30 luglio 2010

Aggiornamento al 21 gennaio 2011 - È in carcere a Vercelli da venerdì scorso. Come il convivente, Luca Sainaghi, dovrà rispondere di concorso nell'omicidio di Simona Melchionda (foto), la 25enne di Oleggio ritrovata senza vita lo scorso 3 luglio dopo quasi un mese di vane ricerche. Per la giovane di Lisanza, Ilaria Mortarini, le manette sono scattate una settimana fa. L'hanno arrestata i carabinieri di Novara, su mandato della Procura, che ha chiesto e ottenuto dal Gip la caustodia cautelare in carcere. La ragazza è accusata di essere coinvolta nell'assassinio della ex fidanzata del compagno dal quale aveva avuto un figlio la primavera scorsa.
La vittima era scomparsa il 6 giugno. L'ultima volta che i genitori la videro fu proprio quella sera, prima di uscire e dopo averla sentita litigare al telefono. Quasi un mese dopo, nel pieno delle ricerche, il cadavere di Simona fu ritrovato tra i rovi in riva al Ticino. Era stato proprio l'ex fidanzato a indicare il luogo. Luca Sainaghi, 28 anni, carabiniere, raccontò di averle sparato un colpo di pistola alla testa e di aver gettato il cadavere nel fiume.
Fin dall'inizio i sospetti riguardarono anche la compagna del militare che nella giornata di lunedì è stata sottoposta all'interrogatorio di garanzia durante il quale, riferiscono i giornali locali, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
link alla notizia:
www3.varesenews.it/insubria/articolo.php?id=193509

Aggiornamento al 15 settembre 2011 - Luca Sainaghi avrebbe ucciso Simona Melchionda sotto la spinta delle pressioni della compagna Ilaria Mortarini, gelosa del legame che aveva unito i due in passato. Lo avrebbe detto lo stesso assassino reo confesso, nel corso di un interrogatorio avvenuto nei giorni scorsi in Procura.
Sainaghi è stato risentito nell’ambito dell’indagine che riguarda la compagna, arrestata a gennaio, a sei mesi di distanza da Sainaghi. Ora la donna si trova agli arresti domiciliari nella propria casa di Lisanza (Varese), ma la Procura di Novara ha chiesto che torni in carcere.
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Aggiornamento al 4 dicembre 2011 - E’ stato notificato negli scorsi giorni all’avvocato Luca Panzeri, difensore di Ilaria Mortarini, l’avviso di chiusura delle indagini della Procura di Novara nei confronti della sua assistita, agli arresti domiciliari nella sua casa di Lisanza con l’accusa di omicidio premeditato in concorso con il compagno Luca Sainaghi, esecutore materiale dell’omicidio di Simona, reo confesso, condannato all’ergastolo lo scorso 16 novembre.
Secondo gli inquirenti, Mortarini è stata la ‘determinatrice’ del delitto, consumato il 6 giugno 2010.

Aggiornamento al 21 dicembre 2011 - E’ durato quasi sei ore filate l’interrogatorio di Ilaria Mortarini con il Pm Nicola Sirianni. La Procura di Novara le contesta i reati di concorso in omicidio premeditato, furto di proiettili dal poligono militare e occultamento di cadavere, le stesse che lo scorso 16 novembre hanno portato il suo compagno Luca Sainaghi alla condanna all’ergastolo, nonostante avesse scelto il rito abbreviato.
Per gli inquirenti Mortarini ha avuto parte attiva nell’omicidio di Simona Melchionda, la 25enne di Oleggio uccisa la sera del 6 giugno 2010 dall’ex carabiniere, con cui aveva avuto una storia.
Mortarini invece respinge le accuse.
Come era immaginabile nel corso dell’interrogatorio con il Pm ha negato tutte le accuse mossele dal compagno. Sainaghi davanti al Gup aveva detto di avere agito sotto la pressione di Ilaria, gelosa della sua storia passata con Simona. E aveva anche raccontato che al suo rientro, mentre lo aiutava a togliersi i vestiti sporchi di sangue, la Mortarini gli avrebbe detto
Non pentirti di ciò che hai fatto
Per la Procura i due avrebbero pianificato insieme il delitto. Il prossimo passo degli inquirenti sarà la richiesta di rinvio a giudizio.
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Aggiornamento al 19 aprile 2012 - Al termine di due ore di camera di consiglio il gup di Novara Marta Criscuolo ha pronunciato la sentenza: Ilaria Mortarini è colpevole di concorso in omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai motivi futili e abietti, e perciò va condannata a trent'anni, il massimo per un processo con il rito abbreviato e tanto quanto aveva chiesto il pubblico ministero Nicola Serianni.
Una sentenza che i famigliari di Simona Melchionda, a cominciare dal padre Leonardo, dalla madre Giovanna e dal fratello Roberto hanno accolto con grande commozione. "Abbiamo sempre detto che era gusto pagasse anche lei. Siamo soddisfattissimi: non possiamo non dire che crediamo nella giustizia, e che giustizia è stata fatta".
Il giudice ha stabilito anche l'interdizione per Ilaria Mortarini dai pubblici uffici e dall'esercizio di tutela e curatela; stabilito inoltre un risarcimento nei confronti della famiglia Melchionda di oltre 300mila euro.
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