15 ottobre 2011

Un caso che aveva destato sconcerto nell’opinione pubblica riportato da tutta la stampa locale (anche da Strill) aveva riguardato la sig.ra Krystyna Stepnwoska
Costei, cittadina polacca, era stata accusata e poi condannata dal Tribunale Penale di Reggio Calabria per avere richiuso nel proprio appartamento una cittadina rumena, sig.ra Hajduk avendole prima sottratto un anello. Ciò con la complicità del sig. Marzinsky compagno di vita della medesima rumena.
Si trattava quindi di sequestro di persona e furto per i quali secondo l’accusa la polacca avrebbe agito con particolare cinismo e crudeltà.
Tale assunto comportava una condanna di due anni e dieci mesi di reclusione che era in corso di esecuzione, sotto forma di misura cautelare.
In appello la difesa è stata svolta dall’Avv. Francesco Nucara il quale ha fatto emergere le gravi contraddizioni rese dalla presunta persona offesa.
La Hajduk infatti ha chiamato i Carabinieri – inspiegabilmente - soltanto il giorno dopo rispetto alla sera in cui sarebbe avvenuto il presunto sequestro, mantenendo fin dall’inizio nella propria disponibilità un telefono cellulare.
Complessivamente l’Avv. Nucara ha rilevato come – in realtà – la cittadina rumena avesse inscenato falsamente il sequestro di persona per gelosia nei confronti della Stepnwoska, senza che in vero vi fosse nulla di sentimentale fra questa e il Marzinsky, appunto il fidanzato della rumena.
Sulla base delle deduzioni svolte dal legale dell’imputata la Corte di Appello di Reggio Calabria ha assolto la Stepnowska con la formula più ampia ovvero perché il fatto non sussiste.


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