25 ottobre 2011

30 gennaio 2010 - Fino a 240 telefonate al giorno. E messaggi sul telefonino, per fargli pesare il suo mal d’amore e il fatto di averla ferita. La ragazza, una studentessa universitaria di 24 anni di Pavia, non avrebbe sopportato la fine della relazione. Per questo, secondo l’accusa, avrebbe messo in pratica una vera e propria persecuzione nei confronti del partner “ traditore”, più grande di lei di 20 anni. Alla fine l’uomo l’ha denunciata. E la Procura di Pavia ha aperto un’indagine per stalking.
La giovane, interrogata sulla vicenda, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Contro di lei, per ora, non c’è solo la versione del suo ex fidanzato, ma anche la denuncia di un ’altra donna, che sarebbe stata importunata per una sua presunta relazione con il 44enne, un professionista di Pavia. La studentessa non avrebbe tollerato che il suo uomo, con cui aveva un legame da qualche mese, avesse nel frattempo storie con altre donne.
I litigi continui e le incomprensioni avrebbero così decretato la fine del loro rapporto. Ma a questo punto il comportamento della ragazza, studentessa modello e allieva di un collegio universitario femminile a Pavia, avrebbe preso un’altra piega, diventando sempre più ossessivo. Con telefonate al suo “fidanzato” a ogni ora del giorno e della notte e messaggini sul cellulare per rinfacciargli di averla ferita. In un caso avrebbe perfino tentato di entrare nell’abitazione del suo amato, scavalcando il cancello della sua proprietà, ottenendo in questo modo solo che la sua posizione si aggravasse. L’uomo ha raccontato agli inquirenti che il comportamento della giovane stava diventando un vero incubo. Da qui le denunce, per molestie al telefono e per violazione di domicilio.
Le indagini nei confronti della ragazza, che rischia di finire a processo per stalking, sono solo all’inizio. Gli atti di indagine sono coperti da segreto e quindi non è possibile conoscere tutti i dettagli della vicenda.
link alla notizia:
laprovinciapavese.gelocal.it/dettaglio/molestie-all’ex-amante-una-studentessa-di-pavia-e-indagata-per-stalking/1845202

25 ottobre 2011 - Venti telefonate al giorno. Lettere manoscritte, che parlavano della sua passione. Centinaia di messaggi sul cellulare per dare sfogo ai suoi sentimenti. Ma anche appostamenti e attese fuori dall’aula di lezione, solo per vederlo e potergli parlare. Un’ossessione che per un docente di Giurisprudenza si è trasformata in un incubo. E che rischia di costare cara a una studentessa di 22 anni. La giovane, che abita a Pavia, come il docente, è indagata per stalking e rischia il processo. Avrebbe messo in atto comportamenti vessatori e ossessivi nei confronti dell’insegnante, che ha 47 anni ed è ricercatore al Dipartimento di studi giuridici dell’Università. Pochi giorni fa ha ricevuto il provvedimento, emesso dal sostituito procuratore Roberto Valli, che le vieta di avvicinarsi alla casa e all’ufficio del docente nel raggio di almeno un chilometro di distanza.
Il provvedimento del magistrato arriva dopo che la giovane aveva già disatteso un altro divieto: a giugno le era stato imposto di restare a distanza dai luoghi frequentati dal ricercatore. Ma la giovane, che aveva poi spiegato di non «poterne fare a meno per l’amore sconfinato» verso il docente, non era riuscita a rispettare la prescrizione. Al punto che l’uomo, una sera, l’avrebbe trovata nel suo giardino, seduta davanti all’ingresso. Ultimo di una serie di comportamenti che alla fine, dopo otto anni, hanno convinto il docente a denunciare.
L’ossessione della studentessa per il ricercatore sarebbe cominciata infatti nel 2003, quando lei era iscritta a Giurisprudenza. All’apparenza una banale infatuazione. La storia di una ragazza che subisce il fascino del professore, più grande di lei di 25 anni. Sentimenti che con il passare del tempo avrebbero preso un’altra piega, diventando, rifiuto dopo rifiuto, una vera ossessione. Cumuli di lettere nella cassetta della posta, telefonate e messaggi sul cellulare, improvvisate a casa del ricercatore o nell’ufficio in università. Ma anche inseguimenti e appostamenti. In un caso si sarebbe presentata a una sua lezione, senza essere iscritta. Una persecuzione a cui il docente avrebbe cercato di sottrarsi in tutti i modi. Non solo cercando di convincerla, con le parole, che quel sentimento non era ricambiato. Anche costringendosi a modificare il tragitto per andare al lavoro, per non incontrarla, o posteggiando l’automobile in parcheggi lontani dal suo ufficio e a pagamento, nonostante il diritto al posto gratuito in università. O staccando il citofono di casa.
Il ricercatore avrebbe tollerato fino a marzo di quest’anno, quando trovando la giovane seduta sul terrazzo di casa sua, decide di chiamare la polizia. Ma lei non si sarebbe arresa. A maggio, dopo avere chiamato l’uomo sul telefono senza successo, si sarebbe presentata ancora in università, nell’ufficio di chi continuava a rifiutarla, per spiegargli ancora una volta le ragioni del suo comportamento. Dovuto a un sentimento di «tale intensità, da non permettermi di lasciar perdere», nonostante i continui rifiuti.
link alla notizia:
http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2011/10/25/news/molesta-il-prof-allieva-denunciata-1.1617764


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