Madri che sfogano la loro violenza sulle maestre
Ponticelli (NA) - Madre e sorella di alunno irrompono in classe e picchiano maestra
26 novembre 2006 - Questa
volta la vittima della violenza a scuola non è un alunno ma una
maestra. Si chiama Maria, ha 26 anni, è un’insegnante precaria da tre
anni. È stata insultata, aggredita, addirittura picchiata in classe
davanti ai suoi bambini dalla madre e dalla sorella di un suo piccolo
alunno disabile. È accaduto a Ponticelli, via Bartolo Longo al confine
con il famigerato «Lotto Zero», plesso «G» del 70esimo circolo
didattico. La maestra è stata accompagnata al pronto soccorso
dell’ospedale Villa Betania, dove i medici le hanno diagnosticato
contusioni con ecchimosi. Guarirà in cinque giorni.
Il
preside della scuola ha presentato al commissariato di Ponticelli una
denunzia di infortunio sul lavoro da trasmettere all’Inail, ma
l’avvocato della maestra, Pasquale Spina, si è riservato di presentare
una querela. Maria è stata colpita con un calcio al basso ventre dalla
sorella di Daniele, 6 anni, un bambino di prima elementare affetto da
una patologia che talvolta non gli consente di controllare le sue
funzioni fisiologiche. Nulla di grave, normalmente. Ieri mattina,
invece, le cose si sono improvvisamente complicate. Ecco com’è andata.
Daniele se l’è fatta addosso. Maria si è accorta che doveva essere
cambiato e ha chiamato un’assistente materiale per fare avvertire la
famiglia del bambino. Poco dopo è arrivata a scuola la mamma di Daniele.
Famiglia difficile, il padre del disabile è detenuto, già in passato la
direzione aveva invitato la donna a tenere comportamenti adatti a un
ambiente scolastico. Appena entrata in cortile, invece, la mamma del
bambino ha cominciato a sbraitare contro le insegnanti. Era convinta che
il piccolo fosse stato trascurato o maltrattato. Maria non ha esitato
ad andarle incontro per spiegarle che si sbagliava, che lei, invece,
tiene moltissimo a Daniele e che quel «bisognino» improvviso poteva
essere conseguenza dei farmaci. Non è bastato. La donna, infatti, ha
continuato a gridare fino a quando non ha ripreso suo figlio ed ha
lasciato la scuola. Sembrava finita, ma il peggio doveva ancora venire.
Maria, intanto, era rientrata in classe con gli altri bambini della
prima elementare. Dieci minuti dopo - racconta la maestra
nell’intervista che pubblichiamo qui accanto - la sorella di Daniele,
una ragazza sui vent’anni, è entrata in classe superando
inspiegabilmente tutti i controlli del personale. E anche lei ha
cominciato a gridare contro Maria, accusata, questa volta, di non aver
riposto nella zaino di Daniele il suo pupazzo preferito, il personaggio
di un cartone animato che il bambino chiama «Crash». La maestra si è
difesa. Tiene anche lei a quel pupazzo, perchè vuole bene a Daniele, e
lo aveva rimesso personalmente nel suo zaino. Niente da fare. La sorella
del piccolo disabile, anzi, nonostante fossero presenti gli altri
bambini, ha sferrato con violenza un calcio a Maria, colpendola al basso
ventre. Un dolore acuto. La maestra si è piegata su se stessa. Poi
grida, confusione, bambini terrorizzati. Finalmente, una collega di
Maria e un’assistente sono riuscite a bloccare l’intrusa e ad
allontanarla dalla scuola. Il consigliere comunale di An, Marco Noto,
che per primo ha riferito la notizia dell’aggressione, ha espresso
solidarietà al corpo docente del circolo didattico ed ha annunciato
l’intenzione di presentare un’interrogazione al sindaco.
Civitavecchia - Alunna accusata di bullismo: la madre picchia la preside
13 febbraio 2007 - Da
qualcuno doveva pur avere preso. L'aggressività, in questo caso, l'ha
succhiata col latte materno, una ragazzina di una scuola media di
Civitavecchia, vicino a Roma, responsabile di numerosi episodi di
bullismo ai danni dei suoi compagni di scuola, la media inferiore
"Flavioni". A tal punto insopportabili erano diventati i suoi
atteggiamenti, che la preside aveva convocato un incontro con ragazzi e
genitori per decidere il da farsi. Risultato: pure la preside è stata
malmenata, ma dalla madre della ragazza. Alla quale non sono andate giù
le accuse, a sua detta infondate, rivolte alla figliola.
L'episodio
è accaduto nel pomeriggio. Il dirigente scolastico della "Flavioni", V.
L. R., aveva indetto la riunione alla quale stavano partecipando gli
insegnangi e i genitori degli alunni della classe frequentata dalla
ragazza. L'incontro si era reso necessario dopo le numerose lamentele
per atti di bullismo che sarebbero stati compiuti dalla giovane: in base
a quanto sostenuto dai genitori, e confermato da alcuni docenti, la
ragazzina infastidiva i compagni e aveva atteggiamenti aggressivi nei
loro confronti. Inoltre, nel bel mezzo delle lezioni, lei passava il
tempo a fare foto e girare filmati con il suo telefono cellulare.
Nell'incontro,
com'era prevedibile, le accuse sono state ribadite. Proprio queste
sarebbero all'origine della violenta reazione della madre: la donna ha
prima insultato pesantemente la preside, poi è passata alle vie di fatto
prendendola a pugni in testa e sulle spalle. La dirigente scolastica,
che pochi mesi fa aveva anche avuto seri problemi di salute, è stata
accompagnata presso l'ospedale San Paolo, dove è rimasta sotto
osservazione precauzionale dei medici.
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Siracusa - Madre e figlia picchiano insegnante per brutto voto
22 marzo 2007 - Madre
e figlia hanno aggredito e malmenato un’insegnate dopo che l’alunna si
e’ trovata un brutto voto in pagella. E’ successo all’Istituto tecnico
professionale (Itas) Giovanna di Savoia di Siracusa martedì scorso, ma
si e’ saputo oggi. La professoressa e’ stata visitata al pronto soccorso
dell’ospedale Umberto I e dimessa con una prognosi di cinque giorni.
Elmas (CA) - Picchia l'insegnante della figlia: denunciata madre
2 gennaio 2008 - Avrebbe
picchiato la maestra della figlia; concluse le indagini, e' stata
denunciata per violenza e minacce aggravate a pubblico ufficiale.
La
mattina del 5 novembre gli agenti erano intervenuti nella scuola
elementare di Elmas dove una insegnante aveva subito una aggressione.
