14 gennaio 2011

9 gennaio 2010
Due ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite nei confronti di altrettante educatrici in servizio in un asilo nido di Conselice. L’ipotesi di reato fa riferimento a maltrattamenti aggravati nei confronti di bimbi ospiti della struttura. La misura coercitiva è stata eseguita dai carabinieri nella serata di venerdì nei confronti di due educatrici di 41 e 48 anni. Contestualmente alla notifica delle ordinanze di custodia cautelare gli inquirenti hanno effettuato sequestri di documentazione presso gli uffici del Comune di Conselice, di cui è dipendente una delle educatrici e presso gli uffici della cooperativa ZeroCento di cui è dipendente l’altra educatrice. Entrambe si trovano ora nel carcere di Forlì.
Le due maestre hanno una esperienza pluridecennale nel settore educativo e il loro arresto ha destato notevole sorpresa e incredulità. A far scattare l’inchiesta della Procura di Ravenna è stato un esposto presentato verso metà ottobre dal sindaco di Conselice, Maurizio Filipucci. «Avevamo raccolto delle voci su situazioni poco chiare nelle condotte educative di uno o due insegnanti. Così abbiamo ritenuto opportuno informare la Procura con un esposto» ha dichiarato il sindaco. Secondo quanto risulta sembra che le due maestre si fossero scambiate vicendevoli accuse in pubblico su comportamenti non proprio corretti nei confronti dei bambini. Lo scambio di accuse è venuto a conoscenza dei responsabili dell’asilo, ovvero il ‘Mazzanti’, e così è stato informato il sindaco. Dopo una breve ‘istruttoria’ interna, è stato deciso di presentare l’esposto alla magistratura.
La Procura ha delegato le indagini ai carabinieri di Lugo. Indagini che sono state svolte in modo assolutamente discreto; verosimilmente è stato impiegato l’unico mezzo di ricerca della prova utilizzabile in questo contesto, ovvero le microcamere per riprendere l’attività all’interno delle aule. Gli inquirenti avrebbero comunque avuto conferme a quelle iniziali ‘voci’ indicate nell’esposto. Raccolti pertanto i gravi indizi di colpevolezza necessari per la misura cautelare, il pm ha avanzato al gip la relativa richiesta e il giudice l’ha accolta. Entro i primi giorni della settimana le due educatrici compariranno davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.
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14 gennaio 2010
Due educatrici di un asilo nido di Conselice finiscono ai domiciliari dopo l'inchiesta partita da un esposto del sindaco. Una terza è indagata per episodi minori. Pesantissime le accuse: una piccola è stata lasciata nuda perché si era fatta la pipì addosso, altri chiusi in bagno per punizione, uno costretto a mangiare il cibo che aveva rigurgitato. Sotto choc la metà dei genitori lascia i piccoli a casa
Due maestre di un asilo nido di Conselice, nel Ravennate, di 41 e 48 anni, sono agli arresti domiciliari per maltrattamenti aggravati ai danni di diversi bambini. Una terza maestra è indagata a piede libero ma solo per episodi minori. Le donne sono accusate di avere preso a spinte, schiaffi in testa e insulti i bambini, ma anche di avergli tirato i capelli. E' stato il sindaco Maurizio Filipucci, con un esposto, a far partire le indagini, a novembre scorso. ''Quell'asilo lo abbiamo fondato negli anni '70: è il nostro fiore all'occhiello. All'inizio pensavamo che tutto potesse essere ricondotto a screzi tra dipendenti che non andavano d'accordo. Poi però dalle prime verifiche ci siamo accorti che forse qualcosa c'era stato. E così a quel punto per tutelare i piccoli, dopo una riunione in Comune abbiamo coinvolto la magistratura''.
L'accusa. Il quadro che emerge dai primi accertamenti è ben più grave di quello che poteva sospettare il sindaco. Nell'ordinanza di custodia cautelare si legge di un bimbo costretto a mangiare il rigurgito del cibo imposto e rifiutato. Un altro con la testa spinta a forza nel water o quello coperto con un cuscino perché piangeva troppo. Una bambina lasciata nuda perché aveva fatto la pipì addosso. E poi spinte, insulti razziali, bambini chiusi in bagno per punizione. Fatti di cui gli inquirenti avrebbero raccolto prove con microcamere e grazie al racconto di una ex dipendente dell'asilo. Gli episodi più gravi sarebbero stati descritti dalla donna, e non filmati dalle microcamere.
All'indomani dell'arresto delle due donne, a scuola si sono presentati solo 21 bambini su 52. ''Ditemi se mia figlia è in quei filmati'', ha chiesto ai carabinieri un padre arrivato all'asilo con la compagna e la bimba piccola. L'uomo ha poi detto di averla in passato ''trovata con unghie rotte e segni di morsi sulla faccia, ma - ha spiegato - avevamo lasciato correre''. Probabilmente pensando che il tutto fosse solo frutto di giochi tra bambini. Altri genitori invece hanno difeso le maestre: ''Mi sono sempre sembrate educatrici perbene e capaci'', ha detto una mamma.
La difesa. Oggi le due donne sono comparse davanti al Giudice delle indagini preliminari. L'educatrice (41 anni) ha risposto alle domande del giudice respingendo ogni accusa e chiedendo la revoca immediata della misura cautelare. La coordinatrice (48 anni) si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Il suo legale, l'avvocato Andrea Visani, ha spiegato che la scelta della sua assistita è dovuta al fatto che, prima di rispondere alle domande, vuole potere visionare le intercettazioni video realizzate dai carabinieri della Compagnia di Lugo. I legali della 41enne, Filippo Poggi di Forlì e Mariagrazia Guardigli di Ravenna, hanno spiegato che la loro cliente ha ammesso qualche urlo, ma solo per impedire che i bimbi si mordessero o si picchiassero tra di loro. L'indagine, hanno poi fatto notare, sarebbe partita già un paio di mesi prima rispetto all' esposto presentato dal sindaco di Conselice Maurizio Filipucci e sulla base delle testimonianze di un'altra educatrice.
link alla notizia:
bologna.repubblica.it/cronaca/2011/01/13/news/ravenna_due_maestre_d_asilo_ai_domiciliari_schiaffi_insulti_e_la_testa_di_un_bimbo_nel_water-11187459/?ref=HREC1-9


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