19 ottobre 2011

Al termine di indagini protrattesi per quasi tre settimane e che sono state coordinate dal pm Isabella Cavallari, ieri mattina i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Lugo hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Ravenna Monica Galassi, a carico della 39enne Viorica Serba originaria della Romania e della figlia 19enne Onila Lacrignola. Le due donne, protagoniste di una sorta di ‘Arancia meccanica’ al femminile, sono state rintracciate nell’appartamento della palazzina in cui risiedono, situata nei pressi della piscina comunale di Lugo.
Il grave episodio che ha fatto scattare le manette risale alla sera dello scorso 26 settembre. Intorno alle 20 madre e figlia, che si trovavano nei pressi della stazione ferroviaria di Imola, avvicinarono un 70enne imolese che stava passeggiando. Con modi garbati gli spiegarono di aver perso la coincidenza del treno per Lugo che avrebbe dovuto riportarle a casa. Dopo qualche comprensibile tentennamento il pensionato però decise di accompagnarle in auto nella cittadina romagnola. Tra una chiacchiera e l’altra i tre affrontarono senza apparenti problemi il breve viaggio.
Giunti però alla periferia di Lugo, per l’esattezza in una zona appartata e priva di illuminazione nei pressi del quartiere di Madonna delle Stuoie, le due donne costrinsero l’ignaro automobilista a fermarsi, tirandolo fuori a forza dalll’abitacolo e lasciandolo a terra, non prima di averlo colpito ripetutamente con calci e pugni e di averlo rapinato del portafogli e del telefono cellulare. Nonostante il dolore provocato dalle ecchimosi e dalle ferite (l’uomo perdeva copiosamente sangue dal capo) e soprattutto malgrado lo choc e lo spavento, il 70enne riuscì a rialzarsi e a fermare la prima auto che transitava per chiedere aiuto. Sul posto intervennero un’ambulanza e i carabinieri della Compagnia di Lugo. Ovviamente delle due donne non c’era più traccia.
Nel frattempo l’uomo venne trasportato all’ospedale. Al termine di serrate e non semplici indagini ieri mattina, a distanza quindi di una ventina di giorni, gli inquirenti hanno effettuato, a partire dalle 8, una perquisizione all’interno di quello che era stato individuato essere l’appartamento in cui risiedevano madre e figlia. In effetti le due rumene erano in casa. Assieme a loro c’erano alcuni altri connazionali, sia uomini che donne. La 39enne e la figlia sono state condotte in carcere a Forlì in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto il cellulare rapinato al 70enne nonché materiale materiale utile alle indagini.
link alla notizia:
http://www.ilrestodelcarlino.it/imola/cronaca/2011/10/20/603904-rapina_calci_pugni_arrestate_donne.shtml


Nessun commento:

Posta un commento