Secondo quanto ricostruito, la bambina avrebbe confidato alla madre di
essere stata maltrattata dall'insegnante, e la donna avrebbe reagito
colpendo violentemente al volto la maestra
Palermo - Madre e nonna di alunna pestano a calci e pugni la prof
12 febbraio 2008 - Una
professoressa presa a calci e pugni dalla madre di un´alunna. È
accaduto sabato scorso a Pallavicino. A scatenare l´ira della donna è
stato un banale motivo: il tentativo di "sequestro" del telefonino che
la ragazzina pretendeva di utilizzare in classe durante la lezione.
«Abbiamo vissuto una giornata movimentata", ammette il preside della
scuola media Borgese, Salvatore Pellitteri, che cerca però di gettare
acqua sul fuoco parlando di «una situazione che stava per degenerare a
causa di un equivoco. Per regolamento - spiega il capo d´istituto - è
vietato usare il cellulare a scuola: quando i professori sono costretti a
sequestrarlo, a fine giornata lo restituisco ai genitori raccomandando
loro di non farlo più utilizzare ai figli in classe».
L´altro
ieri però solo dopo l´intervento della polizia la malcapitata
professoressa è riuscita a divincolarsi dalla morsa di mamma e nonna
dell´alunna, letteralmente inferocite. I sanitari del pronto soccorso
dove la docente è stata accompagnata l´hanno medicata, giudicandola
guaribile in quattro giorni. «Sono ancora scioccata - racconta A.I. -
non mi aspettavo una simile aggressione. Mi sono ritrovata addosso le
due signore che mi prendevano a calci e pugni».
Ma
perché è scattato il pestaggio? La prima parte della storia la racconta
il preside. «L´insegnante, in classe per una supplenza, si è accorta
che una ragazzina utilizzava il telefonino. Dopo averla ripresa più
volte, invitandola a spegnerlo, ha chiesto all´alunna di
consegnarglielo», dice Pellitteri.
Ma
la ragazzina non ne vuole sentire di separarsi dal cellulare e aguzza
l´ingegno: invece del suo, consegna alla prof il telefonino della
compagna. «A questo punto - continua il dirigente scolastico -
l´insegnante scrive sul registro una nota disciplinare a carico
dell´alunna». La quale, per nulla intimorita, chiede di uscire dalla
classe per andare in bagno e, col suo cellulare, chiama i rinforzi.
Qualche momento dopo, si presentano a scuola la madre e la nonna, che
inveiscono contro docenti, preside, bidelli. Cercano la professoressa
"rea" di avere tentato di sottrarre il telefonino alla figlia.
Nel
frattempo suona la campanella di mezzogiorno e arriva un´altra mamma
che vorrebbe portarsi a casa la figlia disabile. Non appena l´insegnante
di sostegno si avvia all´uscita con la ragazzina, credendo che sia lei
la docente da colpire, le due donne scatenano la spedizione punitiva.
«Ho cercato di difendermi come potevo - racconta A.I. - ma le due
signore sembravano impazzite. Poi sono intervenuti i bidelli».
«Visto
che la situazione era degenerata - dice il preside - sono stato
costretto a chiamare la polizia». Mentre gli agenti verbalizzavano il
tutto, la professoressa ancora dolorante usciva da un ingresso
secondario. Ieri la ragazzina era normalmente in classe, mentre
l´insegnante di sostegno si ritrova a casa con lividi dappertutto e un
ginocchio gonfio. L´alunna verrà punita? «Sarà il consiglio di classe -
dice il preside - a stabilire il da farsi».
Statte (TA) - Due madri aggrediscono a pugni e calci una maestra fino a farla svenire
14 novembre 2008 - All'assemblea,
oltre al sindaco, hanno partecipato la dirigente della scuola, Linda
Fasano, e il padre della maestra, il quale ha detto che già l'anno
scorso la figlia aveva subito minacce dalle due donne che ieri l'hanno
aggredita. La maestra è stata aggredita dalle due mamme perché, a loro
dire, l'insegnante avrebbe maltrattato o discriminato le loro figlie. La
maestra è stata colpita con calci e pugni ed è svenuta sotto gli occhi
della figlia di 10 anni. Soccorsa e condotta in ospedale è stata
giudicata guaribile in dieci giorni. Le due donne che l'hanno aggredita
sono state denunciate in stato di libertà per lesioni personali.
Napoli - Insegnante aggredita in classe dalla madre di un alunno
11 novembre 2009 - (Adnkronos)
Aggredisce in classe l'insegnante del figlio 'colpevole' di aver
adottato un provvedimento disciplinare nei confronti del ragazzino. E'
successo a Napoli, dove I.O., 40anni, e' stata denunciata dagli agenti
del Commissariato di Polizia ''Scampia'' per aver aggredito stamani
un'insegnante della Scuola Media ''Moscati'' di via Lombardia,
all'interno dell'istituto scolastico.
La
vittima, una professoressa di 47 anni, era appunto 'colpevole' di aver
adottato un provvedimento disciplinare nei confronti del figlio, un
ragazzino di circa 11 anni, che frequenta il primo anno. I.O. l'ha prima
insultata e minacciata e poi l'ha spintonata piu' volte, per far
intendere il senso delle sue minacce. Un insegnante, accortosi di quanto
stesse accadendo, ha chiamato la Polizia che, giunta sul posto, ha
identificato la donna denunciandola in stato di liberta'. La malcapitata
insegnante, per lo shock subito, e' ricorsa alle cure mediche.
Cingoli (MC) - Il figlio si chiude nel bagno della scuola e lei picchia la vicepreside
10 febbraio 2010 - Una
donna ha mandato una professoressa all'ospedale. Il fatto è avvenuto a
Cingoli dove la vice preside dell'istituto alberghiero è stata portata
al pronto soccorso dopo essere stata aggredita dalla madre di un suo
allievo.
Il
fatto è avvenuto martedì mattina. Uno studente, pur di evitare una
nota, si è rinchiuso in bagno senza volerne uscire. E' dovuta
intervenire la vice preside che, dopo numerosi tentativi, ha allertato i
genitori del ragazzo ma anche i carabinieri.
Una volta arrivati a scuola, i genitori, vista la presenza delle forze dell'ordine, hanno iniziato ad attaccare verbalmente la vice preside. La professoressa, per tutta risposta, nel pomeriggio si è recata dai carabinieri per sporgere denuncia.
Appena uscita dalla caserma però è stata aggredita dalla madre dello studente, finendo al pronto soccorso. La donna, si è scagliata anche contro alcuni militari intervenuti. Fermata ed arrestata, su di lei ora pende l'accusa di lesioni personali gravi, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
fonte
Una volta arrivati a scuola, i genitori, vista la presenza delle forze dell'ordine, hanno iniziato ad attaccare verbalmente la vice preside. La professoressa, per tutta risposta, nel pomeriggio si è recata dai carabinieri per sporgere denuncia.
