30 maggio 2012

aggiornamento del 27 marzo 2013
Ospite della comunità riabilitativa per il disagio psichico, aveva tentato di strozzare una delle operatrici. All’arrivo dei carabinieri si era scagliata contro di loro, cercando di colpirli con alcuni colli di bottiglia. Ora N.Z., 20 anni, di origine brasiliana, residente a Porto, è stata condannata a tre anni e otto mesi per tentato omicidio. Inoltre dovrà restare per un anno in custodia in una casa di cura. Il Pm Rosaria Micucci aveva chiesto una condanna a cinque anni.
Era accaduto il 30 maggio nella comunità riabilitativa ad alta assistenza psichiatrica di Quistello, dove la donna era ricoverata per un disturbo borderline di personalità. Nel pomeriggio aveva insistito per parlare con una delle operatrici, da cui pretendeva delle sigarette. Dopo il no della donna aveva cominciato a spintonarla e a colpirla con pugni e sberle fino a farla sdraiare a terra. A quel punto aveva cercato di strangolarla.
Il suo proposito è stato fermato dall’intervento di un medico e di un’infermiera che l’hanno bloccata. «Adesso voglio finire quello che ha iniziato» aveva detto la donna, che era poi riuscita a sfuggire dalla presa dei soccorritori, aveva rotto due bottiglie e minacciato con il vetro i presenti.
La sua furia non si era calmata nemmeno all’arrivo dei carabinieri, anche loro minacciati di morte se avessero osato toccarla. Le stesse frasi le aveva lanciate all’indirizzo del personale della struttura. Alla fine era stata neutralizzata.
Trasferita in psichiatria al Poma, aveva continuato a comportarsi in maniera violenta. Da qui la decisione del giudice, su richiesta del pubblico ministero Micucci, di emettere nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare a San Vittore.


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