7 giugno 2016

M. D., 42 anni, è in carcere a Verona: la donna accusata di aver aiutato il compagno nell’omicidio di un 61enne




BRONI (Pavia). E’ accusata di complicità in omicidio, insieme al suo compagno. I carabinieri di Ferrara al termine di un’indagine serratissima hanno arrestato M. D., 42 anni, una donna originaria di Broni che da qualche tempo risulta residente a Cento (Ferrara). Con lei è finito in manette il compagno S. C., 45 anni, maresciallo dei carabinieri che da circa un anno non prestava più servizio attivo per motivi di salute. Sono accusati di avere ucciso Antonio Piombo, 61 anni, cameriere del bar della stazione di Padova, residente a Ceregnano (Rovigo).
prima prestava servizio alla compagnia di Cento (Ferrara); da qualche mese si era trasferito a Frassinelle Polesine, in provincia di Rovigo: anche se risulta residente a Cento, in realtà M. D. abitava con lui a Frassinelle. Il carabiniere, che doveva tornare il servizio il 16 giugno, è stato rinchiuso nel carcere di Rovigo, lei nel carcere femminile di Montorio a Verona. I due sono stati fermati sabato, mentre passavano in auto a Canaro (Rovigo); ieri pomeriggio dopo l’interrogatorio da parte del sostituto procuratore di Rovigo, Fabrizio Suriano, il fermo è stato trasformato in arresto. Anche perchè in casa di i carabinieri hanno trovato l’arma del delitto. Antonio Piombo era stato ucciso la sera del 26 maggio a Canaro, in un'area golenale del Po conosciuta per gli incontri sessuali occasionali.
Il corpo di Piombo era stato scoperto nel tardo pomeriggio del 27 maggio da alcuni pescatori. Qualcuno aveva rubato i documenti e tutti gli effetti personali: il barista era stato identificato solo domenica 28, quando il fratello lo aveva riconosciuto all’obitorio. Il medico legale aveva stabilito che il barista era stato freddato con due colpi di pistola Mauser 7,65 semiautomatica, al petto e alla fronte: sembrava una vera esecuzione. L'auto della vittima, una Fiat Punto, era stata poi ritrovata a Guarda Veneta (Rovigo), a pochi km da Canaro: l’auto era parcheggiata e chiusa a chiave. Secondo alcune indiscrezioni M. D. e  hanno fatto parecchi errori. La donna sarebbe stata inquadrata dalle telecamere di sicurezza di una banca mentre prelevava del denaro con il bancomat di Antonio Piombo.
Non meno maldestro : i suoi colleghi hanno trovato le sue impronte digitali sulla Fiat Punto del cameriere. La cosa più probabile è che lo stesso Ciammaichella si sia allontanato dal luogo dell’omicidio con la Punto. Ecco la ricostruzione al momento più accreditata. Antonio Piombo viene attirato sulla golena con una scusa: forse la promessa di un rapporto sessuale con M. D. Mentre i due sono in auto, arriva il carabiniere, che finge di sorprenderli. Durante la scenata ,  impugna una pistola (non quella di servizio, che aveva restituito durante la malattia) e minaccia di morte il presunto rivale in amore:
gli risparmia la vita solo se paga. Poi succede un imprevisto, e la rapina o estorsione si trasforma in omicidio: saranno le ulteriori indagini a stabilire se è la pista giusta. Di certo c’è una cosa: i carabinieri hanno appurato che la coppia ha molti debiti e che aveva bisogno di soldi. 



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