Appena uscita dalla caserma però è stata aggredita dalla madre dello studente, finendo al pronto soccorso. La donna, si è scagliata anche contro alcuni militari intervenuti. Fermata ed arrestata, su di lei ora pende l'accusa di lesioni personali gravi, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
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Acerra (NA) - Madre picchia maestra, ma sbaglia persona
15 maggio 2010 -
Isterica reazione di una madre che a causa di un rimprovero della
figlia a scuola si presenta all'ingresso con l'intento di farsi
giustizia da sola. Chiede ai bambini quale sia la maestra a la
aggredisce, ma sbaglia persona. L'insegnante malmenata, spinta, ed
aggredita verbalmente ha sporto denuncia.
Ostia (RM) - Prof sgrida allieva: madre la aggredisce con calci e pugni
21 maggio 2010 - Botte
da orbi in una scuola media di Ostia. Prende a parolacce una compagna
di classe, viene rimproverata dall’insegnante. Ma è solo l’inizio: la
madre dell’alunna si scaglia furiosamente contro la professoressa e i
carabinieri intervenuti allo scoppiare della lite. È così che un’intera
famiglia di Nuova Ostia, la zona più degradata del litorale romano,
finisce in carcere per lesioni, aggressione e resistenza a pubblico
ufficiale mentre professoressa e due militari vengono medicati al pronto
soccorso dell’ospedale Grassi.
Un
semplice diverbio, insomma, trasformato in pochi minuti in rissa quello
accaduto mercoledì davanti la scuola media statale «Fratelli Garrone»
di corso Duca di Genova. Siamo in una classe seconda. Francesca,
chiamiamola così, se la prende con la vicina di banco. La insulta
pesantemente nonostante i richiami dell’insegnante di turno. Come se non
bastasse la ragazzina, a dir poco contrariata, se la prende anche con
la donna di 55 anni. Una nota sul registro è la scintilla che scatena la
reazione dell’allieva. Dallo zaino afferra il cellulare e chiama la
madre. «La prof mi ha attaccato, vieni a prendermi». La madre si
presenta all’uscita accompagnata dall’altra figlia, di 20 anni. Dalla
docente non vuole sentir ragioni. «Tu a mia figlia non le dici nulla»,
urla la madre. Subito dopo partono schiaffi, calci e pugni. La
poveretta, stordita, cade a terra. Dall’istituto viene allertato il 112.
Arriva una pattuglia del nucleo radiomobile. È a quel punto che le due
donne si avventano anche contro i carabinieri: tutti in caserma, manette
ai polsi. Davanti la compagnia di via dei Fabbri Navali arrivano anche
il fratello della mamma, un pregiudicato di 38 anni, e un terzo figlio
di 18 anni. Vogliono sapere perché le due sono state fermate, gridando e
prendendo a parolacce chiunque. Per i quattro, a quel punto, scatta
l’arresto. Le donne vengono trasferite nel braccio femminile di
Rebibbia, gli uomini a Regina Coeli.
«È
imbarazzante - commenta Alessandro Onorato, capogruppo Udc in consiglio
comunale - apprendere che, al giorno d’oggi, gli insegnanti siano
sempre più in balia, trovandosi poi indifesi, delle violenze e dei
capricci degli alunni e dei loro genitori».
Milano - Prof picchiata per un rimprovero: condannate madre e nonna della ragazzina
21 gennaio 2010 - Una
professoressa rimprovera un'alunna di 10 anni e i parenti di
quest'ultima la aggrediscono. E' successo in una scuola media inferiore
di Milano, nel quartiere di Quarto Oggiaro. A quanto pare l'insegnante
ha rimproverato la bambina, seguita dai servizi sociali, verso l'ora di
pranzo. Quando la ragazza e' tornata a casa ha raccontato l'accaduto in
famiglia e a quel punto la madre e la nonna si sono dirette verso la
scuola e hanno picchiato l'insegnante che e' stata portata in ospedale,
ma le sue condizioni non destano preoccupazione. (Agr)
fonte
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12 luglio 2010 - Avevano
picchiato la professoressa di una alunna in una scuola media di Quarto
Oggiaro, perché l'aveva rimproverata. Oggi la mamma e la nonna della
bimba che avevano sbattuto la testa della prof sul pavimento del bagno
lasciando sulle piastrelle ciocche di capelli strappate sono state
condannate a pene fino a 2 anni e 4 mesi di reclusione per violenza
privata, lesioni, ingiurie e minacce. La sentenza è stata emessa dal
giudice della prima sezione penale su richiesta del pubblico ministero
Marco Ghezzi che ha intenzione di trasmetterla al tribunale dei minori
perché valuti se togliere la bimba ai genitori.
La vicenda, descritta dai testimoni come «allucinante», di una «violenza inaudita stile Shining», è accaduta il 21 gennaio 2009 in una scuola media in via Graf. In base a quanto ricostruito nel processo attraverso le testimonianze, durante il pranzo alla mensa scolastica la bimba, di 13 anni, ha preso in mano la brocca dell'acqua, rovesciandola in maniera provocatoria sul pavimento. E ha continuato a farlo, nonostante la professoressa la rimproverasse. Al punto che l'insegnante ha dovuto afferrarla per un polso e bloccarle il braccio.
Dopo la scuola, tornata a casa, la bambina ha raccontato ai familiari quanto accaduto, sostenendo di essere stata picchiata. Alle 15.30, quando la prof, 41 anni all'epoca, si è avviata verso l'uscita dall'edificio, ha quindi trovato nell'atrio la mamma 29enne e la nonna 51enne dell'allieva ad attenderla. Subito sono volati insulti e grida («Puttana, ti ammazziamo») e presto la nonna ha le ha sferrato il primo schiaffo. L'insegnante è fuggita, trovando rifugio nell'area della segreteria. Tuttavia la mamma della bambina è corsa in cortile ed è entrata in segreteria dalla finestra. Vedendola arrivate come una furia, la donna si è chiusa in bagno, ma l'altra ha sfondato la porta a calci, l'ha afferrata per i capelli e ha cominciato a sbatterle la testa sul pavimento finché i poliziotti intervenuti sul posto non sono riusciti a bloccarla. Le lesioni riportate erano tali che si è reso necessario portarla in ospedale.
Mamma e nonna sono poi finite a giudizio per concorso in violenza privata, lesioni personali con l'aggravante di averle commesse su una persona incaricata di pubblico servizio, violenza privata e ingiuria. La madre della ragazzina anche di danneggiamento. Oggi le condanne. Il giudice ha inflitto 2 anni e 4 mesi di carcere alla mamma, che ha precedenti per furto, invasione, rapina, armi. Ha inoltre comminato un anno e 8 mesi alla nonna, che invece ha precedenti per droga, furto, rapina ed emissione di assegni a vuoto. Nessuna delle due imputate ha mai reso dichiarazioni; mentre la vittima non ha voluto costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni parlando di una famiglia sfortunata e spiegando di non voler infierire sulla loro sfortuna.
fonte
La vicenda, descritta dai testimoni come «allucinante», di una «violenza inaudita stile Shining», è accaduta il 21 gennaio 2009 in una scuola media in via Graf. In base a quanto ricostruito nel processo attraverso le testimonianze, durante il pranzo alla mensa scolastica la bimba, di 13 anni, ha preso in mano la brocca dell'acqua, rovesciandola in maniera provocatoria sul pavimento. E ha continuato a farlo, nonostante la professoressa la rimproverasse. Al punto che l'insegnante ha dovuto afferrarla per un polso e bloccarle il braccio.
