6 agosto 2011

Una donna di 33 anni, cittadina ucraina ma da anni in Italia con un regolare permesso di soggiorno è finita in carcere per avere perseguitato e minacciato il suo ex, un ragazzo di 30 anni di origine tunisina che gestisce un negozio in via Roma.
La loro storia durò pochi mesi, fino a quando il ragazzo non lasciò la compagna per iniziare una nuova relazione con un'altra donna: una decisione che la 33enne ucraina non ha mai voluto accettare. Ha dapprima iniziato a tempestarlo di telefonate dai toni minacciosi, poi ha preso a presentarsi sotto casa sua a qualunque ora, arrivando a danneggiargli il campanello di casa e a lanciargli sassi.
L'uomo ha tollerato la situazione per un po', ma presto ha denunciato tutto alle forze dell'ordine. A inizio giugno la donna è stata raggiunta da un provvedimento che le impediva di avvicinarsi alla casa dell'ex ragazzo, ma già a fine mese aveva violato quest'ordine. Per lei sono scattati gli arresti domiciliari, ma anche in questo caso non li ha rispettati: quando, pochi giorni fa, si è persentata sotto casa del ragazzo per consegnargli alcune lettere, è stata fermata e portata nel carcere femminile di Modena.
Ieri mattina la 33enne, assistita dagli avvocati Enrica Sassi e Franco Beretti, è stata sottoposta ad interrogatorio di garanzia in carcere. Lei nega tutte le accuse, ma ha ammesso di avergli scritto di recente una lettera in cui gli chiedeva di ritirare la querela.


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