrestata-la-loro-sfruttatrice-10847" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Rumena 17enne ceduta da una connazionale a pappona 63enne</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 aprile 2011</b></span> - <span style="text-align: start;">L'episodio in un appartamento milanese in zona Baggio. Un 24enne ha rifiutato di avere rapporti con la ragazza romena dopo aver concordato una prestazione per 50 euro. In carcere una 63enne.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Voleva passare un'ora a fare sesso a pagamento in un appartamento di Milano, ma quando si è trovato davanti una ragazzina se ne è andato indignato e ha avvertito la polizia. E' accaduto a un 24enne milanese che dopo aver letto un'inserzione nella rubrica "massaggi" su un noto mensile di annunci, ha contattato il numero pubblicato e ha concordato una prestazione. Si è quindi recato in un appartamento in via Valle Antrona 1, in zona Baggio, ed è stato accolto da una 63enne che le ha presentato una esile e spaventata ragazzina romena, con indosso un top e micro pantaloncini, con il quale il giovane si sarebbe dovuto intrattenere per 50 euro. Il giovane ha però immediatamente declinato l'invito e se ne andato sconvolto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una volta in strada, angosciato dalla situazione della ragazzina, il mancato cliente ha deciso di denunciare tutto alla polizia e ha chiamato il 113. Intorno alle 16.30 sul posto si è così recato l'equipaggio di una volante che ha constatato che nell'abitazione della 63enne era stata allestita un'alcova attrezzata con diverse confezioni di preservativi e dai controlli è emerso che la ragazzina era priva di documenti. Per accertarne con esattezza l'età, la giovanissima è stata accompagnato all'ospedale Niguarda ed stata sottoposta a radiografie da cui è stato appurato che aveva 17 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Accompagnata in questura, la minorenne ha spiegato in un italiano stentato di essere arrivata in Italia in cerca di lavoro da un paio di settimane e di essere finita a casa della donna dopo aver vissuto con una sua connazionale 35enne. Sempre secondo quanto avrebbe riferito la ragazzina, proprio la romena che l'aveva ospitata l'avrebbe accompagnata nell'abitazione della 63enne assicurandole che sarebbe stata assunta come badante. Fin da subito la ragazza è stata avviata alla prostituzione, però, e l'80 per cento dei suoi guadagni finiva alla donna, che è stata arrestata con l'accusa di sfruttamento della prostituzione minorile: si tratta di Grazia Russo, incensurata, originaria del Tarantino, la quale ha spiegato di non aver mai saputo che la giovane fosse minorenne. Il caso passerà ora agli investigatori del commissariato Lorenteggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/04/06/news/la_prostituta_una_minorenne_il_cliente_chiama_il_113_e_fa_arrestare_la_sfruttatrice-14575553/" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Badante moldava arrestata per trafficking di donne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 aprile 2011</b></span> - Identificata e fotosegnalata per l'avvio delle pratiche di emersione, una badante moldava è stata arrestata con l'accusa di tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Valentina Ungureanu, ricercata da sei mesi nel suo paese per fatti risalenti al 2005, è stata sottoposta ieri a un arresto provvisorio in vista dell'estradizione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 63enne lavorava come badante per un anziano italiano a Milano. Alla richiesta di sanatoria, come da prassi, sono state rilevate le impronte digitali della donna, che è stata anche fotosegnalata. Nel corso degli accertamenti, gli investigatori della Squadra Mobile hanno smascherato la 63enne, ricercata per aver reclutato nella Repubblica Moldova e trasferito all'estero alcune donne che sarebbero poi state sfruttate come prostitute.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.omnimilano.it/news_visualizza.php?Id=4456">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Maerne di Martellago (VE) - <b>Nigeriana schiavizzava sue connazionali con riti voodoo</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 aprile 2011</b></span> - La Squadra Mobile della Questura di Venezia ha localizzato una nigeriana latitante, ricercata perché condannata a 5 anni di reclusione per reati concernenti l’immigrazione clandestina, sulla rotta Libia-Lampedusa, di giovani connazionali che venivano poi fatte prostituire in Veneto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’immigrata è stata rintracciata dalla squadra mobile lagunare a Pistoia, dove questa mattina è stata arrestata dagli agenti della «mobile» del capoluogo toscano. Le indagini della squadra mobile della Questura di Venezia sono iniziate nell’ottobre 2008, quando alla stazione ferroviaria di Mestre agenti furono avvicinati da una nigeriana di 19 anni.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Agli agenti l’immigrata denunciò di essere stata portata clandestinamente in Italia, su di un barcone partito dalla Libia e giunto a Lampedusa il 31 agosto 2008 con altre 47 persone, e poi di essere stata trasferita in un centro di accoglienza in provincia di Foggia, dove era stata prelevata da connazionali e condotta a Mestre. Qui la giovane sarebbe stata costretta a prostituirsi e sottoposta a un rito voodoo, violando il quale sarebbero andate incontro alla morte lei stessa e i suoi familiari.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia aveva poi scoperto, nell’ambito delle indagini, che la base logistica degli sfruttatori era in un appartamento a Maerne di Martellago, nel quale il 18 novembre 2008 vennero trovate altre ragazze e arrestata la «madam» Dorothy Sunday, di 33 anni. Nella casa furono sequestrati capelli, peli pubici ed unghie della ragazza, custoditi dalla «tenutaria» e tagliati durante la pratica del rito voodoo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Sunday fu sottoposta a fermo di indiziato di delitto e, dopo un periodo di detenzione cautelare, scarcerata. Il 31 ottobre 2010 il Tribunale di Venezia ha dichiarato definitiva la condanna a 5 anni a carico della donna che nel frattempo si era data alla latitanza. (Ansa)</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/13-aprile-2011/arrestata-nigeriana-latitante-faceva-riti-voodoo-maerne--190428838728.shtml">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Due rumene sequestrano una connazionale 17enne per costringerla a prostituirsi</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 aprile 2011</b></span> - (Adnkronos) Cinque persone sono state arrestate dai Carabinieri del Gruppo di Roma per sequestro di persona, induzione e sfruttamento della prostituzione minorile di una studentessa romena di 17 anni. Nella notte e' stato compiuto un blitz che ha interessato le zone di via Salaria e via dei Prati Fiscali, dove i Carabinieri della Compagnia Roma Montesacro hanno arrestato i 5 sfruttatori.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si tratta di quattro romeni, due uomini e due donne, tra i 17 e i 34 anni e di un 72enne romano gia' conosciuto alle forze dell'ordine. I cinque sono accusati di aver sequestrato e avviato alla prostituzione la minore romena. La vittima liberata e' stata condotta in un luogo protetto.</span></div>
<div>
<a href="http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=720381"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(Adnkronos) - Le ragazze venivano reclutate attraverso passaparola e poi prelevate in stazione a Roma, dove arrivavano dalla Romania, ma anche contattate nella Capitale. <b>Erano le due donne romene arrestate che avevano il ruolo di spingerle alla prostituzione</b> attraverso pressioni psicologiche e con la promessa di facili guadagni. Se pero' non riuscivano nel loro intento facevano intervenire i due uomini che le picchiavano. Alle giovani 'ribelli' venivano sottratti i documenti e il cellulare per evitare che avessero contatti con l'esterno.</span></span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In totale l'organizzazione gestiva una ventina di ragazze, alcune dormivano nel casolare altre avevano una loro residenza e spesso anche un altro lavoro.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A far scattare le indagini un servizio di controllo dei carabinieri contro la prostituzione avviato dopo le numerose segnalazioni dei cittadini della zona. I militari hanno seguito gli spostamenti di un uomo che aveva caricato sulla sua auto quattro prostitute da via Salaria, proprio nei pressi del cavalcavia di Villa Spada e sono arrivati a scoprire l'organizzazione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I tre uomini arrestati sono stati condotti a Regina Coeli, la donna romena nel carcere di Rebibbia femminile e la minore romena, che aveva adescato la giovane liberata, nel centro di prima accoglienza per minorenni Virginia Agnelli.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=720656">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Trapani - <b>Due colombiane gestivano la tratta di sudamericane</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 aprile 2011</b></span> - Eseguite dalla guardia di finanza di Trapani dodici misure cautelari contro un'organizzazione criminale italo-colombiana attiva in tre regioni italiane e accusata di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di ragazze sudamericane. Due le ordinanze di custodia cautelare in carcere, tre agli arresti domiciliari, cinque obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e due obblighi di dimora nell'ambito dell'operazione "Salida".</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>L'organizzazione</b>, con base operativa a Trapani, <b>era riconducibile a due sorelle colombiane</b>, giunte in Italia negli anni '90 e piu' volte sottoposte a indagini per i reati di sfruttamento della prostituzione e traffico internazionale di stupefacenti, soprattutto nel centro-nord del Paese, ove hanno iniziato l'attivita' criminosa.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il gruppo gestiva, con modalita' imprenditoriali, le diverse fasi dell'attivita': dal reclutamento in Colombia all'arrivo in Italia; dall'inserimento nel circuito dei siti operativi in tre regioni al trasferimento del denaro in Colombia; dal mantenimento ed avvicendamento delle ragazze alla pubblicizzazione dell'attivita' attraverso annunci su riviste locali ovvero agenzie pubblicitarie e siti internet. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quattordici le basi operative utilizzate dall'organizzazione, della quale facevano parte cinque italiani e sette colombiani,</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">di cui sei donne</b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, ubicate a Trapani, Perugia e Fano.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini hanno, inoltre, consentito di individuare un costante flusso di denaro, trasferito in Colombia dalle organizzatrici ai familiari, quale provento dello sfruttamento della prostituzione, che - da una ricostruzione riservata - e' stato finora quantificato in circa 200mila euro dal 2008.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'intervento e' scattato appena i finanzieri hanno avuto la conferma che</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">una delle due sorelle colombiane, ritenuta a capo dell'organizzazione</b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, era in procinto di lasciare l'Italia per la Spagna. Infatti, mentre era in fila per il check-in a Fiumicino, diretta a Barcellona, e' stata fermata dai militari della Guardia di Finanza, che la stavano attendendo. Nel corso dell'operazione sono stati anche sequestrati 7 unita' immobiliari utilizzate dall'organizzazione, per un valore complessivo di 800mila euro, due fucili illegalmente detenuti, 400 grammi di sostanze stupefacenti e contanti per circa 10mila euro. (AGI)</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.agi.it/palermo/notizie/201104221157-cro-rt10036-prostituzione_blitz_in_3_regioni_sgominata_gang_italo_colombiana">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Una rumena a capo della banda che sfruttava le minorenni</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 maggio 2011</b></span> - La Polizia di Torino ha arrestato <b>Alina Ursache</b>, di 33 anni, romena, soprannominata "la regina delle carte clonate", <b>ritenuta il capo</b> di una banda composta da romeni, italiani e cinesi che clonava carte di credito, spacciava droga e <b>sfruttava la prostituzione di ragazze minorenni</b>. In manette insieme ad altre 16 che facevano parte del suo gruppo.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'indagine durata due anni, è partita da una semplice denuncia per una clonazione di carte di credito. Secondo gli investigatori <b>la donna</b>, moglie di Viorel Oarza, in carcere da un anno e mezzo per il tentato omicidio di un albanese nell'ambito di una guerra tra etnie contrapposte per il dominio dei traffici illeciti nel Torinese, <b>guidava il gruppo</b> che operava in vari settori. Il più redditizio era quello delle carte clonate, che fruttava - sempre secondo le accuse - centinaia di migliaia di euro. C'era poi <b>lo sfruttamento della prostituzione</b>, che avveniva in luoghi chiusi, solitamente con annunci su siti telematici specializzati, e <b>coinvolgeva anche minorenni</b>: dalle denunce di due di loro per violenza sessuale l'inchiesta ha avuto una svolta, consentendo di ricostruire i rapporti e le attività del gruppo, anche grazie a decine di intercettazioni telefoniche.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.videopiemonte.it/cronaca/14302_arrestata-la-regina-delle-carte-clonate.html">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Aprilia (RM) - <b>Rumena invita connazionale in Italia e poi la fa prostituire</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 maggio 2011</b></span> - Era convinta di venire in Italia per fare la baby-sitter. Aveva lasciato la Romania e si era trasferita nella Capitale presso l'amica che l'aveva invitata.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazza si e' ritrovata segregata dalla connazionale di 25 anni, poi arrestata, e dai suoi complici, che l'hanno prima sequestrata all'interno di un appartamento di Aprilia e poi ripetutamente picchiata, per obbligarla a prostituirsi. Sotto la minaccia di un coltello l'hanno pestata, ustionata in piu' punti con le sigarette, arrivando a spezzarle un braccio.(ANSA)</span></div>
<div>
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lazio/2011/05/12/visualizza_new.html_870887596.html"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms"; font-size: small;"><br /></span></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>Indagine fra studenti (maschi e femmine) a Berlino, Parigi, Kiev: si prostituiscono non per bisogno, ma per convenienza</b></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 maggio 2011</b></span> - Sesso a pagamento per pagarsi i libri, la retta e vivere in modo più agiato: questo è il fenomeno che sta esplodendo nell’occidente opulento e consumista e Berlino si propone, secondo un recente studio, capitale incontrastata della prostituzione universitaria. I numeri della ricerca del Berlin Studies Center parlano chiaro: nella capitale tedesca uno studente universitario su tre sarebbe disposto ad accettare un lavoro legato al sesso per finanziare la propria istruzione. E il dato di Berlino supera quello delle altre due città prese in esame dai ricercatori, vale a dire Parigi (29,2 per cento) e Kiev (18,5 per cento). Inoltre è emerso che tra i 3.200 ragazzi iscritti nelle università di Berlino una percentuale che si aggira attorno al 4 per cento ha già esercitato la professione più antica del mondo attirata dai facili guadagni. Ma il risultato che ha maggiormente sorpreso gli autori della ricerca è che non vi è alcuna differenza di disponibilità al lavoro sessuale tra maschi e femmine.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Il principale incentivo che spinge gli studenti verso la prostituzione - ha dichiarato Eva Blumenschein, uno dei quattro autori dello studio che verrà presentato all'Accademia delle Scienze di Berlino-Brandeburgo - sono gli elevati guadagni portati a casa in poche ore di lavoro». Ma secondo gli studiosi vi sono anche altre cause determinanti, come la recente riforma universitaria tedesca che ha inteso accelerare i corsi di laurea (con un inevitabile incremento dei carichi di studio) e l'aumento delle tasse universitarie.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tra coloro che hanno ammesso di essersi già prostituiti il 52,3 per cento ha dichiarato di avere un partner fisso, il 49 per cento si definisce eterosessuale, il 13,3 omosessuale e il 37,8 bisessuale. I guadagni di studenti e studentesse vanno dai cinquanta ai trecento euro al giorno, con il picco di una giovane che ha seraficamente quantificato le proprie entrate tra i duemila e i cinquemila euro a settimana. <b>In contraddizione al fatto che questi ragazzi siano "costretti" a vendere il proprio corpo a causa della mole di studio e dell'onerosità delle tasse, emerge il dato che la metà dei giovani riceve regolarmente un sostegno economico dalla famiglia</b>. Insomma sembra che sia tramontata, per lo meno a Berlino, l'epoca dello studente squattrinato che magari divide l'abitazione con altri colleghi e che per avere qualche soldo in più nelle tasche si adatta a innocenti lavoretti come cameriere, barista o baby sitter. <b>Tanto è vero che tra le motivazioni che spingono alcuni dei 3.200 universitari berlinesi all'attività sessuale a pagamento vi sono il più elevato compenso orario rispetto a occupazioni tradizionali, ma anche la ricerca di avventure e il piacere di fare sesso</b>.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_19/dipasqua-universita-berlino_1ee05b10-8209-11e0-817d-481efd73d610.shtml">fonte</a></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Arezzo - <b>"Vengo sfruttata!" ma guadagna 85mila euro all'anno</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 maggio 2011</b></span> - Finisce in manette per aver fatto collezione di identità. E’ stata infatti arrestata una prostituta cinese quarantenne, L.S.Y., che esercitava in un appartamento di Arezzo dopo una verifica da parte della Squadra mobile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non era nuova alle forze dell’ordine, era già finita dentro per sfruttamento della prostituzione. Grazie ai suoi alias copriva la professione che svolgeva, oltre alla sua clandestinità. Una professione redditizia se – come hanno accertato gli uomini della Polizia aretina – <b>in un solo anno ha racimolato 85mila euro</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I clienti venivano adescati sia attraverso un sito internet di annunci di escort, sia attraverso annunci su stampa cartacea. A un primo confronto con i poliziotti, la donna si è finta vittima di qualche violento protettore che la costringeva a prostituirsi per pochi soldi. Una storia architettata per nascondere l’<b>esercizio volontario (e remunerativo)</b> per cui già era stata fotosegnalata e arrestata, ma con un nome diverso. Sono spuntati infatti un passaporto falso, un titolo di soggiorno contraffatto e tre identità fasulle riconducibili alla 40enne prostituta, risultata clandestina, che è stata arrestata di nuovo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.arezzonotizie.it/attualita/cronaca/61372-scoperto-qappartamento-del-sessoq-ad-arezzo-arrestata-unescort-cinese">fonte</a></span> <br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Novara – <b>Tratta del sesso: parrucchiera nigeriana in manette</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 maggio 2011</b></span> - <span style="text-align: start;">Sgominata un'organizzazione internazionale che gestiva una tratta di giovane nigeriane costrette a prostituirsi, una volta arrivata in Italia. Ai vertici di questa organizzazione c'era un'insospettabile parrucchiera (anche lei di origine nigeriana ma residente a Novara da tempo) che una volta lasciate forbici e pettine, indossava i panni di una madame molto severa. La donna è stata arrestata.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Una ragazza di 16 anni, che non voleva sottostare agli ordine della donna, ha riferito di aver subito torture e violenze di ogni tipo. E ha raccontato di essere stata denudata e cosparsa di peperoncino piccante: una prassi che ricorda i rituali voodoo africani. Con questa pratica la madame cercava di imporre, anche a livello psicologico, il proprio potere sulle ragazze.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Oltre alla donna sono state <b>denunciate per sfruttamento della prostituzione (anche minorile) altre dieci connazionali</b>. L'operazione è stata condotta dalla squadra mobile della questura di Novara, in stretto coordinamento con la Procura di Novara.</span></span><br />
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.notizie.me/novara-oggi-tratta-del-sesso-parrucchiera-in-manette/" target="_blank">fonte</a></span></span><br />
<span style="text-align: start;"><br /></span>
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bari - <b>Tratta delle donne: una rumena reclutava le connazionali, illudendole per posto di lavoro</b></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 maggio 2011</b></span> - </span>Due 20enni e una 23enne, arrivate nelle scorse settimane a Bari con la promessa di un posto di lavoro in una fabbrica, si sono ribellate agli sfruttatori decidendo di rivolgersi alla polizia. Nonostante la stretta sorveglianza a cui erano sottoposto, mercoledì pomeriggio sono salite su un taxi e hanno raggiunto la Questura.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli agenti della Mobile hanno organizzato una trappola arrestando Dimitru nel casolare e Gabriel dopo un inseguimento sul lungomare. All’appello mancano almeno altri tre componenti della banda, due donne e un uomo, ognuno con un compito preciso.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una delle due aguzzine di sesso femminile avrebbe avuto il compito di contattare le ragazze in Romania e prospettare loro la possibilità di un posto di lavoro. Una volta arrivate in Italia con pullman di linea, scoprivano l’amara verità.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.barisera.net/site/promettevano-lavoro-ma-era-prostituzione-29282.html">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pescara - <b>Rumene "caporali" di prostitute connazionali: catturata la quinta</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>19 maggio 2011</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Ben 27 le persone finite agli arresti nel corso della maxi operazione portata a termine questa mattina dalla polizia di Pescara. Gang rumene e italiane a spartirsi il racket della prostituzione in città, “trafficando” decine e decine di ragazze dalla Romania, con un organizzazione simile per metodi e soprusi a quella di stampo mafioso. L’avvio da una falsa denuncia di una prostituta “caporale”.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Proprio dal passo falso di una “caporale” è partita l’indagine della polizia pescarese, nel luglio scorso, quando la donna si presentò spontaneamente in questura a sporgere denuncia per la misteriosa scomparsa di una sua connazionale trentenne, riferendo di essere una prostituta e di aver visto per l’ultima volta l’amica allontanarsi a bordo della macchina di un cliente. Un escamotage ad effetto boomerang, utilizzato per prendere le distanze da ciò che ben presto avrebbe scoperto la squadra di Muriana: la donna venne immediatamente identificata come sfruttatrice, e si scoprì che la connazionale non era altro che una trentenne, madre di 5 figli rimasti in Romania, adescata con la solita falsa promessa e portata a Bari e infine a Pescara.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Destinataria degli arresti domiciliari (incinta): <b>STAN Anisoara</b>, detta Marina, classe 1980;</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">destinatarie del divieto di dimora: <b>CUJBA Florentina</b>, detta Flori, classe 1992; <b>MARKI Ioana Mihael</b>, classe 1980.</span></div>
<div>
<a href="http://www.cityrumors.it/pescara/cronaca/operazione-scoiattolo-anti-prostituzione-pescara-32949.html"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b>31 maggio 2011</b></span> - </span><span style="text-align: justify;">La Squadra Mobile di Pescara ha rintracciato e tratto in arresto una cittadina romena che si era resa latitante a seguito dell’operazione contro il racket della prostituzione denominata “Scoiattolo”, condotta lo scorso 19 maggio.</span></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si tratta di <b>Corina Birladeanu</b>, 24 anni, che è stata rintracciata in un appartamento di Pescara in zona Porta Nuova, per poi essere rinchiusa nel carcere di Chieti a disposizione del Gip di Pescara, Luca De Ninis, che ha firmato l’ordine di arresto nei suoi confronti.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna deve rispondere dell’accusa di aver fatto parte di una pericolosa gang criminale, formata da rumeni e italiani, ed è indagata per i reati di associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, estorsione e rapina.</span></div>
<div>
<a href="http://www.abruzzoweb.it/contenuti/pescara-prostituzione--arrestata-romena-latitante/27895-4/"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 ottobre 2012</b></span> - Nella tarda mattinata di ieri, la Squadra Mobile di Pescara ha rintracciato e tratto in arresto una cittadina rumena che si era resa latitante a seguito dell’operazione contro il racket della prostituzione denominata “Scoiattolo”, condotta nel maggio dell’anno scorso.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si tratta di <b>Duta Roxana</b>, di 22 anni, che è stata rintracciata in un appartamento di Montesilvano, per poi essere rinchiusa nel carcere di Chieti a disposizione del GIP di Pescara, Luca De Ninis, che ha firmato l’ordine di arresto nei suoi confronti su richiesta del P.M. Giampiero Di Florio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna deve rispondere dell’accusa di aver fatto parte di una pericolosa gang criminale italo-rumena attiva sul territorio di Pescara, ed è indagata per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e per estorsione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini, condotte tra il 2010 ed il 2011 sotto il coordinamento della locale Procura, sono durate diversi mesi e si sono basate sia sulle dichiarazioni di alcune delle ragazze sfruttate, sia su numerose intercettazioni e servizi di controllo e pedinamento.</span><br />
<a href="http://www.pagineabruzzo.it/notizie/news/Pescara/55716/Operazione_scoiattolo_arrestata_romena_latitante.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piacenza - <b>Le due magnaccia nigeriane sfregiarono in volto la loro schiava</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>4 giugno 2011</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - La Polizia di Stato di Piacenza - in collaborazione con la Questura di Teramo, la Sezione Polizia Stradale di Ascoli Piceno e il Commissariato di Crema - ha eseguito 8 ordinanze di cautelari e numerose perquisizioni domiciliari per tratta, riduzione in schiavitù e favoreggiamento all'immigrazione clandestina e per aver agevolato la prostituzione delle cittadine nigeriane fatte giungere in Italia, costrette a vendersi per saldare il debito contratto con l'organizzazione criminale.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le donne venivano reclutate in Nigeria, accompagnate sino in Libia e da lì venivano imbarcate alla volta di Lampedusa.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini degli uomini della squadra mobile hanno accertato che una ragazza, che voleva sottrarsi all'organizzazione, è stata picchiata dalla sua sfruttatrice, che le ha sfregiato il volto in modo permanente.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20110604_080432.shtml">fonte</a></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>30 giugno 2012</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Facevano arrivare ragazze dalla Nigeria per poi tenerle segregate e obbligarle a prostituirsi versando loro quanto guadagnato sulla strada. Una vera e propria organizzazione, dedita alla tratta, riduzione in schiavitù e favoreggiamento all’immigrazione clandestina di donne reclutate in Nigeria, stroncata un anno fa dalla grazie all’operazione denominata “Trolley”, condotta dalla squadra mobile di Piacenza e coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bologna.</span></div>
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Otto le persone che erano finite in manette al termine delle indagini: nei confronti di due di loro, entrambe nigeriane di 31 e 44 anni, sono state emesse nuove ordinanze di custodia cautelare. Erano loro, secondo gli inquirenti, ad occuparsi della “gestione” delle ragazze, sei o sette in tutto, tenute in un’abitazione in città; le giovani venivano obbligate a prostituirsi sotto la minaccia di ritorsioni ai familiari e riti voodoo, con tanto di galline sgozzate.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Pesanti le nuove accuse nei loro confronti, dopo che il Tribunale Distrettuale della Libertà di Bologna ha accolto il ricorso presentato dal pubblico ministero titolare delle indagini: la 44enne dovrà ora rispondere di riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione, la connazionale di riduzione in schiavitù e tratta di persone. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto era partito nel marzo 2010, dopo che una giovane nigeriana, scappata dai suoi aguzzini, era stata aggredita e rapinata nei pressi della stazione di Crema. Agli inquirenti aveva raccontato la sua storia, tristemente simile a quella di altre connazionali: sbarcata a Lampedusa proveniente dalla Libia, aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari ed era stata portata a Piacenza e obbligata a prostituirsi nella zona della Caorsana e lungo la strada per Cortemaggiore, per pagare il debito contratto con le sue sfruttatrici, una cifra che andava dai 50 ai 70mila euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazza veniva malmenata e, in un’occasione, era stata sfregiata dalla “madame”, la nigeriana 30enne destinataria della nuova ordinanza di custodia.</span></div>
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei guai erano finiti anche una terza nigeriana di 41 anni, un piacentino 73enne proprietario dell’appartamento, posto sotto sequestro, in cui le giovani erano “ospitate”, e due tassisti che, quando la “madame” si era spostata nella zona di Ascoli, si sarebbero occupati di accompagnare lei e altre ragazze sulla strada per poi riportarle nelle loro abitazioni in cambio di denaro. Altre due persone, un uomo di 50 anni ed una 25enne nata in Nigeria ma con cittadinanza italiana, risultano al momento latitanti.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per i sei imputati nei giorni scorsi si è aperto il processo in Corte d’Assise: i giudici hanno accolto un’eccezione preliminare degli avvocati difensori e inviato l’udienza al prossimo 5 novembre.</span></div>
<div>
<a href="http://www.piacenzasera.it/piacenza/prostituzione-due-nuovi-arresti-per-la-tratta-delle-nigeriane.jspurl" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Tutte volontarie le cinesi del "call-center del sesso"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 giugno 2011</b></span> - Una serie di appartamenti - sette a Forlì, uno a Cesena, nove nel Nord - che erano case d'appuntamenti. Un call center, reclamizzato con inserzioni sui giornali, che rispondeva alle chiamate dei clienti e avvertiva la "lucciola" più vicina alla zona. Funzionava proprio come un call center la rete di prostituzione smantellata dalla Squadra mobile di Forlì con la collaborazione dei colleghi di Reggio Emilia, Milano, Bari, Padova, La Spezia, Bergamo, Mantova e Bologna. L'organizzazione era tutta cinese. In totale sono 35 le persone coinvolte, 17 delle quali arrestate a vario titolo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il call center aveva sede a Reggio Emilia. Quando il cliente chiamava, dopo avere definito prestazioni e prezzo, l'organizzazione attivava in tempo reale la lucciola presente nel luogo da cui arrivava la chiamata, pronta ad aprire la porta al nuovo cliente. <b>Le ragazze risultano tutte volontarie, non obbligate a prostituirsi</b>: a loro restava il 33% degli incassi. Al massimo ogni 15 giorni cambiavano appartamento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Calcolato dagli investigatori che ciascun appartamento poteva rendere, mediamente, nove/dieci mila euro mensili, con picchi giornalieri fino a 1.200 euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/06/01/news/smantellata_rete_di_prostituzione_funzionava_come_un_call_center-17071774/">fonte</a></span> <br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Nigeriana comprò sua connazionale per 25 mln di lire</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 giugno 2011</b></span> - In Italia, a Reggio, per la speranza di una vita migliore di quella che aveva vissuto in Nigeria. E, invece, una 22enne è stata costretta a prostituirsi da una connazionale che l'aveva "comprata" nel 2002 per una cifra intorno ai 25 milioni di lire. Ora la "padrona" è stata condannata, come riporta la Gazzetta di Reggio.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazza è stata arruolata con l'inganno: "Vieni in Italia, avrai un lavoro onesto". Ma una volta giunta in città, la giovane africana viene portata in un appartamento di via Bismantova di proprietà di due fratelli, suoi connazionali: il 38enne Joefred Thomas Omoregie e la 36enne Doris Omoregie. Quello sarà la sua gabbia per anni. Nemmeno la possibilità di uscire per qualche istante, figurarsi quella di tenere rapporti con il mondo esterno. Quando si varcano i muri dell'abitazione è solo per andare a Bologna a prostituirsi insieme ad altre "colleghe". Avanti così per anni, fino a quando non riuscirà ad azzerare il debito che ha contratto: i 25 milioni pagati per lei dovranno diventare 80 se vorrà riguadagnare la libertà. Ma non succederà mai. I milioni guadagnati sul marciapiede arrivano a essere anche 140, senza che nessuno mantenga la promessa.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da un'altra connazionale, anche lei finita nello stesso giro, la ragazza viene a sapere che la madre rimasta in Nigeria è molto malata: è l'inizio del 2006 e sono ormai quattro anni che manca da casa.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nonostante le suppliche di poter tornare a casa per un ultimo abbraccio alla madre, la padrona non solo le nega il passaporto, ma addirittura la rinchiude in una stanza per 40 giorni, senza mai farla uscire. Fino a una sera, quando alcuni connazionali fanno visita agli aguzzini della giovane donna. Uno di loro, per puro caso, apre la porta della stanza dove l'ormai 26enne era nascosta, lei ne approfitta e scappa. Va alla polizia per denunciare quanto accaduto. Gli agenti vanno nell'appartamento di via Bismantova, ma Doris non viene arrestata.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel 2009 inizia il processo con i due fratelli nigeriani alla sbarra. Entrambi sono accusati di sequestro di persona e sfruttamento della prostituzione. Il tribunale di Bologna assolve il 38enne per non aver commesso il fatto e condanna la "padrona" Doris a sei anni. C'è un solo problema: nel frattempo la donna è fuggita da Reggio facendo perdere ogni traccia di sé.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.reggionline.com/it/2011/06/05/in-italia-con-linganno-viene-sequestrata-e-costretta-a-prostituirsi-4389">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ardea (Roma) - <b>Due rumene costringono connazionale a prostituirsi a suon di botte</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 giugno 2011</b></span> - I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Anzio hanno arrestato R.L. 42enne e A.E.A. 38enne, entrambe romene, per sequestro di persona, rapina e sfruttamento della prostituzione in concorso tra loro.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le due donne, dedite alla prostituzione, la notte scorsa hanno caricato con forza una loro connazionale 23enne su un furgone e, dopo averla percossa e minacciata, l'hanno costretta a prostituirsi per loro conto, in località marina di Tor San Lorenzo, vicino Ardea.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il tempestivo intervento di una pattuglia dei carabinieri di Anzio e della Stazione di Marina di Tor San Lorenzo ha consentito di soccorrere la donna, che poi ha denunciato le proprie aguzzine.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le successive attività investigative hanno permesso prima di rintracciare le due sfruttatrici che venivano bloccate all'interno dell'abitazione dove dimoravano. Arrestate con l'accusa di sequestro di persona in concorso, sfruttamento della prostituzione e rapina, le due donne sono state portate a Rebibbia. (omniroma.it)</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-12:11/8134">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Castel Volturno (CE) - <b>Tratta donne: arrestata altra nigeriana che schiavizzava col woodoo</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilQRgRIM4r4bxPz4Ps82kuEqKqvRS69EriYXGpl94sWCXN_jHUC3dGhUApc80dh-y2vYF0aC2ZT7fWEBq7x8pOu7kx-vk5vSIVPeor_TGRC6rwb_-ksP0EdFsW-qHJ8mbAfLOIkRjMsBc/s1600/ERUNWMUNSE.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilQRgRIM4r4bxPz4Ps82kuEqKqvRS69EriYXGpl94sWCXN_jHUC3dGhUApc80dh-y2vYF0aC2ZT7fWEBq7x8pOu7kx-vk5vSIVPeor_TGRC6rwb_-ksP0EdFsW-qHJ8mbAfLOIkRjMsBc/s320/ERUNWMUNSE.jpg" width="190" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 giugno 2011</b></span> - La Squadra Mobile di Caserta e Padova ha arrestato a Santa Maria Capua Vetere una 'madame', nigeriana di 27 anni, Enogie Agho Erunwmunse, residente a Castel Volturno e munita di regolare permesso di soggiorno.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei confronti della donna, che gestisce un gruppo di prostitute a Castel Volturno, era stata emessa ordinanza di custodia cautelare in carcere dal Gip presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, per avere favorito l'ingresso clandestino in Italia di cittadini extracomunitari, estorsione, induzione e sfruttamento della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In particolare, secondo le indagini, la donna, nell'ottobre 2008, aveva organizzato e finanziato l'ingresso illegale in Italia di una connazionale, I. D., all'epoca poco più che ventenne, con la promessa di un lavoro. La giovane, una volta giunta a Castel Volturno, fu invece costretta a fare la prostituta per restituire le somme anticipate per il viaggio. I.D. minacciata di morte e sottoposta a violenze e a rituali 'voodoo', avrebbe restituito alla donna circa 20mila euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel luglio del 2009, la giovane fuggì da Castel Volturno e trovò ospitalità a Padova, nell'abitazione di una sua connazionale, conosciuta durante la traversata del mediterraneo. Nell'ottobre 2010, decise di denunciare la sua sfruttatrice alla locale Squadra Mobile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.casertace.it/home.asp?ultime_news_id=13418"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><b><br /></b></span></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><b>Una volontaria dell''Unità di strada': "Altro che povere ragazze sfruttate!.."</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>30 giugno 2011</b> - Sanremo - Una nostra lettrice ci ha scritto per intervenire nella discussione sulla prostituzione:</span></div>
<blockquote style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Scusate se torno ancora sul discorso della prostituzione, ma, avendo frequentato il volontariato sociale (tra cui unità di strada: L. 228/2003), ho ben chiare le idee sull'argomento. Innanzi tutto sono d'accordo con chi sostiene che non è uno spettacolo edificante né vederle seminude per la strada, né tantomeno incappare in una 'prestazione a vista'. Detto ciò vorrei chiarire alcuni aspetti forse non a tutti noti; <b>sfatiamo il mito della povera ragazza venuta dall'Est con l'inganno;</b> una gran parte delle ragazze provenienti dai Paesi dell'ex blocco sovietico <b>sono assolutamente consapevoli del lavoro che verranno a fare nel nostro paese</b>. Lasciano a casa situazioni di povertà, magari figli piccoli, genitori, e vengono per un po' di anni a <b>guadagnare facilmente (fare la badante è più faticoso</b>); poi, attraverso la denuncia dei loro protettori, entrano in programmi di protezione e recupero, si ricreano una fedina penale immacolata e tornano al loro paese con un gruzzoletto per ricominciare una vita decorosa. Per molte di questa ragazze la strada per un certo periodo è un rischio calcolato per un futuro migliore. In fondo sono figlie del socialismo reale, del materialismo esasperato, in cui la morale aveva un posto marginale.</span> </blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Discorso lievemente diverso è quello sulle <b>ragazze africane</b>, molto ingenue, <b>spesso succubi di donne padrone</b>, ma che imparano presto il modo per affrancarsi. Credetemi spesso quello delle povere ragazze di strada è un falso c'è molta più consapevolezza di quanto si pensi. Per finire, personalmente sarei d'accordissimo sulla riapertura delle case chiuse per un controllo sanitario ed economico, ma le 'ragazze' non amano lavorare in luoghi chiusi perchè corrono molti più rischi: in strada hanno chi le protegge o in alternativa si proteggono tra loro. Ultima cosa: ciò che pensano le ragazze dei maschi occidentali, che non possono fare a meno di loro, credetemi è irripetibile, e se i fruitori del sesso a pagamento ne avessero una vaga idea...</span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.sanremonews.it/2011/06/30/leggi-notizia/argomenti/al-direttore-1/articolo/sanremo-prostituzione-in-strada-lettrice-le-lucciole-non-sono-cosi-indifese-come-sembrano.html"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Taranto - <b>Sfrutttatrice rumena minaccia due connazionali affinché ritirino denunce
</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq_oLmYZrAoNDheEqrz4Y7kGOV1rl1XYeGquIfD10vdGKIvTHN3zRi_FlkPSMmNxOfIr1sh7Pd1XiQaDmOtJa425vCkxG282QcHCjYGU0tZDrakkwHKnnXHNV4DHLhcoubkOLTKI4VtXU/s1600/iakab.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq_oLmYZrAoNDheEqrz4Y7kGOV1rl1XYeGquIfD10vdGKIvTHN3zRi_FlkPSMmNxOfIr1sh7Pd1XiQaDmOtJa425vCkxG282QcHCjYGU0tZDrakkwHKnnXHNV4DHLhcoubkOLTKI4VtXU/s320/iakab.jpg" width="256" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 giugno 2011</b></span> - Ha minacciato due giovani connazionali cercando di indurle a ritirare le denunce che il 17 giugno scorso avevano portato gli agenti della Squadra mobile di Taranto ad arrestare suo marito e altri tre conoscenti per tentata estorsione e sfruttamento della prostituzione. Per questo è finita in carcere Stelutan Iakab, di 26 anni, cittadina romena. La donna era già indagata in stato di libertà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso dell'attività investigativa era emerso che la 26enne, nota come "Stella", aveva avuto, insieme al marito, un ruolo fondamentale nell'attività intimidatoria, nell'ambito dello stesso disegno criminale, ovvero quello di indurre le malcapitate a consegnare loro i proventi dell'attività di prostituzione.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">All'indomani dell'arresto dei quattro connazionali, la donna aveva fatto pressioni sulle vittime minacciandole di gravi ritorsione sui loro familiari residenti in Romania, affinché queste ritirassero le denunce autoaccusandosi di aver dichiarato il falso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=154536&sez=TARANTO">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Massa - <b>Sgominato giro di prostituzione: a capo una rumena</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 luglio 2011</b></span> - Undici persone arrestate dalla squadra mobile di Massa: fra le ragazze alcune minorenni. Reclutavano dalla Romania giovani ragazze, alcune delle quali minorenni, per farle prostituire sul litorale di Marina di Massa: un'associazione a delinquere, capeggiata da una donna e formata da 11 persone, per lo più romene, che sono state tutte arrestate domenica all'alba dalla squadra mobile di Massa.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli inquirenti sarebbero risaliti all'utenza del presunto capo della banda, una donna romena, <b>Stanga Luciana Georgata</b>. Le accuse per gli undici arrestati, sottoposti a fermo, sono sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile, minacce e lesioni, il tutto in un contesto associativo.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/07/04/news/scoperto_giro_di_prostituzione_il_capo_era_una_donna-18631987/">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mantova - <b>12 ore di sesso al giorno nel lager della maitresse cinese</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 luglio 2011</b></span> - <span style="text-align: start;">Un centro massaggi sospetto, frequentato soltanto da persone di sesso maschile. Dopo vari appostamenti e pedinamenti, i venti agenti che hanno fatto irruzione nel centro “Sole” di Cerese di Virgilio, alle porte di Mantova, hanno scoperto l'attività illecita che vi si svolgeva all'interno.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si trattava di una copertura per una vera e propria casa a luci rosse: le ragazze cinesi che vi lavoravano, oltre a praticare i massaggi “normali”, ne proponevano uno denominato “romantico”, che veniva a costare almeno il doppio e prevedeva prestazioni sessuali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Circa una ventina al giorno, i clienti che si presentavano alla porta del centro estetico, che aumentavano nei festivi e nei weekend. Tra questi c'erano studenti, impiegati, imprenditori, professionisti e commercianti di ogni età.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Pessime le condizioni igienico-sanitarie in cui venivano consumate tali prestazioni; inoltre, stando alle testimonianze di alcuni clienti interrogati come persone informate dei fatti, i rapporti non erano protetti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A mandare avanti il giro di prostituzione era la <b>titolare del centro, una cinese di 36 anni, </b>l'<b>unica ad incassare i soldi che le consegnavano le altre ragazze, costrette a vivere in condizioni molto precarie in un appartamento “lager” e a lavorare fino a dodici ore al giorno</b>. La donna è stata arrestata per sfruttamento della prostituzione e il centro massaggi sottoposto a sequestro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Resta però la paura per i clienti del centro 'a luci rosse': le cinque ragazze saranno sottoposte a visita medica, per accertarsi che non siano affette da malattie veneree contagiose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://mantova.virgilio.it/primopiano/prestazioni-sessuali-centro-massaggi.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sanremo (IM) - <b>Sfruttamento: le carceriere erano due "colleghe" rumene</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 luglio 2011</b></span> - L'indagine ha preso le mosse, un paio di mesi fa, da un sospetto “via vai” di persone, segnalato anche di notte, da e per un appartamento situato al terzo piano di un palazzo signorile, dove sorgono anche diversi studi professionali. L’analisi degli appostamenti e i pedinamenti degli uomini dell’Arma hanno consentito di appurare la presenza costante di alcune giovani donne romene che, a turno, si prostituivano a qualsiasi ora del giorno e della notte, “attirando” i clienti con inserzioni su vari giornali e quotidiani della zona.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Due connazionali</b> delle donne, che vivevano nello stesso appartamento, tenevano sempre sotto controllo le <b>“colleghe”</b>, minacciandole di pesanti ritorsioni, anche nei confronti dei famigliari in Romania, se non avessero seguito alla lettera le loro direttive, pretendendo una minuziosa contabilità in ordine al numero dei clienti e delle prestazioni quotidiane, per assicurarsi che tutto il denaro venisse loro consegnato. Impressionante il ritmo forzato a cui erano obbligate le ragazze, capaci di garantire (ciascuna) anche 15-20 appuntamenti al giorno, dietro al corrispettivo di 100 euro l'una.</span></div>
<div>
<a href="http://www.riviera24.it/articoli/2011/07/07/113415/arrestati-a-sanremo-due-rumeni-per-sfruttamento-della-prostituzione-di-giovani-loro-connazionali"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Terlizzi (BA) - <b>Tratta donne: arrestata la seconda reclutatrice
</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 giugno 2011</b></span> - Alle prime luci dell’alba, oltre 200 militari del comando provinciale carabinieri di Bari hanno portato a termine un’importante operazione di polizia, che ha consentito di disarticolare un gruppo criminale, operante nella provincia di Bari e con ramificazioni a Lecce e Genova, dedito allo sfruttamento ed al favoreggiamento della prostituzione. Sono state arrestate diciassette persone che dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e all’induzione alla prostituzione, nonché al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, agli incendi ed alle estorsioni ai danni di alcune prostitute che si rifiutavano di pagare i loro «protettori».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A capo vi era Giuseppe Robles, che emanava le direttive attraverso la sua «luogotenente», <b>la moglie Angela Vulpis</b> che <b>gestiva, durante l’assenza del marito</b>, gli introiti e le problematiche organizzative e logistiche dell’attività illecita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fondamentali per l’organizzazione erano coloro che reclutavano in Sudamerica le ragazze da avviare sulla strada. <b>Di questo si occupava principalmente una colombiana</b> che, avvalendosi delle sue numerosissime conoscenze, contattava le prostitute facendole arrivare a Terlizzi. Il meccanismo di reclutamento era molto semplice: l’ingresso con visto turistico delle sudamericane attraverso la Spagna e la successiva circolazione pressoché libera nei paesi UE fino ad arrivare a Terlizzi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/15-giugno-2011/maxi-blitz-antiprostituzionein-manette-17-persone-190872837431.shtml"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKTpuMsBdrhovITah6pYpFz6ApYw2KJdpMDw4yp0YzdEX7AEdoIn59yBeO1DCgPDJj5X62QlBiAt1BMMHDeBuAaAokFsV4b2eKUQm1s3AJBxQ-w6QFX_gQbGYND3Ycgg3X_hTQrI9Rqg4/s1600/Maria+Yulieth+Grisales.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKTpuMsBdrhovITah6pYpFz6ApYw2KJdpMDw4yp0YzdEX7AEdoIn59yBeO1DCgPDJj5X62QlBiAt1BMMHDeBuAaAokFsV4b2eKUQm1s3AJBxQ-w6QFX_gQbGYND3Ycgg3X_hTQrI9Rqg4/s320/Maria+Yulieth+Grisales.jpg" width="202" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 giugno 2011</b></span> - </span><b style="text-align: justify;">E' stata arrestata a Bolzano una colombiana di 33 anni</b><span style="text-align: justify;"> coinvolta nell'operazione ''Turn over'' dei carabinieri di Molfetta (Ba). La donna, </span><b style="text-align: justify;">Maria Yulieth Grisales</b><span style="text-align: justify;">, residente a Pordenone, e' stata rintracciata dai carabinieri di Bolzano grazie al tracciamento del suo telefono cellulare. Il 15 giugno scorso, erano finite in carcere altre 17 persone accusate di aver organizzato un giro di squillo provenienti dal Sudamerica. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e all'induzione alla prostituzione, di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di aver compiuto incendi ed estorsioni ai danni di alcune prostitute che si rifiutavano di pagare i loro protettori. (ANSA)</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/trentino/2011/06/18/visualizza_new.html_816403610.html">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 luglio 2011</b></span> - </span><span style="text-align: justify;">(AGI) I carabinieri della compagnia di Sampierdarena hanno arrestato a Genova </span><b style="text-align: justify;">Ana Milena Salazar Cardona</b><span style="text-align: justify;">, 43 anni, colombiana, colpita lo scorso 15 giugno da un'ordinanza di custodia cautelare del gip di Trani Antonio Savasta, su richiesta della procura di Trani. Insieme a lei l'ordinanza aveva colpito altre 19 persone, di cui 17 arrestate dai carabinieri della compagnia di Molfetta, tutte accusate di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, all'incendio e al danneggiamento.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto chiarito dagli inquirenti, i componenti dell'associazione reclutavano ragazze in Sudamerica per avviarle alla prostituzione in Italia, e nel 'giro' erano finite giovani spagnole, colombiane e polacche: Ana Milena Salazar Cardona aveva il compito di far arrivare le ragazze reclutate all'estero in Italia attraverso l'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova. Aveva a sua disposizione un appartamento a Sestri Ponente dove le tratteneva i primi giorni, sottraendo loro i documenti e avviandole alla prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.agi.it/genova/notizie/201107101757-cro-rt10043-prostituzione_maitresse_ricercata_a_bari_arrestata_a_genova"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br /></span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> </span></span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Novara - <b>Prostitute cinesi rifiutano il "programma di riabilitazione"</b></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 luglio 2011</b></span> - Un giro di prostituzione in molte case del Piemonte, in grado di fruttare a chi lo gestiva diverse migliaia di euro ogni giorno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ quanto ha smantellato la Squadra Mobile di Novara grazie all’operazione “Lenone d’Oriente”: a finire arrestate due donne cinesi appartenenti alla comunità orientale di Milano e tre italiani, due di Torino e uno di Vercelli. L’accusa è di associazione a delinquere volta allo sfruttamento della prostituzione e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le case si trovavano a Cuneo, molte a Torino (tra il capoluogo di regione e Collegno e Moncalieri) e due a Novara, in via Ricci (da dove sono partite le indagini nello scorso mese di novembre, i vicini di casa segnalavano strani viavai) e in via Valsesia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Polizia di Novara è andata a verificare nell’alloggio di via Ricci e ha notato un cambiamento di occupanti. Da qui sono partite altre indagini, che, nella giornata di ieri, hanno portato agli arresti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le ragazze sono per la maggior parte clandestine, con un’età compresa tra i 25 e i 30 anni. Ogni casa portava, giornalmente, a un guadagno medio di 500 euro circa. La maggior parte del guadagno veniva tenuto dall’organizzazione, per pagare l’affitto delle case e per fornire alle giovani gli ‘strumenti’ (contraccettivi, abiti succinti e molto altro).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le ragazze sono state tutte affidate all’Ufficio immigrazione della Questura. Pur se è stato spiegato loro che, denunciando le <b>[presunte] "sfruttatrici"</b> avrebbero potuto beneficiare di un permesso di soggiorno speciale ed essere inserite in un programma di protezione, <b><i>nessuna ha accettato di collaborare</i></b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.oknovara.it/news/?p=33807">fonte</a></span> <br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mondovì (CN) - <b>La maman era inflessibile con le ragazze importate dalla Nigeria</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° agosto 2011</b></span> - Facevano la spola, ogni giorno tra Torino e Mondovì o Magliano Alpi, le donne nigeriane costrette a prostituirsi da alcuni connazionali e <b>sorvegliate da una "maman"</b>. In località Ponte Pesio, al confine tra i due comuni, le giovani tra i 20 e 25 anni arrivavano prima di pranzo e nel tardo pomeriggio rincasavano a Torino, servendosi del treno, dove ad attenderle vi erano gli sfruttatori.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si tratta di ragazze "arruolate" in Nigeria e attirate in Italia con l'inganno o con la consapevolezza del mestiere che le avrebbe attese. Sei mesi d'indagine hanno permesso di delineare il solito schema della prostituzione: il traffico tra la patria d'origine e l'Italia organizzato, la sistemazione logistica in alloggi a Torino e Moncalieri e la spola in treno per altre zone del Piemonte.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Unico particolare, la prostituzione diurna in <b>piazzole</b> ("joint", in gergo, da cui il nome dell'operazione) <b>che dovevano venire "affittate" alla maman per circa 200 euro al mese</b>, a fronte di una prestazione media di 25 euro. L'obiettivo delle giovani, come tutte le altre storie di strada, era il riscatto, che avveniva solamente al raggiungimento di 10-12mila euro.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'operazione dei Carabinieri del Reparto Operativo di Cuneo e delle Compagnia di Mondovì, in intesa con la Procura della Repubblica di Mondovì, ha portato all'arresto di 4 persone per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, tutte originarie della zona di Benin City.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si tratta della <b>maman Paul Rose, classe 1965</b>, Edokpolor Faith, classe 1969, Erabor Osarumwense, classe 1982, e Odeh Isoken, classe 1976. Tre sono le persone denunciate a piede libero e 10 le prostitute controllate durante le perquisizioni in 4 alloggi di Moncalieri e Torino.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il capitano della compagnia monregalese Marco Passarelli ha spiegato come la <b>maman</b> fosse <b>particolarmente impegnata nel controllo sul territorio del lavoro svolto dalle connazionali: "veniva anche lei da Torino in treno, si vestiva a sua volta in maniera appariscente, tanto da confondersi con le altre, si sedeva su una sedia e stava anche tutto il giorno a esaminare l'operato delle giovani"</b>.</span></div>
<div>
<a href="http://www.targatocn.it/2011/08/01/sommario/speciale-estate/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/dopo-le-ordinanze-del-sindaco-ci-pensano-i-carabinieri-a-sgomberare-mondovi-e-magliano-dalle-prost.html"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzt9xoFiUTkG0Ic8D1lIGyMPqpiwgZAPZ-rLub4B91TVPHt9UpVzCDxXZs28yUWq8khn7XICIeInjNhzzlDu5HmdHLpYq8pVz5Gex3v5aGYmy7M9xFoumgtrLMDDXqYi_QzgTbb1I5zKs/s1600/Alina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="295px" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzt9xoFiUTkG0Ic8D1lIGyMPqpiwgZAPZ-rLub4B91TVPHt9UpVzCDxXZs28yUWq8khn7XICIeInjNhzzlDu5HmdHLpYq8pVz5Gex3v5aGYmy7M9xFoumgtrLMDDXqYi_QzgTbb1I5zKs/s320/Alina.jpg" width="215px" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Prostitute rumene aguzzine di giovani connazionali</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>18 agosto 2011</b> - </span>Iona Ida Marin, detta Alina, 20enne incensurata, è stata arrestata dalla squadra mobile di Genova. Alina, all’epoca minorenne, fu arruolata nel 2007 come prostituta, e dopo anni si è trasformata a sua volta in aguzzina, continuando a lavorare sul marciapiede.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Il suo ruolo era quello di controllare le altre prostitute – spiega Gaetano Bonaccorso, comandante della squadra mobile – in particolare doveva verificare i limiti di tempo fissati per ogni prestazione. Il tutto, ovviamente, per garantire il massimo guadagno possibile”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.genova24.it/2011/08/prostituzione-minorile-la-storia-di-alina-da-vittima-ad-aguzzina-18096">fonte</a></span> <br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tortolì (OG) - <b>Le due ecuadoregne gestivano la tratta sui social network</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 settembre 2011</b></span> - <b>Le due ecuadoregne ai domiciliari sarebbero le menti</b> di un business della prostituzione con almeno altre due case di appuntamenti a Roma e in Costa Smeralda.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una casa (abusiva) per appuntamenti a luci rosse, a pochi chilometri dalla città. Poi un'associazione a delinquere e un lucroso giro di ragazze squillo arruolate in Ecuador via internet e dirottate in Ogliastra. Emergono nuovi particolari sul giro di prostituzione, con basi anche nella Penisola, sgominato dai carabinieri.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I primi contatti (virtuali) con le ragazze avvenivano su Facebook, Msn o Twitter: per un lavoro che sarebbe diventato tremendamente reale. Le ragazze dal Sudamerica arrivavano in Spagna, sfruttando l'elasticità delle regole di Schengen in materia di passaporti. Due o tre alla volta, turni settimanali, tutti i giorni, 24 ore su 24. Tariffe da 70 euro a cliente, anche quindici i clienti in un giorno. Una parte restava alle ragazze e l'altra andava al<b>le maitresses</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un vero e proprio business in cui filava tutto liscio fino all'altro ieri, quando il blitz dei carabinieri del nucleo operativo di Lanusei, alla guida del tenente Nicola Pilia e del maresciallo Marcello Cangelosi, ha sgominato l'intera organizzazione.</span></div>
<div>
<a href="http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/233965"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vicenza - <b>Le <i>povere sfruttate</i></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17/09/2011</b></span> - Sono provenienti da Paesi dell'Est Europa, del Sud America e dell'Estremo Oriente asiatico, con qualche 'protagonista' italiana, le prostitute, le escort e le accompagnatrici che pur dichiarando poco o nulla al fisco hanno un tenore di vita milionario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad indicarne l'origine geografica, la Gdf di Vicenza che nell'operazione 'Hot Nights' ha calcolato un giro d'affari che a livello nazionale, raggiungerebbe un valore compreso tra uno e cinque miliardi di euro all'anno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Solo nel vicentino sarebbero centinaia le 'signorine', che praticamente invisibili al fisco risultano proprietarie di beni patrimoniali di ingente valore da immobili di pregio in note località turistiche italiane ad auto di lusso e molti soldi impiegati anche per sottoscrivere assicurazioni sulla vita e capaci di inviare significative somme di denaro all'estero, anche per il tramite del canale finanziario dei money transfer.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In qualche caso le donne, ufficialmente prive di reddito, arrivavano ingenuamente a denunciare furti di parecchie migliaia di euro perpetrati magari all'interno delle loro ville (sempre frutto di <i>donazioni di amici...</i>) o la sparizione di borsette contenenti preziosi per svariate migliaia di euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tra le storie emerse è stata identificata una donna italiana di circa 40 anni che, pur non avendo mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi, nel 2008 aveva acquistato un immobile del valore dichiarato di 270.000, euro senza dover accedere ad alcuna forma di finanziamento o di mutuo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In un altro caso, una giovane dell'Est Europa, già da anni stabilitasi in Italia, indicava nei propri annunci di poter 'ricevere' i propri clienti, indistintamente, in numerose città, come Milano, Roma, Montecarlo, Parigi, New York e, naturalmente, Vicenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=63371&idsezione=3">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Nullatenente con un tesoro</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>21 settembre 2011</b></span> - È nullatenente, vive con in genitori pensionati, ma in banca ha 400 mila euro in titoli. Monica, 37 anni, escort da 250 euro l'ora, è la prima prostituta a cui il Comune ha spulciato redditi e conto correnti. È finita in mezzo ai controlli incrociati della polizia municipale ed è stata segnalata alla finanza per evasione fiscale in quanto gli è stata contestata dagli investigatori la "disponibilità di somme e patrimoni non giustificati da adeguati dichiarazioni dei redditi".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Dieci lavorano nei vicoli, altre cinque in quartieri-bene e come questa Monica pubblicano annunci sui siti. L'ultima l'abbiamo stanata grazie a un lavoro certosino nel cervellone dell'anagrafe tributaria, dove abbiamo visto che aveva un patrimonio considerevole. Dai controlli incrociati, non lavora e abita con i parenti. Abbiamo fatto partire una segnalazione alla Guardia di finanza e all'agenzia delle entrate: ci sarà un accertamento, pagherà una multa salata... ". </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Anche i guadagni di una sua collega sono sotto la lente di ingrandimento. "In questo caso, siamo di fronte a una donna ecuadoriana - continua Scidone - con passaporto rilasciato in Spagna che abbiamo controllato poche settimane fa nel centro storico. Risulta badante, eppure l'abbiamo trovata davanti a un portone che parlava con un distinto signore. Ci risulta percepisca uno stipendio ridicolo e fa la dichiarazione Isee per avere agevolazioni per i due figli. Secondo i vigili, c'è qualcosa di strano che va approfondito... ".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/09/21/news/nullatenente_con_un_tesoro_tursi_incastra_la_prostituta-21986110/">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>48enne brasiliana gestiva tratta di prostitute</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>1° ottobre 2011</b></span> - La polizia ha smantellato una vasto 'giro' di prostituzione. A finire in carcere una 48enne brasiliana , residente nella nostra provincia. E' accusata di sfruttamento della prostituzione, dell'immigrazione clandestina e documenti falsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia ha smantellato una vasto ‘giro’ di prostituzione. A finire in carcere una 48enne brasiliana , residente nella nostra provincia. La donna è stata arrestata dagli agenti della Squadra mobile di Reggio, in collaborazione con i colleghi di Forlì. E’ accusata di favoreggiamento della prostituzione, dell’immigrazione clandestina e di documenti falsi . Secondo le indagini condotte dalla Polizia, la donna faceva arrivare giovani clandestine dal Brasile , alle quali forniva poi documenti falsi , un alloggio e lavoro nei night club o sulle strade di Reggio, Parma e Forlì.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’indagine, attraverso intercettazioni ed appostamenti, ha permesso di individuare 7 ragazze brasiliane di età compresa tra i 21 ed i 26 anni, sul libro paga della 48enne e di sequestrare, nell’abitazione della stessa, numerosi timbri contraffatti riportanti le cifre del visto turistico rilasciato del Ministero dell’Interno. Sottoposta a fermo, è si trova presso il carcere di Modena a disposizione dell’autorità giudiziaria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.viaemilianet.it/rssre.php?p=22077">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Conegliano V. (TV) - <b>Magia nera per far prostituire: arrestata maitresse nigeriana</b></span> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>3 ottobre 2011</b> - </span>Oltre alle violenze fisiche utilizzava anche riti voodoo per costringere le sue 'vittime' a prostituirsi. Dopo una condanna del tribunale di La Spezia per sfuttamento della prostituzione, sequestro di persona e lesioni personali era riuscita a far perdere le proprie tracce ma alla fine è stata presa: l''aguzzina' è nigeriana, sposata e incinta. L'arresto è avvenuto a Conegliano, in provincia di Treviso.</span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto riportato dal Corriere del Veneto la nigeriana è stata scovata a Villorba dagli investigatori del commissariato di Conegliano, al quale la donna si era rivolta per ottenere il permesso di soggiorno, non immaginando che così si sarebbe inguaiata: la aspettano quattordici anni di galera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La pesante condanna era stata pronunciata ancora nel 2007 dal Tribunale di La Spezia. Un dispositivo emesso in contumacia dell'imputata, che si era resa irreperibile già a ridosso dei reati commessi nel 2005, quando a suo carico era stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere che però non era mai stata eseguita, in quanto l'immigrata risultava irreperibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gravi le accuse: sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona, lesioni personali volontarie, ai danni di giovani e giovanissime connazionali, obbligate con l'inganno e con la forza a vendersi a danarosi clienti. Un obiettivo perseguito, stando alle risultanze del processo, pure attraverso il ricorso alla magia nera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Col passare degli anni la sentenza è passata in giudicato, ma a lungo è rimasta sulla carta. Nel frattempo, infatti, l'africana aveva cambiato domicilio e identità, arrivando a trasferirsi in Austria nel tentativo di far calare l'attenzione su di sé. Probabilmente nessuno avrebbe mai scoperto che la vera e pericolosa Blessing Aghoghovwia si nascondeva nei panni della donna, sposata e incinta, che qualche giorno fa è partita dalla sua casa di Villorba per andare a regolarizzare la sua posizione al commissariato di Conegliano, se non fosse stato per gli attenti agenti, che nel rilevare le impronte digitali del'extracomunitaria hanno accertato le sue reali generalità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con un blitz notturno la sezione di polizia giudiziaria ha così acciuffato la latitante, ora reclusa alla Giudecca, sempre che non venga disposta una sospensione della pena a causa della sua gravidanza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://affaritaliani.libero.it/sociale/aguzzina-prostitute-con-magia-nera031011.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Treviso - <b>"Noi prostitute comunitarie: nessuno ci sfrutta, siamo ricche e non paghiamo tasse"</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVknH2aRsGjN9c-FEL_7K3_XTJYxd4ua7_MKHRKpQS7Q6JuGnGzLbCJDgtkiG9x5GIwQFZZJ0SCjhVKfZ9jDIopmSe9dfmKhSrvm5uHfGx32BLvaiDtstKjcXqVCqakh5ppW1g6o9hlK0/s1600/Simona+Corina+Eftimie.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="200px" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVknH2aRsGjN9c-FEL_7K3_XTJYxd4ua7_MKHRKpQS7Q6JuGnGzLbCJDgtkiG9x5GIwQFZZJ0SCjhVKfZ9jDIopmSe9dfmKhSrvm5uHfGx32BLvaiDtstKjcXqVCqakh5ppW1g6o9hlK0/s320/Simona+Corina+Eftimie.jpg" width="200px" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>14 ottobre 2011</b> - </span>Lucciole in un vorticoso scambio di appartamenti. È una sorta di cooperativa del sesso quella descritta da due giovanissime prostitute romene nell’ambito dell’inchiesta sulle case a luci rosse di via Feltrina e di via Isonzo scoperte lo scorso maggio dai vigili urbani. Processo nel quale sono indagati con l’accusa di sfruttamento della prostituzione la <b>36enne polacca Irena Agnieska Rutka</b>, la <b>21enne romena Simona Corina Eftimie</b> e il 54enne agente immobiliare Francesco Lorenzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso dell’incidente probatorio davanti al gip Elena Rossi, le due ragazze <b>hanno confermato</b> di aver frequentato quegli appartamenti dove venivano consumati rapporti sessuali con decine di clienti, ma <b>senza che vi fosse sfruttamento</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Per usare le stanze - hanno dichiarato - pagavano 500 euro di affitto a fronte di <b>circa 3 mila euro di incassi <i>a settimana</i></b>, dividendosi le spese ma senza che il padrone di casa o le titolari del contratto di affitto chiedessero conto di quanto guadagnato per le prestazioni ».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In particolare nell’appartamento di via Feltrina inoltre, il ricambio delle prostitute avveniva ogni quindici giorni. Quasi una prassi nel mondo della prostituzione, con le stesse lucciole pronte a «traslocare » un paio di volte al mese di appartamento in appartamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/14-ottobre-2011/prostitute-spunta-cooperativa-ci-scambiamo-appartamenti-1901819096576.shtml">fonte</a></span> </div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Montichiari (BS) - <b>Rumena attira in Italia 2 connazionali con l'inganno, poi le fa prostituire</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">15 ottobre 2011</span></b> - </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Due ragazze giovanissime obbligate a vendere il proprio corpo, chiuse in una casa con sbarre di ferro alle finestre e una porta blindata.</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo scorso giovedì a Montichiari, in provincia di Brescia, i carabinieri hanno arrestato una romena di 28 anni per sfruttamento della prostituzione. La donna teneva chiuse in casa due connazionali, di 17 e 20 anni. Le giovani, private dei documenti e minacciate pesantemente, erano obbligate a intrattenere i clienti. Non potevano mai uscire, se non sotto stretta sorveglianza e solo per acquistare sigarette. Per il resto la loro vita era fatta di violenza e sopraffazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’aguzzina teneva un registro su cui segnava incontri e denaro incassato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Durante la perquisizione sono stati trovati i passaporti di altre due giovani donne albanesi, che si teme possano essere a loro volta vittime della sfruttatrice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le ragazze in casa al momento del blitz sono state affidate a una comunità protetta. La minorenne ha raccontato di essere stata ingannata dalla connazionale, che l’aveva convinta a venire in Italia promettendole un lavoro da cameriera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://quibrescia.it/cms/?p=64649">fonte</a></span> </div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Varese - <b>La maman terrorizzava le connazionali col Ju-Ju</b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifr3tb3Iuy8l5-i1OsDkPUKgsyPsSyakCYYpXvzIhVAkiiRBhSVxW4FClimIf0-2ZEXCNf7bwc-FDcYMGI9auHX-13qN4JQqgE_chB6oRtgkq0DZPrYQMGfr9J_P15qgOJuJzmgj_6c54/s1600/ekuase_helen.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239px" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifr3tb3Iuy8l5-i1OsDkPUKgsyPsSyakCYYpXvzIhVAkiiRBhSVxW4FClimIf0-2ZEXCNf7bwc-FDcYMGI9auHX-13qN4JQqgE_chB6oRtgkq0DZPrYQMGfr9J_P15qgOJuJzmgj_6c54/s320/ekuase_helen.jpg" width="292px" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 ottobre 2011</b></span> - Avrebbe costretto alcune connazionali a prostituirsi, sotto la minaccia di riti 'voodoo' e 'ju-ju'. Per questo motivo una nigeriana di 30 anni, Helen Ekuase, e' stata arrestata dalla Squadra mobile di Varese, con l'accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Le indagini sono partite dalla denuncia di una giovane nigeriana, convinta dalla 'maitresse' a partire dalla Nigeria. Per due anni avrebbe subito violenze fisiche e psicologiche, prostituendosi nei boschi della zona sotto la minaccia del rito magico africano. (ANSA).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lombardia/2011/10/20/visualizza_new.html_669708944.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Barletta (BA) - <b>Due rumene reclutavano le connazionali e le reclamizzavano in internet</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>20 ottobre 2011</b> - </span>Le ragazze venivano fotografate nude e in pose oscene e le immagini diventavano “merce on line”. Gli investigatori sono riusciti a risalire ad alcuni siti sui quali gli arrestati mettevano in vendita le prestazioni sessuali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A gestire la prostituzione su internet erano Manuela Ionela Nitu, 27 anni, e Roxana Gratiela Gheorghe, 23 anni: inserivano sul sito le connazionali “in offerta”, curavano l’agenda degli appuntamenti, amministravano la cassa dell’organizzazione e reclutavano dalla Romania coetanee disposte a venire in Italia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.barisera.net/site/prostitute-schiavizzate-e-offerte-via-internet-34401.html">fonte</a></span> </div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Treviso - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Tinculeana Duman era "capa" indiscussa del trafficking dalla Romania</b></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBcW7rflmTy24fIZhUSoZCt0kDU0m9VEpORGR-V_l1lLxe0ySaDGuKCPwBI_Dfeut8NbekRjV6Lb7BVEG7o9k5Lw0ooesxuu6Uw5qhcSUCv9LqkkmpXiVg0lasYpMYzu0au7I4SMys6LY/s1600/Tinculeana+Duman.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320px" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBcW7rflmTy24fIZhUSoZCt0kDU0m9VEpORGR-V_l1lLxe0ySaDGuKCPwBI_Dfeut8NbekRjV6Lb7BVEG7o9k5Lw0ooesxuu6Uw5qhcSUCv9LqkkmpXiVg0lasYpMYzu0au7I4SMys6LY/s320/Tinculeana+Duman.JPG" width="315px" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="font-size: small; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">21 ottobre 2011 - </span></b><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un passato da lucciola, le conoscenze giuste tra gli albanesi che gestiscono i giri di prostituzione nella zona di Treviso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si chiama Tinculeana Duman, ha 41anni ed è il capo indiscusso dell'organizzazione che assoldava in Romania giovanissime e bellissime ragazze. Era lei, secondo la vicenda raccontata dal Corriere Veneto, a gestire in ogni minimo dettaglio il giro di prostituzione a doppio turno: di giorno in appartamento e di notte su strada. Al punto da controllare, anche via telefono quando si trovava in patria, gli appuntamenti privati che le ragazze potevano fissare solo dopo la sua approvazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un ruolo che ha trovato conferma nel corso delle perquisizioni nell'appartamento-bordello di Strada Ghirada, dove gli agenti della squadra mobile guidati da Roberto Della Rocca hanno trovato sette mila euro in contanti e un block notes che, su ordinate colonne riportava gli introiti delle due voci di ricavo: «Camera» e "Strada".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fiumi di denaro che, a parte i pochi spiccioli lasciati alle ragazze, finivano direttamente in Romania via money transfert: "Soldi che, probabilmente venivano poi reinvestiti", spiega Della Rocca.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Duman agiva in zona almeno dal 2003 e che questo sistema rodato con ragazze impiegate sia in appartamento che in strada, andava avanti almeno da 4-5 anni".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://affaritaliani.libero.it/cronache/giro-prostituzione-donna-capo211011.html?refresh_ce">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Marcianise (CE) - <b>Una 35enne albanese terrorizzava le prostitute</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>25 ottobre 2011</b> - </span>Nella mattinata odierna personale del commissariato della P.S. di Marcianise, con l'ausilio dei colleghi di Castel Volturno, hanno proceduto all'arresto di Donika Buci, albanese di 35 anni, destinataria di provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal GIP di S.Maria C.V., a seguito di indagini del comm.to di polizia di Marcianise, coordinate dalla procura della Repubblica di S. Maria C.V., su un giro di prostituzione di donne dell'Est Europa (operante sulla strada provinciale tra Marcianise e Capua,) che faceva capo alla nominata in oggetto e ad altro cittadino albanese pluripregiudicato, attualmente rifugiatosi in Albania, sul quale pende il medesimo provvedimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso di una perquisizione alla Buci si rinvenivano e sequestravano una pistola con matricola abrasa cal. 7,65 con il colpo in canna, ed altre 14 cartucce stesso calibro, accanto al letto della donna; in casa, inoltre, sotto i materassi, sono state trovate 2 asce e 1 pugnale di grosse dimensioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, gravida al quinto mese e con altri due figli minori, è stata accompagnata presso Casa circ.le femminile di Pozzuoli a disposizione dell'autorità giudiziaria. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.casertanews.it/public/articoli/2011/10/25/132945_cronaca-marcianise-terrorizzava-prostitute-arresto-35enne-albanese.asp">fonte</a></span> <br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Condannata la madame nigeriana che schiavizzava col Ju-Ju</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 ottobre 2011</b></span> - La vicenda risale al 2003, quando una giovane nigeriana, dopo essere stata medicata in ospedale per le percosse subite, aveva fatto denuncia alla Mobile, da qui le indagini che hanno messo sotto accusa due fratelli: Dorothy e Peter Akhirebhu.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri, in aula, è stata sentita l’ex prostituta che ha ribadito le accuse rivolte a Dorothy, mentre ha ridimensionato la posizione di Peter. Una testimone, comunque, minacciata di recente, per farle cambiare versione e accusare una certa Mary: pressioni rivelate dalla giovane ieri in udienza.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E durante la testimonianza ha fatto capolino il rito voodoo: era stato fatto in Nigeria prima che la giovane partisse per l’Italia e, secondo l’interpretazione dell’ex prostituta, era una maniera per tenerla sotto controllo, perché aveva un debito rilevante con la famiglia Akhirebhu e non volevano che si sottraesse a questo pagamento.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un rito voodoo senza spazio di tempo e di luogo. «Ma ha avuto effetto?» le ha chiesto il presidente della Corte: «Finora no» la risposta della giovane che ha raccontato come, una volta giunta a Reggio, le avevano fatto capire che ci sarebbero voluti molti anni di lavoro in fabbrica per pagare quel debito, per cui era stata costretta a fare la “squillo” in strada, prima lungo la via Emilia per Parma, poi alla Bruciata. E mensilmente doveva consegnare alla “madame” 300-400 euro, arrivando anche a mille euro quando le pressioni diventavano più accentuate.</span></div>
<div>
<a href="http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2011/10/27/news/ex-prostituta-accusa-mi-minacciavano-con-i-riti-voodoo-1.1627344"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Due 17enni rumene: "Non abbiamo nessuna intenzione di uscire dalla prostituzione"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>29 ottobre 2011</b> </span>- </span>Erano da poco state affidate a una struttura di accoglienza, ma da lì sono fuggite e sono tornate in strada. Le due ragazze, di nazionalità rumena, hanno da poco compiuto 17 anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri le due ragazze sono state trovate dalla polizia mentre si stavano di nuovo prostituendo (la prima in viale fratelli Cervi, la seconda nella prima periferia), e sono state riaccompagnate nel centro di accoglienza da cui erano fuggite.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.reggionline.com/it/2011/10/29/fuga-dalla-casa-di-accoglienza-due-minorenni-tornano-in-strada-8402?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+reggionline+%28Reggionline%2C+il+quotidiano+di+Reggio+Emilia%29">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Castel Volturno (CE) - <b>L'ennesima madame nigeriana sfrutta, col woodoo, la prostituzione della connazionale</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>2 novembre 2011</b> - </span>La squadra mobile di Caserta ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, in relazione ai reati di induzione e sfruttamento della prostituzione, estorsione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, nei confronti della cittadina nigeriana Arase Otiti, 35 anni, nigeriana, residente a Castel Volturno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini scaturivano dalla denuncia di una giovane connazionale, la quale raccontava che, nel 2008, convinta a partire per l’Italia con la prospettiva di un lavoro onesto da una concittadina, giunta dopo un lungo viaggio in Libia ed imbarcatasi per l’Italia, raggiungeva Lampedusa, da dove veniva trasferita al centro di accoglienza di Crotone, dove, dopo alcuni giorni, era stato contattato da un emissario della Arase che, per 200 euro, l’aveva poi accompagnata a Castel Volturno, dove si erano conosciute.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, dopo un'iniziale e cordiale accoglienza nella sua abitazione, sottoponeva la giovane ad un rito magico (voodo) con il quale, secondo le credenze tribali del loro paese, la vincolava a tutti i suoi voleri. Da quel momento, “la madame” aveva costretto la vittima a prostituirsi affinché potesse pagare la somma di 35mila euro pretese come risarcimento per le spese sostenute per farla giungere in Italia e consentirle di riscattare la sua libertà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo circa un anno, la giovane vittima, approfittando di un viaggio in Nigeria della Arase, era fuggita. La madame, al suo rientro, aveva più volte contattato la giovane, che si era trattenuta nell’area domitia, minacciandola continuamente, al fine di indurla a ritornare sotto la sua protezione: fino a quando la giovane non era scappata a Mantova, dove aveva continuato a subire le minacce telefoniche della sua sfruttatrice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le scrupolose indagini della squadra mobile, a seguito delle dichiarazioni della vittima, permettevano di individuare l’abitazione dove ella era stata ospitata da Arase e, quindi, l’identificazione di quest’ultima. La dovizia degli indizi raccolti e le conseguenti informative trasmesse alla Procura permettevano di inoltrare al gip del Tribunale sammaritano una richiesta di misura cautelare in carcere che veniva integralmente accolta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.pupia.tv/castel-volturno/notizie/000724.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Era la madre di uno dei due arrestati che reclutava le giovani rumene</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>9 novembre 2011</b> - </span>I carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino hanno sgominato un'organizzazione criminale romena specializzata nello sfruttamento della prostituzione di ragazze molto giovani e avvenenti provenienti dalla Romania. Ioan Capatina, 31 anni, e Ionut Miron, 27 anni - rispettivamente, capo e braccio destro di Ioan e suo sostituto nei periodi di assenza - svolgevano, con la collaborazione di due donne (la guardiana delle ragazze e <b>la madre di Miron, responsabile della selezione, reclutamento e accompagnamento in Italia delle ragazze</b>), l'attivita' di sfruttamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I primi due sono stati arrestati, mentre le donne sono state denunciate a piede libero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.agi.it/torino/notizie/201111091119-cro-rt10069-prostituzione_torino_banda_in_manette_meno_lavoro_causa_crisi">fonte</a></span> <br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpQn95GSWlw0hYeZnejbyUbiHFsqkMxEn6hU55ECj98h5uzTAZboMc4yejNQP_YsQbJiNJmO9MG0OJ2NgTjy1hyrmAGwPYlQ49_9P0KeCx5iM6GvyGKn8qwsZH5zENdMlMnzSy68dosW8/s1600/DAMISAH-Rose-Mary.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpQn95GSWlw0hYeZnejbyUbiHFsqkMxEn6hU55ECj98h5uzTAZboMc4yejNQP_YsQbJiNJmO9MG0OJ2NgTjy1hyrmAGwPYlQ49_9P0KeCx5iM6GvyGKn8qwsZH5zENdMlMnzSy68dosW8/s320/DAMISAH-Rose-Mary.jpg" width="277" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Abruzzo - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Erano tre le maman nigeriane che fecero prostituire, abortire e ammalare di linfoma la loro connazionale</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>15 novembre 2011</b></span> - In manette sono finite <b>Edith Aiyudubie</b> di 30 anni, <b>Victoria Oviarere Ofiebe</b> di 39 anni residente a Milano, e <b>Rose Mary Damisah</b> di 30 domiciliata a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno); in manette sono finiti anche Evansi Aiwekhoe, di 24 anni ed Erold King Enofe di 34 anni residente a Sant'Omero in via dei Gladiatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari aquilani stanno eseguendo dalle prime ore di questa mattina, in Abruzzo ed in altre regioni italiane, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 indagati per associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, riduzione in schiavitu’, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al centro delle indagini del Ros (l'operazione è stata ribattezzata Sahel 2) un sodalizio transnazionale di matrice nigeriana, dedito allo sfruttamento sessuale di connazionali ridotte in schiavitu’, con il ricorso a violenze, riti esoterici e minacce ai familiari nel paese di origine. Documentate anche interruzioni di gravidanza imposte alle vittime dagli appartenenti al sodalizio, nonchè la regolarizzazione di alcuni affiliati mediante matrimoni fittizi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=9935">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Torre del Greco - <b>Impiegate e studentesse si prostituiscono per "arrotondare"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>21 novembre 2011</b></span> - Un giro di prostituzione 'd'elite' gestito da incensurati e insospettabili e' stato scoperto dai carabinieri a Torre del Greco, nel Napoletano. I militari dell'Arma hanno arrestato cinque persone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'attivita' era gestita da commercianti e imprenditori, e i clienti erano prevalentemente di ceto medio-alto, come funzionari di banca e liberi professionisti. Le ''squillo'' erano impiegate e studentesse che ''arrotondavano'' all'insaputa dei loro compagni. (ANSA)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/campania/2011/11/21/visualizza_new.html_15913671.html"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Molte donne l’hanno sempre fatto in casa, sotto il naso di tutti, mariti e figli compresi. Fanno una vita da signore ma sono commesse o mogli di muratori. Come si spiega?». A Torre del Greco il giorno dopo il blitz che ha svelato le abitudini hot di insospettabili casalinghe è ancora il caso delle escort di lusso a tenere banco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quotidiani andati a ruba, luoghi dello scandalo presi d’assalto da una folla di curiosi. Il gossip invade le piazze ma anche bar, supermercati, uffici pubblici. E per molti è un segreto di Pulcinella: i mariti imbarcati sulle navi anche per sei mesi e le mogli a fare vita da escort.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=170862&sez=NAPOLI">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bassano del G. - <b>"Donne sfruttate": affittuaria e amiche prostitute si dividono 30mila euro al mese</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>30 novembre 2011</b></span> - Era di circa 30mila euro al mese il giro di affari di una casa di appuntamenti a San Giuseppe di Cassola, sequestrata ieri dai carabinieri di Bassano. Una donna di 44 anni di origini dominicane è stata arrestata per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La straniera, che si trova ora in carcere, circa tre anni fa aveva preso in affitto un alloggio che poi ha trasformato in bordello molto frequentato anche da professionisti. Secondo quanto accertato, la dominicana ospitata nella sua casa, probabilmente a rotazione, giovani connazionali che offrivano prestazioni sessuali a pagamento, pubblicizzate sui quotidiani locali e sui siti internet specializzati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini sono state portate avanti in collaborazione con i carabinieri della stazione di Romano d'Ezzelino che per lungo tempo hanno tenuto d'occhio la casa, frequentata a tutte le ore. Il blitz è scattato ieri sera: i militari hanno atteso che dalla casa uscisse un cliente, giunto apposto dal Trentino, per fare irruzione nell'appartamento, all'interno del quale sono state trovate due giovani in abiti succinti, in attesa di altri clienti. Tra il materiale sequestrato anche un'apparecchiatura per verificare che le banconote consegnate dai clienti non fossero false.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo i calcoli fatti dai militari il giro d'affari della "casa a luci rosse" si aggirava attorno ai 30 mila euro al mese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.vicenzatoday.it/cronaca/prostitute-san-giuseppe-cassola.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"> </span> <span style="font-size: large;">Viserba (RN) - <b>Rumena costretta a prostituirsi da tre donne connazionali</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>6 dicembre 2011</b></span> - <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Si è concluso alle prime luci dell'alba di martedì 6 dicembre l'incubo di una 22enne rumena, costretta a prostituirsi dopo essere giunta in Italia per sbarcare il lunario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La giovane, <b>invitata da una connazionale</b>, aveva iniziato a lavorare come cameriera, poi presto si era trovata disoccupata e senza alloggio, mentre la sua amica aveva fatto ritorno in Romania. A metà novembre era stata <b>un’altra rumena</b>, una 36enne, ad offrirle assistenza, accogliendola nella casa condivisa con il compagno, un connazionale 41enne, e la 71enne madre di lui. Qui è iniziato l’incubo. L’uomo l’ha aggredita, le ha sottratto il passaporto e l’ha costretta a prostituirsi sul lungomare di Viserba, istruita dalla più esperta compagna; il 41enne la seguiva, per farsi consegnare immediatamente il denaro e per evitare tentativi di fuga.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>La madre</b> dell'aguzzino <b>era complice</b>: faceva pressione su di lei, affinché si convincesse ad accettare quella situazione e a piegarsi al volere del figlio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I primi tentativi di ribellarsi non sono andati a buon fine, ma in seguito, riottenuto il passaporto, riconsegnatole per evitare problemi in caso di controllo delle forze dell’ordine, la 22enne è riuscita a fuggire verso la zona monte di Viserba. Qui ha trovato rifugio presso una famiglia di connazionali. Con i pochi soldi rimasti, ha acquistato un telefono - il precedente gli era stato distrutto dall’aguzzino ma lei aveva conservato la sim – e ha chiamato le sorelle, che abitano in una Provincia vicino a Rimini. Le due donne hanno così allertato la Polizia che ha rintracciato la 22enne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei 15 giorni di attività, aveva guadagnato circa 500 euro. La ragazza era stata fermata anche dai Carabinieri per un controllo, ma per paura non aveva denunciato nulla. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per i 3 rumeni è scattata la denuncia per istigazione e favoreggiamento alla prostituzione, sequestro di persona, lesioni, minacce e danneggiamento. Gli aguzzini sono stati condotti nelle case circondariali di Rimini e Forlì in attesa della convalida del provvedimento da parte del Gip. Gli inquirenti stanno verificando dai tabulati telefonici se altre ragazze abbiano subito la stessa sorte della 22enne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.altarimini.it/News42367-rimini-22enne-prostituta-scappa-da-aguzzini-3-arresti.php">fonte</a></span> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dw4qw28G13h_cn60xjNs80q0-NMCbACukVvDGfk0hjDsivBgLrLUedrQ_y6tMIBITLFFzx_ONIt1pYhkOPrBA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio C. - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Molte prostitute partono dall'Est decise a prostituirsi in Italia</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 dicembre 2011</b></span> - In molti casi l'attività di prostituzione era prospettata già al momento dell'ingaggio in Romania. Una libera determinazione delle giovanissime donne. E' il caso di Elena, minorenne che aveva preso accordi espliciti per venire a prostituirsi in Italia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel panorama eterogeneo ci sono anche ragazze che volontariamente si prostituiscono avendo stabilito un patto di spartizione dei proventi con gli sfruttatori. Si arriva sino ai 500 euro a notte, dei quali le più fortunate arrivano a poter trattenere una percentuale del 50%.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In alcuni casi poi chi esercita la prostituzione acquisisce un ruolo attivo nel controllo delle altre ragazze divenendo un partecipe dell'associazione. E' il caso di Elena Babusca e di Valentina Enache, destinatarie del provvedimento di divieto di dimora.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.telereggiocalabria.it/news/1-cronaca/44590-prostituzione-stroncata-organizzazione-romeni-.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Trento - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Due donne bulgare sfruttavano la prostituzione di due connazionali</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 gennaio 2012</b></span> - Un'intera famiglia e' stata arrestata dalla Polizia di Stato con l'accusa di sfruttamento della prostituzione. Si tratta di un bulgaro 39enne, di sua madre 59enne e della moglie connazionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo l'accusa <b>le due donne</b> si sarebbero fatte dare, in piu' casi, del denaro da due prostitute che la sera esercitavano il meretricio in via Brennero a Trento, una 23enne ed una 39enne, sempre bulgare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini condotte dal dirigente della Squadra Volanti della Questura di Trento, Salvatore Ascione, sono partite dal 27 dicembre dello scorso anno, allorquando gli uomini della Polizia sono intervenuti per sedare un litigio tra due prostitute.(AGI)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.agi.it/venezia/notizie/201201051446-cro-rt10122-prostituzione_trento_famiglia_bulgara_arrestata_per_sfruttamento">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bologna - <b>Le "povere sfruttate" guadagnano 500 euro al giorno</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 gennaio 2012</b></span> - I carabinieri di Bologna stanno effettuando un censimento delle prostitute. Nazionalità, compensi medi, abitazioni saranno segnalate al fisco. La prostituzione frutta in media ad una ragazza ben 500 euro al giorno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’iniziativa è partita dal comando provinciale alla fine di agosto.Il lavoro è stato svolto riempendo degli appositi moduli che raccolgono domande sulle generalità, sul lavoro svolto, sul guadagno giornaliero ed il compenso medio di una prestazione. Alle ragazze viene anche chiesto se siano sfruttate e quanto paghino un eventuale affitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’Arma dei carabinieri precisa: “Non è un questionario, nessuna schedatura, è un modulo che serve per capire chi sono le prostitute, in che condizioni vivono, se pagano affitti regolari e quanto guadagnano. I dati verranno poi girati all’Agenzia delle Entrate per le verifiche fiscali”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/censimento-prostituzione-bologna-tassa-evasione-fiscale-1076850/">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>"Puttana e soddisfatta"</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-UFTNUJV3lEUKm2RUg41QpakCmZQdOOgA7C5Yo22Nn-B_tskO10P9JIdvIum7xMPlyrRuSX2INhA-Wr2F-EsMHOgXJWWBWCJwLIJYNNXymqzmgINE0wCzduhDhLkmrpuirE7pYAbZ4m4/s1600/Barbara+Terry.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-UFTNUJV3lEUKm2RUg41QpakCmZQdOOgA7C5Yo22Nn-B_tskO10P9JIdvIum7xMPlyrRuSX2INhA-Wr2F-EsMHOgXJWWBWCJwLIJYNNXymqzmgINE0wCzduhDhLkmrpuirE7pYAbZ4m4/s320/Barbara+Terry.jpg" width="272" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 gennaio 2012</b></span> - Ha suscitato grande interesse la storia della prostituta cinquantaduenne pubblicata dal New York Times l’ultima domenica del 2011. Si chiama Barbara Terry e la sua attività professionale è stata descritta con ricchezza di particolari, in chiave insolitamente trasparente e senza cercare di dipingere il ritratto di una vittima. Barbara racconta della sua carriera – trent’anni a battere gli stessi marciapiedi nella parte del Bronx chiamata Hunts Point – senza chiedere scuse e senza accusare nessuno di averla costretta. Anzi, parla della sua attività con entusiasmo, rammaricandosi semmai che non sono più i bei tempi di una volta quando da giovane passava le notti in strada a cercare clienti mostrando reggiseno e giarrettiere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Anzichè riassumere la sua storia lascio che siano i lettori stessi a leggerla così come è stata pubblicata sul New York Times. Bisogna tuttavia rispondere a un’ovvia domanda: perchè un articolo su di lei? Perchè Barbara Terry è finita sulle pagine del quotidiano più letto d’America? La risposta non ha nulla a che vedere con un arresto, uno scandalo, una storia finita male. Tutt’altro. Il Times da qualche tempo dedica sempre più attenzione a storie individuali. Mentre da una parte continua a fare approfonditi reportage sui più importanti fatti mondiali dall’altra usa la lente d’ingrandimento per mettere in risalto la vita, le scelte o le esperienze di persone “qualunque” da cui trarne esempi e lezioni per migliaia di altre persone. Domenica 30 dicembre è stata la volta dell’afro-americana Barbara Terry, battona da quattro soldi (fra i 50 e i 100 dollari a volta, dipendentemente dalle prestazioni), soddisfatta del suo lavoro e della sua vita. “I miei figli mi hanno chesto molte volte di smettere”, ma io dico sempre loro che se sono riuscita a tirarli su bene è per merito del mio lavoro. E sarò io a decidere quando è venuto il momento di smettere”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’articolo del Times è stato ripreso da decine di testate e siti. Ne hanno parlato pubblicazioni femministe, riviste legali per avvocati, e dozzine di blog dedicati a New York e in generale alla vita nelle grandi città. L’avventurosa professione della Terry è stato uno degli articoli più cliccati sul sito del New York Times e ha portato molti lettori a scrivere lettere. Una delle più insolite è quella di una donna di Washington che racconta di avere scoperto la prostituzione all’età di 49 anni. “Qualcuno mi disse che c’era un mercato per donne mature come me”, scrive la lettrice che si firma con le iniziali E.W. “Il mio mercato era differente da quello di Barbara. I miei clienti alloggiavano in grandi albergi come il Ritz Carlton, l’Hyatt, il Marriott, il Willard e il Mayflower e io usavo come posto di lavoro il mio appartamento pieno di opere d’arte e libri. E’ il miglior lavoro che ho mai avuto in vita mia! Ho incontrato gente magnifica e con alcuni di loro sono ancora in contatto. Come vorrei fare ancora adesso quello che facevo allora! Ho imparato di più facendo la prostituta che non in quattro anni di università e decenni girando il mondo”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La soddisfatta “call girl” della capitale americana prosegue dicendo di avere imparato molto su sè stessa ma anche su gli uomini, le loro mogli, le loro fidanzate e in generale sulla natura umana. “Ho smesso di giudicare gli uomini e allo stesso tempo ho imparato ad avere più rispetto di me stessa e piò fiducia in me. Neppure per un istante mi rammarico per la vita che ho vissuto. Mi dispiace solamente di non avere incominciato prima a fare quel lavoro”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E.W. tuttavia lancia un avvertimento ad aspiranti prostitute. “Questo non è un mestiere per chiunque. Alcune donne si inacidiscono, perdono la testa, si lasciano transcinare in giri di droga oppure si mischiano con le persone sbagliate. Io ne sono uscita indenne. Penso che sia merito del fatto che ho sempre dato retta al mio istinto, non mi sono mai lasciata prendere dalla sete di denaro e ne sono uscita bene soprattutto perchè sono una newyorkese tosta”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://visconti.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/01/13/prostituta-a-new-york/">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Olbia (SS) - <b>Arrestata albanese che reclutava prostitute nei Paesi dell'Est</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 gennaio 2012</b></span> - (Adnkronos) I carabinieri di Olbia hanno arrestato K. A. 38 anni, albanese residente in citta', in esecuzione di un ordine di carcerazione della Procura di Tempio Pausania. La donna, infatti, deve scontare 3 anni e 11 mesi di reclusione per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fatti si riferiscono al periodo tra il 2004 e il 2005, quando l'albanese fu arrestata dai carabinieri di Olbia, in collaborazione con i colleghi di Prato (Fi), nel corso di un'indagine su un'organizzazione che reclutava donne nei Paesi dell'Est Europeo da avviare alla prostituzione in Italia, in particolare sulla Costa Smeralda e in Versilia durante la stagione estiva. La donna e' stata portata nel carcere di Sassari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.liberoquotidiano.it/news/917196/Olbia-deve-scontare-3-anni-per-sfruttamento-prostituzione-arrestata.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Basta retorica vittimista. Prostitute per scelta: soldi facili e subito</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 gennaio 2012</b></span> - Prostituzione a tempo determinato. È uno dei temi emersi da una ricerca realizzata sul territorio di Reggio Emilia da Federico Salsi, dottorando in antropologia culturale presso l’Università di Bergamo, che, grazie all’intervento di operatori dei servizi sociali, ha raccolto le testimonianze di alcune prostitute, con l’obiettivo di aprire una finestra sul reale per combattere gli stereotipi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo i dati raccolti da Salsi, esiste una <i>minoranza</i> <span style="font-size: x-small;"><b>[?..</b> - ndr<b>]</b></span> di prostitute, relativamente autonome e consapevoli della loro scelta: “È necessario, da un punto di vista antropologico, uscire dai binari della retorica sul tema della prostituzione e uno dei luoghi comuni più accreditati è proprio quello che collega la prostituzione delle ragazze migranti all’unica prospettiva della tratta – spiega Salsi –. I dati raccolti dimostrano che non sempre queste ragazze entrano nel giro della prostituzione perché obbligate, alcune di loro scelgono di farlo per un breve periodo con l’intento di raccogliere risorse e realizzare i loro progetti”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ricerca mette in evidenza la diversità di ognuna delle storie raccolte da Salsi e la loro natura eterogenea. “Ovviamente non voglio dire che la maggior parte di queste donne sceglie liberamente di prostituirsi, dal momento che è sempre presente un margine di <i>costrizione</i> <span style="font-size: x-small;"><b>[o convenienza, rispetto a lavori più duri e meno remunerativi?..</b> - ndr<b>]</b></span> di natura economica, relazionale, o sociale, ma soltanto sottolineare come spesso si tende a semplificare la questione ingabbiandola in etichette fin troppo comode e spesso poco realistiche – continua – La situazione è molto complessa e presenta aspetti che hanno il dovere di essere riconosciuti come discrimini di un fenomeno di cui si parla fin troppo spesso ma di cui, nella maggior parte dei casi, si conosce veramente poco”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Utilizzando il metodo antropologico per eccellenza, ovvero quello etnografico, che utilizza alcune tecniche di ricerca (come l’osservazione o l’intervista) allo scopo di collezionare un insieme di dati che rendano possibile la comprensione della cultura in esame, Salsi si è recato personalmente in strada e ha studiato il fenomeno in maniera diretta in 80 uscite notturne. “Stare fisicamente in strada è stato determinante – continua Salsi – Svolgendo il ruolo di operatore sociale a Reggio Emilia durante le ore notturne ho avuto la possibilità di intervistare queste ragazze, di origine prevalentemente rumena, e di sentire i loro racconti”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La prostituzione, nell’ambito delle ragazze migranti, è spesso analizzata attraverso un’ottica generalmente vittimista. “Il pregiudizio comune tende a utilizzare delle etichette, spesso errate, per quanto riguarda le prostitute. Non si può parlare sempre e soltanto di schiavitù. Bisogna lasciare un margine di libertà e di individualità a queste donne, e ridare loro una dimensione umana, reale <span style="font-size: x-small;"><b>[ed utilitarista</b> - ndr<b>]</b></span>”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un punto di vista inconsueto. È proprio questo che emerge dall’analisi in questione. Se si supera il confine del pregiudizio comune e si sollevano le barriere della retorica più stereotipata è possibile dare voce a ognuna di queste donne che, come tutti gli stranieri migranti approdati in Italia cercano di realizzare i propri sogni. “A molte di queste prostitute non interessa inserirsi nel tessuto sociale italiano – continua Salsi – L’obiettivo è quello di accumulare più capitale possibile in un brevissimo periodo di tempo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.svagonews.com/2012/01/25/articolo2779">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Montecatini (PT) - <b>Raid punitivo di tre picchiatrici contro la prostituta ribelle</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 gennaio 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Uno sfruttatore ha coinvolto tre "picchiatrici" per un raid punitivo contro una prostituta ribelle. E' accaduto venerdì scorso a Montecatini: alle 22,30 un'auto con a bordo tre donne e un uomo si è fermata in via Foscolo (ai margini del centro), dove una prostituta romena di 20 anni stava aspettando i clienti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le donne sono scese e hanno iniziato a colpire con calci e pugni la ragazza causandole un trauma cranico e un trauma pelvico. Secondo il racconto fatto dalla ragazza alla polizia l'uomo, che sarebbe rimasto all'interno dell'auto, le avrebbe fatto vedere una pistola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Delle tre donne, due sono state arrestate, si tratta di due romene di 25 e 37 anni, che gli inquirenti ritengono essere anch'esse prostitute, ma facenti parte dell'organizzazione di controllo del 'giro', mentre un'altra non è ancora stata trovata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo (35 anni, romeno) è stato rintracciato in un appartamento di Montecatini e arrestato mentre, secondo la polizia, stava cercando di fuggire. Le accuse per le tre persone arrestate vanno dalla tentata estorsione in concorso al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazza sarebbe stata picchiata in quanto si era rifiutata di consegnare l'incasso giornaliero (la richiesta degli estorsori arrivava fino all'80% del totale) e di pagare una sorta di "pizzo" sul territorio sul quale prostituirsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.gonews.it/articolo_119151_Sfruttatore-assolda-picchiatrici-punita-prostituta-ribelle.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>L'aguzzina rumena si vantava di controllare le "sue ragazze"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° febbraio 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 22enne tranquillizzava via filo il suo compagno, "vantandosi" del controllo che esercitava su tutte le ragazze sfruttate. Tra i compiti "particolari" affidatile c'era anche quello di "prendersi cura" di una delle ragazze sfruttate, una minorenne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">P.E.P., rumena di 22 anni, è stata sottoposta a fermo di indiziato di delitto dagli uomini della Squadra Mobile, diretta dal dr. Vittorio Rizzi, per il reato di reclutamento, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, anche minorile. La rumena faceva le "veci" del suo compagno, un latitante albanese rifugiatosi all'estero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Oltre a prostituirsi, "amministrava", in prima persona, gli affari "concentrati" lungo la Salaria. Ma era proprio sulla ragazza minorenne, costretta a vivere con la sua "aguzzina", che si concentravano le "attenzioni" della "luogotenente". Era la donna infatti, a gestire gli incontri della minore, incassando tutti i suoi guadagni giornalieri. Il prezzo delle prestazioni variava dai 30 ai 200 euro, in base al tipo di servizio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nell'abitazione della rumena, sottoposta a perquisizione, gli agenti hanno trovato nascosti in un calzino rosa circa 2000 euro in contanti. (omniroma.it)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-10:31/11767">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Savona - <b>7 donne controllavano 100 prostitute</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL-cSgU553IAD21mVPSVJ1XkueORJ20Eo7S7yuwqY5yq3lEJmRPWU9nIgHaQ2510yL13sPo536rT2edLIl_fHJrD8qSwxYhADVxA4s3dSaD1d1p0g2iZQ0-Vw5KBaTubsG0kkZCmmL6ro/s1600/prostitute.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL-cSgU553IAD21mVPSVJ1XkueORJ20Eo7S7yuwqY5yq3lEJmRPWU9nIgHaQ2510yL13sPo536rT2edLIl_fHJrD8qSwxYhADVxA4s3dSaD1d1p0g2iZQ0-Vw5KBaTubsG0kkZCmmL6ro/s320/prostitute.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° febbraio 2012</b></span> - Almeno undici località in Liguria con vari appartamenti (nove nel Savonese) e circa venticinque alloggi in altre regioni d’Italia, dall’Emilia Romagna, alla Toscana, all’Abruzzo: in queste case “a luci rosse” un’organizzazione criminale dedita allo sfruttamento della prostituzione, e costituita totalmente da donne, faceva lavorare un centinaio di donne – 44 identificate, per lo più di origine sudamericana – per un guadagno medio giornaliero di circa 200 euro, oltre alla parte, circa la metà, spettante alla lucciola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un’associazione a delinquere che i carabinieri del Comando provinciale di Savona hanno smascherato grazie ad un’intensa attività iniziata un anno e mezzo fa. L’operazione ha portato alla luce un “traffico” di prestazioni sessuali gestito da una brasiliana (Juliana Ferreira Gomes) e da altre sei complici che svolgevano praticamente il ruolo di centraliniste, smistando i clienti nei vari appartamenti a disposizione nel Nord Italia. Queste case venivano prese in affitto dalle complici “in rosa” con contratti cointestati con la Gomes.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I clienti venivano attirati anche grazie ad annunci pubblicati su riviste e su siti on line: annunci talmente espliciti da mettere in allarme i carabinieri di Savona che hanno iniziato ad indagare in quella direzione portando alla luce un’organizzazione ramificata e pericolosa. Nel corso delle varie perquisizioni, i militari dell’Arma hanno sequestrato anche 30 cellulari, 4 computer e il registro dei clienti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Siamo riusciti ad identificare una vera e propria organizzazione criminale dedita allo sfruttamento della prostituzione: dunque, abbiamo potuto contestare, per la prima volta nel savonese, l’accusa di associazione a delinquere sul reato in questione – dice il colonnello Olindo Di Gregorio -. Si tratta di un gruppo gestito totalmente da donne. Tra queste spicca il nome di una brasiliana, la quale controllava appuntamenti e guadagni di ogni singola prostituta. Il giro d’affari è di circa 200 euro al giorno a prostituta”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli appartamenti savonesi in cui le ragazze si vendevano si trovano in corso Vittorio Veneto, via Carducci, via Nizza, via Traversagni, via A. Ponchielli, via Dei Mille, via Busserio, via Ponchielli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ecco i nomi delle arrestate: oltre a Juliana Ferreira Gomes (classe 1980, brasiliana, fermata a Firenze), ci sono Elsa Tatiana Walteros Cuestas, del ’74, arrestata a Savona; Neami Berthe Bekit, etiope del ’68 ammanettata a Grosseto; Deiziany Soares Da Fonseca, brasiliana dell”86 presa a Frosinone; Martha Lucia Cifuentes Beltran, colombiana del ’63 arrestata a Savona; Milagro Martinez Castillo dominicana del ’68 fermata a Novara; Rosa Maricela Andrade Moncayo, ecuadoriana del ’77 arrestata nella città della torretta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ivg.it/2012/02/prostituzione-a-savona-7-donne-a-gestire-le-prestazioni-di-100-lucciole-9-appartamenti-a-luci-rosse-in-citta/">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Novara - <b>Arrestata "madam" nigeriana: tratta di donne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 febbraio 2012</b></span> - Dalla Nigeria a Novara passando per Perugia, dove è finita nelle mani della sfruttatrice. La storia di Blessing (nome di fantasia), arrivata in Italia nel 2008 ancora minorenne, ha trovato un lieto fine sotto la Cupola grazie all’incontro con Liberazione e speranza, avvenuto tramite una sua connazionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo scorso 16 settembre la “madam” della ragazza è stata arrestata dai carabinieri di Novara. E ieri è tornata in Umbria, davanti al Gip del Tribunale di Perugia, per l’incidente probatorio. Gravi i reati contestati all’imputata: sfruttamento della prostituzione, induzione alla prostituzione minorile, tratta di persone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.tribunanovarese.it/pages/dettaglio_news/schiava_del_sesso_tolta_dalla_strada">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Malo (VI) - <b>Prostituzione: una cinese segregata dalla maitresse</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 febbraio 2012</b></span> - Una cinese di 45 anni è stata denunciata per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione compiuto ai danni di una sua connazionale, alla quale avrebbe sottratto anche soldi, passaporto e chiavi di casa per obbligarla a ricevere uomini dalle 8 del mattino sino a notte fonda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' quanto hanno accertato i vigili urbani di Malo (Vicenza) che questa mattina hanno fatto irruzione in un appartamento nel centro del paese, regolarmente affittato da colei che ora è accusata del reato. All'interno dell'alloggio è stata trovata la donna, che potrebbe essere una clandestina in quanto priva di documenti, che ha dichiarato di avere 40 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A dare l'allarme sono stati altri inquilini del condominio, abitato soprattutto da anziani e famiglie, che avevano notato nell'appartamento uno strano "via vai" a tutte le ore del giorno. Le indagini della Polizia municipale sono proseguite per alcuni mesi sino a quando non è stato deciso di attuare il blitz.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.vicenzatoday.it/cronaca/prostituta-cinese-malo.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lodi (MI) - <b>Tratta di schiave, arrestata nigeriana</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 febbraio 2012</b></span> - «Vuoi vivere in Italia? Se ci paghi, ti aiutiamo noi». Poi la prostituzione per saldare l’ingente debito. Per tutto questo ieri è finita in manette la 36enne nigeriana E.R.. Secondo gli inquirenti, la donna e le sue undici presunte complici avrebbero chiesto 50mila euro a ogni straniera portata in Italia.Queste ultime, per racimolare i soldi necessari e pagare l’organizzazione, venivano poi portate sulle strade del Nord Italia a prostituirsi. Per E.R. le manette sono scattate ieri mattina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In quel momento l’indagata si trovava nel suo attuale domicilio di Lodi, in pieno centro, dove gli uomini della Questura la tenevano d’occhio da tempo, su richiesta delle forze dell’ordine francesi, per evitare che fuggisse.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le autorità francesi hanno spiccato il mandato di cattura europeo nei giorni scorsi. Così ieri è scattata la misura della reclusione, in attesa di processo, nel carcere San Vittore di Milano a disposizione dell’autorità giudiziaria. La 36enne è accusata di favoreggiamento dell’immigrazione e sfruttamento della prostituzione. Questo nell’ambito di un’organizzazione tutta al femminile, impegnata nella tratta delle prostitute.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo gli investigatori, infatti, le donne della gang avrebbero promesso ad altre donne straniere di fargli ottenere facilmente i documenti necessari a espatriare e rimanere in Europa. Tutto per ottenere in cambio, da ognuna, il denaro. Una somma che nessuna aveva nell’immediatezza e quindi si sarebbe dovuta guadagnare “vendendosi”. Il resto delle indagini è tutt’ora in mano alle forze dell’ordine francesi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/2012/02/08/665103-prostituzione-nigeriana-arrestata.shtml">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rimini - <b>Le due rumene addestravano la 17enne a prostituirsi</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 febbraio 2012</b></span> - E' di cinque arresti, tutti romeni, fra cui tre uomini, il bilancio di una maxi retata anti-prostituzione effettuata dai Carabinieri di Riccione e Rimini. In manette sono finiti <b>una 26enne, una 31enne</b>, un 30enne, un 22enne, un 28enne: tutti, domiciliati a Rimini, sono accusati di sfruttamento, favoreggiamento, induzione, tratta e prostituzione minorile. L'indagine è iniziata ad inizio gennaio dai militari della Tenenza di Cattolica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il lavoro ha permesso di scoprire l'esistenza di un giro di prostituzione minorile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le due donne, anch'esse prostitute, avevano il compito di "insegnare il mestiere più antico del mondo" alle ragazze neo giunte in Italia, tra le quali anche una 17enne, di cui la rumena 26enne aveva pubblicizzato le prestazioni con annunci su siti internet dedicati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari hanno scoperto anche che le donne, alloggiate in un residence a Miramare, erano state portate in Italia corrompendo la polizia di frontiera romena e successivamente indotte a prostituirsi. Le due "insegnanti" istruivano le nuove prostitute sul comportamento da adottare in strada con i clienti, garantendo loro anche adeguata pubblicità con annunci internet.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ogni ragazza adescava almeno 5 clienti a sera, percependo 70 euro a prestazione, che arrivavano a 100 euro in caso di rapporto sessuale non protetto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.riminitoday.it/cronaca/maxi-retata-anti-prostituzione-tacchi-a-spillo-frutta-5-arresti.html">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Gubbio (PG) - <b>Tre prostitute dell'Est sequestrano e picchiano due concorrenti rumene</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 febbraio 2012</b></span> - Tre donne sono state fermate dai carabinieri della compagnia di Gubbio e dagli uomini della squadra mobile della Questura di Perugia per concorso in sequestro di persona, lesioni ed estorsione. Si tratta di B.T. albanese classe 1977, T.M. rumena classe 1984, domiciliata in Perugia e G.C, rumena classe 1983, tutte e tre domiciliate a Perugia. Le tre donne avrebbero sequestrato e picchiato due giovani prostitute</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ successo tutto venerdì scorso quando alle ore 18.00 una prostituta rumena di 18 anni ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine nei pressi di Camporeggiano di Gubbio, dove, a suo dire, 5 persone, a bordo di due autovetture, avevano sequestrato un’altra prostituta 18enne e picchiato lei, tanto da rendere necessario l’intervento dei sanitari dell’ospedale di Umbertide.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla giovane sono stati poi riscontrati una contusione allo zigomo destro con ematoma, un trauma cranico nella regione parietale destra, escoriazioni del collo guaribili in 6 giorni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Mentre una pattuglia della polizia stradale di Città di Castello ricostruiva i fatti con la ragazza, i carabinieri della compagnia di Gubbio si adoperavano per rintracciare la persona sequestrata, cosa che effettivamente avveniva dopo circa due ore dai fatti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le sequestratrici, dopo aver più volte richiesto alla ragazza il denaro guadagnato in quella giornata e dopo averla intimidita dicendole di non dover più lavorare in quella piazzola, l’hanno lasciata nei pressi dello Stadio Curi di Perugia, da dove la stessa è riuscita a trovare un passaggio per raggiungere Gubbio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Rintracciata dai militari a Gubbio e portata in caserma, veniva iniziata un’articolata attività d’indagine che portava alla descrizione delle aggreditrici: caratteristiche che coincidevano con quanto riportato dalla prostituta ferita - nel frattempo giunta a Perugia presso gli uffici della Questura - agli agenti della squadra mobile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In considerazione del fatto che i primi elementi portavano in direzione Perugia, i militari della compagnia di Gubbio sono andati in Questura al fine di cooperare per assicurare alla giustizia gli autori di questa brutta storia. Dalle dichiarazioni rese dalle due prostitute rumene si evinceva che le 5 erano arrivate a Camporeggiano di Gubbio chiaramente con l’intento di prelevare le due ragazze per farsi consegnare del denaro, minacciandole nel contempo di morte affinché non si prostituissero più in quella piazzola di sosta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’attività di indagine messa repentinamente in atto da polizia e carabinieri, insieme al costante monitoraggio delle persone gravitanti nell’ambiente della prostituzione, grazie anche all’esatta e dettagliata ricostruzione dei fatti fornita dalle due prostitute coinvolte, ha permesso di risalire alle autrici del delitto. Una serie di controlli e perquisizioni hanno permesso poi di rintracciare B.T., G.C. e T.M. in Perugia nei pressi dei loro domicili. Condotte in Questura ed espletate le formalità di rito, le donne sono state sottoposte a fermo e portate in carcere. Sono ancora in corso le indagini per rintracciare i due uomini che erano con loro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.umbria24.it/gubbio-prostitute-18enni-sequestrate-picchiate-altre-lucciole-posto/85542.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lamezia T. (RC) - <b>Una nigeriana a capo del racket dello sfruttamento</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhraUEYWzsb7MB3GRL-y64l7xmE3jchhgWdFfPIs9CDtIqzA9oMJiTTGk1iJhmcDUEIfavIGAIwqMNw8jEFzym4q0MuxY86EsM_mDulxObsz2K3jljOzgoPYL3C-ooUXdN1vZzyUz5pbKw/s1600/OSAGIE-ISOKEN.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhraUEYWzsb7MB3GRL-y64l7xmE3jchhgWdFfPIs9CDtIqzA9oMJiTTGk1iJhmcDUEIfavIGAIwqMNw8jEFzym4q0MuxY86EsM_mDulxObsz2K3jljOzgoPYL3C-ooUXdN1vZzyUz5pbKw/s320/OSAGIE-ISOKEN.jpg" width="246" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 febbraio 2012</b></span> - Sabato scorso alla cattura era sfuggita la nigeriana Isoken Osagie, 27 anni, alias Stella, anche lei dedita al meretricio, ma con un ruolo chiave ed apicale tra le “colleghe di lavoro”. La donna è stata “beccata” ieri mattina nel luogo dove generalmente si prostituiva. Era appena tornata dalla Nigeria dove si era momentaneamente trasferita per un breve periodo di vacanza. Ma appena ritornata in Italia, non curante che nei suoi confronti pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, è ritornata a svolgere tranquillamente la sua attività professionale, negli stessi luoghi che frequentava prima di ritornare nel suo Paese natale. Stella, infatti, è stata ferma sulla complanare che da Sant’Eufemia porta al Bivio di Maida, nei pressi di una concessionaria di automobili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna pur dedita alla prostituzione, secondo l’accusa, ricopriva un ruolo di rilievo nell’organizzazione. Infatti dalle indagini sono emersi elementi tali da individuarla come colei che disponeva e coordinava le cittadine nigeriane dedite al meretricio, stabilendo le persone ed i luoghi in cui l’attività doveva essere svolta, non permettendo a nessun’altra di occupare la postazione in cui l’attività veniva svolta. Stella, infatti, come emerge dalle indagini, non permetta a nessun’altra di occupare la postazione che lei aveva già destinato ad una prostituta, né tanto meno di “invadere” il suo campo d’azione. In particolare, dall’attività d’osservazione predisposta dai carabinieri della Stazione di Sant’Eufemia, che hanno condotto le indagini, è emerso che Osagie, mentre si prostituiva, era in stretto contatto con le altre prostitute, per le quali costituiva un punto di riferimento. Tutto ciò è provato da una serie di intercettazioni telefoniche con le prostitute: insomma per l’accusa la nigeriana era la “manager” che curava sul campo l’impiego delle altre ragazze che dovevano renderle conto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il suo ruolo è stato ritenuto di maggiore importanza da parte dell’autorità giudiziaria che ha applicato nei sui confronti la misura della custodia cautelare in carcere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.lameziaweb.biz/web/2012/02/29/e-finita-in-manette-osagie-alias-stella-la-manager-che-gestita-la-rete-delle-prostitute/">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pesaro - <b>La "povera sfruttata" ha guadagnato, dal 2006, un milione di euro (esentasse)</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 marzo 2012</b></span> - I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pesaro, al termine di una complessa e articolata attivita’ investigativa, hanno scoperto e denunciato 14 persone per violazioni alla normativa antiriciclaggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fra queste, una cittadina colombiana di 40 anni che, accattivatasi la simpatia e la complicita’ del gestore di uno sportello di money transfer del capolouogo, per oltre due anni ha spedito all’estero i soldi frutto dell’attivta’ di prostituzione che esercitava e che ammontavano a oltre 200.000 euro all’anno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, anche con l’aiuto di una decina di quelli che la stessa ha definito come suoi amici ma che molto probabilmente erano in realta’ suoi clienti, spediva le somme di denaro ai familiari nel suo paese natio facendo figurare come mittenti del denaro i suoi frequentatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In tal modo e’ riuscita ad eludere il sistema di allarme finanziario, che vieta trasferimenti di somme oltre 2.000 euro. I finanzieri hanno individuato lo stratagemma, sulla base di un’ispezione antiriciclaggio, dopo aver passato al setaccio circa 30.000 operazioni di trasferimento di denaro all’estero eseguite presso l’agenzia pesarese e aver attentamente incrociato i dati di mittenti e destinatari dei fondi, allo scopo di ricostruire rapporti e legami tra gli stessi. Successivamente hanno interrogato la donna e una ventina di persone collegate alla stessa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Messa alle strette, la donna si e’ difesa inizialmente dicendo di praticare massaggi presso il proprio domicilio ma poi ha ammesso di esercitare attivita’ di prostituzione. In Italia dal 2006, e’ stato stimato che abbia guadagnato almeno un milione di euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2012/03/03/675733-pesaro-prostituzione-soldi-riciclaggio-colombia-200mia-euro.shtml">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Olmo (PG) - <b>Ennesima violenza che le prostitute esercitano sulle colleghe</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 marzo 2012</b></span> - Venerdì sera un equipaggio "Volante" è intervenuto ad Olmo, nei pressi dell'uscita del raccordo, in quanto era giunta una segnalazione al 113 riguardo una lite in strada tra prostitute.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Giunti sul posto gli operatori trovavano I. A., prostituta romena ventisettenne residente a Corciano, che riferiva di essere stata aggredita verbalmente e fisicamente, senza tuttavia riportare serie conseguenze, da due donne connazionali, prostitute anch'esse, fornendo una descrizione sommaria delle stesse.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo una breve ricerca gli agenti riuscivano a rintracciare a poca distanza dal luogo del fatto una delle due, D. A., romena ventisettenne residente a Perugia. Condotte entrambe in Questura per gli opportuni accertamenti, emergeva che I. A. era irregolare sul territorio nazionale e venivano quindi attivate le procedure per l'allontanamento dal territorio nazionale, mentre D. A. veniva denunciata a piede libero per lesioni personali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.perugiatoday.it/cronaca/olmo-lite-prostitute-denuncia-romena.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Arrestata la super-magnaccia di New York</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs-oFAkmcwnTFdmr-Mj-NGQdwiPZuCvL4I6OFluYi0oK9jdt5u6dz9jzOYk9e1M6qbvP7mU_mYzeiOojyWG7iMk1DDOUw_HKJb76dg3rl-RB-UrNTy9rhaS0lPfFEsM0tJon_jVW2fmUo/s1600/Anna+Gristina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs-oFAkmcwnTFdmr-Mj-NGQdwiPZuCvL4I6OFluYi0oK9jdt5u6dz9jzOYk9e1M6qbvP7mU_mYzeiOojyWG7iMk1DDOUw_HKJb76dg3rl-RB-UrNTy9rhaS0lPfFEsM0tJon_jVW2fmUo/s320/Anna+Gristina.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 marzo 2012</b></span> - Di giorno Anna Gristina, madre premeurosa di quattro figli, di notte Anna Scotland, per tutti “Madam Manhattan”, proprietaria di un bordello d’alto bordo nell’Upper East Side di New York, per 15 anni meta di pellegrinaggio di alcuni uomini tra i più facoltosi e influenti della città. La donna è stata arrestata qualche giorno fa dalle forze di polizia che hanno fatto irruzione nel noto bordello.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Anna Gristina, 44 anni, è divenuta milionaria grazie ad una clientela che includeva alti funzionari della giustizia, banchieri, avvocati, dirigenti di società e persino numerosi ricconi d’oltreoceano. L’arresto è scattato dopo un’indagine durata cinque anni. A carico della donna pende l’accusa di sfruttamento della prostituzione e di corruzione. Il giudice ha fissato per lei una cauzione di due milioni di dollari, perché si ritiene che i ricchi clienti della donna potrebbero, nel disperato tentativo di insabbiare i loro nomi, aiutarla a lasciare il Paese alla prima occasione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad incastrare Gristina sarebbe stata una telefonata intercettata, in cui la donna si vantava di aver guadagnato milioni gestendo un affare come “una signora”, oltre ad avere dalla sua parte alcune forze dell’ordine che le avrebbero fatto da spia in caso di indagini pericolose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna accusata, secondo quanto riporta il New York Daily News, è nata in Scozia, possiede alcune proprietà in Canada e vive a Monroe, Orange County.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/new-york-anna-gristina-signora-bordelli-manhattan-1147254/">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Espulse le due "magnaccia" rumene</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 marzo 2012</b></span> - Controllavano e gestivano le altre 'lucciole' della zona di San Benigno, da sempre crocevia della prostituzione genovese. Per questo due romene di 23 e 22 anni sono state bloccate da volanti e personale della guardia di finanza ed espluse dall'Italia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il blitz è scattato in seguito a denunce ed esposti presentati alla polizia nei mesi scorsi dagli abitanti della zona, stanchi non solo del fenomeno legato alla prostituzione, ma anche dell'aumento di furti e rapine nella zona di Sampierdarena legata proprio al giro di lucciole. Nel mirino dei residenti, infatti, una decina di lucciole romene e le due 'donne-boss' che già in passato erano finite nei guai per resistenza a pubblico ufficiale e atti osceni in luogo pubblico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.primocanale.it/notizie/prostituzione-a-sampierdarena-espulse-due-lucciole-boss-romene-105221.html#videoappr">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Condannata la rumena sfruttatrice di minorenni</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 marzo 2012</b></span> - Tre anni e sei mesi. Questa la pena inflitta stamani ad una quarantacinquenne romena, Lika T., processata in abbreviato dal gup Roberto Fucigna. Il pm Federico Panichi aveva chiesto a suo carico 6 anni e 9 mesi di carcere. La donna, secondo quanto emerso dalle indagini a suo carico, aveva fatto giungere tre minorenni e una maggiorenne dalla Romania, avviandole alla prostituzione in strada.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Assegnava loro piazzole di marciapiede nel capoluogo ligure dove "lavorare" durante la notte. Ma propiro alcune delle ragazze che lei sfruttava l'avevano denunciata dopo essere state costrette a continuare a "lavorare" contro la loro volonta'. La romena era stata individuata e arrestata. Resta in carcere.(AGI)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.agi.it/genova/notizie/201203261558-cro-rt10188-prostituzione_3_6_anni_a_sfruttatrice_romena_a_genova">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ostia (RM) - <b>Quattro prostitute nigeriane aggrediscono collega a pugni e calci per imporle il pizzo-marciapiede</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 marzo 2012</b></span> - Ieri pomeriggio i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Ostia, hanno arrestato 4 prostitute nigeriane, in Italia senza fissa dimora, con l’accusa di rapina, estorsione e sfruttamento della prostituzione. Tutto ha avuto inizio due giorni fa, quando una prostituta sierraleonese di 26 anni è finita in ospedale con lievi lesioni, a seguito dell’aggressione subita da quattro nigeriane di età compresa dai 25 ai 32 anni. Le donne le avevano intimato di pagare la somma di 200 euro giornaliere per continuare a “lavorare” in quella zona e, dinanzi al rifiuto, l’avevano aggredita con calci e pugni, riuscendo a sottrarle la somma di 20 euro che aveva in borsa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri pomeriggio la giovane sierraleonese è tornata a prostituirsi in pineta. Erano le ore 16:00 circa quando le 4 nigeriane le si sono nuovamente avvicinate, le hanno richiesto di pagare la “retta” e, di fronte al suo rifiuto categorico, l’hanno nuovamente aggredita. La malcapitata è riuscita in tempo a chiamare il 112 e a chiedere aiuto ai carabinieri. I militari, che stavano pattugliando la zona per ricercare le 4 donne, sono prontamente intervenuti sul posto dove, a seguito di un breve inseguimento a piedi, le hanno raggiunte e arrestate. Le quattro nigeriane sono state tradotte nel carcere femminine di Roma Rebibbia dove saranno interrogate dal giudice nelle prossime ore. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilfaroonline.it/2012/03/16/ostia/pineta-di-castel-fusano-giro-di-vite-contro-la-prostituzione-nigeriana-25523.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Le tre guardiane pestano la schiava che non consegna l'incasso</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 marzo 2012</b></span> - Alle prime luci dell'alba, i Carabinieri della Compagnia Roma Casilina hanno liberato dalla schiavitù una ragazza romena di 22 anni caduta nella trappola di alcune connazionali che la costringevano a prostituirsi. Cinque i fermi (</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">3 donne e </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">2 uomini) dei militari effettuati durante il blitz.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazza circa otto mesi fa era stata attirata in Italia con la solita promessa di un lavoro stabile e sicuro, ma, una volta a destinazione, è stata privata dei documenti, intimidita con minacce di morte e costretta a prostituirsi sulle strade della capitale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 22enne veniva accompagnata sul "posto di lavoro" da uno dei due connazionali (di 26 e 32 anni) e controllata durante l'attività, a turno, da altre tre ragazze che si prostituivano con lei nella zona. Al termine della giornata la ragazza doveva consegnare i soldi guadagnati alle sue aguzzine per non incorrere in punizioni severe.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Stufa dei continui soprusi la giovane, ieri notte, ha provato a ribellarsi non consegnando l'incasso ma <b>è stata malmenata dalle tre che la tenevano al "guinzaglio" sulla strada</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I Carabinieri avvisati dalla vittima, a seguito di indagini hanno individuato e fermato i 5 aguzzini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le donne sono state condotte a Rebibbia, mentre i due uomini sono stati portati a Regina Coeli. Dovranno rispondere a vario titolo di sfruttamento della prostituzione, estorsione e lesioni aggravate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.romatoday.it/cronaca/prostituta-22enne-romena-denuncia-aguzzini-casilina.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Palermo - <b>Le colleghe le tagliano la faccia con coccio di bottiglia</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 marzo 2012</b></span> - Arrestate due prostitute africane dalla polizia per aggressione ed estorsione aggravata ai danni di una loro connazionale. La giovane prostituta tempo fa si era recata in questura per raccontare la propria vicenda. La nigeriana aveva subito violenze da I.M. e I.J per non avere ceduto alle richieste di pagamento di un "canone" per l'esercizio della professione in quell'angolo di marciapiede.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La storia di questa ragazza è simile a quella di tante altre. Era giunta a Palermo dopo un breve soggiorno in Lombardia, con la promessa da parte di un'amica, di un posto di lavoro come badante. Una volta arrivata in Sicilia ha scoperto che le sue speranze sarebbero rimaste tali. Non potendo reperire denaro da spedire alla propria famiglia, la giovane nigeriana ha ceduto al bisogno intraprendendo la strada della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da lì è nato tutto. Le due connazionali, infatti, le avevano chiesto 400 euro mensili per potere lavorare in quel pezzetto di strada, fino ad arrivare a minacce e aggressioni. <b>La ragazza è stata infatti sfregiata al volto con una bottiglia, picchiata in casa propria e ustionata con dell'olio bollente</b> e dunque costretta, per un breve periodo, ad allontanarsi dalla città.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo le difficoltà del caso nel trovare le criminali, non munite permesso di soggiorno, le due sono state identificate e arrestate, una in casa propria, quartiere di Ballarò, l'altra mentre stava per salire su un pullman che l'avrebbe portata nel trapanese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.palermotoday.it/cronaca/arrestate-prostitute-nigeriane-pizzo.