13 ottobre 2010

I Carabinieri della Stazione di Novate Milanese e della Compagnia di Rho hanno risolto il tentato omicidio avvenuto sabato sera. Come noto, intorno alle 20.00, presso il Pronto Soccorso di Bollate, è stato abbandonato ferito P.E., 37enne panettiere di origine albanese. Presentava quattro colpi di pistola alla spalla sinistra, alla scapola sinistra, alla coscia sinistra ed alla zona lombare e veniva immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico, rimanendo per 48 ore sospeso tra la vita e la morte. Le parole pronunciate a fatica e "rubate" al ferito sul lettino del pronto soccorso, poi risultate essere un depistaggio, portavano i militari alla rotonda di Baranzate, ma le testimonianze ed i rilievi non hanno confermato le indicazioni. I carabinieri sono quindi andati nei pressi dell'abitazione del ferito, in via Vialba a Novate Milanese: le prime testimonianze hanno raccontato di un acceso diverbio tra la vittima e la moglie, 33enne milanese, l'ultimo di una lunga serie. La moglie non era rintracciabile e i carabinieri hanno trovato altrui due bossoli nella sua abitazione compatibili con quelli usati nella sparatoria. I genitori hanno poi convinto la donna a presentarsi dai Carabinieri: nella confessione la donna, D.V., ha spiegato che era esasperata dalle continue violenze del marito, spesso ubriaco, consumate il più delle volte davanti alla figlia di 8 anni. Il litigio di sabato sera faceva scattare il raptus: presa la pistola del marito gli ha sparato alle spalle; prima in casa e poi nella tromba delle scale, mentre l'uomo tentava una disperata fuga. La donna si trova ora in stato di fermo nel carcere di San Vittore.

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http://www.ilgiornale.it/a_omni.pic1?ID=milano&ARTICOLO=2547


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