Dopo la scuola, tornata a casa, la bambina ha raccontato ai familiari quanto accaduto, sostenendo di essere stata picchiata. Alle 15.30, quando la prof, 41 anni all'epoca, si è avviata verso l'uscita dall'edificio, ha quindi trovato nell'atrio la mamma 29enne e la nonna 51enne dell'allieva ad attenderla. Subito sono volati insulti e grida («Puttana, ti ammazziamo») e presto la nonna ha le ha sferrato il primo schiaffo. L'insegnante è fuggita, trovando rifugio nell'area della segreteria. Tuttavia la mamma della bambina è corsa in cortile ed è entrata in segreteria dalla finestra. Vedendola arrivate come una furia, la donna si è chiusa in bagno, ma l'altra ha sfondato la porta a calci, l'ha afferrata per i capelli e ha cominciato a sbatterle la testa sul pavimento finché i poliziotti intervenuti sul posto non sono riusciti a bloccarla. Le lesioni riportate erano tali che si è reso necessario portarla in ospedale.
Mamma e nonna sono poi finite a giudizio per concorso in violenza privata, lesioni personali con l'aggravante di averle commesse su una persona incaricata di pubblico servizio, violenza privata e ingiuria. La madre della ragazzina anche di danneggiamento. Oggi le condanne. Il giudice ha inflitto 2 anni e 4 mesi di carcere alla mamma, che ha precedenti per furto, invasione, rapina, armi. Ha inoltre comminato un anno e 8 mesi alla nonna, che invece ha precedenti per droga, furto, rapina ed emissione di assegni a vuoto. Nessuna delle due imputate ha mai reso dichiarazioni; mentre la vittima non ha voluto costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni parlando di una famiglia sfortunata e spiegando di non voler infierire sulla loro sfortuna.
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Arzignano (VI) - Madre di alunna tempesta di pugni e calci la prof di sua figlia
16 gennaio 2011 - «Mi
ha aggredito come una furia, mi ha preso per il collo, mi ha tempestato
di pugni e calci. Se non ci fossero state altre tre mamme, che l'hanno
bloccata, non so davvero come sarebbe finita». Il racconto di Angela Del
Rosso, docente di lettere alla media "Motterle" di Arzignano, è
drammatico. Ieri mattina è stata aggredita a scuola dalla madre di un
ragazzo, di origine extracomunitaria, che l'ha costretta a ricorrere
alle cure del Pronto Soccorso dell'ospedale di Arzignano: temeva
soprattutto per gli occhi. Fortunatamente la visita medica ha escluso
problemi particolari. La scuola è la stessa che qualche giorno fa è
stata al centro delle cronache perché un genitore ha denunciato atti di
bullismo subiti dal figlio, ma tra i due fatti non ci sono legami.
«Avevamo
dato appuntamento ai genitori di questo ragazzo - racconta la
professoressa Del Rosso, ancora piuttosto provata dalla brutta
esperienza - perché non si sono mai presentati negli orari di
ricevimento canonici. Subito lei era sulla difensiva, mi ha chiesto se
questi colloqui fossero obbligatori. Le ho risposto di no, però è
nell'interesse del ragazzo che ci sia un dialogo tra scuola e famiglia».
La
Del Rosso ha parlato della situazione dello studente, che sta
attraversando un periodo così così, ma non ha mai dato problemi
particolari: «Quando ho finito - continua - la madre mi ha detto: adesso
parlo io, e mi ha chiesto come mai il figlio fosse stato escluso dal
concerto di Natale. Le ho detto che non lo sapevo, i corsi di musica si
svolgono al pomeriggio e non me ne occupo direttamente. Lei insisteva,
così lo ho fatto capire che ormai non avevo più tempo e dovevo andare in
classe. Allora si è scatenata».
Alla
docente, che insegna alla "Motterle" da 6 anni, viene meno la voce
quando ricorda quei terribili momenti: «Mi ha spinto, poi mi ha preso
per il collo, mi ha dato un pugno in faccia. Sono caduta e lei ha
continuato a urlare e a colpirmi con pugni, calci, botte». Pare che il
marito, che pure era presente, non abbia fatto nulla, mentre sono state
altre tre mamme, che stavano aspettando il loro turno per parlare con i
docenti, a fermare la donna.
Mentre
i due si sono allontanati sono stati chiamati i carabinieri della
stazione di Arzignano. Quando sono arrivati la situazione si era
tranquillizzata. "Volevano chiamare l'ambulanza, ma ho detto di no -
aggiunge la professoressa - sono andata al Pronto Soccorso accompagnata
dalla vicepreside. Temevo per gli occhi, dato che porto le lenti a
contatto e mi pareva di non vederci più tanto bene. Per fortuna non ci
sono conseguenze gravi. Ho un labbro gonfio e qualche livido. Ma non mi
spiego davvero il perché di tanta furia, possibile che il problema sia
quel concerto?". Il ragazzo, è stato appurato in seguito, è stato sì
escluso, ma perché non aveva partecipato alle prove. Cose che possono
capitare e che non giustificano certo il ricorso alla violenza. "Mentre
mi picchiava urlava delle frasi - dice ancora Del Rosso - mi pare di
aver capito qualcosa come 'ti ucciderò prima che tu uccida mio figlio'.
Queste sono minacce, intendo fare denuncia perché devo tutelare me
stessa".
Anche
la scuola, secondo quanto spiega la dirigente Donata Albiero, procederà
con una querela: "Sono episodi gravissimi e la scuola sarà inflessibile
- afferma la dirigente - Mi auguro solo che qualcuno non li
strumentalizzi per altri scopi".
Monfalcone - Maestra maltratta (forse) alunno: madre pesta maestra
21 gennaio 2011 - Un
alunno di una classe prima della scuola Duca d’Aosta di Monfalcone non
frequenta le lezioni dal 17 dicembre. Secondo quanto riferisce la madre
«ha paura della maestra che gli ha tirato i capelli». La dirigenza della
scuola smentisce. In mezzo ci sono due denunce. Quella presentata alla
polizia dalla madre del bambino ai danni della maestra e quella
presentata dalla maestra ai carabinieri in cui lamenta di essere stata
aggredita dalla mamma, in strada, davanti ai cancelli della scuola.
Indaga la Procura della Repubblica di Gorizia.