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Zello (BO) - <b>La magnaccia rumena la passa liscia perché incinta</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 marzo 2012</b></span> - Lei 28enne rumena, lui 23enne albanese, insieme erano a capo di un giro dedito al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione. Avevano reclutato e avviato alla vita da strada giovani lucciole, in cambio della loro protezione chiedevano il 50% del guadagno. Chi si ribellava vieveva in ostaggio: le venivano infatti sequestrati i documenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma nella nottata di sabato 17 marzo, i carabinieri della Compagnia di Imola hanno posto fine alle prevaricazioni della coppia di sfruttatori, dando esecuzione a due custodie cautelari in carcere nei confronti di C.A., 28enne, nata in Romania, residente a Lugo (RA), e di di Y.E., 23enne, nato in Albania, residente a Imola, con precedenti di polizia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La misura cautelare è stata emessa venerdì scorso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna a seguito delle risultanze investigative emerse nell'ambito di un'indagine avviata dagli stessi militari e finalizzata al contrasto del favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'attività si è concentrata sulla zona di Zello (BO), nell'imolese, dove, nel periodo a cavallo tra settembre ed ottobre 2011, esercitavano alcune meretrici che venivano gestite dagli indagati. Quest'ultime, tutte apparentemente consenzienti, erano di fatto soggiogate dai protettori che davano loro ospitalità, supporto logistico (le accompagnavano e le andavano a riprendere, attraverso spostamenti che, in parte, avvenivano con i taxi per non destare sospetti) e protezione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dalle indagini dei militari è emerso che i due arrestati, per fornire tale "assistenza", pretendevano anche il 50% del ricavato. In caso di rifiuto a prostituirsi, le donne venivano minacciate e private dei loro documenti d'identità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Y.E., terminate le formalità di rito, veniva tradotto presso la casa circondariale di Bologna, mentre <b>C.A., a seguito di una gravidanza in atto, veniva immediatamente rilasciata, così come disposto dall'Autorità Giudiziaria di Bologna</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.bolognatoday.it/cronaca/prostituzione-zello-imola-arresti.html">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cassano (BA) - <b>Due nigeriane schiavizzavano col woodoo una terza</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 marzo 2012</b></span> - Costretta a prostituirsi e sottoposta a riti 'voodoo'. E' la storia di una nigeriana di 23 anni che con la sua denuncia ha portato in carcere due connazionali, <b><span style="color: #f4cccc;">Tracy Osakpmwan, di 32 anni</span></b>, domiciliata a Cassano Murge (Ba), e Sunday Orsaro Adeluyi, di 30, residente a Pontedera (Pi), arrestati dai carabinieri, su richiesta della Procura della Repubblica, con le accuse, a vario titolo, di estorsione in concorso con altre persone e sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha raccontato agli investigatori di essere stata avvicinata nel suo villaggio africano da un connazionale che, in considerazione delle precarie condizioni economiche della sua famiglia, le offri' di recarsi in Italia, dove suo figlio le avrebbe trovato un lavoro. La donna, pero', fu costretta a pagare a quest'ultimo 40mila euro e, a garanzia del suo impegno, venne altresi' sottoposta a un rito 'voodoo' che avrebbe comportato la sua morte in caso di insolvenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Giunta clandestinamente in Italia nell'agosto 2008, a Lampedusa e poi a Palermo, la malcapitata arrivo' successivamente a Bari, in casa di due sue connazionali, la Osakpmwan e <b><span style="color: #f4cccc;">James Loveth</span></b>, quest'ultima poi deceduta nell'ottobre 2008, investita da un'auto nel tentativo di sfuggire a un controllo di polizia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.agi.it/bari/notizie/201203231133-cro-rt10073-prostituzione_minacce_e_riti_voodoo_arrestati_due_nigeriani">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Trafficking: la rumena "importa" tre minorenni</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 marzo 2012</b></span> - Tre anni e sei mesi. Questa la pena inflitta stamani ad una 45enne romena, Lika T., processata in abbreviato dal gup Roberto Fucigna. Il pm Federico Panichi aveva chiesto a suo carico 6 anni e 9 mesi di carcere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, secondo quanto emerso dalle indagini a suo carico, aveva fatto giungere tre minorenni e una maggiorenne dalla Romania, avviandole alla prostituzione in strada. Assegnava loro piazzole di marciapiede nel capoluogo ligure dove â lavorare" durante la notte. Ma proprio alcune delle ragazze che lei sfruttava l'avevano denunciata dopo essere state costrette a continuare a lavorare" contro la loro volonta' . La romena era stata individuata e arrestata. Resta in carcere. (AGI) </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.agi.it/genova/notizie/201203261558-cro-rt10188-prostituzione_3_6_anni_a_sfruttatrice_romena_a_genova" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Catanzaro - <b>La sfruttatrice pretendeva la tangente dalle sue "protette"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 aprile 2012</b></span> - In due gestivano un giro di prostituzione, costringendo alcune ragazze straniere a pagare una sorta di tangente. Ad interrompere tutto è stata la squadra Mobile di Catanzaro, guidata da Rodolfo Ruperti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per sfruttamento della prostituzione è finita agli arresti domiciliari Martha Lucia Rico Alvarez - colombiana di 39 anni, residente a Fano ma di fatto domiciliata a Catanzaro - mentre è in carcere Antonio Pappaianni, 47 anni, di Catanzaro, noto come Totina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’operazione “Sex e Drug” è stata coordinata dal sostituto procuratore Paolo Petrolo, con le ordinanze che sono state disposte dal gip Abigail Mellace.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso delle indagini, la polizia ha potuto raccogliere anche la confessione di una prostituta trentenne di nazionalità cubana, la quale ha raccontato delle minacce che avrebbe subito dalla Alvarez e dal Pappaianni per il pagamento giornaliero di una specie di tangente e l’obbligo di utilizzare la casa da loro segnalata. Una condizione che avrebbe riguardato almeno altre due prostitute, identificate dalla polizia, ma che nasconderebbe un giro molto più ampio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.giornaledicalabria.it/index.php?section=news&idNotizia=29488&idarea=2">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Trapani - <b>Tre donne-magnaccia puniscono la prostituta "ribelle" con bastone, coltello e fucile ad aria compressa</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghG4OvMCse-8jk2kijpL0tfvgr7DSyzD6jFC7ETkD7WAZ9R3WPnxeBDqvLGtyn_DmfR3kWE6gChEle11F4gjEXcrbHsM8xFywEMtRuX9WstvUkIg8zOY29N_tej1wcn0MB3asGd8bv-qM/s1600/MARIA_GRAMMATICO.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghG4OvMCse-8jk2kijpL0tfvgr7DSyzD6jFC7ETkD7WAZ9R3WPnxeBDqvLGtyn_DmfR3kWE6gChEle11F4gjEXcrbHsM8xFywEMtRuX9WstvUkIg8zOY29N_tej1wcn0MB3asGd8bv-qM/s320/MARIA_GRAMMATICO.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL9FhtMilv9fTcY4KZHTkfeAB-sBwyK9doBBFqOxolHhDgUzkVCL5B6ZTzckvSvBlR7KiCKiR3S6P9MZyOzcVDvKVSzowBSX8zDNPH-72FiuLqdt0hKrIP5ITN_WMZqjHW0BeQZeu-ocM/s1600/MANNONE_VERONICA.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL9FhtMilv9fTcY4KZHTkfeAB-sBwyK9doBBFqOxolHhDgUzkVCL5B6ZTzckvSvBlR7KiCKiR3S6P9MZyOzcVDvKVSzowBSX8zDNPH-72FiuLqdt0hKrIP5ITN_WMZqjHW0BeQZeu-ocM/s320/MANNONE_VERONICA.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir9MJeRAfcPPVOGyuJquAwMfe3WYWSGSL37QLL-Wn_wu4gggJpmposdjykZX6mIE0ddmhUungG3JFkLkyJnTGIkiEayyOj8XuIUgNm7CaCWLe5Zux2wrP9QZAfXWjwwF_5Z_Wez3DDNbA/s1600/MANNONE_Loredana.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir9MJeRAfcPPVOGyuJquAwMfe3WYWSGSL37QLL-Wn_wu4gggJpmposdjykZX6mIE0ddmhUungG3JFkLkyJnTGIkiEayyOj8XuIUgNm7CaCWLe5Zux2wrP9QZAfXWjwwF_5Z_Wez3DDNbA/s320/MANNONE_Loredana.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 aprile 2012</b></span> - Una donna e due sue figlie sono state raggiunte da misure cautelari con l'accusa di aver organizzato una spedizione punitiva contro una donna che voleva smettere di prostituirsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagate sono Maria Grammatico, pregiudicata trapanese di 55 anni, arrestata assieme alle figlie Paola Veronica Mannone, 26 anni (condotta in carcere) e Loredana Mannone, 33 anni (sottoposta agli arresti domiciliari); indagati anche i due figli Salvatore Mannone, 29 anni, ed Alessandro Francesco Mannone, pregiudicato di 21 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei provvedimenti - emessi dal Gip di Trapani Antonio Cavasino ed eseguiti dalla Squadra mobile - si contestano i reati di violazione di domicilio aggravata e lesioni gravi in concorso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La sola Maria Grammatico deve rispondere anche di sfruttamento della prostituzione: sarebbe stata lei, secondo l'accusa, a far prostituire una donna, che aveva poi deciso di ribellarsi e smettere di avere incontri sessuali a pagamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per questo, lo scorso 16 marzo, venne organizzato un pestaggio. La donna fu attaccata in un'abitazione del Rione Palma, un quartiere popolare, con bastoni, coltello e fucile ad aria compressa. Il gruppo di picchiatrici brucio' e scardino' la porta di ingresso per fare irruzione. Nel corso dell'aggressione fu anche sparato un colpo con l'arma ad aria compressa, contro il marito della vittima, che fu raggiunto a un occhio. Le violenze furono consumate davanti ai figli piccoli della coppia. (AGI)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.agi.it/palermo/notizie/201204071124-cro-rt10012-prostituzione_si_ribella_e_la_picchiano_arrestati_donna_e_figli">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Assemini (CA) - <b>Nomade rumena sequestra la bimba di una connazionale per costringerla a prostituirsi</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg93dplA7b6_kL8UiP1TRddGa7R9scZ4nip-pIvWqSimKg2zxvf0Srmc3JQRMzgls61MR1OSqFyDrtwN_HD4iOKtdy-DAF_u68a2a8Pu29mQcB1lVImxgrSdzfU5-Ow_KZjNnhyq2zDgAQ/s1600/romene_arrestate_ca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg93dplA7b6_kL8UiP1TRddGa7R9scZ4nip-pIvWqSimKg2zxvf0Srmc3JQRMzgls61MR1OSqFyDrtwN_HD4iOKtdy-DAF_u68a2a8Pu29mQcB1lVImxgrSdzfU5-Ow_KZjNnhyq2zDgAQ/s320/romene_arrestate_ca.jpg" width="166" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 aprile 2012</b></span> - Le aveva portato via la figlia di due anni per costringerla a prostituirsi, ma lei - una romena di 24 anni, stanca della vita da marciapiede - ha deciso di chiedere aiuto e ieri mattina ha denunciato tutto alla polizia di Cagliari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La straniera ha raccontato che da mesi si prostituiva in Sardegna ma che tutto quello che guadagnava era costretta a consegnarlo alla convivente del suo sfruttatore. La ragazza aveva provato a ribellarsi ma era stata picchiata e riportata in strada. Cosi' aveva deciso di rivolgersi alla polizia anche perché temeva di non rivedere la sua bimba di due anni, rimasta nel campo nomadi di Assemini (Cagliari), dove sia lei sia le persone che la costringevano alla prostituzione abitavano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Immediato l'intervento della squadra mobile che - non senza qualche difficoltà, a causa della reticenza degli abitanti del campo - e' riuscita a rintracciare la piccola e riportarla alla madre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ileana Unguru, romena di 27 anni, e' finita agli arresti domiciliari con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione oltre a concorso in sottrazione di minore. (AGI)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.agi.it/cronaca/notizie/201204141249-cro-rt10039-bimba_2_anni_in_ostaggio_per_far_prostituire_madre_due_arresti">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Carbonera (TV) - <b>Rumena attira in Italia due gemelle, poi le fa prostituire</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNot4664SibI_6pXEMop5tuu1asDR8CgdZP-g9tRx2GNnOpb2bayzKrjOxTbziWVADqS-pDRNKCBzu6Za7fX_2nk-wQqEiTHkMDAkd2pFxODmbJ7OD-Iu68VaAccsuGLBP706rTkUNJN0/s1600/lupu.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="284" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNot4664SibI_6pXEMop5tuu1asDR8CgdZP-g9tRx2GNnOpb2bayzKrjOxTbziWVADqS-pDRNKCBzu6Za7fX_2nk-wQqEiTHkMDAkd2pFxODmbJ7OD-Iu68VaAccsuGLBP706rTkUNJN0/s320/lupu.jpg" width="307" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 aprile 2012</b></span> - Una romena, Etruta Lupu (in foto), 20 anni, è stata arrestata dai carabinieri di Treviso che l'accusano di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di due sorelle gemelle di 19 anni, sue connazionali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Queste ultime erano state fatte venire in Italia a gennaio, prospettando loro un lavoro regolare, ma, una volta arrivate a Treviso, sono state costrette a prostituirsi sulla strada Pontebbana, controllate a vista dall'indagata che, a sua volta, si prostituiva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'arresto è avvenuto con un blitz dell'Arma in un appartamento a Carbonera, nel quale, oltre alle tre romene, c'era una 13enne, figlia di un'albanese che è rientrata per un periodo in patria, lasciando la figlia in affidamento a Etruta Lupu.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La minore, secondo quanto accertato dai carabinieri, non ha subito la stessa sorte delle altre donne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.oggitreviso.it/promette-lavoro-regola-italia-poi-le-fa-prostituire-46894">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pompei - <b>Prostituta italiana estorceva pizzo-marciapiede alle colleghe straniere</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 maggio 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In manette Giovanna Esposito, una ragazza di 27 anni di origine stabiese che, nonostante la giovane età, aveva imparato molto bene la legge del marciapiede, tanto che era finite per imporre il pizzo alle sue concorrenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le altre, le straniere, se volevano esercitare a Pompei, dovevano pagare un terzo dell’incasso altrimenti le maltrattava. Le prendeva a pugni e a calci e tirava loro i capelli. Arrivava ogni giorno da Castellammare per esercitare il "mestiere" lungo i marciapiedi antistanti l’ingresso più frequentato dai turisti degli scavi di Pompei. Inoltre, picchiava le concorrenti bulgare e rumene e le costringeva a pagare il pizzo sull’incasso di ogni prestazione (10 euro per ogni 30 euro incassati).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Informazioni su una passeggiatrice violenta ne erano arrivate da tempo. Nonostante la giovane età, la Esposito è conosciuta molto bene dagli uomini dell’Arma, perché continuava ostinatamente a "battere" sul territorio pompeiano nonostante i numerosi fogli di via. Tra l’altro era stata precedentemente arrestata per resistenza a pubblico ufficiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Mercoledì è scattata inesorabile l’operazione dei carabinieri della locale Stazione che in precedenti appostamenti avevano raccolto lamentele e denunce scritte. Bisognava procurarsi una prova delle estorsioni che la Esposito operava con frequenza giornaliera alle sue vittime-colleghe. Così è stato fatto, e con l’aiuto di una bulgara che l’ha precedentemente denunciata, i carabinieri hanno finito per cogliere la Esposito in flagrante. La prostituta bulgara (d’accordo con i militari della Fedelissima) aveva messo in borsetta una banconota da 10 euro. Dopo l’ennesima estorsione sono arrivati sul posto i carabinieri, avvisati come d’accordo a mezzo cellulare. Fermata, la Esposito, che negava l’estorsione, è stata trovata in possesso della banconota segnata e tradotta in caserma.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo le formalità di rito e le fotografie segnaletiche, la donna è stata sottoposta provvisoriamente agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo innanzi all’Autorità Giudiziaria. E’ difficile, dati i precedenti, che tornerà a "battere". Soprattutto non tornerà più a taglieggiare le altre passeggiatrici dell’Est Europa per un bel po´ di tempo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.torresette.it/legginews.asp?idnotizia=16189">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pesaro - <b>Un'altra <i>povera sfruttata</i> con 2mln e mezzo sul conto corrente: sconosciuta al Fisco</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 maggio 2012</b></span> - Prostituta 68enne, ancora in attività, con due milioni e mezzo sul conto corrente ed evasore totale per l'Erario. La donna, originaria di Pesaro (S.M. le iniziali) ma residente in un appartamento in affitto a Riccione, non è sfuggita ad una verifica fiscale della Guardia di Finanza di Rimini, che ha accertato redditi non dichiarati per quasi 208mila euro, dal 2006 al 2012. L'attività ispettiva delle Fiamme Gialle era partita da una segnalazione su operazioni sospette effettuata dall'Uif (unità di informazione finanziaria di Bankitalia) che aveva ricevuto le informazioni dalla banca di cui si serviva la donna, per movimentazioni di denaro contante su conti correnti con un saldo attivo eccezionalmente elevato. Gli approfondimenti fiscali della Compagnia della Gdf di Rimini hanno poi chiarito che quei 208mila euro erano il frutto dell'attività di prostituzione, che la donna ancora esercita, servendosi per farsi pubblicità di un giornale di annunci di Pesaro. Il reddito da prostituzione - fa notare la Guardia di Finanza - va inteso «come da assodata giurisprudenza di prestazione di servizio e come tale assoggettata ad Iva» e tassazione sul reddito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non avendo mai presentato dichiarazione dei redditi, però, la donna risultava praticamente sconosciuta al Fisco. Anche se in base alla normativa vigente, che non permette di risalire indietro di oltre sei anni, per i 208 mila euro, somme a reddito dal 2006 ad oggi riconducibili, secondo la Guardia di Finanza, a lavoro autonomo, la 68enne dovrà versare l'Iva dovuta. Inoltre nel corso dei controlli è emerso che <b>la prostituta dal 2010, risultando nullatenente, ha percepito un assegno sociale di circa 450 euro al mese</b>, che ora dovrà restituire. La donna, ascoltata dai finanzieri, ha spiegato che per tutta la vita ha risparmiato senza spendere. I suoi due milioni e mezzo di euro sono stati accumulati grazie ad investimenti finanziari oculati, in azioni, pronti contro termine, obbligazioni e fondi bilanciati. Risparmi di una vita che la 68enne avrebbe destinato alle nipotine. I proventi da reddito da risparmio ovviamente non potranno essere soggetti ad altra tassazione se non quella applicata alla fonte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilmessaggero.it/marche/fisco_prostituta_risparmia_2_milioni_ed_denunciata_come_evasore_totale/notizie/195425.shtml">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Corigliano C. (CS) - <b>Reclutava minori per farli prostituire, arrestata rumena</b></span></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXOCXc_TGY9KpJ0Qqe3S_dGFKV-2eVzaTeYkMjqfJLKyvVCC9ifN1em6I1SYN0pUzkK5DxtL_ldewOqsVsv8QxPn-ni9-i3Ek0RzQifcyPM_wWdmfryvYfzHIQXYE1JyDWJI6g8Oz-oN8/s1600/munteanu-tatiana.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXOCXc_TGY9KpJ0Qqe3S_dGFKV-2eVzaTeYkMjqfJLKyvVCC9ifN1em6I1SYN0pUzkK5DxtL_ldewOqsVsv8QxPn-ni9-i3Ek0RzQifcyPM_wWdmfryvYfzHIQXYE1JyDWJI6g8Oz-oN8/s320/munteanu-tatiana.jpg" width="196" /></span></a>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 maggio 2012</b></span> - Una donna di nazionalita' romena, Tatiana Munteanu, di 48 anni, e' stata arrestata dai carabinieri a Corigliano Calabro, in esecuzione di un mandato di arresto europeo.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">La donna, latitante dal 2009, aveva costituito assieme ad altri complici un'associazione a delinquere finalizzata al reclutamento, mediante costrizione, di minori connazionali che venivano condotti in Italia, nella zona di Corigliano Calabro, ed obbligati a prostituirsi.</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/calabria/2012/05/16/Reclutava-minori-farli-prostituire-arrestata-romena_6876748.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">font</span>e</a> </div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Montesilvano (PE) - <b>Dominicana costringeva connazionale a prostituirsi ed intascava tutto il compenso</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>22 maggio 2012 - </b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Scoperta dai carabinieri di Montesilvano, una donna dominicana di 46 anni è stata denunciata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. </span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando i militari, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, hanno fatto irruzione nell'appartamento in via Metauro, dove le due donne vivevano e "lavoravano", hanno trovato quella poi denunciata in una stanza, mentre l'altra, anche lei di 46 anni, era in camera da letto con un cliente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La denunciata aveva già provveduto a intascare l'intero importo della prestazione sessuale, pari a 50 euro. Durante il controllo, inoltre, sono stati trovati e sequestrati due cd con le foto porno della prostituta, vibratori e preservativi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il blitz è scattato a seguito delle numerose segnalazioni fatte dai residenti di via Metauro, insospettiti dal continuo via vai di uomini dall'appartamento in cui vivevano le due donne (e di cui la denunciata è l'affittuaria). I carabinieri hanno provveduto a sequestrare anche il denaro dell'ultima prestazione sessuale. Le due straniere state invitate ad allontanarsi dall'appartamento in questione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.iltempo.it/abruzzo/2012/05/22/1341733-connazionale_prostituiva_intascava.shtml?refresh_ce">Fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pescara - <b>Tre prostitute rumene accoltellano al polmone una connazionale</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 maggio 2012</b></span> - Una prostituta romena di 22 anni e' ricoverata in ospedale, a Pescara, in prognosi riservata, dopo essere stata aggredita da tre connazionali che l'hanno accoltellata al polmone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'aggressione si e' verificata ieri sera verso le 22 nei pressi di via Solferino, dove la ragazza stava lavorando con una collega. Le tre straniere che sono presumibilmente responsabili dell' aggressione sono state bloccate dal personale della squadra volante, diretto da Alessandro Di Blasio, e arrestate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In base alla ricostruzione fornita dalla volante le due romene, di 22 e 24 anni, sarebbero state aggredite dalle tre connazionali forse per motivi legati alla gestione del territorio per l'esercizio della prostituzione. Le tre erano armate di coltelli e bastoni. Una pattuglia della volante, passando di li', ha notato le due vittime e terra e le ha soccorse.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 22enne e' finita in ospedale per la coltellata ricevuta al polmone ed e' in prognosi riservata, l'altra ha avuto una prognosi di 5 giorni. A quest'ultima e' stato rubato il telefonino. Un cittadino ha indicato la via di fuga delle tre che sono state bloccate poco dopo in zona con il telefonino di una delle vittime. Sono state arrestate per concorso in tentato omicidio e rapina aggravata. Sono state condotte in carcere a Chieti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.abruzzo24ore.tv/news/Prostituta-accoltellata-a-Pescara-arrestate-tre-colleghe/84582.htm" target="_blank">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"> </span></span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Monteforte I. (AV) - <b>Una rumena obbliga, con minacce e lesioni, connazionale a prostituirsi</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>31 maggio 2012</b></span> - La Squadra Mobile della Questura di Avellino ha svolto un'operazione nel comune di Monteforte: gli agenti, infatti, hanno denunciato in stato di libertà, alla locale Procura della Repubblica, una rumena di anni 39 per minacce, lesioni ed induzione e sfruttamento della prostituzione. Reati commessi nei confronti di una connazionale, già fermata in Piazza Kennedy mentre era intenta ad esercitare l’attività di meretrice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dalle indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dall’Ufficio Volanti, si è potuto accertare che la persona denunciata, gravata da precedenti penali, dal 2008 sfruttava la connazionale facendola prostituire a Milano, Napoli e Avellino.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.irpinianews.it/cronaca/news/?news=103304" target="_blank">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cattolica (RN) - <b>Puttanòpoli: le casalinghe di Pesaro hanno tariffe dai 500 euro in su (esentasse)</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 giugno 2012</b></span> - Le donne che si facevano pagare (tariffe da 500 euro in su) non erano del mestiere ma insospettabili casalinghe, impiegate, professioniste. Senza tanti giri di parole, lo facevano per arrotondare. Le donne volevano essere al riparo da sguardi indiscreti e per questo preferivano «lavorare» a Cattolica piuttosto che a Pesaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Questo filone d’indagine, stralciato dal fascicolo Fiscopoli, è ancora aperto: se ne occupano, in particolare, il pm Maria Letizia Fucci e la collega Monica Garulli, oltre al procuratore Manfredi Palumbo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2012/06/02/722562-fiscopoli-prostitute-casalinghe.shtml" target="_blank">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Padova - <b>Studentessa: "mi prostituisco perché sono soldi facili e mi piace il lusso"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 giugno 2012</b></span> - «All'inizio, tre o quattro anni fa, lo facevo qualche volta per comprarmi la cocaina. Poi ho smesso di assumere stupefacenti ma ho continuato a prostituirmi. <b>Perchè? Sono soldi facili</b>, mi pago gli studi e le mie spese e non ho problemi. Non posso dire che questa cosa mi entusiasmi, ma nemmeno che mi dispiaccia. Scelgo i clienti, e lo faccio ogni tanto».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È quanto ha raccontato una vicentina di 23 anni, ascoltata qualche giorno fa in tribunale a Padova come testimone nell'ambito di un processo per spaccio di droga.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quello che fa discutere è la scelta - che lei definisce liberissima - di una ragazza di 23 anni, di famiglia molto modesta ma non indigente, residente nell'hinterland di Vicenza, di andare a letto con chi capita a pagamento. Studentessa di Medicina a Padova fuori corso, vive in un appartamento della città del Santo con altri coetanei universitari. I quali sanno e non sanno dove sia quando non passa la notte in casa. Di certo non lo sanno i suoi genitori. «Farebbero un colpo. Ma lo farebbe soprattutto mia nonna, che prega perchè io mi laurei e mi trovi un principe azzurro che mi sposi e la faccia diventare bisnonna».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La giovane infatti non si prostituisce in casa. Qualche volta va in quella dei clienti; altre, più spesso, in appartamenti del sesso. Di recente è stata identificata durante un blitz delle forze dell'ordine: era con altre ragazze italiane, ognuna nella sua stanza con il cliente, e il padrone di casa è stato denunciato per favoreggiamento della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Lo faccio una o due volte la settimana. A fine mese, sono circa 6-700 euro», racconta la ragazza che non è una bellezza di quelle che fanno girare gli uomini quando cammina per strada, ma ha tutte le curve al posto giusto e uno stupendo sorriso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A casa, a Vicenza, la studentessa torna ogni 15 giorni. Racconta di lavorare come cameriera in pizzeria. «Il mio cruccio è che non riesco ad andare avanti con gli esami. In tre anni ne ho fatto 7, non ho neanche idea di quanti me ne manchino. Ma <b>mi piace la bella vita, divertirmi, andare al mare, passare la notte in discoteca, vestire abiti lussuosi</b>. Una delle prime cose che mi sono comprata (con le marchette, ndr), è stata una borsa di una griffe famosa. A Vicenza ho detto che era falsa, acquistata dai vu cumprà».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicentina sottolinea che la sua impressione è che alcune sue colleghe di studi siano come lei: «<b>È troppo facile guadagnare così</b>». E ricorda che la prima volta che lo ha fatto per soldi è stato con un coetaneo, subito dopo la maturità. «Era un figlio di papà che a scuola ho sempre odiato. Arrogante, convinto che il mondo fosse ai suoi piedi. Vicenza è piena di gente così. Mi ha detto chiaramente che mi voleva, dopo avermi corteggiata invano. Io gli ho risposto che con lui sarei andata solo se mi pagava. Mi ha chiesto quanto. Gli ho risposto 10 mila euro. Me ne ha dati 300 e ho detto di sì».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/dalla_home/371796_prostituta_per_pagarsi_gli_studi/?refresh_ce" target="_blank">fonte</a></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Firenze - <b>Una dominicana reclutava sue connazionali per farle prostituire in Italia</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 giugno 2012</b></span> - Il nuovo sistema telematico “Alloggiati Web”, con il quale ormai da mesi le strutture ricettive inviano alla Questura di Firenze i dati degli ospiti, ha consentito un’altra cattura di una persona ricercata. Questa volta la polizia ha rintracciato in uno ostello una 34enne dominicana che doveva scontare una pena di 2 anni di reclusione a seguito di una condanna definitiva emessa dal Tribunale di Firenze. La donna, finita ieri a Sollicciano, era stata processata e condannata in via definitiva nell’ambito di un’indagine della Squadra Mobile di Pistoia: è stata riconosciuta colpevole di aver reclutato persone nel suo paese d’origine al fine di favorirne la prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=b2.06.11.15.24" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rimini - <b>Arrivano in Italia autonomamente, decise a battere, su consiglio delle amiche - guadagnano 2mila € a settimana</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 giugno 2012</b></span> - Arrivano in Italia già con l’idea di battere i marciapiedi e dopo una notte in caserma tornano sulla strada / Prostitute, è un arrembaggio / Pironi si complimenta con i carabinieri, ma quanto dura il “repulisti”? Lotta alla prostituzione. Una lotta senza quartiere che si scontra con una normativa penale che non dà tante armi alle forze dell’ordine. Prostituirsi, non è reato per il codice penale, sfruttamento e favoreggiamento sì. Ma per combattere il fenomeno si deve, per forza di cosa, partire dalla strada. Dalle ragazze che battono quelle vie, sulle quali tornano sempre dopo una notte in caserma. E spesso sono già colpite dall’inefficace foglio di via. Provvedimento che anche per il Tribunale di Rimini (martedì ne ha mandate assolte 10) non regge davanti al codice penale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">[...]</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri infatti i carabinieri della compagnia di Riccione hanno dato avvio ad un servizio straordinario per contrastare il fenomeno della prostituzione su strada. Il servizio, svolto tramite il controllo delle principali arterie stradali, ha visto impegnate diverse pattuglie del comando “consentendo una capillare e contestuale azione di contrasto all’annoso fenomeno - dice una nota dell’Arma -. Il territorio di Riccione pur avendo meno problemi rispetto ai limitrofi territori, ha registrato nell’ultimo periodo una costante migrazione verso viale D’annunzio delle prostitute in atteggiamenti ammiccanti”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al termine del servizio, i militari hanno accompagnato in caserma 15 ragazze, rumene e bulgare di età compresa tra i 20 ed i 30 anni. Una di queste è stata indagata in stato di libertà per inosservanza del foglio di via obbligatorio. Per tutte le controllate, i carabinieri hanno provveduto alla redazione di “interviste” per cittadini stranieri, dalle quali è emerso che le ragazze sono tutte dimoranti a Rimini, residence o appartamenti, e di essere entrate in Italia al solo scopo di prostituirsi mediante segnalazioni di altre amiche già avviate al mestiere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">[...]</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.libertas.sm/cont/news/non-si-placa-la-lotta-alla-prostituzione-ma-le-lucciole-spuntano-come-funghi/63653/1.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">[...] Emerge un quadro nuovo della prostituzione a Rimini: le ragazze - tutte di età
giovanissima, ma maggiorenni, tra i 18 e 20 - sono in maggioranza bulgare, rumene
e polacche.<br />Guadagnano fino a 2.000 euro a settimana e si autogestiscono,
facendo a meno dei protettori, dividendo le spese degli alloggi e delle camere
dei residence dove vanno con i clienti. Le tariffe sono comprese tra i 40 e 50
euro in strada, mentre per un'ora in residence la tariffa sale fino a 250
euro.</span><br />
<a href="http://www.riminitoday.it/cronaca/rimini-prostituzione-tariffe.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">San Severo (FG) - <b>Così la magnaccia bulgara schiavizzava la sua connazionale</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgI2usr55LEG-ozW67oJ-Th6f4OYPEoIjAgiEhELgmIF5hTYHRvbymSHm9_q_JGpjm57KlYlcNc_sMHEJlLhL6gbB3HqouYHdnjCF9YtZGOVLnIBjY0HpTiTmyFbhujnAvVpGJzbr5ugh0/s1600/antova+Katya+fidanova.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgI2usr55LEG-ozW67oJ-Th6f4OYPEoIjAgiEhELgmIF5hTYHRvbymSHm9_q_JGpjm57KlYlcNc_sMHEJlLhL6gbB3HqouYHdnjCF9YtZGOVLnIBjY0HpTiTmyFbhujnAvVpGJzbr5ugh0/s320/antova+Katya+fidanova.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 luglio 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Quello di Antova Katya Fidanova era, secondo gli inquirenti, un ruolo chiave (rispetto a marito 51enne e figlio 27enne): si occupava di controllare costantemente la vittima, a casa come sulla direttrice verso San Severo, presenziava al contatto con i clienti, con i quali "contrattava" pagamenti e prestazioni, ed infine ne riscuoteva il denaro, controllando che alla ragazza non andasse nemmeno un euro.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vittima, infatti, che viveva in condizioni di forte asservimento psicologico (sia perché non conosceva la lingua italiana, sia perché non era assolutamente autosufficiente), veniva costretta a vivere in condizioni misere e precarie all'interno di un casolare di campagna, sotto il controllo costante della famiglia-carceriera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ragazza, che in Bulgaria ha un marito ed un bambino, era obbligata al meretricio a causa delle continue minacce di ritorsioni nei confronti suoi e della sua famiglia che ignorava la vera natura del suo lavoro.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.foggiatoday.it/cronaca/prostituzione-ss-16-san-severo-arresti-manfredonia-bulgari.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vittoria (RG) - <b>La prostituta si trova un nuovo protettore, la polizia le arresta anche questo</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 luglio 2012</b></span> - Anche se rimasta senza protettore poiché arrestato dai Carabinieri il primo giugno scorso, una prostituta continuava ad esercitare a Vittoria, dopo essersene procurato uno nuovo.<br />La donna continuava a svolgere la propria “attività” nel piazzale del mercato ortofrutticolo di Fanello, nel punto ormai conosciuto da clienti affezionati e da quelli nuovi, complice l’immancabile passaparola, nei pressi di un distributore di carburante.<br />Particolare che ha sorpreso non poco i militari, la prostituta si era trovata un nuovo protettore, dopo l’arresto del precedente: non più il bracciante agricolo romeno di 37 anni, finito in cella, ma un insospettabile vittoriese incensurato di 34 anni, anche lui bracciante agricolo.<br />Per lui le manette sono scattate per favoreggiamento della prostituzione.<br />Il vittoriese soleva parcheggiare la sua Ford Ka in posizione tale da poter controllare il luogo di lavoro della donna, lampeggiandole ogni tanto con i fari come a rassicurarla e facendogli sentire la presenza. Successivamente il vittoriese si spostava dal suo parcheggio per avvicinarsi alla prostituta, accertandosi che tutto andasse per il verso giusto, circostanza che si ripeteva ogni qualvolta la donna si appartava con un cliente.<br />Infine, <b>l’opera di “assistenza”, comprendeva anche il rifornimento di bevande (acqua e caffè) per ristorare la prostituta, durante e dopo il lavoro, proprio come faceva il precedente magnaccia finito in manette</b>. Con l’arresto di questo secondo protettore, la prostituta è di nuovo rimasta, per così dire, di nuovo sola.</span><br />
<a href="http://www.lagazzettaiblea.it/2012/07/16/prostituta-perde-protettore-e-se-trova-un-altro/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ferrara - <b>Ergastolo alla magnaccia rumena che cooperò a bruciare viva la prostituta ribelle</b></span></div>
<div style="text-align: start;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqkaUSvcQzTOGMKLrxQsMgyxrpiIidoSuybc5KcCnG_2PPR1aWLpObZPxYiz6ur5guP7cpt03MFvTUfa35nMnt8rpSC2S-NG_RFWF9VodFm7vXPJYgTF6L_sVUIAtC78oOM9TYUY4c0YY/s1600/Gianina+Pistroescu.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="251" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqkaUSvcQzTOGMKLrxQsMgyxrpiIidoSuybc5KcCnG_2PPR1aWLpObZPxYiz6ur5guP7cpt03MFvTUfa35nMnt8rpSC2S-NG_RFWF9VodFm7vXPJYgTF6L_sVUIAtC78oOM9TYUY4c0YY/s320/Gianina+Pistroescu.jpg" width="218" /></span></a></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 maggio 2012</b></span> - Jana Serbanoiu, ex compagna di cella in Romania di Gianina Pistroescu - quest’ultima imputata per l’omicidio della diciottenne prostituta romena Paula Burci - ha testimoniato dal carcere di Arad, dove è rinchiusa da più di 8 anni per truffa, in videoconferenza trasmessa nell’aula 11 del tribunale di Bologna.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto parte dal carcere di Craiova, anno 2009/2010. Con Jana, in cella, c’erano altre 22 donne tra cui Gianina Pistroescu, all’epoca appena indagata per l’omicidio di Paula Burci.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Mi chiese di aiutarla a scrivere una lettera per l’autorità italiana perché voleva essere ascoltata in merito a quei fatti — spiega la donna tradotta in aula da ben tre persone — Le domandai cosa c’entrasse in quell’omicidio, prima mi rispose nulla, poi...». Il racconto è terribile. «Disse che Paula venne portata in Italia da suo fratello con la promessa di un posto come colf». La diciottenne viene subito piazzata a Villadose a casa di Sergio e Gianina. Il suo lavoro sarà la strada.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Paula non ci sta, tenta di ribellarsi e di uscire da quell’inferno. Tutto inutile. Diventa merce di scambio per sanare un debito contratto dalla Pistroescu con un gruppo di marocchini e romeni. «La ragazza venne consegnata a tre persone da Gianina e Sergio — precisa ancora — ma una sera fuggì e tornò a Villadose chiedendo protezione e minacciando di andare dai carabinieri». I suoi aguzzini però la raggiunsero in fretta per massacrarla.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In quanti erano, chiede il pm? «Gianina, Sergio ed altre due o tre persone, loro amici. Per le botte prese Paula si sentì mancare e loro si spaventarono». Così la caricarono su un furgone, la portarono «al margine di un bosco» (il cadavere venne ritrovato in golena a Zocca di Ro) e le diedero fuoco.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Respirava mentre la conducevano in quel luogo, insiste il pm? «Sì, — chiude Jana — <b>Gianina mi raccontò che stava ancora respirando e che lei, poi, tornò a orinare nei pressi del cadavere</b>».</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/2012/05/12/711652-omicidio-paula-burci-prostituta-uccisa-ex-compagna-di-cella-ferrara.shtml">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 luglio 2012</b></span> - Ergastolo con isolamento diurno per due mesi per Gianina Pistroescu e Sergio Benazzo. La Corte d’Assise di Ferrara ha accolto in toto la richiesta della pm Barbara Cavallo. Salvo un capovolgimento della sentenza in appello o cassazione, i due imputati sconteranno per tutta la vita la responsabilità di aver concorso con ignoti nell’omicidio della 19enne Paula Burci, di aver contribuito a bruciarne il cadavere e a nascondere i resti carbonizzati sotto un tronco e delle frasche nella zona golenale di Zocca di Ro.<br />In prima fila, in piedi dietro al banco degli imputati, Sergio Benazzo è rimasto immobile fino alla lettura del verdetto. In aula c’erano anche i rappresentanti di carabinieri e squadra mobile di Ferrara, che seguirono le indagini coordinati dalla procura. Era il 21 marzo del 2008 quando un corpo carbonizzato venne ritrovato da alcuni ragazzi a spasso con i propri cani nella zona golenale di Zocca di Ro.<br />Ci vorrà del tempo prima di dare un nome e un volto a quelle spoglie. Il caso finì anche a “Chi l’ha visto?”. In trasmissione si presentò l’allora capo della Mobile Pietro Scroccarello, per lanciare un appello: chi riconoscesse dall’identikit fornito dalla polizia la ragazza si faccia vivo.<br />Ci vorranno tre anni di indagini prima di mettere le manette ai polsi ai sospettati numeri uno dell’omicidio. Le forse dell’ordine arrestano nella sua casa di Villadose di Rovigo Sergio Benazzo, idraulico di 36 anni. Gianina Pistroescu, rumena di 36 anni, viene raggiunta dall’ordine di esecuzione a Craiova, in Romania, dove è detenuta per una condanna a 5 anni per sfruttamento della prostituzione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.estense.com/?p=233633" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rimini - <b>Megarissa fra 12 prostitute rumene</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 agosto 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Una lite, furiosa, per accaparrarsi la propria fetta di territorio a Rivazzurra di Rimini. Protagoniste, la scorsa notte intorno alle 3.30, dodici prostitute - tutte romene di età compresa tra i 19 e 27 anni - accapigliatesi per difendere i propri spazi di lavoro. In particolare un gruppo di lucciole pretendeva una sorta di primazia su via Lecce nella frazione riminese.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Sono intervenuti tre equipaggi del nucleo radiomobile dei carabinieri, costretti a faticare non poco per sedare la lite. Bloccate e condotte in caserma per accertamenti e controlli, otto delle dodici prostitute sono state sanzionate, in via amministrativa, per violazione dell'ordinanza del Comune di Rimini di contrasto alla prostituzione in strada. Nei loro confronti è stato proposto anche il divieto di ritorno in questo centro, mentre le altre quattro sono state denunciate alla Procura della Repubblica sia per violazione del foglio di via obbligatorio, sia per inosservanza del provvedimento dell'Autorità poichè già ammonite in precedenza.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Negli ultimi 50 giorni, da quando è entrata in vigore l'ordinanza comunale, solo a Rimini sono state oltre 100 le prostitute identificate, delle quali 85 sanzionate amministrativamente, 62 denunciate per violazione del foglio di via e 25 denunciate per inottemperanza ai provvedimenti dell'autorita'.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/08/18/news/rimini_mega_rissa_tra_lucciole_in_12_a_contendersi_il_territorio-41144550/" target="_blank">http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/08/18/news/rimini_mega_rissa_tra_lucciole_in_12_a_contendersi_il_territorio-41144550/</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bangladesh - <b>Tutto al femminile il business delle sex-workers</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; text-align: justify;"><b>19 agosto 2012</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"> - [...] </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Le operaie del sesso sono costrette a versare la maggior parte dei loro guadagni alla <i>sardarnis</i> , la padrona del bordello</b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fornitrici della manodopera locale sono per lo più le famiglie ridotte in miseria, che vendono le figlie per soli 20mila taka (circa 245 dollari). È il caso di Eiti, 25 anni, che da 6 è ospite del Ghat Brothel, dove <b>la madre infermiera, disoccupata, l'ha scaricata</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'alloggio nei «lupanari» della città - da quelli di 5 stelle al centro alle case-tende-capanne della periferia - non viene offerto gratis: e per pagare l'affitto, la luce, l'acqua, il cibo e quant'altro occorre per un'esistenza decente, le «sex workers» devono avere rapporti quotidiani con almeno quattro o cinque clienti.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Si rimane perciò sorpresi quando, varcando la soglia di un edificio di quattro piani come il Town Brothel, trovi decine e decine di ragazze accovacciate nei corridoi che mangiano e bevono allegramente e qualcuna osa perfino invitarti nella sua «cuccia» per un tè o una Coca Light.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ci sono poi anche quelle che pur avendo lavorato tutti i giorni, per anni, non intascheranno neanche un centesimo di taka: è il destino delle Chukri , prostitute <b>vendute dalla nonna, dalla mamma o dalla suocera</b>, i cui miseri salari sono andati a impinguare il ventre delle <i>sardarnis</i>.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Diversamente da quanto avviene in tutte le altre parti del mondo, le donne del Bangladesh non ambiscono a mantenersi filiformi, dal momento che ai loro uomini piace la «femmina in carne», con le dovute curve e rotondità. Perciò ricorrono assiduamente all'Oradexon, un farmaco che viene dato anche alle mucche perché raggiungano il giusto peso e adeguate dimensioni fisiche e viene appunto chiamato cow pill , la pillola delle vacche.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Questa la <b>medicina che la <i>sardarnis</i> di un bordello impone alle sue sei «operaie», sottoposte a una ferrea disciplina</b> anche se si rivolge a loro affettuosamente chiamandole «figlie» e «bambine». L'effetto taumaturgico dell'Oradexon è stato più volte decantato dalle giovani prostitute, come conferma Hashi, una ragazza di 17 anni che intraprese la sua «avventura» quando ne aveva solo dieci e adesso lavora a tempo pieno in un bastione di Kandapara, una città labirinto a nord-est di Dacca: «Tu non lo puoi immaginare - esordisce -, ma c'è una grande differenza fra il mio aspetto attuale e quello della bambina gracile e denutrita dell'infanzia. Ora godo di un'ottima salute e sono in grado di intrattenere e soddisfare ogni giorno un bel numero di clienti, talvolta fino a quindici».[...]</span></div>
<a href="http://www.corriere.it/esteri/speciali/2010/i-reportage-di-ettore-mo/notizie/ettore-mo-bangladesh-bambine-prostitute_2957d026-e9cf-11e1-aca7-3ef3e0bba9b5.shtml" style="text-align: justify;" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.corriere.it/esteri/speciali/2010/i-reportage-di-ettore-mo/notizie/ettore-mo-bangladesh-bambine-prostitute_2957d026-e9cf-11e1-aca7-3ef3e0bba9b5.shtml</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Napoli - <b>Le <i>povere indifese</i> aggrediscono consigliere regionale</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 agosto 2012</b></span> </span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri sera sono stato aggredito da alcune prostitute nella Via Repubbliche Marinare angolo Via delle Brecce mentre avevo iniziato a fotografare le strade piene di donne e travestiti che intorno alle 20 avevano preso totalmente possesso del territorio. Volevo documentare lo status quo di una dei tanti luoghi di Napoli invasi da queste persone chiaramente nelle mani della criminalità.</span></blockquote>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A renderlo noto è il commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli.</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ero a debita distanza e non mi sono accorto che tre donne certamente di origine africana si erano appostate alle mie spalle e così mi hanno improvvisamente aggredito tentando di levarmi la macchina fotografica digitale di mano - racconta - Una mi ha afferrato la mano, un'altra mi morso sulla spalla e la terza mi ha infilato una mano nella tasca della giacca strappandomela. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una delle donne da cui mi ero divincolato - continua Borrelli - mi ha improvvisamente lanciato una bottiglia addosso che mi ha colpito alla testa. Anche dall'altra parte della strada sono cominciate a volare bottiglie di vetro da parte di altre prostitute verso la mia persona ed il mio scooter che mi hanno colpito di nuovo in testa e in vari punti del corpo. Per fortuna avevo il casco e sono riuscito a fuggire e a chiamare la Polizia che dopo circa 30 minuti mi ha raggiunto in un stazione di servizio vicina e mi ha riaccompagnato sul luogo dell'aggressione da cui ovviamente erano scappate tutte queste donne ma erano rimaste le bottiglie di vetro e alcuni oggetti sparsi per strada che si trovavano nella tasca strappata della mia giacca.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia mi ha accompagnato a farmi refertare all'Ospedale Vecchio Pellegrini - conclude Borrelli - dove hanno riscontrato una contusione della regione lombare destra e mi hanno dato tre giorni di prognosi. Poi ho denunciato l'accaduto in Questura dove sono rimasto fino alle 23.15 circa.</span></blockquote>
<a href="http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=215448&sez=NAPOLI" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=215448&sez=NAPOLI</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Termoli (CB) - <b>Rumena 25enne indagata per tratta di prostitute minorenni</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 agosto 2012</b></span> - </span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Risulta essere indagata per sfruttamento della prostituzione una romena di 25 anni, domiciliata presso la città costiera, la quale risulterebbe da tempo essere dedita a questo tipo di attività. La 25enne sarebbe impegnata in un traffico di giovani donne che fa giungere dall’Est con la promessa di una vita migliore, inducendole invece, una volta approdate in Molise, a prostituirsi.<br />L’Ansa ha reso noto che è tuttora in corso un’inchiesta, ad opera degli agenti, sulla prostituzione lungo la costa molisana e gli inquirenti dovranno interrogare la romena di circa 25 anni che sembra favorisse l’arrivo a Termoli di giovani connazionali e ragazze dell’Est.<br /><a href="http://ilnuovomolise.it/39326/giro-di-prostituzione-sulla-costa-la-polizia-indaga-nel-mirino-una-25enne-romena"><span style="font-size: x-small;">http://ilnuovomolise.it/39326/giro-di-prostituzione-sulla-costa-la-polizia-indaga-nel-mirino-una-25enne-romena</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Tre prostitute marocchine pestano tre colleghe che non pagano il pizzo-marciapiede</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 agosto 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Non volevano pagare il pizzo per l’occupazione del suolo e sono state picchiate da 3 “colleghe”. Succede a Torino e “l’occupazione del suolo pubblico” era finalizzato alla prostituzione.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Il fatto risale ad alcuni giorni fa. </span><span style="text-align: start;">Secondo la ricostruzione della polizia, tre ragazze - un'italiana e due dell'est Europa - erano state aggredite da tre colleghe marocchine che avevano chiesto alle nuove arrivare soldi per potersi prostituire nella loro zona.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Ma i poliziotti hanno rintracciato subito due delle donne marocchine, entrambe 48enni, che sono state arrestate con l'accusa di tentata estorsione.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Le due, risultate irregolari sul territorio nazionale, sono state anche denunciate per furto, percosse e minacce.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<a href="http://www.perotorino.it/attualita/cronaca/14325-torino-picchiate-3-prostitute-perch%C3%A9-non-pagano-il-pizzo" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.perotorino.it/attualita/cronaca/14325-torino-picchiate-3-prostitute-perch%C3%A9-non-pagano-il-pizzo</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>Anche nel Cesenate il business delle sudamericane e caraibiche è tutto e solo femminile</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° settembre 2012</b></span> - Sgominato il filone dominicano della prostituzione in appartamento. Gli agenti della Squadra Mobile di Forlì e della Polizia Municipale di Cesenatico hanno arrestato in flagranza di reato, la cittadina statunitense di origine dominicana Carmen Ligia Rolfott Rijo, 50enne residente a San Mauro Mare. "Damaris", questo il suo nome d'arte, è accusata di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di quindici giovani donne dominicane. Ricevevano in appartamenti tra i Comuni di Cesenatico e San Mauro.<br />Il blitz è avvenuto nel pomeriggio del 30 agosto, dopo una serie di attività di appostamento e pedinamento, che hanno visto come obiettivo principale la residenza dell'arrestata, ove da tempo era stato rilevato un certo via vai di uomini. Tutto è partito dagli annunci pubblicati su quotidiani e settimanali e su internet; le ragazze offrivano in modo esplicito prestazioni sessuali invitando gli interlocutori a raggiungerli proprio a quell'indirizzo.<br />Il costo delle prestazioni variava da 50 a 70 euro, a seconda delle richieste e del tempo dedicato al cliente.<br />Di seguito, è stata fatta irruzione dentro l'appartamento, dove sono state identificate tre donne, tra le quali la locataria Carmen Ligia, ed altre due ragazze dominicane, una di 21 anni, l'altra di 37, tutte in regola con le norme sul soggiorno ed incensurate.<br />Numerose le prove repertate nel corso della perquisizione: decine di schede telefoniche riferibili ad annunci pubblicati per reclamizzare la prostituzione, copie di ricevute di pagamento per la pubblicazione degli annunci, computer con fotografie di donne svestite o con biancheria intima da inviare per corredo agli annunci su internet, denaro contante frutto dell'attività in questione, strumenti del mestiere quali profilattici, gel lubrificanti, e altri oggetti per giochi erotici.<br />Particolare rilievo assume l'accertamento di carattere patrimoniale effettuato sulla donna oggetto di indagine, che ha permesso di verificare che <b>negli ultimi due anni ha inviato alla famiglia d'origine</b> importanti somme di denaro, <b>qualche decina di migliaia di euro</b>, ai quali non corrisponde però lo svolgimento di alcuna attività lavorativa ufficiale e che quindi, alla luce di quanto è emerso, quantifica il guadagno dell'attività illegale mediante lo sfruttamento della prostituzione altrui.<br />L'arresto segue una analoga operazione dei giorni scorsi e che ha visto protagonista la cittadina colombiana Leydi Santiesteban Delgado, ma al momento non sono stati accertati collegamenti tra le due arrestate, anche se si è rilevato che, in passato, si erano alternate nella locazione di alcuni immobili dove venivano collocate le prostitute.<br />Il tutto nasce in un contesto di azione sinergica tra la polizia locale e l'organo investigativo provinciale della Polizia di Stato, a fronte dell'improvvisa presenza di numerose prostitute sudamericane, apparentemente scollegate tra loro ma in realtà riunite in due "filoni" principali di approvvigionamento delle giovani ragazze avviate alla prostituzione nella nostra riviera: uno "colombiano", facente capo alla Santiesteban, nei cui appartamenti esercitavano la prostituzione tutte ragazze colombiane; l'altro "dominicano" ove erano sfruttate ragazze provenienti da Santo Domingo, la cui rotazione dentro gli appartamenti era coordinata dalla Rolfott.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In tutto sono state individuate 15 donne, distribuite in sei diversi appartamenti, tra Cesenatico e San Mauro Mare.<br />Nei confronti delle due meretrici il Questore di Forlì ha anche disposto la misura di prevenzione del "foglio di via obbligatorio" con divieto di ritorno per tre anni nei comuni di Cesenatico e San Mauro, provvedimento emesso nei confronti di altre otto donne dedite al mestiere più antico, identificate negli ultimi mesi nell'ambito di questi controlli. <img src="http://adv.strategy.it/www/delivery/lg.php?bannerid=5204&campaignid=1934&zoneid=239&loc=1&referer=http%3A%2F%2Fwww.cesenatoday.it%2Fcronaca%2Fcesenatico-damaris-saluta-famiglia-passeggiata-va-prostitute.html&cb=490cb31db4" />L'arresto è stato convalidato dal GIP dott.Giovanni Trerè su richiesta del PM Michela Guidi, e l'arrestata, ritenuti gravi gli indizi probatori raccolti nei suoi confronti, nonché la professionalità e la sistematicità della condotta criminosa posta in essere, è trattenuta in carcere in custodia cautelare.</span><br />
<a href="http://www.cesenatoday.it/cronaca/cesenatico-damaris-saluta-famiglia-passeggiata-va-prostitute.html" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;" target="_blank"><span style="font-size: x-small;">http://www.cesenatoday.it/cronaca/cesenatico-damaris-saluta-famiglia-passeggiata-va-prostitute.html</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Orte (VT) - <b>Prostituta nigeriana prende a calci e pugni i Cc</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 settembre 2012</b></span> - I Carabinieri della Stazione di Orte, guidati dal Maresciallo Lo Giudice, impegnati nei consueti controlli anti prostituzione, l’altra sera hanno arrestato una meretrice nigeriana con l’accusa di resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I Carabinieri, durante un servizio perlustrativo, transitando lungo la S. P. per Penna in Teverina, hanno notato la ragazza che, a margine della carreggiata, semivestita, cercava di adescare clienti, invadendo pericolosamente la sede stradale, creando intralcio alla circolazione. Alla vista della pattuglia, la donna si è data alla fuga nella macchia adiacente alla strada provinciale, ma raggiunta in breve dagli operanti, ha iniziato a colpirli con calci e pugni, riuscendo a divincolarsi e a proseguire la sua corsa, fino a quando non è stata definitivamente bloccata ed ammanettata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I Carabinieri, ricorsi alle cure dei sanitari, ne avranno per pochi giorni a causa delle contusioni e dei graffi riportati.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.occhioviterbese.it/occhioviterbese_v2/cronaca-viterbese-id-13815-titolo-Prostituta-nigeriana-arrestata-per-resistenza-e-violenza-a-pubblico-ufficiale.html#.UQbzix1IFdw" target="_blank">http://www.occhioviterbese.it/occhioviterbese_v2/cronaca-viterbese-id-13815-titolo-Prostituta-nigeriana-arrestata-per-resistenza-e-violenza-a-pubblico-ufficiale.html#.UQbzix1IFdw</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bari - <b>Trafficking: l'aguzzina rumena minacciava e sfruttava due connazionali</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 settembre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">(Adnkronos) Gli agenti delle volanti della Questura di Bari, in collaborazione con personale della Squadra Mobile, hanno arrestato ieri una cittadina rumena di 22 anni, accusata di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione ai danni di due connazionali, rispettivamente di 34 e 23 anni.</span></span><br />
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei suoi confronti e' stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale del capoluogo pugliese. L'arresto e' scaturito a seguito di una denuncia di una delle vittime, le quali, attirate in Italia dalla promessa di un lavoro, sono state invece costrette a prostituirsi, contro la loro volontà, subendo violenze fisiche e minacce dalla loro aguzzina.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.liberoquotidiano.it/news/1077141/Bari-sfruttamento-prostituzione-arrestata-giovane-rumena.html" target="_blank">http://www.liberoquotidiano.it/news/1077141/Bari-sfruttamento-prostituzione-arrestata-giovane-rumena.html</a></span></div>
<h1 class="tit" style="background-color: white; border: 0px; margin: 15px 0px 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: start; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
«Quando cominci a venderti, non sai più smettere»</span></h1>
<h1 class="tit" style="background-color: white; border: 0px; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; margin: 15px 0px 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: start; vertical-align: baseline;">
<b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">E' confermato: prostitute per convenienza, e non per bisogno; tanto meno per costrizione</b></h1>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 settembre 2012</b></span> - "Quando cominci non riesci a smettere, è come fumare". Sono le parole di Charlotte, studentessa universitaria, appena ventenne. In Francia, secondo un rapporto del sindacato SUR, ogni anno 40mila studenti, tra i 19 e 25 anni, in maggioranza ragazze, si prostituiscono per pagarsi gli studi. E l'Italia non è da meno. Sono in aumento continuo infatti le webcam girls che davanti alla telecamera del proprio computer guadagnano i soldi per pagarsi l'affitto, baby prostitute, spesso minorenni, che con autoscatti sexy si ricaricano cellulare, accompagnatori e accompagnatrici che concedendosi per un caffè o un week-end completo raggiungono le vette della loro personale scala sociale. <br />Il variegato popolo delle "escort" è fatto non solo di donne sole ma anche di giovani madri di famiglia che arrotondano, studentesse che si pagano le spese della grande città, modelle in cerca di incontri di successo, adolescenti bisognosi di emozioni e soldi facili.<br /><b><i>Elles</i></b>, firmato dalla regista polacca Malgoska Szumowska e in uscita al cinema il 28 settembre, si addentra nel mondo dell'adolescenza e ne indaga quest'aspetto. La meravigliosa Juliette Binoche, nei panni di una giornalista affermata di un periodico femminile, si butta, letteralmente anima e corpo in un'inchiesta sulla prostituzione tra le giovani studentesse.<br />E' così che incontra Alicja e Charlotte. Due giovanissime prostitute in realtà molto orgogliose di praticare questo "mestiere", soprattutto per l'indipendenza economica che ne ricavano. Charlotte brama l'appartamento con bagno con vista e Alicja, polacca, non riesce ad abbandonare il lusso in cui è stata catapultata in brevissimo tempo. «Volevamo trattare l'argomento della prostituzione studentesca dal punto di vista femminile. Una giornalista, una donna, che gode di una condizione sociale invidiabile, che interroga due studentesse», spiega la regista polacca Malgoska Szumowska. Due ragazze che per finanziare i propri studi e sentirsi sempre più ricche, vendono il proprio corpo a uomini adulti.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Il film non accusa nessuno, ma ci interroga – racconta l'attrice - sugli insidiosi cambiamenti della nostra società. Non è facile, infatti, studiare quando si hanno problemi economici. La prostituzione paga bene, non occupa troppo tempo, garantisce un certo agio finanziario e ci fa sentire parte della società consumistica in cui viviamo».</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.vanityfair.it/show/cinema/2012/09/15/elle-film-prostituzione-sexy-web-cam-juliette-binoche#?refresh=ce" target="_blank">http://www.vanityfair.it/show/cinema/2012/09/15/elle-film-prostituzione-sexy-web-cam-juliette-binoche#?refresh=ce</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Due rumene controllano prostitute connazionali</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 settembre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Bracciano, nella serata di ieri, hanno arrestato con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione due donne e </span><span style="text-align: start;">un uomo, tutti cittadini romeni.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">I militari avevano notato un “fiorire” di prostitute nelle strade della periferia nord di Roma, tra gli abitati di Santa Maria di Galeria ed Anguillara Sabazia: sono iniziati servizi di osservazione e pedinamento che hanno permesso di individuare le abitazioni delle prostitute e delle sfruttatrici, nonché identificare queste ultime. Durante i citati servizi è balzata subito all’occhio dei Carabinieri l’elevato tenore di vita condotto dalle sfruttatrici, le quali avevano la disponibilità di numerose auto, tra le quali spiccavano due grossi SUV della BMW.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Nella giornata di ieri è scattato il controllo da parte dei Carabinieri che hanno fermato la macchina condotta da una delle due donne arrestate (C.C.E.), con a bordo due ragazze appena recuperate dalla strada dopo una giornata di “lavoro”. Immediatamente sono scattate le perquisizioni domiciliari negli obiettivi individuati precedentemente, permettendo di completare il quadro probatorio. Sono stati, infatti, rinvenuti documenti d’identità e di espatrio delle sfruttate, tenuti nascosti nella casa degli altri due arrestati, M.C. e M.S.I., nonché sequestrati 80.000 euro in contanti provento dello sfruttamento.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Espletate le formalità di rito, le arrestate sono state tradotte presso il Carcere di Roma “Rebibbia” a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.</span><br style="text-align: start;" /><span style="font-size: xx-small; text-align: start;">link alla notizia:<br /><a href="http://roma.ogginotizie.it/215655-roma-sfruttamento-della-prostituzione-arrestata-coppia/#.UR_HUx03ZZo"><span style="font-size: x-small;">http://roma.ogginotizie.it/215655-roma-sfruttamento-della-prostituzione-arrestata-coppia/#.UR_HUx03ZZo</span></a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enna - <b>Una prostituta fa prostituire una 16enne</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 settembre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">(ASCA) Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Enna, hanno permesso di scoprire che una donna, da piu' fonti indicata come prostituta, si accompagnava con una ragazza che invece di frequentare la scuola era solita seguirla.</span></span><br />
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I conseguenti servizi di appostamento e tecnologici hanno consentito di raccogliere numerosi elementi di colpevolezza della donna, responsabile di induzione alla prostituzione minorile.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<a href="http://www.asca.it/news-Prostituzione__sfruttavano_giovane_16enne__5_arresti_ad_Enna-1198455-BRK.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.asca.it/news-Prostituzione__sfruttavano_giovane_16enne__5_arresti_ad_Enna-1198455-BRK.html</span></a></div>
</div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>Sindacato prostitute: "Per colpa delle nigeriane non possiamo più arricchirci"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 settembre 2012</b></span> - Il sindacato delle prostitute scende in campo contro studentesse e casalinghe. Il motivo? Decine di migliaia di ragazze giovani, ma anche di casalinghe, esercitano il più antico mestiere del mondo, sottraendo mercato alle professioniste e facendo crollare i prezzi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La denuncia è stata lanciata da Carla Corso, presidente del Comitato per i diritti civili delle prostitute in una intervista rilasciata al programma KlausCondicio condotto da Klaus Davi su YouTube <a href="http://www.youtube.com/user/klauscondicio">http://www.youtube.com/user/klauscondicio</a>.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il fenomeno della prostituzione nel nostro Paese è un business stimato in 5 miliardi di euro l'anno che coinvolge circa otto milioni di italiani. Ma negli ultimi due anni c'è stato un vero e proprio crollo dei prezzi. Secondo Carla Corso, infatti, "si passa da una media di 50 euro a rapporto completo a chi arriva a vendersi anche solo per 5 euro". Il tracollo dei prezzi è determinato soprattutto, spiega la presidente del Comitato, "dalle prestazioni dalle ragazze di colore, in primis nigeriane, che pur di non perder la loro fetta di mercato popolare sono disponibili ad avere rapporti sessuali a prezzi stracciati".<br /><a href="http://www.lapresse.it/cronaca/sindacato-prostitute-contro-studentesse-fanno-crollare-i-prezzi-1.219741"><span style="font-size: x-small;">http://www.lapresse.it/cronaca/sindacato-prostitute-contro-studentesse-fanno-crollare-i-prezzi-1.219741</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rimini - <b>Multe? le lucciole non pagano</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° ottobre 2012</b></span> - Sulla carta è un tesoretto da oltre 170mila euro che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) entrare nelle casse del Comune, come provento delle sanzioni elevate alle lucciole che hanno violato l’ordinanza anti prostituzione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da quando è entrata in vigore, Polizia di Stato, Municipale di Rimini e Carabinieri hanno contestato 343 verbali alle “belle di notte” e 70 ai clienti. Un bilancio che, oltre a dare una boccata d’ossigeno alle casse, dovrebbe scoraggiare le prostitute dal vendersi sulle strade a luci rosse di Rimini: ma, dati alla mano, non sembra che abbiano avuto una vita particolarmente difficile durante questa estate.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ogni notte erano almeno una trentina a battere i marciapiedi dei viali delle Regine e della Statale Adriatica. Se l’ordinanza non ha avuto l’effetto desiderato, ovvero quelle di allontanarle, nemmeno l’obiettivo di fare cassa ha funzionato dal momento che, allo stato attuale, è impossibile capire quante delle sanzioni siano state effettivamente incassate. Per il momento, infatti, l’unico dato disponibile è quello riferito alle memorie difensive depositate dalle prostitute che si sono opposte alla sanzione che, in base all’ordinanza, è di 400 euro. Sono circa un centinaio le pratiche di questo genere che stanno ingolfando gli uffici comunali e che, al momento, sono ferme sui tavoli.<br />A questo punto il Comune, oltre alla beffa di non aver incassato quasi nulla, arriva anche il danno di dover mobilitare i propri legali per dare corso alle impugnazioni del verbale con una spesa non certo indifferente. Un esborso al quale, oltretutto, si dovrà aggiungere anche il costo dei pattuglioni delle forze dell’ordine impegnati, soprattutto durante l’estate, a dare la caccia alle prostitute sui viali riminesi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La soluzione della questione, ossia se le prostitute saranno costrette a pagare le multe o verranno “graziate” dalla legge, è ancora in alto mare dal momento che dal primo di luglio, data di entrata in vigore dell’ordinanza, a oggi nessun ricorso si è concluso: l’iter non è mai partito. Allo stato attuale, infatti, per le memorie difensive depositate in Comune non c’è stata ancora l’audizione davanti al sindaco chiesta dalle ricorrenti.</span><br />
<a href="http://www.nqnews.it/news/139056/Multe__Le_lucciole_non_pagano.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.nqnews.it/news/139056/Multe__Le_lucciole_non_pagano.html</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Napoli - <b>Tratta delle nigeriane: arrestate due organizzatrici</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 ottobre 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli agenti della Squadra Mobile di Napoli, hanno dato esecuzione a quattro provvedimenti di fermo emessi dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di quattro cittadini nigeriani, in quanto gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere, riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione ed estorsione. Si tratta di due ragazze, Joy Sunday 31enne ed Endurance Sunday, anche lei 31enne e due ragazzi, Destiny Ehirobo Edib 32enne e </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Kingsley Nneji 36enne.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo gli investigatori, le due coppie avevano costituito un articolato sodalizio criminale che gestiva giovani connazionali </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">facendole giungere dalla Nigeria all’Italia. Una volta arrivate, le ragazze si prostituivano, cedendo poi loro una consistente parte dei compensi, per estinguere il cosiddetto debito contratto per riuscire a raggiungere il nostro paese. La somma variava tra i quarantamila ed i settantamila euro.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una lunga ed accurata attività investigativa, basata anche su </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">numerose intercettazioni telefoniche, ha dimostrato che le ragazze venivano avvicinate nel loro paese prospettando loro una normale attività lavorativa nel nostro paese. Giunte in Italia, venivano costrette a prostituirsi mediante violenze fisiche e psicologiche, non ultimi i riti voodoo, molto praticati e sentiti nella cultura nigeriana.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il viaggio dalla Nigeria all’Italia avveniva lungo un tragitto che toccava numerosi paesi africani. Le tappe venivano cambiate a seconda del mutare delle situazioni politiche nei singoli paesi. Tappa finale in Africa era la Libia, almeno sino a prima dello scoppio della guerra civile, da dove con i classici barconi raggiungevano le coste italiane.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I quattro cittadini nigeriani, sono stati pertanto rintracciati al Borgo </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sant’Antonio dove vivevano in due diversi alloggi e subito fermati. Tutti e quattro erano titolari di regolare permesso di soggiorno per asilanti.</span><br />
<a href="http://www.cronacaflegrea.it/sgominato-gruppo-nigeriano-dedito-alla-tratta-delle-prostitute-fermati-4-asilanti/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.cronacaflegrea.it/sgominato-gruppo-nigeriano-dedito-alla-tratta-delle-prostitute-fermati-4-asilanti/</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piacenza - <b>Riduzione in schiavitù: arrestata nigeriana</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvN1gNd1jKiiVausW9GMFmwlGQS1mknhhw0ZgsltTq1qSFsfKHqUMWB4jXOaL3Fd6OGG7yNBD7JNOUCFW7_7WimklzdHr7nO5hKM2aYbZOQ_lpvLeQnJj1zN5fe1x9GRkXCmoYgzZEtLjy/s1600/phpThumb_generated_thumbnailjpg.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvN1gNd1jKiiVausW9GMFmwlGQS1mknhhw0ZgsltTq1qSFsfKHqUMWB4jXOaL3Fd6OGG7yNBD7JNOUCFW7_7WimklzdHr7nO5hKM2aYbZOQ_lpvLeQnJj1zN5fe1x9GRkXCmoYgzZEtLjy/s320/phpThumb_generated_thumbnailjpg.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 ottobre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">“Catene spezzate”, così è stata denominata l'operazione che ha portato all'arresto di una cittadina nigeriana di 25 anni a Piacenza, nell’ambito di 7 arresti (tutti nigeriani) portati a termine dalla Squadra mobile di Frosinone per sfruttamento della prostituzione.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La donna, che aveva ottenuto la richiesta di rifugiato politico dalla questura di Parma, aveva avuto il permesso di soggiorno dopo l'emergenza del Nord Africa. La giovane, che aveva avuto un figlio da poco, si era trasferita nella nostra città per poter dare le dovute cure al piccolo (ora si trova in carcere con il neonato).</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Non si trattava di una semplice giovane in cerca di tranquillità ma di una “maman”, cioè facente parte di un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione. Le accuse sono infatti di riduzione in schiavitù, immigrazione clandestina e favoreggiamento alla prostituzione minorile. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">L'organizzazione perpetrava minacce, anche tramite il vodoo, e faceva prostituire le donne all'interno delle case. Si tratta di un'aggiuntiva difficoltà' nelle indagini condotte dalla squadra mobile di Frosinone, in collaborazione anche con quella piacentina. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Inoltre i clienti erano per di più' connazionali, africani, il che permetteva una maggior sicurezza nel portare avanti i reati contestati. Tra gli sfruttati anche una 15enne, già ascoltata dagli agenti di Frosinone.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">I nigeriani, per avere una parvenza di regolarità, usavano la normativa di permesso di soggiorno simulando rapporti coniugali per convalidare la tesi davanti alla commissione territoriale di essere una famiglia scappata dopo la guerra scoppiata in Libia.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.piacenza24.eu/Cronaca/44099-Sfruttamento+della+prostituzione%3A+arrestata+%27maman%27+a+Piacenza+.html" target="_blank">http://www.piacenza24.eu/Cronaca/44099-Sfruttamento+della+prostituzione%3A+arrestata+'maman'+a+Piacenza+.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ferentino (FR) - <b>Prostituta nigeriana impone pizzo-marciapiede a collega</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 ottobre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Doveva pagare dai 200 ai 400 euro mensili per poter ottenere "l'autorizzazione" a prostituirsi sulla via Asi di Ferentino. E' quanto hanno accertato i carabinieri della stazione di Ferentino che ieri hanno arrestato un'altra prostituta nigeriana con l'accusa di "tentata estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione".</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, mediante minacce costringeva la connazionale più giovane ha pagare una forma di fitto per poter sostare lungo un marciapiedi. Nel corso della stessa operazione, una terza prostituta, invece, è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale rea di aver preso a calci e pugni i militari in servizio. (omniroma.it)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-17:39/16279" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-17:39/16279</span></a></div>
</div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Parma - <b>Nigeriane: una donna al vertice del giro</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 ottobre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Per una 27enne nigeriana la sua connazionale di 3 anni più giovane si è trasformata nella sua sfruttatrice e aguzzina. Una storia di donne.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da una parte la vittima, brutalmente picchiata e messa alla porta quando non ha potuto saldare il debito pattuito. Dall'altra la capobanda, E. R., una 30enne nigeriana, che i carabinieri descrivono come spietata. La donna non ha esitato a ordinare ai complici - altri cinque nigeriani, tutti piuttosto giovani - di malmenare violentemente la connazionale, quando questa non è stato in grado di pagare i 60mila euro che doveva all'organizzazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dalla denuncia della 27enne - che ha riportato una prognosi di 25 giorni, con ferite anche al volto - i carabinieri, mercoledì scorso, sono risaliti alla banda, arrestando tutti i membri con l'accusa di sfruttamento della prostituzione e lesioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La storia inizia proprio in via delle Fonderie, dove la donna si presenta in caserma. Ha il volto tumefatto e ferite un po' su tutto il corpo. Allo stremo ha deciso di raccontare ogni cosa e denunciare i suoi sfruttatori. Spiega di essere arrivata in Italia dall'estero, dove ha svolto la sua attività di prostituta. Da Bologna si è spostata a Parma proprio per saldare il debito di 60mila euro, forse con la speranza di iniziare una nuova vita. Ma non dispone di tutta quanta la somma. Riesce a consegnare alla banda - che ha la sua base logistica in Borgo Guazzo - "solo" 20mila euro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La capa dell'organizzazione - una nigeriana di 30 anni - non ci sta. La fa picchiare dai complici, le porta via la macchina e la costringe a vivere in strada, togliendole anche l'alloggio. Come se non bastasse la banda minaccia anche ritorsioni sulla sua famiglia in Nigeria. Il resoconto della vittima spinge i carabinieri ad agire immediatamente.</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari hanno fortuna. La sera stessa di mercoledì rintracciano uno dei nigeriani su una bici. Lo pedinano e dopo diverse ore li conduce in Borgo Guazzo. Qui trovano il resto della banda. Scattano le manette. Per due E. D. e A. A. G c'è anche l'accusa di ricettazione, in quanto sorpresi nell'auto della vittima, dove i militari trovano anche la valigia della 27enne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo la convalida del fermo quattro sono in via Burla, mentre i due accusati di ricettazione, sono in libertà. La vittima si trova ora in un luogo protetto. In manette anche la capo banda. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una donna giovane al vertice di un giro di prostituzione, gestito con pugno di ferro e con ramificazioni internazionali, in Olanda e Germania, dove sembrano principalmente concentrasi gli affari del giro.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/10/10/news/prostituzione_sei_arresti_una_donna_al_vertice_del_giro-44238307/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/10/10/news/prostituzione_sei_arresti_una_donna_al_vertice_del_giro-44238307/</span></a></div>
</div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Terni - <b>Madame nigeriana fa prostituire ed abortire connazionale</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 ottobre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Una ragazza nigeriana, nonostante fosse al quinto mese di gravidanza, veniva costretta a lasciare il centro di accoglienza di Foggia ed a trasferirsi a Roma per prostituirsi nella capitale e nella provincia di Terni, sotto la minaccia ed il costringimento fisico, fino ad arrivare ad una vera e propria segregazione in casa, non avendo nessuna possibilità di telefonare e di uscire, se non accompagnata dalle sue aguzzine ed esclusivamente per prostituirsi.</span><span style="text-align: start;"> </span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La ragazza, che per giungere in Italia aveva probabilmente contratto un debito per circa 50.000 euro, veniva costretta a prostituirsi per restituire la somma pattuita, nonostante fosse rimasta incinta. Per il suo stato di gravidanza, che naturalmente rendeva difficile la sua attività di prostituzione, veniva fatta abortire illegalmente, senza la sua volontà, probabilmente in casa e senza nessuna assistenza sanitaria, tanto che si presentava lo scorso 5 luglio presso un ospedale romano con una busta in mano con all'interno il feto privo di vita, chiedendo naturalmente di essere assistita. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Immediatamente dopo le cure mediche fuggiva dalla struttura sanitaria rendendosi irreperibile anche se, di fatto, rientrava presso l'abitazione della Esther O., cittadina nigeriana, che la costringeva fisicamente a rimanere in quella casa per circa sette giorni, senza poter comunicare telefonicamente con nessuno, guardata a vista da altre prostitute di fiducia della cd «Madame»; fino a quando, rimessasi fisicamente, veniva nuovamente indotta alla prostituzione nella città di Terni.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Coinvolta anche Patience O., cittadina della Sierra Leone, altra «Madame» che quotidianamente sfrutta le ragazze nell'esercizio dell'attività della prostituzione, sia a Roma che a Terni, e che probabilmente ha aiutato «Madame Esther» a provocare l'aborto alla ragazza.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Madame Esther - già indagata per aborto clandestino ed indotto in un'altra città italiana - risulta essere il personaggio principe del gruppo tanto che, attraverso un altro connazionale, residente attualmente a Verona, cercava di indurre alla prostituzione, facendola fuggire dal centro di prima accoglienza di Agrigento, con inganni e raggiri, anche un'altra ragazza minorenne nigeriana.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<a href="http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/prostituzione_roma_costrette_aborto/notizie/224985.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/prostituzione_roma_costrette_aborto/notizie/224985.shtml</span></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-HeoacKbAzCTvkEhTXHF0T4faCLsXvkWD8-fmgIa_lG1cHGxWMO_C94aEp0yY3VYPGxwi7zjF6eS-ReResnRVTvrJVboPCGWUQrFF08U358Rni8HD6fkQSrRxHRBpSR4cZYtlaaMQR04/s1600/0MCVDCLD--180x140.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="140" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-HeoacKbAzCTvkEhTXHF0T4faCLsXvkWD8-fmgIa_lG1cHGxWMO_C94aEp0yY3VYPGxwi7zjF6eS-ReResnRVTvrJVboPCGWUQrFF08U358Rni8HD6fkQSrRxHRBpSR4cZYtlaaMQR04/s320/0MCVDCLD--180x140.jpg" width="180" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Verona - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">13enne costretta a prostituirsi da sorella zingara ed altra rumena</b><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>2 novembre 2012</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Tredici anni e già costretta a vendersi sulla strada dalla sorella e da un'altra giovane romena. E' l'agghiacciante realtà portata alla luce dalla polizia municipale di Verona, che ha arrestato con le accuse di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione due ragazze romene di 18 e 23 anni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Grazie alla segnalazione di un'agente, il nucleo di polizia giudiziaria martedì mattina è riuscito a scoprire quel che avveniva nelle vicinanze di un distributore di via Palladio, a pochi metri di distanza dalla stazione di Porta Nuova. La ragazzina veniva continuamente avvicinata da clienti di ogni età e provenienza che si mettevano d'accordo con le due più grandi per la prestazione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo circa un'ora di appostamenti gli agenti hanno visto che la piccola saliva sull'auto di un cliente, diretta verso un campo isolato in località Spianà.
Era lì che la ragazzina viveva insieme ai genitori e alla sorella, in quel momento assenti. Ed era lì dove si sarebbe consumato il rapporto se i vigili non fossero intervenuti tempestivamente. Per il cliente è scattata la denuncia a piede libero, mentre le due sfruttatrici sono state arrestate e si trovano ora in carcere a Montorio. Dagli accertamenti effettuati è emerso che la ragazzina, analfabeta e incapace persino di distinguere i numeri, si vendeva in strada da almeno una settimana.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Grazie al rapido intervento dell'Unità di Crisi e Valutazione della Regione, ente specializzato nell'assistenza alle vittime della tratta, la piccola è stata immediatamente affidata a un centro specializzato nel Padovano. Ma nella mattinata di ieri è riuscita a scappare senza lasciare tracce ed è ora ricercata. Nel mirino dei vigili anche i genitori, due nomadi già noti al comando per l'attività illecita di accattonaggio. Si sta cercando di capire se fossero o meno a conoscenza di quanto accadeva a quella piccola all'interno di quel casolare che è già stato demolito.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/2-novembre-2012/tredicenne-costretta-prostituirsi-due-arresti-era-sorella--2112533822629.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-large;">Montesilvano (PE) - <b>Casalinghe-prostitute: tanti soldi e subito</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"Sono abituata ad un tenore di vita molto alto; e non sono certo adatta a pulire il sedere ai vecchi. Siamo vittime pure e innocenti degli uomini. E poi, lo fanno tutte"</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 dicembre 2012</b></span> - Insieme ad altre donne casalinghe e disoccupate come lei, aveva affittato un appartamento. Uno qualunque, camere anonime e normalissime per prostituirsi di nascosto. Dalla famiglia, dal marito, dai figli. E <b>guadagnare tanti soldi, subito</b>. <br />Quando i carabinieri, due giorni fa, hanno fatto irruzione in quelle stanze e l'hanno trovata con un cliente, lei è scoppiata in lacrime e ha chiesto disperatamente "riservatezza".<br />È in questo modo - ha messo a verbale - che paga il mutuo di casa, le rate della macchina e tutte le altre bollette che arrivano alla sua famiglia. "<b>Noi siamo abituati a un tenore di vita molto alto</b>. E le assicuro che non è facile, adesso con la crisi, tornare indietro. Poi, sono sempre stata una bella donna...".<br />Il suo nome d'arte è "Francesca", quarantenne, e di professione per molto tempo ha fatto l'estetista. Il suo negozio ha chiuso per difficoltà economiche e suo marito è un imprenditore. Le sue foto ("ma solo di alcune parti del mio corpo... il volto è oscurato") sono su Internet con tanto di numero di cellulare. Quel numero di telefono però per la sua famiglia non esiste.<br />Fuori dalla caserma dei carabinieri di Montesilvano - cittadina rivierasca a pochi chilometri da Pescara - appena dopo il suo interrogatorio, "Francesca", quasi si confonde tra la folla per il suo abbigliamento dimesso, i capelli raccolti e un volto senza un filo di trucco. E, superato lo spavento per il blitz dell'Arma, accetta di raccontare la sua storia di casalinga e prostituta. </span><br />
<blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><i>Signora, suo marito non sa niente? Nemmeno del blitz dei carabinieri?</i>"Per lui io sono una casalinga che fa qualche consulenza nel settore dell'estetica. Non immagina nulla. Le assicuro che non sa nulla".</span> </blockquote>
<blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><i>Com'è possibile?</i>"Questo lavoro l'ho sempre fatto di nascosto. I clienti mi trovano su Internet, vedono le foto e poi mi chiamano a un cellulare che la mia famiglia certo non conosce. Di solito fisso gli appuntamenti all'ora di pranzo. Così la mattina e la sera sono sempre a casa".</span> </blockquote>
<blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><i>Quanto guadagna al giorno?</i>"Non ho più di due appuntamenti, e spesso capitano tra un pranzo da mia madre e un caffè con una amica. Se devo dire la verità, prendo di solito cento euro a cliente, <b>arrivo anche a settemila euro al mese</b>".</span> </blockquote>
<blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><i>Quando ha iniziato a prostituirsi?</i>"Un anno e mezzo fa. Mio marito era disperato per delle ingiunzioni di pagamento. Ho dovuto lasciare la mia attività ed ero piena di debiti. Avevamo tante spese...".</span> </blockquote>
<blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><i>Basta la crisi per diventare una prostituta?</i> "Guardi che io <b>sono andata anche da uno psicologo</b>, all'inizio. Mi ha aiutato a capire che io non sono Francesca... Quello è solo il mio lavoro. E <b>guardi che sono solo una delle tante</b>. Le potrei raccontare <b>decine di altre storie di donne che conosco</b>, con mariti operai in cassa integrazione che si prostituiscono anche per 30 euro. Qui a Pescara c'è un fruttivendolo che è un maniaco sessuale. Lavora al mercato e appena entra in confidenza con qualche casalinga con problemi economici le propone di prostituirsi. Le alletta con i soldi, promette guadagni facili per cinque minuti appena e tante donne hanno cominciato <b>per colpa sua</b>".</span> </blockquote>
<blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><i>Non poteva trovare altre soluzioni per i guai economici?</i>"Qualche giorno fa un cliente vedendomi piangere mi ha detto: preferiresti fare la badante? <b>Pulire il sedere ai vecchi? Io non sono adatta</b>. Certo, ho iniziato come accompagnatrice e ora, pensi... gli uomini mi cercano soprattutto per fare la dominatrice... È diventata la mia specialità. Quasi non li tocco. Li devo solo frustare. Sfrutto le perversioni di uomini ricchi e potenti".</span> </blockquote>
<blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><i>Anche di politici?</i>"Politici, imprenditori, calciatori. Il cliente che è stato sorpreso con me nell'appartamento ha detto ai carabinieri di stare attenti, perché lui è un uomo importante, che ha conoscenze... È un alto funzionario dello Stato. In casa comunque c'era un codice per garantire riservatezza: quando la luce del corridoio era accesa, le altre sapevano che c'era un cliente e loro dovevano restare chiuse in camera".</span> </blockquote>
<blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><i>In una città così piccola non teme di incontrare i suoi clienti per strada?</i>"Mi capita di incontrarli al supermercato quando faccio la spesa. Se sono soli mi salutano o altrimenti raccontano alle mogli che sono una lontana conoscente. Lei guardandomi può dire che ho l'aria di essere una prostituta?".</span></blockquote>
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.repubblica.it/cronaca/2012/12/08/news/casalinga_prostituta-48308259/" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Busto A. (VA) - <b>Una rumena reclutava minorenni per farle prostituire</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 gennaio 2013</b></span> - Sulla 45enne pendeva un mandato di cattura internazionale e questa mattina (mercoledì) i carabinieri di Busto hanno posto fine alla sua latitanza. Ora verrà estradata verso il suo paese d'origine.<br />Reclutava donne, anche minorenni, per farle prostituire ed era ricercata a livello internazionale; aveva scelto Busto Arsizio per trascorrere la sua latitanza.<br />Alle prime ore dell’alba di oggi, mercoledì, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Busto Arsizio, guidati dal tenente Marco Tubiolo, l'hanno scovata e arrestata. Si tratta di una rumena di 45 anni, sulla cui testa gravava un mandato d’arresto europeo per associazione per delinquere, tratta di esseri umani, tratta di minori, riciclaggio di denaro.<br />La donna è accusata di aver reclutato diverse donne, anche minori, avviandole alla prostituzione. Ricercata persino dall’interpol, sarà successivamente estradata verso il paese di origine che ha emesso il provvedimento. La donna era considerata una ricercata internazionale sino questa mattina, quando la sua latitanza ha avuto termine con l’arrivo dei carabinieri che le hanno chiesto i documenti. <br /><a href="http://www3.varesenews.it/busto/sfruttava-minori-facendoli-prostituire-arrestata-251766.html"><span style="font-size: x-small;">http://www3.varesenews.it/busto/sfruttava-minori-facendoli-prostituire-arrestata-251766.html</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Montesilvano (PE) - <b>Arrestata dominicana che reclutava le connazionali</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 gennaio 2013</b></span> - Una dominicana di Montesilvano è stata arrestata per sfruttamento della prostituzione nel corso dell’operazione dei carabinieri</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">denominata "Eredita'",</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> in varie città di Puglia e Campania, che ha sgominato un’organizzazione dedita al racket delle ‘lucciole’. Reclutava sudamericane dal Palazzo Blu di via Orta.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La dominicana, M.C.A., 39 anni, non è stata rintracciata a Montesilvano, nel "palazzo blu", dove in passato sono stati scoperti diversi appartamenti trasformati in case a luci rosse. La donna era a Foggia ed è finita agli arresti domiciliari perché favoriva la prostituzione di alcune sudamericane la cui attività veniva pubblicizzata, a pagamento, su vari siti internet mediante specifiche inserzioni erotiche, corredate da fotografie, molte delle quali non corrispondenti alle reali caratteristiche fisiche delle 'lucciole'.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sarebbe stata proprio lei a reclutare in Sud America le giovani da avviare alla ‘professione’, e proprio da Montesilvano avrebbe sviluppato la sua attività.</span><br />
<a href="http://www.cityrumors.it/pescara/cronaca/55804-montesilvano-arresto-dominicana-sfruttamento-prostituzione-foggia-eredita.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.cityrumors.it/pescara/cronaca/55804-montesilvano-arresto-dominicana-sfruttamento-prostituzione-foggia-eredita.html</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Taranto - <b>Nigeriana ustiona e sfregia una sua connazionale che non voleva prostituirsi</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 febbraio 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">(Adnkronos) Indotta a venire in Italia con la falsa promessa di trovare un lavoro e poi, invece, avviata alla prostituzione. Non solo: anche ustionata e sfregiata dalla presunta aguzzina, sua connazionale.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sono le disavventure capitate a una donna nigeriana di 27 anni. Stamane gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari, in collaborazione con la Squadra Mobile di Taranto, hanno arrestato nel capoluogo jonico Anthonia Humphery, 28 anni, piu' conosciuta come Sandra, di nazionalita' nigeriana.</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, in regola con il permesso di soggiorno, e' nota alle forze dell'ordine poiche' ha precedenti per rapina. Sarebbe stata lei ad aver fatto entrare in modo clandestino in Italia la vittima con la falsa promessa di trovarle un lavoro. In realta' l'intenzione era quella di farla prostituire, come poi e' avvenuto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei confronti della Humphery e' stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Allo sfruttamento della prostituzione, si sono aggiunti in questo caso due gravi aggressioni. La Humphery ha costretto la vittima a prostituirsi nella zona di Villa Castelli, in provincia di Brindisi. Di fronte al rifiuto della vittima, minacciata anche di ritorsioni nei confronti dei familiari rimasti in Nigeria, la maman - il termine con il quale sono conosciute in gergo le protettrici nell'ambiente della prostituzione - l'avrebbe torturata versandole una pentola d'acqua bollente sulle gambe e provocandole quindi ustioni permanenti.</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.liberoquotidiano.it/news/1178022/Bari-ustioni-e-sfregio-a-connazionale-arrestata-nigeriana.html" target="_blank">http://www.liberoquotidiano.it/news/1178022/Bari-ustioni-e-sfregio-a-connazionale-arrestata-nigeriana.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Terni - <b>Prostituta nigeriana sfregia "collega" con una lametta perché non le paga il pizzo</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 febbraio 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">E' accusata di aver sfregiato al volto una connazionale 'collega' 34enne perché si rifiutava di pagare il pizzo, una prostituta nigeriana di 27 anni, denunciata dai carabinieri di Terni.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dalle indagini è emerso che la prostituta da tempo esigeva il pagamento mensile di 250 euro dalla sua connazionale, affinché questa potesse esercitare il 'mestiere' a Terni. Ieri sera, al suo rifiuto al pagamento della mensilità, la 27enne ha colpito la 'collega' al volto con una lametta, procurandole una profonda ferita giudicata guaribile in 14 giorni. Subito dopo la nigeriana si è data alla fuga ma dopo breve è stata rintracciata dai carabinieri, nascosta tra la vegetazione lungo la linea ferroviaria.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna dovrà rispondere di lesioni aggravate e favoreggiamento della prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; line-height: 18px;"><a href="http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/prostituta-sfregia-collega-perche-non-paga-pizzo/news-dettaglio/4297379" target="_blank">http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/prostituta-sfregia-collega-perche-non-paga-pizzo/news-dettaglio/4297379</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Udine - <b>Arrestata nigeriana al vertice della tratta</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 febbraio 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">La Squadra mobile ha arrestato, in esecuzione di un mandato europeo emesso dalle autorita' francesi, Lilian Osemwengie, cittadina nigeriana di 33 anni residente a San Giovanni al Natisone (Udine), per i reati di sfruttamento aggravato della prostituzione, facilitazione dell'immigrazione clandestina, associazione per delinquere, riciclaggio nell'ambito di un'organizzazione criminale, falsificazione e uso di documenti falsificati, commercio di esseri umani, pratica illegale di banchiere per l'accesso a documenti amministrativi. Tutti reati commessi a Strasburgo (Francia) nel 2010.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">L'indagine effettuata dalle autorità francesi, in collaborazione con la Squadra mobile, ha permesso di stabile che la donna era parte integrante di una organizzazione di numerosi cittadini nigeriani coinvolti nello sfruttamento della prostituzione. Gli accertamenti le audizioni delle vittime e delle altre persone implicate hanno consentito di attribuire alla donna un ruolo cardine all'interno della banda. La nigeriana era infatti la procacciatrice e inoltre si occupava del trasferimento di ingenti quantità di denaro nel paese natio, provento dell'attività illegale.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La donna e' stata condotta con il figlio minore, di 1 anno e 6 mesi, nel carcere di Trieste, a disposizione dell'Autorità giudiziaria competente alla convalida dell'arresto (Corte d'Appello di Trieste), e in attesa della richiesta di estradizione da parte della Francia. Le altre due figlie, rispettivamente di 4 e 11 anni, su disposizione del pm della Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste, sono state affidate a un centro di accoglienza.</span><br style="text-align: start;" /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.liberoquotidiano.it/news/1185770/Criminalita--tratta-esseri-umani-e-sfruttamento-prostituzione-arrestata-nigeriana.html" style="text-align: start;">http://www.liberoquotidiano.it/news/1185770/Criminalita--tratta-esseri-umani-e-sfruttamento-prostituzione-arrestata-nigeriana.html</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Corigliano C. (CS) - <b>Prostituzione: arrestate due rumene, riducevano in schiavitù connazionali</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 febbraio 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">I poliziotti del commissariato di Rossano hanno arrestato due romene per riduzione in schiavitù, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso con altri connazionali.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si tratta di Oana Daniela Marin, 22 anni, e Tudorita Cirlescu, 26, entrambe domiciliate a Schiavonea di Corigliano Calabro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli agenti hanno notificato alle donne due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dal gip di Rossano su richiesta della procura cittadina.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le ipotesi di reato sono legate a una ventiduenne anch’essa romena, F.G., che le due connazionali e altri complici avrebbero picchiato e rinchiuso in casa impedendole pure di farsi medicare. Inoltre il gruppo la controllava sul luogo dove si prostituiva, impedendole di allontanarsi. Inoltre secondo l’accusa la Marin e la Cirlescu, in concorso tra di loro e con altri connazionali, avrebbero convinto la ventiduenne a venire in Italia, poi costringendola a prostituirsi. </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">link alla notizia:</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span>
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilquotidianoweb.it/news/cosenza/711099/Rossano--prostituzione-arrestate-due-persone.html"></a><a href="http://www.ilquotidianoweb.it/news/cosenza/711099/Rossano--prostituzione-arrestate-due-persone.html">http://www.ilquotidianoweb.it/news/cosenza/711099/Rossano--prostituzione-arrestate-due-persone.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cosenza - <b>Rumena procaccia clienti per la connazionale minorenne</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiurjXpYDxNAHxg1sYSq4-oxzg3VvZVLvJzDfOICkuOMl2uJdstf6DPKOBrUJjXzBt63dtnIdD2Nkk9LL9LLjZehTHou6xPmWJxjX14I5y62xuX_vZxzDZMegmysf2d6x8LHI5QqjZc-CW5/s1600/Elena+Geta+Ciuraru.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiurjXpYDxNAHxg1sYSq4-oxzg3VvZVLvJzDfOICkuOMl2uJdstf6DPKOBrUJjXzBt63dtnIdD2Nkk9LL9LLjZehTHou6xPmWJxjX14I5y62xuX_vZxzDZMegmysf2d6x8LHI5QqjZc-CW5/s1600/Elena+Geta+Ciuraru.jpg" width="180" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 marzo 2013</b></span> - (ANSA) I carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato e posto ai domiciliari <b>Elena Geta Ciurar</b>, di 35 anni, rumena, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, e hanno notificato ad una sua connazionale minorenne un avviso di garanzia per lo stesso reato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo l'accusa le due donne contattavano uomini, generalmente di eta' avanzata, nel parcheggio di un ipermercato, proponendo prestazioni sessuali in cambio di denaro, con lo sfruttamento di giovani connazionali.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/calabria/2013/03/05/Prostituzione-cercava-clienti-arrestata_8350811.html">http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/calabria/2013/03/05/Prostituzione-cercava-clienti-arrestata_8350811.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Padova - <b>Il trafficking era gestito dalla ungherese</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 marzo 2013</b></span> - E.T., 36 anni, ungherese, aveva messo in piedi un giro di prostitute ventenni nel suo appartamento. La donna era arrivata dall’Ungheria a Padova dove ufficialmente gestiva un centro estetico ben avviato.<br />Un business da mille euro a notte che questo pomeriggio è costato il patteggiamento a due anni di reclusione alla bionda ungherese, arrestata proprio dalla Squadra Mobile nel marzo scorso con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.<br />Secondo gli agenti, la donna si faceva mandare in Italia ragazze diverse ogni settimana con l’obiettivo di farle prostituire nel suo appartamento.<br />Le ragazze venivano pubblicizzate attraverso dei siti internet di escort. <b>Il 50% dei guadagni finivano nelle tasche della donna ungherese</b>.</span><br />
<a href="http://www.infooggi.it/articolo/arrestata-donna-ungherese-per-sfruttamento-alla-prostituzione/39075/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.infooggi.it/articolo/arrestata-donna-ungherese-per-sfruttamento-alla-prostituzione/39075/</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Svizzera - <b>Tratta di donne e travestiti, condannata una thailandese</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>22 marzo 2013</b></span> - Una thailandese di 43 anni è stata condannata oggi dal tribunale regionale di Berna-Mittelland a una pena detentiva da scontare di sei anni e mezzo per tratta di esseri umani e favoreggiamento della prostituzione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha attirato in Svizzera dalla Thailandia 50 tra donne e travestiti e li ha costretti a prostituirsi. Secondo il Tribunale, si tratta di uno dei maggiori casi di tratta di esseri umani emerso in Svizzera.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le persone provenienti dal paese asiatico sono state portate in Svizzera con false promesse, hanno subito abusi sessuali e in seguito sono state costrette a prostituirsi per saldare i propri debiti.<br /><a href="http://www.tio.ch/News/Svizzera/Cronaca/728028/Tratta-di-donne-e-travestiti-condannata-una-thailandese/"><span style="font-size: x-small;">http://www.tio.ch/News/Svizzera/Cronaca/728028/Tratta-di-donne-e-travestiti-condannata-una-thailandese/</span></a></span><br />
<div class="MarginTop10" id="Monsterboard" style="clear: both; color: #565656; font-family: Georgia, arial; font-size: 16px; line-height: 24px; margin-top: 10px; text-align: start;">
</div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Castel Volturno (CE) - C<b>on violenze fisiche e woodoo la pappona nigeriana incassa 33.500 € dalla schiava</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig74kXS8NE-RTKJ8GKON65xnuuwAwMlCXI66xIW-y4ATBM_tjkoJMpmwk2gLsvhu1Rijv6Q9Txknpxf5uqHbZES55qJTvFcLzhHMLn7OveHoDcNYNmlTuVtnydCbX73Xa0LA7LRUgX_gMs/s1600/Carolina+Osagie.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img border="0" height="184" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig74kXS8NE-RTKJ8GKON65xnuuwAwMlCXI66xIW-y4ATBM_tjkoJMpmwk2gLsvhu1Rijv6Q9Txknpxf5uqHbZES55qJTvFcLzhHMLn7OveHoDcNYNmlTuVtnydCbX73Xa0LA7LRUgX_gMs/s320/Carolina+Osagie.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 aprile 2013</b></span> - Aveva costretto con minacce, violenze fisiche e riti voodoo, una connazionale a prostituirsi dopo averne favorito l'ingresso illegale in Italia.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Per questo motivo una nigeriana di 40 anni, Carolina Osagie, è stata arrestata dai carabinieri a Castel Volturno (Caserta), che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Denunciata anche un'altra nigeriana, di 26 anni.<br />Le indagini hanno fatto emergere una vicenda drammatica, ma ormai ordinaria sul litorale domizio, dove è ormai accertata la presenza della mafia nigeriana dedita allo spaccio di droga e allo sfruttamento della prostituzione. <br />La vittima, 30 anni, sarebbe stata sfruttata dal 2009 ad oggi, e in questo arco di tempo avrebbe versato alla sfruttatrice 33.500 euro quale parte del compenso pattuito per ottenere la liberazione e riavere indietro il passaporto. <br /><a href="http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/04/06/news/minacce_e_riti_vodoo_arrestata_nigeriana-56069843/"><span style="font-size: x-small;">http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/04/06/news/minacce_e_riti_vodoo_arrestata_nigeriana-56069843/</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Bologna - <b>Prostituzione, sfruttava e ricattava due donne: arrestata 36enne</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZjm5UYXjH74WSA_adANS0LucdFbobxsMpH9FQB8hpbXczR2sNa59dengOsYwuVR5GXOZ7ltD5O12Cfr2vT7QBePhQtvSVWuRvpv_dKHEVendE2Z3FUozhQTEyDuSogNawKi3bixvYcQ-A/s1600/Bouchra+Jabbar.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZjm5UYXjH74WSA_adANS0LucdFbobxsMpH9FQB8hpbXczR2sNa59dengOsYwuVR5GXOZ7ltD5O12Cfr2vT7QBePhQtvSVWuRvpv_dKHEVendE2Z3FUozhQTEyDuSogNawKi3bixvYcQ-A/s1600/Bouchra+Jabbar.jpg" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 aprile 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Una donna marocchina di 36 anni, Bouchra Jabbar, è stata arrestata dalla polizia a Bologna perché accusata di aver favorito, indotto e sfruttato la prostituzione di due connazionali, con minacce e violenze. Ora su disposizione del Gip Alberto Gamberini è ai domiciliari.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini della II sezione della squadra mobile erano partite dalla denuncia di una delle vittime che ha detto che la sfruttatrice la ricattava, dicendole che se non si fosse prostituita, in un camper parcheggiato in periferia, avrebbe fatto in modo che i servizi sociali le togliessero la figlia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel racconto, fatto il 26 marzo in questura, la donna, 33 anni, ha spiegato di aver incontrato la Jabbar in un locale a Crevalcore, in provincia, a febbraio. Le aveva chiesto ospitalità e l'altra aveva accettato. In seguito però la trentaseienne aveva preteso un affitto di 250 euro e, visto che la donna non aveva i soldi, le aveva detto che si sarebbe dovuta prostituire.</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'aveva quindi portata in un camper che la stessa utilizzava per prostituirsi, in zona fiera. Dopo un mese, però, la trentatreenne, non ce l'ha fatta più: nella denuncia dice anche di essere stata picchiata, costretta ad avere rapporti non protetti coi clienti, minacciata e insultata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La polizia allora ha piazzato telecamere e ha scoperto che la ragazza, </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">che a quel punto non viveva più con Jabbar, era stata 'sostituita' da un'altra connazionale, sfruttata con le stesse modalità. Dopo una serie di appostamenti e dopo aver sentito alcuni clienti, martedì è arrivato l'arresto. Le indagini sono state coordinate dal pm Domenico Ambrosino.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/04/20/news/prostituzione_sfrutta_e_ricatta_due_donne_arrestata-57086752/"></a><a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/04/20/news/prostituzione_sfrutta_e_ricatta_due_donne_arrestata-57086752/">http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/04/20/news/prostituzione_sfrutta_e_ricatta_due_donne_arrestata-57086752/</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Martina Franca (TA) - <b>Prostituta cinese aggredisce poliziotto</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX83LSDVqqnd9mJdPXg6YfZk_s6rqE4-aP7SQCoFaHYCZ8cfNmJN4x9WGmgj0YyNYb0teymCEWZdZ5rQpHadr3ndIOrescJY6qbUovX3vgeHvSLBR2sfi6W4SBgfLUNatzHbHapxnrJ092/s1600/Li+Xueyan.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX83LSDVqqnd9mJdPXg6YfZk_s6rqE4-aP7SQCoFaHYCZ8cfNmJN4x9WGmgj0YyNYb0teymCEWZdZ5rQpHadr3ndIOrescJY6qbUovX3vgeHvSLBR2sfi6W4SBgfLUNatzHbHapxnrJ092/s1600/Li+Xueyan.jpg" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 febbraio 2014</b></span> - Prima, con modi gentili, lo ha invitato ad entrare e ad accomodarsi, poi quando l’agente di polizia si è qualificato mostrando il tesserino ha “tirato fuori le unghie” inveendo contro di lui e aggredendolo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’accaduto ieri pomeriggio quando gli agenti del commissariato di Martina Franca hanno deciso di procedere al controllo di un appartamento sito nel centro cittadino, dal quale, da alcuni giorni era stato notato uno strano via-vai di uomini che faceva presupporre la presenza di prostitute. <br />Entrati nello stabile, ed approfittando che la porta dell’appartamento in questione era già aperta, un poliziotto chiedeva di poter entrare. Ad accogliere l’agente si è presentata la donna cinese che, pensando ad un cliente, lo accolto con gentilezza, mostrando successivamente un atteggiamento violento.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per questo la donna una cittadina cinese di 38 anni Li Xueyan è stata arrestata con l’accusa di resistenza e lesioni a P.U.<br />La violenta condotta della donna cinese non si placava neanche alla vista degli altri poliziotti intervenuti dopo i primi momenti di tensione. Solo dopo qualche minuto, nonostante la donna non avesse nessuna intenzione di calmarsi, gli agenti, con l’ausilio di personale femminile, nel frattempo giunto sul posto, sono riusciti a bloccare l’esagitata 38enne ed a condurla negli Uffici del Commissariato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Su disposizione dell’A.G. competente la donna, in regola con i permessi di soggiorno sul territorio italiano, ha ottenuto gli arresti domiciliari.</span><br />
<a href="http://www.rtmweb.it/martina-franca-prostituta-cinese-aggredisce-poliziotto-arrestata/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.rtmweb.it/martina-franca-prostituta-cinese-aggredisce-poliziotto-arrestata/</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Una magnaccia albanese sequestra fidanzato della sua schiava ribelle</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 marzo 2014</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una prostituta sequestra il fidanzato di una sua ex collega per costringere quest’ultima a pagare una sorta di risarcimento per i compensi mancati.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, un’albanese di 34 anni, residente a Torino, è stata arrestata dalla polizia con l’accusa di estorsione e sequestro di persona.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Assieme al cognato, che è riuscito a fuggire, ha costretto un italiano di 29 anni a salire sulla sua auto e a seguirla fin sotto casa della fidanzata di lui, un’ex prostituta albanese di 26 anni. Visto che la ragazza aveva rifiutato di tornare in strada, l’aguzzina, che in passato era stata la sua protettrice, pretendeva un compenso giornaliero di 50 euro.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla vista dell’auto la giovane si è chiusa in casa e ha chiamato la polizia.</span></div>
<div>
<a href="http://www.solonotizie24.it/wip/2014/03/24/arrestata-prostituta-aveva-sequestrato-il-fidanzato-della-ex-collega/21570" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.solonotizie24.it/wip/2014/03/24/arrestata-prostituta-aveva-sequestrato-il-fidanzato-della-ex-collega/21570</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Castel di Judica (CT) - <b>La rumena era la boss del trafficking</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg6zmaRUOWZ0OT7fauiba5qSc9cnU47DEhNhS4g6SKAUy9OWWQ-87w6dDPIfNmR4cUbf5tTZxOWUMXj60f5lajyhKzRwOgzKJjhb8bDD7XGTe_jN62ZRNJatv82M6t-TVosZyFCGIHrGKr/s1600/Chis+Joana+Marinela.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg6zmaRUOWZ0OT7fauiba5qSc9cnU47DEhNhS4g6SKAUy9OWWQ-87w6dDPIfNmR4cUbf5tTZxOWUMXj60f5lajyhKzRwOgzKJjhb8bDD7XGTe_jN62ZRNJatv82M6t-TVosZyFCGIHrGKr/s1600/Chis+Joana+Marinela.jpg" width="244" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 aprile 2014</b></span> - I Carabinieri di Castel di Iudica hanno arrestato la rumena <b>Chis Ioana Marinela</b>, 27enne, su ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica della Corte di Appello di Catania.<br />La donna dovrà scontare la pena residua di 6 anni, 9 mesi e 1 giorno di reclusione, poiché ritenuta responsabile di tratta e commercio di schiavi in concorso, riduzione in schiavitù in concorso, sequestro di persona in concorso, violenza sessuale, lesioni personali in concorso, induzione e favoreggiamento della prostituzione, reati commessi a Ramacca nel 2009.<br />L’arrestata è stata tradotta nel carcere di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.</span><br />
<a href="http://www.scordia.info/castel-di-iudica-arrestata-una-27enne-originaria-della-romania-su-ordine-di-carcerazione/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.scordia.info/castel-di-iudica-arrestata-una-27enne-originaria-della-romania-su-ordine-di-carcerazione/</span></a><br />
<div class="clear" style="border: 0px; clear: both; color: #444444; font-family: 'Open Sans', Arial, sans-serif; font-size: 15px; height: 0px; line-height: 24px; margin: 0px; overflow: hidden; padding: 0px; text-align: start; vertical-align: baseline; visibility: hidden; width: 0px;">
</div>
<div class="entry-share" style="border-bottom-left-radius: 0px; border-bottom-right-radius: 0px; border-top-left-radius: 4px; border-top-right-radius: 4px; border: 0px; color: #444444; float: left; font-family: 'Open Sans', Arial, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 24px; margin: 0px; padding: 0px 30px; position: absolute; right: 0px; text-align: start; top: 0px; vertical-align: baseline; width: 50px;">
</div>
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Latina - <b>Arrestata la 27enne rumena che terrorizzava le prostitute</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh456mpQVswjW4J1FNTvmtEH_4z5ihFtI8vPygav4DlsTrXEq2NbwvV5ZKa8wJ7mvnmOErBy9-BKQdzwcsmV7VJ9WT4FXieyR8UXXCMXLJI0fRsqr_PmvpGUolalASOg-0VMMQlJG7QzbrR/s1600/Mindra+Stoica.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh456mpQVswjW4J1FNTvmtEH_4z5ihFtI8vPygav4DlsTrXEq2NbwvV5ZKa8wJ7mvnmOErBy9-BKQdzwcsmV7VJ9WT4FXieyR8UXXCMXLJI0fRsqr_PmvpGUolalASOg-0VMMQlJG7QzbrR/s1600/Mindra+Stoica.jpg" width="284" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 maggio 2014</b></span> - Gli uomini del commissariato di Galatina hanno tratto in arresto <b>Mindra Stoica</b>, la 27enne rumenta era ospite di una struttura ricettiva di Corigliano d'Otranto (LE), dove gli agenti l'hanno rintracciata all'alba di oggi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel 2011 venne arrestata a Latina con altre due connazionali senza fissa dimora, per i reati di rapina, sequestro di persona, lesioni e minacce nei confronti di connazionali, al fine di indurle a ritrattare accuse nei loro confronti e di loro complici nell’attività di sfruttamento della prostituzione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo scopo era anche quello di farle allontanare dalla zona per inserire altre prostitute gestite dalle arrestate.<br />Le tre donne furono protagoniste di gravissimi episodi, compreso il sequestro di persona. In particolare, in un’occasione, al fine di rendere più grave la minaccia, con l’uso di un’arma da taglio hanno procurato delle lesioni ad una delle vittime.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per loro la condanna è arrivata nei mesi scorsi, La Stoica, che si trovava nel Salento, in una struttura ricettiva di Corigliano d’Otranto è stata arrestata e dovrà scontare 8 mesi di carcere.</span><br />
<a href="http://www.leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=19710&id_rub=58" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">http://www.leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=19710&id_rub=58</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Montesarchio (BN) - <b>Una rumena segrega in casa due connazionali per avviarle alla prostituzione</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 giugno 2014</b></span> - Una 24enne rumena ha raccontato ai</span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , "geneva" , "arial" , "helvetica" ,; font-size: 16px; line-height: 24px;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesarchio</span> <span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">di essere evasa dall’abitazione presso cui era tenuta segregata da lunedì scorso.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In caserma, infatti, la ragazza ha detto di essere stata costretta a non allontanarsi dall’abitazione del<b>la zia, una rumena 41enne</b>, essendo stata privata dei documenti, del telefono cellulare e dei soldi, nonché minacciata. Stessa sorte era toccata ad una sua amica, una 32enne rumena che dal 9 giugno scorso era stata trattenuta nella stessa casa, tenuta sotto scacco dalla zia dell’amica e dal suo compagno, un beneventano 44enne.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo scopo delle minacce e della privazione della libertà era di avviare entrambe le ragazze alla prostituzione. I militari sono intervenuti presso l’abitazione e hanno riscontrato la veridicità dei fatti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il tutto ha portato alla liberazione dell’altra ragazza, l’identificazione ed il deferimento in stato di libertà della donna e del suo compagno per i reati di sequestro di persona e minaccia (ex artt. 605 e 612 del Codice Penale).</span><br />
<a href="http://www.ilquaderno.it/montesarchio-liberate-dai-carabinieri-due-romene-segregate-casa-avviarle-prostituzione-96480.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilquaderno.it/montesarchio-liberate-dai-carabinieri-due-romene-segregate-casa-avviarle-prostituzione-96480.html</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Due prostitute brasiliane pestano un trans connazionale perché "rovina la piazza"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 agosto 2014</b></span> - Moglie e marito - una brasiliana 32enne, D.F.L., e un italiano di 37 anni, A.D. - sono stati denunciati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: la denuncia è stata fatta da un transessuale di 30 anni che si prostituiva in uno dei loro appartamenti e che <b>lo scorso febbraio era stato aggredito in zona S. Maurizio da due sorelle brasiliane, prostitute pure loro, fra cui la sua padrona di casa, a cui, a loro dire, avrebbe rovinato il mercato</b>.<br />Dopo lo scontro il transessuale era andato in un bar dove aveva incontrato delle amiche che lo avevano sollecitato ad andare in ospedale e a denunciare l’accaduto, ma inutilmente perché solo qualche mese dopo avrebbe raccontato la sua storia alla polizia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il cittadino brasiliano da circa un anno e mezzo era giunto a Reggio Emilia, trovando sistemazione abitativa e lavorativa nell’appartamento condotto proprio da una delle due sorelle dalle quali poi sarebbe stato malmenato.<br />In quella casa, come ha scoperto la squadra mobile, il trans si prostituiva insieme a prostitute tradizionali, tutte brasiliane. La locataria tratteneva da ogni prostituta 300 euro a settimana, oltre alla logistica offriva la sua opera nell’acquisto di spazi pubblicitari sulle pagine di testate locali.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.reggionline.com/?q=content/san-maurizio-transessuale-picchiato-denunciati-marito-e-moglie" target="_blank">http://www.reggionline.com/?q=content/san-maurizio-transessuale-picchiato-denunciati-marito-e-moglie</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Massafra (TA) - <b>Dopo averla "importata" in Italia, la magnaccia nigeriana pretendeva restituzione debito a bastonate</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° dicembre 2014</b></span> -<span style="text-align: start;">E’ stata ferita da una connazionale ma è stata anche arrestata per estorsione, lesioni personali e sfruttamento della prostituzione ai suoi danni. Entrambe sono state trasportate in ospedale.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ accaduto a Massafra, in provincia di Taranto, dove i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia e della Stazione di Statte, hanno arrestato una 22enne nigeriana, <b>Saucess Aina Moidi</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ stato un automobilista a segnalare al 112, ieri in tarda mattinata, la presenza sulla statale 7 Appia, tra Massafra e Statte, di due donne di colore, entrambe prostitute irregolari e senza fissa dimora, che presentavano traumi evidenti. La 22enne arrestata ha riportato ferite da taglio al fianco sinistro, mentre l’altra ragazza lamentava lesioni agli arti superiori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le nigeriane, che non parlavano assolutamente l’italiano, sono state accompagnate all’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dalle ambulanze del 118, dove la prima, poi arrestata, è stata giudicata guaribile in 30 giorni per le lesioni subite e ricoverata, mentre la connazionale, affetta da una lussazione alla clavicola sinistra, da un morso al braccio destro e contusioni varie, è stata dimessa con la stessa prognosi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Solo grazie all’ausilio di un’interprete, i carabinieri hanno ricostruito l’accaduto: Aia Moidi Saucess avrebbe sfruttato la connazionale, dalla quale pretendeva e riscuoteva la somma mensile di 500 euro per consentirle di svolgere l’attività di prostituzione. L'altra, per raggiungere irregolarmente l’Italia ad agosto scorso, avrebbe contratto un debito di 45.000 euro con la sua sfruttatrice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Di fronte alla impossibilità manifestata dalla vittima di corrispondere la somma mensile pretesa, Aina Moidi Saucess l’avrebbe malmenata anche con un bastone, provocando la reazione della connazionale che, per difendersi, avrebbe recuperato un coccio di bottiglia colpendo la 22 enne al fianco sinistro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna sfruttata è stata collocata in una casa famiglia, mentre la donna arrestata si trova piantonata in ospedale dai militari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/massafra-prostitute-litigano-e-finiscono-all-ospedale-una-in-cella-per-estorsione-no773124">http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/massafra-prostitute-litigano-e-finiscono-all-ospedale-una-in-cella-per-estorsione-no773124</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pompei (NA) - <b>Calci a ventre e gambe degli agenti: prostituta rumena denunciata 84 volte in 16 mesi</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 gennaio 2015</b></span> - Prostituta rumena arrestata dalla Polizia di Stato per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. In 16 mesi, la donna era stata denunciata 84 volte per violazione del foglio di via obbligatorio.<br />La 35enne è stata notata ieri, intorno alle 17, da una pattuglia del Commissariato di Pompei mentre, in abiti succinti, tentava di adescare potenziali clienti. Gli agenti - che già conoscevano la donna in quanto destinataria di un foglio di via obbligatorio dal comune di Pompei - si sono avvicinati per condurla in ufficio per le incombenze del caso. La 35enne, però, ha reagito con insulti e minacce, fino ad arrivare ad una vera e propria aggressione fisica, colpendo un agente con calci al ventre ed alle gambe.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, che con non poche difficoltà è stata condotta in commissariato, è ora accusata anche di violenza, minaccia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Arrestata, la 35enne sarà giudicata con rito direttissimo presso il Tribunale di Torre Annunziata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.napolitoday.it/cronaca/arrestata-prostituta-denunciata-84-volte-pompei.html" target="_blank">http://www.napolitoday.it/cronaca/arrestata-prostituta-denunciata-84-volte-pompei.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Turate (CO) - <b>Le <i>povere sfruttate</i> si massacrano fra loro a bastonate</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 febbraio 2015</b></span> - Rissa a luci rosse ieri intorno all’ora di pranzo lungo la Pedemontana: una dozzina di prostitute si sono affrontate senza esclusioni di colpi per la conquista del territorio in cui poter svolgere la loro “professione”. E tre di loro sono finite in pronto soccorso.<br />Anche la piazzola più in vista di una strada, per calamitare il maggior numero di clienti, può scatenare una zuffa da saloon tra signore. Lo scontro ad alto tasso erotico è esploso all’altezza della rotonda vicino al cavalcavia della Pedemontana tra Cassano Magnago e Lomazzo, in prossimità di Turate, in provincia di Como. <br />Da una parte c’erano le “vecchie” prostitute, dall’altra le nuove leve che hanno tentato di soppiantare quelle più esperte portandole vie i posti migliori. Posizioni privilegiate che si sono conquistate nel corso degli anni e che hanno garantito loro ricchi compensi e prestazioni garantite con numerosi clienti, abituali frequentatori della provinciale. Scardinare delle posizioni precostituite ha innescato una rissa molto violenta che ha costretto almeno tre ragazze alle cure sanitarie in ospedale. <br />Secondo una ricostruzione sommaria dell’accaduto, i due schieramenti erano equamente suddivisi: sei ragazze originarie dell’Est Europa da una parte, e quelle di origini rom dall’altra. In pochi istanti dalle parole si è passati ai fatti: le ragazze si sono prese a male parole, si sono minacciate e insultate, ma nessuna delle contendenti è arretrata di un centimetro. Chi aveva conquistato la piazzola non era per nulla intenzionata a cederla. A quel punto le prostitute si sono accapigliate e se le sono suonate di santa ragione, tra urla, pugni, schiaffi e graffi. <br />Due di loro sono state colpite con violenza alla testa da un bastone o da qualcosa del genere. Sono rimaste ferite alle testa riportando dei tagli suturati successivamente nel trasporto all’ospedale di Saronno. La terza ragazza ferita e trasportata in ospedale ha, invece, riportato un ematoma, sempre alla testa, ma non ci sarebbe stato bisogno di punti di sutura. La rissa tra lucciole è stata placata grazie all’intervento dei carabinieri. Nella zuffa anche altre ragazze hanno riportato lievi contusioni, ma nessuna è rimasta ferita in maniera grave. Ma i momenti che si sono vissuti sono stati decisamente movimentati.<br />I militari, intervenuti tempestivamente sul posto, hanno raccolto le testimonianze di tutte le ragazze coinvolte nella mega rissa. In gran parte si parla di prostitute già denunciate dai carabinieri e con il foglio di via in mano, eppure per il momento nessuno è riuscito a schiodarle. Le donne coinvolte verranno denunciate per rissa dai carabinieri della stazione di Turate.<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/pedemontana-bollente-maxi-rissa-tra-prostitute_1105185_11/">http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/pedemontana-bollente-maxi-rissa-tra-prostitute_1105185_11/</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Prostituta rumena estorce pizzo-marciapiede a coltellate</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 maggio 2015</b></span> - </span><span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ha chiesto soldi a un'altra lucciola per 'concederle' l'utilizzo di un tratto di marciapiede; poi, armata di un coltello, l'ha aggredita e ferita al petto.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'episodio è emerso nel corso della vasta operazione di controllo effettuata dai carabinieri del comando provinciale di Roma contro la prostituzione in strada in via Salaria, via dei Prati Fiscali, viale Tupini, viale Europa, viale America, viale dei Primati Sportivi, piazzale Ferruccio Parri, piazza Gandhi, viale Marconi, via Cristoforo Colombo, via Prenestina, via Palmiro Togliatti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Trentacinque donne, tutte rumene, sono state identificate.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La prostituta, una 25enne, è stata arrestata in flagranza per aver chiesto dei soldi a una connazionale di 38 anni in cambio della “concessione” di un tratto di marciapiede. I carabinieri hanno raccolto la denuncia della vittima, che è stata aggredita e ferita al petto e al gomito dalla collega, armata di un coltello a serramanico, riportando una prognosi di 7 giorni.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna arrestata dovrà rispondere di estorsione e lesioni personali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/05/23/roma-prostituta-estorce-soldi-collega-per-concederle-marciapiede-arrestata_w6X5OiRFSbuXl8rcSiCAWJ.html">http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/05/23/roma-prostituta-estorce-soldi-collega-per-concederle-marciapiede-arrestata_w6X5OiRFSbuXl8rcSiCAWJ.html</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sassari - <b>Lite a colpi di mannaia tra prostitute cinesi: urla e sangue</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 agosto 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Una lite a colpi di mannaia tra due prostitute cinesi stava per finire in tragedia.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È' accaduto questa mattina intorno alle 10.30 in Corso Vico a Sassari ma la furiosa aggressione è proseguita fino a Largo Infermeria a San Pietro dove risiede una delle due extracomunitarie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Entrambe sono state soccorse dal 118. Una delle due donne è apparsa subito in condizioni più gravi a causa di una profonda ferita alla testa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ancora da chiarire i motivi del litigio anche se alcuni testimoni hanno riferito che le giovani cinesi avevano avuto una violenta discussione anche il giorno prima, probabilmente per vecchie ruggini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/08/21/sassari_furiosa_lite_per_strada_tra_due_donne_cinesi_urla_coltell-68-431237.html">http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/08/21/sassari_furiosa_lite_per_strada_tra_due_donne_cinesi_urla_coltell-68-431237.html</a></span></div>
</div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-54222166320137167902014-11-16T23:19:00.000+01:002018-05-19T19:29:36.537+02:00Violenze mediante adescamento sessuale 4<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Montesilvano (PE) - <b>Per vendetta, accusa falsamente l'amante di averla derubata</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 febbraio 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ha
finto di essere stata rapinata da un uomo, a Montesilvano (Pescara), e
ha avvisato i carabinieri, chiedendo loro di intervenire. In un secondo
momento si e' scoperto che il presunto rapinatore e' il suo amante,
peraltro sposato, e che la donna aveva inventato tutto perche' in preda
ad un attacco di gelosia, derivato da una telefonata che l'uomo ha
ricevuto dalla moglie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Protagonisti
di questo episodio una donna di 47 anni nigeriana e il suo amante,
anche lui nigeriano. La donna ha riferito ai carabinieri, coordinati dal
capitano Enzo Marinelli, di essere stata rapinata di cento euro e del
telefonino ma nel momento in cui i due sono stati condotti in caserma e'
emersa la verita'.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.leggimi.eu/quotidiano/pescara/28560-montesilvano-diversi-interventi-dei-carabinieri-denuncia-una-falsa-rapina-per-fare-dispetto-al-suo-amante.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Verona - <b>Prostituta lo abbindola: 9mila euro per smettere il "mestiere" e mantenere figlio inesistente</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 marzo 2012</b></span>
- Una prostituta italiana di 32 anni è accusata d’aver sfruttato il
legame affettivo con un cliente per ottenere circa 9mila euro. L’uomo
aveva raccontato agli agenti che la donna pretendeva somme di denaro da
impiegare per evitare di prostituirsi e per accudire un figlio di sette
anni, in attesa di costruire insieme una famiglia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le
indagini hanno però dimostrato che la donna viveva stabilmente con un
altro uomo, non aveva figli da accudire e non aveva mai interrotto
l’attività di prostituta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Messo
a conoscenza della verità l’uomo, che aveva dovuto anche chiedere un
prestito per soddisfare le richieste della donna, ha coinvolto la
Polizia municipale nella consegna dell’ultima somma di denaro,
programmata per mercoledì pomeriggio in zona Stadio, durante la quale
gli agenti hanno sequestrato le banconote, precedentemente fotocopiate. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il
reato contestato alla donna, inizialmente ipotizzato nella truffa
aggravata, è stato derubricato dal giudice per le indagini preliminari
in truffa semplice e la donna è stata denunciata in stato di libertà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.larena.it/stories/Home/339030_tentata_violenza_in_centro_di_giornoaggredita_ragazza_due_gli_arrestati/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>La maitresse filmava di nascosto i rapporti dei clienti</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 marzo 2012</b></span>
- Riprendeva tutto con la webcam nascosta e poi probabilmente rivendeva
i filmati a siti specializzati in pratiche sadomaso e fetish. O, forse,
li utilizzava per ricattare gli ignari clienti. A gestire la casa di
appuntamenti con 'sorpresa' era una 43enne romana, maitresse di un
piccolo appartamento di 50 metri quadrati nel quartiere romano
Ostiense-Marconi. Alle sue 'dipendenze' la donna, denunciata per
sfruttamento della prostituzione, aveva tre ragazze, una ucraina, una
italiana ed un'altra romena, pronte ad offrire ai loro clienti giochi
erotici, anche i più perversi. Una di loro era molto grassa, mentre
un'altra, moglie di un noto pregiudicato italiano, era invalida al 100%.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le
loro prestazioni avevano un tariffario ben preciso che variava dai 100
euro per un rapporto con una sola ragazza ai 200 euro per spettacoli
saffici. Le pratiche che avvenivano all'interno del piccolo appartamento
erano piuttosto 'particolari', e la clientela era molto varia, da
giovani studenti universitari a professionisti. Al momento non si
esclude che possano essere coinvolti anche personaggi facoltosi e
imprenditori. All'interno dell'abitazione gli agenti del commissariato
Colombo hanno rinvenuto numerosi oggetti erotici, costumi di cuoio,
frustini e borchie. Per pubblicizzare la propria 'attivita'', la donna
non esitava a pubblicare annunci sui principali quotidiani italiani
(almeno uno al giorno) e sui siti internet specializzati. In un
armadietto all'ingresso era conservato un quaderno in cui venivano
registrati tutti i 'movimenti' delle ragazze.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Accanto
ai loro nomi c'erano le cifre che erano riuscite a raggiungere. In una
sola giornata, stimano gli inquirenti, la casa d'appuntamenti riusciva a
raccogliere mediamente un incasso di 1.000 euro, la cui metà finiva
nelle tasche della maitresse. La polizia continua le indagini e la
visione dei filmati per capire quale fosse realmente lo scopo delle
registrazioni. Non é escluso che i video possano essere stati utilizzati
anche per ricattare i clienti, anche se resta più forte la pista che
porta alla commercializzazione su siti di "nicchia". Sembra, tra
l'altro, che quella di via dei Casamari non fosse l'unica casa di
proprietà della donna denunciata, ma che ne avesse diverse in altre zone
di Roma.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/03/04/visualizza_new.html_127343531.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pinerolo (TO) - <b>La ex amante all'imprenditore: "ho le tue foto con un trans: dammi 300mila euro"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 marzo 2012</b></span> </span><br />
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="color: #d5a6bd; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Abbiamo
delle tue foto con un transessuale alla tua festa di compleanno. Paga
300mila euro o le facciamo vedere alla tua famiglia e ai tuoi clienti</b></span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Vittima
della minaccia un imprenditore di Torino che opera nel settore della
comunicazione: dopo il primo momento di angoscia, si è rivolto a un
avvocato di Pinerolo, Luca Paparozzi, e con lui si è presentato alla
caserma dei carabinieri di piazza Santa Croce, per raccontare
quell’incubo al comandante, Francesco Primerano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ammette
quella singolare iniziativa presa dalla sua ex compagna sudamericana,
che forse, per scherzo, aveva invitato un trans alla sua festa. Ma
quelle immagini le aveva persino dimenticate sino a quando riceve la
telefonata della sua ex: «Da giorni ricevo delle richieste di denaro, se
non pago, la tua reputazione sarà rovinata. Ho già dato 4 mila euro, ma
loro vogliono di più».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
relazione fra i due è finita da tempo, ma i rapporti sono rimasti
buoni, lui le ha comprato un appartamento e una macchina, ha trovato
anche un lavoro per il figlio che la donna aveva avuto da un'altra
relazione. Ma proprio mentre i due sono insieme, vengono avvicinati da
un giovane che consegna all’uomo un pc portatile, dei cd, una chiavetta
usb e un cellulare: «Qui trovi oltre cento foto. I soldi mettili nella
scatola. Fra 48 ore accendi il cellulare e riceverai le indicazioni sul
posto dove portare il denaro».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il
telefono viene messo sotto controllo, ogni telefonata è intercettata
dal nucleo operativo dei carabinieri di Pinerolo e alla fine, quando
all’imprenditore viene indicato il piazzale accanto all’esposizione dei
camper di Moncalieri come luogo dell’incontro, scatta il piano. I
militari si appostano: poi arriva la vittima e qualche minuto dopo anche
il ricattatore. Appena avviene il passaggio della scatola, scatta
l’arresto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Federico
Bonazza è un commesso di 36 anni di Collegno, incensurato e
spaventatissimo e quando lo caricano sull’auto chiede: «Ma siete davvero
carabinieri? Fatemi vedere un tesserino». In caserma, a Pinerolo, è un
fiume in piena, piange, si dispera a aggiunge un capitolo importante
alla storia:</span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="color: #3d85c6; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Io
mi sono innamorato della ex compagna dell’imprenditore, è lei che ha
architettato il piano. E così sono diventato una sua pedina. Ho agito
per amore.</b></span></blockquote>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata denunciata a piede libero, presto sarà convocata in caserma.</span><br />
<a href="http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/445562/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Salerno - <b>Donna adesca 60enne poi giù botte per rapinarlo, aiutata dal complice</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 marzo 2012</b></span>
- Prima adescato, poi rapinato: disavventura ieri sera per un 60enne
salernitano, che dopo essere stato "adescato" da una donna è stato prima
momentaneamente accecato con spray al peperoncino e poi colpito al
volto da un complice della adescatrice, per poi essere rapinato dai due.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A
renderlo noto i carabinieri della compagnia di Salerno, agli ordini del
capitano Enrico Calandro. Due persone, di nazionalità romena, sono
state arrestate da carabinieri e polizia con l'accusa di rapina
aggravata con lesioni personali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel
dettaglio, l'uomo era stato avvicinato da una romena, identificata poi
per S. M. R., 26 anni. Dopo aver preso un caffè i due si sono
incamminati su lungomare Colombo. Qui la svolta: la donna ha estratto
dello spray urticante e lo ha spruzzato negli occhi dell'uomo. A quel
punto è saltato fuori un complice della donna, identificato poi per I.
