15 dicembre 2012

aggiornamento del 20 febbraio 2013
I carabinieri della stazione di Terni, al termine di una serie di indagini, hanno eseguito l'ordinanza di misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Terni nei confronti di una donna - ternana, 30enne, nubile, disoccupata, pregiudicata - ritenuta responsabile di minacce e lesioni nei confronti dei condomini.
La vicenda era nata a seguito della presentazione di due distinte querele (risalenti agli ultimi mesi dell'anno 2012) da parte di altrettante donne residenti nello stesso condominio dell'indagata, le quali avevano denunciato di essere oggetto di continue vessazioni, minacce e lesioni da parte della 30enne, sia nei loro confronti sia nei confronti dei propri familiari.
Tali comportamenti, nati per futili motivi e connessi ad incomprensioni tra vicini, nel corso del tempo si sarebbero inaspriti, fino a sfociare in vere e proprie violenze fisiche da parte della stessa.
Le violenze - secondo la ricostruzione dei fatti da parte dei carabinieri - si manifestavano con minacce di morte (brandendo un cacciavite ed avvertendo le vittime che le avrebbe fatte cadere dalla scale), ingiurie e molestie, danneggiamenti alla porta di casa, al cancello, alla biancheria stesa, ai vasi di fiori, all'automobile, ed anche percosse.
Per questi fatti, nel dicembre 2012, venne eseguita nei confronti della donna una ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese per i reati di atti persecutori, lesioni personali e minacce.
La 30enne - sempre secondo quanto ricostruito dai militari - avrebbe però violato sistematicamente la misura cautelare imposta, seguendo le vittime fino alla scuola dei figli, ingiuriando ed intimorendo loro ed i propri figli, e provocando in loro uno stato d'ansia e di paura.

15 dicembre 2012 - Vicine di casa terribili. Succede a Terni dove una donna è stata denunciata per stalking e, una volta arrivata in Tribunale, si è vista condannata dal giudice a cambiare abitazione.
Avevano paura di uscire di casa ed incontrarla, così spesso si chiudevano a chiave abbassando le tapparelle. Poi, hanno avuto i coraggio di andare dai carabinieri e raccontare tutto quello che stava accadendo loro in un condominio diventato il loro incubo.
Per colpa di un’inquilina, ora accusata di avere perseguitato due vicine di casa per incomprensioni tra condòmini e denunciata a piede libero per stalking, lesioni personali e minacce.
Alla ventinovenne è stata notificata una misura cautelare in base alla quale deve allontanarsi dalla casa familiare e le è fatto divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese. Provvedimento disposto dopo che il giudice ha appurato come il comportamento della donna abbia provocato stati di ansia e paura anche per tutti gli altri condòmini del palazzo.
La vicenda è nata a seguito della presentazione di due querele da parte di altrettante donne residenti nello stesso condominio dell'indagata. Queste hanno denunciato ai carabinieri di essere oggetto di continue vessazioni e minacce da parte della donna, sia nei loro confronti che dei propri familiari. Comportamenti che nel tempo si sarebbero inaspriti, sino a sfociare in vere e proprie violenze fisiche da parte della donna.
Tutto è nato qualche mese fa in un condominio ale porte del centro. A dare il "la" il volume di un televisore troppo alto in una notte estiva. Quella che sembrava la solita lite tra vicine di casa, piano piano si è trasformata in una guerra a senso unico. Così, si è passati dalle parole alle minacce per il gatto delle due, reo di miagolare troppo forte o per un panno lasciato ad asciugare.
Madre e figlia hanno tentato di reagire, ma di fronte hanno trovato un muro di arroganza, difficile da scalfire. Anzi, giorno dopo giorno la situazione è peggiorata e si è passati alle aggressioni fisiche. Spinte sulle scale o nuove minacce con il manico di scopa. Un’ossessione della ragazza per quelle che erano diventati bersagli giornalieri da colpire.
Così, sono state avviate le indagini dei carabinieri e sono stati ascoltati alcuni condòmini che hanno testimoniato quanto vedevano giornalmente.
Infatti il giudice, riconoscendo le ragioni delle denuncianti, ha appurato il comportamento totalmente insensato della donna, «che ha innescato stati di ansia e paura anche per tutti i condòmini».
Ora, la donna è stata costretta a trovare una nuova sistemazione da alcuni parenti, col divieto anche di avvicinarsi a madre e figlia. Sperando che ottemperi alla disposizione del giudice: in caso contrario rischia l’arresto e dovrà cambiare di nuovo casa. Questa davvero piccola...


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