Sono
i contorni di una vicenda delicata che da alcuni giorni sta creando
tensione nella scuola Duca d’Aosta. A tutti i livelli. Del caso sono a
conoscenza la vicesindaco Altran e i dirigenti dell’U fficio scolastico
regionale e provinciale Beltrame e Biasiol. Ecco cosa si legge nella
denuncia presentata dalla mamma:«In data 17 dicembre mio figlio mi
riferiva che aveva paura ad andare a scuola a causa del comportamento ed
aggressività di una maestra. Gli chiedevo il motivo di tale disagio e
lui mi riferiva che la maestra (omettiamo di specificare la materia
ndr), una supplente, lo aveva preso per i capelli per farlo sedere. In
altre occasioni l’i nsegnante avrebbe avuto comportamenti analoghi anche
con altri ragazzi».
Nella
denuncia si legge anche che la maestra ”griderebbe frequentemente”. Da
quel giorno il bambino non è più andato a scuola. La mamma e buona parte
degli altri genitori di questa classe speravano che la supplente non
riprendesse le lezioni dopo le vacanze di Natale. Invece, resterà almeno
fino al 28 gennaio. In seguito all’accaduto il bambino, sostiene la
mamma, sarebbe rimasto vittima di uno stress psico- fisico tanto da
essere sottoposto a ripetute visite pediatriche. La mamma ammette di aver insultato e tirato i capelli alla maestra.
«Ho fatto a lei quello che lei ha fatto a mio figlio», spiega.
Nel pomeriggio di martedì 11 gennaio all’oratorio San Michele si è
svolta un’assemblea dei genitori. Invitata, non si è presentata la
preside Maria Raciti che pure in precedenza avrebbe garantito la propria
disponibilità. Era presente invece la supplente che messa a confronto
con la mamma ”nega i fatti asserendo di usare soltanto un tono più alto
di voce per contenere la vivacità dei bambini”.
I
genitori fanno presente che tutti i ”bambini affermano di aver visto
l’episodio in questione e di aver notato scatti d’ira con conseguente
perdita di controllo”. Realtà o fantasie dei bambini? Realtà, secondo le
mamme. Non tutte, però. Nel periodo in cui è maturata questa vicenda le
mamme hanno più volte chiesto un incontro con la preside.
«Ma
la preside si concede con estrema riluttanza», sottolineano i genitori.
La supplente, subentrata alla titolare - costretta a un periodo di
malattia - presta servizio dal 2 novembre. I genitori non vogliono più
quella supplente, ma il fronte non è compatto. Nel frattempo il bambino è
ancora assente dalle lezioni. Ora la dirigenza della scuola ha assunto i
primi provvedimenti ma nega decisamente la versione dei fatti delle
mamme coinvolte.
«Oggi
incontreremo la mamma del bambino e nei giorni successivi organizzeremo
un incontro con i genitori della classe. Si sta ingigantendo un caso
che non deve esistere. La scuola ha sempre operato nel massimo rispetto
delle procedure. È assolutamente infondato quanto asserito dalle mamme.
La scuola Duca d’Aosta è un’i stituzione seria, dove la qualità
dell’insegnamento e la dedizione del corpo docente è a livello di
eccellenza ». La vicaria della scuola Duca d’Aosta, Mara Grani, nega
dunque categoricamente quanto asserito dalle mamme.
«La
supplente è un insegnante con diversi anni di insegnamento alle spalle -
spiega la dirigente -, brava e molto attaccata al suo lavoro che
affronta con professionalità. Mai e poi mai si è resa protagonista dei
fatti che le vengono attribuiti da alcuni genitori. Anzi. In ogni caso,
proprio perché la nostra volontà è di rasserenare la situazione, da
alcuni giorni alla supplente è stata garantita la compresenza, ovvero
non sarà in classe da sola ma sarà affiancata da colleghi e procederà
con i programmi didattici prestabiliti.
Mi
appello dunque - aggiunge la dirigente vicaria - ai genitori affinché
stemperino queste tensioni che si riflettono gravemente sui bambini, i
quali - posso testimoniarlo io - quando vedono la supplente le corrono
incontro per abbracciarla. Se un problema c’è stato non è certo
suscitando un tale clamore che si risolve. Sia chiaro inoltre che in
questa scuola nessun bambino è stato mai offeso né fatto oggetto di
atteggiamenti aggressivi da parte degli insegnanti o di chiunque operi
con loro. Non è vero inoltre come è stato riferito che i bambini per
punizione siano allontanati dalla classe.
Milano - Alunno dà in escandescenze, madre picchia la preside
5 febbraio 2011 - Una
lite scoppiata tra due bambini di quarta elementare della scuola
omnicomprensiva Sorelle Agazzi, in piazza Gasparri, ha richiesto
l’intervento prima della maestra, poi della preside, e, una volta
arrivata la madre di uno degli alunni coinvolti, questa ha picchiato la
dirigente scolastica che è finita in ospedale La donna è stata dimessa
con un giorno di prognosi e tra la scuola e la famiglia dell’alunno è
ora in corso un’azione legale.
All’origine
del litigio il desiderio di un bambino di sedersi al posto di una sua
compagna: questa non ha ceduto e l’alunno si è arrabbiato, iniziando a
rovesciare banchi e lanciando libri e quaderni. La maestra ha chiamato
la preside: entrambe hanno cercato di contenere la furia piccolo,
trattenendolo per le spalle, ma questo ha iniziato a dare calci e pugni
contro il muro. E’ quindi stata chiamata la madre del bimbo e il 118.
Quando,
però, la madre è arrivata a scuola e ha incontrato la preside nel suo
ufficio, è cominciata un'accesa discussione sfociata in una vera e
propria zuffa: sono state lanciate aria carte e documenti e la preside è
stata fatta cadere. Per questo, poi, è stata portata al pronto
soccorso.
I
dirigenti scolastici hanno fatto sapere di avere già avuto problemi in
passato per l’esuberanza dello stesso ragazzino: già una volta era stato
chiamato il padre per discutere del comportamento del figlio e
anch’egli aveva dato in escandescenze che avevano portato poi ancora a
una zuffa con la preside.
Verona - Madre minaccia maestre con coltello
2 aprile 2011 - Cerca
di far uscire il figlio da scuola senza autorizzazione e senza avvisare
le maestre. E quando viene scoperta e informata che ciò non è
possibile, si scaglia contro le educatrici minacciandole con un
coltello.
C'è
voluto l'intervento della polizia e dei vigili per riportare la calma
nell'istituto e far desistere la donna dai suoi malsani propositi.
L'episodio, peraltro, non può considerarsi concluso dal momento che è
già stata inoltrata una denuncia in procura.
Tutto
è cominciato a metà mattinata in una scuola materna della periferia
cittadina (il nome non lo indichiamo per tutelare i minori che sono
coinvolti nell'episodio). È stata proprio una delle educatrici a
contattare le forze dell'ordine in quanto, ha raccontato, era stata
aggredita verbalmente e minacciata da una donna di origini straniere. In
particolare, quest'ultima, si era presentata a scuola prima dell'orario
previsto per l'uscita dei bambini e aveva cercato di prelevare la
figlia di cinque anni attraverso la staccionata del giardino,
approfittando del fatto che i bambini si trovavano all'esterno per
giocare.
