2 novembre 2012

Tredici anni e già costretta a vendersi sulla strada dalla sorella e da un'altra giovane romena. E' l'agghiacciante realtà portata alla luce dalla polizia municipale di Verona, che ha arrestato con le accuse di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione due ragazze romene di 18 e 23 anni.
Grazie alla segnalazione di un'agente, il nucleo di polizia giudiziaria martedì mattina è riuscito a scoprire quel che avveniva nelle vicinanze di un distributore di via Palladio, a pochi metri di distanza dalla stazione di Porta Nuova. La ragazzina veniva continuamente avvicinata da clienti di ogni età e provenienza che si mettevano d'accordo con le due più grandi per la prestazione.
Dopo circa un'ora di appostamenti gli agenti hanno visto che la piccola saliva sull'auto di un cliente, diretta verso un campo isolato in località Spianà. Era lì che la ragazzina viveva insieme ai genitori e alla sorella, in quel momento assenti. Ed era lì dove si sarebbe consumato il rapporto se i vigili non fossero intervenuti tempestivamente. Per il cliente è scattata la denuncia a piede libero, mentre le due sfruttatrici sono state arrestate e si trovano ora in carcere a Montorio. Dagli accertamenti effettuati è emerso che la ragazzina, analfabeta e incapace persino di distinguere i numeri, si vendeva in strada da almeno una settimana.
Grazie al rapido intervento dell'Unità di Crisi e Valutazione della Regione, ente specializzato nell'assistenza alle vittime della tratta, la piccola è stata immediatamente affidata a un centro specializzato nel Padovano. Ma nella mattinata di ieri è riuscita a scappare senza lasciare tracce ed è ora ricercata. Nel mirino dei vigili anche i genitori, due nomadi già noti al comando per l'attività illecita di accattonaggio. Si sta cercando di capire se fossero o meno a conoscenza di quanto accadeva a quella piccola all'interno di quel casolare che è già stato demolito.


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