15 giugno 2011

aggiornamento del 12 dicembre 2013
La congregazione religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice è citata come responsabile civile nel processo a Busto Arsizio (Varese) a una suora accusata di abusi sessuali nei confronti di una ragazza, minorenne quando sarebbero avvenuti gli episodi, che poi si è suicidata all'età di 26 anni. Potrebbe trovarsi quindi a dover risarcire i danni morali ai genitori della giovane, che si sono costituiti parte civile. E' quanto ha stabilito il gip di Busto Arsizio Luca Labianca, nel corso dell'udienza preliminare.
La suora - Maria Angela Farè, 53 anni - è accusata di violenza sessuale aggravata e atti persecutori.
Gli abusi iniziarono in una parrocchia di Busto Arsizio tra il 1997 e il 1998, quando la vittima aveva solo 12 anni, e sarebbero poi proseguiti per diversi anni. Episodi che sono venuti alla luce nel giugno 2011, quando la ragazza si è suicidata e sono stati ritrovati diari, video e lettere scritte dalla suora, che nel frattempo era stata trasferita e operava in una scuola di formazione del Milanese.
"Chiederemo che la congregazione paghi i danni morali - ha spiegato il legale dei genitori della ragazza, Tiberio Massironi - perché secondo noi è mancata la vigilanza sul comportamento della suora". La parte civile aveva chiamato in causa la congregazione alla quale apparteneva la religiosa, chiedendo che fosse coinvolta nel processo come responsabile civile.

aggiornamento del 13 novembre 2012
Abusi sessuali, violenze private e atti persecutori: con queste accuse una suora di 52 anni - originaria di Busto Arsizio ma residente nel Milanese, dove dirige un centro di formazione professionale - è stata messa agli arresti in una casa di cura e di custodia. Il provvedimento è stato adottato dal gip di Busto Arsizio (Varese), in via provvisoria. Le accuse si riferiscono alla tragica fine di una ragazza che la suora avrebbe vessato per anni, fino a portarla, nel giugno 2011, al suicidio.
L'incontro fra la donna e la giovane vittima - all'epoca una ragazzina di soli 12 anni, con qualche difficoltà relazionale - avvenne negli anni 1997-1998 nell'oratorio di una parrocchia di Busto Arsizio, dove la suora prestava servizio. L'incontro «assunse presto connotazioni sessuali, fino a trasmodare nel tempo in veri e propri atti persecutori e crescenti violenze, fino a quando, nel giugno 2011, la ragazza, in preda ad una profonda crisi morale e psicologica, si tolse la vita all'età di ventisei anni», si legge nella nota della Questura. La ragazza si impiccò.
Proprio con la morte della giovane le indagini, svolte dal Commissariato di Busto Arsizio e dirette dal pm Roberta Colangelo, hanno subito un'accelerazione, «grazie soprattutto al materiale - scritti, diari, corrispondenza, supporti informatici e documentazione video e fotografica - ritrovato tra gli effetti personali della vittima», spiegano gli investigatori. La suora - che secondo le risultanze della consulenza tecnica risulta affetta da disturbo borderline di personalità, incidente parzialmente sulla capacità di volere - è stata giudicata socialmente pericolosa e accompagnata dai poliziotti di Busto Arsizio e della Squadra Mobile di Varese in una casa di cura e custodia.


Nessun commento:

Posta un commento