27 gennaio 2011

Una persecuzione andata avanti per quattro anni. Quattro anni di telefonate, messaggi osceni, inseguimenti, appostamenti. In strada o in chiesa, di giorno o di notte, a Firenze o anche fuori. Questa volta l’uomo braccato non è un amante tradito. L’uomo che per quattro anni ha vissuto nel terrore ha 52 anni ed è il rettore del seminario, costretto ad uscire di casa solo travestito e «scortato» dai suoi seminaristi. La donna che ha trasformato in incubo la vita del sacerdote è una studentessa universitaria di 27 anni, la stessa che il 26 ottobre 2008, giorno dell’insediamento di monsignor Giuseppe Betori, davanti al Duomo ha lanciato una bottiglia d’acqua senza riuscire a colpirlo. Nell’estate 2009, esasperato, il sacerdote, assistito dall’avvocato Paolo Ghetti, ha presentato un esposto contro la donna mettendo in fila tutti gli episodi avvenuti a partire dal 2006. Il pm Luciana Singlitico ha mandato a giudizio la donna con un decreto di citazione per stalking.
È il 2006 quando il sacerdote incontra per la prima volta quella ragazza di 22 anni: si presenta in seminario, sul lungarno Soderini e dice di avere una vocazione spirituale. Il rettore parla con lei e le dice di non aver ravvisato alcuna vocazione. Rivedrà quella ragazza un anno dopo, nel novembre 2007, durante i festeggiamenti della santa patrona del seminario. Lì cominciano i primi segni di squilibrio: si rifiuta di uscire dalla mostra allestita per la festa. Da quel momento è un tormento: nel novembre 2007 si ripresenta sul lungarno Soderini non vuole più andare via. Un mese dopo s'iscrive a un corso di esercizi spirituali all’Eremo di Lecceto a Malmantile, sapendo che c’è lui. Per tre giorni lui è costretto a scappare per sfuggire ai suoi assalti. Un giorno salta sull’auto del sacerdote indossando solo una vestaglia, un’altra volta si getta sul cofano dell’auto del sacerdote che stava scappando. La domenica di Pasqua 2008, la donna entra in Duomo e inizia urlare chiamando per nome il sacerdote. Corre verso l’altare ma viene fermata. «Pensavo di essere la Madonna», dirà poi. La domenica successiva mentre rientra al seminario il sacerdote viene aggredito alle spalle dalla donna che lo prende a schiaffi. Da settembre 2008 a settembre 2009 la donna si trasferisce a Milano a lavorare alla Caritas ma questo non le impedisce di mettere a segno nuove aggressioni.
Il foglio di via della questura non la tiene lontana da Firenze. Il 21 settembre 2008 durante una messa all’Impruneta con il cardinale Antonelli la donna si presenta a prendere la comunione e afferra una manciata di ostie consacrate graffiando il sacerdote che tenta di fermarla. A Natale 2008 la ragazza aggredisce un seminarista e per questo sarà processata per molestie davanti al giudice di pace. Nel giugno 2009, durante la notte bianca in San Frediano, una nuova aggressione in strada. Il sacerdote fugge, lei lo insegue urlando: «Mi devi aiutare, che prete sei?» . Lui scappa e lei urla che quell’uomo le ha rubato la borsa. Il sacerdote verrà fermato da due passanti che lo scambiano per un ladro. A salvarlo saranno carabinieri quando l’uomo, inseguito ancora una volta, è costretto a barricarsi in chiesa. Nel luglio 2009 il gesto più eclatante. La donna inizia a bivaccare davanti al seminario con un coniglio in braccio che vuole regalare al prete. Quando lui le impedisce di entrare lei sbatte per terra il coniglio con violenza. Quel coniglio, moribondo, verrà recapitato in Curia in una scatola di cartone. La persecuzione finisce solo dopo la denuncia ma durante le ultime feste natalizie la donna è stata nuovamente avvistata a Firenze. Per questo Betori è tornato sotto scorta.


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