29 settembre 2014

Si sarebbe inventata la violenza sessuale per incolpare un conoscente con cui vi sono degli screzi.
La 45enne di San Michele al Tagliamento che aveva denunciato di essere stata brutalmente picchiata e quindi costretta a subire violenza sessuale, è stata denunciata dai carabinieri al termine di una serie di rigorosi riscontri e di accertamenti investigativi.
Le accuse per lei sono di procurato allarme, calunnia e simulazione di reato.
Già, perché le indagini degli investigatori dell'Arma hanno portato a far chiarezza sull’episodio che la donna denunciò nei giorni scorsi, telefonando piangendo a un avvocato che a sua volta ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
In quello che si è rivelato un racconto di fantasia, la presunta vittima aveva accusato un uomo che aveva partecipato alla violenza di gruppo, riconoscendolo tra gli aguzzini. Si tratta di un pregiudicato che vive non distante dalla abitazione della 45enne, sempre a San Michele, con il quale non corre buon sangue. Anzi tra i due ci sarebbero delle vicende giudiziarie in corso.
Non è escluso che la donna si sia inventata tutto proprio per cercare di appensatire la situazione giudiziaria dell'uomo che, come appurato dai carabinieri, è completamente estraneo alla violenza per altro mai avvenuta. Così come l’aggressione.
A far scattare le indagini, come detto, era stato un avvocato di Portogruaro, a cui la donna si era rivolta telefonicamente per chiedere aiuto. Aveva infatti lamentato di essere stata picchiata nel campo attiguo la sua abitazione da tre uomini, che poi l'avrebbero costretta a un rapporto sessuale. Le indagini, svolte anche con i sanitari dell'ospedale di Portogruaro, avrebbero poi escluso ogni fatto. Ora la donna dovrà spiegare all'autorità il motivo del suo comportamento.
Fonte: http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/stupro_inventato_san_michele_al_tagliamento/notizie/928126.shtml


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