26 ottobre 2011

Epiteti pesanti, irripetibili; e ancora minacce: di spaccarle la faccia, di strapparle i capelli, di deturparla in viso; ma soprattutto, fatto ancora più grave, di farla abortire con l’uso dell’acido. Particolare quest’ultimo non secondario visto che Luce Caponegro - 44enne ex attrice hard meglio nota come Selen e parte offesa in questa storia - in quel momento era alla fine del periodo di gestazione.
A rivolgersi conto di lei in quel modo era stata - secondo l’accusa - l’allora 26enne figlia dell’ex compagno, il 54enne ex calciatore di serie “A” Nicola Zanone. Tanto che la giovane, difesa dall’avvocato Valerio Guazzarini di Bologna, è stata condannata per ingiurie e minacce a 1.200 euro di multa, con pena sospesa. Per il terzo capo d’imputazione (le molestie) è invece caduto tutto in prescrizione. A Selen - costituitasi in parte civile con l’avvocato Patrizia Zaffagnini di Ravenna - il giudice monocratico Francesca Zavaglia ha riconosciuto un risarcimento di 5.000 euro. La giovane imputata dovrà pagarle anche le spese legali. Motivazioni entro 60 giorni.
La vicenda si era innescata nell’ottobre del 2006 quando, attraverso diverse lettere recapitate alla ex attrice hard a mezzo posta, erano arrivati gli improperi. Il tutto condito da minacce proferite grazie anche alla collaborazione di persone mai identificate. Per arrivare in maniera precisa al nome dell’imputata, il caso è scivolato pure tra le mani di un consulente grafologo a suo tempo individuato dal magistrato.
Selen, dopo la querela, nell’ottobre dell’anno scorso in aula aveva ribadito tutte le accuse di una vicenda i cui strascichi avevano inevitabilmente finito con l’innestarsi nella tormentata conclusione del suo rapporto con Zanone. Dalla loro unione in quello stesso 2006 era nato un figlio. Ma le cose tra i due non erano andate bene.


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