17 maggio 2011

Sputi, botte, insulti. La testa sbattuta ripetutamente sull'asfalto e il setto nasale fracassato. La ferocia di un gruppo di dodicenni scatenata, in una strada di Tor Bella Monaca, da una banale fotografia. Scatto che, insieme ai tanti altri raccolti per settimane nella periferia est di Roma, avrebbe dovuto raccontare il degrado di un quartiere abbandonato dalle istituzioni. Ed è invece finito in un brutale pestaggio. A farne le spese, la giovane autrice del reportage, una ragazza pugliese di 33 anni, che per coltivare la sua passione ci ha quasi rimesso la vita.
Erano le sette di sabato pomeriggio quando, in via Santa Rita da Cascia, la fotografa dilettante stava immortalando una giostra, col permesso del proprietario. "Sono cinque mesi che lavoro a Tor Bella Monaca - ha raccontato la vittima - e non ho mai ripreso niente e nessuno senza prima chiedere l'autorizzazione. Ho sempre camminato in punta di piedi, volevo denunciare l'abbandono del quartiere, ero dalla parte della gente che ci vive". La giornata era quasi finita allorché una decina di adolescenti, "dodici, tredici anni al massimo", si è avvicinata e d'improvviso l'ha accerchiata. "Te ne devi andare da qui", le ha intimato. Cominciando a lanciare sputi e spintoni. Lei, allieva della Scuola romana di Fotografia, per la quale sta realizzando un'inchiesta sociale, è stata colta alla sprovvista: anziché reagire, ha tentato una conciliazione. Ma la baby gang ha continuato a infierire. Finché alle sue spalle non è piombata una donna, l'ha trascinata per i capelli e, con violenza, le ha sbattuto la faccia più volte sull'asfalto.
Appena è riuscita a rialzarsi, la reporter è corsa nella chiesa più vicina. Ha telefonato, sconvolta, alla sorella, ed è stata subito accompagnata al policlinico Tor Vergata. Il volto pieno di sangue, lividi ovunque, il setto nasale rotto. Ricoverata, dovrà restare in ospedale per dieci giorni. Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia Frascati.


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