L., 30 anni, che ha colpito con diversi pugni al volto il 60enne. L'uomo
ha quindi sottratto il borsello al malcapitato e si è allontanato
insieme alla ragazza. La vittima ha contattato il 112.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sul
posto sono giunti carabinieri, polizia e gli uomini del 118, che hanno
trasportato il 60enne in ospedale: ha riportato contusioni multiple al
volto e se la caverà con dieci giorni di prognosi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Carabinieri
e polizia hanno quindi iniziato le ricerche dopo le descrizioni
ricevute dalla vittima della rapina con aggressione. La donna è stata
fermata dalla polizia in via Torrione mentre l'uomo è stato fermato dai
carabinieri nei pressi del parcheggio di un noto albergo cittadino.
Sempre nei pressi di lungomare Colombo i militari hanno rinvenuto anche
l'automobile utilizzata dai due romeni: all'interno dell'auto,
utilizzata dalla coppia presumibilmente per recarsi a Salerno (sono
infatti risultati domiciliati a Benevento) i militari hanno rinvenuto
una pistola a gas priva di tappo rosso, occultata sotto il sedile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I due, sino a quel momento incensurati, sono stati quindi arrestati per rapina aggravata con lesioni personali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.salernotoday.it/cronaca/rapina-lungomare-colombo-arresti.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Santa Marinella (RM) - <b>Dopo il rapporto, prostituta rumena ricatta il cliente</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 aprile 2012</b></span>
- I carabinieri di Santa Marinella hanno arrestato una prostituta
romena 28enne, che avrebbe tentato di estorcere denaro a un cliente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo
l’unico incontro tra i due, consenziente e a pagamento, la donna
avrebbe più volte contattato l’uomo tramite cellulare ed sms,
pretendendo somme in denaro, minacciando che, se non avesse
acconsentito, lo avrebbe denunciato per violenza sessuale e per furto di
denaro dalla propria borsa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’uomo,
esasperato dalle continue e pressanti richieste, si è rivolto ai
carabinieri di Santa Marinella, che hanno deciso di organizzare una
trappola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
vittima ha chiesto alla donna un appuntamento per la consegna del
denaro, al quale pero si sono presentati anche i carabinieri: appostati
nelle immediate vicinanze, i militari hanno aspettato che l’uomo
consegnasse alla donna mille euro; l'hanno poi bloccata e arrestata,
portandola nel carcere di Civitavecchia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.tusciaweb.eu/2012/04/escort-arrestata-per-tentata-estorsione/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Teramo - <b>Prostituta uccide cliente con 22 coltellate</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQG_bA_H3pI2DBzf_HTkXQI-FlErDb8jW61n4cFvCo_eGxaLuVdTPj2lA7HINXcOb-0QMJVCxSPR5zrgbdOdz9t54BWkeF1HjM0XHj5t0CpHoimWqNAklAa7D1p98x2CV20_6a6hUGzTg/s1600/Francisca+Binicio+Medina.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQG_bA_H3pI2DBzf_HTkXQI-FlErDb8jW61n4cFvCo_eGxaLuVdTPj2lA7HINXcOb-0QMJVCxSPR5zrgbdOdz9t54BWkeF1HjM0XHj5t0CpHoimWqNAklAa7D1p98x2CV20_6a6hUGzTg/s320/Francisca+Binicio+Medina.jpg" width="289" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 aprile 2012</b></span>
- Il corpo dell'ex imprenditore Carmine De Luca venne rinvenuto il 28
maggio 2011, ucciso da 22 coltellate, chiuso a chiave in uno sgabuzzino.
Si stabilì che il delitto era avvenuto una settimana prima nella camera
da letto, al piano di sopra, ad opera di qualcuno che la vittima
conosceva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Venne
accusata Francisca Binicio Medina, una prostituta clandestina. La prova
chiave nel processo fu quella del DNA: la donna si sarebbe ferita un
piede durante la colluttazione in casa della vittima. La Corte D'Assise
di Teramo l'ha condannata a 25 anni di reclusione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.abruzzo24ore.tv/news/Omicidio-De-Luca-condannata-Medina-ma-il-mistero-rimane/80493.htm"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Quartu (CA) - <b>Ragazzo truffato da rumena finta prostituta</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 maggio 2012</b></span>
- Adesca un ragazzo di 22 anni, si propone per un’ora d’amore e indica
anche la tariffa: 100 euro. Protagonista, una giovane rumena che si
offrirebbe ai clienti attraverso un sito internet.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Uno
dei tanti a rispondere, è stato proprio un ragazzo di Quartu, che
seguendo le indicazioni della rumena, è andato a trovarla nel parcheggio
di un albergo della costa sud orientale. Il cliente (un operaio), è
arrivato puntuale; la ragazza si è fatta avanti ed i due sono finiti in
una abitazione vicina, tra l’altro priva anche di energia elettrica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
prostituta rumena ha preteso i soldi in anticipo: una banconota da
cento euro è finita così nelle sue tasche. «Spogliati – ha detto al suo
interlocutore -: mi lavo e arrivo subito in camera». Il giovane ha però
atteso inutilmente. La ragazza rumena era sparita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Davvero
una beffa, un raggiro per la vittima che sognava solo un momento
d’amore con la splendida straniera. Cosa fare a questo punto? Rivestirsi
e tornare a casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo
qualche giorno di pensieri e riflessioni, ieri l’operaio di Quartu si è
recato in commissariato dove, con un po’ di imbarazzo, ha raccontato la
sua vicenda. Gli agenti della Squadra di polizia giudiziaria ora
indagano per risalire alla rumena.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.castedduonline.it/index.php/ultimo-minuto/quartu-adescato-su-internet-ragazzo-truffato-da-finta-prostituta/23033"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Udine - <b>Finta prostituta sale su auto di anziano, lo minaccia e poi lo rapina</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 maggio 2012</b></span>
- Sale nell'auto di un anziano, gli punta un coltello alla pancia e si
fa consegnare i soldi, poi scappa. Autore della rapina andata a segno a
Udine è una donna, T.P., di 44 anni, senza fissa dimora, fermata ieri
dai carabinieri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lunedì
comparirà davanti al gip per la convalida del fermo. L'anziano, di 76
anni, di Tricesimo, era fermo nella sua auto nella zona di borgo
Stazione in attesa della sua compagna quando un uomo gli si è avvicinato
proponendogli un incontro sessuale a pagamento con una donna, che
seduta in un'auto parcheggiata nei pressi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al
rifiuto dell'uomo, la stessa donna si è avvicinata, è salita nella sua
auto e, minacciandolo con un coltello, si è fatta consegnare i soldi,
150 euro. Subito dopo, si è allontanata. L'anziano, benché impaurito, è
riuscito però ad annotare il numero di targa dell'auto sulla quale era
salita la rapinatrice e successivamente ha denunciato il fatto ai
carabinieri che hanno rintracciato la donna in breve tempo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=197239&sez=NORDEST"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Brescia - <b>"O mi paghi o racconto tutto a tua moglie"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 maggio 2012</b></span>
- «O mi paghi o racconto tutto a tua moglie. E ti assicuro che il
divorzio ti costerebbe di più...»: è così che, per mesi e con richieste
sempre più esigenti, pretendendo fino a diverse migliaia di euro, una
39enne bresciana avrebbe messo spalle al muro l’ex amante, un cremonese
di dieci anni più vecchio. Denaro in cambio del silenzio sul tradimento.
‘Estorsione’ per i carabinieri, che l’altro ieri sera, organizzando un
appuntamento trappola alle porte della città, hanno arrestato la donna,
E.P., e il complice che si trovava con lei al momento del blitz, un
torinese 34enne, G.S. Entrambi ai domiciliari, difesi d’ufficio
dall’avvocato Alberto Quaini, dovrebbero essere processati con rito
direttissimo già questa mattina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Storia
di sesso, soldi e manette. Tutto, stando alla ricostruzione degli
inquirenti e alla testimonianza della vittima, sarebbe iniziato alcuni
anni fa. L’imprenditore, residente in un paese della provincia, incontra
la ragazza di Brescia, all’epoca poco più che trentenne, durante una
serata con gli amici. Se ne invaghisce e, nonostante sia sposato, inizia
una lunga relazione extraconiugale. Si vedono almeno una volta la
settimana: incontri prima occasionali poi via via più regolari, tutte le
volte che possono, da una parte e dall’altra dell’Oglio, nei luoghi e
nei modi in cui rischiano di meno. Fra alti e bassi, il legame proibito
prosegue senza particolari problemi: quelli iniziano quando il rapporto
finisce.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.laprovinciadicremona.it/cronaca/taglieggia-l-ex-amante-arrestata-1.192090" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mondovì (CN) - <b>Una albanese si finge innamorata di un 69enne e gli spilla oltre 200mila euro</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 giugno 2012</b></span>
- Il Nucleo di Polizia Tributaria di Cuneo ha denunciato R.L., 44 anni,
cittadina albanese, per il reato di circonvenzione di persona incapace,
commesso ai danni di un sessantanovenne residente a Mondovì. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’uomo,
celibe, benestante ed in possesso di una buona pensione, forse per
attenuare il peso della solitudine, oppure per compassione per quella
donna che diceva di condurre una vita difficile, aveva cominciato a
darle del denaro in cambio di amicizia e compagnia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In
seguito, l’amicizia si era trasformata in relazione sentimentale, pur
senza convivenza quotidiana e R.L. aveva continuato ad ottenere denaro,
affermando di dover provvedere ad una figlia in Albania gravemente
ammalata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Col
passare del tempo le richieste erano divenute sempre più frequenti da
parte della donna, la quale adduceva le motivazioni più disparate come,
ad esempio, la necessità di fornire assistenza ai propri parenti
all’estero o la presenza di ingenti debiti nei confronti del governo
albanese; ad un certo punto, era addirittura intervenuta una gravidanza –
attribuita dalla donna al pensionato – condotta e portata a termine,
naturalmente, in Albania. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo
quanto riferito dall’interessata al suo corrispondente italiano, dal
parto sarebbero nati due gemelli, uno dei quali morto prematuramente.
L’albanese ha poi continuato a vivere nel suo Paese, mantenendo però
contatti telefonici con il pensionato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alle
richieste di denaro quest’ultimo ha aderito puntualmente per diversi
anni, corrispondendo alla donna una somma che i Finanzieri del Tenente
Colonnello Sergio Napoletano, mediante indagini bancarie, hanno
quantificato in oltre 200.000 euro, frutto dei risparmi accumulati
dall’uomo nel corso della sua vita lavorativa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
cittadina albanese – la quale risulta sposata con un italiano, anche se
in condizione di separazione di fatto – su segnalazione di una parente
dell’interessato, è stata denunciata alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Mondovì.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.targatocn.it/2012/06/04/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/una-44enne-albanese-fingendosi-innamorata-di-un-69enne-di-mondovi-riesce-a-spillargli-oltre-200mi.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Praia a Mare (CS) - <b>Una 25enne filma sesso con telefonino e poi ricatta</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 giugno 2012</b></span>
- (ANSA) Ha sedotto un professionista spingendolo a fare sesso con lei
ed ha registrato la scena con il suo telefonino; poi lo ha ricattato
chiedendogli alcune migliaia di euro per non divulgare il filmato. Ma
l'uomo ha chiamato i carabinieri e l'ha fatta arrestare per estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Protagonista
della vicenda una ragazza di 25 anni, A.S., di Tortora, nel cosentino,
titolare di un negozio di abbigliamento e gia' nota alle forze
dell'ordine, fermata mentre prendeva i soldi.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2012/06/28/Ricatto-video-hard-arrestata_7110667.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vicenza - <b>Rumena spilla soldi a pensionato facendogli credere di essere rimasta incinta
</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBnZiUthuPDtGs4l2X_UGbuD_7d3LSbE6-nCaLKOgwgLjGUkA-6pmauRXiJa4ysOJu86dxSwTzp7mPuUBBU4PXzgwVyBcTdWw_IINWtzJRRqu8G7D1A3W6O0EFIuJB_wXDNCtijMdfPiQ/s1600/Lizica+Marioara+Mutu.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="230" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBnZiUthuPDtGs4l2X_UGbuD_7d3LSbE6-nCaLKOgwgLjGUkA-6pmauRXiJa4ysOJu86dxSwTzp7mPuUBBU4PXzgwVyBcTdWw_IINWtzJRRqu8G7D1A3W6O0EFIuJB_wXDNCtijMdfPiQ/s320/Lizica+Marioara+Mutu.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 luglio 2012</b></span>
- Solo da anni e per lo più in pensione, ad ottobre si era iscritto ad
un’agenzia matrimoniale sperando di trovare una compagna che sapesse
stargli accanto ed amarlo. Invece ha incontrato una truffatrice, che in
pochi mesi è riuscita a prosciugargli il conto corrente di 33.500 euro,
facendogli credere di essere rimasta incinta di lui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Vittima
del raggiro un 76enne celibe e residente in città, che ha ceduto al
fascino di una donna romena di 28 anni, anche lei di Vicenza.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
donna lo aveva agganciato subito, iniziando a frequentarlo e ad
illuderlo. Facendogli credere che aspettava un figlio da lui, e
pressandolo in continuazione perché si prendesse le sue responsabilità.
Traduzione: soldi da dover sganciare. E tanti, migliaia di euro. La
donna pretendeva infatti, di volta in volta, cifre importanti, come
mercoledì, quando i carabinieri del Nucleo Investigativo di Vicenza
l’hanno vista salire nell’auto del pensionato e, dopo alcune effusioni,
ricevere dalle sue mani un fascio di 4.500 euro, in banconote da 500.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
coppia si era data appuntamento nel parcheggio di un supermercato
cittadino, quindi senza alcuna privacy. Ed è stata la rovina della
donna, che tra l’altro ha già una sua famiglia (compagno e figlio) e che
- dettaglio importante - assume regolarmente la pillola
anticoncezionale: aveva un blister anche nella borsetta, quando è stata
fermata dai militari. Un raggiro in piena regola quindi, altro che
rapporto sentimentale e gravidanza in corso.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per
Lizica Marioara Mutu sono così scattate le manette in flagranza con
l’accusa di truffa aggravata ed è stata accompagnata in carcere a
Montorio Veronese.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/20-luglio-2012/finta-gravidanza-intascare-soldi-28enne-truffa-pensionato-arrestata--2011103039151.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">fonte</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Catania - <b>Donna adesca prete online e lo ricatta con immagini a luci rosse "rubate"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 luglio 2012</b></span>
- Ricatto a luci rosse ai danni di un prete in Sicilia. La polizia
postale di Catania ha denunciato una donna che aveva ottenuto 10 mila
euro da un sacerdote per non divulgare immagini di sue scene intime,
riprese mentre erano collegati con le webcam su un social network. E'
accusata di adescamento ed estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le
indagini sono state coordinate dalla Procura distrettuale del capoluogo
etneo. Protagonisti sono una trentottenne di Latina che ha contattato
un sacerdote di 47 anni, catanese, sul suo profilo di Facebook.
Obiettivo dichiarato era quello di avviare un'amicizia, ma il rapporto
e' diventato sempre piu' stretto, fino a sfociare in scene molto intime
online.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dall'altra
parte del computer il religioso caduto anche in trappola: la donna ha
registrato le immagini e lo ha ricattato. Per alcuni mesi la vittima ha
pagato, fino a versare 10mila euro. Poi si e' deciso a denunciare
l'accaduto alla polizia postale di Catania, spiegando di avere ceduto in
un momento di debolezza e di essersi pentito e di volere porre fine
alla vicenda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://qn.quotidiano.net/cronaca/2012/07/21/747210-catania-prete-ricatto-luci-rosse.shtml%20" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Voghera (PV) - <b>Cliente pestato da tre prostitute</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 luglio 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Tutto
inizia alle 2.30 della notte tra mercoledì e giovedì, quando un
passante soccorre un uomo di 50 anni che è per terra e si lamenta. Lo
sconosciuto ha del sangue sulla faccia, gli esce da un taglio tra fronte
e sopracciglio. Il passante chiama il 118 e poco dopo arriva sul posto
un’ambulanza della Croce rossa di Voghera, che porta il ferito al pronto
soccorso.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il
medico gli dà qualche punto di sutura, ma non è necessario il ricovero:
d’altronde, anche il ferito non vuole rimanere in ospedale. L’uomo
viene comunque identificato come un cinquantenne di Godiasco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I
carabinieri, avvisati dallo stesso personale medico del pronto soccorso
(come vuole il protocollo operativo nel caso di persone rimaste ferite
in episodi dai contorni poco chiari) appurano che l’uomo di Godiasco si
era recato sul viali a luci rosse di Voghera per contrattare una
prestazione di sesso a pagamento con una delle prostitute; il suo modo
di rapportarsi, però, non piace alla «professionista»: la donna e due
sue colleghe di lavoro lo prendono a spintoni, graffi e schiaffi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2012/07/21/news/picchiato-da-tre-prostitute-un-50enne-di-godiasco-1.5437821" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bovalino (RC) - <b>Cliente derubato da due prostitute rumene</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghtQMFgKScSDswBoTvBTtDG0DUQJTnuc2nk6mL98-L58pPIxUcO0Firz-Zzg2NleIDd5W978_RyMht72Mbtg1rVrYWodBsEgScgxfyuyTGK8UDkrxzHfCLv7vK-7qX8_UZmKUjXAjrjV8/s1600/LAKATOS+Roxana+Lavinia.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghtQMFgKScSDswBoTvBTtDG0DUQJTnuc2nk6mL98-L58pPIxUcO0Firz-Zzg2NleIDd5W978_RyMht72Mbtg1rVrYWodBsEgScgxfyuyTGK8UDkrxzHfCLv7vK-7qX8_UZmKUjXAjrjV8/s320/LAKATOS+Roxana+Lavinia.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXha5ccnzcL7yKunGw_a-pizIHS_16Tkwiwq7pyJofrkyr48VfWzrsL1kGGC6ErHmrC2unZVtEU3eKlspjQ2xmZQ7dmIpmsZGb1pShe0jLWMNlX27OEXYS7JJOMySWdDZbX3444217-5k/s1600/SILAGHI+Violeta.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXha5ccnzcL7yKunGw_a-pizIHS_16Tkwiwq7pyJofrkyr48VfWzrsL1kGGC6ErHmrC2unZVtEU3eKlspjQ2xmZQ7dmIpmsZGb1pShe0jLWMNlX27OEXYS7JJOMySWdDZbX3444217-5k/s320/SILAGHI+Violeta.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 luglio 2012</b></span>
- Personale delle Volanti traeva in arresto in flagranza per furto
aggravato in concorso due donne di nazionalità rumena dedite alla
prostituzione. Appartate in un casolare con un cliente le prostitute
sottraevano all’uomo soldi e una catena d’oro del valore commerciale di
oltre 1.000 euro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le donne venivano identificate per Lakatos Roxana
Lavinia, nata in Romania il 22.04.1988 e Silaghi Violeta, nata in
Romania il 22.12.1983. Accompagnate in ufficio le due donne venivano
messe a disposizione dell’A.G. di Locri che convalidava l’arresto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.strill.it/index.php?option=com_content&view=article&id=136633:bovalino-rc-in-manette-due-prostitute-per-furto&catid=1:ultime&Itemid=291" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Varallo (VC) - <b>Una 49enne tenta di ricattare sessualmente un commerciante</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 agosto 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«O
mi dai 5 mila euro o racconto a tua moglie che noi abbiamo una
relazione». Così una donna di 49 anni di Varallo, P. M., ha tentato di
estorcere denaro a un commerciante della città del Sacro Monte.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad
incastrare la donna sono stati i carabinieri della compagnia di
Borgosesia, coordinati dal capitano Massimo Colazzo, che dopo avere
ricevuto la denuncia del commerciante hanno teso la trappola. Il
negoziante ha organizzato la consegna dei soldi in un bar. Ma ad
attendere la donna, all’esterno, c’erano i carabinieri, che dopo averla
portata in caserma per perquisirla, hanno ritrovato i 5mila euro nella
biancheria intima della donna, che voleva vendere il suo silenzio su una
relazione extraconiugale inesistente.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">P.
M. è stata arrestata e portata in carcere. Ora i militari stanno
indagando per capire se altri commercianti hanno subito gli stessi
tentativi di estorsione.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://edizioni.lastampa.it/vercelli/articolo/lstp/15051/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://edizioni.lastampa.it/vercelli/articolo/lstp/15051/</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Foggia - <b>Prostituta narcotizza i clienti per derubarli</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 agosto 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">La
Polizia di Foggia ha arrestato una donna di 46 anni con l'accusa di
rapina. La donna, una prostituta, accoglieva i clienti e offriva loro
una bevanda ''corretta'' con il benzodiazepine, un forte narcotizzante.
Appena addormentati i clienti, la donna rubava loro denaro e i vari
oggetti di valore. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le rapine si
sarebbero verificate nel periodo intercorso tra fine giugno e inizio di
agosto. Lo stordimento da benzodiazepine, a quanto pare durava anche
dopo il risveglio delle vittime, alcune delle quali sarebbero stati
protagoniste di incidenti d'auto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo
quanto ricostruito dalla squadra Mobile, gli episodi potrebbero essere
molti di più rispetto ai cinque accertati, ma molti clienti rapinati non
avrebbero formulato la denuncia, forse per evitare risvolti personali
spiacevoli e imbarazzanti.</span></div>
<a href="http://www.foggiatoday.it/cronaca/arresto-prostituta-rapina-clienti-foggia.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.foggiatoday.it/cronaca/arresto-prostituta-rapina-clienti-foggia.html</span></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Ripresi nudi con la webcam e ricattati</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">25 agosto 2012 - Tutto può cominciare con una normale richiesta di amicizia su Facebook, o un altro social network. In genere sono belle ragazze, spesso straniere, che non perdono tempo. Se le distanze si accorciano, propongono subito di “approfondire la conoscenza”. Così, in un batter d’occhio ci si ritrova sulla videochat dello stesso FB, o su Skype, su Messenger o da qualche altra parte «dove ci si può guardare in faccia».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le ragazze non sono solo belle, ma anche decise, così dalla faccia si passa a guardare presto dell’altro, anche perché ne vale la pena, finché non arriva la proposta: «Dai, spogliati, fammi vedere come sei fatto». «E adesso levati tutto, toccati...».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Intorno a un minuto e mezzo dura, perché poi il quadro diventa nero e, sorpresa: sul video appare la registrazione di quanto è appena successo. Visto dall’altra parte però. Con l’informazione che per evitare che il video sia diffuso a tutti gli amici di Facebook, postato su Youtube, bisogna pagare. Telefonando prima a un numero all’estero per avere le istruzioni su come versare 400 euro attraverso Wester Union.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Qualche dubbio? Ecco in un batter d’occhio l’indirizzo su cui è già possibile ammirare l’esibizione su Youtube. Per il momento il video non è indicizzato. Ma se non si paga entro poche ore, uscirà con un titolo che, citando nome e cognome, annuncia che il maledetto pedofilo si masturba mentre guarda le ragazzine! E così anche su Facebook.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ecco,
comincia così il ricatto, congegnato e governato, secondo gli
inquirenti, dal Marocco, dalla Costa d’Avorio e dalle Filippine: si paga
una volta, con la promessa che il video sarà distrutto, e invece dopo
un po’ l’organizazione si rifà viva chiedendo altro denaro. Non molto:
in genere 400-500 euro a botta, ma se si tratta fanno lo sconto.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il
business, a quanto pare è sempre più florido in Italia come in diverse
altre parti del mondo, i “clienti” aumentano ogni giorno fruttando un
bel giro per Paesi in cui si vive con un dollaro al giorno. In Italia le
indagini sono coordinate dagli uomini della polizia postale del
compartimento Ligure, i primi a scoprire l’estorsione e di conseguenza
diventati punto di riferimento per i loro colleghi delle altre regioni.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le
denunce arrivano da diverse città, fra le quali Bologna, Torino,
Novara, Asti, Verbania, Taranto, Bari. E anche dalla Liguria, in
particolare Genova e La Spezia. Ma sono sicuramente molti di più quelli
che non denunciano. E’ anche capitato che diverse persone si siano
presentate alla postale raccontando il fatto al piantone ma poi,
trovandosi davanti una poliziotta a raccogliere le denuncia, si siano
sentiti in imbarazzo.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’altra via per finire incastrati è quella dei
siti di incontri per cuori solitari o delle chat erotiche (chatta.it,
lovepedia.it, chatroulette.com...). La procedura è la stessa.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come
difendersi? «Intanto - spiega Surlinelli - attenzione quando si concede
l’amicizia sui socialnetwork, e ai comportamenti dei nuovi amici. Poi,
nelle chat, non presentarsi mai con la propria identità e non dare i
dati personali, o elementi che possano ricondurre agli indirizzi dei
propri amici. Quindi, valutare l’elemento tempo: che si passi dal “ciao
come ti chiami” al “fatti vedere nudo” in due conversazioni, dovrebbe
far pensare.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Infine:
denunciare subito l’estorsione, senza vergognarsi. Noi possiamo cercare
di rintracciare i ricattatori attraverso i contatti telefonici, e spesso
se non si paga, dovendo gestire un gran numero di situazioni, i
criminali desistono».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/08/25/APCSnaHD-ripresi_ricattati_webcam.shtml" target="_blank">http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/08/25/APCSnaHD-ripresi_ricattati_webcam.shtml</a></span></div>
<br />
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sanremo (IM) - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Promette una notte di sesso ma poi droga e rapina il giovane</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 settembre 2012</b></span> - I Carabinieri di Imperia hanno denunciato per rapina una donna 34enne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sabato sera ha adescato un 41enne albanese residente a Sanremo in una discoteca e, dopo i primi convenevoli, lo ha invitato a portarlo a casa sua. Qui si è offerta di preparare un cocktail a sua detta analcolico ma che, successivamente, si è rivelato contenere una sostanza allucinogena.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Proprio per questo, poco dopo aver bevuto il drink, il giovane è caduto in un profondo sonno e, al suo risveglio, la sgradita sorpresa. La casa era totalmente a soqquadro ed erano stati rubati soldi ed altro materiale.</span></div>
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il
giovane ha sporto denuncia ai Carabinieri di Sanremo ma, ieri sera,
durante una passeggiata ad Imperia, ha riconosciuto la donna che lo
aveva adescato ed ha subito chiamato il 112. I Carabinieri sono arrivati
ed hanno notato che alcuni indumenti erano effettivamente del
ragazzo. I militari hanno chiesto alla donna di accompagnarli nella sua
abitazione e questa ha riferito di vivere con un romeno suo coetaneo, in
un camping di Diano Marina. Qui sono stati trovati arnesi atti allo
scasso ed altro materiale rubato al giovane.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata così denunciata per rapina ed il romeno per ricettazione. Entrambi per porto abusivo di armi.</span></div>
</div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Ma
i Carabinieri hanno poi riconosciuto la donna anche come l'autrice
della truffa ai tabaccai dei giorni scorsi ad Imperia e, per questo, è
stata ulteriormente denunciata.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.sanremonews.it/2012/09/04/leggi-notizia/argomenti/cronaca/articolo/sanremo-promette-una-notte-di-sesso-ma-poi-droga-e-rapina-il-giovane-ignaro-donna-denunciata.html" target="_blank"><span style="font-size: x-small;">http://www.sanremonews.it/2012/09/04/leggi-notizia/argomenti/cronaca/articolo/sanremo-promette-una-notte-di-sesso-ma-poi-droga-e-rapina-il-giovane-ignaro-donna-denunciata.html</span></a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Due donne cercano di ricattare anziano prete con filmato hard</b></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 settembre 2012</b></span> - Presunta estorsione a un parroco di 73 anni, don Gianni Marzucchi, parroco emerito alla chiesa di San Pietro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo
gli inquirenti due donne - un'albanese sulla trentina e un'egiziana
sulla cinquantina - avrebbero preteso dal parroco 65mila euro per non
divulgare un video hard che sarebbe stato compromettente per la
reputazione del sacerdote. Secondo quanto emerge, il parroco si sarebbe
rifiutato di cedere, e avrebbe denunciato l’accaduto alla polizia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da
fonti accusatorie e difensive si è appreso, comunque, che che il
filmato potrebbe trarre in inganno e non sarebbe esplicitamente "hard".</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.reggionline.com/notizie/2012/09/18/ricattano-prete-con-video-hard-tre-indagati_19234" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Catania -</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Ricatto dopo incontro online, arrestata</b></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>19 settembre 2012</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: start;">(ANSA)
Aveva accettato la richiesta di Silvia, conosciuta su un sito internet
di incontri personali, ma all'ultimo momento si era tirato indietro
rinunciando alla 'trasgressione' extraconiugale. Ma la donna lo ha
ricattato: o mi dai mille euro o racconto tutto a tua moglie. Pressato
dalle richieste l'uomo ha denunciato la vicenda alla polizia. Cosi'
quando ha consegnato la 'tangente', la donna - una 29enne catanese - e'
stata arrestata.</span><br />
<div style="text-align: start;">
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Silvia era un nome falso, come la foto attraente sul sito.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sicilia/2012/09/19/Ricatto-dopo-incontro-online-arrestata_7497393.html" target="_blank">http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sicilia/2012/09/19/Ricatto-dopo-incontro-online-arrestata_7497393.html</a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cagliari - <b>Da 2 anni ricattava l'ex amante, minacciando di dire tutto alla moglie</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 settembre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Da
due anni minacciava di svelare alla moglie di un imprenditore la
relazione finita otto anni prima, compreso un figlio nato da quella
storia. E per il suo silenzio pretendeva dei soldi.</span></span></div>
<div style="text-align: start;">
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per
la Polizia non ci sono dubbi: e' estorsione. Ed e' con questa accusa
che e' stata arrestata (ora ai domiciliari) una barista di 30 anni del
Sulcis. La donna, dopo l'ennesima richiesta di denaro, e' finita nella
trappola della Squadra Mobile di Cagliari dopo la denuncia presentata
dall'imprenditore.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2012/09/30/-Svelero-figlio-clandestino-arrestata_7554269.html">http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2012/09/30/-Svelero-figlio-clandestino-arrestata_7554269.html</a></span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Due prostitute aggrediscono e rapinano cliente dopo un suo ripensamento</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 ottobre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Un
uomo, un 27enne di origine italiana, è stato rapinato e aggredito da
due prostitute in un appartamento perché si è rifiutato di pagare una
cifra molto alta per le prestazioni delle due donne: il fatto è successo
la notte scorsa a Roma. Il ragazzo 27enne, dopo aver subìto la rapina e
l’aggressione, si è recato dapprima nel commissariato di Polizia per
sporgere denuncia e poi in ospedale dove ha ricevuto le dovute cure. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il ragazzo 27enne ha raccontato alla Polizia di aver risposto ad un annuncio online in cui due donne dichiaravano di fornire prestazioni sessuali dietro corrispettivo pagamento di un prezzo. Il giovane, dunque, si è recato nell’appartamento delle due donne, una 50enne italiana e una 30enne colombiana, nei pressi di piazza Vescovio a Roma. Una volta lì, però, mentre si stava pattuendo il prezzo per le prestazioni, il giovane cliente ha ritenuto la somma proposta dalle due prostitute un po’ troppo salata, e quindi ha deciso di tirarsi indietro e di tornarsene a casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le due escort, una volta visto che il giovane 27enne stava lasciando la loro abitazione, hanno preteso da lui un pagamento corrispettivo di 20 euro per il disturbo e la perdita di tempo. Il ragazzo si è rifiutato però di elargire la somma alle due donne e queste hanno cominciato ad insultarlo e a minacciarlo, fino ad arrivare ad aggredirlo e a prenderlo a morsi, costringendolo alla fine a lasciare loro i 20 euro che avevano richiesto.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
<span style="text-align: start;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La
denuncia - Il giovane malcapitato cliente, una volta che è riuscito a
sfuggire dalle grinfie delle due prostitute, si è recato negli uffici
del commissariato di Polizia più vicino ed ha sporto denuncia contro le
due donne. Gli agenti si sono così recati subito nell’appartamento
vicino a piazza Vescovio ed hanno arrestato le due prostitute, che
avevano entrambe precedenti penali, con l’accusa di rapina e
aggressione.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span><span style="font-size: x-small;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.newnotizie.it/2012/10/roma-prostitute-rapinano-e-mordono-cliente/">http://www.newnotizie.it/2012/10/roma-prostitute-rapinano-e-mordono-cliente/</a></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vallecrosia (IM) - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Ospita la prostituta rumena: lei gli svaligia cassaforte mentre lui dorme</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 ottobre 2012</b></span> - Una entraineuse romena di 44 anni, S.E., residente a Mentone, in Francia, accusata di aver svaligiato la cassaforte a muro di un suo cliente che l'aveva invitata a casa, è stata denunciata dai carabinieri con l'accusa di furto aggravato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fatti risalgono ad alcune notti fa, quando il cliente, un uomo di 57 anni, residente a Vallecrosia, dopo una serata in un night club della zona, invita a casa la donna, quest'ultima conosciuta tempo prima nel locale e con la quale già in altre occasioni aveva passato la notte.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
mattina dopo, l’uomo, al suo risveglio, l'uomo si accorge che a
differenza delle altre volte la donna se ne era andata. Non facendo caso
a questo comportamento anomalo, si era poi recato nella camera dove
aveva la cassaforte a muro, celata da un quadro, e con stupore aveva
scoperto che era stata aperta e dal suo interno mancava tutto il denaro
contante, circa 4000 euro, che aveva prelevato in banca per alcuni
pagamenti.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Capendo subito che era stata la donna con cui aveva
trascorso tante serate, a derubarlo, ha allertato i carabinieri, ma
ormai della ladra non c’era più traccia ed anche il numero di telefono
che gli aveva lasciato non dava alcuna risposta.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I
militari, dopo alcuni accertamenti, sono riusciti ad identificare
l’autrice, in passato abitante a Chieti ed oggi a Mentone. Gli
investigatori ritengono che l'entraineuse, frequentando assiduamente
l’abitazione dell’uomo, si era accorta della presenza di una cassaforte,
riuscendo a scoprirne la combinazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'altra
notte, dopo che l’uomo si era addormentato, approfittando anche del
fatto che aveva bevuto molto, era riuscita ad aprire la cassaforte, ad
asportarne tutto il contenuto e poi ad allontanarsi senza problema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.riviera24.it/articoli/2012/10/15/142629/svaligia-la-cassaforte-del-cliente-che-laveva-ospitata-denunciata-entraineuse-romena-44enne" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.riviera24.it/articoli/2012/10/15/142629/svaligia-la-cassaforte-del-cliente-che-laveva-ospitata-denunciata-entraineuse-romena-44enne</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Adria (RO) - <b>Prostituta brasiliana fracassa cranio al cliente</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixYxLON4vZ0ksoMIvEZjBTzRDs0a27xIJuKJzhWdvQMIqYWuC71QO2eQHUecqBX-F05WDBBI8lhX8uBFdB2exKbgkgugYtkwZm2gQdvfybqfAHTyYHqmZCR6OXiGhcDUAPJUzppYQSDQM/s1600/20121013_clipboard.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixYxLON4vZ0ksoMIvEZjBTzRDs0a27xIJuKJzhWdvQMIqYWuC71QO2eQHUecqBX-F05WDBBI8lhX8uBFdB2exKbgkgugYtkwZm2gQdvfybqfAHTyYHqmZCR6OXiGhcDUAPJUzppYQSDQM/s320/20121013_clipboard.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 ottobre 2012</b></span>
- Per gli inquirenti non ci sono dubbi: Andrea Marcomin, 53enne
originario di Adria, è deceduto in seguito ad un gioco erotico sfuggito
di mano: o almeno è quello che fanno pensare tutti gli elementi raccolti
finora, compresa la confessione dell’autrice del delitto, la prostituta
brasiliana Cleide De Paula, 44 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’uomo,
dipendente delle Poste, è stato trovato morto giovedì nell’appartamento
della donna, in via Luigi Modena Colorni ad Adria: nudo, mani e piedi
legati con delle corde, il cranio fracassato. Sarebbe stato ucciso con
un bastone di legno, anche se i contorni non sono ancora del tutto
chiari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A dare
l’allarme è stata la stessa De Paula, che giovedì sera ha allertato le
autorità e comunicato di aver “ucciso un uomo“. Le indagini sono state
avviate subito, ma l’esatta dinamica è ancora da chiarire. Pare che i
due si siano incontrati per un rapporto di sesso sadomaso, un gioco
erotico in cui lui era la preda e lei l’aguzzina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ne scrive Il Mattino:</span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un
gioco forse scappato di mano, con un’imprevedibile piega violenta;
forse è scoppiata una lite e lei, presa dalla rabbia, ha afferrato un
oggetto contundente, pare di legno: un suppellettile o un elemento
dell’arredo. Con quello avrebbe colpito il partner violentemente alla
testa, più volte: tanto da causargli ferite letali. Marcomin sarebbe
caduto ai piedi del letto, forse battendo il capo. E lì è rimasto
esanime. Con la testa in una pozza di sangue.</span></div>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’unica
versione dei fatti è quella della donna, che sostiene si sia trattato
di un incidente. Sarà l’autopsia, prevista per le prossime ore, a fare
chiarezza sulle cause del decesso. Lei, intanto, è detenuta in carcere
con l’accusa di omicidio volontario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.crimeblog.it/post/23793/adria-andrea-marcomin-morto-durante-un-gioco-erotico-arrestata-la-brasiliana-cleide-de-paula" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Offagna (AN) - <b>Mollata, la badante polacca ricatta l'ex</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFzf2ba6NRVozApa-SCFwfak0ne9ufM1WqRGlrmqKDKFwZNNdDYdDlMuvSGnYtqjHleOgfY4WwAs58-9INNFHW0e5SjA35GkA_EHJENmqvh9gc5rdXBqaBMfIw3Yt-WWWTaDhzWP7sN-xY/s1600/badante+polacca.bmp.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFzf2ba6NRVozApa-SCFwfak0ne9ufM1WqRGlrmqKDKFwZNNdDYdDlMuvSGnYtqjHleOgfY4WwAs58-9INNFHW0e5SjA35GkA_EHJENmqvh9gc5rdXBqaBMfIw3Yt-WWWTaDhzWP7sN-xY/s320/badante+polacca.bmp.jpg" width="319" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><span style="font-size: x-small;">17 ottobre 2012</span></b> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ieri
sera alle nove i carabinieri della compagnia di Osimo hanno messo la
parola fine a un amore clandestino trasformatosi in una storia di
ricatti.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I
protagonisti sono una coppia di amanti conosciutisi un mese fa a
Senigallia e presto coinvolti in una relazione proibita: lui un 47enne
benestante di Offagna, lei una 38enne polacca, di professione badante.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo
l’ultimo incontro e rapporto sessuale consenziente avvenuto il 6
ottobre scorso in un albergo di Senigallia, l’uomo decide di troncare la
relazione, ma la donna rifiuta ed inizia a minacciare l’amante di
rivelare il loro rapporto ai suoi familiari.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
tensione sale fino a ieri, quando la donna polacca invia un sms al suo
amante minacciandolo di denunciarlo alla Polizia e farlo arrestare per
violenza sessuale se non gli avesse consegnato in serata una prima somma
di denaro di trecento euro. Nel messaggio la donna fissava l’orario
dell’incontro alle ore 19 a Montignano di Senigallia.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’uomo,
disperato e impaurito, si rivolge così ai carabinieri di Offagna, ai
quali racconta la sua storia e mostra il testo del messaggio telefonico
ricevuto.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I
militari a quel punto fotografano, fotocopiano e segnano i numeri di
matrice di sei banconote da 50 euro, invitandolo a raggiungere l’ex
amante nell’orario e nel luogo stabilito per fingere di consegnare il
denaro richiesto.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel
luogo indicato, però, ci sono anche gli uomini dell’arma, che appostati
in abiti civili, osservano e controllano tutto l’incontro. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non
appena la donna ha incassato la somma i militari intervengono subito
cogliendola in flagrante, e portandola finalmente in caserma.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ricattatrice, identificata per NIEDZWIEDZ Malgorzata Katarzyna</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, nata e residente in Polonia, classe 1974, senza fissa dimora, </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">coniugata</b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, è stata denunciata per estorsione.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.anconatoday.it/cronaca/badante-polacca-ricatta-amante-offagna.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">http://www.anconatoday.it/cronaca/badante-polacca-ricatta-amante-offagna.htm</span>l</a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Castelfidardo (AN) - <b>La squillo ceca: "paga o dico tutto alla tua fidanzata"</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 ottobre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Squillo
d'alto bordo cerca di ricattare il cliente e gli chiede 700 euro per
non rivelare il loro incontro, a base di sesso, alla compagna.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A
tentare di portare a casa l' extra di 700 euro è stata una prostituta
di 28 anni, originaria della Repubblica Ceca. La vittima è, invece, un
operaio calabrese di 35 anni, residente da tempo a Castelfidardo e con
una relazione stabile.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Giovedì
sera intorno alle 19.30, l’uomo si è presentato in caserma raccontando,
abbastanza agitato, di essere caduto nella tela dalla escort. Ha
ammesso di aver consumato, il 10 ottobre scorso a Numana, un rapporto
sessuale a pagamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei
giorni successivi sarebbe iniziato l’incubo: il ragazzo ha cominciato a
ricevere diversi sms con i quali la donna minacciava di rivelare tutto
alla convivente del 35enne e di denunciarlo ai carabinieri per aver
subito anche violenza sessuale, se non le avesse consegnato i 700 euro
per compensare il suo silenzio. I due si conoscevano da tempo e la
straniera aveva il numero di telefono del 35enne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Terrorizzato
dal dover giustificare la sua condotta davanti agli occhi della
compagna ufficiale, il ragazzo ha consegnato ai carabinieri la prova
della tentata estorsione, vale a dire i messaggi telefonici ricevuti, ma
ha preferito non incontrare la ragazza ceca per incastrarla a
responsabilità penali più gravi, con l’aiuto dei carabinieri. Intuendo
lo stato di prostrazione dell'uomo, i militari di Castelfidardo non
hanno insistito troppo per organizzare la trappola con lo scambio tra i
due amanti clandestini di banconote contrassegnate: unico modo per
procedere all’arresto. Cosi i carabinieri hanno denunciato la donna a
piede libero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilmessaggero.it/marche/castelfidardo/notizie/226469.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilmessaggero.it/marche/castelfidardo/notizie/226469.shtml</span></a></div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rimini - <b>La rumena lo illude per spillargli soldi: l'anziano si suicida</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 ottobre 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Invaghito
della badante che, approfittando della sua avvenenza, gli aveva scucito
tanti soldi oltre che l'anima, si è tolto la vita.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E'
questo il tragico epilogo di una vicenda che vede protagonista un
anziano imprenditore riminese di quasi ottant’anni, innamorato della
35enne dell’Est che lo accudiva.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I
figli dell'uomo però si erano accorti che la donna sfruttava la
situazione, e così l'hanno allontanata. Ma quando lei ha lasciato la
casa, l'anziano si è tolto la vita sparandosi al petto, ed ha lasciato
un biglietto in cui accusava proprio la badante.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Nel
foglietto - riferisce il figlio - aveva scritto che la donna, in 18
mesi, gli aveva tolto 11mila euro e spiegato che era costretto a darle
mance mensili di 400 euro".</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata denunciata, ed ora è indagata per circonvenzione d’incapace e induzione al suicidio. </span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il
37enne figlio dell’imprenditore, che si è rivolto all’avvocato Luca
Greco per denunciare la rumena per circonvenzione di incapace e
istigazione al suicidio (sul caso indagano gli uomini della Questura),
chiede una legge per tutelare gli anziani.</span></div>
</div>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Queste
persone che si prendono gioco dei nostri anziani debbono essere punite.
I nostri vecchi debbono essere tutelati. E come la società è ponta a
scagliarsi contro il pedofilo che afferra un bambino, allo stesso modo
deve prendersela con chi si prende l’anima dei nostri vecchi.</span></div>
</blockquote>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.romagnanoi.it/news/News/737544/Stregato-dalla-badante-80enne-si-toglie-la-vita-.html" target="_blank">http://www.romagnanoi.it/news/News/737544/Stregato-dalla-badante-80enne-si-toglie-la-vita-.html</a></span></div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Aprilia (RM) - <b>Badante rumena sposa l'anziano e gli fa vendere tutto</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 ottobre 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo
ha prima sposato e poi lo ha indotto a vendere tutti i suoi beni e a
trasferire parte del ricavato sui conti correnti accesi in Romania e
intestati ai suoi familiari.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A svelare il disegno truffaldino realizzato da una donna straniera, sono stati i carabinieri di Aprilia.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I
militari hanno indagato sulle attività della badante che aveva convinto
l’assistito, un pensionato incapace di intendere, a sposarla per poi
alleggerirlo di tutto.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è stata denunciata per circonvenzione di incapace.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilpuntoamezzogiorno.it/2012/10/raggira-un-anziano-lo-sposa-e-gli-fa-vendere-tutto-per-impossessarsi-del-ricavato-denunciata-badante-rumena/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilpuntoamezzogiorno.it/2012/10/raggira-un-anziano-lo-sposa-e-gli-fa-vendere-tutto-per-impossessarsi-del-ricavato-denunciata-badante-rumena/</span></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sansepolcro (AR) - <b>Rumena 30enne adesca pensionati per poi derubarli</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 novembre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Adescava pensionati per poi derubarli. Lo ha fatto più volte, fin quando non è stata scoperta dalla polizia di Sansepolcro.</span></span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Protagonista della vicenda è una trentenne rumena, E.B. le iniziali, residente a Perugia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
polizia l’ha scoperta in seguito alle indagini per un furto avvenuto lo
scorso settembre a Sansepolcro. Un pensionato aveva infatti richiesto
l’intervento degli agenti presso la propria abitazione, nel centro
storico biturgense, per un furto consumato da ignoti che erano entrati
nel suo appartamento e avevano rubato due pregiati orologi, di cui uno
in oro. Un furto strano, senza segni di effrazione. Poi l’anziano ha
riferito agli agenti operanti di avere dei sospetti: quel giorno infatti
aveva conosciuto occasionalmente la donna che lo aveva accompagnato a
casa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
vicenda però non è finita qui. Alcuni giorni dopo lo stesso pensionato
ha denunciato un secondo furto e si era reso conto che l’autore del
precedente aveva prelevato dalla sua abitazione anche le chiavi di
ingresso. Ecco scoperto quindi il perché della mancanza di segni di
scasso e di effrazione. Nel secondo furto erano stati portati via circa
duemila euro in contanti, tutti in banconote dal taglio di 100 euro, che
l’uomo custodiva nella sua camera da letto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli agenti dell’Ufficio Anticrimine appreso il <i>modus operandi</i> che
risultava analogo ad altri furti perpetrati presso i limitrofi Comuni
della Valtiberina Umbra, con la collaborazione dei comandi dei
Carabinieri interessati, hanno acquisito informazioni e foto di soggetti
possibili autori di analoghi furti, e pertanto il riconoscimento
fotografico consentiva di individuare e di deferire alla competente
Autorità Giudiziaria B. E., di anni trenta, rumena, residente in
Perugia, che già in altre occasioni aveva adescato uomini di una certa
età per poi derubarli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.arezzonotizie.it/archivio/home/cronaca/item/88971-adesca-pensionati-per-derubarli-denunciata-trentenne/" target="_blank">http://www.arezzonotizie.it/archivio/home/cronaca/item/88971-adesca-pensionati-per-derubarli-denunciata-trentenne/</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Senigallia (AN) - <b>La badante ruba contanti e assegni all'anziana che accudisce</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 novembre 2012</b></span> - È stata denunciata dai carabinieri B. S., classe 1964, residente a Senigallia, di professione assistente domiciliare: secondo quanto si apprende la donna avrebbe rubato, il 26 ottobre scorso, due assegni in bianco e la somma contante di 1.200 euro alla sua datrice di lavoro.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo stesso giorno avrebbe anche cercato di incassare uno dei due titoli di credito presso l'ufficio postale di Senigallia, per una cifra di 1.300 euro.<br />L'assistita, una signora di 68 anni, si sarebbe accorta del furto solo ieri. L’attività di polizia giudiziaria è tuttora in corso al fine di valutare la possibilità che siano stati commessi ulteriori reati.</span><br />
<a href="http://www.anconatoday.it/cronaca/badante-ruba-assegni-contanti-senigallia.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.anconatoday.it/cronaca/badante-ruba-assegni-contanti-senigallia.html</span></a><br />
<address style="font-style: normal; margin-bottom: 20px;">
<span style="clip: rect(0px , 0px , 0px , 0px); font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , "lucida grande" , sans-serif; font-size: 14px; height: 1px; left: -999999px; line-height: 20px; overflow: hidden; position: absolute; text-align: left; top: auto; width: 1px;"></span></address>
<span style="clip: rect(0px , 0px , 0px , 0px); font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , "lucida grande" , sans-serif; font-size: 14px; height: 1px; left: -999999px; line-height: 20px; overflow: hidden; position: absolute; text-align: left; top: auto; width: 1px;">
</span><img alt="" border="0" height="1" src="https://ctrl-c.cc/?lFrmdLpL1K9lGh1I4H1lFGdjjfHMoHEJ9L4mhLuK5IcJpHWh2lVjpL3KxmCmAmeiCKlGGIdg5hKl6Jmm3j3mHLKFbkzItM2jtmVkOL5JWlem0kkj6IkHviJIog1hTLVggJTjjK3kxIllBmSkVkrLxmMkil1kUkUjblTK5ijiPJ3HVINk1gSIHJTjbmAmmJ2JPJOKXI4ilmoU660lDoefi1" style="border: 0px; clip: rect(0px, 0px, 0px, 0px); font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 14px; height: 1px; left: -999999px; line-height: 20px; max-width: 100%; overflow: hidden; position: absolute; text-align: left; top: auto; vertical-align: middle; width: 1px;" width="1" /></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pozzuolo del Friuli (UD) - <b>Gli promette amore e lo spenna</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 novembre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">L’aveva
conosciuta rispondendo a un annuncio su un giornale e, dopo un anno di
conversazioni telefoniche, l’aveva finalmente incontrata di persona. Per
vederla, non aveva esitato a pagarle il viaggio. Perché in quella
relazione aveva investito chissà quali e quanti sogni e perché,
all’epoca, non immaginava neppure che quel regalo sarebbe stato soltanto
il primo di una lunga serie di altri e ben più cospicui doni. Finché,
salasso dopo salasso, nel tempo record di due anni scarsi, non si è
ritrovato completamente al verde.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: start;">Si
fosse trattato dell’assurdo epilogo di una qualsiasi relazione più o
meno sentimentale, non staremmo qua a parlarne. Il caso, invece, è
diventato oggetto di un’inchiesta giudiziaria approdata in tribunale con
l’ipotesi di reato di circonvenzione d’incapace e conclusa ieri con
sentenza di condanna.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Sul
banco degli imputati, Giuseppa Maffongelli, 59 anni, di Roma: il
giudice monocratico Francesca Feruglio l’ha condannata a due anni di
reclusione e 500 euro di multa (pena sospesa con il beneficio della
condizionale), oltre che al risarcimento della parte civile, per un
ammontare da quantificarsi in sede civile, data anche la difficoltà di
calcolare il patrimonio che la donna sarebbe riuscita a “spennare”
all’uomo. Cioè al 60enne di Pozzuolo del Friuli, che aveva finito per
innamorarsi di lei e per vendere le proprietà, pur di assecondarne i
capricci. Nelle conclusioni, il vpo Marzia Gaspardis aveva chiesto a sua
volta una condanna a due anni e un mese di reclusione. Verdetto di
assoluzione, invece, per l’accusa di molestie telefoniche. La donna era
difesa dall’avvocato Alessandro Aloise, di Roma.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Oltre
300mila euro, secondo la ricostruzione della Procura, i soldi che
l’uomo avrebbe dilapidato a suo favore: circa 80 mila in contanti e
attraverso vaglia postali e il resto come ricavato dalla vendita di beni
immobili e terreni e donazione di gioielli e mobili antichi. Tutto era
cominciato alla fine del 2002. Galeotto fu un annuncio sul giornale, nel
quale si offriva un’amicizia. Poi, al primo viaggio pagato dal friulano
con un vaglia postale, erano seguite numerose altre visite.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">E
a ogni nuovo incontro, l’interesse per la sua nuova “amante” sarebbe
andato via via crescendo. Il tutto, stando anche a quanto ricostruito
dal legale di parte civile, avvocato Cinzia Bertossi, a fronte di non
poche lusinghe e promesse di convivenza. Quanto basta, insomma, per far
perdere la testa a un uomo solo e con provati problemi legati alla sfera
psicologica, come attestato anche in sede dibattimentale dal perito del
pm, che lo aveva dichiarato «soggetto circonvenibile». A fare suonare
il campanello d’allarme tra i parenti e alcuni vicini di casa dell’uomo,
oltre che nella sua banca, erano state proprio le stranezze cui si era
abbandonato: spese folli e, appunto, la frequentazione della donna.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2012/11/13/news/gli-promette-amore-e-lo-spenna-1.6020881" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2012/11/13/news/gli-promette-amore-e-lo-spenna-1.6020881</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Casina (RE) - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Casalinga 40enne palpeggiava anziani e li derubava</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 novembre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">Abbracciava
gli anziani, approfittando della sua avvenenza e, mentre scambiava
effusioni con loro, li palpeggiava nelle parti basse sfilandogli il
portafoglio. Ad agire una 40enne di Cadelbosco Sopra che è stata
identificata dai carabinieri di Casina dopo che aveva rubato il
portafoglio ad un ottantenne di Casina.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E'
stato l'ultraottantenne, grazie alla sua memoria, a riconoscere la
donna da una serie di foto che gli hanno fatto vedere i carabinieri. La
40enne casalinga di Cadelbosco è stata denunciata alla procura di Reggio
con l'accusa di furto aggravato.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.reggionline.com/notizie/2012/11/29/casina-palpeggiava-anziani-e-li-derubava_23577" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Conselve (PD) - <b>Casalinga 50enne ricatta l'amante 80enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 dicembre 2012</b></span> - Una casalinga cinquantenne di Conselve, sposata, ha ricattato per mesi l’anziano amante di 80 anni polesano.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Tra i due, secondo una prima ricostruzione, ancora all’inizio dell’anno sarebbe nata una relazione sentimentale. Una frequentazione durata poco, perché la donna quasi subito ha cominciato a ricattare l’anziano residente a Rovigo. «Se non mi dai una banconota da 500 euro racconto a tua moglie della nostra storia d’amore» diceva minacciosa la casalinga all’ottantenne.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è riuscita a estorcere all’uomo cinquemila euro, sempre facendosi consegnare in giorni diversi banconote da 500 euro. Qualche giorno fa la cinquantenne ha nuovamente contattato l’anziano e gli ha detto: «Adesso voglio duemila euro divise in quattro banconote da 500 euro, altrimenti telefono a tua moglie e le dico della nostra relazione sentimentale». L’ottantenne, disperato, prima ha raccontato tutto alla sua compagna e poi ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Così, ieri mattina, gli uomini dell’Arma hanno chiamato il pm di turno Benedetto Roberti e hanno organizzato il sistema per incastrare la casalinga. Hanno detto all’anziano di presentarsi all’appuntamento a Conselve e di fotocopiare le quattro banconote da 500 euro. Quindi si sono appostati e appena hanno visto che l’ottantenne consegnava il denaro alla casalinga sono entrati in azione. Hanno circondato la donna e le hanno intimato di mostrarle i soldi. Le banconote combaciavano perfettamente con quelle fotocopiate. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La casalinga, stupita, è stata accompagnata in caserma per ulteriori accertamenti e poi arrestata con l’accusa di estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini dei carabinieri non si sono ancora concluse. Gli uomini dell’Arma, nei prossimi giorni, capiranno se la cinquantenne di Conselve è riuscita negli anni a raggirare altri anziani. Agli inquirenti infatti è sembrata una professionista del crimine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.gazzettino.it/province/nordest/ottantenne_ricattato_dalamante_arrestata_casalinga_che_voleva_7mila_euro_per_tacere/notizie/240161.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.gazzettino.it/province/nordest/ottantenne_ricattato_dalamante_arrestata_casalinga_che_voleva_7mila_euro_per_tacere/notizie/240161.shtml</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Aosta - <b>Una macedone finge malore: pensionato la ospita, lei lo deruba</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 gennaio 2013</b></span> - Una 26enne di origini macedoni, domiciliata a Torino, è stata denunciata dalla Squadra mobile della Questura di Aosta per furto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, fingendo di star male e sostenendo di essere incinta, si era fatta ospitare da un 60enne valdostano, residente ad Aosta. Una volta in casa, approfittando di un momento di distrazione dell'uomo, la donna ha preso soldi e carte di credito dal portafogli del 60enne ed è fuggita. L'uomo ha subito denunciato il fatto alla politica che è risalita alla donna, già conosciuta alle forze dell'ordine per questo trucco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo il riconoscimento da parte della vittima, per la donna è scattata la denuncia.</span></div>
<a href="http://www.aostasera.it/articoli/2013/01/4/25290/furto-denunciata-una-26enne-di-origini-macedoni" style="text-align: justify;" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.aostasera.it/articoli/2013/01/4/25290/furto-denunciata-una-26enne-di-origini-macedoni</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Salerno - <b>55enne adescato e rapinato</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 gennaio 2013</b></span> - Un 55enne di Avellino è stato adescato da un'affascinante donna in un locale notturno nei pressi dello stadio Arechi. Una volta in strada i due si sono appartati in auto, ma improvvisamente è comparso un uomo che l'ha aggredito e si è fatto consegnare il portafoglio. Sia l'uomo che la donna sono stati arrestati in seguito alla denuncia della vittima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.irpinianews.it/Cronaca/news/?news=112901" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.irpinianews.it/Cronaca/news/?news=112901</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Riccione (RN) - <b>Prima lo adesca in chat, poi lo rapina</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; text-align: justify;"><b>5 gennaio 2013</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"> - Due giovani donne, una 23enne di Riccione e una 25enne di Avellino, sono state arrestate dai carabinieri della compagnia di Riccione per rapina aggravata in concorso.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’indagine è partita dalla denuncia di un operaio 30enne di Cesena, adescato dalla 23enne su un sito di incontri. I due si erano dati appuntamento il 23 giugno scorso nel parcheggio della discoteca Prince, a Riccione, e la giovane, minacciandolo con un coltello, si era fatta consegnare 300 euro e un telefono cellulare. Con lei c’era anche l’amica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I carabinieri sono riusciti a rintracciarle grazie alle intercettazioni telefoniche e gli accertamenti hanno permesso di appurare che le due donne avevano messo a segno una rapina anche il 23 luglio scorso in un supermercato di Misano Adriatico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 23enne è stata fermata a Riccione, dove risiede, mentre la 25enne è stata arrestata ad Avellino. I militari non escludono che le due donne abbiano adescato altri ragazzi sempre su internet.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://avellino.ottopagine.net/2013/01/05/adesca-coetaneo-in-chat-poi-lo-rapina-arrestata/" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://avellino.ottopagine.net/2013/01/05/adesca-coetaneo-in-chat-poi-lo-rapina-arrestata/</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cologno M. (MI) - <b>L'amante lo riduce in stato di sudditanza psicologica e sessuale (ed economica)</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 gennaio 2013</b></span> - Una 51enne residente a Salerano sul Lambro (Lodi) è stata arrestaai dai carabinieri con l’accusa di estorsione ai danni di un 37enne di Cologno Monzese (Milano) “ridotto in sudditanza psicologica e sessuale”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto riferiscono i militari di San Donato (Milano), la donna arrestata, M.Z., aveva conosciuto la vittima circa quattro anni fa sul posto di lavoro e nel giro di breve tempo la loro frequentazione si era intensificata sfociando in una relazione amorosa. Di fronte alle confidenze su problemi familiari e difficoltà economiche, il 37enne le dava tra i 50 e i 100 euro ogni settimana, oltre ad acquistare regali da lei indicati in cambio di prestazioni sessuali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I carabinieri spiegano che l’anno scorso, i genitori della vittima, notando che il saldo del conto corrente che avevano in comune era spesso in rosso, hanno deciso di togliere la gestione dello stipendio al figlio, che continuava a frequentare la donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 5 gennaio scorso, la vittima accompagnata dai suoi genitori, si è presentata dai carabinieri spiegando l’accaduto e, mentre stava facendo il suo racconto, ha ricevuto una telefonata (ascoltata in diretta dai militari) in cui la donna gli chiedeva insistentemente del denaro minacciandolo. A quel punto la vittima ha fissato con la donna un appuntamento in un bar di San Giuliano Milanese - per consegnargli 100 euro - a cui si sono presentati anche i militari che l'hanno arrestata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/2013/01/08/827237-Ricatto-Amante-Soldi-Regali-Arresto.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/2013/01/08/827237-Ricatto-Amante-Soldi-Regali-Arresto.shtml</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Firenze - <b>Adesca anziano e gli porta via il portafogli; arrestata: "corpo del reato" in bocca</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 febbraio 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">L'ha
invitato a seguirla per fare l'amore, così un anziano di 89 anni è
stato avvicinato da G. G., fiorentina di 59 anni, martedì mattina, poco
prima della 10. La donna, con qualche precedente per reati contro il
patrimonio, ha incrociato il distinto signore in via de' Macci e ha
cercato di sedurlo: "Dai vieni, ti voglio". Dopodiché insieme sono
entrati in un portone di via del Verrocchio.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">A
quel punto l'anziano, avvolto in calorosi abbracci, ha subito il furto
del portafogli - con 900 euro dentro - ed è stato spinto all'interno,
mentre G.G. usciva immediatamente.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> L'89enne, </span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">non si è perso d'animo, l'ha raggiunta in strada e pochi metri dopo l'ha agguantata, 'trascinandola' fino al commissariato di San Giovanni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel frattempo la seduttrice aveva restituito il portafogli al malcapitato, ma mancavano all'interno ben 500 euro, che la focosa donna nascondeva in bocca (3 banconote da 100, 4 da 50). Gli agenti di polizia hanno recuperato e restituito il maltolto alla vittima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per la ladra invece sono scattate le manette, dovrà rispondere dell'accusa di furto aggravato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsitodifirenze.it/content/985-adesca-un-anziano-e-gli-porta-il-portafogli-arrestata"></a><a href="http://www.ilsitodifirenze.it/content/985-adesca-un-anziano-e-gli-porta-il-portafogli-arrestata"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">http://www.ilsitodifirenze.it/content/985-adesca-un-anziano-e-gli-porta-il-portafogli-arrestata</span></a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Montebelluna (TV) - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Badante giovane e bella spenna il 50enne sacrestano e gli fa "sparire" 300mila euro</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 febbraio 2013</b></span> - Uomo solo e di chiesa (dà una mano in parrocchia dove a volte fa anche il sacrestano), di buon cuore e con un rapporto "difficile" verso il gentil sesso: sono questi gli ingredienti esplosivi che hanno trasformato un montebellunese di 50 anni nella vittima ideale di una avvenente e spregiudicata truffatrice 34enne originaria dell’Ucraina, in Italia per fare la badante a Vicenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Il
risultato? Quando l’uomo si è accorto di essere caduto in trappola era
ormai troppo tardi: l’avvenente signora, madre di due bambine, gli aveva
già "prelevato" quasi 300mila euro. A quel punto, pio e religioso
com’è, ha cercato una soluzione amichevole per riavere i propri soldi.
Ma la bella ucraina, sfuggente come il diavolo, lo ha nuovamente indotto
in "tentazione", sfilandogli altri soldi con promesse mai mantenute.
Solo a quel punto l’aspirante sacrestano ha deciso di rivolgersi alla
magistratura, presentando denuncia-querela per truffa, estorsione,
violenza privata, stalking, minacce e ingiurie nei confronti della
badante. L’inchiesta è partita a spron battuto ed è nelle mani degli
investigatori della procura di Vicenza, competente per territorio,
essendosi consumato lì il primo passaggio di denaro. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Il
raggiro iniziò nel 2007 quando il 50enne, andando a trovare la madre
ricoverata in ospedale, conobbe una badante ucraina. Da cosa nacque cosa
e la donna finì col presentargli l’amica 34enne di Vicenza. Prima un
paio d’incontri e poi un fitto scambio di sms. Un tira e molla - secondo
la denuncia - che sarebbe stato il preludio della trappola, scattata 12
mesi più tardi. «Ho bisogno di aiuto, qualche soldo per pagare le
bollette». Per amore di carità l’aspirante sacrestano ha subito sborsato
alcune centinaia di euro in contanti. Un primo rivolo che, con il
passare del tempo, si è trasformato, come le richieste, in un fiume in
piena. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Decine
e decine di migliaia di euro per ristrutturare la casa della donna in
Ucraina: «Poi la vendo - la promessa della 34enne - e ti restituisco
tutto». Con la speranza d’essere rimborsato il 50enne ha continuato per 4
anni a recarsi a Vicenza e a foraggiare la badante. Finché, esasperato,
le ha inviato un sms perentorio: «Restituiscimi i soldi o faccio del
male alle tue figlie». Immediata e altrettanto piccata la risposta della
donna: «Ho mostrato questo sms a un avvocato: ci sono gli estremi per
una denuncia per pedopornografia». Il 50enne, terrorizzato, ha
riallargato i cordoni della borsa finché, stremato e quasi ridotto sul
lastrico, ha chiesto consiglio a un legale, facendo scattare la
denuncia.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=252365&sez=NORDEST" style="text-align: start;">http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=252365&sez=NORDEST</a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Budrio (BO) - <b>Sconosciuta abbraccia anziano al bar e gli sfila il portafogli</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 febbraio 2013</b></span> - E' </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">stata denunciata dai Carabinieri una 44enne di Bologna, responsabile di aver rubato il portafogli a un cliente di un bar di Budrio lo scorso 7 febbraio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La tecnica praticata dalla donna per avvicinarsi alla sua vittima, senza destare alcun sospetto, è stata quella dell’abbraccio premuroso. L’uomo si trovava al bancone del bar, quando si è sentito affettuosamente afferrare per i fianchi dalle mani di una donna che lo stava osservando. Commesso il furto, la donna si allontanava dal locale e fuggiva a bordo di una Fiat Punto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I Carabinieri sono riusciti a risalire alla malvivente, grazie a un altro cliente che aveva assistito alla scena e si era segnato il numero di targa dell’auto in fuga. La donna è stata rintracciata, identificata e denunciata.<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.sassuolo2000.it/2013/02/21/aveva-sedotto-un-74enne-per-rubargli-il-portafogli-bolognese-denunciata-dai-carabinieri/">http://www.sassuolo2000.it/2013/02/21/aveva-sedotto-un-74enne-per-rubargli-il-portafogli-bolognese-denunciata-dai-carabinieri/</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>L'anziano vedovo s'invaghisce di lei: la badante rumena lo ricatta</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 febbraio 2013</b></span> - Una badante rumena di 28 anni è stata arrestata per estorsione nei confronti dell'anziano che si era invaghito di lei.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, con precedenti, avrebbe costretto il 74enne Mario C., vedovo da un anno, a consegnarle 100 euro in cambio di favori sessuali durante le ore in cui prestava servizio presso la vittima.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo aver ceduto una prima volta alle intimidazioni della donna, il pensionato è stato minacciato ripetutamente per circa tre settimane anche dall'amante della 28enne, un rumeno con precedenti di 35 anni, anch'egli finito in manette.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando la situazione era ormai diventata insopportabile, l'anziano ha denunciato tutto ai carabinieri. Così, all'appuntamento vicino a casa, fissato ieri per la consegna di altri 100 euro, si sono presentati anche i carabinieri: al passaggio del denaro, i militari sono intervenuti e hanno arrestato i due rumeni. (Omnimilano.it)</span><br />
<a href="http://milano.repubblica.it/dettaglio-news/milano-14:48/9834" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://milano.repubblica.it/dettaglio-news/milano-14:48/9834</span></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Castelfidardo (AN) - <b>La badante seduce l'anziano e gli spilla 14mila euro</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 febbraio 2013</b></span> - Quando faceva le pulizie di casa lasciava intravedere reggicalze e biancheria intima e si dimostrava lusingata nell'ascoltarlo, ma poi lamentava difficoltà economiche: questa sarebbe stata la tattica messa in atto da un’avvenente badante quarantenne dell’Est Europa ai danni di un vedovo 75enne di Castelfidardo, che avrebbe fruttato alla donna la bellezza di 14mila euro. A riportare la notizia è il Messaggero.<br />Una vicenda complessa che i carabinieri stanno ancora cercando di ricostruire, perché il confine tra l’approfittarsi della buona fede di un uomo non più giovane e la donazione volontaria è labile, e va dimostrato giuridicamente.<br />Il denaro comunque è stato dato alla donna anche dopo che questa aveva fatto ritorno – in teoria per un breve periodo – al suo paese di origine: a quanto pare la 40enne era rimasta in comunicazione con il pensionato e gli avrebbe detto al telefono come fosse desiderosa di tornare da lui, ma che al momento non aveva soldi per pagare il biglietto di ritorno. L’uomo aveva mandato altro denaro (transazioni documentate attraverso money transfer), ma la badante non aveva mai fatto ritorno.<br />Con il passare del tempo era arrivato il sospetto di essere stato truffato, ed è scattata la denuncia.</span><br />
<img alt="" border="0" height="1" src="https://ctrl-c.cc/?fLGgLIri1mFh1IqJ0MqGqj1iMIri1I9K7IkhumBi1iqjIIZH5GrmqLrH4G8g4LoI4H6gXl8hAk6JSm5JaKRg7KQhLhJl9iOKAI3i6hnkuGcKvk1jwmNI5k5jjIlH0hQiYGxK6j0I0hgMTkYmrhIJYM0k6M9itMJg6L3KJfBKhkmkYm9laUvnQv063EnLb0" style="border: 0px; clip: rect(0px, 0px, 0px, 0px); font-size: 14px; height: 1px; left: -999999px; line-height: 20px; max-width: 100%; overflow: hidden; position: absolute; text-align: left; top: auto; vertical-align: middle; width: 1px;" width="1" /><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.anconatoday.it/cronaca/badante-seduce-anziano-castelfidardo.html" target="_blank">http://www.anconatoday.it/cronaca/badante-seduce-anziano-castelfidardo.html</a></span></span><br />
<span style="font-size: 14px;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'Aquila - <b>Si porta a casa la ballerina rumena e si ritrova ripulito di bancomat e postamat</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 marzo 2013</b></span> - Ballerina di lap dance in alcuni locali notturni del Teramano, ha approfittato di un 52enne dell'Aquila, single, facendo acquisti e prelievi con due carte bancomat dell'uomo. La donna, A.G., una rumena di 23 anni residente a Tortoreto è stata scoperta dalla squadra Mobile dell'Aquila e denunciata per furto aggravato e utilizzo indebito di carta bancomat.<br />In uno degli incontri, la ragazza, che aveva detto di chiamarsi Sandra, rimasta sola a casa, ha sfilato dalla giacca dell'uomo 2 carte di credito, una delle poste italiane e l'altra di una banca. Il 1° febbraio ha effettuato un pagamento bancomat presso un ristorante di Mosciano Sant'Angelo, mentre la sera del giorno successivo è stata la volta di 2 prelievi presso una banca di Bellante per un importo di 500 euro, dopo aver tentato un prelievo allo sportello di un altro istituto di credito, sempre di Bellante, non andato a buon fine.<br />La rumena, sentita presso gli uffici della Mobile, ha ammesso di aver prima rubato le carte di credito e poi di aver fatto i prelievi fraudolenti.</span><br />
<a href="http://www.abruzzoweb.it/contenuti/teramo-sexy-ballerina-raggira-un-aquilano--e-ruba-bancomat-per-acquisti-denunciata/511007-4/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.abruzzoweb.it/contenuti/teramo-sexy-ballerina-raggira-un-aquilano--e-ruba-bancomat-per-acquisti-denunciata/511007-4/</span></a><br />
<span style="font-size: 14px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Borgotaro (PR) - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">Due donne uccidono un pensionato con una dose letale di farmaci</b></div>
<span style="clear: left; display: inline; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQXWr5l9EadlXFHZn5ep5tAv0vMRxsHFBIbjwni9OVU2A232I2pygV0HFw2XXcBeMZ3ebhwlSSCdvDiZJZMZjje8u8l6gMTUjC9Nc-yeZnJBTxEgwgowe-161vpJTkC2dSTJPsx5Eyiy-B/s1600/1362933728056_0.jpg" style="clear: left; display: inline !important; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQXWr5l9EadlXFHZn5ep5tAv0vMRxsHFBIbjwni9OVU2A232I2pygV0HFw2XXcBeMZ3ebhwlSSCdvDiZJZMZjje8u8l6gMTUjC9Nc-yeZnJBTxEgwgowe-161vpJTkC2dSTJPsx5Eyiy-B/s320/1362933728056_0.jpg" width="320" /></a></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 marzo 2013</b></span> - Ucciso da una dose letale di farmaci. Per due giorni rimasto steso sul pavimento, in biancheria intima. Con lui solo il cane, che ha inutilmente abbaiato all'indirizzo del padrone, oramai cadavere. Una morte, quella di Giuseppe Berni, pensionato di 72 anni di Borgotaro rivenuto nella sua abitazione lo scorso 11 gennaio, che poteva apparire come naturale, o peggio rimanere senza risposta, un "cold case", come quelli che si vedono nei film.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una
morte che invece ha scritto un'altra storia che turba questo piccolo
comune della provincia del parmense. A uccidere Berni è stata una dose
di farmaci, degli ansiolitici, somministratigli secondo l'accusa da
Giuseppina Lugari, anche lei di Borgotaro, che l'uomo in passato aveva
pagato per ottenere delle prestazioni sessuali. Ma la donna, insieme
alla figlia Sonia Barbieri, avevano iniziato a derubarlo, a usarlo come
se fosse un bancomat.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli
avrebbero portato via circa 10mila euro. Poi lo scorso 8 gennaio -
secondo la ricostruzione dei carabinieri - l'ultimo atto di una vicenda
che si è trasformata in tragedia. La Lugari gli somministra un flacone
di benzodiazepina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo ha probabilmente un malore, si accascia a terra, rimane in maglietta e mutande, per 48 ore, nel freddo di gennaio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Giuseppina
Lugari è stata arrestata il giorno della Festa della donna, insieme
alla figlia. Sessantatre anni, senza un vero lavoro, vive da tempo a
Borgotaro, dove è un volto conosciuto. Sonia Barbieri, 45 anni, abita a
Sala Baganza, lavora a Fidenza. Entrambe in carcere, in esecuzione della
custodia cautelare. L'accusa più pesante pende su Giuseppina: omicidio
preterintenzionale. La figlia, al pari della madre, è accusata di
diversi furti e rapine, perpetrate ai danni di Berni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
storia di questa vicenda inizia dalla sua fine, l'11 gennaio 2013,
quando viene scoperto il corpo di Berni. Una morte che appare sospetta,
avvolta nel mistero. I carabinieri lo trovano disteso sul pavimento di
casa, solo con una canottiera e un paio di mutande. In casa il cane, che
abbaia all'arrivo dei militari. Sul corpo non ci sono segni di
violenze, ma la casa è a soqquadro, sedie rovesciate, oggetti in
disordine. Berni godeva di ottima salute. Dall'autopsia non emerge
alcuna patologia. Il suo medico di famiglia non lo vedeva da anni.
Nessuna terapia, nessun farmaco, nessuna prescrizione. Un particolare
quest'ultimo che subito indirizza le indagini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">All'esterno,
nel giardino, il Ris trova un flacone di "Rivoltril". Come è arrivato
in quella casa di uomo sano e senza problemi di salute? Chi l'ha
abbandonato nel giardino? Che non si tratti di una morte per cause
naturali lo rivela il tossicologico: nel corpo di Berni ci sono tracce
massicce del farmaco. L'ipotesi che si possa essere di fronte a un
omicidio si fa strada nelle menti degli inquirenti. A coordinare le
indagini il pm Giuseppe Amara.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Emerge
la relazione tra Berni e le due donne, pagate per fornirgli prestazioni
sessuali. Gli incontri avvengono in modo regolare, ma presto Berni si
accorge che qualcosa non va. Dalla sua abitazione spariscono contanti.
In genere era solito tenere cifre cospicue in casa, nell'ordine di
quattro o cinque mila euro. Soldi che svaniscono sotto i suoi occhi. A
marzo l'uomo denuncia il furto di 2.100 euro. A maggio scompaiono altre
4.300 euro. I misteriosi ammanchi avvengono sempre in occasione della
visita delle due donne, Sonia e Giuseppina. E' quanto si ricava dai
tabulati telefonici, che registrano puntuali, tutti i contatti tra le
donne e il pensionato, e anche da alcune testimonianze.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il
cinque agosto sembra l'antefatto di quanto poi accadrà a gennaio. Berni
accusa un malore, viene trovato svenuto in casa. Le analisi al Maggiore
evidenziano che ha ingerito una dose ingente di ansiolitici. Viene
archiviato come un un incidente. Il pensionato del resto non sporge
alcuna denuncia. Eppure in quella circostanza spariscono altri soldi,
1.200 euro. Le intercettazioni telefoniche collocano in quel giorno
madre e figlia nell'abitazione del 72enne. Ma l'anziano ha probabilmente
capito. Rompe i contatti con le donne, fa cambiare la serratura di
casa. In autunno si verifica anche un acceso litigio con la figlia di
Giuseppina, Sonia. Entrambi all'ospedale. La donna si era presentata lì
per consegnargli le vecchie chiavi di case e chiedergli le nuove. Ma il
pensionato rifiuta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sfortunatamente
per Berni non è questo l'epilogo della vicenda. L'otto gennaio la
Lugari si presenta a casa di Berni. Lo conferma un'intercettazione del
sette e un testimone. E poi c'è quella chiamata alla figlia nei giorni
successivi alla scoperta del cadavere. Giuseppina rivela alcuni
particolari del delitto, mai resi pubblici, come il flacone. La donna al
telefono mostra incredibile freddezza: si preoccupa di aver coperto le
tracce, dice che ha lasciato il flacone all'esterno sulla neve, così che
il Ris non potrà rilevare le impronte, discute di aspetti tecnici e
legali. La cronaca di un delitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Questa
volte la dose, unita probabilmente al clima rigido, non lascia scampo a
Berni. E' probabile che l'uomo una volta ingeriti gli ansiolitici
accusi un malore e cada al suolo, impossibilitato a chiamare aiuto,
privo di conoscenza. Passerà così 48 ore, prima di essere ritrovato
cadavere. Le ultime pagine di questo giallo sono scritte nei giorni
scorsi. L'arresto della due donne, ora in carcere. Un'esigenza cautelare
motivata dal rischio di ripetere il reato. Madre e figlia da un po'
erano già in contattato con un altro anziano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alcuni
aspetti che restano da approfondire, come per esempio le modalità con
cui le donne si siano procurati i farmaci, ottenuti non sempre con
ricetta.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/03/09/news/borgotaro_pensionato_ucciso_con_dose_letale_di_farmaci-54182132/">http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/03/09/news/borgotaro_pensionato_ucciso_con_dose_letale_di_farmaci-54182132/</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ragusa - <b>Presa la 42enne che "ammaliava" gli anziani per poi derubarli</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6_22qiZvpnB4ng_MUT_uJueuPD3HbM8Us-CkHGI2X3Km7hZFv5Y0HPGhrzsQf4MY1-iaLz7_q-erxPnGzq31FHIlpotKkLsHS7iL-oELX-F3ynPtvPGx9h2sQ6fn_UGwkzIwJJmow5am5/s1600/Loredana+Nillo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6_22qiZvpnB4ng_MUT_uJueuPD3HbM8Us-CkHGI2X3Km7hZFv5Y0HPGhrzsQf4MY1-iaLz7_q-erxPnGzq31FHIlpotKkLsHS7iL-oELX-F3ynPtvPGx9h2sQ6fn_UGwkzIwJJmow5am5/s320/Loredana+Nillo.jpg" width="240" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 marzo 2013</b></span> - Alle prime ore di stamattina la Polizia di Modica ed i Carabinieri di Ispica hanno eseguito l’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Modica a carico della quarantaduenne siracusana Loredana Nillo, con precedenti di polizia per reati contro la persona e contro il patrimonio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La decisione del Gip del Tribunale di Modica è scaturita dalla richiesta della Procura, a seguito dell’ attività di indagine svolta da Polizia e Carabinieri che indagavano distintamente per due fatti-reato commessi dalla donna nel territorio di Modica e Pozzallo, risalenti alla fine dello scorso anno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A <b>Modica</b>, all’inizio dello scorso mese di novembre, in trasferta con il figlio di circa un anno, la Nillo, a passeggio per le vie della città col bimbo e il passeggino, riusciva ad attirare l’attenzione di un anziano, vedovo da alcuni anni e con problemi di salute, promettendogli di sposarlo. Lusingato dalla promessa, l’uomo la portava a casa sua a Modica Alta, dove veniva derubato della scheda bancomat e del relativo codice pin, lasciato sul tavolo della cucina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Successivamente, i due lasciavano l’abitazione e strada facendo la Nillo portava a termine il suo disegno criminoso, soffermandosi presso due sportelli bancomat ed effettuando dei prelievi all’insaputa della vittima a cui, peraltro, affidava il figlio per compiere le operazioni. Quindi, si congedava dall’anziano lasciandogli il suo numero di telefono e promettendogli che si sarebbe fatta sentire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Solo in serata, al rientro, l’anziano si accorgeva di essere stato derubato dalla donna del suo bancomat, che provvedeva a bloccare, intuendo che la donna conosciuta nella mattinata lo aveva derubato. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Pertanto, decideva di denunciare i fatti al Commissariato di Modica, scoprendo solo in seguito l’ammanco di diverse centinaia di euro dal suo conto corrente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le successive indagini della Polizia riuscivano ad identificare la donna, mediante riconoscimento fotografico in cui la parte offesa riconosceva la Loredana Nillo, richiedendo alla locale Procura l’adozione di un provvedimento restrittivo al fine di infrenare la condotta delittuosa posta in essere nei confronti dell’anziano modicano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A <b>Pozzallo</b>, sempre nello stesso mese di novembre, la donna decideva di porre in essere in altro comune l’attività delittuosa, per compiere la quale adottava la stessa tecnica di avvicinare gli anziani “ammaliandoli”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nello specifico veniva avvicinato un anziano, vedovo da quasi 20 anni, riuscendo a farsi portare a casa sua. Qui, chiedendo di andare in bagno, si impossessava di una collana d’oro che l’uomo aveva lasciato poco prima facendo la doccia. Appropriatasi del monile, la Nillo si congedava frettolosamente, lasciandogli il suo recapito telefonico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Accortosi poco dopo del furto, l’anziano la contattava più volte all’utenza fornitagli, chiedendo indietro la sua collana che la Nillo, non negava di aver preso, tranquillizzandolo che l’avrebbe restituita. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tuttavia, con il passare dei giorni senza alcuna restituzione, l’anziano di determinava a denunciare i fatti presso la Stazione dei Carabinieri di Ispica che, analogamente a quanto fatto per il precedente episodio verificatosi a Modica e oggetto di indagine da parte del Commissariato di P.S. di Modica, chiedevano, dopo aver proceduto all’individuazione fotografica di Loredana Nillo, l’applicazione di una misura restrittiva nei confronti della donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Alla luce delle indagini svolte dalle due Forze dell’Ordine, tenuto conto della strategia adottata dalla Nillo, ovvero la preferenza di soggetti particolarmente vulnerabili - e nella specie anziani che vivono da soli - considerata la spiccata professionalità tenuta dalla donna nella commissione di illeciti della stessa natura, il Gip del Tribunale di Modica, accogliendo la richiesta della Procura emetteva l’Ordinanza di Misura Cautelare Personale degli arresti domiciliari nei confronti di Loredana Nillo presso la sua abitazione di Siracusa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso dell’ attività di Polizia Giudiziara eseguita congiuntamente dalle due forze dell’ordine, veniva contestualmente data esecuzione ad un’ulteriore ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di Loredan a Nillo, per fatti verificatesi nel decorso anno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel dettaglio la donna, sfruttando le sue doti di ammaliatrice, aveva circuito un altro anziano residente ad <b>Ispica</b>, riuscendo a sottrargli alcune migliaia di euro dal suo libretto di deposito, oltre a farsi cedere gratuitamente un’autovettura ed anche a farsi stipulare un atto di vendita di un garage ubicato ad Ispica. Per tali ragioni, il Gip del Tribunale di Modica, accogliendo la richiesta della Procura scaturita dall’attività d’indagine avviata dal personale dei Carabinieri di Ispica, emetteva l’ordinanza dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, che diverrà esecutiva nel momento in cui verrà a cessare la misura coercitiva degli arresti domiciliari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.radiortm.it/2013/03/11/modica-operazione-congiunta-tra-polizia-e-carabinieri-arrestata-siracusana-in-trasferta-che-ammaliava-gli-anziani-per-poi-derubarli-2/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.radiortm.it/2013/03/11/modica-operazione-congiunta-tra-polizia-e-carabinieri-arrestata-siracusana-in-trasferta-che-ammaliava-gli-anziani-per-poi-derubarli-2/</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cortona (AR) - <b>L'80enne si apparta con la zingara rumena e si ritrova alleggerito di orologio e soldi</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 marzo 2013</b></span> - I Carabinieri della Stazione di Cortona hanno denunciato in stato di libertà per furto con destrezza una 23enne rumena, senza fissa dimora.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 30 settembre dello scorso anno un ultraottantenne della Valdichiana aveva denunciato ai Carabinieri che una giovane donna, circuendolo con proposte lascive, lo aveva convinto ad appartarsi con lei in un vicoletto e lo aveva derubato di un orologio in oro e 1.500 euro in contanti, allontanandosi poi con una scusa.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari dell’Arma, a conclusione delle attività d’indagine, hanno identificato l’autrice del furto che è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.arezzonotizie.it/archivio/home/dalle-vallate/item/93504-adesca-un-anziano-e-le-deruba-di-contanti-e-orologio-denunciata-una-23enne/">http://www.arezzonotizie.it/archivio/home/dalle-vallate/item/93504-adesca-un-anziano-e-le-deruba-di-contanti-e-orologio-denunciata-una-23enne/</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Città di Castello (PG) - <b>Prima li adescava, poi li "alleggeriva": rumena arrestata</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 marzo 2013</b></span> - È stata arrestata dai carabinieri del Nucleo operativo di Città di Castello (PG) una rumena di 33 anni con l’accusa di furto con destrezza aggravato e continuato.<br />Le indagini sono partite la scorsa estate quando ben cinque persone hanno denunciato ai carabinieri di essere state vittime di furto. La donna rubava orologi, catenine, anelli. La donna aveva sempre lo stesso metodo di furto: si avvicinava ad alcuni uomini e si appartava con loro in zone poco frequentate, riuscendo a sfilare oggetti di valore.<br />Grazie ai filmati ed alle fotografie i carabinieri hanno individuato l’autrice di questi reati che è stata proprio denunciata all’autorità giudiziaria che ha emesso immediatamente un ordine restrittivo.<br />Ora la donna rumena si trova nel carcere di Capanne.</span><br />
<a href="http://www.infooggi.it/articolo/arrestata-donna-seduceva-gli-uomini-per-derubarli/38920/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.infooggi.it/articolo/arrestata-donna-seduceva-gli-uomini-per-derubarli/38920/</span></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Venosa (PZ) - <b>Ricatta l'amante minacciandolo di rivelare tutto alla moglie</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 marzo 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Non
si trattava di una «scappatella», ma di una vera e propria relazione
extraconiugale, che andava avanti da qualche mese, tra un uomo sposato,
sulla quarantina con figli, e una donna, anche lei originaria del
Venosino, coetanea dell’amante. Entrambi appartenenti a ceto medio e con
posizioni lavorative. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nella
coppia prima amore e accordo, rose e fiori, come accade in genere in
tutte le nuove storie. Poi improvvisamente tra i due qualcosa si è
rotto. L’idillio amoroso ha presentato le prime «crepe». Le prime
«fratture». Da qui alle incomprensioni e ai litigi il passo è breve. </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Così
la donna ha rotto gli indugi ed ha minacciato e ricattato il suo
amante: «O sganci qualche migliaio di euro, altrimenti rivelo la nostra
storia a tua moglie».</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’uomo,
di fronte alle pretese della donna e al fatto che la « tresca amorosa»
diventasse di dominio pubblico e ancora peggio arrivasse alle orecchie
della legittima consorte, è rimasto di sasso. E ovviamente preoccupato.
Sono cominciate alcune confidenze. Confidenze che a seguito di attività
investigativa sono arrivate anche i carabinieri della compagnia di
Venosa, guidati dal capitano Vincenzo Varriale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una
volta in possesso di tutti gli elementi del rapporto amoroso
clandestino tra i due protagonisti della storia, e soprattutto dopo
essere venuti a conoscenza delle minacce della donna, i militari hanno
denunciato la donna. Quest’ ultima è stata deferita in stato di libertà
alla procura della repubblica di Melfi. Ora dovrà rispondere del reato
di tentata estorsione. </span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=603009&IDCategoria=1">http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=603009&IDCategoria=1</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bari - <b>Moldava minaccia e aggredisce l'ex convivente per estorcergli denaro</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 marzo 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">I
carabinieri del Nucleo Radiomobile del Reparto Operativo del Comando
Provinciale di Bari hanno arrestato una donna di 59 anni, originaria
della Moldavia, con le accuse di tentata estorsione e violazione di
domicilio con violenza sulle cose.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
donna si è introdotta nella casa dell'ex convivente, un uomo di 63
anni, del quartiere Carrassi, nel capoluogo pugliese, e l'ha messa a
soqquadro. Quindi ha aggredito l'uomo, pretendendo denaro per andarsene
via.</span></div>
<span style="text-align: start;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nonostante
l'arrivo di una pattuglia dell'Arma, ha insistito con le minacce ma è
stata arrestata e, su disposizione della Procura della Repubblica di
Bari, è stata portata in carcere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/03/17/news/minaccia_l_ex_convivente_voglio_soldi_arrestata-54741758/">http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/03/17/news/minaccia_l_ex_convivente_voglio_soldi_arrestata-54741758/</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Quattro Castella (RE) - <b>Prostituta minaccia cliente: "Pagami, o chiamo tua moglie"</b></span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 marzo 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Prostituta ricatta cliente minacciando di raccontare alla moglie i particolari dei loro incontri.</span></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un
40enne di Quattro Castella è stato vittima di un'estorsione ad opera di
una prostituta di Reggio Emilia che frequentava da circa un mese. Le
continue richieste di denaro, in parte pagate, hanno sfinito il cliente
che, alla fine, si è rivolto ai carabinieri di Quattro Castella
denunciando la prostituta. La 38enne è stata denunciata per estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso di una perquisizione domiciliare in casa sua i carabinieri hanno trovato 2.000 euro provento dell'estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo
i militari la donna dal 25 febbraio al 16 marzo avrebbe consumato una
serie di rapporti sessuali a pagamento con il cliente. Quando la donna
ha saputo che era sposato, ha iniziato a ricattarlo. Dopo aver richiesto
ed ottenuto 2.000 euro ha continuato a chiedergli soldi fino alla
denuncia che ha messo fine alle estorsioni.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.reggionline.com/notizie/2013/03/26/prostituta-minaccia-cliente-pagami-o-chiamo-tua-moglie_30900" target="_blank">http://www.reggionline.com/notizie/2013/03/26/prostituta-minaccia-cliente-pagami-o-chiamo-tua-moglie_30900</a></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Schio (VI) - <b>La 16enne all'amante 50enne: "paga o ti denuncio per violenza"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 marzo 2013</b></span> - La richiesta è andata avanti per giorni, fino a trasformarsi in un ricatto a luci rosse. «Guarda che se non mi dai i soldi racconto alle forze dell'ordine che mi hai violentata e allora vedrai che cosa ti succederà», è stato il discorsetto che la sedicenne avrebbe confezionato con enfasi all'amante cinquantenne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'ha ripetuto fino a snervarlo; fino a convincerlo che non c'era altra strada se non quella di recarsi dai carabinieri a denunciare l'estorsione. È stata così predisposta la trappola e la ragazza, nei giorni scorsi, è stata arrestata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La posizione della giovanissima è all'attenzione della procura dei minori di Venezia. Si sa soltanto che la ragazza da tempo (anni?) aveva allacciato una relazione con l'adulto, pare benestante, sposato e separato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilgiornaledivicenza.it/home/schio-ricatta-l-39-amante-cinquantenne-br-ragazzina-di-16-anni-agli-arresti-1.451035?refresh_ce#scroll=670"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ilgiornaledivicenza.it/home/schio-ricatta-l-39-amante-cinquantenne-br-ragazzina-di-16-anni-agli-arresti-1.451035?refresh_ce#scroll=670</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rimini - <b>Prostituta rumena ricatta 80enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° aprile 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">(ANSA) La prostituta rumena 32enne </span><b>Ionela Marga Iorga</b></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: xx-small;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">è stata arrestata sabato dalla polizia con l'accusa di estorsione: l</span><span style="text-align: start;">a donna aveva 'spillato' circa 40mila euro a un ottantenne riminese, suo cliente.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo
aver ottenuto 16.000 euro con la scusa che si trovava in difficoltà
economica, la straniera aveva iniziato a ricattare l'anziano con
richieste sempre più frequenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A
convincere l'uomo a sporgere denuncia, venerdì scorso, è stata la
figlia, insospettita da una lettera trovata nel garage del padre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">link alla notizia</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span>
<br />
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/04/01/Prostituta-ricatta-80enne-arrestata_8487298.html">http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/04/01/Prostituta-ricatta-80enne-arrestata_8487298.html</a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vasto (CH) - <b>Scappatella con la rumena: si ritrova filmato di nascosto e ricattato</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 aprile 2013</b></span> - (AGI) Un incontro a «luci rosse» tra un 55enne del vastese e un’attraente rumena di 47 anni, avvenuto in un appartamento della zona, all’inizio del mese di aprile, stava per causare «spiacevoli» conseguenze all’uomo. Dopo la «passione», infatti, il 55enne - che a sua insaputa era stato filmato e fotografato durante il rapporto sessuale - è stato ricattato: se non avesse consegnato 10mila euro alla 47enne, lei avrebbe fatto recapitare a sua moglie le foto e i filmati compromettenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vittima però non ha ceduto all’estorsione dalla rumena - che nella circostanza si era avvalsa dell’aiuto di un suo connazionale di 27 anni - e si è rivolto ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vasto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli uomini dell’Arma sono riusciti ad incastrare i due malviventi e ad arrestarli con l’accusa di concorso in tentata estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’uomo, dopo essersi recato dai Carabinieri di Vasto, ha raccontato ai militari che l’incontro con i due estorsori per la consegna del denaro, in cambio delle foto e dei filmati «piccanti», era stato fissato in un parcheggio di un centro commerciale ubicato nei pressi dell’uscita «Vasto Nord» dell’autostrada A14. All’appuntamento, ieri sera, si sono però recati anche i carabinieri che, quando hanno visto arrivare la coppia, sono subito intervenuti bloccandola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nella borsa della donna i militari hanno trovato le foto «incriminate» e una macchina fotografica digitale all’interno della quale vi era il filmato a «luci rosse» girato durante l’incontro. Nell’abitazione della 47enne gli uomini dell’Arma hanno, poi, recuperato anche un PC portatile contenente una copia dello stesso materiale sequestrato nel parcheggio. Dopo l’arresto la donna è stata associata presso le casa circondariale di Chieti mentre il suo connazionale in quella di Vasto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2013/04/10/news/prima-lo-adesca-poi-lo-ricatta-donna-romena-arrestata-a-vasto-1.6858626">http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2013/04/10/news/prima-lo-adesca-poi-lo-ricatta-donna-romena-arrestata-a-vasto-1.6858626</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cervia (RA) - <b>Prostituta albanese al cliente: "paga o dico tutto a tua moglie"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 aprile 2013</b></span> - Una 36enne prostituta albanese è stata arrestata dai carabinieri di Cervia per estorsione: la donna ricattava un 60enne cervese chiedendo soldi in continuazione per non svelare alla moglie dell'uomo i loro rapporti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo, ricostruisce il Corriere Romagna, ha frequentato la lucciola per un mese e mezzo, poi sono iniziate le minacce: inizialmente l'anziano ha accettato il ricatto versando fino a mille euro, poi si è rivolto ai carabinieri.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La prostituta ha patteggiato la pena: un anno e dieci mesi di reclusione (pena sospesa) oltre al pagamento di una multa da duemila euro: circa la cifra spillata all'uomo, metà per rapporti consumati e metà per il ricatto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ravennaedintorni.it/ravenna-notizie/37063/paga-o-dico-tutto-a-http://www.ravennaedintorni.it/ravenna-notizie/37063/paga-o-dico-tutto-a-tua-moglieprostituta-arrestata-per-estorsione.html">http://www.ravennaedintorni.it/ravenna-notizie/37063/paga-o-dico-tutto-a-tua-moglieprostituta-arrestata-per-estorsione.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mondragone (CE) - </span><b style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif; font-size: x-large;">Narcotizzato dalla prostituta rumena, muore travolto da un'auto</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwUDN7L4DQqpz6JFZ0jt3TfsTTaNK06T4vi4Ed9khhJuWUBnhHSFHWmgNdmQRVfB0w3Mt6yOK7DiuL_Q0QWrO_n5scr-77AZpMuOxhk1clUR7zXPwo2lGNDURqpwxPnQZSrH4kTfiQlefk/s1600/Monica+Voira.JPG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwUDN7L4DQqpz6JFZ0jt3TfsTTaNK06T4vi4Ed9khhJuWUBnhHSFHWmgNdmQRVfB0w3Mt6yOK7DiuL_Q0QWrO_n5scr-77AZpMuOxhk1clUR7zXPwo2lGNDURqpwxPnQZSrH4kTfiQlefk/s1600/Monica+Voira.JPG" width="248" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 luglio 2013</b></span>
- Stavolta potrebbe averla fatta grossa. Monica Voira, la dark lady
della Domiziana, è stata arrestata con il presunto complice Vincenzo
D'Angelo, accusata di aver messo a segno cinque rapine dopo avere
adescato e drogato con un potente ipnotico le sue vittime, una delle
quali, ancora sotto l'effetto del narcotico, è morta dopo essere stata
investita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I
carabinieri di Mondragone (Caserta), guidati dal capitano Lorenzo
Iacobone, hanno preso i due, ora indagati per omicidio colposo, rapina e
lesioni personali gravi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le
rapine sono state tutte eseguite allo stesso modo, una tecnica seriale:
la vittima veniva selezionata con cura. Poi Voira, forte della sua
avvenenza, avrebbe chiesto e ottenuto un passaggio in auto. Per
ringraziare il malcapitato del favore ricevuto gli avrebbe offerto un
drink al bar nel quale versava qualche goccia di un potente ipnotico.
Appena l'effetto della droga, sarebbe entrato in azione il complice per
derubare la vittima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In
un caso, però, un cinquantenne, ancora sotto l'effetto della droga, il
14 luglio, dopo avere subito la rapina a Castel Volturno, è finito sotto
una macchina e ha perso la vita. E qui la saga della Dark Lady diventa
un copione nero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ildesk.it/newslong.php?id=2772" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ildesk.it/newslong.php?id=2772</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Faenza (RA) - <b>La rumena ricatta l'amante: "dammi i soldi o dico tutto a tua moglie"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 luglio 2013</b></span>
- Si era invaghito di una prostituta rumena di 26 anni, con la quale ha
iniziato una relazione extraconiugale, durante la quale l'ha
assecondata nelle sue frequenti richieste di denaro. Ma quando non ha
più avuto la possibilità di esaudirla, lei ha cominciato a ricattarlo,
minacciandolo di divulgare la notizia della loro "storia" alla moglie ed
ai figli.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">E'
la vicenda di un faentino di 45 anni, che si è rivolto ai Carabinieri
di Faenza per metter la parola fine all'intricata vicenda.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le
indagini sono iniziate circa due settimane fa, quando l'uomo, un
45enne faentino, si si è presentando al comando dell'Arma manfreda,
sostenendo di subire il ricatto di una prostituta che lo aveva
minacciato di riferire alla moglie tutti i particolari dei suoi incontri
extra-coniugali qualora lui non avesse elargito somme di denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
vittima ha confidato ai carabinieri di aver conosciuto occasionalmente
la ragazza rumena all'inizio dell'anno in un bar di Faenza. Nella
circostanza avevano avuto una conversazione durante la quale lui le
aveva parlato sommariamente della sua vita privata e lavorativa. A
distanza di qualche mese l'uomo l'ha rincontrata casualmente nelle
vicinanze di un distributore lungo la via Emilia Ponente, dove la
straniera si prostituiva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In
quell'occasione la donna aveva esternato la volontà di “cambiar vita”,
lasciando al faentino il proprio numero di telefono per essere
ricontattata riguardo un'eventuale proposta di lavoro. Tuttavia la
stessa ha poi rifiutato per il timore di essere riconosciuta dai clienti
che potevano averla vista "per strada". Da quel contatto telefonico ne
erano seguiti altri, aventi come argomento il lavoro ed episodi di vita
comune.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo
una cena insieme, è iniziata un'assidua frequentazione ed in seguito
una vera e propria relazione sentimentale, fondata sulla "promessa"
della rumena di non prostituirsi più. Durante la loro "storia", l'uomo
aveva comunque dedicato molte attenzioni alla rumena che l'aveva
contraccambiato lasciandogli intendere di essere innamorata di lui. Il
45enne aveva cominciato ad assecondarla nelle sue frequenti richieste di
denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le
somme servivano per viaggi in Romania oppure per l'affitto di casa,
spese sanitarie e per problematiche di famiglia della ragazza.
Complessivamente la 26enne aveva “incassato” circa diecimila euro, quasi
tutti i risparmi di famiglia del 45enne. All'ennesima richiesta di
denaro - 1.500 euro per presunte bollette insolute - il 45enne non
potendo ulteriormente giustificare in famiglia quelle "uscite"
economiche, aveva comunicato alla rumena che lui non avrebbe piu' potuto
esaudirla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tale
rifiuto ha scatenato le ire della ragazza che da quel giorno ha
cominciato a perseguitarlo telefonicamente, minacciando di divulgare la
notizia della loro "storia" alla moglie ed ai figli. Addirittura la
donna, per dimostrare la sua determinazione e quindi costringere l'uomo a
pagare, aveva telefonato alla moglie del 45enne, facendole credere che
lui da qualche tempo la stava "importunando" e chiedendole di ammonirlo a
lasciarla in pace.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Naturalmente
con quell'espediente la rumena aveva ulteriormente intimorito il 45enne
che a quel punto, temendo azioni più eclatanti che avrebbero potuto
compromettere la sua tranquillità familiare e la sua reputazione, si è
rivolto ai carabinieri di Faenza per chiedere aiuto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da quel momento i militari hanno iniziato una serie di servizi di osservazione, che hanno permesso di dimostrare che la rumena non aveva mai smesso di prostituirsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I
carabinieri del nucleo operativo e radiomobile hanno organizzato la
classica "trappola" per incastrare definitivamente la rumena. Dopo aver
opportunamente "pilotato" alcuni messaggi di risposta della vittima alle
pressanti richieste della donna (che nel frattempo, oltre al denaro,
aveva avanzato anche la richiesta di oggetti d'oro), è stato fissato un
incontro per la consegna di un acconto pari a 500 euro. Gli
investigatori hanno fotocopiato le banconote da consegnare alla 26enne,
"cinturando" il luogo dell'appuntamento con una decina di carabinieri in
borghese.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Il
piano escogitato dai carabinieri è riuscito alla perfezione. Infatti la
donna è stata fermata ed arrestata pochi istanti dopo aver ricevuto la
somma di denaro dalla vittima del suo ricatto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;">Il
gip Piervittorio Farinella (pm Monica Gargiulo) ha scarcerato la rumena
prescrivendole il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla
vittima e divieto di comunicare in qualsiasi modo con l'uomo.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ravennatoday.it/cronaca/faenza-estorsione-arresto-prostituta-amante.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.ravennatoday.it/cronaca/faenza-estorsione-arresto-prostituta-amante.html</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Aprilia (LT) - <b>Offre un passaggio alla 20enne e si ritrova derubato del portafoglio</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; text-align: justify;"><b>26 agosto 2013</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"> - Ha spiegato ai carabinieri di averle offerto un passaggio per gentilezza, e di essere stato ricambiato con un furto.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' quanto accaduto ieri ad Aprilia ad un automobilista vittima di una ragazza di 20 anni di origine rom. L'uomo si sarebbe offerto di accompagnare la giovane per un breve tratto ma, non appena scesa dall'auto, si sarebbe accorto che il suo portafogli era sparito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Immediata la chiamata alla sala operativa del 112 che ha inviato una pattuglia a perlustrare la zona. La giovane è stata rintracciata e accompagnata in caserma, poi nel carcere di Rebibbia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Questa mattina per lei si è tenuto il processo per direttissima: il giudice Cecilia Cavaceppi ha confermato la misura, decidendo per gli arresti domiciliari, in quanto l’imputata è madre di una bimba di quattro mesi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La straniera, che vive in un campo nomadi di Aprilia, è stata condannata a un anno con l'accusa di furto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.latinatoday.it/cronaca/offre-passaggio-ragazza-derubato-aprilia-26-agosto-2013.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.latinatoday.it/cronaca/offre-passaggio-ragazza-derubato-aprilia-26-agosto-2013.html</span></a></div>
<div style="max-width: 100%;">
<div data-amp="amp-text" style="max-width: 100%;">
<div style="max-width: 100%;">
<div style="color: #1b1b1b; font-family: georgia; font-size: 15px;">
<br /></div>
<div style="color: #1b1b1b; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bologna - <b>Prostituta rumena affetta da AIDS contagia volontariamente i clienti</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #1b1b1b;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 agosto 2013</b></span><span style="font-size: 15px;"> - </span></span>Una prostituta sieropositiva, continuava nonostante tutto a lavorare sui marciapiedi di Bologna, offrendo anche rapporti sessuali non protetti dietro un compenso maggiorato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I Carabinieri del capoluogo bolognese, hanno scoperto la giovane, una rumena poco più che maggiorenne, e l’hanno fermata con l’accusa d’indiziata di delitto per <b>lesioni personali gravissime</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ emerso nell’ambito di un’indagine ancor più vasta: da testimonianze, confermate da riscontri sanitari, i militari hanno scoperto che era consapevole di essere affetta dal virus.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.centrometeoitaliano.it/attualita/malata-di-hiv-offre-sesso-non-protetto-5/?refresh_cens"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">https://www.centrometeoitaliano.it/attualita/malata-di-hiv-offre-sesso-non-protetto-5/?refresh_cens</span></a></div>
<div>
<div style="color: #1b1b1b; font-family: georgia; font-size: 15px;">
<br /></div>
<div style="color: #1b1b1b; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Rumena adescava uomini e li rapinava dopo averli narcotizzati</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #1b1b1b;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 agosto 2013</b></span><span style="font-size: 15px;"> - </span></span>Bella, abile nell’uso dei social network e nelle rapine, tradita da un tatuaggio. È finita nella zona della stazione Termini l’avventura di una pregiudicata rumena di 38 anni, colpevole di almeno quattro rapine in case di professionisti romani tra il 17 e il 20 agosto. Ad arrestarla sono stati gli agenti del commissariato Monte Mario, diretti da Claudio Cacace. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si presentava come Carla e diceva di essere ungherese alle vittime che incontrava su Badoo, uno dei social network più noti. Ci chiacchierava, poi li incontrava e tutti rimanevano rapiti dal volto marcato della donna. A quel punto si lasciava invitare a casa delle sue vittime per cene a lume di candela, le addormentava con potenti sonniferi e rubava tutto ciò che poteva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un colpo a Livorno, uno nell’appartamento di un consulente finanziario a Monte Mario, un terzo a Primavalle e l’ultimo a casa di un medico a Villa Glori: 100mila euro il bottino di questa quarta rapina, in cui era stato narcotizzato anche il domestico e rubata anche una vettura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli agenti hanno analizzato le chat delle vittime (che potrebbero aumentare anche di numero: non tutti potrebbero aver denunciato i colpi subiti) e sono arrivati a un’utenza telefonica intestata a una persona inesistente. Tutti però hanno raccontato di quel tatuaggio a forma di fiore sull’avambraccio sinistro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Martedì sera la donna si preparava a un quinto colpo, con appuntamento nella zona della stazione. Gli agenti si sono avvicinati a chi la stava aspettando, gli hanno spiegato che rischi corresse e hanno atteso con lui l’arrivo di Carla. Lei è arrivata con un’ora di ritardo e quando ha mostrato il tatuaggio, sono scattate le manette e poi il trasferimento a Rebibbia. Nella borsa aveva altri sonniferi, oltre a ricette rubate nella casa del medico di Villa Glori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/08/29/news/cene_romantiche_con_sonnifero_arrestata_rapinatrice_seriale-65455329/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/08/29/news/cene_romantiche_con_sonnifero_arrestata_rapinatrice_seriale-65455329/</span></a></div>
<br /></div>
</div>
</div>
</div>
<div style="color: #1b1b1b; font-family: Georgia; font-size: 15px; max-width: 100%; text-size-adjust: auto;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Riccione (RN) - <b>Strega imprenditore per estorcergli denaro: manette</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 settembre 2013</b></span>
- Ha sedotto un 51enne e poi ha finito per ricattarlo: un’avvenente
18enne, nata a Reggio Emilia ma di origine tunisina, è stata arrestata
dai carabinieri di Rimini per estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto
è iniziato a luglio a Riccione, tra le migliaia di persone arrivate in
Riviera per la Notte Rosa. La ragazza, S. N., voleva trascorrere il
weekend assieme alla cugina e alcune amiche e qui ha conosciuto un
imprenditore locale, 51enne e single. Le giovani hanno trascorso
un'intera settimana a Rimini a spese dell’uomo tra ristoranti di lusso e
discoteche, fino a quando non è stato il momento di tornare a casa.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la 18enne ha pensato di
mantenere i rapporti con l'imprenditore progettando una seconda vacanza,
questa volta a Riccione, consumata nella prima settimana di agosto e
sempre con le amiche, nonostante avesse promesso al 51enne qualcosa di
intimo e romantico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Scese
alla stazione di Rimini, l'uomo si è immediatamente spazientito alla
vista del gruppetto, perché non aveva alcuna voglia di mantenere
un'altra volta tutte quelle persone. A quel punto, la 18enne ha
minacciato di denunciarlo per violenza sessuale se non avesse pagato la
settimana a tutte e tre. Per di più, in attesa di avere altro denaro
liquido, gli ha preso quanto l'uomo aveva nel portafogli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo
ripetuti messaggi intimidatori e improvvise scenate sul posto di lavoro
dell’uomo (le ragazze si presentavano senza preavviso e senza alcun
invito), il 50enne ha deciso di recarsi in caserma a Riccione per
raccontare ai carabinieri il tutto, sporgendo denuncia per estorsione.
All'appuntamento fissato con la 18enne, che aveva richiesto il
versamento di 1.500 euro per pagarsi le vacanze, anziché l'imprenditore
si sono presentati i militari che hanno bloccato due ragazze, tra cui S.
N., e le hanno portate in caserma. Qui la 18enne è stata arrestata con
l'accusa di estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.reggionline.com/notizie/2013/09/19/strega-imprenditore-per-estorcergli-denaro-manette_41503#.U2fQZoH9oy0">http://www.reggionline.com/notizie/2013/09/19/strega-imprenditore-per-estorcergli-denaro-manette_41503#.U2fQZoH9oy0</a></span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Guastalla (RE) - <b>Prima flirta col 66enne, poi lo ricatta: arrestata 60enne</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>9 gennaio 2014</b> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un
66enne della Bassa reggiana, nei giorni scorsi, ha incontrato
casualmente all’ospedale di Guastalla, mentre era in visita ad un
parente degente, una sua ex "fiamma" di circa un anno fa.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ma
dopo qualche parola di cortesia, all’improvviso lei - Alda Perini,
60enne di Reggiolo - cambia improvvisamente tono e minaccia il 66enne,
ricattandolo: «Dammi 200 euro oppure denuncio che mi hai violentato».</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lui,
a questo punto, impaurito per eventuali ripercussioni, ha consegnato
alla donna il denaro. Ma due giorni dopo, il 6 gennaio, quando si
incontrano nuovamente nella stessa camera d’ospedale (dove sono degenti i
loro due parenti ndr.) lei torna all’attacco e si fa consegnare altri
300 euro.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
sera stessa però, l’uomo impaurito decide di raccontare tutto alla
nipote che, senza pensarci due voltre decide di rivolgersi ai
carabinieri della stazione di Guastalla che, raccolta la “confidenza”,
hanno subito avviato le indagini.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E
considerando che l’uomo aveva già ricevuto un’altra richiesta di denaro
dalla donna (100 euro che avrebbe dovuto consegnarle il giorno dopo,
ovvero martedì 7 gennaio scorso), i carabinieri si sono presentati
all’appuntamento in borghese, dopo avere fotocopiato due banconote da 50
euro, che l’uomo ha quindi consegnato - sempre nel corridoio
dell’ospedale di Guastalla – alla donna. Ma nel momento in cui Alda
Perini ha ricevuto il denaro, i carabinieri sono intervenuti e, alla
luce della flagranza di reato, hanno arrestato la donna per estorsione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le
due banconote da 50 euro precedentemente fotocopiate, quindi, sono
state sequestrate come prova dell’estorsione e la 60enne di Reggiolo è
stata accompagnata in caserma e poi associata al carcere di Reggio a
disposizione dell’autorità giudiziaria.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2014/01/09/news/ricatta-l-amico-arrestata-per-estorsione-1.8437675" target="_blank">http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2014/01/09/news/ricatta-l-amico-arrestata-per-estorsione-1.8437675</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Avellino - <b>L'avvenente 45enne li irretiva, li drogava e svaligiava le loro case</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 febbraio 2014</b></span> - Approfittava del suo charme per attirare ignare vittime e derubarle. E' finita in manette una 45enne di Avellino dopo la denuncia di una delle vittime.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna attirava uomini ultra 50enni illudendoli di avviare una relazione seria e stabile, ma era solo una trappola, perchè alla fine li derubava di qualsiasi cosa e si dava alla fuga.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna però è stata scoperta dagli agenti di polizia e arrestata insieme al compagno che partecipava ai furti. Nei suoi confronti il giudice ha disposto la custodia cautelare ai domiciliari.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli inquirenti sono risaliti a lei dopo una complessa indagine condotta dai poliziotti del commissariato di Giugliano in provincia di Napoli, avviata dopo la denuncia di una delle vittime.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’uomo, un 50enne di Giugliano in Campania, come tanti altri era stato vittima del fascino della 45enne e, visto l’interesse della bella donna nei suoi confronti, l’aveva invitata al ristorante per una cena galante. Una volta attratto l’uomo, la donna però aveva fatto subito scattare la trappola versando del sonnifero nella bevanda del malcapitato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 50enne dopo aver bevuto senza accorgersi di nulla, una volta arrivati a casa, cade in un sonno profondo sul divano. Solo l’indomani mattina il 50enne scopre suo malgrado che l’appartamento dove abita è stato completamente svaligiato e si rivolge al vicino commissariato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli inquirenti avviano subito le indagini e, grazie ai particolari raccontati dall’uomo, riescono a rintracciare la donna scoprendo che opera spesso in accordo con il compagno, che la segue mentre irretisce le vittime per poi partecipare ai furti.</span><br />
<a href="http://www.internapoli.it/28766/beffato-e-derubato-da-unavvenente-45enne-la-denuncia-e-la-fa-arrestare" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.internapoli.it/28766/beffato-e-derubato-da-unavvenente-45enne-la-denuncia-e-la-fa-arrestare</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Casamerciano (NA) - <b>"Facciamo sesso", ma gli dà fuoco</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnZIGVu1C24fj9R-X-h8yyxV0g5dfP81JRSBAa2kR-SE4QBM_3roiHzz1lpZNSR5JR-ya0NUac7qx8iLhuB0nGEYG4CmQJSTTmhO_XTRQp5FKi8makKXU6FG9l8QqG01X7GndbYp8Xd-SX/s1600/VECCHIONE-Adelina.png.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnZIGVu1C24fj9R-X-h8yyxV0g5dfP81JRSBAa2kR-SE4QBM_3roiHzz1lpZNSR5JR-ya0NUac7qx8iLhuB0nGEYG4CmQJSTTmhO_XTRQp5FKi8makKXU6FG9l8QqG01X7GndbYp8Xd-SX/s1600/VECCHIONE-Adelina.png.jpg" width="242" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 marzo 2014</b></span> - <span style="color: red; font-size: x-small;"><b>(aggiornamento del 18 luglio 2014)</b></span> Voleva
rapinarlo dei soldi e alla fine l'ha ucciso, dandogli fuoco quando era
ancora vivo. Ma Adelina Vecchione, 40 anni, è stata arrestata dai
carabinieri per l'omicidio di Felice Paduano, il 74enne trovato
carbonizzato a Casamerciano (Napoli) il 23 marzo scorso.<br />A
"incastrarla" è stata un'intercettazione telefonica avvenuta il 17
giugno scorso durante la quale la donna, che faceva parte di una banda
al femminile che rapinava anziani, racconta a un'amica, Domenica Sepe,
quello che aveva fatto. Adelina, dopo aver deriso i carabinieri che non
erano riusciti a risolvere il caso, dice che, dopo aver appiccato le
fiamme, quando l'auto era ormai semidistrutta, aveva iniziato a piovere e
l'acqua l'aveva aiutata a cancellare le tracce. La scena, poi, le aveva
provocato il vomito.<br />La spietata killer spiega in quali condizioni
aveva trovato Paduano: il giorno prima lo aveva narcotizzato - e gli
aveva fatto credere di voler avere con lui un rapporto sessuale - e
derubato, e il giorno dopo era tornata a cercarlo: "Allora, i vetri
erano appannati. Respirava, però stava morendo - si sente nella
registrazione - in un mare d'acqua, si sentiva una puzza di pipì". Sepe
chiede: "Come in un mare d'acqua?". L'amica chiarisce: "Perché aveva
sudato. Tutto spugnato, e poi ci stava una puzza di pipì là dentro...
Quindi, anche se non avrei fatto quella cosa, comunque sarebbe uscito
scemo. Quelle sono le cose di quella medicina".<br />La Vecchione si
riferisce al fatto che aveva somministrato alla vittima, secondo il gip,
un enorme quantitativo di medicina, per cui, se non fosse morto,
Paduano avrebbe riportato danni cerebrali irreversibili. Adelina
Vecchione spiega poi come aveva derubato l'anziano lasciando impronte
ovunque: di qui la necessità di cancellarle dando fuoco all'auto nella
quale l'uomo agonizzava.<br /><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/07/18/facciamo_sesso_ma_gli_d_fuoco_l_intercettazione_della_killer_spietata-5-378372.html"><span style="font-size: x-small;">http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/07/18/facciamo_sesso_ma_gli_d_fuoco_l_intercettazione_della_killer_spietata-5-378372.html</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Scandiano (RE) - <b>Prima lo seduce, poi lo ricatta</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 aprile 2014</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una
30enne residente nel Reggiano, amante di un 50enne reggiano, è
diventata il suo incubo. La giovane credeva di poter fare soldi facili
ricattando l’uomo con la minaccia di rivelare alla moglie la relazione
extraconiugale che i due avevano instaurato da circa un anno.
L'estorsione a luci rosse però è costata cara alla 30enne, finita nei
guai grazie alle indagini dei carabinieri di Scandiano a cui il reggiano
si è rivolto. La giovane è stata denunciata per tentata estorsione.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nata
come un sogno che stava vivendo in maniera passionale, per l’uomo la
relazione extraconiugale con la bella 30enne si è trasformata in incubo.
