3 gennaio 2013

Aggiornamento del 31 gennaio 2013
Il«delitto degli scatoloni» si tinge sempre di più d’orrore. Col trascorrere delle ore emergono particolari raccapriccianti sull’assassinio dell’insegnante Riccardo Chiurco, 72 anni, di Trebisacce, fatto a pezzi dalla figlia Stefania, 38 anni, dopo l’ennesima lite. La donna è stata fermata con l’accusa di omicidio premeditato.
Ha ammesso di aver tagliato il corpo del padre dopo aver notato il genitore morto sull’uscio di casa. Una spiegazione che i magistrati hanno ritenuto inverosimile. Solo per caso comunque si è arrivati a scoprire quel che resta del corpo del pensionato. Il fratello della vittima che abita a San Demetrio Corone, dopo aver cercato il congiunto per settimane, mercoledì mattina, si è recato a Trebisacce per rendersi conto di persona che fine avesse fatto il fratello. Ha bussato invano alla porta dell’abitazione di Riccardo Chiurco, senza però ottenere risposta. Ha quindi avvisato i carabinieri che a loro volta hanno fatto intervenire i vigili del Fuoco. Proprio quando questi ultimi stavano per montare le scale per introdursi nella palazzina, dalla finestra si è affacciata Stefania Chiurco. «Cosa volete. Avete un mandato?». L’atteggiamento della ragazza ha insospettito i carabinieri. La studentessa universitaria [a 38 anni!.. - ndr] è comunque scesa e ha aperto il portone. La casa è stata setacciata ma dell’insegnante nessuna traccia. Tutto era in ordine.
La figlia ha continuato a ripetere che il padre era uscito e non era ancora tornato. I carabinieri stavano per andare via quando l’occhio attento del maresciallo Enzo Bianco, comandante della stazione di Trebisacce, ha puntato lo sguardo su alcuni scatoloni riposti nell’androne della scala. Erano legati con del nastro argentato, pronti per essere portati in discarica, per lo smaltimento. «Cosa c’è dentro questi scatoloni?» ha domandato il maresciallo alla donna. «Sono pacchi, sono lì perché li devo gettare tra i rifiuti» – è stata la risposta di Stefania Chiurco. Il sottufficiale non si è dato per vinto ed ha aperto uno degli scatoloni. Imballato con il cellophan c’era il busto dell’insegnante. Addosso aveva ancora la maglietta e un pezzo di pantalone con la cintura. In un altro scatolone i carabinieri hanno ritrovato la testa, imbavagliata, gli occhi semichiusi. Le gambe e le braccia erano state messe in un altro scatolone. I «pezzi» umani erano coperti di calce e di borotalco. Nell’androne i carabinieri hanno trovato sacchi di calce ancora imballati.
Le liti tra Riccardo Chiurco e sua figlia negli ultimi tempi si erano fatte sempre più accese. L’insegnante rimproverava alla donna di non studiare e di tralasciare l’appuntamento con la laurea in Medicina. Stefania era, infatti, iscritta a Perugia ed era ormai da anni fuori corso.

30 gennaio 2013 - Un uomo è stato ucciso a Trebisacce (Cosenza) ed il suo cadavere è stato fatto a pezzi; la figlia quarantenne della vittima è stata fermata dai carabinieri che stanno accertando se sia stata lei a commettere l'omicidio. La donna è stata portata nella caserma per l'interrogatorio.
La vittima è Riccardo Chiusco, di 72 anni. E' stato il cattivo odore proveniente dall'abitazione in cui vivevano padre e figlia ad insospettire familiari e vicini, che hanno chiesto l'intervento dei carabinieri. I familiari dell'uomo avevano segnalato ai militari che del 72enne non si avevano più notizie da alcuni giorni.
Parti del cadavere della vittima sono stati trovati all'interno di alcuni scatoloni nell'abitazione che Chiusco condivideva con la figlia. L'appartamento si trova in una zona centrale della frazione marina di Trebisacce, centro dell'Alto Jonio cosentino. I resti erano in avanzato stato di decomposizione: l'omicidio potrebbe risalire a 15-20 giorni fa.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/calabria/articoli/1079569/uomo-ucciso-e-fatto-a-pezzi-fermata-la-figlia.shtml


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