7 marzo 2011

aggiornamento del 16 aprile 2013
Il giudice ha condannato a un anno e 8mila euro di risarcimento la bellunese di 39 anni, ex bidella, (difesa dall'avvocato Erminio Mazzucco), che nel 2005 era salita agli onori della cronaca per essere rimasta incinta di un minorenne, che all’epoca abitava nello stesso condominio.
La donna, fino a ieri, si trovava alla sbarra per il reato di stalking. Il giudice Sergio Trentanovi l’ha condannata per aver perseguitato una bellunese, 35 anni (parte civile con l'avvocato Fabrizio Righes), secondo l’imputata colpevole di essersi messa assieme ad un uomo col quale lei, in precedenza, avrebbe avuto una relazione sentimentale.
Gli episodi di stalking si sarebbero insistentemente svolti tra il maggio e il dicembre del 2009.
In quel periodo l’ex bidella, non riuscendo a rassegnarsi alla fine della relazione sentimentale con un uomo, avrebbe iniziato a perseguitarne la compagna, chiamandola per telefono o inviandole, ad ogni ora del giorno e della notte, sms ingiuriosi e minacciosi. Ma c’è di più. La donna avrebbe anche pedinato la «rivale in amore», aspettandola sotto casa, costringendola a cambiare abitudini di vita e a tenere spento il cellulare per timore di trovarsi sms o chiamate dell'imputata.
Ieri la conclusione della vicenda con la condanna ad un anno di reclusione, il pagamento del risarcimento a 8mila euro e 2mila per le spese legali.

7 marzo 2011 - Stalking verso la rivale d’amore. La trentottenne è già salita agli onori della cronaca per la vicenda che la vedeva coinvolta, quando era bidella di una scuola bellunese nel 2006, con un ragazzo di appena 16 anni (che frequentava quell’istituto), con il quale aveva avuto un’intesa amorosa, tanto che lei sarebbe rimasta incinta del minorenne. Ma quella è un’altra vicenda. Il 1° aprile si aprirà,invece, il processo per A.M. di 38 anni, che deve rispondere dell’accusa di stalking ai danni dell’attuale fidanzata del suo ex. La donna non riusciva a rassegnarsi della relazione sentimentale con G.R. tanto da minacciare e molestare la nuova ragazza dell’uomo, S.D.B.
La trentottenne è accusata di aver mandato alla donna svariati sms, alcuni con contenuto specificatamente minatorio, di averla tempestata «in maniera assillante», come si legge dal capo d’imputazione, con numerose telefonate, anche in orario notturno. Quando la incontrava le dava della poco di buono e la insultava apertamente, infine la pedinava, la inseguiva e la pedinava, facendole addirittura appostamenti sotto casa.
Una lunga fila di «atti persecutori» che hanno provocato alla parte offesa «un grande e perdurante stato di ansia e paura nonché un fondato timore per la propria incolumità – come si legge dal capo di imputazione - , costringendola a mutare le proprie abitudini di vita», come per esempio tenere spento il cellulare e chiudere sempre il cancello della sua abitazione.
Il giudice Domenico Riposati ha rinviato l'udienza filtro al 1° aprile, quando si aprirà il dibattimento.


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