Le premure dell’uomo e i gesti d’affetto, culminati anche con
importanti regali, non sono più bastati ala donna che ha quindi
incominciato a pretendere soldi dall’uomo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non
una semplice richiesta ma un vero e proprio ricatto. I soldi servivano a
comprare il silenzio della donna che minacciava costantemente l’uomo di
rivelare la relazione alla moglie se non avesse pagato.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un
terrorismo psicologico, quello esercitato dalla 30enne, che
inizialmente ha posto l’uomo in una condizione di totale sudditanza
psicologica. Con il passare del tempo, però, l’uomo ha trovato il
coraggio di confidare ai carabinieri quanto gli stava accadendo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Della
questione si sono quindi occupati i carabinieri della tenenza di
Scandiano che, dopo aver formalizzato la denuncia, hanno avviato le
indagini. Indagini che sono poi culminate con l’acquisizione di palesi
elementi di responsabilità a carico della donna che è stata denunciata
alla Procura reggiana con l'accusa di tentata estorsione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio_emilia/cronaca/2014/04/16/1053820-amante-ricatto-luci-rosse.shtml" target="_blank">http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio_emilia/cronaca/2014/04/16/1053820-amante-ricatto-luci-rosse.shtml</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Siracusa - <b>Rapinatrice seriale adescava, stordiva e derubava uomini adescati su internet</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>22 maggio 2014</b></span> - Una 49enne, G. P, è stata arrestata in flagranza di reato dai carabinieri della Procura di Siracusa, mentre tentava di derubare un 58enne, adescato su internet con la promessa di passare una notte di sesso insieme, e poi stordito con un potente narcotico. Bloccato anche un suo complice, un 25enne. Gli investigatori erano da tempo sulle tracce della donna, considerata una “rapinatrice seriale”.<br />La donna irretiva le sue vittime, uomini sopra i 50 anni ai quali prometteva di passare una serata insieme, tramite un social network su Internet e poi le stordiva, somministrando un potente sonnifero in una bevanda, e le derubava, lasciandole svegliare in strada. <br />Tra le vittime un 48enne di San Gregorio di Catania, un 50 enne di Gravina di Catania e un 52enne di Catania, tutti finiti al pronto soccorso a causa degli effetti del potente narcotico. Al momento sono già sei le vittime accertate, tutti uomini di mezza età residenti nel catanese e nel siracusano, ma ci sarebbero uomini che non hanno sporto denuncia per pudore o per ragioni familiari.<br />La ‘rapinatrice col sonnifero’ è stata condotta nel carcere di Catania, il suo complice a Siracusa.La vittima della rapina e’ stata condotta in ospedale di Noto dai Carabinieri dove ha trascorso la notte.<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.sostenitori.info/adescava-stordiva-e-derubava-uomini-presa/">http://www.sostenitori.info/adescava-stordiva-e-derubava-uomini-presa/</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Gualdo Tadino (PG) - <b>Rumena flirta con 70enne, poi lo ricatta fingendo di essere incinta</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>28 giugno 2014</b></span>
- La conosce in un bar e inizia a frequentarla senza mettere in conto
che la donna di lì a poco avrebbe iniziato a pretendere soldi. <br />L’uomo,
la vittima, un 70enne di Gualdo Tadino, durante la breve frequentazione
con la donna, 30enne rumena, assecondando le sue richieste, ha così
versato sul conto della donna delle piccole somme di denaro che riteneva
fossero utili per affrontare alcune spese.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto
bene fino a quando la donna alza la posta e gli chiede di versargli
3mila euro su un conto corrente. Alla richiesta, ovviamente, l’uomo
risponde che non ha la disponibilità di tale somma e che quindi non era
possibile accontentarla.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La
reazione della donna si fa “cattiva”. Inizia ad inviargli una serie di
messaggi telefonici, prospettando all’uomo la possibilità di essere
rimasta incinta a seguito dei rapporti sessuali avuti; chiede la somma
di denaro per poter abortire e lo minaccia che qualora non avesse
ottemperato alla richiesta lo avrebbe rovinato, raccontando la storia e i
dettagli alla moglie e all’intera famiglia. <br />Preoccupato e
spaventato di ciò che poteva accadere e di come la situazione sarebbe
potuta precipitare, l’uomo ha avvertito i carabinieri di Gualdo Tadino
che hanno raccolto la denuncia, rassicurandolo.<br />I militari hanno
seguito la situazione in ogni minimo dettaglio - osservando gli
spostamenti della donna. Hanno atteso che l’uomo consegnasse parte delle
3mila euro che la donna pretendeva e sono intervenuti in flagranza di
reato nei pressi dello stadio, bloccando l’estorsione e traendo in
arresto la donna che nel frattempo aveva ricevuto nelle sue mani una
busta contenente 400 euro. <br />La donna aveva ormai messo alle strette
l’uomo che si era convinto del fatto che la donna fosse realmente
incinta, arma utilizzata come ricatto per poter pretendere qualsiasi
cosa.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le
indagini eseguite con cura dai militari della stazione carabinieri di
Gualdo Tadino hanno accertato anche che la donna, condotta per le visite
del caso presso il locale ospedale, non era in stato interessante e che
l’invenzione era nata per poter minacciare psicologicamente la vittima,
che se non si fosse rivolta immediatamente ai carabinieri avrebbe
probabilmente iniziato a versare delle somme di denaro senza sapere
quando questa brutta storia sarebbe terminata.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il
denaro è stato recuperato e restituito al proprietario e la donna è
stata arrestata e contestualmente messa agli arresti domiciliari. <br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://corrieredellumbria.corr.it/news/gualdo-tadino/145112/Si-finge-incinta-e-tenta-estorsione.html">http://corrieredellumbria.corr.it/news/gualdo-tadino/145112/Si-finge-incinta-e-tenta-estorsione.html</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Montecorvo (FR) - <b>Rapinò due anziani conosciuti in chat: condannata</b></span><br /><b style="color: red; font-size: small;">aggiornamento del 16 luglio 2014</b> - Era finita sotto processo per due rapine ai danni di altrettanti anziani con cui sarebbe entrata in contatto via chat per fare sesso, è stata condannata a quattro anni di reclusione e al pagamento di 1.200 euro di multa. Oltre all’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.<br />E’ la sentenza emessa dal giudice Massimo Capurso ieri mattina nei confronti di una 48enne accusata di aver commesso due rapine in quel di Pontecorvo nel giugno e luglio di un anno fa. E proprio ai danni dei due ultra 70enni.<br />Il PM aveva chiesto tre anni e due mesi, la pena inflitta è stata superiore all’istanza dell’accusa.<br /><a href="http://www.linchiestaquotidiano.it/news/2014/07/16/cassino,-rapina-due-anziani-conosciuti-via-chat,-condannata/8719"><span style="font-size: x-small;">http://www.linchiestaquotidiano.it/news/2014/07/16/cassino,-rapina-due-anziani-conosciuti-via-chat,-condannata/8719</span></a></span><br />
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Moncalieri (TO) - <b>"Pagami o dirò tutto a tua moglie", arrestata ricattatrice</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 luglio 2014</b></span> - Prima ha avuto con lui una relazione sentimentale, poi l'ha minacciato di rivelare il tutto alla moglie: in cambio del suo silenzio, una somma pari a 1.900 euro. E' quanto successo tra un uomo di 65 anni ed una donna brasiliana di 48, entrambi residenti a Moncalieri.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo aver intrapreso una relazione extraconiugale, infatti, l'uomo è stato ricattato dalla donna in questione: se non avesse pagato 1.900 euro, questa avrebbe mostrato alla moglie diverse fotografie scattate durante i loro incontri intimi.<br />La vittima si è, così, rivolta ai carabinieri della Compagnia di Moncalieri e si è presentato con loro all'appuntamento concordato con la sua ricattatrice. La donna, è stata arrestata in flagranza di reato, subito dopo aver preso i soldi dell'uomo e sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari: ora dovrà rispondere di estorsione in flagranza.<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.torinotoday.it/cronaca/ricatto-uomo-sposato-moncalieri.html">http://www.torinotoday.it/cronaca/ricatto-uomo-sposato-moncalieri.html</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vigodarzere (PD) - <b>"Mi dai un passaggio?" e lo rapina, poi, si spoglia per evitare l'arresto</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 agosto 2014</b></span> - Prima ha rubato la collana d’oro ad un automobilista di passaggio. Poi si è resa protagonista di uno show a luci rosse in strada nel disperato tentativo di evitare l’arresto. Alla fine i carabinieri di Vigodarzere sono riusciti a debellarne le resistenze.<br />In manette, con le accuse di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, furto e atti contrari alla pubblica decenza, è finita Natascia Maria Echavarria Rojas, trentatreenne prostituta colombiana, senza fissa dimora, con vari precedenti alle spalle. <br />È accaduto la notte di Ferragosto. La donna, in evidente stato confusionale, ha bloccato un automobilista in transito lungo via Pontevigodarzere. Gli ha chiesto di poter essere accompagnata a Padova. L’uomo, un padovano di 57 anni, ha acconsentito...<br /> <a href="http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/rapina_padova_prostituta_spogliarello_nuda_per_evitare_arresto/notizie/850592.shtml"><span style="font-size: x-small;">http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/rapina_padova_prostituta_spogliarello_nuda_per_evitare_arresto/notizie/850592.shtml</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Anziano drogato e rapinato da 30enne rumena</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 novembre 2014</b></span> - Raggirato da un'avvenente ragazza, drogato e rapinato. Infine abbandonato semi incoscente sul ciglio della strada. <br />La storia che ha come scenario uno dei quartieri più esclusivi di Roma, comincia con la denuncia di un figlio che arriva lunedì scorso negli uffici del commissariato Vescovio.<br />L'uomo racconta ai poliziotti che il padre è sparito. Da quattordici ore non ha più sue notizie. Dovevano incontrarsi per un appuntamento importante in banca, nel quartiere Trieste, ma l'ottantaquattrenne non è mai arrivato. Scattano le ricerche, coordinate da Antonio Mendolia, dirigente del commissariato.<br />Gli agenti si recano all’abitazione dell’anziano in corso Trieste, una volta aperta la porta d’ingresso si accorgono che l’appartamento è completamente a soqquadro. Il figlio spiega che diversi monili in oro e argenteria non ci sono più. La foto dell'uomo viene data alle volanti che cominciano a setacciare il quartiere.<br />All’alba del giorno successivo l’anziano viene rintracciato nei pressi di piazza Annibaliano, in stato di incoscienza e con una vistosa ferita al capo. Viene trasportato al pronto soccorso del Policlinico Umberto I per le prime cure. Le prime analisi hanno un verdetto univoco: l'anziano è stato drogato, probabilmente con un potente sonnifero. Quando si sveglia, il vecchietto, dice poco. Sta molto male, per i medici ha rischiato di morire.<br />Racconta dell'incontro con una donna che conosceva, un'amica con cui si era già appartato in passato, ma non fornisce troppi particolari. Probabilmente si vergogna, perché la storia che lo vede protagonista e vittima, è di quelle da tenere custodite nell'intimo. L'uomo, infatti, ex funzionario statale, è benstante e vive in una bella casa. La preda prefetta. Il fiuto dei poliziotti, quindi, va sulla pista giusta.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Due giorni dopo gli agenti grazie al telefonino riescono ad arrestare in Umbria una cittadina romena di 30 anni, per gli investigatori è responsabile di sequestro di persona a scopo di rapina.<br />L’uomo è riuscito a raccontare agli investigatori che il giorno della sua scomparsa aveva incontrato una giovane conoscente, che lo aveva invitato ad appartarsi in un camper dove gli aveva offerto una bevanda che gli aveva causato l’immediata perdita dei sensi. Ricorda solo che la ragazza voleva parlargli della madre malata e di quanto aveva bisogno del suo aiuto.<br />L'ottantaquattrenne dormirà per 14 ore, lasciando il tempo alla giovane romena di rubargli le chiavi, svaligiargli l'appartamento e di coprirsi la fuga. Le poche descrizioni fornite sono state comunque sufficienti a permettere l’identificazione della donna, che nel frattempo aveva già lasciato il territorio capitolino rendendosi irreperibile e che al termine di laboriose ricerche condotte con l’utilizzo di avanzati dispositivi di localizzazione satellitare è stata rintracciata ed immediatamente sottoposta a fermo di Polizia Giudiziaria.<br />Pur di sottrarsi al carcere, la donna non ha esitato a dichiararsi ammalata. "Ho la Tbc", ha detto ai medici, ma gli accurati accertamenti sanitari hanno scongiurato tale ipotesi e per lei si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia.<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/anziano-narcotizzato-per-14-ore-rapinato-di-oro-e-argenteria/notizie/1013550.shtml">http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/anziano-narcotizzato-per-14-ore-rapinato-di-oro-e-argenteria/notizie/1013550.shtml</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Oderzo (TV) - <b>Estorce 17mila euro al ragazzo che si era innamorato di lei</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 novembre 2014</b></span> - <span style="text-align: start;">Dopo mesi ha trovato il coraggio di denunciare ai carabinieri cosa gli stava succedendo. Un ventenne di Portogruaro (Venezia) ha così raccontato che da circa un anno, a seguito di continue minacce, era stato costretto a dare alla sua aguzzina quasi 17.000 euro. Per fare ciò, non disponendo di tutti quei soldi, era persino arrivato a vendere l’oro di famiglia.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La ricattatrice era una ventenne, una donna di cui il giovane qualche anno prima si era infatuato e che, dopo aver beneficiato di alcuni prestiti e non soddisfatta evidentemente di quello che aveva ottenuto, ha iniziato a minacciare il ragazzo. Nel caso lui non avesse soddisfatto le sue richieste di denaro, ci avrebbero pensato alcuni suoi amici a vendicarsi su di lui e sulla sua attuale fidanzata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il nome dell’aguzzina era noto negli ambienti dell’Arma. Daria B., 20anni e residente a Oderzo, che prima viveva a Portogruaro, non è infatti nuova alla commissione di reati.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">All’ennesima richiesta di denaro accompagnata dalle solite minacce, i carabinieri hanno deciso di seguire il malcapitato e di appostarsi. La donna, dopo una prima telefonata, con un sms ha chiesto al giovane di portarle 1.500 euro. L’incontro era stato fissato nei pressi di un agriturismo sito di Oderzo. Il giovane si è così recato all’appuntamento portando con sé tutto ciò che gli rimaneva, non tutti quelli richiesti, ma solo 200 euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Erano le 21 circa di mercoledì quando il ragazzo è giunto nel luogo dell’incontro stabilito. La donna era già lì ad attenderlo. Nessuna parola tra i due. Dopo aver preso i soldi, rapidamente, si è allontanata. Poco dopo, però, è stata fermata dai carabinieri che avevano assistito alla scena. In tasca aveva i soldi che aveva ricevuto poco prima. Ha tentato di giustificarsi dicendo che quei soldi erano solo un prestito di un conoscente.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lui, un tempo suo amico ed ora vittima, solo in quel momento ha capito che tutto era finito. La donna è stata così arrestata per estorsione e posta agli arresti presso il suo attuale domicilio di Oderzo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.trevisotoday.it/cronaca/arrestata-estorsione-oderzo-portogruaro-26-novembre-2014.html">http://www.trevisotoday.it/cronaca/arrestata-estorsione-oderzo-portogruaro-26-novembre-2014.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Grosseto - <b>"O mi paghi o pubblico il video hard", ragazza arrestata per estorsione</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>12 dicembre 2014</b></span> - Un 33enne di Grosseto, sposato, ogni tanto si divertiva svagandosi con una più giovane 22enne di Pescara. Tutto d’amore e d’accordo, per un po’, poi la giovane si dev’essere inferocita e, per rifarsi sull’amante, lo ha minacciato di postare alcuni video compromettenti su Youtube, alla mercé di tutti, ma soprattutto anche della moglie del fedifrago.<br />Tutto sarebbe stato reso pubblico, ma il 33enne poteva farla “pulita” previo pagamento di 9mila euro. Il problema, come spesso accade, è che ad una prima richiesta di denaro, poi ne seguono altre.<br />Deve esser accaduto così anche in questo caso, visto che poi il marito di Grosseto ha deciso di sporgere denuncia alla polizia. La giovane, dopo qualche indagine, è stata arrestata per estorsione.<br /><a href="http://www.toscananews24.it/wp/?p=19972">http://www.toscananews24.it/wp/?p=19972</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Altomonte (CS) - <b>Finito il "sentimento" si passa ai soldi: lei pretende mille euro come "buonuscita"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 dicembre 2014</b></span> - <span style="text-align: start;">Una donna, L.S., 45 anni, di Altomonte, è stata arrestata dai carabinieri per estorsione, ed il figlio ventiduenne è stato denunciato.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, dopo aver interrotto un rapporto sentimentale con un uomo, lo ha minacciato, insieme al figlio, avanzando una richiesta estorsiva di 1.000 euro. La donna è stata arrestata mentre stava incassando la somma di denaro dall’ex convivente.</span></span></div>
<span style="text-align: start;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.strettoweb.com/2014/12/cosenza-estorce-1-000-euro-suo-ex-convivente-arrestata/223998/">http://www.strettoweb.com/2014/12/cosenza-estorce-1-000-euro-suo-ex-convivente-arrestata/223998/</a></span></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Forlì - <b>Invito a cena con sonnifero</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 dicembre 2014</b></span> - Una cena in compagnia, vino, ammiccamenti e poi il buio. Un cinquantenne pugliese, ma residente a Forlì da molti anni, è stato ingannato da una ex collega che lo ha narcotizzato per derubarlo. La donna è finita in carcere assieme al compagno con l’accusa di rapina e tentata estorsione.<br />E’ stata lei, 33 anni, originaria di Fiumana, una frazione di Predappio, a organizzare l’adescamento approfittando della simpatia che l’uomo aveva manifestato nei suoi confronti. I due avevano lavorato insieme in passato come operai in una ditta poi fallita. La loro non era una vera e propria relazione ma un rapporto fatto di messaggi, chat e contatti sui social network.<br />La sera del 21 dicembre scorso lei passa all’attacco offrendo all’ex collega la possibilità di un tête-à-tête dal vivo e così lo invita a cena. La serata scorre tranquilla tra le chiacchiere, il vino e i pasticcini. A tavola siede anche il convivente della donna, un 36enne campano già noto alle forze dell’ordine. L’uomo beve e si rilassa, poi il relax si fa stanchezza, gli occhi cominciano a cedere sotto il peso delle palpebre e si addormenta come un sasso. A quel punto la donna gli sfila il portafoglio e preleva tutti i contanti che trova: 400 euro. Sapeva che l’amico era solito girare con molti liquidi in caso di bisogno e così, come previsto, ha trovato un bel gruzzolo. Mentre lui dormiva narcotizzato, la donna non è rimasta con le mani in mano: si è seduta accanto a lui, sorridente e ammiccante e si è fatta scattare delle foto.<br />Una volta terminato il set fotografico l’uomo era ancora incosciente sul divano. La coppia lo ha messo su un’auto e lo ha riportato a casa affidandolo alla famiglia con una spiegazione evasiva e generica: un malore durante il pasto.<br />Il giorno dopo l’uomo si è svegliato dal torpore profondo e ha cercato di ricostruire quello che era accaduto poche ore prima. Ha notato subito un indizio sospetto: il portafoglio vuoto. Per questo ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri per incastrare l’ex collega. I militari si sono messi in moto e hanno perquisito l’abitazione della donna a Fiumana.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lì è stata ritrovata la boccetta di “Minias”, il farmaco che serve a curare l’insonnia e induce a dormire le persone che soffrono di ansia. E in più sono state recuperate anche le foto scattate quella sera. La donna aveva telefonato al figlio dell’ex collega dicendogli che era in possesso di foto compromettenti: un semplice avvertimento minaccioso senza richieste esplicite di denaro. La coppia è finita in manette.<br /><a href="http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/forl_amp_igrave_invito_trappola_cena_sonnifero_arresti/notizie/1176907.shtml"><span style="font-size: x-small;">http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/forl_amp_igrave_invito_trappola_cena_sonnifero_arresti/notizie/1176907.shtml</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Latina - <b>Zingara propone sesso a un anziano in cambio di soldi, lui rifiuta e lei lo rapina</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 gennaio 2015</b></span> - Scosso e impaurito ha comunque avuto la prontezza di chiamare subito il 113 permettendo l'intervento di una pattuglia che è riuscita a rintracciare la donna che poco prima lo aveva rapinato.<br />E' accaduto questa mattina in viale Kennedy, all’altezza della farmacia comunale, dove un anziano, mentre entrava in macchina, è stato avvicinato da una ragazza di 20 anni che gli ha proposto di fare sesso in cambio di soldi. L'uomo ha rifiutato la proposta e la giovane rom ha cacciato fuori un taglierino, lo ha violentemente aggredito e rapinato del telefono e del portafogli contenente circa 200 euro. Poi è scappata a piedi.<br />Immediatamente la vittima ha composto il 113 fornendo alla polizia una dettagliata descrizione della donna, permettendo agli agenti di mettersi sulle sue tracce. Dopo poco, infatti, la rom è stata individuata in viale Le Corbusier e alla vista degli uomini in divisa ha anche tentato di scappare, ma dopo un breve inseguimento è stata bloccata.<br />L’arresto è stato compiuto dai poliziotti della squadra volante che, nel corso della perquisizione, hanno rinvenuto telefono e portafogli.<br />La rom, che ha precedenti, è stata arrestata per rapina e accompagnata presso il carcere femminile di Rebibbia in attesa di essere giudicata. Sono in corso ulteriori indagini e non si esclude la 20enne possa essere l’autrice di un altro episodio analogo accaduto nei giorni scorsi sempre ai danni di un anziano con lo stesso modus operandi.<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.latinatoday.it/cronaca/offre-sesso-anziano-rapina-arrestata-latina-17-gennaio-2014.html">http://www.latinatoday.it/cronaca/offre-sesso-anziano-rapina-arrestata-latina-17-gennaio-2014.html</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Velletri (RM) - <b>Fine dell'avventura extra-coniugale: la rumena lo ricatta pretendendo 5mila euro di "buonuscita"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 gennaio 2015</b></span> - I Carabinieri della Compagnia di Velletri, al termine di una mirata attività d’indagine, hanno arrestato in flagranza di reato una donna rumena di 21 anni, domiciliata a Roma, per il reato di estorsione.<br />L’attività è scaturita dalla denuncia sporta presso gli uffici dell’Arma di Velletri da parte di un imprenditore 60enne della zona; lo stesso ha rappresentato ai militari che la giovane donna da tempo pretendeva somme di denaro, minacciando di riferire alla moglie e al suo ambiente lavorativo, una relazione sentimentale tra loro. Nella giornata di ieri la nuova pretesa con analoghe minacce di ulteriori 500 euro entro il pomeriggio e 5.000 euro entro il fine settimana per chiudere definitivamente il rapporto.<br />I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno bloccato la donna dopo aver riscosso dalla vittima la somma estorta di 500 euro. Il denaro è stato recuperato e restituito all’avente diritto. La straniera è stata arrestata per il gravissimo reato commesso e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Velletri. Nel corso del giudizio direttissimo l’arresto è stato convalidato.<br /><a href="http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=13973&arg=3&red=1"><span style="font-size: x-small;">http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=13973&arg=3&red=1</span></a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mercogliano (AV) - <b>Si finge prostituta, in realtà è ricattatrice</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 febbraio 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Aveva estorto ingenti somme di denaro a malcapitati clienti promettendo sesso ma è stata scoperta ed arrestata per estorsione dai Carabinieri della Stazione di Mercogliano. La donna, una 30enne di origini casertane ma già nota alle forze dell'ordine, in Irpinia da due anni, adescava ignari "avventori" simulando ad arte l'attività di prostituzione. In realtà la giovane, una volta incontrato le "prede", chiedeva loro denaro minacciandoli di diffamarli davanti ai propri familiari.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Il provvedimento di cattura è scattato all’esito di una lunga ed articolata attività di indagine, che gli uomini dell’Arma hanno condotto con il coordinamento della Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Rosario Cantelmo, nel corso della quale è stato ricostruito minuziosamente il quadro gravemente indiziario a carico della donna.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Questa, una 30enne di origini casertane e già gravata da precedenti di polizia, a partire dal mese di ottobre 2013 si era stabilita nella cittadina contermine al capoluogo irpino dove aveva intrapreso una simulata attività di meretricio avviata pubblicando un annuncio on-line al fine di adescare le proprie vittime.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La donna era solita fissare, in un parcheggio sito a località Torrette, un iniziale incontro con i propri potenziali clienti ai quali millantava di offrire, all’interno di un appartamento poco distante, prestazioni sessuali di cui chiedeva il pagamento anticipato. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">I Carabinieri hanno accertato e ricostruito come proprio la fase del primo incontro si trasformava, per gli ignari avventori, nell’inizio di un calvario fatto di vere e proprie richieste estorsive. Ammaliati dall’idea di trascorrere momenti di piacevole trasgressione, essi si vedevano in realtà costretti ad accondiscendere alle richieste di denaro contante avanzate dalla donna che li minacciava, qualora non avessero adempiuto, di farli malmenare da un suo asserito “protettore”, in realtà inesistente, ovvero di diffamarli dinnanzi ai loro nuclei familiari. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La preziosa collaborazione delle vittime, identificate e discretamente avvicinate dai Carabinieri, ha consentito di porre fine a tali condotte criminose e di evitare che altri uomini potessero cadere nella rete tessuta dalla 30enne la quale, inchiodata alle proprie responsabilità, è stata tratta in arresto ed associata in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione.</span><br style="text-align: start;" /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.irpinianews.it/Cronaca/news/?news=149772" style="text-align: start;">http://www.irpinianews.it/Cronaca/news/?news=149772</a></span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Forlì - <b>Due 14enni vendevano i loro scatti hard, poi ricattavano</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 marzo 2015</b></span> - Gli uomini della Squadra mobile, dopo una segnalazione hanno avviato le indagini che hanno permesso di sgominare una baby gang composta da 10 minori - fra cui due ragazze - e due neomaggiorenni. <br />Le 14enni del gruppo adescavano gli adulti sui social network inviando alcuni autoscatti hard, e successivamente li minacciavano di sporgere denuncia per pedofilia, estorcendo loro consistenti quantità di denaro o regali.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Ho raccontato tutto ai miei - si ascolta in una registrazione telefonica dove sono le ragazze a parlare -, se non mi dai 500 euro finisci nei guai". Una storiella inventata ovviamente, di cui i genitori erano totalmente all'oscuro. "Solo una volta era sorto il dubbio - ha raccontato una madre alle forze dell'ordine - quando ho notato un cellulare i-Phone nuovo nelle mani di mia figlia. Un regalo troppo prestigioso per provenire da un coetaneo". E infatti...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.romagnanoi.it/news/forli/1215984/Adescavano-adulti-per-ricattarli-con-foto.html">http://www.romagnanoi.it/news/forli/1215984/Adescavano-adulti-per-ricattarli-con-foto.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Finita la relazione extra-coniugale, si passa al ricatto: la 39enne gli estorce la "buonuscita"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 marzo 2015</b></span> - I carabinieri della stazione Roma Ottavia hanno arrestato una 39enne romana, incensurata, che al termine di una relazione extra coniugale, durata circa un mese, ha minacciato di rivelare tutto alla moglie del suo ex amante, pretendendo soldi in cambio del suo silenzio.<br />In più occasioni la donna, sposata ma separata, era già riuscita a farsi consegnare complessivamente la somma di 2.200 euro dal povero ex, tenuto sotto scacco con la minaccia di rendere pubblica la loro relazione, mediante la diffusione di un video che li ritraeva durante un incontro segreto. All’ennesima richiesta di soldi, circa 300 euro, l’uomo esasperato si è rivolto ai carabinieri e ha denunciato l’estorsione.<br />Questa volta, alla consegna dei soldi si sono presentati anche i carabinieri che hanno bloccato la donna dopo avere intascato le banconote. Arrestata dai carabinieri, la donna è stata poi condotta presso il proprio domicilio, dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa del rito direttissimo.<br /><a href="http://www.ilvelino.it/it/article/2015/03/10/roma-estorce-denaro-ad-ex-amante-dopo-fine-relazione-extra-coniugale-arrestata-39enne/d4b0a231-85e8-45a4-9c3c-ea6913897551/"><span style="font-size: x-small;">http://www.ilvelino.it/it/article/2015/03/10/roma-estorce-denaro-ad-ex-amante-dopo-fine-relazione-extra-coniugale-arrestata-39enne/d4b0a231-85e8-45a4-9c3c-ea6913897551/</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bergamo - <b>Tre amiche adescano un 50enne, poi lo ricattano</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 marzo 2015</b></span> - Una stalker seriale che punta uomini di mezza età e li ricatta in cambio di cifre fino a 2.500 euro. Il primo a finire sotto le grinfie di una donna di 50 anni della provincia di Bergamo è stato un 50enne. Grazie a un'amica in comune, i due si sono conosciuti, hanno cominciato a scriversi e dai primi approcci più distaccati si è passati presto a una confidenza più profonda e intima. Pochi mesi di scambi epistolari, fino a che i due si sono anche visti a dicembre scorso. L'uomo ha accettato l'invito della donna a casa sua, hanno mangiato una pizza in compagnia della figlia 22enne della donna e di un'amica.<br />Quella sera è bastata alla donna per partire con il piano. L'amica e la donna sarebbero state testimoni accondiscendenti che avrebbero aiutato la donna a incastrare il 50enne. All'inizio gli sms della 40enne hanno inventato l'allarme: "Mio marito ha scoperto tutto - scriveva - devi pagarmi l'avvocato, almeno 2.500 euro".<br />Dalle richieste di aiuto, la donna è presto passata alle minacce esplicite: "O paghi, o racconto che hai avuto dei rapporti intimi con delle ragazzine". L'uomo, braccato, ha denunciato la donna ai Carabinieri. Il sospetto degli inquirenti ora è che il 50enne non sia stata l'unica vittima del terzetto di ricattatrici.<br /><a href="http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11766100/Bergamo--una-donna-di-40.html"><span style="font-size: x-small;">http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11766100/Bergamo--una-donna-di-40.html</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pirri (CA) - <b>Lei lo adesca, lui lo rapina</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5YdnoP6f9Z_uaQUJUNnHLPW7SAOXGY4i33kDHiC2zD7pTKEAqL-9c5TW0-XKQ32UFsbpCu_4RdWRI_-EU-GgqQ7zh-dZtnEb0WlUQwJBHoGC4JYhx1Ln-FA26MP_6-zd2PuE5Nng64OGC/s1600/Sonia+Dessalvii.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5YdnoP6f9Z_uaQUJUNnHLPW7SAOXGY4i33kDHiC2zD7pTKEAqL-9c5TW0-XKQ32UFsbpCu_4RdWRI_-EU-GgqQ7zh-dZtnEb0WlUQwJBHoGC4JYhx1Ln-FA26MP_6-zd2PuE5Nng64OGC/s1600/Sonia+Dessalvii.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>12 aprile 2015</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - </span><span style="text-align: start;">Lei si è offerta a un giovane, conosciuto in piazza Matteotti a Cagliari, convincendolo ad appartarsi nelle vicinanze del cimitero di San Michele per una prestazione sessuale in cambio di alcune decine di euro. Lui è arrivato armato di coltello per rapinare il "cliente".</span><br />
<div class="testo" style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La trappola di una coppia stava per riuscire ma l'intervento dei carabinieri della stazione di Pirri (avvisati da una telefonata di un cittadino che ha notato gli strani movimenti) ha evitato il peggio. <b>Sonia Dessalvi</b> e Gabriele Pibiri, entrambi 45enni di Monserrato, sono finiti in carcere a Uta con l'accusa di rapina aggravata in concorso. </span></div>
</div>
<div class="testo" style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Cagliari, la donna si è appartata , nella sua auto, con un giovane originario del Camerun (adescato poco prima) per una prestazione sessuale. La 45enne si è fatta consegnare 50 euro. Subito dopo è arrivato Pibiri: armato di coltello avrebbe minacciato il giovane, cercando di colpirlo anche con alcuni fendendi non andati a segno. La vittima della rapina ha reagito, colpendo il rapinatore con alcuni pugni.</span></div>
</div>
<div class="testo" style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una persona, insospettita dalle urla, ha dato l'allarme. Una pattuglia dei carabinieri è intervenuta. La donna è stata bloccata. L'uomo è riuscito a fuggire ma è stato rintracciato poco dopo nella sua abitazione. I due sono finiti in carcere.</span></div>
</div>
<div class="testo" style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2015/04/12/notte_di_sesso_con_trappola_coppia_in_cella_per_rapina-6-414628.html">http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2015/04/12/notte_di_sesso_con_trappola_coppia_in_cella_per_rapina-6-414628.html</a></span></div>
</div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mestre (VE) - <b>«Vuoi fare sesso con una donna incinta?»: lui rifiuta e tre ragazze lo rapinano</b></span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 maggio 2015</b></span> - I carabinieri di Mestre hanno arrestato due donne ungheresi per rapina in flagranza di reato. <br />A dare l'allarme la vittima, un pakistano, che nella zona di via Piave stava acquistando delle sigarette ad un distributore automatico. Qui è stato avvicinato dalle due donne, di cui una incinta, che hanno proposto delle prestazioni sessuali a pagamento che l'uomo ha rifiutato. Al diniego, una delle due donne ha preso il denaro che l'uomo aveva in tasca; alla sua reazione, è stato aggredito dalle due, aiutate poi da una terza corsa a dar loro manforte armata di coltello.<br />I carabinieri giunti rapidamente sul posto hanno bloccato le prime due donne, che erano convinte di evitare conseguenze per il loro gesto restituendo il maltolto, mentre la terza, quella armata, è riuscita a fuggire. I militari hanno arrestano le due donne per rapina in concorso e, su ordine del Pm di turno, le hanno portate al carcere femminile della Giudecca.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<a href="http://m.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/sesso_con_una_donna_incinta_rapina_mestre/notizie/1358695.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://m.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/sesso_con_una_donna_incinta_rapina_mestre/notizie/1358695.shtml</span></a><br />
<div id="more_share" style="cursor: pointer; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 16px; text-align: start;">
</div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pompei (NA) - <b>Prostituta si apparta con un operaio di 20 anni e lo rapina</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 maggio 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Una prostituta concorda un incontro sessuale a pagamento ma è un tranello per attirare il cliente: arrestata. Obiettivo: rapinare un giovane di 20 anni. È quanto hanno accertato questa notte i carabinieri della stazione di Pompei, che indagano anche per lesioni.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Nel mirino la donna, 41enne di Napoli, e il complice, un 34enne di Marigliano. La vittima è invece un operaio 20enne del Salernitano che, dando subito l'allarme, ha consentito ai militari di bloccare la fuga della coppia intercettata a bordo di un treno della Circumvesuviana.</span><br style="text-align: start;" /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/prostituta-rapina/notizie/1358749.shtml" style="text-align: start;">http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/prostituta-rapina/notizie/1358749.shtml</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Anzola Emilia (BO) - <b>Automobilista le dà un passaggio, la rumena 17enne lo rapina</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 giugno 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">A 17 anni è finita in manette per aver rapinato l’automobilista che le aveva dato un passaggio. Protagonista della vicenda è una ragazza rumena, arrestata dai Carabinieri della Stazione di Anzola Emilia con l’accusa di rapina impropria.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">L’automobilista, credendo di farle una cortesia aveva dato un passaggio alla giovane da San Giovanni in Persiceto al supermercato di Anzola Emilia. Giunta a destinazione, invece di ringraziare l’automobilista, 56enne di Bologna, la rumena gli ha rubato 415 euro in contanti dal marsupio. Il malcapitato - diabetico e cardiopatico - ha tentato di riprendersi la somma di denaro iniziando una colluttazione con la ragazza che, tuttavia, è riuscita ad avere la meglio.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Le urla di entrambi i soggetti hanno richiamato l’attenzione del militare addetto alla ricezione del pubblico della limitrofa caserma dei Carabinieri che, accortosi di quanto stava accadendo, ha subito avvisato i colleghi e fatto bloccare la giovane dietro a una macchina parcheggiata nelle vicinanze, dove si era accovacciata per sfuggire all’arresto. La refurtiva è stata dunque recuperata e restituita al legittimo proprietario. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la 17enne è stata affidata ai servizi sociali di una comunità di Calderara di Reno.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/automobilista-passaggio-auto-rapina-arrestata-17enne-1.1046323">http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/automobilista-passaggio-auto-rapina-arrestata-17enne-1.1046323</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fondi (LT) - <b>Finta minorenne, prima lo adesca, poi lo ricatta</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 giugno 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Adesca un uomo, si finge una minorenne e poi lo ricatta. Questo il piano, suo malgrado andato in fumo, di una giovane donna di Terracina arrestata nella serata di ieri a Fondi in flagranza di reato.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">L’operazione dei carabinieri della locale tenenze, in collaborazione con i militari della stazione di Ceprano e quelli del Norm della compagnia di Pontecorvo.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Tutto è iniziato lo scorso 20 giugno quando l’uomo si era intrattenuto per alcune con la donna scambiandosi delle effusioni. Subito dopo il messaggio con la quale quest’ultima, spacciandosi per una minorenne, lo minacciava e chiedeva la somma di mille euro, poi ridotta a 500, altrimenti lo avrebbe denunciato per violenza sessuale.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Ed è qui che è fallito piano dell’adescatrice. Raccontato tutto ai carabinieri, questi, una volta saputo il luogo del secondo appuntamento - nei pressi dell’ospedale di Fondi - si sono appostati e hanno bloccato la giovane donna subito dopo aver ricevuto la busta con il denaro.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Denaro che è stato recuperato e restituito alla vittima, mentre la ragazza dopo l’arresto e le formalità di rito, è stata trasferita presso la casa circondariale di Rebibbia a Roma.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
</div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.latinatoday.it/cronaca/finta-minorenne-adesca-ricatta-uomo-arrestata-estorsione-itri.html">http://www.latinatoday.it/cronaca/finta-minorenne-adesca-ricatta-uomo-arrestata-estorsione-itri.html</a><img alt="" border="0" height="1" src="https://ctrl-c.cc/?CgkHjm0gtMRG0HzH0l6MjKxmRLcMSlxMmkCLyiNj7HII6gmh1mqGhiRI3i4griNggmsGYlWgKMai2LsHSM6iUMfH9KwjhkhGZLjk8HiI6gulPGkm7i1l5IBkXIcg4hg7tPCX1ypJCl40" style="clip: rect(0 , 0 , 0 , 0); clip: rect(0 0 0 0); height: 1px; left: -999999px; overflow: hidden; position: absolute; top: auto; width: 1px;" width="1" /></span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cornedo (VI) - <b>La albanese ricatta l'amante inventando una gravidanza</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 luglio 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Ricattava un impresario edile 18 anni più vecchio di lei: voleva 100mila euro dopo un’interruzione di gravidanza difficile da superare. Incinta, però, non lo era mai stata.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Come riportato sulle pagine de </span><a href="http://www.ilgiornaledivicenza.it/?refresh_ce" style="text-align: start;">il Giornale di Vicenza</a><span style="text-align: start;">, la vittima del tentativo di estorsione è l'imprenditore D.Z. originario di Valdagno e residente in un Comune del Padovano, con attività anche a Sandrigo. Lei, M.Q., 47 anni, albanese, residente a Cornedo, lo aveva incontrato nel 2014 grazie ad un annuncio pubblicato su una rivista. I due avevano iniziato una relazione continuativa, anche se i molti impegni della donna, di professione cantante, e lo stile di vita dell'imprenditore avrebbero permesso pochi appuntamenti. Durante alcuni di questi la donna, però, avrebbe preteso di fare sesso senza il preservativo.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Alla fine del rapporto, la 49enne non si è voluta arrendere puntando anche al denaro dell'ex compagno. "Sono incita" gli avrebbe detto, fingendo una gravidanza, ufficialamente interrotta mediate in una clinica ginecologica. A pagare l'intervento costato 5mila euro e mai avvenuto, fu l'imprenditore.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Ricevuti i soldi per l'aborto, le richieste economiche sono continuate sfociando in vere e proprie minacce. La cantante infatti diceva di soffrire psicologicamente per la gravidanza interrotta, e avrebbe chiesto un indennizzo di 100mila euro all'imprenditore: "Se non paghi lo dico ai miei fratelli che vengono da te e dai tuoi figli", avrebbe minacciato la donna. Con un azienda in fallimento, inpaurtito per le sorti ai suoi cari, l'uomo si è rivolto ai carabinieri.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Giovedì pomeriggio alla consegna di 3.200 euro, quella che avrebbe dovuto essere una prima transazione tra i dure, c'erano anche gli uomini dell'arma che hanno arrestato la cantante. Durante interrogatorio la scoperta della finta gravidanza.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.vicenzatoday.it/cronaca/cornedo-ricatta-l-amante-inventando-una-gravidanza-arrestata.html">http://www.vicenzatoday.it/cronaca/cornedo-ricatta-l-amante-inventando-una-gravidanza-arrestata.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ragusa - <b>La maitresse rumena filmava di nascosto i clienti per poterli poi ricattare</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjHnbeFFElfZsO9z8gypHh5PtDCCP58tNa3GgG9QyxqTou_3qahXQBFXFJ3OPvpeOMYLSyezJ3aABOBVt10jfLHuhaYAQPzvOMiG6ej41LIedQNFm8TWb9sOFrWPcamhQ5uWPbFvMZ_Kez/s1600/MARIN+Janina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjHnbeFFElfZsO9z8gypHh5PtDCCP58tNa3GgG9QyxqTou_3qahXQBFXFJ3OPvpeOMYLSyezJ3aABOBVt10jfLHuhaYAQPzvOMiG6ej41LIedQNFm8TWb9sOFrWPcamhQ5uWPbFvMZ_Kez/s1600/MARIN+Janina.jpg" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 luglio 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">In manette, su ordine di custodia del gip di Ragusa, è finita una cittadina rumena, <b>Janina Marin</b>, di 30 anni.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: start;">La donna era sta posta agli arresti domiciliari, però si era resa irreperibile fuggendo in Romania, suo paese d'origine. Da allora, le ricerche da parte dei militari non si sono mai interrotte, essendo la donna colpita anche da Mandato d'Arresto Europeo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La donna, accusata di tentativo di estorsione e favoreggiamento della prostituzione, è stata bloccata in una abitazione della zona sud del capoluogo etneo, mentre faceva visita al fratello George, che era ai domiciliari: e così, durante un normale controllo a casa di George, hanno trovato anche sua sorella Janina, che è stata arrestata.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Le indagini che hanno condotto all'arresto dei due componenti della famiglia Marin, venivano avviate negli ultimi mesi dell'anno 2013, quando un imprenditore di Vittoria, dopo aver avuto un rapporto sessuale con giovani donne dell'est europeo contattate tramite una bacheca di annunci on-line, rimaneva vittima di un'estorsione poiché, durante la consumazione del rapporto, gli venivano scattate delle fotografie compromettenti e, per impedire la divulgazione delle stesse, gli veniva richiesta la somma complessiva di 100 euro, da consegnare</span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: start;"> in più tranche </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">nell'arco di un mese.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Le indagini hanno permesso di accertare che una serie di giovani donne, tutte di nazionalità rumena, erano dedite alla prostituzione adescando i "clienti" nelle bacheche di annunci on-line esistenti sul web, esercitando "l'attività" all'interno di alcune abitazioni nel comune di Comiso.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://mondotivu.info/2015/07/28/9692-cronaca-cronaca-redazione-ragusa-arrestata-latitante-per.html">http://mondotivu.info/2015/07/28/9692-cronaca-cronaca-redazione-ragusa-arrestata-latitante-per.html</a></span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>La marocchina, prima lo adesca, poi lo sequestra</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 agosto 2015</b></span> - E' stato abbordato da una giovane e avvenente marocchina, che poi lo ha sequestrato assieme a un complice, cercando di rapinarlo. E' la brutta avventura capitata a un egiziano di 25 anni, in vacanza a Milano.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il ragazzo ha conosciuto la giovane ieri sera in un locale notturno in zona Corvetto. La marocchina l'ha adescato, proponendogli di andare nel suo appartamento in via Pomposa. Giunti sul luogo, la ragazza gli ha proposto di consumare della cocaina e ha chiamato un suo amico, uno spacciatore marocchino di 30 anni, con la scusa di farsi portare la droga. Dopo aver consumato una prima volta la cocaina, la giovane ha chiesto all'egiziano di pagare lui il secondo giro. Lui, pero', rifiuta e chiede di andare via. A quel punto scoppia un litigio: i due marocchini sequestrano l'egiziano in casa con l'intento di portargli via i 300 euro che aveva nel portafogli.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 25enne, pero', riesce a contattare un amico e a chiedere aiuto. Alle 5 di mattina, i carabinieri fanno irruzione nell'appartamento, arrestando per sequestro di persona a scopo di rapina la giovane donna e il suo amico che stava cercando di scappare dalla finestra dell'appartamento che si trova a un piano rialzato.</span><br />
<a href="http://www.affaritaliani.it/milano/adesca-sequestra-25enne-arrestata-con-complice-379413.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.affaritaliani.it/milano/adesca-sequestra-25enne-arrestata-con-complice-379413.html</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cesenatico (FC) - <b>Contatta escort estone, trova rapinatrice rumena</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 agosto 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Cercava una prestazione sessuale con una escort fotomodella, e per averla aveva risposto a un annuncio trovato su un giornale. Invece si è trovato davanti una rapinatrice. E' successo a Cesenatico nel weekend scorso, dove i carabinieri hanno denunciato una ventitreenne rumena accusandola di rapina ai danni di un bellariese.</span></span><br />
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo aveva visto un annuncio di una sedicente escort fotomodella 19enne proveniente dall'Estonia che riceveva i clienti a casa. Dopo aver fissato un incontro si è recato nell'appartamento dove la donna avrebbe dovuto attenderlo. Tuttavia la ragazza che l'uomo ha trovato, in lingerie, era di fattezze ben diverse da quelle descritte nell'annuncio. A quel punto l'uomo ha deciso di rinunciare alla prestazione. La giovane a quel punto lo ha minacciato, dicendogli che se non avesse pagato i 70 euro pattuiti sarebbe stato picchiato da lei e dal suo ragazzo. L'uomo ha consegnato i soldi, poi è andato a denunciare l'accaduto ai carabinieri.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<a href="http://www.altarimini.it/News80832-contatta-modella-escort-trova-rapinatrice-denunciata-23enne.php"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.altarimini.it/News80832-contatta-modella-escort-trova-rapinatrice-denunciata-23enne.php</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Alessandria - <b>Prostituta rumena denuncia falso sequestro, ma in realtà ricatta disabile psichico</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 settembre 2015</b></span> - Sedotto e innamorato di una bellissima «modella» di 26 anni, che per per lui aveva smesso di fare la prostituta promettendogli una relazione seria ed esclusiva. Talmente infatuato da arrivare a credere a tutto. A una gravidanza inesistente, a sparizioni improvvise. E, soprattutto, a continue e pressanti richieste di denaro, che lo hanno portato a sborsare, nel giro di poche settimane, quasi 35mila euro tra assegni e contanti. Così un quarantenne di Alessandria, un uomo poco appariscente, dall’aspetto trasandato e un po’ in sovrappeso, si è lasciato prosciugare il conto corrente, arrivando a coinvolgere persino la madre, con la quale vive. Lei è alta, capelli lunghi castani. Un corpo da star. Viene dalla Romania. Ha più di un’identità. Si fa chiamare Dea sulla strada. Denise dalla sua vittima. Ma il suo vero nome è Lucrezia. Ora, dopo la chiusura dell’indagine condotta dai carabinieri della compagnia San Carlo di Torino coordinata dal sostituto procuratore Andrea Padalino, e dopo l’ordinanza del gip, si trova in carcere.<br /><b><br /></b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>«Voleva abbandonare la strada»</b> - Lui ha dieci anni in più di lei. Non bello, considerato fragile psichicamente. Senza molte storie sentimentali alle spalle. Voleva una donna. Pensava di meritarsi una storia d’amore. Così quando ha visto Dea una sera, mentre aspettava clienti in corso Traiano, ha deciso di provarci. «Inizialmente non abbiamo avuto rapporti sessuali – ha rivelato – mi limitavo ad accompagnarla a casa…dopo ho avuto anche rapporti, per 30 euro a prestazione…nel maggio del 2015 però Dea mi disse che voleva abbandonare il suo lavoro da prostituta…mi disse che aveva difficoltà economiche e che doveva pagare una multa alla Guardia di finanza. se potevo aiutarla economicamente per cambiare le sue sorti... mi disse che aveva diecimila euro da pagare…mi proposi di aiutarla perché mi stavo affezionando a lei e vedevo che lei contraccambiava…».<br /><br /><b>La «gravidanza»</b> - E così, dalla speranza di iniziare un rapporto d’amore, inizia il ciclo delle bugie. E dei versamenti. Il primo è da 11.300 euro. «E’ una multa da pagare per la mia agenzia di moda, dopo che mi hanno sequestrato il locale», è la scusa. E lui ci casca. Preleva il denaro dal conto corrente cointestato alla mamma. La relazione continua. «Vedevo Dea due o tre volte alla settimana e avevamo rapporti completi senza preservativo». Un giorno però, l’amata sparisce. All’uomo di Alessandria arriva un sms: «Ciao amore sono incinta, per questo stavo male. Ho fatto il test. Sei tu il papà». Lui ci crede. E’ felice. «Mi giunse un messaggio in cui lei mi chiedeva dei soldi per abortire – spiega l’uomo ai carabinieri - ma io risposi che non lo doveva fare, che io non ero dispiaciuto del fatto che lei era incinta». Dea-Denise scrive di essere ricoverata all’ospedale Sant’Anna e di avere problemi di salute. Ma il suo innamorato, quando va a cercarla, non la trova. Dea però scrive sempre. Continui messaggini. «Amore sono in terapia intensiva… non fanno entrare nessuno… per ragioni di privacy. Ho l’emorragia… servono tremila euro… ho perso molto sangue… devo pagarli in contanti… il bambino non si salverà».<br /><br /><b>La verità</b> - E lui esegue: fa cosa gli dice lei. Lascia il denaro in busta alla madre di Dea: tremila euro. E poi ancora. «Devi dare 1.550 euro a mia mamma per fermare l’emorragia». Non fa in tempo a pagare, che arriva l’ennesima richiesta via sms . «Mi hanno fatto la fattura del mio soggiorno in ospedale per quattro settimane: è di 2.550 euro e se non pago non mi fanno uscire». Il quarantenne non ha quasi più soldi. Ma la “madre” di Dea, che lo contatta, arriva a sostenere che la figlia è in coma. Lui le consegna tutto quello che ha. Ma un giorno, la realtà gli si palesa davanti agli occhi. Incontra Denise per la strada, in via Nizza, a passeggio. La chiama. Lei fa finta di non vederlo. «Le chiesi perché non era in clinica… capii che mi aveva preso in giro». La vittima non ha il coraggio di raccontare a nessuno la sua storia. Sarà l’ultima mossa, inaspettata, di quella che considerava la sua innamorata, a fargli svelare la verità. Lucrezia lo denuncia per sequestro di persona. Tenta l’ultima carta per salvarsi. I carabinieri della compagnia di San Carlo accertano subito che si tratta di una calunnia e parte l’indagine contro la donna. L’uomo si confida. Lo psichiatra consulente del pm Padalino dichiarerà che è «gravemente suggestionabile». Dea-Lucrezia-Denise, la donna misteriosa, viene incarcerata per calunnia e circonvenzione di incapace.<br /><a href="http://www.corriere.it/cronache/15_settembre_02/torino-quarantenne-sedotto-una-escort-lei-sottrae-35mila-euro-b5c85d40-517e-11e5-9df5-79e99ad463e6.shtml"><span style="font-size: x-small;">http://www.corriere.it/cronache/15_settembre_02/torino-quarantenne-sedotto-una-escort-lei-sottrae-35mila-euro-b5c85d40-517e-11e5-9df5-79e99ad463e6.shtml</span></a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sansepolcro (AR) - <b>Rumena 35enne palpeggia anziano 83enne e gli ruba la collanina</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 settembre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Una rumena di 35 anni è stata arrestata per aver derubato un uomo di 83 anni con la tecnica dell'abbraccio. E' successo a Sansepolcro.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha preso di mira la vittima, lo ha abbordato in pieno offrendosi per un approccio sessuale. Mentre l'anziano entrava in auto lei gli si è lanciata addosso palpeggiandolo e facendosi palpeggiare, ma l'uomo l'ha respinta. In quel frangente però la 35enne è riuscita a strappargli la collana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I poliziotti del commissariato di Sansepolcro poco dopo hanno fermato la rumena, che era arrivata da Perugia ed era già seguita, essendo già nota. Il fatto è avvenuto sabato mattina.</span></div>
<div style="text-align: start;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Convalidato l'arresto, il giudice ha rimesso in libertà la donna, che dovrà rispettare gli obblighi di firma.</span></div>
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: 15px; line-height: 28px; text-align: justify;">Fonte: <a href="http://corrierediarezzo.corr.it/news/cronaca/194996/Palpeggia-83enne-e-gli-ruba-collana.html">Corriere di Arezzo</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vigevano (PV) - <b>Zingara rumena 16enne adesca pensionato e, con complice, lo rapina</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 settembre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Nuova denuncia ai danni della rapinatrice seriale minorenne. Domenica pomeriggio la sedicenne rumena, con un complice non ancora identificato, ha rapinato un 75enne di Vigevano.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La minorenne ha abbordato il pensionato nei pressi del cimitero di Rozzano e si è fatta portare in auto in campagna, vicino al centro commerciale “il Fiordaliso”, con la scusa di offrirgli una prestazione sessuale. A quel punto il complice si è avvicinato e ha puntato il coltello alla gola del pensionato. La 16enne gli ha rubato 120 euro in banconote, un bracciale e una catenina d’oro che portava al collo. Poi i due complici se ne sono andati.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Tornato a casa, il pensionato ha denunciato la rapina ai carabinieri e li ha aiutati a identificare la ragazza, riconoscendola tra le foto segnaletiche mostrate dai militari.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I carabinieri avevano già denunciato due volte la 16enne perché tra luglio e agosto aveva abbordato per rapinarli due pensionati all'esterno di una sala da ballo alla frazione Piccolini.<br /><a href="http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2015/09/15/news/adesca-pensionato-per-rapinarlo-16enne-nei-guai-1.12097587"><span style="font-size: x-small;">La Provincia Pavese</span></a></span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Boretto (RE) - <b>Trappola diabolica: dà appuntamento all'ex e lo fa pestare dal nuovo compagno</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 ottobre 2015</b></span> - Chiede un appuntamento all’ex fidanzato, si presenta con l’attuale compagno e insieme pestano e derubano il vecchio partner. <br />È una storia di violenza ancora tutta da decifrare quella venuta fuori nei giorni scorsi a Boretto e conclusasi per ora con una doppia denuncia per lesioni e rapina impropria. <br />Secondo una prima ricostruzione, un 36enne di Boretto è stato convocato dall’ex ragazza, una 40enne reggiana, con un messaggino telefonico nel cuore della notte. Nel breve testo la donna chiedeva al borettese un incontro immediato, per chiarire definitivamente i dettagli lasciati in sospeso dopo la fine della loro storia. <br />Il 36enne - forse augurandosi una riconciliazione o quantomeno una fine tranquilla per la relazione, senza altri strascichi - ha deciso di vedere la 40enne, uscendo di casa nel cuore della notte. I due si sono dati appuntamento proprio a Boretto e, mentre parlavano uno di fronte all’altro in uno spazio aperto, è partito l’agguato. <br />Il 45enne attuale partner della 40enne - con la quale era arrivato sul posto in anticipo per non farsi vedere e poter restare nascosto in attesa del momento buono - è saltato fuori alle spalle del 36enne, gli ha dato diversi pugni in testa e poi, quando la vittima ha cercato di tirare fuori il telefonino per chiamare aiuto, glielo ha strappato di mano, per poi scappare assieme alla donna, lasciando il borettese a terra sanguinante.<br />Il ferito a quel punto è riuscito a chiedere aiuto ed è stato portato al pronto soccorso di Guastalla, da cui è stato dimesso con una prognosi di quindici giorni: il referto parla di una seria lesione al timpano, causata dai forti colpi al capo. Sarà probabilmente costretto a ricorrere a un intervento chirurgico riparatore. <br />Dopo essere stato medicato, il 36enne è andato dai carabinieri della stazione di Boretto per raccontare quanto patito. I militari, dopo alcuni accertamenti, hanno denunciato i due aggressori, le cui generalità erano ben note all’assalito. All’accusa di lesioni si è unita quella di rapina impropria, per via del telefonino cellulare sottratto al termine del pestaggio.</span><br />
<a href="http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/10/05/news/riempito-di-botte-dal-compagno-dell-ex-1.12215315"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/10/05/news/riempito-di-botte-dal-compagno-dell-ex-1.12215315</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Racale (LE) - <b>Adesca l'anziano, gli ruba il portafogli e lo ricatta</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8nCeBpZrMW-staEnUJQkz6GILGSPLT2KPw6QHxuQebrg1_e9C2VPZIz4uY1p5lfUSPpD58h6AlNGdBf21LMdcNRKdCseo3m7Fze4pMb_yNhfL0WqEzFT4ceEvGl7ySgd9BapU7LgdKuSL/s1600/Marino+Altomare.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8nCeBpZrMW-staEnUJQkz6GILGSPLT2KPw6QHxuQebrg1_e9C2VPZIz4uY1p5lfUSPpD58h6AlNGdBf21LMdcNRKdCseo3m7Fze4pMb_yNhfL0WqEzFT4ceEvGl7ySgd9BapU7LgdKuSL/s320/Marino+Altomare.jpg" width="238" /></span></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 ottobre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Gli ruba il portafoglio durante un rapporto sessuale e per restituirlo mette in atto un’estorsione.È stato grazie alla denuncia della vittima, un anziano 80enne di Racale, che </span><b style="text-align: start;">Altomare Marino -</b><span style="text-align: start;"> 42enne residente a Casarano ma nativa di Trinitapoli - è finita agli arresti.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto è iniziato i primi giorni della scorsa settimana, quando i due si sono incontrati casualmente nella stazione di servizio di via Roma. La Marino si sarebbe avvicinata al pensionato per chiedergli in prestito una somma di denaro, poichè aveva finito il carburante. Dopo aver ottenuto i soldi, la 42enne gli ha proposto una ricompensa molto particolare, che la vittima non ha saputo rifiutare. I due hanno avuto un rapporto sessuale, ed in quella circostanza la Marino si è impossessata del portafoglio dell’anziano, senza che lui si accorgesse di nulla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A distanza di qualche giorno la donna lo ha chiamato, mettendo in atto i suoi propositi estorsivi: per riavere il portafoglio contenente tutti i suoi documenti le avrebbe dovuto dare 150 euro, in caso contrario avrebbe raccontato ai suoi familiari quello che c'era stato fra loro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Terrorizzato dalla prospettiva di essere scoperto dai parenti, il pensionato ha acconsentito ed ha pagato quanto richiesto. Ma purtroppo non era ancora finita. Dal portafoglio mancava ancora la carta d’identità. La Marino lo ha chiamato ancora una volta, chiedendo altre 150 euro per la restituzione del documento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Stanco di dover soggiacere ai suoi ricatti, l’uomo si è presentato dai carabinieri per denunciare lo smarrimento della carta, per poi chiedere il duplicato al comune. I militari, guidati dal tenente Clemente Errico e dal maresciallo Claudio Fracasso, lo hanno convinto a raccontare quanto invece era accaduto. A quel punto, gli uomini dell’Arma hanno organizzato una «trappola», dicendo al pensionato di fissare un appuntamento per la consegna del denaro. In quell’occasione la Marino si è trovata davanti ai carabinieri, che l’hanno portata in caserma.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sentito il parere del pubblico ministero di turno Maria Rosaria Micucci, la donna si trova ora agli arresti domiciliari. Nel prossimi giorni verrà sentita dal gip per l’interrogatorio di convalida.</span></div>
<a href="http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/lecce/fa-sesso-con-un-80enne-e-subito-dopo-lo-ricatta-arrestata-donna-no858230" style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif; font-size: small;">La Gazzetta del Mezzogiorno - Lecce</a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">, </span><a href="http://www.noinotizie.it/18-10-2015/racale-43enne-arrestata-per-estorsione-accusa-voleva-soldi-da-un-ottantenne-dopo-un-rapporto-sessuale/" style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif; font-size: small;">Noi Notizie</a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">, </span><a href="http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/10/18/sesso-enne-cambio-benzina-poi-ricatto-arrestata-per-estorsione_QNBcmn6BveuFpi8TEDlveM.html?refresh_ce" style="font-family: 'trebuchet ms', sans-serif; font-size: small;">ADN KRONOS</a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Limbiate (MB) - <b>Il 60enne separato si consola con la rumena: finisce sfruttato e rapinato</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 ottobre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">È stata trovata a Limbiate e arrestata, insieme a una connazionale di 18 anni, dai carabinieri del comando di compagnia di Sesto San Giovanni e della stazione di Cusano Milanino la rumena di 24 anni che con l’amica avrebbe malmenato e rapinato un sessantenne, dopo una serata insieme in alcuni locali.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">L’uomo, G.R., separato, avrebbe detto ai militari di frequentare da qualche tempo la maggiore delle due ragazze, tanto che sarebbe stata lei a contattarlo per trascorrere la serata insieme, portandosi dietro anche l’amica diciottenne. I tre hanno trascorso la notte in vari locali di Milano e Sesto San Giovanni, finché verso le sei del mattino il sessantenne, mentre stava riaccompagnando le ragazze a casa, a Limbiate, giunto all’altezza di Cusano Milanino si è sentito rivolgere dalla sua “fidanzata” l’ennesima richiesta di denaro.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Una cosa che sarebbe avvenuta spesso, tanto che all’uomo era venuto il sospetto che la ragazza lo stesse sfruttando come una sorta di “bancomat”. Ma il sessantenne questa volta ha rifiutato.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">A quel punto la donna gli ha sfilato la chiave dell’auto dal quadro e con la stessa lo ha colpito prima ad una mano, provocandogli un taglio, poi al volto, rompendogli un dente. Nonostante il dolore, avrebbe tentato di recuperare la chiave. Ma le ragazze l’avrebbero spinto fuori dall’abitacolo fino a farlo cadere sull’asfalto e si sarebbero quindi allontanate con la sua vettura.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">A trovarlo e soccorrerlo è stato un passante che ha dato l’allarme. Il sessantenne è stato trasportato all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo e dimesso con 20 giorni di prognosi. Dalla targa dell’auto i militari sono poi riusciti a risalire alle due presunte rapinatrici.</span></span><br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/sessantenne-malmenato-dallamica-di-24-anni-dopo-la-notte-brava-arrestata-a-lim_1146751_11/">Il Cittadino MB</a></span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Brindisi - <b>Durante la scappatella, si ritrova derubato e ricattato</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 ottobre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Si è conclusa con un arresto per estorsione una scappatella extraconiugale in cui è rimasto vittima un brindisino nei giorni scorsi: la donna con cui aveva tradito la moglie, dopo l'incontro sessuale gli ha rubato il portafoglio e poi ha minacciato che avrebbe raccontato tutto alla coniuge se non le avesse dato 200 euro. </span></span><br />
<div class="lead" style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’uomo non ha esitato a richiedere l’intervento dei carabinieri che hanno risolto il caso in poche ore, arrestando l’estortrice. Si tratta di una donna di 39 anni di Grottaglie (TA), C.N..</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’arresto è stato operato dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Brindisi, al comando del tenente Luca Colombari, a cui la vittima si è rivolta, ieri martedì 20 ottobre, per denunciare lo smarrimento del borsellino. Non immaginava che, invece, lo stesso era in possesso della donna con cui il giorno prima aveva tradito la moglie. Lo ha scoperto quando questa lo ha contattato chiedendogli la somma di 200 euro in cambio della restituzione del borsellino: se non avesse accettato avrebbe raccontato tutto alla moglie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vittima non ha esitato a informare dei fatti i carabinieri, ha accettato di incontrare la donna nei pressi della stazione di Grottaglie ma le ha offerto solo 50 euro. Lei ha rifiutato e si è allontanata continuando a minacciare che avrebbe reso pubblica la sua scappatella: in quel momento, però, sono spuntati i carabinieri che l’hanno arrestata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.brindisireport.it/cronaca/dopo-una-scappatella-gli-ruba-il-portafogli-e-chiede-in-cambio-200-euro-arrestata.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.brindisireport.it/cronaca/dopo-una-scappatella-gli-ruba-il-portafogli-e-chiede-in-cambio-200-euro-arrestata.html</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Chieti - <b>Dopo la scappatella, l''ex amante ricatta il 70enne con una "buonuscita" da 10mila €</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 novembre 2015</b></span> - Una donna di 40 anni è stata arrestata per estorsione all’ex 70enne. La donna è stata colta in flagranza di reato dai carabinieri. I fatti sono avvenuti in un paese della provincia teatina.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 70enne era minacciato dalla donna che voleva rivelare la relazione alla moglie dell’uomo che, per pagare il silenzio della sua ex amante, ha sborsato circa 10mila euro, finché, impossibilitato a sostenere i continui esborsi, ha denunciato tutto ai carabinieri.<br />I militari sono intervenuti proprio mentre il 70enne stava consegnando altri 2mila euro alla sua ex amante. La donna è stata posta agli arresti domiciliari.<br /><a href="http://www.rete8.it/cronaca/123-chieti-donna-arrestata-per-estorsione-allex-70enne/"><span style="font-size: x-small;">http://www.rete8.it/cronaca/123-chieti-donna-arrestata-per-estorsione-allex-70enne/</span></a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Gravina (CT) - <b>Narcotizzati dalla prostituta, finivano rapinati e si schiantavano alla guida</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 novembre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">I Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato una donna di 54 anni per il reato di rapina aggravata plurima, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini hanno preso spunto dalla singolare dinamica di due incidenti stradali autonomi, avvenuti tra la fine di maggio e l’inizio di giugno di quest’anno, e dalle successive denunce presentate dalle stesse vittime dei sinistri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Inizialmente gli investigatori hanno accertato che entrambi gli uomini, prima dell’incidente, si erano recati in una abitazione di Gravina di Catania, ubicata in via Fratelli Bandiera, per avvalersi delle prestazioni di una sedicente massaggiatrice. Qui la donna, dopo averli accolti, offriva loro del latte di mandorla miscelato ad un potente psicofarmaco (benzodiazepine) che causava nelle vittime uno stato di semi-incoscienza. Dopo aver fornito prestazioni sessuali – dietro compenso di 50 euro -, approfittando dello stato di amnesia indotto dal farmaco, la donna si impossessava del rimanente denaro contenuto all’interno dei portafogli dei clienti. Gli ignari clienti poi, in stato confusionale, si ponevano alla guida delle proprie autovetture determinando incidenti stradali.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le minuziose verifiche investigative hanno consentito di identificare l’autrice dei fatti e di perquisirne l’abitazione, adoperata per l’attività di prostituzione, dove gli inquirenti hanno rinvenuto e sequestrato il latte di mandorla utilizzato dalla donna per narcotizzare i clienti, che all’analisi tecnica è risultato contaminato con lo psicofarmaco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli elementi acquisiti fanno ritenere che vi siano altri casi oltre ai due denunciati, ma non emersi per la ritrosia delle vittime a dichiarare il loro coinvolgimento negli incontri con la donna.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari hanno prodotto una dettagliata informativa che, recepita integralmente dall’Autorità Giudiziaria, ha consentito l’emissione di un provvedimento idoneo a porre fine al reiterarsi delle condotte delittuose poste in essere dall’indagata che, dopo le formalità di rito, è stata associata al carcere di Catania Piazza Lanza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://catania.livesicilia.it/2015/11/27/narcotizzava-i-clienti-e-li-derubava-carabinieri-arrestano-massaggiatrice-hot_361340/" style="font-size: small;">http://catania.livesicilia.it/2015/11/27/narcotizzava-i-clienti-e-li-derubava-carabinieri-arrestano-massaggiatrice-hot_361340/</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">San Maurizio C. (TO) - <b>Fine dell'avventura con la albanese: lei gli manda due energumeni a pestarlo ed estorcergli 20mila € di "buonuscita"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° dicembre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Voleva 20mila euro come risarcimento per la relazione interrotta con un imprenditore di San Maurizio Canavese. Per questo l'amante, un'albanese di 28 anni, ha assoldato due emissari che hanno aggredito l'imprenditore e lo hanno minacciato. "Se non paghi diremo tutto alla tua famiglia", gli hanno detto.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In un'altra occasione gli hanno fatto recapitare un pacco, contenente quattro proiettili e una molotov. Il pacco, appeso al cancello della sua villa, era stato preannunciato da un sms.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I fatti risalgono a fine ottobre. I due uomini assoldati dalla donna hanno fermato l'imprenditore in auto e lo hanno costretto a scendere qualificandosi come carabinieri. Lo hanno picchiato con calci e pugni tanto da farlo finire in ospedale con una prognosi di 20 giorni. Poi gli hanno chiesto il risarcimento per conto della donna, secondo loro, "sedotta e abbandonata". Il 21 novembre è arrivata la busta con i proiettili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'imprenditore ha denunciato l'aggressione e gli altri episodi ai carabinieri che hanno iniziato le indagini arrivando ad identificare i due uomini di 31 e 25 anni, residenti a Vibo Valentia, che sono stati arrestati assieme alla donna tra Torino e Soriano Calabro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sono accusati a vario titolo di concorso aggravato in tentata estorsione e concorso in usurpazione di titoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/11/30/news/fa_aggredire_l_ex_amante_da_falsi_carabinieri_arrestata_giovane_albanese-128477026/">http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/11/30/news/fa_aggredire_l_ex_amante_da_falsi_carabinieri_arrestata_giovane_albanese-128477026/</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Alba (AT) - <b>Scappatelle in albergo: la receptionist rumena ricatta i clienti</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 dicembre 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alba hanno arrestato una giovane receptionist rumena che aveva escogitato un sistema per fare cassa.</span><span style="text-align: start;"> </span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La vicenda ha come scenario una struttura ricettiva albese. La giovane rumena, intuendo la possibilità di “arrotondare” in maniera importante il proprio salario, aveva pensato di ricorrere a un sistema semplice ma efficace: consapevole che alcuni clienti dell’hotel, vi si recavano unicamente a scopo di incontri clandestini, dopo aver acquisito i loro dati anagrafici attraverso i documenti esibiti, li aveva contattati con il solo scopo di “scucirgli” del denaro minacciandoli di divulgare sui social network le prove della loro infedeltà coniugale o anche solo dell’orientamento sessuale.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Il sistema ha funzionato fino a quando una delle vittime ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri di Alba che hanno così avviato indagini approfondite e, nel giro di un paio di mesi, hanno scoperto che la donna non era nuova a imprese del genere e che anzi ne aveva fatto una vera e propria fonte illecita di reddito.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Le richieste non erano particolarmente esose, cifre tra i 500 e i 1.500 euro, che quasi chiunque sarebbe stato disposto a pagare pur di evitare il pubblico ludibrio.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La donna, evidentemente, confidava nel fatto che il timore di esporre in pubblico i vizi e debolezze dei clienti fedifraghi, li avrebbe indotti a pagare in silenzio pur di salvare quello che restava dei loro matrimoni. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Così non è stato, dal momento che uno dei clienti, pur di non pagare, non ha esitato a denunciare la receptionist davvero poco professionale, anche a rischio di dover compromettere la propria reputazione. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La rumena, a cui è stata notificato il provvedimento di cattura emesso dal G.I.P. del Tribunale di Asti su richiesta del P.M., è ora rinchiusa nella casa circondariale di Asti e, nei prossimi giorni, sarà sentita dal magistrato che le chiederà conto dei numerosi episodi estorsivi emersi nel corso delle indagini. L’accusa contro di lei è di estorsione continuata e minacce.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La dipendente, lo precisiamo, era stata licenziata all'inizio di settembre. Le telefonate ai clienti sarebbero infatti state effettuate quando la donna già non lavorava più ad Alba.</span><br style="text-align: start;" /><span style="font-size: x-small; text-align: start;"><a href="http://www.targatocn.it/2015/12/18/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/paga-o-dico-a-tutti-che-tradisci-tua-moglie-arrestata-per-estorsione-receptionist-di-un-albergo-a.html">http://www.targatocn.it/2015/12/18/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/paga-o-dico-a-tutti-che-tradisci-tua-moglie-arrestata-per-estorsione-receptionist-di-un-albergo-a.html</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Alessandria - <b>Lui chiude relazione extraconiugale: l'amante pretende buonuscita da 7.500 €</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 dicembre 2015</b></span> - </span><span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nei giorni scorsi in piazza Santo Stefano, i Carabinieri hanno arrestato per estorsione P.F., 50 enne incensurata.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, che aveva avuto una breve relazione sentimentale con un alessandrino 54enne sposato, interrotta di recente da quest’ultimo, da giorni inviava all’uomo insistenti sms chiedendo 7.500 euro per non rivelare l’esistenza della relazione alla moglie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo ha presentato denuncia ai Carabinieri che hanno predisposto un servizio di osservazione in occasione della consegna del denaro, da effettuarsi, come stabilito con l’ex amante, in piazza Santo Stefano. Nell’incontro, l’uomo ha consegnato la busta contenente le banconote alla ex amante, che è stata immediatamente fermata e arrestata.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il denaro è stato restituito all'uomo, mentre la donna, al termine delle formalità di rito, è stata portata nel carcere femminile di Vercelli, come disposto dall’autorità giudiziaria. Il giorno successivo, essendo incensurata, è stata scarcerata e accompagnata nella propria abitazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.alessandrianews.it/alessandria/ricatta-l-uomo-che-l-aveva-lasciata-arrestata-estorsione-123348.html">http://www.alessandrianews.it/alessandria/ricatta-l-uomo-che-l-aveva-lasciata-arrestata-estorsione-123348.html</a></span></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sant'Ilario (RE) - <b>Prostituta rumena al cliente: "dammi tutti i soldi o mio marito ti spara"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 gennaio 2016</b></span> - "O mi dai tutti i soldi che hai o ti faccio sparare da mio marito". Incontro a luci rosse con ricatto, per un 40enne della provincia di Parma in trasferta a Sant'Ilario d'Enza dopo un incontro con una prostituta. <br />Secondo la ricostruzione, il rapporto sarebbe durato "troppo" rispetto ai 70 euro pattuiti. E così la prostituta (di nazionalità rumena) con la quale si era appartato, dopo aver incassato le banconote è riuscita a sottrargli il cellulare per impedirgli di chiamare i carabinieri e, minacciando di fargli sparare dal marito, non solo ha preteso tutti i soldi posseduti dal cliente, ben 285 euro, ma gli ha imposto di prelevare dal bancomat e consegnarle altri 500 euro.<br />A "salvare" l'uomo e cogliere in flagranza la prostituta è stata poi una pattuglia della stazione dei carabinieri di Sant’Ilario d’Enza che, passando nei pressi del bancomat, ha notato l’uomo in compagnia della donna sbracciarsi in segno di aiuto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari l’hanno raggiunto accertando l’estorsione in flagranza di reato. In disponibilità della prostituta non solo c'erano i 500 euro appena prelevati, ma anche i 285 euro precedentemente consegnati e il cellulare della vittima.<br />Con l’accusa di estorsione i carabinieri hanno arrestato una prostituta rumena 20enne domiciliata a Corniglio, in provincia di Parma. Tutto è avvenuto lungo la via Emilia - nota strada frequentata da prostitute e clienti - a Sant’Ilario d’Enza, dove l'uomo domenica sera ha caricato la donna.<br />Era stata lei a dirgli di andare in una zona appartata per consumare la prestazione. Quando era ripartiti per raggiungere nuovamente il distributore di benzina dove c'era stato l'incontro, la ragazza aveva ricevuto una telefonata al termine della quale spaventava il cliente sostenendo che l’uomo al telefono le aveva detto che il cliente era stato troppo tempo con lei e quindi le doveva dare altri soldi. Il cliente, impaurito, aveva acconsentito, ma il ricatto era andato avanti fino alla richiesta di prelevare altro denaro dal bancomat. </span><br />
<a href="http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2016/01/04/news/o-mi-dai-piu-soldi-o-mio-marito-ti-spara-prostituta-arrestata-dopo-il-ricatto-1.12718546"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2016/01/04/news/o-mi-dai-piu-soldi-o-mio-marito-ti-spara-prostituta-arrestata-dopo-il-ricatto-1.12718546</span></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Asti - <b>Lui la molla, ma l'albanese lo ricatta per una "buonuscita" da 20mila euro</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 gennaio 2016</b></span> - <span style="text-align: start;">Aveva filmato gli incontri intimi con il suo compagno durante la loro relazione e, quando questa si è interrotta, ha pensato bene di usarli per ricattarlo.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Una donna 40enne di nazionalità albanese è stata arrestata dalla Squadra Mobile della Polizia di Asti in flagranza di reato di estorsione, e l'operazione è stata spiegata questa mattina nel corso di una conferenza stampa in Questura.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La donna, residente in centro Italia, aveva minacciato l'ex compagno - uomo 47enne, anche lui di nazionalità albanese, residente ad Asti - di mettere in rete i filmati se non avesse pagato una cifra di 20mila euro.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">L'uomo ha sporto denuncia alla polizia postale, la quale subito ha fatto intervenire la squadra mobile della polizia di Asti che, in pochissimo tempo, si è organizzata per un appostamento in occasione di un incontro fissato per la consegna di un anticipo di 2.000 euro.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">La donna aveva dato appuntamento all'uomo presso un centro commerciale di Asti che in questi giorni si presenta sempre molto affollato, per non dare troppo nell'occhio; al momento della consegna sono intervenuti gli uomini della squadra mobile che l'hanno tratta in arresto, già convalidato.</span><span style="font-size: x-small; text-align: start;"><br /><a href="http://atnews.it/cronaca/6111-asti-minacciava-di-diffondere-i-loro-filmati-intimi-donna-arrestata-per-estorsione-all-ex-compagno.html">http://atnews.it/cronaca/6111-asti-minacciava-di-diffondere-i-loro-filmati-intimi-donna-arrestata-per-estorsione-all-ex-compagno.html</a></span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bassano Romano (VT) - <b>L'anziano vedovo ci casca con la dominicana: narcotizzato e rapinato</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 gennaio 2016</b></span> - </span><span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un anziano vedovo mette un annuncio su un giornale per trovare compagnia. Un'avvenente rapinatrice lo legge, seduce l'uomo, lo narcotizza e poi lo rapina.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto inizia a ottobre scorso quando un vecchio signore di Bassano Romano (Viterbo) pubblica il messaggio su un quotidiano locale. Una donna di 39 anni, dominicana, lo legge e i due si incontrano per la prima volta a Roma; poi, dopo aver fatto conoscenza, il vedovo la invita a casa sua.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Bevono un caffè e pochi istanti dopo l'anziano cade in un sonno profondo e si sveglia dopo quattro o cinque ore, notando di essere stato vittima di una rapina e che la donna non c'era più. Aveva rubato monili in oro, denaro, effetti personali e anche le chiavi della casa.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'uomo quindi chiama i carabinieri e sporge denuncia. Dopo tre mesi di indagini i carabinieri, grazie anche a una foto segnaletica fornita dalla vittima, sono riusciti a trovare la donna, che tra nel frattempo era stata già arrestata per un analogo reato ed era rinchiusa nel carcere di Rebibbia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://roma.fanpage.it/seduce-un-anziano-e-poi-lo-rapina-arrestata-una-39enne-a-bassano-romano/"></a><a href="http://roma.fanpage.it/seduce-un-anziano-e-poi-lo-rapina-arrestata-una-39enne-a-bassano-romano/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://roma.fanpage.it/seduce-un-anziano-e-poi-lo-rapina-arrestata-una-39enne-a-bassano-romano/</span></a></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bologna - <b>74enne se la fa con prostituta bulgara 23enne: lei lo raggira per spremergli soldi</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° febbraio 2016</b></span> - </span>Sequestro di persona con richiesta di riscatto: una messa in scena per truffare il compagno. Ha messo in scena un finto sequestro con tanto di richiesta di riscatto per spillare soldi al compagno. Ma è andata male. Così una 23enne bulgara è finita in arresto.<br />E' successo ieri sera. La vittima, un bolognese di 74 anni, ha chiamato allarmato la polizia dicendo di aver appena ricevuto una telefonata dalla sua compagna, una giovane prostituta, che riferiva che mentre esercitava l'attività di meretricio su viale Europa era stata avvicinata da un gruppo di albanesi, che dopo averla malmenata l'avevano caricata su un'auto e sequestrata. La giovane fingeva di essere in balia dei rapitori, che la stavano conducendo in un luogo non meglio specificato nella provincia di Bologna, e che per lasciarla andare pretendevano la somma di 500 euro. La straniera aveva anche avvisato il compagno di non allertare la polizia. A quel punto il malcapitato ha fatto sapere di non aver con sé il denaro ed ha chiesto di parlare con i sequestratori. Ma la chiamata si è interrotta. <br />L'uomo non ha esitato ad allertare le forze dell'ordine. Giunti sul posto gli agenti, insieme all'anziano hanno ispezionato l'area nei pressi del cinema su viale Europa, intorno al quale la donna è solita esercitare la sua attività su strada. Poco dopo la sorpresa. La giovane è stata avvistata in strada, tutta tranquilla. Quando gli agenti l'hanno avvicinata, chiedendo spiegazioni circa l'accaduto, lei ha provato ad accampare scuse varie, alle quali i poliziotti non hanno dato credito.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Convintosi infine di essere stato raggirato, l'uomo ha sporto denuncia nei confronti della giovane, che è stata arrestata per tentata truffa aggravata, nonché denunciata per simulazione di reato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.bolognatoday.it/cronaca/finto-sequestro-persona-riscatto-truffa-arresto.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.bolognatoday.it/cronaca/finto-sequestro-persona-riscatto-truffa-arresto.html</span></a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">San Benedetto d. T. (AP) - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Dopo il sesso minacciava i clienti di denunciarli per violenza. Arrestata</b></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° novembre 2017</b></span> - E' stata rintracciata e arrestata a Bologna la donna di 50 anni - C.G., residente a San Benedetto, ma senza una fissa dimora -, accusata d'aver estorto denaro a un sessantenne e tentato di estorcere altro denaro a un trentenne, entrambi del teramano.<br />L'operazione è stata condotta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Alba Adriatica che da tempo stavano indagando su alcuni casi di estorsione nei confronti di occasionali clienti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La dinamica era sempre la stessa: prima adescava automobilisti di passaggio lungo la statale Adriatica e, dopo essersi appartata e aver concordato la prestazione sessuale, chiedeva altro denaro, minacciando i malcapitati di denunciarli per violenza. In alcuni casi era anche uscita dall'abitacolo dell'auto dell'occasionale cliente urlando come una forsennata e chiedendo aiuto ai passanti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In molti non hanno denunciato l'accaduto, però i militari dell'arma sono riusciti a risalire alla donna quando, ormai, la cinquantenne si era resa irreperibile. Colpita dall'ordinanza della misura cautelare in carcere - emessa dal Gip del tribunale di Teramo, De Renzis, su richiesta del Pm, Medori -, i militari dell'Arma di Alba Adriatica sono riusciti a scovarla a Bologna, dove l'hanno arrestata e associata al carcere del capoluogo felsineo, a disposizione dei magistrati del teramano.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/esorsione-clienti-1.3504074">http://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/esorsione-clienti-1.3504074</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Prima le avances sessuali e poi la rapina del Rolex</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 febbraio 2018</b></span> - Si trovava all’interno della sua auto, intento a fare una telefonata, quando è stato avvicinato da una sconosciuta. Dapprima la richiesta se in zona abitava un suo amico, poi l’indicazione della via d’uscita dal quartiere e, quando l’uomo ha sporto il braccio, la ragazza gli ha preso il braccio, invitandolo ad allontanarsi con lei per “divertirsi”.<br />Una proposta assolutamente pretestuosa, in quanto la giovane donna sfilava con forza l’orologio all’uomo, causandogli delle lesioni. Quindi la fuga della donna che, sebbene inseguita dal derubato, dopo aver gettato a terra l’orologio - avendo compreso trattarsi di un falso - riusciva a dileguarsi, salendo sull’auto condotta da un complice che con il motore acceso l’attendeva poco lontano.<br />Quindi l’allarme al 112 dei carabinieri che inviavano sul posto una pattuglia della stazione di Reggio Emilia Santa Croce con la vittima che, denunciati i fatti, ricorreva alle cure mediche, avendo riportato una prognosi di tre giorni per le escoriazioni conseguenti allo strappo dell’orologio.<br />Gli accertamenti dei carabinieri di via Adua, supportati da preziose testimonianze, portavano a risalire all’auto utilizzata per la fuga intestata a un 35enne risultato estraneo ai fatti. Tuttavia i controlli del territorio, su quell’auto censita alla banca dati, portavano ad accertare che qualche giorno prima nell’hinterland milanese a bordo di quell’auto era stata identificata una donna. <br />A suo carico i carabinieri di via Adua acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità, tra cui la certa identificazione, in apposita seduta di individuazione fotografica da parte della vittima, che riconosceva nell’odierna indagata la responsabile della pretestuosa proposta sessuale, seguita dallo strappo del falso Rolex dal polso della vittima.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 25enne veniva quindi denunciata alla Procura reggiana con l’accusa di rapina.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<a href="http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2018/02/18/news/reggio-emilia-prima-le-avance-sessuali-e-poi-la-rapina-del-rolex-1.16494394"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2018/02/18/news/reggio-emilia-prima-le-avance-sessuali-e-poi-la-rapina-del-rolex-1.16494394</span></a></div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: #990000;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>pagina <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2012/02/violenze-mediante-adescamento-sessuale.html">1</a> - <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2014/08/violenze-mediante-adescamento-sessuale-2_2.html">2</a> - <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2014/08/violenze-mediante-adescamento-sessuale-3.html">3</a> - 4 </b></span></span></span></span></span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
Giorgio Ghttp://www.blogger.com/profile/12301017300575041691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-59296317299762388722014-10-10T15:28:00.000+02:002017-10-21T16:39:16.888+02:00Storie di donne: senza uomini e con tanta violenzaCome dimostrano diversi studi internazionali il binomio uomo violento/donna vittima tra le mura domestiche è necessariamente da rivedere. Senza alcun fondamento scientifico si tende a considerare la violenza domestica come violenza dell'uomo verso la donna anche se sempre più ricerche dimostrano che la donna può essere altrettanto violenta dell'uomo. La violenza della donna in famiglia non si dirige solo verso l'uomo, ma anche verso i figli, (<a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2009/01/violenza-domestica-e-maltrattamento-su.html">vedi articolo</a>) verso gli anziani e verso le donne stesse.<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVn3qlRbrw7a824KSEKnj93IpyUUGB-AcZT5kEvjgmrNB5T2_lj_DNqpENPavcBwdS84si6VGemBK59Dm1VdAPyTf94qa2kEPTG93kU6obW8-_7-3gQbiQLUFYgzrR52UvP_me830wMmw/s1600-h/violentbetrayal.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5297093983444623442" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVn3qlRbrw7a824KSEKnj93IpyUUGB-AcZT5kEvjgmrNB5T2_lj_DNqpENPavcBwdS84si6VGemBK59Dm1VdAPyTf94qa2kEPTG93kU6obW8-_7-3gQbiQLUFYgzrR52UvP_me830wMmw/s200/violentbetrayal.jpg" style="cursor: pointer; float: left; height: 174px; margin: 0pt 10px 10px 0pt; width: 133px;" /></a>Alcuni studi (vedi ad esempio il lavoro dell'autrice americana Claire Renzetti: Violent Betrayal – Partner Abuse in Lesbian Relashionships) riportano risultati che confermerebbero che i rapporti tra donne lesbiche sono quasi altrettanto violenti dei rapporti eterosessuali. L'autrice sostiene anche che circa il 30% delle lesbiche ha subito violenze sessuali da altre donne.<br />
(per maggiori dettagli vedi articolo tradotto dall'inglese, nel box qui sotto).<br />
<br />
Sul tema della violenza delle donne sulle donne nei rapporti lesbici è uscito nel 2007 un Documentario dal titolo: Mi ha rubato la voce<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY6w2OKCmO-b5oO35JNCcpP1jAbazZd90yvKASapkkD_SoeetqghmEZhjmQYrwVm7VA9mV0_Md3eSEaXZ7Ncyun-HLXe0Q3q_T9fg0MIKABEKMHd_XwoVCsyDuHt4vlZPSVLzqLkivgKk/s1600-h/lesboviolence.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5297094626280419810" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY6w2OKCmO-b5oO35JNCcpP1jAbazZd90yvKASapkkD_SoeetqghmEZhjmQYrwVm7VA9mV0_Md3eSEaXZ7Ncyun-HLXe0Q3q_T9fg0MIKABEKMHd_XwoVCsyDuHt4vlZPSVLzqLkivgKk/s200/lesboviolence.jpg" style="cursor: pointer; float: right; height: 139px; margin: 0pt 0pt 10px 10px; width: 180px;" /></a>Sul sito del documentario (al quale rimandiamo per maggiori notizie: <a href="http://www.rmdglobal.net/she-stole-my-voice">http://www.rmdglobal.net/she-stole-my-voice</a>) si legge:<br />
“La società percepisce rispettivamente gli organi sessuali maschili come penetranti e distruttivi e quelli femminili come ricettivi e nutritivi. Nel giusto contesto, però, gli organi sessuali femminili possono essere altrettanto distruttivi”.<br />
La violenza lesbica è un crimine così inconcepibile che le sue vittime incontrano ripetutamente la derisione e l'incredulità, sia dalla comunità che da parte di chi applica le leggi. A causa della prevalenza di tali risposte, gli aggressori possono colpire ripetutamente senza timore delle ripercussioni.<br />
<br />
Sempre su questo tema pubblichiamo un estratto della monografia intitolata "The Silence Of The Screams: Female Violence In Intimate Relations” “Il silenzio delle urla: la violenza femminile nelle relazioni sentimentali” a cura dell'Associazione australiana per la Bigenitorialità.<br />
<br />
<br />
<br />
<div style="background-color: #f8f8f8; margin-left: 10px; margin-right: 10px; padding-bottom: 10px; padding-left: 10px; padding-right: 10px; padding-top: 10px;">
LESBIAN PARTNER ABUSE<br />
<br />
L’esistenza di attacchi donna-contro-uomo non è il solo aspetto sottaciuto riguardo alla capacità delle donne di esercitare violenze. Un altro aspetto della violenza femminile che gli specialisti sottostimano è la violenza nelle relazioni lesbiche.<br />
Le vittima di violenze donne-contro-donne - una materia molto diffusa nella comunità lesbica è completamente ignorata – spesso sono viste come masochiste o pazze. Susan Morrow, uno degli autori dell’articolo del 1989 nel “Giornale di Consulenza Psicologica e Sviluppo” ha testimoniato di come una lesbica aggredita dalla sua partner è stata giudicata dalla terapista paranoica e borderline. Il fatto che la paziente fosse una vittima è stato completamente ignorato.<br />
Morrow e la sua co-autrice, Donna Hawxhurst, hanno trovato che molti miti – secondo cui le donne sono meno aggressive degli uomini e perciò non picchiano, e che le donne sono incapaci di far molto male – hanno contribuito alla segretezza intorno alla materia delle violenze tra lesbiche. Suggeriscono che gli avvocati dei diritti delle donne rifiutano di riconoscere la violenza fra lesbiche perché ciò metterebbe a rischio l’analisi delle femministe che vedono il picchiare come una conseguenza del privilegio e potere maschili nella società.<br />
Barbara Hart (1986), nella sua introduzione in un libro su lesbiche violente,riassume il caso delle vittime di lesbiche in relazioni intime scrivendo:<br />
“E’ molto doloroso. Si ipoteca il nostro sogno di un'utopia lesbica. Contraddice la nostra convinzione sulla'insita non violenza delle donne…. e la scoperta di violenze da lesbiche…. può rafforzare l’arsenale di omofobie… eppure, se vogliamo liberare noi stesse, dobbiamo liberare le nostre sorelle.”<br />
Come sopra annotato, secondo ognuno dei trenta studi condotti negli U.S.A. che hanno esaminato il comportamento di ambedue, uomini e donne, le donne commettono circa la metà delle violenze domestiche. Questa scoperta viene supportata dagli studi sulle relazioni lesbiche, che secondo la Professoressa Claire M. Renzetti, nel suo libro del 1992 “Tradimento Violento”, sono quasi così violente come le relazioni eterosessuali. Altre ricerche citate nel libro della Renzetti, ipotizzano che le relazioni lesbiche siano probabilmente più violente.<br />
L’autrice scrive:<br />
"Bologna, Waterman, and Dawson (1987) hanno scoperto un'alta incidenza di abusi nella loro indagine su un campione di 174 lesbiche autoselezionatesi. Circa il 26% delle interrogate, hanno dichiarato di essere state oggetto di almeno un’azione di violenza sessuale, il 59% erano state vittime di violenza fisica, l'81% aveva subito violenze verbali o emozionali. Allo stesso tempo il 68% delle interrogate hanno dichiarato di aver usato violenza contro l’attuale o più recente partner e che erano state a loro volta vittimizzate dalla partner.<br />
Similarmente, in un'indagine su un campione non casuale di 1.099 lesbiche, Lie and Gentlewainer (1991) hanno trovato che il 52% delle interrogate erano state abusate da una donna amante o partner e che il 30% ammetteva di aver abusato di una amante o partner. Di quelle che erano state vittime di abusi, più della metà - 51% - hanno dichiarato che anche loro avevano commessi abusi verso le loro partners….. Gli abusi spaziavano dalle minacce e insulti verbali fino agli accoltellamenti e pistolettate. Veramente le abusanti mostravano una terrificante ingenuità nel selezionare la loro tattica di abuso: frequentemente sceglievano l’abuso più appropriato alla vulnerabilità della loro partner.”<br />
A causa di problemi politici, non è stato semplice incamerare dati accurati, ma Martin Hiraga della “(U.S.) Commissione Nazionale Gay e Lesbiche”, ha dichiarato che tutta l’evidenza disponibile indica che (la violenza domestica fra lesbiche) si verifica né più né meno che nelle relazioni eterosessuali.<br />
‘Anita’, una portavoce del “Centro Gestione Violenze Domestiche e Incesti” di Melbourne, ora impegnata in un programma per le vittime di violenza domestica fra lesbiche, ha dichiarato che il loro lavoro è grandemente complicato dal mito secondo cui le violenze contro le donne sono commesse esclusivamente da uomini. Ha anche espresso preoccupazione per la sottostima delle violenze non fisiche, viste come ‘problemi ordinari di relazione’: una relazione può essere straordinariamente abusiva senza che una partner violenta tocchi con un dito la sua partner. Questi tipi di abusi sono i più duri da fermare, perché difficili da spiegare.</div>
<div align="justify">
<br />
<br />
26 novembre 2009<br />
<a href="http://www.phac-aspc.gc.ca/ncfv-cnivf/publications/femlesbi-eng.php">http://www.phac-aspc.gc.ca/ncfv-cnivf/publications/femlesbi-eng.php</a><br />
<br />
(estratto)<br />
<br />
<span style="font-size: 78%;">National Clearinghouse on Family Violence<br />
Health Canada<br />
Public Health Agency of Canada<br />
Health Issues Division<br />
Address Locator: 1909D1<br />
9th Floor, Jeanne Mance Bldg., Tunney's Pasture<br />
Ottawa, Ontario K1A 1B4 Canada<br />
Telephone: 1-800-267-1291 or (613) 957-2938<br />
Fax: (613) 941-8930<br />
FaxLink: 1-888-267-1233 or (613) 941-7285<br />
TTY: 1-800-465-7735 or (613) 952-6396<br />
Internet Homepage: http://www.phac-aspc.gc.ca/nc-cn</span><br />
<br />
<span style="font-size: 85%;">Pubblicato dal Ministero della Sanità canadese<br />
<strong><em>Abuse in Lesbian Relationships: Information and Resources</em></strong> was prepared by Laurie Chesley, Donna MacAulay and Janice Ristock, and edited by Cynthia Stewart.<br />
Toronto Counselling Centre for Lesbians and Gays</span><br />
<br />
<span style="font-size: 180%;">Prevalenza della violenza</span><br />
<br />
Non ci sono statistiche attendibili che mostrino chiaramente la portata di questo problema. Alcuni studi hanno tentato di identificare l'incidenza della violenza lesbica, ma c'è stata scarsa concordanza nei risultati. Spesso bisogna affidarsi a rapporti aneddotici per poter apprezzare pienamente la portata dell’abuso all'interno della comunità lesbica. I risultati del nostro sondaggio indicano che il 66% delle intervistate (125 su 189) ha riferito di lesbiche che hanno avuto esperienze di abuso nei loro rapporti.<br />
Fra le intervistate, 37 delle 189 hanno riferito di essere state sottoposte ad abusi. L’abuso subìto è stato prevalentemente descritto come psicologico o emotivo. 20 di loro hanno segnalato qualche tipo di aggressione fisica da parte di una partner, e quattro donne hanno riferito di essere state abusate sessualmente all'interno della relazione.<br />
Delle donne che hanno identificato abusi nei loro rapporti, il 38% ha chiesto consulenza per gestire la violenza. Tuttavia, una minima parte delle lesbiche si rivolge ai tradizionali enti pubblici di assistenza sociale, legale o di prestazioni mediche. Ad esempio, nessuna delle intervistate si è rivolta alla polizia, ai rifugi anti-violenza o alle linee telefoniche d’assistenza alla violenza. Solo sei (16%), tra le lesbiche che hanno riferito abusi nei loro rapporti, hanno cercato aiuto nei servizi giuridici e medici. La maggioranza delle intervistate ha dichiarato che gli assistenti sociali, i sanitari ed i funzionari della polizia hanno bisogno di essere istruiti al fine di poter affrontare il problema.<br />
La maggioranza delle nostre intervistate erano bianche, di classe media, non disabili, lesbiche. Questo campione non è rappresentativo della diversità culturale e socio-economica tra le lesbiche. Inoltre, il nostro piccolo campione non fornisce sufficienti informazioni per poter stabilire accurate e conclusive interpretazioni circa l'abuso all'interno della più ampia popolazione lesbica. La nostra ricerca vuole essere uno sguardo preliminare a questo problema.<br />
<br />
<span style="font-size: 130%;">Miti circa l’abuso</span><br />
<br />
Ci sono molte spiegazioni dell’abuso in relazioni lesbiche basate su dei miti. In genere, questi miti riflettono e perpetuano stereotipi, paure e pregiudizi.<br />
Di seguito alcuni dei miti più comuni:<br />
<br />
<strong>Non ci sono abusi nelle relazioni lesbiche</strong>. Falso. Nonostante l’assunzione che le lesbiche si prendano cura e si diano sostegno l'una con l'altra, la violenza esiste in alcuni rapporti.<br />
<br />
<strong>La violenza lesbica si verifica solo in rapporti con ruoli di sottomissione (maschio-femmina). Il “maschio” è l’autrice della violenza o la “femmina” è la vittima</strong>. Falso. Al di là del fatto che la maggior parte delle relazioni lesbiche non assume esplicitamente i ruoli di “maschio-femmina”, i ruoli stessi non stabiliscono automaticamente chi ha più potere o più desiderio di esercitare un maggiore controllo nella relazione. <span style="font-size: 85%;">[n.d.r 1]</span><br />
<br />
<strong>L’abuso fra lesbiche è reciproco. Entrambe le partner contribuiscono ugualmente alla violenza</strong>. Falso. Questa concezione deriva dalla convinzione che le relazioni lesbiche siano sempre paritarie. Nei rapporti violenti vi è spesso una colpevole e una vittima. L’autrice di violenza non può essere individuata da nessuna caratteristica, quali la dimensione, l'altezza o l’età. <span style="font-size: 85%;">[n.d.r. 2]</span> L’azione di difesa contro l’aggressore dev'essere esaminata accuratamente, perché potrebbe essere erroneamente interpretata sia come l'avvio della violenza, sia come un uguale contributo ai comportamenti violenti.<br />
<br />
<strong>Le relazioni lesbiche violente coinvolgono lesbiche apolitiche o lesbiche che fanno parte della cultura lesbica dei bar</strong>. Falso. Infatti, la violenza nelle relazioni lesbiche non è limitata a un particolare "tipo" di lesbiche. L’abuso non è limitato dalla razza, classe, età, appartenenza politica e interessi.<br />
<br />
<strong>La violenza lesbica è causata dall’abuso di sostanze, stress, violenza subita nell’infanzia o provocazione</strong>. Falso. Anche se tali fattori possono contribuire a spiegare perché l’autrice di violenza agisce in maniera violenta, non c’è una semplice relazione causa-effetto. L’aggressore può scegliere. Ella è responsabile per il suo comportamento e lo può controllare. Non ci sono scuse o giustificazioni per la violenza.<br />
<br />
<span style="font-size: 85%;">N.d.r.:<br />
<br />
[1] Questa considerazione contraddice palesemente la tesi diffusa ed imperante, fra le istituzioni, per spiegare la violenza domestica <strong>eterosessuale</strong>: questa sarebbe causata dal prolungamento dei ruoli sessuali (maschio-dominante/ femmina-sottomessa), dove il maschio cercherebbe di imporre il suo dominio patriarcale sulla donna, nella relazione.<br />
<br />
[2] Valutazione concordante con quanto affermato nell'approfondimento:<br />
<a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2010/08/controversia-sulla-ricerca-sulla.html">http://violenza-donne.blogspot.com/2010/08/controversia-sulla-ricerca-sulla.html</a></span><br />
<span style="font-size: 85%;">Traduz. per CDVD a cura di <strong>Santiago G.</strong></span><br />
<br />
<br />
<blockquote>
Ad oggi, non ci sono dati che tengano conto dell’altezza e del peso come fattori determinanti nella perpetrazione di abusi domestici. Per questo motivo qualsiasi valutazione della relativa maggiore forza fisica degli uomini come fattore determinante dell’abuso è strettamente speculativa. Anche se intuitivamente ha un senso che una persona di grande statura e maggiore forza abbia il vantaggio in un'aggressione fisica, sarebbe un errore credere che la relativa maggiore forza propria sia l'unico fattore determinante dell’esito di un'aggressione in famiglia. Segnalazioni aneddotiche di uomini abusati rivelano come donne di piccola corporatura possano esercitare paura e intimidazione, minacciando di sottrarre i propri figli, ed altre forme di abuso emotivo, come insulti e svilimento. Sappiamo tutti fin troppo bene che qualsiasi mancanza di forza può essere compensata da un'arma. Il caso di John Bobbitt e Lorena è paradigmatico in questo senso.</blockquote>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Teverola (CE) - <b>Rapita e violentata da una donna</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 marzo 1995</b></span> - Sogni, piccoli sogni di ragazza: un marito, una casa, qualche soldo in banca e poi chissa' , un figlio... Carla non chiedeva molto al suo domani. Ma quel poco era gia' tanto in un paese come Teverola, dove la vita diventa vita davvero solo se la concedi in prestito a qualcuno. E la sua, Carla, l'aveva consegnata nelle mani di Angela Barra, trentunenne amante del boss Francesco Bidognetti, numero uno della mala nell' entroterra casertano. Quella donna le avrebbe aperto la scorciatoia per un paradiso fatto di illusioni in miniatura, ne era convinta. E invece le ha distrutto ogni speranza, segregandola per mesi in un appartamento e violentandola ripetutamente insieme a due uomini: il fratello Carmine Barra, di 32 anni, e l' amico Luigi De Vivo. Ma non basta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sull' amante del boss, e sui suoi complici, pesa un altro terribile sospetto: potrebbero essere stati loro a uccidere il 19 gennaio scorso Genovese Pagliuca, 25 anni, il garzone di macelleria che Carla sognava di sposare. Del resto, se su tutta questa storia non fosse calato il drappo nero dell' omerta' , probabilmente oggi Genovese sarebbe ancora vivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Invece la giovane coppia ha preferito tenere la bocca chiusa per mesi e sopportare in silenzio le aggressioni della donna e dei suoi accoliti. Aggressioni che sarebbero sfociate poi nell'omicidio. Ma proviamo a raccontarla tutta questa storia di provincia che, all'improvviso, vira nei colori scuri di un incubo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La trama comincia nell' estate del ' 93. Carla, un' avvenente parrucchiera di 24 anni, lavora sodo perche' spera di sposare presto il ragazzo col quale fila ormai da mesi. Non sa, pero' , che Angela Barra, madre di 4 figlie, l'ha adocchiata da tempo: attraverso la vetrina della sua gelateria, la donna segue i movimenti di quella ragazza dai capelli castani. La scruta, l'avvicina e alla fine riesce a farsela amica. Alla prima occasione, poi, scatta la trappola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' settembre, quando Carla bussa alla porta di Angela. "Ho litigato con i miei genitori e sono andata via di casa . mormora tra le lacrime .. Adesso non so piu' dove andare...". "Non ti preoccupare - risponde la donna - starai qui con me e non avrai bisogno di nulla".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ben presto, pero' , quelle quattro mura si trasformano in una prigione: le "avances" di Angela, prima timide, diventano sempre piu' insistenti e sconfinano nella violenza cieca. A dicembre, Carla viene addirittura portata in un'altra abitazione con porte e finestre blindate: restera' li' dentro per un mese, imbottita di sedativi, preda inerme della folle passione di Angela e degli abusi dei due uomini che la donna ha coinvolto nel sequestro. Soltanto per caso, una mattina del gennaio '94, la ragazza riesce a fuggire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando torna a casa del fidanzato, pero', comincia un altro calvario. I due giovani, spinti anche dai genitori, decidono di tenere nascosta la vicenda: temono il disonore, ma soprattutto la vendetta della camorra. Pensano che l'unico modo per venirne fuori sia allontanare Carla da Teverola e lasciare il fidanzato in paese. Ma hanno fatto male i loro conti, perche' e' proprio sul ragazzo che si riversa la rabbia di Angela e dei suoi accoliti. Genovese perde il lavoro e la dignita': non passa giorno senza che venga aggredito. Va avanti cosi' per un anno. Ma non basta: Genovese viene ucciso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nemmeno questo, pero' , basta a sgretolare il muro dell' omerta' delle famiglie della coppia. Stavolta Carla non ci sta. Adesso vive sotto protezione in una localita' segreta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://archiviostorico.corriere.it/1995/marzo/17/Rapita_violentata_una_donna_co_8_9503171303.shtml" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms";">
<br /><span style="font-size: large;">Floridia (SR) - <b>Violenta l'ex "amica": arrestata una donna</b></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><strong>14 ottobre 1997</strong></span> - Non si è rassegnata a vedere finire una storia d'amore, e dopo che l'amica l'aveva lasciata per un uomo, è diventata aggressiva e manesca, fino alle botte e alla violenza sessuale. Ora A.I., 22 anni, è finita in carcere a Catania in seguito alla denuncia della sua ex giovane amica, una ragazza diciottenne.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";">Teatro della vicenda Floridia, un piccolo comune sulle colline dell'entroterra di Siracusa, a una ventina di chilometri dal capoluogo. Nel gennaio scorso era nata la storia d'amore tra la ragazza e A.I., una donna conosciuta in paese per i suoi modi decisi e il suo aspetto mascolino. Le due donne si sono frequentate per qualche tempo, con il consenso della più giovane, e il legame sembrava consolidarsi. Poi la diciottenne ha cominciato a dare segni di insofferenza, ad avere dubbi, a essere sempre meno disponibile. Fino alla rottura, avvenuta nella scorsa primavera. Nel frattempo la giovane aveva cominciato a incontrare un ragazzo del paese, poi tra i due era nata una relazione sentimentale e lei aveva praticamente smesso di frequentare l'amica.<br />
A.I. però non aveva voluto accettare la fine di quella loro storia, e, secondo la denuncia presentata dalla giovane, aveva cercato di convincerla in tutti i modi a tornare insieme a lei. La donna chiamava di continuo la giovane, la aspettava fuori di casa e se la incontrava in paese non perdeva occasione di farsi avanti. Una insistenza che successivamente si era trasformata in veri e propri atti di violenza. A.I. avrebbe anche picchiato la ragazza costringendola ad avere un rapporto sessuale. E proprio dopo l'ennesimo episodio di violenza da parte di A.I., la giovane, assieme alla madre e alla sorella si era presentata in Procura, a Siracusa, per presentare la denuncia che ha portato all'arresto di ieri, firmato dal giudice per le indagini preliminari di Siracusa, Alberto Leone.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";">La ragazza ha raccontato ai magistrati di avere conosciuto la donna all'inizio dell'anno, casualmente, perché avevano conoscenti comuni. Da subito era nata una forte amicizia, ma A.I. a un certo punto si era innamorata della giovane, che comunque aveva corrisposto il sentimento. Le due poi erano andate a vivere insieme in un appartamento che condividevano con altre persone. Tutto è filato liscio per qualche mese, poi la più giovane si è stancata del rapporto e ha deciso di tornare a vivere con i genitori, malgrado la vivace opposizione della fidanzata, che continuava a dichiararle il suo folle amore. Tornando in famiglia, la ragazza pensava di risolvere la questione, ma era un'illusione. La donna abbandonata ha cominciato a chiamarla, l'aspettava sotto casa quando usciva, la minacciava e minacciava anche gli amici comuni. Per la giovane, che nel frattempo si era fidanzata con il coetaneo del paese, quella vicenda era diventata una persecuzione vera e propria: cercava di uscire di casa il meno possibile per non incontrarla, non diceva a nessuno dove andava, si nascondeva. Ma non aveva scampo: inesorabilmente se la trovava davanti, dapprima con implorazioni e tentativi di convincerla a tornare con lei parlandole, poi sempre più aggressiva e violenta, fino alle botte. Episodi che si ripetevano spesso, e che la giovane era costretta a subire. Una delle aggressioni era pure avvenuta nella piazza principale del paese: la giovane era con il fidanzato quando è stata avvicinata e picchiata dalla ex amante con pugni e calci.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";">Dopo la denuncia sono scattate le indagini della Procura, e durante una perquisizione in casa della donna denunciata sono stati trovati molti elementi che provavano l'ossessione d'amore per la ragazza: diari, lettere, appunti nei quali A.I. manifestava in mille modi la sua passione. Poi, ieri mattina gli agenti di polizia giudiziaria di Siracusa sono andati a casa della donna e l'hanno arrestata per violenza sessuale continuata e portata nel carcere catanese di piazza Lanza.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/10/14/violenta-ex-amica-arrestata-una-donna.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";">
<br />
<span style="font-size: large;">Catania - <b>Arrestata per sequestro e torture alla nuova amante della sua ex</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>18 dicembre 2002</b></span> - Una ragazza di 18 anni è stata sequestrata e torturata dalla sua amante e dalla compagna di quest'ultima, che sono state arrestate dai carabinieri quando la vittima è riuscita a fuggire e a dare l'allarme.<br />
La vicenda di gelosia maturate in un triangolo tra donne omosessuali è avvenuta Nicolosi, alle pendici dell'Etna. Secondo la ricostruzione fornita dai militari, la diciottenne, di cui non è stata resa nota l'identità, aveva una relazione con una donna, Rita, 29 anni. Questa a sua volta era fidanzata con Maria, anche lei 29 anni, che mal tollerava la rivale più giovane.<br />
Le tensioni della coppia lesbica sono sfociate nella decisione di punire la diciottenne, che è stata condotta in una casa alla periferia del paese, e torturata con scariche elettriche inflitte attraverso un cavo di acciaio collegato a una batteria per auto. Poi, la ragazza è stata trasportata nella pineta di Nicolosi, legata a un albero con una sciarpa e cosparsa di alcol.<br />
È riuscita a slegarsi e a raggiungere una villetta vicina, i cui abitanti hanno telefonato ai carabinieri. Rita e Maria sono state arrestate con l'accusa di sequestro di persona e tentato omicidio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://qn.quotidiano.net/2002/12/18/3986851-CATANIA.shtml" target="_blank">fonte</a><br /><br />
<span style="font-size: large;">Perugia - <b>Lei spedisce un pacco-bomba alla ex</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>14 giugno 2004</b></span> - Una donna di 53 anni, A.C. nativa del nord Italia, ma residente nel perugino, è stata arrestata dalla polizia per disposizione del Gip del tribunale, nel quadro delle indagini per il pacco bomba inviato il 21 febbraio scorso alla segretaria di un call-center del capoluogo Marzia Bertuzzi ed esploso in Questura dove era stato portato, con conseguenze per tre poliziotti, uno dei quali (il sottufficiale Bruno Baglivo) ha perso due dita.<br />
L'arresto è avvenuto in nottata; la donna sarebbe la mandante del bacco-bomba inviato appunto alla operatrice del call-center, con cui aveva <strong>una particolare relazione d'amicizia</strong>. Era stato " XXXXXX ", amico della donna ora arrestata, a confezionare il pacco con polvere nera (fili elettrici ed innesco), un «ordigno» contenuto in una cassetta video, spedita per posta e ritirata dalla Bertuzzi che aprendo l'involucro esterno si era accorta che qualche cosa non era regolare, tanto da decidere di chiamare la Questura.<br />
La centrale operativa inviò sul posto una Volante; è stato l'equipaggio di quella volante a prendere in consegna, nel primo pomeriggio del 21 febbraio scorso, il pacchetto semiaperto che poi è esploso in questura interessando tre agenti. Allo ( XXXXXX ), gli agenti della Questura erano giunti quasi subito, dopo aver avviato indagini a 360 gradi; tutti i call-center vennero setacciati e controllati.<br />
Le indagini coordinate dal PM. Antonella Duchini, hanno visto gli uomini della mobile diretti dai funzionari Piero Angeloni e Luigi Nappi impegnati notte e giorno per arrivare ad una soluzione della vicenda nella quale erano rimasti feriti i tre poliziotti; ora hanno portato all'individuazione del <strong>movente</strong> (sembra <strong>passionale, con l'amicizia particolare tra le due donne</strong>) dopo aver scavato per mesi sul giro milionario di vari call-center, che puntano sugli oroscopi e su altri servizi offerti, quali cartomanzia ed amicizia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://qn.quotidiano.net/2004/06/14/5351400-Perugia.shtml" target="_blank">fonte</a><br />
<br />
<span style="font-size: large;">S. Donato M. (MI) - <strong>Infermiera uccide la convivente soffocandola</strong></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><strong>17 gennaio 2005</strong> - </span>Una donna ha ucciso in serata la propria convivente nell'appartamento in cui vivevano a San Donato Milanese (Milano). <br />
Secondo le prime informazioni, è stata un'infermiera, M.P., 41 anni, ad uccidere l'"amica", E.G., 44 anni, medico, strozzandola con una sciarpa e poi soffocandola con un cuscino. Dopodiché avrebbe dato lei stessa l'allarme alla polizia, raccontando l'accaduto.<br />
La vittima è morta durante il trasporto in ospedale. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Volante della Questura di Milano che hanno informato dell'episodio il pm di turno, Claudio Gittardi.<br />
La donna e' stata arrestata con l'accusa di omicidio volontario.<br /><a href="http://www.blogger.com/Infermiera%20uccide%20la%20conviventesoffocandola%20e%20chiama%20la%20polizia" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";">
<span style="font-size: large;">Pistoia - <b>Accoltellata in casa: fermata l'"amica"</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>23 giugno 2005</b></span> - Non sopportava che la lasciasse. La loro storia era nata parecchi anni fa; per quell'amore aveva lasciato il marito e due figli. Maria e Rosalba vivevano a Torbecchia, in una fattoria all'estrema periferia di Pistoia. Un amore che aveva vinto i pregiudizi della gente ma che il tempo ha finito per logorare. Rosalba voleva farla finita. Se n'era andata a vivere altrove ma dopo un paio di settimane era ritornata con Maria. Era difficile anche per lei rompere quell'amore, ma i vicini raccontano che nei giorni scorsi i litigi erano sempre più frequenti.<br />
Intorno alle undici, un silenzio strano e inquietante è calato nella casa delle due donne. Maria Dolfi, 55 anni, ha ucciso Rosalba Batacchi, 41 anni. Ha usato un coltello preso in cucina e l'ha colpita al petto, alla schiena, quattro, cinque volte. Poi ha chiamato i carabinieri. Il cadavere era disteso sul pavimento del bagno; indossava ancora il pigiama. Tutto intorno c'erano macchie di sangue. Il sopralluogo del giudice è durato quasi sei ore; poi i necrofori hanno portato via la salma e i carabinieri hanno messo i sigilli alla porta d'ingresso. Il coltello è stato refertato e domani il medico legale condurrà sulla salma l'esame necroscopico.<br />
<a href="http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/cronaca/pistoia/pistoia/pistoia.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";">
<span style="font-size: large;">Torino - <b>Ammazzata dall'"amica" con coltellate e ferro da stiro</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>28 novembre 2007</b></span> - Si è chiuso con la condanna di entrambi gli imputati il processo per l’omicidio di Deborah Rossi, la ventenne al quinto mese di gravidanza trovata morta il 20 settembre 2006 nel suo fatiscente appartamento di Torino: la ragazza era stata colpita alla testa con un ferro da stiro e poi trafitta da sette coltellate, di cui una alla gola. Per quel delitto sono stati inflitti 23 anni e mezzo di carcere all’ex amica del cuore della vittima, Giulia Fiori, e 22 anni e quattro mesi al suo fidanzato, Antonio Ferraro detto «Toni».<br />
La sentenza ha accolto la tesi del pubblico ministero Manuela Pedrotta, secondo cui l’omicidio è lo sbocco di una rivalità <strong>tra Giulia e Deborah</strong> caratterizzata da <strong>risvolti morbosi e saffici</strong>.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200711articoli/5247girata.asp" target="_blank">fonte</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-size: x-small;"><b>17 febbraio 2011</b></span> - Condannato a quasi vent'anni in primo grado, assolto in appello. Imputato Antonio Ferraro, accusato di aver ucciso assieme alla fidanzata, una giovane torinese, Deborah Rossi, colpita alla testa con un ferro da stiro e poi trafitta con 7 coltellate. La vittima era al quinto mese di gravidanza. Un delitto efferato commesso in un appartamento di Torino nel settembre 2006. Per i giudici Ferraro non ha commesso il fatto.<br />
L'unica responsabile dell'omicidio resta Giulia Fiori.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/02/17/visualizza_new.html_1586680847.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";">
<span style="font-size: large;">Livorno - <b>Molesta sessualmente e minaccia una donna: arrestata</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>16 ottobre 2008</b></span> - La squadra mobile di Livorno ha arrestato una livornese di 46 anni accusata di avere compiuto atti di molestie sessuali e minacce nei confronti di un'altra donna. La quarantaseienne è finita in carcere in esecuzione di una misura cautelare richiesta al gip dal pm Carla Bianco dopo che, lo scorso aprile, nei suoi confronti, era stato già disposto il divieto di dimora a Livorno sempre per molestie e minacce nei confronti della stessa donna, provvedimento che però, è stato spiegato, non l'avrebbe fermata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";">Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dalla squadra mobile, la quarantaseienne da tempo avrebbe voluto, in ogni modo instaurare una relazione sentimentale con la vittima. Quest'ultima, così ha spiegato il dirigente della squadra mobile Marco Staffa "soffriva di uno stato di sudditanza psicologica nei confronti della propria persecutrice, viveva con la costante paura di gesti lesivi nei suoi confronti, tanto da indurla ad assumere nei confronti della quarantaseienne atteggiamenti remissivi ed accondiscendenti".</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://italiainformazioni.it/giornale/cronaca/italia/31982/molesta-sessualmente-minaccia-donna-arrestata-livornese.htm" target="_blank">fonte</a><br />
</span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";">
<span style="font-size: large;">Piedimonte M. (CE) - <b>Donna accoltella amica per gelosia: erano fidanzate</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>30 ottobre 2008</b></span> - I carabinieri hanno arrestato una donna, che quindici giorni fa ha ferito a coltellate una ventitreenne alla quale era legata da un rapporto sentimentale.<br />
L'arresto è avvenuto in esecuzione di un provvedimento del Tribunale di S.Maria Capua Vetere, con l'accusa di tentato omicidio.<br />
P. D., 30 anni, di Piedimonte Matese in provincia di Caserta, aggredì l'amica per la strada vibrandole alcune coltellate al basso ventre, senza, però, ferirla in maniera grave, per motivi di gelosia.</span><br />
<a href="http://www.ecodicaserta.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1697:caserta-donna-accoltella-amica-per-gelosia-erano-fidanzate&catid=28:cronaca&Itemid=34" style="font-family: 'trebuchet ms';" target="_blank">fonte</a><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Genova - P<b>erseguitata da una donna: "ti amo ma ti ucciderò"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 gennaio 2009</b></span> - <span style="text-align: start;">Indagata per molestie e sottoposta a un ricovero coatto in ospedale. Succede a una donna di quarant’anni, Maria, accusata di aver perseguitato per due anni la sua ex compagna, Cristina, trentenne, commerciante.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’ultimo affronto è una scritta gigantesca lasciata su una parete del negozio: «Ti amo, puttana». E poi l’auto del convivente presa a sprangate, mentre a bordo addirittura c’era un bambino</span></span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sul caso la procura ha aperto un fascicolo, con il sostituto procuratore Paola Calleri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">È una storia che parla di minacce continue, biglietti intimidatori, agguati. «Ti adoro, ma ti ucciderò», l’ultima promessa. Cristina ha capito in quel momento che la sua vita rischiava d’imboccare una spirale senza ritorno, “prigioniera” d’una donna che di lei diceva d’essere innamorata e di desiderarla; una vecchia amica, anche, conosciuta quand’era poco più che adolescente e ritrovata a distanza di qualche anno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per l’ubriachezza che spesso ha contraddistinto le azioni della quarantenne, nei giorni scorsi non è stato disposto il ricovero coatto in ospedale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/genova/2009/01/03/1101986252576-perseguitata-dall-amica-ti-amo-ma-ti-uccidero.shtml"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/genova/2009/01/03/1101986252576-perseguitata-dall-amica-ti-amo-ma-ti-uccidero.shtml</span></a></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Qualiano (NA) - <b>Pur sposata, perseguita per 7 anni la maestra della figlia</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 marzo 2009</b></span> - <span style="text-align: start;">L’ha perseguitata e molestata con pedinamenti e telefonate (anche notturne) per sette lunghi anni, fino a procurarle stati di ansia e di paura per la propria incolumità fisica e fino a costringerla a cambiare abitudini e itinerari pur di sfuggire alle pressanti attenzioni. Ha continuano a molestarla nel tempo, nonostante le denunce e gli inviti a smetterla sempre più allarmati e categorici. Un caso di stalking, culminato con un clamoroso arresto da parte dei carabinieri della compagnia di Giugliano nel pomeriggio del </span><b style="text-align: start;">9 marzo scorso</b><span style="text-align: start;">.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">La donna arrestata per stalking (articolo 612 bis del codice penale, pena prevista: da sei mesi a quattro anni) è una madre la cui figlioletta - una bimba iscritta nel 2002 alla classe prima elementare del primo circolo didattico di Qualiano - ha per maestra proprio la vittima.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">F.P., 39 anni, sposata e madre di una bimba, iscrive sua figlia a scuola nell’autunno di sette anni fa. La piccola càpita in classe con un’insegnante di 47 anni, L.R, a sua volta sposata: tutto sembra procedere nella più tranquilla normalità. Dopo qualche giorno dall’inizio dell’anno scolastico, però, la maestra si accorge che la madre di quella sua piccola alunna la guarda spesso in modo strano e insistente, a volte - all’uscita di scuola - si ferma addirittura ad aspettarla, insomma fa di tutto per intrattenerla.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Col trascorrere delle settimane diventa ancora più insistente: regalini, pedinamenti, incontri. Poi, l’escalation. Cominciano le telefonate sul numero privato, prima solo qualcuna, poi più di frequente fino a diventare un’ossessione. In casa della giovane insegnante il telefono squilla anche per decine di volte in un solo giorno. Passa il tempo. Telefonate da parte della madre «innamorata» dell’insegnante di sua figlia arrivano anche di notte.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Contro di lei scattano due denunce: l’8 gennaio 2007, il 16 ottobre 2007. Ma le molestie continuano. Fino al pomeriggio del 9 marzo, quando l’insegnante si reca alla compagnia dei carabinieri di Giugliano per l’ennesima denuncia. L’altra donna la segue, fino all’ingresso. Ed è qui che viene arrestata.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo l’udienza di convalida, la donna è tornata libera, in attesa del processo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=52033&sez=NAPOLI">www.ilmattino.it/articolo.php?id=52033&sez=NAPOLI</a></span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>aggiornamento del 6 febbraio 2010</b></span></div>
<div style="text-align: start;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(Apcom) - Una storia di stalking, di molestia e persecuzioni, tutta al femminile. Nel marzo 2009, F. P., una donna di 39 anni, è stata arrestata per il reato di stalking, proprio all'indomani dell'entrata in vigore della legge. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo un processo per direttissima, essendosi presentata spontaneamente presso la stazione dell'Arma dei Carabinieri, non fu convalidato il suo arresto e tornò in liberà. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A distanza di circa un anno, nella serata di ieri, sono stati gli agenti del Commissariato di Polizia "Giugliano-Villaricca", che l'hanno nuovamente arrestata, per il medesimo reato, conducendola in carcere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, infatti, perseguita ormai da tempo, un'insegnante di una scuola elementare, seguendola in ogni suo spostamento, dall'abitazione al luogo di lavoro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vittima, nella giornata di ieri, al termine delle lezioni, all'uscita da scuola, ha trovato la donna ad attenderla che, con aria di sfida, mentre questa a piedi tentava di raggiungere la sua auto al parcheggio, l'ha affiancata con l'autovettura, sfiorandola. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Stanca di queste continue azioni persecutorie, in considerazioni anche delle querele già presentate e, tenuto conto che la sua condotta non è cambiata, nonostante l'arresto avvenuto l'anno scorso, l'insegnante ha chiamato la Polizia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli agenti, prontamente giunti sul posto, hanno arrestato la donna che, con aria di sfida, ha applaudito l'insegnante per il gesto fatto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I poliziotti hanno condotto la donna presso il Carcere di Pozzuoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.unita.it/notizie_flash/84708/campanianapoli_prima_donna_arrestata_per_reato_di_stalking">http://www.unita.it/notizie_flash/84708/campanianapoli_prima_donna_arrestata_per_reato_di_stalking</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms";">
<span style="font-size: large;">Civitavecchia - <b>Stalking tra donne, 30enne denunciata</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>1° aprile 2009</b></span> - Un caso di stalking vede impegnati, da qualche giorno, gli uomini del dottor Quarantelli. Un corteggiamento non gradito ma insistente, una “ex” ostinata nel recuperare il legame dissolto con un’altra donna della quale mina l’equilibrio psicologico, fanno da quadro ad un intreccio molto più ampio che potrebbe riservare ancora molti colpi di scena.<br />
Tutto è partito da una denuncia di stalking ai danni di una giovane donna di Civitavecchia da parte di un’altra donna. L’episodio sul quale stanno indagando gli uomini della Polizia di Stato vede così questa volta protagoniste due donne e coinvolte altre persone della “Civitavecchia bene”.<br />
Più in particolare, sembrerebbe che una avvenente giovane di 25 anni, sia da tempo oggetto di ripetute attenzioni moleste e non gradite, da parte di un’altra donna. Quest’ultima, trentenne benestante ed incensurata, dopo aver ottenuto in un primo momento i favori sessuali della 25enne, ha perso la testa a seguito dell’interruzione della relazione, cominciando così a perseguitare l’amica. Da qui la denuncia per stalking.<br />
La 25enne ormai esausta si è rivolta quindi al vicequestore Quarantelli, sperando in un aiuto. Immediato l’intervento dei poliziotti del Commissariato di Viale della Vittoria che stanno comunque indagando a 360 gradi sull’episodio, che, come detto, potrebbe riservare ulteriori risvolti. La donna di trenta anni risulta indagata a piede libero.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://www.blogger.com/www.civonline.it/CivOnLineNotiziaStandard.php?IDNotizia=75793&IDCategoria=354" target="_blank">fonte</a><br /><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Valdagno (VI) - <b>Arrestata infermiera 45enne: avances sessuali ad una collega</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>1° luglio 2009</b></span> - Secondo l’accusa che l’ha portata in carcere, Silvana Grotto, 45 anni, di Santorso, per mesi avrebbe tormentato una collega trentenne che non voleva saperne di lei, con telefonate, bigliettini, cartelli diffamatori. In alcuni casi la molestatrice sarebbe arrivata a danneggiare con l’acido l’autovettura della donna. Quest’ultima aveva presentato denuncia la prima volta ai carabinieri di Valdagno (Vicenza) nell’agosto 2008. Ma il pressing amoroso dell’infermiera non si è fermato. Così i militari hanno ottenuto l’autorizzazione a una perquisizione domiciliare nell’abitazione della Grotto dove, oltre a documentazione che proverebbe le molestie e le persecuzioni, sono stati trovate anche una carabina calibro 9 e numerose cartucce, detenute illegalmente. Per la donna è scattata così un’ordinanza di custodia cautelare in carcere<br /><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2009/1-luglio-2009/stalking-arrestata-infermiera-45enne-molestava-collega-piu-giovane-1601523334328.shtml" target="_blank">fonte</a><br /><br />
<span style="font-size: large;">Torino - <b>Lei la lascia per un "lui": l'altra la pesta</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>31 agosto 2009</b></span> - Sono due donne, due coetanee di 36 anni a lungo fidanzate e compagne di vita, le protagoniste dell´ultimo caso di stalking portato alla luce dai poliziotti del commissariato Dora Vanchiglia e per ora concluso con le manette. Paula e Laura.<br />
Una, la più forte della coppia scoppiata, è una ex dipendente della Fiat ed ex commessa di origine cilena, appassionata di kick boxing, tosta e dominante. L´altra, fragile, esce da un passato di droghe e di alcol.<br />
Due anni e mezzo fa si mettono insieme, sfidando pregiudizi e chiacchiere. Vanno ad abitare insieme in un appartamento di via Gorizia. Tirano avanti con i lavoretti che Paula riesce a fare, per mantenere entrambe. Per loro, qualche piccolo precedente sulle spalle e situazioni remote non semplice, la strada del vivere quotidiano è in salita. E all´inizio dell´estate finisce l´amore. Si separano. La più fragile resta nell´alloggio che era stato comune, la più forte trova un´altra sistemazione in via Zumaglia.<br />
La distanza non raffredda però la gelosia. Paula non riesce ad accettare la separazione. Desiderio di possesso e rancori si moltiplicano quando Laura trova un nuovo amore, un uomo, questa volta. Comincia il tormento. Telefonate. Messaggini. Minacce. Un assedio. Laura a luglio si decide a fare un passo per lei comunque sofferto. Andare in commissariato, a Mirafiori, e chiedere aiuto e protezione. Come vuole la nuova legge, quella che ha introdotto nel codice penale il reato di stalking e misure preventive di protezione, l´autorità di polizia emette una diffida formale contro la ex, Paula. Le deve stare alla larga, ha il divieto di avvicinarsi alla casa e ai luoghi frequentati dalla molestata.<br />
Venerdì sera finisce come non dovrebbe. Paula torna a casa di Laura, in via Gorizia. Parolacce. Insulti. Lo scontro che da verbale diventa fisico, muscolare.<br />
La ex fidanzata assediata chiama il 113, alle otto e tre quarti. La pattuglia più vicina è la Dora 2, con a bordo due poliziotti di lungo corso, allenati ad affrontare le situazioni più disparate da anni e anni di servizio a Porta Palazzo. La volante di commissariato corre all´indirizzo girato via radio dal collega di centrale operativa.<br />
Le donne si stanno picchiando a mani nude, lanciandosi addosso parole pesanti. Laura sembra avere la peggio.<br />
I poliziotti intervengono, poi supportati da una pattuglia dell´Ufficio prevenzione generale. A ritroso si ricostruisce l´intera storia, si verifica che esiste già una diffida. L´arresto, per gli "atti persecutori" accertati, è facoltativo. Si decide di procedere, con le manette, per tenere separate le due ex fidanzate almeno fino all´udienza di convalida e alla decisione del giudice sulle eventuali misure cautelari da adottare e per evitare che le due donne entrino di nuovo in contatto se lasciate sole e libere.<br />
Laura firma una dettagliata querela. Paula non dice niente, non davanti ai poliziotti che formalizzano l´accusa e decidono per le manette. «Sembrava rassegnata». Viene anche fatto un giro nell´appartamento che fu della coppia, in condizioni trascurate, misere.L´arrestata è accompagnata, a notte, al carcere delle Vallette.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms";"><a href="http://www.blogger.com/espresso.repubblica.it/dettaglio-local/lamore-smarrito-tra-due-donne-finisce-con-un-arresto-per-stalking/2108313" target="_blank">fonte</a><br /><br />
<span style="font-size: large;">Rovigo - <b>Poliziotta sotto accusa: perseguitava due donne</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>29 settembre 2009</b></span> - Via al processo contro una donna 39enne accusata di violenza privata, molestie, e ingiurie. Le indagini sono partite da una ex fidanzata che l'aveva lasciata: la poliziotta si appostava sotto casa sua e le mandava decine di sms.<br />
La poliziotta rodigina 39enne che aveva ammesso la sua omosessualità denunciando le discriminazioni che avrebbe subito sul posto di lavoro proprio per la sua ‘diversità’, siede ora sul banco degli imputati. Violenza privata, molestie, minacce e ingiurie la lunga serie di accuse di cui l’agente della questura di Padova, sospesa da settimane, si trova a rispondere.<br />
Tutto ha inizio nei primi mesi del 2008 quando una ormai sua ex fidanzata — una 38enne residente a Rovigo — decide di rivolgersi alla polizia, stanca e preoccupata dell’atteggiamento dell’agente che si apposta sotto casa sua, la segue e contatta ripetutamente anche i suoi genitori, la investe di telefonate e le manda una lunga serie di sms, ben 2500 tra gennaio e maggio, arrivando, anche a minacciarla di prenderla a sberle se non fosse rimasta con lei. Minacce che si fanno ancor più pesanti quando in un’occasione la poliziotta, iniziando a maneggiare la pistola d’ordinanza, fa 'intuire' alla ragazza che è meglio darle retta. Atteggiamenti oltre ogni limite che spingono la ragazza, assistita dall’avvocato Sofia Tiengo, a rivolgersi alla polizia che decide di svolgere alcune indagini.<br />
Indagini che, in poche settimane, si allargano a macchia d’olio. La questura, infatti, scopre che la poliziotta ha incontrato una nuova ragazza, e anche a lei sta iniziando a rendere la vita impossibile. Stessi appostamenti, stesse telefonate, stessi sms (2.600) che spingono le amiche della giovane rivolgersi anch’esse alla polizia. La ragazza disperata, tra l’altro, il 28 agosto, tenta anche il suicidio.<br />
Intanto le indagini proseguono e la Procura di Rovigo ottiene il decreto di citazione a giudizio. Questa mattina, infatti, è in programma una prima udienza filtro di un processo che si annuncia molto complesso per la poliziotta 39enne.<br />
Le persone offese, infatti, sono diventate nel frattempo ben sette, oltre alle due fidanzate, ci sono anche altre cinque amiche che sarebbero finite nel mirino della poliziotta proprio per aver tentato di intromettersi nelle storie ed aiutare le due malcapitate. Cinque donne tra i 50 e i 22 anni che anche loro avrebbero ricevuto dosi massicce di sms come ‘invito’ a farsi gli affari propri. E in un caso l’invito è stato fatto con la pistola d’ordinanza maneggiata e ben in vista.<br />
<a href="http://www.restodelcarlino.it/" target="_blank">fonte</a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0A3ncFsItAJIDJcTVI0din1p2YYlrCQBLA9tWtjWRAZueLeICtAIHuy-JRpc9q8rDDY9YMddkq9ABlQYCDNxUpDdu7KM57e6Epm6gMxcceRupDt2cYJUOw6JKdYPj5szjrM6X7dLQz8Y/s1600/Luana+Zanaga.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="197px" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0A3ncFsItAJIDJcTVI0din1p2YYlrCQBLA9tWtjWRAZueLeICtAIHuy-JRpc9q8rDDY9YMddkq9ABlQYCDNxUpDdu7KM57e6Epm6gMxcceRupDt2cYJUOw6JKdYPj5szjrM6X7dLQz8Y/s320/Luana+Zanaga.jpg" width="320px" /></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 luglio 2011</b></span> - Condannata, con ammende, per ingiurie. Questa la sentenza emessa ieri dal tribunale di Rovigo nei confronti di L.Z., la poliziotta rodigina che era accusata di violenza privata, molestie, minacce e ingiurie nei confronti di due ex fidanzate e alcune amiche. Dovrà pagare un’ammenda di 300 euro e un danno morale di 2mila euro per molestie su una ragazza di 38 anni, assistita dall’avvocata Sofia Tiengo, che nel 2008 l’aveva denunciata, sostenendo di essere stata perseguitata dalle sue continue telefonate ed sms, e aveva dato il via così alla vicenda giudiziaria e che si era costituita parte civile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Inoltre la Z. dovrà pagare 160 euro di ammenda per una condanna per ingiurie su un’altra donna, amica di una ragazza di 18 anni, cui aveva mandato messaggi telefonici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Aveva fatto scalpore la vicenda dell’agente polesana, che aveva dichiarato la sua omosessualità, denunciando le discriminazioni di cui si sentiva vittima sul posto di lavoro, e che si era trovata a rispondere delle pesanti accuse nei confronti delle sue ex "amiche".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/rovigo/cronaca/2011/07/21/548110-mezza_vittoria.shtml"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Forlì - </span><b style="font-size: x-large;">Ragazza gelosa perseguitava la sua ex: denunciata</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 maggio 2010</b></span> - Una denuncia per maltrattamenti e un'ordinanza di custodia cautelare coercitiva di allontamento dalla casa familiare. Sono queste le misure restrittive scattate nei confronti di una romena di 27 anni che, con una coetanea italiana, ha condiviso un'amicizia e un amore, poi finiti male.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda, finita negli uffici della Squadra Mobile di Forlì, è cominciata verso la fine del 2008, quando una giovane studentessa universitaria italiana conosce in un bar dove lavora part time la romena. Tra le due ragazze nasce un'amicizia, tra le confessioni della straniera che racconta di soprusi e maltrattamenti subiti dal marito. L'italiana la ospita a casa, dove abita con il fidanzato ma, ben presto, tra le due nasce una storia d'amore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Così l’italiana lascia il fidanzato e l'appartamento galeotto per andare a vivere con la sua nuova compagna, ma la storia d’amore ben presto si trasforma in un incubo. La romena, infatti, comincia ad essere patologicamente gelosa: non vuole che la compagna esca da sola, non vuole che vada a lezione se non accompagnata da lei e nemmeno che parli con altre persone. Se almeno una di queste cose succede, la romena prende a schiaffi e pugni la compagna che, pur innamorata della partner, resiste sino allo scorso marzo, quando, disperata, si presenta in questura e racconta tutto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da quel momento le due ragazze vengono divise: l’italiana torna a vivere con i genitori. La romena però non si rassegna e, saputo l’indirizzo dell’altra, comincia ad inviare alla ex compagna una serie di lettere d’amore e scuse e si fa notare sotto casa, arrivando pure a lanciare sassi contro la finestra. E' così che scatta l’ulteriore ordinanza, firmata dal gip Rita Chierici su richiesta del pm Marco Forte, che obbliga la straniera ad allontanarsi definitivamente.</span></div>
<a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/2010/05/20/334412-ragazza_gelosa_perseguitava.shtml" style="text-align: justify;" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Modica (RG) - </span><b style="font-size: x-large;">Amore saffico: stalking fra due donne albanesi</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; text-align: justify;"><b>19 giugno 2010</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"> - Ieri pomeriggio i carabinieri della Compagnia Carabinieri di Modica hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Procura di Modica nei confronti di Y.F. 39enne, cittadina albanese accusata di stalking nei confronti di una sua connazionale.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna <strong>era stata arrestata per analogo comportamento nell'ottobre del 2009</strong>. L'amore saffico per la connazionale l'aveva portato a compiere ogni tipo di vessazioni, perchè si era vista rifiutare dalla donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In quella circostanza la donna era stata dapprima destinataria del provvedimento giudiziario di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con cui l’arrestata non poteva neppure interagire verbalmente. Tuttavia, sulla scorta delle continue violazione del divieto poste in essere dalla donna, l’Autorità giudiziaria di Modica, convenendo con la richiesta dei Carabinieri - preoccupati dall’escalation di episodi persecutori posti in essere dalla donna - aveva ben presto emesso un tempestivo provvedimento di custodia cautelare domiciliare nei suoi confronti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con il passare del tempo tutto sembrava essere tornato alla normalità quando, probabilmente a causa dell’inasprimento dei rapporti di amicizia con la vittima e del suo successivo arresto, Y.F. non solo ha ricominciato a molestare la vecchia amica, ma addirittura, nell’incontrarla per strada, spesso alla presenza del figlioletto e dell’anziana madre, ha continuato a rivolgerle minacce ed ingiurie sempre più pesanti. La serie ripetuta di atti minacciosi, vessatori ed ingiuriosi ricevuti ha ben presto aggravato nella vittima e nei familiari il perdurante stato d’ansia ed il timore per la loro incolumità, stati emotivi che hanno inevitabilmente inciso sulle loro abitudini di vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da qui l’ennesima denuncia ai Carabinieri di Modica che, eseguiti gli opportuni accertamenti, hanno informato dell’accaduto l’autorità giudiziaria la quale, dal canto suo, constatando l’inidoneità delle varie misure cautelari cui la donna era stata sottoposta nei mesi scorsi, non ha potuto far altro che disporre la custodia cautelare in carcere della donna.</span></div>
<a href="http://www.ilgiornalediragusa.it/cronaca/20132-amore-saffico-donna-albanese-arrestata-per-stalking-nei-confronti-fi-una-connazionale.html" style="text-align: justify;" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Vittoria (RG) - </span><b style="font-size: x-large;">Triangolo saffico: donna persèguita la ex e la sua nuova amante</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">13 luglio 2010 – R.C., messinese di anni 37, è stata segnalata all’autorità giudiziaria per i reati di molestie, ingiurie e minacce a seguito di querela sporta da due donne vittoriesi, con una delle quali R.C., in passato, aveva intrattenuto una relazione sentimentale.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Terminata la relazione, R.C. non ha tollerato che la sua ex convivente avesse intrapreso un rapporto con un’altra donna e, da qualche mese a questa parte, ha cominciato a molestare telefonicamente la vittima, arrivando, in alcune circostanze, anche a minacciarla e ad insultarla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vittima, stanca delle continue angherie ricevute, ha deciso di querelare R.C. e medesima querela è stata presentata anche dall’attuale convivente della donna, anche lei bersagliata dalle molestie e dalle ingiurie.</span></div>
<a href="http://www.ondaiblea.it/2010071322370/Cronaca/Cronache/una-vittoriese-denunciata-per-stalking.html" style="text-align: justify;" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Firenze - </span><b style="font-size: x-large;">Donna ferisce la sua giovane amante in una lite</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small; text-align: justify;"><b>6 agosto 2010</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"> - Denuncia per lesioni aggravate: è questa la conseguenza per la 42enne che ha ferito la ragazza (di 21 anni) con la quale intrattiene una relazione.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il fatto è accaduto ieri pomeriggio in un affittacamere nel centro di Firenze. La donna ha usato delle forbicine per provocare le ferite sulle mani della ragazza. Spaventata, quest'ultima ha chiamato la madre, residente nel Mugello, che ha avvertito i carabinieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo aver trovato l'affittacamere i carabinieri hanno ricostruito la dinamica del litigio e denunciato la 42enne.</span></div>
<a href="http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2010/08/06/367144-donna_ferisce.shtml" style="text-align: justify;" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Cerignola (FG) - </span><b style="font-size: x-large;">Botte e minacce all'"amica" perché esce con uomo</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">15 novembre 2010 - "Stasera non ti vedi con lui, perchè io l'ammazzo prima". Questa l'ultima minaccia subita da una giovane 30enne di Cerignola, vittima di un nuovo caso di stalking, tutto al femminile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La relazione platonica è finita con l'arresto di una ragazza di 26 anni con l'accusa di atti persecutori: la stessa ha ottenuto i domiciliari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una semplice amicizia tra coetanee che si è trasformata, improvvisamente, in una vera e propria ossessione. Tutto è iniziato a settembre scorso, quando la vittima ha intrapreso una relazione sentimentale con un trentenne di un paese vicino. Questo ha fatto scatenare nell'arrestata una gelosia morbosa, manifestata con messaggi telefonici intimidatori rivolti, non soltanto all' amica ma anche al suo fidanzato. Poi dalle parole la stalker è passata ai fatti. Numerosi gli episodi di violenza accertati dai carabinieri. Primo fra tutti, ad ottobre, quando la 30enne e il compagno sono stati picchiati con calci e pugni dalla 26enne all'interno della stazione ferroviaria di Bari. Due settimane più tardi, invece, la coppia è stata aggredita mentre era in auto, sotto l'abitazione della donna. Il giorno seguente, poi, l'arrestata ha atteso che l'amica uscisse di casa. L'ha pedinata ed ha tentato di speronarla. Non contenta ha tirato fuori una spranga in ferro con la quale ha cercato di colpirla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.teleradioerre.it/news/articolo.asp?idart=58682"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms"; font-size: large;">Castelli Calepio (BG) - <b>Dopo la "rottura" lei incendia l'auto della sua ex</b></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>14 marzo 2011</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Con una tanica di benzina ha incendiato l’auto di un’</span><em style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><strong>amica</strong></em><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">, una 30enne di Castelli Calepio, con la quale, pare, </span><strong style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">in passato</strong><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> avesse </span><strong style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">avuto una storia sentimentale</strong><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">. Ma la decisione di “rompere” ha portato una 26enne di Carobbio degli Angeli, a essere denunciata dai carabinieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tutto è successo nella notte tra venerdì e sabato in via San Francesco d’Assisi, a Castelli Calepio, dove i vigili del fuoco e i carabinieri della stazione di Grumello del Monte sono arrivati dopo aver ricevuto la segnalazione che tre auto stavano bruciando.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’incendio è partito da una Chevrolet Matiz, di proprietà dell’<strong><em>amica</em></strong> della denunciata. Le fiamme si sono poi propagate e hanno interessato una Fiat 500 e una Lancia Musa, parcheggiate nelle vicinanze. I pompieri hanno accertato che si trattava di un incendio doloso confermato dalle tracce di benzina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dalle primissime indagini dei carabinieri è emerso che la proprietaria della Matiz in precedenza aveva avuto un acceso litigio con la 26enne e per questo i militari hanno concentrato i primi sospetti su di lei. Le telecamere del sistema di videosorveglianza poi l’avrebbero immortalata da benzinaio con in mano una tanica, quella usata per dar fuoco all’auto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/2011/03/14/473546-fuoco_auto_della.shtml" style="font-family: 'trebuchet ms'; text-align: start;">fonte</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 aprile 2011</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tre settimane fa era stata denunciata dai carabinieri con l'accusa di aver bruciato in Valle Calepio l'auto di una sua </span><strong style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><em>amica</em></strong><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> per </span><strong style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">questioni sentimentali</strong><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ora la ragazza di 26 anni residente nella zona, è in carcere: il gip del Tribunale di Bergamo nei giorni scorsi ha emesso nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare per il reato di stalking.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo le indagini dei carabinieri di Grumello del Monte, la ventiseienne anche dopo la denuncia per l'incendio avrebbe continuato ad aggirarsi nei pressi della casa e del luogo di lavoro dell'amica, provocandole un perenne stato d'ansia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il provvedimento restrittivo, firmato dal gip Alberto Viti su richiesta del pm Giancarlo Mancusi, è stato eseguito nella serata di venerdì dai carabinieri di Grumello. Erano stati i militari a intervenire coi vigili del fuoco nella notte tra l'11 e il 12 marzo, quando in un paese della zona andò a fuoco un'utilitaria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le fiamme, appiccate con della benzina, si propagarono anche ad altre due autovetture posteggiate nelle vicinanze. Le indagini si concentrarono subito sulla ventiseienne, con la quale la proprietaria della prima auto bruciata aveva aveva già avuto un acceso litigio e con la quale, stando sempre alle ricostruzioni, c'erano <strong>dissapori sentimentali</strong>.</span><br />
