25 agosto 2011

Cinquanta euro al giorno per «lavorare tranquille». Se fossero sorti problemi con clienti e malintenzionati ci avrebbero pensato loro, V.V., vent'anni; B.L. e C.E., entrambe ventunenni. Ma le lucciole non sono state al ricatto e hanno chiamato la polizia, che ha fermato le tre giovani rom per tentata estorsione e tentato sfruttamento della prostituzione. Offrire protezione e garantire la tutela del territorio per evitare la spiacevole concorrenza di altre prostitute e brutti incontri alle lucciole era l'attività che le nomadi avevano impiantato, organizzandosi e operando come una vera e propria gang.
Per essere sicure di incassare la tangente avevano stabilito in cinquanta euro il «contributo» giornaliero che doveva essere corrisposto con rigorosa puntualità. Tariffa di una prestazione sessuale. E avevano preso di mira due prostitute romene di 24 e 26 anni, da poco a Roma e ancora spaesate. Alla prima protesta le straniere sono state prese a calci e pugni dalle zingare, residenti nel campo nomadi di Tor Cervara. Le romene hanno così avvertito la polizia. Gli agenti dei commissariati Prenestino e Casilino hanno quindi sottoposto le zingare a fermo di polizia giudiziaria.


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