28 febbraio 2012

aggiornamento del 6 giugno 2012

Il giudice del tribunale di Viterbo Italo Ernesto Centaro l’ha condannata a tre mesi di reclusione, pena sospesa. Ciò significa che l’imputata, M.S., 26enne di Civita Castellana, resterà a piede libero, essendo la condanna inferiore ai due anni.
La sentenza è arrivata questa mattina. La ragazza, assistita dall’avvocato Ottavio Maria Capparella, aveva scelto di essere giudicata con rito abbreviato.
Un anno di reclusione, la richiesta dell’accusa. La difesa aveva invece proposto l’oblazione, il pagamento di una somma a titolo di riparazione per estinguere il reato.
I fatti risalgono precisamente al 28 febbraio scorso quando, in un bar in via Pertini, a Civita Castellana, scoppiò una violenta lite tra due ragazze.
Fu in quell’occasione che M.S. colpì la vittima, una 20enne sua vicina di casa, in pieno viso con le forbici. Per la giovane scattò l’arresto per lesioni personali aggravate, minacce e ingiurie. All’origine della violenta lite vecchi rancori personali dettati, sembrerebbe, dalla gelosia per un ragazzo.


aggiornamento del 2 marzo 2012
Ha afferrato un paio di forbici e ha sfregiato il volto della rivale. Questa mattina l’udienza davanti al giudice Italo Centaro, con l’ascolto dei carabinieri del Norm di Civita Castellana intervenuti ad arrestare la giovane. Allertati dalla proprietaria del bar, hanno scortato la ferita al pronto soccorso e rintracciato l’altra che nel frattempo si era diretta a casa. Qui hanno trovato il fratello che li ha accompagnati nella camera della ragazza dove, appoggiate sul letto, hanno ritrovato le forbici.
L’episodio si è verificato l’altro ieri nel quartiere San Giovanni a Civita Castellana, dove una ventiseienne ha raggiunto la nuova ragazza dell’ex fidanzato in un bar; ha tentato dapprima di instaurare un dialogo e sentendosi rispondere picche ha afferrato un paio di forbici da elettricista e, bloccandola da dietro, ha colpito la ventenne alla testa, al femore e le ha procurato una ferita di 25-30 cm sul volto.
Per la ventiseienne è stata disposta la misura dei domiciliari, circostanza su cui ha insistito in udienza il pubblico ministero Fabrizio Tucci, che, per evitare il ripetersi di episodi del genere, ha ritenuto necessario l’obbligo di firma tre volte al giorno per l’imputata. Il giudice ha concesso l’obbligo per la mattina e per il tardo pomeriggio. Il processo è stato rinviato al 12 marzo; la ventiseienne dovrà rispondere di lesioni personali aggravate dai futili motivi, e porto d’armi improprie.
La ragazza è stata dimessa dal pronto soccorso con 15 giorni di prognosi dopo aver rischiato di perdere un occhio per la forbiciata.


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