22 luglio 2011

I Carabinieri della Stazione di Diano d'Alba hanno denunciato alla Procura della Repubblica tre persone per concorso nel reato di atti persecutori (stalking). Nei guai sono finiti una donna 75enne, ex coltivatrice diretta ora in pensione e due suoi complici 30enni, noti pregiudicati di Alba i quali, su indicazione dell’anziana ed insieme a lei, aveva posto in essere ripetuti atti persecutori ai danni di un operaio in pensione 60enne che abita a Diano.
La vittima aveva intrattenuto una relazione con la 75enne langarola per qualche tempo ma poi, essendo il loro un rapporto caratterizzato da continui litigi e gelosie, aveva deciso di lasciarla anche perché aveva 15 anni più di lui. Da quel momento iniziavano però le persecuzioni per lui in quanto la donna, affatto rassegnata dall’essere stata lasciata, lo infastidiva continuamente per telefono e di persona anche con la complicità di due giovani di Alba suoi conoscenti.
L’uomo infatti veniva ripetutamente seguito quando si recava al bar del paese per incontrare i suoi amici, affrontato e minacciato dai due pregiudicati albesi che gli dicevano di tornare a frequentare la sua ex, in un caso è addirittura finito in ospedale con 15 giorni di prognosi per le lesioni riportate a seguito di un’aggressione subita dai due, mandati dall’anziana. Fortemente provato ed impaurito per la situazione che lo riguardava si è deciso a denunciare i fatti in caserma rivolgendosi al comandante della Stazione.
Il Maresciallo dei Carabinieri del paese, raccolta la denuncia della vittima, ha immediatamente acquisito in ospedale ad Alba i referti che lo riguardavano, raccolto la deposizione di alcuni testimoni delle aggressioni e dei pedinamenti attuati dai due pregiudicati, nel frattempo identificati grazie alle descrizioni fornite dal denunciante, acquisito i tabulati telefonici della vittima ed il contenuto degli sms minacciosi ricevuti, inviando quindi una dettagliata informativa al Magistrato il quale, per tutelare la parte lesa da eventuali ulteriori atti di violenza psicofisica ai suoi danni, ha richiesto al Tribunale di Alba l’adozione a carico degli indagati di una misura cautelare con cui gli si impedisca di avvicinare o di comunicare con la vittima dello stalking.


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