26 gennaio 2011

Il tribunale regionale di Berna ha condannato oggi una 66.enne turca a tre anni e mezzo di reclusione per aver istigato - peraltro senza successo - i famigliari della nuora al delitto d'onore. La donna era intervenuta con lettere e telefonate presso il padre e i fratelli della sua antagonista, nonché presso il sindaco del suo villaggio di origine in Anatolia, accusando la moglie del figlio di una condotta di vita riprovevole e di essere diventata una prostituta.
La giovane vittima delle sue persecuzioni, oggi 32.enne, era però riuscita a convincere i famigliari dell'inconsistenza dei rimproveri. Nel 2007 aveva sporto denuncia penale contro la suocera. Per il presidente del tribunale l'imputata sapeva cosa poteva mettere in moto con i suoi interventi: ha quindi perlomeno messo coscientemente in conto la possibilità che la nuora venisse uccisa. Contrariamente all'accusa, che puntava al tentato assassinio, la corte l'ha però riconosciuta colpevole solo di tentato omicidio, non ravvisando una particolare mancanza di scrupoli. Come attenuante è stato inoltre tenuto conto del fatto che la 66.enne non ha perseguito il suo scopo sino in fondo.


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