<a href="http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/407787/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 febbraio 2012</b></span> - Con quattro euro di benzina ha dato fuoco a tre automobili per vendicarsi di una donna che non voleva piu' saperne di lei. E' finita con una condanna a due anni di detenzione domiciliare per incendio e atti persecutori continuati la relazione tra due donne. L'una, cremonese, che non accettava la rottura, diede fuoco all'automobile dell'ex compagna a Castelli Caleppio (Bergamo) ma le fiamme avvolsero anche altre due vetture. Ora la condanna, davanti al giudice di Bergamo. (ANSA)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lombardia/2012/02/21/visualizza_new.html_101608817.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Trento - <b>Stalking all'"amica": denunciata una 30enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>20 settembre 2011</b></span> - Una cittadina sudamericana di 30 anni, residente a Trento, è finita sotto processo per stalking perché avrebbe trasformato in un inferno la vita della giovane di cui si era invaghita. La donna rischia una condanna che va da sei mesi a quattro anni di carcere. Si dovrà presentare davanti al giudice Carlo Ancona nell'udienza di giovedì.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le due donne si erano conosciute perché facevano parte della stessa comitiva di amici. All'inizio, tra di loro c'era un normale rapporto di conoscenza. Poi, l'immigrata ha iniziato a provare un forte sentimento nei confronti dell'altra ragazza, che è un'italiana che vive a Trento. La sudamericana ha confessato i suoi sentimenti all'amica, ma questa l'ha respinta, sia pure con garbo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La spasimante, però, non si è data per vinta e ha iniziato a insistere. Dapprima le sue erano telefonate d'amore, con un tono adorante, alle quali si accompagnavano anche sms gentili con pensieri carini. Visto che la sua amata non cedeva, però, la donna ha iniziato a cambiare tono. Le sue comunicazioni sono diventate sempre più rudi e minacciose. Non solo. La cittadina sudamericana aveva iniziato a presentarsi sotto casa della sua ormai ex amica a tutte le ore. Batteva violentemente sulla porta per farsi aprire. Accecata dalla gelosia, in più di un'occasione ha pedinato la ragazza di cui si era innamorata per scoprire se frequentasse qualcun'altro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ormai la ragazza oggetto del desiderio della sudamericana aveva paura ad uscire di casa da sola. Ha detto più volte a quella focosa aspirante amante di lasciarla perdere, ma la sudamericana è diventata aggressiva. Una volta, per la frustrazione, ha anche rigato la macchina della sua amica. La ragazza l'ha affrontata e le due hanno litigato in maniera molto accesa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A questo punto, la ragazza ha presentato denuncia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/09/20/news/stalking-all-amica-ragazza-nei-guai-4997850">fonte</a></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>24 novembre 2011</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Respinta dalla donna di cui era innamorata, ha iniziato a perseguitarla, prima al telefono, poi di persona. La vicenda di stalking riguarda una donna sudamericana, condannata ieri a Trento a 13 mesi di carcere, con pena sospesa, e un'italiana.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le due si erano conosciute per amicizie comuni, poi erano iniziate le avances, respinte, alle quali avevano fatto seguito chiamate gentili, poi pedinamenti e scene di gelosia, talvolta di rabbia, che avevano indotto la vittima a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine e a querelare l'amica sudamericana. (ANSA)</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/trentino/2011/11/24/visualizza_new.html_14786419.html">fonte</a></span></div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pagani (SA) - <strong>Perseguitava ragazzina, donna arrestata</strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><strong>25 ottobre 2011</strong> - </span>Perseguitava e minacciava una minore di Pagani: in cella con l'accusa di stalking una giovane donna dell'agro nocerino sarnese. Ieri sera l'arresto da parte dei carabinieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E' stata arrestata ieri sera, grazie all'intervento dei carabinieri, una giovane donna che perseguitava e maltrattava una ragazzina di Pagani. La minore ha, infatti, sporto denuncia contro una ragazza maggiorenne, sua concittadina, a causa delle manie persecutorie, a sfondo sessuale, che era costretta a subire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La giovane paganese non ha risparmiato neppure le maniere forti nei confronti della ragazzina che, nel tentativo di sottrarsi alle molestie della donna, ha anche subito lesioni e percosse.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A punire la maggiorenne, quindi, ci hanno pensato i carabinieri della compagnia di Nocera Inferiore che, ieri sera, hanno organizzato un'operazione mirata, culminata con l'arresto della giovane donna. I militari, infatti, hanno fermato la maggiorenne mentre, con fare minaccioso, tentava di raggiungere la ragazzina che si trovava all'interno di un negozio, in compagnia di un carabinere in borghese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo aver intimidito a telefono la minore affinchè si allontanasse dal giovane militare, infatti, la donna ha insistito nel suo intento provando ad introdursi nell'esercizio commerciale, dove, colta in flagrante, è stata arrestata e condotta in carcere. Un episodio a lieto fine che rappresenta la fine di un incubo per la ragazzina paganese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.salernotoday.it/cronaca/stalking-pagani-donna-perseguita-minore.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Palermo - <b>28enne denunciata per stalking: da 5 anni perseguitava la sua prof</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>6 novembre 2011</b> - </span>Ragazza s'innamora della prof e la perseguita, denunciata Indagata per stalking, non potra' avvicinarsi alla vittima. Per cinque anni, sostenendo di essersene innamorata, ha perseguitato la sua professoressa universitaria pedinandola, chiamandola al telefono e minacciandola: oggi per un'ex studentessa palermitana, una giovane di 28 anni accusata di stalking, il gip ha disposto il divieto di avvicinarsi alla vittima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'inchiesta sulle molestie ha preso il via da un esposto della docente. Centinaia di sms a sfondo sessuale, insulti, appostamenti e molestie hanno spinto la donna a rivolgersi alla polizia.(ANSA)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.corrieredisciacca.it/?id=6948"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bolzano - <b>Arrestata per stalking donna innamorata della sua dottoressa</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 gennaio 2012</b></span> - Ha tempestato di telefonate e messaggi la dottoressa che l'aveva in cura per disturbi psicologici e di cui si era perdutamente innamorata. E' finita cosi' in carcere per stalking una bolzanina di 25 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il medico, vedendo che le 'attenzioni' della sua paziente non diminuivano, si e' vista costretta a rivolgersi alle forze dell'ordine. La paziente e' stata quindi diffidata ad avvicinarsi alla dottoressa. Gia' il giorno dopo non ha pero' rispettato il divieto ed e' stato quindi arrestata. (ANSA)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/trentino/2012/01/03/visualizza_new.html_20310320.html"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 agosto 2012</b></span> - La giovane donna finita in carcere per stalking nei confronti della sua dottoressa potrebbe anche essere l'autrice della serie di roghi dolosi accaduti di recente a Lagundo. Il condizionale è d'obbligo ma una conferma di questi sospetti è venuta dallo stesso giudice di Bolzano Walter Pelino che l'altro giorno ha firmato l'ordine di custodia cautelare dell’arrestata. Per essere accusata anche della serie di roghi dolosi, i carabinieri della compagnia di Merano stanno attendendo le ultime verifiche da parte dei Ris di Parma su una serie di prelievi organici effettuati nelle zone di Lagundo dove si sono verificati gli incendi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo il giudice Pelino, la donna soffrirebbe di sindrome di abbandono. Ogni volta che non riusciva ad avvicinarsi alla sua dottoressa - che l'aveva in cura per problemi legati al disturbo della personalità - la donna reagiva ed appiccava il fuoco. A Lagundo i vari roghi iniziati a luglio avevano sollevato grande apprensione nella popolazione. I vigili del fuoco, nonostante i ripetuti controlli fatti su tutto il territorio comunale, erano soltanto riusciti spegnere i vari roghi e ad evitare conseguenze peggiori. I carabinieri, subito al lavoro per porre fine alle paure della gente e per identificare gli autori degli incendi, avevano prelevato anche dei liquidi organici presso una delle cataste di legno che erano state distrutte dal fuoco. Il tutto è stato mandato ai Ris di Parma che stanno concludendo gli accertamenti. Gli esiti sono attesi a giorni. Soltanto allora la giovane donna potrà essere ritenuta responsabile della serie di roghi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Intanto i carabinieri della compagnia di Merano si limitano a dire che hanno provveduto alla denuncia di una donna le cui generalità non vengono rese note. È stato il giudice Pelino, come detto, ad affermare che vi sono gravissimi sospetti nei confronti della giovane finita in carcere, l'altro giorno, per stalking nei confronti della dottoressa di cui si era innamorata. Una storia che era iniziata lo scorso dicembre quando la donna era finita in carcere una prima volta. Poi aveva ricevuto un divieto di avvicinarsi nel raggio di 500 metri al medico, divieto che aveva ignorato. Da qui l'arresto. La donna è rimasta in carcere fino a primavera e poi ai domiciliari. Sembrava essersi calmata ma poi ha ripreso con lo stalking. Fino all'arresto dell'altro giorno cui s'è aggiunto il pesante sospetto di essere anche l'autrice dei roghi dolosi di Lagundo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2012/08/11/news/la-donna-arrestata-per-stalking-e-la-sospetta-piromane-1.5527893" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lazise (VR) - <b>Lesbica 47enne non accetta la fine e perseguita la ex</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 aprile 2012</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Trasferta veronese per i Carabinieri di Rovato che in Lazise (Vr), frazione Colà, presso la struttura termale “Villa dei Cedri” hanno dato esecuzione ad un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Brescia nei confronti di P.M., 47enne salodiana residente nel paese veronese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, nel periodo ottobre-dicembre dello scorso anno, aveva tempestato di telefonate ed aveva atteso anche sotto l’abitazione la compagna con la quale aveva avuto una lunga relazione, della quale non accettava la fine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I suoi comportamenti erano stati denunciati ai Carabinieri che avevano redatto l’informativa all’A.G. denunciandola per atti persecutori ed altro richiedendo, considerato il reiterarsi degli episodi, l’emissione di una misura cautelare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’epilogo alla vigilia di Pasqua con l’emissione del provvedimento e l’arresto della donna che ora si trova nel carcere di Verona Montorio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.bsnews.it/notizia/15411/09_04_2012_Sal%C3%B2_47enne_arrestata_per_molestie_nei_confronti_della_compagna__"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Chieti - <b>Arrestata una prima volta per stalking, 21enne continua a perseguitare l'ex "amica"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° agosto 2012</b></span> - Una giovane di 21 anni e' stata arrestata la notte scorsa a Chieti dai carabinieri perche' ritenuta responsabile del reato di stalking ai danni di una 19enne. La giovane e' stata sorpresa dai militari sotto l'abitazione della vittima subito dopo aver tentato di contattare quest'ultima con numerosissime telefonate e lanciato sassi contro la tapparella della finestra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda nascerebbe circa un anno fa, quando tra le due ragazze era venuto meno il rapporto di amicizia. Sarebbero quindi iniziati veri e propri atti persecutori nei confronti della vittima consistenti in pedinamenti, telefonate, invio di sms, appostamenti sotto l'abitazione, minacce, ingiurie tali da indurre la vittima a cambiare il numero di telefono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A seguito di un episodio verificatosi la notte del 28 luglio scorso, giorno in cui la 19enne venne percossa durante un colloquio cui era stata costretta dall'ex amica e alle successive molestie telefoniche, la giovane ha deciso di rivolgersi ai carabinieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'arrestata e' stata posta ai domiciliari in attesa del giudizio per direttissima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.agi.it/l-aquila/notizie/201208011710-cro-rt10223-stalking_perseguita_amica_19enne_arrestata_21enne_di_chieti" target="_blank">link alla notizia</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 dicembre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">I Carabinieri del Nucleo Radiomobile, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Chieti, hanno arrestato una ragazza di 20 anni, con precedenti penali, responsabile dei reati di atti persecutori, percosse e lesioni nei confronti dell'ex fidanzata, anche lei 20enne.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La giovane, che attualmente si trova agli arresti domiciliari, ad agosto, era stata già arrestata dai Carabinieri di Chieti, per aver minacciato ed intimorito la sua coetanea, colpevole di voler interrompere la loro "storia d'amore". Nonostante l'arresto, la giovane, non si era persa d'animo, ed aveva continuato a perseguitare l'ex fidanzata con sms e telefonate minacciose, arrivando perfino ad aggredirla lo scorso novembre e procurandole delle lesioni con un referto di 5 giorni di prognosi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per queste ragioni, i carabinieri, avevano fatto scattare nei suoi confronti anche una denuncia in stato di libertà con le accuse di atti persecutori, minacce, percosse e lesioni personali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A partire da quel momento, le indagini svolte dagli uomini dell'Arma, hanno poi permesso di accertare che l'arrestata, nei giorni successivi, aveva continuato ugualmente a perseguitare la sua coetanea, diventando sempre più insistente e minacciosa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per queste ragioni, il G.I.P. del Tribunale di Chieti, ha quindi emesso nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; line-height: 20.149999618530273px;"><a href="http://www.abruzzo24ore.tv/news/Arrestata-ragazza-20enne-per-stalking-verso-ex-fidanzata/105946.htm" target="_blank">Fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Grotte (AG) - <b>Moglie vuole interrompere relazione saffica: l'altra le perseguita il marito</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 agosto 2012</b></span> - Una donna di 35 anni, residente a Grotte, è stata arrestata, e posta ai domiciliari, dai carabinieri, per l’ipotesi di reato di stalking.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna avrebbe compiuto gli atti persecutori nei confronti del marito della sua ex amante. La donna, stando alle ricostruzioni dei militari dell’Arma, avrebbe avuto una relazione con un’altra donna sposata. Una storia extraconiugale, per quest’ultima, che, ad un certo punto, avrebbe deciso di interrompere, per salvare il suo matrimonio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una decisione che alla 35enne non è andata giù, tant’è che ha iniziato a perseguitare il marito della sua amata. L’uomo s’è rivolto ai carabinieri e a carico della 35enne, negli scorsi mesi, era stato emesso anche un provvedimento di ammonimento da parte del questore. Ma la 35enne stalker non avrebbe desistito.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad una nuova denuncia dell’uomo, la donna è stata arrestata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.canicattiweb.com/2012/08/17/grotte-amore-saffico-perseguita-il-marito-della-sua-ex-amante-arrestata-35enne/" target="_blank"><span style="font-size: x-small;">http://www.canicattiweb.com/2012/08/17/grotte-amore-saffico-perseguita-il-marito-della-sua-ex-amante-arrestata-35enne/</span></a></span></div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Baselice (BN) - <b>Infermiera prova ossessione per una collega e la perseguita</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 settembre 2012</b></span> - Nella mattinata odierna i carabinieri della Stazione di Baselice, coadiuvati dai colleghi di San Giorgio la Molara, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di San Giorgio la Molara, emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, nei confronti di una 46enne del luogo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna è accusata di stalking nei confronti di una sua ex collega, un’infermiera di Baselice, con la quale aveva lavorato per un periodo di tempo in un centro di assistenza anziani di Molinara. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>I normali rapporti fra colleghi nel corso di poco tempo erano degenerati sfociando in un particolare attaccamento e poi in una vera e propria ossessione nei confronti della collega</b>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma, nell’ufficio si era giunti al punto che gli altri colleghi non potevano più nemmeno dialogare con la vittima: in alcuni casi, infatti, erano stati aggrediti verbalmente e anche minacciati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Due anni fa, poi, la situazione era precipitata a tal punto che era stato necessario un intervento sul luogo di lavoro dei carabinieri di San Marco dei Cavoti. A seguito di tale episodio, la donna era stata trasferita in un’altra sede.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da quel momento, per la vittima era iniziato il calvario: la stalker era presente nella vita della donna attraverso telefonate, pedinamenti ed inseguimenti in auto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fino a quando, pochi mesi dopo, tornando dal lavoro, l'infermiera si è imbattuta nella collega che, picchiando con i pugni contro i vetri e il cofano dell'auto, l'ha ingiuriata e le ha intimato di scendere dal veicolo. In quell'occasione solo una telefonata ai carabinieri ha fatto desistere l'aggressore, inducendolo ad allontanarsi dalla vettura. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Successivamente la 46enne ha continuato a fare telefonate intimidatorie e diffamatorie, sia sul cellulare che sul telefono di casa. In tali circostanze la “stalker” parlava sia con il marito che con la figlia minorenne dell’infermiera, paventando presunte relazioni extra-coniugali intrattenute dalla vittima. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ancora agli inizi dell’estate 2012 i comportamenti persecutori sono continuati: per questa ragione, infatti, il GIP del Tribunale di Benevento ha deciso di emettere una misura cautelare con l'obbligo di dimora.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nell’ordinanza si evidenzia come i comportamenti tenuti dalla “stalker” abbiano provocato un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, oltre a generare un fondato timore anche per l’incolumità fisica della persona offesa, costretta, per comprensibili ragioni di prudenza, a cambiare le sua abitudini di vita. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La 46enne di San Giorgio la Molara dovrà inoltre rispondere di atti persecutori e diffamazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ntr24.tv/it/news/cronaca/stalking-nei-confronti-dellex-collega-obbligo-di-dimora-per-una-46enne-di-san-giorgio-la-molara.html" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Floridia (SR) - <b>Due donne si contendono una terza: finisce a coltellate</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFpuW1r5tMZywOOy532oHdiK0NaT3z7ZZHSPqUJLMz8MpJ0f1FwNCeq-q4eG6UThnlKfLMjAgDnafaFIGSkeiC8o822rwE0yvlCwmOmQevNWIVSJnV1z5Hq-MpBD8FQWFwBFBCDHk6hlw/s1600/C_908f010cd5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFpuW1r5tMZywOOy532oHdiK0NaT3z7ZZHSPqUJLMz8MpJ0f1FwNCeq-q4eG6UThnlKfLMjAgDnafaFIGSkeiC8o822rwE0yvlCwmOmQevNWIVSJnV1z5Hq-MpBD8FQWFwBFBCDHk6hlw/s320/C_908f010cd5.jpg" width="232" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 settembre 2012</b></span> - Una giovane donna, nel pomeriggio di ieri, giungeva presso il locale pronto soccorso con “ferita da taglio all’epigastrio da cause da accertare”. La malcapitata era giunta con ambulanza del 118 accompagnata dalla propria sorella e da <b>Valentina Guarnieri</b>, 23enne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sia quest’ultima che la ferita riferivano che, mentre scherzavano fra loro, accidentalmente, la Guarnieri avrebbe colpito con un coltello l’amica, causandole quanto riscontrato dai sanitari. Tuttavia, alla richiesta di chiarimenti da parte del personale della Squadra Mobile cominciavano a emergere le prime contraddizioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il quadro clinico della ferita, frattanto, si aggravava, tanto che la stessa veniva posta in prognosi riservata e trasferita presso la clinica specialistica “Centro Cuore Morgagni” di Pedara (CT), con la seguente diagnosi: “emopericardio post traumatico”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Guarnieri, a questo punto, veniva sottoposta a serrato interrogatorio, a seguito del quale, messa alle strette, avrebbe confessato di avere colpito l’amica a seguito di un litigio scaturito da vicende di carattere sentimentale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Guarnieri ha riferito, davanti al sostituto procuratore della repubblica dott. Nicastro, nel frattempo giunto presso gli Uffici della Squadra Mobile per raccogliere la confessione, che si era incontrata con la vittima, a Floridia, insieme ad un'altra donna, la cui amicizia era contesa dalle due, al fine di chiarire i loro contrasti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non appena scesa dalla propria autovettura, la Guarnieri si avventava contro la rivale, colpendola al petto con un coltello. Subito dopo, resasi conto della gravità di quanto accaduto, ha accompagnato la donna ferita presso la Guardia Medica di Floridia, da dove veniva immediatamente trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa. La Guarnieri, dopo gli adempimenti di rito, è stata accompagnata presso la casa circondariale di Piazza Lanza di Catania, per ivi rimanere reclusa a disposizione dell’A.G. mandante.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.informatoredisicilia.it/Siracusa_2a.htm" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cutrofiano (LE) - <b>Denunciata per stalking sulla ex compagna</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 novembre 2012</b></span> - <span style="text-align: start;">I militari della Stazione di Leverano hanno eseguito, nella mattinata di ieri, un’ordinanza di “divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, nonché di comunicazione con la medesima con qualsiasi mezzo”, nei confronti di una donna di Cutrofiano, poco più che ventenne.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La misura cautelare deriva da un’attività d’indagine svolta dalla Stazione di Leverano, che ha raccolto diversi riscontri a quanto denunciato in una querela per stalking dalla ex compagna, di Leverano, anch’essa poco più che ventenne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Frequenti sono stati i pedinamenti, gli appostamenti sotto casa, le telefonate, gli squilli, gli sms, i messaggi e le “piazzate” su facebook con il proprio profilo e con profili inventati, ecc. Vittime del bombardamento comunicativo anche i comuni amici, di cui la ragazza di Cutrofiano ha cercato l’alleanza per riconquistare l'ex compagna. Tra gli episodi più rumorosi, un affronto in piazza, a Leverano, durante una festa cittadina, con tanto di bottiglia di vetro prima brandita minacciosamente e poi scagliata addosso con violenza, una volta recepito l’ennesimo rifiuto. In un’altra circostanza la “persecutrice” ha offeso la sua ex amata, pesantemente, in un locale pubblico. I reati contestati, infatti, oltre agli “atti persecutori”, sono percosse e ingiuria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Interessante il contenuto dell’ordinanza, che elenca tutti i più recenti sistemi di comunicazione (facebook, twitter ecc.), tra quelli vietati per mettersi in contatto con la vittima, anche attraverso identità inventate.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.manduriaoggi.it/notizia.asp?idnews=17736" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Buccinasco (MI) - <b>La sua "amica" si riavvicina all'ex marito: lei trama per ucciderlo</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 novembre 2012</b></span> - (Adnkronos) Una donna di origine campana - di fatto separata, pur vivendo ancora con l'ex marito - residente a Buccinasco (Milano), è stata arrestata dai finanzieri del Comando Provinciale con l'accusa di aver ideato un piano per uccidere l'ex marito dell'"amica". In manette anche un uomo da cui la donna ed il suo ex marito hanno comprato una pistola e il silenziatore. Spaventati e increduli, la potenziale vittima e la sua ex moglie, all'oscuro del piano della sua "amica".</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Movente, spiegano i militari, la gelosia della donna campana nei confronti dell'amica.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I militari sono riusciti a smascherare il piano partendo dal sequestro di una pistola effettuato nel corso di una perquisizione. La pistola era stata consegnata dai coniugi, per aggiungere un silenziatore, a una persona ritenuta dagli inquirenti vicino ad ambienti malavitosi. Le intercettazioni ambientali e telefoniche, disposte dai pm Forno e Cento, hanno consentito di scoprire i motivi dell'acquisto dell'arma e di ricostruire l'"amicizia" tra le due donne, entrambe separate.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ad allarmare la donna campana è stato il riavvicinamento dell'ex marito all'amica. Un possibile ritorno che l'ha messa in crisi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna ha convinto l'ex marito, minacciandolo di cacciarlo di casa e di togliergli la figlia, ad aiutarla a sbarazzarsi del 'rivale'. L' intervento delle Fiamme Gialle ha permesso far scattate le manette per i coniugi (l'uomo ha confessato, spiegano i militari) e per l'uomo che aveva procurato l'arma.<br /><a href="http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Lombardia/Milano-compra-pistola-per-uccidere-ex-marito-dellamica-arrestata_313946614876.html">Fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Gussago (BS) - <b>Femminicidio: le donne continuano a morire per mano delle donne</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 marzo 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">«Venite, ho ucciso la mia compagna». Con una telefonata alle forze dell'ordine, domenica mattina, nel paese di Gussago, in provincia di Brescia, Angela T., 35 anni, ha confessato di aver ucciso nel sonno, con un colpo di pistola, la sua convivente, Marilena C., di 34 anni. All'origine dell'omicidio ci sarebbero motivi passionali, legati probabilmente alla gelosia. Una vicina ha raccontato di aver sentito la coppia litigare in tarda serata. Poi, silenzio: Marilena si era addormentata. Intorno all'una di notte, due colpi di pistola. «Non ho pensato a degli spari, non me ne sono resa conto. Ho solo sentito due colpi», ha raccontato la vicina, originaria dell'Est Europa.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="text-align: start;">Angela aveva acquistato e denunciato l'arma con cui ha ucciso soltanto da pochi giorni: il 5 marzo aveva ottenuto un permesso di detenzione della pistola, per «ragioni sportive». Dopo aver sparato, la 35enne è rimasta a vegliare la sua compagna per qualche tempo, prima di telefonare alle forze dell'ordine. I carabinieri hanno trovato due bossoli nella stanza da letto. </span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Le due donne si erano trasferite soltanto nel luglio scorso nella palazzina di via Donatori di Sangue. La vittima, Marilena, ex barista, disoccupata, veniva da Agrigento; l'omicida, Angela, faceva l'operaia ed era originaria di Perugia. Per un periodo avevano vissuto insieme ad Ancona; l'estate scorsa, il trasloco nel paese della Franciacorta. «Le avevo sentite litigare già un'altra volta, due mesi fa, poi si erano calmate - ha raccontato la vicina -. So che una lavorava, l'altra no».</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">Il comandante provinciale dei carabinieri di Brescia, il colonnello Marco Turchi, ha parlato di un «omicidio che ha un movente passionale», maturato all'interno di «un rapporto di coppia difficile». Al momento dell'arresto la 35enne «ha confermato la dinamica dei fatti, per ora non emerge alcun altro movente», ha detto il colonnello Turchi, aggiungendo: «Verificheremo tutto quanto, in modo da avere certezza che le fonti di prova siano assicurate in modo corretto». Gli investigatori stanno cercando di capire se Marilena, negli ultimi tempi, avesse cominciato una relazione con un'altra persona, cosa che potrebbe aver scatenato la gelosia della compagna. L'omicida è stata arrestata e portata in carcere, in attesa di essere interrogata dal magistrato.</span><br style="text-align: start;" /><span style="font-size: xx-small; text-align: start;">Fonte: <a href="http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_marzo_10/gussago-brescia-donna-uccide-compagna-212110594696.shtml">http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_marzo_10/gussago-brescia-donna-uccide-compagna-212110594696.shtml</a></span></span><br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: red; font-size: large;"><b>Il commento:</b></span><br />
Donna gelosa uccide la compagna convivente: primo <span style="color: blue; font-size: x-small;"><b>[*]</b></span> “femminicidio” lesbo?Pubblicato il: 12/03/2013<br />
Si è consumato a Gussano, in provincia di Brescia, l’ennesimo terribile episodio di “femminicidio”. Lo scenario è costantemente identico: un partner della coppia non accetta la separazione, la predisposizione al possesso esclusivo della compagna – oggettivizzata – fa scaturire reazioni violente all’idea che questa abbia intrecciato un’altra relazione. “O mia o di nessuno” è il let-motiv.<br />
Pertanto la pistola acquistata pochi giorni prima, esibendo opportuna licenza conseguita per attività sportiva - senza alcuna verifica circa eventuali deficit psicologici del soggetto, attese le frequenti liti di coppia, come testimoniano i vicini - viene scaricata nel cuore della notte in faccia alla partner traditrice. Mentre la povera vittima dorme.<br />
E’ trascorso solo un giorno dalla Festa della Donna. La notizia del brutale e, sembra, premeditato delitto viene diffusa sottovoce soltanto da alcune testate on-line. Tacciono quelle nazionali; i telegiornali la ignorano. Stupisce tanto silenzio. Il clamore di simili episodi ci ha abituato a pagine intere di quotidiani nazionali che riportano in un triste elenco la cadenza dei femminicidi. A dibattiti che occupano interi palinsesti: le emittenti fanno a gara per trattare l’argomento in simultanea, a tutte le ore del giorno e della notte. Con plastici in studio che illustrano minuziosamente il luogo del delitto. Ospiti “esperti” recitano all’unisono il manuale di flagellazione contro l’intero genere maschile, invocando inasprimenti legislativi, pena di morte e castrazione chimica. Troupe in trasferta percorrono la penisola in pellegrinaggio presso i centri anti-violenza per intervistare le operatrici.<br />
Le quali – confermando un’irrefrenabile escalation del fenomeno - snocciolano dati abnormi, cadenzandone la frequenza temporale ogni tot ore, e dichiarano l’emergenza. Insistendo che quanto affiora dalle cronache è solo la punta di un iceberg: ben più estesa è la violenza sommersa, difficile da stanare poiché le vittime non ne sono consapevoli e non denunciano in tempo. Ed infatti compaiono immediatamente sul video le vittime sopravvissute, il più delle volte di spalle ed interpellate con nomi fittizi. Le loro testimonianze di dolore sono pressoché univoche: hanno subito ogni sorta di violenza, talora fin dal viaggio di nozze o fin dalla prima gravidanza; solo dopo anni di speranzosa sopportazione e dopo aver concepito due/tre figli con il compagno dispotico trovano il coraggio di ribellarsi, grazie al sostegno dei Centri in questione. I cui “saperi femminili e femministi” - viene costantemente ribattuto anche da deputate e rappresentanti istituzionali - devono essere inclusi in qualsiasi iniziativa di contrasto alla violenza maschile e maschilista.<br />
Solleciti reporter trascorrono nottate all’addiaccio o giornate sotto il solleone per trasmetterci in diretta - accompagnato da commenti di soddisfazione e precise inquadrature sulle manette - l’arresto dei presunti colpevoli, già condannati dai media. Alcuni dei quali, dopo anni di detenzione carceraria e costosi gradi processuali, vengono rispediti a casa per non aver commesso il fatto. Distrutti economicamente, nel fisico e nella psiche. Ma, proclama qualcuna, che la lezione serva loro per imparare a rispettare le Donne.<br />
Vediamo ricorrenti inquadrature di piazze storiche inondate da maree di dimostranti esaltate che, con allenata grinta intonano slogan minacciosi e brandiscono cartelli esplicativi: “l’assassino ha le chiavi di casa”, “ti amava da morire”. Aggiungendo il lancio di pietre contro deputate e giornaliste presenti, colpevoli di militare in formazioni politiche incuranti delle loro richieste.<br />
Assistiamo sempre più spesso all’autodafè di violenti pentiti che, con le spalle alle telecamere, decantano i benefici ottenuti da opportune terapie chimico-psichiatriche somministrate in dipartimenti ASL istituiti all’uopo. Ricordiamo la campagna pubblicitaria di Oliviero Toscani: due deliziosi bimbi col pannolino, il maschietto etichettato come futuro stupratore e la femminuccia come futura vittima. La Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza, presieduta nell’ultima legislatura dall’On Alessandra Mussolini, così premurosa a fianco di donne e madri, non ha mai opinato alcunché. Forse ha identificato la Campagna Toscani con le verdi colline del Chianti, oppure l’avrà immatricolata come Pubblicità & Progresso.<br />
I Comitati Pari Opportunità presenti in tutti i comuni ed in tutti i sindacati hanno suggerito la soluzione ottimale: introdurre nelle scuole programmi di ri-educazione tesa a consapevolizzare la giovane popolazione maschile circa la grettezza della propria istintualità e, dopo adeguato processo di colpevolizzazione, allinearla alla più nobile indole femminile.<br />
La guerra tra i sessi è dichiarata fin dalla più tenera età. Così in alcuni asili si tenta di obbligare i maschietti a fare pipì seduti, come le femminucce, onde evitare il contatto con i genitali, già proclamato in Svezia volgare, antigienico e maschilista. La incomprensibile (o comprensibile?) reazione dei genitori, soprattutto mamme, ha fatto naufragare il progetto.<br />
In alcune scuole materne dell’Emilia-Romagna favole tipo Cenerentola o La Bella Addormentata – dove le protagoniste vittime di cattiverie o malefici materno-femminili si risvegliano alla felicità grazie al bacio del Principe Azzurro – vengono espunte dalla didattica. Sostituite da favole modellate su Il Brutto Anatroccolo, tanto per consapevolizzare precocemente i maschietti circa la loro connaturata inferiorità riscattabile solo attraverso l’amorevolezza delle cure femminili.<br />
In un contesto cultural-mediatico così parossistico, com'è possibile che la vicenda della povera ragazza di Gussano (BS), vittima di siffatta patriarcale sopraffazione, odio misogino e bestiale violenza maschilista, a due giorni dall’8 Marzo improvvisamente non interessi più nessuno? Forse che l’imminente Conclave con la probabile elezione di un Papa capace di modificare gli assetti secolari della Chiesa; l’imbarco dei grillini sul Transatlantico che stravolge l’assetto politico; la grottesca conflittualità tra i partiti che blocca l’avvio di un nuovo governo; il sali-scendi dello spread che ci impicca alla speculazione economico/finanziaria; lo stillicidio quotidiano delle morti sul lavoro ed ancor più per mancanza di lavoro, sono notizie così basilari da adombrare un siffatto delitto? No. Niente di tutto questo.<br />
Si tace perché l’assassino è una Donna. Ed aveva le chiavi di casa. Una lesbica ha ucciso la compagna con cui conviveva da anni e che amava da morire, dando sfogo agli stessi impulsi e per le stesse motivazioni che “i saperi femminili e femministi” declinano pervicacemente solo al maschile.<br />
La cronaca si affretta a riferire che si tratta del primo caso <span style="color: blue; font-size: x-small;"><b>[*]</b></span> di “femminicidio” tra una coppia lesbica. Forse è il primo caso di cui veniamo a conoscenza. Contrariamente ai Paesi anglosassoni, in Italia nessun ente istituzionale ha osato avventurarsi sott’acqua a stanare la violenza sommersa agita dalle Donne. I dati raccolti da associazioni private – tra cui la scrivente -, che hanno affrontato il fenomeno tra coppie eterosessuali, sono sistematicamente sminuiti, negati quando non addirittura ridicolizzati.<br />
Secondo uno studio sulle coppie gay condotto nel 2002 (McClennen, Summers, Daley), si stima che le relazioni "violente" fra le coppie lesbiche si attestino tra il 25 e il 50%. Balsam e Szymanski (2005) hanno condotto un altro studio reclutando persone fra i vari partecipanti agli eventi Gay Pride: in un campione di 272 lesbiche e donne bisessuali, il 40% ha dichiarato di commettere violenza fisica nei confronti della propria compagna, mentre il 44% ha affermato di essere stata vittima di violenza fisica da parte della propria partner <span style="font-size: x-small;">[DATI: Psychology of Women Quarterly, 29 (2005), 229-237. Blackwell Publishing. Printed in the USA. Copyright C 2005 Division 35, American Psychological Association. 0361-6843/05]</span>.<br />
Auspichiamo che non ci siano altre vittime. La terribile fine della ragazza di Brescia è di per sé una testimonianza: sbriciola la piattaforma ideologica su cui è stato edificato il concetto di “femminicidio” e ”violenza domestica”, fa crollare come un castello di carte l’impianto dottrinale femminista fin qui conosciuto.<br />
La violenza non ha sesso: può essere agita da chiunque contro chiunque, con i mezzi che ha a disposizione, e scaturisce dai medesimi impulsi distruttivi. Criminalizzare in toto un genere per vittimizzare senza riserve l’altro, alimentando all’infinito la guerra dei sessi, genera ancora più violenza, senza aiutare le vittime vere a scongiurarla, né i carnefici veri ad affrontare le proprie problematiche.<br />
Occorre ri-educare tutti a sentimenti di reciproco rispetto nella valorizzazione delle peculiarità di ciascuno, e soprattutto all’assunzione di reciproci doveri e responsabilità. La Fiera dei Diritti si è prolungata oltre il dovuto.<br />
A Marilena, come a tutte le altre vittime della furia omicida, rivolgiamo la nostra pietà ed il nostro rimpianto.<br />
<br />
Elvia Ficarra. Responsabile Osservatorio Famiglie Separate Gesef<br />
<a href="http://www.gesef.org/donna-gelosa-uccide-compagna-convivente-primo-femminicidio-lesbo">fonte</a> <br />
<span style="color: blue; font-size: x-small;"><b>[*]</b></span>: Purtroppo non lo è: <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2005/01/milanoinfermiera-uccide-la.html">caso 1</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2005/06/pistoia-accoltellata-in-casa-delitto.html">caso 2</a> , <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2006/09/torino-ammazzata-dallamica-con.html">caso 3</a></blockquote>
</div>
<div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Venezia - <b>"Nessun'altra deve guardarti": e la accoltella in faccia</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 agosto 2013</b></span> - </span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Gelosa alla follia. Non voleva che uscisse di casa, temeva di perderla.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Quindi l'ha segregata nel suo appartamento e, per impedire che qualcun altro potesse guardarla, l'ha sfregiata con un coltello da cucina.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Protagoniste della vicenda due donne di Favaro, una prostituta brasiliana e la sua "fidanzata" italiana che, al termine di un furioso litigio, ha riportato una profonda ferita al viso.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">I carabinieri sono intervenuti avvisati dai vicini e hanno arrestato la brasiliana per lesioni gravissime.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La ferita, portata in ospedale, è stata ricoverata. I medici le hanno diagnosticato un mese di prognosi.<br /><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2013/12-agosto-2013/sfregia-compagna-che-vuole-uscire-brasiliana-arrestata-favaro-lesioni-2222586086805.shtml"><span style="font-size: x-small;">http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2013/12-agosto-2013/sfregia-compagna-che-vuole-uscire-brasiliana-arrestata-favaro-lesioni-2222586086805.shtml</span></a></span><br />
<span style="background-color: white; color: #464646; font-family: Georgia, Palatino, serif; font-size: 14px; text-align: start;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Formia (LT) - <b>Relazione lesbica: una 25enne ridotta in sudditanza e miseria dalla partner dominante</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 ottobre 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Un amore morboso, un rapporto di gelosia malsano ha costretto una 25enne bolognese a trasferirsi a Formia e a vivere in povertà.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La vicenda è venuta a galla ieri quando gli agenti della polizia del commissariato di Formia, diretto dal vice questore Paoloo Di Francia, sono intervenuti in piazza della Vittoria dove alcuni passanti hanno segnalato la violenta lite tra due donne, con una che aveva preso il sopravvento sull'altra e si stava accanendo con violenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">All'arrivo degli agenti, l'aggressione era ancora in corso e hanno dovuto lavorare per fermare la donna che accusava l'altra di ricevere telefonate sospette ed insistenti. Prestati i dovuti soccorsi alla ragazza emiliana, quella ferita, è stata lei stessa a raccontare di quel rapporto sentimentale per il quale, da qualche tempo, aveva raggiunto la compagna, coetanea di Minturno, in una sua casa di Formia diventandone succube dal punto di vista fisico che psicologico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna viveva di nulla e la costringeva al suo stesso stile di vita, cioè, passare il tempo senza far nulla in centro e a mangiare alla mensa della Caritas. Tale situazione di disagio imposto alla giovane bolognese dalla compagna, caratterizzata da una personalità forte ma deviante, da qualche tempo era aggravata dai frequenti scatti di ira violenta che sfociavano in aggressioni fisiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Al termine della redazione degli atti di rito la ragazza, dopo essere stata curata dai medici dell'ospedale di Formia, rifocillata e confortata dal personale del Commissariato intervenuto, ha preso il primo treno per Bologna dove, essendo stati presi contattati con i genitori, è rientrata nella serata di ieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna di Minturno, tra l'altro già conosciuta per alcune segnalazioni di polizia per reati contro il patrimonio, è stata denunziata per lesioni e minacce, e sarà proposta per una misura di carattere preventivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/latina_coppia_succube_vita_povert_amp_agrave/notizie/338597.shtml" target="_blank"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/latina_coppia_succube_vita_povert_amp_agrave/notizie/338597.shtml</span></a></div>
<div style="text-align: start;">
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Lesbica perseguitata dalla ex</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 novembre 2013</b></span> - <span style="text-align: start;">Storia di lesbiche. In una circostanza, la donna era arrivata addirittura a minacciare la sorella della sua ex con un coltello da cucina. Alla fine, vedendo che la situazione stava sempre più degenerando, ha deciso di rivolgersi alla Polizia e denunciare i fatti.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso della serata appena trascorsa, la giovane, accompagnata da un’amica e dalla sorella, si è quindi recata presso il Commissariato Esposizione raccontando agli investigatori di quanto stava subendo da qualche tempo.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La denuncia, però, non ha sortito gli effetti sperati, anzi. Di ritorno dal Commissariato la vittima ha subito notato di essere seguita. A bordo di un ciclomotore, l’ex ‘compagna’ ha cercato con alcune spericolate manovre di far arrestare la corsa dell’autovettura posizionandosi davanti al veicolo, costringendo poi gli occupanti a fermarsi. A questo punto la donna ha iniziato a colpire con un casco lo specchietto retrovisore dell’auto, per poi accanirsi con calci sullo sportello. Le ragazze, per sfuggire all’aggressione, sono tornate quindi presso il Commissariato Esposizione, dove gli agenti hanno cercato di calmare gli animi. Neanche ciò è servito però a far desistere la donna dai suoi propositi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel corso della notte ha continuato a inviare messaggi alla sua vittima nei quali faceva intendere di trovarsi sotto l’abitazione dei suoi familiari, costringendola di fatto la giovane a recarsi sul posto per scongiurare eventuali ripercussioni. Una volta a confronto sono proseguite le minacce, tanto da determinare l’intervento degli agenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La serata, a questo punto, si è conclusa per le parti in causa presso gli uffici del Commissariato Primavalle, dove M.P., a conclusione degli accertamenti, è stata arrestata per rispondere di atti persecutori ed accompagnata presso la Casa di Reclusione di Rebibbia, in attesa di essere ascoltata dal Giudice per le Indagini Preliminari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://voxnews.info/2013/11/02/perseguitata-dalla-ex-lesbica-e-omofobia-o-femminicidio/"></a><a href="http://voxnews.info/2013/11/02/perseguitata-dalla-ex-lesbica-e-omofobia-o-femminicidio/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">http://voxnews.info/2013/11/02/perseguitata-dalla-ex-lesbica-e-omofobia-o-femminicidio/</span></a></div>
</div>
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Como - <b>Si finge uomo per conquistare la collega: donna a processo per stalking</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 aprile 2014</b></span> - Si è spacciata un uomo (tanto da aprire un finto profilo su Facebook) per poter avvicinare e conquistare la collega.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Riuscendo tra l’altro nel suo intento e intrattenendo con la vittima un rapporto di cinque mesi, fatto di messaggi non solo sul popolare social network, ma anche di telefonate in cui camuffava la voce per sembrare davvero un uomo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Quando però la storia è venuta a galla, non ha accettato l’addio definitivo mettendo in scena una serie di telefonate, messaggi e appostamenti che l’hanno portata prima in carcere, poi in aula a rispondere all’accusa di stalking.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La storia è andata in scena in un comune della Bassa Comasca in un periodo compreso tra il marzo del 2012 e il febbraio del 2013. La vittima - una donna ucraina che vive da tempo in Italia - conosce quella che diventerà la sua aguzzina (una 51enne) sul posto di lavoro. «Prima non c’era alcun rapporto tra di noi», ha testimoniato ieri in aula l’imputata. Che poi ha spiegato con un «è stato un gioco» la creazione di un finto nome e cognome maschili, con tanto di profilo Facebook, con cui avvicinare la collega e creare con lei una relazione virtuale. «Ero convinta che mi avrebbe scoperto subito perché ho la erre moscia - ha poi proseguito l’imputata - Invece siamo andate avanti cinque mesi, siamo finite in un circolo vizioso».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel frattempo, anche il rapporto reale tra le due donne si rinsalda, forse perché era stata proprio la 51enne (ovviamente) a presentare il finto uomo alla collega anticipandole che un suo amico l’aveva vista, voleva conoscerla e l’avrebbe contattata su Facebook. Le parti non si limitano a saluti online, ma si telefonano e si mandano foto hot. Nel frattempo l’amicizia tra le due donne cresce e la coppia va anche in vacanza assieme, prima a Mentone in Francia, poi a Rimini. Ma la storia virtuale non può continuare all’infinito, anche perché quell’uomo dei sogni non si fa mai vedere. Ed alla fine l’ucraina scopre che dietro al principe azzurro altro non c’è che la collega.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da qui in avanti si entra in una “normale” storia di stalking, con la “scaricata” che non si rassegna e contatta all’infinito la vittima (costretta a cambiare numero di telefono), si presenta sotto casa, minaccia (sostiene l’accusa) di diffondere le foto compromettenti dell’ex amica. «Ma io volevo solo indietro i 250 euro che le avevo prestato e mi doveva», si è giustificata ieri la 51enne. «E poi lei sapeva che dietro quell’uomo su Facebook c’ero io. Ci sentivamo anche al telefono, e ho una voce troppo particolare per non riconoscermi. Però ha aspettato che finissero le vacanze che ho pagato e poi ha detto che non voleva avere più niente a che fare con me».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Mi spiace per tutta questa storia - è stata la chiosa - era nato tutto come uno scherzo e poi sono finita in carcere». Le telefonate per la verità erano iniziate molto prima, e la donna era stata anche “avvertita” con un obbligo a non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla collega di lavoro. Il giudice Walter Lietti ha poi rinviato l’udienza al 27 giugno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.corrierecomo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=60370:si-finge-uomo-per-conquistare-la-collega&catid=14:prima-pagina">http://www.corrierecomo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=60370:si-finge-uomo-per-conquistare-la-collega&catid=14:prima-pagina</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">San Michele al T. (VE) - <b>Passione saffica non corrisposta: la migliore amica si trasforma in stalker</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 ottobre 2014</b></span> -<span style="text-align: start;">Lettere anonime e messaggi sul cellulare dal contenuto ambiguo. E ogni tanto una ricarica telefonica. Da mesi una 35enne subiva uno stalking continuo e quando si è confidata con la sua migliore amica, una trentenne, questa le ha detto che anche a lei stava succedendo la stessa cosa. La 35enne non si è però fermata e si è rivolta alla Polizia ferroviaria dei Portogruaro.</span></span><br />
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le indagini, svolte da polfer e polizia locale, inizialmente si erano concentrate su colleghi di lavoro della donna; poi gli investigatori hanno individuato i tabacchini da dove avvenivano le ricariche e hanno colto sul fatto l'autrice.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con grande sorpresa ad inviare lettere e messaggini e a fare le ricariche era la migliore amica della donna, che fingeva di ricevere pure lei lettere e messaggi. Agli investigatori la trentenne ha spiegato che all'origine di tutto c'era l'amore non corrisposto dalla vittima, che in realtà era ignara di questi sentimenti.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/lettere_anonime_messaggi_stalker_donna_amore_san_michele_al_tagliamento_venezia/notizie/948638.shtml">http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/lettere_anonime_messaggi_stalker_donna_amore_san_michele_al_tagliamento_venezia/notizie/948638.shtml</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Turchia - <b>Lesbica uccide compagna perché tradita con un uomo</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 febbraio 2015</b></span> - <span style="text-align: start;">Delitto passionale in Turchia. Una donna di 26 anni è stata condannata all'ergastolo per aver ucciso la sua compagna.</span><span style="text-align: start;"> </span><span style="text-align: start;">Il motivo? La tradiva con un uomo.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come riferisce la stampa turca, la 26enne da quattro anni aveva una relazione con un’altra donna. L’anno scorso, però, dopo avere appreso che la sua compagna aveva un'altra storia - e per giunta con un uomo - l’ha uccisa a coltellate.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">"Non capisco che cosa mi sia successo", ha detto ai giudici della seconda corte penale di Bakirkoy, a Istanbul. Il tribunale l’ha condannata all’ergastolo per omicidio volontario, accreditando il movente della gelosia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lesbica-uccide-compagna-perch-tradita-uomo-1098329.html">http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lesbica-uccide-compagna-perch-tradita-uomo-1098329.html</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Pontedera (PI) - <b>Bisessuale sposata, ha relazione extra-coniugale e finisce pestata: dal marito? no, dall'amante lesbica</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>25 novembre 2015</b></span> - Stavano viaggiando in auto, sulla circonvallazione che dalla zona industriale della Bianca a Pontedera porta a Ponte alla Navetta. Clima teso, tipico delle incomprensioni fra amanti. Nervosismo diffuso. Poi all'improvviso la lite. Che si fa subito più accesa fino a sfociare in una vera e propria rissa mentre la vettura è in movimento.<br />Poi lo stop al bordo della strada e la separazione della coppia che finisce con una reciproca querela ai carabinieri.<br />Una pontederese di 34 anni e una cinquantenne livornese, la quale è sposata. Secondo quanto spiegato dai carabinieri che sono intervenuti, la discussione è stata violenta ed è sfociata in percosse reciproche. Anche se la donna livornese ha avuto la peggio.<br />Dopo essere rimasta a piedi sulla circonvallazione che passa dietro alla zona della multisala Cineplex e all'area del mercato settimanale, a poca distanza dallo svincolo della Firenze-Pisa-Livorno, la livornese è riuscita a raggiungere l'ospedale dov'è stata medicata e giudicata guaribile in 15 giorni.<br />La pontederese, che era alla guida e che ha abbandonato in strada l'altra donna, invece, ha ricevuto una prognosi delle escoriazioni riportate di 5 giorni.<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2015/11/25/news/picchiata-dalla-compagna-donna-finisce-in-ospedale-1.12507356?ref=fbfti">http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2015/11/25/news/picchiata-dalla-compagna-donna-finisce-in-ospedale-1.12507356?ref=fbfti</a></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Perugia - <b>Lei perseguita l'"amica": "Devi essere mia"</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 gennaio 2016</b></span> - </span><span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un'amicizia fra donne durata anni si è trasformata in una lunga e terribile persecuzione. La donna, dopo le insistenti attenzioni dell'"amica" 40enne, si è vista costretta a denunciarla per stalking.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">In base alla ricostruzione dell'Accusa, effettuata in tribunale, sembrerebbe che la vittima non fosse più in grado di camminare tranquilla per strada. La donna, che aveva sviluppato una vera e propria ossessione nei suoi confronti, si “appostava sotto casa guardandola con sguardi minacciosi davanti agli occhi del nipotino”. Ma è sempre nel capo d'imputazione che si scopre che la vittima aveva “subito nel corso del tempo anche danneggiamenti all'auto”.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna si trova attualmente in carcere, dopo essere evasa dai domiciliari per andare nuovamente a perseguitare la sua vittima.</span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.perugiatoday.it/cronaca/processo-stalking-perugia-donna-carcere.html">http://www.perugiatoday.it/cronaca/processo-stalking-perugia-donna-carcere.html</a></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
</div>
</div>
<div class="drdot" style="clear: both; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
</div>
</div>
</div>
Giorgio Ghttp://www.blogger.com/profile/12301017300575041691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-59133558763211767852014-10-08T20:37:00.000+02:002017-10-21T16:39:16.883+02:00Violenza femminile nella pubblicità - estratto dal libro "il Pater Sapiens"<div align="justify">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;">VIOLENZA FEMMINILE NELLA PUBBLICITA'</span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><b>di Fabio Nestola</b></span></div>
<br />
Nel corso del lavoro la ricerca sulla carta stampata ha generato una maggiore attenzione anche verso altre forme di pubblicità: l’esempio più evidente è costituito dagli spot televisivi.<br />
Il divario fra l’utilizzo dell’uomo e della donna in tv si allarga, l’emancipazione femminile non si concretizza solo attraverso la realizzazione professionale e l’indipendenza economica, ma esaspera i peggiori modelli maschili spingendosi verso una spirale di aggressività e di violenza.<br />
Gli esempi di pubblicità televisiva che seguono sono limitati ad una sintetica descrizione, non essendo previsto per il libro un allegato multimediale.<br />
<br />
Spot BREIL – orologi<br />
Una coppia sul sedile posteriore di una limousine con autista; mentre la vettura viaggia i due si spogliano reciprocamente scambiandosi sguardi ammiccanti, fino a quando lui tenta di toglierle l’orologio da polso. La reazione della donna diventa violenta: lo spot termina con l’immagine dell’uomo che viene scaraventato fuori dalla vettura in corsa. Lei recita: “Toglietemi tutto, ma non il mio Breil”.<br />
Negli anni diverse versioni, con la costante della donna violenta che distrugge l’auto con una mazza da golf, distrugge la casa con una gru magnetica, etc.<br />
<br />
Spot VIVIDENT – chewingum<br />
Un portalettere, durante il suo giro di consegne, viene ripetutamente adescato da diverse donne che lo invitano a pranzo. Dopo ogni “pasto” lui usa il chewingum per rinfrescare l’alito. Il messaggio lascia apertamente intendere che l’invito a pranzo nasconda in realtà un incontro erotico: le donne infatti ricalcano lo stereotipo della dominante “mangiatrice di uomini” e trascinano in casa il portalettere con un’aggressività densa di sottintesi, mentre l’attore scelto per interpretare il portalettere è un soggetto paffutello, con capelli radi, dall’aspetto ingenuo e bonariamente rassicurante.<br />
L’esatto contrario dello stereotipo di sciupafemmine, più simile a Gerry Scotti che non ad Antonio Banderas.<br />
Tornato a casa anche la moglie lo invita a “consumare un pasto”, ma il portalettere si accorge di avere terminato il pacchetto di chewingum.<br />
Lo spot termina con un gran ceffone della signora che ha intuito i tradimenti.<br />
<br />
Spot SCALDASONNO IMETEC – termocoperte<br />
Una coppia di mezza età è a letto, lui lamenta di avere freddo e si avvicina a lei che, indignata, lo picchia. Lui si alza, posiziona il prodotto reclamizzato sul letto e, finalmente, può dormire al caldo con un’espressione soddisfatta ma anche con un vistoso occhio tumefatto.<br />
<br />
Spot OPEL – automobili<br />
Una ragazza acquista la Opel Corsa e la mostra orgogliosa a quello che presumibilmente è il suo compagno. I due ridono, si abbracciano, lei è entusiasta e lui apprezza i particolari della vettura, fino a quando, con una pratica normalmente in uso nelle officine meccaniche, saggia con una pedata la ruota anteriore del prodotto reclamizzato. Lo Spot termina con la scena di lei che, infuriata, mette in fuga il ragazzo a calci e pugni.<br />
<br />
Spot AMICA – rotocalco femminile<br />
Una coppia è a letto, lei prima di dormire sta leggendo il prodotto reclamizzato. Lui si avvicina con un sorriso e la accarezza chiamandola “amore…”, con evidente desiderio di reciproche tenerezze. Lei lo guarda con espressione infastidita ed altezzosa, quindi dal rotocalco esce una mano che schiaffeggia l’uomo.<br />
La donna riprende la lettura con espressione soddisfatta.<br />
<br />
Spot CAMPARI – liquori<br />
Una coppia entra in un ristorante. Lui si massaggia la spalla estasiato, memore del recente incontro erotico durante il quale lei ha lasciato sulla sua spalla una vistosa cicatrice con quattro graffi. Un’altra donna si avvicina, gli lancia sul viso il contenuto di un bicchiere e con prepotenza prende la compagna di lui e la porta al proprio tavolo, rivendicandone con violenza il “possesso”.<br />
Anche lei esibisce la stessa cicatrice sulla spalla, testimonianza evidente dell’amore passionale e bisex della donna contesa.<br />
Altro spot della stessa azienda, con la donna che sceglie gli uomini facendoli duellare all’arma bianca. Rifiuta un uomo appena sfregiato nel combattimento e si allontana in limousine con autista, anch’egli sfregiato servitore.<br />
<br />
-----------------------------------------<br />
<br />
Negli ultimi tempi si assiste ad una costante escalation di messaggi nei quali la donna ha un comportamento aggressivo, sprezzante, prepotente, violento.<br />
Sono rappresentate diverse tipologie: la giovane ragazza come la donna di mezza età, la donna snella come la donna sovrappeso, la donna in carriera come la casalinga.<br />
Un dato preoccupante: se una campagna pubblicitaria non funzionasse, verrebbe rapidamente soppressa per lasciare spazio ad altri messaggi più redditizi; gli esempi sopracitati sono invece andati in onda per mesi, con centinaia di passaggi su tutte le reti principali ed in diverse fasce orarie.<br />
Al di la delle emergenti velleità “artistiche”, il mestiere del pubblicitario rimane essenzialmente quello di far si che l’azienda committente incrementi il fatturato, ricavando quindi degli utili dall’investimento iniziale.<br />
Ergo: la violenza femminile funziona, fa immedesimare il target nei modelli proposti, fa vendere.<br />
<br />
Di seguito alcune considerazioni condite da molte domande che mi vedo costretto a condividere con chi legge, poiché non sono in grado di trovare risposte.<br />
Dando per scontato che non tutte le donne, fortunatamente, si riconoscono nelle immagini illustrate, mi preme sottolineare come la perplessità sia rivolta non alla donna reale ma al modello di donna che viene proposto.<br />
E’ lecito chiedersi perché la donna, per essere rappresentata nella sua emancipazione, debba sfoggiare violenza.<br />
Per avere un’immagine positiva,“realizzata”, la donna deve picchiare?<br />
I primordiali modelli di prevaricazione maschile, unanimemente condannati come estremamente negativi, diventano positivi se adottati dal genere femminile?<br />
La violenza della donna sull’uomo è diventata un modello da imitare, quindi da proporre per invogliare all’acquisto?<br />
A ruoli invertititi, gli stessi messaggi sarebbero stati prodotti?<br />
E, soprattutto, avrebbero avuto spazio nel nostro Paese senza sollevare un vespaio?<br />
Per quali motivi il viso tumefatto di una donna fa indignare, mentre il viso tumefatto di un uomo fa vendere?<br />
L’antica gag della torta in faccia - o anche peggio, molto peggio - deve oggi sottostare alla regola non scritta secondo la quale, per essere politically correct, è applicabile solo al genere maschile?<br />
Violenza fisica, violenza psicologica, derisioni ed umiliazioni non sono proponibili quando hanno come oggetto la donna: oltre alla grave offesa all’intero genere femminile è da considerare l’impatto negativo sui minori, che non dovrebbero ricevere alcun input di violenza “positivizzata”, alcun messaggio nel quale il comportamento violento viene esaltato e non condannato.<br />
Gli episodi di violenza diventano stranamente proponibili quando le vittime sono gli uomini, anche se i minori continuano ad essere incolpevoli spettatori ed inconsapevoli spugne di messaggi.<br />
Milioni di bambine e bambini, attraverso telegiornali, films, cartoons e pubblicità vengono bombardati da modelli di biasimevole (ed infatti biasimata) violenza al maschile, e da altrettanti modelli di positiva (ed esaltata) violenza al femminile. I messaggi violenti sono negativi comunque, ma almeno nel caso della violenza maschile i minori assistono ad una costante e corale condanna dei comportamenti aggressivi.<br />
Che la donna non si picchia nemmeno con un fiore si impara presto, già sui banchi delle elementari.<br />
L’immaginario collettivo percepisce come gravemente condannabile qualsiasi prevaricazione maschile; ciò non garantisce che non vengano violati i principi, ma è basilare che tali principi ci siano e siano radicati nella percezione comune di equità, democrazia, correttezza, giustizia, parità tra i generi.<br />
Se poi qualcuno, nonostante tutto, continua ad adottare comportamenti violenti nei confronti della donna, trasgredisce sapendo di trasgredire.<br />
E’ grave che, invece, la percezione comune stia evolvendo nella pericolosa direzione di non considerare negativa la violenza femminile. Le nuove generazioni stanno ricevendo un input devastante secondo il quale donna è bello sempre, anche quando picchia, quando insulta, quando aggredisce. Anzi, donna che aggredisce è ancora più bello.<br />
Una bimba che oggi cresce con il modello Campari, Breil e simili, da adolescente e da adulta avrà difficoltà a non riconoscersi nei modelli di riferimento della sua infanzia, col risultato che se commetterà atti di violenza nei confronti del proprio compagno lo farà per affermare la propria autonomia, per ribadire la propria emancipazione, per apparire libera, evoluta, moderna. Come le è stato insegnato, senza la connotazione di negatività che, a ruoli invertiti, viene inculcata ai suoi coetanei di sesso maschile.<br />
La cronaca nera, già oggi, conferma l’incremento della violenza femminile, individuale o in branco, soprattutto ad opera di adolescenti. Un fenomeno assolutamente sconosciuto alle generazioni precedenti.<br />
Al cinema ed in tv - piaccia o meno, grandi strumenti di orientamento del costume - gli uomini che usano violenza alle donne sono linciati dalla folla, arrestati, condannati, emarginati dal tessuto sociale e persino dalla popolazione carceraria; le donne violente della pubblicità invece cenano in lussuosi ristoranti, viaggiano in limousine con autista, vestono grandi firme ed hanno schiere di spasimanti ai loro piedi.<br />
<br />
Ultima, ma non per gravità, la campagna di sensibilizzazione sul problema delle donne che muoiono di parto, targata Comunicazione Sociale (2003).<br />
Un’animazione rappresenta alcuni spermatozoi alla ricerca dell’ovulo da fecondare.<br />
Uno di questi diventa particolarmente attivo ed individua l’obiettivo fertile, mentre gli altri si allontanano.<br />
Lo spermatozoo, rimasto solo, si accinge alla fecondazione: si proietta verso l’ovulo con estrema violenza, tanto da farlo esplodere.<br />
<br />
Un messaggio di terrificante condanna che imputa esplicitamente alla violenza dell’intero genere maschile il dramma dei decessi da parto.<br />
Anzi, il decesso da parto viene estremizzato e storpiato in decesso da coito, visto che il seme maschile distrugge l’ovulo senza riuscire a fecondarlo. L’atto stesso del concepimento è spogliato da ogni contenuto: non c’è il primordiale istinto di conservazione della specie, non c’è religioso spirito procreativo, non c’è laica progettualità genitoriale, non c’è amore nella coppia, complicità, affetto, niente…<br />
Solo violenza che porta alla distruzione.<br />
Il messaggio che ne scaturisce è terrorismo allo stato puro.<br />
Attente, donne: difendetevi dagli uomini, geneticamente strutturati per farvi del male, per causare dolore e morte. Anche ciò che può sembrare amore in realtà tende ad uccidervi; tutto è stupro, violenza, sopraffazione…<br />
Con quali basi scientifiche?<br />
Guardando oltre il terrorismo psicologico che persevera nello stereotipo donna/vittima - uomo/carnefice, quali certezze indicano l’atto del concepimento come causa delle morti da parto?<br />
Non hanno alcuna responsabilità la disinformazione, le condizioni igieniche disastrose e la mancata prevenzione?<br />
Non hanno alcuna responsabilità la carenza di medicinali, di strutture sanitarie e dei relativi operatori?<br />
Senza scavare troppo, senza sollevare troppi coperchi, ecco la soluzione a portata di mano: é più facile creare uno spot terroristico per addossare ogni colpa al genere maschile, tout court.<br />
Tanto è di moda.<br />
Cosa stiamo insegnando alle generazioni che crescono con questa comunicazione sociale?</div>
fabio nestolahttp://www.blogger.com/profile/07540428024762957789noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-3106777682777961582014-09-21T12:43:00.000+02:002018-01-01T08:49:50.755+01:00>Quella squallida menzogna del "femminicidio"<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Definizione di “femminicidio” secondo il ddl n. <a href="http://www.senato.it/versionestampa/stampa.jsp?thispage" target="_blank">724</a> (PD) del 29-05-2013 “Disposizioni per la promozione della soggettività femminile e per il contrasto al femminicidio”</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Pag. 1 della relazione introduttiva:</span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="color: #c27ba0;">Nel 1995, la IV Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite definì la violenza di genere come il manifestarsi delle relazioni di potere storicamente ineguali fra donne e uomini. L’elaborazione teorica accademica utilizza il concetto di femminicidio per identificare le violenze fisiche e psicologiche contro le donne che avvengono in (e a causa di) un contesto sociale e culturale che contribuisce a una sostanziale impunità sociale di tali atti, relegando la donna, </span><b><span style="color: #d5a6bd;">in quanto donna</span></b><span style="color: #c27ba0;">, a un ruolo subordinato e negandone, di fatto, il godimento dei diritti fondamentali.</span></span></div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="color: #c27ba0;">[…] Il concetto di femminicidio comprende, infatti, non solo l’uccisione di una donna </span><b><span style="color: #d5a6bd;">in quanto donna</span></b><span style="color: #c27ba0;">, ma ogni atto violento o minaccia di violenza esercitato nei confronti di una donna in quanto donna, in ambito pubblico e/o privato, che provochi o possa provocare un danno fisico, sessuale o psicologico o sofferenza alla donna.</span></span></div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></blockquote>
<span style="color: #c27ba0; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="color: #c27ba0;">Art. 1:</span></span></div>
<span style="color: #c27ba0;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">2. Ai fini della presente legge, si intende per:</span></span></div>
<span style="color: #c27ba0;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">a) «violenza nei confronti delle donne»: violazione dei diritti umani e discriminazione contro le donne, ancorché minorenni, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata;</span></span></div>
<span style="color: #c27ba0;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">b) «violenza domestica»: [omissis]</span></span></div>
<span style="color: #c27ba0;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #c27ba0;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">c) «violenza contro le donne basata sul genere»: atti di violenza, persecuzione o molestia diretti contro una donna, ancorché minorenni, in quanto tale, o che colpiscono le donne in modo sproporzionato;</span></span></div>
<span style="color: #c27ba0;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></span></blockquote>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il nostro proposito è di verificare la validità di questo postulato nell'ipotesi dell'omicidio, poiché quasi tutta la relazione introduttiva si fonda - per dimostrare l'esistenza e la rilevanza statistica dell'asserito fenomeno - sulle morti femminili per cause violente e non accidentali: pertanto, il concetto di "femminicidio" (di per sé illogico e fallace, come più sotto si dimostrerà), per inverarsi necessiterebbe dei seguenti elementi:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">A) che vi sia un "atto" di violenza; attenzione: "atto" e non "fatto"; non un qualsiasi accadimento (come un incidente), ma l'azione volontaria di "qualcuno". Ne deriva che non sono ascrivibili a "femminicidio" (<b>scriminante</b>) le morti femminili dovute a:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>1.</b> omicidio preterintenzionale (manca la volontà o questa era diretta ad altro fine); compiuto da persona incapace d'intendere e volere, parzialmente o totalmente, permanentemente o al momento dell'evento (volontà difettosa, scemata, tale da impedire all'autore il controllo delle pulsioni - spesso si osserva, nelle stragi familiari, che il soggetto psicolabile colpisce contestualmente più membri, senza distinzione di sesso; talora conseguente a patologie degenerative senili);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>2.</b> omicidio eutanasico o <i>pietatis causa</i> (mosso non da sopraffazione, ma da empatia - a volte distorta o parossistica - verso la vittima affetta da malattia inguaribile), quasi sempre seguito da <a href="http://altrosenso.wordpress.com/2014/01/01/il-padrone-si-suicida/" target="_blank">suicidio dell'autore</a></span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">; a volte coesistente con estrema precarietà economica (impossibilità, reale o percepita, per la famiglia, di “andare avanti”); anche nella declinazione del "suicidio assistito";</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">B) che l'atto di violenza sia fondato sul Genere: condizione, questa, labile, fumosa, ascientifica; cosa potrà mai significare? Si possono formulare un paio d'ipotesi:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">B.1) che l'atto di violenza sia fondato "sulla diversità di Genere fra autore e vittima": ma in tal modo si giungerebbe al paradosso per cui ogni morte di una donna per mano di un uomo sarebbe "femminicidio", mentre non lo sarebbe se causata da un'altra donna: e cioè, due omicidi, magari per identico movente - p. es. rapina -, sarebbero trattati in modo diverso (evidentemente, sarebbe considerato più grave quello compiuto dall'uomo); senza considerare che, in tal modo, dovrebbe per forza elaborarsi anche il concetto speculare: e cioè, che ogni morte di un uomo per mano di una donna dovrebbe essere trattata come "maschicidio";</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #6aa84f; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">B.2) che l'atto di violenza si basi su un movente che sottenda la riaffermazione di una "relazione di potere storicamente ineguale fra donne e uomini", che releghi "la donna, in quanto donna, a un ruolo subordinato" (definizione della "violenza di genere" elaborata nella Conferenza di Pechino).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="color: #6aa84f;">Ebbene, se fosse vero che tali delitti sottendono una rappresentazione di minorità sociale della vittima (</span><b><i><span style="color: #d5a6bd;">in quanto donna</span></i></b><span style="color: #6aa84f;">) nella psiche dell'autore, allora questi non potrebbe essere che un uomo!.. Orbene, si consideri il delitto passionale (talora con dolo d'impeto, spesso generato da gelosia o "possesso"; talaltra con premeditazione): le cronache giudiziarie traboccano di questo tipo di omicidi commessi </span></span><span style="color: #6aa84f; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">(ma, ovviamente, <u>censurati in TV</u>) <b>da donne su uomini</b> (<a href="http://violenza-donne.blogspot.it/search/label/uccisione%20del%20partner" target="_blank">qui</a> 248 casi) o <b>da donne su donne</b> (<a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2009/01/violenza-delle-donne-sulle-donne-il.html" target="_blank">qui</a> 4 casi) <b><span style="font-size: x-small;">(*)</span></b>: <i>quid juris</i>?..</span><br />
<span style="color: #6aa84f;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Come potevano tali autrici essere permeate di una cultura patriarcale?.. E, se pure lo erano, allora questa non è una biasimevole esclusiva maschile?.. E dunque, perché s'invoca la "rieducazione" per i soli uomini e l'aggravante di pena per le sole vittime-donne uccise da autori-uomini?..</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #6aa84f; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>(*)</b>: si tenga poi presente che l'omicidio di una donna ad opera di un'altra può nascondere un movente passionale anche quando non avviene in una relazione lesbica: è il caso in cui si elimini (o si commissioni l'eliminazione di) una rivale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">In entrambe le ipotesi interpretative, ne discende che non possono essere ascritti a "femminicidio" quegli omicidi il cui movente prescinde totalmente dalla soggettività sessuata della vittima e dalla relativa rappresentazione nella psiche dell'autore:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>3.</b> paradigmatico è il movente economico-patrimoniale: e difatti, come <i>pecunia non olet</i> (e cioè suscita cupidigia a prescindere dalla liceità della provenienza), così il denaro "non ha sesso"; perciò tale movente è scriminante anche nelle declinazioni della "rapina finita male" o della rivendicazione delirante contro un apparato burocratico che, agli occhi del tartassato dalla crisi, incarna lo "Stato usuraio": costui, irrompendo come un forsennato nell'ufficio che gli ha spedito l'ingiunzione di pagamento o gli nega l'appalto o l'erogazione, si pone forse il problema del sesso del funzionario che gli si para davanti?..</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>4.</b> ma tale è anche il caso del movente di rancore maturato in ambito professionale (rivalità per carriera, mobbing, ecc.), o in ambito familiare allargato (faida, nella quale si colpisce un membro qualunque della famiglia avversaria per colpire la famiglia nel suo insieme o per vendetta), o in ambito di vicinato: qualcuno potrebbe forse affermare che nell'arcinota "strage di Erba" i due coniugi assassini - il tassista Olindo e la moglie Rosa - fossero spinti da motivazioni diverse e sessualmente connotate?..</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Altre fattispecie:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>5.</b> l'omicidio maturato come "danno collaterale" ad altro crimine comune: p. es. allo scopo di eliminare un testimone;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>6.</b> l'omicidio su commissione, ove prevale il movente della mandante, perché quello dell'esecutore materiale, invece, potrebbe essere meramente mercenario o volto a guadagnarsi la gratitudine – talora amorosa - dell'ispiratrice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ecco svelata, dunque, l'intrinseca fallacia ed ascientificità del postulato "femminicidio", elaborato alla luce di un'ideologia parziale, partigiana, manipolatoria, rivendicativa, rancorosa, sessista, dicriminatoria, misandrica, nonché volta all'accaparramento di privilegi di genere quale preteso "risarcimento ex post" per una presunta minorità sociale patita nel passato...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">...minorità storicamente indimostrata, in quanto è noto che in quel passato, ai minori <b><i>onòri</i></b> riconosciuti alla donna, corrispondevano minori <b><i>òneri</i></b> e maggiore protezione sociale, nonché deresponsabilizzazione penale: ancora oggi, il codice penale italiano riserva alla infanticida un "trattamento di favore": pena da 4 a 12 anni, rispetto ai 21 comminati all'uomo; senza contare che il regime detentivo è, per la donna, un'eventualità meramente residuale, bastando la presenza di un figlio di età fino ai 10 anni per godere della detenzione domiciliare (con <a href="http://donna-disonesta.blogspot.it/search/label/evasione%20dai%20domiciliari?max-results=50" target="_blank">questi esiti</a>): beneficio, questo, negato ai padri, tranne che la madre del proprio figlio sia morta o assolutamente impossibilitata ad assistere la prole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">E' curioso che le paladine dell'emancipazione femminile non protestino affatto quando la considerazione della donna come "minorata" non pienamente responsabile delle proprie azioni, o come angelo del focolare dedito alla prole, presenti una convenienza... </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;">Fenomeno questo, riscontrato anche in altre occasioni in cui c'era in ballo un vantaggio femminile: dinanzi alla prospettiva dell'innalzamento dell'età pensionabile delle lavoratrici, alcuni sindacati, a dispetto della coerenza ideologica, ebbero la sfrontatezza d'invocare - proprio nel Paese europeo che ha il più basso tasso di natalità ed il più alto numero di badanti, con <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2011/12/badanti-ai-fatti-loro.html" target="_blank">questi esiti</a> - i compiti di cura domestica che incomberebbero sulle italiane... laddove, fino al giorno prima, avevano proclamato che proprio il focolare domestico sarebbe la prigione da cui le italiane vanno liberate, proiettandole in massa verso il lavoro extra-casalingo... (torna alla mente la vecchia canzonatura popolare: "<i>hai voluto la bicicletta?.. ed ora, pedala!..</i>").</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E allora, dietro alla menzogna del "femminicidio" - alla quale hanno alacremente lavorato, per decenni, decine di <a href="https://vimeo.com/106979238" target="_blank">intellettuali femministe, prevalentemente in ambito anglo-americano</a> - si nascondono due verità, l'una di dignità scientifica (attenendo alle scienze psico-sociali e criminologica), l'altra alquanto venale ed ignobile:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #cc0000; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">A) la relazione sentimentale (etero/omo-sessuale) racchiude in sé - in modo ontologico, cioè connaturato ed inemendabile, nell'eterno ed inestricabile intreccio fra <i>eros</i> e <i>tanatos</i> - un "lato oscuro", che è il desiderio/bisogno di "controllo" sul partner, cui fa da contraltare la paura dell'abbandono: è una manifestazione di "potere", più o meno negoziabile all'interno della coppia, che si estrinseca nelle più disparate modalità - alcune di polarità maschile, altre di polarità femminile (ma tutte agibili da ciascun sesso) - lungo uno spettro che va dall'accudimento ricattatorio alla violenza psicologica, verbale, fisica; dal ricatto economico a quello sessuale, ecc.;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #cc0000; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">nella donna, la volontà di controllo (che, evidentemente, non ha proprio nulla a che fare col patriarcato) tradisce spesso la mai sopita utopia femminile: quella di avere accanto un uomo "forte" e volitivo, che infonda un senso di protezione, ma che sia, al contempo... "addomesticato come un gattino"...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>[Nella tabella che correda il presente articolo, viene adottata la nozione di "movente passionale-relazionale", poiché la psicologia insegna che non solo la coppia, ma la stessa famiglia nel suo insieme - e nei suoi intrecci inter-generazionali - nasconde spesso una vasta patologia relazionale]</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">B) il presunto fenomeno "femminicidio" racchiude un enorme business, tutto al femminile; in ballo ci sono centinaia di stipendi, tutti rosa; si pensi che il ddl 724/2013 (proponente: PD) comporta un finanziamento di 85 mln di euro all'anno (art. 34): che le <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2010/04/la-violenza-dei-centri-anti-violenza.html" target="_blank">famigerate "Case delle donne"</a> abbiano personale tutto femminile (art. 14) passi, essendo associazioni private che riceverebbero fondi dagli enti locali; quanto ai "nuclei specializzati" presso le questure e le ASL, invece, per decenza costituzionale le proponenti non specificano il sesso del personale (trattandosi di enti pubblici), ma non è difficile prevederlo, se non altro per i soliti... "motivi di opportunità"... </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Nella tabella che segue sono raffrontati i presunti "femminicidi" (colonna di sinistra), compiuti in Italia nel 2013, con le uccisioni di uomini ad opera di donne (colonna di destra); va notato che la volontà omicidiaria sortisce effetti diversi fra i sessi: mentre per l'autore-uomo spesso l'evento va oltre l'intenzione (omicidio preterintenzionale), per </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">l'autrice-donna spesso l'evento voluto non viene, per imperizia, raggiunto: ma poiché il delitto tentato comporta - a differenza di quello colposo o compiuto da incapace d'intendere e volere - una lucida volontà omicidiaria nell'autrice, si è reso necessario contemplare anche il tentato omicidio per queste autrici (imputazione desumibile dalla stampa).</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">Vale anche la pena notare che quasi nessuno dei "maschicidi" è stato raccontato in TV, né reti RAI né quelle Mediaset: quasi nessuno è passato nei TG o ha costituito ghiotta occasione per format di compiaciuto e morboso approfondimento (Quarto grado, Chi l'ha visto, ecc.); l'uomo in veste di vittima è pressoché indicibile (politicamente scorretto), offuscherebbe il piagnisteo di pancia delle masse per le vittime rosa, la <i>vulgata</i> secondo cui "lei" può essere solo vittima, non carnefice; ed anzi, se proprio è indispensabile raccontare - per la loro enormità - tragedie con vittime maschili, queste le si "desessualizza", chiamandole non "uomini" ma "persone":</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dyEggLOlraGAud_FguBQmQuo-b93uYIMWFPGEN8Pt4xyTF0hZnK8npTMSOTOuZ8Y40jmnU303-eBAuHP9Bxcw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<br />
<table border="1" bordercolor="#000000" cellpadding="5" cellspacing="0" style="page-break-before: always; width: 100%;">
<colgroup><col width="33%"></col>
<col width="34%"></col>
<col width="33%"></col>
</colgroup><tbody>
<tr valign="TOP">
<td height="153" width="33%"><div align="LEFT" lang="it-IT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">PRESUNTI
EPISODI DI </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">“</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">FEMMINICIDIO</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">”
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">secondo
la stampa del </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>mainstream</b></i></span></span></span></span></span></span></span></span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; margin-top: 0.11cm; orphans: 0; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">(sfondo
rosa per quelli in cui risulta confermato il movente
passionale-relazionale nell'autore capace d'intendere e volere)</span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">GIUDIZIO
CRIMINOLOGICO E CLASSIFICAZIONE MOVENTE desumibili dalla stampa</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
(il codice numerico individua la scriminante illustrata nel testo
soprastante)</span></span></span></span></span></span></span></span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.11cm; orphans: 0; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">link
che fornisce indizi su episodio/movente</span></span></span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">(sfondo
rosso per autore straniero)</span></span></span></div>
</td>
<th width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">EPISODI
DI </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">“</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">MASCHICIDIO</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">”</span></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">(sfondo
colorato per quelli con movente relazionale-passionale - in
</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><span style="background: #00b8ff;">azzurro:
consumato</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">;
in </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><span style="background: #00ffff;">celeste:
tentato</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">)
(ove disponibili, sono indicati il nome della vittima e quello
dell'autrice)</span></span></span></span></span></span></span></span></div>
</th>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Rimini,
8 gennaio – Muore la 78enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Annunziata
Paoli</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
in seguito ad un accoltellamento avvenuto il 12 settembre 2012 ad
opera del marito 73enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Germano
Piccinini</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
malato psichiatrico, gà deceduto prima di lei</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.romagnanoi.it/news/rimini/740273/accoltellata-dal-marito--muore-dopo.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.romagnanoi.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="107" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Radda
in Chianti (SI), 9 gennaio – Durante il lavoro nei campi, la
bracciante kosovara </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Elvane
Ponik</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa, con un paio di forbici da potatura, dal collega
connazionale </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Nestan
Thaqi</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
al culmine di un diverbio in cui lui aveva criticato, per motivi
di lavoro, la figlia di lei</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">4</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/01/09/lite-tra-le-vigne-uccide-la-compagna.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://ricerca.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www1.adnkronos.com/ign/regioni/lazio/roma-greco-accoltellato-e-ucciso-ad-ostia-lido%2520%2520-arrestata-una-donna_32237545409.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www1.adnkronos.com/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Ostia
Lido (RM), 10 gennaio - </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giovanis
Apostolos</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene accoltellato a morte da </span></span></span></span><span style="color: #454545;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Gina
Iulia Dascalu</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/03/09/news/borgotaro_pensionato_ucciso_con_dose_letale_di_farmaci-54182132/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://parma.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Borgotaro
(PR), 11 gennaio – Il pensionato </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giuseppe
Berni</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene avvelenato con una dose letale di farmaci da </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Giuseppina
Lugari</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
e dalla figlia </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Sonia
Barbieri</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="34" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2013/01/napoli-moglie-accoltella-il-marito.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://violenza-donne.blogspot.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Napoli,
12 gennaio – Un 35enne accoltellato nella sua casa dalla moglie</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Montesilvano
(PE), 14 gennaio – Muore la 65enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Liliana
Agnellini</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
arsa viva, nell'ambito di una relazione turbolenta, dall'ex
carabiniere 68enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Damiano
Verna</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
suicidatosi nel frangente con lo stesso mezzo</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilpescara.it/cronaca/omicidio-suicidio-montesilvano-morta-liliana-agnellini.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilpescara.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.trevisotoday.it/cronaca/suicidio-coniugi-montebelluna-14-gennaio-2013.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.trevisotoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Montebelluna
(TV), 14 gennaio – il 60enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Massimiliano
Uccello</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
(malato di demenza senile) viene ucciso con monossido di carbonio
dalla moglie </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Daniela
Venturato</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che si suicida con lo stesso mezzo</span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Cavour
(TO), 15 gennaio – La 63enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maddalena
Livatino</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
e la 43enne disabile </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Barbara
Pons</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
vengono uccise dal marito-padre 77enne depresso </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Franco
Pons</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.torinotoday.it/cronaca/omicidio-cavour-uccise-barbara-pons-maddalena-livatino.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.torinotoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">L'Aquila,
17 gennaio – La 36enne albanese </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Hrjeta
Boshti</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa a colpi di pistola, insieme al nuovo convivente,
dall'ex marito 48enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Burhan
Kapillani</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.abruzzoweb.it/contenuti/omicidi-laquila-il-killer-non-accettavo-la-famiglia-distrutta/506213-4/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.abruzzoweb.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Bernareggio
(MB), 18 gennaio – La 46enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Antonia
Stanghellini</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa a coltellate, in casa, dall'ex convivente 45enne
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Moustafà
Hashouani</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilgiorno.it/monza/cronaca/2014/04/29/1059051-bernareggio-omicidio.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilgiorno.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Castelfidardo
(AN), 22 gennaio – L'84enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Ada
Vivani</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
muore per le percosse ricevute dal figlio 53enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Giovanni
Occhiodoro</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
da 20 anni in cura presso il SIM e già sottoposto a TSO</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.gomarche.it/news.php?newsid=389707"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.gomarche.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="34" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.gazzettadelsud.it/news/32070/accoltella-il-marito---al.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.gazzettadelsud.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Rende
(CS), 24 gennaio – Un uomo accoltellato al torace, nella sua
casa, dalla moglie</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Vercelli,
24 gennaio – </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Donika
Xhafa</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa a colpi di pistola dall'ex marito </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Raffaele
Vorraro</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">:
“la divisione di una casa in Liguria il movente del delitto”</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.freenewspos.com/notizie/archivio/d/1262283/carcere%2520vercelli/uccise-l-rsquo-ex-moglie-sul-vialecondannato-a-30-anni"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.freenewspos.com/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/emilia-romagna/articoli/1078673/ferrara-uccide-il-marito-%2520%2520al-culmine-di-una-lite.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.tgcom24.mediaset.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#99ccff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Ferrara,
24 gennaio – Il medico </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Vincenzo
Brunaldi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene ucciso, nella sua casa, con un colpo di pistola sparatogli
dalla moglie </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Donatella
Zucchi</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Isernia,
29 gennaio – La 51enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Franca
Iaciofano</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa con un colpo di fucile dall'amante 60enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Giuseppe
Del Riccio</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che poi si suicida con la stessa arma</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.isernianews.it/cronaca/12467-giallo-di-valle-soda-sciolti-i-dubbi-sulla-dinamica-dei-fatti-il-movente-resta-un-mistero.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.isernianews.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/calabria/articoli/1079569/uomo-ucciso-e-fatto-a-%2520%2520pezzi-fermata-la-figlia.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.tgcom24.mediaset.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00dcff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Trebisacce
(CS), 30 gennaio – Il pensionato </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Riccardo
Chiusco</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene ucciso e fatto a pezzi dalla figlia </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Stefania</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://it.paperblog.com/vado-ligure-accoltella-il-compagno-grave-al-san-martino-1618683/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://it.paperblog.com/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Vado
L. (SV), 1° febbraio – Il 39enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giancarlo
Biagioni</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene accoltellato nella sua casa dalla convivente 38enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Natascia
Altobelli</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Dolianova
(CA), 3 febbraio – L'87enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giuseppina
Boi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa a martellate dal marito 90enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Ignazio
Pitzianti</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che poi cerca di suicidarsi col gas</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.labarbagia.net/rubriche/rassegna-stampa-di-michele-arbau/1926/lunione-sarda-massacra-la-moglie-a-martellate"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.labarbagia.net/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="107" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Casal
di Principe (CE), 3 febbraio – La 24enne nigeriana </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Olayemi
Favour</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene bruciata viva dal connazionale 43enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Abunsango
Michael</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">:
fra i due non c'era alcuna relazione, in quanto la donna si era
intromessa nella lite fra l'uomo e l'ex fidanzata</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">5</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/02/12/news/donne_un_altra_vittima_innocente_addio_a_olayemi_che_difese_un_amica-52464650/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://napoli.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Riva
del Garda (TN), 5 febbraio – La 54enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Daniela
Sabotig</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal conoscente </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Ivan
Zucchelli</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">:
il movente è nella compravendita di immobili di proprietà della
donna</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ladige.it/articoli/2013/02/12/dentro-l-auto-daniela-c-era-grosso-sasso"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ladige.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Rosignano
(LI), 8 febbraio – La 75enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Bruna
Porazzini</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
durante una lite domestica col marito 81enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Leopoldo
Bertini</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
cade e muore battendo la testa: disperato, lui si suicida col
fucile da caccia</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.today.it/citta/morti-leopoldo-bertini-bruna-porazzini.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.today.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Pianura
(NA), 11 febbraio – La 52enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giuseppina
Di Fraia</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito 51enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Vincenzo
Carnevale</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
nel contesto di un matrimonio deteriorato</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/02/12/news/giuseppina_in_fin_di_vita-52441380/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://napoli.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maddaloni
(CE), 15 febbraio – La 62enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Agnese
Maria Coscia</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa nel corso di una rapina in casa perpetrata dal figlio
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Manlio
Spagnuolo</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
e da un amico di questi, entrambi tossicodipendenti</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmattino.it/caserta/caserta_uccisa_in_casa_con_30_coltellate_arrestati_il_figlio_26enne_e_un_complice_volevano_i_soldi_per_comprare_la_droga/notizie/252296.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmattino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.caiazzorinasce.net/2013/02/spara-al-cognato-e-scappa-una-donna-e.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.caiazzorinasce.net/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Trentola
Ducenta (CE), 21 febbraio – Il 49enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Luca
Costanzo</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene attinto da un colpo di pistola sparatogli dalla cognata</span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Budrio
(BO), 22 febbraio – La 30enne marocchina </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Jamila
Assafa</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa, nel corso di una lite domestica, dal marito
connazionale 53enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Abderrahim
Qablaoui</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/02/24/news/omicidio_budrio-53279667/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://bologna.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmessaggero.it/viterbo/tenta_uccidere_marito_mattarello_viterbo_insulina_depressione/notizie/253808.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmessaggero.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Viterbo,
23 febbraio – Il 57enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Sergio
Palumbo</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene quasi ucciso a colpi di mattarello e con iniezioni di
insulina dalla moglie </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Donatella
Paesani</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">San
Mauro T. (TO), 24 febbraio – L'81enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giuseppina
Saverino</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
affetta da demenza senile, viene uccisa dal marito 85enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Antonio
Croveris</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
che, subito dopo, si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.torinotoday.it/cronaca/omicidio-suicidio-san-mauro-marito-uccide-moglie.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.torinotoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="34" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_febbraio_27/tenta-uccidere-marito-disabile-mattarello-avvelenarlo-soffocarlo-2114240847115.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://milano.corriere.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Milano,
27 febbraio – Un 77enne disabile viene quasi ucciso a colpi di
matterello dalla moglie 75enne</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Rieti,
27 febbraio – La 38enne macedone </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Shedije
Mamedani</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito connazionale </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Jazhine
Sabani</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
per motivi di gelosia</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmessaggero.it/rieti/uxoricidio_shedije_non_aveva_amanti_il_fornaio_sospettato_dal_marito_lavora_con_lui/notizie/256058.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmessaggero.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Giussago
(PV), 28 febbraio – La 24enne nigeriana Vivian Edehia, mentre
cammina lungo i binari, muore travolta da un treno sopraggiunto</span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">errore
di rilevazione</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2013/03/03/news/ha-un-nome-la-giovane-donna-trovata-morta-vicino-ai-binari-1.6633745"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://laprovinciapavese.gelocal.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Attimis
(UD), 2 marzo – La 43enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Denise
Fernella Graham</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa, durante una lite domestica, dal marito 51enne
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Silvano
Cantarutti</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
per motivi di gelosia</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.crimeblog.it/post/43297/udine-denise-fernella-graham-uccisa-dal-marito-silvano-cantarutti"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.crimeblog.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Siena,
2 marzo – La prostituta colombiana 32enne Lucelly Molina Camargo
viene ritrovata uccisa nel suo appartamento: autore/autrice
sconosciuti</span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">autore
di sesso ignoto</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.lanazione.it/siena/cronaca/2013/03/05/854217-omicidio-lorena-escort-prostituta-siena.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.lanazione.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Arcugnano
(VI), 4 marzo – L'80enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Adriana
Carolo</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
malata di Alzheimer, viene uccisa dal marito 83enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Marcello
Rigodanzo</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/home/477917_dramma_ad_arcugnano_anzianouccide_la_moglie_ammalataluomo_ha_usato_una_baionetta/?refresh_ce%23scroll=1368"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilgiornaledivicenza.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Terme
Vigliatore (ME), 4 marzo – Due sorelle disabili mentali, la
47enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
e la 40enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Laura
Isgr</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">ò
vengono uccise dal fratello 39enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Vito</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che subito dopo si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.gazzettadelsud.it/news/37194/la-disperazione-dietro--la-strage.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.gazzettadelsud.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Segrate
(MI), 5 marzo – La 66enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Egidia
Mamoli</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito 75enne, affetto da depressione, </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Pietro
Donda</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che subito dopo si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilgiornale.it/news/milano/sono-vigliacco-scusate-spara-moglie-e-si-uccide-892992.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilgiornale.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Perugia,
6 marzo – Le due funzionarie della Regione </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Margherita
Peccati</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
e </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Daniela
Crispolti</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
cadono uccise sotto i colpi dell'imprenditore in crisi </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Andrea
Zampi</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che subito dopo si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.lanazione.it/cronaca/2013/03/06/854942-perugia_colpi_arma_fuoco_palazzo.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.lanazione.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/donna_accoltella_compagno_napoli/notizie/259696.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmattino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Camposano
(NA), 20 marzo 2013 – A seguito di una lite domestica, un 40enne
marocchino viene accoltellato dalla convivente </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Svitlana
Misko</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Albisola
(SV), 22 marzo – Nella casa di riposo, l'80enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Paola
Olivero Burdisso</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene picchiata a morte da un altro ospite, il 77enne demente
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Marco
Silombria</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/25/ottantenne-picchiata-morte-nellospizio.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://ricerca.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="64" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">4</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.piazzasalento.it/lite-tra-condomini-matino-donna-arrestata-per-tentato-omicidio-25430"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.piazzasalento.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Matino
(LE), 22 marzo – Muratore 63enne viene aggredito, sul
pianerottolo di casa, dalla vicina </span></span></span></span><span style="color: #4b4b4b;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Mariantonietta
De Matteis</b></i></span></span></span></span><span style="color: #4b4b4b;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "open sans" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
armata di martello e seghetto</span></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Saracena
(CS), 26 marzo – La 70enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Carmela D'Aquila</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dall'ex fidanzato della figlia, il 51enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Pasqualino
Giannieri</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.gazzettadelsud.it/news/40898/autopsia-determinante---per-risolvere.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.gazzettadelsud.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="107" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Porto
Recanati (MC), 27 marzo – Nel corso di una lite, la 57enne
schizofrenica </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Anna
Maria Gandolfi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
resta uccisa per una spinta ricevuta dall'ex marito 60enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Amedeo
Belli</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
il quale, prima e dopo la separazione, l'aveva accudita e aveva
continuato a pagare l'affitto per la casa di lei</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/2013/03/29/865960-omicidio-porto-recanati-anna-maria-autopsia.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilrestodelcarlino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="92" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Milano,
28 marzo – Viene rinvenuta una lettera in cui la 59enne invalida
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Elena
Monni</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
e il figlio 31enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Dario
Biolcati</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
depresso per problemi economici, annunciano di voler morire
insieme; lui viene salvato in extremis</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilgiornale.it/news/milano/pap-ho-ucciso-mamma-e-adesso-mi-taglio-vene-901282.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilgiornale.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.leggo.it/roma/nera/roma_uomo_ucciso_a_coltellate_a_velletri_arrestata_la_moglie/notizie/221038.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.leggo.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00dcff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Lanuvio
(RM), 29 marzo – Il 61enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Luciano
Omminetti</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene ucciso a coltellate, nella sua casa, dalla moglie</span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2013/1-aprile-2013/accoltella-marito-mentre-guarda-televisione-arrestata-56enne-212441347891.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://corrieredelveneto.corriere.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Tonezza
sul Cimone (VI), 1° aprile – Il 58enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Antonio
Canal</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
mentre guarda la TV, viene accoltellato alla schiena dalla moglie
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Lucia
Ortensia Rigon</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Ravenna,
2 aprile – La rumena 35enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Adela
Simona Andro</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
resta uccisa durante un litigio con l'ex fidanzato connazionale
45enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Valer
Ispas Baciu</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.romagnanoi.it/news/news/1203251/infermiera-strangolata--chiesti-30-anni.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.romagnanoi.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="34" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1097809/sacher-perizia-le-15enni-volevano-uccidere%2520%2520-.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.tgcom24.mediaset.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Udine,
7 aprile – Il pensionato 66enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Mirco
Sacher</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene strangolato da due prostitute 15enni</span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="137" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Cisterna
di L. (LT), 6 aprile – La 56enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Francesca
Di Grazia</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
implicata in traffici d'immigrazione clandestina, viene uccisa
dall'indiano di 19 anni più giovane </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Kumar
Ray</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che lei aveva prima sposato e poi ricattato, per soldi, con la
minaccia di farlo rimpatriare; uccisa anche, in quanto testimone,
la figlia 19enne di lei </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Martina
Incocciati</span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">5</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;">scriminante
per l'eliminazione della testimone: è del tutto evidente che,
anche si si fosse trattato di un maschio, l'avrebbe ucciso
parimenti</span></span></div>
<div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.oggi.it/attualita/notizie/2013/04/08/madre-e-figlia-uccise-a-cisterna-di-latina-confessa-lex-marito-arrestato/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.oggi.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Marcelli
di Numana (AN), 7 aprile – La 26enne prostituta rumena </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Adriana
Mihaela Simion</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene trovata uccisa; l'unico indagato viene scarcerato; al
momento, autore e movente restano ignoti</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">autore
di sesso ignoto</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/provincia/2014/04/16/1053927-delitto-prostituta-numana-orlandoni-libero.shtml%231"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilrestodelcarlino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Serramanna
(CA), 12 aprile – La 65enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Santoro</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa a coltellate, in un raptus, dal nipote 20enne
psicopatico </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Anthony
Muscas</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.crimeblog.it/post/49159/cagliari-uccide-la-nonna-maria-santoro-a-coltellate-arrestato-20enne"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.crimeblog.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">S.
Giovanni la Punta (CT), 13 aprile – La 58enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Lucia Garra</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal figlio 25enne psicolabile </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Giorgio
Coco</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.today.it/citta/omicidio-nicolosi-catania.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.today.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Montebelluna
(TV), 16 aprile – La 22enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Denise
Morello</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dall'ex fidanzato 40enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Matteo
Rossi</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che subito dopo si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/04/16/tragedia-veneto-spara-uccide-ex-suicida_8563515.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ansa.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Rossano
C. (CS), 16 aprile – La prostituta rumena 19enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Florentina
Boaru</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dall'amante 41enne pregiudicato </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Cosimo
De Luca</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.lametino.it/cronaca/calabria-fermato-presunto-autore-omicidio-della-donna-trovata-in-sacco.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.lametino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Acilia
(RM), 18 aprile – La 41enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Michela
Fioretti</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dall'ex marito 42enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Guglielmo
Perettini</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che subito dopo tenta il suicidio</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilquotidianodellazio.it/articoli/1276/michela-fioretti-uccisa-dall-ex-marito"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilquotidianodellazio.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Catania,
20 aprile – La cingalese 42enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maduri
Warnacula</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito connazionale </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Sarath
Moragoda</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
il quale muore 2 giorni dopo a causa dell'incendio che aveva
appiccato nell'appartamento</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://angelipersi.blogspot.it/2013/04/angeli-volati-in-cielo-maduri-warnacula.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://angelipersi.blogspot.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="34" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://tuttoggi.info/terni-donna-accoltella-uomo-durante-una-festa-colpi-alla-testa-e-torace/175576/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">tuttoggi.info/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Terni,
21 aprile – Durante una festa, un 45enne russo viene
accoltellato da una donna ucraina</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Montecalvo
Versiggia (PV), 24 aprile – La 76enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Alma
Pecorara</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
affittacamere in nero, viene uccisa dall'ex inquilino rumeno
34enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Constantin
Scarlat</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
al quale si era rifiutata di restituire la caparra</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_aprile_27/donna-uccisa-pavese-montecalvo-versiggia-alma-pecorara-fermato-romeno-212866715420.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://milano.corriere.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Castagneto
Carducci (LI), 1° maggio – La 19enne consumatrice occasionale
di hashish </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Ilaria
Leone</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal pusher senegalese 33enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Ablaye
Ndoye</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://magazine.excite.it/ilaria-leone-ablaye-ndoye-arrestato-per-lomicidio-della-diciannovenne-n138287.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://magazine.excite.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="107" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Dragona
(RM), 2 maggio – La 30enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Alessandra
Iacullo</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che aveva avuto una relazione lesbica con una donna sposata, viene
uccisa con 20 coltellate: la Cassazione decide che è da rifare
l'indagine, la quale si era concentrata su di un pregiudicato</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">autore
di sesso ignoto</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/omicidio_iacullo_gip_alessandra_uccisa_perch_umili_broccolo_davanti_a_tutti/notizie/279026.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmessaggero.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
<div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.romatoday.it/cronaca/mario-broccolo-scarcerazione-omicidio-alessandra-iacullo.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.romatoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Roma,
3 maggio – La 28enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Chiara
Di Vita</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa, in un raptus di gelosia, dal marito 39enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Christian
Agostini</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.romatoday.it/cronaca/christian-agostini-omicidio-gelosia-chiara-di-vita.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.romatoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="225" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Sannicandro
(BA), 3 maggio – Il farmacista 55enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Michele
Piccolo</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
avrebbe sterminato la sua famiglia e quindi si sarebbe lasciato
annegare nella piscina: l'episodio confermerebbe l'irrillevanza
del Genere nelle stragi familiari, visto che oltre alla moglie
55enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Chimienti</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
ed alla figlia 20enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Letizia</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
l'autore avrebbe ucciso, senza alcun discernimento, anche il
figlio 24enne Claudio; resta in piedi l'ipotesi rapina, perché
non è stata ritrovata la pistola e non si capisce come mai il
presunto autore non l'abbia usata per se stesso</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.baritoday.it/cronaca/strage-piccolo-sannicandro-ipotesi-omicidio-rapina.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.baritoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Reggio
C., 7 maggio – In un matrimonio continuamente segnato da aspre
liti per reciproca gelosia, la 53enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Immacolata Rumi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Domenico
Laface</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/cronache/712801/uccisa-a-reggio---mio.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilquotidianodellacalabria.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Poggiomarino
(NA), 11 maggio – La prostituta ucraina 23enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Sofia
Zerebreska</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene accoltellata a morte a scopo di rapina</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ladige.it/articoli/2013/05/13/ucraina-uccisa-emerge-ipotesi-rapina"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ladige.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Chieti,
13 maggio – L'83enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Arcangelina
Silvestri</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal figlio 52enne, </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Domiziano
Di Domizio</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
in cura presso il Centro d'Igiene Mentale</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.notiziedabruzzo.it/cronaca-abruzzo/omicidio-silvestri-il-figlio-conferma-la-confessione.html%23.u3teh3ydh_y"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.notiziedabruzzo.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="LEFT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/01/12/news/lite_tra_coniugi_moglie_accoltella_marito_in_fin_di_vita-50415390/"><span style="color: black;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://napoli.repubblica.it/</span></span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00fcff" valign="TOP" width="33%"><div align="LEFT" lang="it-IT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">Napoli,
14 maggio - Al culmine di una lite domestica, un 35enne viene
ridotto in fin di vita dalle coltellate infertegli dalla moglie
31enne</span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="137" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Palermo,
15 maggio – La rumena 35enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Mihaela
Gavril</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa, insieme alla coinquilina polacca 37enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Henryka
Piechulska</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
dal marito della prima, che, probabilmente era stato sorpreso in
atteggiamenti intimi con la seconda: è il rumeno </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Gabril
Dumitru</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che, subito dopo, si suicida gettandosi sotto la metropolitana</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://palermo.blogsicilia.it/mihaela-uccisa-con-una-violenza-inaudita/187642/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://palermo.blogsicilia.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
<div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/05/17/il-badante-introverso-silenzioso-che-ha-sconvolto.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://ricerca.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Boscotrecase
(NA, 17 maggio – L'88enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giuseppina
Portanova</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa, per motivi economici, dal figlio 48enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Vincenzo
Villani</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.julienews.it/notizia/cronaca/donna-trovata-morta-il-figlio-reo-confesso/303174_cronaca_3.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.julienews.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Carinaro
(CE), 21 maggio – La prostituta nigeriana 27enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Joel
Joy</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene ritrovata uccisa, in una campagna: ignoti autore e movente</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">autore
di sesso ignoto</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/05/22/carinaro-giallo-sulla-morte-di-una-prostituta.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://ricerca.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="92" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Cadoneghe
(PD), 21 maggio – La volitiva 50enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Silvana
Cassol</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
dopo essersi fatta sposare dal debole e introverso poliziotto
37enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Gabriele
Ghersina</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
s'infatua di un collega di lavoro: il marito la uccide e si
suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilgazzettino.it/nordest/padova/un_sms_prima_dell_omicidio_suicidio_laquo_non_lascer_ograve_che_me_la_porti_via_raquo/notizie/283814.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilgazzettino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Formello
(RM), 21 maggio – L'86enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Irma
Scuderi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
inferma a letto da anni (pesa 30 kg), viene soffocata dal figlio
60enne border-line </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Massimo
Vigo</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che l'aveva sempre accudita</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.leggo.it/news/roma/roma_uccide_la_madre_malata_soffocandola_con_un_cuscino/notizie/282790.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.leggo.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Guardamiglio
(LO), 24 maggio – La rumena 35enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Angelica
Tmis</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene accoltellata a morte dall'ex fidanzato 49enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Maurizio
Ciceri</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/2014/03/17/1040395-guardamiglio-angelica-condanna.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilgiorno.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilquotidianocalabria.it/news/cronache/713261/fa-morire-l-anziano-convivente-%2520%2520con.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilquotidianocalabria.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00dcff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Frascineto
(CS), 25 maggio – L'82enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Donato
Annesi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene ucciso con l'acqua bollente dalla convivente </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Pina
Ferrari</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Corigliano
C. (CS), 25 maggio – La 16enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Fabiana
Luzzi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa, per motivi di gelosia, dal fidanzato 17enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Davide
Morrone</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.oggi.it/attualita/notizie/2014/01/24/uccise-e-brucio-viva-la-fidanzata-fabiana-luzzi-esce-di-prigione/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.oggi.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Besate
(MI), 26 maggio – Lei psicolabile, lui alcolista, entrambi
disoccupati e sotto sfratto: la 51enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giuseppina
Zizzu</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito 52enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Luigi
Negri</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che poi s'impicca</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilgiornale.it/news/cronache/tragedia-lavviso-sfratto-strangola-moglie-poi-si-uccide-921137.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilgiornale.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.thieneonline.it/index.php/cronaca/schio/item/3835-schio-accoltella-il-marito-al-%2520%2520culmine-di-litigio-arrestata%23.u94ufep9oy1"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.thieneonline.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Schio
(VI), 5 giugno – Al culmine di una lite domestica, un uomo viene
accoltellato dalla moglie 70enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Clara
Zambon</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Bologna,
9 giugno – La 39enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Silvia
Caramazza</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa e nascosta in un freezer dal fidanzato 35enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Giulio
Caria</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/11/26/compagna_uccisa_e_nascosta_nel_freezer_caria_trasferito_in_ospedale_psichiatrico-6-342548.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.unionesarda.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Foligno
(PG), 14 giugo – La rumena 38enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Sandita
Munteanu</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene accoltellata a morte dall'ex fidanzato connazionale 43enne
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Virgil
Murariu</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che poi si suicida con la stessa arma</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/foligno_delitto_badante_coltello_soldi/notizie/292692.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmattino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="34" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Napoli,
15 giugno – La 52enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Anna
Fiume</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal figlio 28enne, drogato e scioperato, </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Ciro
Ciccarelli</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/napoli_uccisa_dal_figlio_per_un_bicchiere_d_039_acqua_il_calvario_di_anna_sola_e_malata_una_vita_di_angoscia_per_quel_figlio_drogato/notizie/292802.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmattino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="93" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Vittoria
(RG), 15 giugno – Vendetta per motivi professionali:
l'insegnante 53enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giovanna
Nobile</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal bidello 69enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Salvatore
Lo Presti</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
perché aveva promosso una petizione fra i colleghi per
allontanarlo dalla scuola</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">4</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://it.blastingnews.com/opinioni/2013/06/omicidio-giovanna-nobile-parlano-i-familiari-un-delitto-annunciato-0019924.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://it.blastingnews.com/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/catania/notizie/cronaca/2013/17-giugno-2013/donna-investe-ex-compagno-poi-getta-acido-muriatico-volto-2221699445317.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Acireale
(CT), 17 giugno – Un uomo viene investito con l'auto e sfregiato
con l'acido dall'ex convivente </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Elena
Maria Ciragolo</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://ciociaria.ogginotizie.it/253177-tenta-di-uccidere-anziano-convivente-con-i-farmaci-arrestata-32enne/%23.u95rhep9oy0"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://ciociaria.ogginotizie.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Morolo
(FR), 17 giugno – Un anziano viene avvelenato con farmaci
anticoagulanti dalla convivente 32enne</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Spello
(PG), 18 giugno – La badante ucraina 62enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Olga
Dunina</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito 67enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Giovanni
Miceli</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://corrieredellumbria.corr.it/news/home/132864/giovanni-miceli-condannato-a-30-anni.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://corrieredellumbria.corr.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://wwww.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2012/06/18/lite-nigeriani-quartu-donna-accoltella-connazionale_7057779.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://wwww.ansa.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Quartu
(CA), 18 giugno – In un centro Caritas un nigeriano viene
accoltellato, per motivi di gelosia, da una connazionale</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">S.
Giovanni al Natisone (UD), 18 giugno – La 33enne albanese </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Irma
Hadai</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito connazionale </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Lulzmin
Hadai</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/uccisa_con_37_coltellate/2/51945"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilfriuli.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Caserta,
18 giugno – La 50enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Antonietta
Alfieri</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che tradiva il marito, viene uccisa; scagionati sia il marito che
l'amante (quindi sembra escluso il movente passionale), risultano
indagati altre tre uomini</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3/4/5</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://news.fidelityhouse.eu/cronaca/delitto-di-antonietta-alfieri-tre-persone-indagate-23299.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://news.fidelityhouse.eu/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">S.
Leucio del Sannio (BN), 21 giugno – La 41enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Raffaella
Ranauro</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dall'ex marito carabiniere 41enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Luigi
Chiumiento</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che poi si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmattino.it/benevento/ricostruite_le_ultime_ore_dell_039_omicida_suicida_luigi_era_depresso_perch_non_voleva_separarsi/notizie/295618.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmattino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.leggo.it/news/italia/donna_uccide_convivente_fuoco_appartamento/notizie/295612.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.leggo.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00dcff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Torre
del Greco (NA), 23 giugno – Il 57enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Tommaso
Egger</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene accoltellato a morte, in casa, dalla convivente </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Maria
Carmela Panariello</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Polla
(SA), 24 giugno – La prostituta ucraina 50enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Olena
Tonkoshkurova</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa da un giovane cliente connazionale (sembra escluso il
movente di rapina)</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.giornaledelcilento.it/it/26-06-2013-delitto_prostituta_di_polla_in_manette_colpevole_ucraino_riconosciuto_grazie_alla_bicicletta-18687.html%23.u4lp2hzkk6s"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.giornaledelcilento.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Ravanusa
(AG), 25 giugno – La 60enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giovanna
Longo</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dall'ex marito 63enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Luigi
Gallo</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.today.it/citta/luigi-gallo-uccide-giovanna-longo-ravanusa.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.today.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="34" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Bra
(CN), 30 giugno – La 50enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Marta
Forlani</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dall'ex marito 59enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Michele
Bambino</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.lastampa.it/2013/06/30/italia/cronache/marito-uccide-la-moglie-a-bra-1lkkm8gzigi6cwlvnnzm4l/pagina.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.lastampa.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Cologno
M. (MI), 1° luglio – La 30enne albanese Silvana Hyseni muore
precipitando dal balcone di casa: viene scarcerato il marito
connazionale 29enne Zef Lleshi; sembra trattarsi di suicidio</span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">errore
di rilevazione</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/2013/07/05/915271-cologno-monzese-omicidio-suicidio-denuncia.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilgiorno.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="122" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Cardano
al Campo (VA), 2 luglio – Classico caso di vendetta per rancori
professionali: l'agente di PM sospeso dal servizio </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Giuseppe
Pegoraro</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
irrompe negli uffici municipali e spara, senza alcuna distinzione
di Genere, al sindaco </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Laura
Prati</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
e al vicesindaco Costantino Iametti: la prima muore a distanza di
20 gg.</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">4</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www3.varesenews.it/busto/la-perizia-del-medico-legale-laura-prati-morta-per-gli-spari-282990.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www3.varesenews.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="34" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2013/07/06/apuhyluf-accoltella_arrestata_convivente.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilsecoloxix.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Genova,
6 luglio – Un 35enne viene accoltellato nel suo letto dalla
convivente 44enne ubriaca</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Ostiglia
(MN), 8 luglio – L'89enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Iris
Merli</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene annegata dal figlio 63enne, profondamente depresso, </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Mario
Foin</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che poi si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://angelipersi.blogspot.it/2013/07/mario-foin-porta-via-la-madre-iris.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://angelipersi.blogspot.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Roma,
9 luglio 2013 – L'80enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Assunta Pizzolo</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene strangolata dal figlio 51enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Francesco
Di Francesco</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
affetto da problemi psichici</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/torpignattara_anziana_trovata_morta_il_figlio_l39ho_uccisa_io_voglio_suicidarmi/notizie/302101.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmessaggero.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Landriano
(PV), 9 luglio – Al culmine dell'ennesimo litigio, la 36enne
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Tiziana
Rizzi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito 39enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Marco
Malabarba</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://milano.ogginotizie.it/259271-landriano-marco-malabarba-uccide-la-moglie-tiziana-rizzi-per-un-litigio/%23.u5fkq3zkk6s"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://milano.ogginotizie.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Palermo,
10 luglio – La 26enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Rosy
Bonanno</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dall'ex marito 36enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Benedetto
Conti</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che poi tenta il suicidio</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.palermotoday.it/cronaca/omicidio-rosy-bonanno-retroscena.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.palermotoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: #0432ff;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ildesk.it/newslong.php?id=2772"><span style="color: #0432ff;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://ildesk.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Mondragone
(CE), 14 luglio – Un turista milanese 50enne viene narcotizzato
a scopo di rapina dalla prostituta </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Monica
Voira</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
e muore travolto da un'auto</span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Parma,
16 luglio – Nel contesto di una relazione burrascosa, la 20enne
peruviana </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Michelle
Campos</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa, per motivi di gelosia, dal fidanzato ecuadoregno
21enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Alberto
Muňos</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/07/17/news/omicidio_in_via_rondizzoni_uccisa_ragazza_di_20anni-63144497/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://parma.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="34" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.sassarinotizie.com/articolo-18740-%2520%2520maria_gavina_orru_resta_in_carcere_respinta_l_istanza_della_difesa.aspx"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.sassarinotizie.com/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00dcff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Caniga
(SS), 17 luglio – Il 54enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Mario
Loi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene accoltellato a morte dalla moglie </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Maria
Gavina Orrù</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://interno18.it/cronaca/35320/orrore-gricignano-tenta-di-uccidere-il-marito-dopo-ictus-e-si-taglia-le-vene-arrestata-52enne"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://interno18.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Gricignano
d'Aversa (CE), 19 luglio – Ad un 58enne invalido vengono recise
le vene dei polsi con una lametta dalla moglie 52enne, che poi
tenta di suicidarsi con la stessa modalità</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="122" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Reggio
C., 20 luglio – Classico caso di rancore di vicinato, in cui la
vendetta non discrimina affatto secondo il Genere: il 74enne
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Antonio
Canale</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
spara fucilate contro la famiglia del fratello: muore la cognata
58enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Angela
Arcudi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
mentre il fratello e i due figli maschi restano feriti</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">4</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.today.it/citta/omicidio-reggio-calabria-arangea-morta-angela-arcudi-uccisa-da-antonio-canale.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.today.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">San
Tammaro (CE), 20 luglio – La 31enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Katia
Tondi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene trovata strangolata nella sua casa: risulta indagato il
marito, ma, ad oggi, non v'è certezza né sugli autori, né sul
movente</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">autore
di sesso ignoto</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.caiazzorinasce.net/2014/05/omicidio-katia-tondi-scontro-tra-la.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.caiazzorinasce.net/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Gela
(CL), 21 luglio – La 46enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Nastasi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
vedova di un carabiniere, si mette col pregiudicato 51enne
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Salvatore
Greco</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
poi se ne pente: lui l'ammazza e si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://caltanissetta.blogsicilia.it/omicidio-suicidio-a-gela-oggi-lautopsia-sui-corpi/201492/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://caltanissetta.blogsicilia.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Salerno,
22 luglio – La 73enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Pia Guariglia</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal figlio 45enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Lino
Renzi</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
affetto da gravi turbe psichiche</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://lacittadisalerno.gelocal.it/salerno/cronaca/2013/08/06/news/deciso-ospedale-psichiatrico-per-renzi-1.7538353"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://lacittadisalerno.gelocal.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/giavera-montello-treviso-ragazza-prende-pistola-padre-spara-1628531/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=feed:%2520blitzquotidiano%2520%252525%2520%252028blitzquotidiano)"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.blitzquotidiano.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giavera
del Montello (TV), 24 luglio – Il 76enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Ladis
Boranga</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene raggiunto da tre colpi di pistola sparatigli dalla figlia
16enne</span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Marina
di Massa (MC), 28 luglio – La 38enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Cristina
Biagi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito da cui si stava separando, il 40enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Marco
Loiola</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che subito dopo si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.blitzquotidiano.it/foto-notizie/omicidio-massa-marco-loiola-cristina-biagi-salvatore-bertini-foto-facebook-video-1631934/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.blitzquotidiano.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Roma,
29 luglio – Viene ritrovato il cadavere del travestito
sudamericano Andrea Oliviero... anche questo conteggiato dalla
stampa “femminicidista”!..</span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">errore
di rilevazione</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.romatoday.it/cronaca/cadavere-termini-andrea-oliviero-29-luglio-2013.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.romatoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Taurisano
(LE), 29 luglio – La 43enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Erika
Frida Ciurlia</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito da cui si stava separando, il 46enne
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Franco
Capone</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che poi si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/tragedia-a-taurisano-se-te-ne-vai-ti-ammazzo-uccide-lei-e-no640808/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Madonna
di Campiglio (TN), 10 agosto – la 31enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Lucia
Bellucci</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dall'ex fidanzato 44enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Vittorio
Ciccolini</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.blitzquotidiano.it/foto-notizie/vittorio-ciccolini-lucia-bellucci-cronistoria-dalla-cena-a-omicidio-foto-facebook-video-1643133/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.blitzquotidiano.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Avola
(SR), 12 agosto – La 48enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Antonella
Russo</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito dal quale si stava separando, il 55enne
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Antonio
Mensa</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
il quale, subito dopo, si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/08/13/news/omicidio_suicidio_siracusano-64696770/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://palermo.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilgiorno.it/sudmilano/cronaca/2013/08/18/935830-omicidio-suicidio-motta-visconti-autopsia.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilgiorno.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Motta
Visconti (MI), 16 agosto – L'88enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Mario
Passalacqua</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene accoltellato a morte dalla figlia 57enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Maria
Grazia</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che poi si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="137" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Borgo
San Dalmazzo (CN), 19 agosto – La 38enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Grazia Giummo</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
– cui erano stati tolti e dati in affidamento i figli di un
precedente matrimonio – si mette col 35enne alcolista </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Umberto
Pantini</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
e se le danno di santa ragione; lei muore in ospedale per un
trauma addominale: sembra un omicidio preterintenzionale</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.zeronove.tv/index.php?option=com_content&view=article&id=7919:previsto-nel-pomeriggio-il-rientro-della-salma-di-maria-grazia-giummo&catid=28:ultime&itemid=599"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.zeronove.tv/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/emilia-romagna/articoli/1112495/rimini-%2520%2520ucciso-durante-festino-.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.tgcom24.mediaset.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Misano
A. (RN), 19 agosto – Un colombiano sgozzato da una connazionale
durante festino con cocaina</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Bellante
(TE), 20 agosto – Classica faida di vicinato: la dominicana
40enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Felicia
Mateo</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa con una fucilata dal vicino 70enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Mario
Ciabattoni</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che aveva sporto innumerevoli denunce contro di lei</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">4</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/teramo-felicia-mateo-uccisa-fucilate-dal-vicino-di-casa-1646801/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.blitzquotidiano.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Guspini
(CA), 25 agosto – La 62enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giuseppina
Brodu</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito 70enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Basilio
Ugo Lai</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che subito dopo tenta il suicidio; entrambi in cura al Centro di
Salute Mentale</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.labarbagia.net/rubriche/rassegna-stampa-di-michele-arbau/5268/lunione-sarda-uccisa-con-tre-coltellate"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.labarbagia.net/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Bitonto
(BA), 27 agosto – La 26enne prostituta rumena Adriana Mihaela
Simion viene trovata uccisa in campagna: ignoti autori e movente</span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">autore
di sesso ignoto</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.baritoday.it/cronaca/omicidio-a-bitonto-identificata-la-prostituta-uccisa-a-coltellate.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.baritoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Gambara
(BS), 29 agosto – L'impiegata 29enne brasiliana </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Marilia
Rodrigues Silva Martins</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal suo capo e amante 32enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Claudio
Grigoletto</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilgiornale.it/news/interni/confessa-lamante-marilia-lho-uccisa-non-volevo-950151.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilgiornale.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="107" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">S.
