1 febbraio 2012

La 22enne tranquillizzava via filo il suo compagno, "vantandosi" del controllo che esercitava su tutte le ragazze sfruttate. Tra i compiti "particolari" affidatile c'era anche quello di "prendersi cura" di una delle ragazze sfruttate, una minorenne.
P.E.P., rumena di 22 anni, è stata sottoposta a fermo di indiziato di delitto dagli uomini della Squadra Mobile, diretta dal dr. Vittorio Rizzi, per il reato di reclutamento, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, anche minorile. La rumena faceva le "veci" del suo compagno, un latitante albanese rifugiatosi all'estero.
Oltre a prostituirsi, "amministrava", in prima persona, gli affari "concentrati" lungo la Salaria. Ma era proprio sulla ragazza minorenne, costretta a vivere con la sua "aguzzina", che si concentravano le "attenzioni" della "luogotenente". Era la donna infatti, a gestire gli incontri della minore, incassando tutti i suoi guadagni giornalieri. Il prezzo delle prestazioni variava dai 30 ai 200 euro, in base al tipo di servizio.
Nell'abitazione della rumena, sottoposta a perquisizione, gli agenti hanno trovato nascosti in un calzino rosa circa 2000 euro in contanti. (omniroma.it)


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