7 dicembre 2011

Picchia la madre per estorcele denaro, ma finisce in manette. Protagonista una giovane di 32 anni, già nota alle forze dell'ordine. La ragazza s'era scagliata con violenza nei confronti della madre. Prima aveva addirittura messo a soqquadro l'appartamento.
La 32enne aveva afferrato varie suppellettili lanciandole all'indirizzo dell'anziana donna che continuava a rifiutarsi a darle il denaro. Non solo, la signora, all'arrivo dei carabinieri, aveva evidenti graffi al volto e al collo, nonché ecchimosi in varie parti del corpo.
Tutto è nato a causa del rifiuto, da parte della madre, di una somma di denaro. L'anziana donna, conscia del fatto che sarebbe servito per l'acquisto di droga, aveva detto più volte no alle continue e pressanti richieste della figlia. Un rifiutio che ha scatenato l'ira della 32enne, che prima l'ha minacciata di morte, scaraventandosi poi contro di lei e picchiandola con estrema violenza. La colluttazione sarebbe durata circa 10 minuti, prima che la donna riuscisse a divincolarsi e a chiamare i carabinieri al 112.
La donna, sfuggita alle grinfie della figlia, è riuscita ad allertare il 112 chiedendo l'intervento dei militari. Nonostante questo la giovane ha cercato di impedire la comunicazione con il telefonino, tentando di romperglielo. E anche all'arrivo dei carabinieri, la ragazza ha continuato a minacciare la madre.
Alla fine, con non poca difficoltà, i carabinieri sono riusciti a riportare la calma tra le due donne, chiamando poi anche il personale medico del 118 per le refertazioni mediche del caso.
La donna ai carabinieri ha confermato quanto poco prima aveva riferito alla Centrale Operativa, facendo notare le varie ecchimosi e graffi presenti sul volto e sul collo, riferendo che le erano stati volontariamente procurati dalla figlia. La vittima dell'aggressione riferiva altresì che la figlia, oltre a picchiarla, le aveva pure strappato la catenina che aveva al collo, tentando di romperle il telefonino per impedirle di chiedere aiuto.
La madre, disperata per la situazione ormai divenuta insostenibile, ha confermato lo stato di tossicodipendenza della figlia e il fatto che la stessa è stata in passato già arrestata per reati attinenti con gli stupefacenti, ed ha chiesto ai carabinieri d'interessare l'Autorità Giudiziaria affinché si possano prendere dei seri provvedimenti per salvare la figlia.
Intanto, la figlia, resasi conto della situazione e dell'inevitabile arresto, cercava di sottrarsi al controllo, rifiutando di farsi controllare e pretendendo di recarsi al Sert per assumere il metadone. Accompagnata presso il Sert dagli stessi carabinieri, la ragazza ha pure provato a intossicarsi, estraendo improvvisamente dalla borsa delle boccette di metadone e tentando d'ingerirle tutte insieme. I militari, però, l'hanno prontamente bloccata, sottraendole il medicinale.
La ragazza, già gravata da precedenti per droga, è stata tratta in arresto per i reati di tentata estorsione, minacce e lesioni personali, accompagnandola poi presso la casa circondariale di Avellino - Bellizzi Irpino.


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