23 luglio 2011

...Ma, essendo donna, non viene imputata né per stalking né per calunnia

"E’ entrato a casa mia dalla finestra e ha tentato di violentarmi. Mi ha buttato sul letto: mi teneva una mano sulla bocca e mi teneva ferme le braccia mentre tentava di togliermi i vestiti - ha raccontato la ragazza, una giovane di Montecchio - Si è fermato solo perché l’ho minacciato di chiamare i carabinieri. Poi, prima di uscire di casa, mi ha rubato il cellulare e il telefono fisso che avevo in casa".
Il tentato stupro sarebbe avvenuto lo scorso martedì alle 19, e A.M. era subito finito in manette con l'accusa di tentata violenza sessuale, violazione di domicilio e furto.
Ieri mattina, però, il giudice ha creduto alla versione di A.M.: "Non sono entrato dalla finestra: ho suonato il campanello, mi ha aperto la porta e mi ha fatto entrare – ha raccontato il pregiudicato in aula – I telefoni li ho presi soltanto per impedirle di continuare a mandarmi messaggi e cercarmi telefonicamente a casa, dove vivo con la mia famiglia".
Qualcosa non deve aver convinto il giudice nella versione della ragazza: "Non ho mai tentato di violentarla – ha aggiunto A.M. – Non sarebbe stato possibile, almeno così come l’ha raccontato. Visto che sostiene che con una mano le tenevo ferme le braccia mentre con l’altra le tappavo la bocca. Come avrei potuto cercare di sfilarle i vestiti?".
Il motivo della denuncia, in realtà, sarebbe un altro: la ragazza non aveva accettato la fine della loro storia. "Con questa donna – ha detto A.M. – ho avuto una relazione, ma era finita: lei non si rassegnava, continuando a chiamarmi e a inviarmi messaggini sul cellulare, per questo motivo si è inventata il tentativo di violenza".


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