Maria del Cedro (CS), 31 agosto – La 40enne ucraina </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Rodika
Kulka</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che soffre di diverse patologie, viene percossa dal 41enne
convivente rumeno </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Ioan
Ionascu</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
e ricoverata per “lesioni lievi”; muore dopo 6 gg.: resta da
stabilire se vi sia un nesso causale</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/cosenza-rodika-kulka-picchiata-dal-convivente-morta-dopi-6-giorni-in-ospedale-1658452/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.blitzquotidiano.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="92" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Roma,
3 settembre – La 53enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Rosa
Graziani</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
resta uccisa da un colpo partito dalla pistola maneggiata dal
marito 73enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Giancarlo
Giusto</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">:
si propende per l'omicidio volontario, anche se non se ne scorge
il movente</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.romatoday.it/cronaca/omicidio-rosa-graziani-via-pescaglia.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.romatoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="93" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Bari,
4 settembre – La 53enne dottoressa del Servizio d'Igiene Mentale
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Paola
Labriola</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene accoltellata a morte dal paziente 44enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Vincenzo
Poliseno</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
che aveva ricevuto da lei un rifiuto ad una richiesta di soldi</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.blitzquotidiano.it/foto-notizie/vincenzo-poliseno-uccide-paola-labriola-coltellate-arresto-foto-bari-1656834/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.blitzquotidiano.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.larena.it/stories/home/558056_arrestata_per_tentato_omicidio_del_marito/?refresh_ce%23scroll=368"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.larena.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Sommacampagna
(VR), 5 settembre – Il 74enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Mario
Donatoni</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene avvelenato con un cocktail di farmaci dalla moglie 68enne
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Renata
Speri</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Busto
Arsizio (VA), 6 settembre – La prostituta moldava 18enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Lavinia
Simona Ailoaiei</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene strangolata dal suo cliente 41enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Andrea
Pizzoccolo</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2013/09/08/donna_strangolata_a_lodi_arrestato_italiano_di_41_anni-5-328487.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.unionesarda.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.lastampa.it/2013/09/06/edizioni/cuneo/moglie-accoltella-il-marito-a-magliano-alpi-bnuqn84tp7noc3moxivafm/pagina.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.lastampa.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Magliano
Alpi (CN), 6 settembre – Il 56enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Aldo
Terreno</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene accoltellato quattro volte, in casa, dalla moglie</span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="34" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2013/09/08/news/accoltella-l-ex-in-piazza-cavour-arrestata-24enne-livornese-1.7707794"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://iltirreno.gelocal.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Livorno,
8 settembre – Un 33enne viene accoltellato al torace, per
strada, dalla ex fidanzata 24enne</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Prato,
12 settembre – L'81enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Grazia Centauro</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
malata di Alzheimer, viene soffocata dal marito 86enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Sergio
Maranghi</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
ormai incapace di accudirla</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/soffoca_la_moglie_malata_di_alzheimer_e_poi_confessa_ero_disperato/notizie/325650.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmattino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/09/23/news/anziano_morto_durante_rapina_arrestata_la_badante-67130716/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://napoli.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Castel
Volturno (CE), 15 settembre – Il 74enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Michele
Carbonara</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
muore durante una rapina organizzata dalla badante bulgara </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Isabel
Mortimei</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Brancaleone
(RC), 16 settembre – La 41enne ucraina </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Tatiana
Kuropatyk</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dallo zingaro 21enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Gianluca
Bevilacqua</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
con cui si rifiuta di avere un rapporto sessuale</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.larivieraonline.com/gianluca-bevilacqua-ha-confessato-di-essere-lassassino-di-tatiana-kuropatyk"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.larivieraonline.com/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2013/16-settembre-2013/venezia-tenta-uccidere-convivente-una-coltellata-arrestata-46enne-2223116531221.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://corrieredelveneto.corriere.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Venezia,
16 settembre – Un 44enne viene accoltellato in casa, alla
schiena, dalla convivente 46enne ubriaca e drogata</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Statte
(TA), 16 settembre – La 20enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Ilaria
Pagliarulo</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene colpita a morte, al culmine dell'ennesimo litigio, da un
colpo sparatole dal convivente 24enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Cosimo
De Biaso</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.affaritaliani.it/cronache/cagliari-stalker-uccide-l-ex-fidanzata230913.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.affaritaliani.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="107" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Civitanova
M. (MC), 17 settembre – La 66enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Pia Bigoni</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
persèguita l'ex marito, tramite il suo avvocato, con continue
richieste di denaro (la figlia testimonia: “</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i>questo
non è un femminicidio, mio padre era disperato</i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">”):
lui, il 76enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Graziano
Palestini</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
la uccide</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/civitanova_marche/cronaca/2013/09/17/951271-feminicidio-uccisa-exmarito-accoltellata.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilrestodelcarlino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Udine,
18 settembre – La 28enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Silvia
Gobbato</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dallo squilibrato 36enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Nicola
Garbino</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
in un delirante tentativo di sequestro a scopo di estorsione</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.cronacanera.org/tag/problemi-mentali/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.cronacanera.org/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-17:34/22712"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://roma.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">San
Giovanni Incarico (FR), 20 settembre – Durante una lite
domestica un 44enne italiano viene accoltellato al torace dalla
convivente ucraina 44enne</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Villacidro
(CA), 23 settembre – La 29enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Marta
Deligia</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dall'ex fidanzato 36enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Giuseppe
Pintus</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.affaritaliani.it/cronache/cagliari-stalker-uccide-l-ex-fidanzata230913.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.affaritaliani.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_settembre_26/ragazza-accoltella-psichiatra-coni-zugna-2223316458410.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://milano.corriere.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Milano,
26 settembre – Uno psichiatra 60enne viene accoltellato sulla
soglia del suo studio da una ex paziente 49enne</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="93" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Castelvetro
(PC), 26 settembre – In una relazione completamente degradata,
la 51enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Cinzia
Agnoletti</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa, al culmine dell'ennesimo litigio, dal convivente
53enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Giampietro
Gilberti</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
il quale tenta poi il suicidio, senza riuscirci</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilpiacenza.it/cronaca/omicidio-castelvetro-cinzia-agnoletti-uccisa-26-settembre-2013.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilpiacenza.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www1.adnkronos.com/ign/regioni/liguria/ferisce-il-marito-invalido-e-credendolo-morto-%2520%2520si-uccide-gettandosi-da-finestra_32658419402.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www1.adnkronos.com/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Follo
(SP), 27 settembre – Al culmine di un litigio, un 83enne
invalido viene aggredito a colpi di matterello alla testa dalla
moglie coetanea, che poi si getta dal balcone</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Pinerolo
(TO), 30 settembra – La 64enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Pia Garnero</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito 65enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Lorenzo
Ostella</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.torinotoday.it/cronaca/marito-osella-uccide-moglie-garnero-pinerolo.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.torinotoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="122" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Caltagirone
(KR), 1° ottobre – Classico caso di scoppio di follia con
strage familiare, senza discriminazione di Genere fra le vittime:
il 67enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Gaetano
Sortino</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
imbraccia il fucile e spara al figlio 44enne Giuseppe e alla
moglie 64enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Concetta
Zimone</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che resta uccisa; infine si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://ctzen.it/2013/10/02/caltagirone-uccide-la-moglie-e-si-suicida-alla-figlia-apri-che-ora-ammazzo-anche-te/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://ctzen.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="107" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Zevio
(VR), 4 ottobre – Nel contesto di un matrimonio normalissimo, la
75enne cardiopatica </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giancarla
Bonente</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito 79enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Vittorio
Albiero</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che subito si suicida: sembra che lui si raffigurasse in modo
parossistico la malattia della moglie</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/verona/notizie/cronaca/2013/4-ottobre-2013/uccide-moglie-poi-si-suicida-2223426357268.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://corrieredelveneto.corriere.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Rovereto,
9 ottobre – La 27enne colombiana </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Yurani
Jimenez Cuadrado</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal convivente 28enne connazionale </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Michaele
Emmanuele Ocampo Ballestas</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.lavocedelnordest.eu/rovereto-uccide-la-compagna-e-si-butta-sotto-il-treno/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.lavocedelnordest.eu/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Loano
(SV), 11 ottobre – La 49enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Stefania
Maritano</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito 55enne, da cui si stava separando, </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Paolo
Moisello</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che poi si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://genova.repubblica.it/cronaca/2013/10/11/news/omicidio_suicidio_loano_uccisa_vice_sindaco_borghetto-68381533/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://genova.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Barbarano
Romano (VT), 12 ottobre – Nel contesto di un rapporto ormai
logorato, la 52enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Anna
Maria Cultrera</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal convivente 66enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Antonio
Matuozzo</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.viterbooggi.eu/news/domani-lautopsia-sulla-salma-di-anna-maria-cultrera_48029.htm"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.viterbooggi.eu/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Grosseto,
13 ottobre – Nel contesto di un rapporto burrascoso, la 48enne
ucraina </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Irina
Meyntser</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal convivente coetaneo </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Sergio
Bertini</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2014/07/31/news/premeditazione-gelosia-e-quei-panini-non-ritirati-1.9688613"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://iltirreno.gelocal.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">San
Giustino (PG), 15 ottobre – La 26enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Alexandra
Buffetti</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dall'ex fidanzato 28enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Christian
Rigucci</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che subito dopo si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://mentiinformatiche.com/2013/10/alexandra-buffetti-uccisa-dallex-fidanzato-se-non-posso-averti-moriremo-insieme.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://mentiinformatiche.com/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="93" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">L'Aquila,
16 ottobre – La 50enne kosovara </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Fatima
Selmanaj</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa, insieme alla figlia 21enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Sene
Ada</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
dall'ex marito connazionale 46enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Veli
Selmanaj</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">:
l'uomo voleva vendicarsi per una denuncia di violenza sessuale</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/aquila_femminicidio_donne_uccise_pescina/notizie/340653.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmessaggero.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="151" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">S.
Margherita L. (GE), 25 ottobre – L'ecuadoriana 42enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Patricia
Mendoza Cabellona</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
conosce in chat il connazionale </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Manuel
Del Carmen Poveda Garçia</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
di 20 anni più anziano, e, malgrado abbia due figli piccoli dal
precedente matrimonio, lo invita a vivere nella sua casa: nel giro
di 3 mesi la convivenza è agli sgoccioli, lui la uccide e tenta
il suicidio con 30 coltellate</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.tuttolevante.it/2013/10/26/leggi-notizia/argomenti/attualita-2/articolo/omicidio-di-santa-margherita-svolta-nelle-indagini-arrestato-manuel-poveda.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.tuttolevante.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Calvisano
(BS), 26 ottobre – L'83enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giuliana
Moreni</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito 84enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Donato
Fanelli</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
il quale finisce in ospedale in stato confusionale</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.laprimapagina.it/2013/10/26/calvisano-lottantenne-donato-fanelli-uccide-coltellate-la-moglie-giuliana-moreni-ferito-il-nipote/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.laprimapagina.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.oknovara.it/news/?p=88430"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.oknovara.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Novara,
27 ottobre – In un supermercato, un maghrebino 50enne viene
colpito al torace con un collo di bottiglia impugnato da una
40enne dell'Europa dell'Est, a lui sconosciuta</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Cerveteri
(RM), 28 ottobre – Per motivi di gelosia, una donna rumena viene
uccisa dal marito connazionale 30enne, nella roulotte dove
vivevano</span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/10/28/news/cerveteri_uccide_la_moglie_a_coltellate_in_manette_cittadino_romeno_di_30_anni-69695933/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://roma.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Gavorrano
(GR), 4 novembre – La 55enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Francesca
Benetti</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
scompare: è indagato il lavorante del podere, il 70enne sardo
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Antonino
Bilella</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che pare si fosse infatuato di lei</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/1721_valdagno/735016_francesca_una_tragedia_ormai_lunga_sette_mesi/?refresh_ce%23scroll=786"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilgiornaledivicenza.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Castelnuovo
Cilento (SA), 8 novembre – La 48enne bulgara </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Violeta
Caneva</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa per motivi di gelosia dal marito connazionale 50enne</span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#ff0000" width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.cilentotime.it/cronaca/news-cronaca/cronaca-locale/1609-vallo-della-lucania-violeta-caneva-48enne-massacrata-a-colpi-di-sedia-durante-lite-per-gelosia"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.cilentotime.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Marcignana
(FI), 9 novembre – L'88enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Assunta
Brogi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal figlio 66enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Piero
Taddei</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">:
era depresso perché temeva di non poterla più accudire; si
suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2013/11/09/aqvuoyu-poterla_suicida_temeva.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilsecoloxix.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Castelfidardo
(AN), 17 novembre – La 44enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Stefania
Malavolta</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa, probabilmente per motivi di gelosia, dal marito
62enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Diego
Allori</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che poi si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.corriere.it/cronache/13_novembre_17/uccide-moglie-poi-si-impicca-ancona-gelosia-movente-strangolata-bc41e348-4f6a-11e3-bcac-1da7283cab64.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.corriere.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.gazzettino.it/nordest/venezia/tentato_omicidio_accoltellamento_marito_moglie_scorze/notizie/362024.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.gazzettino.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00ffff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Scorzè
(VE), 18 novembre – Al culmine di una lite domestica, un 41enne
viene colpito da un comodino lanciatogli addosso e poi
accoltellato dalla moglie</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Palermo,
18 novembre – La 62enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Grazia
Rosaria Quatrini</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal conoscente 53enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Alfredo
Palumbo</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che aveva tentato un approccio sessuale</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2013/3-dicembre-2013/donna-sgozzata-casa-arrestato-53ennel-omicida-rifiuto-rapporto-sessuale-2223738865994.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="34" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.torinotoday.it/cronaca/arrestata-donna-accoltellato-matteo-dei-cas.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.torinotoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Torino,
27 novembre – il 20enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Matteo
Dei Cas</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene accoltellato, nel suo negozio da una brasiliana</span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Troia
(FG), 30 novembre – La 42enne prostituta ucraina </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Zhanna
Hashenko</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal suo cliente 41enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Michele
Mandara</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
per motivi passionali e per un debito non onorato</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/foggia/notizie/cronaca/2014/3-febbraio-2014/uccisa-un-amore-non-corrispostoe-debito-carabinieri-svelano-moventi-2224013687279.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="122" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Castiglione
del Lago (PG), 30 novembre – Dopo 60 anni di matrimonio felice,
l'82enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Vanda
Cagnoni</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
inchiodata ad una sedia a rotelle dopo un ictus, viene uccisa dal
marito 90enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Athos
Ceccarelli</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
malato di cuore e col cancro; la figlia sopraggiunge mentre
rivolge il fucile contro se stesso</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://tuttoggi.info/tragedia-a-castiglione-del-lago-marito-spara-alla-moglie-aggiornamenti-video-e-foto/57713/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://tuttoggi.info/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="34" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/13/12/04/ucciso-strada-fermato-parente-123.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://notizie.tiscali.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00dcff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Roma,
4 dicembre – Un 45enne viene accoltellato in casa dalla ex
moglie e dall'amante di lei</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Cerignola
(FG), 6 dicembre – La 54enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Annunziata
Cioffi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
gravemente depressa, viene uccisa dal marito 37enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Cosimo
Damiano Perrone</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
“per porre fine alle sue sofferenze”</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">2</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.foggiatoday.it/cronaca/omicidio-cerignola-uccisione-annunziata-cioffi-arresto-cosimo-damiano-perrone.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.foggiatoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/foggia/notizie/cronaca/2013/27-dicembre-2013/ucciso-87-coltellatefermata-amante-uomo-2223847118230.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#00dcff" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Poggio
Imperiale (FG), 6 dicembre – il 57enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Angelo
Radatti</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene ucciso con 87 coltellate dall'amante 42enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Anna
Maria Lombardi</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="63" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/narcotizza_ex_fidanzato_rapina_arrestata_tentato_omicidio/notizie/393182.shtml"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilmessaggero.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Fiumicino
(RM), 7 dicembre – Un 48enne viene narcotizzato, a scopo di
rapina, con una dose di sonnifero quasi letale dalla 44enne ex
fidanzata rumena</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Mola
di Bari (BA), 12 dicembre – La 29enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Bruna
Bovino</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal suo amante 34enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Antonio
Colamonico</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.si24.it/2014/04/09/bari-svolta-nellomicidio-dellestetista-arrestato-il-presunto-killer-il-suo-amante/47058/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.si24.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#fefefe" height="122" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="LEFT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 2;">
<br /></div>
<div align="CENTER" lang="it-IT" style="background: transparent; font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3</b></span></span></span></div>
<div align="LEFT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/12/11/avvelena_il_marito_col_metanolo_un_perito_potrebbe_svelare_la_ver-5-400094.html"><span style="color: black;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.unionesarda.it/</span></span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td bgcolor="#fefefe" valign="TOP" width="33%"><div align="LEFT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Laives
(BZ), 13 dicembre - Il 46enne operaio agricolo </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">Josef
Surkala</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
muore dopo essere stato ripetutamente avvelenato, mediante dosi di
metanolo in bevande alcoliche, dalla moglie ceca </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><i><b>Jana
Surkalova</b></i></span></span></span><span lang="it-IT">, la
quale aveva architettato il piano per riscuotere la polizza vita</span></span></span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Ravenna,
14 dicembre – La 75enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Maria
Celli</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
con problemi di salute, viene uccisa dal figlio 52enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Luciano
Tosi</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che è depresso per l'imminente separazione dalla moglie e che si
suicida subito dopo</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.romagnanoi.it/news/home/1197438/-chiedo-scusa-per-quello-che.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.romagnanoi.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="63" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Oleggio
(NO), 18 dicembre – La 55enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Iole
Stefania Bordignoni</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal marito coetaneo </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Gennaro
Esposito</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
che dopo si suicida</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.ilvenerdiditribuna.it/cronaca/spara-alla-moglie-poi-si-uccide-la-stessa-arma-fuoco/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.ilvenerdiditribuna.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Custonaci
(TP), 24 dicembre – La prostituta nigeriana </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Bose
Uwada</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene ritrovata uccisa: ignoti autori e movente</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">autore
di sesso ignoto</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://trapani24ore.com/index.php?option=com_content&view=article&id=3934:custonaci-cerchia-di-sospettati-per-il-delitto-di-bose-owada-i-carabinieri-hanno-sequestrato-vari-oggetti-e-un-veicolo-a-conoscenti-della-donna&catid=18&itemid=107"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://trapani24ore.com/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td bgcolor="#ffcc99" height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Gioia
del Colle (BA), 26 dicembre – La 42enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Francesca
Milano</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal convivente 40enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Nunzio
Proscia</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.nottecriminale.it/noc/index.php?option=com_k2&view=item&id=1167:bari-non-solo-la-gelosia-per-l-uso-di-facebook-il-movente-dell-omicidio-di-gioia-del-colle&itemid=147"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.nottecriminale.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="49" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Parma,
27 dicembre – La 56enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Dolores
Leonardi</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
viene uccisa dal figlio 35enne semi-infermo di mente </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Gabriele
Montanari</b></i></span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://parma.repubblica.it/cronaca/2014/06/23/news/uccise_la_madre_in_via_pacinotti_la_perizia_semi-infermit_mentale-89814215/"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://parma.repubblica.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
<tr>
<td height="78" valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: navy;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">3</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.romatoday.it/cronaca/arresto-tentato-omicidio.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.romatoday.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Colleferro
(RM), 29 dicembre – Per un debito legato al consumo di droga, un
23enne viene prima investito con l'auto e poi colpito alla testa
con un tubo metallico da una 22enne in concorso con un 18enne</span></span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td height="106" valign="TOP" width="33%"><div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Torino,
31 dicembre – Il 57enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><b>Daniele
Garattini</b></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
“in stato depressivo conseguente alla perdita del lavoro”,
compie una strage familiare, uccidendo la moglie 54enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Letizia
Maggio</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
la suocera 84enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Daria
Maccari</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">,
la figlia 21enne </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">Giulia</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
e se stesso.</span></span></span></span></div>
</td>
<td width="34%"><div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "arial bold" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">1</span></span></span></div>
<div align="CENTER" class="western" lang="it-IT" style="text-decoration: none;">
<br /></div>
<div class="western" lang="it-IT">
<span style="color: navy;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><u><a href="http://www.lastampa.it/2014/01/01/cronaca/la-depressione-per-la-perdita-del-lavoro-dietro-la-strage-in-famiglia-a-collegno-bebbdcnqb1smdsddkogz3j/pagina.html"><span style="color: navy;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">http://www.lastampa.it/</span></span></span></a></u></span></span></span></span></span></div>
</td>
<td valign="TOP" width="33%"><br />
<br /></td>
</tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">L’analisi condotta sui 124 casi di omicidio (con 133 vittime), commessi in Italia nel 2013, – ed indicati nel ddl 724 come prova di una presunta “emergenza femminicidio in Italia” (uccisione di una donna </span><span style="color: #d5a6bd; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>in quanto donna</b></span><span style="color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">, compiuta da un uomo con l’implicita volontà di riaffermare un potere storicamente ineguale fra i Generi) – ha portato ai seguenti risultati:</span></div>
<ol>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">23 casi (26 vittime): preterintenzionalità, incapacità d'intendere e volere</span></li>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">11 casi (12 vittime): omicidio eutanasico;</span></li>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">11 casi (13 vittime): movente economico-patrimoniale, compresa rapina;</span></li>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">5 casi (5 vittime): movente di rancore maturato in ambito professionale, familiare-allargato, di vicinato;</span></li>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">2 casi (2 vittime): eliminazione di testimone;</span></li>
</ol>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">7 casi (7 vittime): ignoto il sesso dell’autore;</span></li>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">3 casi (3 vittime): errore di rilevazione (causa di morte accidentale, suicidio, sesso della vittima).</span></li>
</ul>
<div>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></blockquote>
<div style="text-align: left;">
<span style="color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-align: justify;">Pertanto, l’analisi criminologica certifica “soltanto” <u>65 donne</u> (62 casi) uccise in Italia, nel 2013, da uomini capaci d'intendere e volere, e per movente passionale-relazionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Peraltro, nello stesso anno, sono stati <b>46</b> i casi (46 vittime) di omicidi (consumati o tentati) compiuti in Italia <b>da donne ai danni di uomini</b>; di questi:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">n. 2 vittime maschili: da donne incapaci d’intendere e di volere;</span></li>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">n. 4 vittime maschili: movente eutanasico;</span></li>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">n. 11 vittime maschili: movente economico-patrimoniale, compresa rapina;</span></li>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">n. 1 vittima maschile: movente di rancore maturato in ambito professionale, familiare-allargato, di vicinato;</span></li>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">n. <b>28</b> vittime maschili: <span style="color: red;">movente passionale-relazionale (di cui 8 uccise)</span>.</span></li>
</ul>
</div>
<span style="color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">In questa macabra contabilità, le </span><span style="color: red; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">“poste” uguali e speculari</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="color: blue;"> si elidono a vicenda; per cui è corretto affermare che </span><b><span style="color: blue;">in Italia, nel 2013, sono state uccise, per </span><span style="color: red;">movente passionale-relazionale</span><span style="color: blue;">, <u>57 donne</u> “in più” degli uomini</span></b><span style="color: blue;">.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Laddove si presume, ragionevolmente, che una legge varata dal Parlamento italiano, debba essere rivolta prevalentemente alla popolazione italiana, l'analisi statistico-criminologica degli episodi di cronaca svela, invece, il seguente dato:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">percentuale di stranieri sulla popolazione maschile italiana (censimento 2011 - tutte le classi d'età): </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">6,54%</b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">;</span></li>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">vittime femminili ascrivibili ad autore straniero: n. 24, il </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">18,04%</b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> del totale.</span></li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Dunque, la propensione al "femminicidio" risulta, negli <b>stranieri</b>, circa <u>tripla</u> rispetto agli italiani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">Il femminismo, mentre avversa il presunto "patriarcato", ne accetta volentieri l'altro inscindibile lato della medaglia - il compatimento paternalistico - allorché si tratti di rispondere, con "pari opportunità" rispetto agli uomini, delle proprie malefatte... E la relativa propaganda è a doppio metro: donne "forti" (anzi: </span><a href="http://archiviostorico.corriere.it/2009/agosto/21/forza_delle_donne_dieci_punti_co_9_090821011.shtml" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;" target="_blank">capaci quanto e più degli uomini</a><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">) quando serve... e "deboli" quando serve...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">Il Genere viene presentato come mero "costrutto culturale" quando ciò conviene per accedere agli <b><i>onòri</i></b> propri di pochissimi uomini (ruoli di prestigio nell'economia e nella politica: infatti, non risulta che siano mai state rivendicate "quote rosa" in altre che sono - e queste per davvero!.. - "roccaforti" maschili ma che si preferisce ignorare: come l'andare a morire nelle miniere o nei cantieri edili o in fonderie come la Thyssen...; ruoli di prestigio, si diceva, che, in assenza di "quote azzurre", sono di fatto inaccessibili per la stragrande maggioranza dei pur meritevoli uomini, perché la cooptazione - contrariamente a ciò che si vuol far credere - avviene non all'interno del Genere, ma della Casta, della Nomenklatura...); ma il Genere viene invece accettato come un dato naturale ed ontologico quando ciò conviene per sfuggire agli <b><i>òneri</i></b> maschili della responsabilità di fronte alla legge e dell'assunzione di rischio in generale...</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">Si pensi a quei due "pass" (per l'immunità giudiziaria) rappresentati dalle formulette magiche del "maltrattamento in famiglia" che </span><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">garantisce l'</span><a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2012/10/uccise-moglie-martellate-30-anni-uccise.html" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;" target="_blank">impunità alla uxoricida</a><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> (viene creduta sulla parola; ed il marito ucciso non può smentirla...), e della "depressione </span><i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">post partum</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">", che garantisce alla </span><a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2006/12/infanticidi.html" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;" target="_blank">infanticida</a><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> l'ospitalità, con tutti i riguardi, nel </span><a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2009/12/mantova-madri-assassine-nel-caercere.html" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;" target="_blank">resort di Castiglione delle Stiviere</a><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> (dove - secondo la solita logica italiota del "chi muore giace e chi resta si dà pace" - le assassine vengono presentate quasi come "vittime" e dei bambini ammazzati non importa nulla a nessuno).</span></span></div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La "cortina di pizzo" ha velato le coscienze: è la stupefacente amnesia dell'Occidente sulla verità che le precedenti generazioni - di uomini e donne - avevano sempre riconosciuto: la subdola <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2012/06/due-millenni-di-violenza-delle-donne-su.html" target="_blank">malvagità femminile</a>.</span></blockquote>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Una volta "battezzate" le due categorie di pseudo-discriminati - donne e immigrati -, il conto (85 mln di €) viene presentato all'unica categoria che non possa lamentosamente invocare alcuna pseudo-discriminazione: non quella del Genere, né quella dell'etnia, o della religione, o dell'orientamento sessuale: e cioè <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2009/05/alle-radici-dellodio-anti-maschile.html" target="_blank">l'odiato maschio bianco-cristiano-eterosessuale</a>: e cioè gli UOMINI ITALIANI, i quali, oltre che tassarsi, dovranno anche genuflettersi, flagellarsi, recitare il <i>mea culpa</i> e sottomettersi all'indottrinamento colpevolizzante nei campi di </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">rieducazione: nelle scuole da piccoli (art. 4), nelle carceri da grandi (art. 19).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">Gravissimo, in particolare, sarebbe il danno psicologico arrecato nelle scuole alla gioventù maschile, già oggi così prostrata dalla continua criminalizzazione mediatica del loro Genere; gioventù che ben difficilmente potrebbe sottrarsi al programma ministeriale, con cui verrebbe inculcato che le ragazze hanno tutti i diritti - in nome della "promozione della loro soggettività femminile" -, mentre i ragazzi hanno tutti i doveri, i<i>n primis</i> quello di reprimere ogni genuino e vitale slancio verso l'altro sesso: l'effetto cercato è quello di una sorta di "interruttore-telecomando" che le ragazze - sempre legittimate ad adottare qualsiasi atteggiamento seduttivo (oltre che già protagoniste dei più odiosi episodi di <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2006/12/bullismo.html" target="_blank">bullismo</a>) - potrebbero puntare verso i loro compagni: "gradito / non gradito".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Quindi, il femminismo esige un <b><span style="color: #d5a6bd;">risarcimento rosa</span></b> di circa 13 milioni di € per ogni "vera-femminicid-izzata", che i maschi italiani bianchi-cristiani-eterosessuali dovrebbero tributare sotto forma di un paio di <span style="color: #d5a6bd;">posti stipendiati rosa</span> - nelle Case delle donne, nelle Questure e nelle ASL - per ogni "vera-femminicid-izzata": posti</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> rispetto ai quali le donne morte (ed i corrispondenti uomini suicidi) saranno state solo bieco e cinico strumento: insomma, un'operazione di squallido sciacallaggio mediatico e legislativo.</span></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-10850712331937949042014-08-02T23:19:00.003+02:002021-10-30T18:44:33.150+02:00Violenze mediante adescamento sessuale 3<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Papigno (TR) - <b>Minacciava il suo ex amante di raccontare la relazione alla moglie</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>11 marzo 2011</b></span>
- L’uomo pur di non rendere nota la sua relazione extraconiugale con la
donna tunisina di 40anni, obbediva alle sue ripetute richieste di
denaro, iniziate dopo l’interruzione del rapporto tra i due. E’ arrivata
a chiedere persino una “buonuscita” di 100 mila euro. L’uomo, un
facoltoso commerciante del centro cittadino di Papigno, all’ennessima
richiesta si è rivolto ai carabinieri chiedendo aiuto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L’operazione
La trappola alla donna è scattata nel pomeriggio di ieri, giovedì 10
marzo, il personale della Stazione Carabinieri di Papigno ha tratto in
arresto, per estorsione continuata, la quarantenne tunisina, O.L,
risultata nubile e nullafacente. L’operazione è partita quando gli
accertamenti hanno appurato che la relazione risaliva a tre anni prima e
bisognava agire per far cessare le continue pressanti richieste della
donna di ingenti somme di denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Le
incessanti richieste La donna infatti, una volta interrotta la
relazione, aveva iniziato a richiedere denaro minacciando l’esercente
che, qualora non avesse provveduto alla consueta mensile erogazione di
denaro, avrebbe rivelato il rapporto extraconiugale alla moglie, e così
facendo aveva aumentato progressivamente la somma richiesta sino a
pretendere diverse migliaia di euro e addirittura a richiedere, quale
sorta di buonuscita, una somma pari a 100.000 euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
storia Il commerciante perciò, dopo aver soddisfatto le richieste della
donna per gli anni precedenti, arrivando ad elargire 50.000 euro circa
in totale, esasperato ed esausto, ormai pienamente assoggettato nella
sua volontà, ha trovato la forza di denunciare l’accaduto ai carabinieri
di Papigno, nella speranza di trovare un aiuto. Infatti, nel primo
pomeriggio di ieri, all’ennesimo appuntamento con la donna, nel corso
del quale avrebbe dovuto consegnarle 3000 euro, all’incontro in un
capannone industriale abbandonato, erano presenti anche i carabinieri,
che appostatisi nelle vicinanze per poter osservare quanto accadesse,
hanno atteso che l’uomo consegnasse alla donna la busta contenente il
denaro per poi fermarla e dichiararla in stato d’arresto. Il denaro sarà
presto restituito alla vittima di questo reato mentre la donna è stata
condotta presso la casa circondariale di Vocabolo Sabbione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.umbria24.it/minacciava-il-suo-ex-amante-di-raccontare-la-relazione-alla-moglie-arrestata-per-estorsione/27624.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Modica (RG) - <b>Ricattò l´ex amante, rinvio a giudizio per donna lombarda</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>11 giugno 2009</b></span>
- (ITALPRESS) Una donna e' stata arrestata dai carabinieri per
estorsione continuata, a Modica, in provincia di Ragusa. In manette e'
finita Leonora Marchesi, 46 anni, di origini lombarde. E' stata sorpresa
dai militari mentre si faceva consegnare da un giovane la somma di 100
euro, estorta dietro la minaccia di riferire alla moglie un "incontro"
extraconiugale intercorso in passato tra i due. I carabinieri hanno
accertato che la vittima, nel corso degli anni, avrebbe pagato decine di
migliaia di euro, un esborso tale da mettere in crisi la propria
attivita' commerciale e da indurlo, infine, a rivolgersi ai militari per
denunciare i ripetuti ricatti. L'arrestata e' stata accompagnata presso
la casa Circondariale di Ragusa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.siciliaonline.it/index.php?option=com_content&task=view&id=119302&Itemid=2"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt0jY45eMt-ZFgpY4i_eci5SEpolAo6sgym3u2uHiCbWctk08vgCxI1gmlOA-S103xRF8RUU5BKFTRhqCW6j5OEkQ4lLSd8PVqAn4kpgP225_Arl6b3LfEpnFIlDSnd9KICY5-VxpnwoQ/s1600/marchesi_leonora.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt0jY45eMt-ZFgpY4i_eci5SEpolAo6sgym3u2uHiCbWctk08vgCxI1gmlOA-S103xRF8RUU5BKFTRhqCW6j5OEkQ4lLSd8PVqAn4kpgP225_Arl6b3LfEpnFIlDSnd9KICY5-VxpnwoQ/s320/marchesi_leonora.jpg" width="305" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>15 marzo 2011</b></span>
- Rinvio a giudizio per Leonora Marchesi, 46 anni, la donna di origini
lombarde arrestata nel giugno 2009 dai Carabinieri per estorsione
aggravata e continuata in danno del suo ex amante. E’ stato il gup
Sandra Levanti a rinviare a giudizio l’imputata, in accoglimento del
procuratore Francesco Puleio. Nell’ambito dell’interrogatorio in
carcere, la donna aveva respinto le accuse, sostenendo che era stato lo
stesso modicano ad averle elargito ingenti somme di denaro, anche dopo
la fine della loro relazione extraconiugale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Stando
alle indagini condotte dai Carabinieri dopo la denuncia del modicano,
invece, la Marchesi avrebbe ricattato il suo ex amante, costringendolo a
pagarla per non informare la moglie della scappatella. Sarebbe stato lo
stesso modicano, d’altronde, a rivolgersi ai Carabinieri affinché
ponessero fine alle estorsioni messe in atto dalla donna per garantire
il suo silenzio e non mettere in crisi il rapporto coniugale. Una
situazione sempre più insostenibile che avrebbe finito con il ridurre il
modicano sul lastrico, mandando in frantumi la sua attività
commerciale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.corrierediragusa.it/articoli/cronache/modica/12748-ricatto-l-ex-amante-rinvio-a-giudizio-per-donna-lombarda.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Reggio E. - <b>Abbraccia per strada l'ultra80enne e lo deruba di 1.500 euro</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>19 marzo 2011</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Intorno
alle 11, un ultraottantenne reggiano si è recato in via Manara per
effettuare un prelievo. L’anziano non si è accorto di essere seguito
dalla ladra che l’ha atteso all’uscita. Il pensionato, dopo aver
prelevato 1.500 euro dallo sportello, è stato avvicinato dalla donna.
“Ciao come stai?”: fingendo di conoscerlo la donna lo ha abbracciato
affettuosamente. Un pretesto per derubare l’anziano. Ottenuti i soldi la
donna si è allontanato e l’anziano si è accorto del furto e ha chiamato
il 112.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.reggio24ore.com/Sezione.jsp?idSezione=23048"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">S. Andrea Apostolo dello J. (CZ) - <b>Finge di amare anziano e poi lo deruba</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM8RLaeEw9n1goLxRgBfYxTv07lSEVPNoa1BsimIXY1LMZNrHuxSvVpcJaZzu0f0yQ5jf0L3vAApTaobl5ZruS5R57JyQAEHj2BPaJnUFBJf3bx7YfpD_cODPYwz2ZoFSUNFv84qRgBHg/s1600/Arcangela+Foderaro.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><img border="0" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM8RLaeEw9n1goLxRgBfYxTv07lSEVPNoa1BsimIXY1LMZNrHuxSvVpcJaZzu0f0yQ5jf0L3vAApTaobl5ZruS5R57JyQAEHj2BPaJnUFBJf3bx7YfpD_cODPYwz2ZoFSUNFv84qRgBHg/s320/Arcangela+Foderaro.jpg" width="320" /></span></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>21 marzo 2011</b></span>
- Ha prima raggirato un anziano ultra70enne proponendogli una relazione
stabile, quindi lo ha derubato del denaro e dei preziosi che lo stesso
aveva in cassaforte.</span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Le
attivita' di indagine condotte dai carabinieri della stazione di
Sant'Andrea Apostolo dello Jonio hanno pero' permesso di identificare e
arrestare la donna, su provvedimento disposto dal gip del tribunale di
Catanzaro. Agli arresti domiciliari e' finita Arcangela Foderaro, 51
anni, residente a Girifalco, gia' nota alle forze dell'ordine, che
dovra' rispondere di furto aggravato.</span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'uomo
aveva conosciuto la donna, che aveva reso false generalita', attraverso
un amico. Quindi, la dichiarazione della stessa di cercare una
relazione stabile e la disponibilita' dell'uomo di avviare un rapporto
di conoscenza, portandola anche nella propria abitazione. Il giorno
dopo, pero', nella cassaforte di casa l'anziano non ha piu' ritrovato
13.000 euro di denaro contante, due collane e un bracciale d'oro, una
fede nuziale, un portachiavi d' argento con all'interno una moneta da
500 Lire, 2 monete da 5 Franchi svizzeri, decidendo di rivolgersi ai
carabinieri.</span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Sono
stati i militari, attraverso il numero di telefono, a risalire alla
vera identita' della donna; cosi' durante una perquisizione domiciliare
sono state rinvenute due monete in argento da 5 Franchi svizzeri ed una
moneta da Lire 500, riconosciute dalla vittima del furto, facendo
scattare il provvedimento del giudice.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.cn24.tv/news/22167/finge-di-amare-un-anziano-e-poi-lo-deruba-donna-ai-domiciliari.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Pesaro - <b>Minorenne marocchina tenta di estorcere 80mila euro all'ex amante, padre sposato</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>22 marzo 2011</b></span>
- Lei 17 anni, marocchina; lui italiano, 21 anni. I due fidanzati,
entrambi residenti a Pesaro, sono accusati di aver architettato un
ricatto a sfondo sessuale ai danni di un trentaseienne del posto, un
artigiano, sposato con figli, con cui la minorenne aveva avuto una
brevissima relazione clandestina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
coppia lo avrebbe denunciato per pedofilia se l’uomo non gli avesse
versato 80 mila euro. In un primo tempo il 36enne, terrorizzato
dall'idea di perdere la potestà genitoriale sui figli, non ha avuto il
coraggio di denunciare l'estorisione ma dopo minacce e ricatti,
l’artigiano ha sporto denuncia alla polizia, che è riuscita ad
incastrare la coppietta con una trappola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'uomo
avrebbe dovuto versare gli 80 mila euro in più tranche, in base ad
accordi presi dal ventunenne con l’artigiano. Ma gli agenti, guidati da
Andrea Massimo Zeloni, speravano di arrestare il ragazzo mentre ritirava
la prima busta con i 6 mila euro, all’appuntamento invece si è
presentata la minorenne, denunciata a piede libero insieme al compagno.</span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Volevo solo quello che mi spetta per ciò che quell’uomo mi ha fatto</span></div>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">avrebbe detto la ragazza ai poliziotti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2011/03/22/477726-seimila_euro.shtml"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Sanremo - <b>Tentò di estorcere 8mila euro all'amante sposato: 2 anni</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>31 gennaio 2011</b></span>
- Il pubblico ministero Andrea Pomes, di Sanremo, ha chiesto 2 anni di
reclusione (e 200 euro di multa) nei confronti della sanremese Rosa
Tania e del suo convivente, Erminio Pulito (ex titolare del bar Roma),
con l'accusa di tentata estorsione in concorso. La donna e' accusata di
aver preteso 8.000 euro da un suo ex amante, Alberto Tantardini, di
Piacenza, in cambio del silenzio con la moglie circa la sua relazione
extraconiugale. La vicenda risale 2003.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.riviera24.it/articoli/2011/01/31/102559/tentata-estorsione-8000-euro-per-nascondere-le-corna-alla-moglie-chieste-due-condanne-a-2-anni"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>24 marzo 2011</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">E'
stata condannata a a 2 anni di reclusione ciascuno la coppia composta
da Rosa Tania di 35 anni ed Erminio Pulito di 59 anni. I due, come
scritto stamani su Il Secolo XIX, avevano tentato di estorcere 8mila
euro ad Alberto T. che per un breve periodo era stato amante della
donna, fino a quando questa non minacciò di confessare la relazione alla
moglie di lui. A quel punto l'uomo sentitosi ricattato aveva troncato
il legame ma la donna si era fatta più insistente, tanto poi da far
subentrare anche il suo nuovo compagno Pulito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.sanremonews.it/2011/03/24/leggi-notizia/argomenti/cronaca/articolo/sanremo-minaccia-di-rivelare-la-relazione-alla-moglie-e-gli-chiede-8mila-euro-ieri-due-condanne.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Rimini - <b>Narcotico nel caffè dell'anziano: le due rumene lo rapinano</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="color: red; font-size: x-small;"><b>aggiornamento del 12 marzo 2013</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>14 marzo 2011</b></span> - E' stata condannata a 3 anni di reclusione, ma è libera con il solo obbligo di firma la rumena arrestata e processata per aver, insieme alla sorella, narcotizzato il caffé del pensionato che le aveva ospitate in casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La sentenza è stata emessa oggi dal tribunale di Rimini a carico della 35enne, difesa dall'avvocato Davide Grassi. Il pubblico ministero aveva chiesto una pena di 4 anni per il reato di rapina di 300 euro aggravata dall'uso, appunto, del narcotico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Le due donne, il 14 marzo del 2011, erano state accolte in casa da un anziano volontario della Caritas, che aveva offerto loro lavoro come badante. L'uomo aveva offerto il pranzo e, stando a quanto detto dalla sorella maggiore già condannata in primo grado a 2 anni e 6 mesi, si era lasciato andare a delle avances sessuali. Le due, quindi, avevano pensato di addormentarlo, prende i soldi e scappare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Delle due donne si erano perse le tracce fino a quando, dopo 5 mesi di indagini, i carabinieri avevano arrestato una delle due rumene: la sorella 38enne in Italia senza fissa dimora. Poi era stato eseguito l'arresto dell'altra sorella, la 35enne condannata oggi e che risultava latitante perché in Spagna per lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Secondo i militari, le due donne, una volta accolte in casa dal 76enne volontario Caritas, lo avevano narcotizzarono mettendogli nella tazzina del caffé una sostanza soporifera. L'anziano era finito in ospedale: nelle analisi del sangue fu riscontrata una notevole concentrazione di benzodiazepine.<br /><a href="http://www.altarimini.it/News54916-rimini-sonnifero-nel-caffe-volontario-caritas-romena-condannata.php#commenti"></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.altarimini.it/News54916-rimini-sonnifero-nel-caffe-volontario-caritas-romena-condannata.php"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: x-small;">http://www.altarimini.it/News54916-rimini-sonnifero-nel-caffe-volontario-caritas-romena-condannata.php</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Rimini - <b>Prostituta rapina cliente</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>30 marzo 2011</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Aveva
concordato un rapporto a pagamento con una lucciola sulla base delle
fotografie pubblicate su Internet. Quando pero’ si e’ trovato davanti
alla prostituta ungherese in carne e ossa, ci ha ripensato e all’ultimo
minuto ha fatto retromarcia perche’ deluso dall’aspetto reale, ben
diverso da quello promesso sul web.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
lucciola e il protettore, però, lo hanno costretto ugualmente a pagare e
lo hanno rapinato. I due sono stati arrestati dai Carabinieri a
Riccione: l’uomo ha cercato di giustificarsi spiegando di aver solo
preteso che il cliente pagasse almeno una parte della cifra pattuita via
internet. </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Ma per i Carabinieri si è trattato di rapina.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/2011/03/30/482605-deluso_dall_incontro.shtml"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Lanciano (CH) - <b>Una 22enne adesca un 60enne, poi lo accusa di stupro per estorcergli risarcimento</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>12 aprile 2011</b></span>
- In manette sono finiti Annamaria Ciccarone, 54enne di Casoli, ed
Antonio Ranalli, 54enne di Lanciano, pregiudicato. Ai domiciliari è
invece finito il figlio di Ranalli, Giulio Vittorio, di 20 anni, anche
lui pregiudicato. Risulta inoltre indagata in concorso Natascia, la
22enne sorella di Giulio Vittorio e figlia di Antonio, che era stata
appunto utilizzata come ‘esca’.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
vittima della storia è, invece, un 60enne di Casoli, F.P. le sue
iniziali, di cui la famiglia Ranalli, con la complicità della Ciccarone,
si sarebbe approfittata facendo leva sul suo bisogno di trovare una
compagna.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
storia è iniziata oltre un anno fa quando i Ranalli, con la complicità
della Ciccarone, hanno individuato la ‘preda’ perfetta: un uomo
‘semplice’, desideroso di trovare una compagna e con numerose proprietà
immobiliari e terriere, di rilevante valore.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Così,
con la 54enne di Casoli che faceva da ‘mediatrice’, sono iniziati gli
incontri tra il 60enne e la 22enne di Lanciano. Questa, complice del
padre e del fratello, avrebbe iniziato a frequentare l’uomo, a fermarsi a
casa sua e dormire insieme a lui.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">A
un certo punto, però, siamo a marzo 2010, la ragazza ha presentato una
denuncia per violenza sessuale nei confronti dell’uomo. Ha raccontato ai
carabinieri di essere stata stuprata da quello che doveva essere il suo
compagno. Ma i carabinieri si sono accorti da subito che c’era qualcosa
che non andava, che la ricostruzione degli episodi di violenza faceva
acqua da tutte le parti.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Contemporaneamente,
tra l’altro, il 60enne di Casoli è stato vittima di diversi episodi di
violenza; secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine sarebbe stato
picchiato - per costringerlo a trasferire appartamenti, garage e
terreni - dal padre e dal fratello della sua presunta vittima.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
storia ha iniziato a emergere in tutto il suo squallore e la conferma è
arrivata dalla testimonianza della giovane che, a un certo punto, ha
ammesso di essersi inventata tutto: non era stata affatto violentata ed
era anzi consapevole che si trattava di un raggiro ai danni dell’uomo,
col tentativo di privarlo dei suoi beni immobiliari.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=5581"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Campegine (RE) - <b>Zingara abbraccia anziano per strada e gli sfila il portafogli</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>12 aprile 2011</b></span>
- La mattina del 16 aprile scorso, un 75enne di Campegine, mentre si
trovava in via Friuli, è stato avvicinato da una donna che gli diceva
conoscerlo. Sebbene l’uomo insospettito abbia cercato di allontanarsi,
la donna lo ha abbracciato con energia riuscendo a sfilargli il
portafoglio contenente documenti e la somma di 200 euro per poi fuggire.
Il figlio dell’anziana vittima, che dalla distanza aveva notato la
situazione, ha dato l'allarme ai carabinieri di Castelnovo Sotto.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Grazie
alla buona memoria del derubato, la donna è stata riconosciuta in
un'apposita seduta di individuazione fotografica. Si tratta di una
nomade di Castelnovo Sotto 47enne con precedenti, denunciata per furto
aggravato.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.24emilia.com/Sezione.jsp?idSezione=24184"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Marghera (VE) - <b>Fa sesso con la ventenne slovacca, anziano ricattato</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>21 aprile 2011</b></span>
- Ventenne slovacca e avvenente ricatta anziano di 78 con un video
hard. Gli spilla ben 16mila euro. Ma ieri la giovane è stata arrestata
dagli agenti del commissariato di via Cosenz, in seguito alla denuncia
presentata dal figlio dell'uomo. La giovane è stata presa dopo che aveva
ricevuto l'ennesima busta con, all'interno, 250 euro. A quanto pare il
ricatto durava da otto mesi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'epilogo
della storia c'è stato ieri mattina. L'atto finale di una vicenda
emersa quando, alcuni giorni fa, un uomo si è presentato in
commissariato a Marghera, spiegando agli agenti come l'anziano padre
fosse sotto ricatto di una ragazza straniera che vive nello stesso
stabile. L'uomo spiega che al genitore 78enne, in varie occasioni, la
ragazza ha estorto complessivamente sedicimila euro. La donna - R.K., 20
anni - è regolare nel nostro Paese.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Stando
sempre al racconto del famigliare, ieri mattina l'anziano doveva
consegnare l'ennesima busta col denaro e sempre per il solito motivo:
evitare che un video, nel quale i due sono ripresi a fare sesso, venga
scaricato in rete.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Gli
agenti della Squadra investigativa del commissariato decidono di
cogliere in flagranza la ragazza. Si sono quindi appostati nei pressi
dell'abitazione dell'uomo, il quale doveva consegnare alla ragazza 250
euro. In cambio la ragazza avrebbe eliminato il video, ripreso di
nascosto dalla donna, che la stessa aveva minacciato di caricare su
Youtube.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Alle
8.45, gli agenti hanno visto la donna recarsi nell'abitazione dell'uomo
e, entrata nel giardino, farsi consegnare il denaro contenuto in una
busta da lettere di colore bianco. Uscita dall'abitazione, la slovacca è
stata vista dagli agenti mentre riponeva la busta all'interno della sua
borsa in similpelle di colore nero. Vista la scena, i poliziotti hanno
bloccato la donna, recuperando la busta contenente la somma di denaro,
suddivisa in cinque banconote da 50 euro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Colta
in flagranza, la donna è stata arrestata ed accompagnata presso gli
uffici del commissariato di Marghera. Considerate la flagranza e la
reiterazione del reato, la pericolosità sociale dell'arrestata, «in
grado di progettare e portare a termine l'intero disegno criminoso ai
danni dell'anziano settantottenne», la donna è stata arrestata e portata
in carcere alla Giudecca, in attesa dell'interrogatorio di garanzia da
parte del gip.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Gli
investigatori della polizia ora vogliono capire se la ragazza ha
ricattato anche altri anziani della zona con lo stesso sistema. Ha
approffitato del fatto che l'uomo era oramai ossessionato dalla paura
che i parenti e i conoscenti venissero a sapere della relazione con la
giovane slovacca.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2011/04/21/news/fa-sesso-con-la-ventenne-anziano-ricattato-4002738"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Roma - <b>Bulgara 34enne "abborda" un uomo e lo rapina</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>4 maggio 2011</b></span>
- Una 34enne ha "abbordato" un connazionale in un bar del centro nei
pressi della Stazione Termini e, dopo averlo narcotizzato, lo ha
rapinato. Ieri la donna è stata identificata e fermata dalla Polizia.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Un
incontro apparentemente occasionale in un bar, nei pressi della
stazione Termini, con una donna affascinante. Qualche bicchiere di
alcolico di troppo e la donna, bulgara, pattuisce il prezzo di una
prestazione sessuale con un connazionale. Poi il trasferimento in un
albergo del centro dove i due hanno bevuto qualche altro bicchiere di
whisky. E' questo l'ultimo ricordo dell'uomo che si è risvegliato la
mattina seguente stordito e "ripulito" di tutto. Un cellulare, 1.900
euro in contanti ed altri oggetti personali.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Il
malcapitato si è quindi rivolto agli agenti del Commissariato Viminale,
diretto dal dr. Carmine Belfiore, denunciando l'accaduto e fornendo
particolari sulla donna: "delle sue parti", sulla trentina. L'uomo aveva
conservato anche il numero di cellulare.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Gli
investigatori hanno fatto scattare subito le indagini per arrivare
all'identificazione della straniera. Le successive ricerche per
rintracciarla però sono state, in un primo momento, rese vane dai
continui spostamenti della bulgara da un albergo a un altro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Nella
giornata di ieri, grazie anche alla collaborazione dei tecnici della
Polizia di Stato che di continuo monitorizzano le schede delle strutture
ricettive dai terminali della Sala Operativa della Questura, la donna è
stata rintracciata in un hotel di via Filippo Turati all'Esquilino.
Sorpresa nel sonno, la straniera I.V., di 34 anni, al momento del
controllo è stata trovata in possesso di un flacone di "Songar" un
potente ipnotico/sonnifero che custodiva nella borsetta e di un telefono
cellulare dello stesso tipo rapinato al denunciante.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.romatoday.it/municipio/1-centro/rapine-stazione-termini.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Taranto - <b>Ricatta l'amante: «ti faccio rompere le gambe», arrestata</b></span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>18 maggio 2011</b></span>
- Ha ricattato un uomo sposato di cui era diventata amante facendogli
intendere che avrebbe riferito alla moglie della loro relazione e
chiedendogli denaro e poi lo ha minacciato sostenendo che avrebbe
invitato suo fratello, pluripregiudicato, a «rompergli le gambe»: per
tentata estorsione aggravata i carabinieri hanno posto agli arresti
domiciliari una donna di 59 anni, di cui non è stata rivelata
l'identità.</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">I due
si erano conosciuti per motivi di lavoro e avevano allacciato una
relazione sentimentale. La donna inizialmente aveva chiesto del denaro
in prestito e poi ha minacciato l'uomo in maniera esplicita pretendendo
mille euro, ricattandolo. La vittima, d'accordo con i carabinieri, ha
fissato l'appuntamento per consegnare i soldi alla donna in piazza della
Vittoria. E al momento del passaggio del denaro sono intervenuti i
militari.</span><br />
<a href="http://www.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=149674&sez=TARANTO"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Medole (MN) - <b>Coppia in cella per estorsione al vicino</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>24 maggio 2011</b></span>
- Alla fine le loro bugie per incastrare l'anziano vicino li hanno
portati in carcere. Ornella Caiola ed il marito Andrea Costa devono
scontare tre anni e quattro mesi di reclusione. Rapina ed estorsione in
concorso.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Lunedì
mattina i carabinieri di Curtatone, su delega dei colleghi di
Guidizzolo e Castiglione, con l'ordine del giudice in mano, sono andati
nell'abitazione di Buscoldo dove la coppia - lei, 42 anni, bidella,
e lui, 47 anni, operaio - si è trasferita da poco tempo da Medole e
l'hanno portata in cella in via Poma. Il fatto accaduto a Medole risale
al febbraio del 2007. Costa e la moglie avevano avvicinato l'anziano
vicino di casa: «Tu mi devi rimborsare, tu mi devi rimborsare», poi gli
avevano detto di essere già andati dai carabinieri e di aver pronta una
denuncia nei suoi confronti per presunti atteggiamenti di violenza
sessuale, in particolare dei palpeggiamenti alla Caiola. I due gli
avevano anche prospettato l'eventualità di riferire tutto alla moglie,
costringendolo a firmare un assegno in bianco in cambio del loro
silenzio, che era stato poi materialmente compilato dal Costa. L'importo
riportato sul ticket era di 5mila euro. L'uomo, spaventato, l'aveva
firmato, facendosi rilasciare una dichiarazione che non lo avrebbero
«sputtanato» e rovinato. Ma poi aveva deciso di riferire tutto alla
moglie.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Il
fatto era stato denunciato ai carabinieri, l'assegno bloccato, la
coppia denunciata e l'anziano finito in ospedale per un malore. La
coppia, in definitiva, si era inventata, come ha ricostruito il Pm
Silvia Bertuzzi, una violenza sessuale partendo da un episodio
trascurabile. Una volta l'anziano per fare un complimento alla vicina,
le aveva sfiorato con una mano la pancia. La denuncia per questo
episodio era stata archiviata successivamente.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2011/05/24/news/coppia-in-cella-per-estorsione-al-vicino-4273899"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Cecina (LI) - <b>Brasiliana lo ricatta in chat: "pubblico tutto", denunciata</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>24 maggio 2011</b></span>
- L'incontro virtuale poi le minacce. Una donna brasiliana di 45 anni
ha tentato di ottenere denaro dopo avere registrato tutto con la webcam.
Alla vittima chiedeva 300 euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Prima
ha chattato con lui, poi lo ha ricattato pretendendo denaro, pena la
pubblicazione di conversazioni ed immagini registrate dalla webcam. Per
questo i carabinieri di Cecina (Livorno) hanno denunciato una brasiliana
di 45 anni, residente a Roma, per truffa ed estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Le
indagini erano partite dopo la denuncia dell'uomo, un cecinese di 35
anni. I due, secondo quanto ricostruito dai militari, si sarebbero
'incontrati' su un sito ed avrebbero chattato in privato, toccando
argomenti intimi e attivando anche le webcam.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Ma
dopo una prima fugace visione la donna ha spiegato all'uomo che per
proseguire avrebbe dovuto caricare una carta prepagata con 15 euro. Ma
non è bastato: invece di riprendere la conversazione, è arrivata una
richiesta di 300 euro da accreditare sulla stessa carta, altrimenti la
brasiliana avrebbe pubblicato tutte le conversazioni ed alcune immagini
su alcuni siti e spedito tutto a casa dell'uomo. Quest'ultimo ha versato
un piccolo acconto e subito dopo è andato a raccontare tutto ai
carabinieri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/05/24/news/livorno_ricatto_via_chat_denunciata-16678838/"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Galatina (LE) - <b>Rumena 33enne offriva sesso ad anziani e poi: “paga o dico tutto”</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcq6Z-RVLWANth1RcuBrN2lACNgbxXndeGBAAjrEMi81chIpatRgDxFHutCpDlWSFkoX8h9zUcN5mIWUd7v051uyjx-ZoRandMsYdFh_Hc4-woJJHLL-sft9HjMC-APdCt2lLozaPVeWA/s1600/Sonia+Mighali.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcq6Z-RVLWANth1RcuBrN2lACNgbxXndeGBAAjrEMi81chIpatRgDxFHutCpDlWSFkoX8h9zUcN5mIWUd7v051uyjx-ZoRandMsYdFh_Hc4-woJJHLL-sft9HjMC-APdCt2lLozaPVeWA/s320/Sonia+Mighali.jpg" width="302" /></span></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>4 giugno 2011</b></span>
- Il modus operandi era più o meno lo stesso, così come il tipo di
obiettivo che sceglieva. Tanto che gli agenti del commissariato di
polizia di Galatina la ritengono responsabile di alcune delle truffe e
dei raggiri perpetrati nei confronti di anziani del posto, episodi per i
quali, a gennaio, era stata denunciata a piede libero.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Sonia
Mighali, 33enne di Galatina, è da ieri nel carcere di Borgo San Nicola,
su disposizione del pubblico ministero Alessio Coccioli, per il reato
di estorsione continuata e rapina aggravata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Nonostante
i precedenti dunque, pare che la donna non si fosse per nulla
“scoraggiata”, continuando a prendere di mira uomini anziani,
probabilmente perché più vulnerabili e ricattabili.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
polizia ha ricostruito l’estorsione continuata che avrebbe messo in
atto ai danni di un anziano del posto. Circa un mese addietro aveva
proposto un rapporto sessuale all’uomo che l’aveva fatta poco prima
salire in auto. Dopo il deciso rifiuto di lui, che compresa la
malaparata l’ha riportata indietro, la donna si è comunque fatta
consegnare la somma di 50 euro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Da
quel giorno la “pratica” si è ripetuta in diverse circostanze, fino
all’ultima estorsione, avvenuta ieri mattina durante la quale la donna è
stata sorpresa in flagranza di reato. La Mighali avrebbe puntualmente
ottenuto il denaro minacciando il malcapitato di riferire tutto alla
moglie. Ma la posizione della donna si è ulteriormente complicata a
causa di un episodio avvenuto verso le 12 del giorno precedente, il
primo di giugno, per il quale è accusata di rapina aggravata. Dopo aver
chiesto ad un uomo di 88 anni 5 euro per acquistare un pacchetto di
sigarette, avrebbe sfilato dal portafoglio dell’anziano - che aveva
acconsentito alla richiesta - altri 50 euro, spingendolo infine per
terra prima di darsi alla fuga a bordo del suo scooter. La vittima ha
dovuto fare ricorso alle cure del caso presso il pronto soccorso.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=28013"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Torino - <b>Palpeggia anziano e gli ruba 6mila euro: arrestata 26enne rumena</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>7 giugno 2011</b></span>
- Una 26enne rumena, Gabriela Marginica, ha rubato quasi seimila euro a
un 88enne "facendogli la corte" e palpeggiandolo mentre era seduto su
una panchina di piazza Castello.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">E'
successo ieri intorno alle 18.30. La giovane ha 'addocchiato'
l'anziano, solo, mentre guardava i passanti nella centralissima piazza
di Torino. Si è seduta vicino a lui, e ha iniziato a toccargli le parte
intime. Quindi, gli ha sfilato le banconote dalle tasche, ma quando si è
accorta di aver trovato una specie di tesoretto ha iniziato a correre.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'anziano
si è accorto del furto e ha gridato per dare l'allarme. Tre militari
dell'esercito, a spasso per festeggiare il congedo, sono intervenuti
assieme ad una pattuglia di carabinieri. La donna è stata arrestata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ladyblitz.it/cronaca/palpeggia-anziano-e-gli-ruba-6mila-euro-a-torino-arrestata-26enne-1413016/"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Rimini - <b>Ricatti a luci rosse dopo gli incontri: "o paghi, o diamo le foto a tua moglie", arrestate in due</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSAdwxW4Dfli0ymrW-wQfhTCwh4TANjc965-2kkGafMqc5WM0JXsqrHhRYmC75D94RT_5Rv1lke3xzzIzcEC4req4OmwLyziXJ4gJm1IdYsFe3bo-UYyRDbIJr4RLkz47x1FrvKvWhhQg/s1600/Nelli+Kostevich.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><img border="0" height="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSAdwxW4Dfli0ymrW-wQfhTCwh4TANjc965-2kkGafMqc5WM0JXsqrHhRYmC75D94RT_5Rv1lke3xzzIzcEC4req4OmwLyziXJ4gJm1IdYsFe3bo-UYyRDbIJr4RLkz47x1FrvKvWhhQg/s320/Nelli+Kostevich.jpg" width="180" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>9 giugno 2011</b></span>
- Alice Tomasetti, 28 anni di Rimini, e Nelli Kostevich, russa di 25
anni. Sono loro le due ragazze arrestate in flagranza di reato nel tardo
pomeriggio di martedì dalla squadra mobile della questura di Rimini,
accusate di aver ricattato un cubano di 33 anni, minacciando di
pubblicare alcune foto piccanti scattate durante un incontro clandestino
a tre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Per il
33enne quella minaccia non significava solo la probabile interruzione
della relazione con la compagna, ma anche il posto di lavoro: l'uomo
infatti lavorava come dipendente per il padre della ragazza. Ma lo
straniero non era il solo ad essere tenuto sotto scacco dalle due donne.
Grazie alle perquisizioni domiciliari e personali effettuate dalla
mobile, è infatti saltato fuori altro materiale - documentazione
fotografica all'interno di computer, telefono cellulare e iPod -
compromettente per altri uomini, ritenuti oggetto di "attenzioni" da
parte del duo, e quindi costretti a pagare. Tra questi ci sarebbero
imprenditori riminesi e sammarinesi: se non si presenteranno
spontaneamente, saranno interrogati nei prossimi giorni. Tutto il
materiale ritrovato e stato posto sequestrato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Per
le due donne si sono spalancate le porte della casa circondariale di
Forlì, a disposizione dell'autorità giudiziaria inquirente. In
mattinata, nel tribunale di Rimini, si è svolta l'udienza di convalida
durante la quale entrambe hanno confessato tutto ammettendo le proprie
responsabilità. Nel frattempo proseguono le indagini della mobile, le
stessa che hanno portato anche alla denuncia a piede libero di un 32enne
riminese, perché ritenuto gravemente indiziato degli stessi reati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.romagnanoi.it/News/Romagna/Rimini/Cronaca/articoli/291147/Foto-os-cubano-rischiava-lavoro.asp"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Piazza Armerina (EN) - <b>Mentre si prostituisce con anziano, lo fa pestare e rapinare dai suoi complici</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>16 giugno 2011</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Arrestata
dai carabinieri una venticinquenne di Piazza Armerina, accusata di
rapina aggravata ai danni di un ottantacinquenne di Nicosia.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
giovane si era recata in casa dell'anziano per prostituirsi ed aveva
approfittato di una distrazione della vittima per far entrare
nell'abitazione due complici che avevano aggredito l'anziano colpendolo
con calci e pugni. La donna si era recata gia' diverse volte
nell'abitazione dell'ottantenne.</span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Dopo
essersi impossessati di 5 mila euro i due rapinatori hanno legato ed
imbavagliato con nastro da imballaggio l'ultraottantenne, malgrado le
numerose fratture che questo aveva riportato a seguito dei violenti
calci con i quali era stato colpito. La giovane al momento si trova in
stato di arresto presso una comunita' per tossicodipendenti. (AGI)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.agi.it/palermo/notizie/201106160951-cro-rt10024-ottantenne_pestato_e_legato_nell_ennese_arrestata_prostituta"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Fano (PU) - <b>34enne finge di appartarsi con 60enne e lo deruba con una complice</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>17 giugno 2011</b></span>
- Si era verificato circa un mese fa, di venerdì pomeriggio, nella
periferia di Fano. Un 60enne del luogo aveva fatto salire nella propria
autovettura una giovane ragazza incontrata poco prima in un bar, che gli
aveva chiesto un passaggio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Strada
facendo la donna si era dimostrata “molto disponibile” e così
l’autovettura aveva eseguito una “sosta” in una zona poco visibile agli
occhi indiscreti, normalmente frequentata da coppiette clandestine o da
sportivi che la percorrono a piedi, vicino all’aeroporto cittadino.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">E
quando l’uomo, con le carezze, si era alquanto rilassato, senza che se
ne accorgesse, la donna gli sottraeva con destrezza dal portafogli la
somma di 200 euro circa, poi gli sfilava le chiavi dell’autovettura dal
quadro di accensione e, con la scusa di uscire un momento fuori
dall’auto per fumare una sigarette, percorreva velocemente poche decine
di metri salendo sull’auto di una complice, dandosi alla fuga.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">L’uomo
non poteva far altro che chiamare il carro attrezzi ed un amico per
avere un passaggio, al quale diceva, per timore di non essere scoperto
dalla moglie, di essere stato rapinato da due giovani mentre si era
fermato in quel luogo per un impellente bisogno fisiologico.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Ai
militari dei carabinieri di Fano subito intervenuti, l’uomo non ha
potuto non dire la verità. Così i militari ricostruivano gli spostamenti
della “coppia” e, anche grazie alle immagini acquisite da una
telecamera a circuito chiuso di un esercizio pubblico, riuscivano,
grazie ad ulteriori accertamenti, ad individuare la giovane ladra, la
34enne pregiudicata A.C., residente in un comune vicino Fano.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
donna, frequentatrice della zona di Fano, è risultata non nuova ad
imprese del genere, praticando furti e truffe soprattutto nei confronti
di uomini anziani affascinati dal suo aspetto fisico.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Si
ritiene, quindi, che altri analoghi episodi delittuosi siano stati
recentemente messi a segno dalla donna con le medesime modalità e che
non siano stati denunciati alle forze di polizia dagli interessati per
paura delle possibili “ripercussioni” a livello familiare.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.fanoinforma.it/Cronache/art25494/17_giugno_11/Fano_si_apparta_con_un_60enne_per_derubarlo_34enne_denunciata_per_furto_aggravato.html"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Genova - <b>Nigeriana ricatta col sesso padrone di casa</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>23 giugno 2011</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Inquilina
in un appartamento in affitto, una giovane e avvenente nigeriana aveva
avuto un incontro amoroso con il suo padrone di casa. Quindi, dopo
l'incontro intimo, si era rifiutata di pagare la pigione, dicendo che se
l'uomo gliel'avesse chiesta lo avrebbe denunciato per violenza
sessuale. Il genovese, spaventato, si era rivolto ad un avvocato, il
quale aveva depositato un esposto in procura per denunciare il
comportamento della donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
quale era stata indagata per estorsione, in quanto era riuscita a non
corrispondere due mesi di affitto forte del suo ricatto. Per questi
fatti stamani il pubblico ministero Luca Scorza Azzara' ha chiesto il
rinvio a giudizio della donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Sara' il gip a valutare se l'estorsione ci sia realmente stata e se la donna meriti di essere processata.(AGI)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.agi.it/genova/notizie/201106231806-cro-rt10226-nigeriana_ricatta_padrone_di_casa_pm_chiede_giudizio"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Savona - <b>Fece profferte ad un anziano per poterlo derubare</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>7 luglio 2011</b></span>
- Nel febbraio del 2009 aveva “adescato” un pensionato di 88 anni, che
era tranquillamente seduto sopra una panchina in piazza del Popolo,
proponendogli un incontro a “luci rosse” a pagamento. L’arzillo anziano
(ora deceduto) aveva accettato ed aveva condotto la donna, Annarita A.,
40 anni, a casa sua, dove i due avevano “consumato” un rapporto. Al
momento di pagare per la prestazione però l’anziano si era accorto di
essere senza portafoglio: non collegando che la ladra fosse proprio la
donna che gli aveva fatto vivere attimi “bollenti”, aveva risolto il
problema pagandola con un assegno da 50 euro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Proprio
l’assegno aveva tradito la ladra-lucciola: quando l’aveva incassato in
banca infatti aveva anche fatto un prelievo al bancomat (il codice era
nel portafoglio) ed era stata immortalata dalle telecamere. Dai
documenti presentati per il ritiro dei soldi allo sportello si era così
arrivati ad identificare la donna che era stata così rinviata a
giudizio.</span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Questa
mattina, in tribunale, è stata condannata a due anni di reclusione per
furto aggravato e per l’indebito utilizzo del bancomat. In totale la
donna per la sua prestazione sessuale aveva incassato 700 euro: oltre
all’assegno, aveva ritirato infatti 500 euro con la carta magnetica ed
incassato anche 150 euro dalla vendita di un anello d’oro, rubato sempre
a casa dell’anziano.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ivg.it/2011/07/savona-propose-ad-anziano-rapporto-sessuale-a-pagamento-per-derubarlo-condannata-a-2-anni/"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Roma - <b>Rumena finta lucciola adesca cliente e poi lo rapina</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>27 luglio 2011</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Una cittadina romena, di 19 anni, è stata arrestata dai Carabinieri del Nucleo Roma - Scalo Termini per rapina.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
ragazza, domiciliata presso il campo nomadi di Aprilia, fingendosi una
"lucciola", dopo avere adescato un cliente all'interno del principale
scalo ferroviario della Capitale, lo ha rapinato, dandosi immediatamente
alla fuga.</span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">I
militari in servizio presso la Stazione Termini sono immediatamente
intervenuti bloccandola. La refurtiva è stata recuperata dai
Carabinieri, mentre la 19enne sarà processata con rito direttissimo.
(omniroma.it)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-13:54/8879"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">S. Stefano al Mare (IM) - <b>Cliente rapinato di 850 euro da prostituta e convivente</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>9 giugno 2011</b></span>
- L'intervento ha visto impegnati anche i militari del nucleo operativo
di Sanremo, che hanno raccolto la denuncia del malcapitato,
individuando la coppia nel giro di breve tempo. Le indagini sono
coordinate dal pubblico ministero Maria Paola Marrali.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Una
prostituta marocchina, di 21 anni, Halloumi Soukaina, accusata di aver
rapinato un suo cliente di 850 euro, in concorso con il convivente,
Mohammed Garmim, di 26 anni, e' stata sottoposta a fermo di indiziato di
delitto dai carabinieri della Stazione di Santo Stefano. Fermato anche
il compagno.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">A
farne le spese e' un cinquantenne imperiese, fedele cliente della donna
che ad ogni incontro 'rilanciava' e chiedeva di essere pagata sempre di
piu', fino a quando non ha smesso di indossare i panni della lucciola
per vestire quelli della rapinatrice insieme al suo connazionale.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Ed
e' stato proprio quest'ultimo, la scorsa notte, a irrompere nell'auto e
a puntare la pistola contro l'uomo, che nel frattempo si era appartato
con la ragazza. L'intervento ha visto impegnati anche i militari del
Nucleo Operativo di Sanremo, che hanno raccolto la denuncia del
malcapitato, individuando la coppia nel giro di breve tempo. Le indagini
sono coordinate dal pubblico ministero Maria Paola Marrali.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><a href="http://www.riviera24.it/articoli/2011/06/09/111617/prostituta-e-convivente-rapinano-cliente-di-850-euro-coppia-arrestata-dai-carabinieri">fonte</a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>3 agosto 2011</b></span>
- Una terza persona: Mohamed Aroro, 20 anni, marocchino regolare in
Italia, è stata arrestata dai carabinieri della compagnia di Sanremo,
nell'ambito delle indagini, che il 9 luglio scorso hanno portato al
fermo di una prostituta marocchina, di 21 anni, Halloumi Soukaina,
accusata di aver rapinato un suo cliente di 850 euro, in concorso con il
convivente, Mohammed Garmim, di 26 anni. Sarebbe stato proprio Aroro ad
adoperarsi per far si' che il cliente italiano cadesse nel tranello a
luci rosse.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">A
farne le spese era stato un cinquantenne imperiese, fedele cliente
della donna che ad ogni incontro 'rilanciava' e chiedeva di essere
pagata sempre di piu', fintanto non ha smesso di indossare i panni della
lucciola per vestire quelli della rapinatrice insieme al suo
connazionale. E fu proprio quest'ultimo, quella notte, a irrompere
nell'auto e a puntare la pistola contro l'uomo, che nel frattempo si era
appartato con la ragazza. Le indagini sono coordinate dal pubblico
ministero Maria Paola Marrali.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><a href="http://www.riviera24.it/articoli/2011/08/03/115265/cliente-rapinato-di-850-euro-da-prostituta-e-compagna-carabinieri-arrestano-una-terza-persona">fonte</a></span></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Montevarchi (AR) - <b>Due prostitute tentano estorsione ai danni di un 80enne</b></span><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>19 agosto 2011</b></span>
- (Adnkronos) Una nigeriana e' stata arrestata ed un'altra denunciata
per una estorsione ai danni di un ottantenne che si era recato presso il
loro appartamento dietro la promessa di una prestazione sessuale.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Le
due nordafricane hanno tentato di estorcere una somma di denaro
all'anziano dopo avergli sottratto documenti e chiavi dell'auto, ma il
pensionato ha immediatamente allertato il personale del Commissariato di
Pubblica Sicurezza di Montevarchi, riuscendo a far arrestare la
responsabile e a far denunciare la sorella della donna.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.libero-news.it/news/805424/Arezzo-tenta-estorsione-ad-80enne-dopo-promessa-sesso-arrestata-nigeriana.html"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Verona - <b>Prostituta rumena ricatta il cliente</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>23 agosto 2011</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Rischia
da cinque a 10 anni di carcere una prostituta romena arrestata dalla
polizia a Verona con l'accusa di estorsione. Alina Marciuk, 20 anni,
aveva chiesto prima 400 euro e poi mille per restituire una catenina
d'oro ad un 61enne veronese con il quale aveva consumato un rapporto
sessuale. L'uomo mentre tornava a casa dopo essersi intrattenuto con la
giovane si era accorto di non avere più il monile, regalo della
moglie.(ANSA).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/veneto/2011/08/23/visualizza_new.html_752764479.html"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Brindisi - <b>Prostituta 50enne: "Paga o dico tutto a tua moglie"</b></span></div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>26 agosto 2011</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Aveva
rapporti mercenari con un uomo ma ha pensato bene di aggiungere al
denaro guadagnato con le prestazioni, quello estorto con il ricatto: "Se
non mi dai 1.000 euro rivelo tutto a tua moglie".</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'uomo,
un 61enne della provincia di Lecce, aveva ceduto al ricatto in altre
occasioni, elargendo la somma complessiva di 4.000 euro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Nell'ultima
occasione, invece, ha avuto la forza di non cedere al ricatto e di
chiedere aiuto alle forze dell'ordine. Ed è cosi che i Carabinieri del
nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di
Brindisi hanno tratto in arresto, in flagranza di reato G.R., 50 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">La donna è stata sorpresa proprio mentre riceveva la somma di 1.000 euro dl 61enne leccese. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Dovrà
rispondere del reato di estorsione: dopo la convalida dell’arresto, la
donna su disposizione dell'autorità giudiziaria è stata rimessa in
libertà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.brundisium.net/notizienew/shownotiziaweb.asp?id=38988"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Cagliari - <b>Prostituta rapina il cliente prima della prestazione</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>29 agosto 2011</b></span> - </span><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Una
giovane prostituta cagliaritana, K H, di 21 anni, è
finita in manette con l'accusa di avere rapinato ieri sera il proprio
cliente poco prima di consumare una prestazione sessuale. </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
giovane è stata arrestata dagli agenti della squadra Volante della
Polizia, allertata da una chiamata del 113 effettuata da un testimone
che ha assistito alla scena.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Secondo
la ricostruzione degli inquirenti, il cliente si è appartato con la
donna nei pressi di Viale Elmas, ma è stato rapinato di 30 euro, che
teneva nella tasca del pantalone. L'uomo è stato anche strattonato dalla
giovane che ha poi tentato la fuga a bordo di un'auto, bloccata nelle
strade circostanti dai poliziotti.</span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'uomo
ha riportato alcune escoriazioni sul dorso e sul collo, mentre la
donna, dopo una notte passata in cella nel carcere di Buoncammino,
comparirà questa mattina davanti al giudice per il processo con rito
direttissimo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/233606"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Milano - <b>Ricatta ex amante con un video: arrestata dirigente Inpdap</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>24 settembre 2011</b></span>
- In manette anche l'attuale compagno della 48enne, un camionista di 55
anni. La vittima è un collega della donna che era stato immortalato con
lei durante un incontro al parco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Ha
organizzato un incontro clandestino con l'ex amante per poi ricattarlo e
spillargli 6mila euro. Maria G., 48enne dirigente dell'Inpdap, è stata
arrestato dai carabinieri della Stazione di Greco Milanese assieme
all'attuale compagno, Fausto C., camionista di 51 anni. La vittima è un
dipendente Inpdap di 55 anni che tre anni fa aveva avuto una relazione
extraconiugale proprio con la collega arrestata. La donna, questa
estate, aveva proposto alla vittima una rimpatriata al Parco Nord, a
Milano, dove si erano scambiati qualche bacio e avevano camminato mano
nella mano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Fausto
C. aveva nel frattempo contattato una nota agenzia investigativa
fingendo di essere vittima di un tradimento e chiedendo di scattare
fotografie e registrare un video dell'incontro tra la compagna e il
55enne. Il 16 agosto scorso la vittima ha ricevuto una lettera e
numerose telefonate anonime in cui si chiedeva il pagamento di 5mila
euro sotto la minaccia di consegnare le foto alla moglie. Il 55enne ha
dunque sporto denuncia ai carabinieri, che analizzando i tabulati
telefonici hanno individuato i due estorsori in un appartamento di viale
Famagosta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Dieci
giorni più tardi il 55enne ha ammesso di aver già pagato i 5mila euro,
lasciati secondo gli accordi in un cassonetto del Bicocca Village.
L'uomo aveva però nascosto tutto ai carabinieri pur avendo già sporto
denuncia. Dopo il primo pagamento la vittima aveva ricevuto una seconda
telefonata, in cui gli estorsori chiedevano altri 1.000 euro per non
diffondere il video registrato in quella stessa serata. Questa volta il
55enne ha allertato preventivamente i militari, che hanno organizzato
una trappola: Fausto C. è stato arrestato in flagranza ieri pomeriggio
dopo aver ritirato i 1.000 euro dalla vittima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Maria
G. è stata raggiunta in un negozio del Bicocca Village. La donna aveva
appena chiamato il complice sollecitandolo a raggiungerlo per pagare gli
acquisti con i soldi appena ottenuti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">I
due, entrambi separati, sono accusati di estorsione in concorso.
Avevano già contattato almeno altre due potenziali vittime per
organizzare nuove estorsioni con la stessa tecnica. Tra gli obiettivi
c'erano professionisti sposati e omosessuali non dichiarati, tutti
agganciati sui principali social network. I carabinieri raccomandano di
sporgere denuncia a chiunque sia stato contatto dai due.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/09/24/news/ricatta_l_ex_amante_con_un_video_arrestata_una_dirigente_dell_inpdap-22159199/"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Ponsacco (PI) - <b>Arrestate due marocchine per estorsione ad un pensionato</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>27 settembre 2011</b></span> - Minacciato e ricattato per foto che lo ritraggono durante rapporti sessuali con una donna.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">E'
la vicenda di un uomo di Ponsacco che, vistosi alle strette, di fronte
alla richiesta di denaro ha chiamato i carabinieri, facendo arrestare
due marocchine per estorsione. Una di queste era stata la protagonista
degli amplessi, l'altra la complice, peraltro minorenne.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'uomo,
un pensionato, ha finto di sottostare alla richiesta di soldi, 300
euro, pena la divulgazione delle foto compromettenti, ma in realtà, in
accordo con i militari dell'arma, ha organizzato una trappola. Così
all'appuntamento per la consegna del denaro, si sono presentati anche i
carabinieri che hanno colto in flagranza di reato le donne e le hanno
arrestate.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.canale50.it/index.php?option=com_content&view=article&id=8671:ponsacco-arrestate-due-donne-per-estorsione-ad-un-pensionato&catid=1:ultime-notizie"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Livorno - <b>Arrestate due rumene: carezze e moine all'anziano per strappargli la catenina d'oro</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>1° ottobre 2011</b></span>
- Il colpo, avvenuto sul lungomare di Livorno, era quasi riuscito, ma
le due donne di 30 e 32 anni sono state fermate da un carabiniere in
licenza insospettito dal modo repentino con cui si stavano allontanando.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Con
abbigliamento particolarmente appariscente hanno avvicinato un anziano
iniziando ad accarezzarlo, riuscendo così a confonderlo e a strappargli
di dosso una collanina.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Il
colpo, avvenuto sul lungomare di Livorno, era quasi riuscito, ma le due
donne, Stefana Tinica e Raluca Lungu, di 30 e 32 anni, sono state
fermate da un carabiniere in licenza insospettito dal modo repentino con
cui si stavano allontanando. L'episodio è avvenuto alla Rotonda
d'Ardenza: le due giovani, entrambi rumene senza fissa dimora, hanno
approfittato della loro avvenenza per circuire un settantaseienne
livornese.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'uomo,
confuso dalle carezze e dalle 'moine' delle donne, ha perso lucidità e
non si è accorto che nel frattempo le due ladre gli avevano strappato
una collanina.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Consumato
il colpo le due sono fuggite con un'auto, ma il loro atteggiamento ha
insospettito un carabiniere di passaggio che le ha fermate, ascoltando
poi il racconto dell'anziano che intanto si era accorto del furto. Nel
processo per direttissima entrambe sono state condannate a 10 mesi e
resteranno in carcere, alle Sughere.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2011/10/01/news/carezze-e-moine-all-anziano-per-derubarlo-arrestate-due-donne-5061482"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Silvi (TE) - <b>Fa sesso con un uomo di 83 anni e lo ricatta</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>4 ottobre 2011</b></span> - Arrestata una donna di 60 anni, fa credere alla vittima di essere incinta e chiede soldi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Una
storia di persecuzioni e ricatti per una prestazione sessuale. La
vittima è un distinto signore di 83 anni di Silvi, che sventuratamente
si è fatto tentare dalle profferte di una donna sessantenne ed ha avuto
con lei, ad aprile, un rapporto sessuale a pagamento per 100 euro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Da
lì è iniziato il suo calvario a cui è stata messa fine ieri mattina,
con l'arresto della donna, Angela Manzo, nata nel 1950 a Nocera
Inferiore, in provincia di Salerno, residente a L'Aquila, ma di fatto
domiciliata a Silvi dopo il sisma del 2009.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
donna a maggio, cioè un mese dopo il rapporto sessuale, è andata
dall'anziano e gli ha dato la notizia scioccante: ‹‹Sono incinta: ho
bisogno di 700 euro per andare ad abortire››, gli ha detto. L'uomo ha
cercato di tergiversare, ma la donna non gli ha dato scelta: ‹‹Stai
attento perché io racconto tutto a tua moglie››, gli ha detto. A quel
punto l'anziano, per evitare problemi con la propria moglie anziana e
malata, ha consegnato la somma richiesta ad Angela Manzo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Probabilmente
l'anziano aveva il sospetto che la sessantenne non poteva essere
incinta, ma a scanso di equivoci ha fatto firmare alla donna una
dichiarazione in cui lei testimoniava che sarebbe andata ad abortire e
che non avrebbe preteso nient'altro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">A
settembre la donna è ritornata dal malcapitato e questa volta gli ha
chiesto 200 euro perché, gli ha detto, aveva delle perdite di sangue.
L'83enne, non credendo a tutta questa storia, dapprima si è rifiutato di
pagare cercando di allontanarla. Ma lei ha giocato la carta vincente,
tornando di nuovo a minacciarlo di raccontare tutto alla moglie. Così
l'anziano ha ceduto un'altra volta e le ha consegnato la somma
richiesta. Ma non finisce qui.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Il
1º ottobre la donna gli ha chiesto altri 400 euro. L'uomo anche questa
volta si è rifiutato, ma poi, sempre per non far sapere niente alla
moglie, ha dato alla donna solo 200 euro, riservandosi di consegnarle il
resto della somma ieri mattina. Nel frattempo però capisce che l'unico
modo per uscire dalla spirale di ricatti è rivolgersi ai carabinieri di
Silvi, agli ordini del maresciallo Antonio Tricarico. Raccontata la
triste storia, l'uomo fissa un nuovo incontro alle 10,30 di ieri mattina
sulla Statale 16 a Silvi, nei pressi della filiale del Monte dei Paschi
di Siena e le consegna il restante denaro, ma questa volta ad
attenderla c'erano i carabinieri che hanno arrestato Angela Manzo. La
donna è stata rinchiusa in carcere, a disposizione del sostituto
procuratore Davide Rosati.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2011/10/04/news/fa-sesso-con-un-uomo-di-83-anni-e-lo-ricatta-5082540"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Chiavari (GE) - <b>Due anni alla 52enne che ricattava l'ex amante con filmini hard</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>22 novembre 2010</b> - </span>Il
gip del Tribunale di Chiavari ha convalidato l'arresto nei confronti di
una 51enne genovese accusata di estorsione nei confronti dell'amante
piu' giovane di lei di una decina di anni. La donna era stata arrestata
mentre stava ritirando una busta di denaro per il suo silenzio riguardo
alla relazione extraconiugale con il giovane uomo.</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Il
giudice Mauro Amisano ha scarcerato l'indagata nei confronti della
quale ha emesso come misura cautelare il divieto di avvicinarsi sia
all'uomo sia a sua moglie. Dovra' stare lontana almeno 300 metri. La
vicenda, sulla quale sta indagando il Commissariato di polizia di
Chiavari, e' avvenuta nell'entroterra chiavarese. (AGI)</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><a href="http://www.agi.it/genova/notizie/201011221646-cro-rt10264-ricatta_l_amante_con_filmini_hard_arresto_convalidato">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: x-small;"><b>12 ottobre 2011</b> -</span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">
Usava i video hard girati con l'amante come arma di ricatto dopo la
fine della relazione ed era anche finita in manette al momento di
incassare una busta piena di soldi: per questo una donna e' stata
condannata a due anni di reclusione (pena sospesa). La sentenza, nei
confronti di una cinquantenne ligure, e' stata emessa dal Gup del
tribunale di Chiavari al termine di un processo con rito abbreviato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
donna ha risarcito l'ex amante - di oltre dieci anni piu' giovane,
costituitosi parte civile - dopo avergli chiesto scusa con una lettera
ed il suo comportamento processuale le ha permesso di ottenere una pena
molto contenuta. La donna aveva messo in atto l'estorsione dopo che
l'amante aveva decido di mettere fine alla relazione clandestina che
rischiava di essere scoperta dalla giovane moglie. (AGI)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.agi.it/genova/notizie/201110121639-cro-rt10173-estorsione_all_amante_con_video_hard_condannata_a_due_anni"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Bomporto (MO) - <b>Sedotto e ricattato, trappola a luci rosse per un imprenditore 81enne</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>13 ottobre 2011</b></span>
- Una storia squallida e pericolosa ha coinvolto un anziano
imprenditore edile di Bomporto, trascinato in una relazione con una
ragazza di 17 anni per poi essere ricattato in cambio del silenzio. Ora
la giustizia inchioda i responsabili dell'estorsione e libera l'uomo dal
vincolo, senza però cancellarne l'imbarazzo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Il
raggiro è stato ideato da una famiglia di donne di origine palermitana,
ma residente a Bomporto. Il piano era molto semplice: una volta sedotto
da una ragazza minorenne, con la quale ha avuto diversi rapporti
sessuali, l'anziano viene ricattato. Convinto che la 17enne fosse
rimasta incinta, l'uomo avrebbe versato migliaia di euro nelle tasche
delle ricattatrici per far sì che nulla trapelasse. Ulteriori richieste
di denaro hanno però trovato il rifiuto dell'imprenditore, motivo per il
quale le truffatrici hanno richiesto l'intervento di due uomini da
Palermo, per un messaggio più “convincente”.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">A
questo punto entrano in gioco le forze dell'ordine: i Carabinieri
intercettano per caso alcune telefonate – nell'ambito di un'indagine
differente – e si decidono ad intervenire, giungendo a casa dell'anziano
poco dopo l'arrivo dei due picchiatori, un palermitano e un tunisino.
Colti sul fatto, per i due scatta l'arresto e tutta la truffa viene
scoperta</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Il
Tribunale di Modena ha giudicato, in seguito alla richiesta di
patteggiamento, le due sorelle ideatrici dell'operazione, le quali
dovranno scontare in carcere rispettivamente 4 anni e 8 mesi la prima e 3
anni e otto mesi la seconda. In attesa di giudizio una terza sorella e
la ragazza minorenne. Pena analoga anche per il picchiatore palermitano e
per il “collega” di origine tunisina.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ilsitodimodena.it/content/815-sedotto-e-ricattato-trappola-luci-rosse-un-imprenditore-81enne"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Vittoria (RG) - <b>Estorsione: arrestata 23enne rumena</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuMT3TrDmahQTV9fsKR1J5KkQduoi9VpbzloGf9Bt3i_0axYk4pNBR7aySqczKRhKP2TXQnaDHgKu5uQQM36zMt_dnwQWfcpZiBZR_-IZyNEYurmWQcRXMruD4IVrUVB9n7DgFY40FVTY/s1600/SPRINTENU-Cristina.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuMT3TrDmahQTV9fsKR1J5KkQduoi9VpbzloGf9Bt3i_0axYk4pNBR7aySqczKRhKP2TXQnaDHgKu5uQQM36zMt_dnwQWfcpZiBZR_-IZyNEYurmWQcRXMruD4IVrUVB9n7DgFY40FVTY/s320/SPRINTENU-Cristina.jpg" width="266" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>21 ottobre 2011</b></span>
- Nella mattinata odierna, personale del Commissariato di Vittoria ha
tratto in arresto Cristina Sprintenu, cittadina rumena di 23 anni, alla
quale è stato notificato un ordine di esecuzione emesso dalla Procura
della Repubblica di Ragusa. La donna deve scontare, in regime di
detenzione domiciliare, un anno e 11 mesi in quanto definitivamente
condannata perché ritenuta responsabile del reato di estorsione in
concorso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">I fatti
risalgono al maggio 2010, allorché la donna, insieme ad un suo
connazionale, aveva estorto del denaro ad un commerciante vittoriese
minacciandolo che, se non avesse consegnato 5000 euro, avrebbe reso
pubblico un filmato in cui i due erano ripresi in atteggiamenti intimi.
La vittima pagò inizialmente 800 euro, ma, a seguito dell’insistenza
della donna per arrivare alla cifra richiesta, ad un certo punto
decideva di presentare denuncia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Nel
giugno 2010 la cittadina rumena venne raggiunta da un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere dove rimase per oltre 4 mesi per poi
essere posta in libertà in attesa di giudizio definitivo. La pena totale
è di 2 anni e 4 mesi, ma detratto il periodo già sofferto in carcere,
restano da espiare un anno ed 11 mesi che la donna dovrà trascorrere
all’interno della sua abitazione a Vittoria. Dopo la sottoposizione alle
formalità di rito, SPRINTENU Cristina è stata accompagnata a casa per
ivi permanere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.newsinprovincia.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1743:vittoria-estorsione-arrestata-una-donna-23enne&catid=4:i-fatti-del-giorno&Itemid=6"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Lecce - <b>Cubana si fa corteggiare da 70enne, poi: "dammi 6.500 euro o ti denuncio per stalking"</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>31 ottobre 2011</b></span>
- Lei lo accusava di stalking, lui ora l'ha denunciata per tentata
estorsione. La storia, che ha per protagonisti un'avvenente cubana di 37
anni e un pensionato leccese di 70, è finita all'attenzione della
Procura della Repubblica di Lecce, che ha già aperto un fascicolo a
carico dell'anziano e ora si appresterebbe a iscrivere anche il nome
della donna nel registro degli indagati.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Il
presunto stalker, infatti, dopo aver ricevuto l'avviso di conclusione
delle indagini preliminari, firmato dal pm Carmen Ruggiero, ha cercato
di discolparsi e, assistito dall'avvocato Silvio Verri, ha presentato al
magistrato una memoria difensiva e una denuncia per tentata estorsione.
Secondo le accuse mosse dalla cubana, il settantenne si sarebbe
invaghito di lei e avrebbe iniziato a perseguitarla con messaggi e
telefonate.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">Veri
e propri atti persecutori, secondo l'accusa, semplici contatti tra
conoscenti, a detta della difesa dell'uomo, che - dopo la notifica del
415 bis - è passata al contrattacco. Insieme alla memoria difensiva,
infatti, il presunto stalker ha presentato anche le testimonianze di due
amici che hanno ascoltato una telefonata in cui la cubana gli chiedeva
6.500 euro in cambio del suo silenzio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
donna, sostiene il settantenne, avrebbe chiesto soldi per evitare di
portare alla luce una vicenda che certo avrebbe creato all'uomo grande
imbarazzo. Da qui l'accusa di tentata estorsione, portata all'attenzione
del pm, che ora dovrà decidere se indagare anche la cubana, ribaltando
completamente il castello accusatorio, oppure continuare a credere alla
tesi dello stalking.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ilpaesenuovo.it/index.php/cronaca/lecce/24937-indagato-per-stalking-denuncia-cubana-per-tentata-estorsione.html"><span class="Apple-style-span" face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Cesena (FC) - <b>Tentata estorsione: arrestata prostituta brasiliana</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>22 novembre 2011</b></span>
- Ha tentato il colpo grosso, 'spillare' soldi ad un piccolo
imprenditore cesenate minacciandolo di rivelare alla moglie i loro
incontri. Protagonista della vicenda, una prostituta brasiliana di 24
anni, arrestata dai Carabinieri con l'accusa di estorsione. Lo scorso
inverno, i due avevano avuto alcuni rapporti sessuali (tariffa 200 euro)
poi, all'inizio dell'estate, la donna, pur senza avere più rapporti
intimi con il cliente cominciò a chiedergli 2-300 euro per tenere
nascosti i loro appuntamenti. "Se non me li dai tua moglie imparerà
tutto quello che è successo tra noi", aveva minacciato. L'uomo ha
pagato, per quattro volte: cifre non elevate che sperava fossero
sufficienti per evitare guai in famiglia. Ma la brasiliana, affamata di
denaro ha alzato l'asticella chiedendo "cinquemila euro".
L'imprenditore, a quel punto, non ha avuto dubbi: stava diventando uno
stillicidio continuo così ha presentato denuncia ai Carabinieri. La
donna è stata arrestata dai Carabinieri mentre l'imprenditore le
consegnava il denaro. Ora, reclusa nel carcere di Forlì, dovrà
rispondere di estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.altarimini.it/News41977-tentata-estorsione-arrestata-prostituta-brasiliana.php"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Telese T. (BN) - <b>Prostitute rumene filmavano gli incontri, per poi ricattare i clienti</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>31 marzo 2011</b></span>
- I carabinieri di Solopaca, in collaborazione con i colleghi di Telese
Terme, al termine di un’attività d’indagine avviata dopo la denuncia di
un 74enne pensionato del luogo, hanno denunciato una coppia di coniugi
rumena, residenti a Telese Terme, per estorsione e violenza privata
mentre un’altra loro connazionale è in corso d’identificazione per
concorso nei reati. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Questa
la ricostruzione dei carabinieri: la mattina del 27 marzo il
denunciante, mentre si trovava nei pressi dell'ufficio postale di Telese
Terme, è stato adescato da una donna di nazionalità rumena che lo
avrebbe indotto a seguirlo presso l'abitazione dei suoi complici. Una
volta arrivati avrebbe cominciato a sedurlo facendolo svestire con la
promessa di compiere atti sessuali. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Mentre
l'anziano si denudava, la donna lo ha ritratto con il suo telefonino,
quindi anche i due coniugi sono usciti da una stanza e lo hanno ripreso
negli stessi atteggiamenti con il cellulare. A questo punto i tre hanno
minacciato l’uomo di divulgare le foto se non avesse consegnato la somma
di 500 euro. L’anziano, impaurito, ha consegnato tutto il denaro in suo
possesso, 50 euro, ma i tre gli hanno intimato di portare la restante
somma nel pomeriggio, conservando sui propri cellulari le foto
compromettenti. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Il
74enne, nel pomeriggio, resosi conto della gravità dei fatti, si è
presentato presso la stazione dei carabinieri di Solopaca sporgendo
denuncia. A questo punto i militari hanno avviato le indagini risalendo,
in breve tempo, all’identificazione dei due coniugi nei confronti dei
quali è stata eseguita una perquisizione personale e domiciliare che ha
consentito di ritrovare il cellulare della donna, peraltro in stato di
gravidanza, sul quale c’erano le immagini del ricatto. La complice è
tuttora ricercata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ilquaderno.it/pensionato-adescato-una-donna-ricattato-con-foto-compromettenti-denunciata-una-coppia-estorsione-57332.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>13 dicembre 2011</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">I
Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita (Benevento) hanno dato
esecuzione, a Telese Terme, a ordinanza di custodia cautelare emessa dal
GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura, nei
confronti di otto persone per i reati di induzione e sfruttamento della
prostituzione ai danni di ragazze rumene, nonché estorsione e furto nei
riguardi degli stessi clienti.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
complessa e articolata attività d’indagine, denominata “Operazione
Transilvania”, regione della Romania dalla quale proviene il sodalizio
criminale, composto da un rumeno capo dell’organizzazione, cinque donne
connazionali e due italiani, previa minaccia avviava all’attività di
meretricio giovani connazionali provenienti dal paese d’origine con la
speranza di un lavoro. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><b>Le donne</b>, in particolare, <b>adescavano
i clienti, soprattutto della terza età, accompagnandoli presso le
rispettive abitazioni, ove mentre una di esse consumava l’atto, l’altra
dapprima ripuliva la casa dei risparmi custoditi e poi riprendeva con un
videotelefonino “l’incontro” costringendo il malcapitato a sborsare
ulteriore somma di denaro per evitare la divulgazione delle immagini
compromettenti</b>.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ntr24.tv/it/news/25351"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Perugia - <b>Rumena si appartava in auto con anziani e li derubava</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>14 dicembre 2011</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Si
appartava in auto con le sue prede, li derubava e poi spariva. Per una
giovane rumena è scattata la denuncia per furto della polizia
provinciale.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Si
è presentato al comando della polizia provinciale dicendo di essere
stato derubato in circostanze abbastanza imbarazzanti da una ragazza
straniera. La donna – secondo quanto ricostruito – avvicinava uomini
anziani e, dopo essersi appartata con loro in auto, li derubava dei loro
valori, prediligendo oggetti d’oro che venivano sottratti ai
malcapitati con particolare destrezza.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Dopo
la denuncia, gli uomini della provinciale hanno individuato la giovane,
fermata per l’identificazione e accompagnata in questura a Perugia
dove, per mezzo di foto segnaletica, è stata riconosciuta dall’uomo che
l’aveva denunciata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
donna era già agli arresti domiciliari per reati simili, ma continuava
tranquillamente a mettere a segno nuovi furti. Per lei è quindi
scattata anche la denuncia per evasione dai domiciliari.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.umbria24.it/perugia-giovane-rumena-appartava-anziani-derubava-denunciata/73252.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Prato - <b>Prostituta rumena in pochi mesi ha estorto 24mila euro all'uomo che si era invaghito di lei</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>20 dicembre 2011</b></span>
- Ha estorto in pochi mesi 24mila euro a un pratese di 45 anni che si
era invaghito di lei e che, una volta finiti i risparmi, si e' rivolto
alla polizia e l'ha denunciata. Una prostituta rumena di 21 anni e'
finita ieri sera agli arresti domiciliari con l'accusa di estorsione
aggravata e continuata. Approfittando del fatto che l'uomo si era
innamorato di lei, lo ha costretto a consegnare somme sempre piu'
consistenti di denaro minacciando altrimenti di denunciarlo quale suo
sfruttatore e spacciatore di droga. Addirittura, la giovane, durante gli
incontri di sesso, ha piu' volte sottratto all'uomo il libretto di
circolazione dell'auto restituendoglielo solo in cambio di soldi. Forte
la soggezione psicologica del quarantacinquenne, soprattutto dopo che la
ragazza si e' presentata alla sua porta di casa lasciando un biglietto
con ulteriori minacce. La polizia ha svolto una lunga indagine fino ad
ottenere dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Prato
il provvedimento di arresto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=NL132270"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Cuneo - <b>Prostituta rumena spilla soldi a due giovani che si sono innamorati di lei</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIxFXW3jIB8RtA6ihBaW3auIrJ1Fnx5eSg1HHK-tPiJ6fZplJhRRQ3VbZ7plHezT104PFhVFeanse9KJaLuilqw2LC777IyTfmc1ClN5zMbeSPV_KArjP3bxQEZuR2rCxsM0K5auVi_no/s1600/g_f6143d419c.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="155" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIxFXW3jIB8RtA6ihBaW3auIrJ1Fnx5eSg1HHK-tPiJ6fZplJhRRQ3VbZ7plHezT104PFhVFeanse9KJaLuilqw2LC777IyTfmc1ClN5zMbeSPV_KArjP3bxQEZuR2rCxsM0K5auVi_no/s320/g_f6143d419c.jpg" width="154" /></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>21 dicembre 2011</b></span>
- Due giovani cuneesi si erano innamorati di lei e la volevano
strappare dalla strada. Il primo era arrivato a darle fino a 26.000
euro, prima di capire che era stato preso in giro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Una
sera la ragazza arriva all'appuntamento in compagnia del suo
protettore. Al rifiuto di consegnarle ancora del denaro, il giovane
cuneese viene colpito più volte al volto ed è costretto, dopo aver
consegnato ai due il denaro che aveva con se, a ritirarne dell'altro al
bancomat.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Anche
il secondo giovane innamorato, dopo essersi fatto spillare 12.000 euro,
si era stancato e la donna aveva iniziato a minacciarlo, dicendo che
avrebbe raccontato tutto ai suoi famigliari.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Dalle
indagini avviate dal Procuratore Capo di Cuneo Francesca Nanni
dell'agosto 2011, la Squadra Mobile coordinata dal sostituto commissario
Alberto Sette ha eseguito l'arresto nei confronti della ragazza rumena,
Danila Angela Daniela, 22 anni, per estorsione e rapina.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.targatocn.it/2011/12/21/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/prostituta-rumena-ed-il-suo-protettore-albanese-arrestati.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Nola (NA) - <b>Tentata estorsione per presunta gravidanza: 16enne arrestata</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>21 dicembre 2011</b></span>
- Da diversi giorni la ragazza aveva preso di mira un uomo chiedendo la
somma di 2.500 euro per comprare il suo silenzio in merito ad una
presunta gravidanza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Mentre
la vittima raccontava il tutto, giungeva una chiamata della ragazza
che, ascoltata dagli agenti a sua insaputa, rinnovava l'appuntamento per
la consegna del denaro nel pomeriggio in località San Marco di Santa
Maria a Vico, ribadendo ancora una volta che se non si fosse presentato
sarebbe andato a denunciarlo per una violenza sessuale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Pertanto
nella stessa giornata di ieri è scattata l'operazione. Infatti, dopo
aver fotocopiato le banconote richieste, i poliziotti hanno seguito
l'uomo sul luogo dell'appuntamento. A Santa Maria a Vico, la vittima ha
incontrato la giovane alla quale ha consegnato in macchina i 2.500 euro.
Una breve conversazione, ancora una volta minacciosa ascoltata da un
poliziotto nascosto nel bagagliaio dell'auto e gli agenti sono
intervenuti bloccando la giovane con indosso il denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.lunaset.it/news.aspx?news=16639"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Martinsicuro (TE) - <b>Ripetizioni "hard", denunciata per tentata estorsione</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>22 dicembre 2011</b></span>
- Una donna di 46 anni di Martinsicuro (Teramo) è stata denunciata dai
carabinieri della stazione di Nereto (Teramo) per tentata estorsione
continuata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L.F,
queste le iniziali, aveva convinto un insegnante di lettere in pensione
di 67 anni di Nereto a raggiungerla nella sua abitazione a Martinsicuro,
con la scusa di dover organizzare delle ripetizioni di italiano per la
nipote.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">In realtà
l'incontro ha preso una piega diversa: dalla sala da pranzo l'approccio
con l'insegnante si è trasferito nella stanza da letto dove la donna ha
intrattenuto con il docente un rapporto sessuale. Al termine della
prestazione, la 46enne ha chiesto di essere pagata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'insegnante,
convinto di chiudere la questione, ha saldato il conto con quel poco
che aveva nel portafogli, circa 30 euro. Da quel momento, erano i primi
di dicembre, il docente di lettere è stato perseguitato dalla donna che
ha chiesto 500 euro per comprare il suo silenzio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Se
l'uomo non le avesse dato quei soldi in busta chiusa da lasciare nella
buca della posta, lei avrebbe spifferato la scappatella alla moglie
mandando a rotoli il suo matrimonio, in più lo avrebbe denunciato ai
carabinieri per violenza sessuale. Stanco della vessazione, il
sessantasettenne ha deciso di rivolgersi ai carabinieri che dopo veloci
indagini hanno denunciato la prestante donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.abruzzoweb.it/contenuti/ripetizioni-hard-nel-teramano--denunciata-per-tentata-estorsione/42873-4/"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Brescia - <b>Ricatto a luci rosse: sgancia 20mila euro</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>23 dicembre 2011</b></span>
- Ha fatto credere a un imprenditore bresciano di essere in possesso di
fotografie compromettenti che li ritraevano durante degli incontri
sessuali, per ognuno dei quali veniva pagata duecento euro. La mente
della trappola è una escort di 34 anni, la vittima è un ingegnere
bresciano della medesima età: nel giro di quasi due anni le ha
consegnato circa 20 mila euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Fino
alla decisione di un mese fa di dire basta a minacce e ricatti: l’uomo
si è deciso a denunciare tutto alla polizia. Rintracciata dalla Squadra
mobile della Questura di Brescia, la donna avrebbe confessato agli
agenti di non aver mai avuto alcuna immagine compromettente. La 34enne,
incensurata, è stata arrestata per estorsione e subito rimessa in
libertà per la mancanza di esigenze cautelari. Gli agenti hanno chiesto
all’autorità giudiziaria il sequestro dei conti correnti della donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2011/12/23/642381-ricatto_luci_rosse_sgancia_20mila_euro.shtml"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Trento - <b>Ricatta cliente 65enne: arrestata prostituta brasiliana</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>11 gennaio 2012</b></span> -
(AGI) Una prostituta brasiliana di 28 anni e' stata arrestata dai
Carabinieri di Rovereto per aver estorto denaro ad un suo cliente, di 65
anni, minacciando di denunciarlo agli stessi militari dell'Arma se non
avesse ricevuto il denaro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'uomo,
pochi giorni fa, aveva avvicinato la donna a Trento, in via san
Severino, e le aveva richiesto una prestazione sessuale a pagamento,
nella sua abitazione a Rovereto. Nei giorni successivi la donna gli
aveva inviato numerosi Sms contenenti richieste di soldi, in caso
contrario lo avrebbe denunciato ai Carabinieri di Rovereto per
sfruttamento della prostituzione, consegnando ai militari il filmato del
loro rapporto sessuale.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
vittima, spaventata per l'epilogo inaspettato della vicenda, dopo aver
fissato un appuntamento con la prostituta per consegnarle i 1.000 euro
pattuiti, ha confidato tutto ai Carabinieri che lo hanno accompagnato
all'incontro, arrestando la donna subito dopo la consegna del maltolto.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Gli
inquirenti hanno proseguito l'attivita' perquisendo l'abitazione
dell'arrestata, dove hanno rinvenuto il telefono cellulare con cui erano
stati inviati i messaggi minatori ed arrestato il suo convivente, un
22enne rumeno, in esecuzione di un ordine di carcerazione della Procura
di Roma, emesso in seguito a condanne penali riportate dal giovane per
aver commesso reati contro il patrimonio.(AGI)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.agi.it/venezia/notizie/201201121032-cro-rt10034-prostituzione_rovereto_estorce_denaro_a_cliente_arrestata"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Novoli (FI) - <b>"O mi dai soldi o racconto tutto a tua moglie"</b></span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>14 gennaio 2012</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
moglie scopre la tresca tra il marito e la badante marocchina di 45
anni, che accudisce la suocera. Inizia il finimondo. Nella casa
dell'anziana, in via Pasquini a Novoli, si vivono attimi di panico.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Durante
l'accesa discussione tra le due contendenti, le figlie dell'uomo
intervengono in difesa della madre: Giulia, la minore di 23 anni, ha la
peggio. La berbera, in preda alla foga, la spintona, l'agguanta per il
collo e la fa cadere. Riporterà diversi graffi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">A
questo punto si rende necessario l'intervento dei carabinieri, due
pattuglie del nucleo radiomobile riportano la calma e cercano di fare
chiarezza su quanto accaduto. Arrivano sul posto anche due ambulanze
della Misericordia (Delta 40 e Delta 15). La nordafricana alla vista
delle divise avverte un improvviso malore e viene condotta all'ospedale
di Santa Maria Nuova, mentre la giovane lievemente ferita viene
trasportata a Careggi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Da
quanto si è appreso, la badante teneva in pugno l'amante: "O mi dai i
soldi, o racconto tutto a tua moglie". Per questo la donna è stata
denunciata per estorsione e, dopo i fatti di oggi, per aggressione
aggravata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilsitodifirenze.it/content/735-scopre-la-tresca-tra-il-marito-e-la-badente-rissa-tra-le-mure-di-casa"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Roma - <b>25enne rumena arrestata per estorsione</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>15 gennaio 2012</b></span>
- 5.000 euro subito. Questa l’ultima “richiesta” arrivata via sms a un
55enne italiano che voleva interrompere la sua relazione con una romena
di 25 anni. I due si erano conosciuti circa un anno e mezzo fa
all’interno di un locale della Bufalotta. Dopo alcuni incontri, era nata
una relazione durata sino allo scorso dicembre, quando l’uomo ha deciso
di interromperla. Motivo, le improvvise richieste “esose” della
ragazza. Alle reticenze dell’uomo ad “accontentarla”, la giovane
comincia a minacciarlo. A fine novembre, al 55enne arriva un sms con la
richiesta di 3.000 euro, proveniente dall’utenza telefonica della
25enne, identificata per T.C. Al diniego dell’uomo, i rapporti tra i due
si sono interrotti. Improvvisamente però, nei giorni scorsi, T.C.
contatta nuovamente il 55enne. Dopo alcuni incontri, la giovane invia
all’uomo un’ulteriore e superiore richiesta di denaro, 5.000 euro. Al
rifiuto di consegnarle il contante, la romena minaccia l’uomo di
raccontare “tutto” alla moglie e, “peggio ancora”, al padre. L’uomo ha
quindi sporto denuncia agli agenti del Commissariato di Porta Maggiore,
diretto dal dr. Giovanni Di Sabato. Gli investigatori dopo aver
acquisito i messaggi ricevuti sul cellulare dell’uomo e fotocopiato
l’assegno dell’importo di 5.000 euro, hanno combinato un incontro tra il
55enne e la sua giovane “strozzina”. Luogo indicato dalla donna per
l’incontro, un locale di via Roberto Malatesta. Con l’assegno in mano,
il 55enne si è presentato all’appuntamento con la ragazza. Appostati
all’interno e mescolati tra i clienti dell’esercizio commerciale, gli
investigatori hanno così potuto assistere all’incontro tra i due. A
“consegna” avvenuta i due si sono definitivamente separati. I poliziotti
non hanno perso di vista la 25enne bloccandola dopo pochi metri.
All’interno della borsa, gli agenti hanno recuperato l’assegno di 5.000
euro, a lei intestato. Accompagnata in Commissariato, T.C., è stata
arrestata per il reato di estorsione. Processata nella mattina di ieri
con il rito direttissimo, è stata condannata a 16 mesi di reclusione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.agenparl.it/articoli/news/cronaca/20120115-roma-25enne-romena-arrestata-per-estorsione-dalla-polizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Salerno - <b>Lei adescava, lui rapinava</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>24 gennaio 2012</b></span>
- Lei provocava ed adescava le vittime, lui interveniva, recitava la
parte del fidanzato geloso e picchiava la persona adescata, per poi
passare alla rapina, vero scopo di tutto il teatrino. I poliziotti della
questura di Salerno, nella giornata di ieri, hanno tratto in arresto
con le accuse di rapina e lesioni personali un'italiana, S. R., 33 anni e
un giovane iracheno, M. N., 27 anni, entrambi senza fissa dimora e già
noti alle forze dell'ordine.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Lo
scorso 19 gennaio, riferiscono gli agenti di polizia, la coppia aveva
rapinato un uomo nei pressi dello stadio Arechi: la donna lo aveva
adescato, in seguito era intervenuto il giovane, nella parte del
fidanzato geloso, allo scopo di rapinare il malcapitato.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Analogo
episodio il 12 dicembre 2011, la donna adescava una vittima, in quel
caso un 40enne salernitano, per poi attendere l'arrivo del complice: in
quella occasione l'aggressore si presentò armato di coltello. Le
vittime, riferisce la polizia, venivano anche minacciate affinchè non
presentassero denuncia alle forze dell'ordine.</span></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.salernotoday.it/cronaca/coppia-rapinatori-arrestata-salerno-23-gennaio-2012.html">fonte</a><br />
<br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: large;"> Rimini - <b>Dai baci ai ricatti: arrestata nigeriana</b></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><b> 25 gennaio 2012</b></span> - </span></span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">"Pagami
l'affitto di casa e non dico nulla a tua moglie della nostra relazione
segreta". Avrà detto grossomodo così la giovane nigeriana di 23 anni,
arrestata martedì dai Carabinieri per estorsione ai danni di un
commerciante 56enne di Cattolica. Le indagini degli uomini dell'Arma
sono iniziate lunedì, quando l'uomo ha spiegato di esser stato oggetto
di una serie di ricatti da parte di una prostituta conosciuta
occasionalmente a Ravenna nel 2009 e con la quale aveva una relazione.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Nel
maggio scorso la giovane, senza lavoro e grazie anche al continuo
sostegno economico del commerciante, aveva avuto la disponibilità di un
immobile in affitto nella città bizantina, il cui canone mensile veniva
interamente versato dall'amante. Improvvisamente però la 23enne ha
cominciato a minacciare l'uomo: se non avesse pagato sistematicamente
l'intero affitto mensile dell'appartamento e le ulteriori spese connesse
all'appartamento, avrebbe rivelato telefonicamente la loro relazione
sentimentale alla moglie.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Il
commerciante ha inizialmente ceduto ai ricatti della nigeriana,
versandole circa 9mila euro. Non soddisfatta, la giovane prostituta,
approfittando dello stato di sudditanza psicologica del commerciante, ha
cominciato a chiedergli insistentemente ulteriori somme di denaro,
presentandosi talvolta anche al posto di lavoro della vittima e
costringendolo a versarle ulteriori somme di denaro sia in contanti, sia
tramite poste pay.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Martedì
pomeriggio i Carabinieri hanno bloccato immediatamente la ragazza, dopo
che la stessa aveva ritirato la somma richiesta al negozio del 56enne.
La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di trovare e
sequestrare la somma contante di 900 euro nonché un biglietto aereo di
sola andata per un volo in partenza il 3 febbraio per la Nigeria.
L'arrestata ora è in carcere a Forlì a disposizione della magistratura.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.riminitoday.it/cronaca/dai-baci-ai-ricatti-giovane-amante-arrestata-dai-carabinieri.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Bovalino (RC) - <b>Prima lo narcotizza e poi lo rapina: rumena arrestata</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>26 gennaio 2012</b></span>
- Ieri, gli agenti del Commissariato di Bovalino e della Squadra
Mobile, a seguito di un'intensa attività di indagine, hanno sottoposto a
fermo di p.g. una cittadina rumena di 21 anni responsabile di aver
rapinato poco prima un uomo dopo averlo narcotizzato. La donna aveva
invitato la vittima a bere un bicchiere di vino nel quale, con
destrezza, aveva precedentemente versato un tipo di psicofarmaco che,
associato al consumo di alcol, produce effetti simili a quelli
dell'eroina. E' bastato un sorso di quel vino, infatti, per far perdere
coscienza all'uomo e consentire alla malvivente di sottrargli la cifra
di 3000 euro in contanti. Grazie all'operato dei poliziotti, tuttavia,
la donna è stata immediatamente identificata e sottoposta a fermo di
polizia giudiziaria.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.noodls.com/viewNoodl/12882658/questura-di-reggio-calabria/bovalino-prima-lo-narcotizza-e-dopo-lo-rapina-arrestata-un"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></span></div>
<br />
<span style="font-size: large;">Pescara - <b>Prostituta filma i clienti e li ricatta</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghgv1R6ysvEBG-RlVCo3-f7f4L-C0f1am_yietq40b2S6lo1ocW-NpFiNhvq_k2A3I4mi4MNSo149Qf3i9ECc18uYmGODq4axIrp_kXWYeK3lfKF0vUnw-aZh4kRJ4g70xuZplMiD6Xac/s1600/Rosaria+Parigino.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghgv1R6ysvEBG-RlVCo3-f7f4L-C0f1am_yietq40b2S6lo1ocW-NpFiNhvq_k2A3I4mi4MNSo149Qf3i9ECc18uYmGODq4axIrp_kXWYeK3lfKF0vUnw-aZh4kRJ4g70xuZplMiD6Xac/s320/Rosaria+Parigino.jpg" width="260" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>10 febbraio 2012</b></span>
- Filmavano e ricattavano i clienti delle prostitute fingendosi
poliziotti. Le vittime, tra cui figurano anche un avvocato e un
imprenditore, non si sono piegate alle loro richieste e li hanno
denunciati agli uomini della squadra Mobile che , coordinati da
Piefrancesco Muriana, li hanno arrestati. Le manette sono scattate per:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Rosaria Parigino,di Lesina , in provincia di Foggia, 39 anni, residente a Pescara (arresti domiciliari);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Sukhbir
Singh nato in India, 29 anni, domiciliato a Pescara, privo del permesso
di soggiorno (custodia cautelare in carcere, foto al centro)</span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La
Parigino ed il Singh sono gravemente indiziati di alcuni reati
consumati o tentati quali rapina, estorsione, violazione di domicilio,
truffa aggravata in concorso tra loro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Alla
Parigino ed al Singh è stato contestato anche il reato di sfruttamento
della prostituzione, per aver indotto, sfruttato o, comunque, favorito
la prostituzione di una giovane cubana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Tra le vittime, un avvocato pescarese e un imprenditore</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Le
indagini sono scattate nel novembre scorso dopo la denuncia di un
avvocato pescarese che ha raccontato agli uomini della Mobile di essere
stato ricattato dalla Parigino e dal suo compagno Sukhbir Singh che, per
estorcergli denaro, lo avevano minacciato di accusarlo, falsamente, di
una violenza sessuale. Per convincerlo, gli avevano anche inviato un
biglietto minatorio. La donna, inoltre, avrebbe chiesto all'avvocato
50mila euro e sarebbe riuscita a procurarsi un certificato medico di un
pronto soccorso della provincia di Teramo per dimostrare il presunto
tentativo di stupro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Le
intercettazioni telefoniche eseguite sulle utenze della coppia hanno
consentito agli investigatori di scoprire un altro caso di estorsione ai
danni di un cliente della Parigino, che si prostituiva nella sua
abitazione di Pescara. L'uomo, secondo quanto verificato dagli uomini
della Mobile, era stato costretto a pagare 70 euro al Singh, che,
fintosi poliziotto nel corso di un controllo simulato nell'appartamento
della Parigino, dove il malcapitato era stato sorpreso in atteggiamenti
intimi con quest'ultima, lo aveva minacciato di multarlo per una grossa
somma di denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Le
vittime però non si sono piegate al ricatto, nonostante fossero state
private dei documenti di identità e hanno denunciavano i fatti in
questura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'ultimo
episodio sarebbe avvenuto nel dicembre scorso quando il Singh e la
Parigino avrebbero indotto un imprenditore locale a pagare 2.000 euro
dietro la minaccia di denunciarlo per aver avuto rapporti sessuali con
una minorenne. Minaccia materialmente posta in essere dal Singh che,
ancora una volta si sarebbe spacciato per poliziotto e avrebbe simulato
un controllo nell'appartamento della Parigino, dove la vittima
dell'estorsione si era recata per un incontro con la donna cubana
sfruttata dalla coppia, che non era minorenne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Nel
corso della perquisizione sono stati trovati alcuni video girati
durante gli incontri a pagamento della Parigino e della prostituta
cubana, uno dei quali relativo al ricatto nei confronti
dell'imprenditore. Sugli altri filmati sono in corso accertamenti, non
essendo state presentate denunce.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Rosaria
Parigino, in stato interessante e madre di un altro bimbo, dopo essere
stata sottoposta a visita specialistica che attestava l'incompatibilità
con il regime carcerario, su disposizione del Pm è stata posta agli
arresti domiciliari presso la sua abitazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.quotidianodabruzzo.it/cronaca/17236/pescara-clienti-di-prostitute-filmati-e-ricattati-tre-arresti-della-mobile.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Modica (RG) - <b>Seduce anziani e li deruba</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwepUB8WhnjD3OX_XP92uFEfnAybigu7TnPdmPKwy3zYJDT2LOCrfzaGO4a64smxLjltl8S2PMKXVc7uBTpjIsPnhn-0TMLJg8AWbwiN8REnsJHAFFxwyl73P8g0SwmEni_bKju-8qfFE/s1600/Gina-Runza.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><img border="0" height="303" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwepUB8WhnjD3OX_XP92uFEfnAybigu7TnPdmPKwy3zYJDT2LOCrfzaGO4a64smxLjltl8S2PMKXVc7uBTpjIsPnhn-0TMLJg8AWbwiN8REnsJHAFFxwyl73P8g0SwmEni_bKju-8qfFE/s320/Gina-Runza.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: 14px; line-height: 20px;"><b>14 febbraio 2012</b> - </span>Ha
il vizio di derubare gli anziani seducendoli Gina Runza, 33 anni, di
Modica, che spacciandosi per assistente sociale e' entrata
nell'abitazione di un vecchietto. Lo ha sedotto, facendosi palpeggiare,
per sottrargli denaro contante che custodiva anche nel taschino della
camicia. Come accertato dalla polizia, Runza aveva ripetuto lo
stratagemma con altri anziani che vivono soli con il sostentamento della
pensione sociale. Alla donna sono stati concessi gli arresti
domiciliari.(ANSA)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sicilia/2012/02/14/visualizza_new.html_98689332.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Melfi (PZ) - <b>Denunciata rumena che adescava anziani</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>22 febbraio 2012</b></span> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Una
donna romena di 25 anni, giunta in Italia tempo fa e che ha lavorato in
bar di diversi paesi della provincia di Potenza, e' stata denunciata in
stato di libertà alla Procura della Repubblica di Melfi (Potenza) dai
Carabinieri, con l'accusa di estorsione continuata ai danni di un uomo
anziano. La donna si faceva dare anche da altri anziani ''cospicue somme
di denaro'' per essere gentile e disponibile con loro, minacciandoli di
rivelare le relazioni per avere altri soldi. (ANSA)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/basilicata/2012/02/22/visualizza_new.html_102408398.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><b><span style="font-size: small;"><span style="color: #990000;">pagina <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2012/02/violenze-mediante-adescamento-sessuale.html">1</a> - <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2014/08/violenze-mediante-adescamento-sessuale-2_2.html">2</a> - 3 - <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2014/08/violenze-mediante-adescamento-sessuale-4.html">4</a></span></span> </b></span></span></div>
Giorgio Ghttp://www.blogger.com/profile/12301017300575041691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-81858390445696346502014-08-02T23:19:00.001+02:002017-10-21T16:39:16.947+02:00Violenze mediante adescamento sessuale 2<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Sassari - <b>Donna propone sesso ad 82enne, ma solo per poterlo rapinare</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>28 luglio 2009</b></span>
- Due disoccupati sassaresi, Sara Lai di 31 anni, e Costantino Sechi,
di 37, sono stati arrestati per rapina impropria in concorso. Secondo
le accuse della polizia, la donna avrebbe adescato un pensionato di 82
anni di Bonorva nei pressi della stazione ferroviaria di Sassari e gli
avrebbe proposto di avere un rapporto sessuale. Una volta
nell'appartamento, l'anziano sarebbe stato aggredito da Sechi, entrato
improvvisamentge nell'abitazione.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/sardegna/news/2009-07-28_128375092.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Rapinava le vittime dopo averle circuite e addormentate con sonniferi</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 luglio 2009</b></span>
- I Carabinieri della Stazione Ponte Galeria, investigando su diverse
rapine consumate in tutta la Capitale, hanno raccolto elementi indiziari
che hanno permesso di risalire a F.I., 34enne, originaria di Latina,
senza fissa dimora, pluripregiudicata. In particolare, sono emersi
consistenti elementi a carico della donna in riferimento alla rapina
perpetrata il 25 luglio 2009 all'interno dell'area di servizio Erg, in
via Aurelia, quando, con una complice ancora ricercata, l'arrestata
aveva avvicinato uno dei dipendenti e, dopo averlo circuito, gli aveva
fatto bere un succo di frutta contenente una dose massiccia di sonnifero
per rendere inoffensivo il malcapitato e spogliarlo del portafoglio con
l'incasso della giornata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">F.I.
