12 giugno 2012

Una vicenda di atti persecutori verificatasi in questi ultimi mesi ai danni di un operaio 43enne lucchese e della moglie. Dopo aver rotto la sua relazione con una ventottenne di origine straniera abitante in periferia, infatti, è stato bersagliato da pedinamenti, minacce, sms e telefonate minatorie. Alla fine è stato costretto a presentare denuncia ai carabinieri che hanno indagato e appurato che in effetti la sua ex lo perseguitava, arrivando anche a minacciare pesantemente la moglie, dalla quale era nel frattempo tornato. Per la giovane straniera è scattata quindi una denuncia alla magistratura per atti persecutori.
La vicenda ha avuto inizio nel febbraio scorso quando l’operaio lucchese, che aveva lasciato alcuni mesi prima la moglie per andare a vivere con una bella ventottenne di origine straniera, ha cambiato idea. Approfittando di un viaggio all’estero della ragazza, tornata per qualche settimana dai parenti, lui si era infatti pentito ed era tornato dalla moglie, riappacificandosi. Al suo ritorno a Lucca, la 28enne aveva scoperto che lui aveva davvero messo fine al loro rapporto, preferendo recuperare il matrimonio. Inferocita e ferita, la ragazza aveva allora iniziato a molestarlo con telefonate e sms, di giorno e di notte. Chiamate insistenti e minacciose: «Se non torni con me, stai attento che qui finisce male, stai molto attento...». E via di questo passo. Poi erano scattati anche i pedinamenti e le scenate in strada.
Nel mirino era finita anche la moglie, in un crescendo ossessivo che si era fatto sempre più inquietante. La coppia ormai non si azzardava neppure ad uscire di casa, nel timore di essere aggredita in strada dalla furiosa «ex» abbandonata. Insieme, si erano quindi rivolti ai carabinieri, nel timore che l’atteggiamento persecutorio sfociasse in gesti ancora più pericolosi.


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