M. D., 42 anni, è in carcere a Verona: la donna accusata di aver aiutato il compagno nell’omicidio di un 61enne
di Paolo Fizzarotti
BRONI (Pavia). E’ accusata di complicità in omicidio, insieme al suo compagno. I
carabinieri di Ferrara al termine di un’indagine serratissima hanno
arrestato M. D., 42 anni, una donna originaria
di Broni che da qualche tempo risulta residente a Cento (Ferrara). Con
lei è finito in manette il compagno S. C.,
45 anni, maresciallo dei carabinieri che da circa un anno non prestava
più servizio attivo per motivi di salute. Sono accusati di avere ucciso Antonio Piombo, 61 anni, cameriere del bar della stazione di Padova, residente a Ceregnano (Rovigo).
S. C. prima prestava servizio alla compagnia di Cento
(Ferrara); da qualche mese si era trasferito a Frassinelle Polesine, in
provincia di Rovigo: anche se risulta residente a Cento, in realtà M.
D. abitava con lui a Frassinelle. Il carabiniere, che doveva
tornare il servizio il 16 giugno, è stato rinchiuso nel carcere di
Rovigo, lei nel carcere femminile di Montorio a Verona.
I due sono stati fermati sabato, mentre passavano in auto a Canaro
(Rovigo); ieri pomeriggio dopo l’interrogatorio da parte del sostituto
procuratore di Rovigo, Fabrizio Suriano, il fermo è
stato trasformato in arresto. Anche perchè in casa di S. C. i
carabinieri hanno trovato l’arma del delitto. Antonio Piombo era stato
ucciso la sera del 26 maggio a Canaro, in un'area golenale del Po
conosciuta per gli incontri sessuali occasionali.
Il corpo di Piombo era stato scoperto nel tardo pomeriggio del 27
maggio da alcuni pescatori. Qualcuno aveva rubato i documenti e tutti
gli effetti personali: il barista era stato identificato solo domenica
28, quando il fratello lo aveva riconosciuto all’obitorio. Il medico
legale aveva stabilito che il barista era stato freddato con due colpi
di pistola Mauser 7,65 semiautomatica, al petto e alla
fronte: sembrava una vera esecuzione. L'auto della vittima, una Fiat
Punto, era stata poi ritrovata a Guarda Veneta (Rovigo), a pochi km da
Canaro: l’auto era parcheggiata e chiusa a chiave. Secondo alcune
indiscrezioni M. D. e S. C. hanno fatto
parecchi errori. La donna sarebbe stata inquadrata dalle telecamere di
sicurezza di una banca mentre prelevava del denaro con il bancomat di
Antonio Piombo.
Non meno maldestro S. C.: i suoi colleghi hanno trovato le sue
impronte digitali sulla Fiat Punto del cameriere. La cosa più probabile è
che lo stesso Ciammaichella si sia allontanato dal luogo dell’omicidio
con la Punto. Ecco la ricostruzione al momento più accreditata. Antonio
Piombo viene attirato sulla golena con una scusa: forse la promessa di
un rapporto sessuale con M. D. Mentre i due sono in auto, arriva
il carabiniere, che finge di sorprenderli. Durante la scenata ,S. C. impugna una pistola (non quella di servizio, che aveva
restituito durante la malattia) e minaccia di morte il presunto rivale in amore:
gli risparmia la vita solo se paga. Poi succede un imprevisto, e la
rapina o estorsione si trasforma in omicidio: saranno le ulteriori
indagini a stabilire se è la pista giusta. Di certo c’è una cosa: i
carabinieri hanno appurato che la coppia ha molti debiti e che aveva
bisogno di soldi.
Fonte: http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2016/06/07/news/barista-assassinato-arrestata-bronese-1.13618876
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