3 novembre 2011

Aggiornamento del 13 dicembre 2012

Il gup di Milano Alessandra Clemente ha condannato a 14 anni di reclusione Vittoria Orlandi, la 29enne specializzanda in neurochirurgia fermata nel novembre 2011 con l'accusa di aver ucciso a coltellate la moglie dell'uomo con cui aveva una relazione. Secondo quanto si è appreso, il magistrato ha ritenuto la prevalenza delle attenuanti generiche e del fatto che l'imputata abbia risarcito marito e figlia della vittima. Per la 29enne il pm Francesca Celle aveva chiesto in abbreviato 30 anni di reclusione. L'imputata, detenuta nel carcere di San Vittore, era presente in aula e dopo la decisione del giudice è uscita in lacrime. In una memoria depositata durante il processo col rito abbreviato, come ha spiegato il suo difensore Antonio Di Cicco, ha chiesto perdono: «Ha dimostrato consapevolezza del gesto compiuto». Né il marito né la figlia della vittima si sono costituiti parte civile nel processo. L'imputata, seppur in lacrime, sembrava soddisfatta per il verdetto e ha ripetuto più volte le parole «ha capito, ha capito», forse riferendosi alla decisione del giudice che l'ha condannata a una pena inferiore persino rispetto a quella chiesta dal suo difensore (15 anni).

LA VITTIMA - Patrizia Reguzzelli, 58 anni, era stata uccisa con un coltello il 2 novembre 2011 nel parcheggio di Pioltello (Milano). Vittoria Orlandi, fermata il giorno seguente, aveva confessato, parlando della disperazione per il suo amore non corrisposto per il marito della Reguzzelli, il 61enne Marzio Brigatti, medico di base, che la ragazza aveva conosciuto a gennaio 2010 durante un tirocinio nel suo studio. La ragazza aveva raccontato che il medico l’aveva lasciata, dopo un periodo di convivenza, proprio a causa del divario d’età, ma che continuava a vederla frequentemente.

IL DELITTO - Secondo quanto riferito dalla giovane, la Reguzzelli l’aveva chiamata diverse volte: «Stai con un uomo di 61 anni e hai l’età di nostra figlia», le diceva. A un certo punto la Orlandi aveva preso lei l'iniziativa di chiamare la sua «rivale», con l’intenzione di raccontarle i particolari intimi della relazione. Le due donne, ognuna con la sua macchina, si erano spostare verso Pioltello, per poi fermarsi in un parcheggio in via Lago Malaspina. Qui, nell'auto della giovane dottoressa, era scoppiata una lite. Nel cassetto del cruscotto c'era un coltello da cucina con una lama da 19,5 centimetri: «Ho cominciato a colpirla ad occhi chiusi», aveva raccontato la ragazza. Poi aveva trascinato la vittima per alcuni metri sull'asfalto fino all'auto e l'aveva lasciata lì a morire, fuggendo sulla sua Volvo. Ma proprio dall'auto, che qualcuno aveva notato nella zona isolata, erano partite le indagini dei carabinieri. Convocata il giorno stesso in caserma e interrogata per ore, la ragazza era crollata davanti al colonnello Giuseppe Spina, comandante del Gruppo di Monza e al capitano Camillo Di Bernardo, comandante della Compagnia di Cassano d'Adda. E aveva rivelato il luogo in cui s'era liberata del coltello, in un cassonetto a Vimodrone, poco lontano dal luogo del delitto.
Fonte

3 novembre 2011 - Patrizia Reguzzelli è stata trovata ai bordi di una strada. Arrestata una donna che sarebbe l'amante del marito della vittima.
MILANO - E' stata sgozzata con un coltello da cucina dall'amante di suo marito. Sono bastate poche ore ai carabinieri per risolvere il giallo dell'omicidio della 58enne casalinga Patrizia Reguzzoni, trovata cadavere ieri mattina in un parcheggio isolato in via Lago Malaspina a Pioltello, nell'hinterland di Milano.


ARRESTATA UNA DOTTORESSA - I militari di Cassano d'Adda e Monza hanno posto ieri sera in stato di fermo Vittoria Orlandi, 28enne, medico milanese, con l'accusa di aver assassinato la rivale in amore al culmine di un appuntamento fissato forse per un chiarimento. La discussione sarebbe però in breve degenerata in una lite e ad un tratto la dottoressa avrebbe estratto il coltello che aveva portato con sé e accoltellato alla gola la Reguzzoni. Poi ha trascinato il corpo per alcuni metri e l'ha lasciata agonizzante vicino alla sua auto, dove la casalinga è morta poco dopo.

LA RIVELAZIONE DEL MARITO - Sarebbe stato il marito della vittima, dopo aver effettuato il riconoscimento del cadavere nel parcheggio, a rivelare ai carabinieri la relazione che aveva da qualche mese con la collega, la cui auto era stata segnalata ai carabinieri da alcuni testimoni che ieri mattina si trovavano nei pressi del luogo del delitto. La dottoressa è stata dunque convocata in caserma nel tardo pomeriggio e verso le 22, dopo diverse ore di interrogatorio, è crollata e ha confessato l'omicidio, rivelando di aver gettato il coltello in un cassonetto della spazzatura di Vimodrone, poco distante da Pioltello.
link alla notizia:
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-d3a78c6e-de47-4b06-90e4-2dd088c96e8a.html


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