27 febbraio 2012

Tanti anni vissuti sullo stesso pianerottolo, rapporti cordiali, di conoscenza assodata. E infatti Amina Tourabe, la marocchina di 58 anni arrestata dalla squadra mobile di Forlì per l’uccisione di Wally Urbini, la sua vittima la conosceva bene. Da almeno vent’anni abitava con la famiglia, nell’appartamento confinante con quello dell’anziana, in via Sostegni, in centro a Cesena.
Ieri la svolta nelle indagini, che hanno fatto luce sui vicini di casa e sulla cerchia delle amicizie della pensionata.
La straniera, a quanto si sa, voleva tornare al suo paese. Proprio all’aeroporto Marconi di Bologna è stata sorpresa ieri pomeriggio in procinto di lasciare l’Italia per il Marocco. A confermare i sospetti attorno alla donna alcuni oggetti personali che appartenevano alla vittima, tre fedi d’oro e alcuni capi d’abbigliamento.
L’autopsia ha chiarito il resto. Wally Urbini è stata assassinata mercoledì scorso dopo una collutazione di 4–5 minuti. A provocare la tragedia è stata forse una richiesta di denaro non esaudita, seguita dal violento litigio. L’anziana è stata colpita alla testa e al fianco e capelli e tracce biologiche sono state trovate sotto le sue unghie. La morte è tuttavia giunta per asfissia. La pensionata è infatti stata soffocata con una sciarpa, la stessa con la quale è stata poi trovata imbavagliata.
La donna marocchina è ora in stato di fermo, indiziata di omicidio e rapina e il suo repentino viaggio in Marocco sta assumendo sempre più i contorni di una fuga.


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