Una
delle educatrici della scuola, accortasi di quanto stava accadendo, è
intervenuta spiegandole che l'uscita dei bambini doveva essere
autorizzata dalle insegnanti e che, comunque, non era possibile
prelevare i bambini in quel modo.
A
questo punto la mamma ha iniziato a inveire violentemente contro
l'insegnante, richiamando peraltro l'attenzione delle altre insegnanti e
dei bambini presenti.
Alcuni testimoni hanno anche notato che la donna aveva estratto una lama dalla borsetta con la quale minacciava le maestre.
Dopo
l'intervento della volante della questura, è stata denunciata per
minacce. L'episodio è stato segnalato anche al tribunale dei minori.
fonte
Noale (VE) - La preside accusa alunno di vandalismo: la madre la spedisce al pronto soccorso
23 novembre 2012 - Il figlio viene convocato dalla preside per atti di vandalismo. La madre dello studente non se la prende con il figlio, bensì con la dirigente scolastica. Che finisce al pronto soccorso dopo essere stata "presa per il collo". Una storia di amore materno che forse travalica i confini del buonsenso quella riportata da Il Gazzettino.
Francesca Bonazza, preside dell'istituto comprensivo di Noale, dopo la sfuriata di una mamma, sarebbe dovuta ricorrere ad alcune cure sanitarie. Il motivo? Nei giorni scorsi alcuni giovani delle medie hanno imbrattato delle aule della vicina scuola elementare con scritte blasfeme. Cinque o sei. L'unico a essere riconosciuto sarebbe stato il ragazzino convocato in presidenza, che alle 13, al suono della campanella, esce da scuola accolto dal compagno della madre. Il tempo di tornare a casa ed entrambi vengono a sapere della convocazione in presidenza.
Passano pochi minuti e i due tornano all'istituto scolastico. La madre del ragazzo tira dritto fino all'ufficio di Francesca Bonazza, parlando di un possibile "sequestro di persona" che avrebbe subito il figlio. Una volta di fronte alla dirigente scolastica, le si sarebbe scagliata contro prendendola per il collo e scaraventandola contro la parete della stanza. Il tutto, sembra, sotto gli occhi di una insegnante. Dopodiché l'aggressione termina, con la donna che esce dalla stanza e se ne va con il compagno. Dopo le cure mediche, Francesca Bonazza ha sporto denuncia.
Fonte
Roma - Maestra schiaffeggia bambini, madri la spediscono all'ospedale
18 maggio 2014 - Fosse stato per lei poteva finite lì, con quei ceffoni dati ai bambini della sua classe.
Noale (VE) - La preside accusa alunno di vandalismo: la madre la spedisce al pronto soccorso
23 novembre 2012 - Il figlio viene convocato dalla preside per atti di vandalismo. La madre dello studente non se la prende con il figlio, bensì con la dirigente scolastica. Che finisce al pronto soccorso dopo essere stata "presa per il collo". Una storia di amore materno che forse travalica i confini del buonsenso quella riportata da Il Gazzettino.
Francesca Bonazza, preside dell'istituto comprensivo di Noale, dopo la sfuriata di una mamma, sarebbe dovuta ricorrere ad alcune cure sanitarie. Il motivo? Nei giorni scorsi alcuni giovani delle medie hanno imbrattato delle aule della vicina scuola elementare con scritte blasfeme. Cinque o sei. L'unico a essere riconosciuto sarebbe stato il ragazzino convocato in presidenza, che alle 13, al suono della campanella, esce da scuola accolto dal compagno della madre. Il tempo di tornare a casa ed entrambi vengono a sapere della convocazione in presidenza.
Passano pochi minuti e i due tornano all'istituto scolastico. La madre del ragazzo tira dritto fino all'ufficio di Francesca Bonazza, parlando di un possibile "sequestro di persona" che avrebbe subito il figlio. Una volta di fronte alla dirigente scolastica, le si sarebbe scagliata contro prendendola per il collo e scaraventandola contro la parete della stanza. Il tutto, sembra, sotto gli occhi di una insegnante. Dopodiché l'aggressione termina, con la donna che esce dalla stanza e se ne va con il compagno. Dopo le cure mediche, Francesca Bonazza ha sporto denuncia.
Fonte
Sulmona (AQ): Denunciata la madre che ha aggredito una maestra
26 Giugno 2013 - E’ stata denunciata la giovane mamma sudamericana (B.M.E.) che nei giorni scorsi aggredì una maestra dell’asilo di via Crispi, dopo che la figlia si era sbucciata il ginocchio cadendo.
B.M.E., di anni 32, sarà ora indagata per i reati di lesioni personali, ingiuria e minaccia, in seguito alla denuncia presentata dalla vittima.
Una maestra sessantenne che – in seguito all’aggressione – era stata portata all’ospedale per medicare con due punti di sutura la ferita alla testa e l’occhio nero. La donna era stata giudicata guaribile in dieci giorni. Subito dopo il fatto, la preside Elvira Tonti aveva diffidato la sudamericana ad entrare nell’asilo sulmonese. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, che dovrà essere ora supportata dalle indagini della polizia, la madre era andata a riprendere la figlia di 4 anni e, nell'apprendere che la piccola, correndo, si era leggermente ferita, sarebbe andata su tutte le furie, colpendo la maestra alla testa con una borsa e tirandole i capelli.
Roma - Maestra schiaffeggia bambini, madri la spediscono all'ospedale
18 maggio 2014 - Fosse stato per lei poteva finite lì, con quei ceffoni dati ai bambini della sua classe.
«Davano
troppo fastidio», avrebbe provato a giustificarsi con i colleghi basiti
dal suo comportamento. Ma i genitori dei piccoli, alcuni dei quali
imparentati coi boss della mala di Tor Bella Monaca, non l’hanno pensata
esattamente allo stesso modo. E il giorno dopo, messo insieme un
piccolo esercito di madri inferocite, hanno deciso di punire la giovane
insegnante con un’irruzione all’interno della scuola elementare e un
pestaggio a sangue sotto gli occhi della preside, così forte da spedirla
in ospedale dove è ancora ricoverata per le violente percosse.
La
spedizione punitiva è scattata all’interno di un istituto comprensivo
all’ombra dei palazzoni di Tor Bella Monaca, nella periferia sud-est
della capitale. La scuola presa d’assalto è la Sandro Pertini in via
dell’Archeologia, che venerdì mattina è stata letteralmente presa
d’assalto da un manipolo di madri infuriate. Volevano «farla pagare» ad
una giovane maestra, trent’anni, «dalla personalità fragile e senza
alcuna esperienza», come la definiscono, che il giorno prima aveva
maltrattato fino a mettere le mani addosso ad alcuni suoi alunni. Scena
alla quale avevano assistito anche i colleghi della supplente, che
immediatamente avrebbero provato a redarguirla. «Aveva letteralmente
perso la testa - racconta qualcuno - Sembrava come esasperata dai
ragazzi».
