17 marzo 2012

aggiornamento del 4 aprile 2012
Il 17 marzo era fuggita dopo aver provocato un incidente e aveva fatto perdere le sue tracce. Questa mattina ha confessato di essere lei il pirata della strada che ha lasciato sull’asfalto di via De Vizzi un motociclista di 46 anni, in gravi condizioni. A riconoscerla sono stati gli agenti della polizia locale di Cinisello che, in seguito a quell’incidente, hanno avviato una vasta indagine riuscendo a individuare la cinisellese di 35 anni e costringendola a una confessione.
Il lavoro degli agenti è cominciato il giorno stesso dell’incidente. Un teste che si trovava lungo la via de Vizzi al momento dello scontro tra la mote e l’auto aveva riferito ai vigili di aver visto fuggire una Lancia Ypsilon di colore scuro. Aveva inoltre fornito i numeri e le lettere di una targa parziale. Altro elemento importante, il fatto che alla guida ci fosse un individuo con i capelli lunghi, forse una donna.
A questo punto gli agenti hanno controllato sull’elenco della Motorizzazione tutte le Lancia di proprietà di cinisellesi che avevano numeri compatibili con quelli segnalati. L’elenco si è presto ridotto a sole dieci persone. Tra questo solamente tre donne. Una prima convocazione dei potenziali «pirati» non ha dato esito positivo. Tutti si sono detti estranei all’incidente e hanno confermato di non essere passati da quella strada il 17 marzo. Ancora una volta la tecnologia è venuta incontro agli investigatori. Grazie a una verifica delle celle dei ponti di telefonia mobile si è riusciti a stabilire che solo una delle dieci persone quel pomeriggio si trovava nella zona di via de Vizzi. La donna di 35 anni. A questo punto, ieri mattina la sospettata è stata convocata nuovamente al comando della polizia locale dove è stata lungamente interrogata.
I vigili avevano anche raccolto alcune tracce di vernice che l’auto aveva lasciato sullo scooter incidentato al momento dello scontro. Alla fine, dinanzi a prove certe, la donna ha scelto di confessare e di accettare di subire il processo per omissione di fermata e omissione di soccorso. Reati che il Codice della Strada reputa molto gravi e che in alcuni casi potrebbero anche prevede la reclusione. La donna è stata denunciata a piede libero in attesa di essere processata. La patente è stata immediatamente ritirata.


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