11 marzo 2012

Lo chiamiamo Luigi, perché il suo vero nome è meglio non dirlo dopo le botte e le cicatrici che gli hanno lasciato sua madre e il nuovo compagno. Ma Luigi è salvo per fortuna. Ferito ma salvo. E tra qualche giorno potrà tornare a casa, in città, con suo padre, al quale il tribunale aveva dato l’affidamento. Il calvario di Luigi, tre anni, inizia a ottobre, proprio quando la madre dopo la sentenza del Tribunale lo porta via all’ex marito, con il suo nuovo compagno raggiunge Ferrara dove inizia la nuova convivenza.
Sono mesi di botte e docce gelate in pieno inverno per Luigi, che come tutti i bambini della sua età vuole solo correre e giocare. Il compagno della madre lo obbliga a stare al freddo e bagnato, lo ferisce, lo sbatte contro i mobili. Sul piccolo corpo di Luigi i segni di quella violenza senza senso sono fin troppo evidenti. La madre non lo difende mai, ma lo copre bene quando esce in città, per nascondere i segni di quelle botte, alcune così violente da provocare un trauma cranico, la frattura della mascella e di alcune costole. L’ultimo episodio a fine del mese scorso, era il 28 febbraio, Luigi viene portato in ospedale, probabilmente per un ennesimo scoppio d’ira della coppia con conseguenze gravi per il piccolo. I medici si rendono subito conto di quello che è successo, il corpo del bambino ha segni di bruciature oltre che le fratture emerse dalle radiografie. I sanitari dell’ospedale avvertano subito la Questura e il pubblico ministero di Ferrara. Durante gli interrogatori la madre e il compagno insistono, «non siamo stati noi, è troppo vivace ha sbattuto contro lo spigolo di un mobile e poi è caduto». Lo hanno ripetuto per ore davanti ai poliziotti, ma nessuno ha creduto a quelle menzogne raccontate male.
Dalle indagini e dagli accertamenti in ospedale non ci sono dubbi su quello che ha dovuto subire il piccolo da ottobre fino a qualche giorno fa. I due aguzzini finiscono in carcere, e ci resteranno probabilmente fino al processo perché pare abbiamo minacciato alcuni vicini di casa disposti a testimoniare sulle violenze subite dal piccolo. Il convivente della madre di Luigi ha precedenti per violenze. Oltre alle violenze la donna che ha 24 anni deve rispondere di sottrazione di minore. Il padre del piccolo nei prossimi giorni raggiungerà Ferrara per riportare il piccolo a Torino. Luigi intanto è ricoverato in ospedale, non è grave ma la sua prognosi è di quaranta giorni.


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