è stata bloccata all'interno di un campo nomadi di Ciampino. Nella
circostanza, la malvivente, all'interno della baracca dove vive, è stata
trovata in possesso di due pistole lanciarazzi e di una carabina ad
aria compressa, all'interno della borsa è stata trovata inoltre una
boccetta contagocce contenente del liquido scuro. A quel punto F.I. è
stata dichiarata in stato di fermo e accompagnata presso la Casa
Circondariale "Regina Coeli" a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Sono in corso ulteriori attività di indagine, da parte dei Carabinieri,
volte ad accertare le responsabilità di F.I. in ordine ad ulteriori
rapine compiute da due donne, verificatesi, nei giorni scorsi, nel
territorio di Roma, nelle quali le vittime prescelte sono state rese
inoffensive con del sonnifero.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://roma.repubblica.it/dettaglio/rapine-circuiva-le-vittime-le-addormentava-arrestata/1685665"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Spagna - <b>Due sudamericane accusate di due omicidi con cocktail drogati</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 agosto 2009</b></span> - Si facevano rimorchiare dagli uomini in discoteche e locali e poi li addormentavano per derubarli.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">MADRID
- Veronica Elisabeth P. M., 34 anni, ecuadoriana, e Mary Sary C. B.,
26enne paraguaiana, sono state arrestate dalla polizia spagnola con
l'accusa di duplice omicidio. Le due donne si facevano rimorchiare da
uomini nelle discoteche di Madrid facendo loro credere a una facile
notte di sesso. Ma al momento dell'ultimo bicchiere (el beso del sueño,
il bacio della buonanotte) a casa dell'uomo, addormentavano l'ignara
vittima per derubarla inserendo un sonnifero nella bevanda.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">BESO
DEL SUEÑO - Così Veronica e Mary avevano messo a segno almeno sette
colpi, ma in due occasioni la dose di tranquillante era troppo elevata e
due uomini sono morti. Uno dei giovani derubati, ricoverato in ospedale
per intossicazione, ha denunciato il fatto alla polizia all’inizio
dell’estate. Dopo mesi di indagini, gli inquirenti hanno individuato le
due donne. Nei loro domicili hanno trovato la refurtiva: televisori,
computer portatili, videocamere e macchine fotografiche, gioielli,
orologi, Mp3 e cellulari rubati nelle case delle vittime.</span><br />
<a href="http://www.corriere.it/esteri/09_agosto_14/spagna_cocktail_drogati_1d863e5e-88ca-11de-a986-00144f02aabc.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: large;">Carpi (MO) - <b>Prostituta ricatta giovane cliente: arrestata</b></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><b> 14 agosto 2009</b></span> - Una prostituta è stata
arrestata dai carabinieri di Carpi per estorsione. Aveva minacciato un
cliente di rivelare ai familiari che frequentava lucciole.</span></span><br />
<span class="char14"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
donna, 50 anni, di Ariano nel Polesine (Rovigo), aveva preso la carta
di identità del cliente, un 31enne di San Felice sul Panaro nel
Modenese, dopo una prestazione. Minacciandolo, aveva ottenuto 750 euro.
Ne aveva poi chiesti altri 500, accordandosi con la vittima per la
consegna a Bologna.</span></span><br />
<span class="char14"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
Carabineri, avvertiti dall’uomo, hanno predisposto un apposito
servizio, riuscendo a bloccare la criminale all’atto della consegna del
denaro. La somma è stata interamente recuperata e restituita unitamente
al documento di identità rinvenuto nella disponibilità della donna.</span></span><br />
<span class="char14"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L’arrestata è stata accompagnata presso la Casa Circondariale di Bologna, a disposizione della magistratura.</span></span><br />
<span class="char14"><a href="http://www.bologna2000.com/2009/08/14/lucciola-estorce-denaro-a-cliente-arrestata-dai-carabinieri/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Porto Sant'Elpidio (FM) - <b>Prostituta rapina cliente e lo manda in ospedale</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 agosto 2009</b></span>
- Un giovane di Civitanova Marche, e' stato rapinato e aggredito con
violenza da una prostituta africana con la quale si era appartato. E'
successo la notte scorsa a Porto Sant'Elpidio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'uomo
ha dovuto consegnare alla donna tutto il denaro che aveva in tasca ma,
ciononostante, ha rimediato una brutta ferita alla testa, per la quale
e' dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Guarira' in 15
giorni. Indagano i carabinieri.(ANSA)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/marche/news/2009-08-30_130351461.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Chiavari (GE) - <b>40enne minaccia di rendere pubblica la relazione extraconiugale</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 settembre 2009</b></span>
- Lasciata dall’amante, si vendica con telefonate e lettere minatorie,
ed alla fine tenta di estorcergli del denaro: così, nei guai è finita
una quarantenne di Chiavari che, per vendicarsi nei confronti
dell’amante - un imprenditore del golfo del Tigullio - è stata
denunciata, oltre che per stalking, anche per tentata estorsione.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
vittima, invece di consegnare i soldi alla donna, che lo aveva
minacciato di rendere pubblica la loro relazione extraconiugale, si è
rivolto ai carabinieri che l’hanno denunciata.</span><br />
<a href="http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/levante/2009/09/04/AMz0CjtC-abbandonata_molesta_denunciata.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Modica (RG) - <b>Badante polacca ricatta un 50enne</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKK4Bq_q5yAXEMpGUsd86zn73umYc0PgzCKoCUWOKpOMx9_rRUfAA7S8EHKWjxZ8Qp9lXcoQvJIcnZ1AkGRwmSk4naI3OFG31y-3RrUGOjMZBGIMoCQbmMW7EcG8b1GPIjx_uaSx1Wab4/s1600/michalczyk_bogumila_urszula.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKK4Bq_q5yAXEMpGUsd86zn73umYc0PgzCKoCUWOKpOMx9_rRUfAA7S8EHKWjxZ8Qp9lXcoQvJIcnZ1AkGRwmSk4naI3OFG31y-3RrUGOjMZBGIMoCQbmMW7EcG8b1GPIjx_uaSx1Wab4/s320/michalczyk_bogumila_urszula.jpg" height="320" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 settembre 2009</b></span>
- Gli uomini del Commissariato, coordinati dal Dirigente del
Commissariato di Modica, V. Q. Aggiunto dr.ssa M. Antonietta Malandrino,
nella giornata di ieri hanno arrestato una donna polacca, responsabile
di estorsione aggravata ai danni di un uomo.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">In
particolare si veniva a conoscenza del fatto che un cinquantenne,
pensionato, residente nella zona di Modica Alta, risultava essere
vessato e ricattato da una donna polacca. Questa, in possesso di alcune
foto compromettenti che lo ritraevano in sua compagnia, lo aveva
minacciato di consegnarle alla moglie se non le avesse dato la somma
contante di 1.000 euro.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le
immediate indagini degli agenti del Commissariato portavano ad
individuare l’uomo, a cui non rimaneva altro che denunciare quanto gli
stava succedendo nell’ultimo periodo.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Si
scopriva così che proprio nel pomeriggio di lunedì, sul lungomare di
Marina di Modica, stanco delle minacce, il pensionato aveva concordato
un appuntamento con la donna per consegnarle una parte della somma
richiesta, ammontante ad euro 500, in cambio della restituzione di
alcune delle foto anzidette.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
seguito di appostamento, personale del Commissariato traeva in arresto,
in flagranza di reato, la cittadina polacca Michalczyk Bogumila
Urszula, di anni 45, per il reato di estorsione aggravata e continuata.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La donna, su disposizione del Sost. Proc. D.ssa. M. Mocciaro, veniva tradotta presso la sezione femminile del carcere di Ragusa.</span><br />
<a href="http://%20www.reteiblea.it/?p=5576"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Provvedimenti
configurati nel reato di stalking nei confronti della donna polacca
Urszula Bogumila Michalczyk di 45 anni, arrestata lunedì pomerggio sul
Lungonare di Marina di Modica dalla polizia per estorsione aggravata e
continuata.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
donna, una badante, oggi è comparsa per direttissima davanti al giudice
monocratico, Sandra Levanti(pubblico ministero, Veronica Di Grandi). Il
magistrato ha, come prima cosa, convalidato l'arresto e poi ha deciso di
rimetterla in libertà con la condizione di non avvicinarsi alla casa
della vittima, a Modica Alta, e a non avere contatti con quest'ultimo e
con la sua famiglia. Il difensore della donna, l'avvocato Gianni
Mavilla, ha chiesto i termini a difesa per cui il processo è stato
fissato per lunedì prossimo.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'arresto
era avvenuto dopo che la vittima, un modicano cinquantenne, si era
presentato in Commissariato denunciando che la Michalczyk lo ricattava
essendo in possesso di foto compromettenti che voleva mostrare alla
moglie se non le avesse consegnato mille euro. Si trattava di immagini
scattate in Polonia dalla donna che li ritraeva in giro insieme.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
vittima aveva accettato di pagare un acconto della somma richiesta,
cinquecento euro, ed aveva dato appuntamento alla donna a Marina di
Modica. Non appena quest'ultima aveva incassato, gli agenti, già
appostati, erano intervenuti e l'avevano arrestata. La donna era stata
associata nel braccio femminile dell’Istituto Penitenziario di Ragusa a
disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica, Maria Letizia
Mocciaro.</span><br />
<a href="http://www.radiortm.it/Notizia.asp?Id=27498"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Montesilvano (PE) - <b>Lui invita a casa ragazza della chat, lei lo rapina con complici</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 settembre 2009</b></span>
- Aveva conosciuto una ragazza in chat e l'aveva invitata a casa. Dopo
alcuni momenti trascorsi assieme, però, lei ha aperto la porta
dell'appartamento ed ha fatto entrare in casa tre persone che prima lo
hanno minacciato con un coltello, poi lo hanno picchiato e infine
derubato.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Protagonista
della vicenda, verificatasi oggi a Montesilvano, è stato un 25enne
colombiano residente nella città in provincia di Pescara, Q. V., che ha
riportato solo lesioni superficiali. Ad allertare i Carabinieri sono
stati i vicini di casa, a cui il giovane ha chiesto aiuto subito dopo la
fuga dei rapinatori. L'ipotesi che la donna sia complice dei malviventi
è dovuta al fatto che, secondo una prima ricostruzione dei militari,
lei sarebbe fuggita con loro, facendo perdere le sue tracce.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Al
giovane, costretto sotto la minaccia del coltello ad aprire la
cassaforte, sono stati rubati 3.000 euro ed un computer portatile. È
stato medicato al Pronto Soccorso di Pescara per ferite e lesioni
superficiali ed è stato giudicato guaribile in pochi giorni. (ANSA)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.vivamafarka.com/forum/index.php?topic=69776.0"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Monteforte (VR) - <b>Lo fa rapinare perché la importunava in chat</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 settembre 2009</b></span>
- I carabinieri di Monteforte (Verona) hanno denunciato quattro
giovani, di cui 2 minorenni, che lo scorso 13 settembre avevano
aggredito e rapinato un venticinquenne di Ronca' (Verona) mentre stava
passeggiando con una ragazza 17enne che aveva conosciuto in una chat. Il
ragazzo era stato malmenato e poi derubato di una borsa con dentro
denaro ed effetti personali.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
carabinieri hanno scoperto che ad orchestrare la brutale aggressione
era stata proprio la giovane con cui il 25enne era riuscito ad uscire:
si e' trattato di una vera e propria spedizione punitiva orgnizzata
dalla 17enne, la quale ha sostenuto di essere stata ripetutamente
importunata via web.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le
indagini condotte dai carabinieri, sulla base delle informazioni
fornite dalla vittima e da un testimone, hanno consentito in poco tempo
d'individuare i responsabili del gesto: tra essi il fratello della
ragazza che era in compagnia della vittima. I giovani sono stati
denunciati a piede libero.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.libero-news.it/adnkronos/view/187139"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Bergamo - <b>Chiede soldi al suo ex: arrestata per estorsione</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 ottobre 2009</b></span>
- È finita in tribunale una relazione extraconiugale, con una donna di
38 anni residente in città in manette per estorsione. Ad arrestarla,
dopo che aveva ricevuto una busta con mille euro dal suo ex, sono stati i
carabinieri di Bergamo Bassa.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Nei
mesi scorsi due protagonisti, entrambi sposati, avevano intrecciato una
relazione. Poi erano iniziati gli screzi: la donna avrebbe cominciato a
tempestare di telefonate l’uomo, minacciando anche di raccontare tutto
alla moglie. A settembre le richieste della donna, sempre secondo le
accuse, sono aumentate: per mantenere il silenzio sulla relazione la
38enne avrebbe preteso 8.000 euro.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Lui
allora ha deciso di rivolgersi ai carabinieri: raggiunto un accordo con
la donna, per consegnare un primo acconto di 1.000 euro, si fissa
l’appuntamento al posteggio dell’Auchan di via Carducci. Il denaro viene
fotocopiato, e all’incontro si preparano anche i militari. La donna
arriva, l’uomo sale in auto: parlano per un pò, quindi lui lascia la
busta sul cruscotto e se ne va.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
quel punto i carabinieri la bloccano in via Carducci, arrestandola. In
aula la 38enne, incensurata, si è avvalsa della facoltà di non
rispondere: convalidato l’arresto senza misure cautelari; processo
rinviato al 23 ottobre.</span><br />
<a href="http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/94467_chiede_soldi_al_suo_ex_arrestata_per_estorsione/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Lecco - <b>Rapinato da una prostituta</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 novembre 2009</b></span>
- Voleva passare una serata un po’ trasgressiva in compagnia di una
escort. Così aveva composto il numero che compariva al piede di un
annuncio su un quotidiano. Al cellulare aveva risposto una ragazza dalla
voce suadente, che gli aveva dato appuntamento al ponte Azzone
Visconti. Quella sera, era il marzo di due anni fa, il quarantenne di
Lecco ha però un ripensamento. Così si presenta all’appuntamento ma dice
alla ragazza che ha cambiato idea e le porge 50 euro per il disturbo.
Lei gli spiega che non vuole scambiarsi i soldi all’aperto e lo invita a
salire in auto.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Una
volta in auto, il cliente che non ha voluto usufruire della prestazione
scopre che in auto c’è un altro uomo - il complice - che con violenza e
minacce gli intima di corrispondere la tariffa piena, i 650 euro per la
serata pattuiti con la donna al telefono. Così l’uomo è costretto a
raggiungere un bancomat a Erba, dove preleva il denaro richiestogli. I
due poi lo «scaricano» lì e l’uomo è costretto a chiamare un amico per
essere riaccompagnato a Lecco.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Proprio
quest’amico ha testimoniato ieri nel procedimento a carico della
prostituta e del suo complice - forse il suo stesso «protettore» -,
entrambi accusati di aver ottenuto soldi dal cliente - la parte offesa,
difesa dall’avvocato Saverio Megna del Foro di Lecco - con l’uso di
minacce e violenza. Dopo quell’episodio il quarantenne di Lecco aveva
sporto denuncia alla polizia, che poi aveva avviato le indagini per
risalire all’identità della escort e del suo complice. Ne è scaturita
un’operazione coordinata dal capo della Squadra Mobile, Silvio Esposito,
scattata la sera del 2 agosto 2007. Durante l’udienza, al primo piano
del Palazzo di giustizia cittadino, hanno testimoniato quattro degli
uomini impiegati quella sera.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Tra
questi anche Donato Alfiniti, comandante dei vigili urbani di Merate, a
cui fu affidato il compito di fingersi un cliente - «un rappresentante
stanco del proprio rapporto matrimoniale», ha dichiarato in aula - per
fissare un appuntamento con la donna in zona Paré di Valmadrera. Lì è
scattata l’operazione condotta con l’impiego di agenti della questura.
Tre di loro (due della Mobile e uno della Scientifica) l’hanno descritta
nei minimi dettagli: dall’arrivo della donna sul posto a bordo di una
Focus blu scuro, fino al pedinamento concluso con il riconoscimento e il
fermo dei due.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il
processo è stato aggiornato al 26 novembre prossimo, quando in aula
sarà chiamato a testimoniare proprio il 40enne lecchese. Sarà lui a
dover raccontare come una serata «diversa» si è poi trasformata in
incubo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://ilgiorno.ilsole24ore.com/lecco/cronaca/locale/2009/11/06/257476-rapinato_prostituta.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Anziano accetta aperitivo da una rumena, si risveglia in ospedale "ripulito"</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 novembre 2009</b></span>
- (Adnkronos) Nella giornata di ieri gli Agenti della Polizia della
Questura di Roma, al termine di un'attivita' investigativa, hanno
proceduto al fermo di Polizia Giudiziaria di una donna responsabile di
rapina aggravata. L'indagine e' iniziata a seguito della denuncia sporta
da un cittadino italiano di 70 anni negli Uffici del Commissariato
Trastevere. L'uomo ha raccontato di essere stato rapinato del
portafoglio da una donna che aveva conosciuto una sera in una sala
Bingo. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
donna si era offerta di accompagnarlo alla fermata dell'autobus e lo
aveva convinto a bere un aperitivo insieme, in un bar nelle vicinanze.
Dopo aver bevuto l'uomo ha perso conoscenza e si e' svegliato la mattina
all'interno del pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli Isola
Tiberina, privo del portafoglio contenente soldi e documenti.
Immediatamente sono scattate le indagini dei poliziotti per rintracciare
la donna. Una volta recuperate le immagini del sistema di video
sorveglianza della sala Bingo gli investigatori le hanno mostrate alla
vittima che ha riconosciuto la donna. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Gli
agenti hanno scoperto che la signora era solita frequentare la sala in
questione ed hanno incentrato le ricerche nell'area interessata. Ieri i
poliziotti hanno l'hanno sorpresa all'interno del Bingo, identificata
per S.E. romena di 30 anni, con a carico vari precedenti per reati
contro il patrimonio, e' stata sottoposta a fermo di Polizia Giudiziaria
e condotta presso il carcere di Rebibbia a disposizione dell'Autorita'
Giudiziaria.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.libero-news.it/adnkronos/view/218374"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Bari - <b>Donna arrestata per aver ricattato cliente “hot line”</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 novembre 2009</b></span> - Bari, donna arrestata per aver estorto soldi a cliente “hot line”</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
donna, che dovrà rispondere di estorsione aggravata, è stata arrestata
subito dopo aver prelevato i soldi in cambio della restituzione della
registrazione delle telefonate</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Una
donna barese di 49 anni, che lavora in un call center di una hot line è
stata arrestata dai finanzieri del nucleo di polizia giudiziaria per
aver estorto ripetutamente denaro ad un cliente della stessa linea
erotica.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Secondo
quanto accertato dai militari, le cui indagini sono state dirette dal pm
della Procura di Bari Roberto Rossi, le vicissitudini del cliente
sarebbero iniziate nel maggio scorso: l’uomo aveva fatto alcune
telefonate sulla hot line e dopo un po’ di tempo ha ricevuto quella di
una donna del call center che gli ha detto di avere la registrazione
delle sue telefonate ed ha preteso un telefonino per evitare che ne
fosse informata la moglie.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il
cliente ha acconsentito ma dopo pochi giorni la donna ha richiamato
pretendendo 20.000 euro. Anche in questo caso l’uomo é sceso a patti,
pagando, ma la donna è tornata ben presto alla carica chiedendo altri
30.000 euro.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
questo punto l’uomo ha denunciato tutto ai finanzieri, che hanno
individuato da chi provenivano le richieste estorsive. La donna, che
dovrà rispondere di estorsione aggravata, è stata arrestata subito dopo
aver prelevato i soldi in cambio della restituzione della registrazione
delle telefonate.</span><br />
<a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/bari-donna-arrestata-per-aver-estorto-soldi-a-cliente-hot-line-156056/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Palosco (BG) - <b>84enne benestante sposa rumena 28enne: lei lo prende a bastonate</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 dicembre 2009</b></span>
- Un caso di maltrattamento in famiglia in un’abitazione di Palosco.
Vittima un anziano di 84 anni – proprietario di diversi immobili nella
zona -, che è stato minacciato di morte e preso a bastonate dalla
moglie, una 28enne disoccupata di origine romena. Per fortuna l’anziano
non si è ferito in modo grave per le lesioni riportate: secondo il
personale sanitario dell’ospedale di Calcinate in cui è stato ricoverato
guarirà nel giro di 15 giorni.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L’aggressione
si è verificata per futili motivi nel tardo pomeriggio di sabato tra le
mura di un appartamento di via Verdi, dove i due coniugi - sposati da
circa 4 anni - abitano. Tutto è cominciato in un momento di rabbia della
donna. Prima ha minacciato di morte l’anziano marito (reduce da un
precedente matrimonio, separato e senza figli). Poi, non contenta di
averlo spaventato a parole, è passata ai fatti: ha afferrato un bastone e
ha colpito ripetutamente al volto, alla schiena e alle gambe il
pensionato, che non ha potuto reagire.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L’anziano
è uscito di casa ferito per chiedere aiuto alle forze dell’ordine. Ha
camminato a piedi per alcuni metri ed è arrivato al comando della
polizia locale per raccontare la brutta avventura. Non era la prima
volta che l’84enne segnalava di subire violenze tra le mura domestiche.
Gli agenti hanno informato dell’accaduto il 118 e la Procura. Sul posto,
sabato sera, è arrivata un’ambulanza del 118 che ha portato il ferito
all’ospedale di Calcinate, dove è stato trattenuto fino a mercoledì
mattina per le contusioni multiple e le escoriazioni riportate alla
gamba sinistra. L'anziano è stato affidato per alcune ore alle cure
della casa di riposo locale, poi nel pomeriggio ha formalizzato la
querela ai carabinieri di Martinengo per maltrattamento in famiglia e
minaccia.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per
il momento la ragazza è a piede libero. Le indagini sono coordinate dal
pubblico ministero Domenico Chiaro, subito messo al corrente dei fatti.
Nel tardo pomeriggio l’84enne è stato riaccompagnato a casa dalla
polizia locale, che d’ora in poi terrà monitorata l’abitazione.
«L’anziano ci ha affidato le chiavi della sua casa - spiega il
comandante dei vigili, Mario Valente - e faremo controlli più volte al
giorno, senza preavviso». Sulla vicenda si è espresso il sindaco di
Palosco, Massimo Pinetti: «Già mercoledì scorso l'uomo era venuto in
municipio da me lamentandosi di esser stato picchiato dalla moglie. Ma
anche quella non era la prima volta. E’ una situazione che va avanti da
anni. Se ci sarà la possibilità, faremo intervenire i servizi sociali
del Comune».</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/105955_palosco_84enne_preso_a_bastonate_dalla_moglie/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Prato - <b>Ragazza abbraccia anziano per strada e gli sottrae il portafoglio</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 dicembre 2009</b></span>
- Il trucco è vecchio, ma evidentemente funziona ancora bene. A farne
le spese, stavolta, è stato un 76enne che ieri mattina è stato derubato
del portafoglio, con dentro 300 euro, da una ragazza. E’ accaduto in via
Tempesti.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Secondo
quanto ricostruito dagli agenti della Volante, inviati sul posto dopo
che la stessa vittima del furto aveva chiesto l’intervento del 113,
l’anziano stava camminando ed era pronto a rientrare nella propria
abitazione, quando è stato avvicinato da una ragazza, probabilmente
italiana. La giovane, fingendosi una sua conoscente, lo abbracciava
calorosamente e si tratteneva qualche minuto parlando con lui. L’uomo,
spiazzato dal gesto della ragazza, si è concentrato su chi fosse,
cercando di frugare nella memoria per capire dove l’aveva conosciuta,
non accorgendosi che la giovane, con una mossa fulminea, gli sottraeva
il portafoglio dalla tasca.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
quel punto, una volta compiuta la missione, la ragazza si è allontanata
velocemente, continuando a salutare l’anziano, che solo una volta
rientrato in casa ha scoperto di essere stato derubato. Nel portafoglio,
oltre al denaro contante, c’erano anche i documenti e altri effetti
personali.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.notiziediprato.it/2009/12/si-finge-sua-conoscente-per-abbracciare-e-derubare-unanziano-via-il-portafoglio-con-300-euro/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Gallicano (LU) - <b>Rumena minaccia di morte l'ex e gli chiede soldi</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 dicembre 2009</b></span>
- I carabinieri della Compagnia di Palestrina hanno arrestato una donna
romena, M.I. di 30 anni, da tempo residente in Italia, per tentata
estorsione ai danni di un operaio italiano, P.S. di 26 anni, residente a
Gallicano nel Lazio. Il ragazzo, stanco delle continue minacce di morte
ricevute telefonicamente dalla 30enne, con la quale in passato aveva
avuto una relazione sentimentale, dopo l'ennesima telefonata terminata
con la richiesta di 200 euro in cambio della tranquillità, ha deciso di
recarsi in caserma e di denunciare il fatto ai carabinieri. I militari,
dopo aver fatto fissare al giovane l'appuntamento con la sua ex presso
un bar di via Palestrina, nei pressi di Gallicano, hanno atteso la donna
e l'hanno bloccata non appena incassati i soldi richiesti. Una volta
arrestata la donna è stata associata al carcere di Roma Rebibbia.</span><br />
<a href="http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-16:42/26479"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Latina - <b>Si finge prostituta e tenta di rapinare il cliente</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 dicembre 2009</b></span>
- Un uomo e una donna sono stati arrestati per rapina dagli agenti
dell'Upgsp e della squadra mobile della Questura di Latina nel quadro
dei servizi di prevenzione e repressione dei reati nel periodo
natalizio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
donna, L.L., 30enne di Napoli, aveva adescato C.D., 35enne residente a
Cisterna, offrendogli una prestazione sessuale in cambio di denaro. Dopo
che i due si erano appartati in automobile il complice della donna -
D.D.A., 36enne originario della provincia di Napoli - ha assalito C.D. e
si è fatto consegnare la somma di 120 euro. I due sono poi scappati a
bordo di una Fiat punto. I malviventi sono stati però bloccati dagli
agenti, allertati dalla chiamata al 113 della vittima.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'uomo
è stato portato nelle camere di sicurezza della Questura, mentre alla
donna, che aveva al seguito la figlia di meno di un anno, sono stati
concessi gli arresti domiciliari. Entrambi verranno processati oggi per
direttissima.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.latina24ore.com/latina/5444-tentano-rapina-dopo-aver-offerto-prestazione-sessuale-arrestati.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Reggio E. - <b>Lei lo abbraccia e gli ruba il portafoglio, disavventura per un 80enne</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 gennaio 2010</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Disavventura
intorno alle ore 00.30 della vigilia di capodanno per un 80enne
residente a Reggio, dove è rimasto vittima di un borseggio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Secondo
quanto denunciato dall’anziano ai carabinieri reggiani intervenuti sul
posto, l’uomo stava rincasando a piedi in via Giambattista Vico della
frazione Cella di Reggio, quando è stato avvicinato da un’avvenente
ragazza, la quale, con un pretestuoso abbraccio, gli ha infilato le mani
nella tasca dei pantaloni per rubargli il portafoglio contenente circa
30 euro in contanti. </span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Preso
il portafoglio, la donna è fuggita riuscendo a dileguarsi nelle vie
limitrofe. La vittima ha allertato il 112 ma le ricerche avviate
nell'immediato non hanno consentito di intercettare la fuggitiva.</span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.reggio24ore.com/Sezione.jsp?idSezione=9168"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Verona - <b>Rumene avvenenti adescavano anziani per derubarli</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 gennaio 2010</b></span>
- (Adnkronos) Arrestata dai Carabinieri di Peschiera del Garda
(Verona), una banda composta da 2 bellissime ragazze romene, di 25 e 21
anni, e dai loro rispettivi fidanzati. La tecnica utilizzata dalla gang
era sempre la stessa: le ragazze adescavano persone benestanti di una
certa eta', prospettando nottate di fuoco, e poi con la complicita'
degli altri due, li derubavano di tutto.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
25enne, dopo aver ''casualmente'' conosciuto un benestante e non piu'
giovane uomo di Lazise (Verona), gli ha proposto di passare una notte
frizzante a casa sua. Al risveglio la brutta sorpresa, la bella
romena, con l'aiuto dei complici, gli aveva completamente svaligiato la
casa. Lo sfortunato amatore, dopo aver denunciato l'accaduto ai
Carabinieri, ha raccontato tutto a un amico che qualche giorno dopo e'
stato contattato da un'altra ragazza romena di 21 anni che gli proponeva
di trascorrere una notte a casa dell'uomo. Questi pero', insospettito
dalla disponibilita' e dall'audacia della bella ragazza ha avvertito i
Carabinieri, che preparavano il ''piattello''.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Infatti
quando la donna ha raggiunto l'abitazione dell'uomo, si e' impossessata
delle banconote contenute nel ricco portafogli dell'anziano,
allontanandosi velocemente, ma all'uscita dell'abitazione, la sgradita
sorpresa. Ad attenderla, insieme ai complici, c'erano i militari che
avevano precedentemente fotocopiato le banconote. Le brutte sorprese non
finivano li'. Infatti, all'interno dell'autovettura dei romeni, sono
stati recuperati oggetti di valore che erano stati asportati il giorno
precedente in altri due appartamenti a Verona, mentre i proprietari
erano in montagna. Per tutti l'accusa e' di furto aggravato in concorso.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=325662"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">S. Pietro a Vico (LU) - <b>Ricatta l'amante: denunciata una 53enne</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 gennaio 2010</b></span>
- Un amore decisamente turbolento. Fatto di passione ma, soprattutto,
di morbosa gelosia. Al punto da costringere il malcapitato amante a
denunciare una situazione al limite addirittura alla polizia.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
storia di cui sopra affonda le sue radici nell’anno 2005 e vede
protagonista un artigiano di 34 anni residente a San Pietro a Vico.
L’uomo, alcuni giorni fa, si è presentato in Questura e ha espresso ai
poliziotti della Squadra Mobile tutta la sua apprensione per una vicenda
che si trascinava da troppo tempo e da cui non sapeva come uscirne.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Cinque
anni fa appunto, in una nota discoteca della Valdinievole, il 34enne
aveva conosciuto una donna avvenente, un’impiegata 53enne di Porcari,
con la quale aveva iniziato una turbolenta relazione amorosa. Dopo
qualche mese però, la donna aveva iniziato ad avere un atteggiamento
morboso, che sovente sfociava anche in velate minacce. L’artigiano aveva
quindi cercato di mollarla, ma la donna per tutta risposta aveva
minacciato di spifferare tutto alla madre di lui che conosceva,
costringendo di fatto il 34enne a a proseguire il menage contro il suo
volere.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Una sera
l’uomo era uscito con un’altra donna, sua coetanea, ma la 53enne lo era
venuto a sapere analizzando, sempre sotto minaccia, il cellulare di lui
che conteneva un sms inequivocabile. L’impiegata gelosa aveva
addirittura telefonato alla più giovane rivale, intimandole di non
rivedere più quello che aveva definito a tutti gli effetti il «suo»
uomo.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La scorsa
estate comunque i due erano andati in vacanza insieme scattando diverse
fotografie in posti esotici, salvo poi utilizzare le immagini come
ricatto quando lui aveva tentato di troncare ancora una volta la
relazione.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L’uomo,
sfinito, aveva chiesto alla donna di troncare e le, per tutta risposta,
gli aveva intimato di volere 8mila euro per «levarsi di torno»,
altrimenti avrebbe messo in piazza tutta la torbida vicenda.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
questo punto l’artigiano si è rivolto alla polizia, che gli ha
consigliato anzitutto di trattare con la donna per saggiare l’effettiva
volontà di lei di effettuare l’estorsione. La donna aveva accettato di
«scontare» 2.000 euro all’uomo e gli aveva dato appuntamento nel
parcheggio di un supermercato di Altopascio per riscuotere la
«buonuscita». In flagranza di reato (la consegna di una busta con
banconote di grosso taglio segnate), l’intervento della polizia e la
contestazione del reato di estorsione, per cui la denunciano a piede
libero alla Procura.</span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Modugno (BA) - <b>Arrestata prostituta, aveva rapinato un cliente</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 febbraio 2010</b></span>
- Avrebbe rapinato un "cliente" ed e' stata arrestata dai carabinieri.
Si tratta di una ragazza di 28 anni, originaria della Sierra Leone,
finita in carcere con l'accusa dui furto aggravato.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
denunciarla ai militari e' stato un 60enne residente nel materano, che
ai carabinieri aveva raccontato che la ragazza, dopo un rapporto
sessuale, gli aveva sottratto 450 euro in contanti e un orologio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'uomo
le aveva offerto un passaggio in auto lungo la statale 96,
accompagnandola poi a Modugno (Ba), nella sua abitazione. Il derubato si
e' subito accorto del furto, ma la donna lo ha letteralmente cacciato
da casa.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Nel
corso della perquisizione domiciliare, i militari hanno recuperto il
denaro e l'orologio, che sono stati restituiti al legittimo
proprietario.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ilpaesenuovo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=13254:modugna-arrestata-prostituta-aveva-derubato-un-cliente&catid=3:brevi-dalla-puglia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Camisano (VI) - <b>La maga seduce il pensionato e gli sgonfia il portafoglio</b></span></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil7biPJzLxQz2XKP8pDKpN7pViBZXK1CG3VqnBmj1ZA_xFAr0zoRnRr9s2DkkBI1sVjLnfW61mPwv_FMeQz2xa1eQe0GLCF7M_0TegwaC0-Zv4ilOjHu0p-p9R5MVKOHLqOTUtwCGbZ8M/s1600/Luigina+Loretta+De+Santi.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil7biPJzLxQz2XKP8pDKpN7pViBZXK1CG3VqnBmj1ZA_xFAr0zoRnRr9s2DkkBI1sVjLnfW61mPwv_FMeQz2xa1eQe0GLCF7M_0TegwaC0-Zv4ilOjHu0p-p9R5MVKOHLqOTUtwCGbZ8M/s320/Luigina+Loretta+De+Santi.jpg" height="282" width="320" /></span></a><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 marzo 2010</b></span>
- Maga Marghot ci è ricascata. Avrebbe circuito un anziano di 72 anni,
lusingandolo con promesse di matrimonio e profferte sessuali, per farsi
consegnare denaro visto che non se la passava tanto bene economicamente.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
parenti dell'uomo, quando hanno capito l'antifona, si sono rivolti ai
carabinieri e ieri mattina, su ordine del tribunale, la psicologa
Luigina Loretta De Santi, 51 anni, conosciuta come "cartomante ed
esperta di magia bianca" col nome di battaglia di Marghot, è stata
arrestata. L'ipotesi d'accusa formulata dal pm Paolo Pecori, e fatta
propria dal gip Stefano Furlani, è quella di circonvenzione di persona
incapace.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">È
un periodaccio per la donna che negli ultimi dodici mesi ha
collezionato due condanne, sempre per circonvenzione d'incapace, per un
totale di 5 anni di reclusione. E non sono che gli ultimi guai perché il
suo passato è contrassegnato da altre simili situazioni.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">«Sono
accuse infondate, assurde, non è vero che ho raggirato quell'uomo», ha
commentato la donna mentre i carabinieri della stazione di Camisano del
luogotenente Sartori l'accompagnavano al San Pio X.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">«È una vicenda ancora tutta da chiarire», si limita a dire il suo avvocato Teresa Ferrante.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
fatti contestati riguardano un periodo compreso tra l'ottobre scorso e
il 3 marzo. Dopo i rovesci giudiziari degli ultimi anni la De Santi ha
arrotondato le entrate anche come badante. Ha così incontrato il signor
A.G., di 72 anni, e ha iniziato ad accudirlo. Tra l'altro, il pensionato
avrebbe problemi di testa e i parenti si erano rivolti al tribunale per
nominare un amministratore di sostegno.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'anziano
benestante, nel corso dei mesi, si sarebbe sempre più legato alla De
Santi che, come si legge nell'ordinanza di custodia, avrebbe fatto leva
su motivi passionali, seducendolo, parlando di un possibile matrimonio
tanto da irretirlo e indurlo ad essere munifico con lei. Insomma, gli
avrebbe fatto perdere la ciribiricoccola, tant'è che in diverse
occasioni sarebbe stato generoso con lei sul piano economico.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Quando
i famigliari hanno avuto la certezza di disposizioni patrimoniali a
favore della maga, hanno suonato alla caserma dei carabinieri spiegando
le loro perplessità. Si sono rivolti a un legale e hanno predisposto
un'articolata denuncia contro la signora.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">In
pratica, Marghot avrebbe avuto il sopravvento psicologico su un
soggetto debole. Il gip Furlani l'ha descritta come una persona
pericolosa, perché si approfitterebbe di anziane persone fragili, come
dimostrano i suoi precedenti specifici non solo nel vicentino, visto che
De Santi ha collezionato condanne anche fuori regione.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
prossima settimana sarà interrogata. «Non è vero che ho circuito
quell'uomo, mi voleva bene perché lo accudivo e mi faceva compagnia, io
sono innocente», ha detto piangendo mentre entrava in carcere.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Cronaca/135534__la_maga_seduce_pensionato_e_gli_sgonfia_portafoglio._in_cella/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">font</span>e</a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Treviso - <b>Ragazza circuisce anziano e gli sottrae il portafogli</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 marzo 2010</b></span>
- Un colpo di clacson. Un saluto urlato in mezzo al traffico che
assedia la Chiesa Votiva. Una bella ragazza accosta l’auto alla fermata
dell’autobus. «Ciao prof. Non si ricorda di me? Sono stata una sua
allieva...». Al professore è sembrato di riconoscerla: si sa, gli anni
passano, i ricordi si annebbiano. E anche se non tutto fa brodo, come si
fa a dire che non la si riconosce ad una bella ragazza che ti saluta: è
questione anche di orgoglio, soprattutto ad una certa età!</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">In
più a mettere in difficoltà la memoria c’era la confusione provocata
dalle molte classi con le quali aveva avuto rapporti e i molti alunni ai
quali ha insegnato negli anni, sommati ai guai dell’età che non l’hanno
di sicuro aiutato. Senza contare che sono state decisive la parlantina e
la sicurezza di questa "ex allieva".</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Così
ha preso il via il raggiro ad un anziano professore, 71 anni portati
benino, che vive da solo con l’aiuto delle assistenti sociali. Alla fine
la vittima ci ha rimesso 240 euro, "guadagnando" però un caloroso
abbraccio dall’ex allieva, che ex allieva non era, ma un’abile ladra. Al
denaro rubato infilando una mano dentro la giacca e sfilando il
portafoglio, sono da sommare anche i 20 euro che il professore
pensionato aveva donato alla ragazza dopo che lei, con smorfie adeguate
alla situazione, glieli aveva bellamente chiesti dopo averlo
accompagnato a casa. Per la benzina...</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La vittima della truffa abita in vicolo Sant'Antonino a Treviso. È sordo e soffre anche di altre patologie.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'uomo
domenica mattina mentre attendeva l'autobus numero 4 nei pressi della
Chiesa Votiva è stato avvicinato da una donna descritta come magra,
longilinea e con lunghi capelli castani. Che si è offerta di
accompagnarlo a casa con la sua auto bianca. Giunti in vicolo
Sant'Antonino la ragazza ha seguito l'uomo nell'abitazione. Prima chiede
i 20 euro per "lo strappo" poi nel congedarlo lo abbraccia, sfilandogli
abilmente il portafogli che aveva 240 euro. Il 71enne solo un'ora dopo
si è accorto di essere stato raggirato: ha chiamato il 113 e poi ha
presentato denuncia in Questura.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=95669&sez=NORDEST"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Savona - <b>Prostituta coinvolta nel sequestro di un suo cliente</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 aprile 2010</b></span>-
Hanno chiesto di potere risarcire la vittima, con duemila euro, Etmod
Frangu e Dritan Crosi i due albanesi di 30 anni, accusati di sequestro
di persona a scopo di estorsione ai danni di un autotrasportatore
ligure. Il processo a loro carico è iniziato oggi ed è stato subito
rinviato al 27 maggio, per dare la possibilità alle parti di raggiungere
un accordo.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
vittima, un savonese di 45 anni, era stato liberato il 29 ottobre a
Milano dopo essere stato rapito da una prostituta italiana insieme ai
suoi protettori, i due albanesi. La donna, Vittoria Annunziata di 29
anni, è sotto processo con rito abbreviato e la sentenza dovrebbe
arrivare il 14 giugno. Per lei, il procuratore aggiunto Vincenzo
Scolastico aveva chiesto la condanna a quattro anni e 11 mesi. Secondo
quanto ricostruito dagli investigatori, la vicenda era iniziata il 26
ottobre sera. Dopo un litigio con la convivente, il camionista andò a
Genova e decise di passare la notte con una prostituta.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per
la prestazione la donna chiese il pagamento di mille euro. L’indomani,
però, l’uomo confessò di non avere i soldi. La lucciola fece allora
intervenire uno dei protettori. L’albanese prima chiese duemila euro,
poi, davanti all’impossibilità per la vittima di pagare, lo minacciò e
decise di rapirlo.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
prostituta e il protettore portarono il camionista a Milano, dove si
aggiunse il secondo albanese. Da lì iniziarono le richieste di denaro
alla compagna e alla madre dell’uomo. Le due donne, a quel punto,
avvisarono i carabinieri che riuscirono a liberare l’autotrasportatore.</span><br />
<a href="http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/genova/2010/04/15/AMnzq0bD-risarcirlo_vogliono_lucciola.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Adria (RO) - <b>«Pagami o racconto la nostra relazione» Ricattava un anziano prete</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 maggio 2010</b></span>
- Ricattava un anziano sacerdote chiedendo denaro per non raccontare di
una loro inesistente storia d’amore una 49enne rodigina, Claudia
Malagugini, arrestata dai carabinieri di Adria, assieme al suo
convivente e presunto complice, Fausto Bellintani (67). L’estorsione è
stata denunciata dallo stesso sacerdote, Francesco Dal Passo, (72), in
servizio nella casa di riposo di Adria.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Malagugini
aveva lavorato a sua volta, dal 1994, nell’istituto per anziani adriese
e lì aveva conosciuto il prete, che l’aveva aiutata per le sue
difficoltà economiche fornendole generi alimentari. Ma nel dicembre
scorso, secondo la denuncia, la donna avrebbe iniziato ad estorcere
denaro al religioso (chiedendo somme di 150-250 euro), minacciando
altrimenti di rendere pubblica una loro presunta relazione a sfondo
sessuale. L’ultima richiesta di soldi, una mazzetta di 400 euro, ha
convinto il religioso a rivolgersi ai carabinieri.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
militari, travestiti da postini, hanno atteso che la donna e il
convivente si presentassero davanti all’ufficio postale di Adria, luogo
convenuto per la consegna dei soldi, e sono intervenuti, bloccando i due
estorsori.</span><br />
<a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2010/18-maggio-2010/ricattava-sacerdote-la-minaccia-raccontare-loro-inesistente-relazione--1703039163101.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Vicenza - <b>Nomade serba filma rapporto erotico con 80enne, poi tenta il ricatto</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizepdYS7i-HuGKfKhIer8gEeAFkal4bw8O1SWh2DGJOuMMqa8E8g0bQ6to5Fa_GoQLalG2IdvUzxgR7vOZdZJUVWgNKK7zhK-V3T2l62FoOqHX1gAg7TKNEgd3LmgXwp9G-YovUFrlaIA/s1600/Olivera+Petrovic+Ristic.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizepdYS7i-HuGKfKhIer8gEeAFkal4bw8O1SWh2DGJOuMMqa8E8g0bQ6to5Fa_GoQLalG2IdvUzxgR7vOZdZJUVWgNKK7zhK-V3T2l62FoOqHX1gAg7TKNEgd3LmgXwp9G-YovUFrlaIA/s320/Olivera+Petrovic+Ristic.jpg" height="320" width="174" /></span></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 giugno 2010</b></span>
- Prima ha videoregistrato un suo rapporto sessuale con un vicentino di
80 anni, poi ha cercato di farsi consegnare 5mila euro con la minaccia
di diffondere le immagini, ma è stata arrestata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
carabinieri di Vicenza hanno bloccato e poi tratto in arresto alla
stazione di Vicenza una cittadina serba, Olivera Petrovic Ristic, 27
anni, mentre stava ricevendo il denaro. Nella sua abitazione i militari
hanno trovato una videocamera e la scheda di memoria con il filmato in
questione.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Dagli
accertamenti è emerso che la giovane avrebbe anche impietosito
l’anziano facendogli credere che il padre, in Serbia, doveva essere
operato al cuore. Con questa scusa in precedenza si sarebbe fatta
consegnare 50 mila euro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2010/18-giugno-2010/filma-rapporto-erotico-un-ottantenne-poi-tenta-ricatto-arrestata--1703227370926.shtml">fonte</a></span></span></div>
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Carugo (CO) - <b>Ricatto per le avances: arrestata una 50enne</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 luglio 2010</b></span>
- Lui l'aveva corteggiata, si era preso una classica "cotta". Ma lei
non solo non gli aveva dato alcuna possibilità, ma avrebbe trovato anche
il modo per approfittarsene. O almeno è questa l'accusa sollevata dai
carabinieri di Mariano Comense che nella serata di giovedì hanno
arrestato in flagranza di reato una cinquantenne di Carugo, alla quale
viene contestata l'estorsione.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
vittima, invece, è un negoziante del paese che avrebbe avuto delle
particolari attenzioni nei confronti della donna. Attenzioni che si
sarebbero trasformate in vere e proprie avances che però, a quanto pare,
non sarebbero state corrisposte.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ma
poi la donna avrebbe deciso di "girare" la situazione a suo vantaggio,
cercando di avere qualche beneficio di tipo economico. Così avrebbe
minacciato l'uomo, dicendo che avrebbe svelato la loro ipotetica "storia
amorosa" alla sua famiglia se lui non gli avesse dato dei soldi.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il
commerciante, sperando di poter mettere a tacere, ha così consegnato
qualche centinaio di euro. Ma alla donna, evidentemente, non bastavano.
Quindi avrebbe chiesto altro denaro, per raggiungere la cifra
complessiva di 1.500 euro. Ma l'uomo ha denunciato l'episodio ai
carabinieri. Così ha fissato un appuntamento con la donna, per la
consegna del denaro, ma al momento del passaggio dei soldi, sono
intervenuti i carabinieri che l'hanno arrestata per estorsione in
flagranza di reato.</span><br />
<a href="http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/142816_carugo_ricatto_per_le_avances_arrestata_una_cinquantenne/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Lavagna (GE) - <b>Aggressione, violenza sessuale e rapina a minorenne: nigeriana arrestata</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 agosto 2010</b></span>
- Lo ha avvicinato in piazza Torino a Lavagna, a tarda notte. Incurante
della giovane età, lo ha palpeggiato, molestato, perfino aggredito e,
in ultimo, derubato. Per questo motivo una prostituta straniera di 24
anni, originaria della Nigeria, è stata denunciata dai carabinieri del
comando locale.La giovane centroafricana deve rispondere delle accuse di
rapina e violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima, un
ragazzino di 14 anni.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. Il quattordicenne
aveva appena lasciato un locale pubblico dove s’era tenuta una festa di
compleanno. La madre gli aveva detto di attenderla nello slargo
antistante l’ingresso della stazione ferroviaria. Ma lì, in piazza
Torino, l’adolescente è stato avvicinato dalla “lucciola”. La ragazza
s’è rivolta al minore, offrendogli una prestazione sessuale in cambio di
denaro. Il netto rifiuto del giovane, non ha indotto la straniera a
desistere. Anzi, la “squillo” s’è fatta ancor più intraprendente e ha
iniziato a palpeggiare la vittima: l’ha toccata, accarezzata, spinta in
un angolo e molestata anche pesantemente. Non un raptus a luci rosse,
bensì una manovra per riuscire a infilare le mani nelle tasche del
ragazzino e rubargli banconote e spiccioli per 15 euro. Al culmine
dell’aggressione, in piazza Torino è giunta la madre del quattordicenne e
la prostituta ha cercato di allontanarsi. L’adolescente ha riferito
l’accaduto alla mamma e la donna ha subito avvertito il “112”. I
carabinieri della stazione lavagnese accorsi di fronte allo scalo
ferroviario hanno raccolto la testimonianza del minorenne e hanno
rapidamente rintracciato la “lucciola”. La ventiquattrenne nigeriana è
stati infine identificata e denunciata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2010/08/03/AMmrhbvD-minorenne_aggredito_lucciola.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Bolzano - <b>Prostituta marocchina drogava e derubava clienti</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 agosto 2010</b></span>
- (Adnkronos) Arrestata a Bolzano, con l'accusa di rapina aggravata e
lesioni personali una prostituta di 27 anni. La donna, di nazionalita'
marocchina, invitata a casa da un anziano, lo avrebbe intontito
versandogli in un bicchiere di vino una dose di 'droga dello stupro', un
potente anestetico; quindi, gli avrebbe sottratto dalla cassaforte
12mila euro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'uomo
ha denunciato il fatto ai carabinieri, i quali hanno sequestrato ed
inviato ai Ris di Parma il bicchiere sospetto per ulteriori
accertamenti. Le analisi hanno confermato presenza di tracce di droga;
cosi', dal semplice furto l'accusa si e' trasformata in rapina.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Nella
perquisizione dell'appartamento della sorella minore a Brescia, dove la
donna si era rifugiata, gli uomini dell'Arma hanno trovato 12mila euro
in contanti, ma anche diversi cellulari, orologi e oggetti d'arredo
costosi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Secondo
gli investigatori, dunque, l'anziano non sarebbe l'unica vittima della
prostituta marocchina. Viste le prove raccolte dagli uomini dell'Arma,
cosi' come delle dichiarazioni dell'ex fidanzato albanese fatte alla
polizia, i carabinieri hanno arrestato la donna, che, pur essendo
incinta, e' stata portata al carcere femminile di Rovereto.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=465870"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Cuneo - <b>La albanese: "dammi i soldi o vado a casa tua"</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 agosto 2010</b></span>
- La polizia di stato ha arrestato C.F., del 1967, albanese, regolare
in italia, coniugata, per minacce ed estorsione continuata e aggravata:
dovrà scontare 3 anni e 5 mesi di carcere. </span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Nei
primi mesi del 2008, in concorso con due suoi connazionali, aveva preso
di mira un commerciante italiano, sposato, che aveva conosciuto qualche
tempo prima, e per non rivelare nulla alla sua famiglia pretendeva
ripetutamente delle somme di denaro. L’uomo, pensando di tacitare
l’estortrice, aveva iniziato a darle dei piccoli acconti sulla somma
richiesta, ritenendo che la cosa si sarebbe interrotta e da solo sarebbe
riuscito a controllare la situazione.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Col
passare delle settimane la donna si faceva più insistente e si
presentava nuovamente dall’uomo, dal quale si faceva consegnare altri
soldi. Il commerciante esasperato si è rivolto alle forze di polzia che
dopo le dovute indagini hanno arrestato in flagranza la donna e i suoi
complici. </span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
distanza di due anni il Tribunale di Saluzzo ha riconosciuto colpevole
la donna dei reati addebitatile e la ha condannata ad oltre 4 anni di
reclusione, da cui detratta la pena presofferta in custodia cautelare,
restava da espiare la pena di tre anni e cinque mesi. </span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Gli
uomini della sezione catturandi - della squadra mobile di Cuneo,
diretta dal dottor Luigi Chilla - dopo alcune settimane di appostamento
hanno rintracciato la donna e proceduto al suo arresto. L'albanese,
infatti, saputo che la pena inflitta era divenuta definitiva alla fine
di giugno, per sfuggire alla cattura si era rifugiata a casa di
conoscenti italiani, con altre generalità.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">C.F.,
è giunta in italia nel lontano 1995, irregolare in italia è stata più
volte denunciata, condannata ed espulsa per questo tipo di reato. E'
stata anche arrestata per altri reati più gravi come porto di arma. Dal
suo arrivo in Italia per sfuggire ai controlli in generale e sottrarsi,
come in questo caso, alla sua cattura, ha utilizzato vari alias che in
questa circostanza non sono serviti a nulla perché, attraverso la banca
dati nazionale della polizia scientifica, è stata immediatamente
identificata.</span><br />
<a href="http://www.targatocn.it/234/?tx_ttnews[year]=2010&tx_ttnews[month]=08&tx_ttnews[day]=09&tx_ttnews[tt_news]=278766&tx_ttnews[cat]=223&cHash=81a77c5755280334e9ab96b738d101a9"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">S. Nicola A. (CS) - <b>Irretisce pensionato, poi lo narcotizza e deruba</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJCIHxbR-pLjoug78pS1uXJ1isLAVenVbMtcXeRypmUK-21H_gXdWTLmYV98eCnF0b5aTsXZEeHFlqLWYX2PRJ0h77y8xpnOrvrXFfPDm8Ta9YGVtD8Uv5dF5jMZCeFkiqt5f9EJUrBwk/s1600/filomena-Mazzotta.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJCIHxbR-pLjoug78pS1uXJ1isLAVenVbMtcXeRypmUK-21H_gXdWTLmYV98eCnF0b5aTsXZEeHFlqLWYX2PRJ0h77y8xpnOrvrXFfPDm8Ta9YGVtD8Uv5dF5jMZCeFkiqt5f9EJUrBwk/s320/filomena-Mazzotta.jpg" height="300" width="225" /></span></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 agosto 2010</b></span>
- Circuisce un pensionato convincendolo ad appartarsi per un incontro
''piacevole'' nell'appartamento di San Nicola Arcella, sull'alto
Tirreno cosentino, dove l'uomo sta trascorrendo le vacanze, e lo
addormenta con un potente sedativo. Poi lo deruba. I carabinieri della
Compagnia di Scalea hanno rintracciato la presunta responsabile,
Filomena Mazzotta (36 anni di Castrovillari) che nel frattempo aveva
raggiunto Lamezia Terme (Catanzaro).</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'anziano
rapinato e' un 65enne residente a Trecchina (Potenza). Forse ammaliato
dalla donna, che lo aveva convinto ad andare nel suo appartamento, non
si e' accorto che aveva versato il sedativo in una bevanda che l'uomo
ha sorseggiato senza timori. Al suo risveglio da un lungo sonno si e'
visto alleggerito di diecimila euro circa tra contanti, libretti di
risparmio e pensionistico. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
donna ha preso inoltre anche la macchina del pensionato per
allontanarsi. Le indagini dei carabinieri hanno accertato che la
modalita' riscontrata non era nuova. La donna e' stata ora portata nel
carcere femminile di Castrovillari, colpita da un'ordinanza di custodia
cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Paola che ha accolto la
richiesta della Procura tirrenica.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=471698"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Ravenna - <b>‘Drogato’ e derubato dalla ragazza che si era portato in camera</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>31 agosto 2010</b></span>
- Denunciò ai carabinieri di essere stato derubato in casa, durante la
notte, forse dopo essere stato narcotizzato; da ragazza che di
professione gli aveva detto di fare la ‘pr’, pubbliche relazioni con
toccate in camera da letto.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
conclusione delle indagini — svolte dai carabinieri di Mezzano e
coordinate dal pm Isabella Cavallari — si avvicina la richiesta di
rinvio a giudizio per lei, una ragazza di 32 anni originaria della
Sicilia, per l’ipotesi di reato di rapina . La ragazza è difesa
dall’avvocato Luca Orsini, mentre il ristoratore è assistito
dall’avvocato Francesco Manetti.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
fatti risalgono al 4 agosto 2008. All’epoca l’uomo denunciò ai
carabinieri di essere stato vittima di un furto ad opera di ignoti.
«Quando mi sono svegliato ero intontito, come se fossi stato
narcotizzato e ho scoperto la camera a soqquadro. Mancavano portafoglio,
quasi quattromila euro, e due bancomat.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
metà settembre i carabinieri ebbero informazioni circa l’identità
probabile dell’autore del furto, una ragazza e, delegati dal pm,
chiesero chiarimenti al derubato. Il quale spontaneamente ammise di
essere stato derubato da una ragazza che conosceva di nome e di cui
aveva il numero di cellulare (e che identificò in foto) che la sera del 4
agosto 2008 era andata a casa sua.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/2010/08/31/377360-drogato_derubato_dalla_ragazza.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Napoli - <b>Ricatta la figlia dell'uomo con cui aveva avuto una relazione</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 settembre 2010</b></span> - Con l'accusa di estorsione aggravata e' stata arrestata a Napoli Imma Irene Carias Gonzalez di 61 anni, milanese.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
donna da circa un anno minacciava una donna di 44 anni di Napoli
sostenendo di avere avuto in passato una relazione sentimentale con il
padre e costringendola a consegnare in diverse occasioni somme di
denaro per non rendere nota la relazione. La vittima si e' rivolta ai
carabinieri che hanno avviato le indagini.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La 61enne e' stata arrestata e condotta nel carcere femminile di Pozzuoli.</span><br />
<a href="http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=481990"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Svizzera - <b>Prostituta accoltellò cliente 100 volte: niente carcere</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 settembre 2010</b></span>
- Il Tribunale del distretto di Berna-Laupen ha inflitto 15 anni di
prigione alla giovane donna che due anni fa uccise a coltellate un
52enne dello Sri Lanka in un parco di Berna. <b>La 24enne dovrà seguire un trattamento di psicoterapia in clinica, ma non è sottoposta a internamento</b>. L'accusa aveva chiesto 16 anni, la difesa al massimo 14.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
fatti di sangue risalgono al novembre del 2008. La giovane, come
prostituta occasionale, aveva incontrato il tamil di 52 anni al
Florapark, nel quartiere di Monbijou. Nel corso della prestazione
sessuale lo aveva poi accoltellato ripetutamente (i medici legali hanno
rilevato un centinaio di ferite distinte). Gli agenti avevano trovato
l'uomo in fin di vita e a nulla erano valsi i tentativi di salvarlo. La
donna era stata arrestata poco dopo i fatti nei pressi del luogo del
delitto e aveva confessato.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
qualificazione del reato di assassinio è indubbia, ha sottolineato la
presidente della corte Christine Schaer nelle motivazioni: è stato
pianificato senza alcun motivo e commesso con assenza totale di
scrupoli. La giovane donna, originaria del canton Zurigo, soffre di
problemi psichiatrici ed era già nota alle forze dell'ordine. La prima
volta che aveva tentato di concretizzare le sue fantasie di violenza fu
nel 2002, quando aveva 16 anni e cercò di uccidere il fratello.</span><br />
<a href="http://www.cdt.ch/confederazione/cronaca/30782/omicida-condannata-a-15-anni.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-size: large;">Andria (BA) - <b>Arrestata rumena che aveva estorto 25mila euro per un flirt</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 dicembre 2007</b></span>
- Ha costretto un imprenditore sposato a consegnarle 25mila euro in
cambio di alcune foto che li ritraevano insieme in auto. E' accaduto ad
Andria, dove i carabinieri hanno arrestato una giovane donna di origine
romena con l'accusa di estorsione. Nei giorni scorsi l'uomo aveva
ricevuto alcune foto compromettenti e la ragazza lo avrebbe contattato
pretendendo il denaro per non divulgare la vicenda. La vittima si è però
rivolta ai carabinieri che hanno organizzato la trappola:
all'appuntamento la donna ha ricevuto una busta contenente mazzette di
banconote vere e false e si è allontanata in tutta fretta, ma è stata
bloccata dai militari che hanno filmato le fasi della consegna. La donna
è stata rinchiusa nel carcere di Trani.</span><br />
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/12/06/ricatto-con-foto-ose-arrestata-una-donna.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<div align="justify">
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"><span style="font-size: x-small;"><b>13 settembre 2010</b></span>
- I carabinieri hanno arrestato una donna romena di 28 anni perchè
accusata di estorsione sulla base di un ordine di carcerazione emesso
nel 2008 dalla Procura di Trani. Per lei c'era un mandato di arresto
europeo. Infatti la donna è stata bloccata dalla polizia spagnola a
Madrid e consegnata ai carabinieri all'aeroporto di Fiumicino, Roma. I
fatti risalgono al dicembre 2007 quando, dice l'accusa, ha costretto un
imprenditore sposato di Andria a consegnarle 25mila euro in cambio di
alcune foto che li ritraevano insieme in auto. Per questo reato, la
giovane donna fu già arrestata, ma tornò in libertà in attesa di
processo lasciando l'Italia in previsione di un provvedimento
restrittivo dopo la condanna che avrebbe subito.</span><br />
<span style="font-family: 'trebuchet ms';"><a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/13-settembre-2010/arrestata-donna-latitante-romenaaveva-estorto-25mila-euro-un-flirt-1703753209066.shtml">fonte</a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Gragnano e Calendasco (PC) - <b>Erano due complici: l'una malmenava anziano invalido, l'altra ricattava un 52enne</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 ottobre 2010</b></span>
- E’ stata arrestata per estorsione Moira De Giacomi, 32 anni,
residente a Pieve Porto Morone. Sarebbe riuscita a farsi consegnare
250mila euro minacciando l’uomo con cui aveva una relazione: «Se non mi
dai i soldi consegno ai giornali le tue foto hard». In manette anche una
complice della donna, già denunciata per aver picchiato e derubato un
invalido.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Bisogna
tornare indietro di un anno. Lo scorso novembre la 32enne avrebbe
iniziato ad approfittare di un invalido di Gragnano, nel piacentino. Un
uomo bloccato sulla sedia a rotelle, che la donna avrebbe picchiato e a
cui avrebbe portato via 10mila euro. Questo l’ultimo episodio per cui
era scattata la denuncia la settimana scorsa, per furto, rapina,
circonvenzione di incapace e appropriazione indebita. Una denuncia con
il divieto di dimora a Gragnano, dove abitava anche lei. Nello stesso
periodo, quindi novembre 2009, era iniziata la relazione con il 52enne
di Calendasco, comune di 2400 abitanti in provincia di Piacenza.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Un
periodo in cui la donna si sarebbe fatta pagare l’affitto di casa e
comprare un’auto, una Golf. E poi le richieste di denaro. A volte
piccole somme, a volte cifre più consistenti. Fino a raggiungere un
totale di 250mila euro. Le indagini dei carabinieri erano iniziate a
marzo, dopo sei mesi dall’inizio della relazione tra i due. A far notare
che stava avvenendo qualcosa di strano era stato un impiegato della
banca dell’uomo, sorpreso dai continui prelievi. Aveva avvertito i
vigili, che avevano a quel punto chiamato i carabinieri. I militari
avevano anche parlato con la madre del 52enne: «Stia attenta a quella
donna, e se la rivede ci contatti subito». Così avevano lasciato un
biglietto con il numero di telefono. Forse visto anche da Moira De
Giacomi che infatti dallo scorso marzo si è eclissata. Ma non sono
finite le richieste di denaro. La 32enne, piacentina ma residente a
Pieve Porto Morone, avrebbe continuato a chiedere soldi (per un totale
di 250mila euro) tramite una complice, una 53enne di Cremona, ma anche
lei residente nel pavese. Da qui l’accusa di estorsione in concorso e
continuata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L’ultimo
episodio risale a pochi giorni fa. Con la minaccia di mettere in
circolazione alcune foto hard scattate all’uomo insieme alla 32enne.
«Non le divulgheremo se ci consegni 12mila euro». All’appuntamento
fissato in piazzale Gramsci a Castelsangiovanni l’uomo avrebbe
consegnato un anticipo, duemila euro. Le donne hanno ritirato il denaro
dalle mani dell’uomo e a quel punto è scattato l’intervento dei
carabinieri, che le hanno arrestate entrambe. E che hanno poi verificato
l’inesistenza delle foto.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://laprovinciapavese.gelocal.it/dettaglio/minacce-con-foto-hard:-arrestata-per-estorsione/2551254"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 febbraio 2012</b></span>
- Avrebbe approfittato dei problemi psichici di un uomo di 50 anni per
farsi consegnare nel tempo circa 250mila euro. Accusata di
circonvenzione di incapace e di estorsione, ieri una piacentina di 35
anni è stata condannata in tribunale a Piacenza a nove anni e otto mesi
di reclusione. Il pubblico ministero aveva chiesto una pena di 14 anni.
Tutto è accaduto tre anni fa nella zona tra Calendasco e San Nicolò dove
risiede il 50enne.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'imputata
ha spiegato in aula davanti al collegio dei giudici e al pubblico
ministero Michela Versini di aver avuto una relazione con il 50enne, ma
di non aver mai cercato di portargli via del denaro. L'unica somma
ricevuta, decisamente inferiore, è stata data spontaneamente dall'uomo,
senza alcuna minaccia - ha argomentato la difesa dell'avvocato Wally
Salvagnini.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
stessa donna, che attualmente si trova in carcere alle Novate, il
prossimo 20 marzo dovrà comparire di nuovo davanti ai giudici per un
procedimento penale del tutto simile, che questa volta vede come vittima
un uomo sulla sedia a rotelle.</span><br />
<a href="http://www.ilpiacenza.it/cronaca/estorsione-50enne-san-nicolo-condannata-donna.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Treviglio (BG) - <b>Rumena 20enne seduce prete, poi lo ricatta con foto hard scattate dal suo uomo</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 ottobre 2010</b></span>
- Lei vent’anni o poco più, caschetto di capelli scuri, occhi da
cerbiatta e fisico snello. Lui con il triplo della sua età, con l’abito
talare e pronto ad aiutare i bisognosi.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Sono
i protagonisti di una vicenda accaduta nella bergamasca. La donna ha
sedotto il sacerdote per soldi. Arma per metterlo con le spalle al muro:
diffondere tra i fedeli alcuni scatti rubati durante un incontro tra
gli amanti. Vittima del ricatto, un parroco di 65 anni della provincia
di Bergamo, tradito dalla donna che aveva aiutato economicamente per un
anno e mezzo e con cui credeva di avere instaurato una amicizia
speciale.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
specialità, invece, si è rivelata nel fatto che un complice della
ragazza - N.C.V, un venditore ambulante romeno di 27 anni - un bel
giorno è piombato in parrocchia. In mano, alcune foto compromettenti,
con il sacerdote immortalato senza veli e ben riconoscibile in volto in
compagnia della presunta amica con cui si era intrattenuto in albergo.
Ovvio il sistema per evitare lo scandalo: «Dacci 70mila euro di cui
20mila entro due giorni, o le vedranno tutti».</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Non
obbedire all’ordine avrebbe comportato lo spargimento a pioggia delle
foto sul sagrato della chiesa, la domenica dopo la messa. Sembrava un
piano perfetto. Ma l’ecclesiastico non ha ceduto. Con un atto di
coraggio invece di piegarsi al ricatto è andato dritto dai carabinieri
della compagnia di Treviglio. E ha vuotato il sacco. Permettendo così ai
militari di identificare il malvivente, un romeno già noto alle forze
dell’ordine, arrestato sabato mattina nella sua casa di Sirtori (Lecco)
su esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere del
Tribunale di Bergamo.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Della
finta innamorata, invece, al momento non v’è traccia. La vicenda, come
confidato dalla vittima, ha preso le mosse circa un anno e mezzo fa. Fu
allora che due giovani sconosciuti appunto l’uomo finito in manette e la
complice bussarono al parroco per chiedere un aiuto.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Fingendosi
marito e moglie in gravi condizioni economiche, senza lavoro, e senza
un tetto, i due hanno fatto leva sullo spirito caritatevole
dell’obiettivo prescelto che li ospitati in canonica. Una permanenza di
pochi giorni, sufficiente tuttavia alla donna per iniziare l’opera di
adescamento. Tornati in patria, i contatti tra la giovane e il parroco
sono infatti proseguiti, lei continuando a giocare alla «piccola
fiammiferaia» provata dall’indigenza, lui a prodigarsi per aiutare,
spedire vestiario e denaro. Sempre più coinvolto, il sacerdote ha prima
cercato un lavoro alla ragazza aiutandola a trovare un posto da badante
ma l’interessata ha declinato adducendo misteriose complicazioni
burocratiche - quindi si è recato a trovarla nel Paese d’origine, in
Romania.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Quindi, di
colpo, la relazione sembrava essersi interrotta. Il filo si è riacceso
il giugno scorso quando la ventenne, confida il sacerdote, lo ha
chiamato inaspettatamente da un albergo di Bergamo. Lui l’ha raggiunta,
le ha saldato il conto, l’ha portata a cena fuori e i due hanno concluso
la serata in un hotel della Bassa. Una serata fatale, ripresa da una
telecamera nascosta molto probabilmente, ipotizzano i carabinieri, nella
borsetta lasciata aperta ai piedi del letto.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il
filmato da cui sono poi stati estrapolati gli scatti di cui il
protagonista è venuto a conoscenza un paio di settimane dopo, ricatto
compreso. «Questo caso potrebbe non essere isolato spiega il capitano
Antonio Berardi -. Quei due è possibile abbiano messo a segno estorsioni
andate a buon fine ai danni di altri parroci».</span><br />
<a href="http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201010articoli/59788girata.asp"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Pescara - <b>Prostituta adesca automobilista e lo rapina</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° novembre 2010</b></span>
- Ha adescato un automobilista lungo Via della Bonifica, a Pescara,
proponendogli una prestazione sessuale. Ma quando è salita in macchina, è
riuscita a strappare il portafogli alla vittima e fuggire. Poco dopo,
però è stata individuata ed arrestata dalla Polizia.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'episodio
è avvenuto nel pomeriggio del 30 ottobre. Una pattuglia della Volante
stava transitando lungo via della Bonifica, quando si è accorta della
presenza di un uomo visibilmente nervoso. Quest'ultimo ha raccontato
agli agenti di essere stato rapinato da una donna che aveva fatto salire
nella sua automobile, dando una descrizione della ladra.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
quel punto gli agenti hanno individuato la donna nei pressi del parco
D'Avalos, mentre era a bordo di un'autovettura guidata da un'altra
persona. Alla vista degli agenti, i due hanno tentato la fuga ma sono
stati raggiunti e bloccati dopo un inseguimento.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La donna, pregiudicata, aveva con sè il portafogli dell'automobilista, nascosto nelle scarpe, dove erano custoditi 215 euro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ilpescara.it/cronaca/furto-pescara-via-della-bonifica.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-size: large;">Campo Calabro (RC) - <b>Pensionato ricattato da una rumena</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjirnE_Id8oDZ8mmdfCj4ydqOTULSQ0GybidRd93-0uMjsD1mWuoshXlAxeyQ9JPoUpiMQ_T5rjn1210NHeIdjvxwVGsFHbjQy4vL6qSi31hYWhu8u1IAXgRPdCLYmiOIZgzLTsegu04ho/s1600/badante.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjirnE_Id8oDZ8mmdfCj4ydqOTULSQ0GybidRd93-0uMjsD1mWuoshXlAxeyQ9JPoUpiMQ_T5rjn1210NHeIdjvxwVGsFHbjQy4vL6qSi31hYWhu8u1IAXgRPdCLYmiOIZgzLTsegu04ho/s320/badante.jpg" height="150" width="122" /></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>21 novembre 2010</b></span>
- Una badante romena, Gina Elena Chilianu, di 23 anni, è stata
arrestata dai carabinieri a Campo Calabro con l’accusa di estorsione. I
militari hanno denunciato in stato di libertà la sorella minorenne della
donna e un operaio albanese di 40. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Un
pensionato che aveva rifiutato di fittare un appartamento di sua
proprietà alle due donne, temendo che non potessero pagargli la pigione,
era andato a trovarle nella loro abitazione portando qualche genere di
conforto e una stufa. E’ stato a quel punto che le due donne avrebbero
messo in atto il loro piano: registrare la presenza del pensionato
minacciandolo, se non avesse sborsato quattromila euro, di fare vedere
alla moglie le immagini registrate accompagnate da altri racconti.
L’uomo è stato oggetto di minacce e di richieste per diversi giorni fino
a quando ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Si
è deciso di organizzare degli incontri che i militari hanno monitorato e
registrato venendo a conoscenza dei fatti fino a quando l’uomo ha
sborsato il denato pattuito. Le due donne e l’operaio che faceva loro da
spalla sono stati bloccati.</span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
militari stanno cercando di capire se l’episodio è isolato o se si sia
trattato di uno stratagemma già utilizzato in passato e non denunciato
per paura o senso di vergogna da altri eventuali malcapitati.</span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><a href="http://www.reggiotv.it/news.php?id=17334">fonte</a></span></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Cliente rapinato da prostituta</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 novembre 2010</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">E'
successo alle 6 di mattina a Torino, in corso Appio Claudio angolo
corso Svizzera e la donna, un'attempata milanese, è stata arrestata
dalla polizia per rapina aggravata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Stando
a quanto ricostruito dagli agenti delle Volanti, quando i due si sono
appartati, la prostituta ha estratto un coltello e ha costretto il
giovane a consegnargli 40 euro ed i documenti. La vittima ha subito
chiamato il 113, e per la squillo sono scattate le manette.</span></span><br />
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><a href="http://www.cronacaqui.it/torino/8668_torino-giovane-cliente-rapinato-dallattempata-prostituta.html">fonte</a></span></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Perugia - <b>Moldava gli propone di uscire, poi, con 2 complici, lo ricatta</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>1° dicembre 2010</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
squadra mobile della questura ha arrestato per tentata estorsione
aggravata in concorso due albanesi di 19 e 21 anni e un tunisino di 24.
Denunciata per lo stesso reato la barista, una moldava di 26 anni.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Secondo
quanto riferito dagli investigatori la vittima era uno assiduo
frequentatore del bar, situato a San Martino in Colle, alla periferia di
Perugia, e gestito dalla ragazza e dal tunisino. Mostrandosi gentile e
affabile la 26enne aveva convinto il cliente, titolare di una ditta,
sposato e con figli, ad uscire con lei. Quindi l'appuntamento e la cena
in un ristorante. All'uscita dal locale pero', una volta risaliti in
macchina, i due hanno trovato ad attenderli i due albanesi, uno dei
quali si e' finto il marito della donna. Dopo aver schiaffeggiato e
prelevato dall'auto la ragazza, l'albanese ha quindi minacciato la
vittima del raggiro di raccontare tutto alla moglie se non avesse
acconsentito a consegnare sei mila euro in contanti.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Anche
i giorni successivi il ragazzo era stato piu' volte contattato
telefonicamente per la consegna del denaro, tanto che questo ultimo,
disperato, si era recato in Questura, dove aveva continuato a ricevere
le telefonate dei suoi ricattatori. Quindi il finto appuntamento fissato
in un centro commerciale di Perugia per la consegna dei soldi, al quale
pero' si e' presentata la polizia che ha bloccato e arrestato i tre
stranieri e denunciato la barista.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Gli investigatori non esclusono che in passato altri casi analoghi si siano verificati con altri clienti.(AGI)</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><a href="http://www.agi.it/perugia/notizie/201012011654-...-rt10259-ricattano_marito_dopo_raggiro_3_arresti_1_denuncia_per_estorsione">fonte</a></span></div>
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Pesaro - <b>Rumena allaccia relazione con sposato, poi lo ricatta: finora 100mila euro</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5 dicembre 2010</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Una
giovane ballerina rumena minacciava un pesarese 60enne di dargli dei
soldi altrimenti avrebbe svelato la loro relazione alla moglie.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La ballerina è stata denunciata dall'uomo, dopo 6 anni di relazioni furtiva, per estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
due si sono conosciuti in un night club di Pesaro nel 2004 e, da quella
sera, hanno cominciato a frequentarsi di nascosto nei vari locali
notturni romagnoli dove lei lavora.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Durante
la relazione, il 60enne si è fatto spillare circa 100mila euro perchè
la donna diceva di aver bisogno di soldi o per pagare l'affitto o per
pagare le cure alla madre ammalata in Romania.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Nei giorni scorsi è iniziato il processo a Pesaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.libertas.sm/cont/news/rimini-ballerina-rumena-denunciata-per-estorsione/38891/1.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Lo droga con un the al sonnifero, poi lo rapina: arrestata rumena</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 dicembre 2010</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'ha
sedotto, gli ha offerto un tè al sonnifero e poi lo ha derubato. Un
uomo ieri poco dopo le 15, in via di Casal Lumbroso a Ponte Galeria, ha
visto entrare nella propria officina una donna avvenente, con la quale è
nata subito una piacevole conversazione con battute e avance. Prima di
andare via, la donna lo ha invitato a prendere un tè insieme e lui ha
accettato l'invito. Poi si è risvegliato in serata, in completo stato
confusionale, nel pronto soccorso dell'ospedale Aurelia Hospital dove i
medici gli hanno diagnosticato un'intossicazione da sostanza
farmacologica.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'uomo
ha preso il portafogli ed ha constatato che al suo interno non c'erano
più i suoi 400 euro. Solo a quel punto si è ricordato della donna ed ha
capito di essere stato vittima di un raggiro. Il meccanico, 66enne, ha
chiamato i carabinieri ai quali ha denunciato il tutto. Dopo aver
raccontato la sua storia è stato ricostruito un identikit della donna e
sono scattate le ricerche: uomini in divisa e in borghese dei
carabinieri della Compagnia di Ostia hanno setacciato la zona, finchè
non l'hanno trovata nella sua abitazione, una stanza presa in affitto in
via Griziotti a Ponte Galeria. Si tratta di M.A. 36enne romena, che era
già stata più volte sorpresa dai militari mentre si prostituiva in
strada.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Nella
sua borsa i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato alcune confezioni
di farmaci tra i quali sedativi e tranquillanti. La donna, che si è
chiusa nel totale silenzio, è stata arrestata con l'accusa di rapina
aggravata ed è stata condotta nel carcere di Rebibbia dove sarà
interrogata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/12/14/news/te_al_sonnifero-10186052/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>Abbindola pensionato e gli ruba carta di credito: denunciata bielorussa</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 dicembre 2010</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Lo
aveva sedotto, contando sulla sua avvenenza, solo per derubarlo della
carta di credito, con cui aveva fatto acquisti per oltre tremila euro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
maliarda e' una donna di origini bielorusse di 41 anni; la vittima un
pensionato genovese settantenne. La donna e' stata denunciata a piede
libero dagli agenti del Commissariato Centro, guidati dal vice questore
aggiunto Giovanni Giuliano, per furto aggravato e indebito utilizzo di
carta di credito. (ANSA)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/liguria/2010/12/16/visualizza_new.html_1668925986.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Pordenone - <b>Truffe sessuali ad anziani: arrestata donna</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 dicembre 2010</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Clara
Miotto, 28 anni, di Pordenone, e' stata arrestata per le ipotesi di
reato di truffa, furto e violenza nei confronti di anziani.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
donna, assieme a una sorella che e' stata denunciata a piede libero,
avrebbe carpito la fiducia di alcuni anziani spacciandosi come vecchia
amica di famiglia e quindi offriva prestazioni sessuali ''soft'' e
iniziando poi a chiedere denaro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Nella
rete delle due sorelle sono finiti numerosi soggetti del Friuli
Occidentale, che hanno perso cifre da tremila a 80 mila euro. (ANSA)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/friuliveneziagiulia/2010/12/30/visualizza_new.html_1645696663.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Tolmezzo (UD) - <b>Minaccia di rivelare tradimento e chiede soldi: arrestata</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 gennaio 2011</b></span>
- Una donna, Doris Pratini, 40 anni, di Tolmezzo (Udine), e' stata
arrestata in flagranza mentre stava cercando di ricevere del denaro da
un uomo.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La donna
aveva minacciato di rivelare la relazione extraconiugale che aveva con
lui. I Carabinieri di Tolmezzo hanno agito in base alla denuncia
dell'uomo, 42 anni, residente ad Amaro (Udine), che aveva ricevuto
numerosi sms dalla donna con le richieste di denaro. L'uomo - d'accordo
con i militari - ha concordato un incontro oggi a Tolmezzo con la donna,
che e' stata arrestata. (ANSA)</span><br />
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/friuliveneziagiulia/2011/01/10/visualizza_new.html_1642150577.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Casalecchio di Reno (BO) - <b>Prostituta serba ricatta clienti</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>31 gennaio 2011</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Una
truffa-hard è stata sgominata dai carabinieri dopo la denuncia di un
cittadino. L'uomo aveva conosciuto l'avvenente signora di origine serba,
attraverso un sito Internet specializzato. Tra i due era nata una
relazione sentimentale durata qualche mese. Ma, quella che sembrava una
storia d'amore, si è rivelata una vera e propria estorsione, che basava
la richiesta di denaro su minacce, qualora la vittima non consegnasse
un’ingente somma di denaro, infamandolo anche attraverso una denuncia
alle autorità nella quale lo avrebbe accusato pretestuosamente di una
qualche nefandezza.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
seguito della denuncia i militari del Nucleo Investigativo del Reparto
Operativo dei Carabinieri di Bologna hanno avviato una complessa
indagine che, nel giro di un mese, ha portato ad accertare che la donna,
solita prostituirsi in casa, attirava i clienti con un’apposita
inserzione pubblicata sui siti internet di settore. All’attività
inserzionistica provvedeva il marito della donna, un italiano, il quale,
nell’ambito dell’indagine, è stato anche denunciato per il reato di
favoreggiamento alla prostituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Inoltre
è stato accertato che la donna adottava tale “modus operandi” anche con
altri clienti, ai quali, dopo aver intrattenuto con loro i pattuiti
rapporti sessuali, chiedeva somme di denaro o favori di varia natura; in
caso contrario minacciava di denunciarli alle Forze dell’Ordine per
ipotesi di reato che avrebbero comunque avuto l’effetto di compromettere
la reputazione dei malcapitati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ma
non basta. La donna, con la complicità del fratello e dello stesso
marito, si avvaleva delle informazioni apprese dai suoi clienti circa le
loro residenze o indirizzi e, in occasione delle loro assenze, si
intrufolava nei loro appartamenti e asportava monili e altro, refurtiva
che poi provvedeva a ricettare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le
indagini, allo stato, hanno permesso di accertare almeno tre di questi
episodi nel corso dei quali i tre avevano complessivamente estorto alle
vittime circa euro 60.000, nonché rubato, dall’interno dell’abitazione
di una delle vittime, in cui si erano introdotti approfittando
dell’assenza del proprietari, diversi gioielli ed un computer portatile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Nei
giorni scorsi, a Casalecchio di Reno e Grizzana Morandi, sulla base
delle risultanze investigativa sopra sintetizzate, i Carabinieri hanno
proceduto al fermo di indiziato di delitto per estorsione, rapina,
truffa, ricettazione e furto in concorso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le
indagini sono tutt’ora in corso al fine di verificare l’esistenza
eventuale di altre vittime. Per i fermati, accompagnati
nell’immediatezza presso il carcere di Bologna, l’Autorità Giudiziaria,
dopo la convalida di rito, ha disposto per i due stranieri la custodia
cautelare in carcere mentre per l’italiano gli arresti domiciliari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2011/01/31/451824-prostituta_estorce_denaro_alle_vittime_mentre_complici_svaligiano_abitazioni.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Genova - <b>"Mantide" prima lo adesca in internet, poi lo ricatta</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 febbraio 2011</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Brutta
avventura per un trentaquattrenne genovese, adescato in internet da
un'avvenente 'mantide' di dieci anni piu' anziana di lui che, dopo una
prima, sfortunata notte romantica, ha preso a ricattarlo, finendo per
denunciarlo per una violenza sessuale d elle lesioni da lui mai
commesse. In cambio del ritiro delle querele la donna aveva preteso la
somma di cinquemila euro, ma l'uomo si era rivolto alla polizia che ha
scoperto il piano della donna e l'aveva denunciata.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I
fatti risalgono al luglio del 2008. Il trentaquattrenne, le cui
iniziali sono M.E., aveva conosciuto la donna, allora di 42 anni e le
cui iniziali sono F.L., in una chat room in internet. Dopo gli assidui
contatti, i due si erano scambiati i numeri di telefono e si erano visti
a Genova nel pomeriggio. Avevano deciso di trascorrere la notte in una
stanza di un albergo del centro dopo una cena in un ristorante di lusso.
Ma, non appena giunti in albergo, la donna aveva preso ad insultare
l'uomo e si era allontanata solo per farsi viva alle 5 della mattina. Il
34enne non l'aveva fatta salire in stanza e questa si era infuriata,
iniziando a tempestarlo di messaggi minatori sul cellulare. Le minacce
hanno presto forma di querela: il 34enne e' stato accusato di violenza
sessuale e lesioni.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ma
le indagini hanno inchiodato la "mantide" che non solo non ha ottenuto i
soldi che intendeva estorcere al malcapitato, ma e' stata iscritta sul
registro degli indagati per tentata estorsione e calunnia. Titolare
dell'indagine il pubblico ministero Luca Scorza Azzara' che ne ha
recentemente chiesto il rinvio a giudizio. (AGI)</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.agi.it/genova/notizie/201102111651-cro-rt10212-adescato_da_avvenente_mantide_ne_diventa_vittima_donna_indagata"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Parma - <b>"Dammi i soldi o dico a tua moglie della nostra relazione": condannata</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 febbraio 2011</b></span>
- Una donna è stata condannata a tre anni e cinque mesi per estorsione
di denaro all'ex amante. I due, lei 53 anni madre di due figlie e lui
76 anni sposato, hanno iniziato a frequentarsi dieci anni fa ma dopo
alcuni anni l'uomo si era stancato e voleva evitare gli incontri con la
donna. Quest'ultima però, grazie all'aiuto della figlia ha continuato a
estorcere denaro al 76enne minacciandolo di spifferare tutto alla
moglie. Dopo due anni e 5 mila euro versati, l'uomo ha deciso di
rivolgersi alle forze dell'Ordine, e proprio gli agenti della Mobile
hanno colto la donna in flagrante.</span><br />
<a href="http://www.parmaok.it/cronaca/estorsione_denaro_condannata_53enne.aspx"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Palermo - <b>Due donne lo ricattano per foto hard: 140mila euro in 4 anni</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 febbraio 2011</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per quattro anni ha ricattato il convivente, minacciando di rendere note alcune fotografie compromettenti per la sua ex amante. </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Giovanna C. e la sorella Vincenza</b><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"> sono state condannate per estorsione dal gup Lorenzo Jannelli, a tre anni e mezzo.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
vittima, un bancario oggi sessantunenne, aveva sborsato quasi 140 mila
euro in quattro anni: così aveva cercato di proteggere la sua amante,
ufficialmente sposata e con figli. Era stato costretto anche a vendere
la sua casa. Poi, però, nel 2009 ha trovato la forza di denunciare,
anche grazie al sostegno di un amico con il quale si era confidato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Tutto
comincia nel 2005. Il bancario, reduce da un matrimonio, ha una
relazione stabile ormai da qualche anno con Giovanna C., una
cinquantenne. Ma ci sono quelle foto compromettenti nascoste in casa, e
la compagna le trova. Così, sarebbe iniziato il ricatto attorno a una
ventina di foto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Adesso,
il gup Jannelli ha deciso che l'ex compagna risarcisca la vittima con
50 mila euro, rinviando al tribunale civile la quantificazione precisa
dei danni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/02/24/news/prova-12858785/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Rovereto - <b>Prostituta 19enne, con complice, ricattava clienti</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 febbraio 2011</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Avvicinava
i clienti di un centro commerciale con cui si appartava nei bagni
mentre un complice filmava i rapporti sessuali con un telefonino e poi
chiedeva denaro facendo presente che la ragazza era minorenne. Con
questa accusa una giovane italiana di 19 anni originaria del Centro
Italia e un ventenne albanese sono stati arrestati dai carabinieri al
centro commerciale Millenium di Rovereto. Devono rispondere di
estorsione. (ANSA)</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/trentino/2011/02/24/visualizza_new.html_1583848627.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Cuneo - <b>Due nigeriane bastonarono uomo che rifiutava profferta sessuale</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 marzo 2011</b></span> - </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Era
imputata di lesioni ad un signore di origine rumena, ma, al termine
dell'istruttoria dibattimentale, si è ritrovata indagata di rapina e
minacce. E' successo questa mattina al tribunale di Cuneo dove si
discuteva il processo a carico di P.O., cittadina nigeriana che la sera
del 22 giugno del 2009, mentre si trovava nei pressi della stazione di
Cuneo, offrì a I.R., operaio rumeno, una prestazione sessuale che quello
rifiutò.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La
donna insistette per avere per lo meno dei soldi e cominciò a tirarlo
per la camicia fino a strappargliela, minacciando, per di più, di
chiamare la Polizia. A quel punto l'uomo, parecchio infastidito, la
afferrò per i capelli e le disse che la Polizia l'avrebbe chiamata lui
per quello che la donna gli aveva fatto; un'accesa discussione di
pochissimi minuti che venne interrotta da un'amica dell'imputata la
quale, con un bastone di legno, colpì violentemente alla testa il povero
malcapitato. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Mentre
tutto questo avveniva, i tre si erano lentamente spostati proprio
davanti all'entrata del Pronto Soccorso, e fu lì che l'uomo venne
colpito. Una fortuna, nella sfortuna, poiché in un lampo uscirono gli
infermieri che prestarono le prime cure al ferito e intanto chiamarono
la Polizia che intervenne con una volante nel giro di pochi minuti. Le
due donne, prive di documenti, vennero accompagnate in Questura e
identificate, mentre i testimoni del fatto raccontarono agli agenti di
come l'uomo fosse stato aggredito e picchiato.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.targatocn.it/2011/03/03/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/imputata-di-lesioni-ad-un-uomo-si-e-ritrovata-indagata-per-rapina-e-minacce.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Alba (CN) - <b>Ricatta per 6 anni ex amante: arrestata</b></span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 marzo 2011</b></span>
- (Adnkronos) Per sei anni ogni mese ha versato 300 euro all'ex amante
che minacciava di denunciare la loro relazione alla moglie, finche',
andato in pensione e non potendo piu' sostenere il ricatto, che in sei
anni gli era costato 20mila euro, ha deciso di rivolgersi ai
carabinieri.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Protagonista
un artigiano 60enne di Alba che nel 2005 per qualche mese aveva avuto
una relazione con una casalinga 50enne. Finita la storia la donna, aveva
cominciato a ricattare l'uomo minacciando anche di rivolgersi ai
carabinieri per denunciare una presunta violenza sessuale subita. L'uomo
pertanto si e' rivolto ai militari che hano acquisito una dozzina tra
sms e messaggi in voce con le minacce lasciati sul telefonino dell'uomo,
sia dalla donna, sia dalla figlia 20enne. </span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il
giorno concordato per l'ennesimo versamento, al posto dell'artigiano si
sono pero' recati i carabinieri che hanno arrestato la donna con
l'accusa di estorsione aggravata e continuata e denunciato la figlia. Il
gip ha convalidato l'arresto e ha rimesso in liberta' la casalinga che
ora attendera' il processo.</span><br />
<a href="http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=682843"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a><br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b><span style="font-size: small;"><span style="color: #990000;">pagina <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2012/02/violenze-mediante-adescamento-sessuale.html">1</a> - 2 - <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2014/08/violenze-mediante-adescamento-sessuale-3.html">3</a> - <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2014/08/violenze-mediante-adescamento-sessuale-4.html">4</a></span></span> </b></span></span></span></div>
Giorgio Ghttp://www.blogger.com/profile/12301017300575041691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-49133663591731964492014-06-28T22:26:00.000+02:002017-10-21T16:39:16.818+02:00Violenze mediante adescamento sessuale<span style="font-size: large;">Roma - <b>Ricattato dall'amante</b></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><b>11 aprile 2000</b></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8shql2v8CBT_7Si8-r4CTpqD54ws1iod_eRlQFpP-9H0mHzgFmiYBz3LPK3ljRQJrzGzPFZVBqXr9w-nHiB4kjBHvPb-MzKW1KBVxUnsYjaTDWuUEf37d_TFxeIjt3ooqMIFQxFWidMM/s1600-h/2000-11-04+Roma.jpg"><img alt="" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8shql2v8CBT_7Si8-r4CTpqD54ws1iod_eRlQFpP-9H0mHzgFmiYBz3LPK3ljRQJrzGzPFZVBqXr9w-nHiB4kjBHvPb-MzKW1KBVxUnsYjaTDWuUEf37d_TFxeIjt3ooqMIFQxFWidMM/s640/2000-11-04+Roma.jpg" height="640" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5285254897921231282" style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center;" width="216" /></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>La bella autostoppista gli rapina l'auto</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 agosto 2000</b></span> - Aveva visto quella bella ragazza chiedere un passaggio al lato della strada e si era fermato senza sospettare di niente, ma quando la giovane autostopppista è salita a bordo della sua macchina si è reso conto di aver commesso un grave errore. Quella non era una graziosa turista in cerca di un passaggio, ma una rapinatrice senza scrupoli e con una certa esperienza, a giudicare almeno dalla disinvoltura con la quale ha portato a termine il colpo. La ragazza appena è rimasta sola con la sua vittima, ha tirato fuori da una tasca un taglierino e ha costretto il giovane a consegnarle tutti i soldi che aveva con sé: circa centoventimila lire in contanti. Poi gli ha ordinato di fermare l'auto ed è scappata a piedi. Ma la fuga non è durata molto. Il ragazzo infatti ha avvertito il 113 con il telefonino che era riuscito a mettere in salvo. Ai poliziotti del commissariato di Tor Pignattara, dove è avvenuto il fatto, sono bastati pochi minuti per rintracciare S.P. di 19 anni, che è stata fermata con l'accusa di rapina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/08/15/rapina-dopo-autostop-arrestata-una-diciannovenne.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Aggredito e ricattato, dalla prostituta albanese e dal protettore</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 novembre 2000</b></span> - Doveva essere una semplice scappatella, ma l'avventura con una prostituta albanese si è trasformata improvvisamente in qualcosa di ben più pericoloso: un'estorsione. A farne le spese, un cliente di 27 anni, operaio, che, durante un rapporto sessuale a pagamento, ha rotto il preservativo e per questo è stato aggredito e ricattato, sia dalla prostituta, sia dal suo protettore, richiamato dalle urla della donna. «Se lei è incinta non potrà più lavorare e adesso chi mi rimborsa i soldi che avrebbe guadagnato - ha gridato lo sfruttatore albanese allo sfortunato cliente - ora devi darmi tutto quello che hai in tasca e domani mi porti sei milioni per farla abortire». E per rendere ancora più efficaci le sue minacce, il protettore, sventolando i documenti che si era fatto consegnare dal giovane, ha continuato: «Sei nelle mie mani. Se non fai quello che ti ho detto, so dove venire a cercare te e la tua famiglia. Adesso conosco anche il vostro indirizzo».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Un'estorsione in piena regola quindi, messa in piedi grazie all'intervento e alla traduzione, dall'albanese all'italiano e viceversa, di un'altra prostituta presente nella casa. Peccato però che la paura del ricatto, sia stata, per l'operaio, ben più forte del terrore per le minacce. Così, il ragazzo, spaventato dall' estorsione in sé, più che dalle intimidazioni, si è rivolto alla polizia ed ha spiegato cosa gli era appena accaduto. Ed ecco la ricostruzione della vicenda compiuta dagli agenti intervenuti in suo aiuto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'operaio, deciso ad avere, almeno per una volta, un rapporto sessuale con una prostituta, aveva risposto ad un' inserzione pubblicata su una rivista in cui venivano reclamizzati dei massaggi. Dietro questo annuncio si nascondeva una casa di appuntamento. Due sere fa, quindi, era andato in un appartamento nello stabile all'angolo tra via Ormea e via Tiziano, in zona San Salvario, dove ha pagato in anticipo 200 mila lire a Zaneta Cela, 20 anni albanese, per avere un rapporto sessuale. Ed è proprio durante il rapporto che il giovane si è accorto di aver rotto il preservativo, suscitando così le ire della prostituta: «Sei un imbranato, adesso come faccio - gli ha urlato la giovane - io ti ammazzo. Non potrò più lavorare per colpa tua».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La prostituta era furibonda e le sue grida hanno raggiunto l'appartamento vicino dove dormiva il protettore albanese che, subito dopo, ha fatto irruzione nella casa. A spiegare cosa fosse appena accaduto era stata la prostituta traduttrice, Qerime Hasanai, 24 anni, albanese, che ha poi fatto da mediatrice tra Alberto, la sua collega e il loro sfruttatore: «Sta dicendo che devi portare sei milioni per farla abortire - ha detto rivolgendosi al ragazzo italiano - i soldi li devi portare domani e lui ti ridà i documenti».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ed è a questo punto che interviene la squadra mobile chiamata dal giovane cliente. All' appuntamento, ieri, si sono presentati anche gli agenti che, dopo aver visto lo scambio tra la prostituta e lo scambio di documenti e soldi tra la prostituta e Alberto, sono entrati in casa cogliendo in flagranza le due ragazze ora arrestate per estorsione. Nessuna traccia dello sfruttatore che, certo di avere spaventato a dovere il cliente e sicuro che sarebbe tornato con i soldi, ha lasciato alle due ragazze il compito di chiudere la faccenda. Una conclusione che sicuramente non si aspettava: lo sfruttatore, da estorsore, è diventato anche ricercato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/11/03/estorsione-al-cliente.to_043estorsione.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Taranto - <b>Ricattava l'amante, donna arrestata</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 agosto 2001</b></span> - Una donna, Pamela Saracino, di 29 anni, è stata arrestata dalla polizia a Taranto per estorsione aggravata e continuata. La donna aveva allacciato una relazione con un facoltoso imprenditore al quale aveva chiesto 250 milioni per mantenere il riserbo sulla loro storia. La «trattativa» tra i due si era conclusa con un accordo, che l'uomo aveva registrato di nascosto, per 50 milioni di lire. La Saracino, però, si era recata poco dopo nello studio dell'imprenditore mettendo tutto a soqquadro e chiedendo altri soldi. L'imprenditore ha fatto quindi intervenire la polizia che ha arrestato la donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/08/07/2437200-RICATTAVA-L-AMANTE-DONNA-ARRESTATA-A-TARANTO.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Modena - <b>Prostituta drogava i clienti per rapinarli</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 ottobre 2002</b></span> - Offriva prestazioni sessuali a pagamento ma prima di ogni incontro serviva bevande drogate ai propri clienti per poterli alleggerire di danaro contante e gioielli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Una prostituta tossicodipendente di 33 anni, P. G., nativa di Parma ma residente a Modena è stata arrestata la notte scorsa dalla Polizia Municipale di Modena in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Barbara Malavasi. Pesanti le accuse: rapina aggravata e continuata e lesioni personali gravissime.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'indagine coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Pasquale Mazzei ha preso il via da singolari e sorprendenti coincidenze riscontrate nel corso dei rilievi di tre incidenti stradali effettuati dalla pattuglia infortunistica tra il 25 ed il 29 settembre. In tutti i casi le persone coinvolte risultavano in una condizione di limitata o totale incapacità di attenzione ed autodeterminazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le persone, una volta riacquistata la piena lucidità, a volte dopo due giorni di black out mentale, non ricordavano cosa era accaduto nelle ore precedenti e avevano solo parziale memoria di quanto avvenuto la serata precedente. Tutti, comunque, riferivano di aver avvicinato o di essere stati avvicinati in prossimità di Piazzale Natale Bruni da una ragazza di circa 35 anni, con cui avevano trattato una prestazione sessuale a pagamento, da consumarsi in tranquillità in un appartamento di Via San Faustino.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Durante il tragitto per raggiungere l'appartamento la donna offriva ai suoi «occasionali amici» un caffè corretto, che li lasciava storditi o addirittura privi di coscienza per molte ore, anche per un giorno o due. Abilmente la donna versava nella bevanda una miscela di psicofarmaci e di sonniferi che rendevano le vittime in condizione di totale incapacità di intendere e volere. A questo punto la donna, forse con l'aiuto di un complice, riusciva a derubare i malcapitati di tutti i loro averi. In un caso è anche riuscita a farsi accompagnare da uno dei clienti ad effettuare un prelievo utilizzando la tessera Bancomat di questi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le coincidenze riscontrate hanno fatto scattare le indagini che hanno consentito di circoscrivere le ricerche all'interno di un gruppo di prostitute che operano nella zona di via Piave. Gli agenti hanno identificato l'appartamento di via San Faustino dove la donna conduceva i clienti e quindi hanno effettuato una attività investigativa per individuare chi utilizzala i locali. Le indagini hanno consentito di individuare anche la farmacia dove la ragazza comperava, dietro presentazione di regolare ricetta medica, i medicinali ed il bar dove faceva scattare la trappola del «caffè corretto».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La prova decisiva in mano agli investigatori è arrivata visionando il filmato registrato da una telecamera posizionata nei pressi di uno sportello Bancomat dove la donna aveva effettuato un prelievo utilizzando la carta sottratta ad un cliente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La Polizia Municipale, in coordinamento con il dottor Mazzei, ha poi comparato, grazie anche alla collaborazione con la Questura di Modena, altri episodi simili accaduti in città negli ultimi giorni riscontrando che la stessa tattica è stata adoperata con successo dalla donna in almeno 9 occasioni. In un'altra circostanza (domenica notte) gli agenti di viale Amendola sono riusciti ad evitare il peggio riuscendo a fermare la giovane, dopo che era riuscita a somministrare ad un cliente 8 pastiglie di un potente sonnifero, prima che la rapina potesse essere portata a compimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Si ritiene, comunque, che la lista delle persone rapinate possa essere anche più lunga, in quanto in questi casi il rischio che la vittima sporga denuncia, ammettendo le proprie debolezze sessuali, risulta in genere molto basso. Proprio su questo particolare la P.G. contava per sperare di farla franca.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2002/10/17/3775607-MODENA.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Bologna - <b>L'ex modella col vizio dell'estorsione: ricattava uomini sposati</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 marzo 2003</b></span> - Per smascherarla hanno mobilitato quelli della «Scientifica» con le telecamere, l'elicottero della polizia, la Stradale. C'erano persino due agenti nascosti dentro l'intercapedine del cavalcavia dell'A14 e altri due nel fossato. E Dragana, bellezza serba di 26 anni, fotomodella col vizio del ricatto agli uomini sposati, c'è cascata. E' finita in cella. Arrestata per estorsione. Voleva 175 mila euro per far sparire foto molto compromettenti in cui un commerciante di Imola è immortalato senza nemmeno un calzino addosso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">«Paga o le faremo vedere a tua moglie e anche al commercialista». Lui, terrorizzato, ha denunciato tutto al commissariato di polizia di Imola. La trappola è scattata giovedì scorso a mezzogiorno, quando la task force di 20 poliziotti ha bloccato la bella indossatrice sotto un cavalcavia della Bologna-mare mentre ritirava da un cestino di rifiuti il suo tesoro carpito col ricatto. A casa di Dragana Markovic, a Barbiano di Lugo, la polizia ha trovato pellicce, quattrini, orologi griffati. Hanno trovato pure alcuni video hard. E sarebbero poi di sua proprietà due appartamenti: uno a Bologna (affittato ad alcune studentesse) e l'altro a Cervia. Legittimo il sospetto: se Dragana non è ricca di famiglia e non è stata colpita da un'improvvisa, fortunatissima eredità, è possibile che quel gruzzolo sia il risultato di altri ricatti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Certo è che la sua difesa, quando i poliziotti l'hanno fatta scendere dalla sua Audi 4 Sw, col sacchetto dei soldi ancora sul sedile, è stata un po' deboluccia: «Mi sono fermata qui per fare pipì. Non so nulla di quella busta». I poliziotti dicono che è una bugia. Una telecamera di sorveglianza alla stazione di Bologna l'ha immortalata giovedì scorso mentre esce da una cabina telefonica dalla quale era appena partita una telefonata minatoria al commerciante sotto ricatto. A casa gli agenti hanno trovato una lettera molto simile a quelle - dello stesso tenore - ricevute dall'uomo: mancava però il suo nome, forse una forma d'astuzia per non essere scoperta. La faccenda andava avanti da qualche mese. Una ventina le telefonate. «Paga, o diciamo tutto alla tua famiglia».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/03/02/ex-modella-col-vizio-dell-estorsione.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Mathi (TO) - <b>Sesso estremo con ricatto</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 novembre 2003</b></span> - «Era la persona ideale con cui avere rapporti extraconiugali senza nessun impegno sentimentale» dice ora lui con una punta di rimpianto nella voce. Al piccolo imprenditore di Mathi, titolare di un'impresa tessile, sposato da nove anni e con due figli a carico, Daniela Lucia Gaeta, 26 anni, torinese, casalinga («con una passione per il sesso estremo» spiega ora lui) sino a sei giorni fa era apparsa come la personificazione delle più profonde fantasie sessuali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Lei, divorziata dal primo marito che le aveva dato una figlia e adesso convivente con il padre di un secondo figlio, sembrava non aver limiti. «Ci siamo conosciuti nel '99 - ricorda ora l'imprenditore, 41 anni, innamorato delle legittima consorte ma ancora affascinato da passioni proibite -. Sino al 2002 ci vedevamo una, due volte al mese. Da quest'estate però per circa tre mesi ci siamo incontrati quattro o cinque sere alla settimana. Dove? Quasi sempre nel mio ufficio. E non solo noi due. C'erano altre persone, altri uomini e per vivacizzare gli incontri anche un po' di cocaina. Poca roba, portata un po' da uno un po' dall'altro. A Daniela piaceva farlo davanti alla telecamera e quindi c'era sempre bisogno di qualcuno che usasse la Web camera...».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Sono i primi di novembre quando l'imprenditore si accorge che quella che crede soltanto una passione proibita può diventare invece una minaccia per la sua stabilità familiare. «Alla fine dell'estate avevo interrotto ogni rapporto con lei - racconta lui - Il 5 novembre però sul cellulare mi arriva un suo messaggio con cui mi spiega di essere stata in Sicilia e due giorni dopo mi chiama direttamente dicendomi di avere problemi con il marito e chiedendomi un prestito di 200 euro. L'8 novembre, sotto la casa di sua madre in Lungodora Firenze le ho consegnato il denaro...». Lei quel giorno ringrazia e giura che entro due giorni restituirà i soldi. «Chiamami» dice prima di allontanarsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Da quel momento però il suo cellulare squilla a vuoto. L'unica risposta che ottiene l'imprenditore è un sms che arriva nel pomeriggio del 20 novembre: «Sono Dany, non voglio essere rotta. O tu domani mi porti 3mila euro entro le 14 o io domani richiamo tua moglie e gli racconto tutto...».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Da quel momento l'imprenditore è nel panico. Invia sms disperati («Chiamami, ne parliamo»), telefona ripetutamente senza avere risposta, sino a quando il giorno dopo lei richiama dicendo: «Se non vuoi casini fai quello che c'è scritto nel messaggio». E più tardi rincara la dose con un altro sms: «Non giocare con il fuoco perché ti puoi bruciare. Daniela».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Terrorizzato lui corre alla caserma dei carabinieri di Mathi e racconta tutto al maresciallo: «Ho capito che stava per iniziare una spirale ricattatoria senza fine. Pensare che se me li avesse chiesti in altro modo i soldi glie ne avrei dati, anche di più». Lei gli telefona proprio mentre è in caserma: «Le spiegazioni non posso dartele, non ho nulla da perdere».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Lui finge di cedere al ricatto, infila 500 euro in una busta e si presenta all'appuntamento fissato ancora una volta in Lungodora Firenze. E' la tarda mattinata del 22 novembre. Daniela Gaeta ritira il denaro e poco dopo è in manette con l'accusa di estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/11/25/sesso-estremo-con-ricatto.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Firenze - <b>Arrestata la finta contessa: truffò l'amante trovato in chat</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 febbraio 2004</b></span> - Il professionista fiorentino si incontrava con la finta contessa in Costa Azzurra. Una relazione a base di sesso, consumato nelle stanze di ville di Antibes e Montecarlo, e di presunte operazioni finanziarie. Si erano conosciuti nel 2001 su internet, nelle chat dei siti erotici. Lei, che si faceva chiamare Claudia Sciarra de Zanoby Antinori per nascondere il suo nome vero e assai meno altisonante, Roberta Chiavacci, gli ha presentato un avvocato, Andrea Parri, pure lui falso di nome e di titolo. In realtà si chiama Adriano Panicucci ed è stato radiato dall' albo anni fa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I due, 54 anni lei e 65 lui, avevano raccontato alla vittima di gestire numerose società internazionali per la compravendita di immobili di prestigio. Annebbiato dalla passione e raggirato dalle parole, il professionista avrebbe consegnato 314 milioni di vecchie lire (oggi circa 160 mila euro) per concludere alcuni affari. Quando ha capito che quei soldi non sarebbero tornati ha protestato ma "contessa" ed "avvocato" sono passati alle maniere forti. Gli hanno detto che se continuava a pretendere il denaro avrebbero diffuso a moglie, amici, colleghi e su internet le foto e i filmati di lui e la donna nei letti delle ville. Inoltre avrebbero reso pubbliche le mail nelle quali il professionista si diceva disposto ad esperienze sessuali estreme e con più partner.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La vittima per un po' ha esitato, poi, nel febbraio 2002, ha denunciato tutto ai carabinieri del comando provinciale di Firenze. Le indagini, coordinate dal pm Francesco Caleca, sono durate alcuni mesi, i due, residenti a Firenze ma quasi sempre in Francia, erano difficili da reperire. Lunedì l'arresto in città, per truffa, estorsione e calunnia (vista la mala parata tempo fa avevano denunciato la vittima per truffa). I carabinieri sospettano che ci siano altri truffati, così diffondono i siti internet usati dalla "contessa": www.sexycoppie.it, www.trasgrediamo.com, www.conoscersi.org, www.bellecoppie.it.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/02/04/arrestata-la-finta-contessa-truffo-amante.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Seregno (MI) - <b>Lo ricatta minacciando l'accusa di abusi sessuali</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>18 dicembre 2004</b></span> - Lui, 35 anni, idraulico. Lei, 49 anni, bella, ma senza lavoro lo chiama per un intervento di riparazione. Tra i due nasce una storia, finita due giorni fa con l'arresto della signora per estorsione e il prosciugamento del conto dell'uomo per troppo amore. Tutto è iniziato nel giugno del 2003 a Barlassina, vicino Seregno nel milanese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Caterina G. L., classe 1955, come nei più classici dei romanzi popolari, fa innamorare l'idraulico di 14 anni più giovane. I due cominciano una relazione e vanno in giro per il mondo con i soldi di lui: viaggi in Stati Uniti e Francia. Ma alla donna non basta e alla fine dell'anno scorso denuncia l'uomo per abusi sessuali. I due sono in vacanza in Costa azzurra, la polizia francese ferma e rilascia immediatamente l'uomo. Lui la perdona, ma lei comincia a ricattarlo. Vuole denaro, tanto denaro altrimenti lo denuncia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'idraulico, forse ancora invaghito, paga 50mila euro al suo amore vorace anche con una tranche da 13mila euro. Due mesi fa con il conto prosciugato va dai carabinieri della compagnia di Rho e racconta la sua storia, denuncia l'amante e dopo due mesi di indagine i carabinieri l'arrestano. Aveva ancora in mano la busta con i 3000 euro che il 35enne gli aveva consegnato per non essere nuovamente denunciato per violenza sessuale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2004/12/18/5365425-Milano.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Saronno (VA) - <b>Minaccia di rivelare alla moglie del dentista un'inesistente relazione extraconiugale</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 maggio 2005</b></span> - Una donna di 30 anni ha cercato di estorcere 70mila euro al suo datore di lavoro, un noto dentista di 48 anni di Saronno, con la minaccia di rivelare alla moglie una presunta relazione sessuale tra loro. La donna, assistente alla poltrona del professionista, è stata arrestata ieri sera nello studio dentistico, insieme al fidanzato, mentre tentava di riscuotere il denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I due, accusati di estorsione, sono di Cirimido, piccolo centro in provincia di Como. Conviventi e con il progetto di sposarsi, avrebbero architettato tutto per far fronte a delle spese, forse un mutuo contratto in vista del matrimonio. Una mossa disperata dopo che il fidanzato della ragazza era rimasto senza lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per questo, circa un mese fa, l'assistente ha comunicato al dentista, presso cui lavorava da quattro anni e mezzo, di essere in possesso di un nastro registrato in cui i due si scambiavano frasi compromettenti. In cambio del suo silenzio, l'uomo avrebbe dovuto versarle una cifra di 70mila euro. Il professionista, che a detta degli inquirenti non risulta avesse una relazione con la sua collaboratrice, si è rivolto ai carabinieri, i quali hanno seguito le «trattative» per la consegna del denaro, andate avanti per quasi un mese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Così ieri sera è scattata la trappola: il dentista ha preparato una somma, metà in contanti e metà in assegni di piccolo taglio, ma i carabinieri, su mandato della procura della repubblica di Busto Arsizio, sono intervenuti subito dopo la consegna e hanno arrestato la ragazza e il fidanzato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I due, in apparenza persone normali e distinte e senza precedenti penali, avevano tra l'altro messo in atto in vero e proprio bluff. L'oggetto del ricatto, l'audiocassetta in cui avrebbero dovuto essere registrate frasi ammiccanti e apprezzamenti, era vuota.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2005/03/08/5371267-Saronno.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Ricattava l'amante 60enne, presa</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 luglio 2005</b></span> - Sedotta e abbandonata. Ma con la pretesa di una buona uscita. Tremila euro per un anno di relazione sentimentale clandestina, altrimenti avrebbe riferito tutto alla moglie. Così, per un pensionato di 60 anni, ex dipendente Atm, sposato e padre di un figlio, quell'attrazione fatale per una piacente signora di 39 anni, stava per costargli molto cara.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per un po' ha subito il ricatto, poi ha confessato tutto, visibilmente imbarazzato, ai carabinieri della Stazione Barona. Così è scattata la trappola e la donna è finita in manette con l'accusa di estorsione. Non solo: la bella e pericolosa amante dava ospitalità ad un ricercato, rispedito in carcere pure lui. Ma in galera è finito anche il convivente della donna, con l'accusa di favoreggiamento nei confronti del latitante.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'episodio ha come protagonisti Assunta Lascaro, milanese di bella presenza, con precedenti per droga. La donna, un anno fa, ha intrecciato una relazione con l'anziano, ma l'idillio stava per interrompersi. L'uomo, infatti, aveva capito che quello di Assunta non era vero amore. Che forse era stato raggirato e che quella femmina procace frequentava personaggi poco raccomandabili. Così le ha dato il due di picche. Ma per tutta risposta si è sentito chiedere 3 mila euro, altrimenti la moglie sarebbe venuta a conoscenza della scappatella.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Al momento di pagare l'ultima tranche di denaro, mille euro, il pensionato, ormai esasperato, si è rivolto ai militari dell'Arma che hanno organizzato un servizio di appostamento. E l'altro giorno, alle 11, i due si sono dati appuntamento davanti all'edicola di via Walter Tobagi, dove avrebbe dovuto avvenire il pagamento. Assunta, tuta ginnica e scarpe da tennis, si è presentata puntuale, accompagnata dal figlio del latitante, a bordo di un'auto risultata rubata. E, proprio mentre l'ex dipendente Atm, le ha consegnato la busta contenente il denaro, è spuntato un carabiniere che si era finto edicolante per avere più spazio d'azione senza dare nell'occhio. Dopo averla arrestata, gli investigatori le hanno perquisito l'appartamento e vi hanno trovato il ricercato, Luigi Tiano, 50 anni, di Cerignola, sul cui conto pendeva un ordine di cattura per spaccio di stupefacenti, e il convivente della donna, Catello Barbato, 44 anni, anche lui pregiudicato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/07/Ricattava_seduttore_sessantenne_presa_co_7_050707115.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Pesaro - <b>Finge gravidanza e chiede 20mila euro all'amante 80enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 dicembre 2005</b></span> - La prostituta colombiana di 40 anni ha convinto l'anziano e prestante pesarese - 80 anni ben portati, e un solido patrimonio da ex commerciante - di essere rimasta incinta di un figlio suo, pretendendo 20mila euro per andare ad abortire in Colombia, ed evitare lo scandalo. La gravidanza pero' era un' invenzione, architettata insieme ad una comune amica italiana, e le due donne sono finite in carcere con l'accusa di concorso in estorsione continuata. Non prima che l'ottantenne, sposato, padre e nonno, avesse pagato alle due ricattatrici un acconto di 5 milioni di euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A presentare la colombiana all'anziano era stata una pesarese di 44 anni: un paio di incontri erotici del tutto gratuiti, spacciati come gesti di amicizia, e l'ex commerciante si era improvvisamente ritrovato 'padre'. Con tanto di falso certificato medico attestante la dolce attesa dell'extracomunitaria. La quale aveva presto deciso di ricorrere ad un'interruzione volontaria di gravidanza, e, lamentando scarsa fiducia nel sistema sanitario italiano - cosi' ha ricostruito la polizia - insisteva per andare ad abortire in un ospedale della Colombia, a spese dell'anziano. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">In un primo momento l' uomo ha tentato di opporre resistenza, ma la donna e l'amica l'hanno sottoposto ad un pressing telefonico durato tre settimane, con la minaccia che la futura puerpera si sarebbe prima o poi presentata a casa del pesarese, durante uno dei pranzi della domenica con moglie, figlie, generi e nipoti, per annunciare il lieto evento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Dopo i primi 5mila euro (e il dono di una collana d'oro), l'anziano - nel frattempo avvicinato dalla polizia grazie a una 'soffiata' - si e' deciso a raccontare tutto agli investigatori della Squadra mobile diretta da Andrea Massimo Zeloni. E con loro si e' presentato all' ultimo appuntamento con le sue sfruttatrici, munito di altri 1.500 euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le due donne sono finite in manette.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2005/12/13/5394619-PESARO.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Napoli - <b>Rumena: "Tremila euro, o dico che siamo amanti"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 febbraio 2006</b></span> - «Se non mi dai tremila euro racconto a tua moglie che siamo amanti. Lei ci crederà, perché io sono giovane e voi italiani fate sempre così con le extracomunitarie...». Estorsione sui generis, quella architettata da una ragazza rumena di 26 anni. Il ricatto però non ha funzionato con la sua vittima, un uomo di 62 anni, con un matrimonio sereno alle spalle e poco disposto a cedere a una richiesta senza fondamento. Così la ragazza è stata arrestata, dopo essere stata colta sul fatto dai carabinieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il rapporto tra la ragazza e la sua vittima, a dire il vero, era cominciato con il piede sbagliato. Perché la giovane, Annamaria Roberta Toma, senza permesso di soggiorno, era stata qualche tempo fa assunta in nero nel ristorante di proprietà del sessantaduenne a Ischia. Né contratto né contributi. E, da un giorno all'altro, lui l'aveva licenziata. E' stato allora che la ragazza ha elaborato la sua vendetta. Gli ha chiesto un appuntamento a Lacco Ameno per «avere dei chiarimenti sul licenziamento» e l'uomo ha accettato. Ma si è recato all'incontro solo dopo aver avvertito i carabinieri della stazione di Forio. Quindi il tentativo di estorsione: tremila euro in cambio del silenzio su una relazione inesistente. La vittima le ha consegnato i soldi ma in quell'istante sono arrivati anche i carabinieri. Che hanno arrestato la rumena dopo una breve fuga a piedi lungo la circumvallazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/02/12/tremila-euro-dico-che-siamo-amanti.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Sora (FR) - <b>Col sesso, rumena attira pensionato in trappola e lo fa uccidere dal marito</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 febbraio 2007</b></span> - Delitto a sfondo passionale a Sora (Frosinone) dove un romeno ha ucciso a badilate un italiano di 61 anni, accusandolo di essere l'amante della moglie. In realtà la donna avrebbe attirato l'anziano con la scusa di avere l'ennesimo rapporto sessuale, per poi farlo uccidere dal marito. Arrestati entrambi. Il corpo della vittima, scomparsa da casa venerdì, è stato trovato in un bosco ai confini con Balsorano (L'Aquila).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per l'uomo l'accusa è di omicidio volontario, per la donna di concorso in omicidio volontario. Gli inquirenti hanno scoperto che il luogo del delitto è lo stesso del ritrovamento del cadavere avvenuto nel bosco ai confini tra il Lazio e l'Abruzzo. Erano stati alcuni conoscenti della vittima, interrogati a lungo dagli agenti, a dare la giusta soffiata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Gli investigatori hanno accertato che la coppia dei romeni con l'inganno ha condotto la vittima sui monti per poi ucciderla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ad attirarlo nel bosco è stata la donna con la scusa di volere un rapporto sessuale, l'ennesimo, lontano da casa. Ma quando l'uomo ha raggiunto il posto dell'appuntamento, dopo essersi spogliato, invece della donna c'era il marito ad attenderlo con una pala ed un bastone tra le mani. Colpito ripetutamente è stato ucciso sul posto e poi occultato sotto un manto di terra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Due sono le ipotesi al vaglio degli inquirenti per capirne il movente: la pista passionale, anche se non è chiara la posizione della donna, ma appare probabile anche che l'omicidio sia stato l'epilogo di un ricatto. Sembra infatti che il pensionato dovesse dare alla coppia un'ingente somma di denaro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il romeno aveva confessato l'omicidio, dopo aver però raccontato di aver trovato a letto la moglie con l'amante e di essere stato accecato dalla rabbia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo347794.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Cupra M. (AP) - <b>Lei adescava giovani e meno giovani, poi lui li rapinava</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 maggio 2007</b></span> - Lei li adescava con la sua avvenenza, li invitava a fare una passeggiata in macchina e poi, una volta in un luogo isolato, interveniva il complice che minacciava il malcapitato di turno e gli estorceva denaro. Una sorta di Bonnie e Clyde all’italiana, che avevano fatto decine di vittime e che questa volta però sono incappati negli uomini dell’Anticrimine del commissariato di Fermo che, dopo averli identificati, li hanno arrestati con le gravi accuse di estorsione continuata aggravata e rapina. Nella rete della polizia sono caduti così D.S., una donna di 50 anni di origini cosentine e R.R., un giovane di origini pugliesi, entrambi residenti a Cupra Marittima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I due sono stati rinchiusi rispettivamente nel carcere femminile di Camerino e in quello di Marino del Tronto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L’indagine aveva preso il via da una denuncia effettuata a febbraio da un 20enne fermano che, mentre si aggirava per Cupra Marittima, era stato avvicinato da un’affascinante 50enne che lo aveva invitato a fare quattro chiacchiere. L’approccio era andato oltre, e i due, dopo essere saliti sull’auto di lei, si erano diretti in un posto appartato. Qui era entrato in azione il complice che aveva minacciato il ragazzo, gli aveva ‘sequestrato’ il telefonino e lo aveva costretto a prelevare 500 euro con la carta di credito del padre per poi consegnarglieli. Il ragazzo, spaventato, aveva ubbidito ma, il giorno seguente, si era rivolto alla polizia per denunciare il fatto. Erano scattate le indagini, che avevano condotto all’identificazione del giovane e della donna, che si erano già resi protagonisti di episodi simili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Dopo aver raccolto tutti gli elementi, il sostituto procuratore di Fermo che coordina le indagini, Antonio Bartolozzi, ha chiesto e ottenuto i mandati di custodia cautelare in carcere, che sono stati eseguiti ieri dalla polizia. "Abbiamo elementi — spiega il dirigente del commissariato Giuseppe Taschetti (nella foto) - per poter affermare con certezza che le vittime dei due siano a decine. Chiunque si riconoscesse in fatti del genere è pregato di rivolgersi a noi".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/ascoli/2007/05/04/9576-adescava_giovani.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Bergamo - <b>52enne bulgara illudeva anziani e per derubarli li narcotizzava</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 giugno 2007</b></span> - Come nel più classico dei film gialli, la donna si faceva invitare a cena, a casa dei malcapitati, e approfittando di un momento di disattenzione, versava poche gocce di sonnifero nel loro bicchiere. E' stata smascherata da un carabiniere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">E' finita con una condanna per rapina a cinque anni e tre mesi di reclusione la vicenda di un'avvenente signora bulgara di 52 anni accusata di aver addormentato con il sonnifero, per ripulire le loro abitazioni, tre anziani che aveva conosciuto rispondendo ad annunci di uomini soli in cerca di compagnia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Come nel più classico dei film gialli, la donna si faceva invitare a cena, a casa dei malcapitati, e approfittando di un momento di disattenzione, versava poche gocce di sonnifero nel loro bicchiere. Risultato: i padroni di casa cadevano in un sonno profondo e lei aveva campo libero per fare razzia di soldi e gioielli e sparire prima del loro risveglio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La donna, che abita a San Martino Siccomario (Pavia), doveva rispondere di tre episodi, accaduti nel mese di giugno del 2007 in provincia di Bergamo, ai danni di tre uomini di San Pellegrino, Gandino e Torre Boldone. In tutto la signora era riuscita a racimolare circa mille euro in contanti e alcuni preziosi, per un valore complessivo di altre centinaia di euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A smascherarla era stato un carabiniere della Compagnia di Zogno (Bergamo), che dopo aver raccolto la denuncia di un sessantenne si era finto interessato a lei. Nella sua abitazione, gli inquirenti avevano trovato parte della refurtiva e un nutrito elenco di vittime con i rispettivi numeri di telefono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per questo il tribunale di Bergamo ha accolto le richieste dell'accusa, condannando la donna a cinque anni e tre mesi di reclusione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://milano.repubblica.it/dettaglio/Cinque-anni-alla-bella-seduttrice-dei-cuori-solitari/1788267"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Caltanisetta - <b>65enne si apparta in auto con una donna: picchiato e rapinato</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6 settembre 2007</b></span> - Aggredito e derubato da una donna. Disavventura per un sessantacinquenne trovato all'alba di ieri in viale della Regione all'interno della propria auto, con il volto insanguinato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A notarlo un metronotte impegnato nel giro di controllo di alcuni esercizi commerciali nelle vicinanze di una farmacia. La guardia giurata ha avvertito immediatamente la polizia. Arrivata sul posto, una volante ha soccorso l'anziano nisseno che ha raccontato quanto gli era accaduto: a colpirlo sarebbe stata una donna con quale si era appartato, che prima di allontanarsi gli avrebbe sottratto anche la somma di cento euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'uomo è stato trasportato al pronto soccorso per le cure del caso. Sull’episodio indaga la polizia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.giornalenisseno.com/index.php/Ultime/Aggredito-e-colpito-da-una-donna.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Dello (BS) - <b>Una senegalese all'anziano ex-amante: "i soldi o ti faccio spezzare le gambe"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 ottobre 2007</b></span> - Un'immigrata di 35 anni di origine senegalese è stata arrestata lo scorso giovedì dai carabinieri di Dello, in provincia di Brescia, per tenata estorsione. La donna aveva avuto per un breve periodo, circa sei mesi, una relazione con un 72enne dellese. L'uomo in quel perido aveva dilapidato i propri risparmi, per comprare regali e donare soldi all'amica. A relazione conclusa, però, la donna è tornata a farsi sentire dall'ex-amante. Pretendeva denaro e minacciava il 72enne: "Se non mi dai i soldi", avrebbe detto l'extracomunitaria, "mando un mio amico a spezzarti le gambe".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Situazione tesissima per l'anziano, che ha deciso di rivolgersi ai militari dopo aver confessato alla moglie la tresca. Gli agenti hanno quindi organizzato una trappola, per cogliere in flagranza di reato la 35enne. Il pensionato e l'ex-amica si sono dati appuntamento alla stazione degli autobus di Dello. Qui il 72enne ha dato 300 euro in una busta alla senegalese. Un attimo dopo i carabinieri in borghese sono intervenuti, per ammanettare la donna. Ora è stata arrestata e si trova a Verziano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/2972/5/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Cesenatico (FC) - <b>Estorce 200 euro all'amante: condannata a due anni</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>31 ottobre 2007</b></span> - Condannata a due anni di reclusione, pena indultata, per l’estorsione di duecento euro all’amante. Finisce così il processo a Joanna Lidia Zak, che nell’estate del 2003 aveva iniziato a chiedere piccole somme di denaro all’uomo con cui aveva intrecciato una relazione sentimentale. Non un prestito, ma una vera e propria estorsione, considerata la minaccia alla base: “Se non lo fai dico di noi due a tua moglie”. Per una volta soltanto, ha accettato di cederle dei soldi. Per poi denunciare il fatto, temendo che quell’episodio potesse non rimanere isolato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.romagnaoggi.it/cesena/2007/10/31/71035/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Cesena - <b>A processo la moldava per la tentata estorsione a luci rosse</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14 novembre 2007</b></span> - Prende il via il processo a Paulin Gjika, 40 anni, accusato, insieme alla compagna Ina Rotari, già condannata ad un anno e quattro mesi di carcere con rito abbreviato, di aver cercato di estorcere 50mila euro ad un imprenditore con cui la donna aveva intrecciato una relazione. Di mezzo c’era un video osé che riprendeva manager e amante moldava in camera da letto. Immagini che sarebbero finite in mano alla moglie dell’uomo se non avesse pagato quella somma.