3 gennaio 2009

Indagata per molestie e sottoposta a un ricovero coatto in ospedale. Succede a una donna di quarant’anni, Maria, accusata di aver perseguitato per due anni la sua ex compagna, Cristina, trentenne, commerciante.
L’ultimo affronto è una scritta gigantesca lasciata su una parete del negozio: «Ti amo, puttana». E poi l’auto del convivente presa a sprangate, mentre a bordo addirittura c’era un bambino

Sul caso la procura ha aperto un fascicolo, con il sostituto procuratore Paola Calleri.
È una storia che parla di minacce continue, biglietti intimidatori, agguati. «Ti adoro, ma ti ucciderò», l’ultima promessa. Cristina ha capito in quel momento che la sua vita rischiava d’imboccare una spirale senza ritorno, “prigioniera” d’una donna che di lei diceva d’essere innamorata e di desiderarla; una vecchia amica, anche, conosciuta quand’era poco più che adolescente e ritrovata a distanza di qualche anno.
Per l’ubriachezza che spesso ha contraddistinto le azioni della quarantenne, nei giorni scorsi non è stato disposto il ricovero coatto in ospedale.
fonte: http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/genova/2009/01/03/1101986252576-perseguitata-dall-amica-ti-amo-ma-ti-uccidero.shtml


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