23 settembre 2011

È stata denunciata perché avrebbe perseguitato per oltre due anni, dal 2009 fino a poco tempo fa, un noto avvocato di mezza età del foro di Lodi. Sotto accusa l’avvenente G.E., 46 anni, lavoratrice, accusata di stalking dalla Squadra mobile della Questura di Lodi coordinata dal capo Alessandro Battista. La vittima, che ha raccontato agli agenti di aver sopportato la situazione parecchio tempo senza reagire, ma di aver infine sporto denuncia (a dicembre) non sopportando più che la sua persecutrice facesse dispetti e infastidisse le persone, soprattutto donne, che gli si avvicinavano.
Secondo l’accusa, lei gli avrebbe rovinato l’auto facendogli trovare escrementi spalmati sulle maniglie degli sportelli. La vittima ha spiegato agli agenti di non avere mai avuto relazioni con G.E., perché impegnato, e di averle dato il numero di cellulare, in un supermercato di Lodi, credendo lei volesse solo sue consulenze professionali. Ma lei, stando alla ricostruzione degli investigatori, era interessata a un approccio diverso.
Gli inquirenti hanno rintracciato i tabulati telefonici “incriminanti”: migliaia di sms, anche minacciosi, ricevuti dall’avvocato e inviati da una persona, che lui ipotizzava fosse G.E., da diverse cabine fra Lodigiano e le province vicine. Tutti luoghi in cui lui era stato negli ultimi due anni, da solo o con altre persone, e fin dove evidentemente il suo stalker l’aveva pedinato. L’uomo ha riferito di aver notato, in alcuni casi, la presenza dell’auto di G.E. nelle zone che frequentava.
Così gli agenti hanno cominciato a pedinare la signora per vederci chiaro. Così è stato scoperto che dove andava l’avvocato, a poca distanza, c’era anche lei che, residente con l’anziana madre, spesso la portava con sé lasciandola momentaneamente in auto per raggiungere telefoni pubblici e inviare messaggi di minacce. Sms che oltre alle abitudini dell’avvocato (con indicazioni precise su dove fosse, un locale o il campo da tennis) riportavano orari precisi degli spostamenti e dettagli inquietanti. In uno, ad esempio, c’era descritto il tipo di cavigliera portato dalla compagna dell’avvocato che in quel momento era con lui.
Fino alla perquisizione personale di due giorni fa che ha portato la Polizia a trovare, in possesso della 46enne, appunti descritti come «simili a quelli di un detective» con tutti i dettagli raccolti su abitudini e uscite della vittima. Così per lei è scattata la denuncia a piede libero. Ma non è escluso che in caso di recidiva scattino misure più importanti nei confronti della lodigiana che ha in corso un processo pendente per un caso simile, denunciato da un ginecologo.


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