Più
che un problema di opportunità del metodo didattico, però, l’aver
maltrattato i bambini, in un quartiere come Tor Bella Monaca, può
diventare un comportamento interpretato come un’infamia da ripagare con
la stessa moneta, specialmente se ad essere picchiati sono i figli degli
uomini legati alla malavita di quartiere. E la spedizione punitiva,
andata avanti per circa tre ore e fermata solo dall’intervento dei
carabinieri, sembra essere stato anche un segnale alla comunità di Tor
Bella Monaca su chi deve essere «rispettato».
Il
blitz sarebbe scattato alle otto del mattino, davanti ai cancelli della
Pertini. Lì il gruppo di madri ha atteso la giovane supplente; al suo
arrivo avrebbero tentato di bloccarla per chiederle spiegazioni, ma
l’insegnante avrebbe tirato dritto, esasperando ulteriormente gli animi
già bellicosi delle genitrici. Nemmeno il tempo di girarsi e la docente
sarebbe stata aggredita prima calci e pugni davanti all’entrata del
plesso, poi inseguita e malmenata anche nella stanza della presidenza,
in una vera e propria escalation di violenza, smorzata soltanto
dall’intervento dei militari.
Nel
parapiglia è finita coinvolta anche la dirigente scolastica, intenta a
sedare la rissa. «Pensavo la volessero ammazzare – racconta ancora
incredula – non ho mai assistito a tanta violenza».
Intorno
alle undici l’insegnante è stata trasportata al pronto soccorso del
Policlinico Tor Vergata. È ancora ricoverata, e sono in molti a giurare
che non metterà mai più piede in quella scuola.
http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/tor-bella-monaca-roma-scuola-insegnante-picchia-alunni-mamme-aggressione-vendetta/notizie/696842.shtml
Francia - Insegnante pugnalata a morte dalla madre di un suo alunno
4 luglio 2014 - Un'insegnante di 34 anni è stata pugnalata a morte dalla madre di un allievo ad Albi, nel sud della Francia. La donna, secondo quanto riferiscono gli inquirenti, citati dai media francesi, è arrivata a scuola e ha ucciso la 34enne davanti agli alunni. E' stata immediatamente arrestata e posta in stato di fermo.
"Stamattina, una mamma è arrivata con un coltello e ha pugnalato davanti ai bambini una maestra di 34 anni, per dei motivi ancora ignoti", ha spiegato ai cronisti il procuratore di Albi, Claude Derens, aggiungendo che al suo arrivo sul posto "stavano tentando di rianimarla, era in arresto cardiaco nella sua aula", all'interno di una delle scuole elementari cittadine.
Il ministro dell'Istruzione Benoit Hamon, riferisce un portavoce, "ha immediatamente interrotto le sue attività per recarsi sul posto al fine di rivolgere le sue condoglianze alla famiglia dell'insegnante e per portare loro il suo sostegno.
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2014/notizia/francia-madre-alunno-uccide-prof_2055312.shtml
Livorno - Madre fa irruzione a scuola e colpisce con un pugno la maestra
15 novembre 2014 - Un pugno in faccia, dritto e sonoro, come solo la rabbia riesce a innescare. Lo ha sferrato una madre livornese alla maestra di prima elementare della figlia. Motivo? la donna credeva che la piccola fosse stata picchiata a scuola, così ha pensato di vendicarla.
Francia - Insegnante pugnalata a morte dalla madre di un suo alunno
4 luglio 2014 - Un'insegnante di 34 anni è stata pugnalata a morte dalla madre di un allievo ad Albi, nel sud della Francia. La donna, secondo quanto riferiscono gli inquirenti, citati dai media francesi, è arrivata a scuola e ha ucciso la 34enne davanti agli alunni. E' stata immediatamente arrestata e posta in stato di fermo.
"Stamattina, una mamma è arrivata con un coltello e ha pugnalato davanti ai bambini una maestra di 34 anni, per dei motivi ancora ignoti", ha spiegato ai cronisti il procuratore di Albi, Claude Derens, aggiungendo che al suo arrivo sul posto "stavano tentando di rianimarla, era in arresto cardiaco nella sua aula", all'interno di una delle scuole elementari cittadine.
Il ministro dell'Istruzione Benoit Hamon, riferisce un portavoce, "ha immediatamente interrotto le sue attività per recarsi sul posto al fine di rivolgere le sue condoglianze alla famiglia dell'insegnante e per portare loro il suo sostegno.
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2014/notizia/francia-madre-alunno-uccide-prof_2055312.shtml
Livorno - Madre fa irruzione a scuola e colpisce con un pugno la maestra
15 novembre 2014 - Un pugno in faccia, dritto e sonoro, come solo la rabbia riesce a innescare. Lo ha sferrato una madre livornese alla maestra di prima elementare della figlia. Motivo? la donna credeva che la piccola fosse stata picchiata a scuola, così ha pensato di vendicarla.
Tutto è nato dal momento in cui la bimba è tornata a casa con una ferita sulla fronte. Un segno evidente di maltrattamenti, secondo la madre. Così la mattina dopo la donna si è fatta largo tra le bidelle con insistenza e in preda alla rabbia. Ha imboccato l’ingresso della scuola che si trova in pieno centro e, a chi cercava di fermarla spiegandole che l’accesso non era libero, lei ha risposto a colpi di zainetto. Poi è riuscita a fare irruzione in classe e lì è andata in scena la discussione violenta sotto gli occhi dei piccolissimi alunni di prima elementare.
I bimbi erano già tutti schierati e seduti dietro al banco in attesa della lezione ma invece hanno dovuto assistere a una scena di pugilato.
La preside è stata costretta ad avvertire i carabinieri e a portare all’ospedale la maestra che è stata medicata per le lesioni rimediate dopo l’aggressione. Al termine della giornata la direttrice si era raccomandata perché venisse il papà della bimba all’uscita di scuola. Ma così non è stato. La madre-pugile si è ripresentata e non aveva completamente sbollito la rabbia. Ha iniziato a discutere con una coppia di genitori che erano andati a prendere il loro bimbo, colpevole, secondo la madre, di essere stato lui ad aver fatto male alla sua figlioletta.
Le botte alla piccola sono sempre state smentite dalla scuola. La preside ha detto che la bambina si era procurata la ferita da sola. Poi ha denunciato la madre e ha allertato i carabinieri in caso di bisogno: “La mia priorità è la sicurezza degli alunni”.
http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/livorno-mamma-scuola-pugno-maestra/notizie/1013583.shtml
Bari - Madre prende a schiaffi la prof della figlia: "L'aveva rimproverata"
18 ottobre 2017 - Per placare la furia della madre c'è voluto l'intervento dei carabinieri e del 118. "Non la passerai liscia, ti faccio fuori", sarebbe stata la minaccia rivolta dalla donna all'insegnante della figlia, colpevole di avere rimproverato la ragazzina per il comportamento inopportuno tenuto in classe.
