10 ottobre 2011

Sono state condannate a pene detentive, con la sospensione condizionale, madre e figlia di Aidone, resesi responsabili - con il concorso del marito/padre - di avere, con minacce e insulti, reso impossibile la vita di due sorelle di mezz’età, abitanti poco distante da loro.
Il giudice monocratico Giovanni Milano ha condannato la signora Lorenza D. di 72 anni a due mesi; alla figlia Pinuccia N. di 39 ed al marito Emanuele N., 77 anni, è stato inflitto un mese ciascuno di reclusione.
I coniugi Lorenza ed Emanuele avrebbero minacciato ed insultato, assieme, le due donne, costituitesi parte civile, fra maggio e novembre del 2007, dicendo loro
Dovete scomparire da questa vostra casa o prima o poi ve la faremo finire brutta
e dando loro delle “donne di facili costumi”.
Lorenza era accusata, da sola, di minacce a mano armata, per una circostanza - ad ottobre - in cui avrebbe usato il coltello, minacciando le due donne di far saltare loro la testa.
Inoltre le stesse erano continuamente molestate, facendo cadere davanti casa la spazzatura dal terrazzo.
Infine la figlia, che vive in Lombardia, era accusata di aver minacciato e insultato telefonicamente le vicine, minacciando
State attente, che appena io, mio marito e i miei fratelli, giungeremo in questo Natale ad Aidone, in una serata di nebbia, vi faremo a pezzettini, tanto siete da sole e non ci sarà nessuno che vi potrà difendere.
Tutto questo avveniva il 3 dicembre del 2007.
Il giudice ha condannato i tre componenti la famiglia anche al pagamento delle spese processuali, a rifondere le spese sostenute dalla parte civile, ammesse al gratuito patrocinio, e pagare loro un risarcimento danni, da quantificarsi di fronte al tribunale civile, o in sede transattiva.


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