22 agosto 2011

E' accaduto nel comune di Arezzo, in località Giovi. Nel corso di un normale servizio di controllo del territorio, una pattuglia del locale Nucleo Operativo Speciale del Corpo Forestale dello Stato ha notato che nel resede di una abitazione era presente un cane in evidente stato di agitazione. Il cane era legato ad una catena molto corta, che permetteva all’animale a malapena di muoversi, sotto il sole, senza acqua e in condizioni igieniche a dir poco precarie, con residui fecali e pelo accumulatisi nel tempo e formanti uno strato pressoché uniforme.
Alla vista degli agenti la proprietaria del cane è scesa dall’abitazione ma a nulla sono vasle le sue giustificazioni. Gli uomini della Forestale hanno ritenuto in ogni caso opportuno richiedere l’intervento del veterinario della USL 8 di Arezzo, che recatosi sul posto ha certificato lo stato di maltrattamento dell’animale, che pure non presentava danni fisici evidenti, in quanto detenuto senza rispettare le condizioni minime di benessere.
In base al referto del veterinario USL, gli uomini del Corpo Forestale hanno provveduto comunque a denunciare alla Procura della Repubblica di Arezzo, per maltrattamento di animali, la proprietaria del pastore maremmano. La pena prevista per tale reato è la reclusione da tre mesi ad un anno o la multa da 3000 a 15000 euro.
La donna ha dovuto dotarsi di una catena di lunghezza e caratteristiche adeguate, che non potrà usare per più di sei ore al giorno. Al pastore maremmano è stato inoltre messo a disposizione e uno spazio vitale maggiore, che ovviamente dovrà essere tenuto costantemente in perfette condizioni igieniche.


Nessun commento:

Posta un commento