"Le ha tirato uno schiaffo e fatto volare gli occhiali - raccontano i colleghi della docente - Com'è possibile che un genitore riesca ad arrivare al secondo piano della scuola senza essere fermato?".
L'episodio è avvenuto a Bari, nell'istituto San Giovanni Bosco del quartiere Libertà, a pochi passi dal Redentore. Prima l'aggressione verbale, poi quella fisica, che ha mandato al pronto soccorso una giovane insegnante della scuola media.
L'insegnante di scuola media era intenta a spiegare in inglese alcuni passaggi della lezione agli alunni stranieri - questa la versione riferita dai colleghi - quando una ragazzina non avrebbe gradito il rimprovero della docente, desiderosa di ottenere maggiore tranquillità in aula. Colta di sorpresa dalla reazione dell'alunna, la professoressa avrebbe chiamato il 118, in preda a un malore. Immediata la reazione della studentessa, che avrebbe accusato a sua volta sintomi da stato di ansia e allertato subito la madre.
"La signora è salita al secondo piano e ha urlato contro la collega, facendole volare gli occhiali con uno schiaffo - è la testimonianza degli altri docenti - Questo episodio non fa che confermare che ormai a scuola non si lavora più in maniera sicura"
Nonostante l'intervento dell'ambulanza, la professoressa ha raggiunto il pronto soccorso perché ancora in stato di agitazione. "Abbiamo risolto tutto, alla presenza dei carabinieri - cerca di riportare serenità, il preside Giuseppe Capozza - e nel mio ufficio le due donne si sono parlate e hanno deciso di comune accordo di risolvere le future controversie cercando il dialogo ed evitando lo scontro".
L'insegnante ha preferito evitare di sporgere denuncia, ma i carabinieri vogliono vederci chiaro e ricostruire la dinamica.
http://bari.repubblica.it/cronaca/2017/10/18/news/bari_mamma_va_a_scuola_e_prende_a_schiaffi_la_prof_della_figlia_l_aveva_rimproverata_-178576339/
Bitonto (BA) - Rissa fra madri per assistere alla recita scolastica
19 dicembre 2017 - Dalla festa alla rissa, per futili motivi, in pochissimi minuti. È accaduto in una scuola elementare di Bitonto, poco prima della recita programmata in occasione delle festività natalizie, e protagoniste di questa imbarazzante vicenda sono le madri di due bambini la cui esibizione era prevista sul palco di lì a poco. Ne dà notizia il Corriere del Mezzogiorno.
Stando al racconto di alcuni testimoni, le due madri avrebbero iniziato a litigare per un posto in prima fila. Dalle parole poi, le donne sono passate in breve tempo alle mani, con il supporto di parenti e amici presenti in sala.
Una delle due contendenti, nel parapiglia, ha accusato un malore e per prestarle soccorso è stato necessario l’intervento del 118. La dirigente scolastica, dopo il fatto, ha annullato l’esibizione dei bambini.
https://www.telebari.it/cronaca/8690-bitonto-rissa-tra-mamme-alla-recita-scolastica-lite-nata-per-il-posto-in-prima-fila.html
Bari - Madre prende a schiaffi la prof della figlia: "L'aveva rimproverata"
18 ottobre 2017 - Per placare la furia della madre c'è voluto l'intervento dei carabinieri e del 118. "Non la passerai liscia, ti faccio fuori", sarebbe stata la minaccia rivolta dalla donna all'insegnante della figlia, colpevole di avere rimproverato la ragazzina per il comportamento inopportuno tenuto in classe.
"Le ha tirato uno schiaffo e fatto volare gli occhiali - raccontano i colleghi della docente - Com'è possibile che un genitore riesca ad arrivare al secondo piano della scuola senza essere fermato?".
L'episodio è avvenuto a Bari, nell'istituto San Giovanni Bosco del quartiere Libertà, a pochi passi dal Redentore. Prima l'aggressione verbale, poi quella fisica, che ha mandato al pronto soccorso una giovane insegnante della scuola media.
L'insegnante di scuola media era intenta a spiegare in inglese alcuni passaggi della lezione agli alunni stranieri - questa la versione riferita dai colleghi - quando una ragazzina non avrebbe gradito il rimprovero della docente, desiderosa di ottenere maggiore tranquillità in aula. Colta di sorpresa dalla reazione dell'alunna, la professoressa avrebbe chiamato il 118, in preda a un malore. Immediata la reazione della studentessa, che avrebbe accusato a sua volta sintomi da stato di ansia e allertato subito la madre.
"La signora è salita al secondo piano e ha urlato contro la collega, facendole volare gli occhiali con uno schiaffo - è la testimonianza degli altri docenti - Questo episodio non fa che confermare che ormai a scuola non si lavora più in maniera sicura"
Nonostante l'intervento dell'ambulanza, la professoressa ha raggiunto il pronto soccorso perché ancora in stato di agitazione. "Abbiamo risolto tutto, alla presenza dei carabinieri - cerca di riportare serenità, il preside Giuseppe Capozza - e nel mio ufficio le due donne si sono parlate e hanno deciso di comune accordo di risolvere le future controversie cercando il dialogo ed evitando lo scontro".
L'insegnante ha preferito evitare di sporgere denuncia, ma i carabinieri vogliono vederci chiaro e ricostruire la dinamica.
http://bari.repubblica.it/cronaca/2017/10/18/news/bari_mamma_va_a_scuola_e_prende_a_schiaffi_la_prof_della_figlia_l_aveva_rimproverata_-178576339/
Bitonto (BA) - Rissa fra madri per assistere alla recita scolastica
19 dicembre 2017 - Dalla festa alla rissa, per futili motivi, in pochissimi minuti. È accaduto in una scuola elementare di Bitonto, poco prima della recita programmata in occasione delle festività natalizie, e protagoniste di questa imbarazzante vicenda sono le madri di due bambini la cui esibizione era prevista sul palco di lì a poco. Ne dà notizia il Corriere del Mezzogiorno.
Stando al racconto di alcuni testimoni, le due madri avrebbero iniziato a litigare per un posto in prima fila. Dalle parole poi, le donne sono passate in breve tempo alle mani, con il supporto di parenti e amici presenti in sala.
Una delle due contendenti, nel parapiglia, ha accusato un malore e per prestarle soccorso è stato necessario l’intervento del 118. La dirigente scolastica, dopo il fatto, ha annullato l’esibizione dei bambini.
https://www.telebari.it/cronaca/8690-bitonto-rissa-tra-mamme-alla-recita-scolastica-lite-nata-per-il-posto-in-prima-fila.html
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