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ma la vittima, 55 anni, originario di Ravenna, aveva subito denunciato la vicenda. Il caso risale al luglio del 2004 quando la donna, una fascinosa 30enne moldava, aveva piazzato una telecamera nascosta nella camera da letto del suo appartamento di Cesena. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Aveva ripreso quel rapporto intimo con l’uomo d’affari, con cui aveva una storia da un paio d’anni, perché, ha raccontato successivamente: “Volevo costringerlo ad interrompere la nostra storia, visto che mi telefonava continuamente e mi ero stancata”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Quella sera, però, la loro intimità era stata interrotta dal brusco arrivo del “terzo uomo”, Paulin Gjika che era entrato nella stanza e, dopo una scenata di gelosia, aveva scovato la telecamera e se n’era andato portandosi via le prove del tradimento. Da lì sarebbero iniziate le richieste di denaro all’imprenditore: se non avesse consegnato 50mila euro, quel filmato a luci rosse sarebbe stato mandato alla consorte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.romagnaoggi.it/cesena/2007/11/13/72361/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Scandicci (FI) - <b>Palpeggia anziano poi lo deruba: in manette pregiudicata 51enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 gennaio 2008</b></span> - Palpeggia un anziano facendogli delle avances, poi lo scippa. Una donna di 51 anni, pregiudicata, è stata arrestata con l'accusa di furto aggravato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Stamattina la donna ha abbordato il malcapitato anziano, ad una fermata dell'autobus a Scandicci. </span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Al capolinea dei bus la donna ha avvicinato il 71enne e, lontano da occhi indiscreti, ha cominciato a palpeggiarlo, proponendogli un rapporto sessuale a casa. L'uomo ha rifiutato ed ha invitato la donna ad allontanarsi, ma poco dopo si è accorto che, insieme alla promessa di un pomeriggio di passione, la donna si era portata via anche il suo portafoglio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A questo punto, dopo aver notato la donna salire a bordo di un autobus, l'anziano ha fermato una pattuglia del Radiomobile che stava transitando a poca distanza. I militari hanno così ordinato all'autista del mezzo pubblico di fermarsi, facendo scendere la donna che, seppure recalcitrante, è stata perquisita e colta con la 'refurtiva': aveva il portafogli del pensionato con all'interno 200 euro in contanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Accompagnata in caserma, è stata arrestata con l'accusa di furto e trattenuta in camera di sicurezza in attesa della direttissima prevista per domani mattina. I successivi accertamenti hanno inoltre consentito di verificare che la G.G. non è nuova a fatti di questo tipo, essendosi già in passato resa responsabile di furti con destrezza analoghi a quello odierno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://lanazione.ilsole24ore.com/firenze/2008/01/04/57789-palpeggia_anziano_deruba.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Fondi (LT) - <b>Estorsione a luci rosse, donna arrestata</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 febbraio 2008</b></span> - Una donna è stata arrestata per estorsione aggravata e minacce nei confronti del suo ex amante minacciando di raccontare ai suoi figli le relazioni sessuali a pagamento che aveva. La donna, una cinquantenne di Fondi, aveva già ottenuto 35mila euro per il silenzio, ma l'uomo alla fine ha denunciato tutto ai carabinieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.roma-citta.it/roma/news_11781-Estorsione-a-luci-rosse-donna-arrestata-a-Fondi-cronaca.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Cesenatico (RN) - <b>Assieme al marito una rom 34enne ricatta sessualmente un 80enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 giugno 2008</b></span> - Avvicinò un anziano ottantenne che stava portando a spasso il cane e gli propose un rapporto sessuale al prezzo di 50 euro con la moglie. Quando il ‘nonnino' decise di cogliere al balzo l'occasione appartandosi con quella donna dalle giunoniche forme, intervenne prendendo a schiaffi l'anziano. Quindi lo ricattò di 100 euro per evitare una denuncia per violenza sessuale. Un rom di 37 anni, insieme alla moglie di 34, ha patteggiato un anno per estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'episodio si è consumato a Cesenatico nel giugno del 2008. Il ‘nonnino' si trovava nel parco di Levante insieme al cagnolino quando venne avvicinato dalla giovane coppia. L'uomo gli propose di aver un rapporto sessuale con la moglie per la modica cifra di 50 euro. L'ottantenne inizialmente lasciò perdere, ma poi ci ripensò e si appartò con la donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'anziano non ebbe nemmeno il tempo per sfiorare la 34enne, che venne preso a ceffoni dall'uomo. Quindi lo ricattò: "Dammi 100 euro. Oppure ti denuncio ai Carabinieri". L'ottantenne non obiettò. Pagò e se ne andò. Ma appena 48 ore più tardi, sempre allo stesso parco, venne avvicinato dalla donna con la pretesa di 500 euro perché il marito l'aveva lasciata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il malcapitato non oppose resistenza per salvare la propria pelle. Ma quella somma l'aveva in casa. Qui venne sorpreso dalla moglie mentre prendeva i risparmi. Il coniuge, con non poche difficoltà, raccontò la vicenda. E la compagna di una vita lo spinse a chiamare i Carabinieri. Gli uomini dell'Arma assistettero al passaggio di denaro, scoprendo così l'estorsione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Giovedì in tribunale a Cesena l'epilogo della vicenda. La coppia di coniugi truffatori ha patteggiato davanti al giudice Marco Dovesi (pm Massimo Maggiore) un anno di reclusione (pena sospesa).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.romagnaoggi.it/cesena/2009/10/2/137867/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Siena - <b>Una 26enne congolese architetta un porno-ricatto verso un 88enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 luglio 2008</b></span> - Ricatto (mancato) a luci rosse. La scorsa notte gli agenti della squadra mobile, coordinati dal dirigente Gianluigi Manganelli, hanno arrestato una congolese di 26 anni per estorsione nei confronti di un anziano di 88 anni residente a Siena. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La donna è stata sorpresa dai poliziotti dopo che appena aveva prelevato, da un cestino dei rifiuti in una piazza del centro, una busta che l'uomo aveva depositato pochi minuti prima e che avrebbe dovuto contenere, in base alle istruzioni fornite all'uomo sul telefono cellulare, 25.000 euro in contanti. Nelle ultime settimane, infatti, l'anziano aveva ricevuto diversi sms, inviati da cabine telefoniche, sul proprio telefonino, con i quali era stato minacciato di morte se non avesse consegnato il denaro. Se non avesse consegnato i soldi richiesti, dicevano i messagi, la sua casa sarebbe stata incendiata e sarebbe stato divulgato e consegnato alla polizia un presunto video che lo ritraeva mentre compiva atti sessuali con un minorenne, circostanza che l'uomo sapeva benissimo non essere vera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'anziano si era così rivolto agli investigatori che sono riusciti ad individuare il mittente degli sms e, una volta fatto concordare il luogo dove sarebbero state lasciate le mazzette di falsi contanti, fornite alla vittima dagli stessi agenti, si sono appostati all'ora pattuita, arrestando in flagranza della congolese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://lanazione.ilsole24ore.com/siena/2008/07/12/104062-falso_video_estorcere_25mila_euro.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Rimini - <b>"Paga o racconto di noi a tua moglie": arrestata amante ricattatrice</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 luglio 2008</b></span> - Avrebbe rivelato tutto alla moglie di lui, se non le avesse consegnato del denaro per mantenere il segreto. Un tradimento costato caro a un albergatore riminese che, pur di non svelare la tresca amorosa, aveva consegnato al suo estorsore: la ex-amante, la somma di 40mila euro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I ricatti sono finiti quando ai polsi della donna, una marocchina di 44 anni, sono piombate le manette dei carabinieri di Rimini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rimini/2008/07/24/106938-paga_racconto_moglie.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Falconara M. (AN) - <b>Rifiuta avances di tre nigeriane, preso a pugni, morsi e derubato</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 luglio 2008</b></span> - Preso a pugni, morsi e ombrellate, e derubato di 100 euro. E' la disavventura capitata ieri pomeriggio a un falconarese di 45 anni che, dopo aver fermato la sua auto a Falconara marittima, in via Castellaraccia, è stato aggredito da tre prostitute nigeriane che gli offrivano prestazioni sessuali in cambio di 30 euro. Secondo una prima ricostruzione, una delle nigeriane avrebbe bloccato l'auto del 45enne parandosi in mezzo alla strada. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Al rifiuto dell'uomo, la prostituta avrebbe cominciato a picchiarlo insieme alle altre due colleghe nigeriane. Lui, rimasto in balia delle donne per qualche minuto, è riuscito a risalire in macchina e allontanarsi per chiedere aiuto. Nel frattempo però le nigeriane erano riuscite a strappargli i pantaloni e rubargli il portafogli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Un'aggressione piuttosto violenta, che ha causato al mancato cliente ecchimosi al volto e alla schiena, e profondi tagli dovuti ai morsi in varie parti del corpo, giudicate guaribili in 20 giorni dai sanitari dell'ospedale di Chiaravalle. Le tre donne, riconosciute dalla vittima, sono state poi arrestate per concorso in rapina da carabinieri in borghese, che si sono finti clienti. Il denaro è stato recuperato (una delle prostitute lo aveva ancora con sé).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/ancona/2008/07/30/108255-rifiuta_avance_prostitute.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Noci (BA) - <b>Operaio ricattato dall'amante</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>8 agosto 2008</b></span> - La storia segreta durava da troppo tempo e aveva ormai preso una piaga pericolosa. Le richieste di denaro erano troppo alte e frequenti perché un operaio potesse sostenerle. Alla fine, quando il 53enne carpentiere ha deciso di troncare la relazione clandestina, è scattato lo sporco ricatto: "Cinquemila euro se non vuoi che dica tutto a tua moglie".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'operaio si trovato di fronte ad un bivio. Doveva decidere se denunciare la donna ai carabinieri, rischiando di mandare in malora il suo matrimonio, oppure pagare e subire ancora i ricatti per chissà quanto altro tempo ancora. Alla fine ha scelto di rivolgersi alle forze dell'ordine. Così, ieri sera a Noci, è finita in manette una 45enne con l'accusa di estorsione continuata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La donna, anche lei sposata e non nuova a questo genere di storie, frequentava l'operaio dall'inizio del 2008. Da subito gli avrebbe chiesto consistenti somme di denaro, facendo velatamente intendere che lo spettro era di spifferare la loro relazione sentimentale alla consorte. Nei giorni scorsi, stanco delle continue pretese economiche, il carpentiere ha manifestato il proposito di troncare la relazione. La 45enne, per nulla d'accordo, ha pensato di alzare il tiro pretendendo una specie di "buonuscita" di 5 mila euro in contanti. L'operaio si rivolto ai carabinieri e fingendo di stare al gioco, ha accettava di consegnare il denaro durante un incontro in un piccolo albergo di un paese vicino. I militari dopo aver assistito al pagamento hanno bloccato la donna con il denaro tra le mani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Orbetello (GR) - <b>45enne intreccia relazione con professionista sposato per poterlo ricattare</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>20 dicembre 2008</b></span> - Avevano costruito un vero e proprio book fotografico che mostrava alcuni momenti della relazione extraconiugale di un professionista. Istanti e gesti inequivocabili tra due amanti «immortalati» da un fotografo improvvisato e con uno scopo ben preciso: ricattare per soldi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Un ragazzo di 18 anni e una donna di 45, entrambi grossetani, sono finiti in manette con l’accusa di estorsione. Arrestati dai carabinieri della Compagnia di Orbetello, nel pomeriggio di giovedì, perché complici di un presunto progetto diabolico, pensato con lo scopo di ricattare un professionista che vive a Orbetello e che aveva 'perso la testa' per la quarantacinquenne, peraltro, sembra, neanche particolarmente avvenente. Ma i due arrestati, oltre ad essere legati dal piano per racimolare un po’ di soldi extra, erano anche suocera e genero. Lei, l’amante, è la madre della fidanzatina dell’improvvisato fotografo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La relazione tra la quarantacinquenne e il professionista lagunare è cominciata alcuni mesi fa, e gli investigatori hanno il dubbio che fin da allora nella mente della donna ci fosse il piano diabolico. I due hanno cominciato ad incontrarsi sempre più spesso. Dopo un po’ di tempo, pare, sia iniziata l’attività di fotografo del giovane. Seguiva a distanza la coppia e li fotografava, sempre in ambiente esterno, ma comunque in atteggiamenti che inequivocabilmente mostravano il legame sentimentale. Scatti rubati che sono poi finiti nell’album che sarebbe servito per tenere in pugno l’uomo e chiedergli i soldi chissà per quante altre volte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Richieste di denaro che sono cominciate — secondo quanto raccontato nella denuncia che il professionista ha presentato ai carabinieri della Compagnia di Orbetello — alcuni giorni fa. Numerose telefonate il cui contenuto era sempre lo stesso, i soldi in cambio del silenzio. Probabilmente immaginando che quella non sarebbe stata la sola richiesta, pur pagando, la vittima ha deciso di raccontare subito tutto ai carabinieri. Così è scattata la trappola che ha portato all’arresto dei due ricattatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L’uomo ha finto di cedere al ricatto e ha fissato un appuntamento con il ragazzo, nel parcheggio di 'Euronics' a Grosseto. Ma insieme a lui c’erano anche alcuni militari del nucleo operativo di Orbetello e quando il ragazzo stava per prendere i seimila euro chiesti, sono scattate le manette. Pochi minuti dopo è stata arrestata la quarantacinquenne, nella sua abitazione. Colei che viene considerata dagli investigatori l’ideatrice del piano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://lanazione.ilsole24ore.com/grosseto/2008/12/20/140279-dammi_soldi_dico_tutto.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Agganciato dalla sexy-rom, picchiato e rapinato</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3 gennaio 2009</b></span> - Arancia meccanica nel campo rom di via Germagnano. Un anziano, attirato nella bidonville con un pretesto da una donna, è stato sequestrato, rapinato, massacrato di botte e infine abbandonato, in stato confusionale, nella strada-discarica davanti al campo, vicino alla discarica invasa dai topi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">E’ riuscito, con la forza della disperazione, a chiedere aiuto e a farsi accompagnare al Giovanni Bosco, dove è stato ricoverato con una prognosi di 40 giorni. Agli agenti del commissariato di Barriera Milano ha infine denunciato la sua disavventura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La storia: una giovane rom, di gradevole aspetto, vestita con una certa cura, lo aveva «agganciato», con una scusa, tra i banchi del mercato di corso Racconigi. Aldo G. 69 anni, residente ad Asti e venuto a Torino per trascorrere le feste dalla figlia, s’è come sentito rinascere, quando la donna ha finto di «conoscerlo bene, di essere una sua vecchia amica di famiglia».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200901articoli/9155girata.asp"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Jesi (AN) - <b>Due nomadi rumene inscenano "stupro" e tentano di estorcere 10mila euro ad anziano parroco</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>11 maggio 2005</b></span> - Avevano tentato di estorcere 10 mila euro ad un anziano parroco di Jesi ricattandolo con l'accusa di una violenza sessuale mai commessa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I tre, due donne e un uomo di nazionalità romena, sono però stati arrestati dalla polizia, a cui si era rivolto il prete dopo essere stato vittima di un vero e proprio agguato a luci rosse in canonica durante il quale una delle donne gli si era parata davanti a seno nudo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I tre arrestati sono M. C., 43 anni, la presunta violentata, il figlio di lei D. C., di 21, operaio residente a Fabriano, e la convivente venticinquenne di quest'ultimo, G. C., residente ad Ancona e ancora sposata con un italiano. Il ricatto ai danni del parroco risale allo scorso 4 marzo, e gli arresti - di cui si è avuta notizia oggi - sono stati eseguiti lunedì.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Nel pomeriggio del 4 marzo, M. C. (una mendicante già conosciuta dai fedeli della parrocchia per piccole richieste di elemosine, vestiario e cibo) si è introdotta di soppiatto nell' ufficio parrocchiale, e ha aspettato che il sacerdote rimanesse solo. Quindi, al buio, si sarebbe tolta la maglia nel tentativo di farsi toccare il seno, nonostante le proteste e il 'no' del malcapitato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Dopo pochi secondi, figlio e cognata della mendicante hanno fatto irruzione nella stanza e acceso la luce, cominciando a inveire contro il sacerdote accusandolo di aver voluto violentare la donna, e coprendolo di improperi e di minacce.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'indomani mattina, puntualmente, è scattata la richiesta di denaro per ''mettere a tacere la cosa''. Non solo, G. C. si è presentata dal sacerdote, ancora spaventatissimo, brandendo la 'prova' dello stupro: un certificato medico rilasciato dagli operatori del pronto soccorso di Jesi, nel quale M. C. dichiarava di aver subito un'aggressione sessuale in una chiesa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">In preda allo choc, il povero prete non si è reso conto di avere in mano un documento contraffatto: nella versione originale siglata dal nosocomio i sanitari avevano infatti annotato la dichiarazione di una violenza sessuale avvenuta ''in casa''. Una frase poi cancellata e sostituita dai tre truffatori con l'indicazione della chiesa, per rafforzare il tentativo di ricatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Spaventato dalle minacce e dalla prospettiva di un terribile scandalo per la comunità, in un primo tempo il sacerdote ha acconsentito alla consegna dei 10mila euro, di cui 5mila da versare il lunedì seguente e la parte restante a fine marzo. Ma in seguito il parroco si è risolto a denunciare il fatto al Commissariato di Jesi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il 7 marzo, quando G. C. è uscita dalla chiesa con la prima tranche del denaro in mano, ha trovato gli agenti pronti ad arrestare lei ed il suo compagno, che l'attendeva in auto. Quindi anche per M. C. è scattato il fermo di polizia giudiziaria. Poco prima dell'arresto, la donna si era recata ancora una volta al pronto soccorso, aggredita dal figlio probabilmente durante un litigio sulla spartizione dei proventi del ricatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2005/03/11/5371524-ANCONA.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 febbraio 2009</b></span> - Un ricatto a luci rosse ai danni di un sacerdote di Jesi. Tre romeni, una giovane coppia e la madre di lui, in manette. Poi la fuga della coppia in Romania. Ora, a tre anni di distanza, Ghisela Caldaras, 30 anni, condannata a sei anni di reclusione per estorsione aggravata, è tornata in Italia e si è costituita. I fatti risalgono al febbraio del 2005. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ghisela Caldaras e il convivente, Daniel Coka, 26 anni, insieme alla madre di lui, Maria Coka, 48enne, architettano il ricatto ai danni di Don Bruno Fioretti, parroco a Jesi. La donna era andata a chiedere l'elemosina in chiesa, poi aveva seguito don Bruno in canonica e si era spogliata davanti a lui mentre il prete le intimava di andarsene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A quel punto gli altri due avevano fatto irruzione in canonica e accusato il sacerdote di aver abusato della donna, per poi chiedergli mille euro come risarcimento. A distanza di poco tempo poi la coppia era tornata alla carica con un’ulteriore richiesta di pagarne altri 10mila. Ma don Bruno non c'è stato e ha deciso di denunciare l’accaduto alla polizia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Gli agenti intervennero a bloccare i tre romeni alla consegna del denaro. Ghisela Caldaras e Daniel Coka furono condannati in contumacia a sei anni di reclusione per estorsione aggravata. Alla madre di Daniel, invece, erano stati inflitti quattro anni di carcere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ma dopo tre anni di latitanza, Ghisela, fuggita in Romania dopo due mesi di arresti domiciliari è tornata in Italia dalla madre e ha deciso di costituirsi alla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri del Tribunale di Ancona per sanare la sua posizione giudiziaria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/ancona/2009/02/12/151207-ricatto_luci_rosse_sacerdote.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Alessandria - <b>Una congolese 30enne prima si prostituisce a pensionato, poi lo ricatta</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>9 marzo 2009</b></span> - (Apcom) Una cittadina congolese di 30 anni residente regolarmente a Alessandria, Prudence Mboumba, è stata arrestata venerdì scorso dalla polizia per estorsione nei confronti di un pensionato del posto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Questi, dopo aver conosciuto la giovane ragazza, l'aveva contattata per un appuntamento e aveva consumato un rapporto sessuale dietro compenso di 80 euro: la donna aveva però preteso altri 100 euro, minacciando di riferire l'episodio ai familiari del pensionato e di fare intervenire un fantomatico zio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Denunciando il fatto l'uomo ha raccontato di aver ricevuto dalla donna telefonate di sollecito per il pagamento, ed una di queste lo raggiungeva nel momento della formalizzazione della denuncia. Organizzato un incontro tra i due per un finto pagamento, i poliziotti hanno arrestato la congolese in flagranza di reato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2009/03_marzo/09/piemonte_alessandria_estorsioni_a_pensionato_arrestata_congolese,18284669.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Carrara (PU) - <b>Lei diventava amica di anziani e l'amico li derubava</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12 marzo 2009</b></span> - Gli agenti del commissariato di Fano, a seguito di un'indagine avviata dalla polizia di Bologna, hanno arrestato ieri una coppia di truffatori di anziani, soli o vedovi. Si tratta di due residenti nella frazione di Carrara, lui di 57 anni, lei di 58, responsabili di decine di episodi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La donna infatti stringeva amicizia con persone dai 60 agli 80 anni, attraverso annunci pubblicati su periodici nazionali, a cui attraverso vaglia postali era riuscita a sottrarre denaro. L’operazione è scattata con la denuncia presentata da un novantenne salernitano: l'uomo, recatosi a Bologna per incontrarla, vi aveva invece trovato il complice: l'anziano era stato quindi narcotizzato (facendogli bere del latte con sonnifero) e quindi derubato di 2.500 euro e del cellulare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Dalle indagini è risultato un vasto giro di truffe: con la scusa di di pagare le spese per la riparazione dell’auto della donna, i due si facevano inviare dai 200 ai 2.000 euro ogni volta. Quindi veniva organizzato l'incontro con la vittima, individuata sempre in una città diversa. L’uomo si trova ora nel carcere di Villa Fastiggi e deve rispondere di rapina aggravata e truffa, la compagna è agli arresti domiciliari, accusata di concorso in rapina e truffa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/pesaro/2009/03/12/157669-diventava_amica_anziani_soli.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Imola - <b>''O mi dai 20mila euro o dico tutto a tua moglie'': russa arrestata</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 marzo 2009</b></span> - ''O mi dai 20mila euro o dico tutto a tua moglie'': russa arrestata<span class="char14" id="corpoNotizia">"O mi dai 20mila euro o dico tutto a tua moglie". Così una 33enne russa aveva ricattato l'ex compagno, il quale aveva deciso di troncare la relazione extraconiugale che andava avanti da alcuni mesi. L'uomo, domiciliato a Dozza, nell'imolese, stanco delle continue minacce, si è così rivolto ai Carabinieri. Martedì la trappola: i militari hanno arrestato la donna dopo aver assistito al passaggio di denaro dalle mani del malcapitato a quelle della donna.</span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.romagnaoggi.it/bologna/2009/3/25/119287/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<span class="char14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Arona (NO) - </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: x-large;">"O mi paghi o pubblico su internet le foto del nostro rapporto sessuale"</b></span></div>
<span class="char14">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 marzo 2009</b></span> - O paghi o le immagini della storia di sesso che hai avuto con me finiranno su Internet». Con questa minaccia due donne di Domodossola sono riuscite a estorcere ad un imprenditore cinquantenne, aronese, una cifra attorno ai trentamila euro in sette anni, dal 2002 ad oggi. Qualche giorno fa sono tornate alla carica alzando notevolmente la richiesta: «Questa volta vogliamo 60 mila euro» e' stato l'ultimatum.</span></span></div>
<span class="char14"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">
</span></span>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">All'uomo non e' restato che rivolgersi ai carabinieri della caserma di viale Baracca ad Arona dove ha raccontato tutto. I militari hanno incominciato a seguire le due ricattatrici e hanno predisposto la trappola in ogni minimo particolare.</span></span></div>
<span class="char14"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">
<div style="text-align: justify;">
Lunedi' alle 18 l'imprenditore aronese ha consegnato il pacchetto, confezionato per l'occasione, con le banconote: in parte vere e in parte carta di giornale. Luogo dell'appuntamento il piazzale antistante la stazione ferroviaria di Domodossola, dove appostati c'erano sei carabinieri in borghese. Le donne sono arrivate puntuali alle 18 a bordo di una Citroen Xsara station vagon di una delle due. Senza sospettare minimamente dell'agguato, si sono guardate attorno e si sono avvicinate alla loro vittima. Al momento della consegna, pero', sono entrati in azione i militari, ma le due sono riuscite ad allontanarsi velocemente. Ne e' nato un inseguimento che si e' concluso con lo speronamento della Citroen da parte di una delle vetture dei carabinieri, avvenuto in via Sempione, non lontano dalla caserma dei vigili del fuoco del capoluogo ossolano. Sull'auto c'erano V. P. e S. A., entrambe trentenni, residenti a Domodossola.</div>
<div style="text-align: justify;">
Colte in flagranza le due sono state portante in caserma ad Arona e interrogate a lungo. Hanno confessato che l'estorsione durava sin dal 2002.</div>
<div style="text-align: justify;">
In quell'anno l'imprenditore aronese, sposato e padre, in quell'anno aveva avuto una storia con V.P., che allora lavorava, come la sua complice S.A., in un'impresa di pulizie. La relazione era sfociata in un focoso rapporto intimo con V.P. che le ricattatrici sostenevano essere stato fotografato e filmato. Da allora le due donne, per anni, hanno minacciato di divulgare le immagini dell'incontro attraverso Internet. Foto scottanti di un amplesso che e' costato molto caro all'imprenditore. Alle prime richieste di denaro l'aronese ha ceduto e pagato pur di mantenere riservata la «scappatella» coniugale ai suoi familiari. Le pressioni per spillare soldi si sono ripetute per sette anni, dal 2002 sino al 2009: in totale una decina di tranche per un ammontare complessivo di 30 mila euro. «Se non paghi ti roviniamo la reputazione, visto che sei molto conosciuto, inserendo le immagini su un sito internet» questa la frase minacciosa che veniva ripetuta ogni volta che scattava una nuova domanda di denaro.</div>
<div style="text-align: justify;">
All'ultima richiesta di 60 mila euro dei giorni scorsi, l'imprenditore aronese, esasperato, non ha piu' voluto cedere e si e' rivolto alle forze dell'ordine che hanno architettato la trappola. Secondo il racconto dell'uomo solo V.P. avrebbe avuto un rapporto con lui. S.A. sembrerebbe essersi limitata a fare da spalla all'amica-complice accompagnandola in diverse occasioni a riscuotere il denaro. Le due donne da qualche tempo lavorano in una fabbrica di orologi in Svizzera.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lunedi' pomeriggio si sono presentate puntuali all'appuntamento a bordo della Citroen Xsara ignare della trappola che i militari della compagnia di Arona, in trasferta in Ossola, avevano loro teso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutte e due sposate e separate non avevano alcun precedente penale. I carabinieri pero' stanno vagliando se nel mirino delle due «strozzine» possano essere finiti in precedenza altri uomini, che, pur di non rendere nota la storia, hanno pagato senza sporgere denuncia. Le due ossolane sono state rinchiuse nel reparto femminile del carcere di Vercelli in attesa della convalida dell'arresto. Dell'episodio si sta occupando il magistrato verbanese Nicola Periani.</div>
</span></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9184753"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<span class="char14"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14"><br /></span></div>
<span class="char14">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Pontelagoscuro (FE) - <b>Una nomade seduce 18 anziani per derubarli</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 aprile 2009</b></span> - Avvicinava le sue prede, chiedeva loro se avevano bisogno di una badante, passava poi a complimenti e alle richieste sessuali. E proprio in questi frangenti piccanti riusciva a sfilargli dai pantaloni i portafogli.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Diciotto volte è accaduto a Pontelagoscuro, otto delle quali scoperte. Al termine di una lunga e capillare indagine dei carabinieri della stazione di Ponte, diretti dai marescialli Scaringella e Boccardo, sabato è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di M.L., 33 anni originaria di Parma, di fatto nomade. A lei viene contestato il furto con destrezza in concorso con altre persone attualmente da identificare. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le vittime della Lucchesi erano pensionati in là con l’età, tutti minimo settantenni, alcuni addirittura ultranovantenni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori il modus operandi era sempre lo stesso. La donna, ben vestita e dai modi affabili e gentili, avvicinava le sue prede con scuse diverse: una volta chiedeva se avevano appartamenti da affittare, un’altra se avevano bisogno di una badante, ma la storiella finiva sempre con focosi apprezzamenti. "Sei ancora un bell’uomo, dai che facciamo l’amore", poi cominciava ad accarezzarli e ad abbracciarli. E in questo esatto momento allungava le mani nel taschino dei pantaloni delle vittime ed estraeva i soldi. Ad obiettivo raggiunto fuggiva in macchina con l’aiuto di un complice.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">"Nella sola giurisdizione di Pontelagoscuro — ha spiegato il maresciallo Loris Boccardo — sono stati messi a segno 18 furti con destrezza di portafogli in otto mesi". Le vittime, proprio per via di questo approcci di natura sessuale, spesso si vergognavano a denunciare i fatti. "Crediamo si tratti di un fenomeno ben più vasto — ha aggiunto il maggiore Martino Salvo — e che possa riguardare anche la città. Per questo invitiamo le vittime a presentarsi in caserma o a chiamare la stazione di Pontelagoscuro allo 0532-461285".</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La donna era stata identificata già in passato dopo un furto scoperto in un’abitazione di Berra. Stando alle indagini non è escluso che la stessa faccia parte di un gruppetto di persone che alla mattina commette furti nelle case e nel pomeriggio ai danni delle persone anziane. L’indagine non è ancora terminata: i carabinieri stanno tentando di reperire elementi utili per poter configurare l’associazione a delinquere.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/ferrara/2009/04/07/163473-ladra_luci_rosse_arrestata_nomade.shtml"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Messina - <b>Marocchina ricattatrice seriale</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPS2zOzEbH5hDss8es7Zr6eQr93JJhQ6yvXKBRePRY_A5gG-bFK3ROtRWaLmoX8HGLC4d0VGUgeFxzIvZwSis3EPhk0CUBXVzCMzTx7C5rKkyGqf5QzZslo3GIb3F8IGs3eNc0UVhPXF4/s1600/Fathia+Moukram.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPS2zOzEbH5hDss8es7Zr6eQr93JJhQ6yvXKBRePRY_A5gG-bFK3ROtRWaLmoX8HGLC4d0VGUgeFxzIvZwSis3EPhk0CUBXVzCMzTx7C5rKkyGqf5QzZslo3GIb3F8IGs3eNc0UVhPXF4/s320/Fathia+Moukram.jpg" height="202" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 febbraio 2009</b></span> - Una marocchina è stata arrestata dai poliziotti della Squadra Mobile con l’accusa di estorsione. In carcere è finita, <b>Fathia Moukram</b>, 30 anni, abitante in via Del Santo. Secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori la donna avrebbe chiesto la somma di 2.700 euro da un uomo di 48 anni di Rometta Marea che aveva perso la testa per la nordafricana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I due si erano conosciuti in via Capria ed avrebbero iniziato a frequentarsi. L’uomo le avrebbe regalato 500 euro ma la donna ne avrebbe chiesti 2.700 perché avrebbe avuto intenzione di recarsi a Cuba. Quando il 48enne si è rifiutato lei lo ha minacciato e lui ha deciso di denunciarla. Sabato scorso è scattato il tranello. I due si sono dati appuntamento sul viale San Martino e quando l’uomo le ha consegnato il denaro sono intervenuti i poliziotti ed hanno arrestato la donna marocchina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">link alla notizia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=13826"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=13826</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>30 aprile 2009</b></span> - Spesso gli automobilisti danno dei passaggi a belle ragazze ferme al casello autostradale di Roccalumera e pronte per raggiungere Messina. Spesso sono ragazze straniere, anzi, extracomunitari, che approfittano della bontà di educati automobilisti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ieri <b>Fatiha Moukram</b>, 40 anni, marocchina, dopo avere richiesto un passaggio ad un automobilista, ha minacciato lo stesso di riferire alla famiglia del malcapitato di una relazione (di fatto inesistente) tra i due.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Dalla ricostruzione eseguita dai carabinieri della Stazione di Tremestieri, a cui l’uomo ha denunciato l’evento delittuoso, è emerso che la donna aveva richiesto al commerciante, quale corrispettivo del proprio silenzio sull’immaginaria relazione, la somma di 1.000 euro. L’uomo, dopo avere accompagnato la cittadina marocchina, si è recato dai carabinieri dove ha denunciato il fatto. La donna è stata arrestata poco più tardi, con l’accusa di tentata estorsione, dagli stessi carabinieri della Stazione di Tremestieri che, dopo le formalità di rito, l’ hanno trattenuta nella camera di sicurezza della Stazione in attesa del giudizio direttissimo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La donna, lo scorso mese di febbraio, era stata già tratta in arresto da altra Forza di Polizia per avere commesso la medesima fattispecie di reato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.gazzettajonica.it/news/2009/04/30/da-un-passaggio-ad-una-marocchina-e-si-trova-nei-guai/1929/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Altopascio (LU) - <b>Donna capobanda individuava uomini da rapinare scegliendoli fra clienti delle prostitute controllate</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7HUuzeRFCx_IFryMXYbjtMMk5hSGKms6LQYbBiVAZN62HpeTWA43ZiQdJyz5gfqalD2g_clR0-raedRVmMTVr5NjcyFLfPyRinH0uC83pL9LnU7XZ2DFyj7coz6IYKgfo6QVdkP-h1Y4/s1600/svetlana+lobur.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7HUuzeRFCx_IFryMXYbjtMMk5hSGKms6LQYbBiVAZN62HpeTWA43ZiQdJyz5gfqalD2g_clR0-raedRVmMTVr5NjcyFLfPyRinH0uC83pL9LnU7XZ2DFyj7coz6IYKgfo6QVdkP-h1Y4/s320/svetlana+lobur.jpg" height="320" width="208" /></span></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 maggio 2009</b></span> - Non era solo la donna del capo Svitlana Lobur, la donna ucraina di 31 anni arrestata dai Carabinieri di Lucca nell'ambito dell'operazione Esperia che ha portato in carcere una feroce banda di nove albanesi dedita ad aggressioni, rapine in villa e sfruttamento della prostituzione. La sua relazione con il capo dell'organizzazione, Progmi Maksim, morto in un incidente stradale, le consentiva di svolgere un ruolo chiave nelle attivita' criminose del gruppo. In particolare, la donna riusciva a individuare gli uomini da rapinare scegliendoli fra i clienti delle prostitute controllate dalla banda. Portafogli gonfi di denaro contante che venivano mostrati al momento di pagare, oppure orologi e monili d'oro, attiravano la sua attenzione e facevano scattare le aggressioni. Fra le vittime, un uomo di 73 anni di Altopascio, aggredito in una strada isolata e poi malmenato con un seghetto, denudato, legato e infine rapinato da tre componenti dell'organizzazione. L'obiettivo era una collana d'oro del valore di 7000 euro che quella sera pero' l'uomo non indossava. I malviventi furono costretti ad accontentarsi del portafoglio e del telefono cellulare. I Carabinieri hanno ricostruito tutti i dettagli della vicenda grazie alle intercettazioni telefoniche.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.noitv.it/notizie/2009/NL131850"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Sant'Antimo (NA) - <b>Arrestata latitante per rapine ad anziani a sfondo sessuale</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqpYARPhigcEG4k9S5EpftHxZk6O6ESLy3m2cedklybEVIUSXpHaYgTQKIUhdtEMN8pC-SzbqQjmU5wF3lIk7q7TQGllPeGMtpFKJAIuJcGlQMGnIvHR15DJNGiPe1K5GMY3njxoNNhYI/s1600/TAORMINA_Giuseppa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqpYARPhigcEG4k9S5EpftHxZk6O6ESLy3m2cedklybEVIUSXpHaYgTQKIUhdtEMN8pC-SzbqQjmU5wF3lIk7q7TQGllPeGMtpFKJAIuJcGlQMGnIvHR15DJNGiPe1K5GMY3njxoNNhYI/s320/TAORMINA_Giuseppa.jpg" height="320" width="227" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 maggio 2009</b></span> - E’ finita alle 20,00 di ieri sera a Sant’Antimo un popoloso paese alla periferia nord di Napoli la latitanza di Giuseppa Taormina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La donna, 29 anni, nativa di Partinico (PA), è accusata di rapina con narcotici ai danni di alcuni anziani di Roccamena e di altri paesi del palermitano, ed è stata arrestata dai carabinieri della compagnia di Corleone, che hanno fatto irruzione con i militari dell’Arma della tenenza di Sant’Antimo in un appartamento della cittadina dove Giuseppa Taormina è stata sorpresa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La latitanza della donna era iniziata il 9 aprile scorso , quando la Taormina si era allontanata dagli arresti domiciliari che stava trascorrendo in una casa famiglia di Sciacca. Taormina Giuseppa era stata tratta in arresto dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Corleone nel febbraio di quest’anno, perché ritenuta responsabile in concorso di diverse rapine aggravate e furti commessi tra il 2007 e il 2008 nel corleonese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le rapine venivano perpetrate di solito ai danni di anziani uomini ai quali la donna si proponeva di offrire prestazioni sessuali, ma poi narcotizzava le sue vittime e sottraeva loro denaro, preziosi e valori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Vittima di una delle rapine anche una coppia di anziani di Roccamena. In quell’occasione la donna ed uno dei suoi complici erano riusciti a farsi ricevere nell’alloggio dell’anziana coppia, riuscendo poi a rapinarli dopo aver versato del sonnifero nel caffè.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per la banda di rapinatori scattavano le manette: era il mese di febbraio 2009. Giuseppa Taormina era stata quindi sottoposta agli arresti domiciliari presso una comunità alloggio di Sciacca il 6 febbraio scorso, ma ne era evasa il 9 aprile successivo, rendendosi irreperibile. Grazie all’aiuto di Giuseppe Barretta, secondo le indagini dei carabinieri, era riuscita a raggiungere la provincia di Napoli e qui si nascondeva. Ieri sera, dopo tutta una serie di intercettazioni e pedinamenti svolti dai militari dell’Arma con discrezione, è stato individuato il covo nell’abitato di Sant’Antimo ed è scattato quindi il blitz.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I due sono stati sorpresi mentre si apprestavano a consumare la cena. Alla vista dei carabinieri, che hanno fatto irruzione nell’appartamento, la Taormina ed il Barretta, che non erano in possesso di armi, non hanno opposto resistenza e sono stati rinchiusi dopo le formalità di rito rispettivamente presso le case circondariali di Pozzuoli e di Napoli Poggioreale a disposizione dell’autorità giudiziaria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://cittanuovecorleone1.blogspot.it/2009/05/arrestata-alla-periferia-di-napoli-una.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Torino - <b>Abborda anziano, ma poi con un complice lo deruba, forse dopo averlo drogato</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>10 giugno 2009</b></span> - Ha avvicinato un anziano vedovo al cimitero e dopo aver conquistato la sua fiducia si e' finta innamorata, facendogli addirittura credere di volerlo sposare, e, insieme a un complice, lo ha raggirato e derubato dei suoi averi. Fortunatamente in soccorso dell'uomo, un torinese di 76 anni in cattive condizioni psico-fisiche, sono intervenuti i commercianti della zona in cui vive, che da qualche tempo lo avevano 'adottato', e che, dopo aver capito che qualcosa non andava, hanno allertato la polizia che e' cosi' riuscita a bloccare i due truffatori, una prostituta italiana di 53 anni con precedenti per truffa e prostituzione, e un quarantatreenne italiano con precedenti per reati contro il patrimonio e droga, che sono stati arrestati per circonvenzione d'incapace.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La vicenda, durata un paio di mesi, inizia quando la donna riesce ad agganciare l'anziano al cimitero, dove si recava di frequente a trovare la moglie morta ormai da 7 anni. Col passare dei giorni la truffatrice riesce a conquistare l'amicizia della vittima fino ad arrivare a fargli credere che fra loro fosse nata una storia d'amore. La donna, che nel frattempo incomincia a parlare di matrimonio, si trasferisce a casa dell'anziano al quale chiede di poter ospitare anche un suo cugino che ha dei problemi con la famiglia.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'uomo, ormai succube di quella considera ormai la sua fidanzata, accetta e la coppia inizia a derubarlo mentre dorme portadogli via la fede, una catenina e altri monili d'oro e diverse migliaia di euro. I commercianti, che conoscono e aiutano l'anziano, capiscono che c'e' qualcosa di strano dal momento che la donna comincia a fare spese dicendo di mettere tutto in conto alla vittima.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Viene quindi richiesto l'intervento degli agenti del commissariato Borgo Po e quando i due truffatori capiscono che la polizia e' sulle loro tracce lasciano la casa del pensionato e si rendono irreperibili.I contatti con la vittima, pero', non finiscono. Un giorno, ad esempio, la donna, sapendo che l'anziano deve andare a ritirare la pensione, lo chiama e si offre di accompagnarlo, ma il piano fallisce per l'intervento dei servizi sociali. Qualche giorno fa, una nuova telefonata, con la quale i truffatori offrono all'uomo la restituzione di quanto gli avevano rubato in cambio di 50 euro, ma quando si presentano per prelevare il denaro trovano ad aspettarli i poliziotti che li arrestano.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ora le indagini proseguono per capire se la coppia sia responsabile anche di altri raggiri e se durante la permanenza in casa abbiano somministrato alla vittima, a sua insaputa, sonniferi o narcotizzanti. L'anziano ha infatti raccontato ai poliziotti che, negli ultimi tempi, si sentiva spesso debole, tanto da essere diverse volte caduto a terra. E' stato lui stesso a ipotizzare di essere stato 'drogato' dai due.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://www.cronacaqui.it/news-abborda-anziano-e-si-finge-innamorata-ma-poi-con-un-complice-lo-deruba--_23168.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span></div>
<span class="char14" id="corpoNotizia"><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Santeramo (BA) - <b>Estorce denaro ad anziano ex amante, arrestata una 38enne</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 giugno 2009</b></span> - Una bracciante agricola di 38 anni di Castellana Grotte è stata arrestata dai carabinieri per estorsione ai danni di un pensionato 74enne di Santeramo con cui in passato ha avuto una relazione sentimentale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Così, minacciandolo di spifferare tutto alla moglie dell'uomo, lo teneva sulla graticola facendosi consegnare piccole somme, dai 20 ai 50 euro. Le richieste però erano costanti, pressoché a cadenza settimanale. Il pensionato ha così denunciato il fatto ai carabinieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">E' stata così preparata una trappola. E quando la donna si è ripresentata per farsi dare i soldi, i carabinieri sono usciti allo scoperto e l'hanno arrestata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.notizie-online.it/content/view/24108/1/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Ricatta l'amante con foto inesistenti, arrestata</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>25 giugno 2009</b></span> - (Adnkronos) Aveva fatto credere al suo amante di avere delle loro foto compromettenti e che le avrebbe mostrate a sua moglie se non le avesse dato i soldi richiesti. Minacce che sono andate avanti per mesi e che sono costate 4mila euro al ricattato e infine l'arresto alla sua autrice, una 46enne romana.<br />I due avevano una relazione da 4 anni e l'uomo, un 50enne romano, ha deciso, all'ennesima richiesta di 500 euro, di denunciare la vicenda ai Carabinieri della stazione Roma Eur. Gli uomini dell'Arma hanno colto la 46enne in flagrante mentre si allontanava con la busta dei soldi estorti in seguito a un incontro che il 50enne aveva concordato con i Carabinieri.<br />La donna e' stata arrestata e dovra' rispondere dell'accusa di estorsione aggravata e continuata.<br /><a href="http://www.libero-news.it/adnkronos/view/143500"><span style="font-size: x-small;">http://www.libero-news.it/adnkronos/view/143500</span></a></span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Parma - <b>Due donne ricattano imprenditore: condannate per estorsione</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15 luglio 2009</b></span> - Due anni e 10 mesi di reclusione. E' questa la pena che dovranno scontare due donne parmigiane per aver ricattato ed estorto quasi 30mila euro a un piccolo imprenditore edile e a sua moglie, residenti nella Bassa parmense.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Una storia di sesso e ricatti. S.B., 27enne parmigiana, per un breve periodo ha una relazione con l'uomo, sposato e con figli piccoli. Quella che lui considera solo una scappatella gli costerà cara. La giovane, infatti, gli racconta di essere incinta. Gli dice che vuole dei soldi per sparire dalla sua vita per sempre, insieme al bambino. Telefonate minatorie e richieste di denaro cominciano ad arrivare anche da una coppia di cinquantenni conviventi, complici della ragazza. Dicono all'uomo che racconteranno tutto alla moglie, gli raccontano di essere in possesso di foto e video hard dei suoi rapporti con la ragazza. Se lui non pagherà, metteranno tutto online.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le richieste di denaro si fanno sempre più pesanti: prima 3mila euro, poi 15mila, poi 28mila. L'imprenditore, spaventato, paga. La moglie dell'uomo, però, si accorge che qualcosa non va: nel bilancio famigliare i conti non tornano. Messo alle strette, il marito le confessa tutto. Lei non ci pensa due volte, denuncia i tre balordi ai carabinieri. La giovane ha inventato la gravidanza, mentre non ci sono prove che quelle foto esistano davvero. Dopo mesi di ricatti, i tre vengono arrestati nel luglio del 2009 per estorsione continuata in concorso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'uomo, 54enne di Vigatto, ha patteggiato una pena di 2 anni e 10 mesi di detenzione lo scorso maggio. La stessa condanna è stata inflitta oggi alle due donne, che hanno scelto il rito abbreviato per ottenere lo sconto di un terzo della pena. L'imprenditore ad oggi non è stato risarcito. Solo la 52enne C.S. ha messo a disposizione della parte civile una piccola somma di denaro per i danni morali e materiali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/10/07/news/due_donne_ricattano_imprenditore_condannate_per_estorsione-7827864/"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Ricadi (VV) - <b>Anziano sequestrato da prostituta</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 luglio 2009</b></span> - Un pensionato di 70 anni è stato sequestrato per qualche ora da una prostituta colombiana di 40 anni, che lo aveva attirato in casa con un annuncio in cui si definiva una miracolosa massaggiatrice. Da qui il sequestro, che ha avuto fine soltanto quando l’uomo le ha corrisposto la somma di 160 euro, quella pattuita.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Guadagnata la libertà, il pensionato si è allora recato presso la più vicina stazione dei carabinieri per denunciare la sua disavventura. I militari, arrivati sul posto in abiti civili e fingendosi dei clienti, una volta acclarata la veridicità dei fatti, hanno denunciato la falsa massaggiatrice con l’accusa di sequestro di persona. Il fatto è avvenuto a Santa Domenica, una frazione di Ricadi dove la straniera aveva preso in fitto uno studio, trasformato in casa d’appuntamenti attraverso annunci camuffati sulla stampa.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><a href="http://ilquotidianodellacalabria.ilsole24ore.com/it/calabria/vibo_ricadi_anziano_sequestrato%20_prostituta_5200.html"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">fonte</span></a></span><br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b><span style="font-size: small;"><span style="color: #990000;">pagina 1 - <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2014/08/violenze-mediante-adescamento-sessuale-2_2.html">2</a> - <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2014/08/violenze-mediante-adescamento-sessuale-3.html">3</a> - <a href="http://violenza-donne.blogspot.com/2014/08/violenze-mediante-adescamento-sessuale-4.html">4</a></span></span> </b></span></span></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: start;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">
</span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-26288767737907521312014-05-23T18:56:00.000+02:002018-06-10T19:39:03.621+02:00Madri & maestre: un mondo di donne & violenza<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-large;"><b>Maestre che sfogano la loro violenza sui bambini</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaoNrSmFS0zfwLKvmAuhyphenhyphen6aBb3bKEudi94lHBTQDDTUgmYrOKhvtvQXAeI17C6YQquKFQ74ugpmTYUH3gXqa9XYGvbGWlWeDZ61hiXLDKi_uGbxAxL80lGXmj-57ecJlFZnbpUrD-Q78I/s1600/bambino+picchiato.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="147" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaoNrSmFS0zfwLKvmAuhyphenhyphen6aBb3bKEudi94lHBTQDDTUgmYrOKhvtvQXAeI17C6YQquKFQ74ugpmTYUH3gXqa9XYGvbGWlWeDZ61hiXLDKi_uGbxAxL80lGXmj-57ecJlFZnbpUrD-Q78I/s320/bambino+picchiato.jpg" width="204" /></span></a></div>
<h1 style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">PALERMO - </span>MAESTRA ARRESTATA HA PICCHIATO UN SUO ALUNNO</span></h1>
<div class="metadata">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>5 giugno 1987</b> - </span>E' finita in carcere perché si è scagliata contro un suo alunno, un bambino di 11 anni, pestandolo con i tacchi delle scarpe, graffiandogli il collo con le unghie, riempendolo di lividi e di ecchimosi. Dopo un notte trascorsa in commissariato per <b>Maria Rita Fiumefreddo</b>, 60 anni, insegnante elementare da 25, è arrivato il mandato di cattura firmato dal pretore Vincenzo Mirotta: i poliziotti l' hanno prelevata nella sua abitazione di via Lancia di Brolo 183 e adesso la donna si trova rinchiusa nel carcere femminile di Termini Imerese. Per maltrattamenti, lesioni e minacce rischia sino a 6 anni di galera. La vicenda è accaduta il 2 giugno scorso e si è svolta in un' aula della scuola elementare comunale annessa all' istituto religioso Croce e misericordia, nel popolare quartiere della Noce. All' inizio sembra un banalissimo scherzo tra bambini di quinta elementare che vanno a scuola al secondo turno e a fine pomeriggio sono sufficientemente stanchi. Una ragazzina fa circolare un biglietto con parole volgari scritte in siciliano. Il foglietto arriva nelle mani di Flavio Bonomolo, 11 anni: la prima intenzione di Flavio è quella di mostrare il pezzo di carta alla maestra, ma non fa in tempo perché la bambina glielo strappa di mano distruggendolo. Allora Flavio (è questa la sua versione raccontata ai genitori, alla polizia e al magistrato) lo riscrive tra le risate dei compagni. Intanto la maestra gli si avvicina, gli prende il biglietto, lo legge, diventa rossa, crede che quelle parolacce fossero state scritte per lei e monta su tutte le furie. Controlla la grafia e si scaglia contro Flavio Bonomolo.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Mi ha preso per un braccio e mi ha buttato per terra, ha raccontato il bambino al magistrato e agli agenti del commissariato Zisa. Poi mi ha riempito di schiaffi e di calci colpendomi col tacco della scarpa. Io piangevo, dicevo che non c' entravo nulla con quel biglietto, che lo avevo riscritto proprio per mostrarlo alla maestra. Ma lei non voleva crederci. Mi ha trascinato nel corridoio dove non c' era nessuno e ha continuato a darmi botte. Alla fine è tornata in classe e se l'è presa anche con una mia compagna e mi ha detto: "bada bene a non raccontare nulla ai tuoi genitori. Altrimenti ti boccio, ti faccio ripetere la quinta".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><i>Una vicenda incredibile</i>, conferma il magistrato. <i>Una violenza assolutamente ingiustificata. Io non ho ancora interrogato la maestra ma ho visto l'effetto delle sue mani. Il bambino era pieno di ecchimosi alle braccia, alle spalle, qualche livido era grosso come un'arancia color rosso-vinaccia. Aveva anche graffi sul collo. In queste condizioni il mandato di cattura era inevitabile</i>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E così Maria Rita Fiumefreddo è stata prelevata nell'abitazione dove vive con la sorella e condotta in carcere. L' insegnante ha cercato di giustificarsi: "Ho perso il controllo di me stessa. E' stato un raptus e l' ho picchiato".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Due giorni fa era andata anche in casa di Flavio e aveva chiesto scusa. Ma la denuncia era stata già presentata. No, altre volte avevamo fatto finta di niente, ma quando lunedì ho visto mio figlio tornare da scuola in quelle condizioni abbiamo deciso di andare fino in fondo, afferma Alfredo Bonomolo, padre del bambino della quinta C, impiegato in una salumeria di via Giovanni Bonanno.</span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non era la prima volta che Flavio ritornava da scuola con piccolissime tumefazioni, con graffi provocati dai metodi troppo decisi dell' insegnante. Pensavo, beh qualche ceffone se lo sarà pur meritato. Escludevo che la maestra potesse agire con cattiveria. Di recente le avevamo anche detto di non esagerare, di tenere conto che si trattava sempre di bambini. Ma lunedì ha superato ogni limite. Così ho preso Flavio, sono andato al pronto soccorso dell' ospedale civico e ho chiesto il referto ai sanitari. Un medico ha anche detto che c' erano tracce di morsi sul corpo di mio figlio. Poi sono andato in commissariato e ho presentato la denuncia.</span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="author"></span><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/06/05/palermo-maestra-arrestata-ha-picchiato-un-suo.html" target="_blank">fonte</a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Serrenti (CA) - </span><span style="font-size: large;"><b>Molestato a 4 anni: arrestate due maestre</b></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 settembre 1997</b></span><span style="font-size: small;"> - È stata rinviata a giudizio con l'accusa di violenze sessuali nei confronti di minori l'insegnante </span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><b>Pasquala Pianu</b></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">, 38 anni di Pabillonis (Cagliari). Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le udienze preliminari Leonardo Bonsignore su richiesta del Pubblico Ministero Danilo Tronci.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nel maggio del 1997 la donna venne arrestata per «atti sessuali nei confronti di minore» per poi essere scarcerata, a giugno, con l'obbligo di residenza nel comune di nascita. I presunti abusi vennero compiuti nella scuola materna di Serrenti, centro del cagliaritano a circa 35 chilometri dal capoluogo. L'inchiesta venne avviata dalla Procura della Repubblica in seguito ad un esposto inoltrato da alcuni genitori, costituitisi parte civile, dei bambini che frequentavano l'istituto.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Nell'ambito dell'inchiesta vennero interrogati alcuni bimbi vittime degli abusi. L'insegnante, difesa dall'avv. Enrica Anedda, si è sempre proclamata innocente. Il processo verrà celebrato il 26 gennaio prossimo.</span><br />
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/1999/09/22/192947-ABUSI-SESSUALI-MAESTRA-RINVIATA-A-GIUDIZIO.shtml" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;" target="_blank">fonte</a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>3 luglio 1997</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"> - Arrestata a Serrenti, vicino Cagliari, la maestra </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><b>Armida Fois</b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">, 35 anni, con l'accusa di atti sessuali nei confronti di minore. Dalle indagini svolte in maniera molta riservata dai carabinieri sarebbe emerso che l'insegnante avrebbe prestato attenzioni particolari a un bambino di quattro anni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">In base alle testimonianze sarebbero emersi elementi che hanno convinto il Gip a chiedere gli arresti domiciliari per l'insegnante. Nel maggio scorso la stessa accusa era stata contestata ad un'altra insegnante, Pasquala Pianu, alla quale nel frattempo il Tribunale del riesame ha revocato gli arresti domiciliari accogliendo la richiesta del difensore. L'unico obbligo è quello della reperibilità di un'ora al giorno.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/07/03/molestato-anni-arrestata-la-maestra.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Roma - <b>Maestra condannata per violenza sessuale su due bambine</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>23 aprile 2001</b></span> - <span style="text-align: start;">Per aver violentato due bambine, di 5 e 7 anni, una maestra, ex suora, è stata condannata a quattro anni e due mesi di reclusione dal tribunale di Roma per violenza sessuale aggravata su minori.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il giudice Fiasconaro ha concesso le attenuanti generiche a <b>Margherita De Vito</b>, di 58 anni, ora in pensione, e ha stabilito l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e l'interdizione perpetua dalla curatela e tutela dei minori. Il tribunale ha anche condannato la maestra al risarcimento dei danni per un totale di 50 milioni di lire da dividersi tra le famiglie delle due bimbe.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Margherita De Vito, che insegnava in scuola materna e elementare nella periferia di Roma, nel'aprile del '97, secondo quanto stabilito dai giudici, aveva attirato in bagno la bambina più grande attendendo che tutti gli altri alunni uscissero da scuola. Lì aveva cominciato a toccarla, sempre più violentemente sino a provocarle lesioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La piccola dopo la violenza subita era tornata a casa piangendo e i genitori, allarmati, si erano accorti che c'erano macchie di sangue sulle mutandine e sulle gambe. Di lì la corsa al S. Eugenio e il responso dei medici: la piccola aveva subito una violenza sessuale. Fu lei stessa a dire che era stata la maestra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna fu fermata dai carabinieri e posta agli arresti domiciliari. Davanti al gip la De Vito si difese sostenendo di non essere mai rimasta sola con la bambina. Ma gli accertamenti compiuti, compresa una perizia psichiatrica disposta dal tribunale sulla bambina, hanno confermato le accuse nei confronti della donna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Proprio questo caso ha permesso di scoprire la seconda violenza. Nel febbraio del '96 un'altra bambina, della stessa scuola, aveva detto ai genitori di essere stata toccata dalla maestra, che fu immediatamente sospesa dall' insegnamento e trasferita in un ufficio circoscrizionale. Il gip ne decretò anche l'interdizione dall'insegnamento, ma dopo pochi giorni il provvedimento fu revocato e la maestra reintegrata a scuola. Il procedimento a suo carico fu archiviato e riaperto soltanto in seguito alla denuncia della seconda bambina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Margherita De Vito ha praticamente passato tutta la sua vita professionale con i bambini. Quando morì la madre, lei era ancora giovanissima. Il padre, che non poteva occuparsi di lei, l'affidò ad un collegio di suore dove fu avviata alla vita religiosa. Lì seguì corsi di puericultura e diventò maestra. Poi abbandonò il monacato e si dedicò soltanto all'insegnamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/04/23/2082863-Maestra-condannata-per-violenza-sessuale-su-due-bambine.shtml">http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/04/23/2082863-Maestra-condannata-per-violenza-sessuale-su-due-bambine.shtml</a></span></div>
<div style="text-align: start;">
<br /></div>
</div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Udine - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>Direttrice d'asilo colpiva i bimbi: arrestata</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>16 dicembre 2002</b> - </span>Bimbi di meno di tre colpiti con tovaglioli (a volte, apparentemente, annodati) dalla direttrice dell'asilo materno privato al quale erano stati affidati dai genitori: è quanto si vede - stando ad alcune fonti vicine all'inchiesta - nei filmati che i Carabinieri dei Nas di hanno registrato, nei giorni scorsi, nella ludoteca «Giardino dell'infanzia» di Feletto Umberto, una frazione di Tavagnacco, a pochi chilometri da Udine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La direttrice dell' asilo - <b>Luciana Poggioni</b>, di 47 anni, di Feletto Umberto, che è anche presidente della cooperativa che gestisce la struttura - è stata arrestata dagli stessi Carabinieri del Nas per le ipotesi di reato di lesioni e maltrattamenti a minorenni. Nell'asilo - si è saputo nel pomeriggio, a Udine - da due-tre giorni gli investigatori avevano piazzato delle microscopiche telecamere e altri apparati per registrare quanto avveniva, in particolare prima e durante i pasti. Proprio nell'angolo dove i bambini (in tutto una diecina, secondo quanto si è saputo finora) venivano riuniti per mangiare sono state concentrate le telecamere e gli altri apparati. Alla sola vista della direttrice - sempre stando agli elementi raccolti finora dagli investigatori - alcuni dei bambini cominciavano a piangere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo l'arresto della direttrice, avvenuto stamani, in flagranza, poco prima di mezzogiorno, i Carabinieri sono rimasti nella struttura e - si è saputo da fonti investigative - alcuni si sono anche fermati a giocare con i piccoli in attesa dell'arrivo di altro personale o dei genitori. Sempre oggi, gli investigatori hanno ascoltato la più stretta collaboratrice della direttrice, una donna che - da quanto si è potuto sapere - non è al momento coinvolta nell'inchiesta, scattata dopo l'arrivo di una serie di lamentele ai militari dei Nas. Nei prossimi giorni, gli stessi Carabinieri ascolteranno tutte le persone che, a vario titolo, hanno lavorato o prestato la loro opera nella ludoteca. Fra queste, vi sono anche alcuni volontari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2002/12/16/3980617-Udine-.shtml" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Acireale (CT) - <b>Suora 74enne maltratta 18 bambini</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>16 febbraio 2007</b> - </span>Bacchettate alle mani, punizioni in ripostigli bui o dentro un piccolo pozzo. Una suora di 74 anni, <b>Tindara Amato</b>, e’ stata condannata dal tribunale di Acireale, in provincia di Catania, a due anni di reclusione, con pena sospesa, e al risarcimento dei danni alle famiglie di 13 dei 18 minori implicati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.psicologiaedintorni.com/2007/02/16/catania-per-punizioni-severe-a-minori-condannata-suora/">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Maestra "giocò" a tagliare lingua ad alunno: 2 mesi</b></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV_YpuXTjd_rV5TjDYwoj1vLQY2qZ3PVHze-xiq4OiJy7su-4OuvUZZe0xHw93MVzpR9l3HfzQbfe-aUMD7_2C4vf7YW361hwFH5CjrGzm5JJqMlqA2eG-1vH3Dlnxm4cY3GeBa1lgDwY/s1600/Rosa+Sciliberto.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><img border="0" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV_YpuXTjd_rV5TjDYwoj1vLQY2qZ3PVHze-xiq4OiJy7su-4OuvUZZe0xHw93MVzpR9l3HfzQbfe-aUMD7_2C4vf7YW361hwFH5CjrGzm5JJqMlqA2eG-1vH3Dlnxm4cY3GeBa1lgDwY/s320/Rosa+Sciliberto.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 febbraio 2007</b></span> - Un gioco. «Tira fuori la lingua, forza...». Un gioco? «Tira fuori la lingua che te la taglio, così non parli più». La maestra lo dice una, due volte. Alla terza l'alunno è a tiro. Sono già due volte che va al cestino a temperare la matita. «Ancora?». L'insegnante sorride, certo, ma adesso prende un paio di forbici e abbassa le lame sulla bocca. Un taglio netto. Il bimbo ha 7 anni e mezzo ed è vivace come vuole l'età. Ma ora sanguina a dirotto. Piange. Allora subito in bagno con la maestra a sciacquare, poi giù in segreteria, la telefonata alla mamma, al 118 e di corsa all'ospedale pediatrico «Vittore Buzzi». Il gioco finisce con cinque punti di sutura, lo docente sospesa «a titolo cautelativo», una denuncia per lesioni e una richiesta di danni. La famiglia contro scuola e insegnante. Che all'inizio, in bagno, avrebbe provato pure a convincere il bimbo: «Non dire alla mamma che sono stata io, ma che hai fatto tutto da solo». Ma poi monta in ambulanza e crolla: «Non volevo, signora, mi dispiace. Non so come sia potuto succedere».</span></div>
<div class="firma" style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="span" id="U1202847316207O0C">Come sia, è successo</span>. Sono le 16 di martedì 20 febbraio in una scuola elementare nella zona nord-ovest di Milano. Mezz'ora all'uscita. L'insegnante di ruolo è fuori aula. Chiede a R. S., 22 anni, docente di sostegno, di tenere calma la sua II per qualche minuto. È in quei minuti che Ahmed (lo chiameremo così) si alza per andare due volte al cestino. Poi, il gioco: «Non era la prima volta che la maestra lo faceva», racconta il bimbo. Ma stavolta finisce male. Venti giorni di prognosi per «una ferita a tutto spessore della lingua», è scritto nel referto. E dieta «semiliquida e semifredda». Yogurt e frullati.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="span" id="U1202847316207r5B">Una settimana dopo,</span> il bambino è ancora sotto choc. A scuola non ha messo piede e non vuole farlo: «Ho paura che mi facciano ancora male». Non dorme la notte, ha gl'incubi e scappa da tavola quando spuntano i coltelli. Per accudirlo, la madre ha lasciato il lavoro in una cooperativa. Sono giorni di visite, notti in bianco e burocrazia. La denuncia ai carabinieri e poi la causa affidata all'avvocato Piero Porciani. Ieri, la decisione: la famiglia si costituisce parte civile contro l'insegnante e denuncia l'istituto. La richiesta: un risarcimento per danni materiali e morali.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="span" id="U1202847316207eRH">Siamo in una scuola «di frontiera», a Milano</span>. Una tra tante. Un iscritto su due è figlio d'immigrati. Le circolari sono scritte persino in arabo e in cinese. Integrazione e polemiche. Che sia per il presepe o i canti di Natale. Ma in questi giorni a scuola non canta e non parla nessuno. Né i bidelli, né gli insegnanti. Il preside ha chiesto silenzio e riservatezza: «È in atto un'indagine, siamo ancora a metà percorso. La questione è seria». Si capisce dalla lettera inviata alla famiglia di Ahmed: «Dal colloquio avuto con la maestra emerge la necessità di avere ulteriori notizie». Per ora, R. S. è stata «allontanata dalla classe». Questa mattina, i genitori del piccolo hanno un incontro a scuola. Il preside ha chiesto di vedere «le forbici del bambino». Ha già fatto denuncia alla polizia e all'assicurazione.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="span" id="U1202847316207B2G">La maestra ha già ammesso:</span> «Voleva essere uno scherzo, è stato un incidente». Ma le scuse non bastano, incalza il direttore scolastico regionale, Anna Maria Dominici: «Ho mandato subito un ispettore per capire le responsabilità e fare proposte su come intervenire». Perché, insomma, «è una vicenda che ha davvero dell'incredibile». E però non si creda «che dipenda dall'inesperienza: queste cose non devono mai succedere».</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="span" id="U12028473162074QG">Pagella di metà anno.</span> Ahmed ha buono e distinto in tutte le materie, solo sufficiente in scienze («Non riesco a imparare le parti delle foglie..»). Buono anche in condotta: «Sono bravo, io...», sorride. Anche alla playstation. È da una settimana che sfida «La Gang nel Bosco». Questo sì, un gioco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 giugno 2011</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La Seconda Corte d'Appello ha confermato la condanna a due mesi di reclusione per lesioni colpose alla maestra Rosa Sciliberto.</span></div>
</div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna, in una seconda classe della scuola elementare Cadorna di Milano, aveva provocato una lesione guarita in 30 giorni alla lingua di un alunno di sette anni colpito con un paio di forbici. Oggi in Aula il sostituto procuratore generale Nunzia Gatto ha chiesto l'aggravamento dell'accusa in lesioni volontarie con aumento della condanna, ma il collegio giudicante ha confermato il verdetto. L'imputata dovra' risarcire il danno ai genitori del bimbo costituiti parte civile.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lombardia/2011/06/07/visualizza_new.html_839726205.html">fonte</a></span><br />
<br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nardò (LE) - <b>Maestra scrive la nota sulla faccia dell'alunno</b></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>9 marzo 2007</b> - </span>Una nota scritta sulla faccia di un giovanissimo studente. Il fatto risale al 9 marzo ed è avvenuto in una scuola elementare di Nardò; la vittima è un bambino di sette anni. Ora la maestra è indagata con l’accusa di abuso di mezzi di correzione o di disciplina. Quel giorno, il bambino, che frequenta la seconda, aveva dimenticato il quaderno a casa e probabilmente non era la prima volta che accadeva; per questo motivo l’insegnante ha pensato di scrivergli il giudizio sulla faccia, davanti ai compagni di classe. Al rientro a casa, i genitori hanno voluto sapere cosa fosse successo e si sono confrontati con la scuola, con scarsi risultati, decidendo di rivolgersi alla magistratura.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.psicologiaedintorni.com/2007/05/25/lecce-nota-scritta-sulla-faccia/">fonte</a></span></div>
</div>
<div>
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano - <b>Nido-lager, arrestate due insegnanti</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>15 ottobre 2007</b></span> - Sentenza esemplare per due giovani insegnanti di un nido milanese accusate di aver trasformato il nido in un lager. Hanno preso due anni e 6 mesi per i maltrattamenti aggravati subiti da 9 piccoli, insultati, chiusi al buio in uno sgabuzzino, costretti ad ingoiare cibo sputato e finito a terra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.psicologiaedintorni.com/2007/10/15/condannate-le-maestre-del-nido-lager-milano/"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rovetta (BG) - <b>Maestra condannata per maltrattamenti e lesioni nei confronti di alunno</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>14/01/2009</b></span> - Una maestra d'asilo è stata condannata dal tribunale di Bergamo a nove mesi di carcere con la condizionale e al pagamento di 45 mila euro di risarcimento per maltrattamenti e lesioni nei confronti di un alunno della materna parrocchiale di Rovetta (Bergamo). I fatti risalgono al 24 gennaio 2002: quel giorno il bambino di quattro anni tornò a casa con un livido sul collo. In un primo momento raccontò ai genitori di essere stato colpito da un compagno di giochi. </span></div>
<div id="articolo">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Interpellata dai genitori, la maestra dell'alunno che era stato indicato come autore delle lesioni, escluse che il bimbo potesse aver commesso un fatto simile e indicò la collega, come presunta responsabile dell'episodio. Dopo che il piccolo fu medicato in ospedale, scattò una denuncia contro ignoti. Successivamente è stato proprio il bambino a raccontare la verità ai genitori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da lì, l'insegnante, che ha sempre respinto le accuse, finì sotto inchiesta. La donna fu sospesa per qualche tempo, poi era tornata all'asilo e dopo poco si era trasferita in un'altra scuola. Il pubblico ministero Maria Cristina Rota aveva chiesto la condanna a un anno con la sospensione della pena, così come l'avvocato di parte civile Marco Zambelli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.unimagazine.it/index.php/it/nazionale/prima_pagina/attualita/5572_maestra_condannata_per_maltrattamenti" target="_blank">fonte</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rimini - <b>Maltrattamenti all'asilo: 3 anni di carcere alla maestra 'orco'</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>7 novembre 2008</b></span> - </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Udienza preliminare per l'insegnante di scuola materna M.D.O. le sue iniziali, 60enne di Urbino, accusata di lesioni, maltrattamenti ai fanciulli e abuso di mezzi di correzione. Trentadue genitori hanno accusato l'insegnate di severe punizioni ai danni dei propri figli, impedendogli talvolta di andare anche in bagno. Gli episodi di violenza si sarebbero verificati in due scuole materne statali di Rimini tra il 2000 e il 2006. Prossima udienza il 5 marzo 2009.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> I bambini vivevano l'asilo con il terrore per un colpa della maestra sin troppo aggressiva la quale, anziché rivolgersi a loro come una mamma, aveva imposto un vero e proprio regime, costringendoli a star in silenzio e a non andare in bagno durante l'ora di <a href="http://80.88.83.171/adserver/adclick.php?n=a69f9fce"></a>pranzo. E qualora non avessero rispettato gli ordini sarebbero piovuti schiaffi e urla. L'incubo, durato circa 6 anni alla scuola materna del distretto 3, è terminato il 16 ottobre dello scorso anno.</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> A presentare la denuncia è stata una madre di una piccola di tre anni che fu colpita dall'insegnante con un giocattolo sulla fronte, mandandola all'ospedale. La docente venne denunciata per maltrattamenti su minori, abusi dei mezzi di disciplina e lesioni personali. In realtà, dal 2000 al 2006, numerosi genitori si sono lamentati della violenza della donna, ma i dirigenti scolastici avevano preso sotto gamba la questione. Quest'ultimi, un 47enne riminese ed un 57enne di Bellaria, sono stati denunciati per omissione di atti d'ufficio in quanto non avevano fornito elementi alla Procura.</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"> Del caso se ne sono occupati i Carabinieri della Polizia Giudiziaria che hanno ricostruito gli anni in cui la maestra ha prestato servizio, dal 2000 al 2006. Anni di incubo per i centinaia di bambini che incontrava ogni mattina. A costituirsi parte civile, assistiti dall'avvocato Piero Venturi, saranno solo due famiglie: si tratta dei genitori della bimba colpita al volto, e di un'altra bimba, figlia di un rappresentante delle forze dell'ordine.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.romagnaoggi.it/rimini/2008/11/6/107688/" target="_blank">fonte</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>19 giugno 2009</b></span> - Maltrattamenti, abuso di mezzi di coercizione e lesioni volontarie. Queste accuse costano tre anni di reclusione a una maestra di Rimini. L'insegnante è sulla sessantina ed è originaria di Urbino. Vittime dei suoi metodi poco ortodossi d'insegnamento erano i piccoli bimbi dell'asilo, terrorizzati da schiaffoni, pizzichi, tirate d'orecchie e di capelli, pressioni sui polsi. C'erano persino piccoli lasciati col pannolone sporco sino al termine dell'orario scolastico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli investigatori (le indagini partirono nel 2005) scoprirono che in sei anni i bimbi maltrattati tra i tre e cinque anni erano stati trentadue. Le indagini partirono quando una bimba tornò a casa con un grosso bernoccolo in testa. Si scoprì che a procurarglielo era stata la maestra, che le aveva lanciato lanciandole un gioco di legno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'insegnante ha sempre scelto il silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Assolto invece il dirigente scolastico, imputato di omessa denuncia.</span></div>
<div id="abstract">
<div style="text-align: justify;">
<span class="char14" id="corpoNotizia"><span class="char14" id="corpoNotizia" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rimini/2009/06/19/193884-maltrattamenti_asilo.shtml" target="_blank">fonte</a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Annone Brianza - <b>Maltrattò bambini scuola infanzia: condannata insegnante</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>22 aprile 2009</b></span> - </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un anno e otto mesi. È la pena richiesta dal pm Luca Masini al termine della propria requisitoria al processo contro Annamaria D’Orso, la maestra 47enne accusata di di maltrattamenti nei confronti dei propri bimbi all’asilo di Annone Brianza. Nell’aula al primo piano del tribunale di Lecco, davanti al giudice Paolo Salvatore, ieri mattina il pm ha ricostruito l’impianto accusatorio nei confronti della maestra citando soprattutto le deposizioni di molti dei suoi stessi bimbi, ascoltati alla presenza di psicologi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Testimonianze che - ha precisato l’accusa - sono state ritenute attendibili dagli stessi psicologi che hanno definito conforme il profilo clinico dei bimbi. In sostanza, le loro dichiarazioni non sono frutto di fantasie né tantomeno indotte dagli adulti. Masini cita in aula testualmente le testimonianze, spesso davvero toccanti. Come quella di Angela che racconta di come «la maestra ci metteva spesso in castigo». Tommaso, un compagno di classe, è ancora più esplicito nella sua versione: «Ci picchiava con gli schiaffi e ci chiudeva in bagno». Anche Letizia conferma che volavano gli sberloni. E poi ancora: «Strappava i fogli da disegno quando si usciva dai bordi». Pure Beatrice si lamentava. Qualcuno ricorda anche che una punizione consisteva nell’abbassare le tapparelle dell’aula per spaventarli. Dai racconti dei bimbi, che spesso il pm ha definito «cuccioli», emerge insomma un clima di terrore che si è respirava all’asilo dal 2004 al 2006. Volavano gli «scappellotti» e più di un bambino racconta di essere stato costretto addirittura a mangiare con forza. La maestra esercitava tutto il proprio potere, minacciando anche i piccoli «affinché non raccontassero nulla ai propri genitori», spiega il sostituto procuratore in aula. Nella sua requisitoria Masini avvalora la sua tesi raccontando l’episodio della testimonianza di una bambina di quell’asilo. Inizialmente, interrogata sui comportamenti della sua maestra, nega tutto. Successivamente ritratta e si sfoga quando la maestra è già stata allontanata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Gli stessi psicologi che l’hanno ascoltata - spiega il pm al giudice Salvatore - hanno detto che si è trattato di un atteggiamento difensivo. La bimba non ha confessato per proteggersi. E questo la dice lunga sulla paura che avessero nei confronti della maestra». Sentita anche una collega della maestra, Maria Brusadelli, che ricorda di non aver «mai assistito - si legge nella sua testimonianza - a scappellotti di questo tipo». Il processo è stato rinviato al 14 luglio prossimo per le conclusioni della parte civile e della difesa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://ilgiorno.ilsole24ore.com/lecco/2009/04/22/166757-condannate_maestra.shtml" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>16 luglio 2009</b></span> - Il Tribunale di Lecco ha condannato stamani a un anno e 6 mesi di reclusione una maestra della scuola dell'infanzia statale di Annone (Lecco) accusata di maltrattamenti nei confronti dei bambini. L'accusa aveva chiesto per lei la condanna a un anno e 8 mesi. Il difensore della donna ha annunciato appello. La sentenza è arrivata a oltre 3 anni dai fatti, tanto che la donna è andata in pensione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il caso era scoppiato ad Annone nel marzo di tre anni fa quando una mamma aveva denunciato la maestra perché "aveva l'abitudine di dare botte in testa ai bambini". Il caso aveva diviso le mamme alcune schierate a difesa della maestra, altre invece contro. Alcune avevano anche tolto i loro bambini dalla scuola dell'infanzia. La maestra era stata sospesa dall'insegnamento, provvedimento poi revocato ma l'insegnante non era tornata, pur potendo, e aveva scelto di andare in pensione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=475280&idsezione=9&idsito=1&idtipo=2"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">fonte</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rovigo - <b>Bambino chiuso al buio all'asilo: arrestata la maestra</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 ottobre 2009</b></span> - </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fino a pochi anni fa, i genitori giustificavano ogni gesto delle maestre dei loro figli, anche quando questi gesti erano davvero troppo esagerati rispetto alla gravità della marachella combinata dai bambini. Ignoranza delle famiglie che si sentivano inadeguate ad educare i figli e che cercavano una legittimazione della disciplina nella scuola. Abuso di potere delle maestre che dal canto loro si lavavano la bocca con parole tipo psicologia e pedagogia (che probabilmente avevano sentito nominare solo una volta nella vita) e si sentivano arbitri in terra del bene e del male. Una statistica dice che in un campione di italiani di età compresa fra i 20 e i 35 anni, frequentanti la scuola materna, uno su 2 ha un brutto ricordo della maestra d'asilo. Ma fortunatamente l'epoca della pacchia per le baby sitter istituzionalizzate è finita, finalmente alcuni genitori hanno capito che la scuola non sempre, anzi quasi mai è maestra di vita. Ce lo dimostra una notizia che ci giunge da Rovigo: una maestra d'asilo ha rinchiuso per due ore un bambino di 4 anni al buio nel dormitorio senza lasciargli nemmeno tenere il foulard che gli ricordava il padre che era morto da pochi mesi. Il bambino è uscito traumatizzato, e per due mesi non è più riuscito a dormire e non ha più voluto mettere piede all'asilo. La madre ha coraggiosamente denunciato la maestra strega per abuso di mezzi di correzione. Dal canto suo la maestra si è difesa dicendo che il bimbo si era comportato male e che non sapeva del lutto che aveva colpito la famiglia...(cosa quasi impossibile) Due consulenti neuropsichiatri dell'accusa hanno sostenuto l'esistenza di un danno biologico nel piccolo, in seguito al trauma ricevuto. Nel processo, che riprenderà il primo febbraio con la testimonianza di un'altra maestra d'asilo che aveva soccorso il bimbo impaurito, è imputato per minacce anche il marito dell'insegnante 36enne, che avrebbe avvicinato la madre del piccolo per «consigliarle» di non presentare querela. Chi vi scrive si augura vivamente che le mamme inizino a ribellarsi. E' inammissibile che lasciamo i nostri figli nelle mani di perfette sconosciute e diamo loro carta bianca. E' finita l'epoca in cui "la maestra ha sempre ragione".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.notiziarioitaliano.it/?sezione=veneto&articolo=18977" target="_blank">fonte</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Torino - <b>"Quella maestra picchia i bambini</b></span><b>"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 novembre 2009</b></span> - </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Una maestra che alza le mani sui suoi piccoli alunni per mantenere la disciplina non è accettabile, non ha scusanti. Non importa se nell’aria c’è un generale auspicio di ritorno alla severità: la violenza fisica e verbale non può essere un metodo educativo né può portare risultati dal punto di vista didattico». Ne sono convinti i genitori di una classe quarta della scuola elementare statale Beata Vergine di Campagna, di via Cardinal Massaia, succursale della Sibilla Aleramo. Dall’inizio di questo anno scolastico sono precipitati in un incubo: sono bastati solo pochi giorni di lezioni per rendersi conto che la nuova maestra di italiano, subentrata in settembre all’insegnante di ruolo che i bambini avevano avuto in seconda e in terza e che aveva chiesto il trasferimento, non era in grado di condurre la classe.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Era un ottimo gruppo di bambini, negli anni passati», spiegano le famiglie. «Certo, con alcuni magari un po’ più agitati di altri, ma come è normale a quell’età e in ogni classe. Tant’è che con le maestre precedenti e con la maestra di matematica non hanno mai dato particolari problemi», dicono le mamme. Che hanno deciso di fare «lo sciopero del bambino» nel senso che oggi e lunedì non lasceranno a scuola i figli nelle ore di italiano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La supplente annuale nominata a fine estate - cinquantenne, al terzo anno di servizio - è stata un problema fin dall’inizio. Un problema che, col passare dei giorni, è diventato inquietante e capace di creare ansie nelle famiglie. «Una bambina è uscita da scuola con un livido su un braccio perché la maestra l’ha strattonata, un maschietto ha detto di essere stato sculacciato e un altro ancora di aver ricevuto uno schiaffo dall’insegnante. Venerdì scorso, poi, un alunno è finito al pronto soccorso perché è caduto e un compagno gli è passato e ripassato sopra. Lei non è stata in grado di impedirlo», spiegano i genitori che da settimane sono mobilitati affinché si individui una soluzione capace di far ritrovare la serenità. «Ci sono stati incontri, assemblee di classe. E in una riunioni straordinaria la maestra, presenti noi genitori e anche una collega, ha ammesso di aver alzato le mani perché non c’era altra soluzione per riportare la calma nell’aula. Noi abbiamo fatto il verbale di quella riunione», raccontano le mamme.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Oggi pomeriggio, in vista di un incontro che la dirigente reggente Marcellina Longhi (da lunghi anni alla guida dell’elementare Dogliotti) ha concesso per lunedì, i genitori si ritroveranno a discutere nella vicina parrocchia Madonna di Campagna. Ieri, poi, davanti alla scuola, le mamme si sono ancora una volta interrogate sul perché la situazione non sia stata affrontata con più determinazione non appena denunciata. «Siamo anche andati in Provveditorato, ma ci è stato spiegato che prima di tutto è la scuola a doversi muovere. Purtroppo non siamo mai riusciti a sapere dalla dirigente quali provvedimenti volesse adottare, con la dirigente è stato praticamente impossibile comunicare. Ci siamo visti con il vicario, ma senza risultati concreti». Ancora: «Non mandare a scuola i nostri figli non ci piace, siamo consapevoli del loro diritto all’istruzione. Ma siamo esasperati e lo sarebbe chiunque nella nostra situazione. La dirigente ha affiancato un’altra insegnante alla nostra, ma non ci pare una soluzione che possa durare nel tempo».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/88071/" target="_blank">fonte</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Volla (NA) - <b>Maltrattamenti in aula: maestra denunciata 2 volte in 20 gg</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>27 febbraio 2010</b></span> - </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La seconda denuncia nel giro di 20 giorni per abuso dei mezzi di correzione e disciplina nei confronti di una 50enne, insegnante nella scuola elementare Antonio Manzoni di Volla, in provincia di Napoli. A denunciarla la madre di un bimbo di 10 anni, che l'insegnante avrebbe picchiato. L'otto febbraio scorso un'altra denuncia alla stessa insegnante, sempre per lo stesso motivo. Da quanto raccontato dal bambino, il piccolo durante lo svolgimento di una lezione di "convivenza civile" si stava difendendo da accuse false rivoltegli da alcuni compagni parlandone con la maestra che, forse infastidita, avrebbe dato dei piccoli calci al minorenne allungando le gambe sotto la cattedra. Alle rimostranze del piccolo sarebbe intervenuta l'insegnante di sostegno che era in aula per un altro alunno, che dopo aver assistito ai fatti è uscita per chiamare il responsabile del plesso scolastico. Nel frattempo, l'insegnante avrebbe strattonato per i capelli e le orecchie il minore, che spaventato si è allontanato dall'aula in lacrime nascondendosi e passando sotto i banchi. All'uscita da scuola ha raccontato l'episodio alla madre, che ha sporto denuncia.</span></div>
<div align="justify">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/02_febbraio/27/campania_insegnante_elementare_denunciata_abuso_mezzi_correzione,23181476.html" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Briona (NO) - <b>La bidella fu arrestata per tentata estorsione ai danni del nipote</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4 marzo 2010</b></span> -</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> (ANSA) La bidella che ha fatto scoppiare il ‘caso’ delle scuole elementari ‘Rodari’ (con una decina di bambini costretti a calarsi pantaloni e mutandine per verificare chi avesse ‘sporcato’ il bagno con una scarica di dissenteria) aveva già avuto guai con la giustizia. Maura Mossotti nel luglio del 2002 era stata arrestata con l’accusa di tentata estorsione ai danni di un suo nipote. ‘’Il fatto e’ particolarmente significativo – ricordano ora a Carpignano - perche’ la minaccia con quale la donna voleva ottenere soldi dalla sua vittima era riferita proprio alle bambine dell’uomo: se non voleva che capitasse loro qualcosa, doveva pagare 10 mila euro’’.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La donna era stata arrestata mentre si apprestava a ritirare i soldi del ricatto e poi rimessa in liberta’ in attesa del processo: in quell’occasione, era il 2004, patteggio’ una condanna a 10 mesi e 20 giorni con il beneficio della condizionale. E aveva continuato a lavorare come bidella senza soluzione di continuita’.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">‘’Mi ero consultato con l’Ufficio scolastico regionale – spiega il dirigente scolastico Renato Schettini, che gia’ allora era al guida del distretto comprendente, appunto, Carpignano e Briona – E mi era stato detto che non si poteva prendere alcun provvedimento, visto che la bidella non aveva avuto alcun tipo di interdizione o sospensione dai pubblici uffici. Autonomamente avevo pero’ deciso di spostarla di sede: l’avevo trasferita a Briona, dove e’ rimasta fino all’altro giorno’’.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E ora, dopo il fattaccio di cui Maura Mossotti si e’ resa protagonista, ecco arrivare un altro trasferimento e il ritorno a Carpignano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Questa volta per lei, come per le tre maestre coinvolte, ci potrebbero essere delle conseguenze disciplinari. (ANSA)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.oknovara.it/news/?p=7889" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Barge (TO) - <b>La bimba non era composta e la maestra la strattona</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>17 marzo 2010</b></span> - </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«È di nuovo successo», lo dice così, quasi se lo aspettasse. «La maestra d'inglese ha di nuovo strattonato mia figlia». E la piccola, sette anni compiuti a dicembre, questa volta è stata portata dalla mamma all'ospedale di Saluzzo. Ne è uscita con un referto che parla chiaro: contusione alla mano sinistra, giudicata guaribile in cinque giorni.</span></div>
<div align="justify">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Cinque giorni di prognosi</b> al termine di una lezione di inglese, fanno pensare che qualche problema c'è. Anche se l'argomento merita grande cautela ed altrettanta delicatezza. Si parla di minori e di presunte percosse da parte di un'insegnante. Starà ai magistrati indagare e dire se ci sono o meno gli estremi del reato.<br />Per ora c'è una circostanziata denuncia presentata venerdì 12 dalla signora O.P. ai Carabinieri di Barge. Qui si ipotizzano le <b>lesioni personali e</b> l'<b>abuso dei mezzi di correzione</b>. E non è la prima volta: «Un fatto analogo era successo ad ottobre e già avevamo denunciato la maestra». In quell'occasione la bimba aveva colorato di nero, e non di giallo, il naso di un'ape. Un "errore" che le è costato caro. La maestra l'aveva strattonata con forza: le aveva preso il braccio scaraventandolo sul banco. Da allora la piccola è seguita da una psicologa, che pian piano era riuscita a riconciliarla con la scuola.<br />Giovedì 11, di nuovo. «Questa volta perché non era seduta composta. Ma un motivo per sgridarla la maestra lo trova sempre! Le ha preso il polso, strattonandola malamente». A differenza di quanto avvenuto ad ottobre, la bimba questa volta le lacrime le ha tenute dentro, ma a scapparle è stata la pipì.<br />La famiglia, seguita dall'avv. Marco Laratore, ora non vuol più avere rapporti con la direzione se non tramite il proprio legale. «È inutile: non ci ascoltano». Forse ora, visto che la maestra sembra far fatica a moderare le intemperanze del proprio carattere, potrebbe essere il caso che la scuola prenda qualche provvedimento. A caldo, la dirigente scolastica Patrizia Revello si limita a dire: «In questo momento non rilascio dichiarazioni perché non ne sapevo nulla: apprendo i fatti da lei».</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ecodelchisone.it/articoli/articolo.asp?ID=30396" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ferrara - <b>Violenze all'asilo: maestra denudava bimbo, amici costretti a picchiarlo</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>26 marzo 2010</b></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Un bambino di sei anni sarebbe stato costretto a subire punizioni dai suoi compagni di un asilo pubblico in provincia di Ferrara, su decisione della maestra che poi lo denudava lasciandolo al centro della classe. Il piccolo è ora in un’altra scuola materna, mentre l’insegnante si è dimessa ed è indagata dalla procura minorile per maltrattamenti verso fanciulli.</span></div>
<div class="testo_articolo_dimensione">
<div class="xtesto_notizie">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Le violenze in classe</b> Il terribile fatto, riferito oggi dal <i>Resto del Carlino</i>, sarebbe avvenuto all’inizio dell’anno. Il bambino pare fosse particolarmente irrequieto e il 5 marzo i genitori sono stati convocati d’urgenza dall’asilo per parlare del figlio. Avrebbero ricevuto un documento che attestava l'"estrema difficoltà" del piccolo "a gestire i suoi stati emotivi", con comportamenti aggressivi verso i compagni e atteggiamenti "di sfida, anche a livello fisico" rispetto alle maestre. Ai genitori fu poi chiesto di concordare una visita da un neuropsichiatra infantile. Tre giorni dopo la famiglia chiese al dirigente del circolo didattico il trasferimento in un’altra materna, scoprendo allora, proprio dal dirigente, le punizioni a cui era sottoposto il figlio. A parlare dei fatti per la prima volta era stato il migliore amico del bambino.</span></div>
</div>
<div class="xtesto_notizie">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ilgiornale.it/interni/ferrara_violenze_allasilo_maestra_denudava_bimbo_amici_costretti_picchiarlo/cronaca-ferrara-asilo-violenze-maestra/26-03-2010/articolo-id=432737-page=0-comments=1" target="_blank">fonte</a></span></div>
</div>
<div class="xtesto_notizie">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Militello (CT) - <b>Schiaffi e spintoni ai bimbi dell'asilo: arrestata una maestra</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>29 aprile 2010</b></span> - Un'insegnante d'asilo quarantenne di Militello in Val di Catania è stata arrestata in flagranza di reato da carabinieri della compagnia di Palagonia per maltrattamenti su bambini della sua classe. Le indagini erano state avviate nel marzo scorso dopo le denunce di alcuni genitori che si erano recati in caserma dopo avere appreso dai figli cosa accadeva in classe. Gli investigatori hanno "piazzato" delle telecamere nascoste nell'aula e hanno ripreso l'atteggiamento aggressivo della maestra d'asilo che, secondo l'accusa, prendeva a schiaffi e spintonava a i suoi alunni, che a volte trascinava tirandoli per i capelli, senza nessun apparente motivo scatenante. La violenza mostrata dalle immagini ha convinto i carabinieri a intervenire e a eseguire l'arresto della maestra d'asilo su disposizione del procuratore capo di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'insegnante è stata bloccata dai carabinieri della compagnia di Palagonia mercoledì mentre era a scuola, ma la notizia si è appresa ora. I militari sarebbero intervenuti per la «ritualità della condotta» dell'indagata: la sua aula era da una ventina di giorni sotto osservazione da parte dei militari dell'Arma che, all'insaputa di tutti, avevano piazzato delle telecamere e dei microfoni. Alla maestra, su disposizione del procuratore capo di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano, e del sostituto Sabrina Gambino, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Nei prossimi giorni si terrà l'interrogatorio di garanzia da parte del Gip. Le indagini erano state avviate le denunce presentate dai genitori di 7-8 alunni dell'insegnante ai carabinieri della compagnia di Palagonia. «Massima cautela e mantenimento del diritto della privacy, sopratutto per i minorenni»: questo l'invito ai giornalisti del procuratore capo di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano. «Questa vicenda - ha detto il magistrato - è molto delicata e va trattata con la massima attenzione perchè ci sono persone da tutelare, soprattutto le presunti parte offese che sono dei bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.corriere.it/cronache/10_aprile_29/catania-schiaffi-ai-bimbi-maestra-arrestata_6546d924-536d-11df-afe0-00144f02aabe.shtml" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">USA - <b>Pestato selvaggiamente dalla insegnante</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">13 maggio 2010</b><span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - Un'insegnante nera di un liceo di Houston ha picchiato selvaggiamente un suo alunno adolescente, anche lui afro-americano, sbattendolo ripetutamente prima per terra, poi sul muro, mentre lo riempie di calci e pugni. E' accaduto ad aprile alla Jamiés House Charter School di Houston, in Texas, ma solo ora la vicenda è emersa grazie alla diffusione di un video choc registrato da un cellulare di un compagno di scuola della vittima, che ha fatto il giro delle tv americane ed è cliccatissimo su Youtube. Non è chiaro cosa ha spinto la donna, Sheri Lynn Davis, 40 anni che insegna scienze, a colpire in modo così violento un ragazzo di 13 anni. Dalle prime indagini, sembra che la professoressa volesse punirlo perché poco prima aveva preso in giro alcuni compagni. Dal video, lungo una ventina si secondi e ambientato in un'aula spoglia, si capisce che i ragazzi presenti all'inizio pensavano fosse uno scherzo, tanto che durante i primi colpi si sentono alcune risate di sottofondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La docente è stata comunque licenziata in tronco da David Jones, il preside dell'istituto: "Non c'é nessuna scusa - ha detto Jones - che possa autorizzare un'insegnante a comportarsi in questo modo nei confronti di un ragazzo". Sulla vicenda ora indaga la Polizia del Texas. La madre della vittima, Alesha Johnson ha raccontato ai media locali che il figlio Isaiah quel giorno tornò a casa con un occhio nero e ferite e lividi in tutto il corpo senza dare spiegazioni dell'accaduto. Ma pochi giorni dopo, esattamente il 5 maggio, la donna ha deciso di rivolgersi alla scuola per capire cosa fosse successo al figlio. Dopo le prime verifiche è spuntato il video che ha inchiodato l'insegnante e ne ha determinato la cacciata dalla scuola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://temporeale.libero.it/libero/fdg/3656788.html" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Pistoia - <b>Ad arresti domiciliari maestre del Cip e Ciop</b></span></div>
<div align="justify">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>2 dicembre 2009</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Bambini picchiati, chiusi nel bagno al buio per ore, fuori dalle aule al freddo, costretti a stare immobili e in silenzio e addirittura a mangiare il cibo vomitato. E' quello che, secondo la procura di Pistoia, accadeva da tempo all'asilo nido privato «Cip e Ciop» gestito dalla società «Il Giardino dell’Infanzia» a Pistoia. Con l'accusa di maltrattamenti, la titolare dell'asilo, Anna Scuderi, 41 anni, e una giovane maestra, Elena Pesce, 28 anni, sono state arrestate questa mattina dagli agenti della squadra mobile per presunti maltrattamenti sui bambini dell'asilo. A far scattare gli arresti, l'ultimo episodio verificatosi stamani: un bambino di otto mesi ha vomitato, e le maestre lo hanno preso a pacche sulla nuca, facendolo cadere sul suo stesso vomito.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Gli arresti delle due donne sono stati eseguiti dopo «una complessa attività di indagine», iniziata nell’agosto scorso dopo le segnalazioni e le denunce presentate dai genitori di alcuni bambini che in passato avevano frequentato l’asilo nido. I riscontri sono stati possibili anche grazie all’utilizzo di telecamere di videosorveglianza installate dalla squadra mobile nei locali dell’asilo da almeno una settimana. «Per la violenza delle immagini - ha detto il procuratore capo di Pistoia, Renzo Dell'Anno - non vogliamo divulgarle per rispetto dei genitori e dei piccoli».</span><br />
<a href="http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2009/2-dicembre-2009/pistoia-maestre-manette-accusate-maltrattamenti-1602094270098.shtml" target="_blank">fonte</a><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>24 maggio 2010</b></span> - </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(ANSA) </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il gip Fucigna ha concesso gli arresti domiciliari alle due maestre arrestate per i maltrattamenti ai bambini dell'asilo di Pistoia.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le due donne sono uscite dal carcere femminile di Pontedecimo (Genova) alle 14. Davanti al gup Fucigna e' cominciato giovedi' scorso il processo con rito abbreviato alle due maestre, che hanno proposto un risarcimento di 23 mila euro ai genitori dei bimbi maltrattati, che si sono costituiti parti civili.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/05/24/visualizza_new.html_1795825566.html" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #cc0000;"><b>pag.: 1 - <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/05/madri-maestre-un-mondo-di-donne.html" target="_blank">2</a> - <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/05/madri-maestre-un-mondo-di-donne-violenza.html">3</a> - <a href="http://violenza-donne.blogspot.it/2014/05/madri-maestre-un-mondo-di-violenza-2.html">4</a></b></span> </span></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7111481624281467517.post-86108539373752623662014-05-22T07:34:00.022+02:002022-02-23T19:45:20.484+01:00La piaga delle suore pedofile<h2 style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;"><span style="font-weight: normal;">Roma - </span>Ex suora condannata per violenza sessuale su due bambine</span></div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;">23 aprile 2001</span><span style="font-size: small; font-weight: normal;"> - Per aver violentato due bambine, di 5 e 7 anni, una maestra, <u>ex suora</u>, è stata condannata a quattro anni e due mesi di reclusione dal tribunale di Roma per violenza sessuale aggravata su minori.</span></span></div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">
</span>
<br />
<div style="font-size: medium; text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-weight: normal;">Il giudice Fiasconaro ha concesso le attenuanti generiche a </span>Margherita De Vito<span style="font-weight: normal;">, di 58 anni, ora in pensione, e ha stabilito l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e l'interdizione perpetua dalla curatela e tutela dei minori. Il tribunale ha anche condannato la maestra al risarcimento dei danni per un totale di 50 milioni di lire da dividersi tra le famiglie delle due bimbe.</span></span></div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">
</span>
<br />
<div style="font-size: medium; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Margherita De Vito, che insegnava in scuola materna e elementare nella periferia di Roma, nel'aprile del '97, secondo quanto stabilito dai giudici, aveva attirato in bagno la bambina più grande attendendo che tutti gli altri alunni uscissero da scuola. Lì aveva cominciato a toccarla, sempre più violentemente sino a provocarle lesioni.</span></div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">
</span>
<div style="font-size: medium; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La piccola dopo la violenza subita era tornata a casa piangendo e i genitori, allarmati, si erano accorti che c'erano macchie di sangue sulle mutandine e sulle gambe. Di lì la corsa al S. Eugenio e il responso dei medici: la piccola aveva subito una violenza sessuale. Fu lei stessa a dire che era stata la maestra.</span></div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">
<div style="font-size: medium; font-weight: normal; text-align: justify;">
La donna fu fermata dai carabinieri e posta agli arresti domiciliari. Davanti al gip la De Vito si difese sostenendo di non essere mai rimasta sola con la bambina. Ma gli accertamenti compiuti, compresa una perizia psichiatrica disposta dal tribunale sulla bambina, hanno confermato le accuse nei confronti della donna.</div>
<div style="font-size: medium; font-weight: normal; text-align: justify;">
Proprio questo caso ha permesso di scoprire la seconda violenza. Nel febbraio del '96 un'altra bambina, della stessa scuola, aveva detto ai genitori di essere stata toccata dalla maestra, che fu immediatamente sospesa dall' insegnamento e trasferita in un ufficio circoscrizionale. Il gip ne decretò anche l'interdizione dall'insegnamento, ma dopo pochi giorni il provvedimento fu revocato e la maestra reintegrata a scuola. Il procedimento a suo carico fu archiviato e riaperto soltanto in seguito alla denuncia della seconda bambina.</div>
<div style="font-size: medium; font-weight: normal; text-align: justify;">
Margherita De Vito ha praticamente passato tutta la sua vita professionale con i bambini. Quando morì la madre, lei era ancora giovanissima. Il padre, che non poteva occuparsi di lei, l'affidò ad un collegio di suore dove fu avviata alla <u>vita religiosa</u>. Lì seguì corsi di puericultura e diventò maestra. Poi abbandonò il monacato e si dedicò soltanto all'insegnamento.</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<a href="http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/04/23/2082863-Maestra-condannata-per-violenza-sessuale-su-due-bambine.shtml"><span style="font-size: x-small;">http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2001/04/23/2082863-Maestra-condannata-per-violenza-sessuale-su-due-bambine.shtml</span></a></div>
</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><br /></span>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Lavorava in un asilo di Vallo della Lucania. Era in Italia da 5 anni</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-weight: normal;">L’arresto dopo mesi d’indagine, iniziati per la denuncia di una madre</span></div>
</h2>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><b><span style="font-size: x-small;">19 giugno 2006</span> - </b>Voleva tornare in Perù, ma è stata arrestata a Roma con l’accusa di violenza carnale su minore. Soledad, novizia peruviana di 23 anni, in Italia da quando ne aveva 18, lavorava nell’asilo gestito dalle suore dell’ordine di Santa Teresa del Bambino Gesù a Vallo della Lucania (Salerno).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Un’indagine iniziata mesi fa, dopo che la mamma di una bambina di 4 anni, che <span id="more-699"></span>frequenta l’asilo gestito dalle suore di Santa Teresa, aveva presentato una denuncia alla Procura della Repubblica sugli abusi sessuali che sarebbero stati commessi tra le mura della scuola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Soledad alcune settimane fa aveva lasciato l’istituto di Vallo della Lucania e si era trasferita a Roma da dove aveva intenzione di raggiungere il Perù. La novizia è però rimasta nella Capitale su ordine della Congregazione, in attesa che la vicenda si chiarisse. Un ritorno in Perù che si allontana: l’ordine di arresto è stato emesso dal procuratore del tribunale di Vallo della Lucania, Alfredo Greco.<br /><a href="http://www.dalpaesedeibalocchi.com/?p=699" target="_blank">fonte</a><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR1WbS-40ZtAMvQJaWGxLA4-4PQ2ScPZ6VtR9ag5L8kFcLnJtJIfn2mvTfBrl-sIcIGTjQWFnVD2sH1CQilsfu_cAmjXe2S9xh1VPQuFWBEu2SiABHPorcLp4lqtWgtJSl63ppEUlKu7w/s1600/abusi-vallo-della-lucania1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR1WbS-40ZtAMvQJaWGxLA4-4PQ2ScPZ6VtR9ag5L8kFcLnJtJIfn2mvTfBrl-sIcIGTjQWFnVD2sH1CQilsfu_cAmjXe2S9xh1VPQuFWBEu2SiABHPorcLp4lqtWgtJSl63ppEUlKu7w/s400/abusi-vallo-della-lucania1.jpg" width="400" /></span></a></div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>17 febbraio 2009</b></span> - E’ stata rinviata a giudizio per abusi sessuali suor Soledad Bazan Verde.<br />
La suora ventiseienne, originaria del Perù, era stata arrestata nel giugno del 2006 con l’accusa di aver abusato sessualmente di una quindicina di bambini che frequentavano l’asilo "Santa Teresa" di Vallo della Lucania, nel salernitano, gestito da un gruppo dio religiose.<br />
Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Vallo della Lucania, dottoressa Lariccia, ieri ha accolto la richiesta del pubblico ministero Alfredo Greco disponendo il rinvio a giudizio della suora. L’avvio del processo è stato fissato per il prossimo 15 ottobre.<br />
Suor Soledad era stata arrestata a Roma mentre era insieme alle consorelle dell’Ordine delle Ancelle di Santa Teresa del Bambin Gesù e si accingeva a partire per trascorrere un periodo con la sua famiglia in Perù.<br />
Il suo arresto aveva destato sconcerto a Vallo Della Lucania. L’arresto era scattato dopo che alcuni alunni dell’asilo avevano cominciato a raccontare alle mamme delle strane lezioni tenute da suor Soledad che era arrivata in Italia dal sudamerica nel 2001. Scattò subito un’inchiesta che portò all’accertamento di pesanti addebiti a carico della religiosa. Che adesso dovrá difendersi in un’aula di tribunale dalle accuse che le sono state rivolte, dopo che il gip ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero Greco.<br /><a href="http://lacittadisalerno.gelocal.it/dettaglio/abusi-sessuali-suor-soledad-giudizio/1591540" target="_blank">fonte</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">ABUSI, OTTO ANNI A SUOR SOLEDAD, UN ANNO E QUATTRO MESI AD ALTRE DUE RELIGIOSE, ASSOLTI GLI ALTRI DUE IMPUTATI</span></div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"></span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;"><b>13 gennaio 2012</b></span> - «I nostri bambini avevano ragione». Queste le uniche parole pronunciate dai genitori degli alunni dell'istituto Santa Teresa. Ieri sera per la monaca peruviana è arrivata la sentenza di condanna ad otto anni, un anno e quattro mesi per le altre due suore imputate, assoluzione invece per il giovane fotografo e il muratore.</span></span></div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;">
</span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">A pronunciare la sentenza nella tarda serata di ieri il presidente del tribunale di Vallo della Lucania Elisabetta Garzo. Suor Soledad è stata condannata per molestie sessuali sui piccoli alunni dell'istituto religioso di Vallo, le altre due suore avrebbero favorito la novizia con posizioni di comodo. La sentenza è arrivata dopo una lunga giornata di attesa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">In mattinata si è svolta l'arringa degli avvocati Guglielmo Gulotta e Gaetano Di Vietri difensori di due degli imputati. Poi nel pomeriggio intorno alle 15.30 il collegio giudicante, terminata la discussione, si è ritirato in camera di consiglio per deliberare. Solo dopo sei ore di attesa in un'aula gremita e densa di tensione tra l'emozione generale il presidente Garzo ha pronunciato la sentenza. «È finito un incubo» le dichiarazioni di Pantaleo Rinaldi, papà del giovane fotografo Antonio. Pianti di liberazione anche per i familiari del muratore Aniello La Bruna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La sentenza ha condannato suor Soledad e le altre due suore, ma ha riconosciuto la non colpevolezza degli altri due imputati. «Il tribunale ha confermato la fondatezza della richiesta di archiviazione originariamente formulata dal procuratore Alfredo Greco ed ingiustamente disattesa - dichiara l'avvocato Franco Maldonato legale del muratore - liberando da ogni responsabilità coloro che sono stati tratti a giudizio solo per effetto della immaginazione infantile indebitamente avvalorata e talvolta strumentalizzata da genitori in preda al panico».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">«Siamo usciti a rivedere le stelle - aggiunge Gaetano di Vietri avvocato del fotografo - è stata la conclusione logica di un di una vicenda che aveva il destino segnato, nascendo il dibattimento da una ordinanza di imputazione coatta su una richiesta di archiviazione già formulata nel 2008 dal Procuratore. Dibattimento che nel suo percorso quasi biennale non ha aggiunto alcunché ai dati e agli elementi che già errano stati acquisiti».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">L'intera vicenda è partita sei anni fa quando i genitori di una quarantina di bambini dell'istituto Santa Teresa di Vallo accusarono la monaca peruviana di molestie sessuali. La sentenza di ieri sera è arrivata dopo due anni di dibattimento e dopo aver ascoltato oltre 200 testimoni. «Aspetteremo che siano rese note le motivazioni della sentenza - sottolinea l'avvocato Vincenzo Cannavacciuolo che insieme a Gulotta ha difeso le suore -impugneremo la sentenza».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">«All'affermazione della penale responsabilità di suor Soledad - ribadisce invece Riccarco Ruocco legale di una delle famiglie coinvolte - si unisce comunque la vicinanza a tutte le famiglie coinvolte dal momento che ciò che sino che ad oggi rientrava nell'alveo del sospetto si è invece rilevato essere corrispondente alla verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Tutte queste famiglie, che sino a poco tempo fa' venivano reputate visionarie e suggestionate, purtroppo avevano invece, sulla base della decisione resa dal Tribunale di Vallo perfettamente ragione. Va dato atto e merito al Tribunale di aver concluso una complessa vicenda in tempi relativamente brevi rispetto ad un contesto storico in cui la giustizia in generale sta attraversando momenti non poco felici».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">«I miei assistiti - aggiunge l'avvocato Nicola Suadoni - sono tra quelli a cui è stato riconosciuto il risarcimento danni». Solo undici famiglie delle oltre venti costituitesi parte civile hanno ottenuto il risarcimento danni con un approvvigionamento ad effetto immediato di diecimila euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/2604"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a></div>
<div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Calabritto (AV) - <b>Pedofilia nell'asilo: condannata una delle due suore</b></span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>20 novembre 2010</b></span> - Suor Rosa e Suor Elisabetta erano arrivate a Calabritto dal nord: la casa madre del loro ordine religioso, la confraternita delle Ancelle della Carità, infatti, è a Brescia.</span><br />
<div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Oggi suor Rosa è stata nuovamente condannata con un cambiamento del capo di imputazione rispetto al primo processo d'appello: da violenza sessuale sugli alunni, a favoreggiamento nei confronti del bidello-autista, già condannato a sei anni in via definitiva.</span></div>
<div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Suor Elisabetta, indagata per violenza sessuale sui piccoli dell'asilo, inizialmente definita dai giornali "latitante", prima</span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"> agli arresti domiciliari presso la sede episcopale di Sant’Angelo dei Lombardi, è stata</span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"> poi collocata in ritiro spirituale a Brescia nel convento della casa madre</span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">.</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><a href="http://www.diritto.net/index.php?option=com_content&view=article&id=6171:pedofilia-asilo-calabritto-condannata-suor-rosa-per-favoreggiamento&catid=260:bambini-coraggiosi&Itemid=177" target="_blank">fonte 1</a></span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><a href="http://www.lacolpa.it/pdf/databae.indymedia.pdf" target="_blank">fonte 2</a></span></div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ92lDL6jxT3cEMQMQp1hLFLRcVU8Gojav-eiMkmF5_vv-9He82HAem6MBMGU-8skPm3Q4YoUtfOq3f81BBw-y2mu1JE8mAiLach57zg4YKah8xNVIGr2Ak44-hQGRdsMhUZUp7dUZ9Ac/s1600/3%252Ch%253D343.bild.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ92lDL6jxT3cEMQMQp1hLFLRcVU8Gojav-eiMkmF5_vv-9He82HAem6MBMGU-8skPm3Q4YoUtfOq3f81BBw-y2mu1JE8mAiLach57zg4YKah8xNVIGr2Ak44-hQGRdsMhUZUp7dUZ9Ac/s320/3%252Ch%253D343.bild.jpeg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>1° marzo 2012</b></span> - Reiner Baldau è un pittore di cinquant’anni che è stato vittima di abusi sessuali da parte di religiosi. L’orco nel suo caso non era però un prete o un frate, ma una suora, che Bild chiama Rafaela, indicando però che si tratta di un nome di fantasia. “Suor Rafaela era una sadica. Mi picchiava continuamente e tormentava in modo sistematico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Baldau ha scritto una lettera alla religiosa per chiederle come i suoi comportamenti fossero compatibili con la sua fede e le sue prediche. “In particolare mi interrogo su come gli abusi e le violenze sessuali che lei ha esercitato su di me siano giustificabili alla luce di quello che la religione insegna”. La suora non ha mai risposto a queste domande, lasciando un’ulteriore ferita alla sua anima tormentata da simili abusi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Le molestie sessuali sono cominciate quando aveva soli otto anni:</span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><b><span style="color: #cc0000;">Sono stato dato in adozione da piccolissimo e sono finito in un collegio cattolico. Lì è iniziato il mio inferno</span></b>. Per tre lunghi anni il piccolo Reiner è stato costretto a recarsi una sera ogni settimana nella stanza di suor Rafaela. <b><span style="color: #cc0000;">Mi dovevo spogliare di fronte a lei. Lei indossava una camicia da notte ed era senza copricapo. Dovevo toccarle i seni e leccare i suoi capezzoli, mentre lei mi masturbava e faceva anche sesso orale. Avevo paura di lei, e provavo disgusto allo stesso tempo</span></b>.</span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Reiner non era solo, perché insieme a lui c’erano sempre altri bambini nella stanza della suora sadica e molestatrice. Anche gli altri piccoli subivano lo stesso trattamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Nel 2010, dopo che è esploso lo scandalo delle molestie compiute dai membri della Chiesa, Reiner ha denunciato il suo caso. La suora direttrice le ha chiesto scusa, mentre sorella Rafaela ha negato tutte le accuse. Le molestie però sono state riconosciute, e la Cei tedesca ha dato a Reiner 13 mila euro come risarcimento danni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.giornalettismo.com/archives/207819/la-suora-che-stuprava-i-bambini/" target="_blank"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif">fonte</span></a><br />
<br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Busto Arsizio (VA) - <b>La ragazza abusata dalla suora s'impiccò</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrJaYnk6JAU_cONYsfSoE8H9R0fOmzR9QCHc2QgmFJ1RkBCH_qReyKW1sDorfyvH2gEicRqoieixIVY4WiscYb40S8WhUlU3exuXfKst8DQVihYlILgmR02t3ByMD5BlgN2wXm8j435FJH/s1600/Angela+Far%C3%A8.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrJaYnk6JAU_cONYsfSoE8H9R0fOmzR9QCHc2QgmFJ1RkBCH_qReyKW1sDorfyvH2gEicRqoieixIVY4WiscYb40S8WhUlU3exuXfKst8DQVihYlILgmR02t3ByMD5BlgN2wXm8j435FJH/s1600/Angela+Far%C3%A8.jpg" width="256" /></a></div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: x-small;"><b>13 novembre 2012</b></span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"> - </span><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="text-align: start;">Abusi sessuali, violenze private e atti persecutori: con queste accuse una suora di 52 anni - originaria di Busto Arsizio ma residente nel Milanese, dove dirige un centro di formazione professionale - è stata messa agli arresti in una casa di cura e di custodia. Il provvedimento è stato adottato dal gip di Busto Arsizio (Varese), in via provvisoria. Le accuse si riferiscono alla tragica fine di una ragazza che la suora avrebbe vessato per anni, fino a portarla, nel giugno 2011, al suicidio.</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="text-align: start;">L'incontro fra la donna e la giovane vittima - all'epoca una ragazzina di soli 12 anni, con qualche difficoltà relazionale - avvenne negli anni 1997-1998 nell'oratorio di una parrocchia di Busto Arsizio, dove la suora prestava servizio. L'incontro «assunse presto connotazioni sessuali, fino a trasmodare nel tempo in veri e propri atti persecutori e crescenti violenze, fino a quando, nel giugno 2011, la ragazza, in preda ad una profonda crisi morale e psicologica, si tolse la vita all'età di ventisei anni», si legge nella nota della Questura. La ragazza s'impiccò.</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="text-align: start;">
</span><span style="text-align: start;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="text-align: start;">Proprio con la morte della giovane le indagini, svolte dal Commissariato di Busto Arsizio e dirette dal pm Roberta Colangelo, hanno subito un'accelerazione, «grazie soprattutto al materiale - scritti, diari, corrispondenza, supporti informatici e documentazione video e fotografica - ritrovato tra gli effetti personali della vittima», spiegano gli investigatori.</span></span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="text-align: start;">La suora - che secondo le risultanze della consulenza tecnica risulta affetta da disturbo borderline di personalità, incidente parzialmente sulla capacità di volere - è stata giudicata socialmente pericolosa e accompagnata dai poliziotti di Busto Arsizio e della Squadra Mobile di Varese in una casa di cura e custodia.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><a href="http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_novembre_13/varese-suora-arresti-abusi-sessuali-ragazza-minorenne-suicida-violenza-sessuale-2112689678301.shtml" target="_blank">fonte</a></span><br />
<br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="color: red; font-size: x-small;"><b>Aggiornamento del 12 dicembre 2013</b></span> - La congregazione religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice è citata come responsabile civile nel processo a Busto Arsizio (Varese) a una suora accusata di abusi sessuali nei confronti di una ragazza, minorenne quando sarebbero avvenuti gli episodi, che poi si è suicidata all'età di 26 anni. Potrebbe trovarsi quindi a dover risarcire i danni morali ai genitori della giovane, che si sono costituiti parte civile.</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">E' quanto ha stabilito il gip di Busto Arsizio Luca Labianca, nel corso dell'udienza preliminare. La suora - Maria Angela Farè, 53 anni - è accusata di violenza sessuale aggravata e atti persecutori.</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Gli abusi iniziarono in una parrocchia di Busto Arsizio tra il 1997 e il 1998, quando la vittima aveva solo 12 anni, e sarebbero poi proseguiti per diversi anni. Episodi che sono venuti alla luce nel giugno 2011, quando la ragazza si è suicidata e sono stati ritrovati diari, video e lettere scritte dalla suora, che nel frattempo era stata trasferita e operava in una scuola di formazione del Milanese.</span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">"Chiederemo che la congregazione paghi i danni morali - ha spiegato il legale dei genitori della ragazza, Tiberio Massironi - perché secondo noi è mancata la vigilanza sul comportamento della suora". La parte civile aveva chiamato in causa la congregazione alla quale apparteneva la religiosa, chiedendo che fosse coinvolta nel processo come responsabile civile.</span><br />
<a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2013/12/12/violenza_sessuale_e_atti_persecutori_suora_di_varese_finisce_alla_sbarra-5-345395.html"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: x-small;">http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2013/12/12/violenza_sessuale_e_atti_persecutori_suora_di_varese_finisce_alla_sbarra-5-345395.html</span></a> <br />
<br /><span style="color: red; font-size: x-small;"><b>Aggiornamento del 23 febbraio 2022</b></span> - <span style="font-family: inherit;">La Corte di Cassazione ha confermato le sentenze di primo grado e d’appello, condannando l’ex suora Maria Angela Farè a tre anni e mezzo di reclusione per aver abusato sessualmente di Eva Sacconago, la 26enne di Busto Arsizio morta suicida nel 2011. Una vicenda che dopo anni di processi sembra finalmente arrivata a una conclusione.</span><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: inherit;">Una storia giudiziaria che ha inizio dopo la morte della ragazza nel 2011, in seguito al ritrovamento di alcuni diari che la giovane teneva nascosti nella sua stanza. I genitori di Eva, leggendo i diari della figlia avevano scoperto una relazione malata, tra la figlia e Suor Farè, e la conseguenza fu l’immediato allontanamento della suora dall’oratorio di Sant’Edoardo e inviata in un convento di Catania con la scusa che doveva terminare gli studi di teologia.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: inherit;">Suor Faré, però, ritornerà al nord quando ormai Eva è maggiorenne, e la relazione riprende regolarmente poiché Eva non ha mai abbandonato l’oratorio dove ha sempre creduto di trovare pace nella sua anima. Questo dato temporale permette all’accusa di ipotizzare una violenza sessuale continuata, poiché la ragazza era in condizione di inferiorità psichica.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: inherit;">La controversa sudditanza psicologica appare evidente nei diari, Eva è soggiogata dalla suora, lo dicono quegli scritti. Le pagine del diario scorrono, sollevano un velo torbido e ricostruiscono il rapporto morboso tra Eva e suor Mary, come veniva chiamata in quelle pagine Maria Angela Farè. </span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: inherit;">Alla fine delle investigazioni, il quadro è chiaro: incriminazione della suora per violenza e molestie sessuali, violenza privata e stalking.</span></p><p class="p1" style="font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: inherit;">L’ex suora però è stata condannata in via definitiva solo per l’ultimo degli abusi sessuali commessi, quello avvenuto poco prima del suicidio della giovane.</span></p>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span><div style="text-align: justify;"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span><a href="https://bariseranews.it/2022/02/23/linfluenza-maligna-di-suor-fare-condannata-dalla-cassazione-per-violenza-sessuale/" target="_blank">fonte</a><br /></span></span></div><div style="font-size: x-large; text-align: justify;"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: large;"><br /></span></span></div><span style="font-size: large;">Roma - </span><b style="font-size: x-large;">Molestie sessuali su due bambini: suora rinviata a giudizio</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>14 aprile 2013</b></span> - Avrebbe molestato due gemelli di 4 anni. Questa la tremenda accusa con la quale la Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio per una suora di 40 anni di origine asiatica.<br />A darne notizia Il Messaggero, secondo il quale la religiosa avrebbe perpetrato attenzioni morbose a sfondo sessuali nei confronti dei due fratellini, ottenendo il loro silenzio con delle punizioni corporali.<br />Una questione spinosa, che si sarebbe verificata in un asilo romano nel quartiere dell'Aurelio. Religiosa, oramai trasferita in un altro istituto religioso, e che nel prossimo mese di luglio dovrà difendersi davanti ai giudici della IV Sezione collegiale del Tribunale di Roma.<br />Secondo quanto riportato dal quotidiano romano "Nei giorni scorsi il gip Maurizio Caivano ha disposto il rinvio a giudizio della religiosa che non ha mai voluto difendersi dalle accuse, tanto da non lasciarsi interrogare. L'inchiesta è stata aperta dopo la denuncia dei genitori dei piccoli, due operai che allertati proprio dai comportamenti dei bambini hanno cominciato ad indagare".<br /><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.romatoday.it/cronaca/molestie-sessuali-suora-asilo-aurelio.html">http://www.romatoday.it/cronaca/molestie-sessuali-suora-asilo-aurelio.html</a></span></span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><br /></span>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Polonia - <b>Abusi sessuali, suora in carcere Le violenze in un centro d'accoglienza</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4BXkkk3inyv-yj3FxMtlUWPGYCVsyjhZouN4k_qqHCSdw2-L-oI6pvlEJNbW-f6qC8SdpDWflwqSH-x-4UMRIImzaPdjBs6Aw9KTCDH8BW90p4yoyfyY69PIhNzfL66xcWHhZllTygBl3/s1600/Suor+Bernadette+e+Suor+France.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4BXkkk3inyv-yj3FxMtlUWPGYCVsyjhZouN4k_qqHCSdw2-L-oI6pvlEJNbW-f6qC8SdpDWflwqSH-x-4UMRIImzaPdjBs6Aw9KTCDH8BW90p4yoyfyY69PIhNzfL66xcWHhZllTygBl3/s1600/Suor+Bernadette+e+Suor+France.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>22 maggio 2014</b></span> - <span style="text-align: start;">Accusata di violenze, anche sessuali, commesse nei confronti di minori in un centro di accoglienza per ragazzi con disagi, a Zabrze, una suora polacca di 59 anni è stata condannata a 2 anni di reclusione. Suor Bernadetta aveva l'abitudine di punire le disobbedienze dei ragazzini chiudendo nelle stanze i più giovani con quelli più grandi, senza badare alle violenze che si svolgevano all'interno delle camere.</span></span><br />
<div class="testo" style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">I casi provati, dal 2005 al 2006, sono una ventina, e molte delle vittime degli abusi hanno subito dei traumi, rifugiandosi nell'uso di alcol e droghe.</span></div>
</div>
<div class="testo" style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">"Si tratta di una ferita profonda non solo per noi ma per l'intera chiesa" ha detto Claret Krol, superiora della congregazione a cui appartiene Bernardetta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Per tre anni la religiosa condannata era riuscita a evitare il carcere a causa del suo stato di salute; fino a ieri, quando la polizia l'ha prelevata dall'istituto in cui viveva e trasferita in cella.</span></div>
</div>
<div class="testo" style="text-align: start;">
<div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: x-small;"><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/notizie_mondo/2014/05/22/polonia_abusi_sessuali_suora_in_carcere_le_violenze_in_un_centro_d_accoglienza-3-368945.html">http://www.unionesarda.it/articolo/notizie_mondo/2014/05/22/polonia_abusi_sessuali_suora_in_carcere_le_violenze_in_un_centro_d_accoglienza-3-368945.html</a></span><br />
<br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: large;">Rocca di Papa (RM) - <b>Suora condannata per abusi sessuali su un ragazzino</b></span><br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: x-small;"><b>12 gennaio 2017</b></span> - Come riporta <a href="http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/casa_famiglia_rocca_di_papa_suore_condannate_abusi_bambini-2190283.html">Il Messaggero</a>, le donne sono state condannate con l'accusa di maltrattamenti nell'ambito del processo relativo alla casa famiglia per minori di Rocca di Papa, in provincia di Roma.<br />Qualche mese fa è venuto a galla cosa avveniva all'interno della struttura. Le tre "sorelle" avevano messo in piedi un vero e proprio regime di terrore, fatto di docce gelate, bambini costretti a mangiare il vomito e persino <b>abusi sessuali che una delle suore avrebbe intrattenuto con un ragazzino</b>. Proprio <b>per quest'ultima indagata la condanna è stata di 5 anni e mezzo di reclusione, oltre al divieto di lavorare con i minori per tutta la vita</b>. Un'altra suora condannata è la sorella gemella di quella che ha subito la pena più pesante.</span></div>
<div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La storia è emersa dopo che alcuni genitori si sono accorti di lividi, graffi, punti di sutura e persino polsi rotti. Inoltre, i ragazzi più grandi venivano incaricati dalle suore di controllare i piccoli, operazione condotta con botte e minacce, nel più completo disinteresse della casa famiglia.</span></div>
<div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif" style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilgiornale.it/news/cronache/rocca-papa-abusi-sessuali-casa-famiglia-condannate-3-suore-1350918.html">http://www.ilgiornale.it/news/cronache/rocca-papa-abusi-sessuali-casa-famiglia-condannate-3-suore-1350918.html</a></span><br />
<br />
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif"><span style="font-size: large;">Quartu (CA) - <b>Spoglia e accarezza bimba di 4 anni: indagata suora 83enne</b></span><br /><span style="font-size: x-small;"><b>16 marzo 2019 - </b></span>Quartu, suora di oltre 80 anni indagata per abusi sessuali su una bambina di 4 anni: “Spogliata e accarezzata”. Saranno vere le accuse della bimba contenute nell’esposto dei genitori?</span></div>
<div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Per stabilirlo la Procura ha disposto un incidente probatorio: la notizia è stata pubblicata dall’Unione Sarda oggi, grazie allo scoop del giornalista Francesco Pinna.</span></div>
<div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">La bambina che frequenta un asilo a Quartu ha raccontato ai genitori di essere stata accarezzata dalla suora in una camera con un letto, ma trattandosi di una bambina molto piccola ogni accusa dovrà essere verificata nei dettagli.</span></div>
<div>
<span face=""trebuchet ms" , sans-serif">Sulla vicenda stanno ora indagando i carabinieri di Quartu, le indagini sono coordinate dal pm Enrico Lussu. La vicenda sarebbe avvenuta in un asilo di un litorale quartese.<br /><a href="https://www.castedduonline.it/quartu-suora-di-oltre-80-anni-indagata-per-abusi-sessuali-su-una-bambina-di-4-anni-spogliata-e-accarezzata/"><span style="font-size: x-small;">https://www.castedduonline.it/quartu-suora-di-oltre-80-anni-indagata-per-abusi-sessuali-su-una-bambina-di-4-anni-spogliata-e-accarezzata/</span></a></span><br />
<h2 class="entry-summary" style="background-color: white; color: #797979; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 15.1888px; font-style: italic; font-weight: normal; line-height: 18.2266px; margin: 0px 0px 5px; padding: 0px; text-align: start;">
<div class="field field-name-field-sommario field-type-text-long field-label-hidden" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<div class="field-items" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<div class="field-item even" style="margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
</div>
</div>
</h2>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
vinshttp://www.blogger.com/profile/03587456515076424357noreply@blogger.com0