25 giugno 2011

Tutto è iniziato intorno alle 21 quando le forze dell'ordine sono state allertate dai residenti dello stabile a causa delle urla che provenivano da uno degli appartamenti. Giunti sul posto, l'attenzione dei poliziotti è stata subito richiamata dalla presenza di macchie di sangue davanti al portone d'ingresso.
Dopo aver individuato da quale appartamento provenissero le urla, gli agenti hanno raggiunto il piano bussando con insistenza alla porta. Ad accoglierli è stata una donna boliviana che ha finto di non sapere nulla, non convincendo però la polizia.
Nel frattempo gli agenti avevano già notato la presenza di un coltello a terra e di alcuni stracci sporchi di sangue. Dopo un'attenta perquisizione, gli agenti hanno trovato nascosto in un armadio un boliviano e una sua connazionale sotto il letto.
Ricostruendo l'accaduto, i poliziotti hanno scoperto che la padrona di casa aveva subaffittato la casa alle due persone, entrambi clandestini boliviani. La donna trovata sotto il letto, durante un litigio con il compagno, l'aveva accoltellato, ferendolo ad un braccio.
Poi, tentando di colpirlo una seconda volta, aveva sbagliato mira recidendosi il tendine della mano. Alla fine la padrona di casa è stata denunciata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina; la donna ferita è stata invece denunciata per lesioni (ora è in ospedale e dovrà essere operata alla mano ferita). L'uomo è stato dimesso con una prognosi di sette giorni.


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